SANTI SU CARTA I Patroni della Tuscia tra stampe e illustrazioni

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s. 30. Carlo Grandi (attivo a Roma 1750 - 1755) Andrea Antonio Orazi (Roma 1670 - ?) Sant’Ippolito Acquaforte, mm 354 x 252 Iscrizioni: in basso S. HIPPOLITUS MAR. VETRALLAE PROTECTOR; in basso a sinistra Andreas Horatius invent. et delin.; in basso a sinistra Carlo Grandi sculp. Collezione Mario Valentini Patrono di Vetralla 22 S. 29. Fausto Conti (secolo XX) San Gratiliano dona la vista a Santa Felicissima incisione post 1938, incisione, mm 213 x154 (intero foglio) Iscrizioni: in basso a destra Fausto Conti Museo delle Tradizioni Popolari, Canepina (Vt) L’immagine è tratta dal libro di Padre Fortunato Passionista, edito a Viterbo, Sant’Eutizio e i martiri della Tuscia (p. 49). Il volume, interamente illustrato da Primo Conti, racconta in chiave narrativa le storie, i miracoli e i martiri dei santi della comunità paleocristiana della Tuscia. Patrono di Bassano Romano s. 31. Anonino (secolo XVIII) Martirio di San Lanno 1794 Acquaforte, mm 135 x 93 Iscrizioni: S. lannus Martyr Bassanelli in Etruria, sub Diocle_ / tiano passus Illustrazione del volume dell’Abate Ermenegildo Costanzi, Delucidazione Istorico Critica degli Atti del Martirio del Glorioso San Lanno Protettore della Terra di Bassanello, edito a Roma, nel 1794 presso la stamperia di Paolo Giunchi. Collezione Mario Valentini Patrono di Vasanello
s. 32. Bernardino Capitelli (Siena 1589 – 1639) San Lanno 1634 Acquaforte, mm 335 x 292 (stampa rifilata ai margini) Iscrizioni: ALL’ONOREVOLE ED ECCELSA COMUNITÀ DI BASSANELLO DUCATO DI D. FRAN- CESCO COLONNA / LANNO che il sentiero del suo pellegrinaggio abbreviò col Martirio sotto l’empio Dioclisiano; risorge (per così dire) sotto D. Francesco Colonna Principe degno di Scettro Reale./ Già che nell’acqua, nel proprio Sangue versato fin’ alla morte al glorioso rimbombo di militari Strumenti s’aprì la strada a quella eterna Gloria alla quale fin’hora fra / occulti, e prodigiosi strepiti ha guidati, e per l’avvenire quasi personalm.te con lo spirante Cadauero guidarà i suoi devoti. Che maraviglia e’ dunque (o Popoli fortunati) che io / altresì, quantunq. Lontano, come parte di voi, senta le fiamme di quel benefico amore, che non ha permesso il Corpo S.to di LANNO più lungam.te sepolto, e la mia mano nell’Opera / della di Lui Sembianza più otiosa? Ricevete adunq. (come sempre) del SANTO TUTELARE la salute, da me l’ossequio: da Lui la perpetuità della protettione, da me della servitù. / Da Siena il 30 Aprile 1634 Bernardino Capitelli Ser.re Hiliss.mo Collezione Mario Valentini Come afferma l’iscrizione Bernardino Capitelli realizzava l’opera nel 1634 per celebrare San Lanno, a pochi anni dal ritrovamento nel 1628 a Bassanello (odierna Vasanello) di alcune ossa attribuite al santo. Sono però sconosciute le motivazioni che portavano il pittore e incisore senese a realizzare la stampa. L’artista affrontava la rappresentazione del giovane martire attraverso la consueta iconografia del cavaliere con lancia e armatura, aggiungendo una ulteriore nota trionfante, attraverso il cavallo rampante pronto a gettarsi nella battaglia che si svolge in secondo piano e sottolineando la dinamica del movimento attraverso il taglio diagonale di cavallo e cavaliere che attraversano l’intera superficie. Bibliografia: P. BONACCORSO, M. CIAMPOLINI (a cura di), Bernardino Capitelli (1590 – 1639), catalogo della mostra, Siena 1985, p.95; P. BELLINI, R. W. WALLACE, (a cura di), The Illustrated Bartsch. Italian masters of the seventeenth century, vol. 45, New York 1996, pp. 48-49. 23
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Page 9 and 10: s. 20. Louis Gomier (attivo a Roma
Page 12 and 13: s. 25. Willem Gouwen (attivo nei Pa
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Page 28: 36 s. 53. Anonimo (secolo XIX) San

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