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Lezione 15 marzo 2010 - red-coral

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PHILUM CTENOFORI<br />

80 specie marine, 16 nel Mediterraneo<br />

Maggior parte pelagici<br />

Alcuni vivono sul fondo<br />

1-100 cm di grandezza<br />

Trasparenti o color rosa, bioluminescenti<br />

P<strong>red</strong>atori: crostacei, larve, meduse, pesci<br />

La maggior parte degli Ctenofori mostra una forma più o meno sferica.<br />

Dalla parte superiore del corpo dipartono 8 file di bande meridiane<br />

provviste ciascuna di una serie di pettini o cteni.<br />

Il pettine è una paletta vibratile munita di ciglia che permette<br />

all'organismo di spostarsi.


La coordinazione dei<br />

movimenti dei pettini è<br />

regolata da una statocisti, un<br />

organo di senso statico posto<br />

sul polo apicale, che collega il<br />

sistema nervoso alle bande<br />

ciliate e coordina il loro<br />

movimento.<br />

Il sistema nervoso non è<br />

centralizzato ed è costituito<br />

da una semplice rete nervosa<br />

subepiteliale.


La maggior parte degli<br />

Ctenofori è dotata di due<br />

lunghi tentacoli<br />

completamente retraibili in<br />

due tasche interne del corpo.<br />

Ogni tentacolo è provvisto di<br />

filamenti secondari,<br />

ciascuno dei quali è munito<br />

di particolari cellule adesive,<br />

dette colloblasti con le quali<br />

catturano piccoli organismi<br />

del plancton estendendo i<br />

tentacoli.<br />

Una volta catturato il cibo<br />

viene portato alla bocca,<br />

posta sull'estremità inferiore<br />

del corpo (polo orale).


La maggior parte degli Ctenofori è dotata di<br />

due lunghi tentacoli completamente<br />

retraibili in due tasche interne del corpo.<br />

Ogni tentacolo è provvisto di filamenti<br />

secondari, ciascuno dei quali è munito di<br />

particolari cellule adesive, dette colloblasti<br />

con le quali catturano piccoli organismi del<br />

plancton estendendo i tentacoli.<br />

Una volta catturato il cibo viene portato alla<br />

bocca, posta sull'estremità inferiore del corpo<br />

(polo orale).


Beroe ovata<br />

Colore bianco-rosa con<br />

riflessi verdi e blu<br />

Comune nelle acque di<br />

superficie tutto l’anno<br />

Cestus veneris<br />

Piccoli trasparenti, grandi<br />

fino a 1,5 m sono di colore<br />

violetto brillante<br />

Rara<br />

Callianira bialata<br />

Trasparente<br />

Rara


PHYLUM CNIDARIA<br />

Il corpo può essere schematizzato come un sacco, con una sola<br />

apertura, circondata da tentacoli, che funge da bocca ma serve<br />

anche per espellere il materiale non digerito.<br />

I tentacoli servono per afferrare le p<strong>red</strong>e. La cavità interna,<br />

detta coelenteron, è una vera cavità gastrovascolare, che si<br />

prolunga in parte anche nei tentacoli.<br />

Il coelenteron svolge due funzioni:<br />

•Digestiva Digestiva Digestiva, Digestiva in quanto vi si riversano succhi digestivi prodotti<br />

dalle cellule che lo rivestono<br />

•Vascolare Vascolare Vascolare, Vascolare fornendo ossigeno e rimuovendo anidride carbonica<br />

e sostanze di rifiuto.


Gli cnidari posseggono solo due foglietti embrionali: ectoderma ed endoderma.<br />

La parete del corpo consiste di tre strati:<br />

Epiderma: epitelio esterno<br />

Gastroderma: epitelio interno che riveste la cavità gastrovascolare<br />

Mesoglea: strato extracellulare che può essere molto sottile e privo di cellule come nelle<br />

idro o spesso e con cellule mesenchimali fibroso e gelatinoso


PHYLUM CLASSE<br />

CNIDARIA<br />

IDROZOI<br />

IDROZOI<br />

SCIFOZOI<br />

SCIFOZOI<br />

ANTOZOI ANTOZOI<br />

ANTOZOI<br />

CUBOZOI<br />

CUBOZOI<br />

SOTTOCLASSE<br />

CERIANTIPATARI<br />

CERIANTIPATARI<br />

OTTOCORALLI<br />

OTTOCORALLI<br />

ESACORALLI<br />

ESACORALLI


Il modello strutturale dei Celenterati si<br />

concretizza in due forme: polipo e medusa.<br />

I polipi sono di norma sessili, ossia fissati ad<br />

un supporto solido, e quindi bentonici, con<br />

l'apertura boccale verso l'alto.<br />

Le meduse sono invece natanti, con l'apertura<br />

verso il basso. Fanno parte del plancton, in<br />

quanto non nuotano attivamente in<br />

direzione orizzontale, pur potendo contrarre<br />

l'ombrello per muoversi verticalmente.<br />

Nello strato esterno del corpo sono presenti<br />

cellule differenziate.<br />

La forma medusoide è caratterizzata da una<br />

mesoglea più spessa tanto da costituire la<br />

maggior parte della massa dell’animale.


NEMATOCISTI<br />

Organelli urticanti racchiusi in cellule<br />

ectodermiche degli CNIDARI, dette cnidocisti cnidocisti cnidocisti che<br />

servono all'animale per difesa e per paralizzare le<br />

p<strong>red</strong>e. Costituite da una capsula e da un filamento<br />

urticante (cnidociglio cnidociglio cnidociglio) cnidociglio che, allo stato di riposo, è<br />

invaginato a spirale entro la capsula.<br />

Lo cnidociglio possiede una terminazione sensitiva<br />

che, se stimolata, provoca l’aumento della pressione<br />

osmotica nella capsula urticante, quindi<br />

l’estroflessione del filamento come una molla e la<br />

secrezione delle tossine attraverso un piccolo orifizio<br />

posto all'estremità del filamento stesso.<br />

Ogni cnidoblasto agisce indipendentemente, in<br />

seguito ad una specifica reazione che avviene tra la<br />

superficie che entra in contatto con la cisti e la<br />

cellule urticante.<br />

Un tipo modificato di nematocisti detto spirocisti spirocisti, spirocisti<br />

emette filamenti adesivi utili per catturare le p<strong>red</strong>e o<br />

per fissarsi ai substrati.


Gli Cnidari, comprendenti attualmente oltre 9.000 specie, si<br />

suddividono in quattro classi: Idrozoi, Scifozoi, Cubozoi ed<br />

Antozoi; alcuni autori includono i Cubozoi nella classe Scifozoi.<br />

Gli Idrozoi sono caratterizzati dalla presenza di fasi alternanti di<br />

polipo e medusa, oppure una delle due fasi è molto ridotta o<br />

mancante del tutto; gli Scifozoi ed i Cubozoi presentano fase di<br />

medusa dominante; gli Antozoi presentano esclusivamente la fase<br />

polipoide.


Gli Idrozoi sono caratterizzati da fasi<br />

alternanti di polipo e medusa, con meduse<br />

fornite di "velo", e dalla presenza di ocelli e/o<br />

statocisti la cavità alimentare non è settata.<br />

Le gonadi sono distribuite sull' epidermide.<br />

La maggior parte delle specie sono marine,<br />

solo poche (Hydra) vivono in acque dolci.<br />

Probabilmente il più noto idrozoo è l'Hydra.<br />

Le specie di questo genere non presentano<br />

uno stadio medusoide, ma trascorrono l'<br />

intero ciclo vitale come polipi. Altri idrozoi<br />

alternano stadi polipoidi e medusoidi. Molti<br />

idrozoi sono, inoltre, coloniali. Le loro colonie,<br />

generalmente eteromorfe, comprendono<br />

individui morfologicamente e<br />

fisiologicamente differenziati (gastrozooidi,<br />

gonozoidi,) Alcuni idrozoi coloniali sono<br />

sessili mentre altri conducono vita<br />

planctonica e possono essere confusi con vere<br />

meduse; tuttavia queste colonie, a differenza<br />

delle meduse, sono costituite da diversi<br />

individui, ciascuno specializzato per<br />

funzioni differenti.


Un classico esempio di colonie di idrozoi è la<br />

ben nota "caravella portoghese" (Physalia<br />

physalis).<br />

Quste colonie sono formate da una camera<br />

ripiena di gas sormontata da una vela, alla<br />

quale sono sospesi numerosi tentacoli,<br />

contenenti statocisti, la cui lunghezza può<br />

anche superare i 30 metri. Quando l' intera<br />

colonia si muove, i tentacoli si contraggono<br />

ritmicamente, sondando l'acqua sottostante<br />

alla ricerca di potenziali p<strong>red</strong>e.<br />

La "caravella Portoghese" vive in acque<br />

marine tropicali, superficiali. Generalmente le<br />

colonie vivono in acque tropicali e<br />

subtropicali, lungo le coste della Florida,<br />

Messico, Oceano Indiano ed altre aree calde<br />

degli oceani Atlantico e Pacifico. Risulta<br />

particolarmente diffusa nel Mar dei<br />

Sargassi.<br />

Presente nel Mediterraneo occidentale<br />

Velella vellella è<br />

comune nel mar<br />

Mediterranea


Gli Gli Idrozoi Idrozoi durante durante la la generazione generazione polipoide polipoide<br />

polipoide<br />

Polipi misurano 0,3-1 mm, le colonie possono raggiungere 1-5 cm<br />

Incolori, oppure giallo-bruno o rossi<br />

I polipi si muovono lentamente, rapidi solo quando si introflettono<br />

200 specie nel Mediterraneo con fase polipoide<br />

Si fissano su substrati duri: rocce, relitti, animali.<br />

Soprattutto in cavità o zone d’ombra<br />

Tubularia mesemebryanthemun<br />

Comune nei porti su chiglie, funi<br />

Coryne pusilla<br />

Regione costiera<br />

Rara<br />

Halocordyle disticha<br />

Ramificata, zone rocciose poco<br />

profonde ed esposte<br />

Comune


Gli Gli Idrozoi Idrozoi durante durante la la generazione generazione medusoide<br />

medusoide<br />

Forma campana-disco misurano 2-100 mm, planctonici<br />

Ombrella trasparente o incolore, tentacoli diversi colori<br />

Le meduse si muovono trasportate da corrente e grazie a contrazioni dell’ombrella<br />

120 specie nel Mediterraneo.<br />

Vita breve 1-2 mesi, riproduzione.<br />

P<strong>red</strong>atori.<br />

Aequorea aequorea<br />

Eleutheria dichotoma<br />

tentacoli bifidi<br />

Ombrella molto ridotta<br />

Fondali duri costieri<br />

Polipo con lo stesso nome<br />

Non rara ma difficile da trovare<br />

Ombrella azzurra<br />

Comune lungo le coste<br />

Forma branchi<br />

Aglaura hemistoma<br />

Gonadi pendono nell’Ombrella<br />

Molto comune


SCIFOZOA<br />

SCIFOZOA<br />

SCIFOZOA<br />

Gli Scifozoi, hanno una mesoglea gelatinosa<br />

che circonda la cavità gastrale. Sono<br />

caratterizzati da 4-8 tentacoli che circondano<br />

la cavità orale. I sessi sono separati e la<br />

riproduzione avviene mediante incrocio.<br />

Conducono quasi esclusivamente vita<br />

individuale.<br />

Negli Scifozoi la fase di polipo è molto ridotta<br />

o del tutto assente; le meduse rappresentano<br />

la forma più comune. Lo sviluppo avviene sia<br />

direttamente (P. noctiluca) sia con alternanza<br />

di fase mobile (medusa) e fissa mediante<br />

produzione di polipi capaci di fissarsi al fondo<br />

e gemmare piccole meduse (efire).<br />

Gli Scifozoi si nutrono di piccoli organismi che<br />

catturano mediante i tentacoli e le cellule<br />

urticanti.


MEDUSA IDROZOA MEDUSA SCIFOZOA<br />

La medusa degli idrozoi ha una forma a<br />

ombrella, con il margine che si prolunga in<br />

una membrana leggera detta velo e in una<br />

serie di tentacoli, di numero variabile da<br />

specie a specie. Dal centro dell’ombrella,<br />

inferiormente, si allunga verso il basso una<br />

struttura cilindrica detta manubrio che,<br />

attraverso l’apertura boccale, conduce alla<br />

cavità del celenteron. Le meduse,<br />

liberamente natanti, sono inoltre dotate di<br />

un rudimentale apparato sensoriale che<br />

permette loro di orientarsi, costituito<br />

essenzialmente da macchie sensibili alla<br />

luce localizzate ai margini dell’ombrella.<br />

Velo assente. Ombrello circolare e trasparente, che presenta<br />

una membrana leggermente frastagliata ai margini, e da<br />

cui si dipartono i tentacoli (tentacoli marginali).<br />

Sulla superficie orale si apre la bocca all’estremità di un<br />

corto manubrio circondato da 4 braccia orali provviste di<br />

cnidocisti. Un corto imbuto esofageo (stomodeo) che<br />

attraversa il manubrio immette nella cavità<br />

gastrovascolare che presenta 4 tasche gastriche contenenti<br />

filamenti gastrici filiformi ricchi di cnidocisti.<br />

4 gonadi a forma di U ognuna nel pavimento di<br />

ciascuna tasca gastrale Il cibo vi giunge attraverso dei<br />

canali radiali dotati di fibre muscolari, e che sono dispersi<br />

all'interno dell'abbondante mesoglea che costituisce il<br />

tessuto più abbondante. Rudimentale apparato nervoso<br />

responsabile dei movimenti interni ed esterni, ed anche<br />

della risposta agli stimoli esterni. I sessi sono<br />

differenziati negli esemplari adulti.


La riproduzione è sessuale ed avviene secondo un ciclo<br />

metagenetico. Le gonadi endodermiche si sviluppano nel<br />

gastroderma, in particolare sul pavimento dello stomaco. Il<br />

ciclo biologico degli scifozoi inizia con la fase polipoide che si<br />

origina direttamente dallo sviluppo della larva; il polipo è<br />

bentonico e va incontro ad una forma di riproduzione<br />

agamica detta strobilazione e consistente in una serie di<br />

divisioni trasversali del corpo molto ravvicinate, a partire<br />

dalla zona apicale.<br />

RIPRODUZIONE<br />

Le scifomeduse sono dioiche e gonocoriche Da gonadi<br />

endodermiche si sviluppano i gameti, liberati nell’acqua o in<br />

alcune specie con inseminazione interna incubate in speciali<br />

tasche materne fino allo sviluppo della planula, che, dopo un<br />

periodo planctonico, evolve dapprima in actìnula (=<br />

scifìstoma) che, presentando geotropismo negativo, si fissa<br />

al substrato e metamorfosa nel polipo, cominciando a<br />

produrre efire per strobilazione, chiudendo il cerchio. Alcune<br />

scifomeduse possono essere prive di fase polipoide, in<br />

questi casi la planula produce una piccola medusa o un’efira<br />

che si sviluppa in medusa adulta.


SVILUPPO DI AURELIA<br />

AURITA.<br />

Contemporaneamente alla<br />

strobilazione (scissione<br />

trasversale multipla), avviene il<br />

riassorbimento dei tentacoli<br />

dello scifopolipo, che assume<br />

una caratteristica conformazione<br />

a dischetti sovrapposti (strobili).<br />

Ognuno dei dischetti (in numero<br />

di 10-20 in questa specie),<br />

aventi il diametro di un paio di<br />

millimetri al massimo, sviluppa 8<br />

lobi bilobati simmetricamente<br />

disposti e, a sviluppo ultimato, si<br />

distacca dal resto dello<br />

scifopolipo sotto forma di efira,<br />

stadio precoce e pelagico della<br />

fase medusoide. Il disco<br />

ombrellare delle efire<br />

neoformate è dotato di semplici<br />

ropali. Aumentando di<br />

complessità darà luogo alla fase<br />

medusoide adulta


I Cubozoi comprendono esemplari<br />

mortali anche per l'uomo. Le loro<br />

meduse, di forma cubica, sono<br />

generalmente piccole e trasparenti.<br />

Sono particolarmente comuni nell' area<br />

Indo-Pacifica e lungo le coste dell'<br />

Australia. Si conoscono circa 20 specie<br />

esclusivamente marine, di cui solo una<br />

presente nel Mediterraneo: Carybdea<br />

marsupialis.<br />

Una particolare cubomedusa, (Chironex<br />

fleckeri), nota anche come "vespa di<br />

mare" o "box jellyfish" è lo cnidario più<br />

velenoso tra tutti quelli conosciuti.<br />

Particolari strutture sensoriali delle<br />

cubomeduse sono i "ropali" , in numero<br />

di quattro e situati all' interno di<br />

particolari nicchie, poste alla base della<br />

campana della medusa: queste<br />

strutture assimilabili a veri e propri<br />

occhi, sono molto complesse e<br />

possono contenere addirittura lenti,<br />

cornee e retine.


Pelagia noctiluca Aurelia aurita Cothyloriza tubercolata<br />

Rhyzostoma pulmo<br />

Chrysaora sp.


Fattori concomitanti<br />

•Mancanza p<strong>red</strong>atori<br />

•Correnti<br />

•Abbondanza<br />

fito/zooplankton<br />

•Aumento temperatura<br />

•Cicli naturali<br />

“Invasioni” di meduse


CUBOZOI<br />

I Cubozoi comprendono gli unici cnidari<br />

mortali anche per l'uomo. Le loro meduse,<br />

di forma cubica, sono generalmente piccole<br />

e trasparenti. Sono particolarmente<br />

comuni nell' area Indo-Pacifica e lungo le<br />

coste dell' Australia. Si conoscono circa 20<br />

specie esclusivamente marine, di cui solo<br />

una presente nel Mediterraneo: Carybdea<br />

marsupialis.<br />

Una particolare cubomedusa, (Chironex<br />

fleckeri), nota anche come "vespa di mare"<br />

o "box jellyfish" è lo cnidario più velenoso<br />

tra tutti quelli conosciuti.<br />

Particolari strutture sensoriali delle<br />

cubomeduse sono i "ropali" , in numero di<br />

quattro e situati all' interno di particolari<br />

nicchie, poste alla base della campana della<br />

medusa: queste strutture assimilabili a<br />

veri e propri occhi, sono molto complesse e<br />

possono contenere addirittura lenti, cornee<br />

e retine.


La classe degli Antozoi include i <strong>coral</strong>li<br />

costruttori delle barriere <strong>coral</strong>line, i<br />

cosidetti "anemoni di mare", "ventagli di<br />

mare" e "penne di mare". Gli Antozoi,<br />

con oltre 6000 specie attualmente<br />

conosciute, rappresentano la classe più<br />

ampia del phylum degli cnidari.<br />

Presentano esclusivamente stadi<br />

polipoidi. Il polipo è attaccato al substrato<br />

mediante un disco pedale che può<br />

permettere anche piccoli spostamenti.<br />

L'estremità superiore del polipo è<br />

costituita da un disco orale attorno al<br />

quale si trovano i tentacoli muniti di<br />

cnidocisti.<br />

ANTOZOI<br />

86 specie in Mediterraneo<br />

Gli antozoi presentano una vera e propria bocca, costituita da uno stomodeo che si apre<br />

all'interno della cavità gastrovascolare. Lungo le pareti dello stomodeo ci sono dei solchi<br />

verticali ("sifonoglifo") attraverso i quali l'acqua entra nella cavità gastrovascolare.<br />

L'interno del corpo è suddiviso in camere mediante sei (esa<strong>coral</strong>li) o otto (otto<strong>coral</strong>li) coppie di<br />

setti (sarcosetti) che si estendono verticalmente dalle pareti del corpo fino allo stomodeo; a<br />

questi si possono intercalare altri setti, incompleti che non raggiungono lo stomodeo. Lungo i<br />

margini interni dei setti decorrono verticalmente filamenti mesenterici che si continuano<br />

inferiormente con le cosidette aconzie.


Sui margini interni dei setti sono presenti anche<br />

le gonadi. Tutte le camerette sono internamente<br />

riempite da mesoglea; la parte esterna è rivestita<br />

da un' epidermide spessa. I fasci muscolari<br />

decorrono lungo i setti e la parete gastrovascolare.<br />

Gli Antozoi si riproducono per via asessuale e<br />

sessuale. Nel primo caso la riproduzione avviene<br />

tramite scissione binaria longitudinale oppure<br />

tramite rigenerazione del disco pedale. Nel<br />

secondo caso, la maggior parte sono ermafroditi<br />

insufficienti e la fecondazione avviene<br />

all'esterno, nel mare oppure nella cavità<br />

gastrovascolare.


La larva (planula) che si sviluppa successivamente è<br />

planctonica fin quando si sarà formata una cavità<br />

gastrodermica ed il mesentere; a questo punto migra<br />

sul fondo e si fissa sul substrato.<br />

Gli antozoa si dividono in 3 sottoclassi:<br />

•Ceriantipatari<br />

Ceriantipatari<br />

•Otto<strong>coral</strong>li Otto<strong>coral</strong>li<br />

•Zoantari Zoantari Zoantari (Esa<strong>coral</strong>li) (Esa<strong>coral</strong>li).<br />

(Esa<strong>coral</strong>li)


I ceriantipatari comprendono:<br />

Antipatari (<strong>coral</strong>lo nero): coloniali, dotati di scheletro assiale corneo che<br />

sostiene piccoli polipi con 6-8 tentacoli e 6-10 setti mesenteriali<br />

Ceriantari: individuali, privi di scheletro e muniti di molti tentacoli disposti su<br />

due file.<br />

Cerianthus membranaceus<br />

Più di 100 tentacoli<br />

Viola, bianca e fluorescenze verdi<br />

Acque tranquille e torbide (porti)<br />

1-35 m profondità<br />

Fondali sabbiosi<br />

Antipathes subpinnata<br />

Corallo nero<br />

Colonie molto ramificate<br />

Polipi 0,1 mm<br />

Tra i 10 e 300 metri lungo la costa ligure


OCTOCORALLIA<br />

OCTOCORALLIA<br />

Hanno una simmetria bilaterale anche se sono<br />

caratterizzati da setti in numero di otto o multipli di<br />

otto. Hanno sempre 8 tentacoli pennati. I polipi non<br />

vivono isolati ma si ritrovano associati in colonie<br />

tramite un cenosarco Si suddividono in tre gruppi:<br />

Alcionari Alcionari Alcionari Alcionari ---- Gorgoniari Gorgoniari Gorgoniari Gorgoniari ---- Pennatulacei<br />

Pennatulacei<br />

Pennatulacei<br />

Pennatulacei<br />

Gli Alcionari sono l’ordine<br />

più eterogeneo,sono<br />

caratterizzati da una forma<br />

cilindrica o conica e possono<br />

avere delle tabule<br />

suborizzontali; talvolta si<br />

ritrovano gruppi di polipi<br />

molto allungati immersi in<br />

un cenenchima<br />

Alcyonium palmatum<br />

Polipi bianchi, gialli o rosa<br />

Grande fino a 30 cm, 20-200 m profondità<br />

Comune localmente


Gorgoniari Gorgoniari Gorgoniari Gorgoniari<br />

Sono i tipici <strong>coral</strong>li cornei, molto comuni nei mari<br />

attuali, rappresentati dalle Gorgonie (<strong>coral</strong>lo a<br />

ventaglio) e dal <strong>coral</strong>lo rosso. Vivono in colonie molto<br />

spesso delicate e sono caratterizzati da uno scheletro<br />

assiale che è formato da gorgonina e/o da carbonati .<br />

Pennaticulacei<br />

Pennaticulacei<br />

Pennaticulacei<br />

Pennaticulacei<br />

Vivono in colonie ancorati al substrato marino per<br />

mezzo della base che è sempre più o meno<br />

appuntita.Hanno un lungo peduncolo ed i polipi<br />

concentrati all’estremità distale in cui possono dar<br />

luogo ad un’ espansione che ricorda quella di una<br />

piuma.<br />

Veretillum cynomorium<br />

Scheletro assile<br />

Polipi arancio-giallo<br />

30 cm<br />

20-40 m sabbiosi<br />

Pannatula rubra<br />

Polipi bianchi<br />

20 cm<br />

20-100 m sabbiosi<br />

Solo Mediterraneo, rara<br />

Paramuricea clavata, la<br />

gorgonia rossa. Comune sui<br />

fondali del Mediterraneo.<br />

Colonie a forma di ventaglio.<br />

Corallium rubrum<br />

Colonie ramificata<br />

Polipi bianchi<br />

10-40 cm<br />

10-600 m profondità


ZOANTARI<br />

ZOANTARI<br />

I polipi si trovano sia individuali che coloniali e presentano molto spesso uno scheletro<br />

mineralizzato per secrezione dell’esoderma.<br />

Esa<strong>coral</strong>li Esa<strong>coral</strong>li Esa<strong>coral</strong>li Esa<strong>coral</strong>li<br />

Presentano setti in numero di sei o multipli di sei, due o nessun sinoglifo, si trovano<br />

solitari o coloniali. Si possono trovare forme mineralizzate, come gli Scleractinia. Hanno<br />

uno scheletro aragonitico direttamente secreto da speciali cellule dette calicoblasti. Oltre<br />

agli Scleractiniari si trovano forme non mineralizzate come gli Actiniaria che prendono il<br />

nome dagli attuali Attinia o anemoni di mare, di forma tozza, individuali e prive di<br />

scheletro che si fissano al terreno aderendo alla rocce o al guscio di altri animali o<br />

infiggendo la parte inferiore del corpo, in questo caso appuntita, entro i fondali sabbiosi.<br />

Non ci sono dati per quanto riguarda i loro reperti fossili, sono invece molto abbondanti<br />

attualmente.<br />

Actinia equina. Pomodoro di<br />

mare. Rosso porpora. Grande fino<br />

a 7 cm, di giorno si contrae a<br />

palla.Comune lungo costa rocciosa<br />

di marea<br />

Cladocora cespitosa<br />

Colonie cespuglose<br />

Polipi delicati bruni<br />

Grande fino a 50 cm<br />

1-70 m profondità<br />

Comune. Simbiosi<br />

con zooxantelle

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