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Pescara, particolari decorativi di tendenza liberty PROGETTO ...

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2 www.riviste<strong>di</strong>gitali.com<br />

<strong>Pescara</strong> ha <strong>di</strong> nuovo<br />

uno spazio autonomo<br />

e prestigioso destinato allo<br />

stu<strong>di</strong>o della musica. Dopo<br />

alcuni anni <strong>di</strong> coabitazione<br />

forzata nelle se<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

enti pubblici e <strong>di</strong> società<br />

private, dallo scorso giugno<br />

il conservatorio «Luisa<br />

D’Annunzio» è tornato<br />

a essere ospitato nel palazzo<br />

Mezzopreti-Gomez,<br />

tipologia neoclassica con<br />

<strong>particolari</strong> architettonici e<br />

<strong>decorativi</strong> <strong>di</strong> <strong>tendenza</strong> Liberty,<br />

sede della scuola <strong>di</strong><br />

musica per quasi un trentennio,<br />

dal 1969 al 1995.<br />

Il restauro, finanziato con<br />

4 milioni <strong>di</strong> euro dalla Provincia,<br />

si è caratterizzato<br />

per il lavoro certosino degli<br />

artigiani, che hanno<br />

contribuito in modo deci-<br />

sivo alla realizzazione dell’intervento<br />

su una delle<br />

più importanti costruzioni<br />

in Abruzzo.<br />

La costruzione, il cui inizio<br />

risale al 1890, aveva un<br />

duplice scopo: ospitare la<br />

residenza estiva della famiglia<br />

aristocratica, e celebrare<br />

nello stesso tempo<br />

l’elezione a sindaco del<br />

barone Camillo Mezzopreti-Gomez.<br />

Così non fu,<br />

e allora, come ripicca, il<br />

nobile interruppe i lavori <strong>di</strong><br />

costruzione dell’e<strong>di</strong>ficio<br />

e si ritirò in collina, dove<br />

si fece costruire un villino,<br />

<strong>di</strong>sse, «per guardare dall’alto<br />

chi aveva osato fargli<br />

quell’affronto». Da palazzo<br />

<strong>di</strong> rappresentanza e<br />

simbolo del potere, quin<strong>di</strong>,<br />

la costruzione <strong>di</strong>venne<br />

negli anni un fasti<strong>di</strong>oso<br />

e oneroso ingombro per<br />

la famiglia. Negli anni<br />

Sessanta gli ere<strong>di</strong> affittarono<br />

una parte degli alloggi<br />

al conservatorio <strong>di</strong><br />

musica, e continuarono ad<br />

abitare alcuni apparta-<br />

recupero &restauro<br />

menti, la cui struttura era<br />

stata completamente mo<strong>di</strong>ficata<br />

con l’aggiunta <strong>di</strong><br />

bagni, porte, volte, controsoffittature<br />

e scale <strong>di</strong><br />

collegamento.<br />

I lavori<br />

L’approccio adottato è stato<br />

quello della ricostruzione<br />

«filologica». Oltre agli<br />

interventi sulle superfici,<br />

sono stati eseguiti lavori<br />

<strong>di</strong> consolidamento strutturale<br />

e lavori <strong>di</strong> adeguamento<br />

funzionale legato<br />

all’uso, come l’insonorizzazione<br />

con pannelli fonoassorbenti<br />

delle stanze<br />

deputate ad aule <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

della musica.<br />

Gli esterni<br />

La <strong>di</strong>agnostica. Sono state<br />

realizzate <strong>di</strong>verse indagini<strong>di</strong>agnostico-conoscitive<br />

dei materiali lapidei,<br />

degli intonaci, e degli<br />

strati pittorici del palazzo,<br />

con saggi stratigrafici,<br />

analisi termogravimetriche<br />

e granulometriche. Le<br />

informazioni ottenute sono<br />

state impiegate per la<br />

scelta della coloritura (il<br />

più possibile vicina a<br />

quella originale) e delle<br />

Anno 40 LUGLIO 2006 n. 5<br />

Indagini <strong>di</strong>agnostico-conoscitive per i materiali lapidei, gli intonaci e gli strati pittorici. Per gli esterni pittura murale<br />

a base <strong>di</strong> silicati e ricostruzione degli elementi a rilievo; per gli interni cornici e decorazioni con acqua <strong>di</strong> colla<br />

e stucco in polvere; decorazioni pittoriche riprese con tempere acriliche miscelate con ossi<strong>di</strong> e terre naturali<br />

Particolari <strong>decorativi</strong> <strong>di</strong> <strong>tendenza</strong> <strong>liberty</strong><br />

1a<br />

Chi ha fatto Cosa<br />

Committente<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Pescara</strong><br />

Progettista e Direttore dei<br />

Lavori<br />

Arnaldo Laterza, <strong>Pescara</strong><br />

Responsabile del<br />

proce<strong>di</strong>mento<br />

Marco Mazzocca<br />

Direttore operativo<br />

Carla Malatesta<br />

Elaborazioni grafiche<br />

Fabrizio Mancini<br />

Inprese esecutrici<br />

Di Vincenzo Costruzioni, San<br />

Giovanni Teatino (Ch)<br />

Carp-e<strong>di</strong>l, Montesilvano (Pe)<br />

Opere <strong>di</strong> falegnameria<br />

Enrico Di Febo, Elice (Pe)<br />

Opere pittoriche e stucchi<br />

Alberto Liberi, Bucchianico (Ch)<br />

Restauro pittorico e vetrate<br />

artistiche<br />

«Artemia» <strong>di</strong> Serena Di Primio,<br />

Chieti; Laboratorio d’arte<br />

Mistichelli,<br />

Diagnostica<br />

Rankover spa, Zimella (Vr)<br />

1b 1c<br />

malte da utilizzare per il<br />

restauro.<br />

La pulitura. Prima <strong>di</strong><br />

procedere alla ricostruzione<br />

della facciata esterna<br />

la struttura è stata lavata<br />

con una soluzione<br />

composta da bicarbonato<br />

<strong>di</strong> ammonio al 5% e acqua<br />

calda. La pulitura ha<br />

evidenziato le lacune e<br />

mancanze degli elementi<br />

<strong>decorativi</strong> a rilievo, come<br />

per esempio la cornice<br />

inferiore del palazzo<br />

che era praticamente<br />

scomparsa, riprodotta successivamente<br />

grazie al rinvenimento<br />

<strong>di</strong> un piccolo<br />

elemento.<br />

Gli intonaci. La malta<br />

usata per il restauro è stata<br />

a base calce idraulica<br />

naturale.<br />

1d 1e<br />

IL CANTIERE IN CIFRE. I quattro lati del palazzo Gomez-Mezzopreti hanno rispettivamente 40 e 37 metri <strong>di</strong> larghezza, per 12<br />

metri <strong>di</strong> altezza, il che significa che sono stati sottoposti a restauro, con la relativa tinteggiatura, circa 3.000 metri quadrati.<br />

I restauratori sono intervenuti esternamente per ricostruire sulle facciate 150 sagome <strong>di</strong>fferenziate con denti, mensole, paraste,<br />

cornici, fregi, capitelli, e 238 medaglioni sui 182 metri del cornicione superiore. All’interno del conservatorio, che occupa<br />

una superficie <strong>di</strong> 3.600 metri quadrati, sono stati ricostruiti pavimenti per 750 metri quadrati <strong>di</strong> parquet, fasce decorative,<br />

<strong>di</strong>segni e intarsi per 450 metri lineari, ed è stato ricomposto lo spettacolare scalone principale con la loggia. Ancora,<br />

per adattare alle esigenze della struttura i locali sono stati allestiti pannelli fonoassorbenti per 2.500 metri quadrati. Come<br />

per l’esterno, anche per la parte interna della struttura tinteggiature e decorazioni hanno interessato una superficie molto<br />

vasta. Lo confermano i 6mila metri quadrati <strong>di</strong> pareti e i 1.800 <strong>di</strong> volte riportate a nuova vita. Il capitolo decorazioni, per quel<br />

che riguarda il recupero, merita un approfon<strong>di</strong>mento speciale. Palazzo Gomez-Mezzopreti può ora contare su cornici a stucco<br />

per otto chilometri e mezzo e ben 350 <strong>di</strong>fferenti <strong>particolari</strong> <strong>decorativi</strong>, come rosoni o angolari. Al capitolo decorazioni appartengono<br />

anche i 500 metri lineari <strong>di</strong> stucco restaurati e i 250 metri quadrati <strong>di</strong> cassettoni delle volte dell’androne e dello<br />

scalone principale. Alzando gli occhi i visitatori potranno ammirare 11 volte affrescate, una delle quali realizzata in vetro<br />

con lucernaio in mosaico <strong>di</strong> vetri decorati. Per quanto riguarda gli infissi sono stati ricostruite 99 porte artistiche interne, con<br />

9 portoncini d’ingresso, mentre all’esterno sono state recuperate 99 finestre, con 80 persiane. 88 finestre, inoltre, recano altrettante<br />

inferiate artistiche <strong>di</strong> varie <strong>di</strong>mensioni. La ricostruzione delle balaustre e il restauro <strong>di</strong> quelle d’epoca, comprese quelle<br />

imponenti dello scalone centrale, hanno comportato un peso <strong>di</strong> 3.380 chili e uno sviluppo <strong>di</strong> 60 metri lineari.


Anno 40 LUGLIO 2006 n. 5 www.riviste<strong>di</strong>gitali.com 3<br />

recupero &restauro<br />

per saperne <strong>di</strong> più<br />

La malta premiscelata <strong>di</strong><br />

calce idraulica è <strong>di</strong> Spring<br />

Color (Castefidardo, An)<br />

Contatto 071/7823780<br />

www.springcolor.it<br />

La tinteggiatura ai silicati<br />

è <strong>di</strong> Saber <strong>di</strong> Bernini G.<br />

& C. snc (Viadana, Mn)<br />

Contatto 0375/782083<br />

www.sabercolor.com<br />

2<br />

1. Palazzo Mezzopreti-Gomez a lavori ultimati<br />

2. Prelievi per le indagini <strong>di</strong>agnostico-conoscitive<br />

3. Particolari dei rilievi <strong>di</strong> facciata prima dei lavori<br />

4. Le finestre decorate prima dei lavori<br />

5. Gli interni prima dei lavori<br />

6. Decorazioni pittoriche prima e dopo i lavori<br />

4. Particolare delle inferriate prima dei lavori<br />

La coloritura. Il colore<br />

esterno del palazzo è un<br />

verde tenue, realizzato con<br />

pittura murale a base <strong>di</strong><br />

silicati <strong>di</strong> potassio, schiarita<br />

aggiungendo nell’impasto<br />

<strong>di</strong> acrilico un composto<br />

<strong>di</strong> terre coloranti.<br />

Trattandosi <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio<br />

sito nelle vicinanza del ma-<br />

re, si è preferito utilizzare<br />

una tinteggiatura a base <strong>di</strong><br />

silicati <strong>di</strong> potassio, più resistente<br />

alle caratteristiche<br />

climatiche del luogo.<br />

I rilevati plastico-architettonici.<br />

Il proce<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong> realizzazione delle cornici<br />

esterne del palazzo è<br />

stato molto complesso. So-<br />

no stati impiegati stampi<br />

in caucciù per gli elementi<br />

<strong>decorativi</strong> singoli (medaglioni,<br />

mensole, capitelli...);<br />

mentre per gli elementi<br />

lineari (le cornici)<br />

sono stati realizzati profili<br />

lineari <strong>di</strong> plexiglas sagomati<br />

a caldo per stirare l’intonaco<br />

attraverso modelli e<br />

utensili da lavoro riprodotti<br />

in legno.<br />

3<br />

4<br />

Gli infissi. Le porte interne<br />

sono tutte in legno massello<br />

e riproducono nei <strong>di</strong>segni<br />

quelle originarie. Gli<br />

infissi esterni sono stati<br />

realizzati con due materiali:<br />

internamente in legno,<br />

esternamente in alluminio<br />

(<strong>di</strong> più facile manutenzione,<br />

vista la vicinanza del<br />

mare) con profilo e sagoma<br />

come da originale.<br />

Gli interni<br />

La coloritura. Il problema<br />

principale che è stato<br />

affrontato nella scelta del<br />

colore delle aule, le cui<br />

volte raggiungono anche i<br />

quattro e metri e mezzo <strong>di</strong><br />

altezza, è stato quello <strong>di</strong><br />

uniformare la tonalità sia<br />

nella parti alte che in quelle<br />

basse delle stanze. Sono<br />

state effettuate <strong>di</strong>verse prove<br />

con campionature, in<br />

un orario che variava dalle<br />

11 e alle 12 del mattino,<br />

per confrontare l’intensità<br />

della luminosità.<br />

Cornici e decorazioni in<br />

stucco. Particolarmente<br />

5 6<br />

7<br />

certosino è stato il lavoro<br />

per la realizzazione degli<br />

stucchi, la maggior parte<br />

dei quali sono stati ricostruiti<br />

partendo dagli elementi<br />

superstiti, anche <strong>di</strong>staccati<br />

dal supporto. Per<br />

realizzare gli stucchi sono<br />

stati usate acqua <strong>di</strong> colla e<br />

stucco in polvere.<br />

Nella miscela la parte <strong>di</strong><br />

colla ne ritarda l’essicca-<br />

zione ma al contempo indurisce<br />

<strong>di</strong> più lo stucco,<br />

rendendolo più resistente.<br />

Per avere dei fregi che fossero<br />

più resistenti possibili,<br />

infatti, sono state effettuate<br />

anche delle prove sulla<br />

resistenza agli urti e ai<br />

terremoti. La maggior parte<br />

degli stucchi, infatti,<br />

poggiano non sulle pareti<br />

originali ma sui cartongessi,<br />

con i quali erano stati<br />

ricostruiti gli ambienti.<br />

Gli affreschi. Si è affrontato<br />

il lavoro con approccio<br />

filologico, avuto anche per<br />

gli stucchi. Dopo tanti anni<br />

<strong>di</strong> trascuratezza, i <strong>di</strong>segni<br />

originali si erano deteriorati<br />

o erano scomparsi<br />

del tutto, ma i <strong>particolari</strong> si<br />

ripetevano e quin<strong>di</strong> seguivano<br />

la stessa linea logica<br />

<strong>di</strong> decorazione. Sono state<br />

usate tempere acriliche miscelate<br />

con ossi<strong>di</strong> e con<br />

terre naturali, per rimanere<br />

fedeli alle colorazioni<br />

originarie, che erano invece<br />

in smalto e olio, i principali<br />

prodotti in voga alla<br />

fine dell’Ottocento. Gli<br />

acrilici, inoltre, garantiscono<br />

una stabilità dell’opera<br />

alla luce e al tempo,<br />

conferendo stabilità al colore.<br />

Facendo una stratigrafia<br />

degli intonaci e dei<br />

colori è stato verificato che<br />

i colori riprodotti rispecchiavano<br />

perfettamente<br />

quelli originali.<br />

I pavimenti. I pavimenti<br />

della costruzione sono stati<br />

realizzati utilizzando resine<br />

ricomposte con effetto<br />

<strong>di</strong> riproduzione della<br />

graniglia originale, non riutilizzabile.<br />

•<br />

Stefano Cianciotta

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