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SE MI LASCI TI CANCELLO di Lorenza Ghinelli ... - NavigareSicuri

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10<br />

E scoppia a piangere, ma per la prima volta c’è qualcuno che l’abbraccia.<br />

E Rachele si sfoga. Ne ha un bisogno immenso, e con Davide, che<br />

nemmeno conosce, è facile.<br />

«Ti capisco», le <strong>di</strong>ce. E Rachele ride isterica, perché ne è certa, lui non<br />

può capire. Allora Davide continua.<br />

«Ho sempre saputo <strong>di</strong> essere gay, e i miei compagni <strong>di</strong> classe non smettevano<br />

mai <strong>di</strong> ricordarmelo, ma loro nemmeno sapevano cosa volesse<br />

<strong>di</strong>re essere gay. Voleva <strong>di</strong>re essere come loro, ma invece <strong>di</strong> essere attratto<br />

delle ragazze a me piacevano i ragazzi. Per loro invece ero soltanto<br />

un frocio. Io non lo sapevo che essere come sono è normale, che è<br />

un <strong>di</strong>ritto. Ho avuto paura <strong>di</strong> quell’etichetta che mi avevano appiccicato<br />

addosso: frocio, frocio, frocio. E ho avuto paura <strong>di</strong> non trovare nessuno<br />

che mi amasse, nessuno da amare».<br />

«Perché mi <strong>di</strong>ci questo? Che c’entra?», chiede Rachele.<br />

«Perché pensai che l’unico modo <strong>di</strong> trovare qualcuno come me fosse<br />

comportarmi come <strong>di</strong>cevano i miei compagni <strong>di</strong> classe. Mi feci delle<br />

foto, nudo. E le postai su internet usando un nickname falso. Avevo<br />

quin<strong>di</strong>ci anni».<br />

«Usavate già il computer come noi?»<br />

«Ehi, guarda, che non mi chiamo mica Fred Flinstone!»<br />

«Chi?»<br />

«Va be’, lasciamo perdere, volevo <strong>di</strong>re che mica sono dell’età della pietra!<br />

Certo che usavamo internet anche noi! E anch’io, come te, non<br />

ebbi fortuna... Qualche mio compagno, e davvero non ho mai capito chi<br />

fosse, era gay come me, ma non l’avrebbe mai ammesso. Trovò le mie<br />

foto su internet, mi riconobbe e le fece circolare a scuola. Ho provato ad<br />

ammazzarmi. Per fortuna non ce l’ho fatta».<br />

Rachele pende dalle sue labbra ora, ha fame <strong>di</strong> quei racconti perché<br />

Davide in qualche modo le sta <strong>di</strong>sinfettando le ferite. Non vuole che<br />

smetta.<br />

«E adesso?»<br />

«Adesso sono felice, so come stanno le cose, so che dovrebbero es-

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