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I DISTURBI D’ANSIA 

Prof. Massimo Biondi 

Direttore del Dipartimento di Scienze Psichiatriche e 

Medicina Psicologica 

Insegnamento: Psichiatria 

Corso CCL “C”

ANSIA E ANGOSCIA 

• Ansia = da ăngere (stringere), radice di 

“angina” : stato d’animo con apprensione, 

preoccupazione, timore 

• Angoscia = da ăngere, ansia, senso 

oppressivo di malessere e agitazione 

• Anxiety, anguish, anxieté, angoisse, Angst

MALATO CON ANSIA 

• DIAGNOSI DIFFERENZIALE: 

• Sintomi attuali, 

• storia, contesto, eventi 

• esame fisico, 

• dati di laboratorio 

• Diagnosi differenziale verso condizioni 

“organiche” 

• Diagnosi differenziale delle diverse patologie 

con ansia

DUE TIPI DI ANSIA 

• Ansia diffusa, 

subcontinua, cronica, 

• Ansia fluttuante 

• Ansia di “tratto” 

• ANSIA 

GENERALIZZATA 

• Ansia acuta, ad 

attacchi 

• Ansia legata a stimoli 

specifici 

• Ansia di “stato” 

• ATTACCO DI 

PANICO

COMUNI SINTOMI PSICHICI DELL’ANSIA 

• Apprensione, 

• timore, 

• preoccupazione, 

• senso di paura o pericolo imminente 

• anticipazione apprensiva, 

• ipervigilanza, 

• inquietudine, 

• affaticabilità, 

• distraibilità, 

• difficoltà a concentrarsi, 

• disturbi della memoria, 

• difficoltà ad addormentarsi

DISTURBI D’ANSIA 

• Nel Manuale diagnostico statistico dei Disturbi 

mentali DSM IV, l’ansia si trova nel capitolo dei 

Disturbi d’ansia con 8 disturbi diversi 

• In realtà è presente in tutte le patologie (es. 

depressione, disturbi di personalità, disturbi 

somatoformi, psicosi, ecc.) 

• In realtà 2 di essi (Disturbo ossessivo e posttraumatico) 

presentano ansia come importante 

sintomo ma hanno altra natura

DISTURBI D’ANSIA 

• Disturbo da attacchi di panico 

• Disturbo da ansia generalizzata 

• Fobie 

• Disturbo da ansia sociale (Fobia sociale) 

• Disturbo post traumatico da stress 

• Disturbo ossessivo compulsivo 

• Disturbo d’ansia secondaria a sostanze 

• Disturbo d’ansia secondario a cause mediche 

• Ansia in altre patologie (depressione, psicosi, 

disturbi somatoformi, ipocondria, ecc.)

Perché l’ansia 

• Ansia come “normale” risposta a minaccia 

• Angoscia-segnale da cause interne (es. conflitti 

inconsci: “Inibizione, sintomo, angoscia”, Freud) 

• Teoria cognitiva: Ansia come risposta a 

potenziale minaccia, in funzione del significato 

che la mente dà alla situazione o stimolo, in 

base a esperienze precedenti (memoria), 

risorse, coping (cavarsela), supporto, prepara 

all’azione con lotta (agire contro) o fuga 

(evitamento)

2,00 

1,00 

0,00 

Adattamento 

Adattamento 

LA DIMENSIONE APPRENSIONE NELLE DIVERSE CATEGORIE 

DIAGNOSTICHE 

Alimentari Alimentari 

Depressione 

Depressione NAS NAS 

Ansia Ansia NAS 

Depressione 

Depressione Maggiore Maggiore 

Disturbo Disturbo Delirante Delirante 

Distimia Distimia 

DOC DOC 

GAD GAD 

Panico 

Psicosi Psicosi NAS 

Sano Sano 

Somatoforme 

Somatoforme 

Schizofrenia Schizofrenia paranoide paranoide 

Bipolare Bipolare mania/ mania/ipomania ipomania 

Massimo Biondi, 2001

Il “preoccuparsi 

preoccuparsi” come sintomo comune nel disturbo 

d’ansia ansia generalizzato e in altre patologie: patologie: 

alcuni aspetti 

differenziali in un campione di 54 soggetti 

Situazioni 

stimolo 

tipiche di 

innesco 

Temi 

prevalenti del 

preoccuparsi 

Frequenza ed 

intensità 

Disturbo d’Ansia 

Generalizzato (N=10) 

Eventi e situazioni, 

cambiamenti generici 

Che accada qualcosa 

a propri cari o 

oggetti affettivi 

Disturbo di Panico 

(N=10) 

Sensazioni fisiche 

acute, luoghi specifici 

Di morire, di avere 

attacchi improvvisi, di 

perdere il controllo, di 

restare bloccati 

Fobia Sociale 

(N=10) 

Situazioni sociali 

Di essere giudicati 

incapaci, 

prestazioni 

inadeguate 

Continua, lieve Episodico, intenso Episodico, intenso 

1 


Il “preoccuparsi 

preoccuparsi” come sintomo comune nel disturbo 

d’ansia ansia generalizzato e in altre patologie: patologie: 

alcuni aspetti 

differenziali in un campione di 54 soggetti 

Situazioni 

stimolo 

tipiche di 

innesco 

Temi 

prevalenti del 

preoccuparsi 

Frequenza ed 

intensità 

DOC (N=10) Depressione (N=10) Ipocondria (N=4) 

Procedure, 

decisioni, scelte 

Di commettere 

errori, mancare a 

dovere e perfezione 

Eventi, impegni, 

richieste, relazioni 

Di deludere un altro 

significativo, non farcela, 

valore/sforzo, Autostima 

Sintomi e 

sensazioni fisiche 

Di stare male per 

mancata diagnosi 

medica 

Continua + episodi Continua, lieve Continua, 

variabile 

2 


Apprensione/timore 

Stato di inquietudine e di tensione; sensazione di pericolo 

imminente; senso di costrizione; sentimenti di 

preoccupazione, paura, angoscia 

(definizione S.VA.RA.D.) 

media 

1,8 

1,75 

1,7 

1,65 

1,6 

1,55 

1,5 

p

Meccanismi psicologici 

dell’ansia 





Meccanismi biologici 

dell’ansia 



SCHEMA DEL COMPLESSO RECETTORIALE GABA/BDZ 



ANSIA e STRESS 

• Sono in causa o accompagnano molte 

condizioni somatiche sia “funzionali” che 

vere e proprie malattie somatiche 

• Stress e ansia come 1. co-fattori patogenetici, 

2. fattori nel decorso, 3. nella risposta a 

terapie (come la depressione) 

• meccanismo diretto mediato da 

“comportamenti” del malato; meccanismo di 

correlati biologici dello stress e ansia (es 

adrenalina, cortisolo, immunopeptidi, ecc.) 





Il Disturbo da ansia generalizzata 


Freud, 1894, definisce la “Nevrosi d’ansia”: 

• “Consideriamo per esempio il caso di una 

donna la quale, ad ogni colpo di tosse del 

marito, affetto da catarro, subito pensa che 

egli si ammalerà di polmonite e già 

immagina di assistere al funerale. Se poi 

tornando a casa, vede due o tre persone 

riunite davanti al suo portone, non può fare 

a meno di pensare che uno dei suoi figli sia 

caduto dalla finestra” 


“Nevrosi d’ansia” 

• Con il termine “nevrosi d’ansia”, usato 

comunemente fino agli anni ’80, si indicano due 

quadri oggi ritenuti tra loro diversi e ridenominati 

come Disturbo da attacchi di panico (ansia ad 

attacchi) e come Disturbo da ansia generalizzata 

(ansia subcontinua) 

• Sono disturbi frequenti e di particolare importanza 

per il medico generale, che li incontra spesso 

anche per la sintomatologia somatica tipica che li 

caratterizza 


Disturbo d’ansia generalizzata 

(DAG) e medico generale 

• Lo studio dell’Organizzazione Mondiale della 

Sanità sui Problemi psicologici nella medicina di 

primo contatto (primary care), condotto in 14 

paesi, ha riportato che il DAG (criteri ICD-10) è 

piuttosto comune, con una prevalenza del 7.9% in 

1 mese, associato a disabilità e grave quanto varie 

malattie fisiche croniche[i]. 

[i] Maier W, Gansicke M, Freyberger HJ, Linz M, Heun R, Lecrubier Y Generalized 

anxiety disorder (ICD-10) in primary care from a cross-cultural perspective: a valid 

diagnostic entity? Acta Psychiatr Scand 2000 Jan;101(1):29-36 


Disturbo d’ansia generalizzata: 

i sintomi 

1. Ansia, preoccupazione eccessive (attesa 

apprensiva) 

2. Difficoltà nel controllare la preoccupazione 

3. Sono associati a tre o più dei sintomi seguenti: 

Irrequietezza, tensione, facile affaticabilità, vuoti 

di memoria, difficoltà a concentrarsi, irritabilità, 

tensione muscolare, alterazioni del sonno 

4. Vanno esclusi ansia da sostanze, su condizioni 

mediche, altri Disturbi d’ansia 


PROFILO DIMENSIONALE DEL DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATO 

(n= 13) 

2,5 

2 

1,5 

1 

0,5 

0 

APPRENSIONE 

APPRENSIONE 

IPOCONDRIA/ 

IPOCONDRIA/ 

SOMATIZZAZIONE 

SOMATIZZAZIONE 

OSSESSIVIT 

OSSESSIVITÀ 

TRISTEZZA 

TRISTEZZA 

APATIA APATIA 

DISTORSIONE DISTORSIONE REALT REALTÀ 

DISORGANIZZAZIONE 

DISORGANIZZAZIONE 

RABBIA/AGGRESSIVIT 

RABBIA/AGGRESSIVITÀ 

IMPULSIVIT 

IMPULSIVITÀ 

ATTIVAZIONE 

ATTIVAZIONE 


ETA’ E GENERE 

• Secondo il DSM IV, il 55-60% dei soggetti con DAG sono 

femmine. Due studi epidemiologici statunitensi hanno 

rilevato la diagnosi con relativa maggiore frequenza in 

separati/divorziati, casalinghe, basso reddito, disoccupati. 

• L’età si è rivelata un interessante fattore discriminante per 

questa diagnosi. Il disturbo ha esordio precoce (spesso 

sotto i 20 anni) e più graduale rispetto ad altri disturbi 

d’ansia. I casi con precocità di esordio rappresenterebbero 

una condizione di vulnerabilità anche per altri disturbi, 

forse riflettendo un pattern caratterologico. I casi a esordio 

sotto i 20 anni sono più spesso di sesso femminile, con 

storia di paure e inibizioni nell’infanzia, spesso separate. I 

casi con esordio tardivo sarebbero più spesso successivi a 

un importante evento stressante 


PREVALENZA del DISTURBO 

D’ANSIA GENERALIZZATA 

• Nel DSM IV è riportata una prevalenza lifetime di 

5.1% ed a 12 mesi di 3.1% 

• I criteri per la diagnosi sono variati purtroppo 

negli anni. I sintomi d’ansia sono molto comuni. 

Criteri diagnostici “larghi” rilevano prevalenza 

attuale dal 10 al 30%. I criteri DSM IV sono 

tuttavia più restrittivi 

• Si ritiene che esistano molti casi “sottosoglia” 

diagnostica 

• Alcuni ritengono il DAG come “personalità 

ansiosa” 


COMORBIDITÀ DEL DISTURBO D’ANSIA 

GENERALIZZATO (DSM-III-R) 

• DEPRESSIONE MAGGIORE 38.6% 

• 

DISTIMIA DISTURBO DI PANICO AGORAFOBIA FOBIA SEMPLICE FOBIA SOCIALE ALCOL SOSTANZE 22.1% 

22.6% 

26.7% 

24.5% 

23.1% 

11.2% 

05.1% 5.1% 


ANSIA e DEPRESSIONE 

SPESSO COESISTONO 

• Il DSM IV separa Disturbi d’ansia e Disturbi 

depressivi. In realtà una certa quota d’ansia è 

presente nei Disturbi depressivi, e una certa quota 

di depressione nei Disturbi d’ansia 

• Esistono poi sintomi comuni 

• In passato era usato il termine “Sindrome ansiosodepressiva”, 

che rispondeva a questi quadri, di 

gravità lieve-moderata, sfumati, ad andamento 

subcronico, che solo di recente il DSM ha 

reintrodotto ed è sotto studio 


CONTINUITÀ CLINICA TRA QUADRI 

DEPRESSIVI E D’ANSIA 

DISTURBI DEPRESSIVI 

TRISTEZZA 

PURA 

DISTURBO D’ANSIA D ANSIA GENERALIZZATO 

ATTIVAZIONE 

APPRENSIONE 

PURA 


ANSIA 

Focalizzazione su eventi temuti 

COMUNI 

Anticipazione apprensiva 

Ansia-paura Ansia paura 

Eccessiva preoccupazione 

Difficoltà Difficolt mnestica 

Difficoltà Difficolt a concentrarsi 

Indecisione 

Disforia 

Irrequietezza 

Irritabilità-tensione 

Irritabilit tensione 

Visione pessimistica 

Iperallarmismo 

Attivazione neurovegetativa 

Affaticamento 

Disturbi sonno e appetito 

Mondo “pericoloso pericoloso” 

DEPRESSIONE 

Tristezza 

Anedonia-apatia 

Anedonia apatia 

Chiusura-ritiro 

Chiusura ritiro 

Vissuti di colpa 

Ridotta autostima 

Rimuginazione sul passato 

Ideazione suicida 

Astenia 

Depressione peggio al mattino 

Perdita della libido 

Rallentamento psicomotorio 

Inappetenza 

Perdita di peso 

Risvegli precoci 

Rabbia 

Mondo e sé “vuoti vuoti” 

Sintomi comuni e differenti nell’ansia nell ansia generalizzata e nella Massimo depressione 

Biondi, 2001

DECORSO 

• La durata media di malattia è di 4.5 anni, con il 40% dei 

pazienti che riporta una durata maggiore di 5 anni, e di 8.5 

anni nei casi “attivi”. Il 50% dei pazienti dopo un 

trattamento farmacologico acuto ha un ritorno dei sintomi 

entro 1 anno dalla sospensione con necessità di riprendere 

il trattamento stesso[i]. Altri, valutando i pazienti ogni 6- 

12 mesi per 5 anni hanno riscontrato un tasso di remissione 

di 0.38 dopo 5 anni[ii]. 

[i] Rickels K, Schweizer E: Maintenance treatment studies in axiety disorders. 

Psychopharmacology Bulletin 1995; 31: 115-123. 

• [ii] Yonkers KA, Dyck IR, ,Warshaw MPH, Keller MB Factors predicting the 

clinical course of generalised anxiety disorder The British Journal of Psychiatry (2000) 

176: 544-549 


DECORSO e PROGNOSI 

• Predittori di cattiva prognosi sono età più avanzata, episodi 

ricorrenti, presenza di un disturbo di personalità all’ingresso nello 

studio, gravità dei sintomi dopo la decima settimana, quadro di 

sindrome nevrotica generale (secondo la definizione di Tyrer)[i]. 

• Uno studio naturalistico ad Iowa City che ha seguito per 5 anni 

soggetti con DAG ha rilevato che solo il 18% di essi raggiungeva 

una piena remissione[ii] mentre un analogo studio in Louisiana ha 

rilevato la persistenza della diagnosi a distanza di 16 mesi nel 

50% dei soggetti[iii]. 

• [i] Seivewright H, Tyrer P, Johnson T: Prediction of outcome in neurotic disorder: a 5-year prospective study. Psychological Medicine 1998; 28: 1149-57. 

• [ii] Woodman CL, Noyes R Jr, Black DW, Schlosser S, Yagla SJ A 5-year follow-up study of generalized anxiety disorder and panic disorder. J Nerv Ment 

Dis 1999 Jan;187(1):3-9 

• [iii] Mancuso DM, Townsend MH, Mercante DE Long-term follow-up of generalized anxiety disorder. 

• Compr Psychiatry 1993 Nov-Dec;34(6):441-6 


TERAPIA DEL DISTURBO DI 

ANSIA GENERALIZZATA 

• Ansiolitici benzodiazepinici a breve termine 

• SSRI, venlafaxina, antidepressivi triciclici 

4-6 mesi 

• Psicoterapie cognitive-comportamentali 

• Altre psicoterapie 

• Trattamenti integrati 

psicofarmacoterapia+psicoterapia 

(sequenziali) 


Il Disturbo da attacchi di panico 

con agorafobia 


Disturbo da attacchi di panico 

• Fino al 1980 esisteva la “nevrosi d’ansia, 

entità unica, poi divisa (DSM III) in due 

entità : 1) un disturbo d’ansia acuta, limitata 

nel tempo, intensa ad attacchi, legata a 

situazioni specifiche (panico) 2) un disturbo 

d’ansia subcontinuo, moderato, cronico, 

libera da situazioni precise (ansia 

generalizzata) 


• Palpitazioni o battito 

accelerato 

• Sudorazione, tremori 

• Senso di mancanza di 

respiro, 

• Senso di soffocare, di 

oppressione toracica 

• Dispnea (soggettiva) 

• Nausea o disturbi GI 

• Senso di 

vertigini/instabilità 

• Vampate o brividi 

L’attacco di panico 

• Vissuto di minaccia 

imminente, 

• intensa ansia fino a 

terrore, 

• Paura di sentirsi male 

(infarto) 

• Paura di svenire 

• Paura di perdere il 

controllo o impazzire 

• Paura di restare bloccati e 

non poter essere soccorsi 

• Derealizzazione (senso 

d’irrealtà) 


Attacco di panico e Disturbo (DAP) 

• È inatteso, compare in situazioni specifiche (file, 

auto, aereo, treno, metro, cinema, ristorante, ecc.) 

• Prodromi 5-10 min, paura, acme, dura 15-30 

minuti 

• Dopo il primo attacco (che non si scorda mai…), 

un secondo, un terzo compaiono prima ansia 

anticipatoria ed evitamento di luoghi (solo se 

accompagnati) 

• A medio termine si sviluppa depressione (da 

sconfitta) 

• Sensibilità a stimolanti, caffè, nicotina, 

simpaticomimetici, ecc. 


Agorafobia 

• Paura di rimanere solo, di allontanarsi dalla 

propria casa o da luoghi dove ci si sente sicuri, 

dove sia difficile ricevere aiuto se si sta male 

(clinicamente immotivata) 

• Spesso costringe a uscire solo se accompagnati 

• La libertà di movimento può essere espressa in 

metri o “areale” di movimento (a. lieve, moderata, 

grave) 

• Il termine “agora” in origine si riferiva agli spazi 

aperti, ma ormai è usato in senso lato, anche per 

spazi chiusi 

• È associata a condotte di evitamento 


Comorbidità frequenti 

• Elevate con la depressione (50%) 

• Ansia generalizzata 

• Ansia sociale 

• Abuso di alcol 

• Uso cronico di ansiolitici 

• Personalità ansiose-evitanti 


Epidemiologia 

• Prevalenza lifetime 1-2% 

• Femmine/maschi 2-3:1 

• Età media di insorgenza 25 anni 

• Primo contatto tipico è al Pronto soccorso o 

ambulatori di MG, cardiologia (“cuore 

irritabile”, “nevrosi cardiaca” “disturbo 

cerebrocardiaco”) 


Decorso e prognosi 

• È considerato un disturbo cronico: nonostante la 

buona risposta a breve termine, ha alta tendenza a 

ricadute, con sintomi che salgono e scendono, 

sintomi residui frequenti 

• 6-10 anni dopo le cure, il 30% sta bene, 40-50% 

migliorato ma sintomatico, 20-30% invariato 

• prognosi peggiore se associato a disturbi di 

personalità e depressione, lunga durata, scarsa 

compliance 


EVENTI della AREA AFFETTIVA 

NEL CAMPIONE (n=100) 

• Morte di padre o 

madre 

• Grave, lunga malattia 

di genitore 

• Morte di amico/a per 

incidente (auto,moto) 

• Morte di amico per 

malattia (Ca, CVS) 

• 2 eventi di questi 

• Matrimonio 

• Nuova convivenza in 

casa con parenti non 

desiderati 

• Nascita primo figlio 

• Nuovo lavoro (orari 

costrittivi)

Eventi stressanti e panico 

• Stressor dell’area della 

sicurezza 

dell’attaccamento hanno 

correlati neurochimici e 

possono essere 

“trasdotti” in modificazioni 

a livello centrale cui 

conseguono i sintomi 

psichici e fisici del 

Disturbo di panico 

• e del panico in vari altri 

disturbi (BRDL, DPTS, 

ecc.) 

Da Biondi 1999

eventi 

PANICO 

Ansia ant 

Depress 

Interventi 

età 

Evoluzione del caso di M. ♀ 32aa 

Separazione 

Morte di amica Nascita figlio Separazione, conflitti 

farmacoterapia 

psicoterapia 

benessere 

Riemergenza sintomi 

26 27 28 29 30 31 32

Terapie 

Benzodiazepine preferibilmente solo in acuto o 

nelle prime settimane di cura 

Antidepressivi triciclici (TCA), SSRI, venlafaxina 

IMAO, per 6-18 6 18 mesi 

Psicoterapie cognitive-comportamentali 

cognitive comportamentali 

Trattamenti integrati farmaco+psicoterapie 

Favorire esposizione graduale

9 

8 

7 

6 

5 

4 

3 

2 

1 

0 

DISTURBO DI PANICO : 

SCALA DI MARKS-SHEEHAN 

MARKS SHEEHAN 

Prima della terapia Fine della terapia Follow-up 

*p

20 

18 

16 

14 

12 

10 

8 

6 

4 

2 

0 

DISTURBO DI PANICO: 

depressione (HAM-D) (HAM D) nel tempo 

Prima della terapia Alla fine della terapia Follow-up finale 

*p

Biondi & Picardi, 2002

TERAPIA DEL DISTURBO DA 

ATTACCHI DI PANICO 


• SSRI, venlafaxina, antidepressivi triciclici 6-12 

mesi o più 

• Psicoterapie cognitive-comportamentali con 

esposizione 



psicofarmacoterapia+psicoterapia (sequenziali) 


La Fobia sociale: 

Marcata paura ed evitamento di situazioni 

sociali dovute a timore del giudizio, di 

trovarsi in imbarazzo e a disagio, di 

apparire incompetenti 


Situazioni che provocano marcato 

disagio in pazienti con Fobia sociale 

• Presentarsi a estranei 

• Parlare, mangiare in 

pubblico 

• Scrivere o lavorare 

osservati 

• Entrare in una stanza con 

tutti seduti 

• Sostenere un esame 

• Tentare di conoscere 

qualcuno 

• Esporsi fisicamente 

(spiaggia, intimità) 

• Parlare a persone 

autorevoli 

• Andare a una festa 

• Essere al centro 

dell’attenzione 

• Guardare negli occhi 

• Cantare 

• Restituire merce al 

negozio 

• Resistere ad un venditore 

• Dire di no 

• Esprimere disaccordo 


Epidemiologia della Fobia sociale 

• Prevalenza lifetime della forma moderata 

circa il 7%, grave circa il 2% (dati francesi) 

• Valori più alti tra i 14-20 anni, poi in 

riduzione, ma nell’adulto i casi sono più 

gravi 

• Difficile differenziare da vergogna, 

imbarazzo, timidezza (inibizione 

comportamentale) “fisiologici” 



Pensieri nell’ansia sociale (PAS) 

0=per nulla;1=molto lieve;2=moderatamente;3=molto;4=estremamente 

1. pensa di essere più inadeguato nell’interagire con le 

persone 

2. pensa in modo preoccupato come gli altri possono 

giudicare il suo modo di apparire o comportarsi in 

pubblico, suoi possibili errori o mancanze, il suo 

essere all’altezza 

3. è convinto di non avere o avere molto poche qualità 

positive 

4. entrando in rapporto con altri, ha pensieri che 

tendono a sopravalutare in modo negativo un suo 

particolare, come mani sudate, arrossire, 

l’abbigliamento, rispetto all’insieme del suo apparire 


5. prima di un incontro pensa con timore alla 

eventualità che gli altri possano criticarlo, 

giudicarlo, rifiutarlo 

6. ritiene che alcune esperienze sociali nel passato 

siano proprio prove di sua incapacità personale 

7. ha pensieri di incapacità sul riuscire in futuro a 

migliorare il suo comportamento e le proprie 

reazioni con gli altri 

8. pensa che ciò che altri possono dire di lui o lei 

siano la verità (e non semplici opinioni o punti di 

vista che una singola persona può avere) 


Brief Social Phobia Scale 

45 

40 

35 

30 

25 

20 

15 

10 

5 

0 

Risultati 

Fobia Sociale: terapia integrata verso sola 

farmacoterapia 

BSPS 

pre 

BSPS 

post 

∗ 

p

Pensieri dell'ansia 

sociale 

Risultati 

Fobia sociale Terapia farmacologica verso 

sola terapia integrata 

25 

20 

15 

10 

5 

0 

PAS 

Pre 

Pas 

Post 

∗ 

Punteggio PAS 

p

TERAPIA DELLA FOBIA SOCIALE 


• SSRI, antidepressivi triciclici 4-6 mesi 

• Psicoterapie cognitive-comportamentali con 

esposizione 



psicofarmacoterapia+psicoterapia 

(sequenziali) 


Le Fobie 



Comuni tipi di “Fobie specifiche” 

• Luoghi chiusi 

(claustrofobia) 

• Luoghi aperti (agorafobia) 

• Animali, insetti 

• Sangue, iniezioni, ferite 

(spesso con risposta 

vasovagale) 

• Temporali; 

• Altezze (acrofobia) 

• armi 

• Paura marcata, 

irragionevole, intensa e 

persistente per un oggetto 

o situazione specifica 

• Comportamenti di 

evitamento 

• Valutare frequenza, 

intensità, se e quanto dia 

compromissione 

funzionamento sociale 


Fobie specifiche 

• Di solito esordio nell’infanzia o prima adolescenza 

• Esiste familiarità (per aggregazione; ruolo 

dell’apprendimento) 

• Rispetto ad altri Disturbi d’ansia, tipica è la 

mancanza di ansia interepisodica 

• Se sono presenti determinate situazioni e quadro 

più articolato, appartiene ad altri Disturbi 

(ossessivo; panico, Fobia sociale, ipocondria, ecc.) 


Disturbi d’ANSIA dovuti a una 

condizione medica 

• Sono sintomi d’ansia secondari ad una malattia 

medica 

• Il meccanismo fisiologico della malattia può dare 

ansia 

• Non include l’ansia reattiva allo stato di malattia 

• ipertiroidismo, ipoglicemia, disfunzioni 

vestibolari, feocromocitoma, prolasso mitralico, 

scompenso cardiaco congestizio, aritmie 

cardiache, malattie polmonari ostruttive croniche 


Disturbi d’ansia indotti da sostanze 

(o da astinenza da sostanze) 

• Da farmaci :es. tiroxina, anoressizzanti, 

ginseng e altri, corticosteroidi, 

simpaticomimetici, efedrina, antidepressivi, 

sospensione ansiolitici, ecc.; 

• Da sostanze: caffè, da sospensione di alcol, 

da tabacco, cocaina, amfetamine e simili, da 

cannabis o sospensione, ecc. 


Ansia da sostanze: la diagnosi 

• È “secondaria” e non “primaria”; 

• si riconosce per modalità di esordio e 

decorso, anamnesi e uso riferito di farmaci 

o sostanze 

• tipologia dell’ansia spesso atipica, 

mancanza di un vero “oggetto” o pensiero 

ansioso; 

• esame medico generale, eventuali dati di 

laboratorio, 


Disturbi d’Adattamento con ansia 

• Reazioni psicologiche ad eventi di vita (separazioni, 

traumi, ricoveri, fallimenti, esami, malattie proprie o di 

familiare, ecc.) entro 3 mesi dall’evento 

• Durata limitata a 6 mesi dopo la cessazione dell’evento 

• Rapporto di causa-effetto 

• 2-8% di prevalenza 

• Escludere altri Disturbi d’ansia 

• Diagnosi controversa (specie in USA; incerti i confini con 

la norma; dilatazione prevalenza di disturbi mentali; 

problemi di assicurazione, richieste di riposo dal lavoro, 

controversie e recriminazioni legali) 

• 


L’ ANSIA come fattore di rischio 

per l’assunzione di sostanze 

• Alcuni pazienti, alla ricerca di un attenuare i sintomi 

dell’ansia, ricorrono a sostanze (alcol, tabacco, 

droghe di tipo sedativo tra cui cannabis, analgesici, 

sedativi, ecc.) come “autocura” per la loro 

sofferenza. 

• I Disturbi d’ansia possono favorire quindi abuso e 

dipendenza da sostanze 

• Dietro una certa parte di quadri di dipendenaa da 

sostanze, il medico può ritrovare un Disturbo 

d’ansia primario, verso cui va anche indirizzata la 

terapia (Terapia del Disturbo di dipendenza + 

terapia del Disturbo d’ansia). 

• Spesso è implicata anche la depressione 


UNO DEI PERCORSI CHE CONNETTE 

ANSIA, DEPRESSIONE E ALCOL 

POSSIBILE BASE 

GENETICA COMUNE 

(ANSIA/ALCOL, 5-HT) 5 HT) 

“DENSIT DENSITÀ FAMILIARE” 

FAMILIARE 

DI USO D’ALCOL D ALCOL 

GRUPPO DI 

SOCIALIZZAZIONE 

CHE USA ALCOL 

ANSIA 

GENERALIZZATA 

IMPULSIVITÀ 

IMPULSIVIT 

DEPRESSIONE 

AUTOMEDICAZIONE 

CON ALCOL 

DIPENDENZA 

DA ALCOL 


ANSIA 

SOCIALE 

MODELLI DI 

RIFERIMENTO 

“APPRESI APPRESI” 

INIZIO USO 

TABACCO 

CONFORMITÀ 

CONFORMIT 

SFIDA 

ATTIVAZIONE 

SVILUPPO 

DIPENDENZA 

ANSIA 

IRRITABILITÀ 

IRRITABILIT 

DISFORIA 

SINTOMI DI 

ASTINENZA 

AUTOMANTENIMENTO 


Pazienti fobico sociali con dipendenza da alcol % 

Amies et al., 1983 20 

Thyer e Curtis 1986 36.4 

Perugi e Savino 1990 20 

Van Ameringen et al., 1991 28.1 

Otto et al., 1992 43.3 

Weiller et al., 1996 20.1 

Pazienti alcolisti con fobia sociale 

Mullaney e Trippett 1979 23.5 

Smail et al., 1984 39 

Bowen et al., 1984 8.3 

Stockwell et al., 1984 57 

Weiss e Rosenberg 2.4 

Stravinsky et al., 1986 7.8 

Chambless et al., 1987 18.7 

Ross et al., 1988 12 

Thevos et al., 1991 15 

Lydiard 1992 24.4 

Clark et al., 1995 20.9 

Driessen et al., 1996 10 

Chignon et al., 1997 20.1 

ANSIA 

SOCIALE 

EALCOLISMO 

(modificata da Lépine pine 

e Pélissolo lissolo, , 1998)

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