Levate Insieme Dicembre 2010 - Comune di Levate
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NUOVI PC A SCUOLA:<br />
“DEBUTTA” IL SOFTWARE LIBERO<br />
Nel mese <strong>di</strong> novembre sono arrivati a scuola i nuovi computer<br />
per il laboratorio <strong>di</strong> informatica. Sono state installate venti postazioni,<br />
tutte dotate <strong>di</strong> connessione internet. Inoltre sono stati<br />
acquistati due nuovi portatili per gli alunni con <strong>di</strong>sabilità, nonché<br />
per specifiche attività <strong>di</strong>dattiche.<br />
Nell’occasione si è scelto <strong>di</strong> installare su tutti i computer fissi<br />
software libero, a cominciare dal sistema operativo. In questo<br />
caso la scelta è ricaduta sulla <strong>di</strong>stribuzione Linux Ubuntu<br />
(versione 10.10, rilasciata a ottobre <strong>di</strong> quest’anno). Si tratta <strong>di</strong><br />
un primo passo verso la <strong>di</strong>ffusione, anche a <strong>Levate</strong>, della filosofia<br />
che sta alla base dell’utilizzo <strong>di</strong> tale software, così come<br />
già avviene in altre parti del mondo e d'Italia (prime fra tutte le<br />
scuole della Provincia autonoma <strong>di</strong> Bolzano).<br />
Che cos'è il software libero?<br />
Con l'espressione “software libero” ci si riferisce alla libertà<br />
dell'utente <strong>di</strong> eseguire, copiare, <strong>di</strong>stribuire, stu<strong>di</strong>are, cambiare<br />
e migliorare il software. In particolare si fa riferimento a quattro<br />
tipi <strong>di</strong> libertà:<br />
• Libertà <strong>di</strong> eseguire il programma, per qualsiasi scopo<br />
(libertà 0).<br />
• Libertà <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are come funziona il programma, e adattarlo<br />
alle proprie necessità (libertà 1).<br />
• Libertà <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>stribuire copie in modo da aiutare il prossimo<br />
(libertà 2).<br />
• Libertà <strong>di</strong> migliorare il programma, e <strong>di</strong>stribuirne pubblicamente<br />
i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità<br />
ne tragga beneficio (libertà 3).<br />
Perché si dovrebbe usare il software libero nella scuola?<br />
Quando si <strong>di</strong>scute dell'applicabilità del software libero alla <strong>di</strong>dattica<br />
e del suo uso nel mondo della scuola è utile <strong>di</strong>stinguere<br />
due aspetti, cioè l’uso del software libero per insegnare infor-<br />
matica e l’uso dello stesso come piattaforma per<br />
l’insegnamento <strong>di</strong> altre <strong>di</strong>scipline.<br />
Nel primo caso l’esistenza <strong>di</strong> sistemi software <strong>di</strong> cui si possa<br />
analizzare e mo<strong>di</strong>ficare il sorgente è sicuramente molto utile a<br />
chi voglia insegnare gli aspetti più tecnici dell’informatica.<br />
Nel secondo caso vi sono però altri aspetti <strong>di</strong> carattere <strong>di</strong>dattico,<br />
tecnico, etico, economico che vanno tenuti in considerazione.<br />
Innanzitutto, lo studente è più consapevole <strong>di</strong> ciò che fa, <strong>di</strong><br />
quali sono le modalità <strong>di</strong> funzionamento <strong>di</strong> coman<strong>di</strong> e procedure,<br />
<strong>di</strong> qual è la struttura del software. La <strong>di</strong>sponibilità del sorgente<br />
e le quattro libertà permettono, inoltre, al docente ed allo<br />
studente <strong>di</strong> “metterci le mani”, apportando mo<strong>di</strong>fiche funzionali<br />
alle proprie esigenze e favorendo la crescita autonoma<br />
dell’allievo. Cosa non trascurabile, gli studenti possono portare<br />
lo strumento a casa, copiandolo e <strong>di</strong>stribuendolo senza violare<br />
alcuna licenza, quin<strong>di</strong> in modo legale.<br />
Oltre a queste motivazioni ve ne sono altre <strong>di</strong> carattere economico<br />
(scuole e Comuni non devono sostenere i pesanti costi<br />
delle licenze d’uso <strong>di</strong> software proprietario; si possono utilizzare<br />
anche macchine obsolete, ecc.), etico (educazione alla legalità,<br />
evitando le logiche del "sottobanco" e della pirateria; la<br />
libertà da interessi economici; libertà <strong>di</strong> insegnamento e autonomia<br />
<strong>di</strong>dattica; il rispetto dei criteri <strong>di</strong> uguaglianza ed equità:<br />
il software libero consente l'accesso al mondo informatico a più<br />
persone) e culturale.<br />
Cosa importantissima, la filosofia del software libero e del software<br />
open source (dove il co<strong>di</strong>ce sorgente è accessibile e<br />
mo<strong>di</strong>ficabile) si basa su un concetto <strong>di</strong> solidarietà tra utenti: se<br />
ho <strong>di</strong>fficoltà mi rivolgo ad altri utenti e loro mi aiutano e io a<br />
mia volta aiuterò qualcun altro; e ancora, se io ho un software<br />
interessante e utile, lo con<strong>di</strong>vido con gli altri senza infrangere<br />
la legge.<br />
Alla luce <strong>di</strong> ciò, la speranza è che i computer possano essere<br />
sfruttati al meglio delle proprie potenzialità, senza considerarli<br />
né mostri da temere, né <strong>di</strong>vinità da adorare, né semplici oggetti<br />
per il <strong>di</strong>vertimento e poco più. Essi vanno invece valorizzati<br />
come strumenti utili alla <strong>di</strong>dattica, utili supporti anche per materie<br />
<strong>di</strong>verse dall'informatica. Strumenti che a volte possono<br />
accorciare le <strong>di</strong>stanze che ci separano dagli angoli più remoti<br />
del nostro mondo.<br />
L’Assessore alle Politiche Educative e Culturali<br />
Stefano Asperti<br />
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LEVATE insieme