Gestione economica (Avv. Correale) - Anaci

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servizi forniti agli effettivi fruitori, utilizzato dagli enti di erogazione), di eventuali anticipazioni liquidate al personale in conto TFR, di procedimenti legali eventualmente in corso, ecc.). Mentre ci si inchina ala competenza degli esperti di contabilità non si può evitare di ricordare che la riforma ha posto l’accento sui principii che già la giurisprudenza aveva enucleato e sostenuto anche con la robusta forma dei suoi provvedimenti di volontaria giurisdizione (revoca). Come sempre il diavolo sta nei particolari e non esiste idea buona che rimanga tale se non viene attuata con diligenza e con discernimento. I principii dettati dal legislatore sono davvero insuscettibili di dibattito o di dispute: 1. completezza; 2. separazione assoluta dei fondi dei condomini da qualsivoglia altra entità <strong>economica</strong>; 3. utilizzazione esclusiva del contro di intestato al condominio per ogni movimento di denaro; 4. trasparenza; 5. agevole leggibilità; 6. ricostruibilità; 7. conservazione dei giustificativi e degli stessi documenti che costituiscono il rendiconto per dieci anni; 8. disponibilità dell’intera documentazione per la disamina da parte dei condomini o dell’assemblea. Ove questi principii siano salvaguardati e ove i diversi documenti previsti siano tenuti ordinatamente e siano aggiornati tempestivamente, non appare possibile prevedere conseguenze negative per l’amministratore. *. * * * Alcune disposizioni particolari hanno suscitato interesse tra i commentatori. Occorre segnalarle, benché non sempre ne risulti agevole il governo: a. l’articolo 1135 c.c. consentirà all’assemblea di disporre opere di manutenzione straordinaria e innovazioni, ma aggiunge “costituendo obbligatoriamente un fondo speciale di importo pari all'ammontare dei lavori”. Sarà necessario che anche il condomino del quale è ignota la residenza e persino ‘esistenza in vita abbia versato l’ultimo euro, in difetto del quale l’opera straordinaria non potrà essere neppure deliberata? Nel convegno <strong>Anaci</strong> di Milano del 15 dicembre 2012 è stata affermata autorevolmente l’idea che l’effettiva e integrale costituzione della “provvista” possa finire per costituire presupposto per la validità della delibera. Appare arduo che una tesi che allo stato risulta sostenuta autorevolmente ed anche diffusamente non prevalga su considerazioni di genere diverso.
Tuttavia, nel caso di specie si dovrà ricordare che le tesserine delle facciate decidono di cadere anche prima che sia costituita la provvista e che la parola “costituire” viene dal latino “constitùere” che significa anche “fermare, stabilire” come del resto appare agevole rilevare ponendo mente alla parola “Costituzione”. Il Devoto Oli, menzione tra le diverse accezioni anche quella di “fondare”, “mettere insieme”. Il Grande Dizionario delle Lingua Italiana Utet indica i seguenti significati: istituire, stabilire, fondare, creare. L’etimologia e la lingua corrente pongono quindi riferimento alla semplice decisione, come si intende con il verbo “stabilire” e a tale osservazioni altre devono aggiungersi. La tesi della necessità della costituzione preventiva della provvista appare eccessiva e, addirittura si risolverebbe nell’assegnazione di una sorta di diritto di veto a favore di chi sia disposto a farsi inseguire per anni prima di provvedere coattivamente ad un pagamento che sia destinato all’esecuzioni di innovazioni che gli ripugnano. Quindi, non è impossibile che “costituire” significhi semplicemente stabilire e istituire. La disposizione così interpretata risulterà perfettamente in linea con la nuova solidarietà delle obbligazioni condominiali. In virtù del nuovo articolo 63 disp att.c.c. l’amministratore è tenuto a comunicare ai creditori non ancora soddisfatti che lo interpellino i dati dei condomini morosi. A loro volta i creditori non potranno agire nei confronti degli obbligati in regola con i pagamenti, se non dopo l'escussione degli altri condomini. Lasciando ad occasione più propizia l’esame delle mille difficoltà che le disposizioni sopra riferite comportano, si osserva che la costituzione di un fondo particolare per le manutenzioni straordinarie e per le innovazioni, ovvero per le spese tendenzialmente più ingenti, corrisponde all’esigenza di tenere separate e facilmente individuabili le diverse contabilità e quindi le diverse posizioni creditorie o debitorie. b. Sempre in virtù del rinnovato articolo 63, in caso di mora nel pagamento dei contributi che si sia protratta per un semestre, l'amministratore potrà sospendere il condomino moroso dalla fruizione dei servizi comuni suscettibili di godimento separato. Si rileva che il potere diventa incisivo, poiché sarà esercitabile direttamente dall’amministratore, gravato da ulteriore responsabilità. Non si richiederà quindi una previsione del regolamento e neppure la delibera assembleare. Formerà oggetto di dibattito andare a stabilire quanto poi la norma sia conveniente per il condominio, che comunque dovrà sostenere degli oneri e che difficilmente potrà chiedere la rifusione dei costi fissi per un servizio sospeso. In questa ottica, appare opportuno rilevare che non vi sarebbe ragione per ritenere che l’assemblea non possa individuare quando la sospensione dei servizi non sia conveniente e disporre che l’amministratore non eserciti la facoltà in discorso;
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