CATANIA VETUSTA - World eBook Library

CATANIA VETUSTA
by CAN. VITO MESSINA
Classic Literature Collection
World Public Library.org

Title: CATANIA VETUSTA
Author: CAN. VITO MESSINA
Language: English
Subject: Fiction, Literature
Publisher: World Public Library Association
Copyright © 20, All Rights Reserved Worldwide by World Public Library, www.WorldLibrary.net

World Public Library
The World Public Library, www.WorldLibrary.net is an effort to preserve and
disseminate classic works of literature, serials, bibliographies, dictionaries,
encyclopedias, and other reference works in a number of languages and countries
around the world. Our mission is to serve the public, aid students and educators by
providing public access to the world's most complete collection of electronic books on-line
as well as offer a variety of services and resources that support and strengthen the
instructional programs of education, elementary through post baccalaureate studies.
This file was produced as part of the "eBook Campaign" to promote literacy,
accessibility, and enhanced reading. Authors, publishers, librari and technologists
unite to expand reading with eBooks.
Support online literacy by becoming a member of the World Public Library,
http://www.WorldLibrary.net/Join.htm.
Copyright © 20, All Rights Reserved Worldwide by World Public Library, www.WorldLibrary.net

www.worldlibrary.net
*This eBook has certain copyright implications you should read.*
This book is copyrighted by the World Public Library. With permission copies
may be distributed so long as such copies (1) are for your or others personal use only,
and (2) are not distributed or used commercially. Prohibited distribution includes any
service that offers this file for download or commercial distribution in any form, (See
complete disclaimer http://WorldLibrary.net/Copyrights.html).
World Public Library Association
P.O. Box 22687
Honolulu, Hawaii 96823
info@WorldLibrary.net
Copyright © 20, All Rights Reserved Worldwide by World Public Library, www.WorldLibrary.net

AI CORTESI LETTORI
Perclle nessuno mi tacci di zoilo e di aristarco,
0 qtlel cll'e peggio di leggiero e d'incoerente,
mi affretto a svolgere con tlltta sincerita,
come a proemio, la genesi e il processo
di qtlesti stu(lt critici.
Nella lfonografia della Chiesa Collegiata di
Catania., clle diedi alIa Iuca nel 1898, segnatamente
nella page 196 (nota 13), giurando in
verba magistri, asserii Catania fondata da una
colonia di Nassi; e nella page 217 (nota 37),
110i discendenti da Cam figlio di N oe.
Sin .d'allora queste due memorie s'impressero
nella mia mente, mi accompagnarono
dovunque; anche nella notte venivano spesso
a turbare e ad interrompere i miei sonni.
Delle volte mi proponevo illustrare queste
dde patrie notizie, poi per nuovo pensiero cangiavo
proposta.· L'anno santo teste felicementa
chiuso fin\ .di farmi decidere .
•

-7-
vista di quelle superbe magIiificenze accendevasi
vieppiu.-Ne tampoco ne fui libero fra i
continui rllmori della immensa, allegra citta
di Napoli. Quasi fosse meco connatnrata, riuscivami
impossihile fuggire me stesso.
Restituitomi in patria, stabilii, ancbe per lev'armi
di dosso quel molesto fastidio, farne
oggetto di se\yero studio; spogliato d'ogni passione,
mi slanciai arditamente framezzo Ie fitte
tenebre dei primi periodi dei nostri annali,
anelando scrutarne i reconditi arcani.
Mi scoraggl di prima giunta Brltnet, il qlIale
nella pag. XI della Sicilia greea dice: « nell'
epoca anteriore all'arrivo delle colonie greche
in Sicilia non c' e altro partito cbe quello
di restar contenti a pochi tratti generali, senza
lusingarsi di poter seguire a rigore I' etnologia,
molto menD la cronologia e gli annali. »
Tuttavolta animato dall'ammirabile esempio
delle nazioni europee che con impegno studiano
Ie lora antichitit, avvegnacche nella
maggior parte lIon oitrepassino l' epoche de'
Cesari, (i) con pazienza llniea pin che rara,
consulto i patrii monumenti distrutti 0 mutilati
dal tempo e dalle vicissitudini, svolgo e
interrogo codici mss. impolverati, iscrizioni
sciupate, frugo nei mnsei, nelle biblioteche, negli
archivii, nei grossi voillmi, nelle pergamene
(1) Gobelin Comp. delle trans. flos. Venezia 1797.

-12-
stette col suo tempo; questi 10 signoreggio con vigorosa
filosofia: grandioso, meditativo sdegno la popolaritA,
aspirnndo unicamente alIa istruzione; laonde,
ricorda Luciano, ripcteva sovcnte: « voglio piuttosto
spiacere palesando il vero, che andare a vcrsi
. cantando favole-se riesco Uleno grazioso al lcttore,
gli saro phi utile-nOll voglio nuoccrgli con l'adattarlni
al SUO cattivo gusto. » OItrc a cio il primo
amoreggio con i governi popolari eOlltro i despoti
dell'Asia; il secondo, inlparcntato con i Pisistrati,
combatte la dcnlocrnzin, ne stigmatizzQ Ie colpe,
csaltalldo Sparta, Dei cui oligarchi ravvisava opportuna
aristocrazia ..
Tucidide nella fllosofla ebbe a maestro Anassagora,
Antifonte nelln rettorica. A 40 anni, prosieguc
Panfllio, fervcndo In lotta dcgli aristocrntici fa,l'oriti
da Hparta, e i denlocratici da Atene, pugno du. prodo
nella guerra del Pcloponlleso. Bandito dagli Atenicsi,
nell' anna 42;l prhna dell'era ftostra fu costretto
ad emigrarc; dopo 20 anni, giovalldosi di generale
amllistia, ritorno nella patriae
Durante 10 csilio scrisse l' istoria della battaglia peloponnesiaca,
nella quale espresse i gemiti, i scntimCllti
del suo.magnanimo cuorc, salvo gli oltraggiati
dalln calunnin eontcmporanea, ondegginndo fra Ie
ingiuste pretensioni dcgli Atcniesi c Ie atrocita degli
Spnrtani, gli abusi della democrazin 0 Ie vendette
degli aristoeratici. Ri trasse al naturale il pns-
88tO, perche servissc di scuola a110 a,T\Tcnire.
Nella narrazione e grave, abborrisce In favola, rifuggc
dagli ornamenti, e per amore di brevita sceglie
fra i dialetti il pitl eonciso. II merito prccipuo
consiste nella massima esattczza, nella rimarchcvolc
equanimitA; discacciato dalln terra natc.'lle, non ,ri si
restituisce da rinnegato, ne cerea travisarc i fatti ul

- 28-
quantunque formi il cardine, la pietra angolare dei
nostri annali, ancora presenta vuoti numerosi, forse
irreparabili, anche perche non si sono rinvenute, e
temo non si riavranno giammai, Ie istorie di Antioco,
Ermia, Filisto, Timeo, ne parecchi trattati politici
di Aristotile, ne rnolti capitoli di Diodoro (I).
§ 1.
Assodato nel capo precedente i fondatori di Catania
non esscre stati affatto i Greci Calcidesi venuti
in colonia da Nasso, ritemprati, spingiamo pili in Is
Ie nostre audaci investigazioni (C).
l.') Dedalo, ricordato da Ovidio (l. 8 Met.) e da Pabsania
(1. 7), antecesse di parecchie centinaia di anni
la venuta di Evarco in Catania. II Carrera intanto
nelle memorie storiche (t. 1 p. 110) assicura che Catania
esisteva nell'etA di Dedalo.
b) Massa, Ovidio e Servio, commentando Ie Eneidi
di Virgilio, sono di parere che il Qostro flume fn
detto in antico Symethus oggi Simeto, dal sovrano
omonono: c Symethus fluvius est Siciliro a rege Symetho
dictus haud longe ab urbe catanensi (Ovid. 1. 9).
Di questa monarca si disconosce l' epoca precisa
in cui avesse governatp Catania; pero il Carrera ed
il Colonna (') espongono sia stato assai prima. dello
assedio di Troja.
Moltissimi danno come certo che Cerere, piuttosto
che mito 0 persona immsginaria sia vissuta in realtA.
Aristotile, neI' libro delle cose meravigliose, Arno-
(t) E veramente deplorabile cbe dei 40 libri della grande
8toria unlversale antica di Diodoro, da lui detta Bibliotheca,
ne rimangano 80li 15.
(I) Ms. 8toria di Paterno t. 1 1. a c. 1 p. 222.

- 37-'
§ 3.
Mongibello con Ie sue eruzioni comprova la pervetusta
antichitA di Catania.
Alessi (I), Gemmellaro ('), Maravigna (3) sostengono
che l'Etna emerse dal fonda del mare da tempi remotissimi,
cioe, in quel periodo geologico in cui si
stabill 10 impero de' vulcani sulla ratfreddata crosta
del nostro pianeta, c nel quale I'llomo non era ancora
comparso suI globo (4).
Quando dopo lunghi secoli i Ciclopi; al riferire di
Omero, (Odyss. 1. IX), di Euripide (nene favole del
Ciclope), e del siracusano Teocrito, (Idillio XI), e con
pili certezza stories, secondo Cluverio (Sic. Ant. 1. I
c. II), Diodoro Siculo (1. VI. capo I ell), Giustino
1. VI, Tucidide 1. VI, i Sicani, indi i Siculi vennero
8 stanziarsi successivamente in queste contrade meridionali
ed orientali dell'isola, MongibeIIo erasi elevato
tant'aIto, ed aves cosl aIIargate Ie faIde, che
poco differiva da quello di oggi. On de Pindaro 10
chiamo: colonna del cielo (Pytiae Oda I), ed Igino
(capo 153) favoleggio che Deucalione e Pirra si 8alvarona
dal diluvio sovr' esso, perche il pili alto
monte conosciuto daIl'antichitit.
Qualunque fer,,.ida irnmaginazione si perde nel
(1) Storia critica dell' ernzione dell' Etna. Discorso I e
seg.-Atti dell' Accademif Gioenia vol. 3 e seg.
(2) Saggio sulla cost. fisic. d. Etna-Atti Gioenii Ser. 2
t. a-Ide Vulcanologia" dell'Etna, Atti Gioenii, Sere 2 t.
14 c. tl § 30 e seg.
(3) Tavole sinottiche dell'Etna, tav. I, Parigi 1838.
C') A. Somma, SuI luogo e tempo in cui avvenne l'eruzlone
dell' Etna appellata dei fratclli PH - Atti Gioenii
XX sere 2.

- 39-
nologica di Rome de l' Isle, il quale siegue la Coli.
Accadem. vol. VI (Vulcan. dell' Etna, page 59, 60).
Sciuto Patti la dice 4& corrente vulcanica dell'epoca
oscura. Antonino Somma addimostra, con varie CODvincenti
ragioni, che sia stata prima della venuta
dei Calcidesi, e rimonti forse ai Siculi, cioe quando
Catania pa888va sotto il dominio dell' Eolico Xhuto,
come leggesi nel I. V. cap. VI di Diodoro (t) •
•
Per quanto mi sappia il prof. C. Gemmellaro e
818tO il primo che abbia accennato al corso di questa
corrente: e, modellando Ie sue aIle idee del fra ..
tello Mario, ne vagheggio il cratere a sei chilometricirca
da Catania nel sito detto Pampiu, corrotto da
Campo pio. Somma stabilisce cammino assai phi
lontano, De riconosce in Mompiliere il luogo della
eruzione. Recupero nella storia dell' Etna suppone
questo sulla sommita della collina di monte vergine,
oggi 8. Marta; ma la esistenz8 del lungo spazio a
monte e la natura della sottostante collina mostrano
erronea questa opinione.
Checche ne sia del cratere, e certo che 18 larghezza
massima di questa lava fu di chilom. 4 if" la
minima di chilom. 3. Sciuto Patti, nella tavola III del
suo Atlante, con cui illustra la carta geologica di
Catania e dintorni, ne precisa il corso; Is riscontra
e studia in diversi punti; attests che passO ad occidente
della collina 8. Sofia, laddove Ie altre precedenti
processero dalla parte di oriente, traversO 1&
valle dell'Amenano, e ne altero l' alveo, l' altura di
s. Marta, 1& sommitA delle colline del Fortino Vec-
(t) Sui luogo e tempo lin cui avvenne l' eruzione dell'
Etns, appellata dei frateZZi Pil- Atti dell' Accademia
Gioenia XX. 2- Serie page 59 e seg.

- 62-
§ 4.
(j-li Eolici, venendo dalla (irecia, non e 'del tutto
illverosimile, cd improbabile avessero prima occupato
In nostrn riviera, ch' e nella parte orientale, di
fronte a quella, come praticarono dopo di essi i Siculi,
i Sicani, i Greci Calcidesi.
Catania; posta nel fondo di un golfo, verso la
meta del laio orientale della Sicilia, alIa parte meridionale
dell' Etna, che torreggia a sinistra alIa distanza
di chilom. 29, 725, gode, il dichiarano Blaunio
(the at. 5), e Silio ital. (1. 14.), continua primavera,
simile alia decantata isola di Madera; perche ha clima
assai mite e salubre (i), un incanto di cielo quasi
sempre sereno, e rallegrato dal sQle, aeque potabili
e dolci.
E 18 vaga prospettiva del pin gran vulcano dell'
Europa, 18 ricchezza Dleravigliosa di tutte Ie derrate
prodotte dalla prodigiosa ubertositA dei campi
leontini, il profumo del timo, della vite, dell' ulivo,
del mandorlo, il balsamo dei variopinti fiori, la squisitczza
del miele, il mare con l'abbondanza di varie
sorta di pesce, e delle specie piu rare, qui meglio che
altrove hanno sempre attirato 1& gentc (I).
(i) SuI clima di Catania sono stati dati a11a Inca diversi
lavori, oltre i resoconti di lDoiti anni d' osservazioni interrottamente
eseguite e pubblicate negli Atti dell' Ace&demia
Gioenia. Veggasi Gemmellaro, Saggio sui clima di
Catania, e Storia fisica di Catania - Carcaci, Descrizione
di Catania-Zantedeschi, SuI clima di Catania -Ferrara,
Cordaro eCCe
(2) Arezio, Cllor. p. 16 -Aristotile, de natura C. 17-
Blaeu, Geogr. vol. 8-Busching, Geogr. Cat. t. 25-Carnevale
1. 1.-Cluverio, Sic. ant. 1. 2. C. 8-Descriz. della

- 70-
del latto del mare, disscccati poscia dal1e eruzioni
di Mongibello. E illdubitc .... to similmente· che com­
pets alIa Sicilia il titolo di Isola del Sole, datole
da Fazel10 (dec. Ill, I. 1 c. 2), Matranga- (de accad.
synt. 6. c. 6.), Mongitore (Bib!. sic. app. t. 1), Omero
nell'Odissea (1. 12, v. 260); c che sia la migliore fra
Ie isole del Mediterraneo.
Collocata suI prolungamento dell' Appennino meridionale,
che ri.sorgc , si pub dire, appena passato
il golfo di }Iessina, per formare I' ossatura della
grande isola, disgiunta al 8 .. 0. dal continentc italiano
. dallo stretto di Messina, e dal capo Bon in
Africa mediante tratto di mare di 100 chilom.,· ha
la figura di triangolo scaleno: il lato maggiore rivolto
a settentrione sui Tirreno, il pili piccolo a levante
suI JOllio, il medio a libeccio di contro alIa ..
costa africana. I suoi vertici sono: Boeo 0 Lilibeo
aII'O., Passaro 0 Pachino al S. E., Faro 0 Peloro al
N'. E. Percio, conchiude Stefano di Bisanzio, dai nostri
antenati venne chiamata Trinacrift. 0 Triquetra.
Distendesi tra 36 0 37, c 38 0 18 di lat. N., e tr&
'tOO {) e 13 0 20 di long. E; ha 300 chilom. di lato al
N., 200 all' E., e 280 aJ H. 0., con Km. 20740 di superficie,
giusta Ie statistiche Italiane (Almanach
de Gotha, IH93) (').
Rileva.."i da Tucididc (1. 6 § 1) che ai suoi tempi la
Sicilia si estendeva, giusta la versione del cay. Pietro
Manzi (Milano 18;]2 vol. 2, p. 85-86): «in circuito a
quel tratto che pub fare in otto giorni una nave di
carico:.; e sceondo Is traduzione di Enrico Dod,velli
(Oxoniae 1696, page 384): «Siciliae ambitus est non
(1) Lo Strelbitzky cal col a la 8uperficie della Sicilia Km.
25798.

- 78-
cipalmente n' abbia cura il sovrantendente ai banchetti
sacri, acciocche queste cose diventino natura
in ciascuno (t).
e Ad uomo 0 donna notati dalla cittA come ingiusti,
nessuno rechi ajuto 0 conversi con essi: Be 10
•
farA, rimanga vituperato per esser simile a quel1i
con cui pratica.
e Og11uno procuri aver amici gli uomini buoni, che
si reputano superiori agli altri in virtu, imitarli e
iniziarsi nelle lora virtu.
e All' ingiuriato si soccorra in patria, CODle in terra
stralliera. Ne 1l1enO onorcvolmente si accolga e CODgedi
chiunque in patria c secondo Ie proprie leggi
e onorato; memori di Giove Ospitale, nume venerato
con comune religione da tutte Ie genti, e che riguarda
ai diritti dell'ospitalitit od osservati 0 violati.
« I vccchi con l' esempio c con Ie parole inducano
i giovani alia verecondia, ud arrossire d' ogni atto
rco: perci6 cssi si mostrino insigni per pudore; che
nelle citta, dove mal vagi e in\Tcrecondi siano i vecchi,
ivi i figliuoli e i nepoti appajono svergof,'11ati.
Alia sfaccintaggine poi e alIa mnlvagitA tien dietro
l' intcmpcrnnza e l' ingiustizia, cd 8 questa Is ruins.
Aborrite dunque l'inverecondia, seguite il pudorc;
per avere con ci6 propizii gli Dei, e sane e salve Ie
cose; giacche nessun malvagio e caro a Dio.
e OnestA e veritA soltanto coltivate: odiate 1& turpitudine
e 1& menzogna, s' quali segni si discerne Is
lualizia. A questi gia i fanciulli si avvezzino col castigare
i bugiardi, amare e fayorire i veritieri, ac-
(l) Questo proemio, conservatoci da Stob.eo, disc. XLII,
da Diodoro, XII, ed accennato da Cicerone (V. DlscorBO
del can. Alessi per Caronda p. 17), venne tradotto anche
in latino da Corrado Gesnero.

- 80-
chicchessia. L'egual pena tocchi elll'impudico, al cav"illoso,
al sicofante, al maligno curioso.
e l\Ia sommi fra' delitti abbiansi il disprezzo degli
Dei, i maltrattamenti vOlontarj "ai genitori, 10 spregio
dc' magi strati e delle leggi, e il \l'olger in betra
la rngionc e il diritto. Giusto invece e santo cittadino
sin, tenuto quello che tali cose onora, cd accusa
appo i magistrati e i cittadini chi Ie disprezza.
cAlIa lcgge si obbedisca, anche ingiusta c male
scritta ..
c II Inorir p.cr 18 patria si reputi piu onesto, che
il lasciare patria e onestA per arnor della vita; poiche
meglio e una morte onorata, che un vivere turpe
ed obbrobrioso.
e Chi diserta In balldiera 0 Ie file in guerra, 0
ricusa prendcre Ie arlni per In patria, vestito dn
donna, sieda tre giorni nel fbro.
e I morti si onorino non con Ie Iacrime c Iamentazioni,
111a colla huona memoria, e colI' offerta di
frumento nuovo. Fa cosa ingrata ai ):lani chi pro­
Iunga il lutto oltre 1& lllisura.
e Nessuno ingiuriato per qualvogliasi ragione, re­
.plichi ingiurie. Pili divina cosa e il parlar bene chc
malc. Chi reprime 10 sdegno passa per miglior cittadino
che non chi si lascia trasportare dall'ira.
« Chi colla spesa delle privatc case supera i templi
e gli cdiftzj pubblici, lIon consegue chiarezza di
llonle Ina infatnia. Non vi sia ca&'t privata pill rna ..
gniflca cd augusta che Ie pu bbliche.
c Chi serve aIle ricchezze e 81 densro sis sprczzato
come d'animo grctto e illiberale: d' abjetto sentinlento
si giudichi chi stupidamente ammira Ie cose
sontuose, e 10 scenico apparato della vita. Poiche
l' 11llimo grande, che in se premedito tutte Ie cose
unlane, non lasciasi turbare da esse se v' incappi.

- M2-
tile, Diodoro siculo, EI.fano, Eraclidc Pontico, Gialnblico,
Porfirio, Platone, Stobeo ec.
c) QUindi, apprendiamo do, Diodoro, Ferrara, ·Strabone,
che Gerone apport in Catania Ie leggi doriehe
e Ie spartane, cioe quelle chc Illo aves dato ai
suoi Dori (Pind.), e che in fondo erano quelle di Licurgo
(Seol. di Pind.). Emano inoltre un codice
agrario. Morendo, questo e quelle scesero secolui
nella tombs, e Catania ripristino 18 prima legisl8zione.
Non si pagavano tasse, solo Ie decime sopra tutti
i prodotti, e Gerone promulgo una legge, chiamata
geronica, che lIe regolava III esazione.
Tol1eravasi la poligamiR; spesse volte, ce ne ragguaglia
Cordaro, si contraevano anche matrimonii
tra certi fratelli e sorelle, giusta il costume degli
Egizii, e dei Greci, 0,1 dire di Cirillo 1. 4 contra
Iulianum. Diodoro nel I. XIV e Plutarco in Dion. riferiscono
cbe Dionigi nel medesimo giorno impalmo
due donne, Doride locrese ed Aristomaca siracusana;
e nelle note della storin. univ. angl. (t. 5.) troviamo
Sofrosina, figlia del vecchio Dionigi e della
siracusana Anstomaca, sposata a Dionigi il giovine,
nato dallo stesso Dionigi e dalla locrese Doride.
Sotto Is dominazione rOlnana pcro 18 poligamia
venne interdetta.
In confornlitA dell'Egitto, dell'Africa, della Giudea,
della Siria e della Persia, in Catania la pena di
morte si eseguiva con Ill, croce, l'altezza della Quale
era determinata dalla gravitA del misfatto.
Dapprima 18 crocifissione (Lipsio, De cruce c. 2, 9,
c 10) consistevs nella uppendere i rei ad un albero,
finche morivano c si putrefacevano. Poscia su due
legni congiunti ad angoli verticaIi, legandovi nelle
estremitt\ Ie braccia e Ie gambe del dclinquentc.

•
- 92-
nume Bacco con 12 altari e tntto il sistema planetario.
Simile a quello di Eliopoli, sotto il quale nome
nell'Eubea adoravasi il Sole, a testimonianza del
Gaetani, c. 31, e come quello di SiracUSa, era uno
dei pili grandiosi di Catania. Sulle sue reliquie nel
1400 con i tesori di Ximene e Paola de Lerida, e
i donativi della regina Bianca venne eretta la Chiesa
di s. Placido.
II tempio pin maestoso pero fu innalzato a Cerere
da Gelone, dice Diodoro, 1. XI, c. 7, 0 da Gerone 1°,
vogliono Fazello, dec. 1 &, l. 7, c. 4, Florio-Castelli,
Memor. storiche, Gaetani, Isag. c. 31, Privitera ecce
Fuori l' abitato, giusta l'usanza per i delubri di Cerere,
(Vitruvio Arch. e Fazello dec. 1 &, 1. 7, c. 4);
infatti quello di Siracusa era oltre 10 mura vicino
alia palude Lisimelia. Nel capo VII seguente 10 illustreremo.
Polifemo ne sacro uno a Hecate nella contrada in
origine detta Hecathea, poscia corrottamente Licatia;
ce ne addottrinano Alcimo l1el libro delle cose
siciliane, l'ab. Amico, Cat. ill. 1. 9, c. 1, t. 3., Natale
Com. ?tlyth. 1. 9 c. 8, Scholiast. Teoc. Idyll. 6 e 7.
Questa den proteggeva la feracita de' pascoli e la
abbondanza del latte.
Gran tempio ebbe Cibole ne' dintorrii del monte
s. Hofia, onde il nome di Cifali a quel sobborgo
(Amico, Arcangelo, Carrera, Grossi).
Terribile tremuoto, ripiglia il Carrera, avvenuto
al 1020 dell'cra cristiana 10 "stterro, e Ie sue pietrc,
ci tramanda 1& tradizione, servirono per alzare la
chiesetta di S. Maria della Grazia nel piano ad occidente
di quel borgo.
Catania pagana anchc a Giano bifronte dedi co
vasto tempio; distrutto il quale, s. Leone II. vescovo
catanese, vi fondo la chiesa di s. Lucia; caduta que-
.

- 94-
dio, dio della .trede, che imponente alzavasi quasi,
ove al presente il palazzo arcivescovile.
Nell' anno 1558 s' inizi6 il superbo monastero dei
Pp. Cassinesi sugl' ingenti ruderi, sulle rotte colonne,
sopra il pa\ri.mento a mosaico del tempio di Venere.
A Giove ricco telnpio presso il Foro, attiguo a quel
luogo ove oggi 1& chiesa di s. Agostino.
AlIa des Ongia in quells regione, dal suo nome
dctt8 Ognina.
Con sacri ediftcii ed atti di religione furono ODOrati
i fiumi Amenano c Simeto, Anapia ed Anflnomo,
I' elemento dell' Aere, Ercole, Marte, i dei Palici, Plutone,
la Voracita, ed altri moltissimi, riportati dagli
scienziati Amico, Arcnngelo, Bondice, Carrera, Diodoro
Sic., Florio-Castelli, Hovel eCCe ecce
b) Ad onts delle varie ostili scorrerie e del tempo,
che tutto rode e consulna, nel Museo del principe
Biscari si conserva sparuto avanzo delle belliSsime
ed artistiche statue delle pagane divinitA, cioe:
I simulacri di Apolline citaredo con veste lunga
all' uso egiziano; di Cerere coronata di spighe; di
Vesta 0 Cibele, di Diana, di Ercole avente 8' fianchi
la clava coverta dalla pelle leonina; non che st&tuetta
di Ercole bellissimo, testa di Giano bifronte,
di llinerva 0 Pallade clipeata con vase di creta, ove
e dipinta Pallade di rara bellezza, torso in marmo
di Giove, busto di Venere, molti vasi di terra cotta,
rappresentanti misteri di Bacco ecce ecce
e) Nella numismatics del principe di Torremuzza
troviamo aver coniato gl' idolatri catanesi moltissime
medaglie ai falsi Dumi, Ie quali portano 18 iscrizione
KATANAION. Ne riferiamo qualcuna:
Medaglia di Apollo con testa coronata di alloro; nel
rovescio donna in piedi, coperta

-90 -
da lunga veste; tiene una colomba
nell'atto di offrirla.
Medaglia di Bacco. Testa senile, barbata coronata
di pampini; all' opposto grappolo
di uva.
• Castore e Polluce. Mostra uomo con
barba, adagiato e coronato di
fronde di canna e giunco, e
nelle mani I'asta e il corno; nel
lato opposto due stelle, due berrette
sottostanti, nel mezzo 18
civetta.
» Cerere. Da una parte la testa di Giove
coronata di quercia 0 di ulivo;
dal]' altra Cerere vestita alIa
egiziana con ii.ore di loto 8ul
capo, la sinistrn stesa suI Banco,
lungs as18 pcrpendicolare nella
destra.
:t :t Cibele. Porta l'immagine della des.
» »Esculapio. Testa di vecchio con corona
di slloro; nel rovescio il caduceo.
» Giano bifronte, con moggio in mezzo
alie due teste, sigla a sinistra
e diversi segni; nell' opposto
Cerere con ftaccola e spighe di
frumento.
:t »Pallade, 0 Minerva con testa di Giove
c due foglie di alloro; nel rovescio
Pallade con as13, Beudo,
elmo e corazza.
:t Proserpina 0 Luria. Due teste giovanili
ingbirlandate, soprapposte l'una
all'altra; nel di dietro Diana con
veste succinta, che tiene 1'8818

- 91-
sacerdote, cdme Platone attests degli Egizii (Ambr.
Senne 18 in ps. eVIl I), Senofonte de' Lacedemoni,
sant' Isidoro de' Romani (1. 7 Etym. c. 12). Persino
furono regni, dove it sacerdote rivestito di tanta autoritA
che poteva detronizZare a suo talento 10 stesso
sovrano, e porne un altro in sua vece; l' affermano
i gravi storici Strabone, Eliano, Eusebio del regno
di Etiopia, degli Egizii e dei Persisni.
Nell' esercizio del ministero tutti gli addetti 81 culto
vestivano lungs tunica che raffigurava 1& terra: la
tunica era di differente colore secondo che servisse
per uno 0 per un altro nume; indossavano Is stoIa
che rappresentav8 la fascia della zodiaco, il giacinto
azzurro dinotante il cielo, I' oro simbolo della lnce,
i quattro colori per significare tutta la natura, ed
una pietra con 12 pro Il}.inenze, ftgura dei segni zodiacali.
Per 10 disco solare portavano la testa tosata
8 cerchio, 1& quale, come emblems della fiamma ,
coprivano con la mitra sormontata da mezza luna,
aftinche esprimesse Ie fasi lunari. I prevosti, oltre
a questi paramenti, usavano berretto bianco nelle
feste di Cerere e di Proserpina, rosso in quclle del
Sole (Cantellio, Servio in Virge aeneid., Sesto Ruffo).
Ra!girandosi, cosl Cicerone (De nat. Deor.), tutte
Ie leggende sacre e i poemi ciclici sopra il corso
del sole, furono detti autori sacri Apollonio di Rodi,
Cesare, Diodoro, Erodoto, Igino, Omero, Valerio
FIacco, ecce
I ministri dei sacrificii, per iliudere la plebe, spargevano
assiduamente fole e inezie; presagivano il
futuro, eseguivano de' talismani e degli amuleti, alIa
pari de' Chinesi con Ie pasticche del gran Lama, e
degl'Indiani con gli escrementi della vacca. Conoscendo
per esperienz"a che i riti, mentre parlano ai
7

-- 101 -
Da ogni parte si accorreva in Olin#'pia, e per cinque
giorni si celebravano il saIto,la corsa, la lotta,
il lanciare il disco e il dardo. Se 18 corsa a piedi
percorreva 12 volte 10 stadio dicevasi diaulos, doli­
CllOS se pin di 12 volte e fin 25. Vi erano Ie corse
de' cavalli, delle bighe, delle quadrighe, de' carri
con muli, con cavalle, pon due 0 quattro asini; quelle
degli armati, la palestra, il pugilato, il pancrazio;
• 1& g8ra degli araldi 0 trombetti ecce .
Dieci giudici (ella1l.odicae), scelti sempre dagli Elei,
regolavano -Ie feste, stabilivano i giorni e l' ordine
. degli spettacoli, intimavano la tregt!a per tutta la
Grecia. Le lora decisioni potevano appellarsi al senato
degli Elei.
In appresso si penso rendere quel divertimento
un' educazione intellettuale, unendo alIa ginn8stica
la musica, la poesia, la lettUTa. Quindi gli artisti vi
esponevano quadri e statue; Empedocle vi leggeva
il poems' delle Purificazioni, Erodoto Ie storie, Euripide,
Eschilo, Sofocle vi rsppresentavano Ie trilogie;
recitavano orazioni i sofisti Anassimene, Dione
Cri80stolDO, Ippia, Lisia, Prodico di Coo.
Sulle prime erano ammessi a' giuochi olimpici i
soli Peloponnesi, poscia tutti i Greci, purche di stirpe
ellenica e non macchiati d' infamia. Le colonie vi
aveano posto distinto; qualunque forestiere, eccetto
gli schiavi, poteva assistervi.
Negli altri giuochi a' vincitori si regalavano corone
d'oro, schiavi, cavalli, muli, vasi di rame e di
oro, monete, armi ecc., negli olimpici una corona ·
d' oleastro; la quale si daYs al vincitore situato sur
un tripode di bronzo, poi sopra una tavola d' oro 0
d' avorio, e nel frattempo un araldo proclamava il
nome del ,Yincitore, del padre e della patriae Gli
ellanodici ne collocavano la statua nell'Alti. Sappia-
•

--- 114 -
anebe il priJlcipe de' poeti lirici Pindaro: leggesi
nelle odi prima e nona dello stesso.
Gerone I. tiranno di Siracusa, invaghito da' pregi
non volgari, dei quali egli era adorno, gli vou. sempre
bene, e 10 elesse capo di Catania (Amico, Grossi).
f) Filistione chiaro nella medicina e nella fllo80fla:
maestro de' famosi Eudo880 di Gnido e di Crisippo.
Visse intorno 1& LXXXIV olimpiade; vergo il libro
.. de vietl(, salub;ri; • l'altro c de substitutis ''ftedicinis
in principio,» che qualcuno falsamente attribuisce
ad Ippocrate.
Aureliano, Callimaco, Celio, Galeno e Ippocrate
10 ravvisano il migliore de' medici empirici; assieuranG
che 18 medicina empirica ricevette il nome da
lui. Ne magnificano il nlerito Alberto, Amico, Candiotto,
Carrera, Grossi, Laerzio, Mongitore, Ragusa,
RiccfoIi, TiraqueIlo, Volaterrano, ecc ....
g) Filonide, medico insigne, maestro di Paccio antiocheno.
Portasi vivcnte nella prima epoca delle colonie
greche. Scrisse dotto trattato intorno Ie febbri ad un
libro intorno aIle corone e agii unguenti.
Di lui lodano altamente l' ingegno ed il sapere
Amico, Ateneo, Grossi, Haller, Largo, Marcello Burdegalense,
Mongitora, Ragusa, Reina, Scribonio, Tornabene,
Tiraquello ed altri.
h) Lucio ManIio Sosi, spirito colto e nobile, familiarc
di Cicerone, suo emulo nell' eloquenza. Onoro
grandcmente la patria sotto la dominazione romana.
Tullio Cicerone nell'epistola ad Acilio procol\Sole
di Sicilia 10 celcbra, proclamandol0 chiarissimo e
ottimo nelle lettere, nella dottrina. Si uniformano
all' oratore romano l' abe Amico, il Grossi, il prof.
Reina ecce ecce
i) PitOnc poeta reputatissimo cd oratore di sin-

"u «!III C\' .'
....
..... , ...... .uHI .......
' ... ' ..... 111
_III .....
.. ...., ........ , ...
.... US
.... (I'rI, ..... Po - -.,.
_. 'I .... _
a ....

· - 137 -
A nord di esso il principe di Biscari 80tto la strada
del Corso rinviene la Curia, 1& quale risultava di
diverse sale con un bel portico, sorretto da colonne;
quivi si riuniva il senato per trattare gli affari di
interesse pubblico.
In continuazione la Basilica, adornata di statue ed
altro, ove si discutevano Ie cause, e si praticavano
i negozii. N e rimasero Ie 32 colonne di marmo, che
sostengono il peristilio della piazza Mazzini; sebbene
Cordaro erroneamente Ie vuole avanzi del carcere.
b) Taccio, e ne rimando il lettore ad A. N arbone,
ai prof. Mario Musumeci, Carmelo Sciuto Patti, a
TorremuzZ&, Diss. in opusc. sici!. ecc. i granai pubblici,
Ie armerie, Ie carceri, la zecca, I' erario, in
cui si conservava I' archivio e il tesoro comunali.
c) Non parlo degli archi trionfali innalzati a' benemeriti
cittadini; p. e. quello di Simmitrio, Ftifonte
e Fasanide, che libersrono Is patria dalla tirannide;
quell' altro del console Marco Claudio Marcello, illustrato
non e molto dal chiar. prof. Nicolosi Luciano;
non degli obelischi meravigliosi, delle eccelse piramidi,
che diciamo guglie; ne de' pozzi artesiani, degli
orti pensili; ne tampoco de' necroteri, che dal quartiere
del Carmine, attraversando la piazza Stesicorea,
salivano per la via s. Maria di Gesu, sino alIa pianura
omonoma; relativamente a' quali il Ferrara
scrisse: i vecchi catanesi seppellivano i loro morti
nella spazio, che circonda la cittA da settentrione
ad oriente, sino al mare, luogo aperto, esposto a'
venti e coverto di alberi e di campagne; onoravano
i morti seDZa molestare i vivi (stor. di Cat. p. 331).
Solo accenno non senza orgoglio, che, quantunque
l' eruzione dell' Etna del 1669 e il tremuoto del 1693
seppellirono tutte queste secolari fabbriche e nobili
glorie, non potettero cancellare che Catania ne'secoli

- 149-
larghe, lastricate con lava vulcanlca (1); non degli
cleganti ,Yiali, regina ?tlargherita_ e Umberto I; ne
tampoco delle molte ed ampie piazze; rna non posso
non ricordare il gajo giardino Bellini, che per In. diversitA
dei panorami, e delle eolline, per i larghi
ed ombreggiati viali, per gli artistici tunnels, per
Ie grate e fiorite ajuole, per In varietA dc' fiori, per
I' abbondanza c gli scherzi delle acque, per la moltiplieita
degli animnli feroci, e degli uccelli, dc' daini,
dei cervi eec. eec. non che per In suntuosita dei
busti degl'illustri eoncittadini, viene riguardato quale
uno dei migliori d' Eurolln, e de' primi d'Italia.
c) Non difetta di edilizia. Mi astengo dallo aceennare
il monumentale cenobio dei pp. Benedettini, che occupa
Is superficie di 5814 mq., e dopo quello di ?tIafra
nell'Estremadura, provincia del Portogallo, pub quasi
dirsi il pili bello degli edificii monastici dcll'Europa (').
Non discorro della chiesa anness8, ch' e a croce
latina, col tronco maggiore lungo 105 m. largo 39 n1.,
e col maggiore de' tronchi minori, chc intersicano
il nlaggiore, lungo m. 48, largo 13 m.; nella quale
tutto e grande, ricco, splendido. L' organo, lavoro del
sac. Donato del Piano (3) garcggia con quello di
(I) Le principali sono: Stesicoro-Etnea che misnra metri
2800 di lunghezza per 16, 50 di larghezza; Vittorio
Emmanuele, giA Corso, m. 2149 di lunghezza per 13 di
larghezza; Garibaldi giA If'erdinanda, m. 1232, per m. 12;
Lincoln lunga 1460 m., larga da 11 a 16 m.
(I) II disegno fn redatto daU' ing. Romano Comitini.
(3) Questo prete calabrese d' indole innocente, soave,
amabile, richiese essere sepolto al piede della sua opera,
come se la sua ombra, raggirandosi into.rno al sepolcro,
udir pot esse anche nel regno della morte 1& dolce e patetica
armonia del grande strumento.

- 154-
L. 60,000, tre erbarii, il Tornabeniano, il Mediterraneo
e il Siculo, instituito quest' ultimo dal rev.
can. collegiale Mario Coltraro, e mantenuto dalla
eredit&, di lui. Ne ha 1& direzione il prof. Giuseppe
Lopriore. Ecco il prospetto numerico degli studenti
iscritti nell'Ateneo di Catania nell' ultimo decennio,
dal quale risulta il loro progressivo aumento.
1890- 91 N. 584
1891- 92 :. 662
1892- 93 :. 739
1893- 94 » 793
1894- 95 :. 876
1895- 96 ,. 912
1896- 97 It 919
1897- 98 ,. 951
. 1898- 99 ,. 1022
1899-900 :. 1002
Non ardisco dir parola intorno 81 Seminario arc ivescovile,
ai IT. Iicei-ginnasii c Spedalieri e Cutelli :.,
al collegio Gioeni, che si ODora delle cure paterna
dell'esimio prof. p. Raffaele Pappalardo; intorno al
r. istituto tecnico c Carlo Gemmcllaro :., aIle rr.
seuole tecniche c Sammartino e Recupero:., alIa r.
seuola di viticoltura ed enologia, 31 r. istituto nautico;
come pure intorno all'istituto agrario siciliano
c Valdis8voja ,. , aIle senole normali, alia societA
stenografica catanese, aile 227 classi elementari, mantenute
dalla rappresentanz8 civica, 8' diversi collegi
e case di istruzione pubblica e privata maschili e
femmenili.
Rispondono similmente aII'aItezza della scienza e
de' tempi Ie biblioteche, i musei, Ie accademie
catanesi.
2) La biblioteca universitaria riconosce a suoi
principali autori I'ab. Vito Amico e il can. France-

- 155-
seo Testa regio Visitatore, i quali la inaugurarono
nella second" mettA del secolo XVIII. I primi libri
furono quelli di Giamb. Caruso, che I' UniversitA
compro dal fratello di lui.
Accresciuta di anna in anna 8,1 presente rivaleggia
con Ie primarie. - Possiede Ie migliori edizioni (Ie'
classici greci e latini, Ie pili pregevoli edizioni del
secolo XV, Ie bibbie poliglotte, il pamphyton sicnlum
e l'orto secco del Cupani, varii codici manoscritti
in caratteri semigotici; qnotidianamente vieno
aumentata con Ie nuove produzioni in tutti i
rami della scibile e in tutte Ie lingue di Europa.
Aggregata, come appendice a questa, 1& ventimiliana,
18 quale donata nel 1783 dal munificente
prelato mons. Salvatore Ventimiglia, poi ingrandita
dalle oblazioni del prof. Agatino Sammartino e de'
canonici della Collegiata Francesco Strano c Giuseppe
Alessi.
Nel 1872 1& universitaria comprendeva 3i}Q..;x) volumi,
la ventimiliana 11826, in tutto 44876; presentemente
tutte e due circa 7flOOO volumi. II ch. prof.
Giulio Puliti e bibliotecario deJl'una e dell'altra.
Una terza biblioteca detta comunale; si compone
dalla biblioteca dei pp. Benedettini e da quelle di
tutte Ie soppresse comunitA religiose; ha eirca 50
mila volumi, c 2000 pergamene.
3) Fra i patrii musei sono onorandi:
II comunale gia benedettino, diviso in n vaste
sale, formanti grandiosa eorsia, ripiena de' migliori
pezzi di archeologia, storia naturale, armeria, scultura,
pittura. ecce -Si deve all'ab. Amico; ll'e direttOre
l'egregio prof. comnl. Francesco Di Bartolo.
II museo Biscari, ordinato nel IJn8 in dieci
stanze e tre gallerie; vi si osserVRllO oggetti di Cania,
della Sicilia, di Napoli e del resto d' IWia;
,

The End.
World Public Library Association