Gazzettino Ladispoli Marzo 2011.indd - Alaservizi.It
Gazzettino Ladispoli Marzo 2011.indd - Alaservizi.It
Gazzettino Ladispoli Marzo 2011.indd - Alaservizi.It
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
cultura<br />
Essere adolescenti oggi<br />
Intervista ad Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia<br />
dello sviluppo alla “Sapienza”, ospite dell’incontro presso<br />
la biblioteca comunale con i referenti del progetto “La Repubblica<br />
siamo noi. La Costituzione nella vita, la vita nella Costituzione”<br />
Psicologa e psicoterapeuta, docente di<br />
Psicologia dello sviluppo presso l’Università<br />
“La Sapienza” di Roma, Anna<br />
Oliverio Ferraris è autrice di numerosi<br />
saggi editi dalla Rizzoli tra i quali “Dai figli<br />
non si divorzia” e “Piccoli bulli crescono”.<br />
La professoressa ha accolto volentieri la proposta<br />
di partecipare all’incontro con i genitori e le<br />
insegnanti referenti del progetto “La Repubblica<br />
siamo noi. La Costituzione nella vita, la vita<br />
nella Costituzione” che le associazioni “Libertà<br />
e Giustizia”, circolo di Roma, “La Fabbrica di<br />
Idee” e “Tearte” di <strong>Ladispoli</strong> stanno realizzando<br />
nei due Circoli didattici e nell’Istituto comprensivo<br />
della città. Molti gli insegnanti ma anche i<br />
professori degli Istituti “Enrico Mattei”di Cerveteri<br />
e “Sandro Pertini” di <strong>Ladispoli</strong> che hanno<br />
partecipato all’evento nella sala conferenze della<br />
biblioteca comunale “Peppino Impastato”, ai<br />
quali l’assessore alla Cultura, Daniela Ciarlantini,<br />
ha voluto mandare il suo appoggio contro gli<br />
attacchi che recentemente sono stati inferti alla<br />
scuola pubblica. Una difesa espressa anche dalla<br />
professoressa Ferraris nel sottolineare quanto<br />
sia fondamentale il ruolo di “educatori” che<br />
gli insegnanti devono svolgere quotidianamente<br />
anche per contrastare i diffusi processi di omologazione<br />
“indotti”.<br />
Lei sostiene che l’adolescenza può essere definita<br />
come una fase della vita che incomincia<br />
nella biologia e finisce nella società. Può spiegarci<br />
meglio questa condizione dei giovani?<br />
“Non c’è dubbio che il benessere economico che<br />
ha caratterizzato la seconda metà del secolo scorso<br />
ha dilatato il tempo dell’adolescenza: i tempi dello<br />
studio, ma anche i mutati rapporti affettivi in ambito<br />
familiare, hanno consentito ai giovani di permanere<br />
in famiglia più a lungo che in passato”.<br />
Lei parla di un più lungo soggiorno in questa<br />
terra di mezzo…<br />
“Esattamente. I tempi della separazione dalla<br />
famiglia sono stati spostati in avanti. Spesso<br />
sono gli stessi genitori a desiderarlo, impedendo<br />
in tal modo lo sviluppo di un’autonoma<br />
personalità dei loro figli”.<br />
Ritorniamo ai nostri adolescenti. Che differenze<br />
nota rispetto al passato?<br />
“Certo, l’atmosfera e gli stimoli in cui sono<br />
immersi i bambini contemporanei sono diversi<br />
da quelli in cui erano immersi i bambini<br />
della precedente generazione. Nell’era delle<br />
tecnologie multimediali e della comunicazione<br />
le sollecitazioni sono maggiori e continue.<br />
Pensiamo al numero di ore trascorse mediamente<br />
davanti alla tv dai nostri ragazzi e al<br />
ruolo, spesso psicologicamente devastante,<br />
di certa pubblicità che li trasforma da utenti<br />
in fedeli consumatori dipendenti. Ma anche<br />
i bambini del terzo millennio continuano ad<br />
aver bisogno di calore umano, di dialogo, di<br />
impegno, di giochi spontanei”.<br />
Secondo lei i genitori rispondono a questi<br />
bisogni?<br />
“Direi che se questi bisogni non trovano una<br />
risposta adeguata, i giovani possono reagire<br />
con comportamenti disadattati che indicano<br />
appunto questa carenza, questa difficoltà”.<br />
A che cosa si riferisce?<br />
Anna Oliverio Ferraris<br />
“Mi riferisco a tutto ciò che può compensare<br />
questo tipo di carenze: all’uso di alcol, di droghe,<br />
al ricorso a forme di violenza sugli altri<br />
ma anche su se stessi, come dimostrano, ad<br />
esempio, i casi di anoressia tra le adolescenti”.<br />
In un suo saggio lei sostiene che i cambiamenti<br />
che si verificano nel corpo e nella<br />
psiche a partire dalla pubertà, portano<br />
i giovani a confrontarsi continuamente sia<br />
col mondo esterno che con quello interiore,<br />
a tastarne i limiti, col rischio a volte di spingersi<br />
troppo oltre. Tutto ciò è inevitabile?<br />
“Nel definire una sua propria identità il giovane<br />
deve verificare la consistenza dei confini<br />
tra il dentro e il fuori, tra l’autorizzato e<br />
il vietato, tra l’obbedienza e la trasgressione.<br />
Meno la realtà esterna offre limiti rassicuranti,<br />
significati e obiettivi che rendano questi limiti<br />
sopportabili, meno il soggetto si sente sicuro<br />
nello spazio che deve esplorare e più deve lavorare<br />
autonomamente per costruirseli”.<br />
Autonomamente ma anche in gruppo…<br />
“Certamente. Nell’adolescenza una identità<br />
può fornirla anche il gruppo e gli amici: coetanei<br />
che hanno esigenze, linguaggi, gusti e<br />
storie simili e che,unendosi, trovano la forza<br />
per sottrarsi all’influenza degli adulti, per fare<br />
blocco, per trovare una collocazione nel mondo<br />
e farsi riconoscere come soggetti sociali. In<br />
alcuni contesti più estremi, il gruppo è anche<br />
una banda che delimita un territorio, ha dei<br />
capi, segue un proprio codice di comportamento,<br />
adotta un look e affronta altre bande”.<br />
Un consiglio per i genitori?<br />
“Nel rapporto con i propri figli suggerirei di<br />
avere più rispetto per la loro persona e di dimostrare<br />
più autorevolezza. Ma soprattutto il<br />
messaggio che il bambino vuole ricevere di<br />
tanto in tanto,anche in forma non verbale, è<br />
il seguente:”Sono contento di stare con te”.<br />
Hanno bisogno di sentirsi accettati per quello<br />
che sono, capiti, sostenuti e guidati”.<br />
Andrea Andreoli<br />
marzo 2011 13