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Diapositiva 1 - Dipartimento di Matematica e Informatica

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Aspetti e temi della Geometria<br />

I punti essenziali sui quali si basa il metodo<br />

euclideo;<br />

Una riflessione critica: il gioco degli assiomi:<br />

esempi e primi approcci al software Cabri;<br />

Possibile legame tra la Geometria euclidea,<br />

l’algebra e la Geometria analitica: definizioni ed<br />

esercizi guidati in aula.<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Palermo<br />

Scienze della Formazione Primaria<br />

Fondamenti <strong>di</strong> <strong>Matematica</strong> II, 2007


Gli elementi essenziali sui quali si basa il metodo euclideo si possono<br />

riassumere in 5 punti:<br />

alcuni concetti vengono assunti come primitivi, cioè, senza una<br />

<strong>di</strong>mostrazione;<br />

alcune proposizioni, dette assiomi (o postulati) vengono assunte come<br />

vere, cioè, senza alcuna <strong>di</strong>mostrazione;<br />

ogni nuovo oggetto della teoria viene definito, usando soltanto i concetti<br />

primitivi o altre espressioni <strong>di</strong> cui si conosce il significato;<br />

usando gli assiomi e i concetti primitivi, me<strong>di</strong>ante il ragionamento <strong>di</strong> tipo<br />

deduttivo, si deducono altre proposizioni relative agli oggetti stu<strong>di</strong>ati, dette<br />

teoremi.<br />

l’insieme dei ragionamenti che permette <strong>di</strong> dedurre un teorema si chiama<br />

<strong>di</strong>mostrazione.<br />

Ogni definizione deve contenere dei termini che siano stati definiti prima;<br />

ma anche le definizioni <strong>di</strong> questi termini devono contenere termini già<br />

definiti prima, per cui questa marcia all’in<strong>di</strong>etro non può continuare<br />

indefinitamente, perché necessariamente ci si dovrà fermare assumendo<br />

alcuni enti senza definizione.


Relazioni tra Punti-Rette e Piani<br />

Alcune delle definizioni euclidee sono le seguenti:<br />

1. Punto è ciò che non ha parti;<br />

2. Linea è lunghezza senza larghezza;<br />

3. Estremi <strong>di</strong> una linea sono punti;<br />

4. Linea retta è quella che giace ugualmente rispetto ai punti su essa;<br />

5. Superficie è ciò che ha soltanto lunghezza e larghezza;<br />

I postulati sono proposizioni primitive che si riferiscono agli enti geometrici definiti<br />

prima. Oggi non si <strong>di</strong>stinguono più i postulati dagli assiomi.<br />

Euclide enuncia cinque Postulati:<br />

I. Si possa condurre una linea retta da un qualsiasi punto ad ogni altro punto.<br />

II. Una retta terminata si possa prolungare continuamente in linea retta.<br />

III. Si possa descrivere un cerchio con qualsiasi centro e qualsiasi <strong>di</strong>stanza (raggio).<br />

IV. Tutti gli angoli retti siano uguali fra loro.<br />

V. Se una retta venendo a cadere su due rette forma gli angoli interni e dalla stessa<br />

parte minori <strong>di</strong> due retti, le due rette prolungate illimitatamente verranno ad<br />

incontrarsi da quella parte in cui sono gli angoli minori <strong>di</strong> due rette.


Assioma <strong>di</strong> appartenenza alla retta:<br />

- ad ogni retta appartengono almeno due punti <strong>di</strong>stinti<br />

-dati due punti <strong>di</strong>stinti esiste una ed una sola retta alla quale appartengono entrambi.<br />

Assioma <strong>di</strong> appartenenza al piano:<br />

Ogni piano contiene almeno tre punti non allineati.<br />

Assiomi d’or<strong>di</strong>ne della retta<br />

Nell’insieme dei punti <strong>di</strong> una retta è possibile introdurre due relazioni d’or<strong>di</strong>ne<br />

totale, con le seguenti proprietà:<br />

- dati due punti <strong>di</strong>stinti A e B, tali che A precede B, esiste sempre un punto C<br />

compreso tra A e B<br />

- Dato un punto P, esistono sempre due punti A e B, tali che A precede P e P<br />

precede B.<br />

Il modello ideale del piano, dove si assumo gli assiomi che abbiamo elencato e<br />

quelli che vedremo meglio in seguito (es. quinto postulato), viene detto “piano<br />

euclideo”.


Una riflessione critica sugli assiomi<br />

Pensate ad un qualsiasi gioco soggetto a delle regole, come il gioco della dama, il<br />

gioco degli scacchi, il gioco dell’oca …<br />

Gli assiomi corrispondono alle regole del gioco, le parole che compaiono in esse<br />

corrispondono ai termini primitivi.<br />

Nel gioco della dama quin<strong>di</strong> le parole: pe<strong>di</strong>na, casella, mangiare, dama sono<br />

termini primitivi, mentre un assioma è, per esempio “una pe<strong>di</strong>na ne mangia una<br />

avversaria in <strong>di</strong>agonale in avanti”;<br />

una mossa corrisponderà all’applicazione <strong>di</strong> una regola.<br />

Con altri esempi simili, si può comprendere meglio che se le “regole” (gli assiomi)<br />

<strong>di</strong> un “gioco” (una teoria matematica come in questo caso la Geometria) vengono<br />

cambiate, oppure non si considerano tutte, allora si ottengono altri tipi <strong>di</strong> gioco (altre<br />

Geometrie), in cui non sono più permesse alcune regole.<br />

Certi modelli geometrici non sono vali<strong>di</strong> per tutti gli assiomi, solo aggiungendo altri<br />

assiomi spesso si possono trarre più “conseguenze”, cioè più teoremi.


Es.1<br />

Consideriamo l’insieme {A,B,C}. Chiamiamo:<br />

-”piano” l’insieme stesso;<br />

-”punto” ogni elemento dell’insieme;<br />

-”retta” ogni sottoinsieme <strong>di</strong> {A,B,C} avente due elementi.<br />

Quali degli assiomi introdotti sono sod<strong>di</strong>sfatti in questo ambiente?<br />

Sono sod<strong>di</strong>sfatti tutti gli assiomi <strong>di</strong> appartenenza:<br />

-a ogni retta appartengono due punti <strong>di</strong>stinti;<br />

- dati due punti <strong>di</strong>stinti, esiste una ed una sola retta alla<br />

quale appartengono entrambi;<br />

- il piano contiene tre punti non allineati.<br />

Sorgono invece dei problemi per gli assiomi d’or<strong>di</strong>ne. E’ infatti possibile definire<br />

una relazione d’or<strong>di</strong>ne fra i “punti” ma non in modo che, dati due punti sia sempre<br />

possibile trovarne uno tra essi.<br />

Questo ci permette <strong>di</strong> poter escludere che l’ambiente descritto sia un modello della<br />

geometria euclidea che stiamo stu<strong>di</strong>ando.


Es.2<br />

Consideriamo l’insieme {A,B,C, D}. Chiamiamo:<br />

-”piano” l’insieme stesso;<br />

-”punto” ogni elemento dell’insieme;<br />

-”retta” ciascuno dei seguenti sottoinsiemi {A,B}, {A,C}, {A,D}, {B, C}, {B, D}.<br />

Quali degli assiomi introdotti sono sod<strong>di</strong>sfatti in questo ambiente?<br />

Es.3<br />

Il piano è l’insieme {A,B,C, D}; i punti, gli elementi<br />

dell’insieme e le rette sono i sottoinsiemi {A,B}, {A,D},<br />

{B,C,D}. Sono vali<strong>di</strong> gli assiomi <strong>di</strong> appartenenza?<br />

Es.4<br />

Dati tre punti, quante rette <strong>di</strong>stinte, contenenti ciascuna almeno<br />

due punti dati, si possono condurre?<br />

A<br />

C<br />

B


Es.5<br />

Linee ferroviarie:quante nuove linee ferroviarie devono costruirsi al minimo perché<br />

tutte le città (in<strong>di</strong>cate dai punti A, B, C, D e E) siano raggiungibili dalle restanti<br />

città?<br />

Es.6<br />

Tre rette si incontrano a due a due. In quanti insiemi <strong>di</strong><br />

Punti, privi <strong>di</strong> punti in comune, <strong>di</strong>vidono il piano?<br />

1 2<br />

5<br />

A<br />

C<br />

6<br />

B<br />

4<br />

C<br />

B<br />

A<br />

D<br />

E


Es.7<br />

Un modello geometrico particolare: il modello rappresentato<br />

dalla figura accanto.<br />

In questo caso, i pallini neri rappresentano i punti, le rette sono tutti gli insiemi <strong>di</strong> due punti e il piano risulta<br />

costituito da tre punti e tre rette. Si può verificare che valgono i postulati <strong>di</strong> appartenenza ma non sono presenti le<br />

altre proprietà che siamo abituati ad attribuire agli enti geometrici denominati punto, retta e piano. Infatti, per un<br />

punto non passano, in questo modello, infinite rette, né vale il postulato delle parallele, perché per un punto non<br />

esiste una retta parallela ad una retta che non contiene il punto.<br />

Tuttavia questi tre postulati sono sufficienti per determinare che due rette <strong>di</strong>stinte possono avere in comune un<br />

solo punto; che comunque presi due punti <strong>di</strong>stinti <strong>di</strong> un piano c’è una sola retta alla quale essi appartengono; e<br />

che tre punti <strong>di</strong>stinti determinano un piano.<br />

Come abbiamo detto prima, gli assiomi della geometria servono per modellizzare il mondo reale; tutto ciò<br />

che si apprende in campo matematico può costituire un modello per risolvere problemi legati non solo alla<br />

realtà della vita quoti<strong>di</strong>ana ma anche prettamente matematici.<br />

Così, quando si risolve un problema geometrico relativo ai perimetri e alle aree <strong>di</strong> figure poligonali, esso<br />

può benissimo essere considerato come il modello geometrico <strong>di</strong> un problema reale, così come, l’uso<br />

dell’algebra per la risoluzione <strong>di</strong> un problema rappresenta il modello algebrico <strong>di</strong> quel problema.<br />

Lo scopo principale degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> matematica deve essere quello <strong>di</strong> sapere usare, secondo le <strong>di</strong>verse<br />

circostanze, i vari campi del sapere matematico (aritmetica, algebra, geometria, analisi, …) per risolvere<br />

un problema<br />

La conoscenza dei vari campi permetterà <strong>di</strong> utilizzare il modello più adatto per risolvere un problema,<br />

anche se è innegabile una certa <strong>di</strong>fficoltà iniziale della scelta del modello da utilizzare.


Es.8 La geometria della carta<br />

Alla base dell’origami vi sono alcune semplici regole (gli assiomi)<br />

I primi sei <strong>di</strong> questi assiomi dell’origami sono stati enunciati da Huzita nel 1992; il settimo è stato aggiunto da Hatori<br />

nel 2002.<br />

P P2 1 . .<br />

. P1 r<br />

. P 2<br />

. P 1<br />

r 1<br />

P 1<br />

P 2<br />

.<br />

.<br />

. P<br />

2<br />

r 2<br />

Applicando queste regole, che possono essere combinate in una infinita varietà <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>, si possono realizzare molte costruzioni geometriche che si eseguono con<br />

riga e compasso creando anche modelli estremamente complicati.<br />

P.<br />

r 1<br />

. P1 r 2<br />

r<br />

r 2<br />

r 1<br />

. P 2


Bisettrice <strong>di</strong> un angolo<br />

O<br />

Infatti, il quadrilatero OAMB, che risulta avere tutti i lati<br />

uguali, è un rombo; per cui la sua <strong>di</strong>agonale OM biseca<br />

l’angolo <strong>di</strong> vertice O.<br />

Si può giungere alla stessa conclusione <strong>di</strong>mostrando la<br />

congruenza dei due triangoli OAM e OBM.<br />

A<br />

B<br />

Con centro in O, si traccia un<br />

arco <strong>di</strong> circonferenza che taglia<br />

in A e B i lati dell’angolo AOB.<br />

Con la stessa apertura si centra<br />

in A e B descrivendo due archi<br />

che si tagliano in M. La<br />

semiretta OM è la bisettrice<br />

cercata.


Es. 9 Il gioco della Dama:<br />

Le regole basilari del gioco sono le seguenti :<br />

1) le pe<strong>di</strong>ne si muovono ad una ad una sulle caselle nere in senso trasversale<br />

passando dall'una all'altra, e <strong>di</strong> un solo tratto per volta, sempre in avanti;<br />

2) quando un pezzo si trova a contatto con un altro avverso che <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> se abbia<br />

una casella vuota, lo prende scavalcandolo, e passa nella casella vuota; dopo la presa,<br />

se trova davanti a se ancora un altro pezzo nelle stesse con<strong>di</strong>zioni, lo prende<br />

ugualmente col medesimo tratto, e così <strong>di</strong> seguito;<br />

3) quando la pe<strong>di</strong>na raggiunge le caselle dell' ultima linea <strong>di</strong>venta DAMA, e per<br />

<strong>di</strong>stinguerla le si sovrappone un' altra pe<strong>di</strong>na; il tratto con il quale la pe<strong>di</strong>na <strong>di</strong>venta<br />

dama si intende compiuto, e se trova un pezzo in presa essa potrà prenderlo al tratto<br />

successivo;<br />

4) la dama muove e prende come la pe<strong>di</strong>na, ma può anche retrocedere;<br />

la dama prende dame e pe<strong>di</strong>ne; la pe<strong>di</strong>na prende solo le pe<strong>di</strong>ne.


DEFINIZIONE DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI:<br />

A= {12 pe<strong>di</strong>ne bianche nelle rispettive posizioni <strong>di</strong> partenza: Ai,j}<br />

A* = {dame bianche: A*i,j}<br />

B= {12 pe<strong>di</strong>ne nere nelle rispettive posizioni <strong>di</strong> partenza: Bi,j}<br />

B* = {dame nere: B*i,j}<br />

U= {1,2,3,4,5,6,7,8 } x {1,2,3,4,5,6,7,8} Universo<br />

C= {C1,1, C1,2, …………….., C8,8}<br />

Ci,j = 0 casella vuota<br />

Ci,j = 1 casella occupata<br />

MOVIMENTO PEDINE:<br />

Ai-1,j+1 per i ≠ 1, j ≠ 8, Ci-1,j+1 = 0<br />

m(Ai,j ) =<br />

Ai+1,j+1 per i ≠ 8, j ≠ 8, Ci+1,j+1 = 0<br />

Bi-1,j-1 per i ≠ 1, j ≠ 1, Ci-1,j-1 = 0<br />

m(Bi,j ) =<br />

Bi+1,j-1 per i ≠ 8, j ≠ 1, Ci+1,j-1= 0


MOVIMENTO DAMA:<br />

m(A*i,j ) = A*i+1,j+1 per i ≠ 8, j ≠ 8, Ci+1,j+1 = 0<br />

A*i+1,j-1 per i ≠ 8, j ≠ 1, Ci+1,j-1 = 0<br />

A*i-1,j+1 per i ≠ 1, j ≠ 8, Ci+1,j+1 = 0<br />

A*i-1,j-1 per i ≠ 1, j ≠ 1, Ci-1,j-1 = 0<br />

m(B*i,j ) = B*i+1,j+1 per i ≠ 8, j ≠ 8, Ci+1,j+1 = 0<br />

B*i+1,j-1 per i ≠ 8, j ≠ 1, Ci+1,j-1 = 0<br />

B*i-1,j+1 per i ≠ 1, j ≠ 8, Ci+1,j+1 = 0<br />

B*i-1,j-1 per i ≠ 1, j ≠ 1, Ci-1,j-1 = 0<br />

REGOLE DELLA PRESA:<br />

P(Ai,j , Bi+1,j+1) = Ai+2,j+2 e Ci+1,j+1 = 0 per i ≠ 7, j ≠ 7, Ci+2,j+2 = 0<br />

P(Ai,j , Bi-1,j+1) = Ai-2,j+2 e Ci-1,j+1 = 0 per i ≠ 2, j ≠ 7, Ci-2,j+2 = 0<br />

P(Bi,j , Ai+1,j-1) = Bi+2,j-2 e Ci+1,j-1= 0 per i ≠ 7, j ≠ 2, Ci+2,j-2 = 0<br />

P(Bi,j , Ai-1,j-1) = Bi-2,j-2 e Ci-1,j-1 = 0 per i ≠ 2, j ≠ 2, Ci-2,j-2 = 0<br />

P(A*i,j , Bi+1,j+1) = A*i+2,j+2 e Ci+1,j+1 = 0 per i ≠ 7, j ≠ 7, Ci+2,j+2 = 0<br />

P(A*i,j , Bi-1,j+1) = A*i-2,j+2 e Ci-1,j+1 = 0 per i ≠ 2, j ≠ 7, Ci-2,j+2 = 0<br />

P(A*i,j , B*i+1,j+1) = A*i+2,j+2 e Ci+1,j+1 = 0 per i ≠ 7, j ≠ 7, Ci+2,j+2 = 0<br />

P(A*i,j , B*i-1,j+1) = A*i-2,j+2 e Ci-1,j+1 = 0 per i ≠ 2, j ≠ 7, Ci-2,j+2 = 0<br />

P(B*i,j , Ai+1,j-1) = B*i+2,j-2 e Ci+1,j-1= 0 per i ≠ 7, j ≠ 2, Ci+2,j-2 = 0<br />

P(B*i,j , Ai-1,j-1) = B*i-2,j-2 e Ci-1,j-1 = 0 per i ≠ 2, j ≠ 2, Ci-2,j-2 = 0<br />

P(B*i,j , A*i+1,j-1) = B*i+2,j-2 e Ci+1,j-1= 0 per i ≠ 7, j ≠ 2, Ci+2,j-2 = 0<br />

P(B*i,j , A*i-1,j-1) = B*i-2,j-2 e Ci-1,j-1 = 0 per i ≠ 2, j ≠ 2, Ci-2,j-2 = 0


REGOLE DI INTERAZIONE (per A e B, in questo caso, si intende i due schieramenti opposti,<br />

<strong>di</strong> conseguenza sia pe<strong>di</strong>ne che dame):<br />

Da m(A) segue m(B)<br />

P(B)<br />

D(A)<br />

Da P(A) segue m(B)<br />

P(A)<br />

P((B)<br />

D(A)<br />

Da D(A) segue m(B)<br />

P(B)<br />

Le regole <strong>di</strong> interazione sono perfettamente identiche nel caso <strong>di</strong> B.<br />

Una possibile semplificazione del sistema assiomatico, potrebbe, ad esempio, portare ad<br />

un nuovo modello interpretativo come potrebbe essere un nuovo gioco:<br />

La dama lineare. Il gioco della dama lineare si gioca fra due giocatori (Bianco e Nero) su<br />

una "scacchiera” <strong>di</strong> 12 caselle <strong>di</strong>sposte in linea. Ogni giocatore ha inizialmente 4<br />

pe<strong>di</strong>ne del proprio colore, (B per il Bianco e N per il Nero).<br />

Il carattere "S" rappresenta (nella scrittura formale) le caselle vuote. All'inizio della partita,<br />

le quattro pe<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ogni giocatore occupano un estremo della scacchiera, e ci sono<br />

quattro caselle vuote fra i due giocatori. La configurazione iniziale è quin<strong>di</strong>:<br />

BBBBSSSSNNNN<br />

Un altro possibile esempio potrebbe essere la Quadrama.


Nel momento in cui è necessario modellizzare le esperienze motorie, <strong>di</strong><br />

localizzazione, <strong>di</strong> posizionamento, non ci si può riferire più alla geometria<br />

euclidea, in quanto i punti, le rette, i segmenti, … vengono stu<strong>di</strong>ati in essa senza<br />

fare riferimento alla loro posizione sul piano relativa ad altri enti <strong>di</strong> riferimento.<br />

È quin<strong>di</strong> necessario strutturare il piano euclideo in modo da potere in<strong>di</strong>viduare la<br />

posizione degli oggetti geometrici e identificarli univocamente.<br />

Con l’introduzione delle coor<strong>di</strong>nate si crea un legame tra la geometria euclidea e<br />

l’algebra, e questa nuova geometria prende il nome <strong>di</strong> geometria analitica, che<br />

rappresenta un “nuovo mondo”, perché raccorda le conoscenze geometriche<br />

anteriori con un modo <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> rappresentarle.<br />

-Metodo delle coor<strong>di</strong>nate per la traccia dei punti;<br />

-definizione e rappresentazione della retta;<br />

-posizione reciproca <strong>di</strong> due rette (perpen<strong>di</strong>colarità e parallelismo);<br />

-possibilità <strong>di</strong> definire in un’unica equazione TUTTE le possibili rette con una<br />

determinata caratteristica;<br />

-posizione <strong>di</strong> un punto da una retta;<br />

ESERCIZI GUIDATI IN AULA<br />


Bibliografi essenziale<br />

Di Paola B., Manno G., Scimone A., Sortino C., La Geometria. Una guida ai suoi<br />

contenuti e alla sua <strong>di</strong>dattica, Palumbo E<strong>di</strong>ore, 2007

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