Università di Napoli - Corriere del Mezzogiorno - Corriere della Sera

Universo
università
Guida alla scelta del corso di laurea

DI Universo NAPOLI Università
FEDERICO II
una scelta
fondamentale
di angelO lOmOnaCO
Migliaia di ragazzi campani si apprestano
a decidere su quale facoltà universitaria
puntare. Se studiare Medicina
o Giurisprudenza, Lettere o Ingegneria o
qualcos’altro. Se farlo in una delle Università
napoletane, e in quale, oppure in un altro Ateneo
della regione. C’è chi lo fa con l’animo leggero,
pensando che è meglio optare per qualcosa che
gli piace, altrimenti potrebbe avere difficoltà ad
affrontare lo studio. E fa bene, perché è vero.
È vero anche, tuttavia, che una scelta che non
tenga conto delle possibilità di lavoro in una proiezione
futura potrebbe rivelarsi una romantica,
pura e inutile astrazione.
È comprensibile che un diciottenne non voglia
affrontare la scelta della strada da imboccare
in modo «drammatico». Però nel contesto
in cui viviamo quella scelta non deve essere
sottovalutata perché proprio a diciotto anni si
ha già una preparazione di base, certo, ma il
bene principale di cui si dispone è il tempo. Che
quindi è ciò che meno si deve sprecare. Per questo,
ragazzi, abbiamo sondato tutte le istituzioni
accademiche della Campania e vi presentiamo
qui le rispettive offerte formative. Per aiutarvi
a risparmiare tempo e a compiere con consapevolezza
una scelta fondamentale.
Universo
Università
a cura di
Angelo Lomonaco
grafica e impaginazione
Cinzia Marotta
stampa
nuovo istituto italiano
d’Arti Grafiche spA
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Università
Federico II di Napoli
russO a pagina 5
Università
di Salerno
bOjanO a pagina 15
Seconda Università
di Napoli
tOntOli a pagina 26
Università
Parthenope
grassi a pagina 37
Università
L’Orientale
Chetta a pagina 47
Università
del Sannio
CatalanO a pagina 58
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Suor Orsola Benincasa
naDDeO a pagina 67
Università telematica
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naDDeO a pagina 75
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di Belle Arti di Napoli
pieDimOnte a pagina 85
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3

Università Federico II
l’annO Della “rivOluZiOne”
sparisCOnO le FaCOltà
Con il nuovo Statuto dall’inizio del 2013 cambia (quasi) tutto
Ecco la nuova organizzazione in Dipartimenti e Scuole
di rObertO russO
Via le vecchie facoltà, arrivano dipartimenti
e scuole. Comincia da qui
la rivoluzione copernicana dell’Università
Federico II di Napoli, un cambiamento
epocale nell’offerta della didattica e
della formazione che dovrà compiersi entro
l’inizio del prossimo anno per adeguarsi ai
criteri della riforma Gelmini. Dal primo
gennaio 2013 dunque spariranno le attuali
tredici facoltà per far posto ai nuovi dipartimenti.
Ma ad essere cancellati dalla riforma
saranno anche gli attuali 77 dipartimenti.
In futuro non sarà superato il numero di 28
5

Università Federico II
dipartimenti interdisciplinari, coordinati in
4 scuole.
I dettagli della riforma sono stabiliti
nello Statuto della Federico II, approvato
di recente. Obiettivo del cambiamento: garantire
un’offerta formativa più aderente
possibile alle nuove esigenze della società
e del mondo delle professioni, ma anche ottenere
lo snellimento della complessa struttura,
evitando duplicazioni e concentrando
risorse e organizzazione. Cosa cambierà
in concreto per gli studenti della Federico
II? Cerchiamo di spiegarlo nel dettaglio
per offrire uno strumento di comprensione
a quanti si accingono a intraprendere il
percorso di studi in una delle più antiche e
prestigiose Università italiane: la Federico
II. Va subito detto che per legge nell’anno
accademico in corso non si può modificare
l’offerta didattica. Tuttavia è stata soppressa
la laurea triennale di Statistica alla facoltà
di Economia, mentre resta quella a Scienze
politiche. Inoltre a Economia sono stati
introdotti i numeri programmati per tutti i
corsi. Ma la novità principale è rappresentata
senz’altro dalla nascita di nuovi modelli di
dipartimenti.
Cosa cambia
Prendiamo il caso di uno studente di
Legge. Oggi frequenta la facoltà di Giurisprudenza,
dal 2013 il Dipartimento di Giurisprudenza.
Non è ovviamente un semplice
cambiamento di nome, ma una vera e propria
riorganizzazione. Le nuove strutture si
occuperanno di ricerca scientifica, attività
didattiche e formative, attività rivolte all’esterno
come diffondere i risultati delle ricerche,
certificare la formazione permanente.
Mentre nei dipartimenti dell’area medica
alle funzioni di didattica e ricerca si affiancheranno
quelle assistenziali che sono svolte
in maniera inscindibile. Il numero minimo
di professori e ricercatori per la costituzione
di un dipartimento è di cinquanta unità (nel
caso non venisse raggiunto subito ci saranno
altri tre anni di tempo per provvedere, dopo
di che il dipartimento sarà automaticamente
disattivato). I dipartimenti godono di autonomia
gestionale, organizzativa e regolamentare.
Hanno anche autonomia di spesa
e dispongono di spazi, strutture e personale
tecnico-amministrativo per le loro esigenze.
Il loro operato resta soggetto al giudizio
del Nucleo di valutazione dell’Università.
Un singolo dipartimento può proporre al
consiglio di amministrazione l’istituzione
e l’attivazione di corsi di studio, mentre per
i corsi di laurea e di laurea magistrale il
dipartimento dovrà assicurare la copertura
di almeno i due terzi dei crediti formativi.
tre DOmanDe
Parla il rettore dell’Università Federico II massimo marrelli
«rappOrtO COn la Città sempre piÙ strettO»
Rettore Massimo Marrelli, qual è l’aspetto
più importante della nuova offerta
didattica?
«L’offerta didattica di quest’anno, nel periodo
di transizione che l’Ateneo vive con l’approvazione
del nuovo Statuto e il passaggio
delle competenze didattiche dalle Facoltà ai
Dipartimenti, resta uguale a quella dell’anno
accademico appena trascorso. Piccole
modifiche sono state introdotte nei numeri
programmati, nell’intento di migliorare la
qualità della didattica, senza ridurre le opportunità
offerte agli studenti della Campania.
La facoltà di Economia,infatti, ha
introdotto il numero programmato che si
aggiunge a quelli delle Facoltà e dei Corsi
di laurea che già lo adottano. Ma, c’è da
dire, che nella nostra regione esistono già
ben cinque facoltà di Economia. Un’altra
innovazione importantissima riguarda la
sede delle attività cliniche della facoltà di
Veterinaria che già da ora si svolgono presso
l’Ospedale veterinario Frullone. Si tratta
di un modello innovativo in Europa e già
riconosciuto a livello europeo come “best
practice” . È il primo modello di questo tipo
in Europa e come tale viene fortemente apprezzato
da tutte le istituzioni universitarie
italiane e straniere. Tanto per citare un caso,
Bologna sta per completare il suo primo
registro dei tumori animali e noi lo abbiamo
già in funzione da qualche tempo».
Perché un giovane fa bene a scegliere la
Federico II?
«Credo che rispondere a questa domanda
possa sembrare immodesto da parte mia.
Forse la risposta la possono trovare diret-
tamente i ragazzi
se si informano in
giro per l’Italia: il
prestigio e la reputazione
dell’Ateneo
che presiedo è riconosciuto
dall’intera
comunità scientifica.
Io sono profondamenteorgoglioso
di esserne il rettore.
La produzione
scientifica della Federico II è ai primissimi
posti delle graduatorie mondiali. La didattica
ha bisogno di miglioramenti, dato il
numero di studenti che sceglie il nostro
Ateneo proprio in virtù della sua reputazione
scientifica. Tutti gli sforzi miei e
dei miei colleghi sono e saranno in questa
direzione».
L’Università e Napoli come si consolida
il rapporto con la città?
«Innanzi tutto lasciatemi avanzare quest’ipotesi:
provate a immaginare cosa sarebbero
oggi il Complesso di San Marcellino,
l’Orto Botanico, la Reggia di Portici, il
complesso monumentale di via Mezzocannone,
la Chiesa di Santa Maria Donnaregina
e così via senza l’Università. Oltre alla
funzione propria di un ateneo, la Federico II
conserva e protegge esclusivamente a proprio
carico una parte importante del patrimonio
culturale materiale di questa città,
per non citare il patrimonio immateriale.
Prossimamente, quando avremo portato a
termine i progetti su Napoli Est e su Scampia,
vi prego di rifarmi questa domanda».
6 7

Università Federico II
Un dipartimento può proporre al cda anche
l’istituzione di uno o più corsi di dottorato,
pure in collaborazione con altri dipartimenti,
scuole e atenei. Ovviamente potrà
chiedere anche l’istituzione di un master
universitario. Anche i Dipartimenti hanno
una struttura interna complessa: il consiglio,
il direttore e la giunta. Una particolare attenzione
viene poi riservata all’attività dei
dipartimenti nell’area medica, infatti oltre
alla parte didattica e di ricerca viene curato
lo svolgimento dell’attività assistenziale per
i pazienti del Policlinico universitario che
si svolge sulla base dell’intesa tra Regione
e Università.
Particolare importanza nella riforma
dell’Università è riservata alle Scuole. Esse
rappresentano strutture di coordinamento
e sono costituite da più dipartimenti che vi
INIZIATIVA DI VETERINARIA CON LA ASL NA 1
ecco il policlinico per gli animali
Un vero e proprio ospedale veterinario, dove gli studenti oltre a
impegnarsi nella ricerca potranno assistere gli animali bisognosi
di cure mettendo così in pratica gli insegnamenti. L’iniziativa,
l’unica del suo genere in Europa, è stata realizzata dalla Federico II
attraverso una specifica intesa con l’Asl Napoli 1, l’Azienda sanitaria
più grande d’Europa. L’accordo prevede la nascita del Polo didattico di
Veterinaria e sancisce così il potenziamento dell’offerta formativa di
una facoltà (dal prossimo anno dipartimento) tra le più “gettonate”
del Paese. Già decisa la sede dell’ospedale veterinario: sarà quella
del Frullone, nella zona collinare di Napoli, dove un tempo esisteva
una grande struttura per l’assistenza e il ricovero di pazienti affetti
da patologie mentali. Al Frullone, entro l’anno prossimo, saranno ubicati anche i dipartimenti clinici.
In quella sede studieranno gli studenti di Veterinaria a partire dal terzo anno di corso. Gli studenti del
primo e quelli del secondo anno resteranno nella sede originaria, dove saranno migliorate le strutture
esistenti. In stretto collegamento con Veterinaria e le sue attività c’è l’Azienda agraria e zootecnica
costituita allo scopo di organizzare, coordinare e implementare, con l’adozione di tecniche innovative, i
servizi a sostegno dei programmi di ricerca applicata e della didattica pratica.
9

Università Federico II
aderiscono, particolare importante: ciascun
dipartimento può far parte di una sola Scuola.
Nell’area medica vale anche nel caso della
Scuola vale il principio che va garantita l’inscindibilità
delle funzioni assistenziali da
quelle di insegnamento e di ricerca e realizzi
la piena integrazione con le attività formative
e di ricerca svolte in collaborazione con il
Servizio Sanitario nazionale. È il consiglio
di amministrazione, sentito il parere del Senato
accademico a decidere sulla richiesta di
afferenza di un Dipartimento a una Scuola.
Internazionalizzazione
Le Scuole hanno anche un’altra funzione
decisiva per la didattica e la ricerca: favoriscono
al loro interno la ricerca interdisciplinare,
promuovendo anche l’internazionalizzazione
dei grandi progetti di ricerca
che coinvolgono i vari Dipartimenti. Anche
le scuole, come i Dipartimenti, sono dotate
di autonomia organizzativa, gestionale e di
spesa in relazione alle funzioni assegnate,
in generale possono essere costituite se il
numero complessivo dei professori e dei ricercatori
dei Dipartimenti che le costituiscono
sono pari almeno a 300 unità. La Scuola
può infine proporre al Cda dell’Università
l’istituzione di una o più Scuole di dottorato
anche in collaborazione con Dipartimenti
esterni, con altre Scuole e finanche con altri
Atenei. Connessa alle Scuole, per quanto
riguarda l’area medica, la riforma ha previsto
l’istituzione di un altro organismo del
tutto nuovo. Si tratta del Centro di Bioetica
per la sperimentazione biomedica, al Centro
afferisce il Comitato etico per le attività
biomediche. Si tratta di una innovazione che
consente alla ricerca clinica dell’Università
un’applicazione e un controllo sempre più
rigoroso, sulla base dei principi di bioetica
in un settore delicatissimo qual è, ad esempio,
quello della sperimentazione di nuovi
farmaci o nuove tecniche di cura medica o
11

Università Federico II
chirurgica che hanno direttamente effetto
sulla salute umana. Un modo concreto,
insomma, per salvaguardare la dignità del
“paziente” e per equilibrare le esigenze della
ricerca con quelle dell’integrità fisica e morale
degli esseri umani. Le ultime tessere che
vanno inserite nel complesso mosaico della
riorganizzazione cui va fatto cenno sono: i
Centri di ricerca che si occupano di realizzare
ricerche interdisciplinari e multidisciplinari
tra più Dipartimenti anche di Atenei
diversi; i Centri di servizio dell’Ateneo, l’Azienda
Agricola e zootecnica, l’Orto botanico,
l’Azienda ospedaliero-universitaria,
il Sistema bibliotecario il Centro di Ateneo
per le biblioteche e il sistema museale. Essi
garantiscono il completamento del sistema
universitario della Federico II con strutture
che coniugano l’efficienza e la modernità a
una grande tradizione storico architettonica
che fanno della Federico II al tempo stesso
una delle più antiche università italiane, ma
anche un Ateneo con lo sguardo costantemente
rivolto al futuro. ■
12 13
inFO
• “Federica” è il nome della piattaforma
online (www.federica.unina.it) ad accesso
libero che rappresenta un importante
supporto didattico per gli studenti. Funziona
anche come mezzo di orientamento: un
aspirante studente può esaminarne la
struttura per capire con esattezza cosa si
accinge a studiare.
• La Biblioteca digitale è uno strumento
telematico unico nel suo genere che offre agli
studenti un accesso immediato. Si possono
consultare:il Catalogo d’Ateneo, le banche
dati e i periodici elettronici, con accesso
full text degli articoli riservato agli utenti
dell’Ateneo (http://www.sba.unina.it)
• Softel è il sito per l’orientamento
tradizionale al mondo dell’Università e per la
preparazione ai test nazionali che consentono
l’accesso alle lauree a numero programmato.
Softel è diviso in due sezioni: una per
l’orientamento in ingresso con la scelta del
corso di Laurea, l’altra per l’orientamento in
uscita facilitando l’inserimento nel mondo
lavorativo (www.orientamento.unina.it)
• Per gli studenti diversamente abili che
necessitano di accoglienza e sostegno è
attivo il Centro servizi per l’Inclusione attiva
e partecipata degli studenti (Centro Sinapsi).
Gli studenti con problemi motori, visivi o
uditivi, possono ottenere sussidi didattici e
attrezzature (www.disabili.unina.it)

la nuOva granDe sFiDa
È meDiCina
L’Ateneo, che conta dieci facoltà e sessanta corsi di laurea,
è pronto a completare l’offerta formativa nel settore medico
di gabriele bOjanO
Università di Salerno
Tre corsi di laurea con accesso a
numero programmato nazionale,
nell’ambito delle Scienze per le
Professioni sanitarie e, a metà luglio, la
proclamazione dei primi quindici laureati
in Medicina e chirurgia attesi da oltre 200
anni, da quando cioè Gioacchino Murat
soppresse con decreto regio del Governo
gli studi che discendevano dalla gloriosa
Scuola Medica Salernitana. Non c’è che
dire, l’Università di Salerno (dieci facoltà,
sessanta corsi di laurea oltre ai master e alle
scuole di specializzazione per una popolazione
attiva di circa cinquantamila studenti
e mille docenti) è pronta a completare la
sua offerta formativa nel settore medico.
Infermieristica, Infermieristica pediatrica,
Ostetricia e Fisioterapia i tre corsi di laurea
che – spiega Eliana Pagani, preside della
facoltà di Lingue e letterature straniere e
delegata del rettore Raimondo Pasquino
15

Università di Salerno
all’offerta formativa – «nascono da una programmazione
regionale di coordinamento
tra le varie università. L’Ateneo di Salerno
assume i percorsi formativi delle lauree sanitarie
che fino allo scorso anno erano di
pertinenza della Federico II di Napoli. Trattandosi
di corsi con una forte componente
applicativa, la fase d’aula e quella operativa
si svolgeranno soprattutto presso l’ospedale
San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di
Salerno e presso le sedi Asl di Nocera, Salerno
e Vallo della Lucania (delocalizzati,
quindi, rispetto al campus)». «Non stiamo
creando un corso di laurea ex novo – tiene
a precisare il rettore Pasquino – ma stiamo
raccogliendo e potenziando un’attività che
è già ben organizzata e che vede nelle Asl
i luoghi deputati all’apprendimento. Non
stiamo duplicando o decentrando ma stiamo
cercando di far svolgere queste attività
con il minor disagio possibile. L’impegno
dell’università di far verificare ai ragazzi
quali sono le opportunità che si schiudono
per loro è pienamente soddisfatto».
Dottori in camice bianco
Sembrava un sogno e invece la facoltà
di Medicina è diventata una grande realtà: a
metà luglio il 30 per cento dei primi iscritti
del 2005 si laurea con una sessione d’anticipo.
La facoltà, guidata da un comitato scientifico
composto da esterni, è partita con soli
65 studenti e oggi ne conta 190 divisi in due
classi. Inizialmente erano previsti sessanta
docenti, oggi invece ve ne sono molti di più
e provengono da molte università italiane,
innanzitutto da Napoli 1 e 2 e da alcuni atenei
esteri. Il successo di Medicina è legato
al profilo che si è voluto dare alla facoltà:
snello, concentrato sulle attività di didattica
e di ricerca localizzate nel Campus di Baronissi
mentre le attività clinico-assistenziali
si avvalgono delle strutture e del personale
dell’azienda ospedaliera di Salerno. Secon-
tre DOmanDe
Parla il rettore dell’Università di Salerno
raimondo pasquino
«la nOstra FOrZa
È DispOrre Del Campus»
Rettore Pasquino, per
quale motivo un ragazzo
dovrebbe scegliere
l’Università di Salerno?
«Innanzitutto perché abbiamo
la presunzione di
offrire una formazione
utile per il mondo del lavoro
e delle professioni.
In secondo luogo, da noi
c’è la possibilità di sviluppare
anche le proprie
vocazioni attraverso attività
che sono a corollario,
dal cinema al teatro,
dalla musica allo sport, a
completamento di una formazione umana e civile».
L’Ateneo di Salerno cosa offre di più rispetto agli altri
della regione?
«Io preferirei parlare di qualcosa di diverso. Veda, qui
abbiamo una condizione di campus che consente di essere
partecipi in spazi contenuti di tutte quelle attività che in
un’università sparsa sul territorio in sedi differenti non
si riescono a realizzare. La formula del campus invece
permette di sviluppare al meglio tutti gli impegni sia
didattici che di svago e di partecipazione».
Nell’ottobre 2013 lei terminerà il suo mandato. Cosa
spera di realizzare ancora prima di andare via?
«Io sono rimasto al rettorato per completare la facoltà
di Medicina e avviare l’applicazione del nuovo Statuto.
In questo anno che mi resta, mi auguro di poter guidare
quelle trasformazioni necessarie per consolidare sempre
più l’Ateneo salernitano come università moderna e
competitiva».
16 17

Università di Salerno
do un recente sondaggio uno studente su
tre delle scuole medie superiori di Salerno
punta a raccogliere e fare sua l’eredità della
Scuola Medica medievale.
L’orientamento in entrata
Oltre settemila studenti, settanta istituti
secondari provenienti da tutte le province
campane ma anche da Basilicata
e Calabria, 400 docenti, tutor e oltre 100
professori universitari, espressione della
varie facoltà (Economia, Farmacia, Giurisprudenza,
Ingegneria, Lettere e filosofia,
Lingue e letterature straniere, Medicina e
Chirurgia, Scienze della Formazione, Scienze
matematiche, fisiche e naturali, Scienze
politiche). Sono i numeri di UniSaOrienta,
l’evento promosso dal Caot, il centro per
l’orientamento e il tutorato del campus di
Salerno, che si è svolto nel febbraio scorso.
Un’iniziativa che non è però sporadica ma
segna l’evento clou di un percorso d’accompagnamento
alle facoltà che dura tutto
l’anno. «Il Caot – spiega la responsabile di
UnisaOrienta Rosalba Normando – si occupa
non solo di orientamento all’ingresso,
INGEGNERIA ALIMENTARE, LAUREA MAGISTRALE INTERNAZIONALE
Food engineering, si studia in inglese
C’è un percorso di studi di eccellenza, all’Università di Salerno,
la laurea magistrale internazionale in Ingegneria alimentare
o «Food Engineering», interamente in lingua inglese e
aperto agli studenti provenienti da tutto il mondo. Mira a
formare ingegneri con competenze specialistiche nel settore
alimentare. «Un’opportunità incredibile – spiega Massimo
Poletto, presidente dell’Adic, l’area didattica di Ingegneria
chimica – per prepararsi a un mondo globalizzato. Per un
ingegnere, l’inglese è quasi più importante della materia
di base. È ormai già una consuetudine, un background stabile, fare ricerche e lezioni in lingua». Dei 35
corsisti, tra primo e secondo anno, la metà circa proviene da paesi extracomunitari: Etiopia (5), Turchia
(4), Bangladesh (3), Iran (1), Vietnam (2), Libano (1), India (1). Il corso di studi è di durata biennale, da
120 crediti, di cui 24 dedicati al tirocinio e al progetto di tesi che è sempre sperimentale, da effettuare
o presso i laboratori del campus o combinato con uno stage aziendale. Non è previsto il numero chiuso,
ma i criteri di accesso sono estremamente rigorosi, sulla base del merito o della tipologia degli esami
sostenuti. «Tutti gli studenti possono inviare, in via informale, il proprio curriculum di studi alla mail
dell’area didattica, adic@unisa.it, per una fase di pre-screening», aggiunge Poletto. «Il nostro campus è
particolarmente attrattivo per le residenze interne, di cui il 15% destinato agli studenti esteri: molti, in
particolare gli extraeuropei, supportati dal loro governo con borse di studio, mentre alcuni, disponendo
di redditi bassissimi, riescono a usufruire di borse dell’Adisu. Associato al corso di laurea un percorso di
doppio titolo, in accordo con la Università Corvinus di Budapest: i due atenei si scambieranno ogni anno
cinque studenti, per un periodo di studio e di tesi di 12 mesi, con l’assegnazione di due titoli di studio
equivalenti, uno italiano e l’altro ungherese.
19

Università di Salerno
ma anche in itinere e in uscita, è attivo tutto
l’anno, con sportelli aperti anche d’estate e
con i Venerdì del Campus, visite guidate
attraverso le varie strutture dell’ateneo, con
seminari finali». «La – precisa Mariagiovanna
Riitano, direttrice del Caot e delegato
del rettore all’orientamento e il tutorato –
nostra non è un’azione di marketing. La mission
di UnisaOrienta è mostrare cosa offre
l’università di Salerno, far comprendere che
è un campus di primo livello e impedire che
i nostri migliori studenti vadano a studiare
fuori, aiutandoli a scegliere con consapevolezza,
prevenendo rinunce agli studi e tempi
che si allungano».
Fase di transizione
Costruire percorsi formativi a misura
delle esigenze del territorio è la scommessa
finora vinta dall’ateneo di Salerno. L’offerta
proposta per il nuovo anno accademico è
in linea di massima quella dell’anno precedente.
«Siamo in un momento di transizione
delicato in previsione dell’applicazione della
legge di riforma Gelmini 240 del 2010, che
sarà abbastanza impegnativa – riprende la
preside Pagani – abbiamo lasciato quasi
tutto inalterato, toccando i corsi il minimo
indispensabile. La nostra offerta formativa,
inoltre, è espressione di un sistema stabile,
consolidato, stabilizzato intorno ai 45 mila
studenti, considerando che quasi tutti i corsi
di laurea sono a numero programmato. È
partito, inoltre, il tirocinio formativo attivo,
il Tfa, unico segmento complessivo di
formazione per l’insegnamento. Il bando di
concorso per il primo ciclo è stato pubblicato
agli inizi di maggio. Il Tfa sostituisce
la Sicsi con corsi di laurea magistrale per
la formazione degli insegnanti della scuola
superiore. Le grandi novità sono due: il
concorso è articolato in un primo test di
selezione nazionale, gestito direttamente
dal Ministero, a cui seguirà una fase per lo
21

Università di Salerno
scritto ed una per l’orale. Il test generale si
svolgerà nel mese di luglio a seconda delle
classi di concorso».
Placement post lauream
Oltre all’orientamento in entrata e in itinere,
l’università di Salerno ha predisposto
anche un servizio di placement in uscita,
rivolto a tutti i suoi laureati, per aiutarli
nell’approccio al mondo lavorativo. Gli
obiettivi dell’orientamento post lauream
sono molteplici: innanzitutto migliorare
l’incontro tra domanda e offerta di lavoro,
sviluppare i processi interattivi di confronto
e scambio con i neolaureati, ampliare l’opportunità
di stage sviluppando la rete delle
strutture convenzionate e offrire agli utenti
informazioni puntuali e dettagliate sulle
occasioni professionali e di formazione. Diversi
i seminari di orientamento organizzati
23

L’Istituto Confucio di Napoli è nato nell’autunno del 2009 dall’impegno dell’Università
“L’Orientale” congiuntamente con la Shanghai International Studies University. L’Istituto si
pone come punto d’incontro tra oriente ed occidente e luogo di collaborazione e di interazione
con le istituzioni napoletane sia pubbliche, sia private. Opera in rete con altri 210 Istituti
Confucio presenti in 64 paesi e vuole essere strumento di collaborazione e di scambi culturali
tra civiltà diverse, fattore di armonia tra popoli lontani. L’Istituto Confucio ha sede nelle strutture
dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, la più antica scuola di studi cinesi d’Europa,
importante riferimento di studi e ricerche sulle dinamiche politiche, sociali, istituzionali
e culturali della contemporaneità cinese, base scientifica dei corsi e delle attività dell’Istituto
Confucio.
Tra le numerose attività che svolge l’Istituto Confucio, ricordiamo:
› Corsi di Lingua Cinese di base, intermedi e avanzati;
› Corsi di conversazione e ascolto per principianti e avanzati;
› Corsi di cinese business;
› Corsi di cucina cinese;
› Seminario di calligrafia cinese;
› Seminario di Taijiquan;
› Corso di perfezionamento in didattica della lingua cinese;
› Esami di certificazione di competenza linguistica HSK;
› Seminari di preparazione al test di competenza linguistica HSK;
› Club Confucio: incontri settimanali su vari temi di cultura cinese;
› Rassegne cinematografiche;
Borse di studio annuali offerte dal Ministero Cinese dell’Istruzione per studiare la lingua
cinese presso università cinesi.
L’Istituto Confucio annualmente organizza “MilleunaCina”: i linguaggi della contemporaneità,
festival di cultura contemporanea cinese. La Cina d’oggi a 360 gradi: reading di brani della
grande letteratura cinese dal XX al XXI secolo letti da grandi interpreti del teatro e del cinema
contemporaneo italiano, e ancora calligrafia, musica, cinema, pittura, fotografia, ateliers per
i piccoli e cultura pop (cucina, manifatture di aquiloni, carte ritagliate, cerimonia del te’, taijiquan
ecc.). Il festival sta per giungere alla sua terza edizione ed ha coinvolto una gran quantità
di pubblico con base al PAN e nei luoghi e musei più suggestivi della città grazie alla collaborazione
con il Comune di Napoli e l’Assessorato alla Cultura e la soprintendenza speciale
per il patrimonio storico, artistico ed antropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli.
L’istituto Confucio dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” vi attende tutti per scoprire
un mondo affascinante e sfaccettato come la Cina, paese ricco di storia e tradizioni, ma
anche avanguardia della contemporaneità e della globalizzazione. Partendo dalla lingua
potrete scoprire un Paese fatto di colori, immagini, suoni e odori che non risulterà più tanto
enigmatico!
Se vuoi sapere tutto questo e scoprire di più vieni al Confucio e iscriviti al Club Confucio e ai
corsi di lingua cinese a partire dal 1 settembre. La Segreteria amministrativa dell’istituto Confucio
è in via Nuova Marina, 59 Palazzo del Mediterraneo.
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale, CILA, Centro di servizi Linguistici e Audiovisivi
Palazzo del Mediterraneo 5º Piano - Tel 081 6909256 Fax 081 6909255
E-mail confucio@unior.it - Via Nuova Marina 59 80133 Napoli
Università di Salerno
nel corso di tutto l’anno accademico, oltre ai
colloqui pre-orientamento, ai tirocini extracurriculari
e alla newsletter informativa.
Da alcuni anni, nell’ambito del Lifelong
Learning Programme (Llp), è attivo presso
l’ateneo anche l’Erasmus Placement, con la
possibilità di effettuare un’attività on the job
all’interno di aziende con sede all’estero. Da
circa sette anni appuntamento ormai consolidato
del campus è il “Placement Day”,
l’incontro tra studenti, laureati ed aziende:
un’occasione per farsi conoscere, lasciare il
proprio curriculum direttamente ai referenti
aziendali o effettuare un reale colloquio di
lavoro. ■
(ha collaborato Barbara Landi)
inFO
• Per tutte le info sull’Ateneo di
Salerno, il sito web di riferimento
è www.unisa.it. Cliccando sulla
sezione didattica, in alto, si apre la
pagina dedicata alle facoltà, a tutta
l’offerta formativa, a master, dottorati,
scuole di specializzazione, corsi di
perfezionamento, centro linguistico di
ateneo e centro Ict.
• Dal sito di ateneo, nella homepage
dedicata alla sezione studenti, cliccando
sulla voce «orientamento» a sinistra
della schermata, si apre un link che
rimanda alle pagine del sito web del
Caot, il Centro per l’orientamento e il
tutorato, www.orientamento.unisa.it.
Per informazioni la mail di riferimento è
orientamento@unisa.it.
• Per accedere ai servizi di Job
Placement d’ateneo basta collegarsi al
sito www.placement.unisa.it
e compilare il form online per consentire
alle aziende di prendere visione del
proprio curriculum ai fini di eventuali
assunzioni o stage, ricevere la newsletter
informativa o iscriversi a seminari e
Placement Day.
25

COn la sun le prime lauree
in tante Famiglie Casertane
L’Ateneo resta in parte a Napoli, ma nove facoltà
sono sparse sul territorio di Terra di Lavoro
di FranCO tOntOli
Seconda Università di Napoli
Istituita nel 1991, attiva dal 1992 la Seconda
Università di Napoli in un ventennio
ha già ampiamente dimostrato di
rispondere alle finalità per le quali era stata
costituita, quelle, soprattutto, di deconge-
stionare l’Università Federico II da un carico
di studenti che le strutture dell’ateneo
storico non potevano più sopportare. Oggi
le facoltà sono dieci, gli studenti sfiorano
le 30 mila unità, i corsi di laurea sono 60,
triennali e magistrali, con sei corsi a ciclo
unico magistrale. La caratteristica della Sun
che più immediatamente si coglie è quella
della dislocazione “a pioggia” delle sue
tre DOmanDe
Parla il rettore della Seconda Università di Napoli
Francesco rossi
«Da nOi prOF e stuDenti
sOnO in strettO rappOrtO»
Professore Rossi, perché un
giovane dovrebbe scegliere la
Sun per il suo percorso universitario?
«Perché è un Ateneo giovane
in tutte le sue componenti. Ha
venti anni all’anagrafe istituzionale
ma già tanta esperienza,
è bene inserito nel sistema
della ricerca, è di ottimo
supporto nel territorio che ne
ospita le facoltà. Un’altra prerogativa
è rappresentata dallo stretto rapporto tra docenti e
studenti, i primi non sono né una cattedra né una lavagna
luminosa ma insegnanti attenti alle esigenze di ciascuno.
Il dialogo costante è uno strumento di grande importanza
nella formazione, non soltanto accademica ma dello
studente-persona».
Rettore, consiglierebbe un indirizzo di studi tecnico
o umanistico?
«Un compito difficile, anche da genitore a figlio. Mi sento
di suggerire di interrogare il cuore, la passione che fa
da stimolo e, nel contempo, guardare agli sbocchi, alle
opportunità professionali che potrebbero derivare dalla
scelta dei corsi da seguire. Quindi, cuore più cervello».
Occupazione, tempi difficili: una chiave di volta?
«La Sun cura attentamente i percorsi di internazionalizzazione,
uno sportello informativo apposito indirizza alle
opportunità che si prospettano all’estero, la possibilità di
frequentare corsi integrativi e master, anche col supporto
di borse di studio finalizzate. Il diploma di laurea non è un
grimaldello utile per tutte le porte, occorre specializzarsi,
arricchire, integrare le nozioni già apprese e i confronti
fuori casa servono».
26 27

Seconda Università di Napoli
facoltà in provincia di Caserta: a Napoli
è rimasta la sede centrale di Medicina e
chirurgia, le altre nove in un territorio che
va dal capoluogo di Terra di Lavoro a Capua,
Aversa e Santa Maria Capua Vetere. Il
frazionamento territoriale è certamente alla
base dell’anonimato di questo ateneo la cui
identificazione è affidata all’acronimo che
sta per Seconda Università di Napoli. Battezzarla
Università di Caserta per il semplice
fatto di essere la città capoluogo e sede
della maggior parte delle facoltà? Sarebbe
una diminutio per le altre città. Intitolarla a
un nome eccellente? La disputa è ancora in
corso, il campanilismo fra le città è fervente:
tutto sommato è una dimostrazione di
attaccamento e di volontà di identificazione
nella importante istituzione culturale.
La Sun, quindi, ribadisce quelle caratteristiche
che furono sottolineate dal
suo primo rettore, il professore Domenico
Mancino, nel discorso dell’inaugurazione
del primo anno accademico. «Questa nuova
Università campana – disse Mancino – presenta
caratteristiche che non si riscontrano
in altre Università, peculiarità rappresentate
dalla coesistenza di una facoltà di antica
istituzione, quella di Medicina, con facoltà
di nuova istituzione, quella di Scienze ambientali,
e di corsi di laurea non presenti in
altre Università della regione: Economia
aziendale, Conservazione del beni culturali,
Psicologia». E, in seguito, doveva aggiungersi,
a confermare la caratteristica, la facoltà
di Studi politici per l’alta formazione
europea e mediterranea Jean Monnet. «Un
percorso costruttivo– ha più volte sottolineato
il rettore in carica, professor Francesco
Rossi - non da poco. In provincia di
Caserta abbiamo costituito corsi di laurea,
aggregato giovani, restaurato complessi
monumentali e realizzato nuove sedi universitarie
per portare conoscenza e cultura,
stabilendo rapporti con il territorio, con le
istituzioni e le rappresentanze produttive
locali, riconoscendo al territorio casertano
29

stagione 2012-2013
Teatro Mercadante / Ridotto / Teatro San Ferdinando
ABBONARSI CONVIENE
nessun aumento dei costi
riduzione sul san ferdinando se abbinato al mercadante
TEATRO SAN FERDINANDO
24 ottobre > 11 novembre 2012 LA GRANDE MAGIA di Eduardo De Filippo
regia Luca De Filippo, con Luca De Filippo, Massimo De Matteo, Carolina Rosi
L’unico
che accende
la tua passione
21 novembre > 9 dicembre 2012 ANTIGONE di Valeria Parrella
regia Luca De Fusco, con Gaia Aprea, Fabrizio Nevola, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Nunzia Schiano,
Paolo Serra, Dalal Suleiman e con la partecipazione di Antonio Casagrande
Programmato al Teatro Mercadante
26 dicembre 2012 > 6 gennaio 2013 DE PRETORE VINCENZO di Eduardo De Filippo
regia Armando Pugliese, con Enzo Moscato, Pietra Montecorvino, Ernesto Lama e
la partecipazione di Maria Luisa Santella e Enzo Gragnaniello
16 > 20 gennaio 2013 UN GIORNO TUTTO QUESTO SARÀ TUO
drammaturgia e regia Davide Iodice, con Ilenya Caleo e suo padre Paolo, Davide Compagnone e sua madre Anna, Alessandra Fabbri
e suo padre Alessandro,Tania Garribba e sua madre Luisa, Stefano Miglio e suo padre Giuseppe e con Mattia Castelli
30 gennaio > 3 febbraio 2013 C’È DEL PIANTO IN QUESTE LACRIME
drammaturgia Antonio Latella e Linda Dalisi, regia Antonio Latella, con Leandro Amato, Alessandra Borgia, Caterina Carpio, Michelangelo Dalisi,
Francesca De Nicolais, Candida Nieri, Lino Musella, Maurizio Rippa, Emilio Vacca, Valentina Vacca, Francesco Villano
6 > 10 febbraio 2013 L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA di Luigi Pirandello
SIK-SIK, L’ARTEFICE MAGICO di Eduardo De Filippo
regia Pierpaolo Sepe, con Benedetto Casillo
20 > 24 febbraio 2013 REGINA MADRE di Manlio Santanelli
regia Marinella Anaclerio, con Marina Confalone e Paolo Sassanelli
20 > 24 marzo 2013 FERDINANDO di Annibale Ruccello
regia Arturo Cirillo, con Nino Bruno, Arturo Cirillo, Monica Piseddu, Sabrina Scuccimarra
teatrostabilenapoli.it - info@teatrostabilenapoli.it - biglietteria tel. 081 551 3396
progetto cofinanziato dall’Unione Europea
Città di
Pomigliano d’Arco
Seconda Università di Napoli
la sua storia bimillenaria e la sua tradizionale
e congeniale operosità».
Molti stage e tirocini
Primi laureati in famiglia, studi regolari,
molti stage e tirocini: questi elementi
caratterizzano il profilo dei laureati della
Sun che emerge dall’indagine del consorzio
interuniversitario AlmaLaurea riferita ai
4.356 laureati nel 2011. Nonostante sia alta
la percentuale dei lavoratori, i ragazzi della
Sun vogliono continuare gli studi, effettuano
stage e tirocini e si dichiarano soddisfatti
del loro ateneo. Tra i neo dottori, 2.509 sono
di primo livello, 1.095 i laureati nei percorsi
specialistici biennali. I dati emersi dall’indagine
sono di grande rilievo, nettamente
superiori alla media nazionale, indicativi
di uno spaccato sociale utile per tante altre
diverse valutazioni. Il 79% dei laureati di
primo livello della Sun, per esempio, non ha
i genitori laureati; la media nazionale è del
75%. Significa che per la maggioranza dei
casi il titolo accademico entra per la prima
volta in famiglia. Il traguardo della laurea
è stato raggiunto in media a 26,4 anni; la
INIZIATIVA DELLA FACOLTÀ AD AVERSA
Cultura e coltura, un orto ad architettura
Ascoltare lezioni, fare esercitazioni, capitalizzare
saperi per diventare architetti in aule e sale di
conferenze che danno tutte su un mare di lattuga,
cavoli, finocchi, friarielli e zucchine, non è da tutte
le sedi di facoltà universitarie. La caratteristica
se l’è data dallo scorso anno accademico la
facoltà di Architettura della Sun ospitata ad
Aversa nell’Abbazia San Lorenzo ad Septimum
così riproponendo il suo Orto di San Lorenzo
a immagine e somiglianza dell’Orto botanico
dell’Università degli studi di Padova realizzato
nel 1545 dalla Repubblica Veneta. Docenti,
personale tecnico amministrativo e studenti,
coordinati dal preside Carmine Gambardella, con
il sostegno dei laboratori del Centro regionale
Benecon, di un’area di settemila metri quadri
abbandonata e degradata hanno fatto un orto
di coltura totalmente biologica, un’indiscussa bellezza paesaggistica e naturale che è anche risorsa e
contributo decisivo al rispetto ambientale. E la cura? Spiega il preside Gambardella: «È l’associazione
Amici dell’Orto di San Lorenzo a provvedere alla sua coltivazione, alla gestione e controllo di qualità dei
prodotti a chilometri zero. Chiunque potrà venire da noi per godere dei prodotti in cambio di un piccolo
contributo volontario. Abbiamo coinvolto nel progetto due agricoltori intramoenia, utili anche come
docenti per gli studenti che vorranno dare di zappa».
31

Seconda Università di Napoli
media nazionale è di 25,7. Il valore più elevato
si spiega con il fatto che oltre un quarto
dei laureati della Sun si è immatricolato con
due o più anni di ritardo rispetto ai 19 anni,
l’età canonica.
Gradimento
L’89% dei laureati della Seconda
Università, contro l’87% della media nazionale,
si dichiara complessivamente
soddisfatto del corso di studi (il 39% lo è
“decisamente”). Alla domanda se si iscriverebbe
di nuovo all’università risponde
“sì”, e allo stesso corso dell’Ateneo, il 73%
dei laureati, un valore superiore alla media
nazionale (66%). Una percentuale che
aumenta considerando anche i laureati che
si riscriverebbero alla Sun ma cambiando
corso (6%). E dopo la laurea? L’83% dei
laureati della Sun intende proseguire gli
studi, più di quanto avviene nel complesso
dei laureati (77%). La gran parte dei laureati
2011 che ha espresso queste aspirazioni
formative punta a una laurea specialistica:
il 63%.
Laureati specialistici
Sono molti anche i laureati specialistici
della Sun che portano per la prima volta il
titolo accademico in famiglia nel 77% dei
casi. L’analisi condotta mette in evidenza
che si tratta di giovani che hanno concluso
i loro studi in corso nel 37% dei casi – ma
altri 38 su cento terminano con un anno di
ritardo – contro il 47% del complesso dei
laureati specialistici. L’età media alla laurea
nel complesso dei laureati specialistici della
Seconda Università del 2011 è di 29,5 anni
(la media nazionale è di 27,8 anni); valore
elevato che anche in questo caso si spiega
con il fatto che ben il 53% dei laureati presi
in esame si sono iscritti alla specialistica
con due o più anni di ritardo rispetto all’età
canonica. Consistente, rispetto al livello
nazionale, è la quota di lavoratori studenti
(il 14% contro il 10%).
33

Seconda Università di Napoli
Orientamento e assistenza
«Fra gli obiettivi prioritari della Sun –
ha più volte ribadito il rettore Francesco
Rossi – resta quello di offrire una formazione
aggiornata e professionalizzante, prima
di tutto in sinergia col mondo produttivo,
per permettere ai giovani laureati di muoversi
in maniera competitiva in un mondo
del lavoro che ormai travalica la dimensione
regionale e nazionale e guarda decisamente
all’Europa. In questa ottica un Ateneo moderno
non può considerare esaurito il suo
compito con il conferimento del titolo accademico,
ma deve farsi carico di assistere
il neo laureato, favorendone l’inserimento
nel mercato del lavoro». Di qui l’attivazione
dello Sportello lavoro che diffonde i curricula
dei neo laureati, creando programmi
di cooperazione con enti, imprese che prevedano
politiche di reclutamento». Il modo
più efficace per rendere una laurea strumento
di produzione e non una pergamena da
incorniciare. ■
inFO
• Ricco di informazioni il sito www.unina2.
it. Alle segreterie delle facoltà si ottengono
informazioni, modelli e bollettini bancari
e postali
premarcati
per il
pagamento
delle
tasse, per
presentare
domande e
documentazione per adempiere agli obblighi
amministrativi - Per le notizie relative alla
didattica (piani di studio, programmi e
calendari degli esami) gli studenti possono
visionare l’articolata sezione destinata
alla didattica presente nel sito dell’Ateneo
nonché le sezioni riguardanti le singole
facoltà.
• L’offerta formativa uniformata alle
direttive ministeriali è così articolata: primo
ciclo, corso di laurea di tre anni; secondo ciclo,
corso di laurea magistrale di due anni; corso
di laurea magistrale a ciclo unico di cinque o
sei anni; terzo ciclo: dottorato di ricerca.
• Le facoltà hanno sede in tutta la provincia.
Ad Aversa ci sono Architettura nell’Abbazia
San Lorenzo e Ingegneria nella Real Casa
Annunziata. A Santa Maria Capua Vetere,
Giurisprudenza ha sede nel Palazzo
Melzi e Lettere in piazza San Francesco. A
Caserta, Psicologia, Scienze del farmaco per
l’ambiente e la salute e Scienze matematiche,
fisiche e naturali a Caserta sono in via Vivaldi,
Studi politici in viale Ellittico. Economia è
invece a Capua nella Caserma Fieramosca. La
sede centrale di Medicina e chirurgia è infine
a Napoli, in piazza Miraglia.
35

lO sguarDO rivOltO
alle aZienDe (e al mare)
L’ex Istituto Navale non abbandona la tradizione
ma mostra grande attenzione per il mondo produttivo
di paOlO grassi
Università Parthenope
Cinque facoltà: Economia, Giurisprudenza,
Ingegneria, Scienze e
tecnologie, Scienze motorie. L’offerta
formativa dell’Università Parthenope,
guidata dal rettore Claudio Quintano,
si articola per l’anno accademico 2012-2013
su ben ventinove corsi che vanno da un’utenza
sostenibile massima di 690 studenti
(Scienze motorie, con test di accesso per
numero programmato) a un minimo di 50
(Ingegneria civile, delle telecomunicazioni
e gestionale, con modalità di acceso – per
tutti e tre gli insegnamenti - collegata alla
«verifica di possesso dei requisiti»). La facoltà
che offre più corsi è quella di Economia,
alla cui testa c’è il preside Gian Paolo
Cesaretti: dieci. Nel dettaglio: Economia
aziendale (utenza sostenibile: 540 studenti);
Management delle imprese internazionali
(230); Management delle imprese turistiche
(230); Economia e commercio (230);
37

tre DOmanDe
Università Parthenope
Statistica e informatica per la gestione
delle imprese (75, come per i precedenti
corsi la modalità d’accesso è rappresentata
da un test di autovalutazione on line);
Scienze economiche e finanziaria (100);
Management e controllo d’azienda (200);
Management internazionale e del turismo
(100); Management delle aziende marittima
(100); Metodi quantitativi per le decisioni
Parla il rettore dell’Università Parthenope Claudio Quintano
«abbiamO i DOCenti piÙ giOvani D’italia»
Due buoni motivi per scegliere di iscriversi
alla Parthenope? Il rettore dell’Ateneo,
Claudio Quintano (professore straordinario
di Statistica metodologica ed
economica, ricopre l’importante ruolo dal
primo novembre del 2010), non ha dubbi:
«Primo: la piramide dell’età della nostra
popolazione di docenti e ricercatori è
sensibilmente sbilanciata dal lato delle
classi giovani».
Che intende dire?
«Che i professori, a cominciare dagli
ordinari, a parte me e pochi altri (e qui
sorride, ndr), hanno una media d’età che
oscilla tra i 45 e i 50 anni. Un dato che
si presenta tra i più bassi in assoluto nel
mondo universitario nazionale. E, ancora,
tra i 170 ricercatori, ben 52 hanno superato
da poco il triennio di servizio».
Il secondo motivo per scegliere di frequentare
l’ex Navale?
«Principalmente nella facoltà di Economia,
ma non solo in questa struttura,
c’è una tradizione di presenza di scuole
diverse, con docenti e ricercatori che pro-
aziendali (60, come per i precedenti quattro
corsi la modalità d’accesso è collegata a una
verifica del possesso dei requisiti).
Dopo Economia, sempre per numero di
insegnamenti, ci sono le facoltà di Ingegneria
– guidata dal professor Alberto Carotenuto
– e quella di Scienze e tecnologie, il
cui preside è il professor Raffaele Santamaria.
Entrambe le facoltà possono vantare sei
vengono da varie università».
Da quali atenei?
«Per esempio dalla Bocconi, dall’Università
di Firenze, da Siena, da Pisa. Tutte
esperienze che garantiscono una molteplicità
di vedute d’insegnamento».
Una ragione di vanto per l’Università
che guida.
«Certo. Lo dico con forza e orgoglio: una
simile pluralità non può che far bene al
corpo docenti e ai ragazzi che studiano».
39

Università Parthenope
corsi. Per Ingegneria si tratta di: Ingegneria
civile e ambientale (utenza sostenibile: 150
iscritti); Ingegneria informatica, biomedica
e delle telecomunicazioni (150); Ingegneria
gestionale (150, come per i precedenti corsi
la modalità d’accesso consiste nel test di
valutazione delle conoscenze in ingresso);
Ingegneria civile; Ingegneria delle telecomunicazioni;
Ingegneria gestionale. Passando
alla facoltà di Scienze e tecnologie,
ecco i corsi 2012-2013: Scienze biologiche
(utenza sostenibile: 150 studenti); Scienze
nautiche e aeronautiche (150); Informatica
(150, come per i precedenti corsi la modalità
d’accesso consiste nel test di valutazione
delle conoscenze in ingresso); Informatica
applicata (80); Scienze e tecnologie della
navigazione (80); Scienze ambientali (80,
come per i precedenti due insegnamenti la
modalità d’accesso è collegata alla verifica
del possesso dei requisiti).
Offerta articolata
Quattro i corsi offerti dalla facoltà di
Giurisprudenza, guidata dal professore
Federico Alvino: Giurisprudenza (utenza
sostenibile: 430 studenti); Scienze dell’amministrazione
e dell’organizzazione (230);
Economia e legislazione d’azienda (230,
come per i due precedenti insegnamenti la
modalità d’accesso è rappresentata dal test
di autovalutazione on line); Amministrazio-
41

Solo per gli univesrtitari, in omaggio cellulare dual sim per l’acquisto di un tablet Android Wmate.
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8
Università Parthenope
ne e legislazione d’impresa (100; modalità
d’accesso: verifica possesso requisiti). Tre
i corsi in calendario alla facoltà di Scienze
motorie, il cui preside è il professore Giuseppe
Vito: Scienze motorie; Scienze motorie
per la prevenzione ed il benessere (100);
Scienze e management dello sport e delle
attività motorie (100, come per il precedente
insegnamento la modalità d’accesso è il
test per numero programmato).
Insomma, un’offerta formativa decisamente
ampia per l’Università le cui origini,
come ricorda il sito dell’Ateneo, risalgono
al 1919, quando - su istanza del viceammiraglio
Leonardi Cattolica, che è dunque da
considerare il fondatore - il Regio Istituto
EDIFICI STORICI E NUOVE SEDI
economia e giurisprudenza a monte di Dio
La sede principale dell’Università Parthenope è a Napoli, in via
Ammiraglio Ferdinando Acton 38. È costituita da un nucleo storico,
la cosiddetta «Palazzina Spagnola» - risalente al XVI secolo – e da
un fabbricato più moderno realizzato alla fine degli anni ‘60. In via
Medina, al civico 40, in un fabbricato dell’inizio degli anni ‘50 ad
angolo con piazza Municipio, hanno attualmente sede, ma solo fino
all’inizio del prossimo anno accademico, i dipartimenti della facoltà
di Economia, di Giurisprudenza e di Scienze motorie. Nel Centro
direzionale di Napoli, l’Ateneo dispone di un moderno complesso,
che si estende per 22 mila metri quadrati dove si trovano le facoltà
di Ingegneria e di Scienze e tecnologie. Nella zona di Monte di Dio,
nelle adiacenze della Scuola Militare Nunziatella, il ristrutturato edificio di Palazzo Pacanowsky,
in via Generale Parisi 16, ospita le facoltà di Economia e di Giurisprudenza, il cui trasferimento sarà
completato con il nuovo anno accademico 2012-2013. La superficie complessiva della struttura è di
circa 35 mila metri quadrati dispone di 25 aule per circa 2.300 posti, 149 uffici, aule informatiche, sale
riunioni, sale lettura, segreteria studenti, oltre ad aree esterne per percorsi pedonali e aree verdi.
Villa Doria d’Angri, monumentale complesso immobiliare compreso tra via Petrarca e via Posillipo,
la cui costruzione risale al 1880, su commissione del Principe Marcantonio Doria, dotato di un parco
dalla superficie complessiva di oltre 18 mila metri quadrati ospita un museo navale ed è dedicato a
sede di incontri internazionali, attività seminariali e iniziative culturali di particolare rilievo.
43

Università Parthenope
di Incoraggiamento di Napoli si fa promotore
presso il Governo dell’istituzione, in
città, di un centro superiore di cultura nel
quale il mare venisse «studiato in quanto
è, in quanto produce ed in quanto mezzo di
scambio» e che, accanto allo sviluppo della
cultura scientifica, preparasse le menti alla
«consapevole valorizzazione dei problemi
economici relativi al mare». Due le sezioni:
Magistero, per la formazione dei docenti di
Discipline nautiche; Armamento, per la formazione
di dirigenti di aziende armatoriali,
assicuratori marittimi.
Da Istituto a Università
Nel 1930 l’Istituto Superiore Navale ottiene
il riconoscimento del proprio carattere
universitario ed è dello stesso periodo la
formazione del primo Statuto, promulgato
con Regio decreto 1.570 del 1933. Nel periodo
tra il 1939 e il 1940 l’Istituto cambia la
propria denominazione, assumendo il nome
che lo accompagnerà per un sessantennio:
diventa così Istituto Universitario Navale.
Pur mantenendo per un lungo periodo la
propria tradizionale strutturazione, che
vedeva affiancate le due facoltà di Economia
marittima e Scienze nautiche, l’Istituto
Universitario Navale sviluppa un proficuo
rapporto di interrelazione sinergica con il
proprio bacino di utenza grazie al continuo
aggiustamento e ampliamento della propria
offerta formativa.
Particolarmente rilevante, a questo proposito,
è il processo di sviluppo intervenuto
nella seconda metà degli anni Ottanta,
che - pur non trascurando la specificità
della vocazione «marittimistica» dell’Istituto
- porta un significativo allargamento
degli orizzonti, unito a una forte crescita
dimensionale. Il processo di sviluppo ha
raggiunge poi il momento più significativo
per la storia dell’Ateneo negli anni Novanta,
quando si assiste a una crescita rilevante
nell’offerta formativa, nella politica edilizia
e nel numero di studenti, fattori, questi,
chiaramente collegati tra loro. A partire
dall’anno accademico 1999-2000, infatti,
per la prima volta dalla fondazione, le due
storiche facoltà di Economia e Scienze nautiche
vengono affiancate da tre di nuova
istituzione: Giurisprudenza, Ingegneria e
Scienze motorie.
Gli studenti crescono dai circa 1.000
nel 1985 ai circa 17.000 attuali. Grazie al
numero di facoltà attivate, l’Ateneo vede riconosciuto
a tutti gli effetti il proprio status
di Universitas Studiorum, cessando così di
essere un Istituto universitario per diventare
Università. «Ed è per questo che si è
modificata la denominazione: un cambio
che non vuole essere un’interruzione della
continuità di tradizione, bensì una presa
d’atto delle nuove prospettive in cui esso
opera ed opererà per il prossimo futuro
sulla base di quello che, in circa novanta
anni di storia, si è posto quale il più intimo
e profondo carattere dell’Ateneo, il suo elemento
più autenticamente tradizionale: la
capacità di interagire con il contesto sociale
e di captare in continuazione l’evolversi
delle sue istanze». ■
44 45
inFO
• Il servizio ristorazione viene effettuato
presso il ristorante convenzionato che si
trova a Napoli, in via Carlo de Cesare 14, nei
periodi di apertura delle attività didattiche
(dal lunedì al venerdì dalle 11.45 alle 15
e il sabato dalle 12 alle 15). Il ristorante
dispone di 100 posti a sedere ed è in grado
di fornire fino a 500 pasti al giorno. Il costo
a carico dello studente è di 2 o 3 euro, a
seconda della fascia di reddito.
• Il programma Erasmus consente agli
studenti universitari di realizzare un
periodo di studio e di formazione in
uno dei Paesi partecipanti al progetto
stesso. Lo studente Erasmus, ricevendo
un contributo comunitario ad hoc, ha la
possibilità di seguire corsi (Mobilità Studio)
e di usufruire delle strutture disponibili
presso l’Università ospitante senza ulteriori
tasse di iscrizione, con la garanzia del
riconoscimento del periodo di studio
all’estero tramite il trasferimento dei
rispettivi crediti.
• L’Università Parthenope ha in fase di
allestimento una residenza universitaria
presso l’ex insediamento industriale della
Manifattura dei tabacchi, a Gianturco, nei
pressi della fermata della metropolitana.
La struttura disporrà di circa 180 posti
letto, mensa, palestra e parcheggio per
circa 100 posti per auto e moto.

una Finestra aperta
sull’Oriente Che CresCe
La più antica scuola di sinologia e orientalistica d’Europa
sta compiendo la transizione verso la struttura per dipartimenti
di alessanDrO Chetta
Università L’Orientale
La tigre asiatica, la terra promessa
di Cindia (Cina+India), l’economia
rampante del Dragone che fiata
fuoco sul collo dell’ex superpotenza Usa.
Questo per dire che l’Università L’Orientale
sta quantomeno sul pezzo. All’inizio
del secondo decennio del Duemila l’insegnamento
delle lingue e della storia di
quella parte di mondo ora in luce, alme-
no economicamente, rispetto ai nuvoloni
che s’addensano sull’Occidente, gode di
un appeal speciale. L’Orientale, come da
manuale, è la più antica scuola di sinologia
e orientalistica d’Europa, l’ateneo italiano
più importante nello studio e nella ricerca
delle realtà linguistico-culturali delle aree
extra-continentali. Tradizione mobile, dal
punto di vista dell’organizzazione didattica.
Da gennaio 2012 infatti l’Università
è suddivisa in tre grandi dipartimenti: 1)
Asia Africa Mediterraneo; 2) Scienze uma-
47

Università L’Orientale
ne e sociali; 3) Studi letterari, linguistici
e comparati. Dunque, dal prossimo anno
accademico 2012-2013, ogni dipartimento
avrà il compito di indirizzare e coordinare
non soltanto le attività di ricerca, ma anche
quelle didattiche, verificandone l’efficienza
e la funzionalità anche mediante l’utilizzo
di opportuni parametri di valutazione.
Pertanto, novità importante, con l’inizio
dell’anno accademico 2012-2013 i corsi di
laurea dell’Ateneo non afferiscono a una
facoltà – struttura non prevista dal nuovo
Statuto – ma, appunto, a un dipartimento.
Test d’accesso
Un po’ di informazioni sull’immatricolazione
a corsi di laurea triennale. In
primis, il test di accesso orientativo (non
selettivo) on line da fare prima dell’immatricolazione.
L’accesso ai corsi di studio
triennali dell’Orientale non è a numero
chiuso o programmato. Il questionario
per l’immatricolazione è obbligatorio per
tutti, ma non vincolante ai fini dell’immatricolazione.
La sua finalità è indicare allo
studente quali sono le conoscenze necessarie
per poter proseguire con successo gli
studi. Argomenti del questionario: lingua
italiana, cultura generale, storia, geografia,
logica. Per l’immatricolazione a corsi di
laurea magistrale invece si contano diverse
modalità di accesso per i singoli corsi di
laurea. Per alcuni corsi è previsto un test
di accesso obbligatorio e selettivo, per altri
un colloquio da sostenere ai fini dell’ammissione
al corso, per altri la verifica del
possesso di determinati requisiti in termini
di crediti e conoscenze. Per maggiori informazioni
si potrà consultare la pagina web
del corso di laurea. Occhio alle scadenze
per la presentazione delle domande, ossia
tra luglio e settembre, dipende dai corsi di
laurea magistrale prescelti.
Corsi di laurea
L’Università L’Orientale mantiene
49

tre DOmanDe
Università L’Orientale
l’offerta didattica dello scorso anno conservando
il profilo di un Ateneo aperto al
mondo. Grazie alle numerose convenzioni
attivate in vari paesi dell’est europeo,
dell’Africa, dell’Asia e delle due Americhe,
e a una fitta rete Erasmus, lo studente
Parla il rettore dell’Università L’Orientale lida viganoni
«lingue inDispensabili COn la glObaliZZaZiOne»
Professoressa Viganoni, quanto è spendibile
la conoscenza delle lingue sul mercato
del lavoro?
«Nel mondo globalizzato la conoscenza
delle lingue e una preparazione di respiro
internazionale sono requisiti irrinunciabili
per l’accesso al mondo del lavoro. Dall’insegnamento
alla traduzione letteraria e
specialistica, dalle applicazioni nel campo
del turismo, della comunicazione, la conoscenza
delle lingue, e con esse delle culture
di riferimento, offre ai laureati un vantaggio
competitivo rilevante. L’Orientale possiede
un vasto patrimonio di insegnamenti linguistici
e coltiva da sempre la propria missione
di Ateneo aperto al mondo, come dimostrano
peraltro le testimonianze e i percorsi di
eccellenza dei nostri laureati».
Quali sono le criticità riscontrate in questi
anni di rettorato e quali i punti di forza
dell’Ateneo?
«Le criticità sono soprattutto quelle generate
dall’esterno, in primo luogo la costante
erosione del finanziamento e la difficoltà di
operare il turn over necessario a garantire la
vita di discipline formative e di eccellenza.
Restano punti di forza il profilo specialistico
e internazionale dell’Ateneo, la produzione
dell’Orientale può fare esperienze di studio
all’estero che possono essere integrate da
esperienze di tirocinio, durante o subito
dopo la conclusione del suo percorso accademico.
Anche l’offerta delle lauree magistra-
scientifica di alto
livello, la nostra
straordinaria capacità
di continuare a
rappresentare, pur
nella contingenza
difficile, un centro
di elaborazione
culturale di primissimo
livello».
La riforma Gelmini, osteggiata dal 90%
dei rettori, in che direzione va ora che sta
per attuarsi?
«Un giudizio complessivo è prematuro. Noi
abbiamo applicato la riforma in maniera
aperta e condivisa. Le strutture ne risultano
snellite, mentre gli organi di governo
dovranno sperimentare nuove funzioni. Si
lamenta la lentezza nella trasmissione da
parte del ministero dei decreti applicativi
(uno per tutti il decreto sui dottorati di ricerca),
il che genera vuoti normativi che
ostacolano il buon funzionamento: troppe
incertezze non aiutano a gestire al meglio
il cambiamento.Una priorità è certamente
l’abilitazione scientifica nazionale per consentire
a colleghi meritevoli il giusto riconoscimento».
51

Università L’Orientale
li rimane invariata. Le lauree magistrali
nel loro insieme offrono un ampio ventaglio
di opzioni disciplinari e consentono
l’abbinamento di diverse lingue. In tutti i
corsi di laurea è prevista una particolare
attenzione alle diversità delle culture e ai
problemi della comunicazione. Di seguito
l’elenco completo dei corsi di laurea divisi
in triennali e magistrali.
I corsi triennali: Civiltà antiche e Archeologia:
oriente e occidente; Lingue e
culture orientali e africane; Lingue, lettere
e culture comparate; Lingue, Letterature e
culture dell’Europa e delle Americhe; Mediazione
linguistica e culturale; Scienze
politiche e relazioni internazionali.
E i magistrali: Scienze delle Lingue,
Storia e Culture del Mediterraneo e dei Paesi
Islamici; Lingue e letterature europee e
americane; Archeologia: oriente e occidente;
Cultura e Filologia antica e moderna;
Filosofia e Politica; Letterature e Culture
comparate; Lingue e Civiltà orientali;
Lingue e Comunicazione interculturale
in area euromediterranea; Studi Internazionali;
Relazioni e Istituzioni dell’Asia e
dell’Africa.
Immatricolazioni e iscrizioni
Quando e come ci si iscrive all’Orientale?
Immatricolazioni e iscrizioni
si apriranno il primo settembre mentre a
partire dall’ultima settimana di agosto saranno
attivi al piano terra di Palazzo del
Mediterraneo in via Marina gli sportelli
informativi “Spot” del Servizio di Ateneo
Orientamento e Tutorato (Sort). Sportelli
utili ad accogliere gli studenti che vogliono
meglio informarsi sull’offerta didattica
complessiva. È sempre possibile in ogni
caso prenotare colloqui individuali con gli
esperti del servizio orientamento e tutora-
53

Università L’Orientale
to tramite i contatti telefonici e telematici
che si possono trovare sul sito web unior.it
alla voce «studiare con noi-servizio orientamento
e tutorato». Con l’approssimarsi
dell’estate si intensifica anche l-attività informativa
del Sort: già numerosi studenti
ogni giorno affollano gli uffici per chiedere
informazioni e spiegazioni.
Questo per ciò che riguarda l’orientamento
in entrata. Per quello in uscita, invece,
cioè i laureati che si immettono sul
mercato del lavoro, il punto di riferimento
è il Career service, settore oggi molto attivo
che riguarda, appunto, l’orientamento in
uscita e che ha organizzato, a metà giugno,
la seconda edizione di un seminario («Fin-
LE NOVITÀ INTRODOTTE CON LA RIFORMA
È nato il pda, polo didattico di ateneo
La nuova riorganizzazione in tre macrodipartimenti
dell’Università ha comportato la
necessità di istituire una struttura di raccordo
denominata Polo didattico di Ateneo (Pda), con
una lunga serie di funzioni. Eccone alcune. Il Pda
coordina le attività svolte dai corsi di studio,
assicurandone un razionale svolgimento; compie
attività di monitoraggio e può formulare pareri
su ordinamenti e regolamenti didattici, offerta
formativa dei corsi, di perfezionamento e dei
Master, esigenze di posti in organico espresse
dai corsi; il Pda può anche proporre e valutare
l’attivazione o la soppressione di corsi, master
e altre attività formative, da sottoporre all’approvazione dei dipartimenti; predispone il manifesto
annuale degli studi e cura la parte didattica del sito web dell’Ateneo. Il Polo inoltre cura la gestione
dei servizi comuni alla didattica, con riferimento ad aule e orari, calendari degli esami, delle lauree e
modalità delle prove finali, pratiche relative alle carriere degli studenti. Il Polo delibera attraverso il
Consiglio didattico, composto dai direttori di dipartimento, coordinatori dei corsi di studio e da una
rappresentanza di studenti. Altro organo sotto l’ombrello del Polo è la Commissione paritetica docentistudenti.
Presenti in pari numero.
55

Università L’Orientale
ding your first job») che ha riscontrato un
notevole successo, relativo alla ricerca attiva
del lavoro, agli strumenti e alle regole per
scrivere un buon curriculum e presentarsi
efficacemente, agli stage, al recruiting online.
Notizie sul seminario si possono reperire
tra le news del sito unior.it e presso gli uffici
del Sort. Sempre sul tema dell’avvicinamento
al mondo del lavoro, a settembre presso
L’Orientale farà tappa per la seconda volta
il Monster University Tour, un incontro in
cui esperti del mercato del lavoro principalmente
online illustrano le modalità per
l’utilizzo degli strumenti telematici ai fini
della ricerca lavorativa e offrono informazioni,
notizie, consigli e suggerimenti. ■
inFO
• Si chiama progetto 3D-ICONS,
coordinato dal Centro
Interdipartimentale di Servizi di
Archeologia (CISA). Si propone di
digitalizzare una serie di capolavori
architettonici e archeologici europei e
fornirli a Europeana, Biblioteca Digitale
dell’Ue per rendere accessibili anche ai
non addetti ai lavori.
• La “Scuola di Procida - Centro di Alta
Formazione”, anche quest’anno prevede
un fitto calendario di attività. Seminari,
scuole estive, riunioni scientifiche,
convegni, mostre, con la partecipazione
di esperti, ricercatori, studenti e docenti,
non solo italiani. A breve, si svolgerà
la Summer School California (fino al 14
luglio).
• L’Orientale web magazine (magazine.
unior.it) è il “giornale” dell’ateneo. Con
news (della vita univeristaria ma anche di
attualità), video, immagini e la bacheca
di tutte le attività, convegni e seminari
che si svolgono nelle diverse sedi
universitarie.
57

Università del Sannio
una CittaDella Delle sCienZe
nel CuOre Di beneventO
Il giovane Ateneo ha rapidamente adeguato la propria offerta
alle nuove esigenze della ricerca e del mondo del lavoro
di valeria CatalanO
Nata nel 1998, in pochi anni l’Università
del Sannio è riuscita a conseguire
e a consolidare risultati certificati nel
campo della ricerca, nei rapporti internazionali
e nella didattica. L’offerta formativa si
articola come in un moderno politecnico
nelle discipline scientifiche dell’Ingegneria,
della Biologia e della Geologia e nelle discipline
economico-sociali della Giurisprudenza
e dell’Economia. Questo fa di Benevento
un’autentica cittadella delle scienze, unicum
in Campania.
Università e città è il binomio che meglio
interpreta la vita a Benevento. L’ambiente di
tre DOmanDe
Parla il rettore dell’Università del Sannio
Filippo bencardino
«CerChiamO Di pOrre un argine
all’emigraZiOne intellettuale»
Professore Bencardino, quali sono
i punti di eccellenza dell’offerta
formativa dell’Università del Sannio?
«La nostra offerta formativa è fortemente
orientata al mercato del lavoro
perché abbiamo sempre avvertito
la necessità di fornire al territorio le
competenze necessarie alla crescita
di attività innovative e di sviluppo.
Per questa ragione incoraggiamo l’inserimento dei laureati
nel tessuto sociale ed economico campano, o comunque
del Sud d’Italia, nel tentativo di limitarne la migrazione
cronica verso il Centro-Nord. Già attraverso le tesi di laurea,
gli studenti hanno un’occasione per dare il proprio
contributo a progetti di ricerca. Abbiamo, inoltre, diversi
esempi di neolaureati che, affiancati dai nostri docenti,
hanno avviato imprese all’avanguardia. Allo stesso tempo,
favoriamo le esperienze di studio e di tirocinio in altri
Paesi d’Europa e non solo».
Per quali ragioni uno studente dovrebbe scegliere d’iscriversi
all’ateneo sannita?
«Giovane, dinamica, a misura di studente, in 14 anni di
storia l’Università del Sannio si è caratterizzata per la qualità
della didattica e della ricerca, per il costante rapporto
con l’impresa e le istituzioni locali e regionali e per la sua
spiccata dimensione internazionale».
Rettore, parliamo del futuro: cosa ancora manca o cosa
vorrebbe migliorare?
«Ancora molto dobbiamo fare in termini di infrastrutture
edilizie e servizi. Presto assicureremo ai nostri studenti
nuovi luoghi di studio, ricerca e tempo libero, grazie alla
realizzazione di un progetto che riqualificherà un’ampia
area in prossimità del centro storico».
58 59

Università del Sannio
apprendimento aperto e flessibile valorizza la
reciprocità delle relazioni. Il capoluogo sannita
da poco consacrato polo di eccellenza
culturale, con l’inserimento della chiesa di
Santa Sofia nel World Heritage List dell’Unesco,
ospita le strutture universitarie negli
edifici storici del centro cittadino. Il contesto
cittadino è ricco di stimoli culturali con una
presenza sul territorio comunale di sette musei,
cinque teatri, quattro tra sale e multisale
cinematografiche.
L’offerta formativa
I percorsi formativi dell’Ateneo sono stati
trasformati, negli anni, per rispondere alle
richieste del mercato del lavoro. Ingegneria,
Economia, Giurisprudenza, Statistica, Geologia
e Biologia sono gli ambiti disciplinari
da cui prendono forma 21 corsi tra laurea a
ciclo unico (5 anni), laurea triennale e laurea
magistrale (biennio di specializzazione).
Ingegneria
Dal costante contatto dell’Ateneo con
il mondo produttivo scaturiscono i corsi di
laurea in Ingegneria civile, Ingegneria elettronica
per l’automazione e le telecomunicazioni,
Ingegneria energetica, Ingegneria
informatica, una gamma completa di opzioni
per acquisire una solida preparazione
di base e predisporsi ai cambiamenti di un
mondo lavorativo in continua evoluzione.
Questi percorsi triennali trovano continuità
nei corrispondenti corsi di laurea magistrale
attivi a Benevento, dei quali due (civile ed
energetica) istituiti, anticipando l’accordo
di programma tra gli atenei regionali, in
convenzione con l’Università Federico II di
Napoli. Per i laureati in Ingegneria la ricerca
del lavoro è coerente con il titolo di studi
conseguito. La conferma arriva da Almalaurea,
che ancora una volta quest’anno ha
dimostrato l’eccellente spendibilità di questa
laurea nel mercato del lavoro.
Scienze economiche e aziendali
Attenzione al management aziendale, ai
servizi bancari e turistici, all’amministra-
61

Università del Sannio
zione pubblica per l’offerta della facoltà di
Scienze economiche e aziendali (Sea) che
include Economia aziendale ed Economia
dei servizi, dove è forte il connubio tra la
formazione in aula e il tirocinio presso le
aziende. Gli sbocchi nelle lauree magistrali
che la facoltà offre sono in Economia e management
e in Economia e governance. Si
occupa invece soprattutto di calcoli per conto
di assicurazioni ed enti pubblici previdenziali
la figura dell’attuario, alla formazione della
quale sono orientati il corso di laurea triennale
e il corso di laurea magistrale in Scienze
statiche e attuariali, sempre nell’ambito della
facoltà Sea. In tutta Italia solo in sei Università
è possibile approfondire queste discipline,
con possibilità occupazionali elevatissime.
Giurisprudenza
La prestigiosa scuola di diritto della facoltà
di Giurisprudenza, con il corso di laurea
magistrale a ciclo unico e durata di cinque
anni, è un’eccellenza riconosciuta a livello
nazionale. Accoglie circa 300 nuovi studenti
all’anno che scelgono un percorso formativo
nel quale più saperi si incontrano, e le materie
tecniche si intersecano nel tessuto sociale.
L’ambiente giovane e dinamico - l’età media
del corpo docente si aggira intorno ai 40 anni
- favorisce un più diretto rapporto tra professori
e studenti e numerose opportunità di fare
esperienza lavorativa e di studio all’estero.
L’ORIGINALE PROGETTO DI “SOLAR COOLING”
l’ateneo si rinfresca con il solleone
Un’università a misura d’ambiente. Grazie
al progetto «Solar Cooling», finanziato dal
Dipartimento per l’energia del ministero per lo
Sviluppo economico, infatti, gli edifici universitari
di piazza Roma a Benevento, che ospitano la
facoltà e il dipartimento di Ingegneria, e il plesso
di via Calandra della facoltà di Giurisprudenza
saranno raffreddati d’estate e riscaldati
d’inverno attraverso innovativi impianti che
sfruttano l’energia pulita del sole. L’iniziativa
richiama una vocazione propria dell’Ateneo,
che ha puntato molto sulla didattica e sulla
ricerca nel settore dell’Ingegneria energetica.
Recente è, al proposito, il successo di sei studenti
sanniti al premio Enertour 4 University Students, organizzato dal Tis Innovation Park di Bolzano, alla
scoperta della ricetta giusta per l’Italia energetica del 2030. E arriva sempre dalle giovani eccellenze
sannite l’idea del guard rail intelligente in grado di misurare l’inquinamento sulle strade e segnalare
incidenti. Lo studio messo a punto nel lavoro di tesi di laurea di due studenti di Ingegneria delle
telecomunicazioni ha già richiamato l’interesse di importanti aziende di infrastrutture stradali e servizi
informatici.
63

Università del Sannio
L’offerta didattica mira ad assicurare, oltre
alla padronanza di strumenti culturali, tecnici
e metodologici essenziali, una formazione
giuridica avanzata, con elevate competenze
scientifiche e professionali nel diritto comparato,
internazionale e comunitario.
Scienze matematiche, fisiche e naturali
Un corpo docente giovane e una spiccata
connotazione internazionale caratterizzano
la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e
naturali. Biotecnologie, Scienze biologiche
e Scienze geologiche sono i corsi di laurea
triennali. Grazie a convenzioni e progetti di
ricerca, è facile per i giovani che studiano in
questa facoltà seguire stage in centri di studio
e in aziende importanti in Italia e all’estero.
Le attività laboratoriali sin dal primo anno
permettono di sperimentare concretamente
le nozioni acquisite in aula. Proseguendo gli
studi dopo la triennale, gli studenti possono
scegliere per la laurea magistrale tra Biologia,
Scienze e tecnologie geologiche, e Scienze
e tecnologie genetiche. Quest’ultimo corso
è riservato a 15 studenti e si svolge presso
l’Istituto Biogem Irgs di Ariano Irpino, in
collaborazione con l’Università Federico II
di Napoli e gli Atenei di Bari e di Foggia.
Le prove di ammissione
Questo il quadro dell’offerta didattica.
Ma, fatta la propria scelta, occhio al web per
le immatricolazioni. Già dalla metà di luglio
chi sceglie di studiare a Benevento deve
prenotarsi on line alle prove di orientamento
dal sito www.unisannio.it. Il test è obbligatorio
ma non è selettivo per la maggior parte
dei corsi di laurea, eccezion fatta per quelli
in Scienze biologiche e Biotecnologie, che
sono a numero programmato. Per gli altri,
la prova di orientamento serve a valutare la
preparazione generale delle matricole prima
che formalizzino l’iscrizione all’Università
del Sannio, tra settembre e novembre. Per
i corsi di laurea di Ingegneria, la prova di
orientamento si svolgerà il 5 settembre. Il
test d’ingresso alla facoltà di Scienze economiche
e aziendali è stato fissato al 10
settembre. Il 12 per Giurisprudenza. Alla
facoltà di Scienze matematiche, fisiche e
naturali sia la prova di orientamento per il
corso di laurea in Scienze geologiche che le
prove selettive per i corsi di laurea in Scienze
biologiche e Biotecnologie si svolgeranno
il 7 settembre.
Studiare all’estero
Al di là dell’offerta didattica, UniSannio
mira a rafforzare la qualità e la dimensione
europea dell’istruzione superiore, incoraggiando
la mobilità dei giovani studenti
attraverso il programma Llp-Erasmus. Con
oltre 120 accordi con università partner in
tutt’Europa, ogni anno l’Università del Sannio
registra un costante aumento del numero
di allievi che trascorrono un periodo di studi
all’estero e viceversa di ospiti stranieri che
scelgono il capoluogo sannita. A Benevento
è attiva Esn Maleventum, una delle più dinamiche
sezioni europee dell’Erasmus Student
Network. Animata da giovani studenti
ex Erasmus, è il punto di riferimento per chi
intraprende un’avventura di studio e di vita
all’estero.
L’Università incentiva la mobilità degli
studenti anche grazie ai «double degree»,
corsi di laurea che consentono il conseguimento
di un doppio titolo di studi. Infatti, gli
studenti di Scienze biologiche che decidono
di proseguire il loro percorso formativo con
la laurea magistrale hanno l’opportunità di
ottenere un doppio titolo frequentando una
parte dei corsi presso l’antica Università
portoghese di Coimbra. La stessa occasione
è offerta dal corso di laurea magistrale in
Economia e management nell’ambito dell’accordo
con la Gdansk School of Banking in
Polonia. ■
64 65
inFO
• Su www.unisannio.it è possibile
informarsi sulle modalità di
immatricolazione. Per scegliere il corso di
laurea, è attivo il servizio orientamento
al numero 0824.305455, anche per
ricevere consigli e indicazioni da parte
degli stessi docenti dell’Università.
• Filo diretto con gli studenti.
L’Università del Sannio ha attivato il
numero unico telefonico 0824.305415
dedicato a chi cerca informazioni
sulla didattica, su tutte le procedure
amministrative connesse alle carriere
degli studenti e sulla struttura
organizzativa dell’Ateneo.
• Il Claus è il centro di Ateneo
dedicato alle lingue straniere. Tutti gli
studenti di UniSannio possono seguire
gratuitamente i corsi di preparazione
al conseguimento di certificazioni
internazionali per l’inglese, il francese e
lo spagnolo. Info: 0824.305466.
• I servizi per gli studenti disabili
sono pensati per assicurare a tutti un
uguale accesso alle opportunità di
formazione, attraverso il supporto di
personale specializzato o di studenti
tutor e di strumentazioni dedicate. Info:
0824.305477.

innOvaZiOne e mODernità
al serviZiO Della traDiZiOne
Pur restando fedele alle scienze umane
lo storico Ateneo è in costante rinnovamento
di FeliCe naDDeO
Università Suor Orsola Benincasa
Modernità e innovazione al servizio
della tradizione sono le fondamenta
dell’offerta formativa della più
antica delle università libere italiane: il Suor
Orsola Benincasa di Napoli. Un ateneo che si
inserisce nel panorama accademico nazionale
e regionale con un’offerta formativa ampia,
altamente qualificata e in stretta connessione
con il mondo del lavoro. Un’università sempre
attenta al suo grande passato, alla tradizione
secolare di qualità dell’insegnamento che si
rinnova di anno in anno grazie a un corpo
docente di prestigio internazionale. Le scienze
umane continuano a rappresentare, in una
sorta di filo conduttore temporale, il link con
gli albori del Suor Orsola Benincasa. Le tre
facoltà – Scienze della Formazione e della
Comunicazione, Lettere e Giurisprudenza –
hanno quale comune denominatore la perfetta
simbiosi tra didattica innovativa e proposta
culturale con una proiezione già definita nel
67

Università Suor Orsola Benincasa
mondo del lavoro. La modernità della proposta
formativa è poi ancor più evidente nei Centri
di eccellenza e nelle Scuole di specializzazione
dell’Università, nella sua Scuola di Giornalismo
affidata a uno dei direttori storici del
Corriere della Sera, Paolo Mieli, nei numerosi
master e corsi di perfezionamento che hanno
ottenuto quale riconoscimento di qualità l’inserimento
nel catalogo interregionale dell’alta
formazione in rete.
Cultura, turismo, sviluppo
Conservazione dei beni culturali e Turismo
per i beni culturali. Basta leggere le
denominazioni di due dei tre corsi di laurea
triennale che compongono la rinnovata offerta
formativa della facoltà di Lettere dell’Università
Suor Orsola Benincasa per coglierne
la vocazione scientifica che ne ha fatto negli
anni sul territorio campano, ma anche a livello
nazionale e internazionale, un polo di assoluta
eccellenza nel settore dei beni culturali. «La
nostra è una facoltà tradizionalmente attenta
all’eccellenza – spiega la preside Emma
Giammattei – che offre oggi un rinnovato e
organico sistema di insegnamenti, di servizi e
soprattutto di attività pratiche e laboratoriali,
concepito per la formazione di laureati che
siano capaci di rispondere alle richieste di un
mercato del lavoro che chiede una sempre
maggiore specializzazione». Il corso di laurea
triennale in Conservazione dei Beni culturali
si caratterizza per un’offerta formativa variegata,
che consente allo studente di scegliere tra
percorsi calibrati sulla base dei propri interessi:
dallo storico-artistico all’archeologico, dal
demo-etno-antropologico al paesaggisticoambientale.
Il percorso didattico in Turismo
per i Beni culturali è destinato, invece, alla
formazione dei nuovi professionisti dei settori
del management e del turismo culturale e
garantisce l’accesso all’esame per l’iscrizione
all’albo di accompagnatori turistici. L’elemento
di coesione e di eccellenza dell’intero
tre DOmanDe
Parla il rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa
lucio D’alessandro
«attenti allO stuDente
anChe DOpO la laurea»
Qual è la specificità dell’Università
Suor Orsola,
professore d’Alessandro?
«La vera specificità dell’Ateneo
è rappresentata dal
modo di fare università del
Suor Orsola, che garantisce
un percorso formativo che
si prende cura di ogni singolo
studente dall’iniziale
orientamento allo studio,
al tutorato individuale negli
anni di frequenza, fino
all’inserimento nel mondo
del lavoro».
Le parole del rettore Lucio d’Alessandro confermano come
il più antico Ateneo libero d’Italia, fondato nel 1901, abbia
da oltre un secolo avuto lo studente al centro della propria
missione didattica.
È così, rettore?
«I suoi interessi, le sue necessità, le sue aspirazioni e le sue
aspettative per il futuro sono la priorità della nostra azione
formativa, e lo studente è al centro della nostra azione
formativa. Ed è così anche dopo il conseguimento della
laurea, quando bisogna affrontare il percorso sicuramente
più difficile, quello dell’inserimento nel mondo del lavoro».
Lo studente viene seguito dal suo ingresso in Ateneo
fino all’inserimento nel mondo del lavoro. In che modo?
«C’è un’azione capillare degli uffici che si occupano di
job placement. Inoltre abbiamo una vasta offerta didattica
legata all’alta formazione. Mettere lo studente al centro
della nostra azione significa anche seguirlo nei momenti
più delicati che si aprono dopo il conseguimento della
laurea».
68 69

Università Suor Orsola Benincasa
settore dei beni culturali è rappresentato dal
Crea – il Centro di ricerca in economia delle
arti e delle culture - nato in collaborazione con
la Federico II per la realizzazione di grandi
progetti di ricerca internazionale. L’altro grande
polo didattico e scientifico della facoltà di
Lettere dell’Università Suor Orsola Benincasa
è quello costituito dalle lingue e dalle letterature
straniere con il corso di laurea in Lingue e
culture moderne, il corso di laurea magistrale
in Lingue moderne per la comunicazione e
la cooperazione internazionale e il Master
in Traduzione professionale e mediazione
linguistica per la comunicazione d’impresa.
Scienze della Formazione è la facoltà storica
del Suor Orsola Benincasa e oggi conta più
ORA LA LAUREA HA VALORE DI ESAME DI STATO
Qui si formano i restauratori
di settemila studenti. Proprio in questo corso
di studi si fonda perfettamente la filosofia didattica
di questo secolare Ateneo. Qui le due
anime della metodica formativa - la tradizione
pedagogica dell’ateneo, le cui radici risalgono
alla nascita dell’antica facoltà di Magistero nel
1885, e l’altra che si identifica con la moderna
comunicazione – trovano la più appropriata
combinazione.
Tra comunicazione e psicologia
Nel primo versante formativo della facoltà
rientrano i corsi di laurea in Scienze dell’educazione,
Scienze della formazione primaria e
Scienze del servizio sociale e i corsi di laurea
magistrale in Formazione e scienze umane per
È sicuramente una svolta epocale nel settore del restauro
dei beni culturali. Perché sono partiti i corsi della nuova
classe di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e
restauro dei Beni culturali. Il titolo di laurea ha finalmente
valore di esame di Stato ed è direttamente abilitante alla
qualifica di restauratore. Una svolta, però, per la quale,
per adesso, in Italia sono soltanto quattro le Università
che sono riuscite a partire perché l’attivazione del nuovo
corso di laurea magistrale in Restauro dei Beni culturali
prevede una procedura di valutazione di una Commissione
interministeriale Miur-Mibac che verifica scrupolosamente
la presenza di una serie di requisiti di eccellenza dei corsi.
A oggi la doppia approvazione dei dicasteri dell’Università
e dei Beni culturali l’hanno ricevuta soltanto l’Università di
Torino, l’Università Tor Vergata di Roma, l’Università di Urbino e l’Università Suor Orsola Benincasa di
Napoli. «Per noi è un motivo di grande soddisfazione – spiega Giovanni Coppola, presidente del nuovo
corso di laurea interfacoltà – essere l’unico Ateneo del Mezzogiorno ad aver ottenuto l’attivazione del
nuovo corso, fortemente voluto dal rettore Lucio d’Alessandro, che rappresenta soprattutto un giusto
riconoscimento alla grande eccellenza dell’attività formativa che il Suor Orsola svolge da oltre un
quarto di secolo nel settore della conservazione e del restauro dei beni culturali».
71

Università Suor Orsola Benincasa
l’insegnamento, Programmazione e gestione
delle politiche e dei servizi sociali e Scienze
pedagogiche che hanno come sbocchi professionali
l’insegnamento o il lavoro nel più vasto
settore della formazione e della gestione del
personale. Il secondo versante formativo è invece
strutturato con il corso di laurea triennale
in Scienze della comunicazione e i due indirizzi
di laurea magistrale in Imprenditoria e
creatività per cinema, teatro e televisione e in
Comunicazione pubblica e d’impresa. Molto
gettonato nelle scelte degli studenti è il corso
di laurea triennale in Scienze e tecniche di
psicologia cognitiva, l’unico nel Mezzogiorno
con due percorsi di studio fortemente innovativi
e professionalizzanti: un indirizzo di Ergonomia
cognitiva e un indirizzo di Psicologia
delle risorse umane.
La logica dei piccoli numeri
Sono trascorsi quasi quindici anni da
quando al Suor Orsola è stato avviato il
progetto ambizioso di una facoltà giuridica
a misura di studente, ispirata alla logica dei
piccoli numeri: con 150 posti è l’unico corso
di laurea in Giurisprudenza del Mezzogiorno
a numero programmato. E da quest’anno ci
saranno alcune modifiche al piano di studi che
renderanno il percorso formativo ancor più votato
all’eccellenza. Innanzitutto l’inserimento
di uno specifico insegnamento di Tecnica di
redazione degli atti giuridici, poi l’inserimento
di un esame di Diritto della Finanza pubblica,
che tocca tematiche di grande attualità in un
momento così delicato a livello mondiale, e
l’affidamento al magistrato Raffaele Cantone
di un corso sui profili processuali e sostanziali
della legislazione penale in materia di organizzazioni
criminali.
Alta formazione
L’Ateneo ha scelto di investire molto
sull’alta formazione del dopo laurea. Master,
scuole di specializzazione, corsi di perfe-
zionamento e formazione, dottorati, corsi di
post-dottorato e centri di eccellenza sono le
opportunità formative che il Suor Orsola offre
ai laureati di vari settori. Dalla comunicazione
(con il Master in comunicazione multimediale
dell’enogastronomia in partenariato con il
Gambero Rosso) al management (con il Master
in Gestione delle Risorse Umane). Dal
diritto (con la Scuola di specializzazione per le
professioni legali ed il Master in Criminologia)
al settore dell’archeologia e dei beni culturali
(con le Scuole di specializzazione in Beni archeologici
e in Beni storici-artistici). Dalle lingue
(con il Master in Traduzione professionale
e mediazione linguistica per la comunicazione
d’impresa) ai percorsi formativi storici dell’Ateneo,
quelli della pedagogia e delle scienze
della formazione e dell’educazione, che hanno
sbocchi di grande importanza nell’alta formazione
post laurea: counselling pedagogico,
mediazione familiare, psicomotricità e sostegno
alla disabilità. ■
72 73
inFO
• La sede principale del Suor Orsola
Benincasa è a Napoli al corso Vittorio
Emanuele 292. I contatti possono essere
effettuati telefonando al numero
081.2522350 oppure via mail all’indirizzo
orientamento@unisob.na.it.
• Il sito internet www.unisob.na.it è uno
dei punti di forza dell’Ateneo. Qui con
grande facilità e grazie alla costruzione
di un percorso intuitivo, è possibile
recuperare ogni informazione necessaria
per lo studente.
• La facoltà di Scienze della formazione
ha sede sempre al corso Vittorio
Emanuele 292 (tel. 081 2522312; sito
internet: www.unisob.na.it/formazione).
Guidata dal preside Enricomaria Corbi,
ha quale diramazioni didattiche anche
la Scuola di Giornalismo. La sede della
facoltà di Lettere è, invece, in via Santa
Caterina da Siena 37 (tel. 081 2522516;
sito internet www.unisob.na.it/lettere).
Alla struttura coordinata dalla preside
Emma Giammattei afferiscono le scuole di
specializzazioni in in Beni archeologici e
Beni storici-artistici. Vincenzo Omaggio è
il preside della facoltà di Giurisprudenza
che è allocata al corso Vittorio Emanuele
334 (tel. 081 2522323; sito internet www.
unisob.na.it/giurisprudenza). A questa
facoltà fa riferimento anche la scuola di
specializzazione per le Professioni legali.
• Nella sede principale di corso Vittorio
Emanuele 292 si trovano anche il
Servizio di promozione e orientamento
dell’Ateneo (tel. 081 2522350) e la
segreteria degli studenti (e-mail:
studenti@unisob.na.it)

QuanDO la FOrmaZiOne
viaggia in rete
La scelta delle lezioni «virtuali» è arricchita
da un’offerta didattica originale e qualificata
di FeliCe naDDeO
Università telematica Pegaso
Il computer è il punto di partenza, la
laurea o il master sono l’approdo. E in
questo percorso di formazione, il vettore
è rappresentato dall’Università telematica
Pegaso, nata a Napoli nel 2006 ma già
sinonimo di professionalità e qualità. Unica
peraltro, nel panorama italiano, per il qualificato
corpo docente di rilievo nazionale
e l’innovativa piattaforma didattica mul-
timediale. Oltre duecento i professori impegnati
tra le due facoltà, Giurisprudenza
e Scienze dell’Educazione e della Formazione,
che caratterizzano il programma di
studi dell’Ateneo. Centocinquanta, invece,
i tutor didattici che seguono i cinquantamila
studenti sparsi in tutta Italia iscritti ai
master di primo e secondo livello, ai corsi
di perfezionamento e alta formazione. Perché
Pegaso è l’emblema del «life long learning»,
un metodo di studio che asseconda
le esigenze dei propri allievi, modellando
75

Università telematica Pegaso
il corso di studi rispetto alle esigenze di
tempo e di formazione. Alle lezioni «virtuali»,
che vengono fornite via computer e
con l’innovativo sistema di e-learning, sono
abbinate quelle «in presenza» che offrono,
quali sedi, luoghi storici affascinanti per
sostenere gli esami. Tra queste il chiostro
della Basilica di Santa Chiara e il chiostro
di Santa Maria La Nova a Napoli, Villa
Vannucchi a San Giorgio a Cremano, Palazzo
Bonadies a Roma, Palazzo Saluzzo
Paesana a Torino o Palazzo Pallavicini a
Bologna. A breve una nuova location, nel
centro storico di Palermo, diventerà scenario
di rilievo per l’Università Pegaso.
Attenzione per la scuola
I master offerti interessano i più importanti
settori produttivi, manageriali e
istituzionali italiani: dall’area giuridicoeconomica
all’orientamento professionale,
dalla scuola alla sanità e alla sicurezza, per
poi toccare la scuola e le forze armate. Di
notevole rilievo i percorsi formativi legati,
per esempio a Criminologia e studi giuridici
forensi, Relazione internazionali e studi
strategici, Difficoltà di apprendimento, situazioni
di handicap, integrazione scolastica
e sociale, La governance della scuola e
il Dirigente scolastico, Management nelle
organizzazioni sanitarie. Corsi, questi, che
rappresentano soltanto alcune dei possibili
sbocchi offerti dalla Pegaso. L’Università
telematica offre, con l’E-learning Center
Point, un canale di poli formativi e didattici
che coprono il mercato del lavoro, della
scuola e delle professioni con centri distribuiti
in tutta Italia per favorire una perfetta
sinergia tra domanda e offerta universitaria,
integrare al meglio la formazione e ottimizzare
l’inserimento lavorativo e sociale. Di
notevole importanza i master e i corsi di
77

formazione e perfezionamento che sono riconosciuti,
in esclusiva, dall’Associazione
nazionale orientatori. La figura dell’orientatore,
che accompagna la persona al fine
di facilitarne le scelte in ambito lavoratori,
rappresenta oggi una delle figure professionali
contemplate nell’ampia offerta formativa
dell’Ateneo telematico. Che, inoltre,
ha rafforzato anche i progetti didattici presentati.
Come “Uniscuola”, che si propone
di offrire una soluzione personalizzata per
l’inserimento occupazionale nel mondo della
scuola con un percorso che viene seguito
da professionisti qualificati, pedagogisti e
psicologi. Un progetto nato con l’obiettivo
di unire scuola e università, accompagnando
gli studenti nella scelta più adeguata con
azioni di placament. L’unicità di corsi come
quello sull’Arte italiana – con finalità di dare
piena conoscenza della cultura nazionale
attraverso arte, urbanistica e storia geopolitica
del Paese – o di Web surfer per la
formazione continua, cioè esperto della rete
che realizza ricerche, analisi e recensioni di
siti web su commissione, conferma quanto
ampia sia e variegata l’offerta didattica proposta
da Pegaso.
Occhio alle aziende
Di notevole importanza, poi, il corso
per Esperto di outplacement, figura professionale
in grado di impostare e sviluppare
attività di ricollocazione del personale. O
Digital Strategic Planner, figura di raccordo
tra azienda e cliente. Ma ci sono anche delle
singolarità didattiche offerte dall’Ateneo
telematico. Soprattutto il corso per Tata familiare,
operatrice capace di accogliere da
uno a quattro bambini, in età compresa tra
i tre mesi e i tre anni, in casa propria o in
un luogo attrezzato. Il corso di formazione
offre una formazione capace di garantire
socializzazione, autonomia e sviluppo nel
rispetto dei tempi individuali dei bimbi,
Università telematica Pegaso
tre DOmanDe
Parla il presidente dell’Università telematica Pegaso
Danilo iervolino
«la nOstra università
È persOnaliZZata»
La Pegaso ha già conquistato
un primato invidiabile. «Siamo
l’unica I-University 3.0 italiana»,
sostiene orgogliosamente
il presidente Danilo Iervolino
che, in queste settimane, ha già
pianificato l’attività per il prossimo
anno accademico.
Si annunciano novità didattiche?
«Sì. Siamo il solo Ateneo indipendente dalle logiche di
programmi avulsi dal mondo delle professioni, per questo
i nostri corsi rispecchiano quelle che sono le richieste del
mercato del lavoro. La nostra è una università personalizzata,
perché costruita sullo studente e sulle sue necessità,
e interattiva: siamo l’unica a essere multimediale e
multidesking».
Quindi la logica della contaminazione è nel dna della
Pegaso?
«Esatto. Tutto può essere condiviso e partecipato da parte
degli studenti che possono commentare e replicare, per
esempio sui social network, ogni notizia che viene inserita
on line nel nostro ambiente di studio. Inoltre siamo
davvero l’unica Life Long Learning University in Italia
con oltre cento corsi post-diploma e post-laurea, molti
dei quali realizzati in partnership con sindacati, grandi
imprese o associazioni datoriali: su tutte Confindustria».
Le innovazioni didattiche e tecnologiche sono state inserite
nell’aula virtuale on line della Pegaso?
«C’è tutta la serie di attività in ambiente formativo informale,
dalla web tv-learning alla radio-learning concludendo
con il game-learning: qui lo studente, sulla scorta
di un test di domande che in qualche modo si avvicina al
quiz-show, può misurare e implementare la propria conoscenza».
78 79

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*riferimento berlina tipo 1200cc/51KW, su percorso misto, con consumo medio: a benzina 5,2 lt per 100Km = € 9,46 - a gpl 6,5 lt per 100KM = € 5,52 (Costo medio carburanti: Benzina € 1,82 Gpl € 0,85)
Università telematica Pegaso
creando una figura educativa nata soprattutto
per rispondere ai bisogni del moderno
mondo del lavoro in cui spesso entrambi i
genitori sono impegnati fuori casa per molte
ore al giorno.
Ricerca e innovazione
Parallelamente alla proposta formativa
e didattica, Pegaso è impegnata anche
nella ricerca scientifica interna ed esterna
che riguarda, in particolare, l’acquisizione
e l’elaborazione di contenuti innovativi
nel campo delle scienze umane giuridiche
e sociali. In tal senso, il Dipartimento di
Scienze funge da laboratorio di ricerca e
centro di approfondimento e discussione.
IN DUE ANNI SEI EVENTI DI RILIEVO INTERNAZIONALE
Convegni per confronto e approfondimento
L’Università telematica Pegaso è molto attiva
anche nella convegnistica. Negli ultimi due anni
sono stati sei gli eventi di rilevanza internazionale
che hanno visto protagonista l’Ateneo campano
con appuntamenti sessioni di approfondimento
legate a “Liberalizzazioni e formazione”, “Impresa e
professioni”, “Per una scuola innovativa”, “Le frodi
finanziarie e i sistemi di controllo”, “Diritto delle
imprese in crisi e tutela cautelare”, “L’infanzia in
una stagione di crisi”. Ma il progetto più ambizioso,
oramai ai nastri di partenza, è la prima Accademia
Forense on line per avvocati e procuratori legali che
desiderano diventare specialisti. Saranno ben dieci
i master dedicati che l’Università Pegaso offrirà a
partire dal prossimo autunno, un vero e proprio
ventaglio formativo che è stato costruito abbinando qualità del percorso didattico e flessibilità nei
corsi. Infatti sarà possibile costruire, sulla base delle proprie necessità professionali, le ore di lezione
e le modalità di accesso al corso telematico. Ma in fase di avvio all’Ateneo multimediale c’è inoltre
l’organismo di mediazione civile e commerciale “PegasoMediazione” che rappresenta un ulteriore step
nella fase di crescita di questa giovane università.
81

Ed a questa struttura sono collegati docenti
e ricercatori che svolgono attività di ricerca
tematica. Tra le ultime attività di ricerca,
vanno ricordate quelle nel settore del Diritto
privato, Diritto amministrativo, Diritto
processuale penale e Filosofia del firitto. Di
particolare rilievo il polo scientifico iperspecialistico
per il linguaggio informatico,
formativo di base e giuridico interpretativo,
nel mondo contemporaneo. Infine, la piattaforma
tecnologica utilizzata dalla Pegaso
offre a studenti, tutor e docenti la massima
flessibilità e completezza nella gestione di
ogni singola attività didattica: dal momento
della creazione del corso e dell’immagazzinamento
dei contenuti didattici, a quello
dell’effettiva erogazione del corso fino al
monitoraggio dell’attività svolta dallo studente.
Il sistema non offre solo una serie di
contenuti didattici organizzati (Learning
Content System e Learning Object), ma anche
una serie di servizi volti ad assicurare
interattività e partecipazione ai processi di
insegnamento ed apprendimento sulla base
di una personalizzazione tarata sulle peculiarità
dell’allievo. ■
Università telematica Pegaso
inFO
• Tutte le informazioni relative a corsi e
modalità di accesso ai master dell’Università
telematica
Pegaso sono
disponibili sul
sito unipegaso.
it oppure
contattando
dal lunedì al
venerdì, dalle
ore 9 alle
ore 18, il centralino dell’Ateneo al numero
081.19137500.
• La segreteria degli studenti provvede alle
domande di immatricolazione e di iscrizione,
aggiorna la posizione universitaria degli
studenti e rilascia certificazioni, attestazioni
e titoli di studio. Gli orari di apertura sono il
lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle
ore 12; il martedì e giovedì dalle 14.30 alle
17.30. Per contatti telefonici chiamare lo
081.19364245.
• Le valutazioni dei curriculum per il
riconoscimento dei crediti formativi
universitari sono totalmente gratuite e non
comportano alcun impegno da parte del
richiedente. Le richieste di riconoscimento
possono essere inoltrate all’Università
Pegaso attraverso il sito internet
dell’Ateneo.
• L’Università telematica Pegaso ha siglato
una serie di accordi con enti, sindacati
e associazioni per il riconoscimento di
un’agevolazione economica che consenta agli
iscritti del soggetto convenzionato di ridurre
l’eventuale ostacolo dell’onerosità economica
della formazione. L’elenco è consultabile sul
sito internet all’indirizzo unipegaso.it.
83

Accademia di Belle Arti di Napoli
COme trOvare lavOrO
nei mOnDi Dell’arte
La creatività da sola non basta: lo studio teorico e pratico
fornisce agli studenti l’indispensabile consapevolezza
di antOniO e. pieDimOnte
delle accademie. Più
che un normale corso di studi lo
L’Accademia
si potrebbe considerare una sorta
di lungo e articolato percorso iniziatico,
un’esperienza totalizzante che trasforma la
massa informe e indifferenziata del talento
allo stato brado in un’artista consapevole dei
propri mezzi e cosciente della forza delle
competenze professionali acquisite. Insomma,
è un po’ come se in fondo al tunnel delle
incertezze e dei dubbi alla fine si aprisse
la luce del poter lavorare facendo ciò che
ci appassiona di più (nei mondi dell’arte e
dello spettacolo). Ogni iniziazione ha i suoi
segreti, ma questi sono poco esoterici. La
spiegazione è infatti nelle attività legate a
quello che la direttrice Giovanna Cassese
sintetizza efficacemente con un’espressione
antica e moderna: «sapere laboratoriale». In
sostanza, nell’antico convento di via Costantinopoli
107 si è tornati alle buone pratiche
dei secoli scorsi: aule come botteghe artigiane
dove apprendere, sul campo e studiando,
direttamente dai grandi maestri, quelli che
sono di casa e quelli che periodicamente
85

Accademia di Belle Arti di Napoli
vengono qui da tutte le parti del mondo,
stabilmente o anche solo di passaggio (da
qualche anno a questa parte non c’è artista
di fama mondiale che non sia passato per
Napoli senza fare una o più lezioni in Accademia).
Uno scambio, quest’ultimo, che funziona
molto anche nel senso inverso: negli
altri Paesi infatti è impossibile completare
la formazione artistica senza fare un’espe-
tre DOmanDe
Parla la direttrice dell’Accademia di Belle Arti giovanna Cassese
«la laurea È un passaggiO ObbligatO»
Professoressa Cassese, perché
un ragazzo dovrebbe
scegliere l’Accademia di Belle
Arti di Napoli?
«Innanzitutto perché oggi
non si può lavorare nel mondo
dell’arte senza una laurea, e il
99% di chi lavora in questo ambito
ha una laurea in Belle Arti.
E perché tra i nostri obiettivi
prioritari abbiamo proprio quello di offrire il
massimo delle opportunità ai ragazzi per un
rapido e significativo inserimento nel mondo
del lavoro. Per questo abbiamo inaugurato
nuovi corsi e rafforzato quelli già esistenti,
per questo abbiamo puntato con forza sulla
formula del laboratorio didattico-produttivo,
per questo li facciamo entrare subito in contatto
con il mercato».
Vuole ricordare qualche corso?
«C’è l’imbarazzo della scelta. Ma partendo
da quelli che forse hanno un maggior impatto
sul mondo del lavoro penso, tra l’altro, ai
corsi di fashion design e graphic design, e poi
quelli di cinema, di montaggio, di scenogra-
rienza sul campo in Italia, e l’Accademia
di Belle arti di Napoli è tra le istituzioni
più gettonate in assoluto dai giovani di tutto
il mondo (negli ultimi mesi sono arrivati
persino 100 studenti cinesi nell’ambito del
progetto che in onore di Puccini è stato chiamato
«Turandot»).
Studenti dagli occhi mandorla e piccoli
artisti destinati a fare strada in molti cam-
fia, di scenotecnica, di scultura,
di restauro, di nuove tecnologie
dell’arte. Tutti in grado di
garantire il miglior bagaglio
di competenze e di professionalità,
come dimostrano i nostri
studenti che hanno trovato
un’occupazione subito dopo la
laurea».
Insomma, l’Accademia come
passaggio obbligato per lavorare nei mondi
dell’arte?
«D’altra parte lo diceva già Emilio Notte nel
lontano 1929: gli autodidatti o sono dei geni
o sono dei millantatori. E di geni, come è
noto, ne nasce uno ogni secolo. Qui i ragazzi
incontrano innanzitutto il sapere laboratoriale,
la tecnica (compreso il disegno manuale,
del quale si sta riscoprendo la fondamentale
importanza), ma anche le esperienze internazionali,
e trovano una vastità di offerta
sempre con grande attenzione alla professionalizzazione.
Teoria e pratica pensando
alle esigenze del mercato del lavoro, quello di
oggi e, soprattutto, quello di domani».
87

Accademia di Belle Arti di Napoli
pi. Con la gestione Cassese infatti - che ha
impresso un radicale cambio di passo dopo
molti anni di sostanziale «letargia» - sono
stati inaugurati diversi nuovi corsi (e sono
stati rafforzati quelli già esistenti) con l’obiettivo
di offrire ai giovani una concreta
opportunità di trovare un rapido quanto efficace
inserimento nel mondo del lavoro. Tra
gli esempi più significativi: fashion design,
cinema, montaggio, scenografia, scenotecnica,
scultura. Oppure la scuola di restauro
pittorico (la prima del Miur insieme con
quella del Suor Orsola), insomma, un’altra
formazione di eccellenza. Perché se è vero
che, soprattutto per le arti visive, gli sbocchi
lavorativi dipendono sempre da molti fattori
LA FABBRICA DEI TALENTI
la lezione dei maestri del Dopoguerra
Scampata alle bombe ma devastata dall’occupazione militare
– che l’aveva depauperata di opere, libri e documenti - nel
Dopoguerra l’Accademia di Belle Arti riprende le sue attività
con la direzione di Emilio Notte – un maestro della pittura, al
quale è stata dedicata una grande mostra in corso sino al 14
luglio – che aprirà l’istituzione a nuovi orizzonti, innanzitutto
aprendo le porte alle correnti contemporanee e dunque
offrendo alla retriva cultura ufficiale napoletana la possibilità
di affacciarsi sul più complesso e aggiornato panorama
europeo degli anni Cinquanta. Un clima culturale-artistico
straordinario alimentato dall’energia dei giovanissimi ma
già operativi (insegnavano all’allora annesso liceo artistico)
Spinosa, Venditti, Barisani, De Stefano, Colucci, Greco e
Perez. Mentre nelle aule dell’Accademia, emergevano altri
straordinari talenti: Pisani, Alfano, Persico, Di Bello, Biasi,
Palumbo, Del Pezzo, Starita, Di Ruggiero, Di Fiore, Bugli,
Pirozzi e Stefanucci. Un piccolo ma agguerrito plotone di
fuoriclasse delle arti, che dal quartier generale di via Costantinopoli mossero in varie direzioni
operando un reale cambiamento nell’arte napoletana lasciando un segno in Italia e nel mondo. Il
modo migliore per rialzare la testa dopo il disastro bellico.
89

Accademia di Belle Arti di Napoli
e situazioni contingenti, rimane comunque
fondamentale questo approccio, ovvero l’operare
a tutto campo e con il massimo delle
competenze e della professionalità, questo
tipo di didattica dell’arte che mette il giovane
nelle migliori condizioni possibili,
proprio grazie alla formula del laboratorio
didattico-produttivo.
Boom di iscrizioni
Un atteggiamento che, evidentemente,
spiega il boom delle iscrizioni: gli studenti
dell’Accademia sono passati da poco meno
di 1.500 a oltre 2.600, e sarebbero almeno
il doppio se fossero stati concesso gli spazi
che la direttrice aveva chiesto alle istituzioni
pubbliche locali. Un successo legato anche
all’ampliamento dell’offerta formativa, al
moltiplicarsi delle attività legate al «sapere
laboratoriale», ma pure alla nuova immagine
che l’Accademia offre in Italia e nel mondo,
sempre più sinonimo di professionalità e di
eccellenza. Eppoi, ovviamente, c’è la consapevolezza
da parte di tanti giovani che senza
questo tipo di laurea è pressoché impossibile
lavorare nel mondo dell’arte: secondo le
statistiche nazionali e internazionali, infatti,
oggi non si può lavorare in questo ambito
91

Accademia di Belle Arti di Napoli
senza una laurea, e il 99 per cento di chi
lavora ha una laurea in Belle Arti.
Dulcis in fundo il «clima»: basta affacciarsi
nello splendido giardino - l’antico
chiostro che Giovanna Cassese ha liberato
dalle auto - o nei grandi corridoi dell’istituto
per capire cosa vogliono dire quelli che
parlano di «koinè saperi», di luogo di dibattito
e di riflessione sull’arte e la cultura.
Un laboratorio anche di idee, dunque, che
negli ultimi anni si è aperto alla città in uno
straordinario scambio di energie creative
e opportunità lavorative. Si pensi solo alle
opere degli studenti che abbelliscono tanti
luoghi (come i nuovi spazi della Mostra
d’Oltremare o la sopraelevata di Capodichino)
ma anche all’apertura della bellissima
Gipsoteca, o al teatro, alla biblioteca, all’archivio
storico, alla Galleria del giardino. E
alle innumerevoli iniziative che vengono
lanciate con cadenza quasi settimanali (una
mole di attività culturali semplicemente impressionante)
che hanno fatto riconquistare
all’Accademia il giusto spazio sia all’interno
del sistema delle arti sia nella vita intellettuale
della città (e non solo). Proprio come
era stato per secoli, da quando cioè re Carlo
III di Borbone, in pieno clima illuminista,
istituì la Reale Accademia del Disegno con
il preciso intento di «educare i giovani aspiranti
artisti».
Storici laboratori
Correva l’anno del Signore 1752 e la prima
sede fu San Carlo alle Mortelle, dove da
circa un decennio erano attivi i Laboratori
degli arazzi e delle Pietre dure, quindi il
trasferimento nella sede universitaria del
Regio Palazzo degli Studi (e Museo borbonico)
per volere di Tischbein, che era stato
nominato direttore dopo Domenico Mondo,
infine, dopo l’unita d’Italia, nel 1864, la scelta
della sede attuale, ovvero l’ex complesso
conventuale di San Giovanni delle Mona-
93

Accademia di Belle Arti di Napoli
che (costruito tra il 1673 e il 1732) che sarà
adattato dall’architetto Enrico Alvino. Una
scelta, quella di via Costantinopoli, che si
inseriva in un più vasto piano di interventi
urbanistici nella zona compresa tra via
Museo, Port’Alba e via Fosse del Grano;
una trasformazione che fece nascere quello
che per almeno un secolo sarà il «quartiere
degli artisti», i cui punti cardinali erano il
Museo archeologico nazionale (uno dei più
importanti del mondo), la Galleria Principe
di Napoli (luogo di ritrovo e di mostre), il
bellissimo teatro Bellini, le botteghe degli
antiquari , le librerie storiche, il Conservatorio
di musica San Pietro a Maiella (un’altra
eccellenza internazionale) e, ovviamente,
l’Accademia. Insomma, uno vero e proprio
«Polo delle arti» con pochi paragoni al mondo,
che Giovanna Cassese sta cercando di
far rinascere insieme ai suoi professori e ai
suoi studenti. ■
inFO
• L’Accademia dispone di un Centro per le
attività di orientamento e di tutoraggio
rivolto agli studenti in entrata e in
uscita, che consente di poter organizzare
e pianificare un insieme di azioni che
mirano a formare e a potenziare le
capacità degli studenti a conoscere
l’ambiente in cui studiano, a cominciare
dall’offerte formativa. La sede è in via
Costantinopoli 107, giorni e orari di
ricevimento: lunedì, mercoledì e giovedì
dalle 10 alle 13. I recapiti telefonici sono:
081-441900 o 441887 o 441888. La mail:
orientamento@accademiadinapoli.it.
• L’Accademia ha già partecipato a
“Orienta Sud” a Napoli (5 edizioni),
“Exposcuola a Salerno” (3edizioni), la
“Settimana dell’orientamento” a Telese
Terme, “Mioriento” a Sapri (4 edizioni),
“Campus di orientamento” a Gaeta (2
edizioni). Tra le convenzioni attivate per
tirocini e stage, molto interessanti quelle
con il Teatro San Carlo, la Galleria Morra,
la Galleria Scognamiglio, la Galleria NoT
Gallery. E le aziende: TeK-sped, Ikea, Rai.
• In partnership con il “Polo della
Qualità” (che ha sede a Marcianise),
l’Accademia di Belle Arti di Napoli ha
istituito un nuovo percorso formativo:
il corso di Fashion design, costume
e disegno coordinato dal professor
Angelo Marciano. Una sinergia tra
il mondo dell’arte e della cultura e
quello dell’impresa per formare esperti
professionisti del settore moda. Il corso,
con accesso programmato, attualmente
conta 90 iscritti e prevede una formazione
avanzata nella progettazione e la
realizzazione dei prodotti.
95

INNOVAZIONE
ALTA FORMAZIONE
JOB PLACEMENT
ARCHEOLOGIA
BENI CULTURALI
RESTAURO
COMUNICAZIONE
CINEMA, TEATRO E TV
SERVIZIO SOCIALE
LINGUE
TURISMO
GIURISPRUDENZA
EDUCAZIONE
FORMAZIONE
PSICOLOGIA
Scadenze iscrizioni ai test
d’ingresso
Comunicazione, Formazione,
Psicologia e Servizio Sociale
4 Settembre 2012
Giurisprudenza
11 Settembre 2012
LAVORA
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Iscrizioni online ai test d’ingresso
ALTA FORMAZIONE POST LAUREA
Master di I Livello in:
Arte, tecniche e storia del tessuto
e della moda
Comunicazione multimediale
dell’enogastronomia
Criminologia
Mediazione familiare e dei confl itti
interpersonali
Traduzione professionale e mediazione
linguistica per la comunicazione d’impresa
Master di II Livello in:
Diritto Amministrativo - Preparazione
ai concorsi pubblici
Formazione e Gestione delle Risorse
Umane
SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE
Scuola di specializzazione per
le professioni legali
Scuole
di specializzazione in:
Beni archeologici
Beni storico - artistici
SERVIZIO DI ORIENTAMENTO
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Tel. 081 2522350 orientamento@unisob.na.it