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Asma professionale e danno biologico - Giornale Italiano di ...

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G Ital Med Lav Erg 2003; 25:4, 435-440 © PI-ME, Pavia 2003<br />

www.gimle.fsm.it<br />

M. Carino 1 , G. Di Leone 2 , A. Nuzzaco 1 , G. Trani 2 , I. Zullo 2 , L. Ambrosi 3<br />

<strong>Asma</strong> <strong>professionale</strong> e <strong>danno</strong> <strong>biologico</strong>: tutela privilegiata?<br />

1 Unità Operativa <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina del Lavoro, Fondazione Salvatore Maugeri, Clinica del Lavoro e della Riabilitazione, IRCCS, Cassano Murge (Bari)<br />

2 Distretto Sociosanitario e Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione, Servizio <strong>di</strong> Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti <strong>di</strong> Lavoro, Azienda Unità Sanitaria<br />

Locale BA/3, Regione Puglia<br />

3 Direttore Istituto Scientifico <strong>di</strong> Cassano Murge (Bari), Fondazione S. Maugeri - Presidente SIMLII<br />

RIASSUNTO. Lo scopo <strong>di</strong> questa indagine era <strong>di</strong> applicare<br />

retrospettivamente la innovativa <strong>di</strong>sciplina indennitaria del<br />

D.L.vo n° 38 del 23.2.2000 alle forme lievi <strong>di</strong> asma<br />

<strong>professionale</strong>. Da un data base <strong>di</strong> 201 <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> asma<br />

<strong>professionale</strong> effettuate nel periodo 1987-97 sono stati inclusi<br />

nel gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o 85 casi consecutivi positivi al test <strong>di</strong><br />

broncoreattività aspecifica con metacolina e con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong><br />

asma lieve livello 1 o 2 secondo i criteri OMS/NIH. Per 41<br />

soggetti è stata ottenuta documentazione relativa al primo<br />

riconoscimento INAIL. La riduzione del punteggio <strong>di</strong><br />

valutazione del <strong>danno</strong> stimato secondo i criteri delle tabelle<br />

D.M. 12/07/2000 è del 45.6 ± 20% facendo riferimento<br />

all’effettivo punteggio riconosciuto dall’INAIL e del 41.5 ±<br />

12% rispetto alla stima del <strong>danno</strong> secondo tabelle<br />

internazionali che considerano il grado <strong>di</strong> iperreattività<br />

bronchiale. L’analisi della correlazione delle variabili<br />

caratteristiche del gruppo dei pazienti con la effettiva<br />

valutazione del <strong>danno</strong> dell’INAIL sec. i criteri del T.U. n.<br />

1124/65 in<strong>di</strong>ca che non vi è associazione significativa (r=-0.20,<br />

p=0.2) tra grado <strong>di</strong> iperreattività bronchiale aspecifica<br />

misurata con il test con metacolina (espressa come PD 20 FEV1,<br />

dose in grado <strong>di</strong> provocare una caduta del 20% del FEV1) e<br />

punteggio realmente riconosciuto dall’Istituto Assicuratore. Un<br />

grado <strong>di</strong> associazione significativo (p< 0.05) è stato invece<br />

osservato con l’età al momento della <strong>di</strong>agnosi (r=0.37, p=0.017)<br />

e con gli anni <strong>di</strong> esposizione (r=0.34, p=0.034). I risultati <strong>di</strong><br />

questa indagine evidenziano una significativa <strong>di</strong>fferenza tra le<br />

valutazioni del <strong>danno</strong> secondo i criteri della recente <strong>di</strong>sciplina<br />

indennitaria non solo nei confronti delle valutazioni con criteri<br />

internazionali, ma anche rispetto alla pratica INAIL del<br />

passato, e questo nel senso <strong>di</strong> minor tutela per l’assicurato. Il<br />

test con metacolina, analogamente a quanto avviene secondo<br />

tabelle internazionali, potrebbe essere impiegato come in<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> riferimento per la valutazione del <strong>danno</strong> <strong>biologico</strong>.<br />

Parole chiave: asma <strong>professionale</strong>, <strong>danno</strong> <strong>biologico</strong>, valutazione<br />

<strong>danno</strong>.<br />

ABSTRACT. www.gimle.fsm.it<br />

OCCUPATIONAL ASTHMA AND BIOLOGICAL DAMAGE: ADEQUATE<br />

COMPENSATION? The evaluation of the damage to biological and<br />

relational capacities of the subject is the novel approach of the<br />

Italian Insurance Regulation Decree N° 38/2000 for<br />

compensating occupational asthma (OA). In this study we aimed<br />

to apply retrospectively the novel rating system to mild OA. From<br />

a data base of 201 <strong>di</strong>agnosis of OA collected in the 1987-97<br />

decade 85 eligible consecutive cases of mild asthma accor<strong>di</strong>ng to<br />

the criteria of NIH/WHO guidelines on asthma were stu<strong>di</strong>ed.<br />

Records on compensation were documented for 41 subjects. The<br />

average <strong>di</strong>fference between novel scales and the actual rating<br />

in<strong>di</strong>vidually assessed by Italian National Agency for<br />

compensation through criteria used at that time was 45.6 ± 20%.<br />

The average <strong>di</strong>fference between novel scales and rating<br />

calculated with guidelines considering the measurement of nonspecific<br />

bronchial hyperreactivity developed by international<br />

experts and American Thoracic Society, endorsed by American<br />

Me<strong>di</strong>cal Association, was 41.5 ± 12%. Within the actual rating<br />

in<strong>di</strong>vidually assessed with previous Italian Insurance criteria no<br />

significant relationship (r= -0.20, p= 0,2) was shown with<br />

bronchial responsiveness to methacoline expressed as<br />

provocative dose causing a 20% fall in FEV1 (PD 20 FEV1 µg of<br />

mch). A significant (p5000 Da) o basso peso molecolare<br />

sono in grado <strong>di</strong> causare asma <strong>professionale</strong> con evidenza<br />

clinica o epidemiologica. Recentemente sono stati<br />

passati in rassegna agenti nuovi o già noti in grado <strong>di</strong> causare<br />

asma <strong>professionale</strong>, ed inoltre alcune mansioni con<br />

esposizione simultanea in cui la sensibilizzazione può essere<br />

indotta dall’interazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti sostanze (4). È<br />

stato più volte accertato che un elevato numero <strong>di</strong> soggetti<br />

sensibilizzatisi ad agenti occupazionali non va incontro<br />

a guarigione dopo la cessazione dell’esposizione all’agente<br />

scatenante; la persistenza <strong>di</strong> iperreattività bronchiale<br />

aspecifica è frequente ed è associata ad una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

infiammazione cronica delle vie aeree (5, 6). L’asma <strong>professionale</strong><br />

può <strong>di</strong>ventare una malattia cronica altamente invalidante<br />

(7). Una case review multicentrica italiana sulla<br />

stratificazione della gravità nell’asma <strong>professionale</strong> ha evidenziato<br />

nella maggior parte dei pazienti il riscontro <strong>di</strong><br />

asma <strong>di</strong> grado lieve al momento della <strong>di</strong>agnosi (8).


436 G Ital Med Lav Erg 2003; 25:4<br />

www.gimle.fsm.it<br />

Il Decreto Legislativo n° 38 del 23.2.2000 ha riformulato<br />

l’intervento previdenziale in materia <strong>di</strong> tutela delle<br />

malattie professionali e degli infortuni sul lavoro.<br />

L’oggetto della tutela previdenziale è il <strong>danno</strong> <strong>biologico</strong><br />

inteso come menomazione dell’integrità psico-fisica, suscettibile<br />

<strong>di</strong> accertamento me<strong>di</strong>co-legale. Viene importato<br />

all’interno della tutela INAIL non più il concetto <strong>di</strong><br />

<strong>danno</strong> all’attitu<strong>di</strong>ne lavorativa, ma quello <strong>di</strong> <strong>danno</strong> alla<br />

persona nel suo insieme. Le menomazioni che determinano<br />

una percentuale <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà inferiore al 6% non<br />

vanno incontro ad indennizzo; per gra<strong>di</strong> compresi dal 6 al<br />

15% viene erogato un indennizzo in capitale a ristoro del<br />

solo <strong>danno</strong> <strong>biologico</strong>, mentre per gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà uguali<br />

o superiori al 16% è previsto un indennizzo in ren<strong>di</strong>ta,<br />

<strong>di</strong> cui una quota per ristoro del <strong>danno</strong> <strong>biologico</strong> ed una<br />

quota aggiuntiva per ristoro delle conseguenze patrimoniali.<br />

I nuovi strumenti <strong>di</strong> regolamentazione dell’indennizzo<br />

in ambito INAIL sono stati promulgati con Decreto<br />

Ministeriale 12/7/2000, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale<br />

n. 172 del 25/7/2000; pertanto si applica per le<br />

malattie professionali denunciate a decorrere da tale data<br />

e l’impatto <strong>di</strong> tale normativa nella pratica quoti<strong>di</strong>ana è ormai<br />

<strong>di</strong>ffusamente percepito anche nel momento applicativo<br />

giu<strong>di</strong>ziario. Specifiche tabelle <strong>di</strong> menomazioni per la<br />

prima volta prevedono espressamente l’asma bronchiale.<br />

Le voci attinenti stato <strong>di</strong> sensibilizzazione, crisi asmatiche,<br />

asma, stato <strong>di</strong> male asmatico e le relative percentuali<br />

<strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà sono riportate in Tab. I. Per l’asma vengono<br />

in<strong>di</strong>viduate 4 classi con determinate percentuali <strong>di</strong><br />

<strong>danno</strong> <strong>biologico</strong> in corrispondenza della riduzione percentuale<br />

dell’in<strong>di</strong>ce FEV1 (Tab. II). La valutazione delle<br />

conseguenze patrimoniali avviene me<strong>di</strong>ante l’attribuzione<br />

<strong>di</strong> coefficienti che valutano l’attività svolta al momento<br />

della denuncia e la categoria <strong>di</strong> appartenenza, cioè il<br />

complesso delle attività adeguate al patrimonio bio-attitu<strong>di</strong>nale-<strong>professionale</strong><br />

del soggetto (9, 10).<br />

Tabella I. Voci tabellari e percentuali delle menomazioni<br />

relative all’asma del D.M. 12/7/2000<br />

N. %<br />

337 Stato <strong>di</strong> sensibilizzazione ad allergeni Fino a 5<br />

con risposta dell’apparato respiratorio,<br />

eccezionali episo<strong>di</strong> anafilattici<br />

338 Crisi asmatiche documentate con assenza Fino a 8<br />

<strong>di</strong> deficit ventilatorio nel periodo intercritico,<br />

a seconda della frequenza delle<br />

riacutizzazioni e dell’entità della crisi<br />

339 <strong>Asma</strong>, prima classe secondo i parametri Fino a 20<br />

<strong>di</strong> cui all’all. 2 parte B<br />

340 <strong>Asma</strong>, seconda classe secondo i parametri Fino a 35<br />

<strong>di</strong> cui all’all. 2 parte B<br />

341 <strong>Asma</strong>, terza classe secondo i parametri Fino a 60<br />

<strong>di</strong> cui all’all. 2 parte B<br />

342 <strong>Asma</strong>, quarta classe secondo i parametri > 60<br />

<strong>di</strong> cui all’all. 2 parte B<br />

343 Stato <strong>di</strong> male asmatico, a seconda della > 70<br />

insufficienza ventilatoria, della natura e della<br />

gravità delle complicanze extrapolmonari<br />

Tabella II. Tabella allegata al D.M. 12/7/2000<br />

sull’asma con riferimento all’in<strong>di</strong>ce FEV1<br />

Lo scopo <strong>di</strong> questa indagine era <strong>di</strong> applicare retrospettivamente<br />

la innovativa <strong>di</strong>sciplina indennitaria alle forme<br />

<strong>di</strong> più frequente riscontro <strong>di</strong>agnostico <strong>di</strong> asma <strong>professionale</strong>,<br />

le forme lievi. Le misure dei reali riconoscimenti del<br />

<strong>danno</strong> effettuati dall’Istituto Assicuratore secondo criteri<br />

regolamentati dal Testo Unico n. 1124/65 sono state confrontate<br />

sia con valutazioni calcolate in base alle specifiche<br />

tabelle <strong>di</strong> menomazione previste per l’asma dal D.M.<br />

12/7/2000 utilizzate in ambito INAIL, sia con valutazioni<br />

calcolate secondo i principali criteri su cui convergono i<br />

consensi <strong>di</strong> esperti e associazioni internazionali <strong>di</strong> settore.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong><br />

Da un data base <strong>di</strong> 201 <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> asma <strong>professionale</strong><br />

effettuate presso l’Unità Operativa <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina del Lavoro<br />

dell’Istituto Scientifico <strong>di</strong> Cassano Murge (Bari) della<br />

Fondazione S. Maugeri nel periodo 1987-97 (totale <strong>di</strong>agnosi<br />

n =6741) sono stati inclusi nel gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o 85<br />

casi consecutivi che presentavano le seguenti caratteristiche:<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> asma me<strong>di</strong>ante positività al test <strong>di</strong> broncoreattività<br />

aspecifica con metacolina (PD 20 FEV1 < 1200<br />

mcg), <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> asma lieve livello 1 o 2 secondo i criteri<br />

OMS/NIH (11) (livello 1 lieve intermittente: sintomi intermittenti<br />

< <strong>di</strong> 1 volta alla settimana, riacutizzazioni brevi da<br />

poche ore a pochi giorni, sintomi <strong>di</strong> asma notturno < 2 volte<br />

al mese e FEV1 > 80% teorico, livello 2 lieve persistente<br />

con sintomi > <strong>di</strong> 1 volta alla settimana ma < 1 volta al<br />

giorno, le riacutizzazioni possono turbare il sonno e la


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www.gimle.fsm.it<br />

normale attività, sintomi <strong>di</strong> asma notturno > 2 volte al mese<br />

e FEV1 > 80% teorico), esposizione lavorativa ad agente<br />

noto come causa <strong>di</strong> asma <strong>professionale</strong>, comparsa dell’asma<br />

dopo l’inizio dell’attività lavorativa implicata come<br />

scatenante, associazione tra asma e lavoro <strong>di</strong>mostrata me<strong>di</strong>ante<br />

test specifico (12, 13, 14).<br />

Nel corso <strong>di</strong> successivo controllo in follow up oppure<br />

me<strong>di</strong>ante questionario postale per 41 soggetti è stata ottenuta<br />

documentazione relativa al primo riconoscimento<br />

INAIL (è stato considerato il primo valore percentuale attribuito<br />

in<strong>di</strong>vidualmente dalla sede <strong>di</strong> competenza in seguito<br />

all’inoltro del primo certificato <strong>di</strong> malattia <strong>professionale</strong>).<br />

I valori <strong>di</strong> FEV1 misurati al momento della <strong>di</strong>agnosi<br />

erano espressi in valore assoluto e come percentuale del<br />

teorico (15). Il test <strong>di</strong> broncoreattività aspecifica con metacolina<br />

veniva effettuato quando il FEV1 <strong>di</strong> base era uguale<br />

o maggiore dell’80% del teorico, me<strong>di</strong>ante dosimetro e<br />

secondo procedure normalizzate (16). L’ipereattività bronchiale<br />

veniva espressa come dose in mcg <strong>di</strong> metacolina in<br />

grado <strong>di</strong> provocare un decremento del 20% del FEV1<br />

(PD 20 FEV1).<br />

Come percentuale <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà secondo il DM 12.7.00<br />

è stato attribuito a tutti i casi il <strong>danno</strong> massimo in<strong>di</strong>cato alla<br />

voce 338 (crisi asmatiche con assenza <strong>di</strong> deficit ventilatorio<br />

nel periodo intercritico, a seconda della frequenza<br />

delle riacutizzazioni e dell’entità delle crisi). Per il calcolo<br />

della percentuale <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà secondo criteri internazionali<br />

è stato applicato un sistema tabellare riportato più volte<br />

in letteratura (17, 18, 19) che considera grado <strong>di</strong> iperreattività<br />

bronchiale aspecifica misurato con metacolina, uso<br />

<strong>di</strong> farmaci e ostruzione <strong>di</strong> base.<br />

Per l’analisi statistica le variabili continue sono state<br />

espresse come me<strong>di</strong>a ± deviazione standard. Le variabili<br />

continue che non presentavano <strong>di</strong>stribuzione normale sono<br />

state espresse come me<strong>di</strong>ana con in<strong>di</strong>cazione del 25°-75°<br />

percentile. L’associazione tra variabili continue è stata<br />

analizzata me<strong>di</strong>ante correlazione lineare <strong>di</strong> Pearson. La<br />

correlazione tra variabili continue non <strong>di</strong>stribuite normalmente<br />

è stata analizzata me<strong>di</strong>ante correlazione per ranghi<br />

<strong>di</strong> Spearman. È stato considerato statisticamente significativo<br />

un valore <strong>di</strong> p < 0.05.<br />

Risultati<br />

Le caratteristiche dei pazienti sono riportate in Tab. III.<br />

In particolare nessuno dei soggetti presentava un’ostruzione<br />

<strong>di</strong> base (FEV1% oss/teor 94 ± 16) ed il valore <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ana<br />

del PD 20 FEV1 al test <strong>di</strong> broncoreattività aspecifica<br />

era <strong>di</strong> 170 mcg <strong>di</strong> metacolina (25°-75° percentile: 60-600).<br />

Erano maggiormente rappresentate le asme da sostanze a<br />

basso peso molecolare (74%) rispetto alle asme da sostanze<br />

ad elevato peso molecolare (26%). Gli agenti eziologici<br />

implicati erano isocianati, farina <strong>di</strong> frumento, derivati<br />

animali e vegetali, enzimi proteolitici, lattice, altri.<br />

La valutazione me<strong>di</strong>a del <strong>danno</strong> percentuale effettivamente<br />

riconosciuto dall’INAIL ed i valori stimati secondo<br />

criteri internazionali sono riportati in Tab. III. La riduzione<br />

del punteggio <strong>di</strong> valutazione del <strong>danno</strong> stimato secondo<br />

Tabella III. Caratteristiche dei pazienti (n=41)<br />

Età alla <strong>di</strong>agnosi (me<strong>di</strong>a±dev standard) 39±10 aa<br />

Anni <strong>di</strong> esposizione (me<strong>di</strong>a±dev standard) 16.9±9.8 aa<br />

Soggetti atopici (%) 22<br />

Fumatori o ex-fumatori (%) 41<br />

Fumo (pack/year, me<strong>di</strong>ana, 25°-75° percentile) 4,25 (0-10)<br />

Altezza (me<strong>di</strong>a±dev standard) 164±7 cm<br />

FEV1% oss/teor (me<strong>di</strong>a±dev standard) 94±16<br />

PD 20 FEV1, mcg metacolina<br />

(me<strong>di</strong>ana, 25°-75° percentile) 170 (60-600)<br />

Valutazione <strong>danno</strong> % INAIL sec.T.U. n.1124/65<br />

(me<strong>di</strong>a±dev standard) 18,7±13.6<br />

Stima valutazione <strong>danno</strong> % sec. criteri int.li<br />

(me<strong>di</strong>a±dev standard) 14±2.5<br />

Stima valutazione <strong>danno</strong> % sec. D.M. 12/7/00 8 (default)<br />

i criteri delle tabelle D.M. 12/07/2000 è del 45.6 ± 20% facendo<br />

riferimento all’effettivo punteggio riconosciuto dall’INAIL<br />

e del 41.5 ± 12% rispetto alla stima del <strong>danno</strong> secondo<br />

tabelle internazionali che considerano il grado <strong>di</strong><br />

iperreattività bronchiale misurato con metacolina. Le <strong>di</strong>fferenze<br />

in misure assolute sono riportate in Tab. IV.<br />

L’analisi della associazione delle variabili caratteristiche<br />

del gruppo dei pazienti con la effettiva valutazione del<br />

<strong>danno</strong> dell’INAIL sec. i criteri del T.U. n. 1124/65 è riportata<br />

in Tab. V ed in<strong>di</strong>ca in particolare che non vi è associazione<br />

statisticamente significativa (r=-0.20) tra grado <strong>di</strong><br />

iperreattività bronchiale aspecifica misurata con il test con<br />

metacolina (espressa come dose in grado <strong>di</strong> provocare una<br />

caduta del 20% del FEV1) e punteggio riconosciuto dall’Istituto<br />

Assicuratore. Un grado <strong>di</strong> associazione significativo<br />

(p


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www.gimle.fsm.it<br />

Discussione<br />

Nella pratica quoti<strong>di</strong>ana me<strong>di</strong>co-assicurativa si cerca <strong>di</strong><br />

collocare la valutazione del <strong>danno</strong> del caso concreto all’interno<br />

degli strumenti tabellari della norma. In questa<br />

indagine abbiamo applicato retrospettivamente la recente<br />

<strong>di</strong>sciplina indennitaria alle forme lievi <strong>di</strong> asma <strong>professionale</strong>,<br />

le forme <strong>di</strong> più frequente riscontro <strong>di</strong>agnostico. I reali<br />

riconoscimenti del <strong>danno</strong> effettuati dall’Istituto Assicuratore<br />

secondo criteri regolamentati dal Testo Unico n.<br />

1124/65 sono stati confrontati sia con valutazioni calcolate<br />

in base alle specifiche tabelle <strong>di</strong> menomazione previste<br />

per l’asma dal D.M. 12/7/2000 utilizzate in ambito INAIL,<br />

sia con valutazioni calcolate secondo i principali criteri su<br />

cui convergono i consensi <strong>di</strong> esperti e associazioni internazionali<br />

del settore.<br />

Le statistiche descrittive <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o evidenziano<br />

una significativa <strong>di</strong>fferenza in senso riduttivo delle valutazioni<br />

del <strong>danno</strong> stimate secondo la recente <strong>di</strong>sciplina indennitaria<br />

non solo nei confronti <strong>di</strong> una stima <strong>di</strong> valutazioni<br />

con criteri internazionali ma anche nei confronti dei criteri<br />

impiegati dall’INAIL sino al D.M. 12/7/2000.<br />

Fra i limiti <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o vi è l’approccio retrospettivo<br />

su comparazioni <strong>di</strong> valutazioni me<strong>di</strong>co-legali in parte<br />

prodotte da calcolo tabellare pseudoquantitativo. Le valutazioni<br />

del <strong>danno</strong>, invece, non possono che essere un processo<br />

integrativo, multifattoriale e personalizzato da effettuare<br />

caso per caso con la effettiva conoscenza dell’impatto<br />

reale dell’affezione sull’in<strong>di</strong>viduo nella sua totalità.<br />

Stu<strong>di</strong> condotti in vari Paesi hanno <strong>di</strong>mostrato che una<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> asma <strong>professionale</strong> può condurre a serie conseguenze<br />

con implicazioni <strong>di</strong> tipo socio-economico (20,<br />

21, 22, 23, 24). In un recente stu<strong>di</strong>o condotto in Italia da<br />

Moscato e Coll. circa il 50% dei soggetti affetti che a <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> un anno dalla <strong>di</strong>agnosi aveva abbandonato l’esposizione<br />

lavorativa scatenante presentava un miglioramento<br />

clinico del quadro, ma un deterioramento delle con<strong>di</strong>zioni<br />

socioeconomiche, con elevati livelli <strong>di</strong> sottoccupazione<br />

e significativa riduzione del red<strong>di</strong>to derivante dall’attività<br />

lavorativa (25).<br />

È stato <strong>di</strong>mostrato che, anche in assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrabile<br />

asma <strong>professionale</strong>, i soli sintomi <strong>di</strong> asma correlati all’attività<br />

lavorativa sono associati a significative conseguenze<br />

socioeconomiche(26). I soggetti indennizzati per<br />

asma <strong>professionale</strong> in USA vanno incontro a tassi più elevati<br />

<strong>di</strong> ospedalizzazione per asma, per malattie respiratorie<br />

e per tutte le cause (27). L’asma in occasione <strong>di</strong> lavoro può<br />

condurre a conseguenze gravi quali sindrome da <strong>di</strong>stress<br />

respiratorio o esito fatale (28, 29, 30). Sono stati riportati<br />

eccessi <strong>di</strong> mortalità rispetto alla popolazione generale per<br />

malattie respiratorie, in particolare per asma, tra i soggetti<br />

affetti da asma correlata al lavoro anche in assenza <strong>di</strong> riesposizione<br />

(31). È necessario che il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> valutazione<br />

del <strong>danno</strong> nell’asma <strong>professionale</strong> consideri adeguatamente<br />

gli aspetti prognostici.<br />

Non vi sono linee guida ufficiali in ambito europeo sulla<br />

<strong>di</strong>sciplina indennitaria per l’asma <strong>professionale</strong>, e si ritiene<br />

da più parti che in generale i soggetti affetti da asma<br />

<strong>professionale</strong> non siano tuttora indennizzati in modo ade-<br />

guato (32). L’asma ha caratteristiche peculiari che la <strong>di</strong>stinguono<br />

dalle altre malattie respiratorie: ostruzione variabile,<br />

possibile risposta alla terapia, assenza <strong>di</strong> alterazioni<br />

ra<strong>di</strong>ologiche nelle fasi iniziali-interme<strong>di</strong>e, possibilità <strong>di</strong> innesco<br />

da parte <strong>di</strong> molteplici fattori in presenza <strong>di</strong> iperreattività<br />

bronchiale aspecifica (33). La correlazione tra severità<br />

dell’asma e iperreattività bronchiale è <strong>di</strong> comune riscontro<br />

negli asmatici (34), pur tuttavia vi possono essere<br />

alcuni casi <strong>di</strong> asma <strong>professionale</strong> senza iperreattività bronchiale<br />

(35). L’iperreattività bronchiale è da tempo considerata<br />

insieme al calibro delle vie aeree ed alla terapia necessaria<br />

per il controllo dell’asma (secondo l’ultima versione<br />

<strong>di</strong>sponibile delle linee guida internazionali) tra i parametri<br />

principali nella valutazione del <strong>danno</strong> (17, 36) e <strong>di</strong> recente<br />

questo è stato confermato da esperti e da associazioni internazionali<br />

(37, 38). I sistemi tabellari che considerano<br />

questi tre parametri bene correlano con il grado <strong>di</strong> infiammazione<br />

delle vie aeree (39). Il calibro delle vie aeree è<br />

spesso normale al momento della definizione <strong>di</strong>agnostica e<br />

vi è una tendenza generale nei paesi industrializzati ad una<br />

identificazione precoce dei casi, verosimile effetto dei programmi<br />

<strong>di</strong> sorveglianza sanitaria (40). L’analisi della correlazione<br />

<strong>di</strong> alcune delle variabili che caratterizzano il<br />

gruppo <strong>di</strong> pazienti da noi stu<strong>di</strong>ati con la reale valutazione<br />

del <strong>danno</strong> effettuata dell’INAIL sec. T.U. n. 1124/65 in<strong>di</strong>ca<br />

che vi è poca o nessuna associazione tra grado <strong>di</strong> iperreattività<br />

bronchiale aspecifica misurata con il test con metacolina<br />

(espressa come dose in grado <strong>di</strong> provocare una caduta<br />

del 20% del FEV1) e punteggio riconosciuto dall’Istituto<br />

Assicuratore. Un grado <strong>di</strong> associazione statisticamente<br />

significativo è stato invece osservato con l’età al momento<br />

della <strong>di</strong>agnosi e con l’anzianità lavorativa.<br />

La struttura tabellare per l’asma del recente <strong>di</strong>spositivo<br />

indennitario D.M. 12/7/2000 utilizzato in ambito INAIL è<br />

in fasce valutative e la gravità viene quantificata anche sulla<br />

intensità e frequenza delle crisi. Circa i principi e le modalità<br />

d’uso della tabella delle menomazioni prevista per<br />

l’asma è stato precisato che quella riportata nella voce tabellare<br />

può non essere l’unica ed esclusiva formulazione<br />

in<strong>di</strong>cativa del <strong>danno</strong> e possono essere manifesti anche altri<br />

aspetti clinico <strong>di</strong>sfunzionali che possono essere considerati<br />

ai fini della stima percentuale, in ogni caso tutti questi altri<br />

elementi dovranno essere utilizzati a conferma del <strong>danno</strong><br />

massimo in<strong>di</strong>cato dalla voce (10); il legislatore ha introdotto<br />

infatti l’espressione ‘fino a’ intendendo in<strong>di</strong>care in<br />

tal modo il limite massimo <strong>di</strong> valutazione. Tuttavia frequenza<br />

e intensità delle crisi documentate dal numero <strong>di</strong><br />

volte in cui è stato necessario ricorrere per esempio al<br />

Pronto Soccorso possono non riflettere la gravità dell’affezione.<br />

Possono solo in<strong>di</strong>care che la malattia non è adeguatamente<br />

controllata o che vi è <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso presso<br />

strutture specialistiche per controlli perio<strong>di</strong>ci (41). Vi possono<br />

essere pazienti gravi a domicilio ma ben controllati<br />

dalla terapia. Un parametro clinico consigliabile da considerare<br />

può essere il grado <strong>di</strong> limitazione delle abituali attività<br />

(41, 42). L’oggetto della tutela previdenziale del<br />

D.L.vo n° 38 del 23.2.2000 è il <strong>danno</strong> <strong>biologico</strong> inteso come<br />

menomazione dell’integrità psico-fisica, suscettibile <strong>di</strong><br />

accertamento me<strong>di</strong>co-legale. Esiste ormai una grande attesa<br />

sociale nei confronti <strong>di</strong> un tempestivo ed adeguato tra-


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www.gimle.fsm.it<br />

sferimento delle migliori evidenze scientifiche alla pratica<br />

me<strong>di</strong>ca in tutti i suoi settori per fronteggiare la limitazione<br />

delle risorse, applicando ciò sia al paziente in<strong>di</strong>viduale<br />

(evidence-based me<strong>di</strong>cine), sia alle decisioni assistenziali<br />

in generale (evidence-based health care). Il grado <strong>di</strong> iperreattività<br />

bronchiale a stimoli presenti negli ambienti <strong>di</strong> lavoro<br />

e <strong>di</strong> vita può essere misurato in modo obiettivo me<strong>di</strong>ante<br />

il test con metacolina. Tale test è semplice, ben standar<strong>di</strong>zzato<br />

e riproducibile. L’evidenza del nostro stu<strong>di</strong>o<br />

supporta il consenso internazionale affinché l’iperreattività<br />

bronchiale aspecifica, misurata me<strong>di</strong>ante test con metacolina,<br />

venga presa in considerazione nelle valutazioni tabellari<br />

del <strong>danno</strong> <strong>biologico</strong> per l’asma. Il test con metacolina<br />

potrebbe essere impiegato come preciso in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> riferimento<br />

analogamente, per esempio, a quanto già avviene in<br />

tabella con l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> massa corporea per l’obesità. Il <strong>danno</strong><br />

attualmente stimato in misura fino all’8% dalla tabella<br />

(voce N° 338) potrebbe essere integrato dal <strong>danno</strong> misurato<br />

dalla PD 20 FEV1, cioè dalla dose <strong>di</strong> metacolina in grado<br />

<strong>di</strong> provocare una caduta del 20% del FEV1. Qualora non<br />

effettuabile per presenza <strong>di</strong> ostruzione <strong>di</strong> base andrebbe<br />

adeguatamente valutata sia l’entità della reversibilità del<br />

FEV1 alla prova farmaco<strong>di</strong>namica con bronco<strong>di</strong>latatore<br />

sia l’uso <strong>di</strong> farmaci con particolare riferimento agli steroidei<br />

topici (32).<br />

L’intento legislativo del decreto n. 38/2000 è <strong>di</strong> porre<br />

la persona al centro del sistema con adeguata tutela assicurativa<br />

delle conseguenze economiche, patrimoniali derivanti<br />

dalla menomazione; vale a <strong>di</strong>re che la ren<strong>di</strong>ta erogata<br />

dovrebbe ristorare le conseguenze menomative che incidono<br />

sulla persona (<strong>danno</strong> <strong>biologico</strong>) e le conseguenze che<br />

quella menomazione ha sullo svolgimento della attività <strong>di</strong><br />

lavoro svolta dalla persona medesima al momento del fatto<br />

(<strong>danno</strong> patrimoniale) (10). Per gra<strong>di</strong> compresi dal 6 al<br />

15% viene erogato un indennizzo in capitale che può essere<br />

integrato una sola volta da un ulteriore indennizzo, a ristoro<br />

del solo <strong>danno</strong> <strong>biologico</strong> senza quota aggiuntiva per<br />

ristoro delle conseguenze patrimoniali. Si è cioè all’interno<br />

<strong>di</strong> una fascia <strong>di</strong> valutazione provvisoria non adeguatamente<br />

potenziabile in cui viene escluso l’indennizzo in<br />

ren<strong>di</strong>ta. Il legislatore ha presunto che al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> tale soglia<br />

non sussista un <strong>danno</strong> in termini <strong>di</strong> ridotto guadagno.<br />

Tale presunzione mal si adatta alla malattia asmatica. Si<br />

potrà comunque obiettare che comunque in generale il Decreto<br />

introduce una tutela più ampia rispetto al passato riducendo<br />

la franchigia dal 10% al 5%. Occorre invece far<br />

rilevare che, sempre in generale, per le lesioni <strong>di</strong> entità minore<br />

a carico <strong>di</strong> vari apparati la percentuale <strong>di</strong> valutazione<br />

è stata <strong>di</strong>mezzata, al pari della soglia <strong>di</strong> franchigia con<br />

dubbio vantaggio per il lavoratore (43).<br />

In particolare una sindrome asmatica con iperreattività<br />

severa non solo può pregiu<strong>di</strong>care gravemente l’attività<br />

svolta, ma anche non consentire altre attività della categoria<br />

<strong>di</strong> appartenenza, cioè il complesso delle attività adeguate<br />

al patrimonio bio-attitu<strong>di</strong>nale del soggetto. L’iperreattività<br />

aspecifica conduce ad una minor tolleranza nei<br />

confronti <strong>di</strong> numerosi agenti, in<strong>di</strong>pendentemente dalla sensibilizzazione<br />

specifica. Le riacutizzazioni e l’aggravamento<br />

<strong>di</strong> una sindrome asmatica attraverso stimoli non<br />

specifici (gas o vapori irritanti, polveri, variazioni micro-<br />

climatiche, broncospasmo da sforzo) spesso rappresentano<br />

un problema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile soluzione nel ricollocamento lavorativo.<br />

È ben definito per esempio che l’anidride solforosa<br />

e il cloro, presenti in numerosi processi industriali, inducono<br />

broncospasmo in soggetti asmatici a concentrazioni<br />

ambientali ben minori rispetto a soggetti senza iperreattività<br />

bronchiale aspecifica (44, 45). Anche l’uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi<br />

<strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale per l’apparato respiratorio<br />

comporta adeguata valutazione <strong>di</strong> tolleranza per l’asmatico<br />

(46). Possono essere pertanto compromesse le potenzialità<br />

lavorative e cioè la ricollocabilità del soggetto. L’asma,<br />

anche in assenza <strong>di</strong> ostruzione <strong>di</strong> base, è una lesione<br />

dell’integrità psico-fisica suscettibile <strong>di</strong> accertamento me<strong>di</strong>co-legale<br />

che può incidere significativamente sulla possibilità<br />

<strong>di</strong> riproporsi sul mercato del lavoro e sulla capacità<br />

<strong>di</strong> produrre red<strong>di</strong>to. L’attuale impianto tabellare esclude<br />

l’asmatico che non presenti un’ostruzione <strong>di</strong> base dalla<br />

corresponsione <strong>di</strong> una prestazione economica che garantisca<br />

sostegno nel tempo e dagli interventi <strong>di</strong> supporto e dai<br />

servizi cui si fa riferimento nella tabella dei coefficienti (in<br />

buona sostanza le modalità con cui la legge n. 68/1999 prevede<br />

il collocamento mirato del <strong>di</strong>sabile).<br />

I dati provenienti da questa indagine evidenziano una<br />

significativa <strong>di</strong>fferenza tra i dati delle valutazioni del <strong>danno</strong><br />

secondo i criteri della recente <strong>di</strong>sciplina indennitaria<br />

non solo nei confronti delle valutazioni con criteri internazionali,<br />

ma anche rispetto alla pratica INAIL del passato, e<br />

questo nel senso <strong>di</strong> minor tutela per l’assicurato. Ciò suggerirebbe<br />

come auspicabile uno specifico monitoraggio <strong>di</strong><br />

verifica da parte dell’Istituto Assicuratore sulla correttezza<br />

e tenuta dell’impianto valutativo tabellare della recente<br />

sperimentale <strong>di</strong>sciplina indennitaria applicata all’asma. È<br />

verosimile che la raccolta <strong>di</strong> dati al momento della <strong>di</strong>agnosi<br />

in modo normalizzato sul territorio nazionale ed il<br />

confronto con altri contesti internazionali possa fornire ulteriori<br />

informazioni sull’adeguatezza dei criteri valutativi<br />

del <strong>danno</strong> nell’asma <strong>professionale</strong>, finalizzando all’eventuale<br />

emanazione <strong>di</strong> previste <strong>di</strong>sposizioni correttive e integrative<br />

(L. n. 144/1999, art. 55, comma 2).<br />

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Richiesta estratti: Dr. M. Carino - Fondazione Salvatore Maugeri, IRCCS, Istituto <strong>di</strong> Cassano Murge - Unità Operativa <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />

del Lavoro - Via per Mercadante Km 2 - 70020 Cassano Murge (Bari), Italy - e-mail: mcarino@fsm.it

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