02 Relazione del Segretario.pdf - BOLbusiness

RELAZIONE DEL SEGRETARIO
SULL’ATTIVITÀ ACCADEMICA
svolta dell’anno 2006
PREMESSA
Dopo il trasferimento degli uffici di segreteria in Palazzo Bonoris
avvenuto nell’ottobre 2005 e che di fatto ha sancito il definitivo
cambiamento della sede accademica, nonostante non sia
mai stato dato inizio ai lavori di restauro e di recupero necessari,
l’Ateneo ha ripreso e proseguito le proprie attività pubbliche.
Sono continuati i reciproci scambi di informazioni, circa le
programmate attività culturali, con Istituzioni analoghe alla
nostra, con Istituti universitari italiani e stranieri e con singoli
studiosi; altrettanto dicasi per gli scambi delle pubblicazioni
accademiche, con il risultato di un costante incremento
della nostra biblioteca che, via via, si arricchisce di nuove serie
periodiche e monografiche. Biblioteca che si arricchisce
anche grazie alle donazioni di privati (basti qui ricordare la
biblioteca Bruno Boni, la raccolta Gaetano Panazza, il fondo
librario Pier Carlo Federici, il fondo documentale Daniele
Bonicelli Reggio, quello di Luigi Re, e ancora, il più recente
quello di Duilio Grazioli). Biblioteca per la quale si auspica
una nuova, definitiva sistemazione e un suo riordinamento

14 RELAZIONE DEL SEGRETARIO
[2
secondo i canoni catalografici e ordinativi di nuova generazione,
cosa che diverrà possibile non appena verranno effettuati
i lavori di recupero strutturale dello spazio a essa destinato,
per i quali sono gia stati approntati e approvati i relativi
progetti. Solo così saremo in grado di esprimere al meglio
la nostra potenzialità offrendo alla Città un importante servizio
culturale.
DIARIO DELLE LETTURE
E DEI PUBBLICI INCONTRI
Venerdì 20 gennaio – Si tiene l’Assemblea straordinaria dei
Soci con il seguente O.d.G.: 1. Comunicazione del Presidente;
2. Modifiche degli artt. 6 e 7 dello Statuto, in tema di elezione
di nuovi soci, proposte dal Consiglio di Presidenza; 3. Modifica
dell’art. 8 dello Statuto, in tema di elezione dei membri del
Consiglio di Presidenza, proposta da dieci soci effettivi.
Venerdì 10 febbraio – L’Accademico prof. Gianpietro Belotti,
studioso di Storia economica e sociale, tiene una pubblica
lettura sul tema: L’universo agrario pacificato di Agostino
Gallo.
L’opera di Agostino Gallo ha costituito una tappa fondamentale
nella storia dell’agricoltura dell’età moderna e le sue
Giornate sono state analizzate per le loro valenze linguistiche,
sociali e per le tecniche agronomiche proposte. Tuttavia
le rappresentazioni del paesaggio agrario e della vita rurale,
con influssi e richiami petrarcheschi, non si fermano solo alla
descrizione del mondo rurale e delle “nuove” pratiche colturali.
Nell’originale concezione del mondo delle Giornate,
infatti, persino la descrizione dell’ambiente viene fatta con gli
occhi dell’anima, lasciando trasparire uno spirito di serenità
che rende questo paesaggio, naturale e umanizzato, una sorta
di paradiso mentale ritrovato, nel quale si dissolvono i conflitti
interiori e sociali. In questa visione fortemente idealizzata
del nuovo mondo rurale, si avverte l’influenza dei circoli
della pre-riforma bresciana, a partire dall’evangelismo di

3] Attività accademica
15
Angela Merici che seppe coniugare rinnovamento interiore e
impegno sociale.
Mercoledì 15 febbraio – In occasione della festa dei Santi
Patroni Faustino e Giovita, in collaborazione con la Fondazione
Civiltà Bresciana, alla presenza delle autorità civili, militari
e religiose della città, si tiene la cerimonia della consegna
del “Premio della Brescianità 2006”. Gli insigniti e le motivazioni
sono: Elena Allegretti, trasfonde le voci del Coro
Isca in palpiti, magie, colori della musica; Renzo Capra, esempio
di energia manageriale produttiva nella municipalizzazione
di Brescia; Franco Nardini, cronista della Storia bresciana
nella sua identità interdisciplinare; Alberto Sorlini,
manca solo lo “scatto” di Man Ray al Museo nazionale della
Fotografia.
Venerdì 10 marzo – Il prof. Antonio Chiesa, docente dell’Università
degli studi di Brescia e cultore della materia, a presentazione
del libro «Parole sulle Pietre» di A. Chiesa e M.
Rigoni Stern, tiene una conferenza su: La memoria storica della
Grande Guerra sull’Altopiano di Asiago.
Nel maggio di novant’anni fa, a un anno dalla dichiarazione
di guerra all’Austria-Ungheria da parte dell’Italia, il generale
A.U. Conrad sferra un poderoso attacco destinato ad occupare
la pianura vicentina e padovana, in modo da isolare il
grosso delle truppe italiane schierate sul fronte dell’Isonzo.
L’attacco coinvolge il settore occidentale del fronte, ma si sviluppa
soprattutto sugli altipiani e sulle montagne posti a cavallo
tra la valle dell’Adige e quella del Brenta. In quei luoghi
la Grande Guerra si è combattuto, ad intervalli, per quarantuno
mesi. A distanza di novant’anni i segni delle battaglie (trincee,
accampamenti, depositi...) sono ormai scomparsi. Rimangono
le scritte sulle pietre (italiane, austriache, ma anche slovene,
croate, bosniache, inglesi e francesi) che, insieme alle strade
e a pochi sopravvissuti cimiteri, segnano le vie sulle quali
passarono gli eserciti, le zone dove questi trascorsero i lunghi
inverni nella neve, e ricordano i caduti tra le decine di migliaia
di morti delle due parti.

16 RELAZIONE DEL SEGRETARIO
[4
Venerdì 17 marzo – L’accademico prof. Marco Rossi, docente
di Storia dell’Arte Medievale nell’Università Cattolica,
tiene una pubblica lettura su: Le Cattedrali e il Broletto di Brescia
fra XII e XIV Secolo.
Il particolare legame esistente tra le Cattedrali e il Broletto
di Brescia, che contribuisce in maniera decisiva a qualificare il
centro storico della Città, affonda le sue radici nella complessa
articolazione delle forze civili e religiose impegnate a definirne
il volto medievale. La rilevanza civica assunta dalle Cattedrali
nel XII secolo lascia spazio in quello successivo al nuovo
Broletto, la cui costruzione e decorazione procede in rapporto
ad alcuni interventi documentabili nel complesso episcopale,
fino a giungere, con Berardo Maggi, vescovo e signore
della Città, a un’unità inscindibile di committenze architettoniche
e pittoriche.
Giovedì 30 marzo – La prof.ssa Simona Gavinelli, docente
di Paleografia presso l’Università Cattolica e il dott. Alberto
Zaina, ricercatore archivista, tengono una pubblica lettura sul
tema: A cinquecento anni dalla prima edizione dell’Opera
Omnia di San Lorenzo Giustiniani.
Il 28 marzo 1506 veniva edita in Brescia, per i tipi di Angelo
Britannico, l’Opera omnia di San Lorenzo Giustiniani primo
patriarca di Venezia, edita da Girolamo Cavalli, priore di
San Pietro in Oliveto e generale della Congregazione di San
Giorgio in Alga di Venezia (poi prevosto in Sant’Agata), a cui
appartennero Lorenzo Giustiniani e Gabriele Condulmer (papa
Eugenio IV). La ricerca condotta da Simona Gavinelli e da
Alberto Zaina ha permesso di individuare alcuni dei codici, presenti
in Queriniana, utilizzati per l’edizione a stampa e di porre
in risalto l’opera di Girolamo Cavalli, fornendo su questa
base, e su nuovi dati archivistici, un contributo per conoscere
la vita e l’opera di un prelato umanista del Cinquecento, promotore
della costruzione di San Pietro in Oliveto, “terzo polo”
insieme ai “Miracoli” e alla “Loggia” dell’architettura e della
scultura del primo Rinascimento a Brescia.
Martedì 11 aprile – Si tiene una riunione del Consiglio di Presidenza
con il seguente O.d.G.: 1. Comunicazioni del Presidente:
a) biblioteca e archivio Ateneo (stato dell’arte), b) di-

5] Attività accademica
17
missioni del vice segretario dall’incarico di vice presidenza della
Fondazione “Ugo Da Como”; 2. Esame del bilancio consuntivo
2005 e preventivo 2006 con decisioni conseguenti (assemblea
ordinaria dei Soci per l’approvazione entro il 30 aprile);
3. Elezione nuovi soci; 4. Proposta di nuova organizzazione
sociale (inserimento di classi di studio); 5. Convegno foscoliano
(aprile 2007); 6. Convegno dell’Associazione di Studi Storici
e Militari di Roma; 7. contributo premio internazionale di
violino “Città di Brescia” (Fondazione Romano Romanini).
Venerdì 21 aprile – Il M.o dott. Giosuè Berbenni, accademico
dell’Ateneo di Bergamo, storico dell’organologia e responsabile
scientifico del Progetto CNR: «Indagine storicodocumentale
sugli organi storici della provincia di Bergamo»,
tiene una pubblica lettura sul tema: L’ammirazione dei celebri
organari Serassi di Bergamo per gli Antegnati di Brescia.
I celebri organari Serassi nella loro intensa ed estesa attività
plurisecolare hanno dimostrato ammirazione e concreta attenzione
verso gli Antegnati – noti organari rinascimentali bresciani
vissuti nei secoli XV-XVI-XVII – presenti nella Bergamasca
per centosettantacinque anni, dove hanno costruito oltre
40 strumenti. Giuseppe II Serassi scrive con particolare considerazione
e stima su Graziadio, Costanzo e Giovanni Francesco
II Antegnati. Sono numerosi gli organi Serassi che hanno
conservato reperti Antegnati, le cui canne erano considerate
inimitabili per vivacità, dolcezza e prontezza di suono. La
comunicazione focalizza e riscopre in modo inedito le metodologie
di fabbricazione che i Serassi hanno preso dagli Antegnati
«tenuti e seguiti per maestri in tale arte».
Venerdì 27 aprile – Si tiene l’Assemblea ordinaria dei Soci
con il seguente O.d.G.: 1. Comunicazione del presidente; 2.
Bilancio consuntivo 2005 e preventivo 2006: discussione e
conseguenti.
Venerdì 5 maggio – L’accademico Giannetto Valzelli, poeta,
prosatore e pubblicista, tiene una pubblica lettura sul tema:
«L’elmo di Scipio» di Arturo Rossato: La guerra 1915-18
vista dalla Valle Sabbia.

18 RELAZIONE DEL SEGRETARIO
[6
L’Elmo di Scipio è il titolo – desunto dall’Inno di Mameli –
che Arturo Rossato ha dettato per il suo “diario di guerra” che
vide la luce nel 1919. In esso la fluidità del racconto, dovuta alla
penna del poeta, contrasta talvolta con gli argomenti trattati,
che si basano su riflessioni e appunti raccolti nell’immediatezza
delle circostanze vissute, là dove l’alta Valle Sabbia si
chiude con il lago d’Idro.
«Opera di passione e di tormento, come passione e tormento
fu la guerra per il letterato... Un libro sincero fino
alla brutalità: la cronaca fedele di un giornalista; il diario intimo
di un poeta; la confessione disperata di un’anima...»
(Gian Capo, 1919).
Venerdì 12 maggio – L’accademico Oliviero Franzoni, storico,
cultore della materia, tiene una conferenza su: L’attività
parlamentare dei deputati di Valle Camonica dal 1860 al 1919.
Dal 1860 al 1919 la Valle Camonica, facente capo elettoralmente
al collegio di Breno, contò sette deputati eletti al Parlamento
nazionale: Giovan Francesco Cuzzetti, Andrea Carganico,
Sigismondo Ignazio Sigismondi, Antonio Taglierini, Oreste
Baratieri, Baldassare Castiglioni e Livio Tovini. Si distinsero,
in particolare, il Cuzzetti, che ebbe parte nei moti risorgimentali
e fu in rapporti di amicizia con Garibaldi; il generale
Baratieri, combattente durante la Campagna d’Africa, giunto a
un passo dalla nomina a Ministro della Guerra; Livio Tovini
uno dei primi esponenti del movimento cattolico ad entrare in
Parlamento, diventato segretario del gruppo parlamentare del
Partito Popolare e vice presidente della Camera. Dall’analisi
delle loro attività emerge come tutti si siano adoperati, in diversa
misura, per la risoluzione dei problemi valligiani e per favorire
lo sviluppo sociale ed economico dell’area alpina.
Venerdì 19 maggio – L’accademico dott. Ennio Ferraglio,
conservatore del fondo antico della civica Biblioteca Queriniana,
tiene una pubblica lettura sul tema: Dalle anticaglie
d’archivio all’istoria intiera: Ludovico Antonio Muratori e la
storia di Brescia.
L’impulso dato da Ludovico Antonio Muratori alla storiografia
dell’Italia antica ha contribuito grandemente a risveglia-

7] Attività accademica
19
re l’interesse degli studiosi della prima metà del Settecento per
la storia della Città e del territorio di Brescia. Si è assistito, attraverso
lo stretto rapporto fra lo studioso modenese e l’ambiente
culturale bresciano del secolo dei Lumi a un progressivo
lavoro di affinamento delle tecniche e dei contenuti della ricerca
e sono state gettate le basi per un ripensamento critico e
modernamente inteso sulla storia di Brescia, la cui “onda lunga”
si percepisce ancora oggi.
Venerdì 26 maggio – L’accademico prof. dott. Pier Carlo
Federici, emerito dell’Università degli Studi di Parma, tiene
una pubblica lettura su: Idrologia e idrotermalismo nel territorio
bresciano.
Nel 2004 il prof. Pier Carlo Federici, bresciano, Emerito
dell’Università degli Studi di Parma – Socio del nostro Ateneo
dal 1959 – ebbe a donare alla biblioteca della nostra Accademia
la sua ricca raccolta libraria e documentaria riguardante la
Storia della Medicina, l’Idrologia e l’Idro-Termalismo applicato
alla Medicina. Della donazione del «Fondo Federici» (ora
in fase di riordino), venne dato conto nel settembre dello scorso
anno, con una pubblica conferenza tenuta dal nostro Socio
prof. Sergio Onger – docente di Storia Economica nell’Università
degli Studi di Brescia –, presente il nostro munifico benefattore
che, fra l’altro, ci regalò un suo brillante intervento,
unitamente all’impegno di tenere, a sua volta, un discorso sugli
argomenti che, per tanti anni, furono oggetto della sua ricerca
scientifica e del suo insegnamento universitario.
Venerdì 9 giugno – L’accademico prof. arch. Gianni Mezzanotte,
emerito di Storia dell’Architettura presso la Facoltà
di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia, tiene una
pubblica lettura sul tema: Architetti italianisti alla corte di Caterina
di Russia.
Vengono ricordati architetti di varia origine – italiana, scozzese,
russa – che negli anni di Caterina portarono a San Pietroburgo
un orientamento diverso da quello fino allora praticato,
fortemente segnato da alcune correnti del pensiero francese,
razionalistico, dottrinario, impegnato a dedurre da principi
generali includibili i criteri per svolgere i temi suggeriti dal-

20 RELAZIONE DEL SEGRETARIO
[8
le circostanze. Caterina volle esplicitamente chiamare presso di
sé architetti capaci, al contrario, di risolvere duttilmente le difficoltà
di ogni natura sorte in rapporto ai fini ricercati; esperti
in grado di approntare procedure di composizione, espressioni,
tecniche esecutive adatte al variare delle circostanze. Architetti
cioè che derivassero i propri comportamenti dalle esperienze
fatte, non da principi onnivalenti precostituiti
Venerdì 16 giugno – La dott.ssa Paola Castellini, cultore della
materia ed esercitatore per la Cattedra di Storia dell’Arte
Medievale e Storia dell’Arte Lombarda nell’Università Cattolica
sede di Brescia; dottoranda all’Università di Ginevra, tiene
una pubblica lettura su: La presenza di Altobello Melone
nella bottega di Girolamo Romanino.
Altobello Melone è un pittore cremonese della prima metà
del Cinquecento di considerevole fama – insieme ai più importanti
esponenti della pittura cremonese, oltre al bresciano
Romanino e al veneto Pordenone – che affrescò la navata del
Duomo di Cremona intorno al 1520. Il suo apprendistato presso
la bottega del Romanino è cosa ormai nota, grazie agli studi
di Francesco Frangi. La Castellini, inoltre, ha rinvenuto la
presenza della “mano” dell’Altobello nella Pieve della Mitria
di Nave, nei dipinti a fresco tardo-quattrocenteschi dell’abside,
dove avrebbe rifatto le teste di almeno quattro dei Dodici
Apostoli. Rimangono tuttavia ancora alcune questioni da chiarire,
relative alla collaborazione giovanile (entro il 1515) tra i
due pittori; questo sarà l’argomento che verrà affrontato nel
corso della conferenza.
Venerdi 22 settembre – La prof.ssa Maria Luisa Ardizzone,
del Dipartimento di Italianistica dell’Università di New York,
a presentazione del suo recente libro: Guido Cavalcanti: L’altro
Medioevo, tiene una pubblica lettura sul tema: Poesia e storia
intellettuale.
Nel suo libro su Cavalcanti, che ha riscosso un notevole interesse
negli Stati Uniti, la prof.ssa Maria Luisa Ardizzone, rilegge
l’opera del primo amico di Dante e ne ricostruisce il profilo
di intellettuale inquieto, partecipe e insieme critico del mul-

9] Attività accademica
21
ticulturalismo del suo tempo. Esponente di una cultura che cerca
non nella teologia, ma nella filosofia naturale e nella medicina
le risposte intime, il Medioevo che Cavalcanti dischiude è
quello che riformula l’idea di essere umano e del suo fine, dando
spazio alla vicenda biologica e terrena dell’individuo. Il libro
indaga anche il rapporto tra Dante e Cavalcanti e vede nel
suo divenire (l’amicizia della prima giovinezza che più tardi si
trasforma in dissidio) l’emergere di una spaccatura che segnerà
simbolicamente la cultura occidentale.
Venerdì 6 ottobre – In collaborazione con il Comitato di
Brescia dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e
dell’Associazione Italiana di Studi Storico Militari, si tiene una
giornata di studio sul tema: La Legione Italica e la situazione
italiana fra il 1800 e il 1806. Alle ore 9,30, dopo il saluto del
presidente dell’Ateneo, avv. Angelo Rampinelli Rota, iniziano
i lavori della prima sessione: presiede Gioacchino Gargallo,
storiografo, presidente dell’Associazione di Studi Militari;
intervengono: Luigi Amedeo Biglione di Viarigi, storico, vice
presidente dell’Ateneo, su: La Legione Italica e le origini del
Risorgimento; Bruno Mugnai, esperto di storia militare, collaboratore
dell’Ufficio Storico SME e dell’Ufficio Storico EI,
su: Gli Stati minori: il caso Lucchese. Alle ore 11 iniziano i lavori
della seconda sessione, presiede Luigi Amedeo Biglione
di Viarigi; intervengono: Niccolò Capponi (riceratore di Storia
militare, membro ASSM, SISM), su: La situazione toscana;
Pier Paolo Ramoino, direttore emerito dell’Istituto di Guerra
Marittima di Livorno e dei Corsi ISSMI interforze di Roma,
su: La Marina Italica nel contesto strategico; Ciro Paoletti, storico
militare, direttore dell’Associazione di Studi Storici Militari,
su: Gli Stati romani. Alle ore 15, dopo la pausa pranzo,
iniziano i lavori della terza sessione, presiede: Ciro Paoletti;
intervengono: Gioacchino Gargallo, storiografo, su: La storiografia
dell’Età Napoleonica; Luciano Faverzani, storico, vice
segretario dell’Ateneo, su: Giuseppe Lechi e il Giornale della
Legione Italica; Bernardo Falconi, storico dell’arte, su: I
volti dei protagonisti della vittoriosa Campagna della Legione
Italica.

22 RELAZIONE DEL SEGRETARIO
[10
Giovedì 12 ottobre – In collaborazione con l’Associazione
Nuove Settimane di Musica Barocca si tiene presso la nostra
Accademia la tavola rotonda su: Pietro Gnocchi (1689-
1775) musicista bresciano: proposte e prospettive della ricerca.
L’incontro di studi è organizzata nell’ambito della IV edizione
del Festival Nuove Settimane di Musica Barocca in Brescia
e provincia. Coordina i lavori: Claudio Toscani, docente
dell’Università degli Studi di Milano. Intervengono: Ennio
Ferraglio, accademico del nostro Ateneo e consevatore del
fondo antico della civica Biblioteca Queriniana; Cesare Fertonani,
docente dell’Università degli Studi di Milano; Marco
Mangani, docente dell’Università degli Studi di Pavia; Mariella
Sala, bibliotecaria del Conservatorio di Musica “Luca
Marenzio” di Brescia.
Venerdì 13 ottobre – L’accademica prof.ssa Maria Teresa
Rosa Barezzani, docente di Paleografia e Filologia musicale, a
presentazione di un suo studio, tiene una pubblica lettura sul
tema: Il responsorio “Multa Egerunt Iudei” del Codice Queriniano
G.VI.7. (Memoriale di S. Salvatore/S. Giulia); al termine
della conferenza, quattro coriste hanno dato voce all’antico
“coro delle monache” interpretando, oltre al “responsorio”
musicalmente rinato, altri canti gregoriani propri
delle celebrazioni liturgiche del Venerdì Santo. Il pubblico incontro
si è tenuto presso l’Auditorium di Santa Giulia concesso
grazie alla collaborazione di Brescia Musei Spa che, fra
l’altro, unitamente alla Fondazione CAB, con il loro determinante
contributo hanno reso possibile la pubblicazione dell’accennato
studio apparso col titolo: Annotazioni intorno al
Monastero di San Salvatore/Santa Giulia di Brescia e la lettura
del responsorio “Multa Egerunt Iudei” del Codice Queriniano
G.VI.7, frutto di approfondite ricerche e comparazioni
fatte dall’autrice Maria Teresa Rosa Barezzani, e pubblicato
nella serie dei Supplementi ai «Commentari dell’Ateneo di
Brescia» per l’anno 2006.
Il responsorio Multa Egerunt Iudei riportato alla c.36r del
codice queriniano G.VI.7 (Memoriale di S. Salvatore/S. Giulia)

11] Attività accademica
23
appariva più o meno contemporaneamente ad altri due manoscritti
dell’XI secolo provvisti di notazioni neumatiche adiastematiche:
nel codice bolognese 123 della Biblioteca Angelica
di Roma (Graduale-Tropario) e nel codice XCVIII della Biblioteca
Capitolare di Verona (Antiphonarium). La sua adozione
nel centro bolognese era poi confermata dalla sua presenza
nel Graduale, codice O.I.13 della Biblioteca Capitolare
di Modena (fine secolo XI, inizio XII). Il testo di questo rarissimo
Responsorio, ricavato da frammenti della Passio di Marco
(14,1-15,46) riportata nel medesimo G.VI.7 e dalla Passio di
Luca (23,42), rievoca – nell’episodio della crocifissione di Gesù
– il pentimento del “buon ladrone”. La melodia che si offre
all’ascolto è il risultato della paziente collazione delle fonti.
Mercoledì 25 ottobre – Si tiene una riunione del Consiglio
di Presidenza con il seguente O.d.G.: 1. Problemi immobiliari
(interventi sull’immobile di via Crispi, vendita immobile di
via Apollonio); 2. Varie ed eventuali.
Venerdì 10 novembre – Viene presentato il volume: Enrichetta
Manzoni Blondel «Par pièces e morceaux»: Lettere
1809-1833, pubblicato a cura di Fabio Danelon, con una nota
di Marta Morazzoni del Centro Nazionale di Studi Manzoniani,
Milano 2006. Dopo il saluto del Presidente dell’Ateneo,
intervengono: Luigi Amedeo Biglione di Viarigi, accademico
vice presidente; Gianmarco Gaspari, direttore del Centro
Nazionale Studi Manzoniani e docente nell’Università degli
Studi dell’Insubria; Pietro Gibellini, nostro accademico e
docente dell’Università di Venezia, e lo stesso curatore del volume;
Fabio Danelon, accademico dell’Ateneo e docente dell’Università
per Stranieri di Perugia.
144 lettere, di cui 21 inedite e 14 «significativamente integrate
grazie al rinvenimento degli autografi», indirizzate dalla
moglie di Alessandro Manzoni, Enrichetta Blondel, dal 1809
al 1833, anno della sua morte, ad amiche, alla figlioletta Vittoria
in collegio, ai direttori spirituali, Degola e Tosi, due lettere-testamento
al marito in momenti drammatici della sua breve
vita. Emergono non soltanto i tratti di una vivida persona-

24 RELAZIONE DEL SEGRETARIO
[12
lità, spesso rimasta nell’ombra, ma anche i contorni della società
culturalmente più attiva tra Milano e Parigi in anni di importanti
fermenti italiani ed europei.
Giovedì 16 novembre – Si tiene l’annuale Solenne Adunanza
con il seguente programma: dopo la prolusione del presidente
con il saluto alle Autorià; viene data lettura della relazione
del segretario sulle attività svolte nel corso dell’anno
2005; segue l’orazione ufficiale tenuta del prof. Carlo Bertelli,
docente di Storia dell’Arte Antica presso l’Accademia di Architettura
dell’Università della Svizzera italiana, sul tema: 2000
anni di arte a Brescia; e, in chiusura, è stata fatta la chiamata
dei nuovi soci effettivi nelle persone del prof. don Giulio Cittadini
p.d.O (teologo e biblista); del M.o Giancarlo Facchinetti
(musicista compositore e direttore d’orchestra); del sig.
Bernardo Falconi (storico dell’arte); del dott. Carlo Fasser (naturalista
geologo); del prof. Daniele Montanari (storico, docente
dell’Università Cattolica sede di Brescia); del M.o Agostino
Orizio (musicista, direttore d’orchestra); del prof. Mario
Piotti (italianista filologo, docente dell’Università degli
Studi di Milano); dell’arch. Filippo Tagliaferri (urbanista e naturalista
botanico); e dell’arch. Carlo Zani (storico dell’arte e
del Risorgimento); a ciascuno di loro è stato consegnato il diploma
di nomina e la medaglia commemorativa del bicentenario
accademico.
Giovedì 23 novembre – In collaborazione con l’Associazione
Artisti Bresciani (AAB), gli storici dell’arte dott. Luigi
Capretti e prof. Francesco De Leonardis, tengono una pubblica
lettura, nel centenario della morte del pittore bresciano,
patriota, accademico del nostro Ateneo: Achille Glisenti (Brescia
1848-Firenze 1906); introduce, il prof. Vasco Frati, presidente
dell’Associazione Artisti Bresciani.
Mercoledì 29 novembre – In collaborazione con l’Associazione
“Amici di Israele”, in occasione della edizione del volume
a cura di Marino Ruzzenenti, La capitale della RSI e la
Shoah, edito nella collana «Studi Bresciani, Quaderni della

13] Attività accademica
25
Fondazione Micheletti», 15 (2006), si tiene un incontro sul tema:
La Shoah durante la Repubblica Sociale Italiana. Documenti
e testimonianze. Intervengono: dott. Enzo Dani, presidente
Associazione “Amici di Israele”, che tratta delle Premesse
ideologiche della Shoah; l’autore prof. Marino Ruzzenenti,
docente di discipline storiche, su: Una pagina di storia
da approfondire: Brescia e la Shoah; chiude l’incontro La testimonianza
di una sopravvissuta, raccontata dall’ex deportata
Rebecca Behor Ottolenghi.
Venerdì 1 dicembre – L’accademico prof. Luigi Cattanei,
storico, letterato e critico letterario, tiene una pubblica lettura
sul tema: Montale innamorato. Introduce e presenta, l’accademico
prof. Luigi Amedeo Biglione di Viarigi.
Giovedì 7 dicembre – In occasione della presentazione della
sua monografia sullo scultore bresciano (nostro socio fin
dal 1859), la dott.ssa Adriana Conconi Fedrigolli, letterata e
storica dell’arte, tiene una pubblica lettura sul tema: Giovanni
Battista Lombardi, scultore bresciano (1822-1880). Intervengono
i professori Luciano Caramel e Francesco Tedeschi,
docenti dell’Università Cattolica sedi di Brescia e di Milano.
È la presentazione del primo studio monografico, dedicato
allo scultore bresciano, che origina da una ricerca avviata per
la tesi di laurea. Giovanni Battista Lombardi: un interprete raffinato
– fino ad oggi ancora poco conosciuto – della stagione
artistica ottocentesca, la cui opera scultorea si allinea a quella
di già celebrati protagonisti e a cui spetta, a giusto merito, un
ruolo nel panorama nazionale e internazionale.
Venerdì 15 dicembre – La dott.ssa Barbara D’Attoma, storica
dell’arte, tiene una pubblica lettura sul tema: “Il punto critico
sul pittore Pompeo Ghitti: ricognizioni artistiche su Pompeo
Ghitti (Marone 1631-Brescia 1703)”; presenta e introduce
l’accademico prof. Luciano Anelli, docente dell’Università
Cattolica sede di Brescia.
La compilazione della biografia del pittore – che apparirà sul
vol. 51-52 dell’Allgemeines Künstlerlexikon, di prossima pub-

26 RELAZIONE DEL SEGRETARIO
[14
blicazione – fornisce l’occasione per indagare ulteriormente e
approfondire lo studio dell’artista maronese, figura di transizione
tra il tardo manierismo veneto e il naturalismo lombardo.
Martedì 19 dicembre – Per il 180° anniversario del ritrovamento
della Vittoria Alata di Brescia, in collaborazione con la
Direzione dei Civici Musei e Brescia Musei Spa, si tiene un
pomeriggio di studio, presenti: l’avv. Angelo Rampinelli Rota,
presidente dell’Ateneo; l’accademico on. prof. Paolo Corsini,
Sindaco di Brescia; l’on. dott. Agostino Mantovani, presidente
di Brescia Musei Spa. Relazionano: la dott.ssa Renata
Stradiotti, accademica dell’Ateneo e Direttore dei Civici Musei,
che passa in rassegna le vicende espositive della statua divenuta
simbolo della Città; l’ing. Piero Lechi, accademico dell’Ateneo,
che dà lettura di alcune lettere inedite relative al ritrovamento
e alle prime interpretazioni del grande bronzo,
conservate nell’archivio di famiglia; il prof. Pierfabio Panazza,
accademico dell’Ateneo e docente di Storia dell’Arte, che
inquadra il ritrovamento nell’ambito delle ricerche archeologiche
intraprese dall’Ateneo di Brescia in collaborazione con
la Municipalità; Francesca Morandini, Ispettore archeologo
dei Civici Musei, che dà conto della ricerca, ancora in corso,
per individuare le copie “storiche” della scultura romana e la
loro presenza nei vari istituti italiani ed europei; l’ing. Franco
Docchio, docente di Ingegneria elettronica nell’Università degli
Studi di Brescia, che illustra le procedure messe a punto
per la rilevazione digitalizzata per una riproduzione virtuale
della statua della Vittoria, per addivenire, poi, alla realizzazione
materiale della scultura, senza mai toccare l’originale,
come quella riprodotta in resina, presente in sala, grazie alla
collaborazione della ditta EOS-Italia, rappresentata all’incontro
dal dott. Vito Chinellato.
PUBBLICAZIONI
Per quanto riguarda l’editoria è iniziata la preparazione dei
«Commentari dell’Ateneo di Brescia» per l’anno 2004, e la non

15] Attività accademica
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facile raccolta dei saggi e dei contributi relativi alle pubbliche
conferenze e letture tenute in quell’anno; mentre hanno visto
la luce i volumi:
«Commentari dell’Ateneo di Brescia e Atti della Fondazione
Ugo Da Como» per l’anno 2003.
AA.VV., Brescia e il Risorgimento. I luoghi e la memoria.
Ciclo di conferenze. Brescia, novembre-dicembre 2003. A cura
di L.A. Biglione di Viarigi e L. Faverzani. Supplemento. ai
«Commentari dell’Ateneo di Brescia» per l’anno 2002.
M.T. ROSA BAREZZANI, Annotazioni intorno al Monastero di
San Salvatore/Santa Giulia di Brescia e lettura del Responsorio
«Multa Egerunt Iudei» del Codice Queriniano G.VI.7. Supplemento
ai «Commentari dell’Ateneo di Brescia» per l’anno 2006.
Il quaderno: Premio Brescianità 2006. Supplemento ai
«Commentari dell’Ateneo» per l’anno 2006.
ATTIVITÀ COLLATERALI
Sempre viva e frequentata è stata l’attività della Società dei
naturalisti bresciani denominata «Gruppo Naturalistico “Giuseppe
Ragazzoni”» – emanazione della nostra Accademia –
che si è espletata sia attraverso conferenze e pubblici incontri
succedutesi con cadenza mensile, sia con escursioni e visite sul
territorio.
Come riportato nel diario delle attività svolte, consistente è
stata anche l’opera del Comitato di Brescia dell’«Istituto per
la Storia del Risorgimento Italiano».
Legata statutariamente al nostro Ateneo la «Fondazione
“Ugo Da Como”» di Lonato, ha comunque una sua attività
autonoma, da qualche tempo piuttosto “slegata” da quella della
nostra Accademia anche se i «Commentari dell’Ateneo di
Brescia» per l’anno di riferimento, ne raccolgono sistematicamente
gli Atti.

«Commentari dell’Ateneo di Brescia» per l’anno 2006, Brescia 2009.