PAT Piano di Assetto del Territorio - Pieve di Cadore - Regione Veneto

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Pianificazione di grado superiore Il Comune di Cortina d’Ampezzo è dotato di studi avanzatissimi su tutti gli argomenti di “fragilità” del territorio: esistono documentazioni e studi precisi inerenti l’assetto idrogeologico sia storico che attuale, analisi approfondite della flora e fauna con particolare attenzione alle zone che per caratteristiche intrinseche sono state considerate da salvaguardare (torbiere, biotopi, praterie d’alta quota, ecc.), classificazioni storiche e di pregio delle strutture edilizie, vari studi documentati sulla viabilità; cosa che non tutti i comuni di montagna possono vantare. Le pianificazioni di tipo superiore (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - Piano Territoriale Regionale di Coordinamento - ecc.) non sempre tengono conto di una banca dati così invidiabile. In sede di Piano di Assetto del Territorio occorrerà eseguire una pianificazione concertata sui vari argomenti. Le peculiarità e necessità di Cortina dovranno essere tenute in primaria considerazione dagli enti sopraindicati, per fare in modo che le previsioni fatte da Regione (PTRC), Provincia (PTCP), i vincoli (PAI, SIC e ZPS, ecc.) si trasformino per noi da problema gestionale a risorsa per lo sviluppo futuro. Il territorio comunale di Cortina D’Ampezzo è infatti interessato dalla presenza dei seguenti elementi della Rete Natura 2000: SIC IT3230071 DOLOMITI D’AMPEZZO IT3230017 MONTE PELMO - MONDEVAL - FORMIN IT3230081 GRUPPI ANTELAO - MARMAROLE - SORAPIS ZPS IT3230071 DOLOMITI D’AMPEZZO IT3230081 GRUPPI ANTELAO - MARMAROLE - SORAPIS Il Piano di Assetto Idrogeologico individua le 7 aree soggette a pericolosità idrogeologica. Ad oggi nel territorio comunale di Cortina D’Ampezzo non sono presenti attività di cava ancora in essere; tuttavia numerose sono le cave dismesse, le maggiori delle quali oggetto di studi e progetti di riutilizzo delle stesse come discariche di inerti per le quali viene poi previsto un ripristino ambientale. Il territorio comunale di Cortina D’Ampezzo vede inoltre la presenza di una discarica di rifiuti solidi poste in località Pies de ra Mognes lungo la SS51 “Alemagna”. Altro argomento di primaria importanza, in sede di concertazione con gli organi di grado superiore, sarà la viabilità intercomunale. Sotto l’aspetto economico-sociale non si possono dimenticare le difficoltà che Cortina sta vivendo nei settori dei servizi alla persona, particolarmente riferiti all’istruzione e alla sanità: le fragilità della realtà montana dovranno essere tema fondamentale di concertazione. Le strutture scolastiche ed ospedaliere presenti sul territorio sono parte essenziale della vita dei cittadini residenti, sono parte della struttura sociale di Cortina e dei suoi abitanti, che ne usufruiscono in tutti i periodi dell’anno. Inoltre, sono strutture altamente produttive poiché offrono un posto di lavoro annuale a residenti ed immigrati. Per il futuro sarà utile mantenere tutti gli ordini scolastici esistenti; oltre alla scuola primaria e alle scuole medie inferiori, dovrà essere riservata grande attenzione alle Scuole Superiori sostenendo il loro profondo legame con il territorio, l’appartenenza al tessuto sociale ed economico della Valle del Boite, l’importanza del “bagaglio” culturale offerto ai giovani che intenderanno andare (in tutti i sensi) … oltre le montagne per costruire poi un futuro nella propria terra. Bisognerà prevedere anche nuove strutture (convitti) che favoriscano la fruizione dei nostri istituti da parte dei ragazzi residenti nelle valli
limitrofe o all’estero, e da parte dei cosiddetti studenti-atleti che intendono coltivare a Cortina la passione per lo sport. Se possibile sarà utile provvedere anche ad alloggi per gli insegnanti ed il personale ausiliario e le loro famiglie, provenienti per lo più da fuori paese; la stessa ospitalità potrà riguardare anche il personale ospedaliero, evitando, comunque, ogni tipo di speculazione, cioè attingendo alle formule edificatorie di tipo pubblico oppure in diritto di superficie. Per quanto concerne la struttura dell’ospedale (Codivilla-Putti), sarà auspicabile un potenziamento dei servizi alla popolazione in termini di ambulatori, di pronto soccorso e di traumatologia con la possibilità di ampliamento nel periodo di alto afflusso turistico. Inoltre, sarà opportuno valorizzare la specificità del reparto per la cura delle infezioni ossee, rendendolo nuovamente un centro a respiro internazionale. Regole d’Ampezzo e Parco delle Dolomiti d’Ampezzo Un’attenzione tutta particolare verrà prestata alla concertazione e agli accordi di programma con le Regole d’Ampezzo, istituto che ha ben rappresentato interessi comuni ed un sistema culturale fortemente caratterizzato da valori identitari utili a rifondare un assetto sociale più dinamico. E’ a tale ordinamento sociale che va ricondotto il successo tangibile nella conservazione del patrimonio boschivo, naturalistico e paesaggistico, che rappresenta una importante risorsa del turismo ampezzano. Tale merito conservativo dovrà essere portato sul campo aprendo un tavolo di concertazione sul quale vengano discusse oltre a scelte di conservazione, anche possibili temi di sviluppo. Il Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, gestito dalle Regole, è autonomo rispetto al Piano di 8 Assetto del Territorio; le Regole, infatti, hanno la facoltà di lavorare alle modifiche del Piano Ambientale del Parco in perfetta autonomia rispetto al Comune. Il Piano di Assetto del Territorio ed il Piano Ambientale del Parco dovranno produrre la più completa sinergia tra Comune e Regole. Una strategia per il Centro (ra Vila Cortina) Cenni storici Nel tempo passato l’intera Valle veniva individuata con il nome di Anpezo, formata da numerose Viles (villaggi) dislocate sul territorio, ognuna di esse accompagnava il suo nome proprio con quello della conca (es. Ciadin d’Anpezo, Suel d’Anpezo, ecc.). Col passare del tempo i servizi principali (scuole, comune, ecc.) si accentrarono nella Vila Cortina, che si trasformò da luogo centrale della Valle a Centro della Valle. Cortina assunse negli anni un’importanza tale da legare il suo nome a quello dell’intera vallata, Cortina d’Ampezzo, per l’appunto. Piano del Centro Oggi il Centro di Cortina, se da una parte è il fulcro della vita sociale del Paese, dall’altra ha perso una parte della sua identità storica. La chiusura di C.so Italia e l’avvento di innumerevoli attività economiche, per lo più gestite da persone o società non residenti, hanno causato il fenomeno per cui il centro sia in molti casi individuato come mero punto di ritrovo per turisti d’alta stagione, mentre negli altri periodi vive un vero spopolamento, dovuto alla chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali. Non bisogna dimenticare che nell’attuale Piano Regolatore Generale (PRG) il Centro è regolamentato da un piano particolareggiato di vecchia data, non più conforme agli standard urbanistici attuali e non prevede uno sviluppo architettonico degno di questo
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