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PAT Piano di Assetto del Territorio - Pieve di Cadore - Regione Veneto

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COMUNE DI CORTINA D’AMPEZZO<br />

COMUN DE ANPEZO<br />

REGIONE VENETO<br />

REJON VENETO<br />

Documento Preliminare<br />

PROVINCIA DI BELLUNO<br />

PROVINZIA DE BELUN<br />

P A T<br />

<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>


“Noi parliamo la nostra città<br />

semplicemente abitandola, percorrendola, guardandola”<br />

Roland Barthes, Architecture d’aujourd’hui


Prefazione - La pianificazione urbanistica <strong>del</strong> paese 3<br />

Premessa: che cos’è il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> ? 4<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> per la sostenibilità <strong>del</strong> turismo <strong>di</strong> montagna 6<br />

Pianificazione <strong>di</strong> grado superiore 7<br />

Regole d’Ampezzo e Parco <strong>del</strong>le Dolomiti d’Ampezzo 8<br />

Una strategia per il Centro (ra Vila Cortina) 8<br />

Riorganizzazione <strong>del</strong> sistema infrastrutturale 9<br />

Sistema sciistico: una prospettiva <strong>di</strong> integrazione funzionale degli impianti 10<br />

Sviluppo economico e sociale 10<br />

Prime case 11<br />

Seconde case 11<br />

Apparato produttivo e Servizi 12<br />

Il Turismo: una risorsa 12<br />

L’arretratezza <strong>del</strong>la struttura ricettiva turistica 12<br />

Potenziare e favorire l’ammodernamento <strong>del</strong> settore turistico 14<br />

Potenziare e <strong>di</strong>versificare la ricettività 14<br />

Potenziamento <strong>del</strong>l’offerta turistica collaterale e integrativa 15


Prefazione<br />

La pianificazione urbanistica <strong>del</strong> paese<br />

Negli ultimi cinque secoli Cortina ha vissuto<br />

una situazione <strong>di</strong> “zona <strong>di</strong> frontiera”; il<br />

dominio <strong>di</strong> Venezia, <strong>del</strong>l’ Impero Asburgico<br />

e successivamente <strong>di</strong> quello Italiano, non<br />

hanno però scar<strong>di</strong>nato gli usi e le consuetu<strong>di</strong>ni<br />

millenarie <strong>del</strong> Paese. Di fatto Cortina ha sempre<br />

beneficiato <strong>di</strong> uno Status privilegiato e le<br />

proprie prerogative sono state salvaguardate,<br />

questo ha comportato che l’intero apparato<br />

socio-culturale si sia tramandato nel tempo<br />

senza grossi scostamenti. Le Viles, la lingua, le<br />

Regole, le peculiarità tra<strong>di</strong>zionali e quoti<strong>di</strong>ane,<br />

sono ancora parte integrante <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong>la<br />

Comunità Ampezzana; Cortina, pur avendo<br />

subìto svariate influenze, ad oggi possiede un<br />

patrimonio culturale che ha ra<strong>di</strong>ce nella notte<br />

dei tempi, e che la <strong>di</strong>fferenzia da qualsiasi<br />

altra Valle, sia pure essa La<strong>di</strong>na. Se tutto ciò<br />

ha fatto in modo che attualmente Cortina sia<br />

un’entità a se stante, sarà comunque utile ed<br />

auspicabile un futuro confronto con i Paesi a<br />

noi vicini.<br />

Dalla fine <strong>del</strong>l’ ottocento e nei primi anni<br />

<strong>del</strong> novecento iniziò per Cortina una nuova<br />

stagione, dove cominciarono ad arrivare i<br />

primi turisti e le attività rurali andavano via<br />

via scemando; nascevano le prime società<br />

sportive, le Guide Alpine, gli Alberghi,<br />

importanti Società Cooperative. Dopo le<br />

vicissitu<strong>di</strong>ni note, dovute alla “Grande Guerra”<br />

ed alla Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale, il territorio<br />

<strong>di</strong> Cortina subì una profonda trasformazione,<br />

che ebbe il suo apice con l’avvento <strong>del</strong>le<br />

Olimpia<strong>di</strong> <strong>del</strong> 1956. Da quel momento in poi,<br />

Ampezzo visse una grossa espansione e<strong>di</strong>lizia<br />

che comportò un aumento <strong>di</strong> popolazione<br />

“fittizio”, dovuto ad una forte immigrazione<br />

<strong>di</strong> personale addetto ai servizi richiesti, per<br />

lo più <strong>di</strong> natura e<strong>di</strong>lizia. Gli anni ’60 e ’70<br />

furono il culmine <strong>del</strong> fenomeno: una grossa<br />

3<br />

fetta <strong>del</strong> patrimonio fon<strong>di</strong>ario e<strong>di</strong>ficabile<br />

venne venduto, con la conseguente nascita<br />

<strong>di</strong> numerose case per vacanze; nel contempo<br />

l’abbandono <strong>del</strong>le attività agro-silvopastorali<br />

provocava un lento e progressivo<br />

rimboschimento <strong>del</strong> territorio.<br />

Da metà degli anni ’70, grazie ai primi Piani<br />

Regolatori, la speculazione e<strong>di</strong>lizia subì un<br />

freno importante, cosa che, se da una parte<br />

salvaguardò il territorio, dall’altra esasperò<br />

i valori al metro quadro <strong>del</strong>le case esistenti.<br />

Questo meccanismo produsse un’ulteriore<br />

alienazione da parte <strong>di</strong> molti residenti <strong>del</strong><br />

proprio patrimonio immobiliare, ne conseguì<br />

lo spopolamento <strong>di</strong> Cortina e l’avvento <strong>di</strong><br />

ulteriori seconde case, fenomeno irrefrenabile<br />

ed in atto ancora oggi.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>, su questo<br />

tema, avrà il dovere <strong>di</strong> produrre un profondo<br />

cambiamento <strong>del</strong> trend in atto, favorendo il<br />

recupero <strong>del</strong>le attività atte al miglioramento<br />

<strong>del</strong>l’ambiente, nonchè creando i presupposti<br />

per favorire l’aumento <strong>del</strong>la popolazione<br />

stabile. Il territorio Ampezzano, il suo<br />

patrimonio e<strong>di</strong>lizio, le peculiarità <strong>di</strong> carattere<br />

urbanistico, furono nel tempo salvaguardati in<br />

maniera quasi maniacale dai nostri avi. Tutto<br />

questo dovrà essere riportato nel futuro con<br />

le dovute accortezze a favore <strong>di</strong> un corretto<br />

sviluppo.<br />

La struttura <strong>di</strong> un Paese è dettata dalla sua<br />

necessità <strong>di</strong> ottimizzare il territorio e le sue<br />

risorse: Cortina non è sfuggita a questo<br />

principio. La tipologia <strong>del</strong> Paese, se pur<br />

trasformata, non è stata travisata. E’ chiaro<br />

che l’intervento umano è stato importante<br />

ed a volte sconsiderato ed è altrettanto<br />

chiaro che il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong><br />

dovrà riappropriarsi <strong>del</strong> passato, riproposto<br />

in chiave moderna. Le peculiarità ancora<br />

integre nell’ambiente urbano d’Ampezzo<br />

dovranno essere oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, recupero<br />

e valorizzazione per la fruibilità dei beni da<br />

parte <strong>di</strong> tutti.


I vecchi piani regolatori, figli dei loro<br />

tempi, hanno <strong>di</strong> volta in volta tentato <strong>di</strong><br />

risolvere questi problemi riuscendoci solo<br />

parzialmente. Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>,<br />

preso atto ed analizzato questo, non dovrà<br />

proporre una continuazione <strong>del</strong>la vecchia<br />

filosofia, ma serie alternative.<br />

La riqualificazione urbanistica dovrà tenere<br />

conto <strong>del</strong>le necessità <strong>del</strong>la popolazione<br />

che vive il territorio. Saranno necessari<br />

tutti gli interventi che, nel rispetto <strong>del</strong>la<br />

storicità <strong>del</strong>l’architettura originaria, <strong>di</strong> cui<br />

sarà conservata la testimonianza simbolica,<br />

saranno atti a fermare l’emorragia dei nostri<br />

residenti; per ottenere questo risultato<br />

riteniamo che la conoscenza <strong>del</strong>la storia<br />

e <strong>del</strong>l’identità <strong>del</strong> nostro Paese, siano<br />

in<strong>di</strong>spensabili per migliorare la qualità<br />

ed il recupero testimoniale dei luoghi. A<br />

questo riguardo il confronto tra citta<strong>di</strong>ni,<br />

amministratori e progettisti sarà tema<br />

obbligatorio per lo sviluppo compatibile, ma<br />

anche per il mantenimento <strong>del</strong>le ra<strong>di</strong>ci sul<br />

<strong>Territorio</strong>; <strong>Territorio</strong> <strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> cultura<br />

e “segni” da salvaguardare con ogni mezzo.<br />

Le espansioni, anche se necessarie, non<br />

dovranno travisare le bellezze <strong>del</strong> nostro<br />

Paese. Una parola ci rimane da <strong>di</strong>re circa<br />

l’aumento <strong>del</strong> <strong>di</strong>sagio sociale procurato da<br />

<strong>di</strong>fficoltà economiche e sociali crescenti: sarà<br />

dovere primario instaurare tutti i <strong>di</strong>spositivi<br />

possibili, atti a procurare uno standard <strong>di</strong> vita<br />

migliore.<br />

La forza <strong>del</strong> Popolo Ampezzano è sempre<br />

stata in<strong>di</strong>viduata nell’autodeterminazione<br />

e nella sua profonda <strong>di</strong>gnità; a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />

secoli questi valori non sono cambiati, anzi,<br />

negli ultimi anni stanno vivendo una nuova<br />

alba: sarà dovere <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

creare i presupposti affinchè nessuno e per<br />

nessun motivo debba mai più abbandonare<br />

la propria Terra.<br />

4<br />

Premessa:<br />

che cos’è il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> ?<br />

La nuova legge urbanistica regionale 23<br />

aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo <strong>del</strong><br />

territorio”, ha stabilito che i comuni devono<br />

dotarsi <strong>di</strong> un nuovo strumento urbanistico,<br />

che sostituirà il vecchio <strong>Piano</strong> Regolatore<br />

Generale (PRG). Non si tratta <strong>del</strong> vecchio<br />

<strong>Piano</strong> Regolatore Generale che cambia nome,<br />

ma <strong>di</strong> uno strumento completamente nuovo,<br />

che rappresenta una “svolta importante” nel<br />

processo <strong>di</strong> pianificazione <strong>del</strong> territorio.<br />

Per meglio <strong>di</strong>re: il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Territorio</strong> (<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>) è il<br />

nuovo strumento urbanistico che, insieme al<br />

<strong>Piano</strong> degli Interventi (PI), sostituirà il vecchio<br />

<strong>Piano</strong> Regolatore Generale.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>, una volta<br />

concertato con la <strong>Regione</strong> e la Provincia,<br />

costituirà la “carta <strong>del</strong>l’autonomia urbanistica<br />

comunale”. Le scelte <strong>di</strong> dettaglio, contenute<br />

nel <strong>Piano</strong> degli Interventi, potranno essere<br />

decise e mo<strong>di</strong>ficate dal consiglio comunale<br />

senza più la necessità <strong>di</strong> una approvazione <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne superiore.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> contiene<br />

quattro livelli <strong>di</strong> informazioni:<br />

i “vincoli” che derivano dalla pianificazione <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne superiore; le parti <strong>di</strong> territorio dotate<br />

<strong>di</strong> valore particolare, che vengono definite<br />

come “invarianti”; le zone caratterizzate da<br />

particolari “fragilità”; li ambiti “trasformabili”.<br />

Per costruire il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong><br />

si devono in<strong>di</strong>viduare i punti critici ed i<br />

problemi che caratterizzano l’attuale stato<br />

<strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>l’ambiente e, soprattutto,<br />

avere un orizzonte verso cui orientare le<br />

scelte future per stabilire quali nuove opere<br />

dovranno essere realizzate (eventuali nuove<br />

strade e nuovi inse<strong>di</strong>amenti, valutando il<br />

loro impatto sul territorio e sulla qualità <strong>del</strong>la<br />

vita), per decidere quali parti dovranno essere


iqualificate (<strong>di</strong> valore storico, ambientale,<br />

paesaggistico), quali le risorse ed i valori non<br />

sacrificabili; in definitiva come sarà o dovrà<br />

essere il paese <strong>di</strong> domani.<br />

Queste sono le principali domande a cui<br />

il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> dovrà<br />

rispondere e nel fare ciò si chiede per la prima<br />

volta, con lo strumento <strong>del</strong>la “concertazione”,<br />

la partecipazione e “collaborazione” <strong>del</strong>la<br />

citta<strong>di</strong>nanza.<br />

La nuova legge prevede che al citta<strong>di</strong>no deve<br />

essere offerta concretamente la possibilità<br />

<strong>di</strong> informarsi, manifestare problematiche e<br />

fornire proposte sul paese e il suo futuro.<br />

Al citta<strong>di</strong>no, per contro, si chiede <strong>di</strong> fare uno<br />

sforzo, <strong>di</strong> alzare per un momento lo sguardo<br />

e leggere il territorio nella sua interezza, per<br />

contribuire ad immaginare e <strong>di</strong>segnare il<br />

paese <strong>di</strong> domani; un paese dove la qualità<br />

<strong>del</strong>la vita sia un obiettivo ed un valore<br />

irrinunciabile.<br />

Per tutti sarà necessario cambiare il tipo <strong>di</strong><br />

approccio al territorio, dovremo pensare alla<br />

città partendo dall’ambiente, dal territorio,<br />

dal paesaggio, percepiti come risorsa non<br />

rinnovabile. Dovremo proporre azioni<br />

concrete per migliorare la qualità <strong>del</strong>la vita,<br />

per assicurare il rispetto <strong>del</strong>le dotazioni dei<br />

servizi pubblici.<br />

Ci sarà tempo poi, con la successiva stesura<br />

<strong>del</strong> <strong>Piano</strong> degli Interventi (PI), per scendere<br />

nel dettaglio, per parlare <strong>di</strong> interventi<br />

puntuali, <strong>di</strong> scelte operative e piani attuativi,<br />

per raccogliere e sod<strong>di</strong>sfare gli interessi<br />

dei singoli; certi ormai che con il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> alle spalle tutto avverrà<br />

in maniera “sostenibile”, con equità e nel<br />

rispetto <strong>del</strong>l’equilibrio tra uomo e ambiente.<br />

In estrema sintesi, ecco alcune <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fferenze<br />

tra <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> e <strong>Piano</strong><br />

Regolatore Generale (PRG).<br />

Nel <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> scompare<br />

la zonizzazione. Non troveremo nel <strong>Piano</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> le Zone A, B, C, D<br />

5<br />

in quanto l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le previsioni<br />

<strong>del</strong> <strong>PAT</strong> non ha valore conformativo <strong>del</strong>le<br />

destinazioni urbanistiche dei suoli che sono<br />

demandate al <strong>Piano</strong> degli Interventi.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> non “vede”<br />

i proprietari, ma vede il “territorio”. Non<br />

troveremo nel <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong><br />

l’informazione catastale, ovvero non si<br />

potrà risalire <strong>di</strong>rettamente alle previsioni<br />

urbanistiche che interessano la singola<br />

proprietà.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> non localizza<br />

volumi e non assegna <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori su<br />

singole proprietà, ma stabilisce le quantità<br />

generali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento per gran<strong>di</strong><br />

Ambiti Territoriali Omogenei: in questo<br />

modo i <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori relativi alle aree <strong>di</strong><br />

trasformazione non sono più <strong>di</strong>rettamente<br />

legati alla proprietà <strong>del</strong>le aree, ma <strong>di</strong>ventano<br />

un bene comune, una risorsa <strong>del</strong>la comunità<br />

che sarà puntualmente localizzata dal <strong>Piano</strong><br />

degli Interventi, in funzione <strong>del</strong>le priorità che<br />

saranno stabilite.<br />

Non troveremo nel <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Territorio</strong> le aree con vincoli finalizzati<br />

all’esproprio per la realizzazione <strong>di</strong> opere o<br />

impianti pubblici, ma solo la previsione <strong>del</strong>le<br />

quantità generali.<br />

Con il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> vengono<br />

introdotte nuove modalità <strong>di</strong> intervento nel<br />

territorio che potranno essere recepite, tra<br />

cui le più importanti sono: il cre<strong>di</strong>to e<strong>di</strong>lizio; la<br />

compensazione urbanistica; la perequazione<br />

fon<strong>di</strong>aria.<br />

Tutti gli elementi che non sono più contenuti<br />

nel <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> li ritroveremo<br />

successivamente nel <strong>Piano</strong> degli Interventi<br />

che provvederà alla corretta definizione<br />

<strong>del</strong>le previsioni urbanistiche e conseguente<br />

e<strong>di</strong>ficabilità dei suoli in relazione alle<br />

destinazioni d’uso ed alle aree <strong>di</strong> pertinenza<br />

dei fabbricati esistenti, nel rispetto degli<br />

obiettivi generali <strong>di</strong> limitazione <strong>del</strong> consumo<br />

<strong>di</strong> suolo, <strong>del</strong> <strong>di</strong>mensionamento complessivo


e dei vincoli e tutele <strong>del</strong> <strong>PAT</strong>.<br />

È fondamentale che i citta<strong>di</strong>ni, e tutti i<br />

portatori <strong>di</strong> interessi, comprendano che<br />

il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> è uno<br />

strumento programmatico <strong>di</strong> Pianificazione<br />

<strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> Comunale: deve quin<strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare le problematiche <strong>di</strong> carattere<br />

generale. Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong><br />

non ha il compito <strong>di</strong> raccogliere i bisogni e<br />

le necessità in<strong>di</strong>viduali dei citta<strong>di</strong>ni, ma deve<br />

concentrare l’attenzione sulle priorità e sulle<br />

tematiche generali.<br />

L’obiettivo è quello <strong>di</strong> far riflettere i citta<strong>di</strong>ni<br />

sui problemi <strong>del</strong> proprio paese e <strong>di</strong><br />

raccogliere le proposte <strong>di</strong> sviluppo da essi<br />

in<strong>di</strong>viduate, in modo che l’Amministrazione<br />

comunale possa ricevere <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni<br />

sull’orientamento <strong>del</strong>la popolazione in merito<br />

alle problematiche <strong>del</strong> territorio.<br />

Ma quale sarà o dovrà essere in pratica il<br />

contenuto <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>?<br />

Il documento preliminare serve a questo, a<br />

definire gli obiettivi concreti <strong>di</strong> ciascuna realtà<br />

comunale, e <strong>di</strong> sottoporli ad una pubblica<br />

verifica, me<strong>di</strong>ante l’attività <strong>di</strong> concertazione<br />

con i portatori <strong>di</strong> interessi, gli enti territoriali,<br />

le associazioni, i citta<strong>di</strong>ni.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong><br />

per la sostenibilità <strong>del</strong> turismo <strong>di</strong><br />

montagna<br />

È noto che non basta la tutela e la salvaguar<strong>di</strong>a<br />

<strong>del</strong>la natura, <strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong> paesaggio. La<br />

montagna è una grande riserva <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità,<br />

il paesaggio è tra i più belli al mondo, ciò<br />

nonostante la montagna arretra. Il mito<br />

<strong>del</strong>la “natura sublime ed incontaminata” che<br />

costituisce una fondamentale motivazione<br />

per le vacanze,<strong>di</strong> sicuro appeal, non basta<br />

più.<br />

Pertanto il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong><br />

non potrà limitarsi alla ricognizione dei<br />

vincoli esistenti (molti e molto stratificati),<br />

6<br />

all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le invarianti ambientali,<br />

paesaggistiche e storico monumentali (pur<br />

essendo questo un compito doveroso e<br />

necessario), alla definizione <strong>del</strong>le fragilità (che<br />

in montagna sono molte e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa origine:<br />

idraulica, geologica, sismica, ecc).<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> dovrà in<strong>di</strong>care<br />

le strategie <strong>del</strong>la trasformazione necessaria in<br />

un territorio che mal si adatta agli strumenti<br />

<strong>del</strong>l’urbanistica tra<strong>di</strong>zionale, costruiti sul<br />

mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>le città <strong>di</strong> pianura, dove città e<br />

campagna, natura e cultura, sono nettamente<br />

separate. In montagna l’intreccio è continuo: la<br />

natura entra nel paese, l’acqua, i prati, il bosco<br />

entrano nelle pieghe più intime <strong>del</strong>l’incasato.<br />

La costruzione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Territorio</strong>, me<strong>di</strong>ante la “concertazione”, deve<br />

costituire un’occasione per con<strong>di</strong>videre il<br />

processo <strong>di</strong> riorganizzazione <strong>del</strong> territorio.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>, carta<br />

fondamentale <strong>del</strong>l’autonomia urbanistica<br />

<strong>del</strong> comune, non può essere ridotto ad<br />

uno strumento amministrativo valido<br />

solo per il permesso <strong>di</strong> costruire. Il <strong>Piano</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> deve fornire la<br />

visione, la veduta con<strong>di</strong>visa, che il comune<br />

<strong>di</strong> Cortina d’Ampezzo intenderà seguire per<br />

sostenere la trasformazione strategica <strong>del</strong><br />

suo territorio, con una grande attenzione per<br />

la conservazione <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong><br />

valore testimoniale anche attraverso attente<br />

riconversioni d’uso e attraverso l’utilizzazione<br />

<strong>di</strong> tutti i nuovi strumenti messi a servizio<br />

<strong>del</strong>la pianificazione. Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Territorio</strong> deve essere organizzato in modo<br />

da consentire all’amministrazione comunale<br />

<strong>di</strong> Cortina d’Ampezzo <strong>di</strong> avere una solida<br />

base negoziale da utilizzare al momento <strong>di</strong><br />

re<strong>di</strong>gere il <strong>Piano</strong> degli Interventi. Il sostegno<br />

alla riorganizzazione dei vari comparti dovrà<br />

essere accompagnato da un rigoroso vincolo<br />

<strong>del</strong>le destinazioni d’uso e tutti i <strong>di</strong>spositivi<br />

tecnico - legislativo - urbanistici che evitino<br />

qualsiasi ipotesi speculativa.


Pianificazione <strong>di</strong> grado superiore<br />

Il Comune <strong>di</strong> Cortina d’Ampezzo è dotato<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> avanzatissimi su tutti gli argomenti<br />

<strong>di</strong> “fragilità” <strong>del</strong> territorio: esistono<br />

documentazioni e stu<strong>di</strong> precisi inerenti<br />

l’assetto idrogeologico sia storico che<br />

attuale, analisi approfon<strong>di</strong>te <strong>del</strong>la flora<br />

e fauna con particolare attenzione alle<br />

zone che per caratteristiche intrinseche<br />

sono state considerate da salvaguardare<br />

(torbiere, biotopi, praterie d’alta quota,<br />

ecc.), classificazioni storiche e <strong>di</strong> pregio <strong>del</strong>le<br />

strutture e<strong>di</strong>lizie, vari stu<strong>di</strong> documentati<br />

sulla viabilità; cosa che non tutti i comuni <strong>di</strong><br />

montagna possono vantare. Le pianificazioni<br />

<strong>di</strong> tipo superiore (<strong>Piano</strong> Territoriale <strong>di</strong><br />

Coor<strong>di</strong>namento Provinciale - <strong>Piano</strong><br />

Territoriale Regionale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento<br />

- ecc.) non sempre tengono conto <strong>di</strong> una<br />

banca dati così invi<strong>di</strong>abile. In sede <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> occorrerà eseguire una<br />

pianificazione concertata sui vari argomenti.<br />

Le peculiarità e necessità <strong>di</strong> Cortina dovranno<br />

essere tenute in primaria considerazione<br />

dagli enti soprain<strong>di</strong>cati, per fare in modo<br />

che le previsioni fatte da <strong>Regione</strong> (PTRC),<br />

Provincia (PTCP), i vincoli (PAI, SIC e ZPS, ecc.)<br />

si trasformino per noi da problema gestionale<br />

a risorsa per lo sviluppo futuro.<br />

Il territorio comunale <strong>di</strong> Cortina D’Ampezzo è<br />

infatti interessato dalla presenza dei seguenti<br />

elementi <strong>del</strong>la Rete Natura 2000:<br />

SIC<br />

IT3230071 DOLOMITI D’AMPEZZO<br />

IT3230017 MONTE PELMO - MONDEVAL - FORMIN<br />

IT3230081 GRUPPI ANTELAO - MARMAROLE - SORAPIS<br />

ZPS<br />

IT3230071 DOLOMITI D’AMPEZZO<br />

IT3230081 GRUPPI ANTELAO - MARMAROLE - SORAPIS<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> Idrogeologico in<strong>di</strong>vidua le<br />

7<br />

aree soggette a pericolosità idrogeologica.<br />

Ad oggi nel territorio comunale <strong>di</strong> Cortina<br />

D’Ampezzo non sono presenti attività <strong>di</strong> cava<br />

ancora in essere; tuttavia numerose sono<br />

le cave <strong>di</strong>smesse, le maggiori <strong>del</strong>le quali<br />

oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e progetti <strong>di</strong> riutilizzo <strong>del</strong>le<br />

stesse come <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> inerti per le quali<br />

viene poi previsto un ripristino ambientale.<br />

Il territorio comunale <strong>di</strong> Cortina D’Ampezzo<br />

vede inoltre la presenza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong><br />

rifiuti soli<strong>di</strong> poste in località Pies de ra Mognes<br />

lungo la SS51 “Alemagna”.<br />

Altro argomento <strong>di</strong> primaria importanza, in<br />

sede <strong>di</strong> concertazione con gli organi <strong>di</strong> grado<br />

superiore, sarà la viabilità intercomunale.<br />

Sotto l’aspetto economico-sociale non<br />

si possono <strong>di</strong>menticare le <strong>di</strong>fficoltà che<br />

Cortina sta vivendo nei settori dei servizi alla<br />

persona, particolarmente riferiti all’istruzione<br />

e alla sanità: le fragilità <strong>del</strong>la realtà montana<br />

dovranno essere tema fondamentale <strong>di</strong><br />

concertazione.<br />

Le strutture scolastiche ed ospedaliere<br />

presenti sul territorio sono parte essenziale<br />

<strong>del</strong>la vita dei citta<strong>di</strong>ni residenti, sono parte<br />

<strong>del</strong>la struttura sociale <strong>di</strong> Cortina e dei suoi<br />

abitanti, che ne usufruiscono in tutti i perio<strong>di</strong><br />

<strong>del</strong>l’anno. Inoltre, sono strutture altamente<br />

produttive poiché offrono un posto <strong>di</strong> lavoro<br />

annuale a residenti ed immigrati.<br />

Per il futuro sarà utile mantenere tutti gli<br />

or<strong>di</strong>ni scolastici esistenti; oltre alla scuola<br />

primaria e alle scuole me<strong>di</strong>e inferiori, dovrà<br />

essere riservata grande attenzione alle Scuole<br />

Superiori sostenendo il loro profondo legame<br />

con il territorio, l’appartenenza al tessuto<br />

sociale ed economico <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Boite,<br />

l’importanza <strong>del</strong> “bagaglio” culturale offerto<br />

ai giovani che intenderanno andare (in tutti<br />

i sensi) … oltre le montagne per costruire<br />

poi un futuro nella propria terra. Bisognerà<br />

prevedere anche nuove strutture (convitti)<br />

che favoriscano la fruizione dei nostri istituti<br />

da parte dei ragazzi residenti nelle valli


limitrofe o all’estero, e da parte dei cosiddetti<br />

studenti-atleti che intendono coltivare a<br />

Cortina la passione per lo sport. Se possibile<br />

sarà utile provvedere anche ad alloggi per<br />

gli insegnanti ed il personale ausiliario e le<br />

loro famiglie, provenienti per lo più da fuori<br />

paese; la stessa ospitalità potrà riguardare<br />

anche il personale ospedaliero, evitando,<br />

comunque, ogni tipo <strong>di</strong> speculazione, cioè<br />

attingendo alle formule e<strong>di</strong>ficatorie <strong>di</strong> tipo<br />

pubblico oppure in <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie.<br />

Per quanto concerne la struttura <strong>del</strong>l’ospedale<br />

(Co<strong>di</strong>villa-Putti), sarà auspicabile un<br />

potenziamento dei servizi alla popolazione<br />

in termini <strong>di</strong> ambulatori, <strong>di</strong> pronto soccorso<br />

e <strong>di</strong> traumatologia con la possibilità <strong>di</strong><br />

ampliamento nel periodo <strong>di</strong> alto afflusso<br />

turistico. Inoltre, sarà opportuno valorizzare<br />

la specificità <strong>del</strong> reparto per la cura <strong>del</strong>le<br />

infezioni ossee, rendendolo nuovamente un<br />

centro a respiro internazionale.<br />

Regole d’Ampezzo<br />

e Parco <strong>del</strong>le Dolomiti d’Ampezzo<br />

Un’attenzione tutta particolare verrà prestata<br />

alla concertazione e agli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma<br />

con le Regole d’Ampezzo, istituto che ha ben<br />

rappresentato interessi comuni ed un sistema<br />

culturale fortemente caratterizzato da valori<br />

identitari utili a rifondare un assetto sociale<br />

più <strong>di</strong>namico.<br />

E’ a tale or<strong>di</strong>namento sociale che va ricondotto<br />

il successo tangibile nella conservazione<br />

<strong>del</strong> patrimonio boschivo, naturalistico<br />

e paesaggistico, che rappresenta una<br />

importante risorsa <strong>del</strong> turismo ampezzano.<br />

Tale merito conservativo dovrà essere<br />

portato sul campo aprendo un tavolo <strong>di</strong><br />

concertazione sul quale vengano <strong>di</strong>scusse<br />

oltre a scelte <strong>di</strong> conservazione, anche possibili<br />

temi <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Il Parco <strong>del</strong>le Dolomiti d’Ampezzo, gestito<br />

dalle Regole, è autonomo rispetto al <strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />

8<br />

<strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>; le Regole, infatti, hanno<br />

la facoltà <strong>di</strong> lavorare alle mo<strong>di</strong>fiche <strong>del</strong> <strong>Piano</strong><br />

Ambientale <strong>del</strong> Parco in perfetta autonomia<br />

rispetto al Comune.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> ed il <strong>Piano</strong><br />

Ambientale <strong>del</strong> Parco dovranno produrre la<br />

più completa sinergia tra Comune e Regole.<br />

Una strategia per il Centro<br />

(ra Vila Cortina)<br />

Cenni storici<br />

Nel tempo passato l’intera Valle veniva<br />

in<strong>di</strong>viduata con il nome <strong>di</strong> Anpezo, formata<br />

da numerose Viles (villaggi) <strong>di</strong>slocate sul<br />

territorio, ognuna <strong>di</strong> esse accompagnava il<br />

suo nome proprio con quello <strong>del</strong>la conca<br />

(es. Cia<strong>di</strong>n d’Anpezo, Suel d’Anpezo, ecc.). Col<br />

passare <strong>del</strong> tempo i servizi principali (scuole,<br />

comune, ecc.) si accentrarono nella Vila<br />

Cortina, che si trasformò da luogo centrale<br />

<strong>del</strong>la Valle a Centro <strong>del</strong>la Valle. Cortina assunse<br />

negli anni un’importanza tale da legare il suo<br />

nome a quello <strong>del</strong>l’intera vallata, Cortina<br />

d’Ampezzo, per l’appunto.<br />

<strong>Piano</strong> <strong>del</strong> Centro<br />

Oggi il Centro <strong>di</strong> Cortina, se da una parte è<br />

il fulcro <strong>del</strong>la vita sociale <strong>del</strong> Paese, dall’altra<br />

ha perso una parte <strong>del</strong>la sua identità storica.<br />

La chiusura <strong>di</strong> C.so Italia e l’avvento <strong>di</strong><br />

innumerevoli attività economiche, per lo più<br />

gestite da persone o società non residenti,<br />

hanno causato il fenomeno per cui il centro<br />

sia in molti casi in<strong>di</strong>viduato come mero punto<br />

<strong>di</strong> ritrovo per turisti d’alta stagione, mentre<br />

negli altri perio<strong>di</strong> vive un vero spopolamento,<br />

dovuto alla chiusura <strong>del</strong>la quasi totalità degli<br />

esercizi commerciali.<br />

Non bisogna <strong>di</strong>menticare che nell’attuale<br />

<strong>Piano</strong> Regolatore Generale (PRG) il Centro è<br />

regolamentato da un piano particolareggiato<br />

<strong>di</strong> vecchia data, non più conforme agli<br />

standard urbanistici attuali e non prevede<br />

uno sviluppo architettonico degno <strong>di</strong> questo


nome.<br />

La funzione dei luoghi centrali, inteso<br />

come spazio <strong>di</strong> relazione riconquistato e<br />

come principale espressione <strong>del</strong> carattere<br />

e <strong>del</strong>l’identità locale, è il fondamento <strong>del</strong>la<br />

nuova città contemporanea e ciò dovrà essere<br />

l’obiettivo primario <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Territorio</strong> su questo argomento.<br />

La piazza, gli spazi pubblici in particolare,<br />

rappresentano la sintesi <strong>del</strong>la storia, il fulcro<br />

<strong>del</strong> paesaggio urbano e l’immagine stessa<br />

<strong>del</strong>la città, tanto da poter <strong>di</strong>re che ove non vi<br />

sia una piazza pienamente viva e vissuta non<br />

c’è città.<br />

E’ indubbio che tali affermazioni trovano<br />

lapalissiana conferma proprio in Cortina.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> proporrà<br />

scelte volte ad allargare gli spazi <strong>di</strong> relazione<br />

<strong>del</strong> Centro e <strong>del</strong>le aree contermini, dando<br />

in<strong>di</strong>cazioni al P.I. per <strong>del</strong>ineare nuovi ambiti<br />

esclusivamente pedonali ed in<strong>di</strong>viduando un<br />

sistema <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> attestamento sul centro<br />

che ne consenta l’accesso.<br />

Tutto questo favorendo il recupero e la<br />

valorizzazione <strong>del</strong>le unicità, siano esse<br />

culturali, architettoniche, ambientali, visive,<br />

ecc.<br />

Riorganizzazione<br />

<strong>del</strong> sistema infrastrutturale<br />

Il sistema infrastrutturale <strong>di</strong> Cortina presenta<br />

elementi <strong>di</strong> forte criticità legati ai flussi <strong>di</strong><br />

accesso, penetrazione ed attraversamento.<br />

Il sistema <strong>di</strong> accesso e attraversamento<br />

<strong>di</strong> area vasta (Pian <strong>di</strong> Vedoia - Cortina<br />

- Dobbiaco) risulta particolarmente<br />

inefficiente, penalizzando citta<strong>di</strong>ni ed ospiti,<br />

nonchè il sistema urbano. Esso non funziona<br />

in maniera ottimale per la presenza <strong>di</strong> traffico<br />

pesante e per la commistione <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong><br />

traffico <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa gerarchia. Questo tema<br />

non riguarda <strong>di</strong>rettamente il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>, ma dovrà essere trattato in<br />

9<br />

sede <strong>di</strong> concertazione con i Comuni vicini<br />

e gli enti preposti. In merito al traffico <strong>di</strong><br />

attraversamento, va innanzitutto rilevato<br />

che esistono una serie <strong>di</strong> ipotesi <strong>di</strong> soluzione<br />

avanzate nel tempo da Amministrazioni e<br />

soggetti portatori <strong>di</strong> interessi <strong>di</strong>ffusi.<br />

In linea <strong>di</strong> massima sono ipotizzabili soluzioni<br />

“impegnative” sotto il profilo <strong>del</strong>le opere e<br />

<strong>del</strong>le infrastrutture, e soluzioni “leggere” che<br />

prevedono adeguamenti e miglioramenti<br />

<strong>del</strong>le rete esistente. Entambe le soluzioni,<br />

oltre alle innumerevoli varianti possibili, sono<br />

portatrici <strong>di</strong> vantaggi e svantaggi che saranno<br />

da valutare.<br />

La viabiltà interna <strong>di</strong> Cortina dovrà essere<br />

tema <strong>di</strong> rivalutazione con le conseguenti<br />

migliorie <strong>del</strong> caso. E’ ovvio che lo sviluppo<br />

<strong>del</strong> paese dovrà comportare <strong>di</strong> pari passo<br />

l’adeguamento viario. La risoluzione <strong>del</strong><br />

problema <strong>del</strong>la viabilità interna dovrà essere<br />

inteso come il collegamento omogeneo <strong>di</strong><br />

tutte quelle strutture (percorsi pedonali,<br />

sottopassi, people mover, impianti sciistici,<br />

ecc.) volte a favorire la mobilità sia essa<br />

pedonale, veicolare, ciclabile, sciistica e<br />

quant’altro.<br />

I Parcheggi e le infrastrutture correlate<br />

saranno elemento <strong>di</strong> supporto fondamentale.<br />

Essi si sud<strong>di</strong>vidono principalmente in due<br />

fattispecie: Parcheggi ad uso privato e/o <strong>di</strong><br />

pertinenza e parcheggi pubblici od a uso<br />

pubblico.<br />

1. Parcheggi ad uso privato e/o <strong>di</strong> pertinenza<br />

alle proprietà private: il <strong>PAT</strong> tramite il P.I darà<br />

in<strong>di</strong>cazioni per incentivarli (il numero <strong>del</strong>le<br />

auto <strong>di</strong> proprietà è in aumento esponenziale<br />

e se non gestito, rischia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un<br />

problema supplementare).<br />

2. Parcheggi pubblici - parcheggi ad uso<br />

pubblico: è la vera emergenza con cui ci si<br />

dovrà rapportare a brevissimo tempo. Dovrà<br />

essere attuato ogni meccanismo (parcheggi<br />

comunali, project financing, ecc.) atto alla


costruzione <strong>di</strong> queste strutture, usufruendo<br />

dei progetti gia in essere e sfruttando le<br />

zone vocate e già in<strong>di</strong>viduate allo scopo.<br />

I progetti già in essere sono il project<br />

financing per la costruzione <strong>di</strong> un parcheggio<br />

multipiano in Piazza <strong>del</strong> Mercato, il project<br />

financing per la costruzione <strong>di</strong> un parcheggio<br />

interrato in Piazza <strong>del</strong>le Poste. Le ulteriori<br />

aree che dovranno essere oggetto <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento progettuale a livello <strong>di</strong><br />

<strong>Piano</strong> degli Interventi per la realizzazione<br />

<strong>di</strong> parcheggi pubblici sono l’area ex<br />

Stazione Ferroviaria e il Lungoboite (destra<br />

orografica).<br />

Sistema sciistico<br />

una prospettiva <strong>di</strong> integrazione<br />

funzionale degli impianti<br />

Il sistema degli impianti <strong>di</strong> risalita ampezzani è<br />

caratterizzato da una <strong>di</strong>sposizione centripeta,<br />

convergono sul centro ma non consentono il<br />

collegamento sugli sci, determinando traffico<br />

aggiuntivo e <strong>di</strong>sservizio.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> dovrà<br />

<strong>del</strong>ineare e concertare più soluzioni,<br />

valutandone le alternative. Si dovrà<br />

prevedere un ri<strong>di</strong>segno e ammodernamento<br />

<strong>del</strong> sistema, pensando con attenzione al<br />

problema <strong>del</strong>la sosta, alla mobilità interna ed<br />

ai sistemi <strong>di</strong> movimentazione degli sciatori;<br />

si dovrà fornire una soluzione al tema <strong>del</strong>la<br />

riorganizzazione dei flussi <strong>di</strong> automezzi<br />

e persone, tenendo conto <strong>di</strong> un possibile<br />

sviluppo sovracomunale.<br />

In questa prospettiva il <strong>Piano</strong> dovrà<br />

integrare e valutare le attività conoscitive<br />

e le soluzioni sinora prospettate, che<br />

riguardano necessariamente sia il sistema<br />

complessivo <strong>del</strong>la mobilità e <strong>del</strong>la sosta, sia<br />

il sistema degli impianti, vagliando le <strong>di</strong>verse<br />

soluzioni proposte: tutto questo integrando<br />

le informazioni mancanti con indagini mirate<br />

al fine <strong>di</strong> formulare un’ipotesi integrata e<br />

10<br />

fortemente con<strong>di</strong>visa.Tutte queste attività<br />

dovranno essere affrontate <strong>di</strong> concerto con i<br />

soggetti coinvolti.<br />

Sviluppo economico e sociale<br />

Le <strong>di</strong>namiche demografiche e sociali degli<br />

ultimi anni dal dopoguerra, <strong>di</strong>mostrano con<br />

grande chiarezza come alcuni in<strong>di</strong>catori<br />

presentino un trend costantemente negativo:<br />

la popolazione residente è passata dal 1970 ad<br />

oggi da 8300 abitanti agli attuali 6000, stima<br />

peraltro ottimistica, visto che molti iscritti<br />

all’anagrafe non risultano in realtà residenti<br />

effettivi; il saldo demografico (nati/morti)<br />

è <strong>di</strong>ventato negativo dopo il 1980, il saldo<br />

migratorio è costantemente negativo.<br />

Anche l’età me<strong>di</strong>a è in costante crescita ed una<br />

quota sempre più rilevante <strong>di</strong> popolazione<br />

giovanile si trasferisce in comuni limitrofi<br />

o ancora più lontani, assecondando il<br />

progressivo spopolamento <strong>del</strong>la montagna; ciò<br />

rappresenta un fenomeno ormai consolidato<br />

a livello regionale. In questo quadro, il picco<br />

degli anni ‘70 deve considerarsi in ogni caso<br />

un momento straor<strong>di</strong>nario, determinato da<br />

flussi migratori successivamente raffreddatisi,<br />

più che un evento strettamente demografico.<br />

Concorrono a tale stato <strong>di</strong> cose e a sfavorire la<br />

formazione <strong>di</strong> tessuti economici complessi, una<br />

molteplicità <strong>di</strong> fattori, i più importanti dei quali<br />

sono: un mercato <strong>del</strong>la casa assolutamente<br />

anomalo caratterizzato da valori immobiliari<br />

elevatissimi, una accessibilità penalizzante, la<br />

grande semplificazione <strong>del</strong> tessuto economico<br />

dominato dal turismo e dall’e<strong>di</strong>lizia. Su queste<br />

variabili il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong><br />

intende operare con attenzione, ma anche<br />

con iniziative innovative, basate sui nuovi<br />

strumenti contenuti nella Legge Urbanistica.<br />

L’obiettivo principale <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> sarà quello<br />

<strong>di</strong> favorire l’ammodernamento <strong>del</strong> sistema<br />

turistico, e contemporaneamente <strong>di</strong> porre le<br />

con<strong>di</strong>zioni per far crescere iniziative ed attività


integrative, quali ad esempio gli agriturismi e<br />

le attività commerciali <strong>di</strong> supporto alle nuove<br />

offerte (bar e punti <strong>di</strong> ristoro a servizio <strong>del</strong>la<br />

ciclabile, oppure un centro polifunzionale a<br />

Fiames, dove è prevista una riqualificazione<br />

<strong>del</strong>la zona sportiva e la costruzione <strong>di</strong> un nuovo<br />

eliporto),oltre ad un forte potenziamento<br />

dei servizi alla persona (uno spazio giovani,<br />

centri benessere e per il tempo libero aperti<br />

tutto l’anno, manifestazioni culturali nel<br />

fuori stagione, ecc.) anche per i residenti,<br />

con lo scopo <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> ricreare un spazio<br />

<strong>di</strong> vivibilità e relazione parallelo e non in<br />

conflitto con i servizi all’ospitalità. In altri<br />

termini, se il rafforzamento <strong>del</strong> settore turistico<br />

rappresenterà in ogni caso il motore principale<br />

<strong>del</strong>lo sviluppo, dovranno essere perseguite<br />

tutte le iniziative che potranno incentivare<br />

una <strong>di</strong>versificazione <strong>del</strong> settore dei servizi<br />

alle imprese e ai citta<strong>di</strong>ni, ed un sostegno al<br />

rafforzamento <strong>del</strong>l’artigianato in tutte le sue<br />

declinazioni. Andranno sviluppate tutte quelle<br />

strutture che favoriranno l’apparato dei servizi<br />

alla persone. E’ previsto il potenziamento<br />

<strong>del</strong>l’impiantistica sportiva nella zona <strong>di</strong><br />

Sopiazes (palestra <strong>di</strong> roccia, bocciodromo),<br />

la realizzazione <strong>di</strong> un nuovo centro natatorio<br />

con servizi benessere nell’area <strong>del</strong>lo Sta<strong>di</strong>o <strong>del</strong><br />

Ghiaccio, un centro ricreativo per i giovani, la<br />

riqualificazione <strong>del</strong>l’area e dei fabbricati presso<br />

la zona <strong>del</strong>la ex Stazione Ferroviaria dove è<br />

prevista anche la realizzazione <strong>di</strong> una “Casa<br />

<strong>del</strong>la Cultura”. Le aree dove si concentrerà la<br />

realizzazione <strong>di</strong> nuovi servizi sono le seguenti:<br />

Sopiazes, la zona <strong>del</strong>lo Sta<strong>di</strong>o Olimpico <strong>del</strong><br />

Ghiaccio, la zona <strong>del</strong>la ex Stazione Ferroviaria<br />

e la zona <strong>di</strong> Fiames.<br />

11<br />

Prime case<br />

Con l’obiettivo primario <strong>di</strong> contrastare il<br />

declino <strong>del</strong>la residenza stabile, il <strong>Piano</strong><br />

metterà in atto una serie <strong>di</strong> meccanismi volti<br />

alla creazione <strong>di</strong> un’offerta <strong>di</strong> residenzialità<br />

protetta dai sistemi <strong>di</strong> mercato. Questo sarà<br />

ottenuto perfezionando le iniziative già<br />

intraprese in termini <strong>di</strong> utilizzo <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> superficie e residenzialità pubblica. Le<br />

nuove aree residenziali saranno localizzate<br />

in maniera omogenea sul territorio, ponendo<br />

attenzione nel prevedere per ogni località<br />

la possibilità <strong>di</strong> un ampliamento <strong>di</strong> carattere<br />

residenziale in funzione <strong>del</strong>le necessità reali<br />

<strong>del</strong> contesto locale.<br />

Seconde case<br />

Il turismo ampezzano si fonda in parte rilevante<br />

sul sistema <strong>del</strong>le seconde case che arrivano a<br />

coprire quasi il 70% <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio. È<br />

una realtà comune ad altre località turistiche,<br />

ma che a Cortina assume <strong>di</strong>mensioni ed<br />

aspetti dominanti. Tale immenso patrimonio,<br />

rappresenta una quota importante <strong>di</strong> presenze<br />

turistiche, anche se concorre a togliere dal<br />

sistema ricettivo cortinese una notevole fetta<br />

<strong>di</strong> prodotto, sotto forma <strong>di</strong> presenze che si<br />

sottraggono ad ogni verifica. Per altro verso<br />

rappresenta un patrimonio improduttivo<br />

per larga parte <strong>del</strong>l’anno. Infine, un lento<br />

ma inesorabile processo <strong>di</strong> ristrutturazione,<br />

tende a frazionare nel tempo le proprietà,<br />

amplificandone tutti i meccanismi <strong>di</strong><br />

malfunzionamento. La scelta <strong>di</strong> fondo è quella<br />

<strong>di</strong> congelare tale processo; primariamente, per<br />

conservare i valori ambientali e paesaggistici<br />

che costituiscono il fondamento <strong>del</strong> turismo<br />

ampezzano, in secondo luogo, per consentire<br />

un reale rafforzamento <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>l’impresa<br />

turistica che opera in termini <strong>di</strong> profitto e non<br />

<strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta.


Apparato produttivo<br />

e Servizi<br />

Un inelu<strong>di</strong>bile elemento <strong>di</strong> sviluppo sarà il<br />

consolidamento <strong>del</strong>l’apparato produttivo<br />

in località Pian da Lago e Brite de Val i quali<br />

hanno sviluppato una tipologia, tipicamente<br />

artigianale, che costituisce la base, nel settore<br />

secondario, <strong>del</strong> turismo locale. Particolare<br />

attenzione dovrà inoltre essere posta riguardo<br />

alle attività artigiane fuori zona, vera tipicità<br />

<strong>del</strong> tessuto urbano.<br />

Molte attività ampezzane, nel corso <strong>del</strong> tempo,<br />

hanno saputo conquistare mercati nazionali<br />

ed internazionali ( per tutti, i nostri falegnami<br />

e fabbri sono conosciuti in tutto il mondo,<br />

da Los Angeles a Dubai, dove esportano<br />

un pezzetto <strong>del</strong>la nostra tra<strong>di</strong>zione); in tale<br />

prospettiva questo settore economico andrà<br />

fortemente incentivato, anche sostenendo,<br />

ove possibile, la peculiarità <strong>del</strong>lo storico<br />

Istituto d’Arte, scuola straor<strong>di</strong>nariamente<br />

vicina all’ “anima produttiva” <strong>del</strong> Paese.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> favorirà in<br />

quest’ottica il miglioramento funzionale<br />

<strong>del</strong>le aree destinate ad attività artigianale e<br />

prevedrà le dotazioni <strong>di</strong> standard per l’intero<br />

settore.<br />

Potrà essere messa in campo, se ritenuta<br />

necessaria, la possibilità <strong>di</strong> espansione<br />

e<strong>di</strong>lizia, sia per tener conto <strong>del</strong>le necessità<br />

<strong>di</strong> settori che richiedono ampie superfici <strong>di</strong><br />

stoccaggio (già oggi presenti in maniera non<br />

perfettamente pianificata nè a Pian da Lago<br />

nè a Brite de Val), sia per aumentare l’offerta<br />

<strong>di</strong> spazi produttivi.<br />

Infine dovrà essere decisamente migliorata la<br />

viabilità <strong>di</strong> accesso a tali aree.<br />

12<br />

Il Turismo: una risorsa<br />

Mentre nel <strong>Veneto</strong> negli ultimi 10 anni il<br />

numero <strong>di</strong> presenze turistiche è cresciuto<br />

<strong>del</strong> 20% (da circa 52 ad oltre 62 milioni <strong>di</strong><br />

presenze totali), in montagna le presenze<br />

turistiche sono <strong>di</strong>minuite <strong>del</strong> 20% (da circa<br />

7,3 milioni a 6 milioni); calano le presenze<br />

turistiche nell’Altipiano <strong>di</strong> Asiago, calano nel<br />

settore <strong>del</strong>le Dolomiti, calano a Cortina. Il<br />

declino turistico <strong>del</strong>la montagna va <strong>di</strong> pari<br />

passo con quello demografico. Negli ultimi<br />

trent’anni Cortina d’Ampezzo ha perso più <strong>di</strong><br />

un quarto <strong>del</strong>la popolazione: 8.500 abitanti<br />

nel 1976, 6.150 nel 2006.<br />

L’arretratezza <strong>del</strong>la struttura<br />

ricettiva turistica<br />

L’economia turistica <strong>del</strong>la montagna veneta<br />

non è in grado attualmente <strong>di</strong> contribuire<br />

efficacemente alla sostenibilità <strong>del</strong>la sua<br />

popolazione. Ma non è in crisi la Montagna<br />

in sé, in Trentino ed in Alto A<strong>di</strong>ge le presenze<br />

turistiche aumentano e non calano neppure<br />

in Lombar<strong>di</strong>a (in provincia <strong>di</strong> Sondrio, Bormio<br />

tiene la sua popolazione e conferma le presenze<br />

turistiche). Senza mettere in campo confronti<br />

internazionali, anche se sarà necessario farlo<br />

durante la redazione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Territorio</strong>, è <strong>di</strong>ffusa la consapevolezza che<br />

l’arretramento <strong>del</strong>le presenze turistiche nella<br />

montagna veneta sia <strong>di</strong>rettamente correlato<br />

ad un ritardo <strong>del</strong>l’offerta turistica: debolezza<br />

<strong>del</strong>le strutture ricettive (non allineate con le<br />

richieste <strong>del</strong> turista moderno), obsolescenza<br />

<strong>del</strong>le strutture alberghiere (poche e talvolta<br />

non troppo qualificate), peso eccessivo <strong>del</strong>la<br />

seconda casa. Negli ultimi 15 anni la capacità<br />

ricettiva <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bolzano è rimasta<br />

sostanzialmente la stessa, ma è cresciuta <strong>di</strong><br />

molto la qualità alberghiera (la ricettività<br />

alberghiera è aumentata dal 67% al 70% <strong>del</strong>


totale, con un raddoppio <strong>del</strong>le strutture con<br />

tre, quattro e cinque stelle, ed un ra<strong>di</strong>cale<br />

ri<strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> quelle ad una e due<br />

stelle). Un caso particolare si è registrato in<br />

Val Gardena dove le presenze nelle strutture<br />

ricettive alberghiere sono passare dal 77%<br />

all’83%.<br />

Negli ultimi <strong>di</strong>eci anni nella Stazione Turistica<br />

Dolomiti-Cortina le presenze turistiche sono<br />

<strong>di</strong>minuite <strong>del</strong> 20% (da 4,75 milioni <strong>di</strong> presenze<br />

a 3,75 milioni), con un comportamento<br />

<strong>di</strong>fferenziato: più 15% negli alberghi con<br />

tre, quattro e cinque stelle, meno 45% negli<br />

alberghi con due ed una stella, meno 32%<br />

negli esercizi complementari. A cedere<br />

vistosamente è la ricettività degli alloggi<br />

privati, quasi un milione <strong>di</strong> presenze in meno,<br />

<strong>di</strong> cui 600.000 nel periodo estivo.<br />

Al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>la poca affidabilità <strong>di</strong> questo genere<br />

<strong>di</strong> dati statistici, è comunque accertato che<br />

appartamenti e case private sono poco<br />

connessi con la domanda internazionale,<br />

e non partecipano all’investimento<br />

sull’immagine <strong>del</strong> territorio e sulla sua<br />

promozione turistica.<br />

Negli ultimi sette anni, secondo i dati statistici<br />

<strong>di</strong>sponibili, a Cortina sono <strong>di</strong>minuite le<br />

presenze turistiche, sia nel settore alberghiero,<br />

sia in quello extralberghiero, <strong>di</strong> circa il 15%<br />

(rispettivamente da 573 mila a 475 mila e<br />

da 688 mila a 589 mila). D’altra parte, se<br />

consideriamo lo skipass un buon in<strong>di</strong>catore<br />

per i flussi turistici invernali, questo ci <strong>di</strong>ce che<br />

negli ultimi cinque anni la valle d’Ampezzo ha<br />

perso circa il 3-4% dei turisti all’anno.<br />

Analizzando i gran<strong>di</strong> numeri <strong>del</strong> comparto<br />

sciistico, la maggiore debolezza <strong>del</strong>la<br />

proposta <strong>di</strong> Cortina d’Ampezzo appare la<br />

scarsa integrazione dei suoi comprensori, il<br />

cui mancato collegamento determina traffico<br />

aggiuntivo e <strong>di</strong>sservizio. Un’altra <strong>di</strong>fficoltà<br />

evidente <strong>del</strong>l’offerta turistica, anche estiva,<br />

è legata alla sua attuale struttura ricettiva:<br />

alberghi vecchi anche se in origine <strong>di</strong> buona<br />

13<br />

qualità.<br />

Detto questo, bisogna rilevare che fino ad<br />

oggi l’offerta turistica <strong>di</strong> Cortina si è limitata<br />

a sviluppare quei comparti, come lo sci,<br />

legati alla “moda” <strong>del</strong> momento, senza una<br />

seria programmazione. E’ fin troppo facile<br />

prevedere che nel caso, molto probabile,<br />

che gli in<strong>di</strong>rizzi passati risultino prima o<br />

poi obsoleti, ci si trovi spiazzati circa il<br />

futuro (il <strong>Cadore</strong> ed il Comelico che hanno<br />

puntato tutto sulle occhialerie devono<br />

essere da insegnamento e monito). Il <strong>Piano</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> dovrà prevedere lo<br />

sviluppo turistico <strong>di</strong> Cortina <strong>di</strong>versificando<br />

le stagioni e le attività turistiche in sintonia<br />

con l’importante patrimonio storico-socialeambientale<br />

<strong>di</strong> cui è fornita.<br />

Anche se l’organizzazione degli “eventi”<br />

che polarizzano e motivano l’attenzione<br />

<strong>del</strong>l’opinione pubblica, così come la<br />

comunicazione e la gestione dei marchi,<br />

sono questioni più attinenti ad un piano <strong>di</strong><br />

gestione turistica che ad un piano urbanistico,<br />

la pianificazione territoriale, ed il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> in particolare, dovranno<br />

comunque contribuire ad invertire questa<br />

tendenza negativa per la popolazione ed il<br />

turismo <strong>di</strong> montagna.


Potenziare e favorire<br />

l’ammodernamento <strong>del</strong> settore<br />

turistico<br />

Era il 1956 quando si tennero le VII Olimpia<strong>di</strong><br />

Invernali a Cortina. Furono le prime Olimpia<strong>di</strong><br />

<strong>del</strong>l’Italia repubblicana e furono un evento<br />

<strong>di</strong> grande successo organizzativo, che pose<br />

solide basi allo sviluppo turistico <strong>del</strong> paese.<br />

Uno sviluppo <strong>di</strong> notevoli proporzioni, basato<br />

su un’ospitalità <strong>di</strong> elite, esplose sul finire degli<br />

anni ’70; fenomeno “tra<strong>di</strong>zionale”che, negli<br />

ultimi <strong>di</strong>eci anni, ha segnato un lento ma<br />

costante declino.<br />

Dal 1998 ad oggi si sono perse circa 50.000<br />

presenze alberghiere all’anno, mentre<br />

le stagioni turistiche hanno subito una<br />

progressiva contrazione.<br />

Tale declino ha colpito prevalentemente il<br />

settore <strong>del</strong>le strutture alberghiere, molte<br />

<strong>del</strong>le quali sono state <strong>di</strong>smesse per lunghi<br />

perio<strong>di</strong>. Un’ apprezzabile quota <strong>del</strong>la clientela<br />

è riconducibile a presenze fortemente<br />

fi<strong>del</strong>izzate e, <strong>di</strong> conseguenza, confinate nelle<br />

fasce <strong>di</strong> età me<strong>di</strong>o-alte: si tratta <strong>di</strong> un segmento<br />

poco <strong>di</strong>namico e in lenta contrazione.<br />

L’offerta rimane ancora me<strong>di</strong>amente bassa<br />

sotto il profilo qualitativo, sintomo <strong>di</strong> una<br />

scarsa propensione all’investimento ed al<br />

rinnovo, sia <strong>del</strong> comparto alberghiero, sia dei<br />

servizi a corredo.<br />

Il peso straripante <strong>del</strong>la ren<strong>di</strong>ta urbana,<br />

un’economia fortemente legata al settore<br />

immobiliare, un’offerta molto centrata sullo<br />

sci alpino ed una stagionalità sempre più<br />

marcata, stanno lentamente intaccando i<br />

presupposti <strong>del</strong>lo sviluppo, tanto da richiedere<br />

una vera e propria riscoperta <strong>del</strong>le qualità su<br />

cui si è costruito nel tempo andato lo sviluppo<br />

locale, ed un profondo ammodernamento<br />

<strong>del</strong>le componenti <strong>del</strong> tema.<br />

Su questi argomenti il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Territorio</strong>, nell’ambito <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong><br />

14<br />

concertazione e partecipazione <strong>di</strong> cui all’Art.<br />

5 <strong>del</strong>la Legge 11/2004, metterà in campo un<br />

vero e proprio tavolo <strong>di</strong> lavoro con le varie<br />

categorie coinvolte, chiedendo alle stesse<br />

<strong>di</strong> avanzare suggerimenti operativi e <strong>di</strong><br />

confrontarsi costruttivamente sugli obiettivi<br />

che saranno proposti dal <strong>Piano</strong>.<br />

Potenziare e <strong>di</strong>versificare<br />

la ricettività<br />

In tale contesto il settore che manifesta più<br />

apertamente la crisi é quello alberghiero,<br />

nel quale, oltre a lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> chiusura,<br />

è riscontrabile un tasso <strong>di</strong> occupazione che<br />

frequentemente non supera il 60%.<br />

E’ prioritario aumentare l’offerta, soprattutto<br />

sul lato top <strong>del</strong>la gamma (sia con alberghi<br />

tra<strong>di</strong>zionali, sia con strutture me<strong>di</strong>o-piccole,<br />

a conduzione familiare, <strong>di</strong> alta qualità),<br />

per affrontare una domanda turistica più<br />

segmentata e reggere la concorrenza degli<br />

altri comprensori turistici.<br />

Il <strong>Piano</strong> dovrà favorire tutte le opzioni che<br />

possano incentivare un processo <strong>di</strong> rinnovato<br />

investimento nell’ammodernamento <strong>di</strong> tutte<br />

le strutture, il cui venir meno, nei decenni<br />

passati, è stato sicuramente la causa prima<br />

<strong>del</strong>la crisi <strong>del</strong>le attività e <strong>del</strong>la progressiva<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> concorrenzialità.<br />

Diverrà in<strong>di</strong>spensabile produrre nuove<br />

regole, sia nell’assegnazione dei <strong>di</strong>ritti<br />

e<strong>di</strong>ficatori (introducendo criteri concorsuali e<br />

<strong>di</strong> concorrenza), sia mettendo in campo una<br />

pluralità <strong>di</strong> funzioni compatibili con l’attività<br />

alberghiera (che consentano <strong>di</strong> formulare un<br />

mix <strong>di</strong> prodotti turistici in grado <strong>di</strong> sostenere<br />

l’apertura <strong>del</strong>le strutture per perio<strong>di</strong> più<br />

lunghi). Questo per integrare le entrate<br />

puramente alberghiere con altre, in<strong>di</strong>rizzate<br />

ai servizi alla persona, oppure a funzioni<br />

commerciali, purché in<strong>di</strong>ssolubilmente legate<br />

all’attività stessa.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> dovrà,


in generale, assecondare le politiche <strong>di</strong><br />

miglioramento qualitativo <strong>del</strong>l’accoglienza e<br />

vietare in ogni modo, con normative adeguate,<br />

i tentativi <strong>di</strong> trasformazione <strong>del</strong>le strutture<br />

alberghiere a destinazione residenzialecommerciale,<br />

ma assicurando nel contempo<br />

la possibilità <strong>di</strong> realizzare foresterie e servizi<br />

ad uso esclusivo <strong>del</strong> personale <strong>di</strong>pendente<br />

<strong>del</strong>la struttura ricettiva.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> tratterà<br />

anche il sistema dei rifugi e <strong>del</strong>le strutture<br />

ricettive in quota alle quali potrà essere<br />

concesso, nel rispetto <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

incidenza paesaggistica ed ambientale e<br />

<strong>del</strong>la programmazione e <strong>del</strong>la legislazione<br />

vigente, l’adeguamento <strong>del</strong>le strutture ed il<br />

potenziamento <strong>del</strong>la capacità <strong>di</strong> accoglienza.<br />

In quest’ottica favorirà un sostanziale aumento<br />

<strong>del</strong>la dotazione <strong>di</strong> servizi <strong>del</strong>le strutture<br />

ricettive, per tutti i livelli <strong>di</strong> qualità, legando<br />

tali concessioni in maniera non separabile<br />

dall’attività alberghiera, instaurando<br />

meccanismi <strong>di</strong> controllo e garanzia che<br />

determinino la per<strong>di</strong>ta dei benefici a fronte<br />

<strong>del</strong>la cessazione <strong>del</strong>l’attività.<br />

Il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Assetto</strong> <strong>del</strong> <strong>Territorio</strong> permetterà<br />

uno sviluppo <strong>del</strong>le normative <strong>del</strong> regolamento<br />

igienico e<strong>di</strong>lizio comunale, per favorire un<br />

adeguamento <strong>del</strong>le varie strutture.<br />

15<br />

Potenziamento <strong>del</strong>l’offerta turistica<br />

collaterale e integrativa<br />

Uno dei temi da sviluppare, una volta definiti<br />

gli obiettivi per il consolidamento dei settori<br />

tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>l’offerta turistica ampezzana,<br />

è l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi prodotti turistici<br />

e una nuova valorizzazione dei valori<br />

fondanti la qualità unica <strong>di</strong> Cortina. I vari<br />

enti coinvolti e le innumerevoli associazioni<br />

culturali e <strong>di</strong> volontariato, che caratterizzano<br />

il tessuto sociale, vera particolarità <strong>del</strong>la Valle<br />

d’Ampezzo, saranno chiamati a rappresentare<br />

il fondamento <strong>di</strong> una singolarità e specificità<br />

dalla quale far partire gli obiettivi <strong>di</strong><br />

programmazione strategica <strong>del</strong> paese, con<br />

lo stu<strong>di</strong>o e la sperimentazione <strong>di</strong> progetti<br />

pilota per lo sviluppo turistico sostenibile<br />

ed ecocompatibile (come ad esempio la<br />

valorizzazione dei percorsi naturalistici ed i<br />

siti <strong>di</strong> interesse abbinati al percorso storicoculturale<br />

degli stessi; la contestualizzazione<br />

turistica <strong>del</strong>la minoranza La<strong>di</strong>na riferita al<br />

percorso storico-culturale).<br />

La Giunta <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> Cortina d’Ampezzo


Scaricabile sul sito<br />

www.comunecortinadampezzo.it

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