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si tratta di un rapporto stilato da un delegato di P.S., il quale era fortemente ostile al movimento<br />

socialista del fascio sancataldese). Secondo quanto riferito nel rapporto “L’avv. <strong>Luigi</strong> <strong>Fascianella</strong><br />

ha principi politici alquanto spinti, motivo per cui è associato ai fratelli Asaro (due tra i capi del<br />

movimento) e ad altri che sono ritenuti per principali promotori e sostenitori del Fascio, mentre<br />

egli è da ritenere per consigliere intimo di siffatta istituzione. È un part – bomb senza autorità, ma<br />

molto attivo, facile agli intrighi, ed appartiene alla minoranza di questo consiglio comunale che<br />

ognora più si fa audace la quale tenta imporsi per soddisfare le bizze personali. Egli fu nominato<br />

nella carica onorifica di vice – giudice conciliatore, ma fu costretto a rinunciare per<br />

incompatibilità a causa principalmente del suo carattere punto corretto e della sua indole<br />

intrigante e appassionata. Attualmente egli aspira ad un posto di notaro”.<br />

Come accennavamo più sopra, la biografia compilata dal delegato di Pubblica Sicurezza è in realtà<br />

pervasa da una spiccata ostilità, in quanto i dirigenti della P.S. erano in realtà nemici personali di<br />

<strong>Fascianella</strong> e di altri consiglieri comunali che si battevano alacremente per fare revocare il<br />

provvedimento che assegnava una guardia municipale da assegnare al servizio del delegato di P.S.!<br />

Ma da queste brevi righe è comunque possibile comprendere quanto appassionato e idealista fosse il<br />

temperamento di <strong>Fascianella</strong>, ideali e passioni che successivamente il Fascinella profuse in quella<br />

che era la sua vera inclinazione.<br />

La vera vocazione del <strong>Fascianella</strong>, infatti, si manifestò soltanto l’anno dopo, nel 1895, quando<br />

assieme ai giovani sacerdoti A. Vassallo, C. Cammarata e C. Carletta, <strong>Fascianella</strong> si ritrovò a<br />

dirigere il Movimento Cattolico Sancataldese, che in quegli anni muoveva i primi passi.<br />

Sempre in quegli anni, l’avvocato <strong>Fascianella</strong>, descritto come un “intelligente e dinamico giovane”<br />

era già consigliere comunale e si ritrovò assieme ai sacerdoti Alberto Vassallo e Rosario Mammano<br />

ad un congresso al quale partecipava don <strong>Luigi</strong> Cerutti (teorico e organizzatore del movimento<br />

cooperativo contadino cattolico in <strong>It</strong>alia). Durante il convegno don Cerutti spiegò quali fossero le<br />

regole alla base della fondazione di una cassa rurale e soprattutto quali vantaggi potevano derivarne<br />

per le classi sociali più svantaggiate abitanti nelle zone rurali.<br />

Animato da quegli ideali che lo spingevano ad aiutare le classi economiche più disagiate (quegli<br />

stessi ideali che avevano portato il fazioso delegato di P.S. a definirlo come un “pericoloso<br />

rivoluzionario”) <strong>Fascianella</strong>, tornato a San Cataldo, mise tutto il suo entusiasmo nella fondazione<br />

della “Cassa Rurale”, di cui fu nominato, da subito, segretario. Successivamente, sempre su<br />

iniziativa di <strong>Luigi</strong> <strong>Fascianella</strong>, venne fondata la “Cassa operaia”, con finalità similari alla<br />

precedente Cassa Rurale, ma principalmente rivolta a sostenere e a far credito agli artigiani e alle<br />

loro piccole iniziative imprenditoriali.<br />

L’attivismo di <strong>Fascianella</strong> nel campo sociale, trovò quindi il suo naturale sbocco in politica,<br />

attraverso l’inserimento nel consiglio comunale, dove il notaio venne eletto più volte (sempre per la<br />

parte cattolica). Nel 1897 <strong>Fascianella</strong> fu, assieme a Vassallo, Cammarata e Carletta tra i fondatori<br />

del “Partito municipale cattolico”.<br />

Come afferma Cataldo Naro “<strong>Fascianella</strong> poteva vedere nelle iniziative sociali cattoliche la<br />

realizzazione delle sue aspirazioni socialiste, l’incarnazione di una sorta di “socialismo cristiano”.<br />

Nel 1896 un altro delegato di P.S. (quello che aveva redatto il primo rapporto era morto suicida nel<br />

1895), affermava infatti che “<strong>Fascianella</strong> fino a due anni prima professava principi socialisti e<br />

risultava prodigo di consigli verso i capi del Fascio dei Lavoratori, mentre poi è diventato la<br />

persona più zelante dell’agitazione cattolica […] dimostrando un clericalismo straordinario”.<br />

Grazie al grande lavoro svolto, <strong>Fascianella</strong> riuscì a conquistarsi la stima di tutti gli esponenti del<br />

Movimento Cattolico Diocesano e nei primi anni del ventesimo secolo ebbe anche l’onore di fare<br />

parte della “Federazione Diocesana delle Opere Economico – Sociali Cattoliche”.

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