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News - Eva Fischer

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<strong>Eva</strong> <strong>Fischer</strong>, l'arte che rinasce<br />

una sua incisione: un'opera che custodisco gelosamente e che è l'emblema di un'amicizia sincera. Il grande Picasso<br />

apprezzava molto il mio stile artistico così poco convenzionale e mi spronava a proseguire su un tema che mi stava<br />

molto a cuore, quello delle architetture mediterranee che ha, poi, fortemente connotato il mio percorso.<br />

Lei è sempre stata uno spirito libero e così, desiderosa di nuove esperienze, si trasferisce a Parigi. Cosa<br />

ricorda di quella fase della sua vita?<br />

Il mio periodo parigino è scandito dal sodalizio con un altro mostro sacro: lo scultore russo naturalizzato francese<br />

Zatkine. Un artista dalla personalità multiforme da cui ho avuto l'onore di imparare molto. Ricordo che riceveva nel<br />

suo studio di Saint Germain des Pres ogni domenica pomeriggio. E risale proprio a quel periodo anche l'amicizia con<br />

il grandioso Marc Chagall con cui condividevo le comuni origine ebraiche. Sono stata sempre un' ammiratrice della<br />

sua arte di incommensurabile profondità. Chagall che era un uomo di straordinaria sensibilità, un vero genio capace<br />

di declinare l'arte in modo sublime.<br />

Da Parigi approda poi a Londra e il suo nome inizia ad essere famoso nel mondo.<br />

Non posso negare che Londra mi sia rimasta nel cuore. Ho avuto l'onore di esporre nella prestigiosissima galleria<br />

Lefevre che aveva concesso l'ultima 'personale' a Franco Modigliani. Di norma, esponevano in quella galleria<br />

londinese - una delle più note al mondo - solo gli impressionisti. Eppure la mia arte, che si allontanava da canoni<br />

standardizzati, ottenne un riscontro inaspettato. I proprietari della Lefevre conoscevano le mie opere ed erano<br />

profondamente colpiti dai colori mediterranei che emergevano con prepotenza dalle mie tele. "L'italianità di <strong>Eva</strong><br />

<strong>Fischer</strong>" era un qualcosa che lasciava il segno in una Londra con lo sguardo perennemente rivolto al futuro. Non<br />

potrò mai dimenticare la festa meravigliosa organizzata per la mia mostra: un'emozione di tale intensità che non e'<br />

possibile descrivere con le parole.<br />

Per lei l'arte ha rappresentato anche una strada privilegiata per esprimere un'opposizione granitica ai regimi<br />

dittatoriali. Lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti, la Shoah, ha portato in lei un desiderio indomito di<br />

libertà e di giustizia. E a tali nobili ideali si ispira anche la sua esperienza spagnola. Cosa può dirci in<br />

merito?<br />

E' proprio così: come molti altri artisti ho sempre ritenuto che l'arte abbia una sconfinata valenza sociale, potendo<br />

assurgere a reale strumento di emancipazione E proprio con questi ideali ho vissuto il mio periodo spagnolo. In quei<br />

primi anni '60, infatti, la mia pittura divenne molto popolare in Spagna, in particolar modo tra i miei colleghi iberici<br />

impegnati nella strenua lotta contro il franchismo. Nell'atelier di Juana Mordò le mie tele hanno conquistato il<br />

panorama artistico spagnolo. Devo dire che in quel contesto ho avuto l'opportunità di interagire con i nomi più<br />

autorevoli di tutta l'intellighenzia spagnola . Ricordo un piccolo un bar nel cuore di Madrid dove si riunivano tutti e<br />

dove si dibatteva su qualsiasi tema, dalla politica all'arte con grande modernità.<br />

Lei ha avuto anche il privilegio di essere amica di Salvator Dali'. Cosa La colpiva del grande pittore<br />

spagnolo?<br />

Si, e' vero anche Salvator Dali e' stato tra i miei amici ed estimatori. Ricordo che apprezzava molto la tematica dei<br />

'mercati romani' che ha contraddistinto un periodo del mio percorso artistico. Ebbi modo di conoscerlo a fondo,<br />

proprio a Roma , dove era giunto in compagnia di sua miglia Gala, una donna di straordinaria intelligenza che aveva<br />

sposato in prime nozze il poeta francese Paul Eluard.<br />

La sua arte ha subito - a parere di tutti i grandi critici - l'influenza del fascino della Capitale. Un'arte arricchita<br />

propria dai grandi incontri che hanno caratterizzato la sua vita romana.<br />

Copyright 2012 L'Indro (www.lindro.it) Page 4/6

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