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Sfoglia l'intervista (.pdf 17672 KB) - FSNews

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classic rock. Baustelle are one of the<br />

most enduring Bands on the italian music<br />

scene. Having started in 1994 the Italian indie-rockers quickly<br />

established a cult following. From their self-produced début album,<br />

2000’s “Sussidiario illustrato della giovinezza” (“Illustrated Course-book<br />

of Youth”), to the recent “I mistici dell’occidente” (“Monks of the West”),<br />

which has gone gold with over 30,000 copies sold, the group from Siena<br />

has assaulted the Italian and international charts. This month they are<br />

performing at the Rock in Roma festival with the big-hit of the year, the<br />

newcomer Nina Zilli.<br />

razionale e la nostra musica ambisce solo ad<br />

emozionare. Dieci anni fa ci siamo detti: “Facciamo<br />

qualcosa che non si ascolta alla radio”. Le<br />

canzoni devono fondere alla perfezione parole e<br />

musica, due linguaggi coessenziali. È così che<br />

nascono i grandi capolavori, come Yesterday o Il<br />

cielo in una stanza».<br />

In passato ha definito La Malavita come il miglior<br />

disco. Era il 2005, un momento delicato,<br />

di rottura, che segnava l’ingresso nelle produzioni<br />

hi-fi e l’approdo all’agognata celebrità.<br />

La pensa ancora allo stesso modo?<br />

«È un ex equo con i Mistici dell’Occidente, che forse,<br />

come suono e orchestrazione, mi piace addirit-<br />

Luglio/Agosto 2010<br />

incontro<br />

tura di più della Malavita. Le soluzioni armoniche,<br />

timbriche e gli arrangiamenti: è questa la<br />

ricetta di tutte le nostre canzoni, anche di quelle<br />

più vicine alla tradizione melodica italiana».<br />

Da allora produzioni importanti, collaborazioni<br />

e riconoscimenti prestigiosi. Dall’ambita<br />

targa Tenco, nel 2008 con Amen, al Nastro<br />

d’Argento l’anno successivo per Piangi Roma,<br />

l’inedito duetto con Valeria Golino. Qual è stato<br />

il prezzo del successo?<br />

«Il successo riguarda solo i grandi: Elvis Presley,<br />

i Beatles, Adriano Celentano. La Malavita ci ha<br />

regalato la popolarità, insieme alla consapevolezza<br />

che questo mestiere, tanto bello e creativo,<br />

non è musica e basta. Si tratta di un vero e proprio<br />

lavoro, con le sue noiose routine. Ma fa parte<br />

del gioco, e non dimentico mai di essere, sempre<br />

e comunque, un privilegiato».<br />

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