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Luisa Sposa

Il vero protagonista del matrimonio è senz’altro l’abito che indossa la sposa. È l’immagine sulla quale sono focalizzati gli occhi degli invitati. Il centro dell’attenzione. Non passa inosservata questa mise, essendo realizzata in modo inusuale. Sebbene subisca i giochi della moda, rimane sempre l’abito per antonomasia. Ambito da tutte le donne almeno una volta nella vita. Realizzato in tessuti freschi, regala un’atmosfera garbata e romantica. La donna che predilige il mikado, materiale più sostenuto, ama l’essenzialità. I punti di riferimento sono sempre i grandi couturier dell’Alta Moda. Chi non ha la possibilità di acquistare direttamente l’abito dei sogni firmato dai grandi creatori se lo fa realizzare dalla sarta di fiducia “rubandone” l’immagine dai giornali. La sposa di Sarli sarà unica, nessuno al mondo potrà farla uguale: ma la giovane futura sposa si potrà ispirare a quell’immagine. Non se ne abbiano a male i grandi della moda, per questa “invasione di campo”… è sempre tutto relativo. Sono soltanto dettagli e suggestioni che vengono copiati e niente…

Il vero protagonista del matrimonio è senz’altro l’abito che indossa la sposa. È l’immagine
sulla quale sono focalizzati gli occhi degli invitati. Il centro dell’attenzione. Non passa inosservata
questa mise, essendo realizzata in modo inusuale. Sebbene subisca i giochi della
moda, rimane sempre l’abito per antonomasia. Ambito da tutte le donne almeno una volta
nella vita. Realizzato in tessuti freschi, regala un’atmosfera garbata e romantica. La donna
che predilige il mikado, materiale più sostenuto, ama l’essenzialità. I punti di riferimento
sono sempre i grandi couturier dell’Alta Moda. Chi non ha la possibilità di acquistare
direttamente l’abito dei sogni firmato dai grandi creatori se lo fa realizzare dalla sarta di
fiducia “rubandone” l’immagine dai giornali. La sposa di Sarli sarà unica, nessuno al mondo
potrà farla uguale: ma la giovane futura sposa si potrà ispirare a quell’immagine. Non
se ne abbiano a male i grandi della moda, per questa “invasione di campo”… è sempre tutto
relativo. Sono soltanto dettagli e suggestioni che vengono copiati e niente…

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.... ma il direttore è Nicoletta<br />

... but Nicoletta is the editor<br />

Per questioni meramente burocratiche questo numero di Book Moda <strong>Sposa</strong> non può essere firmato dal direttore<br />

Nicoletta Moretti, mancata qualche giorno fa. “Il responsabile di un giornale deve poterne rispondere in<br />

prima persona”, impongono le regole dell’Ordine dei Giornalisti. E giustamente. Al di là delle leggi scritte, tuttavia,<br />

ci sono quelle del cuore... E poi nel nostro lavoro c’è una curiosa anomalia: essendo sempre protesi a<br />

leggere il futuro e per le ben note dinamiche tipografiche che impongono la chiusura del giornale dieci giorni<br />

prima che esca in edicola, capita che il nostro lavoro sopravviva a noi stessi. Come nel caso di Nicoletta.<br />

Quindi, non firmare il frutto del suo ultimo lavoro svolto con forza e professionalità fino all’ultimo sarebbe<br />

stato un atto di irriconoscenza. D’altro canto, non potevo e non volevo contravvenire alle leggi. Per questo nel<br />

colophon istituzionale Nicoletta non figura. Ma a lei dedico questo scritto. Che è un “colophon affettivo”. Nel<br />

quale, a differenza di quello cartaceo, resterà per sempre.<br />

For bureaucratic reasons only, this issue of Book Moda <strong>Sposa</strong> cannot bear the name of Nicoletta Moretti as<br />

its editor, because sadly she passed away a few days ago. The regulations of the Association of Journalists<br />

state, “the editor of a publication must be personally responsible”. And rightly so. However apart from<br />

written rules there are our feelings... And there is a strange anomaly in our kind of work; since we are ever<br />

intent on reading the future and for those well-known dynamics of going to press which impose a deadline<br />

ten days before publication, it can happen that our work even survives ourselves. As has happened now<br />

with Nicoletta. Therefore, this, her last issue carried out with strength and professionalism right up to the<br />

end and not bearing her name would have been unpardonable. On the other hand, I could not and did not<br />

want to contravene the law. For this reason Nicoletta’s name does not appear in the index. But I dedicate<br />

this to her, written from my heart, and, unlike paper, it will last forever.<br />

GIOVANNA ROVEDA<br />

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