22.01.2014 Views

1954: annus mirabilis – Studio comparato de “Il signore degli anelli”

1954: annus mirabilis – Studio comparato de “Il signore degli anelli”

1954: annus mirabilis – Studio comparato de “Il signore degli anelli”

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Sarah Falsone<br />

a.s.2009-10<br />

Introduzione:<br />

Il <strong>1954</strong> può essere consi<strong>de</strong>rato come un “<strong>annus</strong> <strong>mirabilis</strong>”, ovvero anno straordinario,<br />

poiché ha visto la pubblicazione di due romanzi, Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli di Tolkien e Il Signore <strong>de</strong>lle<br />

Mosche di Golding, tra i quali si possono riscontrare moltissime analogie ma altrettante<br />

differenze che ho avuto modo di incontrare attraverso la lettura <strong>de</strong>lle due opere.<br />

Nell’analisi di queste tematiche bisogna ricordare che queste opere non sono <strong>de</strong>lle<br />

allegorie volute dagli autori; Tolkien stesso sosteneva di non scrivere allegorie: distingueva,<br />

anzi, fra allegoria e applicabilità, laddove la prima è la <strong>de</strong>cisione da parte <strong>de</strong>ll’autore di<br />

raccontare una cosa per parlare di altro, come fa ad esempio Orwell in 1984 e Animal Farm.<br />

L’applicabilità è invece la libertà <strong>de</strong>l lettore: è lui che può riscontrare nell’opera una vicinanza<br />

con le cose che gli accadono attorno. L’applicabilità significa lasciare sempre aperta la<br />

narrazione.<br />

Breve riassunto <strong>de</strong> Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli:<br />

È la storia di Frodo, un Hobbit, che <strong>de</strong>ve compiere un lungo e pericoloso viaggio per<br />

distruggere l’Anello <strong>de</strong>l Potere di Sauron che minaccia la libertà <strong>de</strong>lla Terra di Mezzo. In questa<br />

avventura è accompagnato dalla Compagnia <strong>de</strong>ll’Anello, di cui fanno parte anche gli amici Sam,<br />

Pipino e Merry e lo stregone Gandalf, che lo aiuterà a portare a termine la sua missione anche a<br />

costo di grandi sacrifici.<br />

Breve riassunto <strong>de</strong> Il Signore <strong>de</strong>lle Mosche:<br />

È la storia di un gruppo di ragazzi inglesi, gli unici sopravvissuti a un inci<strong>de</strong>nte aereo<br />

durante un conflitto nucleare. Naufraghi su un'isola <strong>de</strong>l Pacifico, i ragazzi si mettono subito<br />

all'opera per organizzare una società ispirata alle regole <strong>de</strong>l mondo <strong>de</strong>gli adulti guidata da<br />

Ralph; in questo contesto emergono paure irrazionali e comportamenti selvaggi, soprattutto<br />

nel gruppo <strong>de</strong>i “cacciatori” capitanato da Jack, che portano all’uccisione da parte <strong>de</strong>i ragazzi di<br />

due di loro (Simon e Piggy) prima <strong>de</strong>l salvataggio finale.<br />

Analogie:<br />

L’analogia più evi<strong>de</strong>nte tra i due romanzi si trova nel titolo stesso; il fatto che si riferiscano<br />

entrambi a un “Signore” testimonia la necessità <strong>de</strong>ll’uomo di avere una guida, che sappia<br />

portare ordine nel caos sociale e spirituale creato dai due conflitti mondiali. Anche l’uso <strong>de</strong>lle<br />

~ 1 ~


lettere maiuscole è significativo poiché in questo modo il lettore compren<strong>de</strong> fin dal principio<br />

l’unicità, la straordinarietà e l’importanza <strong>de</strong>ll’oggetto trattato.<br />

Gli autori stessi hanno avuto un’istruzione ed esperienze di vita molto simili: entrambi<br />

furono studiosi di letteratura (Tolkien era membro <strong>de</strong>gli Inklings, un gruppo di discussione<br />

letteraria a Oxford), insegnanti e si interessarono di miti e leggen<strong>de</strong>; per di più sia Tolkien che<br />

Golding si arruolarono nella guerra.<br />

Entrambi i romanzi hanno lo stesso obbiettivo, ossia quello di rispon<strong>de</strong>re alle doman<strong>de</strong><br />

sulla possibilità di un futuro migliore per l’uomo che vengono poste dopo la seconda guerra<br />

mondiale, e affrontano il tema <strong>de</strong>lla ricostruzione <strong>de</strong>lla società dopo la guerra.<br />

Sia ne Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli che ne Il Signore <strong>de</strong>lle Mosche troviamo una forte<br />

verosimiglianza affiancata a un linguaggio fortemente simbolico. Entrambi i mondi <strong>de</strong>scritti non<br />

sono astratti o fantascientifici (come quello creato da Orwell in 1984) ma possono essere<br />

concepiti come verosimili; ad esempio il mondo i<strong>de</strong>ato da Tolkien “potrebbe essere il nostro” e<br />

questa credibilità viene conferita grazie alle mappe, che rendono visibile e documentabile il<br />

mondo immaginario e che ci permettono di viaggiare insieme ai protagonisti, alla parola stessa<br />

<strong>de</strong>ll’autore, che crea il mondo e ne costituisce il fondamento di realtà, e grazie alla mitologia di<br />

questo mondo, che è la risposta al bisogno di tradizione avvertito dall’uomo contemporaneo. Il<br />

simbolismo è altrettanto forte e caratterizzante nelle due opere. Ne Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli<br />

l’esempio più semplice e allo stesso tempo potente è proprio quello <strong>de</strong>ll’Anello; esso<br />

simboleggia il male e il potere assoluto e suggerisce l’i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>lla perfezione e <strong>de</strong>lla circolarità<br />

(infatti può essere distrutto solamente nel posto dove è stato creato).<br />

“L’oro sembrava molto bello e puro, e<br />

“It now appeared plain and smooth,<br />

Frodo ammirò la ricchezza e lo<br />

without mark or <strong>de</strong>vice that he could<br />

splendore <strong>de</strong>l colore, la perfezione<br />

see. The gold looked very fair and pure,<br />

<strong>de</strong>lla forma. Era un oggetto<br />

and Frodo thought how rich and<br />

straordinario e di altissimo pregio.”<br />

beautiful was its colour, how perfect<br />

was its roundness. It was an admirable<br />

thing and altogether precious.”<br />

(La Compagnia <strong>de</strong>ll’Anello, capitolo II, pagina 95)<br />

Ne Il Signore <strong>de</strong>lle Mosche il titolo stesso è simbolico; infatti l’espressione “Lord of the Flies” è la<br />

traduzione dall’ebraico di Beelzebub e rimanda dunque al diavolo e la sua personificazione,<br />

ovvero una testa di maiale, parla a Simon in una scena che ricorda molto quella <strong>de</strong>l dialogo tra<br />

Cristo e il diavolo.<br />

Infine un altro punto di tangenza tra i due romanzi lo si ha nella visione animalesca di un<br />

uomo senza anima che ci viene rappresentata da Tolkien nelle sembianze di Gollum e da<br />

Golding attraverso la progressiva <strong>de</strong>generazione <strong>de</strong>i ragazzi e in particolare nei “cacciatori”.<br />

Differenze:<br />

L’opera di Tolkien differisce da quella di Golding innanzitutto per la visione <strong>de</strong>lla società e<br />

<strong>de</strong>ll’uomo diametralmente opposte che ci propongono. Con Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli troviamo una<br />

visione ottimistica che ripren<strong>de</strong> il mito <strong>de</strong>l “buon selvaggio” di Rousseau; il romanzo ci mostra<br />

un viaggio che porta alla distruzione <strong>de</strong>l male, ma non si conclu<strong>de</strong> in questo modo, bensì con il<br />

racconto <strong>de</strong>l ritorno alla vita di tutti i giorni. Questo è un aspetto che accomuna Tolkien a T. S.<br />

~ 2 ~


Eliot. Entrambi consi<strong>de</strong>rano l’uomo una macchina (“human engines”, The Waste Land) e<br />

vedono per lui la possibilità di un cambiamento; per il primo esso è rappresentato<br />

dall’immaginazione, per il secondo dall’acqua, che è una metafora <strong>de</strong>lla rinascita spirituale<br />

<strong>de</strong>ll’Occi<strong>de</strong>nte. L’immaginazione è infatti una via di fuga <strong>de</strong>lla realtà che permette all’uomo di<br />

conoscere la verità e che lo riporta in vita, essa è ciò che ci ren<strong>de</strong> umani; per Tolkien vi è dunque<br />

una possibilità di salvezza che avverrà solo al termine di un lungo e faticoso percorso di<br />

purificazione. Ne Il Signore <strong>de</strong>lle Mosche troviamo invece un sostanziale pessimismo che ricorda<br />

i motti “bellum omnium contra omnes” e “homo homini lupus” di Hobbes. Nella concezione di<br />

Golding gli uomini sono <strong>de</strong>stinati a fare il male e la società è qualcosa di assolutamente<br />

negativo:<br />

“La forma di una società dipen<strong>de</strong> dalla natura etica <strong>de</strong>ll’individuo non da un qualche<br />

sistema politico, per quanto in apparenza logico e rispettabile” (Golding).<br />

Nemmeno gli “eroi”, Ralph e Piggy, riescono a cambiare la situazione, proprio come Winston e<br />

Julia in 1984, ma la loro posizione è ancora peggiore poiché non fanno nulla di significativo per<br />

tentare. Golding non intrave<strong>de</strong> dunque alcuna possibilità di salvezza per l’uomo; come per<br />

Lutero l’uomo non è altro che un “Vas Damnationis”, un contenitore di dannazione. Non vi è<br />

alcuna speranza di riscatto per l’anima umana in quanto l’uomo è intrinsecamente negativo:<br />

“Gli uomini producono il male come le api producono il miele” (G0lding).<br />

Anche riguardo alla purezza i due autori presentano opinioni opposte. Nel personaggio di<br />

Frodo si ve<strong>de</strong> come essa sia un valore fondamentale, infatti Gandalf dice che è una <strong>de</strong>lle qualità<br />

per cui è stato scelto. Per Golding la purezza non esiste, la natura umana è distorta; i bambini<br />

sono cattivi e si comportano come animali:<br />

“L'infanzia è una malattia <strong>–</strong> un malanno da cui si guarisce crescendo.” (Golding).<br />

L’amicizia è un altro ambito nel quale i due autori dimostrano di avere concezioni opposte;<br />

ne Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli la compagnia e la presenza di Sam sono fondamentali per la riuscita<br />

<strong>de</strong>ll’impresa. Si tratta di un’amicizia vera e disinteressata in quanto il peso <strong>de</strong>lla missione viene<br />

condiviso da tutti e in particolare la figura di Sam aiuta Frodo a superare i momenti di<br />

incertezza.<br />

Sam: "È come nelle grandi storie, padron Frodo, quelle che contano davvero, erano piene<br />

di oscurità e pericolo, e a volte non volevi sapere il finale, perché come poteva esserci un<br />

finale allegro, come poteva il mondo tornare com'era dopo che erano successe tante cose<br />

brutte, ma alla fine è solo una cosa passeggera, quest'ombra, anche l'oscurità <strong>de</strong>ve<br />

passare, arriverà un nuovo giorno, e quando il sole splen<strong>de</strong>rà sarà ancora più luminoso,<br />

quelle erano le storie che ti restavano <strong>de</strong>ntro, anche se eri troppo piccolo per capire il<br />

parchè, ma credo, padron Frodo, di capire ora, a<strong>de</strong>sso so, la persone di quelle storie<br />

avevano molte occasioni di tornare indietro e non l'hanno fatto... andavano avanti, perché<br />

loro erano aggrappati a qualcosa."<br />

Frodo: "Noi a cosa siamo aggrappati Sam?”<br />

Sam: "C'è <strong>de</strong>l buono in questo mondo, padron Frodo... è giusto combattere per questo!".<br />

(Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli - Le due Torri, Peter Jackson)<br />

Ne Il Signore <strong>de</strong>lle Mosche, al contrario, il singolo prevale sugli altri e l’amicizia viene ridotta a un<br />

rapporto d’interesse per avere il potere, infatti chi ha più “amici” ha il gruppo più forte e<br />

dunque il potere sugli altri.<br />

~ 3 ~


Un’altra differenza tra le due opere è la figura <strong>de</strong>lla guida; da un lato troviamo Gandalf, il<br />

saggio stregone che aiuta Frodo a capire il valore <strong>de</strong>ll’impresa che sta compiendo, che<br />

condivi<strong>de</strong> la sua situazione di pericolo e che è come un padre che invita il figlio a fare nuove<br />

esperienze.<br />

Gandalf: “Ti sarò sempre accanto per<br />

aiutarti. […] Ti aiuterò a sostenere<br />

questo peso, fin quando toccherà a te<br />

sopportarlo.”<br />

Gandalf: “I will always help you. […] I<br />

will help you bear this bur<strong>de</strong>n, as long<br />

as it is yours to bear.”<br />

(La Compagnia <strong>de</strong>ll’Anello, capitolo II, pagina 97)<br />

Dall’altro vediamo come sull’isola non ci siano adulti se non alla fine quando il soldato ferma la<br />

caccia all’uomo iniziata da Jack per scovare Ralph; non si tratta però di una figura positiva<br />

perché anche lui tornerà a combattere e nessuno salverà lui e i suoi compagni.<br />

L’atteggiamento <strong>de</strong>ll’uomo nei confronti <strong>de</strong>lla natura è opposto nelle due opere. Ne Il<br />

Signore <strong>de</strong>gli Anelli Frodo possie<strong>de</strong> l’Anello che è fonte di potere assoluto e cerca di<br />

sbarazzarsene; per questo è un eroe anti-faustiano.<br />

Gandalf: “Non tocca a noi dominare tutte le maree <strong>de</strong>l mondo; il nostro compito è di<br />

fare il possibile per la salvezza <strong>de</strong>gli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai<br />

campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e<br />

pulita da coltivare.”<br />

(Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli - Il ritorno <strong>de</strong>l Re, Peter Jackson)<br />

Ne Il Signore <strong>de</strong>lle Mosche i ragazzi sottomettono la natura, la distruggono usando la violenza,<br />

come nella scena finale quando Jack <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di dare fuoco all’isola per scovare Ralph.<br />

Nel complesso possiamo dire che ne Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli predomina un atteggiamento di<br />

razionalità che riflette la bellezza, come succe<strong>de</strong>va nella tragedia di Euripi<strong>de</strong> e nella filosofia di<br />

Socrate. Al contrario nell’opera di Golding c’è la prevalenza <strong>de</strong>ll’istintività e <strong>de</strong>ll’irrazionalità,<br />

<strong>de</strong>ll’es freudiano, ripren<strong>de</strong>ndo in questo modo la critica posta da Nietzsche alla prevalenza<br />

<strong>de</strong>ll’Apollineo sul Dionisiaco che per lui equivale all’inizio <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza occi<strong>de</strong>ntale. Ciò si<br />

ve<strong>de</strong> nella scena <strong>de</strong>lla danza intorno al fuoco nella quale i ragazzi simulano l’atto <strong>de</strong>lla caccia e<br />

hanno talmente tanta sete di sangue da arrivare ad ucci<strong>de</strong>re Simon.<br />

Anche il tema <strong>de</strong>lla religione viene affrontato in modo opposto dagli autori; Il Signore <strong>de</strong>gli<br />

Anelli è un’opera fortemente spirituale. Lo possiamo ve<strong>de</strong>re ad esempio nel modo in cui Tolkien<br />

tiene presente il passo <strong>de</strong>l Padre Nostro “e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male”<br />

per <strong>de</strong>scrivere le lotte interiori di Frodo contro il potere <strong>de</strong>ll’Anello. Nonostante ciò la<br />

spiritualità di Tolkien risplen<strong>de</strong> nei suoi scritti senza il bisogno di fare espliciti riferimenti<br />

religiosi:<br />

“Ho tagliato praticamente qualsiasi allusione a cose tipo la “religione”, oppure culti o<br />

pratiche nel mio mondo immaginario, perché l’elemento religioso è radicato nella storia<br />

e nel simbolismo.”<br />

(J. R. R. Tolkien, La realtà in trasparenza. Lettere, Bompiani, Milano 2001, pp. 196-197).<br />

Nell’opera di Golding la religione è rappresentata da una testa di maiale adorata dai ragazzi<br />

come fosse una divinità e che col tempo marcisce nello stesso modo in cui marcisce l’anima <strong>de</strong>i<br />

ragazzi; essa ripren<strong>de</strong> sia l’immagine <strong>de</strong>lla vittima sacrificale e quindi di Cristo, sia quella <strong>de</strong>l<br />

diavolo che corrompe e distrugge la purezza e l’innocenza <strong>de</strong>i ragazzi.<br />

~ 4 ~


Questa diversa concezione religiosa si riflette anche nel modo differente in cui Frodo e<br />

Simon possono essere accostati alla figura di Gesù. Il personaggio di Frodo sta affrontando un<br />

viaggio molto pericoloso ed è pronto a sacrificare se stesso in vista <strong>de</strong>l bene <strong>de</strong>ll’umanità; nel<br />

momento in cui viene a conoscenza <strong>de</strong>lla pericolosità <strong>de</strong>l suo compito egli vorrebbe che fosse<br />

capitato a qualcun altro e vorrebbe liberarsene, proprio come Gesù sapendo l’incombenza <strong>de</strong>l<br />

suo sacrificio avrebbe voluto che fossero altri a portare il suo far<strong>de</strong>llo. Inoltre la tentazione <strong>de</strong>l<br />

Potere offertogli dall’Anello è simile alle tentazioni che il diavolo esercita su Gesù. Ma l’analogia<br />

più gran<strong>de</strong> tra le due figure è che entrambi non sono gli eroi che la gente si aspettava; entrambi<br />

non sono stati scelti per il potere, la saggezza o la forza che avevano, erano persone semplici,<br />

però adatte a compiere grandi opere. D’altra parte la figura di Simon è anch’essa paragonabile<br />

a quella di Cristo in quanto il ragazzo parla con la testa di maiale e quindi con il diavolo e inoltre<br />

viene ucciso dai suoi compagni perché voleva portare tra loro la verità. Ci sono però <strong>de</strong>lle<br />

differenze; infatti la morte di Simon non porta a una salvezza e a un cambiamento <strong>de</strong>i ragazzi.<br />

Quell’avvenimento segna semmai l’inizio <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>generazione <strong>de</strong>i compagni, il cui<br />

comportamento non farà altro che peggiorare col proce<strong>de</strong>re <strong>de</strong>lla storia.<br />

Conclusione:<br />

Possiamo dunque ve<strong>de</strong>re come il <strong>1954</strong> sia stato l’anno di pubblicazione di due opere<br />

grandiose che presentano moltissime affinità ma anche altrettante differenze e che hanno<br />

segnato profondamente la storia <strong>de</strong>lla letteratura e di ogni persona che le abbia lette.<br />

~ 5 ~


Indice<br />

Titolo: “<strong>1954</strong>: <strong>annus</strong> <strong>mirabilis</strong>”<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Introduzione: spiegazione <strong>de</strong>lle tematiche e distinzione tra allegoria e applicabilità.<br />

Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli: la trama.<br />

Il Signore <strong>de</strong>lle Mosche: la trama.<br />

Analisi <strong>de</strong>lle analogie tra i due romanzi:<br />

• l’obbiettivo <strong>de</strong>gli autori;<br />

• i titoli;<br />

• le affinità tra gli autori stessi;<br />

• la verosimiglianza (riferimento a 1984 di Orwell);<br />

• il simbolismo;<br />

• le tematiche <strong>de</strong>lla ricostruzione <strong>de</strong>lla società dopo la guerra e <strong>de</strong>lla visione<br />

animalesca <strong>de</strong>ll’uomo.<br />

Analisi <strong>de</strong>lle differenze tra le due opere:<br />

• la visione <strong>de</strong>lla società e <strong>de</strong>ll’uomo (riferimento al mito <strong>de</strong>l “buon selvaggio”<br />

di Rousseau, a The Waste Land di T.S. Eliot, ai motti “bellum omnium contra<br />

omnes” e “homo homini lupus” di Hobbes, a 1984 di Orwell e alla dottrina di<br />

Lutero);<br />

• la purezza;<br />

• l’amicizia;<br />

• la figura <strong>de</strong>lla guida;<br />

• il rapporto tra uomo e natura (riferimento al Faust di Goethe);<br />

• l’atteggiamento e il comportamento <strong>de</strong>i protagonisti (riferimento alla<br />

tragedia di Euripi<strong>de</strong> e alla filosofia di Socrate e Nietzsche);<br />

• la religione;<br />

• il modo diverso in cui alcuni personaggi <strong>de</strong>i romanzi possono essere accostati<br />

alla figura di Gesù.<br />

Conclusione.<br />

Sarah Falsone<br />

Bibliografia:<br />

J.R.R. Tolkien, Il Signore Degli Anelli, Milano, Mondadori, 2002<br />

William Golding, Il Signore Delle Mosche, New York, Perigee, 2006<br />

Filmografia:<br />

Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli - La Compagnia <strong>de</strong>ll'Anello, Peter Jackson, USA, Nuova Zelanda, 2001<br />

Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli - Le due Torri, Peter Jackson, USA, Nuova Zelanda, Germania, 2002<br />

Il Signore <strong>de</strong>gli Anelli - Il ritorno <strong>de</strong>l Re, Peter Jackson, USA, Nuova Zelanda, Germania, 2004<br />

~ 6 ~

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!