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MAGGIO 2011<br />

Anno 1- Numero 2<br />

organo ufficiale<br />

Associazione Ingegneri<br />

ambiente e territorio<br />

In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi<br />

FOCUS<br />

MEMBRANE<br />

BIOMASSA<br />

e vino carbon free<br />

exclusive on: www.caprari.com<br />

Energia da RIFIUTI<br />

alimentari<br />

IL FOTOVOLTAICO<br />

nel mondo<br />

Water • To live • To work • Together<br />

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Apparecchi di co<br />

Elettrotec progetta e produce strumenti di controllo per fluidi sviluppando sempre soluzioni tecniche<br />

innovative in grado di soddisfare ogni esigenza nel campo del controllo e del monitoraggio di pressione,<br />

vuoto, temperatura, livello e portata. Numerosi e diversificati sono i campi di applicazione: automazione<br />

industriale, sistemi di sollevamento, industria alimentare e delle bevande, sistemi di scambio termico, trasporto<br />

ferroviario, oleodinamica, macchine agricole e movimento terra, pneumatica, navale, industria chimica,<br />

cosmetica e farmaceutica, elettromedicale, impianti di lubrificazione, sistemi antincendio e macchine utensili.<br />

A totale garanzia dei più elevati e costanti livelli qualitativi, Elettrotec è certificata UNI EN ISO 9001:2008<br />

(e prossimamente ISO 14001) che copre tutte le fasi dell’organizzazione aziendale.<br />

Molte altre certificazioni quali RINA, Lloyd’s Register, Germanischer Lloyd, GOST, ATEX EExd IIC T6<br />

e ATEX EExia IIC T6, IMQ, marchio CE, UL, assicurano inoltre una totale affidabilità e trasparenza delle<br />

prestazioni anche nel caso delle esigenze applicative più severe.<br />

Elettrotec: la risposta alle necessità di oggi e di domani.<br />

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ntrollo per fluidi<br />

Erre&Pi<br />

ISO 9001:2008 - Cert. n° 0158/5<br />

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www.elettrotec.com<br />

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Sistemi per il monitoraggio in continuo delle<br />

emissioni. Abbiamo a cuore il futuro<br />

La legislazione vigente in materia di controllo delle emissioni impone alle aziende il<br />

rispetto di normative sempre più severe per prevenire e ridurre l’inquinamento<br />

atmosferico e tutelare l’ambiente. Conformare gli impianti a tali normative non è solo un<br />

adempimento legislativo ma una scelta responsabile.<br />

ABB dispone di sistemi di analisi tecnologicamente avanzati, affi dabili e di<br />

un’organizzazione di prim’ordine per rendere il vostro impianto pienamente performante e<br />

rispondente ai più severi requisiti di legge. Che sia per impiego in un impianto di produzione<br />

energia, petrolchimico, in un’acciaieria o per qualsiasi altra applicazione industriale,<br />

potrete trovare la vostra soluzione all’interno della vasta gamma di sistemi analisi ABB.<br />

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ABB S.p.A.<br />

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MONOCRISTALLINI DI MITSUBISHI ELECTRIC.<br />

ANCHE PER I TETTI PIÙ PICCOLI.<br />

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L’ambiente ti sta parlando. Ascoltalo. Scegli i pannelli fotovoltaici monocristallini<br />

di Mitsubishi Electric, leader da oltre 30 anni nel settore e specialista nell’offrire<br />

da sempre soluzioni di eccezionale qualità. 4 bus bar, vetro antiriflesso, celle half-cut<br />

e minore ingombro: un prodotto garantito 10 anni, dalla tecnologia avanzata, per<br />

ottenere il massimo dell’efficienza.<br />

Proiettati verso un futuro più pulito all’insegna del risparmio energetico.<br />

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SOMMARIO<br />

10<br />

44<br />

76<br />

16<br />

n. 2 - maggio 2011<br />

23<br />

18<br />

EDITORIALE<br />

Politica energetica europea e azioni nazionali<br />

per il prossimo futuro 7<br />

Marco Frey<br />

IN PRIMO PIANO<br />

Caprari: Soluzioni globali per il ciclo integrato dell’acqua 8<br />

34<br />

38<br />

ATTUALITÀ<br />

Notizie 14<br />

a cura di Antonella Rampichini<br />

RASSEGNA FOTOVOLTAICO<br />

Il fotovoltaico nel mondo 20<br />

Franco Pecchio<br />

SOLUZIONI FOTOVOLTAICHE<br />

Un treno… alla “Velocità del Verde” 32<br />

Nicoletta Meregalli<br />

Sinergia vincente per gli impianti fotovoltaici 34<br />

Daniela Gavioli<br />

Energie & Ambiente Oggi è stampato su VERTAPURE 70g<br />

della cartiera Vertaris (Voreppe - Francia).<br />

Prodotto 100% riciclato, certi cato FSC e PEFC<br />

Vertaris trasforma e valorizza le carte da macero risultanti<br />

dalla raccolta selettiva di uf ci amministrativi ed imprese.<br />

La Legenda di Energia&Ambiente Oggi<br />

Salute e protto 38<br />

Carmela Frigola<br />

Massimo rendimento per gli impianti fotovoltaici 42<br />

Anita Spring<br />

BIOMASSA E AGRICOLTURA<br />

Biomassa e vino carbon free 44<br />

Vincenzo D’Alberti, Mario Ragusa, Roberta Ragusa<br />

RICERCA EVENTI MERCATO EMISSIONI EOLICO<br />

NORMATIVA AZIENDA EFFICIENZA UNIONE<br />

ENERGETICA EUROPEA<br />

SOLARE ACQUA RIFIUTI GEOTERMICO<br />

Per facilitare<br />

la lettura delle notizie<br />

di attualità e di prodotto<br />

abbiamo associato<br />

una serie di icone<br />

che identicano<br />

la tipologia o il settore<br />

di provenienza<br />

dell’informazione.<br />

SOLUZIONI BIOMASSA<br />

Emissioni zero per il Bioenergy Parks di Bondeno 48<br />

Francesco Dattilo<br />

IL CONTATORE<br />

Più qualità, senza sprechi 50<br />

Marco De Luca<br />

FOCUS MEMBRANE<br />

Membrane nel trattamento dell’acqua potabile 55<br />

Possibilità attuali d’impiego<br />

Paolo Berbenni, Giordano Currò<br />

2 n.2 maggio 2011<br />

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exclusive on: www.caprari.com<br />

MAGGIO 2011<br />

Anno 1- Numero 2<br />

organo ufficiale<br />

Associazione Ingegneri<br />

ambiente e territorio<br />

In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi<br />

FOCUS BIOMASSA<br />

MEMBRANE e vino carbon free<br />

Energia da RIFIUTI IL FOTOVOLTAICO<br />

alimentari nel mondo<br />

Water • To live • To work • Together<br />

IN COPERTINA<br />

Soluzioni globali per il ciclo integrato dell’acqua<br />

Dal prelievo in pozzi profondi alla distribuzione<br />

nelle reti acquedottistiche; dalla raccolta di acque reue civili<br />

ed industriali, al trattamento di depurazione e al riutilizzo,<br />

la Caprari si distingue per l’eccellenza nella qualità dei prodotti,<br />

soluzioni e servizi. Caprari mette a disposizione dei professionisti<br />

competenze ed esperienze speciche sviluppate<br />

e consolidate nel settore.<br />

CAPRARI SpA<br />

Via Emilia Ovest 900<br />

41123 Modena<br />

Tel. 059 897625<br />

Fax 059 897897<br />

info@caprari.it<br />

www.caprari.com<br />

IL CONTAGOCCE<br />

Riciclo, il recupero ed il riutilizzo delle acque 60<br />

Raffaella Monconi<br />

Depurazione ottimale dei reui per usi irrigui 62<br />

Alessandro Monti<br />

TAVOLA ROTONDA<br />

Il telecontrollo al servizio dei processi idrici 64<br />

Roberto Catania<br />

SOLUZIONI ACQUA<br />

Trattamento efciente delle acque in Colorado 68<br />

Polimerizzazione sotto controllo 72<br />

Philip Barnes<br />

Misure del pH sempre afdabili 74<br />

Lidia Gilardoni<br />

GESTIONE RIFIUTI<br />

Recupero intelligente di energia da scarti alimentari 76<br />

Guido Chiappa, Anna Paraboschi, Michele De Santis,<br />

Piero Rusconi Clerici<br />

SOLUZIONI RIFIUTI<br />

Gestione green della discarica riuti 80<br />

Paola Visentin<br />

NEWS 84<br />

IMPRONTE<br />

L’alba del fotovoltaico 90<br />

Giorgio Nebbia<br />

AIAT<br />

La digestione anaerobica in agricoltura<br />

Possibilità e problematiche a confronto<br />

al convegno di Aiat a Hydrica 94<br />

Roberta Gadia<br />

Monitor di<br />

PM10 - PM2.5 - PM1<br />

DustTrak <br />

Misura simultanea e in tempo reale<br />

Sia per uso indoor che outdoor<br />

Facile da programmare e usare<br />

Datalogger interno per 60.000 misure<br />

Versione da tavolo o portatile<br />

Alimentazione a batteria al litio (6 ore)<br />

Contatori di<br />

particelle ni<br />

Spettrometri<br />

Laser per Aerosol<br />

Conteggio e classificazione particelle da 0,09 a 7,5 μm<br />

100 canali dimensionali configurabili da utente<br />

Concentrazioni fino a 18.000 particelle/cm 3<br />

Datalogger e pompa interna<br />

Monitor per<br />

particelle ultrani<br />

Ultrafine Particle<br />

Monitor (UFP)<br />

Funzionamento automatico senza ausilio di operatore<br />

Ideale per valutazione qualità aria urbana e impatto traffico veicolare<br />

Conteggio e classificazione particelle in 6 classi da 20 a 500 nm<br />

Sonda per il prelievo ambientale<br />

Accesso remoto delle misure via Internet<br />

Stampato su VERTAPURE 70g della cartiera di Vertaris.<br />

Sviluppato nell’ambito del progetto europeo UFIPOLNET<br />

Prodotto 100% riciclato, certi cato FSC e PEFC<br />

Vertaris trasforma e valorizza le carte da macero risultanti dalla<br />

raccolta selettiva di ufci amministrativi ed imprese.<br />

www.luchsinger.it<br />

n.1 marzo 2011 3<br />

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Ci occupiamo del benessere<br />

dell’ Aria !<br />

DA OLTRE 35 ANNI<br />

Dal 1972 la ns. Azienda progetta, produce e<br />

installa impianti di depurazione aria.<br />

Nel corso degli anni abbiamo maturato importanti<br />

esperienze e abbiamo sviluppato una continua e<br />

costante ricerca per l’applicazione delle tecnologie<br />

più innovative e mirate.<br />

Il Cliente che si rivolge a noi può contare quindi<br />

su un servizio completo e qualifi cato che va dalla<br />

fase di consulenza tecnica iniziale per l’analisi<br />

delle problematiche specifi che, allo sviluppo<br />

del progetto, costruzione e installazione, fi no<br />

all’assistenza post vendita e manutenzione.<br />

Nella nostra produzione rientrano, fra l’altro:<br />

• COMBUSTORI TERMICI RIGENERATIVI<br />

• OSSIDATORI CATALITICI<br />

• IMPIANTI RECUPERO SOLVENTE<br />

• SISTEMI DI RICONCENTRAZIONE<br />

• FILTRI A CARBONE ATTIVO<br />

• SCRUBBERS<br />

• FILTRI DEPOLVERATORI A TASCHE,<br />

A MANICHE, A CARTUCCE, ASSOLUTI<br />

è in uscita il nuovo manuale tecnico 2010,<br />

è possibile riceverlo gratuitamente<br />

facendo richiesta via e-mail o fax<br />

Vi invitiamo a contattarci per ogni necessità,<br />

il nostro Uffi cio Tecnico<br />

sarà lieto di mettersi a Vs. disposizione.<br />

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01/09<br />

a<br />

MASSIMA SICUREZZA NEI RAPPORTI CON L'AMBIENTE.<br />

B e M i n i n i<br />

Grazie a Plate Bag e a Eco Bag di Minini imballaggi, da oggi imballare e trasportare materiali contaminati è ancora più facile e sicuro. Rivestimenti<br />

in amianto, ceneri da termovalorizzatore, rifiuti della differenziata e compostaggio possono essere raccolti in comodi e protetti Big Bag, nel pieno<br />

rispetto dell’ambiente. Capaci di soddisfare tutte le diverse esigenze, sono realizzati per rispondere alle attuali direttive europee, omologazione<br />

UN, e sono disponibili in diverse misure e tessuti.<br />

Essere Minini: spazio ai contenuti, giusto in forma.<br />

Eco Bag<br />

Plate Bag<br />

m i n i n i . i t<br />

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K1100_orbisphere 1 4-02-2011 18:02:45<br />

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EDITORIALE<br />

Politica energetica<br />

europea e azioni nazionali<br />

per il prossimo futuro<br />

La presidenza del Consiglio europeo nella riunione del 4<br />

febbraio 2011 ha ribadito che l'UE ha la necessità di un mercato<br />

interno dell'energia pienamente funzionante, interconnesso ed<br />

integrato. A livello comunitario il Consiglio e il Parlamento europeo<br />

sono stati invitati ad adoperarsi ai fini della rapida adozione della<br />

proposta di regolamento della Commissione concernente l'integrità<br />

e la trasparenza del mercato dell'energia.<br />

Per quanto riguarda i livelli nazionali è stato ribadito che gli Stati<br />

membri devono attuare celermente e completamente la legislazione<br />

sul mercato interno dell'energia, rispettando appieno le scadenze<br />

concordate. In Italia al proposito è in discussione in Parlamento<br />

proprio nei giorni in cui scriviamo il decreto legislativo di attuazione<br />

del cosiddetto "Terzo Pacchetto". Una integrazione realmente<br />

europea delle infrastrutture e dei mercati energetici è un tassello<br />

fondamentale per le prospettive dell'Unione Europea; in particolare<br />

per le strategie avviate con il 20-20-20 e prolungate con l'obiettivo<br />

di ridurre al 2050 le emissioni di gas a effetto serra dell’80-95%.<br />

Il mercato interno dell'energia dovrà essere secondo la CE<br />

completato entro il 2014 affinché il gas e l'elettricità possano<br />

circolare liberamente. Questo obiettivo richiede specificamente che,<br />

in cooperazione con l'Acer (l'Agenzia Europea di Coordinamento<br />

dei Regolatori costituita nel 2009), i regolatori nazionali e i gestori<br />

dei sistemi di trasmissione intensifichino i lavori sull'accoppiamento<br />

dei mercati, sugli orientamenti e sui codici di rete applicabili a<br />

tutte le reti europee. Dopo il 2015 nessuno Stato membro dell'UE<br />

dovrebbe rimanere isolato dalle reti europee di gas ed elettricità<br />

o veder minacciata la sua sicurezza energetica per carenza di<br />

connessioni appropriate.<br />

Appare evidente che sono necessari notevoli sforzi per<br />

modernizzare ed ampliare le infrastrutture energetiche europee e<br />

per realizzare l'interconnessione transfrontaliera delle reti in linea<br />

con le priorità individuate nella comunicazione della Commissione<br />

sulle infrastrutture energetiche (che individua 4 corridoi prioritari per<br />

l'energia elettrica e 3 per il gas). Per raggiungere questi obiettivi<br />

di carattere energetico e ambientale, solo per trasporto di energia,<br />

gasdotti e reti saranno necessari investimenti per 200 miliardi di<br />

euro, di cui solo 100 verranno dal settore privato. Questo impegno<br />

deve essere fortemente coordinato a livello europeo.<br />

Ciò è fondamentale per assicurare che si materializzino rotte<br />

di approvvigionamento/transito che possano consentire alle<br />

energie rinnovabili di svilupparsi e competere (grazie anche<br />

alle naturali vocazioni territoriali presenti all'interno dei diversi<br />

Paesi europei) con le fonti tradizionali, nella prospettiva<br />

auspicata dalla Commissione in cui sicurezza e sostenibilità degli<br />

approvvigionamenti vengano letti in una prospettiva strategica di<br />

lungo periodo.<br />

Il consolidamento delle infrastrutture è anche una condizione<br />

necessaria per il perseguimento degli obiettivi connessi alla lotta al<br />

cambiamento climatico che richiedono una rivoluzione dei sistemi<br />

energetici che deve iniziare al più presto.<br />

In particolare gli investimenti nel settore dell'efficienza energetica,<br />

in cui l'obiettivo del 20% per il 2020, riconfermato dal Consiglio<br />

europeo del giugno 2010, appare lontano dalla realizzazione. A<br />

tal fine si richiede agli stati membri un'azione decisa per sfruttare<br />

il notevole potenziale di maggiori risparmi energetici insito negli<br />

edifici, nei trasporti, nei prodotti e nei processi. In particolare dal<br />

1º gennaio 2012 tutti gli Stati membri dovrebbero inserire, negli<br />

appalti pubblici per gli edifici e servizi pubblici, norme sull'efficienza<br />

energetica.<br />

La presidenza invita il Consiglio a esaminare prontamente la<br />

prossima proposta della Commissione su un nuovo piano per<br />

l'efficienza energetica, che indica in maggior dettaglio una serie di<br />

politiche e misure lungo tutta la catena dell'approvvigionamento<br />

energetico. Entro il 2013 la CE riesaminerà la situazione e definirà,<br />

se necessario, ulteriori misure.<br />

La Commissione è stata anche invitata dalla presidenza a<br />

intensificare i lavori con gli Stati membri sull'attuazione della<br />

direttiva relativa alle energie rinnovabili, in particolare per quanto<br />

riguarda meccanismi di cooperazione e regimi di sostegno nazionali<br />

coerenti. Si comprende come anche in questo ambito le decisioni<br />

nazionali italiane siano di estrema attualità e sia di fatto impossibile<br />

non correlarle al quadro europeo. L'orientamento proposto a livello<br />

UE è di continuare a promuovere gli investimenti nel settore delle<br />

energie rinnovabili e delle tecnologie a basse emissioni di CO 2<br />

sicure e sostenibili, concentrandosi in particolare sull'attuazione<br />

delle priorità tecnologiche stabilite nel piano strategico europeo<br />

per le tecnologie energetiche. Inoltre sono state sollecitate nuove<br />

iniziative sulle reti intelligenti, comprese quelle connesse allo<br />

sviluppo di veicoli puliti, allo stoccaggio dell'energia, ai biocarburanti<br />

sostenibili e a soluzioni di risparmio energetico per le città.<br />

In sostanza oggi non solo per le politiche ambientali, ma anche<br />

per quelle energetiche la capacità di muoversi nel modo più<br />

integrato possibile a livello europeo appare una necessità per poter<br />

coniugare competitività e sostenibilità del nostro futuro.<br />

Marco Frey, Comitato Tecnico Scientifico E&A Oggi<br />

n.2 maggio 2011<br />

7<br />

<br />

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IN PRIMO<br />

PIANO<br />

SOLUZIONI<br />

GLOBALI<br />

PER IL CICLO<br />

INTEGRATO<br />

DELL’ACQUA<br />

Captazioni nei pozzi profondi, sollevamento<br />

delle acque re ue e di drenaggio,<br />

alimentazione e distribuzione idrica nei<br />

settori civile, industriale ed agricolo e tutte le<br />

applicazioni più svariate nel trattamento delle<br />

acque: grazie al proprio know-how esclusivo<br />

e diversi cato Caprari è in grado di rispondere<br />

alle principali esigenze idriche con le migliori e<br />

più efcienti soluzioni.<br />

Elettropompe<br />

per acque reue<br />

non stop K+<br />

8<br />

n.2 maggio 2011<br />

<br />

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publiredazionale<br />

Caprari, gruppo indipendente che opera a livello mondiale nella<br />

progettazione e produzione di pompe ed elettropompe centrifughe,<br />

offre soluzioni avanzate per la gestione del ciclo integrato dell’acqua<br />

e garanzia di alta qualità: Original Caprari Quality è afdabilità,<br />

sicurezza, ef cienza, attenzione ai dettagli, salvaguardia ambientale,<br />

risparmio.<br />

Già nella progettazione, Caprari pone la massima attenzione a<br />

tutti gli accorgimenti che possono migliorare la vita del prodotto;<br />

è per questo che ha brevettato diversi dispositivi intelligenti, quali<br />

il Defender, l’Easy Check, il SandOut ed altri, che proteggono<br />

la pompa, allungano il ciclo di vita del prodotto, riducono l’impatto<br />

ambientale e i costi complessivi per il cliente. Per supportare al<br />

meglio i propri partner, Caprari ha realizzato e messo a disposizione<br />

i più avanzati strumenti informatici e tecnologici: iPump, un<br />

portale user-friendly, completo, al servizio dei professionisti del ciclo<br />

integrato dell’acqua.<br />

Una gamma completa di prodotti<br />

La nuova generazione di elettropompe<br />

per trattamento acque<br />

Le caratteristiche salienti delle Pompe per Acque Reue “ ”<br />

sono l’estrema robustezza, la compatezza, l’alto rendimento, la<br />

massima af dabilità in condizioni d’uso gravose, forte risparmio<br />

energetico e dei costi di manutenzione.<br />

Caprari assicura la continuità di esercizio anche grazie alla soluzione<br />

NonStop: in una sola elettropompa 4 effetti combinati<br />

- Taglio bre<br />

- Pulizia retro-girante<br />

- Anti-sedimentazione<br />

- Ampi passaggi liberi<br />

L’interruzione dell’effetto vortice limita l’accumulo delle sostanze<br />

solide nelle zone di rasamento e nel contempo evita il deposito di<br />

materiali brosi in prossimità delle tenute, agendo da tagliente; in<br />

questo modo, grazie all’“effetto pumping”, viene ridotta la presenza<br />

di sostanze brose e di depositi intorno alla tenuta meccanica<br />

dove notoriamente si accumulano liquidi fortemente carichi e bre<br />

lunghe.<br />

L’asse “albero-motore pompa” è estremamente corto, per sopportare<br />

meglio l’usura ed evitare sollecitazioni ai cuscinetti del motore.<br />

La particolare equilibratura dinamica delle giranti, sia quelle chiuse<br />

mono e bicanali sia quelle a vortice arretrate, garantisce un’altissima<br />

af dabilità anche in casi di istallazioni difcili.<br />

Il piede di accoppiamento automatico “BAK“ garantisce una tenuta<br />

idraulica perfetta nel tempo, a garanzia delle prestazioni di tutto il<br />

sistema.<br />

Caprari, da sempre attenta ai dettagli, ha inserito una guarnizione<br />

sulla mandata che riduce notevolmente le vibrazioni, evita le perdite<br />

di carico e garantisce la tenuta evitando l’usura preservando nel<br />

tempo le caratteristiche idrauliche della pompa.<br />

Le tenute meccaniche sono separate e hanno un disegno non proprietario<br />

in modo da permettere al cliente di scegliere dove acquistare<br />

i ricambi e far sì che la manutenzione sia facile ed economica.<br />

La tenuta lato pompa può essere sostituita senza rimuovere la scatola<br />

olio e lasciando il motore protetto dall’altra tenuta.<br />

Oltre agli elementi standard del motore (trifase, eurotensione e multifrequenza<br />

con rotore a gabbia di scoiattolo), Caprari monta sulle<br />

K+ “non-stop” un motore “freddo” che raggiunge valori di temperatura<br />

contenuti rispetto alla migliore concorrenza.<br />

Per questo è in classe F con lo a doppio isolamento in classe H e<br />

temperatura media in classe T4 ad alto rendimento.<br />

Caprari offre dunque una gamma di elettropompe con elevati livelli<br />

di rendimento ed efcienza ma con bassi livelli di emissione di CO 2<br />

e consumi contenuti.<br />

MixoFlush<br />

Sistema per la pulizia automatica delle stazioni<br />

di sollevamento delle acque reue<br />

L’esigenza di mantenere inalterate nel tempo l’efcienza e la funzionalità<br />

delle stazioni di sollevamento ha reso necessario progettare<br />

un ef cace sistema per la pulizia automatica interna alle stesse,<br />

capace di risolvere le fasi di lavoro più critiche con l’esecuzione<br />

programmata delle principali operazioni di prevenzione:<br />

- Movimentare la massa liquida per rimettere in sospensione le sostanze<br />

sedimentabili che naturalmente tendono a depositarsi sul<br />

fondo, in particolare nelle zone di maggiore calma idraulica;<br />

- Fluidicare e miscelare con le stesse acque reue da pompare<br />

gli oli ed i grassi per evitare la loro concentrazione in supercie<br />

con possibili formazioni di schiume e crostoni.<br />

L’esperienza acquisita in oltre 60 anni di attività rivolta alla progettazione,<br />

produzione e applicazioni di apparecchiature per il pompaggio,<br />

miscelazione ed aerazione delle acque primarie e reue ha<br />

portato Caprari a realizzare MixoFlush: “Sistema di Flussaggio”<br />

che si distingue rispetto alle soluzioni attualmente a disposizione<br />

sul mercato per superiori prestazioni idrauliche, semplicità costruttiva<br />

ed economia di gestione.<br />

L’utilizzo combinato dell’elettromiscelatore, orientabile a 360° ed<br />

inclinabile no a 45°, assicura una intensa, diffusa e costante movimentazione<br />

del liquido all’interno della stazione di sollevamento.<br />

Maggiore effetto pulente sul fondo<br />

Il forte usso generato ed indirizzato al di sotto del livello minimo<br />

di aspirazione delle elettropompe, produce un effetto pulente sul<br />

fondo.<br />

La possibilità di orientare l’elettromiscelatore sul piano verticale e<br />

orizzontale, permette di ottenere la resa migliore in funzione delle<br />

diverse congurazioni e grandezze costruttive delle stazioni.<br />

Superiori caratteristiche idrauliche (portata/spinta)<br />

Consente di installare un solo elettromiscelatore all’interno di stazioni<br />

attrezzate con 4-5 elettropompe.<br />

n.2 maggio 2011<br />

9<br />

<br />

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IN PRIMO<br />

PIANO<br />

Sistema per la pulizia automatica delle stazioni di sollevamento delle acque reue<br />

Sicurezza di gestione<br />

Il sistema prevede che l’elettromiscelatore a funzionamento autonomo<br />

e l’installazione separata dai gruppi elettropompa faciliti<br />

l’operazione di manutenzione dello stesso, limitando e riducendo in<br />

questo modo l’efcienza complessiva dell’impianto solo per il periodo<br />

di tempo necessario al ripristino.<br />

Flessibilità di funzionamento<br />

Possibilità di essere attivato in anticipo rispetto all’avvio delle elettropompe<br />

e per un tempo programmabile dal quadro elettrico di comando,<br />

oppure per un periodo di funzionamento.<br />

- restituirli alla rete a valle o al ricettore nale con riduzione del<br />

la portata massima rilasciata conseguente alla laminazione del<br />

le onde di piena (vasche volano).<br />

Le dimensioni e le forme dei manufatti destinati alla raccolta delle<br />

acque meteoriche richiedono delle appropriate con gurazioni<br />

costruttive in funzione delle caratteristiche ambientali nelle quali<br />

è prevista la loro collocazione. Il corretto funzionamento e l’economia<br />

di gestione impone inoltre la necessità di attrezzare le vasche<br />

con apparecchiature elettromeccaniche e di controllo per la<br />

gestione delle principali attività che le caratterizzano.<br />

Caprari: trattamento delle acque meteoriche Sistema di svuotamento delle vasche<br />

Lo sviluppo delle aree urbanizzate a seguito della realizzazione di Usualmente vengono utilizzate delle elettropompe sommergibili<br />

nuovi insediamenti abitativi, commerciali e industriali ha evidenziato previste per installazione su piede di accoppiamento automatico<br />

alcuni aspetti connessi con lo smaltimento delle acque meteoriche. per facilitare l’installazione e l’estrazione/riposizionamento delle<br />

La crescente impermeabilizzazione del territorio genera una diminuzione<br />

Nata della negli capacità anni di ’70, assorbimento n dalle naturale origini Ecoplast delle acque ha di avuto pioggia come<br />

stesse in occasione di manutenzioni e veriche programmate.<br />

e pone principio risalto ispiratore tre tipi di alterazioni: la salvaguardia dell’ambiente e nel<br />

- modica corso della bilancio sua storia idrologico è cresciuta delle acque dando superciali vita ad e sotterranee<br />

internazionale a causa della per minore la produzione inltrazione di impianti e contemporaneo per la depurazione pre<br />

sommergibili per acque re ue serie K+ con potenza da 0,7 a<br />

un’impresa Caprari dispone di una vasta gamma di elettropompe<br />

lievo biologica di acqua con di falda; impiego di biodischi studiati e messi a punto per 180 kW con idrauliche a canali o vortice; la versatilità di questi<br />

- maggiore essere velocità ef cienti dei pur deussi mantenendo superciali dei costi durante competitivi. le piogge con modelli permette ogni tipo di installazione.<br />

conseguente Sotto la spinta aumento di delle un’evoluzione portate idrauliche tecnologica nell’unità di tem- assoluta<br />

po avanguardia, che possono pregiudicare l’azienda si i sistemi è distinta controllo per le delle sue esonda capacità di<br />

zioni; intervenire e risolvere problemi nel trattamento delle acque di ricerca e sviluppo per migliorare il centro di produzione per<br />

- deterioramento qualsiasi tipo delle e dimensione: acque meteoriche dalla progettazione per effetto del alla carico realizzazione in Sistema il trattamento di pulizia delle automatica acque delle e per vasche rispondere in modo attento<br />

quinante di impianti, raccolto ai grandi durante e complessi il percorso interventi attraverso di le recupero aree urbane. e ripristino L’economia e competente della gestione alle esigenze e manutenzione degli 8.000 delle clienti vasche sparsi di in raccolta<br />

mondo è direttamente (Italia, Francia, inuenzata Svizzera, dal volume Spagna, di Grecia, sedimenti Malta, che Egitto, si<br />

tutto il<br />

Queste ambientale, conseguenze come possono la depurazione essere a controllate ciclo integrato inserendo delle acque. nelle<br />

reti di Presso collettamento la sede invasi storica che di abbiano Lentate la funzione sul Seveso di: (MI), Ecoplast depositano Turchia, e Arabia vengono Saudita, trattenuti Emirati sulle Arabi, pareti Argentina, e sul fondo Cuba). dopo Ecoplast, ogni<br />

- accumulare raggruppa provvisoriamente tutte le attività dalla una parte progettazione dei volumi alla idrici produzione, derivati alla ciclo controlla di funzionamento inoltre (evento serie di meteorico). società che operano principalmente<br />

dagli ricerca eventi e meteorici sviluppo sia ed inviarli per quanto successivamente riguarda gli interventi all’impianto privati che La quantità a livello di pubblico, materiale utilizzando dilavato è brevetti, proporzionale metodologie al tempo e know-how secco<br />

di quelli depurazione pubblici, per anche la riduzione su ampia del carico scala. inquinante (vasche che di precede proprietà l’evento per la pluviometrico depurazione delle e all’intensità acque, per e grandi durata interventi dello<br />

di Oggi, prima più pioggia) che mai, la società sente la necessità di investire in stesso; territoriali di conseguenza ed urbanistici. viene sempre veicolata verso gli invasi<br />

10<br />

n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Caprari presenta un programma inedito e completo di<br />

apparecchiature appositamente dimensionate e dedicate alla<br />

funzione di "Pulizia vasche":<br />

- elettromiscelatori serie CMDY e CMRY per la fase iniziale<br />

di " Movimentazione e Risospensione"<br />

- gruppi composti da elettropompe sommergibili serie K+<br />

completi di idroeiettori serie AK 150 con o senza<br />

insufazione d'aria per la fase nale di "Flussaggio"<br />

rimozione dei solidi con notevoli disagi al personale addetto agli<br />

impianti per ragioni ambientali e di sicurezza igienica.<br />

Sistema di automazione,<br />

controllo e comunicazione<br />

Dopo ogni periodo di lavoro occorre riportare la vasca di raccolta<br />

alle condizioni iniziali per ottenere la stessa funzionalità al successivo<br />

intervento. Nasce quindi la necessità di controllare in<br />

modo costante l’efcienza delle vasche e le logiche di funzionamento<br />

di tutte le attrezzature installate, soprattutto in considerazione<br />

dell’imprevedibilità dell’inizio dell’evento pluviometrico.<br />

Il numero, la dislocazione degli impianti sul territorio e l’esigenza<br />

di garantire una continuità di funzionamento degli stessi, rendono<br />

necessario un controllo gestionale centralizzato per il monitoraggio<br />

di tutte le funzioni. L’apparecchiatura di telecontrollo locale<br />

collegata in rete all’unità centrale permette inoltre di attivare delle<br />

riserve, comandi di emergenza e la distribuzione di allarmi alle<br />

squadre con reperibilità per il pronto intervento, ottenendo in questo<br />

modo anche un’importante economia di esercizio mediante<br />

una razionale organizzazione del personale qualicato.<br />

Atrezzature per la pulizia automatica<br />

presenti nel sistema di drenaggio (vasche).<br />

La necessità di attrezzare le vasche con sistemi elettromeccanici<br />

di pulizia diventa quindi indispensabile per rinnovare l’efcienza<br />

dell’invaso alla ne di ogni ciclo di funzionamento.<br />

Questa operazione evita inoltre frequenti operazioni manuali di<br />

Caprari ha messo a punto un sistema URM (Universal Remote<br />

Management) completo di supervisione e telecontrollo<br />

appositamente realizzato per la gestione e il trattamento dei<br />

uidi.<br />

Principali peculiarità:<br />

- Multifunzionalità e convenienza<br />

- Tutto sotto controllo<br />

- Praticità di utilizzo<br />

- Rispetto per l'ambiente<br />

- Massima essibilità e integrazione<br />

L'unità periferica non richiede l’installazione di ulteriori pacchetti<br />

software. Grazie all'architettura "aperta", infatti, URM è in grado<br />

di supportare tutti i protocolli di comunicazione e può essere<br />

facilmente inserito in sistemi Scada esistenti. In particolare il<br />

servizio Caprari di System Integration permette la realizzazione<br />

di impianti completi "chiavi in mano" dalla periferica allo Scada<br />

di supervisione e/o l'integrazione del sistema URM in impianti di<br />

telecontrollo esistenti.<br />

www.caprari.it<br />

n.2 maggio 2011<br />

11<br />

<br />

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Vento di<br />

cambiamenti<br />

L’energia eolica sta prendendo sempre più piede tra<br />

le fonti di energia alternativa. Per questo i produttori<br />

di generatori stanno cercando il modo per renderne<br />

più effi ciente e meno costosa la produzione.<br />

Matthias Hofmann, uno degli ingegneri della<br />

SKF, offre una soluzione: il cuscinetto SKF Nautilus.<br />

Questo innovativo cuscinetto per l’albero principale<br />

consente design più compatti della navicella sia con<br />

il moltiplicatore sia con il generatore in presa diretta.<br />

In questo modo si ottiene una drastica riduzione in<br />

termini di dimensioni, peso, attività di manutenzione<br />

e costi legati ai generatori.<br />

Questo è un ottimo esempio di quella che noi<br />

chiamiamo ”Knowledge Engineering” e un modo per<br />

utilizzare il nostro know-how e i prodotti e servizi<br />

che offriamo per aumentare l’effi cienza, risparmiare<br />

energia e ridurre l’impatto ambientale. Per saperne<br />

di più visitate il nostro sito web www.skf.com<br />

The Power of Knowledge Engineering<br />

Generatori compatti<br />

SKF Nautilus<br />

Matthias Hofmann, SKF<br />

Visit us at www.skf.com<br />

ENERGIEeAM B OGGI_210x297.indd 1 11/04/11 14:47<br />

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ATTUALITÀ<br />

TUAL<br />

a cura di Antonella Rampichini<br />

Quando i rifiuti cessano<br />

di essere tali?<br />

Foto: Nino Barbieri<br />

Una finalità importante delle<br />

norme su quando i rifiuti cessano<br />

di essere tali è di stimolare<br />

i mercati del riciclaggio<br />

nell’ Unione Europea . Dette norme<br />

permetteranno infatti di creare certezza<br />

giuridica e parità di condizioni per l’industria<br />

del riciclo, di eliminare per tale<br />

settore gli oneri amministrativi superflui,<br />

escludendo dall’ambito di applicazione<br />

della normativa sui rifiuti le materie prime<br />

secondarie sicure e pulite, e di contribuire<br />

all’approvvigionamento di materie<br />

prime delle industrie europee. In passato<br />

l’assenza di criteri chiari e armonizzati<br />

ha portato a una situazione in cui alcuni<br />

Stati membri hanno sviluppato quadri regolamentari<br />

differenti e non sempre compatibili<br />

per quanto concerne i materiali di<br />

recupero.<br />

Grazie al regolamento varato, i rottami di<br />

metallo puliti e sicuri non devono essere<br />

classificati come rifiuti, a condizione che i<br />

produttori applichino un sistema di gestione<br />

della qualità e dimostrino rispetto dei<br />

criteri, prevedendo una dichiarazione di<br />

conformità per ciascuna partita di rottami.<br />

Prima che i rottami possano perdere<br />

la qualifica di rifiuti, occorre terminare<br />

qualsiasi trattamento (come taglio, frantumazione,<br />

lavaggio e disinquinamento)<br />

necessario per preparare i rottami all’utilizzazione<br />

finale in impianti di lavorazione<br />

dell’acciaio o dell’alluminio oppure nelle<br />

fonderie.<br />

Per esempio per le vecchie autovetture<br />

occorre procedere allo smontaggio, alla<br />

rimozione di liquidi e composti pericolosi e<br />

al trattamento della frazione metallica, in<br />

modo da recuperare rottami metallici puliti<br />

che soddisfano i criteri stabiliti per definire<br />

quando un rifiuto cessa di essere tale.<br />

La definizione di questi criteri è stata introdotta<br />

dalla nuova direttiva quadro sui<br />

rifiuti, intesa a conseguire livelli assai più<br />

elevati di riciclo e a limitare l’estrazione di<br />

ulteriori risorse naturali.<br />

L’obiettivo a lungo termine è di far diventare<br />

l’Europa una società del riciclo, che<br />

evita di produrre rifiuti e che per quanto<br />

possibile usa i rifiuti inevitabili come risorsa.<br />

La direttiva quadro è basata su principi<br />

riconosciuti per la gestione dei rifiuti nel<br />

rispetto dell’ambiente.<br />

I sistemi di smaltimento come la messa<br />

in discarica, che è ancora oggi quello più<br />

comunemente utilizzato per i rifiuti urbani<br />

nella maggior parte degli Stati membri,<br />

dovrebbero costituire l’ultima risorsa.<br />

Il regolamento entrerà in vigore in seguito<br />

alla pubblicazione e sarà direttamente applicabile<br />

in tutti gli Stati membri dopo un<br />

periodo transitorio di sei mesi.<br />

La CE sta attualmente elaborando criteri<br />

applicabili ad altri flussi di materiali che<br />

rivestono una particolare importanza per<br />

i mercati del riciclo dell’UE, come il rame,<br />

la carta, il vetro e il compost.<br />

http://ec.europa.eu/environment<br />

NEWS<br />

Wasser Berlin 2011<br />

Dal 2 al 5 maggio, la Fiera di Berlino ospiterà<br />

Wasser Berlin International<br />

2011, Salone Internazionale dell’Industria<br />

dell’Acqua. Con il nuovo ritmo biennale,<br />

l’evento presenta un ampio spettro di prodotti<br />

riguardanti il trattamento dell’acqua e delle<br />

acque reflue, l‘estrazione, le tecniche di<br />

trivellazione, le multiutility, valvole e rubinetteria,<br />

pompe, distribuzione dell’acqua ed evacuazione<br />

delle acque reflue. Durante la manifestazione<br />

si svolgeranno importanti congressi tra i quali il<br />

Congresso Wasser che ha avuto la sua prima<br />

edizione nel 1963. Numerosi seminari e forum,<br />

si alternano inoltre ad ogni giornata fieristica.<br />

La dimensione internazionale di Wasser<br />

Berlin, negli ultimi anni, è estremamente<br />

cresciuta anche grazie all’intensa attività dei<br />

suoi organizzatori che hanno esteso il proprio<br />

raggio d’azione creando manifestazioni, quali<br />

Water Sofia e Aqua Ukraine: una piattaforma di<br />

incontro fra Est ed Ovest e un capillare contatto<br />

tra operatori professionali internazionali.<br />

www.wasser-berlin.com<br />

14 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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SICK Process Automation:<br />

soluzioni complete da un unico fornitore<br />

MAC800, il primo sistema di analisi al mondo certicato in accordo<br />

alle EN 15267-3 ed EN 14181<br />

Il sistema di analisi MAC800 è il primo sistema di monitoraggio delle<br />

emissioni in grado di soddisfare le normative attualmente in vigore e di<br />

anticipare le esigenze future, grazie alla capacità di analizzare anche le<br />

emissioni di impianti alimentati a carbone e lignite, bruciatori, turbine a<br />

gas e persino di misurare i gas serra.<br />

MAC800 è una soluzione innovativa, modulare e completamente<br />

con gurabile, sviluppata da SICK per il monitoraggio delle emissioni<br />

secondo le direttive europee EN 15267 ed EN 14181.<br />

SICK SPA | Vimodrone | Milano | www.sick.it | Tel. +39 02.27.434.1<br />

<br />

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ATTUALITÀ<br />

Certicazione Ohsas<br />

18001 per Isoil<br />

Isoil Industria, per il<br />

proprio centro di produzione<br />

Hemina, ha ottenuto la certificazione<br />

Ohsas (Occupational<br />

Health and Safety Assessment Series)<br />

18001:2007. Certificato No. 92361-<br />

2011-Ahso-ITA-RvA. La normativa Ohsas<br />

18001 è uno standard riconosciuto<br />

a livello internazionale che definisce i<br />

requisiti di un Sistema di Gestione della<br />

Sicurezza e della Salute dei Lavoratori<br />

(SSL). La certificazione Ohsas attesta<br />

l’applicazione di una procedura formale<br />

per pianificare tutti i processi critici, migliorare<br />

la performance e controllare il rischio<br />

che si verifichi un certo evento pericoloso<br />

sul luogo di lavoro o associato<br />

alle attività dell’impresa. Con l’applicazione<br />

dello standard Ohsas, il sistema di<br />

gestione viene valutato su diversi livelli.<br />

Il grado di applicabilità dello standard dipende<br />

da diversi fattori, quali la politica<br />

aziendale di sicurezza sul lavoro, la natura<br />

delle attività svolte e le condizioni in<br />

cui si opera. Per ottenere la certificazione,<br />

le società devono dimostrare processi<br />

di gestione rigorosi e soddisfare degli<br />

standard di servizio ai clienti, qualità del<br />

prodotto e salute e sicurezza.<br />

“Questo importante traguardo è frutto di<br />

un impegno e di costanti investimenti in<br />

termini di formazione, attrezzature innovative,<br />

processi di lavoro sotto controllo,<br />

e coinvolge tutto il personale in tutte<br />

le mansioni quotidianamente svolte nel<br />

nostro sito produttivo” ha dichiarato Roberto<br />

Guazzoni, Amministratore Unico<br />

di Isoil Industria. Sempre nell’ottica di<br />

offrire alla propria clientela la massima<br />

garanzia di qualità e sicurezza, Isoil<br />

aveva già ottenuto in passato la certificazione<br />

di qualità ISO 9001:2008, rilasciata<br />

dal DNV.<br />

www.isoil.com<br />

Smagua Cina in Shanghai<br />

La prima edizione di Smagua Cina<br />

avrà luogo dal 7 al 9 novembre 2011 presso<br />

lo Shanghai International Exhibition Center. Smagua Cina intende diventare un<br />

evento di grande impatto mondiale oltre ad essere una mostra di riferimento per il<br />

mercato europeo, come rivelano le cifre delle precedenti edizioni. L’ultima mostra,<br />

svoltasi dal 2 al 5 marzo 2010 a Saragozza, vantava 1.352 aziende espositrici<br />

provenienti da 38 paesi ed è stata visitata da 35.629 professionisti del settore,<br />

facendo aumentare il prestigio di questo evento tra le prime posizioni nella<br />

classica internazionale delle mostre.<br />

Secondo il GWI Market Global Water 2011, con una popolazione di oltre mille<br />

milioni di persone, il mercato cinese delle acque è uno dei cinque più<br />

grandi al mondo, con un fatturato di 400.000 milioni di dollari e<br />

un tasso di crescita annuo del 7%.<br />

Questo mercato è attualmente il più grande mercato di<br />

acqua in crescita nel mondo grazie agli investimenti<br />

che la pubblica amministrazione sta effettuando in<br />

materia di approvvigionamento idrico e sistemi<br />

di trattamento dell’acqua. Smagua Cina sarà<br />

allestita in collaborazione con Servis AP<br />

- azienda specializzata nella creazione e<br />

organizzazione di eventi eristici in Asia-<br />

Pacico, con ufci ad Hong Kong e Pechino,<br />

nonché il sostegno del Cncic (China<br />

National Chemical Information Center),<br />

che sono i co-organizzatori dell’evento. L’<br />

Exhibition Center di Saragozza è la prima<br />

era spagnola ad organizzare un evento nel<br />

continente asiatico.<br />

www.smagua.es<br />

16 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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ATTUALITÀ<br />

Solar Energy<br />

Report 2011<br />

Klimaenergy 2011<br />

La quarta edizione di Klimaenergy , in mostra a<br />

Fiera Bolzano dal 22 al 24 settembre, si preannuncia<br />

particolarmente ricca di contenuti. Il grande<br />

interesse per il mondo delle rinnovabili, il ricco<br />

spazio espositivo e l’articolato programma di eventi<br />

collaterali - tra cui un convegno internazionale, i<br />

tour guidati a impianti già realizzati che utilizzano<br />

energie rinnovabili, workshop e conferenze<br />

specializzate, nonché il nuovo salone per la mobilità<br />

sostenibile, Klimamobility - sono infatti le premesse<br />

per un’edizione di grande successo. Il congresso<br />

internazionale suddiviso in cinque moduli affronta<br />

il tema del mercato delle energie rinnovabili tra<br />

incentivi e sde future e presenta le innovazioni<br />

tecnologiche nel settore dell’efcienza energetica<br />

per le aziende ad alto fabbisogno energetico, per<br />

i comuni e le provincie, per le infrastrutture e i<br />

quartieri cittadini. Due workshop affrontano invece<br />

le tematiche legate ai Paes, Il Patto dei Sindaci e alle<br />

Smart Grid.<br />

Con circa 200 aziende Klimaenergy offre un ampio<br />

ventaglio di tecnologie e soluzioni all’avanguardia,<br />

una panoramica a 360° sul mondo delle rinnovabili<br />

toccando i settori dell’energia solare (solare<br />

termico, fotovoltaico, raffrescamento solare,<br />

illuminazione); biomassa, biogas e biocarburanti;<br />

idroelettrico; geotermia; cogenerazione; idrogeno;<br />

celle a combustibili; recupero calore ed eolico.<br />

Presenti in Fiera anche istituti di ricerca,<br />

associazioni di categoria e stampa specializzata.<br />

Klimaenergy si rivolge ad un pubblico altamente<br />

specializzato composto da responsabili di ufci<br />

pubblici e istituzioni nonché da rappresentanti<br />

di settori ad alto fabbisogno energetico, quali<br />

industria, artigianato ed alberghiero.<br />

www.fierabolzano.it/klimaenergy/<br />

L’Energy & Strategy Group della School of<br />

Management del Politecnico di Milano ha pubblicato la<br />

3° edizione del Solar Energy Report, la pubblicazione<br />

annuale sullo stato e sulle prospettive dell’industria del<br />

solare (fotovoltaico, termico e termodinamico) in Italia.<br />

Nel corso del 2010 in Italia sono stati installati impianti fotovoltaici<br />

per 2.100 MW (+ 192% rispetto al 2009), ma si potrebbe<br />

addirittura arrivare - se tutti gli impianti che hanno bene ciato del<br />

Decreto “Salva Alcoa” venissero effettivamente allacciati - ad oltre<br />

6 GW di nuova potenza fotovoltaica (+ 740% delle installazioni<br />

annue rispetto al 2009).<br />

Il volume d’affari generato è compreso fra i 7,6 mld euro (se<br />

si considerano gli impianti effettivamente allacciati entro il 31<br />

dicembre 2010) ed i 21,5 mld euro (se si contano anche tutti gli<br />

impianti che possono bene ciare del “Salva Alcoa”) ed in crescita<br />

dal 162% a oltre il 700% rispetto all’anno precedente.<br />

Probabilmete si tratta di una crescita “forzata” dal Decreto “Salva<br />

Alcoa” e che contiene anche qualche deriva speculativa, ma che<br />

ha avuto alla base dei solidi “fondamentali” industriali: il numero<br />

delle imprese (circa 800) è aumentato del 13% rispetto all’anno<br />

precedente; l’occupazione si è attestata attorno ai 18.500 addetti<br />

equivalenti (e sale sino a oltre 50.000 unità se si considera anche<br />

l’indotto); il “peso” delle imprese italiane è sempre più rilevante<br />

ed ha raggiunto e superato quota 42% dei margini generati (e che<br />

quindi rimangono nel nostro Paese) contro un dato che solo due<br />

anni fa era inferiore al 28%; le nostre imprese si sono rafforzate<br />

anche sul mercato internazionale, soprattutto nei Paesi europei<br />

(Francia e Inghilterra) e del Mediterraneo (Israele) ove si attende<br />

il prossimo boom del fotovoltaico.<br />

Il Decreto Rinnovabili del 3 marzo scorso ha di fatto “congelato”<br />

il settore e lasciato nell’incertezza tutte quelle imprese che nel<br />

2010 avevano nalmente preso il “coraggio” di investire nella<br />

crescita ma è stato salutato con grande interesse dagli operatori<br />

del solare termico in Italia, con un mercato in crescita di solo il<br />

2% rispetto al 2009, e che sperano che il riconoscimento di pari<br />

dignità all’energia termica (con la promessa di introduzione di un<br />

sistema di incentivazione ad hoc) ed all’energia elettrica prodotta<br />

da fonti rinnovabili, dia nalmente un impulso decisivo al settore.<br />

Il 2010 è stato anche un anno importante per il solare<br />

termodinamico, con l’avvio del primo “piccolo” impianto italiano (i<br />

5 MW di Archimede a Priolo Gargallo), ed un numero di addetti<br />

(sebbene misurato ancora in poche centinaia) che è mediamente<br />

raddoppiato fra il 2009 ed il 2010 ed un altro raddoppio è previsto<br />

nel corso del prossimo biennio, segnalando come l’interesse<br />

degli operatori sia ancora ben vivo, nonostante i problemi di<br />

nanziamento riscontrati all’attività di ricerca.<br />

Sono partner della ricerca Solar Energy Report: ABB, Acea, BP<br />

Solar, Edison, Enel Green Power, Enerpoint, EniPower, E.On,<br />

Fondazione Silvio Tronchetti Provera, Martifer Solar, Mitsubishi<br />

Electric, MX Group, NRG Agrivis, Power-One, Siemens,<br />

Sorgenia, Saint Gobain Solar, SMA, Solarday, Sunsystem,<br />

Techint. Il Solar Energy Report ha, in ne, come sponsor Ferla,<br />

Mostra Convegno Expocomfort, Solarelit, Sunpower e gode del<br />

patrocinio di Anest, Aper, Assosolare, CTI e Gi .<br />

www.energystrategy.it<br />

18 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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ATTUALITÀ<br />

Formazione e informazione<br />

a portata di click<br />

Operativa nei settori della<br />

formazione professionale<br />

continua ASPrA (Alta<br />

Scuola Professionale &<br />

Analisi Avanzate) rivolge la sua attività<br />

ai professionisti, ai tecnici dell’industria<br />

e della Pubblica Amministrazione. Le<br />

attività sono sviluppate da un gruppo<br />

di lavoro multidisciplinare composto da<br />

ingegneri civili e industriali, architetti e<br />

informatici.<br />

La Formazione Professionale<br />

Continua, che gode del patrocinio del<br />

Collegio degli ingegneri e architetti<br />

di Milano, presenta sei macroaree<br />

d’insegnamento, per un totale di 13<br />

corsi frontali diurni e serali: Certificatori<br />

Cened, Energy Manager, Sicurezza nei<br />

cantieri, Giornate di specializzazione<br />

edilizia-impianti, Giornate di<br />

specializzazione fonti rinnovabili,<br />

Certificazione acustica in edilizia.<br />

Sono, inoltre, in preparazione due corsi<br />

online che consentiranno all’utente<br />

massima flessibilità di tempi e percorsi<br />

di apprendimento: redazione della<br />

relazione tecnica Legge 10, training<br />

per certificatori energetici Cened, fullimmersion<br />

in esempi di certificazione<br />

guidati dai docenti.<br />

Al corsista online sarà offerta la<br />

possibilità di avere contatti frontali con<br />

il docente.<br />

I corsi, frontali e online, prevedono che<br />

al termine sia rilasciato un attestato di<br />

frequenza e profitto, in alcuni casi con<br />

esame finale.<br />

Elemento distintivo dei corsi ASPrA<br />

è l’assistenza gratuita ai corsisti,<br />

che è fornita tramite iscrizione al sito<br />

Internet.<br />

Cliccando sull’apposito pulsante, ben<br />

visibile sulla homepage di ASPrA, il<br />

corsista ha la possibilità di porre tre<br />

domande, durante il periodo di durata<br />

del corso, inerenti gli argomenti trattati<br />

in aula.<br />

ASPrA offre un servizio di consulenza<br />

affiancando il progettista in fase di<br />

pre-progetto, proponendo analisi<br />

energetiche di dettaglio (estate/<br />

inverno) del sistema edificio-impianto<br />

con software avanzati di simulazione.<br />

Le consulenze riguardano anche il<br />

settore dell’acustica in edilizia per<br />

le fasi di pre-progetto, con studio di<br />

dettagli costruttivi e analisi numeriche<br />

con software avanzati.<br />

L’esito finale viene consegnato al<br />

progettista, che, da responsabile del<br />

progetto, se ne avvale nello sviluppo<br />

del definitivo e dell’esecutivo.<br />

Nelle fasi di progetto avanzato,<br />

si dà supporto al progettista<br />

nell’individuazione, valutazione e<br />

soluzione di eventuali problematiche.<br />

Per richiedere una consulenza, sul sito<br />

ASPrA è previsto un agevole format da<br />

compilare. Vi si accede cliccando sul<br />

pulsante ‘Consulenze’ della homepage.<br />

www.aspra.eu<br />

amate e rispettate l’acqua ?<br />

DEPURAZIONE E FILTRAZIONE ACQUE “KNOW HOW MENCAGLIA”<br />

tranquilli, da oltre 25 anni<br />

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Siamo leader negli impianti<br />

di trattamento delle<br />

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nella depurazione<br />

dei reflui civili e industriali;<br />

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60027 Osimo (An) Via d’Ancona, 67<br />

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PER IL NORD ITALIA<br />

A.E.F. S.r.l.<br />

20019 Settimo Milanese (MI) Via R. Romoli, 2/13<br />

Tel. 02 33502912 Fax 02 33500364<br />

info@aef.it www.aef.it<br />

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RASSEGNA<br />

FOTOVOLTAICO<br />

IL FOTOVOLTAIC<br />

Il numero delle<br />

installazioni<br />

fotovoltaiche in<br />

Europa e nel mondo<br />

è in continua crescita<br />

e i vantaggi in<br />

termini ambientali e<br />

occupazionali sono<br />

sempre più evidenti.<br />

Ma quali sono i ruoli<br />

che industria e governi<br />

dovranno giocare<br />

per lo sviluppo di una<br />

tecnologia sempre<br />

più competitiva?<br />

Nel 2009 la crescita del fotovoltaico mondiale<br />

ti il t d t i d ll’E<br />

Franco Pecchio<br />

aveva ricevuto una brusca frenata, complice<br />

la sospensione prima ed il ridimensionamento<br />

poi degli incentivi al Paese leader delle<br />

installazioni: la Spagna. Nel 2010, invece,<br />

il mercato ha ripreso a correre e, anche<br />

con un contributo minore della Spagna, si<br />

è arrivati ad oltre 15.000 MW installati che<br />

si aggiungono ai precedenti per un totale<br />

di oltre 40.000 MW a livello mondiale.<br />

Il traguardo è stato raggiunto a dispetto<br />

delle previsioni più contenute dello scorso<br />

anno influenzate dalla crisi mondiale sui<br />

mercati finanziari e su molti comparti<br />

industriali dovuta ad un massiccio<br />

rallentamento dei consumi (Figura 1).<br />

Gli investimenti in fotovoltaico si sono attestati<br />

intorno ai 50 miliardi di euro ma ciò che salta<br />

agli occhi è il numero di installazioni rispetto<br />

alla potenza: 2 milioni, il che riduce la taglia<br />

media dell’impianto e induce a riflettere<br />

su come questa tecnologia sia diffusa (o<br />

dovremmo dire dispersa?) sul territorio.<br />

La maggioranza delle<br />

installazioni<br />

mantiene il trend storico dell’Europa come<br />

leader ma Cina, Giappone, USA e Australia<br />

stanno aumentando la propria quota.<br />

Interessante è verificare come ci sia una<br />

crescita di interesse nel fotovoltaico anche<br />

in altre regioni più vicine ai tropici come<br />

in alcuni Paesi sudamericani, nel nord<br />

africa e nella penisola arabica. Questo<br />

è dovuto alla versatilità tecnologica del<br />

fotovoltaico: scalabilità delle soluzioni ed<br />

adattabilità a diversi tipi di sito, possibilità di<br />

soddisfare la domanda locale di elettricità<br />

e di effettuare una azione di peak shaving<br />

per le ore di potenza piena della rete.<br />

A questo bisogna aggiungere il costo<br />

decrescente dei pannelli dovuto al<br />

progresso tecnologico ed alle economie<br />

di scala ed efficienza nella produzione.<br />

Come in altri comparti industriali simili per<br />

tecnologia e diffusione (schermi digitali<br />

e semiconduttori) anche per l’industria<br />

fotovoltaica sono attesi ulteriori incrementi di<br />

efficienza e abbassamento dei costi unitari<br />

di produzione (costo al kW installato).<br />

Meno emissioni, più posti di lavoro<br />

I dividendi delle rinnovabili sono declamati in<br />

tre vantaggi: oltre alla produzione di energia<br />

si hanno anche vantaggi in termini di<br />

contenimento delle emissioni e<br />

di nuovi posti di lavoro in<br />

quanto hanno una<br />

“intensità di<br />

lavoro”<br />

per<br />

20 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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O NEL MONDO<br />

unità di potenza installata t maggiore rispetto<br />

alle fonti energetiche tradizionali.<br />

Come per altre fonti rinnovabili c’è il rovescio<br />

della medaglia: il costo iniziale di un impianto<br />

è antieconomico, soprattutto nel caso<br />

del fotovoltaico. Cioè il costo dell’unità di<br />

produzione (la cella o il pannello) è alto rispetto<br />

al prezzo a cui può essere venduta l’energia<br />

elettrica fornita da quel pannello. Quindi, da un<br />

lato, quello industriale, si lavora per abbassare<br />

il costo del pannello e aumentare l’efficienza<br />

generale dell’impianto fotovoltaico, dall’altra ci<br />

deve essere un’autorità che istituisca adeguate<br />

politiche di incentivazione soprattutto avendo<br />

compreso come il vantaggio sia triplo per<br />

la fonte rinnovabile rispetto ad una fossile<br />

convenzionale. Ricordiamo che se venissero<br />

calcolate e monetizzate le esternalità delle<br />

diverse tecnologie le rinnovabili vincerebbero<br />

come le migliori anche dal punto di vista<br />

economico. Purtroppo siamo ben lontani da<br />

calcolare il costo sull’ambiente delle tecnologie<br />

tradizionali, con il sistema ETS abbiamo mosso<br />

un primo piccolo passo in questa direzione.<br />

Dovendo quindi superare il vincolo dell’alto<br />

costo iniziale di un sistema fotovoltaico<br />

si possono intraprendere diverse strade,<br />

ciascuna con i suoi pro e i suoi contro<br />

economici. In Europa il sistema ormai<br />

accolto da quasi tutti i Paesi è una feed<br />

in tariff, cioè una tariffa incentivata che<br />

introduce un premio all’energia prodotta e<br />

messa in rete da un impianto fotovoltaico.<br />

Tanto maggiore è il premio e tanto migliore<br />

è l’impianto quanto minore sarà il tasso<br />

di rendimento interno dell’investimento<br />

(Irr) e sarà quindi vantaggioso<br />

investire in impianti fotovoltaici.<br />

Il ragionamento è abbastanza semplice e, infatti,<br />

i maggiori produttori di celle e pannelli seguono<br />

l’andamento della legislazione nei diversi<br />

stati per comprendere dove si svilupperanno i<br />

mercati più promettenti. Ovviamente non basta<br />

che ci sia una tariffa conveniente per kWh<br />

prodotto, occorre che la tariffa sia garantita per<br />

un lungo periodo di anni in modo da contenere<br />

il rischio di investimento, che il processo<br />

autorizzativo sia snello, lineare e coinvolga un<br />

numero limitato di soggetti. A livello tecnico<br />

occorre priorità di trasporto dell’energia prodotta<br />

da un impianto fotovoltaico rispetto all’energia<br />

da fonti tradizionali. Infine occorre che gli<br />

impianti abbiano una forte accettabilità a livello<br />

sociale e supporto a livello amministrativo.<br />

Incentivi e procedure<br />

autorizzative in Europa<br />

La critica maggiore al costo sostenuto dagli<br />

utenti per l’incentivazione del fotovoltaico<br />

con tariffe agevolate può essere superata<br />

introducendo meccanismi automatici che<br />

abbassino l’incentivo all’aumentare delle<br />

installazioni e dell’efficienza tecnologica del<br />

fotovoltaico e aumentando la conoscenza dei<br />

vantaggi delle fonti rinnovabili in termini di<br />

indotto e di contenimento delle emissioni.<br />

In Europa i meccanismi di tariffe incentivate per<br />

il fotovoltaico sono i più diffusi (Figura 2) benché<br />

in alcuni Paesi esistano ancora meccanismi di<br />

Figura 1 - Nuova potenza<br />

elettrica installata nell’Unione<br />

Europea a ne 2009<br />

[Fonte: Eurostat/Epia, 2011].<br />

Foto: DayStar<br />

n.2 maggio 2011<br />

21<br />

<br />

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RASSEGNA<br />

FOTOVOLTAICO<br />

Figura 3 - Sviluppo atteso dei prezzi dell’elettricità su<br />

rete e dell’elettricità da fotovoltaico. In giallo il prezzo<br />

dell’elettricità di picco (ore piene), in rosa quello<br />

di base (ore vuote), in arancione la banda di prezzi<br />

dell’elettricità da fotovoltaico compresa tra 0,32 e 0,16<br />

euro/kWh dipendente dal numero di ore di radiazione<br />

utile [Fonte: Epia, Solar Generation VI, 2011].<br />

Figura 2 - Schemi di supporto al fotovoltaico in Europa [Fonte: Epia, 2011]. In giallo i Paesi con tariffa<br />

incentivata, in arancione quelli con sistemi di mercato (certi cati verdi), in rosso quelli con altri tipi<br />

di supporto (sussidi, esenzioni scali ecc). In grigio la quantità di fotovoltaico installata a ne 2009.<br />

incentivazione tipo certificati verdi (come<br />

nei Paesi baltici) oppure meccanismi<br />

diversi come contributi in fondo capitale<br />

all’installazione o esenzione dalle tasse per<br />

alcuni Paesi dell’est Europa e per il Belgio.<br />

Analizzando i dati di energia prodotta e<br />

potenza installata in diversi mercati si<br />

nota come in Germania e Spagna ormai il<br />

fotovoltaico contribuisca mediamente per<br />

il 2% della domanda annuale di energia.<br />

Dal momento che gli impianti non sono<br />

distribuiti omogeneamente sul territorio<br />

si hanno situazioni molto differenti;<br />

per esempio in Estremadura dove le<br />

politiche di facilitazione alla costruzione<br />

di impianti sono state particolarmente<br />

efficaci si ha una produzione media<br />

annuale del 15% da fotovoltaico che è<br />

del 25% nella stagione estiva. La tariffa<br />

incentivante è stabilita a livello centrale<br />

ma ci sono molte agevolazioni, specie in<br />

termini di facilità di accesso alle risorse,<br />

mappatura dei siti e velocità nell’iter di<br />

autorizzazione che possono portare al<br />

successo di alcune regioni (o province)<br />

rispetto ad altre. Questo è anche il caso<br />

italiano, tutta la Puglia, il Trentino Alto<br />

Adige, le province di Roma, Viterbo e<br />

Brescia sono esempi virtuosi per numero<br />

di installazioni rispetto ad altre regioni.<br />

Se incentivato e promosso sul territorio<br />

il fotovoltaico è in grado di competere<br />

con altre fonti di energia. La Germania<br />

è l’esempio migliore, in pochi anni è<br />

riuscita ad arrivare a 15 GW di potenza<br />

installata con una potenza installata<br />

pari a quella di due impianti nucleari<br />

(che avrebbero probabilmente avuto<br />

tempi di costruzione molto più lunghi).<br />

Il mercato della Repubblica Ceca ha<br />

dimostrato una crescita forte nel 2009<br />

con 411 MW installati ma ha poi ceduto<br />

a causa dei dissidi interni che hanno<br />

rivoluzionato il sistema di incentivazione;<br />

un caso simile si è avuto in Belgio con 292<br />

MW installati nel 2009 e una riduzione<br />

conseguente all’abbandono della tariffa<br />

incentivata. In Francia sono stati installati<br />

100 GW nel 2009 e 185 nel 2010 ma ci<br />

sono problemi nella priorità di trasporto<br />

all’energia da fonte rinnovabile in una rete<br />

che è stata pensata per grandi impianti e<br />

non per energia distribuita sul territorio.<br />

Infine la Spagna, conseguentemente al<br />

taglio degli incentivi ha in sostanza ridotto<br />

a zero le nuove installazioni creando una<br />

fuga da parte degli operatori dal Paese.<br />

Nonostante le difficoltà dovute all’incertezza<br />

delle politiche di supporto l’Europa è leader<br />

nelle installazioni fotovoltaiche e ha molte<br />

industrie tra le prime dieci della filiera,<br />

dai produttori di celle a quelli di pannelli<br />

e di inverter. Tuttavia il vero mercato per<br />

il fotovoltaico sarà quello della fascia<br />

tropicale ed equatoriale dove il livello di<br />

insolazione garantisce rese molto migliori.<br />

Purtroppo ci sono due vincoli che devono<br />

essere superati: da un lato la carenza<br />

di infrastrutture per la rete elettrica, in<br />

particolare per una rete che trasporti<br />

energia da fonte fotovoltaica con gli annessi<br />

problemi di interruzione del flusso durante<br />

la notte e di non continuità dello stesso,<br />

dall’altro il necessario quadro normativo<br />

con tariffe incentivanti per i produttori<br />

che installeranno in regioni remote.<br />

22 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Foto:Solyndra<br />

Figura 4 - Decremento dello spessore del wafer in mm<br />

e grammi di materiale per Watt picco di cella [Fonte:<br />

EU PV Technology Platform Strategic Research<br />

Agenda, C-Si Roadmap Itpv, Epia roadmap].<br />

Foto:Helios Technology<br />

Costi in discesa<br />

per il kWh fotovoltaico<br />

Ma il futuro del fotovoltaico è sempre<br />

meno incentivato, o, almeno, con un<br />

incentivo decrescente nel tempo. La<br />

prospettiva della grid parity, infatti, non<br />

è così lontana come si potrebbe credere<br />

se si considerano le molteplici situazioni<br />

in cui un impianto può configurare la<br />

sua azione. Infatti già ieri l’elettricità da<br />

fotovoltaico era più conveniente in tutte<br />

quelle situazioni di abitazioni non collegate<br />

alla rete (isole, barche, rifugi alpini e baite<br />

ecc.) mentre oggi sempre di più il prezzo<br />

risulta competitivo in situazioni particolari<br />

di zone connesse alla rete (Figura 3).<br />

Per esempio dove la rete di distribuzione<br />

non sia particolarmente efficiente e<br />

l’impianto sopperisca efficacemente ai<br />

tagli o alle carenze di rete nei periodi di<br />

picco di utilizzo. In particolare si tratta<br />

di applicazioni in campo residenziale o<br />

commerciale a bassa intensità energetica<br />

dove la curva di produzione giornaliera<br />

di energia fotovoltaica ben si integra con<br />

quella di domanda energetica. Il costo<br />

del kWh nelle ore di picco è destinato ad<br />

aumentare ed a differenziarsi da quello<br />

nelle ore vuote come conseguenza dello<br />

sviluppo del parco di generazione: in Italia<br />

ne abbiamo una piccola anticipazione<br />

con l’introduzione della tariffa bioraria<br />

per tutti i clienti finali entro il 2011.<br />

Viene da distinguere tra i piccoli impianti<br />

residenziali e quelli a dimensione di<br />

centrale (sopra 0,3 MW): per i primi la<br />

convenienza è al momento distante<br />

mentre per i secondi è legata ai prezzi<br />

del mercato spot dell’energia elettrica,<br />

destinato ad aumentare in quanto legato<br />

al mix energetico utilizzato. A seguito di<br />

queste considerazioni viene spontaneo<br />

prendere in considerazione il ruolo basilare<br />

della rete di distribuzione in media tensione<br />

ed in alta tensione: gli impianti a fonte<br />

rinnovabile hanno priorità di dispacciamento<br />

e di trasporto sulla rete, di conseguenza<br />

l’attività di bilanciamento delle linee e<br />

dei nodi di rete rispetto agli impianti a<br />

fonte rinnovabile diventa sempre più<br />

importante. Questa attività sta, a poco a<br />

poco, cambiando il modo di concepire la<br />

rete: da passiva ad attiva, cioè in grado di<br />

accogliere l’energia da tanti piccoli impianti<br />

sparsi sul territorio che funzionano in modo<br />

intermittente (secondo l’aleatorietà delle<br />

fonti naturali) rispetto ad una rete basata<br />

sul paradigma di poche grandi centrali<br />

che immettono rete da pochi punti.<br />

Celle più efficienti ma non solo<br />

Tornando al punto chiave del fotovoltaico,<br />

cioè al costo per kWh generato bisogna<br />

ricordare che è composto da diversi fattori<br />

integrati tra loro: non è solo l’efficienza di<br />

conversione della cella che è importante ma<br />

deve essere inquadrata in un più generale<br />

miglioramento delle prestazioni dell’intero<br />

sistema. Se si pensa al fotovoltaico come<br />

al comparto dell’hardware per informatica<br />

degli anni ’80 si ha un’idea delle molteplici<br />

sfaccettature del problema: non è solo una<br />

questione di potenza del microprocessore.<br />

n.2 maggio 2011<br />

23<br />

<br />

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RASSEGNA<br />

FOTOVOLTAICO<br />

Foto:Helios Technology<br />

Per esempio per il fotovoltaico è importante<br />

migliorare la tecnologia costruttiva della<br />

cella in modo da avere celle più grandi e<br />

sottili che richiedano meno silicio, siano<br />

più facili da raffreddare (il surriscaldamento<br />

riduce l’efficienza di conversione) e ne<br />

occorrano di meno per comporre un<br />

modulo. Una cella di dimensioni maggiori<br />

avrebbe bisogno di connettori sull’asse<br />

verticale, cioè sul retro della stessa<br />

e non sul piano di captazione, inoltre<br />

anche gli inverter dovrebbero cambiare.<br />

A tutte queste modifiche e miglioramenti<br />

sta lavorando l’industria mondiale del<br />

fotovoltaico, a piccoli, ma significativi passi.<br />

Per esempio dagli attuali 180-200 mm di<br />

spessore si vuole arrivare ai 100 mm nel<br />

2020 aumentando contestualmente la<br />

superficie del wafer: si avrebbero riduzioni<br />

nella quantità di materiale utilizzato,<br />

silicio, silicone (fino al 50%) oltre ad altri<br />

vantaggi industriali (risparmio sul materiale<br />

di scarto da taglio del wafer) (Figura 4).<br />

Questi miglioramenti sono stati programmati<br />

dalla direzione industria e ricerca della<br />

Commissione Europea in una roadmap<br />

che dovrebbe portare progressivamente<br />

il costo degli impianti fotovoltaici dai<br />

3-3,5 euro/Wp del 2010 a 2 euro/Wp<br />

nel 2015 a 1,5 euro/Wp nel 2020.<br />

La roadmap prende in considerazione<br />

anche altri aspetti quali la creazione di<br />

standard unici per il fotovoltaico e per il<br />

taglio dei costi industriali nelle diverse<br />

tecnologie fotovoltaiche: tra queste sono<br />

state presi in considerazione i sistemi<br />

con capacità di immagazzinamento, cioè<br />

sistemi in grado di funzionare, almeno<br />

parzialmente, anche nelle ore senza sole.<br />

Ciò che balza agli occhi è l’obiettivo finale<br />

dichiarato: per la ricerca a breve termine<br />

l’obiettivo è di avere energia prodotta<br />

da impianti fotovoltaici comparabile al<br />

prezzo dell’energia per i clienti domestici<br />

nel sud Europa. La chiave è il prezzo<br />

dell’energia ai clienti domestici, cioè quelli<br />

che hanno un prezzo al kWh maggiore<br />

localizzati là dove il fotovoltaico ha le<br />

maggiori chance di alta produttività.<br />

L’obiettivo è ambizioso ma sono molti<br />

gli aspetti che sono stati considerati e<br />

le azioni per arrivare agli obiettivi, per<br />

esempio si punta a raddoppiare la vita<br />

utile dei moduli e degli inverter oppure a<br />

raddoppiare l’efficienza dei moduli con<br />

tecnologia a concentrazione. Ciò che<br />

non deve sfuggire è, come giustamente<br />

nota l’UE, che il prezzo di un sistema<br />

fotovoltaico non dipende solo dal costo dei<br />

suoi componenti industriali ma anche dalla<br />

maturità del mercato elettrico che, a sua<br />

volta, implica capacità delle infrastrutture<br />

e costi amministrativi. Se, come logico<br />

e probabile, i sistemi raggiungeranno la<br />

competitività nei Paesi del Mediterraneo a<br />

maggior insolazione, bisognerà cominciare<br />

proprio dal sud a creare le condizioni perché<br />

il fotovoltaico possa diventare davvero<br />

integrato e diffuso: creando fin da ora i<br />

primi esperimenti dimostrativi e le prime<br />

sperimentazioni per smart grid elettriche,<br />

cominciando a occuparsi di metering del<br />

fotovoltaico e procedure autorizzative<br />

diverse sia per la connessione dei sistemi<br />

sia per l’autorizzazione degli stessi.<br />

Creare cioè, fin da subito, le condizioni per<br />

sfruttare al meglio il vantaggio competitivo<br />

naturale delle regioni che hanno per loro<br />

natura, un maggior grado di ore di sole<br />

all’anno. Speriamo di poter vedere, presto,<br />

una gara tra i Paesi del Mediterraneo<br />

a favorire il nuovo fotovoltaico.<br />

RIFERIMENTI<br />

EU PV Technology Platform<br />

Strategic Research Agenda, C-Si<br />

Roadmap Itpv, Epia roadmap<br />

Epia/Greenpeace, Solar<br />

Generation VI, 2011-03-21<br />

www.eupvplatform.org<br />

24 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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AROS SOLARE<br />

Aumentare il rendimento complessivo del<br />

sistema di conversione riducendo i costi di<br />

installazione, in particolare nei grossi impianti,<br />

è possibile grazie all’adozione di un sistema<br />

Sirio Central Station (SCS) che<br />

prevede l’utilizzo degli inverter Sirio Centralizzati<br />

HV-MT collegati ad un trasformatore comune<br />

di media tensione ed inseriti in cabine di<br />

calcestruzzo. I nuovi Sirio Central Station da 1<br />

MW combinano due Siro HV-MT da 500 kW e un<br />

trasformatore da 1.000 kVA in un’unica cabina<br />

che copre una super cie di poco superiore ai<br />

13 m 2 , consentendo un’ ottimizzazione degli<br />

spazi e una compattezza unica al mondo per<br />

una tale potenza, in grado di tradursi in una<br />

sostanziale riduzione di costi. Le cabine dei Sirio<br />

Central Station sono realizzate in calcestruzzo<br />

armato vibrato, a garanzia di una maggior<br />

durata nel tempo, migliore isolamento termico,<br />

un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e<br />

alle condizioni ambientali più avverse. Sono<br />

dotate di un trasformatore con doppio secondario<br />

per assicurare la separazione galvanica degli<br />

inverter e grazie ad un sistema di ventilazione<br />

naturale, ottenuto con griglie di areazione non<br />

necessitano di sistemi di condizionamento; tutto<br />

questo permette di raggiungere un rendimento<br />

complessivo pari al 97,6%. Le soluzioni SCS,<br />

pratiche, sicure e performanti, possono essere<br />

de nite come “all in one” perché tendono a<br />

ridurre le fasi di progettazione ed includono già<br />

tutto quanto è necessario all’avvio del sistema,<br />

riducendo tempi di trasporto ed installazione,<br />

ottimizzando i tempi di ritorno sull’investimento.<br />

La nuova soluzione SCS 1000 sarà disponibile<br />

nelle aree esterne del prossimo Solarexpo di<br />

Verona e all’Intersolar di Monaco di Baviera.<br />

www.aros-solar.com<br />

BRANDONI SOLARE<br />

ABB<br />

Per le applicazioni nel settore fotovoltaico ABB ha realizzato<br />

tre nuove tipologie di quadri di campo<br />

: quadri di controllo stringa, quadri multiuscita e quadri<br />

CPI. Con i quadri di controllo stringa è possibile realizzare<br />

un sistema di monitoraggio che misura costantemente<br />

l’effettiva produttività dell’impianto fotovoltaico.<br />

Sono realizzati con quadri Gemini in cui sono inseriti,<br />

oltre a tutti gli apparecchi necessari per la protezione<br />

ed il sezionamento della stringa (interruttori di manovra-sezionatori<br />

Tmax PV, sezionatori fusibili E90 PV,<br />

scaricatori di sovratensione), componenti PLC serie<br />

AC500. Attraverso una linea seriale RS485 questi quadri<br />

comunicano ad un PLC di cabina i valori di corrente<br />

delle singole stringhe e lo stato degli interruttori e degli<br />

scaricatori, consentendo la valutazione della produttività.<br />

I quadri multiuscita hanno la loro ideale applicazione<br />

in quegli impianti dove le stringhe di pannelli solari<br />

Bradoni Solare, attiva tiva dal<br />

2007 nella produzione di<br />

moduli fotovoltaici in silicio i cristallino, è una delle lleprime<br />

in Italia e una delle poche in Europa ad avere una linea<br />

di produzione ad alto grado di automatizzazione per<br />

l’assemblaggio di moduli fotovoltaici.<br />

A partire da giugno 2010, l’azienda marchigiana ha<br />

deciso di ampliare la sua produzione: dai 20 MW<br />

annui del 2010 ha raggiunto i 40 MW nel 2011, un<br />

traguardo molto ambito che sembra essere solo<br />

l’inizio di un percorso di crescita in Italia ed all’estero.<br />

L’affermazione nel settore energia italiano, ha<br />

permesso all’azienda di mettere le basi per una crescita<br />

commerciale anche all’estero.<br />

Brandoni Solare ha ottenuto la certi cazione Emas, uno<br />

dei traguardi più signi cativi del processo di sviluppo<br />

aziendale. La certi cazione Emas autentica, infatti, il<br />

corretto sistema di gestione ambientale dell’azienda<br />

secondo il Regolamento previsto dalla normativa<br />

stessa, che richiede un continuo miglioramento<br />

delle prestazioni ambientali e la corretta valutazione<br />

periodica dei risultati ottenuti.<br />

Alla era ISH di Francoforte, Brandoni Solare<br />

ha presentato il modulo fotovoltaico vetro/vetro<br />

BRP633604G4G4-1708 . Questo modulo<br />

è un laminato di vetro-EVA-vetro, con 36 celle dalla<br />

dimensione di 6”(156 mm x 156 mm) da 3 bus<br />

hanno orientamenti differenti; in tali impianti, infatti,<br />

al ne di massimizzare la potenza erogata, vengono<br />

spesso utilizzati gli inverter multi Mppt (Maximum Power<br />

Point Traker). Mppt è un dispositivo integrato negli<br />

inverter che, ad ogni istante, legge i valori di tensione e<br />

corrente della stringa, calcola la potenza ed è in grado<br />

di stabilire per confronto se la stringa sta lavorando in<br />

condizioni di massima potenza o meno. A seconda del<br />

“responso” agisce allora sul circuito per portare l’impianto<br />

in tale condizione ottimale. Da ciò deriva l’importanza<br />

dell’utilizzo di un quadro di campo che, in un<br />

unico contenitore, racchiuda 2 o 3 circuiti collegati in<br />

modo indipendente all’inverter multi Mppt, garantendo<br />

così la gestione indipendente delle singole stringhe ed<br />

il conseguente massimo rendimento dell’impianto.<br />

L’acronimo CPI (Certi cato Protezione Incendi) identi -<br />

ca le versioni dei quadri di campo rispondenti alle indicazioni<br />

contenute nella Nota n. 5158 del 26/03/2010 che<br />

stabilisce le linee guida per l’installazione degli impianti<br />

fotovoltaici nelle attività soggette al controllo dei Vigili<br />

del Fuoco ai sensi del DM 16/02/1982. In particolare<br />

si stabilisce che “deve essere previsto un dispositivo di<br />

sezionamento sotto carico, azionabile da comando remoto,<br />

ubicato in posizione segnalata ed accessibile…”.<br />

Per soddisfare questa indicazione nei quadri di campo<br />

CPI il dispositivo di sezionamento sotto carico, S800<br />

PV o Tmax PV, è dotato di bobina di minima tensione<br />

collegata ad un pulsante di emergenza da installare in<br />

posizione visibile ed accessibile.<br />

www.abb.it<br />

bar. All’interno sono posizionate 36 celle di silicio<br />

policristallino di altissima qualità, altamente selezionate.<br />

Ciascun modulo possiede un vetro temprato da 4<br />

mm extrachiaro nella parte frontale, che garantisce<br />

una buona permeabilità alla luce proteggendo le celle<br />

dalle condizioni atmosferiche come grandine, neve e<br />

ghiaccio. Il modulo viene fornito senza telaio lasciando<br />

libera iniziativa alla creatività di architetti nell’ideare<br />

strutture di particolare pregio architettonico e in grado di<br />

integrarsi completamente con il paesaggio circostante,<br />

qualunque esso sia. Il modulo FV ha dimensioni di<br />

1.755 x 809 mm per uno spessore di 10 mm, un peso<br />

di circa 29 kg e una potenza nominale di 125-130-135-<br />

140 Wp.<br />

www.brandonisolare.com<br />

n.2 maggio 2011<br />

25<br />

<br />

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RASSEGNA<br />

FOTOVOLTAICO<br />

MOVACTIVE<br />

CONERGY<br />

Il Gruppo Conergy, specialista del solare con<br />

sede ad Amburgo, offre una nuova versione della<br />

Cabina Inverter Conergy CIS .<br />

Queste cabine “chiavi in mano” di potenza<br />

compresa tra 400 kW e 1,2 MW sono disponibili<br />

non solo con il convenzionale trasformatore ad olio<br />

(come in precedenza), ma anche con trasformatori<br />

a secco a resina. Questa con gurazione viene<br />

spesso richiesta in Italia in risposta a restrittive<br />

normative concernenti la sede di installazione dei<br />

trasformatori. Ancora una volta Conergy risponde<br />

alle speci che necessità dei suoi clienti, legate alle<br />

speci che richieste normative dei rispettivi Paesi.<br />

Grazie a ciò, i processi di approvazione dei progetti<br />

di impianti fotovoltaici sono spesso sempli cati e<br />

accelerati.<br />

Il nuovo tipo di trasformatore è virtualmente<br />

senza manutenzione e va incontro alle normative<br />

relative ad impianti ed apparati elettrici operanti in<br />

condizioni climatiche estreme. Per il resto rimane<br />

la performante stazione inverter Conergy CIS<br />

che consente agli operatori del fotovoltaico di<br />

consegnare in cantiere una cabina completamente<br />

precon gurata pronta per essere connessa e messa<br />

in funzione.<br />

“In passato abbiamo avuto una grande richiesta<br />

di trasformatori a secco per via delle restrittive<br />

normative italiane”, riferisce Alberto Bordignon,<br />

Direttore Tecnico Delegato Conergy Italia. “La<br />

maggior parte dei parchi solari nel nostro Paese<br />

sono attualmente costruiti con inverter a secco. Ora,<br />

i nostri clienti hanno un doppio bene cio: riduzione<br />

dei costi di installazione e miglioramento del<br />

servizio clienti, vista l’aggiunta possibilità di scelta<br />

tra due trasformatori.”<br />

www.conergy.it<br />

M-Solar è un sito web dedicato, per accedere alle informazioni<br />

(simultanee e storiche) sullo stato di funzionamento,<br />

ai dati di produttività impianto da inverter, agli allarmi tecnologici<br />

di funzionamento, di sicurezza, climatici e molto altro<br />

ancora. Riduce i costi di gestione in modo reale e veri cabile,<br />

mentre accresce l’ef cienza dei processi operativi e gestionali.<br />

M-Solar assicura una telegestione semplice, af dabile<br />

e completa di tutto il parco solare, integrandone tutti i suoi<br />

numerosi sub-sistemi (inverter, sistemi di sicurezza, videosorveglianza,<br />

climatizzazione, stazione meteorologica ecc.),<br />

resi omogenei sulla piattaforma web, indipendentemente<br />

dalla diversità di produttori e di protocolli di comunicazione.<br />

Grazie alla tecnologia web 2.0 le pagine si espandono all’in -<br />

nito: si può contare su nestre informative d’insieme, innumerevoli<br />

box di dettaglio, statistiche, tabelle, tavole sinottiche,<br />

gra ci, in nite chiavi di ricerca e selezione, per assicurare<br />

in ogni momento la massima ef cienza operativa. M-Solar<br />

permette di andare oltre la semplice lettura dei dati dell’impianto<br />

e mette in comunicazione l’operatore con gli impianti<br />

sul territorio, attraverso una reale interazione bidirezionale.<br />

La gestione a distanza degli inverter è indispensabile, ma da<br />

sola non è suf ciente. Utilizzando il portale M-Solar è possibile<br />

gestire remotamente e simultaneamente anche tutti i sistemi<br />

ausiliari: dalla climatizzazione all’impianto di sicurezza.<br />

Accedere al portale è semplice, basta un comune PC dotato<br />

di collegamento Internet, per potere gestire, anche con pro li<br />

di accesso differenziati, gli impianti sparsi ovunque, anche<br />

molto distanti dal punto di controllo. M-Solar è comodamen-<br />

EMMETI<br />

I collettori Arcobaleno di Emmeti, la soluzione<br />

pratica ed ef ciente per il riscaldamento termo-sanitario<br />

nell’edilizia pubblica e privata, dispongono oggi di nuovi e<br />

ancor più funzionali regolatori differenziali a microprocessori.<br />

La gamma di collettori solari, recentemente completata dal collettore<br />

sottovuoto VP - in aggiunta ai già consolidati modelli N, con<br />

super cie captante nera, e SX e SI (da incasso), con super cie selettiva<br />

blu - viene impiegata negli impianti solari a circuito chiuso<br />

per la produzione di acqua calda a uso sanitario, per il riscaldamento<br />

di piscine o per il preriscaldamento e l’integrazione<br />

di impianti di riscaldamento degli ambienti<br />

con perdite di carico estremamente ridotte. Le nuove<br />

stazioni solari, disponibili in varie versioni, sono dotate<br />

di accessori di s ato e sicurezza ad alta temperatura, che consentono di completare l’impianto solare nel massimo<br />

dell’ef cienza e con l’adattamento anche a situazioni ambientali diversi cate a seconda del territorio. La presenza<br />

di due differenziali permette l’utilizzo dell’energia solare anche per l’impianto di riscaldamento. Costruiti n nei<br />

minimi dettagli con materiali di primissima qualità che ne garantiscono af dabilità e durata nel tempo, i collettori<br />

Arcobaleno sono conformi alle norme UNI EN 12975-1 e UNI EN 12975-2 e sono garantiti dai 5 (modello N) ai<br />

10 anni (modelli SX, SI e VP). L’isolamento termico, per i modelli N, SX e SI, è in lana minerale ad alta densità di<br />

spessore 50 mm. La super cie interna del tubo sottovuoto a doppia parete del collettore Arcobaleno VP presenta<br />

un rivestimento selettivo in nitrito di alluminio ad alto assorbimento. Inoltre, grazie anche alla forma parabolica<br />

dello specchio CPC che concentra ulteriormente i raggi solari viene incrementata l’ef cienza del sistema. Va<br />

ricordato che la tecnologia innovativa dei sistemi Emmeti permette di sfruttare il calore in modo ottimale anche<br />

quando il tempo atmosferico è poco favorevole e che il costo per la costruzione di un sistema solare rappresenta<br />

un investimento che si recupera in tempi piuttosto brevi.<br />

www.emmeti.com<br />

ENPHASE ENERGY<br />

Enphase Energy, azienda<br />

operante nel settore dei<br />

microinverter che<br />

ha recentemente annunciato<br />

l’apertura di nuovi uf ci in Italia,<br />

presenta la visione strategica<br />

dell’azienda e illustra il carattere<br />

innovativo delle sue tecnologie<br />

alla manifestazione Solarexpo di<br />

Verona (Hall 7b, stand E5.1).<br />

Enphase Energy sta cambiando<br />

le regole del mercato fotovoltaico. Con un approccio<br />

tecnologico rivoluzionario che porta al mercato dell’energia<br />

solare l’innovazione tipica della Silicon Valley e che si<br />

basa sulla realizzazione di microinverter che si abbinano<br />

ai singoli moduli fotovoltaici, l’azienda sta portando una<br />

signi cativa innovazione a questo settore.<br />

“Enphase si caratterizza per un approccio totalmente<br />

nuovo”, afferma Roberto Colombo, Managing Director di<br />

Enphase Energy Italia. “Il nostro sistema assicura migliori<br />

prestazioni, af dabilità e sicurezza degli impianti a energia<br />

solare grazie ai tre componenti con cui è realizzato:<br />

microinverter Enphase; gateway di comunicazione Envoy,<br />

che memorizza le prestazioni dell’impianto e le trasmette<br />

26 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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ISOPAN<br />

te utilizzabile anche con dispositivi PDA e Tablet PC. Per<br />

rispondere a tutte le esigenze di monitoraggio e rispettare<br />

le caratteristiche dell’impianto fotovoltaico, le funzionalità<br />

di M-Solar, possono essere implementate come un solo<br />

pacchetto, oppure scelte singolarmente o anche essere<br />

modi cate e rispondere a necessità speci che: per esempio<br />

Movactive fornisce supporto nella scelta del più adatto<br />

sistema di trasmissione e connettività per trasferimento dati,<br />

degli allarmi tecnologici, logici e climatici, la progettazione<br />

dell’impianto d’allarme cabine, la videosorveglianza e l’impianto<br />

d’allarme perimetrale, i requisiti dell’architettura informatica,<br />

la progettazione LAN di impianto e persino il portale<br />

Web personalizzato, con lay-out gra co aziendale. M-Solar<br />

è gestito da Movactive in outsourcing, af nché i gestori del<br />

parco solare possano concentrarsi sulle loro attività di competenza,<br />

lasciando che Movactive provveda alla manutenzione<br />

costante e all’eventuale aggiornamento tecnologico,<br />

garantendone la perfetta ef cienza nel tempo, con una struttura<br />

sempre all’avanguardia.<br />

www.movactive.it<br />

In risposta all’esigenza di sostituzione dei tetti<br />

in amianto, obbligo peraltro previsto dall’entrata<br />

in vigore della legge 257/92 e per le coperture<br />

di edi ci agricoli in generale, Isopan - primo<br />

produttore europeo di pannelli isolanti per coperture<br />

e pareti ad alto coef ciente isotermico<br />

- ha sviluppato la linea Isofarm .<br />

Forte dell’esperienza plurisettoriale ultracinquantennale del Gruppo Manni a<br />

cui l’azienda appartiene, Isopan è in grado di fornire oltre ai prodotti per la sostituzione<br />

della vecchia copertura in amianto, un servizio completo, “chiavi in<br />

mano” a partire dalla presentazione del piano di lavoro all’ASL no allo smaltimento.<br />

Massima evoluzione dei pannelli destinati alle coperture dell’edilizia<br />

agricola, la linea Isofarm è costituita dai pannelli Isodeck 40 1000, Isovetro,<br />

Isocop Granite e Isocop Topclass, in grado di offrire un’ampia possibilità di<br />

scelta in funzione delle diverse esigenze di impiego. Adatti anche per la sostituzione dei tetti in amianto, i<br />

pannelli Isofarm sono indicati per risolvere le problematiche tipiche delle coperture utilizzate nel settore agricolo<br />

e zootecnico. Estremamente resistenti alla corrosione, anche in ambienti particolarmente aggressivi, i pannelli<br />

Isofarm sono leggeri, sicuri, lavabili, impermeabili, resistenti a muffe, acidi, agenti aggressivi ed azioni meccaniche,<br />

sempre nel rispetto delle più severe normative in materia d’igiene. Contraddistinti da un elevato potere<br />

isolante termico, a vantaggio del risparmio energetico ed economico e da capacità di abbattimento acustico, tali<br />

pannelli presentato un importante valore aggiunto: essi consentono di progettare l’applicazione sulla copertura<br />

di generatori per l’energia fotovoltaica. Facili da montare, i pannelli Isofarm sono dotati di massa isolante in<br />

poliuretano e presentano ssaggio orizzontale a vista.<br />

www.isopan.it<br />

ad un sito Web proprietario; e il portale Web Enlighten,<br />

che assicura un servizio di analisi e monitoraggio Web<br />

based”.<br />

Questo sistema innovativo consente di ottenere un<br />

rendimento energetico superiore rispetto agli impianti<br />

tradizionali, con un guadagno dal 5 al 25% grazie<br />

alla conversione c.a./c.a. a livello del singolo modulo<br />

fotovoltaico. Ombreggiamenti, detriti e mismatching<br />

non costituiranno più un grande problema per il<br />

funzionamento e il pieno rendimento degli impianti<br />

fotovoltaici.<br />

www.enphaseenergy.com<br />

ROTEX<br />

Rotex Solaris è un impianto solare con<br />

sistema a svuotamento per la produzione di acqua<br />

calda sanitaria e l’integrazione al riscaldamento.<br />

Composto da collettori solari piani ad alta ef cienza<br />

e da un sistema di regolazione elettronica, Solaris<br />

RPS3 è dotato di un esclusivo accumulo a vaso<br />

aperto (Sanicube). L’acqua tecnica degli accumuli è<br />

riscaldata a scambio diretto nei collettori solari, senza<br />

l’utilizzo di scambiatori intermedi. In questo modo<br />

l’ef cienza del sistema è molto alta anche in caso di<br />

bassa insolazione. Il calore immagazzinato nell’acqua<br />

di accumulo resta inoltre disponibile per diverse ore<br />

grazie all’ottimo isolamento termico di Sanicube.<br />

Risparmio economico e maggiore sicurezza:<br />

l’impianto funziona in assenza di pressione, non sono<br />

necessari vaso di espansione, valvola di sicurezza,<br />

manometro e scambiatore di calore. Igiene dell’acqua<br />

calda sanitaria ottimale, grazie alla sua produzione<br />

istantanea, alla presenza di scambiatori in acciaio inox<br />

e al circuito dell’acqua sanitaria separato dall’acqua di<br />

accumulo. Non si formano depositi di fango, ruggine<br />

o altri sedimenti come avviene invece in serbatoi<br />

tradizionali di grande volume. Secondo il principio<br />

rst in rst out, inoltre, l’acqua che entra per prima è<br />

anche la prima a essere espulsa. Grande capacità<br />

di accumulo (500 l) e dispersioni minime: in caso di<br />

scarsa insolazione o quando il serbatoio raggiunge la<br />

temperatura richiesta, le pompe si fermano e l’acqua<br />

ritorna nell’accumulatore. In questo caso si attivano<br />

le pompe del sistema di regolazione riempiendo<br />

i collettori. Terminata la fase di riempimento, che<br />

dura meno di un minuto, una pompa si disattiva. Per<br />

continuare a far circolare l’acqua ne è suf ciente<br />

solo una. In caso di scarsa insolazione o quando<br />

il serbatoio ha raggiunto la temperatura richiesta,<br />

le pompe si fermano e tutta l’acqua contenuta<br />

nell’impianto ritorna nell’accumulatore. Con il sistema<br />

Drain-back, che consente lo svuotamento automatico<br />

dei collettori ad ogni arresto dell’impianto, si evitano<br />

le problematiche tipiche dei tradizionali sistemi solari<br />

in pressione.<br />

http://it.rotex-heating.com/<br />

n.2 maggio 2011<br />

27<br />

<br />

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RASSEGNA<br />

FOTOVOLTAICO<br />

SANYO<br />

Sanyo Component Europe annuncia la<br />

disponibilità in Europa della nuova serie di moduli<br />

Sanyo HIT1 HD2 che possiedono,<br />

all´interno della serie HD, la più alta ef cienza mai<br />

raggiunta prima. I due nuovi modelli della serie<br />

HD in vendita in Europa da subito, sono il modulo<br />

HIT-H250E01, con una potenza nominale di 250 W e<br />

una ef cienza pari al 18%, e il modulo HIT-H245E01,<br />

con una potenza nominale di 245 W e una ef cienza<br />

pari al 17,7%. La serie HIT HD è stata sviluppata<br />

appositamente per il mercato europeo ed è reperibile<br />

nei rivenditori specializzati Sanyo.<br />

La nuova serie di moduli HIT HD presenta la<br />

affermata tecnologia delle celle Sanyo HIT in un<br />

nuovo formato.<br />

La cella, infatti, è composta da quattro elementi<br />

che vanno a formare un disegno esagonale, a nido<br />

d’ape, riducendo gli scarti durante la fabbricazione<br />

e ottimizzando lo sfruttamento della super cie<br />

del modulo. Il risultato è un modulo compatto ad<br />

alta ef cienza, che permette di realizzare impianti<br />

in grado di produrre potenze elevate anche su<br />

super ci ridotte. I nuovi moduli della serie HD hanno<br />

un vetro antiri esso che riduce le perdite causate<br />

dalla ri essione e dalla diffusione della luce solare.<br />

L’aumento dell’assorbimento che ne consegue<br />

permette che più luce solare raggiunga le celle,<br />

incrementandone l’ef cienza. Questo effetto si<br />

osserva meglio al mattino e alla sera (o nei mesi<br />

STAHLHERZ<br />

Stahlherz Italia, attiva dal 2000 nel settore della climatizzazione,<br />

ha integrato la sua gamma di prodotti<br />

con una linea interamente dedicata agli impianti<br />

fotovoltaici. La nuova divisione energy, infatti, mette<br />

a disposizione di installatori e distributori un’ampia<br />

scelta di pannelli solari e di accessori, inverter, cavi<br />

e chassis prodotti dalle più rinomate aziende europee.<br />

I pannelli fotovoltaici di Stahlherz<br />

Italia sono prodotti all’avanguardia, per tecnologia<br />

e design, certi cati e caratterizzati da un’attenta<br />

scelta delle componenti.<br />

Le celle solari in silicio monocristallino sono disponibili<br />

in due versioni per un range di potenza nominale<br />

che va dai 180 ai 200 Wp. Ogni pannello monta 72<br />

celle per un ingombro complessivo di circa 1,5 metri<br />

di lunghezza e 80 cm di larghezza.<br />

L’altezza ridotta, che non supera i 5 cm, consente<br />

installazioni dal basso impatto.<br />

Vetri temperati e robusti chassis di alluminio<br />

invernali) quando il sole è basso all’orizzonte.<br />

Poiché le celle sono in parte collegate in parallelo<br />

l’una con l’altra, i moduli della serie HD hanno una<br />

minore tensione d’uscita rispetto ai moduli precedenti.<br />

In questo modo, può essere con gurata una singola<br />

stringa no a 20 moduli con una capacità di 5 kWp.<br />

A titolo di paragone, la precedente serie Nkhe poteva<br />

raggiungere solo 3,65 kWp per stringa. Il minor<br />

numero di stringhe in parallelo con una con gurazione<br />

sempli cata riduce i costi di installazione e di materiali<br />

quali componenti elettrici e cavi.<br />

La nuova serie di moduli HD fornisce la soluzione<br />

ideale nelle nazioni con un Conto Energia a fasce di<br />

potenza. Per esempio, con il modulo HIT-H250E01<br />

con i suoi 250 W di potenza nominale, si può<br />

realizzare un impianto di 3 kWp con 12 moduli per<br />

ottenere il massimo della tariffa in Italia o Francia,<br />

mentre la soluzione con 16 moduli genera 4 kWp ed è<br />

ideale per il mercato del Regno Unito.<br />

www.sanyo-solar.eu<br />

assicurano, inoltre, ottima resistenza meccanica<br />

agli agenti atmosferici e all’usura nel tempo. Grazie<br />

a questo, il produttore offre una garanzia di 5 anni<br />

sui pannelli, 12 anni sul 90% di potenza e 25 anni<br />

sull’80% di potenza.<br />

www.stahlherz.it<br />

SIEMENS<br />

Sinvert Select V2.2 della Divisione Industry<br />

Automation di Siemens è un nuovo software gratuito<br />

destinato al calcolo delle migliori con gurazioni possibili<br />

degli impianti fotovoltaici. Il software, disponibile in<br />

lingua italiana, tedesca, inglese, francese e spagnola,<br />

consente al planner di valutare in anticipo il rapporto<br />

costi-bene ci degli impianti fotovoltaici la cui potenza<br />

spazia tra i 10 kW e il megawatt.<br />

Grazie ad un confronto tra le possibili con gurazioni,<br />

il software mostra il rendimento energetico dei diversi<br />

regimi dell’impianto. Speci camente studiato per gli inverter<br />

Sinvert PV, è disponibile al link: www.siemens.<br />

com/sinvert-select.<br />

Il software Sinvert Select V2.2 di Siemens è utilizzato<br />

per dimensionare, analizzare e ottimizzare gli inverter<br />

destinati ad impianti fotovoltaici. Sulla base degli input<br />

ricevuti, il software calcola automaticamente la migliore<br />

con gurazione dell’inverter del portfolio Sinvert. Questi<br />

input comprendono fattori quali la localizzazione, la<br />

frequenza di linea, la tipologia di modulo fotovoltaico<br />

e la potenza nominale, così come tengono conto delle<br />

condizioni di installazione, insieme all’inclinazione e<br />

all’azimut dei moduli fotovoltaici.<br />

Il programma calcola il coef ciente di prestazione per<br />

ciascuna variante, come il rapporto tra l’obiettivo e il<br />

rendimento utile, e il potenziale rendimento energetico<br />

annuo. Il planner può quindi confrontare, analizzare<br />

e ottimizzare singolarmente le con gurazioni in base<br />

a questi parametri e valutarne direttamente gli effetti,<br />

variando per esempio fattori come il numero degli inverter,<br />

le stringhe e i moduli per stringa, così come le<br />

temperature della cella e le perdite di potenza nei cavi.<br />

Sinvert Select V2.2 consente inoltre bassi valori per le<br />

perdite che derivano da un incremento nella temperatura<br />

del modulo ad alti livelli di esposizione solare, da<br />

riduzioni nel rendimento a bassi livelli di esposizione e<br />

da moduli sporchi. I calcoli si basano su informazioni<br />

contenute in database molto ampi, raccolte in oltre 300<br />

location in 26 Paesi, relative a tutti i più comuni moduli<br />

4200 PV disponibili nel mondo e agli inverter Sinvert.<br />

I database sono aggiornati regolarmente via Internet.<br />

Sinvert Select V2.2 fornisce inoltre report dettagliati per<br />

presentazioni video, per la stampa e l’archiviazione in<br />

formato PDF.<br />

www.siemens.com<br />

28 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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VACON<br />

Vacon, azienda sempre attenta alle richieste di<br />

mercato, presenta Vacon 8000 Solar<br />

. Da sempre Vacon è riconosciuta come “lo specialista<br />

dell’inverter” e la tecnologia ormai affermata<br />

(AFE), unita all’esperienza ottenuta nel settore eolico,<br />

ha spinto la ricerca e sviluppo del gruppo Vacon<br />

(di cui fa parte anche l’Italia) a ingegnerizzare quadri<br />

inverter speci ci per questo settore.<br />

Vacon mira alle applicazioni commerciali e di utility.<br />

Infatti le potenze degli inverter partono dai 10 kW<br />

per arrivare ai Megawatt, sia in bassa sia media<br />

tensione. I sistemi centralizzati oltre i 100 kW, sono<br />

progettati con moduli da 200 kW che parallelati<br />

possono fornire potenze no a 1.500 kW con funzione<br />

Master-Slave per ottimizzare l’ef cienza. La<br />

soluzione modulare ridondante “Multimaster” offre<br />

vantaggi d’installazione, manutenzione e continuità<br />

produttiva. Infatti in caso di guasto di una sezione<br />

inverter, l’impianto continuerà a produrre al 100%.<br />

Questa soluzione inoltre, permette una “rotazione”<br />

di funzionamento in modo tale che l’usura di ogni<br />

inverter collegato sia sempre la stessa estendendo<br />

notevolmente il tempo di vita dell’intero impianto.<br />

Un altro vantaggio di questo sistema è che i moduli sono<br />

facilmente reperibili e di dimensioni ridotte per essere facilmente<br />

sostituiti o ampliati. È un sistema essibile grazie<br />

al concetto modulare e intuitivo grazie all’interfaccia<br />

gra ca touchscreen.<br />

Il concetto modulare permette la manutenzione e la sostituzione<br />

di singole unità durante la generazione di energia<br />

verso la rete, senza fermo impianto.<br />

Il Remote Monitoring permette di veri care e controllare a<br />

distanza l’intero impianto.<br />

L’assemblaggio modulare permette d’intervenire su ogni<br />

singolo componente.<br />

www.it.vacon.com<br />

SUPER SOLAR<br />

Oggi esiste una doppia opportunità di<br />

sfruttare al meglio l’energia del sole, grazie ai<br />

nuovi impianti Super Solarche combinano<br />

i vantaggi di solare termico e fotovoltaico. Queste<br />

due tecnologie assieme, per la prima volta proposte<br />

dall’azienda friulana, contribuiscono infatti a<br />

soddisfare il fabbisogno energetico della casa e di<br />

utenze contract.<br />

Super Solar produce da quasi trent’anni impianti<br />

solari termici, scelti già da 50.000 famiglie italiane,<br />

che permettono di utilizzare gratuitamente l’acqua<br />

riscaldata dal sole e risparmiare: tutti gli impianti<br />

solari termici godono inoltre della detrazione scale<br />

al 55%, grazie a cui il costo iniziale di acquisto viene<br />

ammortizzato in 5 anni.<br />

Gli impianti Super Solar si basano sul sistema a<br />

WAGNER&CO<br />

Secusol è il nuovo sistema solare compatto<br />

a drain-back ideato e realizzato daWagner&Co.<br />

Brevettato, si caratterizza per il suo forte contenuto<br />

innovativo, garantendo le più elevate prestazioni<br />

anche nel corso del tempo. Il suo punto di forza è<br />

rappresentato dal sistema a drain-back, un principio<br />

di funzionamento studiato per risolvere i classici<br />

problemi delle installazioni a circolazione forzata,<br />

offrendo così un’af dabilità senza confronti.<br />

Secusol, innanzitutto, protegge l’impianto in qualsiasi<br />

condizione climatica, poiché previene ogni rischio<br />

di surriscaldamento e non teme il gelo. Il principio a<br />

drain-back elimina infatti i pericoli di stagnazione nel<br />

collettore, dal momento che quest’ultimo si svuota del<br />

uido solare quando la centralina ferma la pompa.<br />

In fase di progettazione, Wagner ha posto una<br />

particolare attenzione al design, in un’ottica di<br />

ottimizzazione dello spazio. Oltre a un serbatoio<br />

solare molto compatto sono stati introdotti dei<br />

microtubi di ridottissime dimensioni. Inoltre non è<br />

richiesta l’installazione della stazione solare, del vaso<br />

di espansione e dello s ato.<br />

Tutti questi accorgimenti non solo rendono il sistema<br />

particolarmente af dabile, ma consentono di ridurre<br />

sensibilmente i successivi interventi di manutenzione<br />

Il collettore si posiziona sul tetto in poche fasi e senza<br />

richiedere dispositivi addizionali, mentre grazie alla<br />

presenza dei microtubi è possibile effettuare<br />

velocemente il montaggio del circuito solare.<br />

Nell’unità del serbatoio sono contenuti la centralina, la<br />

pompa e il gruppo di sicurezza, tutti pronti per essere<br />

collegati.<br />

Secusol si compone del collettore piano Euro,<br />

progettato con vetro antiri esso di sicurezza ad<br />

altissima trasparenza da 4 mm sunarc; l’assorbitore<br />

in rame è “all surface”, con strato selettivo blu<br />

notte applicato sottovuoto ad elevata selettività;<br />

la coibentazione è in lana di roccia da 60 mm. Il<br />

serbatoio solare è disponibile con una capacità<br />

nominale di 160, 250 e 350 litri.<br />

www.wagner-solar.com<br />

circolazione naturale che non richiede l’utilizzo di<br />

energia elettrica e di manutenzione e consente<br />

dunque un risparmio reale perché abbatte ulteriori<br />

costi per il mantenimento dell’impianto in attività.<br />

Grazie alla qualità dei materiali impiegati ed all’attenta<br />

selezione dei componenti, un impianto di questo tipo<br />

permette di ottenere acqua calda gratis per oltre 25<br />

anni. Oltre a questi sistemi, Super Solar progetta<br />

anche impianti a circolazione forzata, adatti nei<br />

centri storici o nei casi in cui si vuole salvaguardare<br />

il paesaggio architettonico, perché consentono di<br />

posizionare il serbatoio all’interno dell’immobile,<br />

mentre all’esterno appariranno solo i pannelli installati<br />

sul tetto.<br />

La competenza dei consulenti Super Solar permette<br />

di studiare soluzioni che combinino impianti solari<br />

termici con il solare fotovoltaico, per produrre<br />

contemporaneamente energia termica ed elettrica,<br />

sfruttando le opportunità offerte dal nuovo Conto<br />

Energia, e compiere l’importante passo verso<br />

l’autonomia energetica della casa.<br />

www.supersolar.it<br />

n.2 maggio 2011<br />

29<br />

<br />

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OGNI GOCCIA FA LA DIFFERENZA<br />

RADAR E ULTRASUONI A BASSO COSTO E AD ALTE PRESTAZIONI<br />

PER LA MISURA DEL LIVELLO DEI LIQUIDI<br />

MODELLO R82 - TRASMETTITORE RADAR<br />

• Misure di livello o volume.<br />

• Antenna completamente incapsulata in polipropilene<br />

o Tefzel ® , lo strumento riesce a misurare perno negli<br />

ambienti più corrosivi.<br />

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• Comunicazione via HART e PACTware.<br />

• Dispositivo interno che permette di orientare il fascio<br />

di microonde senza senza rimuovere lo strumento dal<br />

serbatoio.<br />

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• Misure di livello, volume e usso in canali aperti.<br />

• Interfaccia utente tramite menù a scorrimento con<br />

4 pulsanti, display LCD a 2-linee X 16 caratteri.<br />

®<br />

• Comunicazione via HART e PACTware.<br />

• Compensazione della temperatura e possibilità di<br />

eliminazione dei falsi bersagli tramite la curva Echo.<br />

soluzioni per livello e flusso ovunque nel mondo<br />

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SOLUZIONI<br />

FOTOVOLTAICHE<br />

UN TRENO….<br />

ALLA “VELOCITÀ<br />

DEL VERDE”<br />

Ennity e Infrabel hanno costruito un impianto<br />

fotovoltaico unico nel suo genere, sul tetto del tunnel<br />

dell’alta velocità in Belgio.<br />

Nicoletta Meregalli*<br />

*Marketing & Communication Italy, Ennity Italia<br />

Enfinity , multinazionale belga che opera nel settore dell’energia<br />

rinnovabile, ha siglato un accordo di partnership con Infrabel ,<br />

società che si occupa della gestione, manutenzione, rinnovamento<br />

e sviluppo della rete ferroviaria belga, e i comuni di Schoten e Brasschaat<br />

per la costruzione di un impianto ad energia solare sul tetto<br />

della galleria ferroviaria dell’alta velocità lungo l’autostrada E19 in<br />

Belgio, con una potenza pari a 3,92 MWp.<br />

Più di 16.000 pannelli solari da 245 Wp ciascuno, sono stati installati<br />

dalla società belga Solar Power Systems, sul tetto della galleria<br />

ferroviaria ad alta velocità, per una lunghezza totale di 3,4 km.<br />

Il tunnel è utilizzato principalmente dai treni dell’alta velocità che<br />

collegano Amsterdam e Parigi, attraverso Bruxelles.<br />

Una nuova società, denominata SPS Fin, è stata creata per gestire<br />

e portare a compimento il progetto; progetto che ha previsto<br />

un investimento totale pari a 14,5 milioni di euro. L’installazione<br />

ha avuto inizio nell’estate 2010, sul lato nord del tunnel, e i lavori<br />

sono terminati lo scorso dicembre, portando a compimento in breve<br />

tempo un progetto di grande complessità. Questa realizzazione è<br />

nalizzata al benessere collettivo: quando entrerà in esercizio l’impianto,<br />

infatti, le ricadute positive sulla tutela dell’ambiente e sulla<br />

produzione di energia pulita saranno rilevanti e di sicuro impatto.<br />

Le caratteristiche<br />

La super cie totale del tetto della galleria è di 50.000 m 2 , più o meno<br />

l’equivalente di 8 campi da calcio. L’impianto dovrebbe generare<br />

circa 3,3 MWh di energia elettrica l’anno, pari al consumo medio<br />

annuale di circa 950 famiglie. Più di 47.300 tonnellate di emissioni<br />

di CO 2<br />

saranno evitate per un periodo di 20 anni. Una squadra di<br />

tecnici ha installato più di 16.000 pannelli solari monocristallini (245<br />

Wp per pannello) sul tetto con una speciale struttura a zavorra, senza<br />

perforazioni sul tetto stesso. Durante l’installazione dei pannelli,<br />

infatti, è stato necessario tenere conto delle vibrazioni del tetto della<br />

galleria che possono veri carsi quando i treni attraversano il tunnel<br />

a tutta velocità. A tal proposito, prima dell’inizio dei lavori, è stato<br />

necessario effettuare appositi studi e analisi, proprio per prevenire<br />

eventuali inconvenienti legati alle conseguenze del passaggio dei<br />

treni e delle raf che di vento.<br />

Le nalità<br />

Infrabel, il gestore dell’infrastruttura ferroviaria belga, utilizzerà<br />

l’energia verde del raccordo Nord-Sud Anversa (compresa la sta-<br />

32 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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zione centrale di Anversa), per alimentare i treni sia convenzionali<br />

sia ad alta velocità sulla linea Amsterdam-Bruxelles-Parigi.<br />

L’attuazione di questo progetto, conseguito sotto forma di una cooperazione<br />

pubblico-privato, soddisfa la richiesta di Schoten e Brasschaat,<br />

comuni interessati dall’opera, per dare alla super cie di copertura<br />

del tunnel una funzione utile al di là del suo scopo iniziale.<br />

L’energia solare sarà utilizzata per alimentare i treni sia convenzionali<br />

sia ad alta velocità, “rappresentando un’applicazione unica<br />

dell’energia solare in Europa, ed è importante sottolineare non solo<br />

la scelta della fonte energetica, ma soprattutto la sua ubicazione”,<br />

spiega in una nota En nity, che ha sviluppato un’esperienza approfondita<br />

in ambito internazionale nel nanziamento, installazione e<br />

gestione degli impianti solari, sia su coperture di edi ci sia a terra.<br />

Ennity è una società in rapida<br />

crescita, con attività a livello<br />

internazionale nel settore dell’energia<br />

rinnovabile. Attraverso le sue 5<br />

Business Unit Develop, Invest,<br />

Technics, Trade e Power, Ennity<br />

sviluppa, nanzia, realizza e gestisce<br />

impianti solari fotovoltaici e impianti<br />

ad energia eolica. Oltre allo sviluppo di<br />

progetti propri, Ennity vende impianti<br />

solari integrati con la formula “Chiavi<br />

in mano” per il mercato delle imprese.<br />

Fondata in Belgio nel 2005, ha progetti<br />

e clienti in tutta Europa e si è affermata<br />

anche in Nord America e Asia. Nel<br />

2009, il fatturato totale è stato pari a<br />

252 milioni di euro. Oggi, Ennity ha<br />

oltre 275 dipendenti.<br />

www.enfinity.it/<br />

n.2 maggio 2011<br />

33<br />

<br />

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SOLUZIONI<br />

FOTOVOLTAICHE<br />

SINERGIA VINCENTE<br />

PER GLI IMPIANTI<br />

FOTOVOLTAICI<br />

Conoscere i valori effettivi della produzione confrontandoli<br />

con eventuali valori attesi; valutare il benecio economico<br />

prodotto, valutare l’efcienza dell’impianto dal punto di vista<br />

economico ed ecologico: sono questi alcuni dei vantaggi<br />

del sistema realizzato da Fast per la gestione degli impianti<br />

fotovoltaici ed eolici di Calypso.<br />

Daniela Gavioli*<br />

Per l’implementazione di un sistema che consentisse di gestire i<br />

molteplici impianti fotovoltaici ed eolici installati in diverse aree del<br />

territorio italiano, Calypso , società bergamasca impegnata nella<br />

progettazione e realizzazione di impianti di produzione di energia<br />

ecosostenibile, si è rivolta a Fast che ha soddisfatto pienamente<br />

la richiesta fornendo una soluzione completa in grado di gestire,<br />

controllare e sorvegliare gli impianti.<br />

*Marketing, Fast SpA<br />

Sala di controllo via web<br />

Il sistema realizzato da Fast prevede l’utilizzo di MySun Everyware,<br />

una vera e propria sala di controllo virtuale disponibile ed accessibile<br />

ovunque: occorre semplicemente un PC con Explorer e connessione<br />

Internet. MySun Everyware è in sintesi un portale Web; il server<br />

che ospita il portale, può essere installato ovunque, su un PC/server<br />

all’interno della propria azienda oppure in outsourcing presso altre<br />

strutture specializzate come la Web Farm di Fast.<br />

Questa soluzione software fornisce report e gra ci avanzati ma molto<br />

intuitivi, che consentono di conoscere ed analizzare i valori signi -<br />

cativi dei diversi impianti: energia prodotta, energia ceduta, potenza<br />

di ciascun inverter, irraggiamento e temperatura.<br />

Diventa quindi estremamente semplice per Calypso gestire gli impianti<br />

sparsi sul territorio utilizzando le pagine di supervisione tecnica,<br />

effettuare una diagnosi tramite la lettura dei diversi parametri,<br />

valutare l’ef cienza delle diverse parti confrontando la produzione<br />

con valori statistici e piani care eventuali interventi di manutenzione.<br />

Tutte le informazioni utili per dare continuità all’esercizio degli<br />

impianti in condizioni ottimali sono rese disponibili tramite un’interfaccia<br />

Web molto ef cace volta a mettere in evidenza i fattori economici,<br />

ecologici, tecnici e manutentivi degli impianti.<br />

L’ingegneria Fast ha quindi apportato valore aggiunto agli impianti di<br />

Calypso differenziandoli dalle installazioni tradizionali. Infatti, grazie<br />

all’avanzata tecnologia utilizzata, è possibile:<br />

- gestire e controllare gli impianti da remoto;<br />

- veri care in ogni momento l’ef cienza e la potenza installata degli<br />

impianti;<br />

- valutare il vantaggio economico generato dagli impianti;<br />

- ricevere tramite mail o sms gli allarmi dagli impianti;<br />

- intervenire tempestivamente in caso di malfunzionamenti;<br />

- piani care in maniera ottimale le manutenzioni.<br />

In campo sono stati installati dei Solar String Monitor SM-JB8, dispositivi<br />

progettati e realizzati da Fast che consentono di mettere<br />

in parallelo no a 8 stringhe fotovoltaiche e di acquisire i parametri<br />

signi cativi di ciascuna stringa quali: corrente erogata, tensione,<br />

malfunzionamenti e dati da sensori in campo.<br />

34 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Pagina di supervisione dell’impianto.<br />

Report della produzione dell’impianto.<br />

Telecontrollo evoluto<br />

Per la raccolta dei dati invece sono stati utilizzati degli Starbox,<br />

nuova generazione di Stazioni Remote Web Oriented (RTU)<br />

per la telegestione evoluta, basata su tecnologie informatiche<br />

avanzate, capace di amalgamare le funzioni standard del telecontrollo<br />

con i più innovativi servizi multimedia e Internet.<br />

Gli Starbox, installati in impianti di produzione di energia ecosostenibile,<br />

collegati agli inverter, ai contatori di energia, alle<br />

cabine elettriche e agli String Monitor, prelevano dal campo<br />

e/o trasferiscono ad un server centrale i dati trasformandoli in<br />

informazioni utili per il management. In alcuni impianti esiste<br />

anche un PLC che governa il movimento degli inseguitori, lo<br />

Starbox preleva da questo i dati relativi allo stato di funzionamento<br />

e al posizionamento degli stessi. Per gli impianti eolici<br />

vengono invece raccolte informazioni relative alla velocità e<br />

all’orientamento del vento e del rotore, gli eventuali stati anomali<br />

e le vibrazioni percepite. I dati raccolti dagli Starbox sono<br />

inviati, secondo un calendario giornaliero, ad un server centrale<br />

(che nel caso speci co è attualmente presso Fast) in modalità<br />

Modbus TCP/IP. In caso di allarme, viene effettuata immediatamente<br />

la comunicazione al centro e, se opportunamente<br />

con gurato, viene inviata una segnalazione tramite sms al responsabile<br />

della manutenzione. Nel caso in cui non si riesca<br />

ad effettuare la connessione con il server centrale, i dati sono<br />

mantenuti nella memoria interna della Starbox no a 5 giorni,<br />

per i dati con gurati come più rilevanti, il tempo di mantenimento<br />

si prolunga ad un mese. I dati possono essere visualizzati<br />

in tempo reale tramite collegamento in TCP/IP con gli<br />

Architettura dell’impianto.<br />

n.2 maggio 2011<br />

35<br />

<br />

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SOLUZIONI<br />

FOTOVOLTAICHE<br />

Fast, un’azienda che opera nel campo delle automazioni<br />

industriali dal 1982, dispone di tutto il know-how necessario<br />

per la realizzazione di sistemi di controllo e potenza nei settori<br />

dell’industria, delle multiutilities e della building automation.<br />

Le conoscenze tecniche, la professionalità e la capacità di<br />

rinnovamento hanno determinato una costante crescita aziendale<br />

che ha condotto Fast ad affermarsi in un nuovo importante<br />

settore di attività: quello delle energie rinnovabili. Grazie ad<br />

un team multidisciplinare e all’impegno del reparto ricerca e<br />

sviluppo, la società è in grado di fornire un’avanzata tecnologia<br />

proprietaria hardware e software in grado di differenziare l’impianto<br />

fotovoltaico dalle installazioni tradizionali rendendolo intelligente.<br />

Starbox<br />

Starbox stessi, grazie al Web server in essi integrato, oppure tramite<br />

l’interfaccia Web di MySun Everyware Report periodici (giornalieri,<br />

settimanali, mensili), opportunamente con gurati in base all’utenza<br />

(manutentore, responsabile produzione, proprietario), sono generati<br />

ed inviati via mail agli indirizzi di destinazione.<br />

Vantaggi per la gestione degli impianti<br />

Il sistema realizzato ha quindi portato innumerevoli vantaggi a Calypso<br />

relativamente alla gestione degli impianti. Infatti ora è possibile:<br />

conoscere i valori effettivi della produzione confrontandoli con eventuali<br />

valori attesi; valutare il bene cio economico prodotto, valutare<br />

l’ef cienza dell’impianto dal punto di vista economico ed ecologico.<br />

È possibile monitorare in tempo reale lo stato di funzionamento della<br />

centrale, della cabina elettrica e delle singole stringhe di pannelli al<br />

ne di esercitare la migliore manutenzione possibile e approfondire<br />

le diagnostiche di guasto ed ef cienza con analisi dei comportamenti<br />

delle singole stringhe ottimizzando gli interventi di manutenzione<br />

ordinaria e straordinaria. In ne è possibile attivare un sistema di<br />

allarme che in caso di emergenza avverta i responsabili della manutenzione<br />

e della sicurezza.<br />

www.fastautomation.it<br />

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Ci pensiamo noi:<br />

ReadyChain ® pronta per l'uso, realizzata su misura per la tua macchina, con garanzia<br />

.it/catene+cavi+connettori<br />

Spedizioni in 24 ore o in giornata – Servizio e assistenza worldwide con 29 filiali igus ® nel mondo.<br />

igus ® srl Robbiate (LC) Tel. 039 59061 Fax 039 5906222 igusitalia@igus.it www.igus.it<br />

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SOLUZIONI<br />

FOTOVOLTAICHE<br />

SALUTE E PROFITTO<br />

La necessità di eliminare le coperture in amianto<br />

può diventare economicamente interessante se unita<br />

alla possibilità di rendere produttiva la supercie<br />

da bonicare, mediante l’installazione incentivata<br />

di un impianto fotovoltaico. Il caso della Società<br />

Agricola La Gorina nel pavese.<br />

Carmela Frigola*<br />

L’amianto è un minerale broso dannoso per la salute umana. Tali<br />

bre possono essere liberate per effetto di corrosione, lesioni o rotture.<br />

Particolarmente nocivo è il brocemento (meglio conosciuto<br />

come “eternit”), una mistura di amianto e cemento che, prodotta in<br />

lastre compatte, è stata impiegata per le coperture di edi ci. Pur essendo<br />

una struttura molto dura (da non confondersi con il materiale<br />

prodotto per isolamenti, di tipo facilmente friabile) anche le lastre per<br />

coperture, a lungo andare, possono scheggiarsi ed emettere delle<br />

bre di amianto. L’esposizione, anche di breve durata, alle bre di<br />

amianto aumenta drasticamente il pericolo di contrarre forme tumorali.<br />

Per questo motivo, tra le leggi che tutelano la salute del lavoratore<br />

sono presenti una serie di normative e decreti rivolti essenzialmente<br />

alla boni ca dell’amianto (conosciuto anche come asbesto). Con la<br />

legge 257/1992 si è di fatto abolita la diffusione di tale minerale e di<br />

tutti i suoi composti visti gli effetti nefasti sulla salute dell’uomo.<br />

In questi anni Solar Green Technology, una società che opera<br />

nel settore fotovoltaico, ha maturato una solida esperienza nell’ambito<br />

dell’installazione di impianti fotovoltaici in sostituzione di coperture<br />

in eternit attraverso la collaborazione con aziende specializzate<br />

nel settore della boni ca amianto (Tabella 1).<br />

Il progetto aziendale<br />

Analizziamo nello speci co l’impianto fotovoltaico realizzato nel<br />

*Solar Green Technology<br />

2010 in Lombardia, precisamente in località Ottobiano (Pavia), per<br />

la Società Agricola La Gorina.<br />

Si tratta di un impianto della potenza nominale di 755,66 kWp, totalmente<br />

integrato sulla copertura degli edi ci della Tenuta Gorina.<br />

Il progetto aziendale è partito in conseguenza dell’approvazione<br />

del Piano Regionale Amianto Lombardia (Pral) - elaborato a seguito<br />

dell’art. 3 della legge regionale n. 17 del 29 settembre 2003, e<br />

approvato con DGR VIII/1526 del 22.12.05 e pubblicato sul Bur n.<br />

3 - 2° supplemento straordinario del 17 gennaio 2006 - che prevede<br />

la rimozione dell’amianto dal territorio regionale entro 10 anni<br />

dall’entrata in vigore del piano, per cui l’obbligo di boni ca dei siti con<br />

presenza di amianto entro il 2015.<br />

L’azienda, avendo la necessità di boni care il sito dall’amianto e al<br />

ne di rendere tale operazione economicamente vantaggiosa ha valutato<br />

la possibilità di rendere produttive le super ci di buona parte<br />

delle strutture aziendali attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico<br />

che permettesse la produzione di energia elettrica, remunerata<br />

alla tariffa incentivante, alla quale si sarebbe aggiunto il bonus<br />

del 5% previsto dal Secondo Conto Energia (DM 19 febbraio 2007)<br />

per gli impianti fotovoltaici realizzati su edi ci in sostituzione di coperture<br />

in eternit. Il sito in questione bene cia quindi di un premio<br />

aggiuntivo per la rimozione di coperture contenenti amianto e per<br />

l’integrazione architettonica. Inoltre, ai bene ci economici si aggiungono<br />

anche quelli ambientali. Infatti l’impianto ha permesso di risparmiare<br />

circa 177 tonnellate annue di petrolio e di evitare l’emissione in<br />

atmosfera di circa 409 tonnellate di CO 2<br />

all’anno.<br />

Solar Green Technology, con le proprie competenze ed il supporto di<br />

38 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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società appaltatrici di comprovata esperienza, ha fornito il progetto<br />

chiavi in mano, realizzando l’impianto in linea con le aspettative del<br />

committente.<br />

L’impianto fotovoltaico<br />

L’intero impianto è suddiviso in più parti, ognuna delle quali è sottesa<br />

ad un certo numero di inverter. L’impianto, che copre una super cie<br />

totale di oltre 6.200 m 2 , è installato sulla copertura di cinque edi ci<br />

e prevede l’utilizzo di 7 inverter marca SolarMax. Inoltre prevede un<br />

numero di moduli fotovoltaici pari a circa 3.220, del tipo policristallino,<br />

marca JA Solar. Il sistema elettronico di conversione è dotato di<br />

un “inseguitore di massima potenza” (Mppt), che garantisce l’estrazione<br />

del valore massimo di potenza dal campo fotovoltaico, in ogni<br />

situazione di soleggiamento. Durante la costruzione dell’impianto<br />

fotovoltaico, oltre alle opere di posa delle strutture di sostegno dei<br />

moduli, dei moduli stessi e dell’impianto elettrico, sono state eseguite<br />

delle opere civili riguardanti la posa dei cabinati e dei locali tecnici<br />

interni agli edi ci e gli scavi per la posa dei cavidotti, dei pozzetti<br />

e dei cabinati. Le falde degli edi ci sui quali sono posati i moduli<br />

fotovoltaici hanno inclinazione differente l’una dall’altra, quindi per<br />

ogni porzione d’impianto si ha una producibilità diversa. Possiamo<br />

affermare che il valore di producibilità annua, per ogni porzione d’impianto,<br />

è in media di 1.020 kWh/kWp.<br />

In sostanza, la con gurazione dell’impianto, la scelta di accoppiamento<br />

modulo/inverter e la de nizione del sistema elettrico di supporto<br />

hanno una grande rilevanza in termini economici per la massimizzazione<br />

della produzione attesa dall’impianto.<br />

Solar Green Technology è una società per azioni, con sede<br />

a Milano, che opera nel settore fotovoltaico attraverso la<br />

progettazione, l’installazione e la realizzazione di impianti chiavi in<br />

mano, sia su copertura sia su suolo, con particolare focalizzazione<br />

su impianti di potenza superiore ai 100 kW dedicati ai clienti<br />

industriali.<br />

Grazie alle rilevanti e pluriennali esperienze dei soci fondatori e<br />

del management, SGT è in grado di rispondere alle più elevate<br />

esigenze tecniche ed economico-nanziarie dei propri clienti.<br />

Nel luglio del 2009 la LDK Solar Co., produttore di wafer di silicio<br />

per l’industria fotovoltaica, quotata al Nyse, ha acquisito una quota<br />

di maggioranza azionaria della Solar Green Technology avendola<br />

qualicata come uno dei migliori EPC Contractor in Italia.<br />

L’obiettivo strategico della società è la fornitura di un servizio<br />

ad elevato valore aggiunto che permetta a soggetti privati ed<br />

istituzionali di realizzare redditizi investimenti nel fotovoltaico,<br />

ottimizzando i propri ritorni nanziari attraverso:<br />

- un’ottimale progettazione e congurazione personalizzata<br />

dell’impianto;<br />

- un completo supporto nella ricerca e nell’attuazione della migliore<br />

soluzione nanziaria a supporto dell’iniziativa;<br />

- un totale sostegno nell’elaborazione di tutta la documentazione<br />

tecnica ed amministrativa, indispensabile ai ni della costruzione<br />

e della connessione dell’impianto, interfacciandosi con gli enti<br />

preposti;<br />

- un’accurata realizzazione al ne di garantire il massimo<br />

rendimento energetico nell’intero arco di vita dell’impianto;<br />

- un completo sostegno nell’ottenimento della tariffa incentivante<br />

dal GSE.<br />

Presente sul mercato dal 2008, Solar Green Technology ha<br />

realizzato impianti, su copertura e su suolo, su tutto il territorio<br />

nazionale per clienti industriali e nanziari.<br />

n.2 maggio 2011<br />

39<br />

<br />

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SOLUZIONI<br />

FOTOVOLTAICHE<br />

Tabella 1 - Esempi di alcuni degli impianti fotovoltaici<br />

realizzati in sostituzione di coperture in amianto.<br />

Report della produzione dell’impianto.<br />

Provincia Tipologia edi cio<br />

Potenza impianto<br />

fotovoltaico<br />

Caserta Edi cio industriale 2.145 kW<br />

Pavia Edi cio agricolo 755 kW<br />

Piacenza Edi cio industriale 94 kW<br />

Piacenza Edi cio industriale 60 kW<br />

Vantaggi della soluzione<br />

Il passaggio da coperture in eternit a tetti fotovoltaici determina una<br />

serie di bene ci:<br />

- per la salute pubblica, grazie alla riduzione dei rischi sanitari associati<br />

all’esposizione alle bre di amianto;<br />

- per l’ambiente attraverso la boni ca dei siti contaminati, la produzione<br />

di energia verde e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto<br />

serra;<br />

- per le Piccole e Medie Imprese grazie ai ricavi derivanti dalla produzione<br />

di energia elettrica remunerata alla tariffa incentivante e ai<br />

ricavi derivanti dalla vendita dell’energia elettrica prodotta spettante<br />

per l’intera durata dell’impianto in base ai kWh immessi in rete che<br />

permettono di ridurre o azzerare la bolletta elettrica nel caso l’energia<br />

elettrica prodotta sia utilizzata per i propri consumi.<br />

Alcune amministrazioni pubbliche in Italia si stanno muovendo per<br />

promuovere tale meccanismo attraverso l’apertura di speci ci bandi<br />

grazie ai quali sia le piccole e medie imprese, sia le aziende agricole<br />

possono ottenere contributi per la rimozione dell’amianto e la contestuale<br />

installazione di impianti di produzione di energia pulita con la<br />

tecnologia fotovoltaica.<br />

Per esempio il bando relativo all’Asse 3 del Programma Operativo<br />

Regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (POR-Fesr)<br />

2007-2013 all’Attività III.1.2. “Sostenere progetti innovativi nel campo<br />

delle tecnologie energetico-ambientali volti al risparmio energetico<br />

ed all’utilizzo di fonti rinnovabili” si rivolge alle Piccole e Medie<br />

Imprese (PMI) presenti sul territorio dell’Emilia-Romagna.<br />

Altri bandi, che prevedono contributi ed incentivi, in questo caso per<br />

le aziende agricole, sono quelli dell’Asse 3 del Programma regionale<br />

di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 con la Misura 311 “Diversi cazione<br />

in attività non agricole” all’Azione 3 “ Impianti per energia da<br />

fonti alternativa” che saranno emanati, i primi di aprile, da parte delle<br />

singole amministrazioni provinciali. In conclusione, la possibilità di<br />

coniugare la boni ca dell’amianto presente sulle coperture dei capannoni<br />

industriali e agricoli e degli edi ci con la produzione di energia<br />

elettrica da impianti fotovoltaici rappresenta un’importante opportunità<br />

per le aziende in quanto rende economicamente sostenibili<br />

le operazioni di sostituzione dell’amianto, generando aspetti molto<br />

positivi per la salute pubblica e l’indotto occupazionale ed economico.<br />

Nel caso speci co dell’azienda agricola La Gorina, nonostante i<br />

consumi elettrici interni non siano molto elevati, l’opportunità di utilizzare<br />

i propri tetti per la produzione di energia elettrica ha avuto<br />

un’importante valenza economica nel bilancio aziendale.<br />

www.solargt.com<br />

40 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Spettrometri per la misura<br />

degli aerosol<br />

Caratteristiche principali:<br />

· Sistema laser scattering 90°<br />

· Velocità del flusso controllato 1.2 l/min<br />

· Range di misura da 0.3 a 20 μm in 15 canali dimensionali (modello 1.108) o da<br />

0.25 a 32 μm in 31 canali dimensionali (modello 1.109)<br />

· Interfaccia RS-232<br />

· Peso e dimensioni contenute<br />

· Lettura dati come concentrazione numerica (conteggio/litri) o concentrazione di<br />

massa (μg/m3)<br />

· Possibilità di integrare il sensore Nanocheck per rilevare le nanoparticelle nel<br />

range 25-300 nm<br />

Modello 1.108 Modello 1.109<br />

Spettrometro<br />

1.108/1.109<br />

Adattatore 1365 HLX<br />

Nanocheck<br />

1320<br />

Assemblaggio dello spettrometro con sensore Nanocheck<br />

TCR Tecora srl<br />

Via A. Volta 22 - 20094 Corsico (Mi)<br />

Tel. 02.4505501 Fax 02.48601811<br />

www.tecora.it tcrtec@tecora.it<br />

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SOLUZIONI<br />

FOTOVOLTAICHE<br />

MASSIMO<br />

RENDIMENTO<br />

PER GLI IMPIANTI<br />

FOTOVOLTAICI<br />

Eventuali riduzioni di potenza di un<br />

impianto fotovoltaico, l’azione di agenti<br />

atmosferici, aggressioni di piccoli animali,<br />

se ignorate, possono causare sensibili<br />

perdite di rendimento. Il monitoraggio<br />

costante offre non solo la possibilità<br />

di conoscere istantaneamente la reale<br />

produzione di energia fotovoltaica,<br />

ma anche di poter intervenire<br />

tempestivamente in qualsiasi situazione.<br />

Per questo Movactive ha realizzato il<br />

portale Web per la telegestione: M-Solar.<br />

Anita Spring*<br />

*Movactive SpA<br />

Per Sun System decidere di monitorare la produzione di energia<br />

signifi cava in primo luogo affrontare l’eterogeneità di tutti i sub-impianti<br />

presenti nel parco solare, a partire dalle parti relative alla produzione<br />

dell’energia, a quelle relative alla sicurezza ed alla videosorveglianza,<br />

sino ad arrivare a quelle relative alle condizioni climatiche<br />

ed ambientali. Era cioè necessario acquisire simultaneamente<br />

un elevato numero di variabili generalmente scorrelate fra loro, ma<br />

indispensabili per avere, in ogni istante, una verifi ca funzionale della<br />

produttività e dello stato di impianto. M-Solar di Movactive è in<br />

grado di risolvere tutti i problemi di standardizzazione e di recupero<br />

parametri da dispositivi di famiglie e case differenti, uniformando<br />

ed elaborando i dati di impianto, rendendoli omogenei, su un’unica<br />

piattaforma in campo e attraverso il portale Internet. Le informazioni<br />

prelevate dalla centrale fotovoltaica sono inviate ai server Movactive<br />

e questo garantisce la massima sicurezza dei dati per tutto il<br />

tempo di vita dell’impianto. La soluzione Movactive si avvale di una<br />

centrale di tipo Industrial Embedded Computer Linux Based che<br />

garantisce connettività su IP pubblico ininterrotta grazie all’utilizzo<br />

di due router Umts/Hsupa gestiti mediante distinti operatori mobili,<br />

sicurezza nelle trasmissioni grazie all’utilizzo di un fi rewall nativo in<br />

OS Linux e interfacciamento ai dispositivi su bus RS485 con topologia<br />

ad anello per la massima affi dabilità di interrogazioni.<br />

42 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Telemetria stato impianto<br />

Il portale fotovoltaico Specializzazione M-Solar per Sun System è<br />

disponibile all’indirizzo Web: http://sunsystem.movactive.com, dove<br />

l’utente può inserire le proprie credenziali di accesso al sistema. Ad<br />

ogni utente autorizzato viene assegnato un ruolo ed un profilo: in questo<br />

modo viene consentito l’accesso ad alcune o a tutte le aree del<br />

portale.<br />

Una volta autenticati, la pagina Web di ingresso presenta la rappresentazione<br />

degli impianti FV secondo due diverse modalità selezionabili<br />

da un apposito menu: la prima fornisce l’elenco degli impianti in<br />

forma testuale tabellare, riportando per ognuno di essi alcuni dati che<br />

consentano all’operatore di avere una prima valutazione sommaria<br />

dello stato operativo.<br />

La seconda modalità costituisce una rappresentazione su cartografi a<br />

georeferenziata e navigabile dell’ubicazione degli impianti, indicati da<br />

opportune icone attive che danno un colpo d’occhio immediato sullo<br />

stato operativo. Il portale offre pop-up di sintesi dei principali dati di<br />

produzione e accesso immediato a report e statistiche dell’impianto<br />

stesso.<br />

Grazie alla tecnologia Web 2.0 le pagine si espandono con finestre informative<br />

d’insieme, box di dettaglio, statistiche, tabelle, tavole sinottiche,<br />

grafi ci, innumerevoli chiavi di ricerca e selezione, che assicurano<br />

in ogni momento la massima efficienza operativa degli impianti di produzione<br />

e di tutti i suoi sub-sistemi.<br />

Gestione bidirezionale e analisi stato impianti<br />

La connessione diretta ai dati di logging dell’inverter dell’impianto permette<br />

di acquisire tutte le informazioni relative la fase di produzione<br />

dell’energia. Per esempio: potenza attiva erogata, potenza massima<br />

teorica, potenza minima imposta dal GSE, energia prodotta, corrente<br />

di campo, tensione di campo, correnti di stringa, potenza di campo,<br />

irraggiamento piano moduli, temperatura ambientale, temperatura<br />

moduli.<br />

La predisposizione di grafici di impianto visualizzabili con svariate<br />

scale temporali, giornaliere-settimanali - mensili di impianto, e con diverse<br />

tipologie di aggregazione dati, per impianto per singolo inverter<br />

e con relativi pop-up, facilitano la navigazione e la fruizione di tutti i tipi<br />

di dati. Inoltre la possibilità di scaricare i valori tabellari in forma .xls o<br />

.<strong>pdf</strong> permette una post-elaborazione dei dati per tutte le esigenze più<br />

spinte del cliente. Per ogni impianto è possibile accedere a diverse<br />

funzionalità che ne facilitano le operazioni di gestione, consultazione,<br />

settaggio, programmazione e controllo.<br />

In particolare nel portale sono disponibili le aree di applicazione riportate<br />

qui di seguito.<br />

Sinottici e diagnostica<br />

In questa sezione è possibile avere una visione di insieme degli apparati<br />

che costituiscono un impianto tramite una rappresentazione<br />

iconografica che consenta di valutare il corretto funzionamento degli<br />

apparati, con una rapida visualizzazione dello stato di funzionamento<br />

del dispositivo selezionato.<br />

Della massima importanza, la possibilità di richiedere il confronto tra i<br />

parametri di funzionamento tra più apparati scelti a piacere dall’utente.<br />

Storico produzione<br />

Offre l’estrazione di uno o più dati di produzione selezionando un periodo<br />

temporale a piacere e selezionando uno o più apparati. I dati<br />

vengono visualizzati in forma tabellare e possono essere esportati nei<br />

più comuni formati di dati (.xls, .<strong>pdf</strong>).<br />

Grafici di produzione<br />

Per una consultazione rapida e intuitiva, è possibile visualizzare un<br />

grande numero di grafi ci riguardanti dati di produzione: potenza, energia,<br />

conto economico; è possibile scegliere un periodo di riferimento:<br />

giorno, mese, anno, generale e il tipo di apparato da monitorare: impianto,<br />

singolo inverter, gruppo di inverter e molto altro.<br />

Allarmi impianto fotovoltaico<br />

Raccogliendo in tempo reale i dati relativi alle condizioni di tutti i subimpianti,<br />

M-Solar monitora l’effi cienza operativa dei sistemi ed individua<br />

anomalie che possono condurre a ineffi cienze o guasti.<br />

Esempi di allarme sono: run o stop inverter, sgancio MT, sovratemperature<br />

trasformatore BT/MT, incoerenza tra lo stato rilevato e la variabile<br />

di funzionamento impostata, sgancio vari di potenza, mancanza<br />

rete 220 V.c.a., tensione di rete e dei canali, tentativi di manomissione,<br />

mancata comunicazione e molto altro ancora.<br />

Nella sezione allarmi è possibile, da parte dell’utente autorizzato, inserire<br />

dei parametri di confi gurazione impianto. Per esempio è possibile<br />

inserire soglie di allarme per determinate grandezze al superamento<br />

delle quali il sistema riconosce e segnala un malfunzionamento. Ciascun<br />

allarme è sempre accompagnato da una esatta determinazione<br />

della situazione in corso. Il tecnico che si collega all’impianto via Web,<br />

accede al pannello di interazione virtuale che permette non solo la<br />

lettura e la determinazione esatta del guasto in corso, ma anche la<br />

possibilità di inviare comandi da remoto.<br />

Solo M-Solar segnala allarmi logici<br />

Grazie all’elaborazione incrociata di una cospicua mole di dati, M-<br />

Solar individua e segnala scostamenti derivanti dal superamento di<br />

soglie pre-determinate situazioni di allarme che potenzialmente possono<br />

condurre all’interruzione della produzione di energia.<br />

I database alimentati sistematicamente dai dati di campo, consentono<br />

ad algoritmi opportunamente pre-defi niti di effettuare analisi<br />

automatiche sul loro valore. Questa analisi fornisce una tipologia di<br />

allarmi normalmente legata, oltre che al valore assoluto delle misure<br />

effettuate, a fattori contestuali quali per esempio: l’area geografi ca, la<br />

stagione, le condizioni atmosferiche e ambientali.<br />

In particolare vengono gestiti gli allarmi di effi cienza impianto per cui<br />

dai dati teorici legati alle macchine, ai pannelli fotovoltaici e da altri<br />

dati salienti che il cliente vuole mettere in evidenza per valutare la<br />

performance di impianto, vengono generati allarmi di tipo funzionale<br />

derivati da una analisi di correlazione dei dati ambientali con quelli<br />

elettrici di produzione. A tal fi ne viene messa in evidenza sui grafi ci<br />

la potenza teorica massima comparata con la potenza reale e con la<br />

potenza minima imposta dal GSE in sede di collaudo impianto. Tutti<br />

gli allarmi generano una vasta reportistica consultabile con una ampia<br />

scelta di fi ltri di selezione. A completamento della piattaforma M-<br />

Solar, risultano di grande interesse la sezione: a) video: per la visone,<br />

simultanea o storica, di riprese provenienti da una o più telecamere<br />

scelte dall’utente e in un periodo temporale a scelta; b) allarmi ambientali;<br />

c) gestione stazione metereologica; d) manutenzione: per la<br />

consultazione di tutti gli interventi di manutenzione effettuati sull’impianto<br />

da parte dei tecnici ed è possibile programmare un calendario<br />

di interventi per la programmazione, che ben si completa con i servizi<br />

per la mobilità di Movactive, i quali possono aumentare l’effi cacia e<br />

la velocità di intervento per le operazioni di manutenzione e controllo<br />

d’impianto, integrando le informazioni di localizzazione dei veicoli e<br />

dei tecnici di assistenza.<br />

www.movactive.it<br />

n.2 maggio 2011<br />

43<br />

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BIOMASSA<br />

E AGRICOLTURA<br />

BIOMASSA<br />

E VINO CARBON FREE<br />

Grazie alle politiche di sostegno, l’uso energetico degli scarti in<br />

agricoltura sta diventando sempre più conveniente da un punto<br />

di vista economico. Per il settore vitivinicolo però il ‘guadagno’<br />

non finisce qui: il caso della Cantina Settesoli dimostra che anche<br />

l’ambiente e l’immagine aziendale possono trarre vantaggio dal<br />

recupero delle potature e delle vinacce.<br />

Vincenzo D’Alberti*, Mario Ragusa**, Roberta Ragusa**<br />

La produzione di energia da<br />

fonti rinnovabili suscita notevole<br />

attenzione tra gli imprenditori<br />

interessati a sfruttare le nuove<br />

opportunità economiche offerte<br />

dalle politiche di sostegno. In<br />

particolare, si rivolgono grandi<br />

aspettative alle potenzialità<br />

energetiche delle attività agricole<br />

come il recupero delle biomasse<br />

residue, la cui convenienza<br />

economica non concerne più<br />

l’intero costo di produzione della<br />

biomassa ma solamente il costo<br />

di trasformazione dei residui.<br />

Ulteriore aspetto positivo dell’uso<br />

energetico delle biomasse<br />

residuali appare la possibilità<br />

di produrre alimenti che poi<br />

possono fregiarsi della dicitura<br />

“carbon free”. I vantaggi che<br />

ne derivano riguardano la<br />

possibilità di essere presenti, in un<br />

mercato sempre più attento alla<br />

sostenibilità, con un prodotto che<br />

riscontra sempre una crescente<br />

attenzione tra i consumatori.<br />

Si è ritenuto di grande interesse<br />

offrire una verifica tecnicoeconomica<br />

alle possibilità di<br />

sfruttamento ai fini energetici<br />

dei residui di potatura della<br />

vite e delle vinacce ottenute<br />

come sottoprodotti del processo<br />

di lavorazione dell’uva.<br />

Il caso analizzato è riferito al<br />

territorio del comune di Menfi,<br />

nella provincia di Agrigento, e in<br />

particolare alla “Cantina Settesoli”;<br />

tra le più grandi cantine che<br />

operano sul territorio nazionale,<br />

copre una superficie vitata di 6.500<br />

ettari ed ogni anno ammassa più di<br />

500.000 quintali di uve immettendo<br />

sul mercato 25 milioni di bottiglie<br />

vino, esportato in 63 Paesi.<br />

La cantina è da sempre attenta<br />

allo sviluppo sostenibile e ha<br />

avviato un percorso virtuoso<br />

che comprende l’impiego delle<br />

biomasse residuali al fine di<br />

produrre energia rinnovabile.<br />

L’impianto in esame sfrutterà<br />

un nuovo regime di sostegno<br />

previsto dalla legge finanziaria<br />

del 2008, con cui si incentiva<br />

l’energia prodotta mediante<br />

impianti alimentati da biomasse<br />

e biogas, derivanti da prodotti<br />

agricoli, d’allevamento e forestali,<br />

ivi inclusi i sottoprodotti, ottenuti<br />

nell’ambito di intese di filiera.<br />

La produzione d’energia elettrica<br />

mediante impianti alimentati da tali<br />

combustibili e di potenza elettrica<br />

superiore ad 1MW è incentivata<br />

mediante il rilascio di certificati<br />

verdi con un valore moltiplicato per<br />

un coefficiente pari a 1,8. Mentre<br />

per impianti di potenza elettrica<br />

fino ad 1 MW, immessa nel<br />

sistema elettrico, si ha diritto ad<br />

una tariffa fissa omnicomprensiva,<br />

modificata dalla legge 99/2009,<br />

pari a 0,28 euro per ogni kWh,<br />

per un periodo di quindici anni.<br />

* Aiat, STR Sicilia<br />

** Comitato Tecnico Scientifico di ABE Srl, Marsala Figura 1 - Un momento delle prove di raccolta.<br />

44 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Tabella 1 - Smaltimento attuale dei tralci.<br />

Costi di smaltimento dei sarmenti di vite (euro/ha salvo diversa indicazione)<br />

Fresatura Bruciatura Trinciatura Imballatura<br />

Sarmenti t/ha 2,00 2,00 2,00 2,00<br />

Quote 7,60 4,08 4,65 11,28<br />

Acquisti di materiali 33,97 18,64 25,39 29,33<br />

Salari 35,35 37,00 21,00 31,50<br />

Oneri previdenziali 6,22 7,38 3,69 5,54<br />

Stipendi 1,11 1,11 1,11 1,11<br />

Interessi sui capitali 1,36 0,83 0,89 2,12<br />

Totale 85,61 69,04 52,73 80,88<br />

Totale euro/t 42,80 34,52 30,37 40,44<br />

Trasporto euro/t 10,00<br />

Figura 2 - Andamento annuo dell’umidità relativa<br />

per essiccamento naturale.<br />

Tabella 2 - Confronto del PCI di diverse tipologie di biomasse (Fonte: www.crbnet.it)<br />

Tipologia<br />

di biomassa<br />

Produttività<br />

(t/haanno)<br />

Sostanza<br />

secca<br />

PCI<br />

(kJ/kg s.s.)<br />

Potatura di vite 2,0 55% 18.400<br />

Potatura<br />

di frutteto<br />

2,5 60% 18.400<br />

Potatura di olivo 2,1 60% 17.800<br />

Tabella 3 - Dati ottenuti dalle analisi delle vinacce per valutarne le proprietà<br />

energetiche come combustibile<br />

Figura 3 - Esempio di stoccaggio delle vinacce.<br />

Vinacce Campione Tal Quale Campione essiccato all’aria<br />

Umidità<br />

[%]<br />

Ceneri<br />

[%]<br />

H 2<br />

[%]<br />

PCI<br />

[kJ/kg]<br />

Umidità<br />

[%]<br />

Ceneri<br />

[%]<br />

H 2<br />

[%]<br />

PCI<br />

[kJ/kg]<br />

Valori medi 44,01 3,22 2,3 10.480 12,69 4,92 5,25 18.334<br />

L’indagine svolta e le<br />

caratteristiche della biomassa<br />

È stata svolta un’indagine, tra<br />

gli associati della cantina, per<br />

individuare l’impiego attuale<br />

delle potature e delle vinacce.<br />

Per quanto riguarda i tralci di<br />

potatura si è visto che la maggior<br />

parte degli agricoltori esegue<br />

uno smaltimento dei sarmenti<br />

con una semplice lavorazione<br />

con fresatrice finalizzata allo<br />

sminuzzamento e interramento<br />

della biomassa legnosa; in<br />

alcuni casi, è stato rilevato lo<br />

smaltimento tramite combustione<br />

dei residui a bordo campo.<br />

Sono stati valutati i costi di<br />

smaltimento dei sarmenti previa<br />

imballatura e trasporto presso<br />

la cantina per la successiva<br />

conversione energetica. I risultati<br />

delle analisi svolte vengono<br />

riassunti nella Tabella 1.<br />

Il periodo utile per il recupero dei<br />

tralci di potature è quantificato<br />

in 90 giorni con inizio subito<br />

dopo la conclusione delle<br />

operazioni di vendemmia.<br />

Dagli studi svolti è emerso che<br />

la quantità di potatura ricavabile<br />

da 1 ettaro è mediamente di<br />

circa 2 tonnellate. La Tabella 2<br />

sintetizza le rese energetiche<br />

dei tralci di potatura e di altra<br />

biomassa di origine agricola.<br />

n.2 maggio 2011<br />

45<br />

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BIOMASSA<br />

E AGRICOLTURA<br />

Si prevede di eseguire la<br />

raccolta dei tralci con delle<br />

rotoimballatrici di piccola taglia<br />

(Figura 1) in modo che queste<br />

possano passare agevolmente<br />

tra i filari con interfilare di 250<br />

cm. Il peso di ogni balla prodotta<br />

dalla macchina è variabile tra<br />

i 25 e i 40 kg. Lo stoccaggio<br />

verrà eseguito all’aria aperta in<br />

un piazzale opportunamente<br />

predisposto. L’essiccamento dei<br />

tralci, da uno studio dell’Università<br />

di Perugia, avviene per via<br />

naturale ed in un lasso di tempo<br />

molto rapido. L’andamento<br />

dell’umidità nell’arco di un anno<br />

è illustrato dalla Figura 2.<br />

Le vinacce, provenienti dal<br />

ciclo produttivo della cantina in<br />

genere destinate alla distillazione,<br />

sono pari mediamente al<br />

15% del quantitativo annuo<br />

di uva ammassata.<br />

Per quanto concerne quest’ultime<br />

sono state compiute delle<br />

analisi volte a esaminarne<br />

le proprietà energetiche<br />

dell’impiego come combustibile.<br />

I dati ottenuti sono elencati<br />

nella Tabella 3.<br />

Lo stoccaggio delle vinacce<br />

avverrà tramite una macchina<br />

insaccatrice che le insilerà<br />

in tunnel di polietilene come<br />

illustrato dalla Figura 3.<br />

L’utilizzazione dei sarmenti<br />

e delle vinacce quale<br />

combustibile in processi<br />

di conversione energetica<br />

costituisce ovviamente una<br />

fonte di rilascio di CO 2<br />

in<br />

atmosfera che è la stessa<br />

che la pianta assorbe nel<br />

proprio ciclo vegetativo.<br />

La tecnologia di conversione<br />

Tra le tecnologie per lo<br />

sfruttamento energetico delle<br />

biomasse legno-cellulosiche<br />

oggi disponibili sul mercato,<br />

la scelta è stata fatta tenendo<br />

conto dei seguenti criteri:<br />

- massimo sfruttamento<br />

dell’energia primaria disponibile;<br />

- semplicità d’installazione e<br />

conduzione dell’impianto:<br />

- affidabilità dell’impianto;<br />

- alto rendimento al variare<br />

delle condizioni operative.<br />

Al fine di poter rientrare<br />

nel regime agevolato della<br />

tariffa omnicomprensiva la<br />

taglia dell’impianto sarà di<br />

poco inferiore ad 1 MWe di<br />

potenza attiva installata.<br />

Per questa potenza, la<br />

tecnologia più adatta all’utilizzo<br />

della biomassa in questione<br />

è la combustione in caldaie a<br />

Figura 4 - Schema della soluzione impiantistica adottata.<br />

griglia mobile abbinata ad un<br />

turbogeneratore ad olio diatermico<br />

che permetterà di compiere un<br />

ciclo Rankine modificato (Oganic<br />

Rankine Cycle). Il circuito ad<br />

olio diatermico che alimenta<br />

il turbogeneratore (Figura 4),<br />

raggiunge temperature attorno<br />

ai 300 °C e riscalda tramite uno<br />

scambiatore un olio siliconico che<br />

compie il processo termodinamico<br />

azionando un’apposita turbina.<br />

Il rendimento elettrico medio<br />

è del 20%. Volendo installare<br />

una potenza elettrica di 999<br />

kW si avrà che la potenza<br />

termica che la caldaia dovrà<br />

generare, considerando i<br />

rendimenti, sarà di 5 MW.<br />

La camera di combustione è<br />

formata essenzialmente da un<br />

forno adiabatico dove opera<br />

una griglia a gradoni su cui<br />

avviene la combustione. I fumi<br />

caldi prodotti scambieranno<br />

con l’olio diatermico. Il controllo<br />

delle emissioni in atmosfera è<br />

garantito dalla presenza di un<br />

ciclone e di un filtro a maniche<br />

per l’abbattimento delle polveri<br />

sottili. La caldaia è dotata di un<br />

sistema di regolazione dell’aria<br />

comburente al fine di controllare<br />

le emissioni di NOx e di CO.<br />

Tutti i sistemi sono certificati per<br />

garantire il rispetto dei limiti di<br />

legge imposti dal testo unico in<br />

materia di ambiente. La caldaia<br />

brucerà vinaccia con un potere<br />

calorifico di 8.000 kJ/kg e umidità<br />

del 50% e potature con un potere<br />

calorifico di 15.500 kJ/kg con<br />

una umidità del 12%. Le vinacce<br />

particolarmente umide verranno<br />

Tabella 4 - Stima biomassa necessaria.<br />

Ore di funzionamento annue del gruppo ORC<br />

Potenza richiesta all'olio diatermico della caldaia<br />

al gruppo ORC<br />

7.500 h/anno<br />

4.862 kW<br />

Rendimento caldaia a olio diatermico 84%<br />

Vinacce disponibili<br />

Tralci stoccati dopo 2 mesi (umidità 12%)<br />

Portata oraria di biomassa (mix di tralci e<br />

potature)<br />

Portata giornaliera di biomassa<br />

Stima complessiva biomassa necessaria<br />

8.000 t<br />

5.272 t<br />

1.770 kg/h<br />

42.470 kg/giorno<br />

13.272 t/anno<br />

46 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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essiccate tramite un essiccatore<br />

a tamburo che impiegherà<br />

il calore residuo dei fumi.<br />

Da questi dati di PCI (Potere<br />

Calorifico Inferiore) è possibile<br />

stabile il quantitativo annuo<br />

di biomassa necessaria. La<br />

possibilità di cogenerare viene<br />

dal circuito di raffreddamento<br />

dell’olio diatermico che genera<br />

una potenza termica di 4 MW<br />

di acqua calda a 90 °C. Nel<br />

ciclo produttivo della cantina<br />

si riscontra una rilevante<br />

necessità di freddo (14 °C)<br />

per il processo di vinificazione<br />

che impegna frigoriferi per una<br />

potenza elettrica superiore a<br />

5 MW. Per soddisfare in parte<br />

questo fabbisogno di freddo<br />

verrà installato un frigorifero ad<br />

assorbimento a bromuro di litio<br />

alimentato dal calore del ciclo<br />

produttivo che sostituirà una<br />

potenza elettrica di circa 800 kW.<br />

Il calore che non potrà essere<br />

utilizzato verrà dissipato<br />

tramite appositi air cooler.<br />

Considerando che la Settesoli<br />

dispone mediamente di circa<br />

8.000 tonnellate di vinaccia,<br />

tenendo conto dei bilanci<br />

energetici dovuti alla produzione<br />

di energia, si ha che la quota<br />

parte di energia da produrre con i<br />

Figura 5 - Pay Back Time.<br />

tralci di potatura dovrà essere<br />

fornita da 5.272 tonnellate<br />

di tralci con un’umidità del<br />

12% (ottenuto dopo uno<br />

stoccaggio di 2 mesi).<br />

Nella Tabella 4 sono riportati,<br />

in sintesi, i principali dati<br />

per la determinazione del<br />

fabbisogno di vinaccia e tralci.<br />

Capitale da investire<br />

e ricavi<br />

I maggiori costi per la<br />

realizzazione dell’impianto<br />

provengono dall’acquisto di<br />

caldaia e turbogeneratore.<br />

La cantina acquisterà 5<br />

rotoimballatrici da mettere a<br />

disposizione dei soci che con<br />

mezzi propri si occuperanno<br />

di eseguire l’operazione di<br />

raccolta e consegna della<br />

biomassa. Le voci di costo<br />

sono elencate nella Tabella 5.<br />

La manutenzione annua,<br />

comprensiva di quella<br />

straordinaria fornita dalle ditte<br />

fornitrici, costerà circa 150.000<br />

euro. Sebbene l’impianto funzioni<br />

per gran parte del tempo in<br />

automatico e non abbia bisogno<br />

di personale specializzato (non<br />

sono richiesti caldaisti) è da<br />

prevedere un costo dovuto<br />

alla manodopera richiesta<br />

Tabella 5 - Descrizione dei costi.<br />

Descrizione<br />

Costo in euro<br />

Caldaia a olio diatermico comprensiva<br />

di movimentazione della biomassa e sistema<br />

2.000.000<br />

di trattamento fumi<br />

Turbogeneratore a olio (ORC) da 999 kWe 1.200.000<br />

Opere edili + rotoimballatrici 600.000<br />

Infrastrutturazione elettrica e connessione alla rete 200.000<br />

Collegamenti idraulici 300.000<br />

Air cooler 150.000<br />

Frigorifero ad assorbimento 350.000<br />

Progettazione e sicurezza 150.000<br />

Totale 4.950.000<br />

dalle operazioni dicarico<br />

della biomassa e di controllo<br />

dell’impianto pari a 100.000 euro.<br />

L’impianto immetterà in rete<br />

circa 7,5 MWh/anno di energia<br />

elettrica assorbendo una potenza<br />

elettrica per gli ausiliari di 100<br />

kW. Considerando la tariffa di<br />

vendita di 0,28 euro/kWh, il ricavo<br />

annuo della vendita dell’energia<br />

elettrica sarà pari a 2.100.000<br />

euro mentre per la potenza<br />

assorbita si provvederà con<br />

apposito contratto di fornitura.<br />

L’energia termica a disposizione<br />

servirà per la generazione di<br />

freddo, tramite il gruppo frigo,<br />

per il periodo della vinificazione<br />

di 130 giorni e garantirà un<br />

risparmio di 200.000000 euro/anno.<br />

Si è supposto che il capitale<br />

totale investito venga<br />

ammortizzato in un periodo<br />

di 15 anni. Il Tasso Interno di<br />

Rendimento è assai elevato<br />

evidenziando che la convenienza<br />

economica dell’investimento<br />

è largamente garantita e il<br />

tempo di ritorno del capitale<br />

investito è breve (Figura 5). Il<br />

beneficio netto medio annuo<br />

risulta elevato e una parte<br />

verrà riconosciuta ai soci che si<br />

saranno occupati della raccolta<br />

e del trasporto delle potature.<br />

Il progetto, che è in fase di<br />

realizzazione, ha dimostrato<br />

la convenienza a favore delle<br />

aziende agricole delle nuove<br />

agevolazioni. Importanti sono le<br />

ricadute ambientali in quanto ogni<br />

kWh prodotto da fonte rinnovabile<br />

comporta un risparmio di 642 g<br />

di CO 2<br />

. Per questo impianto le<br />

emissioni evitate risulterebbero<br />

pari a 4.815 t/anno. È da<br />

considerare il beneficio di<br />

immagine che l’azienda<br />

vitivinicola otterrà grazie alla<br />

valorizzazione energetica delle<br />

biomasse residue; immagine<br />

che costituirà un supporto per<br />

la valorizzazione commerciale<br />

dei vini e per l’accesso ai<br />

mercati internazionali.<br />

n.2 maggio 2011<br />

47<br />

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SOLUZIONI<br />

BIOMASSA<br />

EMISSIONI ZERO<br />

PER IL BIOENERGY<br />

PARKS DI BONDENO<br />

A Bondeno, in provincia di Ferrara, è in funzione il parco<br />

bioenergetico a biomassa agricola più grande in Italia:<br />

nove ettari di superficie, quattro impianti da 1 MWe,<br />

per un totale di 4 MWe di potenza installata che genereranno,<br />

ad emissione totale zero, energia in grado di alimentare quasi<br />

1.500 abitazioni ogni anno.<br />

Francesco Dattilo*<br />

Attenzione all’ambiente e incentivazione della produzione agricola<br />

sono gli obiettivi principali di Bioenergy Parks, ad iniziare dall’emissione<br />

nulla di CO 2<br />

in atmosfera, garantita dal meccanismo virtuoso<br />

che si viene a creare tra il funzionamento dei quattro impianti e il<br />

ciclo di crescita delle piante.<br />

Infatti l’anidride carbonica emessa dai motori endotermici equivale<br />

a quella assorbita dalle piante di cereali durante il loro ciclo di<br />

crescita, con un bilancio, appunto, di zero emissioni aggiuntive. Il<br />

secondo obiettivo è quello di incentivare e garantire la produzione<br />

agricola: i circa 2.000 soci aderenti a Capa Ferrara Scarl partecipano<br />

attraverso Holding Energia una quota di Bioenergy Parks. Un<br />

circolo virtuoso che garantirà non solo il coinvolgimento diretto dei<br />

coltivatori di zona ma offrirà loro il ritiro della merce per 15 anni ai<br />

prezzi fi ssati dal mercato dei cereali della Borsa di Bologna.<br />

Il parco è gestito da Bioenergy Parks, la società per azioni, con<br />

sede a Bologna, costituita nel giugno 2009 e la cui proprietà è detenuta<br />

al 50% da Intermedia Finance, società di partecipazioni strategiche,<br />

e per il rimanente 50% da Holding Energia.<br />

*Managing Director, Divisione Motori a Gas - Ge Power and Water.<br />

Nata da un’iniziativa di alcuni imprenditori della provincia di Ferrara<br />

- raggruppati in Holding Energia - e Intermedia Finance, Bioenergy<br />

Parks ha costruito il parco che è costituito da quattro centrali energetiche<br />

elettriche alimentate a biogas proveniente dalla digestione<br />

anaerobica di biomassa di origine agricola (mais, sorgo, triticale).<br />

Un investimento rilevante, 20 milioni di euro, che oltre alla fi nalità di<br />

fornire energia pulita aggiunge la forte valenza economico sociale<br />

dell’operazione, permettendo di dare all’agricoltura della zona una<br />

forte spinta economica.<br />

Ogni anno infatti verranno utilizzate circa 72.000 tonnellate di materia<br />

prima, proveniente da zone agricole distanti non più di 20 km<br />

dagli impianti per un coinvolgimento di circa 1.500 ettari di terreno.<br />

L’impianto di biogas<br />

Bioenergy Parks si è avvalso del know-how di CPL Concordia<br />

per la fornitura dei quattro impianti per la produzione di energia<br />

elettrica, basati su motori a gas Jenbacher di GE .<br />

Gli impianti sono composti da moduli di cogenerazione di potenza<br />

elettrica di 999 kWe e con una previsione di funzionamento di almeno<br />

8.500 ore all’anno.<br />

L’energia prodotta, pari a poco meno di 8,5 milioni di kWh, rappre-<br />

48 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Impianto biomasse a Bondeno.<br />

senta il consumo di 2.700 famiglie.<br />

Il biogas è preventivamente depurato in<br />

uno skid di crio-trattamento, mentre<br />

l’energia elettrica prodotta<br />

è elevata in media tensione<br />

e immessa nella rete elettrica<br />

di Enel.<br />

Il contributo di CPL nella realizzazione<br />

diretta delle linee<br />

elettriche di media tensione<br />

(costruzione in alternativa<br />

all’E nel) ha permesso di anticipare<br />

di 6 mesi l’entrata in<br />

funzione dell’impianto; alla<br />

multiutility modenese è stata<br />

inoltre affi data la gestione e<br />

manutenzione full service<br />

degli impianti per i prossimi 15 anni.<br />

Come si produce il biogas?<br />

La “digestione anaerobica” consiste in un processo biologico di fermentazione<br />

operato da microrganismi (i batteri metanigeni) che,<br />

in assenza di ossigeno, trasformano i carboidrati, le proteine e i<br />

lipidi (presenti nella biomassa introdotta nell’impianto) in metano e<br />

anidride carbonica.<br />

Il biogas così ottenuto è costituito per il 55% circa da metano e può<br />

alimentare in modo effi ciente sistemi di produzione combinata di<br />

energia termica ed elettrica come il motore a combustione interna<br />

di GE che equipaggia gli impianti di Bondeno.<br />

Lo sfruttamento energetico del biogas ha un bilancio nullo di CO 2<br />

in<br />

quanto l’anidride carbonica emessa con i gas di scarico eguaglia la<br />

quantità di CO 2<br />

assorbita.<br />

I sistemi di cogenerazione basati su motori GE inoltre impiegano in<br />

modo economico il calore da dissipare durante il funzionamento del<br />

motore per ottenere nell’impianto un rendimento effettivo superiore<br />

al 90%.<br />

All’interno di Bioenergy Parks sono utilizzati i motori Jenbacher di<br />

tipo JGS 320 GS-BL versione C25.<br />

Questo modello offre un rendimento estremamente elevato nel<br />

campo di potenza compreso tra 250 e 350 kW. Al robusto design e<br />

allo sviluppo di un motore progettato esclusivamente per applicazioni<br />

stazionarie, si deve un’eccellente durata dei componenti ed<br />

una vita utile di 60.000 ore di servizio prima della revisione generale.<br />

L’ottimizzazione dei componenti e lo sviluppo di un sistema di<br />

comando e controllo dedicato, rendono questo motore eccezionalmente<br />

affi dabile.<br />

La divisione GE dedicata ai motori a gas Jenbacher è uno dei principali<br />

produttori al mondo di motori alternativi a gas, gruppi elettrogeni<br />

autonomi e impianti di cogenerazione per la produzione di<br />

energia.<br />

È una delle poche società al mondo incentrata esclusivamente sulla<br />

tecnologia dei motori a gas.<br />

I motori Jenbacher variano in termini di potenza da 0,25 a 9,5 MW,<br />

sono progettati per il funzionamento fi sso e continuo e sono caratterizzati<br />

da rendimenti particolarmente elevati, basse emissioni,<br />

notevole durata ed elevata affi dabilità.<br />

Oltre al funzionamento a biogas da agricoltura, la tecnologia GE<br />

permette di smaltire altri gas nocivi per l’ambiente come i gas prodotti<br />

da discariche, da miniere di carbone, impianti chimici ed altre<br />

industrie.<br />

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Motore Jenbacher di tipo JGS 320.<br />

n.2 maggio 2011<br />

49<br />

<br />

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EFFICIENZA<br />

IL CONTATOREENERGETICA<br />

PIÙ QUALITÀ,<br />

SENZA SPRECHI<br />

Marco De Luca<br />

Il contenimento dei consumi<br />

energetici e la necessità di aumentare<br />

l’affidabilità hanno indotto Cogeide<br />

ad investire, con ITT Flygt, sulle<br />

soluzioni più innovative.<br />

“Massimo rispetto dei più rigidi parametri ambientali e attenzione a<br />

ridurre gli sprechi”. Giuliano Mansani, dell’uffi cio tecnico acque refl ue<br />

di Cogeide , sintetizza in poche parole la sua attività quotidiana.<br />

Del resto il bilancio della società di gestione dell’impianto di depurazione<br />

di Mozzanica, cui fanno capo 16 comuni della bassa bergamasca<br />

e un totale di 150.000 abitanti equivalenti, è gravato, ogni anno,<br />

da una bolletta energetica di 700.000 euro. Una voce che incide, in<br />

modo signifi cativo, sui bilanci aziendali.<br />

Per questa ragione, ulteriormente stimolata della compartecipazione<br />

dei privati alla gestione della struttura, l’attenzione al risparmio<br />

energetico fa parte della cultura aziendale. “Per una realtà di piccole<br />

dimensioni come la nostra - riprende Mansani - è però diffi cile investire<br />

in nuove tecnologie, la cui implementazione comporta spesso<br />

competenze specifi che e la necessità di effettuare test sofi sticati. Da<br />

qui l’idea di non mettere in competizione i fornitori solo sul prezzo,<br />

ma chiamandoli ad investire con noi nella ricerca di soluzioni sempre<br />

più effi caci ed effi cienti”.<br />

Emblematico il fatto che, già nel 2000, Cogeide fu una delle prime<br />

aziende in Italia ad utilizzare le pompe Flygt serie N, caratterizzate<br />

da una girante semiaperta, combinata con una speciale scanalatura<br />

della voluta, in grado di minimizzare il rischio di intasamento.<br />

Una tecnologia oggi di uso comune, ma allora innovativa. Proprio<br />

Flygt , la multinazionale specializzata nel pompaggio e trattamento<br />

della acque refl ue e potabili, è uno dei fornitori che, nel tempo,<br />

hanno instaurato un rapporto di stretta collaborazione con Cogeide.<br />

La condivisione delle competenze ha permesso al gestore di far decrescere<br />

progressivamente i propri consumi energetici, pur a fronte<br />

di un fl usso di liquami sostanzialmente costante ma, soprattutto,<br />

della necessità di rispettare parametri qualitativi delle acque refl ue<br />

sempre più rigorosi. Un’imposizione, quest’ultima, che comporta cicli<br />

di trattamento ripetuti e, quindi, impatta negativamente sui consumi<br />

energetici.<br />

Novità da provare<br />

“Tutti i fornitori presenti sul mercato sottopongono al nostro Ente cataloghi<br />

con nuove pompe, caratterizzate da consumi sempre minori<br />

ed elevata affi dabilità. La nostra esperienza, però, ci ha insegnato a<br />

diffi dare di queste proposte, soprattutto quando non supportate da<br />

riscontri tangibili”. Per questa ragione, nel corso degli anni, Cogeide<br />

ha installato i più svariati sistemi di misura, monitorando costantemente<br />

l’intero processo e, contemporaneamente, confrontando i risultati<br />

concreti con gli assorbimenti energetici.<br />

Partendo da dati certi, è possibile verifi care immediatamente l’effi -<br />

cienza di un sistema di pompaggio e, contemporaneamente, valutare<br />

il reale ritorno dell’investimento, utilizzando i risparmi per nuovi<br />

investimenti tecnologici.<br />

“Da tempo anche l’uffi cio acquisti di Cogeide non ragiona più in termini<br />

di costo d’acquisto, ma di TCO (Total Cost of Ownership - costo<br />

connesso all’intero ciclo di vita di una pompa), valutando anche i<br />

consumi energetici e gli interventi di manutenzione ordinaria e stra-<br />

50 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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ordinaria. Un’analisi di questo tipo, anche se complessa, ci ha permesso<br />

di dimostrare come la scelta di alcune pompe si sia ripagata<br />

in pochi mesi, consentendoci poi signifi cativi risparmi economici”.<br />

Una valutazione scientifi ca e obiettiva di tali parametri, però, è spesso<br />

diffi cile, soprattutto in fase progettuale. Per tale ragione Mansani<br />

ha chiesto ai propri fornitori di dimostrare, concretamente, le capacità<br />

delle proprie macchine. Una sfi da raccolta da Flygt che, in vasca<br />

prova, ha consentito ai tecnici della società di verifi care direttamente,<br />

attraverso una serie di simulazioni, le prestazioni delle proprie<br />

pompe.<br />

I tecnici di Flygt, inoltre, hanno collaborato, in fase di progettazione,<br />

all’individuazione delle soluzioni più adatte alle singole esigenze<br />

dell’impianto di Mozzanica, nel quale confl uiscono anche gli scarichi<br />

di alcune aziende fortemente inquinanti.<br />

Un occhio ai consumi...<br />

Uno dei processi caratterizzati da un elevato assorbimento di energia<br />

elettrica è la denitrifi cazione, che prevedere il continuo rimescolamento<br />

dei liquami per favorirne il contatto con l’ossigeno necessario<br />

all’ossidazione. Un processo per il quale, un decennio fa, era<br />

stato installato un mixer SR 4660-15 SJ da 10 kW. Una macchina<br />

che, nelle settimane scorse, ha lasciato spazio a un innovativo mixer<br />

a banana SR4410 da soli 2,3 kW, la cui applicazione è stata studiata<br />

proprio in collaborazione con i tecnici Flygt. Grazie all’innovativo<br />

profi lo delle pale, la soluzione è in grado di assicurare la corretta<br />

movimentazione dei liquami, contenuti in una vasca da 800 m 3 , pur<br />

ruotando lentamente. Una caratteristica che consente di ridurre del<br />

75% i consumi energetici e, contemporaneamente, velocizzare il<br />

processo.<br />

Il tutto senza dimenticare che, proprio perché i parametri di legge<br />

sono sempre più rigorosi, l’impiego delle soluzioni tradizionali avrebbe<br />

comportato un incremento dei consumi energetici. Una situazione<br />

che, oltre a far aumentare i costi in bolletta, avrebbe imposto il potenziamento<br />

delle linee elettriche.<br />

Al contrario l’utilizzo di macchine equipaggiate da profi li idraulici e<br />

motori sempre più effi cienti sta invertendo il trend. A questo si aggiunge<br />

l’impiego di inverter che, ottimizzando la velocità di rotazione<br />

in funzione delle effettive esigenze di processo, consentono di contenere<br />

i consumi stessi e, contemporaneamente aumentare la vita<br />

utile degli impianti.<br />

… e uno alla continuità<br />

L’attenzione ai consumi energetici rappresenta uno dei parametri di<br />

scelta per Cogeide. Ma è altrettanto importante garantire la continuità<br />

di servizio, soprattutto in considerazione del fatto che l’azienda<br />

deve gestire l’intera rete di adduzione. I liquami, in alcuni casi, percorrono<br />

anche decine di chilometri prima di raggiungere il depuratore.<br />

Lungo questo percorso sono state installate decine di pompe di<br />

sollevamento. Quest’ultime vengono spesso raggiunte dagli oggetti<br />

più disparati che, attraverso la rete fognaria, vanno a intasare proprio<br />

le apparecchiature. “Quando un oggetto estraneo penetra in una<br />

pompa può incastrarsi all’interno del sistema, provocandone l’arresto.<br />

In questa situazione è necessario intervenire in tempi rapidi, in<br />

alcuni casi interrompendo anche il traffi co veicolare, con disagi che<br />

si ripercuotono persino sulla rete viaria della zona”.<br />

I responsabili di Cogeide chiedono ai fornitori di investire insieme nell’innovazione.<br />

I mix a banana SR4410 hanno ridotto del 75% i consumi energetici.<br />

In apertura: l’impianto di Mozzanica.<br />

Tutte situazioni, impreviste e imprevedibili, che, oltre a incidere sulla<br />

qualità del servizio, inducono costosi interventi in emergenza. Da<br />

qui la necessità di identifi care, sul mercato, soluzioni in grado di<br />

tollerare anche la presenza di corpi estranei, tipicamente stracci o<br />

altro abbigliamento, che possono impedire il corretto funzionamento<br />

del sistema di sollevamento. La risposta a questa esigenza arriva<br />

dalle pompe sommergibili inintasabili Flygt serie N. Apparecchiature<br />

che, come spiega Mansani, stanno progressivamente sostituendo<br />

le pompe di sollevamento tradizionali installate nelle località nevralgiche<br />

dal punto di vista viabilistico. “Nei punti più nevralgici della<br />

rete sono state installate le nuove pompe N Chopper Flygt, dotate di<br />

dispositivo di taglio, che riescono a pompare praticamente tutti i corsi<br />

solidi presenti in fognatura, con una notevole resistenza all’usura<br />

delle giranti. Per le pompe più piccole, l’ultima novità adottata da Cogeide<br />

sono le pompe Flygt con girante N adattative. In queste nuove<br />

versioni la girante è costruita in modo da consentire il passaggio di<br />

eventuali oggetti, tipico il caso di stracci, collant o slip, che potrebbero<br />

bloccarne il funzionamento. Il sistema, infatti, viene defi nito “adattativo”<br />

poiché, in presenza di un corpo estraneo, la girante stessa si<br />

solleva leggermente, consentendone il passaggio senza provocare<br />

interruzione del servizio, per poi tornare prontamente nella posizione<br />

iniziale ripristinando le condizioni di funzionamento ottimale.<br />

Sempre efficienti<br />

L’impiego delle pompe inintasabili, dove applicate, ha consentito a<br />

Cogeide di eliminare quasi completamente gli interventi di emergen-<br />

n.2 maggio 2011<br />

51<br />

<br />

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IL CONTATORE<br />

La tempestività del supporto è determinante per garantire il livello del servizio.<br />

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za, con intuibili vantaggi economici e organizzativi. Anche scegliendo<br />

le soluzioni migliori e più affi dabili, “nel tempo, qualunque macchina<br />

va incontro ad usura e richiede un’adeguata manutenzione per<br />

continuare a funzionare al massimo dell’effi cienza”. Anche in questo<br />

frangente, però, una corretta scelta delle soluzioni si rivela vincente.<br />

Per Cogeide “l’affi dabilità nel tempo rappresenta da sempre una<br />

peculiarità di Flygt”.<br />

Lo dimostra il fatto che l’ultima pompa NP 3300.180, sostituita lo<br />

scorso anno, aveva all’attivo 57.000 ore di lavoro e, dopo essere<br />

stata rimossa dalla propria sede, è stata riutilizzata in un’altra applicazione.<br />

Un risultato emblematico dell’affi dabilità dei prodotti Flygt, come<br />

spiega Mansani: “La tecnologia sta progressivamente aiutando il<br />

mercato a ottimizzare l’affi dabilità. Lo dimostrano i diffusori Hard Iron<br />

di Flygt che, essendo ricoperti da uno strato in ghisa ad alto tenore di<br />

cromo, aumentano sensibilmente la durata dell’idraulica soprattutto<br />

in presenza di elevate quantità di sabbia sospesa”.<br />

Maggior durata e minor manutenzione si trasformano, automaticamente,<br />

in minori costi, ma non evitano del tutto la possibilità del verifi<br />

carsi di un guasto. Una situazione in cui si apprezzano ulteriormente<br />

le reali capacità del fornitore nel supportare l’operatività anche a<br />

fronte di eventi inattesi. Signifi cativo quanto accaduto lo scorso febbraio<br />

quando, a causa del guasto di alcuni componenti in una delle<br />

zone prive di by pass, sarebbe stato necessario interrompere l’intero<br />

processo di depurazione, con signifi cative ricadute ambientali. “È invece<br />

stato suffi ciente contattare telefonicamente il nostro referente<br />

- conclude Mansani - per vederci consegnare, nell’arco di poche ore,<br />

una serie di pompe fornite dal servizio di noleggio di Flygt, con le<br />

quali è stato creato rapidamente un percorso alternativo”.<br />

Un’emblematica dimostrazione di come, accanto al risparmio e all’affi<br />

dabilità, il mercato apprezzi sempre più la capacità di un fornitore<br />

di essere davvero vicino al proprio cliente, investendo insieme in<br />

progetti sempre più sofi sticati e attenti alle esigenze ambientali.<br />

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FOCUS<br />

MEMBRANE<br />

Membrane<br />

nel trattamento<br />

dell’acqua potabile<br />

Possibilità attuali d’impiego<br />

Molto diffusi per il trattamento delle<br />

acque reflue, i processi a membrana per<br />

il trattamento delle acque potabili hanno<br />

registrato una notevole crescita negli ultimi<br />

anni. Compattezza, semplicità di gestione<br />

degli impianti e basso impatto ambientale<br />

sono i principali vantaggi di questa tecnologia.<br />

L’elevato costo, però, ne limita ancora l’uso per<br />

la produzione di acqua potabile.<br />

Paolo Berbenni*, Giordano Currò*<br />

*Politecnico di Milano, Diiar, Sezione Ambientale<br />

I processi a membrana<br />

sono oggi ampiamente<br />

utilizzati in numerosi<br />

settori (farmaceutico,<br />

agroalimentare, chimico,<br />

trattamento acque<br />

ecc.), in molti dei quali<br />

rappresentano una<br />

scelta tecnologica<br />

ormai consolidata e<br />

standardizzata.<br />

L’ampia diffusione di questa<br />

tecnologia, testimoniata<br />

dal continuo aumento degli<br />

investimenti nonché dalla<br />

deposizione di migliaia di<br />

brevetti internazionali e<br />

da altrettante installazioni<br />

industriali in tutto il mondo,<br />

è dovuta soprattutto alle forti<br />

innovazioni introdotte negli<br />

ultimi vent’anni (Figura 1).<br />

Nell’ambito del trattamento<br />

dell’acqua potabile gli ultimi<br />

anni sono stati caratterizzati<br />

da una grandissima crescita<br />

del mercato delle membrane<br />

a livello mondiale, tuttavia<br />

il loro utilizzo non è ancora<br />

così diffuso come negli<br />

altri settori. Il principale<br />

fattore limitante è dato<br />

n. 2 maggio 2011<br />

55<br />

<br />

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FOCUS<br />

Figura 1 - Il mercato mondiale delle membrane a partire dal 2000 e previsto al 2015.<br />

dall’elevato costo della<br />

tecnologia, tale per cui risulta<br />

ancora poco conveniente<br />

investire grandi capitali per<br />

produrre un bene a basso<br />

costo come l’acqua potabile.<br />

Materiali<br />

I produttori sono oggigiorno<br />

in grado di offrire una<br />

vasta scelta in termini di<br />

materiali costituenti le<br />

membrane. Tali materiali si<br />

differenziano per proprietà<br />

chimiche e meccaniche,<br />

quali per esempio resistenza<br />

meccanica, massima<br />

pressione ammissibile,<br />

tolleranza ad agenti ossidanti,<br />

range operativo di pH. Nel<br />

corso degli anni sono stati<br />

sviluppati molti materiali<br />

differenti ma una svolta<br />

alla ricerca si è avuta con<br />

la creazione di membrane<br />

polimeriche, originate dalla<br />

sovrapposizione di diversi fi lm<br />

sottili di materiali polimerici.<br />

I polimeri utilizzati nella<br />

fabbricazione delle membrane<br />

sono generalmente<br />

idrofobi e ciò comporta<br />

un’elevata sensibilità<br />

circa il loro trattenimento<br />

di sostanze organiche<br />

promotrici di fouling.<br />

Le membrane filtranti di<br />

ogni forma e composizione<br />

vengono commercializzate<br />

sia come impianti completi a<br />

membrana sia come singola<br />

unità fi ltrante, generalmente<br />

indicata come modulo.<br />

I principali vantaggi<br />

della modularità sono la<br />

compattezza impiantistica<br />

che ne deriva, ottenendo<br />

impianti di dimensioni<br />

notevolmente inferiori<br />

rispetto a quelli tradizionali,<br />

e la semplifi cazione nella<br />

gestione dell’impianto stesso.<br />

Ci sono quattro principali<br />

tipi di moduli: plate-andframe<br />

(piano, rapporto<br />

superfi cie fi ltrante/volume<br />

100÷400 m 2 /m 3 ), tubolare<br />

(102÷103 m 2 /m 3 ), a spirale<br />

(800÷1.000 m 2 /m 3 ) e a fi bre<br />

cave (103÷105 m 2 /m 3 ).<br />

Nel campo delle acque<br />

potabili i moduli più utilizzati<br />

sono quello a spirale e quello<br />

a fi bre cave. In particolare,<br />

le membrane per osmosi<br />

inversa vengono tipicamente<br />

prodotte e commercializzate<br />

in moduli a spirale, mentre<br />

quelle per ultrafiltrazione<br />

e microfi ltrazione sfruttano<br />

la confi gurazione a fi bre<br />

cave (Figura 2).<br />

Il principale vantaggio<br />

dell’utilizzo dei moduli a<br />

spirale per l’osmosi inversa<br />

sta nella loro resistenza a<br />

Foto. Logisticon Water Treatment<br />

elevate pressioni di<br />

esercizio, garantita<br />

dall’alta densità di<br />

assemblaggio. Per<br />

quanto riguarda gli<br />

aspetti positivi dei<br />

moduli a fi bre cave,<br />

riguardano in primo<br />

luogo l’elevato rapporto<br />

superfi cie fi ltrante/volume; in<br />

secondo luogo garantiscono<br />

un’ottima fl essibilità di utilizzo<br />

in quanto è possibile operare<br />

sia con fl usso dall’esterno<br />

verso l’interno (“shell-side”)<br />

sia viceversa (“bore-side”),<br />

permettendo così un<br />

frequente controlavaggio<br />

per pulire la membrana.<br />

Applicazioni<br />

In linea generale esistono<br />

due differenti configurazioni<br />

operative: fi ltrazione “deadend”<br />

e fi ltrazione “cross-fl ow”.<br />

La prima, tecnicamente più<br />

semplice, prevede che la<br />

soluzione in ingresso fl uisca<br />

perpendicolarmente alla<br />

superfi cie della membrana.<br />

In questo modo il retentato<br />

si accumula su di essa<br />

formando un fi lm sottile che<br />

deve essere periodicamente<br />

rimosso per garantire il<br />

funzionamento del sistema.<br />

La seconda tecnica si<br />

basa invece sul passaggio<br />

della soluzione di alimento<br />

tangenzialmente alla<br />

superfi cie della membrana.<br />

La complessità maggiore<br />

rispetto all’altro metodo<br />

sta nel conferire la corretta<br />

velocità al fl usso di alimento<br />

affi nché le particelle che non<br />

attraversano la membrana<br />

non si accumulino su di essa<br />

ma vengano trasportate dal<br />

fl usso stesso formando così<br />

il concentrato. Il vantaggio<br />

rispetto al metodo dead-end<br />

sta nel fatto che la fi ltrazione<br />

può avvenire in maniera<br />

continuativa, senza dover<br />

interrompere il processo<br />

per rimuovere il fi lm dalla<br />

superfi cie della membrana.<br />

Le tecnologie più usate nel<br />

settore della potabilizzazione<br />

sono la microfi ltrazione<br />

(MF), l’ultrafi ltrazione (UF) e<br />

l’osmosi inversa (OI). Come<br />

ogni processo a membrana, è<br />

necessario applicare specifi ci<br />

pretrattamenti all’alimento,<br />

volti essenzialmente<br />

alla rimozione dei solidi<br />

56 n. 2 maggio 2011<br />

<br />

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MEMBRANE<br />

sospesi grossolani<br />

(fi ltrazione convenzionale,<br />

chiarifl occulazione) piuttosto<br />

che delle sostanze organiche<br />

(ossidazione, adsorbimento).<br />

Le membrane MF sono<br />

solitamente caratterizzate da<br />

una struttura microporosa<br />

simmetrica con pori di<br />

dimensioni variabili in<br />

un range 0,05÷10 μm.<br />

La separazione è di tipo<br />

puramente fi sico (permeano<br />

solo le molecole con diametro<br />

Tabella 1 - I processi a membrana più comuni con le relative<br />

caratteristiche e finalità.<br />

Tipo di processo<br />

Microfi ltrazione<br />

Ultrafi ltrazione<br />

Osmosi Inversa<br />

Elettrodialisi<br />

Molecolar Weight<br />

Cut-Off (Mwco)<br />

0,05-10 mm<br />

(>50.000 Da)<br />

1-100 nm<br />

(2.000-8.000 Da)<br />

0,1-1 nm<br />

(anche


FOCUS<br />

e gestione di impianto.<br />

I problemi di maggiore<br />

rilevanza sono lo smaltimento<br />

del concentrato e il fenomeno<br />

denominato “fouling”.<br />

Trattamento del concentrato<br />

I sistemi a membrana,<br />

in particolare quelli OI,<br />

producono un retentato<br />

da due a sei volte più<br />

concentrato rispetto<br />

all’alimento, in funzione della<br />

qualità dell’acqua grezza<br />

e del fattore di recupero.<br />

Per quanto riguarda il pH,<br />

il concentrato ha un valore<br />

generalmente elevato per<br />

la presenza di carbonati.<br />

Si sono individuate le<br />

seguenti possibili opzioni<br />

di smaltimento o riuso<br />

del concentrato:<br />

- scarico in acque superfi ciali;<br />

- scarico in un impianto di<br />

trattamento di acque refl ue;<br />

- immissione in profondità<br />

(300÷2.400 m);<br />

- stagni di evaporazione<br />

(per volumi ridotti);<br />

- scarico sul terreno (pericolo<br />

inquinamento falda);<br />

- altri metodi (riutilizzo come<br />

acqua di raffreddamento,<br />

per fontane pubbliche, per<br />

acque antincendio ecc.);<br />

Allo stato attuale i sistemi<br />

utilizzati sono lo scarico<br />

a mare per gli impianti di<br />

dissalazione e il recapito in<br />

fognatura, facendo particolare<br />

attenzione all’eventuale<br />

presenza di sostanze tossiche<br />

per la biomassa batterica<br />

presente nell’impianto di<br />

trattamento acque refl ue.<br />

Il fouling<br />

Con il termine “fouling” si<br />

intende un imbrattamento<br />

generalmente irreversibile<br />

della membrana che può<br />

essere di varia natura, mentre<br />

il termine “foulant” ne indica<br />

gli agenti responsabili. In linea<br />

generale tale fenomeno ha<br />

come diretta conseguenza<br />

una diminuzione del<br />

fl usso di permeato dovuta<br />

all’aumento della resistenza<br />

alla fi ltrazione, che avviene<br />

rapidamente nei primi minuti<br />

di funzionamento e poi più<br />

lentamente. La natura ed<br />

il livello dello sporcamento<br />

sono fortemente infl uenzati<br />

dalle caratteristiche chimicofi<br />

siche della membrana<br />

e dei soluti, nonché dalle<br />

interazioni soluto-soluto<br />

e soluto-membrana.<br />

Le sostanze responsabili del<br />

fouling sono essenzialmente:<br />

materiale particolato<br />

e colloidale (fouling<br />

colloidale), agenti di origine<br />

organica e biologica quali<br />

microrganismi e sottoprodotti<br />

del metabolismo batterico<br />

(biofouling), precipitati di sali<br />

scarsamente solubili come<br />

carbonato e solfato di calcio,<br />

idrossidi metallici (come gli<br />

idrossidi di Fe, Mn e Al) che<br />

portano alle incrostazioni<br />

(scaling), nonché sostanze<br />

organiche quali acidi umici e<br />

fulvici, proteine e polisaccaridi<br />

(fouling organico).<br />

La pulizia della membrana<br />

permette di rimuovere il<br />

materiale accumulatosi sulla<br />

sua superfi cie e nel corpo,<br />

così da restaurare il fl usso<br />

di processo iniziale. È noto<br />

che è meglio effettuare la<br />

pulizia di frequente, in modo<br />

da prevenire ogni possibile<br />

prematuro danneggiamento<br />

irreversibile da fouling.<br />

I metodi di pulizia più<br />

utilizzati sono: controlavaggio<br />

semplice (BW “backwash”),<br />

con aggiunta di aria (AEB<br />

“air-enhanced backwash”) o<br />

con aggiunta di agenti chimici<br />

(CEB “chemical-enhanced<br />

backwash”) e pulizia completa<br />

(CIP “cleaning in-place”).<br />

Il controlavaggio consiste<br />

Foto: Tianjin Tiangao<br />

nell’inversione periodica del<br />

fl usso transmembrana ed<br />

il permeato viene pompato<br />

verso il canale di alimento;<br />

in questo modo vengono<br />

eliminati gli agenti sporcanti<br />

fi no a quel momento<br />

depositatisi, per poi estrarli dal<br />

sistema prima di riprendere<br />

il normale fl usso di esercizio.<br />

Le pressioni di controlavaggio<br />

sono maggiori (1÷10 bar)<br />

rispetto alla pressione di<br />

esercizio e la pulizia viene<br />

effettuata per alcuni secondi<br />

al raggiungimento di un limite<br />

prestabilito di differenza di<br />

pressione transmembrana. I<br />

controlavaggi con aggiunta<br />

di aria o di agenti chimici<br />

sono impiegati qualora il<br />

controlavaggio semplice non<br />

sia suffi ciente. La pulizia<br />

completa delle membrane<br />

viene invece effettuata<br />

utilizzando soluzioni<br />

detergenti di varia natura.<br />

In conclusione, sulla base<br />

degli elementi presi in<br />

considerazione, i processi<br />

a membrana risultano<br />

molto interessanti per il<br />

trattamento delle acque<br />

destinate al consumo<br />

umano, sia superfi ciali sia<br />

sotterranee. I vantaggi sono<br />

legati alla compattezza ed<br />

alla semplicità di gestione<br />

degli impianti (modularità)<br />

nonché al minor impatto<br />

ambientale che ne deriva.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

K.V. Peinemann, S. Pereira<br />

Nunes, “Membranes for<br />

water treatment - volume<br />

4”, Wiley-VCH Verlag<br />

GmbH, Weinheim, 2010.<br />

M. Pizzichini et al., “Le<br />

tecnologie separative<br />

mediante membrana”,<br />

ENEA, 2009.<br />

R.W. Baker, “Membrane<br />

technology and<br />

applications”, Wiley-<br />

VCH Verlag GmbH,<br />

Weinheim, 2004.<br />

58 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Raffreddamento della palettatura statorica di una turbina:<br />

distribuzione di temperatura e degli stress di von Mises nelle zone<br />

di saldatura laterali.<br />

Capture the Concept.<br />

Simuli fedelmente le prestazioni dei suoi prodotti con COMSOL Multiphysics®,<br />

il software dall’usabilità eccezionale capace di includere tutti i fenomeni fisici<br />

presenti nel mondo reale. L’approccio COMSOL alla multifisica porta a risultati<br />

importanti e tangibili come la riduzione dei tempi di sviluppo e il supporto<br />

all’innovazione continua di prodotto e di processo.<br />

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IL CONTAGOCCE<br />

RICICLO, RECUPERO<br />

E RIUTILIZZO<br />

DELLE ACQUE<br />

La necessità di riutilizzare le acque di scarico per la<br />

conservazione e la valorizzazione degli equilibri ambientali,<br />

imposto anche dagli elevati costi per il trattamento delle<br />

acque reflue e potabili e dalle sempre più severe norme<br />

ambientali, ha determinato la nascita di un mercato in<br />

continua espansione.<br />

Raffaella Monconi*<br />

L’acqua da sempre rappresenta una risorsa talmente preziosa e rara<br />

che la sfida per tutti noi è diventato ormai il suo corretto utilizzo. Essa è<br />

presente in ogni attività dell’uomo: nell’agricoltura (irrigazione e coltivazione),<br />

nell’industria (cicli di lavorazione o processi di raffreddamento<br />

e lavaggio degli impianti), nel tempo libero (piscine), nell’alimentazione<br />

(lavaggio e cottura dei cibi, bevande) e nell’igiene personale e della<br />

casa (lavaggio auto, annaffiatura fiori e giardini). Negli ultimi anni le<br />

emergenze idriche e i fenomeni di siccità registrati hanno dimostrato<br />

che l’acqua è un bene limitato e come tale va tutelato e risparmiato.<br />

Questa nuova sensibilità, supportata dalle strette norme giuridiche che<br />

ne vincolano lo smaltimento nei corpi idrici superficiali o sotterranei, ha<br />

portato le industrie e le municipalità alla scelta sempre più frequente<br />

di utilizzare tecnologie e processi specifici che consentano il recupero<br />

ed il riutilizzo delle acque reflue depurate. Capita così che sempre<br />

più spesso le acque depurate siano utilizzate nell’irrigazione di colture<br />

destinate alla produzione di alimenti per il consumo umano e animale,<br />

o nel lavaggio delle strade o nelle reti duali di adduzione per impianti<br />

di scarico nei servizi igienici, o ancora come acqua antincendio, acqua<br />

di processo, acqua di lavaggio o per i cicli termici dei processi<br />

industriali là dove non è previsto un contatto diretto tra le acque reflue<br />

recuperate e gli alimenti o i prodotti farmaceutici o cosmetici. Industry<br />

Solutions, divisione di Siemens , opera nel campo del trattamento<br />

delle acque con prodotti specifici, soluzioni tecnologiche integrate e<br />

servizi per il trattamento e la gestione dell’intero ciclo dell’acqua. Le<br />

forti competenze, derivate da esperienze decennali negli Stati Uniti e in<br />

Europa, hanno permesso a Siemens di raggiungere una posizione di<br />

primo piano nel mercato sia nazionale sia internazionale, grazie anche<br />

a un Centro di Competenza Europeo, localizzato a Casteggio (Pavia)<br />

e specializzato nel trattamento delle acque reflue e dei fanghi, e alla<br />

collaborazione con importanti istituti universitari italiani.<br />

Membrane MBR<br />

Per quello che riguarda la tecnologia a membrane, Siemens Industry<br />

Solutions produce non solo membrane a fibra cava in versione MBR<br />

(Membrane Bio Reactors) ma anche per i trattamenti terziari delle acque<br />

di scarico e di potabilizzazione. Le membrane MBR sono state<br />

espressamente studiate per garantire i risultati richiesti e nello stesso<br />

tempo per fornire la massima flessibilità e semplicità di funzionamento.<br />

Grazie all’utilizzo di questa tecnologia è possibile ridurre drasticamente<br />

i volumi richiesti dal comparto biologico raggiungendo nello stesso<br />

tempo concentrazioni di MLSS dell’ordine di 10 g/l, e ottenere una qualità<br />

delle acque sensibilmente superiore rispetto alle tecnologie tradizionali<br />

e a quanto richiesto dalla legislazione per il riuso delle acque.<br />

Sono inoltre previste meno fasi di depurazione rispetto a un impianto<br />

a fanghi attivi tradizionale in quanto non sono necessari né la fase di<br />

sedimentazione finale, né trattamenti terziari (filtrazione, disinfezione).<br />

Membrane MOS<br />

Cuore della tecnologia a membrane Siemens è il MOS (Membrane<br />

Operating System) progettato specificamente come sezione separata<br />

per ottimizzare l’ambiente operativo delle membrane e del comparto<br />

biologico. L’applicazione di una leggera depressione ai moduli delle<br />

membrane permette il passaggio dell’acqua attraverso le stesse e grazie<br />

al processo di “filtrazione”, che avviene attraverso le pareti delle<br />

fibre, la qualità dell’acqua (permeato) prodotta e inviata alle fasi successive<br />

e/o allo scarico è molto elevata.<br />

*Responsabile Marketing Industry Solutions di Siemens Italia.<br />

60 n.2 maggio 2011<br />

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d.6<br />

6<br />

c om<br />

6d<br />

o<br />

Membrane Memcor<br />

Nel campo dei trattamenti terziari, Siemens è in grado di offrire le<br />

membrane di ultrafiltrazione Memcor, che da oltre 25 anni produce e<br />

commercializza sistemi per la filtrazione/riuso delle acque di scarico<br />

e per i trattamenti di potabilizzazione. Le membrane di ultrafiltrazione<br />

sono disponibili in configurazione sia sommersa “CS” sia pressurizzata<br />

“CP”. Il sistema a configurazione pressurizzata CP è basato sulla tecnologia<br />

di ultrafiltrazione con membrane a fibra cava, contenute in speciali<br />

cartucce pressurizzate. Il moto di filtrazione avviene dall’esterno<br />

verso l’interno delle fibre, i solidi sono quindi trattenuti sulla superficie<br />

esterna delle membrane. Il sistema è progettato in maniera modulare<br />

per garantire la massima flessibilità e facilità di espansione. Nel sistema<br />

a configurazione sommersa CS l’acqua viene filtrata tramite una<br />

lieve depressione applicata alle fibre per generare un moto di filtrazione<br />

dall’esterno verso l’interno. Entrambe le versioni consentono di<br />

ottenere un’elevata ed efficiente rimozione dei solidi (trattenuti sulla<br />

superficie esterna delle fibre) dalle acque filtrate (permeato) e quindi<br />

elevate qualità delle acque trattate con minimi ingombri e ridotti consumi<br />

energetici. Inoltre sono facilmente inseribili in impianti già esistenti<br />

con garanzia dei risultati richiesti, sono assolutamente flessibili e semplici<br />

da utilizzare. Le acque prodotte, di qualità estremamente elevata,<br />

hanno caratteristiche tali da consentire il riutilizzo e la “chiusura”<br />

dei cicli d’impiego. Le altre tecnologie ad alta efficienza di filtrazione<br />

includono il filtro a dischi “SDF”, che utilizza un innovativo pannello<br />

“plissettato” brevettato la cui superficie filtrante è del 40% superiore<br />

rispetto a qualsiasi altro pannello tradizionale a superficie piana, e i filtri<br />

automatici a gravità “ASF”, con letto di sabbia o sabbia e antracite.<br />

Il caso di Pornic in Francia<br />

Recentemente, Siemens ha fornito un sistema di ultrafiltrazione con<br />

tecnologia a membrane MBR nell’ambito dei lavori di adeguamento e<br />

potenziamento dell’impianto di depurazione del comune di Pornic, località<br />

balneare francese posta sulla costa Atlantica. L’impianto ha una<br />

capacità nominale pari a circa 23.000 abitanti equivalenti durante il periodo<br />

invernale e di circa 50.000 durante il periodo estivo. La fornitura<br />

Siemens è costituita dalle membrane di ultrafiltrazione a fibra cava in<br />

grado di trattare una portata massima di 350 m 3 /h su tre linee indipendenti.<br />

L’impianto è stato positivamente collaudato e avviato garantendo<br />

un’ottima integrazione con il processo esistente che ha consentito<br />

l’utilizzo della maggior parte dei comparti esistenti riducendo al minimo<br />

la realizzazione di nuove opere edili. Inoltre le acque reflue depurate<br />

vengono riutilizzate per l’irrigazione di campi da golf e di spazi verdi.<br />

www.siemens.it<br />

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6-petals<br />

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rupture 6disc<br />

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direct + reverse<br />

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scored<br />

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ASK 6<br />

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WHY? 6<br />

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n.2 maggio 2011 61<br />

100% Italian<br />

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IL CONTAGOCCE<br />

DEPURAZIONE<br />

OTTIMALE DEI REFLUI<br />

PER USI IRRIGUI<br />

Per sopperire alla sempre maggior richiesta<br />

idrica del turismo, nell’isola di Tenerife i campi<br />

devono essere irrigati con i reflui depurati,<br />

provenienti dagli scarichi locali. La soluzione<br />

offerta da GE ha permesso di ridurre l’elevata<br />

salinità di questa acqua rendendola idonea<br />

allo scopo finale.<br />

Alessandro Monti*<br />

L'arcipelago spagnolo delle Canarie è costituito da sette isole<br />

vulcaniche la cui economia si basa fortemente sul turismo e<br />

sull'agricoltura. Il rapido aumento della richiesta idrica comporta<br />

limiti di tipo quantitativo e qualitativo alla disponibilità di acqua<br />

dolce destinabile all'irrigazione dei campi da golf e delle coltivazioni<br />

particolarmente rilevanti per le economie delle isole come ad<br />

esempio quella delle banane.<br />

In quest'ultimo caso, in particolare, la fonte di irrigazione era costituita<br />

dall'acqua depurata dagli impianti di trattamento degli scarichi locali,<br />

ma il tasso di salinità, inclusi sodio e cloruro, risultava troppo elevato<br />

e richiedeva un successivo procedimento di desalinizzazione.<br />

Balten, società di Cabildo Insular, cooperativa agricola dell’ente locale<br />

dell’isola di Tenerife, si è rivolta a GE Water & Process Technologies<br />

per migliorare la qualità degli effl uenti municipali di diverse località<br />

delle isole e poterli così utilizzare nell’irrigazione dei campi.<br />

Per le attività di desalinizzazione sono state prese in considerazione<br />

soluzioni alternative come l'elettrodialisi inversa (EDR) e l'osmosi<br />

inversa (RO). Considerata una presenza di silice pari a 55 mg/l tipica<br />

delle acque di isole vulcaniche come le Canarie, l'elettrodialisi inversa<br />

è stata selezionata quale migliore tecnologia utilizzabile in quanto<br />

capace di raggiungere livelli di recupero idrico sostanzialmente più<br />

*Commercial Leader, Municipal Sales – Italy, GE Water & Process<br />

Technologies<br />

Soluzioni per elettrodialisi<br />

inversa<br />

I sistemi di GE rimuovono dal 40 al 90% dei solidi complessivamente<br />

dissolti, conseguendo un recupero dell’acqua fino al 94%. Le<br />

colonne responsabili del processo EDR godono di una lunga<br />

vita operativa e possono essere manualmente staccati, puliti e<br />

riutilizzati.<br />

Questi sistemi possono trattare elevate quantità di silice – fino a<br />

140 ppm – riducendo l’impiego di sostanze chimiche e i costi di<br />

gestione. Le nostre membrane presentano un’ottima resistenza<br />

alle sostanze disinfettanti e possono operare stabilmente con una<br />

concentrazione media di cloro fino a 0,5 mg/l e 25-50 mg/l durante i<br />

picchi.<br />

elevati rispetto all'osmosi, che non rigetta né concentra la silice. Il<br />

processo EDR presenta inoltre minori requisiti di pretrattamento e<br />

ha già registrato numerosi casi di successo nella desalinizzazione<br />

di effl uenti di diffi cile trattamento. Il procedimento di fi ltrazione<br />

della sabbia è infatti un pretrattamento suffi ciente per passare al<br />

62 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Alcuni dati sul valore<br />

del progetto<br />

Qualità dell'acqua<br />

TDS 1.290 mg/l<br />

TDS 1.600 mg/l<br />

Qualità del prodotto<br />

Fase 1: TDS 380 mg/l<br />

Fase 2: TDS 280 mg/l; TDS 400 mg/l<br />

Recupero idrico<br />

86%<br />

85%<br />

Capacità<br />

12.000 m 3 /giorno<br />

1.400 m 3 /giorno<br />

metodo dell'elettrodialisi inversa; diversamente, un sistema RO<br />

avrebbe richiesto un ulteriore investi mento per un pretrattamento<br />

come quello della microfi ltrazione (MF). Attualmente sono attivi nelle<br />

Canarie diversi impianti EDR di grandi dimensioni: fra questi, una<br />

centrale EDR da 4.000 m 3 /giorno installata nel 1996 e raddoppiata<br />

di dimensioni nel 1999. Nel 2002 un nuovo progetto di ampliamento<br />

ha portato l'impianto a trattare 12.000 m 3 /giorno. Nel 1998 era<br />

stata aperta anche un'altra struttura EDR da 1.400 m 3 /giorno. È<br />

signifi cativa la percentuale di agricoltori del posto che sfrutta l'acqua<br />

proveniente da impianti EDR.<br />

Questo progetto non fa che confermare ulteriormente le competenze<br />

di GE Water & Process Technologies nel campo del riutilizzo idrico<br />

a fi ni agricoli.<br />

www.gewater.com<br />

n.2 maggio 2011<br />

63<br />

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TAVOLA<br />

ROTO<br />

TOND<br />

NDA<br />

IL TELECONTROLLO<br />

AL SERVIZIO<br />

DEI PROCESSI<br />

IDRICI<br />

Quanto conta, per le municipalizzate e le aziende che operano nella gestione<br />

delle acque, un buon sistema di telecontrollo? Ne abbiamo parlato con<br />

i responsabili di Endress+Hauser, EFA Automazione e GE Intelligent Platforms<br />

Roberto Catania<br />

›Da qualche anno a questa parte l’adozione di sistemi di<br />

telecontrollo è diventato uno degli obiettivi prioritari delle<br />

municipalizzate e delle aziende che operano nella gestione<br />

dei processi idrici. Ma qual è lo stato dell’arte dei moderni<br />

sistemi di telecontrollo e, soprattutto, in che modo è possibile<br />

realizzare quella gestione integrata del ciclo dell’acqua di cui<br />

si parla così spesso? Per capirne di più abbiamo chiesto a tre<br />

aziende operanti nel settore - Endress+Hauser, EFA Automazione<br />

e GE Intelligent Platforms di spiegarci qual è<br />

il contributo che i player tecnologici possono fornire al settore<br />

acqua, in termini sia di componenti sia di consulenza.<br />

Chiediamo innanzitutto ai nostri interlocutori di illustrarci<br />

quali sono le peculiarità che differenziano il settore acqua<br />

da altri ambiti (oil&gas, energia, industria) che pure sono<br />

coinvolti in attività di telecontrollo.<br />

Secondo Alessandro Provesi, Business Driver Solutions Endress+Hauser<br />

Italia, sono soprattutto le dinamiche dei processi<br />

a fare la differenza: “Nel settore acque, sono indubbiamente più<br />

lente. Soprattutto se raffrontate a quelle di altri settori, pensiamo<br />

per esempio alle reti elettriche, che per loro natura necessitano<br />

di monitorare fenomeni che evolvono in pochi millisecondi<br />

e, pertanto, obbligano ad adottare RTU sofisticate e parimenti<br />

costose”.<br />

“Questo aspetto - puntualizza Luca Cavalli, responsabile comunicazione<br />

industriale di EFA Automazione - non deve però far<br />

sottovalutare le sfide a livello di integrazione e gestione, sia<br />

impiantistica sia sul piano della supervisione e del data-warehouse.<br />

È vero che i processi idrici sono da un punto di vista temporale<br />

lenti e quindi presentano meno dati per nodo raccolti nei<br />

database e nei sistemi di supervisione, ma normalmente un’applicazione<br />

di telecontrollo raccoglie svariate decine o centinaia<br />

di nodi, richiedendo capacità di data-warehouse e data-mining<br />

oltre che di integrazione ed omogeneizzazione dati”.<br />

Per Massimo Merli, General Manager GE Intelligent Platforms<br />

Italia, il discorso è ancora più complesso e coinvolge almeno<br />

tre fattori chiave: sicurezza, disponibilità delle risorse e gestione<br />

delle perdite. “Per la distribuzione dell’acqua bianca è<br />

necessario garantire un controllo sicuro, evitando intrusioni da<br />

persone non autorizzate per garantire la qualità dell’acqua, che<br />

poi viene utilizzata e bevuta dalle persone. Parlando invece di<br />

acque nere è fondamentale garantire la sicurezza ambientale,<br />

occorre cioè essere certi che il controllo della qualità dell’acqua<br />

immessa nell’ambiente sia efficace sempre. Un altro aspetto è<br />

quello della disponibilità: per quanto concerne l’utente domestico<br />

è molto importante il livello di qualità del servizio offerto e<br />

la continuità nell’erogazione dell’acqua e della funzionalità del<br />

sistema fognario. Allo stesso modo per l’industria che fa uso di<br />

flussi idrici si ha necessità, pena l’interruzione della produzione,<br />

di avere una disponibilità 7 x 24 x 365 e questo va garantito<br />

con un sistema di controllo affidabile e che consenta un’alta<br />

disponibilità. Infine non si può prescindere dalla contabilità delle<br />

risorse e delle perdite, ovvero deve essere integrato nel sistema<br />

di telecontrollo il computo dei flussi con report continui, così da<br />

poter facilmente interpretare i dati e intervenire laddove serva e<br />

monitorando/contenendo così anche i costi di gestione”.<br />

64 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Acquedotti, trattamenti civili, trattamenti industriali, stazioni di<br />

sollevamento, irrigazione, reti di distribuzione: esistono ambiti<br />

nei quali l’utilizzo del telecontrollo può essere più critico o si<br />

può parlare ormai di una gestione integrata del ciclo di vita<br />

dell’acqua?<br />

“Le tipologie di impianti e di soluzioni sono altamente variegate”, ci<br />

spiega Luca Cavalli. Lo stesso livello tecnologico raggiunto negli<br />

impianti è molto diverso. Si va da impianti tele-controllati via modem,<br />

ad architettura più distribuite sfruttando le più moderne tecnologie:<br />

rete mobile dati (2G-3G), rete Adsl, VPN, database distribuiti<br />

con sistemi di sincronizzazione ed analisi dati fruibili via Web”.<br />

Della stessa opinione Alessandro Provesi secondo cui vale la<br />

pena scindere il discorso in due: telecontrollo e automazione degli<br />

impianti. Nel primo caso le criticità sono collegate alla capacità del<br />

telecontrollo di adattarsi alle varie situazioni delocalizzate presenti<br />

nella gestione del SII e si sintetizza con la capacità del sistema di<br />

comunicare in vari modi (Gprs, radio, WiFi, fibra ottica ecc.) per<br />

consentire al gestore di ‘connettere’ tutte le stazioni remote mantenendo<br />

un’univoca interfaccia sistemistica al centro di controllo.<br />

Per quanto riguarda la possibilità di parlare di un sistema integrato<br />

di gestione del ciclo idrico, si nota la sempre crescente volontà dei<br />

gestori (clienti finali) di adottare un sistema modulare e scalabile<br />

che assolva, con i suoi diversi componenti (Rtu, PLC, server, scada,<br />

Web platform, reperibilità, manutenzione) alla creazione di un<br />

unico, a volte anche molto complesso, sistema di gestione delle<br />

informazioni provenienti dal campo.<br />

Anche General Electrics opera una distinzione: “Pensiamo al<br />

ciclo dell’acqua come diviso in due macro fasi, - commenta<br />

Massimo Merli - la prima è quella relativa al trattamento e alla<br />

distribuzione, la seconda alla fase di raccolta, depurazione e smaltimento.<br />

Se nell’ambito civile risulta più critica la fase di trattamento<br />

e distribuzione per le sue possibili ricadute sulla salute pubblica,<br />

nell’industria ha maggior criticità la parte di raccolta, depurazione e<br />

smaltimento per l’impatto che il processo può avere sull’ambiente<br />

dove le industrie scaricano le acque”.<br />

Entriamo nel dettaglio: perché il telecontrollo può aumentare<br />

l’efficienza degli impianti? E soprattutto, in che modo il dato<br />

che viene estratto può diventare un patrimonio per le municipalizzate<br />

e le società di gestione degli impianti?<br />

La visione di EFA Automazione è molto chiara: “Il telecontrollo, il<br />

tele-monitoraggio o la semplice raccolta dati e gestione allarmi migliorano<br />

in prima battuta drasticamente la manutenzione e la gestione<br />

dei manutentori - assicura Luca Cavalli -. Questo vale<br />

per interventi sia straordinari sia ordinari. In molti impianti la raccolta<br />

e l’analisi dei dati permette una più semplice ottimizzazione<br />

degli stessi.“<br />

Più che di efficienza degli impianti, spesso legata a soluzioni<br />

tecniche di automazione o elettromeccaniche, sarebbe opportuno<br />

parlare di efficienza della gestione, ci tiene a sottolineare<br />

Endress+Hauser. “È abbastanza consolidato che l’investimento in<br />

sistemi di telecontrollo porta come benefica conseguenza l’interazione<br />

tra gli impianti in tempo reale, ottimizzando la conoscenza<br />

delle problematiche e consentendo di limitare sopralluoghi inutili,<br />

limitando le ore uomo utilizzate per acquisire la conoscenza della<br />

situazione attuale e consentendo di intervenire al momento opportuno.<br />

La grande quantità di dati estratti consente svariate possibilità<br />

di ottimizzazione: la visione storica degli andamenti consente<br />

di apportare modifiche operative che possono condurre a risparmi<br />

energetici o ad una ottimizzazione degli impianti gestiti (riduzione<br />

n.2 maggio 2011<br />

65<br />

<br />

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TAVOLA<br />

ROTO<br />

T<br />

NDA<br />

in quantità). Se il sistema consente la lettura di dati diagnostici<br />

dalla strumentazione in campo sarà molto più facile per il gestore<br />

pianificare gli interventi ed avere una maggiore disponibilità<br />

degli impianti. A volte la disponibilità di dati deve essere modellata<br />

sulle reali esperienze per non rischiare di proporre sistemi<br />

sovradimensionati rispetto alle reali necessità del gestore con<br />

conseguente lievitazione dei costi. In questo un fornitore che<br />

mira ad essere partner del cliente può supportare il cliente nel<br />

processo decisionale mettendo in gioco l’esperienza maturata<br />

in situazioni analoghe”.<br />

Centrale nella visione di GE Intelligent Platforms, il ruolo del cosiddetto<br />

Water Leaked Management: “Una raccolta sistematica<br />

e un’archiviazione intelligente dei dati è il punto di partenza per<br />

una serie di analisi il cui scopo è evidenziare per esempio le<br />

perdite, quindi è poi possibile intervenire per contenere gli sprechi.<br />

È inoltre la base su cui programmare una manutenzione<br />

efficiente, nonché uno strumento per ottimizzare l’utilizzo delle<br />

risorse e degli impianti. È molto importante che la raccolta e<br />

l’archiviazione dei dati venga fatta sfruttando standard e sistemi<br />

di comunicazione e controllo aperti per agevolare il più possibile<br />

lo scambio e l’utilizzo delle informazioni derivanti dai dati.”<br />

L’integrazione con l’automazione e la strumentazione di<br />

campo resta ancora uno degli aspetti chiave: ma quanto<br />

conta avere un unico interlocutore?<br />

“Oggigiorno l’integrazione fra componenti diversi non è più un<br />

problema - assicura Luca Cavalli di EFA Automazione - anzi<br />

dà la possibilità di scegliere la miglior soluzione esistente sul<br />

mercato in ogni ambito. Da un punto di vista elettronico sul campo,<br />

l’arma in mano del progettista è la scelta di protocolli di<br />

comunicazione standard. Mentre da un punto di vista della supervisione<br />

ed analisi dati, si ha piena possibilità di scelta sia in<br />

ambito connettività con i vari standard di comunicazione e VPN<br />

supportati, sia in ambito gestione dati con i prodotti standard<br />

de-facto nel settore IT”.<br />

Di parere leggermente diverso Alessandro Provesi di<br />

Endress+Hauser, secondo cui vale la pena riflettere sull’obiettivo<br />

del gestore e sulle sue capacità interne di ingegneria e di<br />

service. “Parlare di sistemi aperti è fondamentale per consentire<br />

al gestore di avere una effettiva libertà di azione nell’implementazione<br />

pluriennale del suo sistema di gestione del ciclo idrico<br />

integrato ma una collaborazione stretta con un unico interlocutore<br />

è spesso il risultato migliore qualora, per qualsiasi motivo,<br />

il gestore non abbia la capacità di ingegnerizzare internamente<br />

il progetto nel suo insieme o, ancora di più, quando richieda al<br />

sistema funzioni evolute quali la diagnostica espressa in precedenza,<br />

che sono patrimonio quotidiano della ricerca e sviluppo<br />

di fornitori lungimiranti.<br />

L’utilizzo di standard aperti è centrale anche nella filosofia<br />

GE Intelligent Platforms: “L’esigenza di integrazione tra il telecontrollo<br />

e l’automazione è importante e sicuramente sono<br />

da preferirsi comunicazioni con standard e sistemi aperti, che<br />

prevedono l’integrazione con sistemi wireless e di sicurezza. In<br />

questo caso è quindi un vantaggio avere un unico interlocutore<br />

che garantisca piena compatibilità tra le parti. Quando parliamo<br />

di integrazione con la strumentazione il discorso cambia un po’<br />

nel settore acqua, dove non sono ancora massivamente impiegati<br />

sensori intelligenti e quindi evidentemente non è un punto<br />

focale per il mercato idrico rispetto ad altri ambiti di controllo di<br />

processo”.<br />

Al di là dei costi (economici e di manutenzione) quali sono<br />

le difficoltà principali di una nuova implementazione e cosa<br />

proponete per risolverle?<br />

“La prima sfida solitamente è l’interfacciamento con i sistemi di<br />

controllo locali o con i sistemi parziali di telecontrollo esistenti<br />

- risponde Massimo Merli -. In Italia è difficile pensare a una<br />

realtà dove è completamente assente un sistema di controllo. Il<br />

trasferimento di dati da un sistema preinstallato al nuovo sistema<br />

è una delle maggiori criticità: non è ammissibile un’interruzione<br />

o una perdita dei dati precedenti. Quello che GE mette in campo<br />

è una serie di soluzioni pensate specificamente per ambiti critici<br />

e per i processi idrici in particolare, oltre all’esperienza globale<br />

nel settore idrico. GE ha infatti una divisione Water che realizza<br />

impianti idrici in tutto il mondo e tutte le altre divisioni beneficiano<br />

di queste esperienze”.<br />

“Spesso l’ostacolo tra una realizzazione effettivamente aderente<br />

alle esigenze di un cliente e la fornitura in tempi diversi di<br />

parti del sistema è dovuta a una mancante pianificazione del<br />

sistema come investimento pluriennale - aggiunge Alessandro<br />

Provesi -. In molti casi vengono richiesti e confrontati costi di<br />

singoli componenti hardware o di licenze come parametri per<br />

definire quale sistema adottare. Una progettualità integrale, soprattutto<br />

per gestori di medie e grandi dimensioni, richiederebbe<br />

invece un’analisi approfondita di come dovrà essere il sistema<br />

alla fine, considerando le problematiche di comunicazione, le<br />

funzioni del software, tipicizzando gli interventi sugli impianti<br />

per stabilire la portata globale dell’intervento. Solo successivamente<br />

si può dividere il sistema in sottoinsiemi coerenti con<br />

gli investimenti previsti nel business plan del gestore, anno per<br />

anno, ma avendo così la certezza di non trovarsi, dopo due<br />

66 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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anni, a dover cambiare in tutto o in parte quanto realizzato”.<br />

Luca Cavalli ribadisce in questo senso l’importanza dell’apertura<br />

delle soluzioni: “Un concetto che EFA applica sul campo,<br />

dove è in grado di offrire dagli I/O distribuiti fino ai gateway di<br />

comunicazione, a livello di connessione remota, con i modem,<br />

i router e i firewall, fino alla sala controllo, con i sistemi di supervisione<br />

e software di analisi e pubblicazione dati via Web.<br />

In particolare, la sfida tecnologica oggigiorno è in prima battuta<br />

sulla parte connettività remota sfruttando un mezzo pervasivo<br />

e dai bassi costi: Internet. Questa piattaforma di comunicazione<br />

è raggiungibile facilmente in tanti modi, non ultimo la rete<br />

mobile (2G e 3G) facilitando l’installazione e l’uso anche in impianti<br />

non facilmente raggiungibili da reti cablate, ma allo stesso<br />

tempo sfruttando il traffico dati a basso costo e la semplicità di<br />

gestione e flessibilità del traffico IP. In particolare eWON è la<br />

piattaforma innovativa proposta da EFA negli ultimi anni anche<br />

per applicazioni acque”.<br />

Prevenire e governare l’emergenza in modo assistito: si<br />

può parlare di telecontrollo di nuova generazione?<br />

“Certamente - conferma Provesi -. Esistono molti esempi di realizzazioni<br />

di telecontrollo che consentono di prevenire e governare<br />

l’emergenza in modo assistito. Credo comunque che<br />

nessun sistema, inteso come insieme di componenti e software,<br />

sia di per sé in grado di soddisfare questa necessità del gestore<br />

di default. Gli impianti e le gestioni, pur con le dovute<br />

similitudini, hanno necessità diverse che sono figlie, oltre che<br />

della tipologia degli impianti da controllare, anche delle strutture<br />

operative dei gestori. Lo studio congiunto delle esigenze e delle<br />

soluzioni possibili, intese come prodotti, soluzioni e servizi,<br />

offerti dal mercato credo sia la strada maestra da seguire per<br />

creare tali presupposti grazie al lavoro in partnership tra cliente<br />

e fornitore evoluto”.<br />

Di parere simile Massimo Merli, che aggiunge: “Un telecontrollo<br />

evoluto, chiamiamolo pure di seconda generazione, è in grado<br />

di segnalare tempestivamente i problemi, oltre a guidare e assistere<br />

le risorse in tutta la gestione dell’emergenza. Software<br />

come Proficy di GE, con per esempio il modulo Workflow, possono<br />

fornire informazioni utili sullo stato dell’impianto e guidare<br />

passo dopo passo nella risoluzione dei problemi anche operatori<br />

meno esperti”.<br />

“Un recente esempio riguarda il telecontrollo della rete di stazioni<br />

di sollevamento legate al depuratore di Cerano (Novara),<br />

- ci spiega Luca Cavalli - un’applicazione in cui i siti di sollevamento<br />

acque reflue distano circa 60 km dalla sede principale<br />

dell’azienda. EFA Automazione ha provveduto a collegare gli<br />

impianti distribuiti alla sala controllo grazie a dispositivi eWON ,<br />

che oltre alla connettività con i dispositivi di impianto, gestiscono<br />

l’allarmistica, la reportistica, la supervisione e la connessione<br />

VPN via rete mobile con la sala controllo. La distribuzione<br />

intelligente delle funzioni di telecontrollo e raccolta dati, semplifica<br />

l’architettura e la sala controllo, incrementando a basso costo<br />

l’affidabilità dell’intero sistema. In fase di personalizzazione<br />

si è provveduto a fornire i servizi di reportistica e allarmistica<br />

richiesti dal cliente finale, anche tramite l’invio di sms”.<br />

www.efa.it<br />

www.it.endress.com<br />

www.ge-ip.com<br />

n.2 maggio 2011<br />

67<br />

<br />

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SOLUZIONI<br />

ACQUA<br />

TRATTAMENTO<br />

EFFICIENTE DELLE ACQUE<br />

IN COLORADO<br />

Grazie alle soluzioni di processo<br />

Rockwell Automation che integrano<br />

project management, standard<br />

industriali e competenze tecniche<br />

garantendo un sistema di controllo<br />

di impianto unificato e facilità di<br />

migrazione, l’azienda che fornisce<br />

servizi di trattamento delle acque e<br />

delle acque reflue nella regione di<br />

Pikes Peak in Colorado è riuscita ad<br />

ottenere un risparmio totale di più di<br />

280.000 dollari all’anno.<br />

La conversione da un sistema di controllo distribuito obsoleto ad un<br />

sistema di controllo moderno è un’importante strategia per migliorare<br />

il rendimento di un impianto, anche se spesso viene vista come<br />

un problema complesso. Fattori come tempi di fermo produzione,<br />

affi dabilità, training, manutenzione e parti di ricambio sono importanti.<br />

Trovare la giusta soluzione signifi ca, quindi, affi darsi a tecnici<br />

esperti, avere conoscenza del settore industriale e competenze tecniche<br />

specifi che. Un esperto project manager, inoltre, può aiutare<br />

nella fase di transizione a far sì che il progetto venga completato<br />

entro i tempi e i costi previsti.<br />

Un impianto nel Colorado ha utilizzato questi strumenti per<br />

convertire il sistema di controllo del proprio impianto di trattamento<br />

acque riuscendo a risparmiare circa 280.000 dollari.<br />

Colorado Springs Utilities (CSU), un’azienda che fornisce<br />

elettricità, gas naturale e servizi di trattamento delle acque e delle<br />

acque refl ue a più di 410.000 clienti nella regione di Pikes Peak,<br />

vicino a Colorado Springs, tratta circa 90 miliardi di litri di acqua<br />

all’anno.<br />

Essendo un’azienda municipalizzata, CSU mira ad offrire un servizio<br />

di alto livello cercando di contenere i costi e di favorire pratiche ambientali<br />

responsabili e partnership con le organizzazione non-profi t<br />

della comunità. Negli ultimi anni, CSU ha potenziato vari impianti al<br />

fi ne di renderli più effi cienti e di ridurre i costi operativi.<br />

Nel maggio 2009, gli impianti McCullough Complex di CSU sono<br />

stati convertiti per passare ad un sistema di controllo totalmente<br />

integrato e standardizzato con gli altri impianti di CSU. Il nuovo<br />

sistema è molto più effi ciente e consente di risparmiare grazie a<br />

minori costi di progettazione, a ridotti costi di esercizio e minore<br />

manutenzione.<br />

L’obiettivo<br />

L’obiettivo di CSU era quello di disporre di un migliore sistema di<br />

controllo e di ridurre i costi del ciclo di vita dei propri impianti di Mc-<br />

Cullough Complex. L’azienda voleva passare ad un nuovo sistema<br />

per potere controllare in modo più affi dabile una serie di pompe,<br />

valvole, serbatoi e fi ltri utilizzati nel processo di potabilizzazione<br />

dell’acqua.<br />

“Questi due impianti producono il 70% di tutta l’acqua potabile di<br />

Colorado Springs,” commenta Steve Della Croce, Customer Operations<br />

Superintendent di McCullough Complex. “Il monitoraggio della<br />

qualità dell’acqua è fondamentale per evitare problemi di salute e<br />

per rispondere alle normative ambientali.”<br />

Il sistema di controllo distribuito (DCS) precedentemente usato era<br />

diventato obsoleto. I pezzi di ricambio erano diffi cili da reperire, e<br />

man mano che il personale andava in pensione il nuovo personale<br />

aveva diffi coltà a gestirlo. L’interfaccia uomo-macchina basata su<br />

Unix aveva funzioni di controllo e manutenzione limitate, era poco<br />

‘user-friendly’, e richiedeva una gestione manuale. Inoltre, una rior-<br />

68 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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ganizzazione dell’azienda aveva lasciato pochi operatori e personale<br />

di manutenzione in grado di svolgere gli stessi compiti.<br />

CSU voleva un ‘sistema di controllo aperto’, o OSI (Open Systems<br />

Interconnection), compatibile con le reti e il software OSI per i dati<br />

storici già esistenti, e compatibile con quello degli impianti già aggiornati.<br />

Inoltre, era importante che la migrazione fosse completata<br />

velocemente e a costi contenuti al fi ne di ridurre i tempi di fermo.<br />

L’azienda inoltre richiedeva facilità di utilizzo del sistema, facilità<br />

nel reperire pezzi di ricambio e corsi di addestramento sul nuovo<br />

sistema. CSU voleva, infi ne, che il suo investimento nel lungo periodo<br />

contribuisse ai risultati aziendali.<br />

Soluzioni<br />

Un sistema di controllo di nuova generazione aiuta a migliorare le<br />

funzioni di monitoraggio grazie al minor tempo e ai minori sforzi<br />

richie sti. CSU ha dapprima assunto un consulente tecnico indipendente<br />

per eseguire uno studio di fattibilità per il passaggio ad un<br />

sistema di controllo Rockwell Automation. Un’analisi dei costi di gestione<br />

ha mostrato che i prezzi delle parti di ricambio erano più bassi<br />

rispetto a quelli del precedente fornitore di CSU, così come anche i<br />

costi di assistenza ed addestramento, il che signifi cava costi operativi<br />

e di manutenzione totali ridotti.<br />

CSU ha lavorato con Rockwell Automation e il suo distributore Rexel<br />

di Colorado Springs, per eseguire l’upgrade dei sistemi di controllo<br />

di molti dei suoi impianti, confi dando nella capacità dell’azienda di<br />

comprendere le loro esigenze e di fornirle la migliore soluzione possibile.<br />

Il personale di CSU conosceva la tecnologia Rockwell Automation,<br />

ma soprattutto, ha apprezzato i vantaggi e il valore che<br />

Rockwell ha fornito tramite il suo team Global Solutions.<br />

Il team, composto da specialisti di settore con esperienza nella conversione<br />

dei sistemi, da consulenti esperti nel settore dell’industria<br />

di processo e da un project manager con esperienza nel campo<br />

della migrazione dei sistemi di controllo, ha affi ancato il consulente<br />

di CSU al fi ne di semplifi care i processi in ogni fase del ciclo produttivo<br />

e fornire delle soluzioni effi cienti ed economiche.<br />

Grazie all’esperienza del team Global Solutions e alla presenza del<br />

project manager, Rockwell Automation è stata in grado di fornire un<br />

sistema di controllo completo con un’architettura integrata che ha<br />

permesso di ridurre i costi di esercizio, di standardizzare il sistema<br />

in tutta l’impresa e di adottare un approccio ‘design-build’ che ha<br />

permesso di risparmiare.<br />

Utilizzando il modello ‘design-build’ del team Global Solutions, CSU<br />

ha potuto risparmiare il costo di un consulente per la progettazione,<br />

eliminando la lunga procedura della gara e di mantenere la continuità<br />

tra gli impianti. Le precedenti installazioni in altri impianti CSU<br />

hanno fatto sì che Rockwell Automation potesse utilizzare le specifi<br />

che del codice pre-testato e salvato in apposite librerie. L’uso di<br />

queste informazioni pre-esistenti riduce i tempi di sviluppo e i costi,<br />

migliora le funzionalità di supporto e minimizza i rischi legati alla<br />

nuova implementazione.<br />

Il sistema di automazione di processo utilizzato è PlantPAx (Plantwide<br />

Process Automation Excellence) che sfrutta le soluzioni e le<br />

tecnologie dell’Integrated Architecture per il controllo di impianto. Il<br />

sistema si connette con le reti, i server Scada, e lo storico OSI PI<br />

già esistenti di CSU.<br />

Il sistema dell’Integrated Architecture comprende la piattaforma di<br />

controllo Logix, l’interfaccia operatore FactoryTalk View SE e una<br />

rete aperta ControlNet e protocollo Ethernet/IP. I controllori di automazione<br />

programmabili ControlLogix dispongono di tutte le funzioni<br />

per gestire un processo di trattamento delle acque, aiutando<br />

In apertura: CSU McCullough Complex. Sopra: CSU Control Room.<br />

quindi gli operatori ad accedere alle informazioni sull’impianto e<br />

la produzione con più facilità e favorendo una migliore capacità<br />

gestionale assieme all’ottimizzazione e all’automazione della produzione.<br />

Il sistema assicura una visibilità in tempo reale dei valori<br />

dell’acqua, quali cloro, torbidità e pH, oltre a andamenti relativi a<br />

carichi, livelli e purezza. Una connessione wireless permette la visibilità<br />

e il controllo dei dati dalle sale di controllo remote di CSU, ed<br />

anche dai computer portatili degli operatori o dei tecnici della manutenzione<br />

presenti in altre aree dell’impianto.<br />

“Il nuovo sistema si basa su Microsoft Windows ed è molto semplice<br />

da usare, per cui non bisogna essere dei programmatori”, aggiunge<br />

Moore. “Apportare modifi che è molto più semplice ed è possibile<br />

aggiungere facilmente nuovi task al sistema. Posso creare un trend<br />

grafi co in due minuti, rendendo il sistema ancora più effi ciente e<br />

preciso”.<br />

FactoryTalk View permette una rappresentazione visiva dell’impianto,<br />

consentendo inoltre lo scambio dati tra più impianti attraverso il<br />

sistema distribuito. Semplifi ca la progettazione del sistema di automazione<br />

e di quello informativo, permette la connettività multifornitore,<br />

e assicura l’amministrazione centralizzata delle funzioni<br />

principali.<br />

Come parte della soluzione offerta, gli operatori di CSU hanno<br />

seguito un corso di addestramento on-site, inclusi anche dei corsi<br />

al di fuori dell’orario di lavoro su più turni. Gli operatori hanno avuto<br />

anche la possibilità di partecipare gratuitamente a dei corsi durante<br />

i seminari ‘Rockwell Automation On The Move’ o presso il centro<br />

di formazione tecnica di Rockwell Automation a Denver. Rockwell<br />

Automation può fornire corsi anche presso la sede di CSU.<br />

Un altro vantaggio della soluzione Rockwell Automation è stato il<br />

risparmio relativo ai costi e alla gestione dei pezzi di ricambio. Standardizzando<br />

l’hardware in tutti gli impianti di CSU, McCullough Complex<br />

ha potuto sfruttare un precedente accordo, gestito da Rockwell<br />

Automation e Rexel, per lo stoccaggio e la gestione dei ricambi. Tale<br />

accordo consente una sostituzione delle parti più rapida e semplice,<br />

con conseguente ottimizzazione dell’uptime e una semplifi cazione<br />

della gestione degli asset. Tutti gli impianti di CSU utilizzano gli stessi<br />

ricambi, per cui è necessario stoccarne solo uno di ciascuno tipo<br />

n.2 maggio 2011<br />

69<br />

<br />

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Da sempre<br />

le riviste<br />

leader nel settore<br />

dell’elettronica<br />

e dell’automazione<br />

da usare secondo necessità. Il risparmio sull’acquisto e lo stoccaggio<br />

dei ricambi permette a CSU di avere dei costi annuali prevedibili<br />

e di ridurre le spese di ammortamento degli asset stoccati in ogni<br />

impianto. In passato i ricambi venivano ordinati solo quando qualcosa<br />

si rompeva, per cui era diffi cile stimare la spesa annuale. Utilizzando<br />

dei sistemi di controllo standardizzati in tutta l’azienda, anche<br />

le competenze tecniche per sostituire i pezzi sono standard.<br />

Risultati<br />

Il nuovo sistema di controllo è stato messo in servizio a maggio<br />

2009 utilizzando le ‘best practice’ Rockwell Automation e gli standard<br />

CSU, consentendo un risparmio totale di più di 280.000 dollari<br />

all’anno.<br />

CSU ha ridotto i costi operativi annuali di 240.000 dollari grazie al<br />

fatto che il nuovo sistema richiede meno operatori per eseguire le<br />

funzioni di monitoraggio e trending. Per esempio, adesso la sequenza<br />

di lavaggio del fi ltro è automatizzata e non prevede l’intervento di<br />

un operatore. È stato stimato un ulteriore risparmio di 40.000 dollari<br />

annui nel supporto e nella manutenzione grazie alle migliori funzioni<br />

di controllo del sistema e alla sua facilità d’uso.<br />

“Questo nuovo DCS ha migliorato la nostra fi ducia nelle funzioni di<br />

controllo e monitoraggio. È molto più intuitivo e più veloce”, commenta<br />

Steve Della Croce, Customer Operations Superintendent<br />

di McCullough Complex. “Siamo più tranquilli riguardo la qualità<br />

dell’acqua, perchè possiamo lavorare in modo più effi ciente e perfezionare<br />

le nostre operazioni. Credo che potremo anche incrementare<br />

la quantità di acqua trattata.”<br />

CSU ha effettuato molte ore di addestramento sul sistema e sui prodotti.<br />

Addestrando gli addetti su un’unica piattaforma software, le<br />

competenze possono essere sfruttate in qualsiasi impianto di CSU,<br />

cosa particolarmente utile in caso di emergenza. In futuro, l’azienda<br />

potrà sfruttare i propri servizi tecnici e di manutenzione per tutto il<br />

ciclo di vita del sistema compresi servizi di consulenza/valutazione,<br />

progettazione, installazione/avvio, formazione, supporto on-site/remoto,<br />

asset management e servizi di riparazione. L’azienda potrà<br />

inoltre usufruire dei corsi di formazione e dei seminari sia on-site sia<br />

presso le sedi Rockwell Automation.<br />

Infi ne, la procedura ‘design-build’ del team Global Solutions, in<br />

confronto con una procedura ‘design-bid-build’, ha consentito un<br />

risparmio di 110.000 dollari grazie all’eliminazione dei servizi di un<br />

integratore di sistema indipendente.<br />

L’installazione del DCS è stata completata senza sforare il budget<br />

e in anticipo sui tempi concordati. La proposta originaria prevedeva<br />

il completamento del sistema di controllo entro 2 anni con<br />

l’implementazione fi sica a fi ne 2009, durante il periodo di ‘bassa<br />

stagione’ degli impianti, quando cioè viene richiesta meno acqua. Il<br />

team di Rockwell Automation è riuscito a completare il tutto a maggio<br />

2009, un anno prima di quanto previsto da CSU.<br />

CSU stima un ritorno completo dell’investimento in meno di 36<br />

mesi.<br />

www.rockwellautomation.it<br />

Per maggiori informazioni potete contattare il Sales Manager:<br />

Giuseppe De Gasperis - tel. +39 02 4997.6527<br />

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L‘energia del futuro ...<br />

... è rinnovabile, sostenibile e amica dell‘ambiente.<br />

Oggi la BIOENERGIA diventa sempre più importante.<br />

ARI propone una vasta gamma di prodotti per<br />

l‘isolamento, la sicurezza, la regolazione e lo<br />

scarico di condensa. La centrale di Lienz in Austria<br />

è solo uno degli esempi. E‘ il nostro contributo alla<br />

salvaguardia dell‘ambiente!<br />

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SOLUZIONI<br />

ACQUA<br />

POLIMERIZZAZIONE<br />

SOTTO CONTROLLO<br />

Per migliorare le scarse prestazioni<br />

del sistema utilizzato da Kemira<br />

per le misure di ossigeno disciolto<br />

e ridurre gli elevati costi<br />

di manutenzione, Mettler Toledo<br />

ha messo a punto una soluzione<br />

che ha soddisfatto sia la richiesta<br />

di affidabilità del sistema sia<br />

la necessità di una ridotta<br />

manutenzione.<br />

Philip Barnes*<br />

Kemira , società chimica fi nlandese con vasta esperienza nel<br />

settore delle fi bre ottiche, del trattamento chimico delle acque e<br />

della separazione dell’acqua, ha progettato una vasta gamma di<br />

soluzioni.<br />

Nel suo impianto di Bradford, Kemira produce fl occulanti organici da<br />

utilizzare nel trattamento delle acque.<br />

I fl occulanti di Kemira sono polimeri idrosolubili ad alto peso molecolare<br />

e sono disponibili con diversa ionicità e carica, composizione<br />

chimica, peso molecolare e struttura.<br />

Polimerizzazione<br />

L’applicazione in questione è una copolimerizzazione comprendente<br />

acrilammide e un composto a base di ammonio quaternario. I<br />

monomeri e gli iniziatori polimerici sono miscelati immediatamente<br />

prima di essere immessi nel reattore, che è neutralizzato con azoto.<br />

La polimerizzazione ha luogo non appena i prodotti vengono immessi<br />

nel reattore.<br />

All’uscita del reattore il prodotto polimerico viene sottoposto ad una<br />

serie di processi di “taglio” in modo tale da ottenere dei piccoli pezzi<br />

*Technical Editor, Process Analytics Division, Mettler Toledo<br />

pronti per l’essiccazione e il confezionamento.<br />

L’ossigeno agisce da inibitore della polimerizzazione, vale a dire che<br />

se i livelli di ossigeno non sono mantenuti al di sotto di un certo<br />

livello, la polimerizzazione non sarà effi ciente. Se questo dovesse<br />

verifi carsi, c’è il rischio che alcuni monomeri non vengano frammentati,<br />

causando un potenziale problema ambientale e tempi di fermo<br />

macchina del processo.<br />

Pertanto, il monitoraggio di ossigeno disciolto è critico ed essenziale<br />

per impedire che prodotti fuori specifi ca entrino nel reattore.<br />

Membrane di elevata qualità<br />

La società Kemira ha contattato Mettler Toledo dopo aver<br />

riscontrato i seguenti problemi con il sistema di misura di ossigeno<br />

disciolto in utilizzo: inattesi danneggiamenti della membrana e una<br />

limitata durata di vita, di solito un paio di settimane ma in casi estremi<br />

anche solo pochi giorni.<br />

Prima di installare il nuovo sistema, gli esperti di Mettler Toledo<br />

hanno preso dei campioni di monomeri per portarli in laboratorio e<br />

valutare l’idoneità delle membrane per l’ossigeno disciolto. Al termine<br />

delle prove, non sono stati osservati danneggiamenti o danni<br />

signifi cativi delle membrane.<br />

72 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Elevate prestazioni<br />

Dopo aver constatato i benefi ci della strumentazione Mettler Toledo,<br />

Kemira ha acquistato un sistema da installare su una delle linee dei<br />

monomeri. Il sistema scelto era costituito dal sensore InPro6800 per<br />

misure di ossigeno disciolto e dal trasmettitore multi-parametrico<br />

M700. Kemira ha scelto questo trasmettitore perché consente di<br />

avere una panoramica dello stato diagnostico del sensore M700;<br />

questo è di grande aiuto per la gestione e valutazione del tempo di<br />

attività del sistema. L’installazione è stata effettuata da molti mesi,<br />

senza riscontrare alcun danneggiamento della membrana e quindi<br />

nessuna necessità di manutenzione.<br />

Ridotta manutenzione<br />

Alla luce di tutto ciò, Kemira ha recentemente acquistato un secondo<br />

sistema, questa volta con il nuovo sensore digitale InPro 6850i, che<br />

permette di usufruire dei vantaggi della tecnologia Intelligent Sensor<br />

Management (ISM). I sensori digitali ISM forniscono all’utente dati in<br />

tempo reale sullo stato diagnostico del sensore e consentono di individuare<br />

l’esatto momento in cui si renderà necessario un intervento<br />

di manutenzione. Grazie a questo sistema Kemira è in grado di<br />

identifi care un guasto prima che questo possa verifi carsi. Il risultato<br />

è una maggiore sicurezza di processo ed una signifi cativa riduzione<br />

dei costi di manutenzione.<br />

In apertura: trasmettitore multi-parametrico M700. Sopra: sensore per misure di<br />

ossigeno disciolto InPro6800.<br />

www.kemira.com<br />

www.mt.com<br />

INDICATORI DI LIVELLO PER MATERIALI SOLIDI<br />

Applicazioni:<br />

materie plastiche, fertilizzanti, cereali, mangimi, polveri, ecc.<br />

MOD. MOD. F FASEAL F CUCITRICE PORTATILE PER PER SACCHI MOD. MOD. F F<br />

Applicazioni:<br />

sacchi sacchi di plastica, di plastica, rafia, rafia, juta, juta, carta, carta, ecc. ecc.<br />

per per qualsiasi qualsiasi contenuto<br />

Via Montecassino, 47<br />

40050 Funo di Argelato | Bologna<br />

Tel. 051 6647979 - 6647980 | Fax 051 6647978<br />

info@cpscucitrici.it | www.cpscucitrici.it<br />

FILATI<br />

ASSISTENZA TECNICA<br />

PEZZI DI DI RICAMBIO<br />

n.2 maggio 2011<br />

73<br />

<br />

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SOLUZIONI<br />

ACQUA<br />

MISURE DEL PH<br />

SEMPRE AFFIDABILI<br />

Misura e regolazione<br />

del pH nel trattamento<br />

chimico-fisico delle acque<br />

reflue di un impianto<br />

di lavaggio cisterne:<br />

una soluzione al problema<br />

delle incrostazioni derivanti<br />

dall’uso della calce.<br />

Lidia Gilardoni*<br />

CLR è un’azienda italiana che vanta una ventennale esperienza nella<br />

costruzione di un’ampia gamma di apparecchiature di analisi (sensori, analizzatori<br />

di pH, redox, ossigeno disciolto, cloro e conducibilità a complesse<br />

sonde multiparametriche).<br />

Grazie alla forte specializzazione e all’esperienza maturata sul campo,<br />

CLR è in grado di rispondere alle esigenze applicative più complesse,<br />

anche quando vengono richieste soluzioni personalizzate e prodotti fuori<br />

standard.<br />

Un esempio è il caso di un cliente con un impianto che accumula le acque<br />

di lavaggio in un serbatoio: le acque reflue dagli impianti di lavaggio delle<br />

cisterne sono particolarmente ricche di sostanze inquinanti, hanno carichi<br />

molto elevati di COD ed altissime concentrazioni di sostanze organiche.<br />

Al raggiungimento del quantitativo stabilito, viene avviato un trattamento<br />

chimico fisico a batch in due stadi.<br />

Dapprima viene addizionata calce fino a raggiungere un valore pH di 9.0;<br />

* Responsabile Servizio Qualità, CLR Srl<br />

dopo la reazione si lasciano decantare i solidi sospesi; i fanghi che si separano<br />

vengono inviati alla filtro pressa. Il liquido chiarificato viene poi neutralizzato<br />

tramite aggiunta di HCl prima del conferimento al depuratore.<br />

L’aggiunta di calce e successivamente la neutralizzazione con acido vengono<br />

regolate tramite una misura di pH. La funzionalità dell’impianto di<br />

depurazione dipende dal buon funzionamento della strumentazione di analisi.<br />

Il problema delle incrostazioni<br />

La misura del pH durante l’aggiunta di calce risulta particolarmente critica<br />

perché la calce è un prodotto molto incrostante che causa presenza di<br />

solidi sospesi abrasivi che possono danneggiare la membrana a vetro degli<br />

elettrodi pH.<br />

La presenza di sostanze organiche ed inquinanti di varia natura inoltre tende<br />

ad esaurire in modo molto rapido l’elettrodo di riferimento.<br />

In passato il cliente impiegava normali elettrodi pH con elettrolita in gel<br />

sigillato, con risultati decisamente insoddisfacenti. L’affidabilità della misura<br />

non era superiore a qualche ora e non sempre l’elettrodo poteva essere<br />

74 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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CLR è stata costituita nel 1986 dai due soci attuali che avevano già<br />

una lunga esperienza nella progettazione e costruzione di sensori e<br />

strumenti per l’analisi elettrochimica.<br />

La società è focalizzata esclusivamente sulla progettazione e<br />

produzione di elettrodi, sensori, sonde e strumenti di misura per<br />

analisi elettrochimiche. Per assicurare uno stretto controllo sulla<br />

qualità dei componenti e su tutte le fasi del processo di fabbricazione<br />

l’intera produzione è svolta internamente.<br />

Il contatto con il cliente prima e dopo la vendita è diretto; il<br />

personale dei reparti di vendita e progettazione studia insieme al<br />

cliente il processo ed individua le soluzioni tecniche più adeguate.<br />

L’assistenza post-vendita viene fatta da personale interno con<br />

una approfondita conoscenza dei prodotti e dei relativi ambiti di<br />

applicazione. Il Sistema di Gestione della Qualità dell’azienda è<br />

certificato ISO 9001:2008.<br />

recuperato tramite le operazioni di manutenzione e ritaratura. Il numero di<br />

elettrodi da sostituire per avere una misura affidabile risultava inaccettabile<br />

nonostante il costo relativamente basso degli elettrodi in questione.<br />

Il personale tecnico della CLR, dopo una attenta valutazione dell’applicazione,<br />

ha proposto l’impiego di una sonda ad immersione con corpo a<br />

riempimento totale di elettrolita. L’elettrodo pH in essa installato è del tipo<br />

a doppia giunzione, con riferimento liquido e setto poroso maggiorato.<br />

Il setto poroso maggiorato garantisce un buon gocciolamento di elettrolita,<br />

che serve ad impedire l’ingresso di sostanze inquinanti nell’elettrodo di<br />

riferimento.<br />

Il corpo sonda, completamente riempito di soluzione elettrolita, costituisce<br />

un ponte salino di grande volume che svolge la duplice funzione di fare<br />

da barriera tra l’inquinante ed il riferimento e di creare un buon battente<br />

idraulico sul setto poroso mantenendolo così pulito.<br />

Al cliente è stato anche proposto un contratto di manutenzione periodica<br />

che prevede un intervento di pulizia, rinnovo dell’elettrolita e taratura della<br />

catena di misura ogni 3 mesi.<br />

In base ai termini del contratto, la sostituzione dell’elettrodo avviene “preventivamente”<br />

ogni 6 mesi anche se l’elettrodo è funzionante, in modo tale<br />

da garantire, per i successivi 6 mesi, il perfetto funzionamento della catena<br />

di misura. È stato inoltre concordata con il cliente la modalità operativa più<br />

opportuna per il corretto impiego dell’analizzatore di pH, che viene utilizzato<br />

a batch prima durante l’aggiunta di calce, poi durante la successiva<br />

neutralizzazione, ed infine sciacquato e conservato in acqua pulita fino alla<br />

successiva serie di misure.<br />

In questo modo sono stati ottenuti risultati eccellenti in termini di precisione<br />

ed affidabilità della misura nel tempo, prolungando la vita efficace<br />

dell’elettrodo a sei mesi.<br />

www.clritalia.com<br />

<br />

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GESTIONE<br />

RIFIUTI<br />

La gestione della raccolta e<br />

dello smaltimento dei rifiuti solidi<br />

urbani (RSU) è un argomento<br />

di grande attualità a livello<br />

italiano e mondiale, essendo<br />

una questione che riguarda<br />

quotidianamente la vita dei singoli<br />

cittadini ed il loro benessere.<br />

Nell’ambito del programma Iee<br />

(Intelligent Energy Europe) gestito<br />

da Eaci (Executive Agency for<br />

Competitiveness & Innovation) è<br />

recentemente giunto al termine un<br />

progetto volto alla disseminazione<br />

di un innovativo modello per la<br />

gestione della raccolta dei rifiuti<br />

alimentari che rende possibile lo<br />

sfruttamento degli stessi come<br />

fonte rinnovabile di energia<br />

avvalendosi delle infrastrutture<br />

esistenti (ed in particolare della<br />

rete fognaria e di un impianto di<br />

trattamento delle acque reflue<br />

munito di Digestore Anaerobico).<br />

Il progetto Re-Wise promuove<br />

infatti la generazione di energia<br />

rinnovabile (Renewable Energy)<br />

nella forma di biogas secondo<br />

uno schema intelligente (Wise)<br />

sfruttando gli scarti alimentari<br />

domestici che quotidianamente<br />

vengono prodotti e la cui resa,<br />

in termini di biogas, è superiore<br />

rispetto, per esempio, a quella<br />

derivante dalla digestione<br />

anaerobica di reflui agro-alimentari<br />

o di origine zootecnica.<br />

Fondamentale per l’operatività<br />

del modello è l’installazione nelle<br />

cucine domestiche del Dissipatore<br />

di Rifi uti Alimentari (DRA), un<br />

elettrodomestico posto sotto il<br />

lavello e collegato allo scarico,<br />

che tritura gli avanzi di cibo che,<br />

diluiti, vengono direttamente<br />

convogliati nel sistema fognario.<br />

Sfruttando le infrastrutture già<br />

esistenti il modello Re-Wise<br />

permette di ridurre l’impatto<br />

ambientale e i consumi energetici<br />

associati al tradizionale metodo<br />

di raccolta differenziata basato<br />

sul trasporto su strada della<br />

frazione biodegradabile,<br />

permettendo la produzione al<br />

contempo di energia rinnovabile.<br />

Re-Wise: un modello<br />

innovativo per la gestione<br />

dei rifiuti organici<br />

Il progetto Re-Wise (www.<br />

re-wise.org), realizzato tra<br />

novembre 2007 e aprile 2010,<br />

co-finanziato da Eaci e coordinato<br />

dalla società di ingegneria<br />

italiana D’Appolonia, ha visto<br />

la collaborazione di sei partner<br />

europei provenienti dal mondo<br />

della ricerca e dell’industria, che si<br />

sono fatti promotori di un modello<br />

innovativo per la gestione dei rifiuti<br />

organici alimentari (Figura 1).<br />

Secondo il modello, esemplificato<br />

in Figura 2, lo scarto alimentare<br />

viene prima selezionato,<br />

laddove lo stesso viene prodotto<br />

(cucina), in maniera semplice,<br />

quindi, una volta quantificato<br />

tramite un apposito sistema<br />

(per esempio utilizzando la<br />

tecnologia brevettata con il nome<br />

di SiQURo), viene convogliato<br />

all’impianto di depurazione delle<br />

acque reflue, attraverso la rete<br />

fognaria. Nell’impianto parte della<br />

materia organica potenzialmente<br />

ancora ricca di contenuto<br />

energetico, tramite digestione<br />

anaerobica viene trasformata<br />

in biogas (Re-Wise, 2010).<br />

Grazie all’adozione dei DRA muniti<br />

del sistema SiQURo Re-Wise<br />

RECUPERO INTELLIGENTE<br />

DI ENERGIA DA SCARTI<br />

ALIMENTARI<br />

Lo L smaltimento l dei rifiuti i organici i ha un<br />

impatto ambientale dovuto al loro trasporto<br />

e alla loro decomposizione una volta giunti<br />

in discarica. Come ovviare a questa<br />

situazione? Il progetto Re-Wise, utilizzando<br />

i dissipatori di rifiuti alimentari e sfruttando<br />

la rete fognaria, ottimizza i processi di<br />

trattamento ricavandone energia rinnovabile.<br />

Guido Chiappa*, Anna Paraboschi*, Michele De Santis*,<br />

Piero Rusconi Clerici**<br />

Foto di net_efekt<br />

76 n.2 maggio 2011<br />

* D’Appolonia SpA<br />

** Ecofast Italia Srl<br />

<br />

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del rifi uto prodotto<br />

(sistema SiQURo);<br />

- la rete idrica fognaria;<br />

- il digestore anaerobico.<br />

Figura 1 - Presentazione di Re-Wise ad IFAT (Fiera mondiale<br />

sulle innovazioni, gli sviluppi ed i nuovi servizi nei settori della<br />

depurazione e della gestione dei rifiuti, Germania).<br />

Figura 2 - Modello Re-Wise (Re-Wise, 2010).<br />

rende possibile la realizzazione di<br />

uno schema nel quale i cittadini<br />

potrebbero addirittura essere<br />

remunerati sulla base dei rifiuti<br />

organici alimentari che essi<br />

effettivamente inviano attraverso<br />

la rete fognaria, valorizzando così<br />

il loro contributo responsabile<br />

all’incremento della produzione di<br />

energia verde ricavata dal biogas.<br />

Gli elementi costituenti il modello<br />

Gli elementi principali su<br />

cui si basa il modello Re-<br />

Wise sono quattro:<br />

- il dissipatore di rifi uti<br />

alimentari (DRA);<br />

- il sistema di quantificazione<br />

Il dissipatore di rifiuti alimentari<br />

Il DRA, riportato in Figura<br />

3, è un elettrodomestico da<br />

installare sotto il lavello e<br />

da attivare quando l’utente<br />

deve smaltire scarti di tipo<br />

organico; questo apparecchio<br />

trova diffusione significativa in<br />

alcune parti del mondo quali<br />

per esempio gli Stati Uniti.<br />

Il trattamento meccanico,<br />

avviene per abrasione, fino alla<br />

riduzione in particelle molto<br />

piccole degli scarti organici.<br />

Il DRA è uno strumento sicuro,<br />

non dotato di lame ed in grado di<br />

separare eventuali scarti plastici<br />

che restano eventualmente<br />

all’interno dell’apparecchio<br />

senza danneggiarli.<br />

Il sistema di misura del<br />

rifiuto organico prodotto<br />

Il dissipatore Ecofast, applicato<br />

nel modello, integra il sistema<br />

proprietario SiQURo (Figura<br />

Figura 3 - Dissipatore di rifiuti alimentari (DRA).<br />

4), in grado di quantificare<br />

la massa di rifiuti alimentari<br />

trattata: questa informazione può<br />

essere facilmente comunicata<br />

direttamente al fornitore del<br />

servizio o al gestore delle acque<br />

refl ue che, a sua volta, potrà<br />

essere in grado di calcolare la<br />

deduzione garantita agli utenti<br />

a fronte del loro contributo alla<br />

produzione di energia verde.<br />

La rete fognaria<br />

L’invio degli scarti triturati<br />

all’impianto di trattamento<br />

attraverso la fognatura è uno dei<br />

punti chiave che caratterizza il<br />

modello Re-Wise. Nonostante<br />

i vantaggi evidenti derivanti dal<br />

mancato utilizzo dei mezzi su<br />

strada per la raccolta dei rifiuti<br />

e da una raccolta della frazione<br />

umida ottimizzata ed altamente<br />

selezionata, esistono spesso da<br />

parte degli operatori del settore<br />

perplessità legate all’incremento<br />

di materia organica, alla<br />

formazione di importanti depositi<br />

di oil and grease ed aumento di<br />

roditori nelle fogne, a rischi di<br />

sedimentazione dei rifi uti triturati<br />

nelle condotte e overflowing.<br />

Questi aspetti tuttavia sono già<br />

stati valutati di impatto marginale<br />

in vari studi scientifici che<br />

n.2 maggio 2011<br />

77<br />

<br />

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GESTIONE<br />

RIFIUTI<br />

hanno affrontato la possibilità<br />

che larghe comunità di utenti<br />

conferiscano all’impianto di<br />

depurazione i propri rifi uti<br />

alimentari attraverso DRA [1, 4].<br />

Il digestore anaerobico<br />

Il modello Re-Wise prevede<br />

quindi che i rifi uti alimentari<br />

frantumati vengano co-digeriti<br />

insieme ai liquami stessi<br />

senza dover costruire ulteriori<br />

impianti di trattamento. Questo<br />

consente di evitare di dover<br />

vincere le resistenze tipiche<br />

che emergono quando una<br />

comunità deve procedere alla<br />

costruzione di un digestore<br />

e dall’altro di beneficiare dei<br />

vantaggi derivanti dai trattamenti<br />

di co-digestione, che come<br />

noto, permettono di avere<br />

rese di biogas decisamente<br />

superiori rispetto ai tradizionali<br />

processi di digestione [2, 3].<br />

I vantaggi del modello<br />

I vantaggi del modello impattano<br />

i singoli cittadini, la collettività,<br />

i gestori delle acque e coloro<br />

che operano la gestione<br />

della raccolta dei rifi uti.<br />

Di seguito viene riportata una<br />

sintesi dei vantaggi connessi<br />

con il modello Re-Wise.<br />

Vantaggi per il singolo cittadino<br />

Il DRA permette di eliminare,<br />

in maniera semplice, la<br />

presenza di ingombranti e talora<br />

maleodoranti cestini per la<br />

raccolta e la conservazione del<br />

rifi uto in cucina; è in grado di<br />

separare eventuali scarti plastici<br />

e metallici presenti nel rifi uto<br />

domestico, garantendo che la<br />

raccolta effettuata sia altamente<br />

selezionata e di qualità; grazie al<br />

meccanismo win-win il cittadino<br />

può essere remunerato in<br />

funzione del suo contributo alla<br />

energia rinnovabile prodotta.<br />

Vantaggi per la collettività<br />

Il modello permette di ridurre<br />

la frequenza di raccolta dei<br />

rifi uti, riducendo le emissioni<br />

di gas serra legate al trasporto<br />

su strada; evita gli accumuli ai<br />

lati delle strade di rifi uti che,<br />

specialmente nella stagione<br />

calda, sono facilmente soggetti<br />

alla putrefazione e responsabili<br />

dell’aumento della presenza di<br />

insetti e roditori, di cattivi odori e<br />

di possibili patologie; risolve<br />

il problema della raccolta<br />

della frazione più<br />

facilmente<br />

putrescibile<br />

del rifi uto e<br />

maggiormente<br />

critica per la gestione<br />

dei rifi uti promuovendo lo<br />

sfruttamento della stessa<br />

mediante la produzione<br />

di energia rinnovabile.<br />

Vantaggi per i gestori degli<br />

impianti di depurazione<br />

I fornitori di servizi nel settore<br />

della gestione delle acque<br />

refl ue possono beneficiare<br />

di entrate fi nanziarie<br />

associate all’incremento<br />

dei volumi di biogas.<br />

Vantaggi per Municipalità<br />

e Autorità Locali<br />

Ai Comuni viene garantita<br />

una riduzione dei costi<br />

relativi al trasporto della parte<br />

biodegradabile dei RSU<br />

(riduzione delle frequenze<br />

di trasporto) e alle modalità<br />

di gestione degli stessi,<br />

come la raccolta stradale<br />

o la raccolta differenziata<br />

per quanto riguarda la parte<br />

biodegradabile di detti rifi uti.<br />

Re-Wise: applicazioni<br />

Il modello Re-Wise ha raccolto<br />

numerosi consensi. Esistono<br />

signifi cativi esempi a livello<br />

europeo (Svezia) ed italiano<br />

Figura 4 - Dissipatore di rifiuti alimentari (DRA) e sistema SiQURo.<br />

(Lucca) in cui i DRA sono stati<br />

utilizzati come moderni strumenti<br />

per operare una raccolta<br />

differenziata proteggendo,<br />

specie nell’ultimo caso, un<br />

importante centro storico dalla<br />

sporcizia e degradazione<br />

derivante da cattivi odori e<br />

dal rischio di proliferazione<br />

di insetti e roditori.<br />

Recente è, inoltre, il caso<br />

di Chieri (Torino, Italia)<br />

(Figura 5) in cui per la<br />

prima volta verrà provata la<br />

sostenibilità del modello.<br />

Gli sviluppi futuri<br />

Indubbiamente il recupero<br />

di energia a partire dallo<br />

sfruttamento degli scarti di<br />

origine alimentare va nella<br />

direzione di uno sviluppo<br />

sempre più sostenibile delle<br />

nostre comunità. Mediante<br />

modelli innovativi quali Re-<br />

Wise è possibile risolvere il<br />

problema della raccolta e dello<br />

smaltimento dei rifiuti organici<br />

e, sfruttando infrastrutture<br />

esistenti, ottimizzare processi<br />

di trattamento ricavandone<br />

energia rinnovabile. Sebbene<br />

a livello comunitario stia<br />

pian piano maturando la<br />

consapevolezza dei benefici<br />

legati all’utilizzo dei DRA ed<br />

anche in Italia la Commissione<br />

Ambiente della Camera dei<br />

Deputati del 28 ottobre 2010,<br />

riprendendo la direttiva 2008/98/<br />

CE del Parlamento Europeo,<br />

“con riferimento alla raccolta<br />

differenziata dei rifiuti, e al fine<br />

di un corretto riutilizzo degli<br />

scarti organici presenti nei rifiuti”,<br />

invita il Governo a “valutare<br />

l’opportunità di incentivare la<br />

predisposizione negli edifici<br />

78 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Figura 5 - Estratto da articolo<br />

pubblicato su La Stampa<br />

- Torino (04/08/2010).<br />

di nuova costruzione di un<br />

sistema anche meccanico di<br />

differenziazione e di raccolta<br />

dei rifi uti solidi urbani”, esistono<br />

ancora barriere non tecniche,<br />

scetticismi da superare dettate<br />

spesso dal consolidamento di<br />

abitudini più che da valutazioni<br />

tecniche oggettive.<br />

Con il fine di superare le barriere<br />

psicologiche legate all’utilizzo del<br />

sistema fognario per realizzare<br />

il trasporto del rifiuto alimentare<br />

è stato recentemente introdotto<br />

all’interno del progetto Europeo<br />

FC-District (www.fc-district.eu)<br />

un modello per la gestione<br />

della raccolta dei rifi uti<br />

alimentari in grado di superare<br />

anche questo tipo di critiche.<br />

In FC-District infatti l’utilizzo<br />

dei DRA è combinato con l’uso<br />

di serbatoi autoaddensanti<br />

che, a livello di condominio,<br />

sono in grado di separare<br />

il cibo sminuzzato ed<br />

adeguatamente fi ltrato per<br />

un suo successivo trasporto<br />

verso l’impianto di digestione<br />

anaerobica riducendo così<br />

la frequenza di raccolta dei<br />

rifiuti ed i volumi degli stessi.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

[1] P. Battistoni et al., “Application of food waste disposers<br />

and alternate cycles process in small-decentralized towns:<br />

a case study”, Water Research, 2007, 41, 893.<br />

[2] D. Bolzonella et al., “Anaerobic codigestion of waste activated<br />

sludge and OFMSW: The experiences of Viareggio and Treviso<br />

plants (Italy)”, Water Science and Technology, 2006, 53 (8), 203.<br />

[3] D. Bolzonella et al., “Anaerobic co-digestion of sludge with other<br />

organic wastes and phosphorus reclamation in wastewater treatment<br />

plants”, Water Science and Technology, 2006a, 53 (12), 177.<br />

[4] Ceced, Paper on Food Waste Disposers. An integral part of<br />

the EU’s future waste management strategy, Spring 2003.<br />

[5] Re-Wise, Publishable Report, 2010.<br />

[6] Stockholm Vatten 2008, Food Waste Disposers (FWD) In Stockholm.<br />

Stockholm Water’s pre-study on the preconditions, options and<br />

consequences of introducing KBU in households in Stockholm.<br />

n.2<br />

n2<br />

maggio o2011<br />

79<br />

<br />

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SOLUZIONI<br />

RIFIUTI<br />

GESTIONE GREEN<br />

DELLA DISCARICA<br />

RIFIUTI<br />

Il sito di raccolta per rifiuti non pericolosi<br />

della Farina Ezio a Desio, gestisce tramite<br />

la soluzione Sira l’intera filiera del dato<br />

per automatizzare con la tecnologia<br />

Rfid la maggior parte delle procedure<br />

operative: tra le migliorie nella gestione<br />

della discarica, spiccano la maggiore<br />

sicurezza e la velocità delle operazioni.<br />

Paola Visentin*<br />

Quello della produzione e smaltimento dei rifi uti è un tema attuale<br />

legato nel nostro contesto industrializzato ed urbanizzato alla richiesta<br />

di un ambiente sano e pulito, da rispettare anche attraverso soluzioni<br />

più idonee per il loro smaltimento.<br />

Accanto alle attività di recupero dei rifi uti, la normativa prevede<br />

anche il loro smaltimento in inceneritori o discariche: quest’ultima,<br />

meno favorita rispetto alle precedenti varianti perché non comporta<br />

la valorizzazione delle risorse, è consentita dal 2002 solamente per<br />

particolari tipologie di rifi uti, tra cui i materiali inerti non pericolosi<br />

trattati dalla discarica di Farina Ezio .<br />

In particolare, la normativa defi nisce l’attività di gestione del rifi uto<br />

come attività di pubblico interesse e individua le singole responsabilità<br />

a carico del produttore-detentore, del trasportatore e dello<br />

smaltitore.<br />

L’iter burocratico del processo di trattamento dei rifi uti prevede anche<br />

la compilazione del formulario, documento che indica i dati del<br />

produttore o detentore, del trasportatore, la tipologia, la quantità del<br />

rifi uto, nonché i dati del destinatario.<br />

Per una maggiore garanzia il decreto prevede la compilazione del<br />

registro di carico e scarico e la comunicazione annuale per il catasto<br />

rifi uti (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, MUD).<br />

*Marketing e Comunicazione Softwork<br />

La delicatezza di questo settore, legata a questa stringente normativa<br />

in campo ambientale, ha fatto nascere in Farina Ezio la necessità<br />

di avere un sistema completamente automatizzato, effi ciente e in<br />

linea con la normativa.<br />

Azienda operativa dal 1976 a Desio, in provincia di Monza Brianza,<br />

Farina Ezio ha vissuto nel corso dei decenni una continua espansione<br />

della propria attività, che comprende oggi la produzione e la<br />

distribuzione di inerti di cava, di calcestruzzo preconfezionato e dal<br />

2008 il recupero e lo smaltimento di rifi uti inerti non pericolosi tramite<br />

una discarica con una capacità di 900.000 m 3 .<br />

Quest’ultima attività è completamente controllata dal Sistema Informativo<br />

Ripristino Ambientale (Sira), una soluzione tecnologica<br />

realizzata da Raise per la gestione operativa della discarica: in particolare<br />

Sira permette di gestire agevolmente i limiti tecnico-legali<br />

della discarica (fi no a 50 bilici e a circa 1.500 tonnellate di materiale<br />

al giorno).<br />

Le attese della Farina Ezio<br />

Modellata attorno alle attese della Farina Ezio, la soluzione tecnologica<br />

Sira punta a precisi obiettivi: innanzitutto coprire l’intera fi liera<br />

del dato, dall’acquisizione presso l’impianto (dati di formulario, del<br />

peso netto scaricato e delle condizioni meteorologiche), alla fatturazione<br />

al cliente, il tutto nel rigoroso rispetto delle vigenti leggi<br />

80 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Fasi operative di Sira<br />

In apertura: arrivo camion. Sopra: identificazione camion.<br />

ambientali (statistiche, report, gestione della documentazione e del<br />

MUD).<br />

Da non dimenticare inoltre le richieste della Farina Ezio di snellire<br />

la gestione cartacea, di ridurre gli errori e i tempi dell’operatore, di<br />

avere il massimo controllo del tipo di materiale e della documentazione<br />

al momento del conferimento in discarica e soprattutto di<br />

avere la garanzia di accesso ai soli autotrasportatori con le corrette<br />

autorizzazioni rilasciate dalle autorità competenti.<br />

Soluzione tecnologica Sira<br />

È in un simile contesto che nasce Sira, una piattaforma appositamente<br />

studiata e realizzata da Raise per la gestione dei fl ussi lavorativi<br />

delle discariche di rifi uti non pericolosi: il sistema prevede l’automatizzazione<br />

di tutto il processo di ingresso, accesso, pesatura ed<br />

uscita dei mezzi dal sito di raccolta, registrando tutti i dati necessari<br />

per la fatturazione e la redazione del MUD.<br />

Nel riquadro vengono riportate nel dettaglio le fasi operative di Sira,<br />

in cui l’Rfi d permette la precisa identifi cazione degli automezzi autorizzati<br />

e l’inizio di tutto il processo d’acquisizione dei dati.<br />

La parte coperta dalla tecnologia Rfi d riguarda il controllo degli accessi<br />

degli automezzi all’impianto di pesatura: ogni mezzo è infatti<br />

dotato di tag Rfi d apposto sul parabrezza in formato cartaceo, rilevato<br />

in automatico dalle apposite antenne poste nel piazzale dell’impianto<br />

e permettendo quindi l’accesso per l’acquisizione prima del<br />

peso lordo e poi della tara.<br />

La scelta di utilizzare dei tag passivi in carta ha permesso un’installazione<br />

semplice e senza alcuna modifi ca permanente alle cabine di<br />

Il mezzo entra nel sito e procede a bassa velocità (5-10 km/h)<br />

verso l’impianto di pesatura.<br />

È riconosciuto tramite la rilevazione del tag Rfid apposto sul<br />

parabrezza del mezzo con le antenne montate presso l’impianto:<br />

il semaforo che regola l’acceso all’impianto di pesatura da<br />

rosso diventa verde e congiuntamente si solleva la sbarra<br />

autorizzandolo ad accedere alla pesa.<br />

Una volta che il mezzo è salito sulla pesa e che il semaforo<br />

è nuovamente tornato di colore rosso, Sira provvede alla<br />

memorizzazione dei dati riguardanti il peso lordo e delle<br />

condizioni meteorologiche; nel frattempo l’autista, sceso<br />

dall’automezzo, consegna il formulario all’operatore.<br />

Terminata la fase di acquisizione del peso, il semaforo da rosso<br />

torna nuovamente verde indicando all’autista che la fase di<br />

pesatura è terminata e può quindi procedere allo scarico del<br />

materiale nel rispetto dei protocolli operativi interni.<br />

Mentre l’automezzo scarica, l’operatore conferma le informazioni<br />

precedentemente inserite in Sira e riportate nel formulario.<br />

La procedura termina con il mezzo che, uscito dalla zona di<br />

messa in dimora del materiale, passa in un’area dotata di sistema<br />

automatico di lavaggio delle ruote. Con un nuovo accesso del<br />

mezzo alla pesa si verifica l’effettiva tara del mezzo, mentre<br />

l’autista si presenta nuovamente dall’operatore per ritirare<br />

la propria copia del formulario e il documento riportante le<br />

informazioni di controllo e per la fatturazione.<br />

Pesatura camion.<br />

n.2 maggio 2011<br />

81<br />

<br />

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SOLUZIONI<br />

RIFIUTI<br />

Fine pesatura camion.<br />

Antenna Rfid.<br />

Perché Rfid?<br />

La scelta di Raise di integrare in Sira la tecnologia Rfi d ha permesso<br />

una maggiore effi cienza nello svolgimento del fl usso di lavoro quotidiano<br />

generato dai numerosi accessi: l’identifi cazione anticipata e<br />

univoca dell’automezzo permette di verifi care la liceità dell’accesso<br />

da una parte e la preparazione del sistema informativo ad accogliere<br />

le nuove informazioni dall’altro.<br />

Scarico materiale.<br />

guida degli automezzi; inoltre, per assicurare la piena legalità delle<br />

operazioni di scarico eliminando eventuali abusi, il tag cartaceo non<br />

è riutilizzabile spostandolo da un mezzo a un altro: qualsiasi tentativo<br />

di rimozione del tag installato ne compromette la funzionalità.<br />

In fase di sviluppo della soluzione Sira le principali problematiche<br />

affrontate riguardavano proprio l’esatta posizione del tag Rfi d cartaceo<br />

all’interno della cabina delle motrici e delle antenne di rilevamento.<br />

Dopo vari test on-site è stata scelta l’installazione di due antenne in<br />

un unico gate in modo da minimizzare i disturbi e massimizzare la<br />

lettura dei dati.<br />

Architettura Rfid in Sira firmata Softwork<br />

Nel backstage del sistema Sira in Farina Ezio opera l’architettura<br />

Rfi d in banda UHF fi rmata Softwork : il gate UHF è composto<br />

dal controller LRU2000-A collegato a 2 antenne, per la rilevazione<br />

automatica di tag cartacei DogBone UHF, mentre il controller RedWave<br />

PRU50 è utilizzato in uffi cio per la programmazione dei tag<br />

da assegnare al conducente.<br />

Il software di gestione realizzato da Raise è invece composto da:<br />

- Lato front-end: Windows Presentation Foundation + SQL Server<br />

Compact Edition + Microsoft - Sincronyzation Framework per la sincronizzazione<br />

dei dati;<br />

- Lato back-offi ce: Windows Presentation Foundation + SQL Server<br />

2008;<br />

- Lato back-end: SQL Server 2008.<br />

Conclusioni<br />

Operativo dal settembre 2009 il sistema Sira nasce con l’intento di<br />

automatizzare l’intero iter che governa l’accesso dei mezzi in discarica<br />

e allo stesso tempo di garantire la gestione dell’intera fi liera<br />

dei dati acquisiti: a oggi, detto scopo è stato pienamente raggiunto<br />

attraverso una soluzione completa, veloce ed effi ciente, capace di<br />

garantire sicurezza grazie alla tracciabilità dei mezzi che hanno accesso<br />

in discarica e di snellire la burocrazia legata ad un comparto<br />

così delicato qual è quello della gestione rifi uti.<br />

L’automatizzazione di tutto il processo ha permesso di ottemperare<br />

a tutte le attività utilizzando solo 3 operatori per il funzionamento<br />

del sito stesso con la riduzione degli errori umani e del rischio di<br />

deporre nel sito materiale non autorizzato.<br />

www.softwork.it<br />

82 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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NEWS<br />

ATLAS COPCO<br />

La Divisione Oil-free Air di<br />

Atlas Copco presenta<br />

la gamma ZB 5-120 VSD<br />

(Variable Speed Drive).<br />

Questa serie di soffianti centrifughe 100%<br />

oil-free con inverter (plug & play) testimonia<br />

l’avanguardia del prodotto.<br />

La gamma ZB garantisce aria compressa<br />

100% oil-free secondo le normative ISO<br />

standard 8573-1, eliminando ogni rischio<br />

di contaminazione olio negli impianti di aria<br />

compressa. Inoltre i cuscinetti ad aria senza<br />

attriti e l’adozione dell’inverter a bordo<br />

macchina garantiscono grandi volumi di<br />

aria compressa a bassa pressione al minor<br />

costo energetico.<br />

La depurazione dell’acqua è il settore<br />

principale in cui trova maggiore<br />

applicazione az<br />

ione<br />

questa nuova tecnologia.<br />

ogia<br />

Se si considera che, in un depuratore<br />

il 70% del totale dei costi di gestione<br />

dell’impianto è generata dalla compressione<br />

dell’aria, con questa nuova effi ciente<br />

tecnologia i risparmi energetici sono<br />

garantiti.<br />

www.atlascopco.com<br />

DERBIGUM<br />

Grande soddisfazione in casa<br />

Derbigum per l’arrivo di una<br />

nuova e innovativa membrana per la<br />

protezione dei tetti. La membrana,<br />

chiamata Derbicolor FR Olivina, oltre<br />

a impermeabilizzare le superfici sulle<br />

quali è applicata, rientra perfettamente<br />

nella strategia “greennovator”<br />

che caratterizza l’azienda, perché<br />

è riciclabile al 100% e assorbe e<br />

trasforma la CO 2<br />

che con la pioggia si<br />

deposita sulle coperture degli edifici.<br />

Derbicolor FR Olivina è realizzata con<br />

una selezione del migliore bitume e di<br />

plastomeri APP-TPO di elevata qualità,<br />

completati nello strato superiore<br />

da graniglia di olivina, un minerale<br />

presente in natura composto da<br />

silicato di ferro e magnesio.<br />

L’olivina assorbe la CO 2<br />

e la trasforma,<br />

restituendola all’atmosfera sotto forma<br />

di diossido di silicio e carbonato di<br />

BALLUFF AUTOMATION<br />

Balluff ha introdotto un nuovo alimentatore intelligente, a risparmio energetico,<br />

particolarmente adatto all’uso nelle apparecchiature eoliche. L’apparecchiatura semiinscatolata,<br />

con un’efficienza nominale del 93%, è stata progettata per elevati carichi in termini<br />

di urti e vibrazioni e una durata di servizio estremamente lunga, di quasi 20 anni, con un Mtbf<br />

di 800.000 ore. Una caratteristica chiave: è il primo alimentatore che può essere collegato<br />

direttamente alla tensione del generatore senza la necessità di un trasformatore intermedio.<br />

Completamente unici sono anche gli indicatori ottici, che visualizzano lo stato e la condizione<br />

dell’unità. Tracciando carichi dinamici, può essere utilizzato continuamente anche sotto elevate<br />

condizioni di carico. Ciò significa che non sono più necessarie riserve dal 30 al 50%. Speciali<br />

sensori, in combinazione con un microcontrollere, tengono costantemente sotto controllo i<br />

fattori di usura nell’alimentatore, come temperatura, sovraccarico, guasti e altre condizioni.<br />

La valutazione intelligente di questi parametri offre quindi all’utente una visione d’insieme<br />

dello stato dell’unità per implementare misure di manutenzione, riducendo quindi nettamente<br />

la probabilità di guasto dell’intero sistema. LED a colori, nei colori dei semafori, forniscono<br />

all’utente informazioni continue sul livello di carico corrente, sul livello<br />

di stress e sulla durata, facendo una previsione della vita rimanente<br />

attesa. Gli indicatori sono abbastanza luminosi da essere visti e<br />

interpretati in modo affidabile da una distanza di diversi metri. Per la<br />

prima volta, persino il consueto trasformatore trifase utilizzato nelle<br />

apparecchiature eoliche può essere eliminato, con un conseguente<br />

risparmio di denaro. Grazie al suo ampio campo d’ingresso di 380-690<br />

V l’alimentatore a commutazione può essere collegato direttamente alla<br />

tensione del generatore della turbina eolica. Gli effetti positivi: sforzo di<br />

installazione e ridotto numero di parti soggette a guasti, insieme a una<br />

maggiore efficienza del sistema dovuta a minori perdite termiche.<br />

www.balluff.it<br />

magnesio, due sostanze innocue per<br />

l’ambiente.<br />

L’olivina, inoltre, ha una grande<br />

capacità di assorbimento di CO 2<br />

,<br />

pari a 1,25 kg di CO 2<br />

per ogni chilo di<br />

minerale.<br />

Derbicolor FR Olivina è resistente<br />

al fuoco e alla lacerazione,<br />

conforme alla norma EN 13501-5,<br />

classificazione Broof (t1, t2, t3)<br />

secondo il metodo ENV 1187 e non<br />

contiene alogeni.<br />

Ogni membrana misura 7,27 X 1,1<br />

m in larghezza, ha uno spessore<br />

di 4 mm e può essere posata in<br />

monostrato o a doppio strato<br />

utilizzando la tecnica sia a freddo<br />

sia a caldo. La finitura in olivina le<br />

conferisce un piacevolissimo colore<br />

verde oliva.<br />

www.derbigum.it<br />

84 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Produzione Intelligente di energia<br />

Control Techniques è azienda leader nel mercato della<br />

tecnologia e dei servizi per la conversione di potenza<br />

ad alto rendimento e per le soluzioni di controllo di<br />

impianti fotovoltaici.<br />

La nostra tecnologia di inverter grid connected<br />

assicura il rendimento ottimale per il massimo ritorno<br />

dell'investimento<br />

Per maggiori informazioni visita<br />

www.controltechniques.com<br />

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la bussola...<br />

...e naviga sulla<br />

cresta del business<br />

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Meccanica, Energia e Ambiente<br />

4 newsletter<br />

2.020.759 page views*<br />

385.704 visitatori unici*<br />

**Fonte: Google Analytics, agosto 2009 - luglio 2010<br />

ELETTRONICA E AUTOMAZIONE<br />

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MECCANICA, PROGETTAZIONE<br />

E COMPONENTISTICA<br />

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ENERGIA E AMBIENTE<br />

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SOLUZIONI SOFTWARE<br />

PER L’INDUSTRIA<br />

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strumento di informazione curato dalle redazioni delle riviste tecniche più autorevoli nei rispettivi settori.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

redazione.ilb2b@fieramilanoeditore.it<br />

Tel. 02 49976564<br />

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NEWS<br />

PALAZZETTI<br />

Ogni prodotto<br />

Palazzetti ha<br />

in<br />

sé un complesso<br />

mondo di tecnologia e di<br />

ricerca, dimostrazione<br />

dell’impegno attivo dell’azienda<br />

accanto ai maggiori istituti<br />

universitari e di ricerca<br />

internazionali.<br />

L’obiettivo è ottimizzare il<br />

livello qualitativo e funzionale<br />

del riscaldamento a legna, nel<br />

pieno rispetto dell’impegno<br />

ecologico che l’azienda<br />

porta avanti da 50 anni.<br />

Dal frutto di questa spinta<br />

verso l’ottimo nasce O 2Ring,<br />

una novità mondiale per<br />

superare defi nitivamente<br />

la preoccupazione delle<br />

polveri sottili: un sistema di<br />

purifi cazione dei fumi della<br />

combustione che, abbinato alla<br />

tecnologia già esistente della<br />

Testato da TÜV Rheinland (Report Nr. K 560 2011 s1)<br />

Testato con focolare Monoblocco 78 RE con e senza O 2 Ring<br />

VDF (Valvola di Regolazione<br />

dei Fumi), permette<br />

l’abbattimento di oltre l’80%<br />

delle sostanze inquinanti.<br />

O 2 Ring, garantendo una<br />

combustione più costante,<br />

permette anche un incremento<br />

dei rendimenti del focolare: si<br />

riduce, così, la quantità di legna<br />

utilizzata per ottenere lo stesso<br />

quantitativo di calore.<br />

Il posizionamento di O 2 Ring<br />

all’interno del prodotto è stato<br />

studiato per garantirne sempre<br />

il miglior funzionamento e<br />

integrarsi con la pratica valvola<br />

di regolazione dei fumi. Grazie<br />

alla loro sinergia, O 2 Ring si<br />

attiva automaticamente ad ogni<br />

carica di legna.<br />

La manutenzione è molto<br />

semplice e veloce: il dispositivo<br />

è facilmente pulibile con un<br />

normale aspirapolvere. Inoltre,<br />

O 2 Ring è completamente<br />

rigenerabile e, quindi,<br />

totalmente ecologico.<br />

Una soluzione perfetta per<br />

l’ambiente, che risponde in<br />

particolare alle esigenze di<br />

quelle zone geografi che in cui<br />

le disposizioni di legge limitano<br />

l’uso di biomasse in sistemi a<br />

carica non controllata, cioè che<br />

funzionano a legna (caminetti<br />

e inserti). Superando questo<br />

limite, tutti possono utilizzare<br />

come principale combustibile<br />

per il riscaldamento domestico<br />

la legna: una delle fonti<br />

energetiche rinnovabili più<br />

economiche, ecologiche e<br />

facilmente reperibili.<br />

www.palazzetti.it<br />

87 n.2 maggio 2011 n.2 maggio 2011 87<br />

<br />

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NEWS<br />

VENTILAZIONE INDUSTRIALE<br />

Fondata nel 1972 come ditta individuale<br />

da Luigi Fortuna, la produzione di<br />

Ventilazione Industriale inizialmente<br />

comprendeva forniture e apparecchiature<br />

per la depolverazione dell’aria proveniente<br />

dalla lavorazione del legno (centrali termiche<br />

per il recupero di energia con eliminazione<br />

di scarti del legno - trucioli, segatura ecc,<br />

- al servizio di presse, forni essiccatoi e<br />

riscaldamento stabilimento), al servizio prevalentemente<br />

delle numerose falegnamerie<br />

esistenti sul territorio di Lissone e dintorni.<br />

Nel corso degli anni la società ha maturato<br />

importanti esperienze e ha dedicato notevoli<br />

sforzi alla ricerca e sviluppo di tecnologie<br />

all’avanguardia, ampliando e adeguando<br />

la produzione alle nuove problematiche<br />

ambientali e alle diverse esigenze di mercato,<br />

con particolare riguardo al recupero<br />

energia (recupero solventi da macchine da<br />

stampa con il duplice scopo di non inquinare<br />

e recuperare soldi) fi no all’attuale gamma<br />

produttiva che copre tutti gli aspetti della depurazione<br />

dell’aria, rivolgendo<br />

la propria attenzione a<br />

quasi tutti i settori produttivi.<br />

Dallo scorso gennaio,<br />

Ventilazione Industriale ha<br />

realizzato un impianto pilota di combustione<br />

con recupero energetico del poliuretano<br />

presso la propria sede di Lissone. L’impianto<br />

si compone dei seguenti principali elementi:<br />

- sistema di stoccaggio e carico poliuretano<br />

di tipo accumulatore a fondo mobile;<br />

- sistema di combustione poliuretano<br />

costituito da caldaia per produzione<br />

di acqua surriscaldata o vapore e dotata<br />

di sistema di scarico ceneri;<br />

- sistema di depurazione fumi (depolverazione,<br />

deacidificazione).<br />

Il calore recuperato attraverso la<br />

caldaia a seconda delle potenzialità<br />

dell’impianto e delle esigenze del<br />

cliente può essere impiegato per svariati<br />

sistemi di recupero energetico:<br />

- produzione energia elettrica attraverso<br />

l’installazione di una turbina ORC;<br />

- produzione aria calda attraverso sistema<br />

di scambio termico aria/acqua;<br />

- produzione freddo attraverso l’installazione<br />

di chiller ad assorbimento.<br />

Tale impianto si propone quindi di offrire<br />

alle aziende la possibilità di smaltire il poliuretano<br />

al proprio interno (eliminando i<br />

costi di trasporto, smaltimento e movimentazione)<br />

e ricavare dell’energia riutilizzabile<br />

nel ciclo lavorativo (valorizzazione).<br />

A seconda delle dimensioni dell’impianto<br />

e delle diverse scelte impiantistiche<br />

di recupero energetico che si possono<br />

adottare, è previsto un rientro economico<br />

dell’impianto compreso tra i 5 e i 10 anni.<br />

www.ventilazioneindustriale.it<br />

TECAM<br />

Tecam ha progettato e realizzato un<br />

sistema “a scarico zero” per il trattamento<br />

e il riciclo delle acque reflue delle linee<br />

galvaniche di cromatura. Le linee di<br />

cromatura sono costituite da tre fasi<br />

principali di lavorazione - ovvero la fase di<br />

preparazione, quella di nichelatura e quella<br />

di cromatura - ciascuna delle quali utilizza<br />

l’acqua per i lavaggi, producendo una<br />

tipologia di refluo differente.<br />

Il processo necessita innanzitutto di un<br />

impianto di demineralizzazione a osmosi<br />

inversa per l’osmotizzazione delle acque<br />

primarie, che prima di essere immesse<br />

nella linea di lavorazione devono essere<br />

opportunamente desalinizzate per non<br />

compromettere il risultato della cromatura.<br />

Ciascuna sezione della linea di lavorazione<br />

ha annesso un proprio impianto di<br />

trattamento delle acque di processo che<br />

si avvale di tecnologie specifiche in base<br />

alle differenti caratteristiche del refluo<br />

prodotto. L’acqua di lavaggio della fase di<br />

preparazione del metallo per la cromatura<br />

(o fase di sgrassaggio), contenente<br />

detergenti ed oli, va trattata con un impianto<br />

a membrana che consente di depurarla<br />

dalla frazione oleosa; quella della fase<br />

di nichelatura (o fase di aggrappaggio),<br />

contenente acidi, va trattata con un<br />

impianto a scambio ionico; quella della<br />

fase di cromatura (o fase di riporto del<br />

metallo), contenente nichel, cromo, solfati,<br />

cloruri e boro, necessita di due impianti<br />

di trattamento: uno di evaporazione per<br />

il recupero dell’acido cromico e uno a<br />

scambio ionico per il riciclo dell’acqua.<br />

Il sistema permette dunque a ciascuna<br />

sezione di recuperare e riutilizzare le<br />

proprie acque di processo; le rispettive<br />

frazioni di inquinanti confluiscono in uno<br />

stesso impianto di trattamento chimicofisico<br />

finale che consente il recupero di<br />

un’ulteriore frazione acquosa e un’ulteriore<br />

concentrazione delle sostanze inquinanti,<br />

con una conseguente riduzione dei costi di<br />

smaltimento delle stesse. Prima di essere<br />

reimmessa nel processo di lavorazione,<br />

l’acqua recuperata deve essere ulteriormente<br />

depurata tramite un impianto di evaporazione<br />

sottovuoto. Questo sistema di impianti a<br />

“scarico zero” permette di recuperare fino<br />

al 90/95% dell’acqua, che viene dunque<br />

completamente riciclata e reimpiegata<br />

nel processo, risolvendo così il problema<br />

del suo scarico, e di ridurre al 5/10% la<br />

percentuale di concentrato da smaltire.<br />

www.tecam.it<br />

88 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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9 -12 Novembre 2011<br />

Rimini Fiera<br />

15 a Fiera Internazionale<br />

del Recupero di Materia<br />

ed Energia e dello Sviluppo<br />

Sostenibile<br />

www.ecomondo.com<br />

organizzata<br />

da:<br />

in contemporanea<br />

con:<br />

www.keyenergy.it<br />

www.cooperambiente.it<br />

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IMPRONTE<br />

L’alba<br />

del fotovoltaico<br />

In questo 2011 si comprano e si vendono impianti fotovoltaici<br />

come si comprerebbero automobili o cucine, ma il cammino<br />

che ha portato allo sviluppo di questo settore industriale è stato<br />

lungo ed è cominciato addirittura quasi due secoli fa.<br />

Giorgio Nebbia<br />

Nel 1839 il fisico francese Antoine Cesar<br />

Becquerel (1788-1878), padre di Alexandre<br />

Edmond Becquerel (1820-1891), a sua<br />

volta padre di Henri Becquerel (1852-1908),<br />

quest’ultimo scopritore della radioattività,<br />

una generazione di fisici illustri) studiando il<br />

passaggio di corrente fra due lamine metalliche<br />

immerse in una soluzione del cloruro dello stesso<br />

metallo, osservò che la corrente aumentava<br />

se una delle due lamine era esposta alla<br />

luce e l’altra era coperta. I risultati di questo<br />

esperimento furono pubblicati col titolo: “Sugli<br />

effetti elettrici della radiazione solare”, nei<br />

Comptes Rendu de l’Académie des Sciences<br />

di Parigi, del 21 novembre 1839, 9, 31-33.<br />

d’onda, ottenute facendo passare la luce<br />

solare attraverso un prisma, mostrò che la<br />

corrente elettrica generata era maggiore con<br />

la radiazione blu e minore con la radiazione<br />

rossa. Pacinotti, appena ventiduenne, pubblicò<br />

i risultati dei suoi studi sull’effetto fotoelettrico in<br />

due articoli intitolati “Correnti elettriche generate<br />

dal calorico e dalla luce”, nella rivista Nuovo<br />

Cimento, 1863, 18, 373, e 1864, 19, 234.<br />

“Carissimo Babbo”, l’archivio di Pacinotti,<br />

pubblicato nel 1934 in due rari volumi: “Antonio<br />

Pacinotti. La vita e l’opere”, con prefazione di<br />

Guglielmo Marconi, contiene varie lettere scritte,<br />

dal 1863 in avanti, al padre Luigi per tenerlo<br />

al corrente dei progressi delle sue ricerche<br />

e di varie idee sull’utilizzazione dell’energia<br />

solare non solo come fonte di elettricità,<br />

ma anche come fonte di calore e di energia<br />

meccanica e per la distillazione dell’acqua.<br />

Un riassunto di queste considerazioni è<br />

contenuto in una conferenza fatta alla Società<br />

Agraria di Bologna nel 1870. È curioso<br />

che in tutte le storie della fotoelettricità<br />

e dell’utilizzazione dell’energia solare i<br />

contributi e le idee di Pacinotti non siano<br />

quasi mai citate, forse perché pubblicate in<br />

riviste a limitata circolazione, nei primi anni<br />

del Regno d’Italia, appena nato nel 1861.<br />

Unità d’Italia e studi sull’effetto fotoelettrico<br />

Un esperimento simile fu condotto da<br />

Antonio Pacinotti (1841-1912), figlio di<br />

Luigi Pacinotti (1807-1891). Antonio aveva<br />

partecipato, diciottenne, con il battaglione<br />

di volontari pisani alle battaglie di Solferino<br />

e San Martino nel 1859; si era poi dedicato<br />

a ricerche di fi sica e nello stesso 1859<br />

descrisse gli esperimenti con l’ “anello rotante”<br />

che sarebbe stato alla base dell’invenzione<br />

della dinamo, una delle più rivoluzionarie<br />

macchine della società industriale.<br />

Contemporaneamente condusse ricerche<br />

sull’effetto fotoelettrico e sull’utilizzazione<br />

dell’energia solare; in uno di questi esperimenti<br />

Pacinotti immerse due lastre di rame in una<br />

soluzione di solfato di rame esponendo<br />

una delle due lastre alla radiazione solare<br />

e tenendo l’altra in ombra. Fra le due lastre<br />

osservò una corrente elettrica; lo stesso<br />

esperimento, condotto facendo cadere<br />

sulla lastra radiazioni di diversa lunghezza<br />

Antoine Cesar Becquerel (1788-1878) Antonio Pacinotti (1841-1912)<br />

90 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Primi esperimenti sul selenio<br />

Una svolta importante verso la moderna<br />

utilizzazione dell’energia solare come fonte<br />

di elettricità si ebbe nel 1873 ad opera di<br />

Willoughby Smith (1828-1891), un impiegato<br />

di una fabbrica chimica che lavorava la<br />

guttaperca, una gomma elastica estratta da<br />

piante dell’Indonesia, dotata di buone proprietà<br />

isolanti dell’elettricità e buona resistenza<br />

all’acqua. Coprendo dei fili di rame con questa<br />

guttaperca la società di Smith fabbricò i primi<br />

cavi elettrici che potevano essere immersi nel<br />

mare, adatti quindi alle trasmissioni telegrafiche<br />

sottomarine; il primo, lungo 50 chilometri,<br />

collegò nel 1850 Dover in Inghilterra con Calais<br />

in Francia; poco dopo simili cavi sottomarini<br />

avrebbero collegato l’Europa con l’America.<br />

Ma Willoughby Smith era anche un attento<br />

osservatore: per le prove di isolamento, durante<br />

l’immersione dei cavi telegrafici sottomarini,<br />

Smith usò delle barrette di selenio metallico,<br />

considerato un cattivo conduttore dell’elettricità,<br />

e così scoprì che le barrette di selenio,<br />

esposte alla luce del sole, diventavano, sia<br />

pure limitatamente, conduttrici di elettricità.<br />

Smith pubblicò queste osservazioni nella<br />

rivista Nature del 20 febbraio 1873 e, col titolo<br />

“Curious effect of light on selenium”, nella<br />

rivista Scientific American del 29 marzo 1873.<br />

Colpiti da questo ”curioso effetto” altri due<br />

inglesi, William G. Adams (1836-1915) e il<br />

suo studente R.E. Day, scoprirono che nel<br />

selenio esposto alla luce addirittura si generava<br />

una corrente elettrica che cessava quando<br />

la superficie di selenio era tenuta al buio e<br />

chiamarono questo fenomeno “fotoelettricità”.<br />

I risultati dei loro esperimenti furono esposti in<br />

un articolo, “The action of light on selenium”,<br />

pubblicato nei Proceedings of the Royal Society<br />

of London, giugno 1876, A 25, 113-117.<br />

La prima cella fotovoltaica<br />

La prima vera e propria cella fotovoltaica fu<br />

realizzata poco dopo dall’inventore americano<br />

Charles E. Fritts nel 1883: un sottile strato di<br />

selenio, ricoperto da un sottile strato d’oro,<br />

quando era esposto alla luce sia solare, sia<br />

artificiale, produceva una corrente elettrica con<br />

un rendimento dell’1%. Fritts pubblicò questi<br />

risultati in un articolo: “A form of selenium cells”,<br />

pubblicato in American Journal of Science,<br />

dicembre 1883, 26, 465-472, e mandò una delle<br />

sue celle fotovoltaiche al fisico tedesco Werner<br />

von Siemens (1816-1892), che pubblicò nel 1885<br />

un articolo “Sulla forza elettrica generata dal<br />

selenio esposto alla luce, scoperta dal sig. Fritts<br />

di New York” nella rivista The Electrical World.<br />

Notevoli progressi furono fatti quando<br />

anche gli scienziati si dedicarono a fondo<br />

alla comprensione delle basi fisiche della<br />

fotoelettricità. Si possono ricordare le<br />

ricerche del 1887 del fisico Heinrich Hertz<br />

(1857-1894), quelle del 1888 di Wilhelm<br />

Hallwachs (1859-1922), al quale si deve,<br />

anni dopo, la sperimentazione di una cella a<br />

giunzione rame/ossido di rame, quelle degli<br />

anni 1888-1891 del russo Aleksandr Stoletov<br />

(1839-1896) che nel 1894 studiò l’effetto<br />

fotovoltaico della radiazione ultravioletta.<br />

Negli stessi anni sono state condotte ricerche su<br />

celle solari funzionanti con l’effetto termoelettrico,<br />

un capitolo a parte su cui merita ritornare in<br />

futuro. Si possono ricordare i due brevetti<br />

USA 389.124 e 389.125 assegnati nel 1888<br />

al chimico americano Edward Weston (1850-<br />

1936), lo stesso delle pile Weston; i due brevetti<br />

USA numero 527.377 e 527.379 assegnati nel<br />

1894, per un’invenzione denominata “Apparatus<br />

for generating electricity by solar heat”, a<br />

Melvin L. Severy (1863-1951); e il brevetto<br />

USA 588.177 del 1897 assegnato a Harry<br />

Reagan. Alcuni di questi si trovano in Internet.<br />

Il problema delle fotocelle solari attrasse<br />

l’attenzione anche della fertile mente di Nikola<br />

Tesla (1856-1943) che nel 1901 ottenne i due<br />

brevetti USA numero 685.957 e 685.958 per<br />

invenzioni, rispettivamente, intitolate: “Apparatus<br />

for the utilization of radiant energy” e “Method<br />

of utilizing radiant energy”. Al 1902 risale<br />

l’osservazione che l’effetto fotoelettrico varia con<br />

la lunghezza d’onda della luce (come, sia pure<br />

qualitativamente, aveva osservato Pacinotti)<br />

fatta dal controverso fisico tedesco Philipp von<br />

Lenard (1862-1947) che offuscò alcuni importanti<br />

contributi di fisica con una isterica contestazione<br />

di Roentgen e di Einstein e con una adesione al<br />

nazismo e alla folle teoria della “fisica tedesca”.<br />

Il contributo di Einstein<br />

Il lungo cammino per la comprensione del<br />

fenomeno della fotoelettricità ebbe una svolta<br />

nel 1904 quando Albert Einstein (1879-1955)<br />

spiegò che la luce “contiene” dei fotoni dotati<br />

di energia, i quali mettono in moto gli elettroni<br />

all’interno di alcuni materiali come il selenio<br />

e, si vide in seguito, il silicio e altri ancora.<br />

Per questo celebre lavoro Einstein ottenne<br />

il premio Nobel per la fisica nel 1921.<br />

Willoughby Smith (1828-1891) Albert Einstein (1879-1955) Jan Czochralski (1885-1953)<br />

n.2 maggio 2011<br />

91<br />

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IMPRONTE<br />

Le invenzioni si succedono con William W.<br />

Coblenz (1873-1942), noto sico americano,<br />

che ottenne il brevetto USA 1.077.219, del<br />

28 ottobre 1913, per una “Solar cell”, e con lo<br />

svedese Sven Ason Berglund (1881-1937) che<br />

nel 1914 brevettò un “Metodo per aumentare<br />

il rendimento delle celle fotosensibili”.<br />

Le celle fotovoltaiche al selenio, pur<br />

avendo un rendimento molto basso, di<br />

poche unità percento di energia rispetto<br />

all’intensità della radiazione incidente,<br />

ebbero un certo successo commerciale per<br />

esempio per il comando a distanza delle<br />

porte scorrevoli, per gli esposimetri delle<br />

macchine fotograche, per strumenti di<br />

misura dell’intensità della radiazione solare.<br />

Una svolta importante si ebbe con le ricerche<br />

del chimico e sico francese René Audubert<br />

(1892-1954) e di Cécile Stora sull’effetto<br />

fotoelettrico del solfuro di cadmio (curiosamente<br />

in alcune “storie” del fotovoltaico questo<br />

evento è attribuito a ”Audobert e Stora” e al<br />

seleniuro di cadmio). Il loro studio fu pubblicato<br />

col titolo “Proprietes photovoltaique du<br />

sulfure de cadmium”, nei Comptes Rendu de<br />

l’Académie des Sciences, marzo 1932, 194,<br />

1126-1124; il testo è disponibile in Internet.<br />

L’era del silicio<br />

Ormai ci stiamo avvicinando all’età del silicio<br />

che nacque il 6 marzo 1940 quando Russell<br />

Ohl (1898-1987), un tecnico della società<br />

telefonica Bell, scoprì la formazione di una<br />

corrente elettrica quando un campione di<br />

silicio, che presentava alcune discontinuità<br />

e impurità, era esposto alla luce solare.<br />

A questa scoperta fu assegnato il brevetto USA<br />

“Light sensitive electric device,” depositato<br />

il 27 maggio 1941 e concesso il 25 giugno<br />

1946. L’invenzione fu perfezionata negli<br />

anni successivi con la tecnica per creare nel<br />

silicio delle “giunzioni p-n” a opera di Daryl<br />

Chapin (1906-1995), Calvin Fuller (1902-<br />

1994) e Gerald Pearson (1905-1987).<br />

La scoperta dei semiconduttori a base di silicio<br />

ha reso possibile, oltre alle celle fotovoltaiche<br />

che oggi producono miliardi di chilowattora di<br />

elettricità all’anno nel mondo, anche i transistor<br />

che hanno reso possibili i calcolatori elettronici.<br />

La preparazione di silicio ultrapuro per tali<br />

applicazioni richiedeva altre innovazioni,<br />

questa volta di chimica industriale.<br />

La materia prima è la silice della sabbia che<br />

viene trattata in forno elettrico con carbone: il<br />

silicio impuro così ottenuto è trattato con cloro<br />

che trasforma il silicio in triclorosilano che può<br />

essere facilmente puricato e viene ritrasformato,<br />

per trattamento con idrogeno, in silicio.<br />

Questo viene ulteriormente puricato, con una<br />

tecnica inventata nel 1918 dal sico polacco<br />

Jan Czochralski (1885-1953) (giustamente<br />

onorato in Polonia fra i grandi scienziati di<br />

quel Paese), per fusione entro un crogiolo<br />

di quarzo rotante sulla cui supercie viene<br />

“appoggiato” un cristallo di silicio purissimo;<br />

su tale cristallo si deposita e<br />

solidica il silicio fuso.<br />

Lentamente la barretta così formata viene<br />

sollevata e aumenta di volume no a diventare<br />

un grosso cilindro da cui vengono tagliate le<br />

fettine su cui sono stampati i circuiti elettronici.<br />

Ma questo è storia di oggi e di domani, insieme<br />

a quella di altri semiconduttori a base di tellururo<br />

di cadmio, di arseniuro di gallio, di seleniuro<br />

di rame, indio e stagno, e altri ancora.<br />

Le brevi considerazioni precedenti servono<br />

solo a ricordare che niente di quello che<br />

abbiamo oggi sarebbe stato possibile<br />

senza il contributo talvolta gloricato, ma<br />

spesso dimenticato e ignorato, di tante<br />

persone che ci hanno preceduto.<br />

Almeno un grazie!<br />

92 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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La digestione anaerobica in agricoltura<br />

Possibilità e problematiche a confronto nel convegno<br />

di Aiat a Hydrica<br />

L’evoluzione del comparto delle<br />

bio-energie offre la possibilità<br />

di un ampliamento delle<br />

prospettive economiche e di<br />

sviluppo di vari settori, tra i quali<br />

in particolare il mondo agricolo,<br />

e nel contempo va incontro<br />

alle problematiche ambientali<br />

perseguendo obiettivi promossi<br />

dalla Conferenza di Kyoto. Tra<br />

le varie filiere agro-energetiche,<br />

la digestione anaerobica<br />

consiste in un processo biologico<br />

attraverso il quale, in assenza<br />

di ossigeno, la sostanza<br />

organica viene trasformata in<br />

biogas, una miscela costituita<br />

prevalentemente da metano e<br />

anidride carbonica.<br />

Le opportunità che la digestione<br />

anaerobica può offrire<br />

all’agricoltura e all’ambiente e le<br />

problematiche tuttora presenti<br />

sono state le tematiche discusse<br />

nel convegno che si è tenuto<br />

il 30 marzo in Fiera a Padova<br />

nell’ambito di Hydrica, il salone<br />

biennale dedicato alle innovazioni<br />

e soluzioni tecnologiche ed<br />

impiantistiche per l’acqua e<br />

l’ambiente.<br />

L´incontro, organizzato dalla<br />

sezione veneta di Aiat -<br />

Associazione degli Ingegneri<br />

per l’Ambiente e il Territorio,<br />

ha messo in risalto le valenze<br />

positive del digestato, del suo<br />

utilizzo a fini agronomici e delle<br />

tecniche di fermentazione.<br />

Riccardo Campion di Seko<br />

ha presentato i processi e<br />

l’impiantistica per la digestione<br />

anaerobica di substrati organici<br />

in agricoltura, evidenziando<br />

come, in un contesto di estrema<br />

e continua necessità energetica<br />

e di elevato rischio ambientale,<br />

il trattamento anaerobico con<br />

recupero del biogas risulti oggi<br />

un sistema di grande interesse,<br />

in grado di offrire molteplici<br />

vantaggi: la produzione di<br />

energia, l’abbattimento di odori<br />

e di emissioni inquinanti, la<br />

stabilizzazione dei liquami, la<br />

riduzione della carica patogena<br />

in termofilia. L’iter autorizzativo<br />

per la costruzione e l’esercizio<br />

degli impianti e il sistema di<br />

incentivazione statale sono stati<br />

illustrati da Davide Rossetti di<br />

Elettrostudio Energia, che si è<br />

soffermato anche sulle principali<br />

novità introdotte dal Dlgs del 3<br />

marzo 2011, n. 28 (entrato in<br />

vigore il 29 marzo 2011). Tra<br />

queste spiccano la minore durata<br />

prevista per il procedimento di<br />

autorizzazione unica (90 giorni<br />

anziché 180) e i nuovi incentivi<br />

che per il biogas tengono<br />

conto della tracciabilità e della<br />

provenienza della materia prima<br />

e sono finalizzati a promuovere:<br />

- l’uso efficiente di rifiuti e<br />

sottoprodotti, di biogas da reflui<br />

zootecnici o da sottoprodotti<br />

delle attività agricole, di prodotti<br />

ottenuti da coltivazioni dedicate<br />

non alimentari;<br />

- la realizzazione di impianti in<br />

cogenerazione;<br />

- la realizzazione e l’esercizio, da<br />

parte di imprenditori agricoli, di<br />

impianti alimentati da biomasse<br />

e biogas asserviti alle attività<br />

agricole. Grazie all’intervento<br />

di Andrea Giordano di Acqua e<br />

Sole, l’occasione ha consentito<br />

anche di approfondire le<br />

prospettive della digestione<br />

anaerobica in termini di nuove<br />

soluzioni applicative e di<br />

opportunità di ricerca. I risultati<br />

presentati hanno dimostrato, su<br />

scala sia di laboratorio sia pilota,<br />

la possibilità tecnica di destinare<br />

la paglia e il riso al processo di<br />

digestione anaerobica per la<br />

produzione di biogas.<br />

Lucio Bergamin di Arpa Veneto<br />

- Osservatorio Regionale per il<br />

Compostaggio ha presentato una<br />

valutazione comparativa di diversi<br />

dispositivi per la valorizzazione<br />

del digestato, con particolare<br />

riferimento alla separazione del<br />

digestato in una fase liquida da<br />

depurare e una solida da avviare<br />

a compostaggio. La sostanza<br />

organica in esso presente (che<br />

nella fase di compostaggio viene<br />

concentrata grazie all’intensa<br />

evaporazione d’acqua) e<br />

la sua dotazione di azoto<br />

(principalmente in fase organica<br />

e, quindi, meno disponibile alla<br />

lisciviazione) sono i contributi<br />

rilevanti per la sua qualificazione.<br />

In chiusura, la relazione di<br />

Andrea Schievano dell’Università<br />

degli Studi di Milano, da cui è<br />

emerso come la valorizzazione<br />

del digestato sia un aspetto non<br />

trascurabile nella sostenibilità<br />

economico-ambientale della<br />

filiera “biogas”: la possibilità,<br />

infatti, di avere un prodotto a<br />

elevato potere fertilizzante<br />

permette di ridurre i costi<br />

relativi al suo “smaltimento” ma,<br />

soprattutto, diviene strumento<br />

concorrenziale, in fatto di costi e<br />

di compatibilità ambientale, delle<br />

attività agricole e zootecniche.<br />

Identificare il digestato come<br />

un vero e proprio fertilizzante<br />

permette di promuovere azioni<br />

volte alla valorizzazione di<br />

questa risorsa anche fuori dalla<br />

propria azienda agricola, in<br />

una logica di filiera produttiva a<br />

ciclo chiuso e con una visione<br />

al passo con i tempi e con le<br />

esigenze ambientali, che sempre<br />

più suggeriscono un approccio<br />

“green” dell’agricoltura moderna.<br />

Roberta Gadia, Referente Aiat -<br />

STR Veneto<br />

94 n.2 maggio 2011<br />

<br />

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Giovedì 29 Settembre 2011<br />

Centro Congressi Quark Hotel - Milano<br />

Siamo giunti alla VII edizione<br />

di Control & Communication,<br />

la mostra convegno di Fiera<br />

Milano Editore nata con il preciso<br />

obiettivo di fornire una<br />

panoramica sulle tecnologie più<br />

attuali per l’automazione distribuita,<br />

partendo dalla comunicazione<br />

a bordo campo (e a bordo<br />

macchina) fino a salire ai livelli<br />

più elevati di supervisione e<br />

controllo. Quest’anno ci si focalizzerà<br />

su quattro importanti<br />

aree tematiche: Sistemi Bus,<br />

Wireless, Vision, HMI & SW.<br />

E anche quest’anno Control<br />

& Communication proporrà la<br />

collaudata formula dell’aggiornamento<br />

per tutti coloro che<br />

desiderano non solo tenersi<br />

al passo con la tecnologia ma<br />

anche anticiparla.<br />

La mostra<br />

In uno spazio specifico sarà allestita<br />

un’esposizione a cura delle aziende partecipanti,<br />

in cui sarà possibile “toccare con<br />

mano” l’offerta commerciale.<br />

Il convegno<br />

Durante la giornata si susseguiranno seminari<br />

tecnici tenuti dalle aziende espositrici<br />

della durata di 30 minuti ciascuno.<br />

Orario<br />

Dalle ore 9.00 alle ore 17.00<br />

I contenuti<br />

Il programma, l’agenda, e i titoli dei seminari<br />

saranno costantemente aggiornati sul sito<br />

http://www.mostreconvegno.it/control<br />

Per aderire<br />

Potete utilizzare il servizio di registrazione<br />

on-line http://mostreconvegno.it/control<br />

La partecipazione ai seminari e alla mostra<br />

è gratuita, così come la documentazione e<br />

il buffet.<br />

Per informazioni<br />

Tel 02 49976518 - 02 49976536<br />

e-mail: control@fieramilanoeditore.it<br />

http://mostreconvegno.it/control<br />

Come raggiungere<br />

il Centro Congressi Quark Hotel<br />

In automobile<br />

Dalle autostrade seguire le indicazioni per<br />

la tangenziale Ovest, uscita Vigentina (zona<br />

Milano Sud). Seguire quindi le indicazioni<br />

per Milano Centro; percorsi circa 5 km l’albergo<br />

è sulla sinistra.<br />

Con i mezzi pubblici:<br />

• da Famagosta (Metropolitana linea 2 verde),<br />

autobus 95 in direzione Rogoredo, 4ª<br />

fermata via Lampedusa.<br />

• Autobus 65 (capolinea Piazza S. Babila/<br />

Corso Europa) fino a Piazza Agrippa (Capolinea).<br />

• Autobus 79 (capolinea P.ta Lodovica)<br />

fermata via Bazzi, incrocio via G. da Cermenate.<br />

<br />

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AZIENDE<br />

www.energieambienteoggi.it<br />

ABB www.abb.it 25 Isopan www.isopan.it 27<br />

Aiat www.ingegneriambientali.it 94 ITT Flygt www.ittwww.it 50<br />

Aros Solare www.aros-solar.com 25 Kemira www.kemira.com 72<br />

Aspra www.aspra.eu 19 Klimaenergy<br />

www.fi erabolzano.it/klimaenergy 18<br />

Atlas Copco Italia www.atlascopco.com 84<br />

Mettler Toledo www.mt.com 72<br />

Balluff Automation www.balluff.it 84<br />

Movactive www.movactive.it 26, 42<br />

Brandoni Solare www.brandonisolare.com 25<br />

Palazzetti www.palazzetti.it 87<br />

Caprari www.caprari.it 8<br />

Rockwell Automation<br />

CLR www.clritalia.com 74 www.rockwellautomation.it 68<br />

Conergy Italia www.conergy.it 26 Rotex Solaris http://it.rotex-heating.com 27<br />

CPL Concordia Soc.Coop. www.cpl.it 48 Sanyo www.sanyo-solar.eu 28<br />

Derbigum www.derbigum.it 84 Siemens www.siemens.it 28, 60<br />

EFA Automazione www.efa.it 64 Smagua www.smagua.es 16<br />

Emmeti www.emmeti.com 26 Softwork www.softwork.it 80<br />

Endress + Hauser Italia 64 Solar Green Technology www.solargt.com 38<br />

www.it.endress.com<br />

Stahlherz www.stahlherz.it 28<br />

Super Solar www.supersolar.it 29<br />

Tecam www.tecam.it 88<br />

Energy & Strategy Group 18<br />

www.energystrategy.it<br />

Enfinity www.enfi nity.it 32<br />

Enphase Energy www.enphaseenergy.com 26<br />

Fast www.fastautomation.it 34<br />

GE Intelligent Platforms www.ge-ip.com 64<br />

GE Power and Water www.gepower.com 48<br />

GE Water and Process Tech.<br />

www.gewater.com 62<br />

Isoil Industria www.isoil.it 16<br />

INSERZIONISTI<br />

Unione Europea<br />

http://ec.europa.eu/environment 14<br />

Vacon www.it.vacon.com 29<br />

Ventilazione Industriale www. 88<br />

ventilazioneindustriale.it<br />

Wagner www.wagner-solar.com 29<br />

Wasser Berlin www.wasser-berlin.com 14<br />

Sede legale<br />

Sede operativa<br />

Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano<br />

SS del Sempione, 28 - 20017 Rho (MI)<br />

tel. +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573<br />

www. fi eramilanoeditore.it<br />

Direzione Alberto Guglielmo Presidente<br />

Corrado Minnella Amministratore Delegato - Publisher<br />

Comitato tecnico-scientifico: Ivo Allegrini Esperto Ambientale<br />

Paolo Berbenni Politecnico di Milano<br />

Luigi Campanella Università La Sapienza, Roma<br />

Alessandro de Carli Associazione Ingegneri Ambiente<br />

e Territorio<br />

Marco Frey<br />

Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa<br />

Pasquale Giampietro Avvocato in Roma, già consigliere<br />

di Cassazione<br />

Giorgio Nebbia Emerito di Merceologia all’Università<br />

di Bari<br />

Romano Pagnotta Istituto di Ricerca sulle Acque, Cnr, Roma<br />

Eleonora Perotto Politecnico di Milano<br />

Franco Pecchio Consulente Energetico<br />

Redazione Corrado Minnella Direttore Responsabile<br />

Antonella Cattaneo Responsabile Area Automazione<br />

e Energia<br />

Antonella Rampichini Coordinamento Editoriale<br />

tel. +390249976511<br />

antonella.rampichini@fi eramilanoeditore.it<br />

Collaboratori:<br />

Alessandra Pelliconi<br />

Segretaria<br />

tel. +390249976509<br />

alessandra.pelliconi@fieramilanoeditore.it<br />

Philip Barnes, Roberto Catania, Guido Chiappa, Piero Rusconi<br />

Clerici, Giordano Currò, Vincenzo D’Alberti, Francesco Dattilo,<br />

Marco De Luca, Michele De Santis, Carmela Frigola, Roberta<br />

Gadia, Daniela Gavioli, Lidia Gilardoni, Nicoletta Meregalli,<br />

Raffaella Monconi, Alessandro Monti, Anna Paraboschi, Mario<br />

Ragusa, Roberta Ragusa, Paola Visentin<br />

Grafica e produzione Franco Tedeschi Coordinamento grafi ci<br />

tel. +39 02 49976569<br />

franco.tedeschi@fieramilanoeditore.it<br />

Paola Queirolo Progetto grafi co e impaginazione<br />

tel. +390249976564<br />

paola.queirolo@ fi eramilanoeditore.it<br />

Alberto Decari Coordinamento DTP<br />

tel. +39 02 49976561<br />

alberto.decari@fi eramilanoeditore.it<br />

Grafiche Sima Ciserano (BG) - Stampa<br />

Nadia Zappa<br />

Ufficio Traffi co<br />

tel. +39 02 49976534<br />

nadia.zappa@fi eramilanoeditore.it<br />

A.M.G. Impianti 75<br />

ABB<br />

II copertina<br />

Camlogic 79<br />

Caprari<br />

copertina<br />

Clomar 40<br />

Comsol 59<br />

Control Techniques 85<br />

Conveco 17<br />

Luchsinger 3<br />

Magnetrol International 31<br />

Minini Imballaggi 5<br />

Mitsubishi Electric Europe 1<br />

Montagna 87<br />

R.E.M. 33<br />

Rimini Fiera – Ecomondo 89<br />

Savino Barbera 36<br />

Pubblicità<br />

International Sales<br />

Giuseppe De Gasperis Sales Manager<br />

tel. +39 02 49976527<br />

fax +39 02 49976570-1<br />

giuseppe.degasperis@fi eramilanoeditore.it<br />

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Switzerland: IFF media ag • Carla Widmer •<br />

tel 0041-52-6330888 • fax 0041-52 - 6330899<br />

GErmany and Austria: Mediaagentur • Adela Ploner<br />

• tel. +49/8131/3669920 • fax +49/8131/3669929<br />

USA: Huson European Media • Ralph S. Lockwood •<br />

tel. 001/408/879/6666 • fax 001/408/879/6669<br />

Taiwan: Worldwide Services • Stuart Phillips - Laurie<br />

tel. +886/4/2325-1784 • fax +886/4/2325-2967<br />

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tel.02252007200 - fax 02 49976572<br />

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Abbonamento per l’estero: 8 uscite: € 40,00<br />

Prezzo della rivista: € 4,00 – Arretrati: € 8,00<br />

Testata associata • Associazione Nazionale Editoria<br />

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Fiera Milano Editore è iscritta al Registro Operatori<br />

della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003<br />

Registrazione del Tribunale di Milano n° 7 del 4/01/2011.<br />

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati.<br />

96 n.2 maggio 2011<br />

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