n° 2 (pdf)
n° 2 (pdf)
n° 2 (pdf)
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
MAGGIO 2011<br />
Anno 1- Numero 2<br />
organo ufficiale<br />
Associazione Ingegneri<br />
ambiente e territorio<br />
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi<br />
FOCUS<br />
MEMBRANE<br />
BIOMASSA<br />
e vino carbon free<br />
exclusive on: www.caprari.com<br />
Energia da RIFIUTI<br />
alimentari<br />
IL FOTOVOLTAICO<br />
nel mondo<br />
Water • To live • To work • Together<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Apparecchi di co<br />
Elettrotec progetta e produce strumenti di controllo per fluidi sviluppando sempre soluzioni tecniche<br />
innovative in grado di soddisfare ogni esigenza nel campo del controllo e del monitoraggio di pressione,<br />
vuoto, temperatura, livello e portata. Numerosi e diversificati sono i campi di applicazione: automazione<br />
industriale, sistemi di sollevamento, industria alimentare e delle bevande, sistemi di scambio termico, trasporto<br />
ferroviario, oleodinamica, macchine agricole e movimento terra, pneumatica, navale, industria chimica,<br />
cosmetica e farmaceutica, elettromedicale, impianti di lubrificazione, sistemi antincendio e macchine utensili.<br />
A totale garanzia dei più elevati e costanti livelli qualitativi, Elettrotec è certificata UNI EN ISO 9001:2008<br />
(e prossimamente ISO 14001) che copre tutte le fasi dell’organizzazione aziendale.<br />
Molte altre certificazioni quali RINA, Lloyd’s Register, Germanischer Lloyd, GOST, ATEX EExd IIC T6<br />
e ATEX EExia IIC T6, IMQ, marchio CE, UL, assicurano inoltre una totale affidabilità e trasparenza delle<br />
prestazioni anche nel caso delle esigenze applicative più severe.<br />
Elettrotec: la risposta alle necessità di oggi e di domani.<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
ntrollo per fluidi<br />
Erre&Pi<br />
ISO 9001:2008 - Cert. n° 0158/5<br />
APPARECCHI DI CONTROLLO PER FLUIDI<br />
20125 Milano - Via Jean Jaurés, 12<br />
Tel. +39 0228851811 - Fax +39 0228851854<br />
e-mail: marketing@elettrotec.it<br />
www.elettrotec.com<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Sistemi per il monitoraggio in continuo delle<br />
emissioni. Abbiamo a cuore il futuro<br />
La legislazione vigente in materia di controllo delle emissioni impone alle aziende il<br />
rispetto di normative sempre più severe per prevenire e ridurre l’inquinamento<br />
atmosferico e tutelare l’ambiente. Conformare gli impianti a tali normative non è solo un<br />
adempimento legislativo ma una scelta responsabile.<br />
ABB dispone di sistemi di analisi tecnologicamente avanzati, affi dabili e di<br />
un’organizzazione di prim’ordine per rendere il vostro impianto pienamente performante e<br />
rispondente ai più severi requisiti di legge. Che sia per impiego in un impianto di produzione<br />
energia, petrolchimico, in un’acciaieria o per qualsiasi altra applicazione industriale,<br />
potrete trovare la vostra soluzione all’interno della vasta gamma di sistemi analisi ABB.<br />
Desiderate saperne di più? Contattateci, abbiamo la soluzione per Voi. www.abb.it<br />
ABB S.p.A.<br />
Process Automation Division<br />
Analytical Measurement<br />
Tel. +39 02 2414.8632<br />
Fax: +39 02 2414.8636<br />
Pag M onitoraggio210x297 2011.indd 1 11-03-2011 12:38:10<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
PANNELLI FOTOVOLTAICI<br />
MONOCRISTALLINI DI MITSUBISHI ELECTRIC.<br />
ANCHE PER I TETTI PIÙ PICCOLI.<br />
È LA NATURA CHE TE LO CHIEDE.<br />
L’ambiente ti sta parlando. Ascoltalo. Scegli i pannelli fotovoltaici monocristallini<br />
di Mitsubishi Electric, leader da oltre 30 anni nel settore e specialista nell’offrire<br />
da sempre soluzioni di eccezionale qualità. 4 bus bar, vetro antiriflesso, celle half-cut<br />
e minore ingombro: un prodotto garantito 10 anni, dalla tecnologia avanzata, per<br />
ottenere il massimo dell’efficienza.<br />
Proiettati verso un futuro più pulito all’insegna del risparmio energetico.<br />
Mitsubishi Electric Europe B.V. • Centro Dir. Colleoni, Pal. Sirio 1 • Agrate Brianza (MB) • Tel. 039 60531 • Fax 039 6053689 • fotovoltaico.mitsubishielectric.it • info.fotovoltaico@it.mee.com<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOMMARIO<br />
10<br />
44<br />
76<br />
16<br />
n. 2 - maggio 2011<br />
23<br />
18<br />
EDITORIALE<br />
Politica energetica europea e azioni nazionali<br />
per il prossimo futuro 7<br />
Marco Frey<br />
IN PRIMO PIANO<br />
Caprari: Soluzioni globali per il ciclo integrato dell’acqua 8<br />
34<br />
38<br />
ATTUALITÀ<br />
Notizie 14<br />
a cura di Antonella Rampichini<br />
RASSEGNA FOTOVOLTAICO<br />
Il fotovoltaico nel mondo 20<br />
Franco Pecchio<br />
SOLUZIONI FOTOVOLTAICHE<br />
Un treno… alla “Velocità del Verde” 32<br />
Nicoletta Meregalli<br />
Sinergia vincente per gli impianti fotovoltaici 34<br />
Daniela Gavioli<br />
Energie & Ambiente Oggi è stampato su VERTAPURE 70g<br />
della cartiera Vertaris (Voreppe - Francia).<br />
Prodotto 100% riciclato, certi cato FSC e PEFC<br />
Vertaris trasforma e valorizza le carte da macero risultanti<br />
dalla raccolta selettiva di uf ci amministrativi ed imprese.<br />
La Legenda di Energia&Ambiente Oggi<br />
Salute e protto 38<br />
Carmela Frigola<br />
Massimo rendimento per gli impianti fotovoltaici 42<br />
Anita Spring<br />
BIOMASSA E AGRICOLTURA<br />
Biomassa e vino carbon free 44<br />
Vincenzo D’Alberti, Mario Ragusa, Roberta Ragusa<br />
RICERCA EVENTI MERCATO EMISSIONI EOLICO<br />
NORMATIVA AZIENDA EFFICIENZA UNIONE<br />
ENERGETICA EUROPEA<br />
SOLARE ACQUA RIFIUTI GEOTERMICO<br />
Per facilitare<br />
la lettura delle notizie<br />
di attualità e di prodotto<br />
abbiamo associato<br />
una serie di icone<br />
che identicano<br />
la tipologia o il settore<br />
di provenienza<br />
dell’informazione.<br />
SOLUZIONI BIOMASSA<br />
Emissioni zero per il Bioenergy Parks di Bondeno 48<br />
Francesco Dattilo<br />
IL CONTATORE<br />
Più qualità, senza sprechi 50<br />
Marco De Luca<br />
FOCUS MEMBRANE<br />
Membrane nel trattamento dell’acqua potabile 55<br />
Possibilità attuali d’impiego<br />
Paolo Berbenni, Giordano Currò<br />
2 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
exclusive on: www.caprari.com<br />
MAGGIO 2011<br />
Anno 1- Numero 2<br />
organo ufficiale<br />
Associazione Ingegneri<br />
ambiente e territorio<br />
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi<br />
FOCUS BIOMASSA<br />
MEMBRANE e vino carbon free<br />
Energia da RIFIUTI IL FOTOVOLTAICO<br />
alimentari nel mondo<br />
Water • To live • To work • Together<br />
IN COPERTINA<br />
Soluzioni globali per il ciclo integrato dell’acqua<br />
Dal prelievo in pozzi profondi alla distribuzione<br />
nelle reti acquedottistiche; dalla raccolta di acque reue civili<br />
ed industriali, al trattamento di depurazione e al riutilizzo,<br />
la Caprari si distingue per l’eccellenza nella qualità dei prodotti,<br />
soluzioni e servizi. Caprari mette a disposizione dei professionisti<br />
competenze ed esperienze speciche sviluppate<br />
e consolidate nel settore.<br />
CAPRARI SpA<br />
Via Emilia Ovest 900<br />
41123 Modena<br />
Tel. 059 897625<br />
Fax 059 897897<br />
info@caprari.it<br />
www.caprari.com<br />
IL CONTAGOCCE<br />
Riciclo, il recupero ed il riutilizzo delle acque 60<br />
Raffaella Monconi<br />
Depurazione ottimale dei reui per usi irrigui 62<br />
Alessandro Monti<br />
TAVOLA ROTONDA<br />
Il telecontrollo al servizio dei processi idrici 64<br />
Roberto Catania<br />
SOLUZIONI ACQUA<br />
Trattamento efciente delle acque in Colorado 68<br />
Polimerizzazione sotto controllo 72<br />
Philip Barnes<br />
Misure del pH sempre afdabili 74<br />
Lidia Gilardoni<br />
GESTIONE RIFIUTI<br />
Recupero intelligente di energia da scarti alimentari 76<br />
Guido Chiappa, Anna Paraboschi, Michele De Santis,<br />
Piero Rusconi Clerici<br />
SOLUZIONI RIFIUTI<br />
Gestione green della discarica riuti 80<br />
Paola Visentin<br />
NEWS 84<br />
IMPRONTE<br />
L’alba del fotovoltaico 90<br />
Giorgio Nebbia<br />
AIAT<br />
La digestione anaerobica in agricoltura<br />
Possibilità e problematiche a confronto<br />
al convegno di Aiat a Hydrica 94<br />
Roberta Gadia<br />
Monitor di<br />
PM10 - PM2.5 - PM1<br />
DustTrak <br />
Misura simultanea e in tempo reale<br />
Sia per uso indoor che outdoor<br />
Facile da programmare e usare<br />
Datalogger interno per 60.000 misure<br />
Versione da tavolo o portatile<br />
Alimentazione a batteria al litio (6 ore)<br />
Contatori di<br />
particelle ni<br />
Spettrometri<br />
Laser per Aerosol<br />
Conteggio e classificazione particelle da 0,09 a 7,5 μm<br />
100 canali dimensionali configurabili da utente<br />
Concentrazioni fino a 18.000 particelle/cm 3<br />
Datalogger e pompa interna<br />
Monitor per<br />
particelle ultrani<br />
Ultrafine Particle<br />
Monitor (UFP)<br />
Funzionamento automatico senza ausilio di operatore<br />
Ideale per valutazione qualità aria urbana e impatto traffico veicolare<br />
Conteggio e classificazione particelle in 6 classi da 20 a 500 nm<br />
Sonda per il prelievo ambientale<br />
Accesso remoto delle misure via Internet<br />
Stampato su VERTAPURE 70g della cartiera di Vertaris.<br />
Sviluppato nell’ambito del progetto europeo UFIPOLNET<br />
Prodotto 100% riciclato, certi cato FSC e PEFC<br />
Vertaris trasforma e valorizza le carte da macero risultanti dalla<br />
raccolta selettiva di ufci amministrativi ed imprese.<br />
www.luchsinger.it<br />
n.1 marzo 2011 3<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Ci occupiamo del benessere<br />
dell’ Aria !<br />
DA OLTRE 35 ANNI<br />
Dal 1972 la ns. Azienda progetta, produce e<br />
installa impianti di depurazione aria.<br />
Nel corso degli anni abbiamo maturato importanti<br />
esperienze e abbiamo sviluppato una continua e<br />
costante ricerca per l’applicazione delle tecnologie<br />
più innovative e mirate.<br />
Il Cliente che si rivolge a noi può contare quindi<br />
su un servizio completo e qualifi cato che va dalla<br />
fase di consulenza tecnica iniziale per l’analisi<br />
delle problematiche specifi che, allo sviluppo<br />
del progetto, costruzione e installazione, fi no<br />
all’assistenza post vendita e manutenzione.<br />
Nella nostra produzione rientrano, fra l’altro:<br />
• COMBUSTORI TERMICI RIGENERATIVI<br />
• OSSIDATORI CATALITICI<br />
• IMPIANTI RECUPERO SOLVENTE<br />
• SISTEMI DI RICONCENTRAZIONE<br />
• FILTRI A CARBONE ATTIVO<br />
• SCRUBBERS<br />
• FILTRI DEPOLVERATORI A TASCHE,<br />
A MANICHE, A CARTUCCE, ASSOLUTI<br />
è in uscita il nuovo manuale tecnico 2010,<br />
è possibile riceverlo gratuitamente<br />
facendo richiesta via e-mail o fax<br />
Vi invitiamo a contattarci per ogni necessità,<br />
il nostro Uffi cio Tecnico<br />
sarà lieto di mettersi a Vs. disposizione.<br />
Via Adamello, 9 - 20035 LISSONE<br />
Tel. +39 039 483498 - 2456105 - Fax +39 039 461286<br />
info@ventilazioneindustriale.it - www.ventilazioneindustriale.it<br />
pubblicita_prova.indd 1 3-06-2009 13:34:53<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
01/09<br />
a<br />
MASSIMA SICUREZZA NEI RAPPORTI CON L'AMBIENTE.<br />
B e M i n i n i<br />
Grazie a Plate Bag e a Eco Bag di Minini imballaggi, da oggi imballare e trasportare materiali contaminati è ancora più facile e sicuro. Rivestimenti<br />
in amianto, ceneri da termovalorizzatore, rifiuti della differenziata e compostaggio possono essere raccolti in comodi e protetti Big Bag, nel pieno<br />
rispetto dell’ambiente. Capaci di soddisfare tutte le diverse esigenze, sono realizzati per rispondere alle attuali direttive europee, omologazione<br />
UN, e sono disponibili in diverse misure e tessuti.<br />
Essere Minini: spazio ai contenuti, giusto in forma.<br />
Eco Bag<br />
Plate Bag<br />
m i n i n i . i t<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
K1100_orbisphere 1 4-02-2011 18:02:45<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
EDITORIALE<br />
Politica energetica<br />
europea e azioni nazionali<br />
per il prossimo futuro<br />
La presidenza del Consiglio europeo nella riunione del 4<br />
febbraio 2011 ha ribadito che l'UE ha la necessità di un mercato<br />
interno dell'energia pienamente funzionante, interconnesso ed<br />
integrato. A livello comunitario il Consiglio e il Parlamento europeo<br />
sono stati invitati ad adoperarsi ai fini della rapida adozione della<br />
proposta di regolamento della Commissione concernente l'integrità<br />
e la trasparenza del mercato dell'energia.<br />
Per quanto riguarda i livelli nazionali è stato ribadito che gli Stati<br />
membri devono attuare celermente e completamente la legislazione<br />
sul mercato interno dell'energia, rispettando appieno le scadenze<br />
concordate. In Italia al proposito è in discussione in Parlamento<br />
proprio nei giorni in cui scriviamo il decreto legislativo di attuazione<br />
del cosiddetto "Terzo Pacchetto". Una integrazione realmente<br />
europea delle infrastrutture e dei mercati energetici è un tassello<br />
fondamentale per le prospettive dell'Unione Europea; in particolare<br />
per le strategie avviate con il 20-20-20 e prolungate con l'obiettivo<br />
di ridurre al 2050 le emissioni di gas a effetto serra dell’80-95%.<br />
Il mercato interno dell'energia dovrà essere secondo la CE<br />
completato entro il 2014 affinché il gas e l'elettricità possano<br />
circolare liberamente. Questo obiettivo richiede specificamente che,<br />
in cooperazione con l'Acer (l'Agenzia Europea di Coordinamento<br />
dei Regolatori costituita nel 2009), i regolatori nazionali e i gestori<br />
dei sistemi di trasmissione intensifichino i lavori sull'accoppiamento<br />
dei mercati, sugli orientamenti e sui codici di rete applicabili a<br />
tutte le reti europee. Dopo il 2015 nessuno Stato membro dell'UE<br />
dovrebbe rimanere isolato dalle reti europee di gas ed elettricità<br />
o veder minacciata la sua sicurezza energetica per carenza di<br />
connessioni appropriate.<br />
Appare evidente che sono necessari notevoli sforzi per<br />
modernizzare ed ampliare le infrastrutture energetiche europee e<br />
per realizzare l'interconnessione transfrontaliera delle reti in linea<br />
con le priorità individuate nella comunicazione della Commissione<br />
sulle infrastrutture energetiche (che individua 4 corridoi prioritari per<br />
l'energia elettrica e 3 per il gas). Per raggiungere questi obiettivi<br />
di carattere energetico e ambientale, solo per trasporto di energia,<br />
gasdotti e reti saranno necessari investimenti per 200 miliardi di<br />
euro, di cui solo 100 verranno dal settore privato. Questo impegno<br />
deve essere fortemente coordinato a livello europeo.<br />
Ciò è fondamentale per assicurare che si materializzino rotte<br />
di approvvigionamento/transito che possano consentire alle<br />
energie rinnovabili di svilupparsi e competere (grazie anche<br />
alle naturali vocazioni territoriali presenti all'interno dei diversi<br />
Paesi europei) con le fonti tradizionali, nella prospettiva<br />
auspicata dalla Commissione in cui sicurezza e sostenibilità degli<br />
approvvigionamenti vengano letti in una prospettiva strategica di<br />
lungo periodo.<br />
Il consolidamento delle infrastrutture è anche una condizione<br />
necessaria per il perseguimento degli obiettivi connessi alla lotta al<br />
cambiamento climatico che richiedono una rivoluzione dei sistemi<br />
energetici che deve iniziare al più presto.<br />
In particolare gli investimenti nel settore dell'efficienza energetica,<br />
in cui l'obiettivo del 20% per il 2020, riconfermato dal Consiglio<br />
europeo del giugno 2010, appare lontano dalla realizzazione. A<br />
tal fine si richiede agli stati membri un'azione decisa per sfruttare<br />
il notevole potenziale di maggiori risparmi energetici insito negli<br />
edifici, nei trasporti, nei prodotti e nei processi. In particolare dal<br />
1º gennaio 2012 tutti gli Stati membri dovrebbero inserire, negli<br />
appalti pubblici per gli edifici e servizi pubblici, norme sull'efficienza<br />
energetica.<br />
La presidenza invita il Consiglio a esaminare prontamente la<br />
prossima proposta della Commissione su un nuovo piano per<br />
l'efficienza energetica, che indica in maggior dettaglio una serie di<br />
politiche e misure lungo tutta la catena dell'approvvigionamento<br />
energetico. Entro il 2013 la CE riesaminerà la situazione e definirà,<br />
se necessario, ulteriori misure.<br />
La Commissione è stata anche invitata dalla presidenza a<br />
intensificare i lavori con gli Stati membri sull'attuazione della<br />
direttiva relativa alle energie rinnovabili, in particolare per quanto<br />
riguarda meccanismi di cooperazione e regimi di sostegno nazionali<br />
coerenti. Si comprende come anche in questo ambito le decisioni<br />
nazionali italiane siano di estrema attualità e sia di fatto impossibile<br />
non correlarle al quadro europeo. L'orientamento proposto a livello<br />
UE è di continuare a promuovere gli investimenti nel settore delle<br />
energie rinnovabili e delle tecnologie a basse emissioni di CO 2<br />
sicure e sostenibili, concentrandosi in particolare sull'attuazione<br />
delle priorità tecnologiche stabilite nel piano strategico europeo<br />
per le tecnologie energetiche. Inoltre sono state sollecitate nuove<br />
iniziative sulle reti intelligenti, comprese quelle connesse allo<br />
sviluppo di veicoli puliti, allo stoccaggio dell'energia, ai biocarburanti<br />
sostenibili e a soluzioni di risparmio energetico per le città.<br />
In sostanza oggi non solo per le politiche ambientali, ma anche<br />
per quelle energetiche la capacità di muoversi nel modo più<br />
integrato possibile a livello europeo appare una necessità per poter<br />
coniugare competitività e sostenibilità del nostro futuro.<br />
Marco Frey, Comitato Tecnico Scientifico E&A Oggi<br />
n.2 maggio 2011<br />
7<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
IN PRIMO<br />
PIANO<br />
SOLUZIONI<br />
GLOBALI<br />
PER IL CICLO<br />
INTEGRATO<br />
DELL’ACQUA<br />
Captazioni nei pozzi profondi, sollevamento<br />
delle acque re ue e di drenaggio,<br />
alimentazione e distribuzione idrica nei<br />
settori civile, industriale ed agricolo e tutte le<br />
applicazioni più svariate nel trattamento delle<br />
acque: grazie al proprio know-how esclusivo<br />
e diversi cato Caprari è in grado di rispondere<br />
alle principali esigenze idriche con le migliori e<br />
più efcienti soluzioni.<br />
Elettropompe<br />
per acque reue<br />
non stop K+<br />
8<br />
n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
publiredazionale<br />
Caprari, gruppo indipendente che opera a livello mondiale nella<br />
progettazione e produzione di pompe ed elettropompe centrifughe,<br />
offre soluzioni avanzate per la gestione del ciclo integrato dell’acqua<br />
e garanzia di alta qualità: Original Caprari Quality è afdabilità,<br />
sicurezza, ef cienza, attenzione ai dettagli, salvaguardia ambientale,<br />
risparmio.<br />
Già nella progettazione, Caprari pone la massima attenzione a<br />
tutti gli accorgimenti che possono migliorare la vita del prodotto;<br />
è per questo che ha brevettato diversi dispositivi intelligenti, quali<br />
il Defender, l’Easy Check, il SandOut ed altri, che proteggono<br />
la pompa, allungano il ciclo di vita del prodotto, riducono l’impatto<br />
ambientale e i costi complessivi per il cliente. Per supportare al<br />
meglio i propri partner, Caprari ha realizzato e messo a disposizione<br />
i più avanzati strumenti informatici e tecnologici: iPump, un<br />
portale user-friendly, completo, al servizio dei professionisti del ciclo<br />
integrato dell’acqua.<br />
Una gamma completa di prodotti<br />
La nuova generazione di elettropompe<br />
per trattamento acque<br />
Le caratteristiche salienti delle Pompe per Acque Reue “ ”<br />
sono l’estrema robustezza, la compatezza, l’alto rendimento, la<br />
massima af dabilità in condizioni d’uso gravose, forte risparmio<br />
energetico e dei costi di manutenzione.<br />
Caprari assicura la continuità di esercizio anche grazie alla soluzione<br />
NonStop: in una sola elettropompa 4 effetti combinati<br />
- Taglio bre<br />
- Pulizia retro-girante<br />
- Anti-sedimentazione<br />
- Ampi passaggi liberi<br />
L’interruzione dell’effetto vortice limita l’accumulo delle sostanze<br />
solide nelle zone di rasamento e nel contempo evita il deposito di<br />
materiali brosi in prossimità delle tenute, agendo da tagliente; in<br />
questo modo, grazie all’“effetto pumping”, viene ridotta la presenza<br />
di sostanze brose e di depositi intorno alla tenuta meccanica<br />
dove notoriamente si accumulano liquidi fortemente carichi e bre<br />
lunghe.<br />
L’asse “albero-motore pompa” è estremamente corto, per sopportare<br />
meglio l’usura ed evitare sollecitazioni ai cuscinetti del motore.<br />
La particolare equilibratura dinamica delle giranti, sia quelle chiuse<br />
mono e bicanali sia quelle a vortice arretrate, garantisce un’altissima<br />
af dabilità anche in casi di istallazioni difcili.<br />
Il piede di accoppiamento automatico “BAK“ garantisce una tenuta<br />
idraulica perfetta nel tempo, a garanzia delle prestazioni di tutto il<br />
sistema.<br />
Caprari, da sempre attenta ai dettagli, ha inserito una guarnizione<br />
sulla mandata che riduce notevolmente le vibrazioni, evita le perdite<br />
di carico e garantisce la tenuta evitando l’usura preservando nel<br />
tempo le caratteristiche idrauliche della pompa.<br />
Le tenute meccaniche sono separate e hanno un disegno non proprietario<br />
in modo da permettere al cliente di scegliere dove acquistare<br />
i ricambi e far sì che la manutenzione sia facile ed economica.<br />
La tenuta lato pompa può essere sostituita senza rimuovere la scatola<br />
olio e lasciando il motore protetto dall’altra tenuta.<br />
Oltre agli elementi standard del motore (trifase, eurotensione e multifrequenza<br />
con rotore a gabbia di scoiattolo), Caprari monta sulle<br />
K+ “non-stop” un motore “freddo” che raggiunge valori di temperatura<br />
contenuti rispetto alla migliore concorrenza.<br />
Per questo è in classe F con lo a doppio isolamento in classe H e<br />
temperatura media in classe T4 ad alto rendimento.<br />
Caprari offre dunque una gamma di elettropompe con elevati livelli<br />
di rendimento ed efcienza ma con bassi livelli di emissione di CO 2<br />
e consumi contenuti.<br />
MixoFlush<br />
Sistema per la pulizia automatica delle stazioni<br />
di sollevamento delle acque reue<br />
L’esigenza di mantenere inalterate nel tempo l’efcienza e la funzionalità<br />
delle stazioni di sollevamento ha reso necessario progettare<br />
un ef cace sistema per la pulizia automatica interna alle stesse,<br />
capace di risolvere le fasi di lavoro più critiche con l’esecuzione<br />
programmata delle principali operazioni di prevenzione:<br />
- Movimentare la massa liquida per rimettere in sospensione le sostanze<br />
sedimentabili che naturalmente tendono a depositarsi sul<br />
fondo, in particolare nelle zone di maggiore calma idraulica;<br />
- Fluidicare e miscelare con le stesse acque reue da pompare<br />
gli oli ed i grassi per evitare la loro concentrazione in supercie<br />
con possibili formazioni di schiume e crostoni.<br />
L’esperienza acquisita in oltre 60 anni di attività rivolta alla progettazione,<br />
produzione e applicazioni di apparecchiature per il pompaggio,<br />
miscelazione ed aerazione delle acque primarie e reue ha<br />
portato Caprari a realizzare MixoFlush: “Sistema di Flussaggio”<br />
che si distingue rispetto alle soluzioni attualmente a disposizione<br />
sul mercato per superiori prestazioni idrauliche, semplicità costruttiva<br />
ed economia di gestione.<br />
L’utilizzo combinato dell’elettromiscelatore, orientabile a 360° ed<br />
inclinabile no a 45°, assicura una intensa, diffusa e costante movimentazione<br />
del liquido all’interno della stazione di sollevamento.<br />
Maggiore effetto pulente sul fondo<br />
Il forte usso generato ed indirizzato al di sotto del livello minimo<br />
di aspirazione delle elettropompe, produce un effetto pulente sul<br />
fondo.<br />
La possibilità di orientare l’elettromiscelatore sul piano verticale e<br />
orizzontale, permette di ottenere la resa migliore in funzione delle<br />
diverse congurazioni e grandezze costruttive delle stazioni.<br />
Superiori caratteristiche idrauliche (portata/spinta)<br />
Consente di installare un solo elettromiscelatore all’interno di stazioni<br />
attrezzate con 4-5 elettropompe.<br />
n.2 maggio 2011<br />
9<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
IN PRIMO<br />
PIANO<br />
Sistema per la pulizia automatica delle stazioni di sollevamento delle acque reue<br />
Sicurezza di gestione<br />
Il sistema prevede che l’elettromiscelatore a funzionamento autonomo<br />
e l’installazione separata dai gruppi elettropompa faciliti<br />
l’operazione di manutenzione dello stesso, limitando e riducendo in<br />
questo modo l’efcienza complessiva dell’impianto solo per il periodo<br />
di tempo necessario al ripristino.<br />
Flessibilità di funzionamento<br />
Possibilità di essere attivato in anticipo rispetto all’avvio delle elettropompe<br />
e per un tempo programmabile dal quadro elettrico di comando,<br />
oppure per un periodo di funzionamento.<br />
- restituirli alla rete a valle o al ricettore nale con riduzione del<br />
la portata massima rilasciata conseguente alla laminazione del<br />
le onde di piena (vasche volano).<br />
Le dimensioni e le forme dei manufatti destinati alla raccolta delle<br />
acque meteoriche richiedono delle appropriate con gurazioni<br />
costruttive in funzione delle caratteristiche ambientali nelle quali<br />
è prevista la loro collocazione. Il corretto funzionamento e l’economia<br />
di gestione impone inoltre la necessità di attrezzare le vasche<br />
con apparecchiature elettromeccaniche e di controllo per la<br />
gestione delle principali attività che le caratterizzano.<br />
Caprari: trattamento delle acque meteoriche Sistema di svuotamento delle vasche<br />
Lo sviluppo delle aree urbanizzate a seguito della realizzazione di Usualmente vengono utilizzate delle elettropompe sommergibili<br />
nuovi insediamenti abitativi, commerciali e industriali ha evidenziato previste per installazione su piede di accoppiamento automatico<br />
alcuni aspetti connessi con lo smaltimento delle acque meteoriche. per facilitare l’installazione e l’estrazione/riposizionamento delle<br />
La crescente impermeabilizzazione del territorio genera una diminuzione<br />
Nata della negli capacità anni di ’70, assorbimento n dalle naturale origini Ecoplast delle acque ha di avuto pioggia come<br />
stesse in occasione di manutenzioni e veriche programmate.<br />
e pone principio risalto ispiratore tre tipi di alterazioni: la salvaguardia dell’ambiente e nel<br />
- modica corso della bilancio sua storia idrologico è cresciuta delle acque dando superciali vita ad e sotterranee<br />
internazionale a causa della per minore la produzione inltrazione di impianti e contemporaneo per la depurazione pre<br />
sommergibili per acque re ue serie K+ con potenza da 0,7 a<br />
un’impresa Caprari dispone di una vasta gamma di elettropompe<br />
lievo biologica di acqua con di falda; impiego di biodischi studiati e messi a punto per 180 kW con idrauliche a canali o vortice; la versatilità di questi<br />
- maggiore essere velocità ef cienti dei pur deussi mantenendo superciali dei costi durante competitivi. le piogge con modelli permette ogni tipo di installazione.<br />
conseguente Sotto la spinta aumento di delle un’evoluzione portate idrauliche tecnologica nell’unità di tem- assoluta<br />
po avanguardia, che possono pregiudicare l’azienda si i sistemi è distinta controllo per le delle sue esonda capacità di<br />
zioni; intervenire e risolvere problemi nel trattamento delle acque di ricerca e sviluppo per migliorare il centro di produzione per<br />
- deterioramento qualsiasi tipo delle e dimensione: acque meteoriche dalla progettazione per effetto del alla carico realizzazione in Sistema il trattamento di pulizia delle automatica acque delle e per vasche rispondere in modo attento<br />
quinante di impianti, raccolto ai grandi durante e complessi il percorso interventi attraverso di le recupero aree urbane. e ripristino L’economia e competente della gestione alle esigenze e manutenzione degli 8.000 delle clienti vasche sparsi di in raccolta<br />
mondo è direttamente (Italia, Francia, inuenzata Svizzera, dal volume Spagna, di Grecia, sedimenti Malta, che Egitto, si<br />
tutto il<br />
Queste ambientale, conseguenze come possono la depurazione essere a controllate ciclo integrato inserendo delle acque. nelle<br />
reti di Presso collettamento la sede invasi storica che di abbiano Lentate la funzione sul Seveso di: (MI), Ecoplast depositano Turchia, e Arabia vengono Saudita, trattenuti Emirati sulle Arabi, pareti Argentina, e sul fondo Cuba). dopo Ecoplast, ogni<br />
- accumulare raggruppa provvisoriamente tutte le attività dalla una parte progettazione dei volumi alla idrici produzione, derivati alla ciclo controlla di funzionamento inoltre (evento serie di meteorico). società che operano principalmente<br />
dagli ricerca eventi e meteorici sviluppo sia ed inviarli per quanto successivamente riguarda gli interventi all’impianto privati che La quantità a livello di pubblico, materiale utilizzando dilavato è brevetti, proporzionale metodologie al tempo e know-how secco<br />
di quelli depurazione pubblici, per anche la riduzione su ampia del carico scala. inquinante (vasche che di precede proprietà l’evento per la pluviometrico depurazione delle e all’intensità acque, per e grandi durata interventi dello<br />
di Oggi, prima più pioggia) che mai, la società sente la necessità di investire in stesso; territoriali di conseguenza ed urbanistici. viene sempre veicolata verso gli invasi<br />
10<br />
n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Caprari presenta un programma inedito e completo di<br />
apparecchiature appositamente dimensionate e dedicate alla<br />
funzione di "Pulizia vasche":<br />
- elettromiscelatori serie CMDY e CMRY per la fase iniziale<br />
di " Movimentazione e Risospensione"<br />
- gruppi composti da elettropompe sommergibili serie K+<br />
completi di idroeiettori serie AK 150 con o senza<br />
insufazione d'aria per la fase nale di "Flussaggio"<br />
rimozione dei solidi con notevoli disagi al personale addetto agli<br />
impianti per ragioni ambientali e di sicurezza igienica.<br />
Sistema di automazione,<br />
controllo e comunicazione<br />
Dopo ogni periodo di lavoro occorre riportare la vasca di raccolta<br />
alle condizioni iniziali per ottenere la stessa funzionalità al successivo<br />
intervento. Nasce quindi la necessità di controllare in<br />
modo costante l’efcienza delle vasche e le logiche di funzionamento<br />
di tutte le attrezzature installate, soprattutto in considerazione<br />
dell’imprevedibilità dell’inizio dell’evento pluviometrico.<br />
Il numero, la dislocazione degli impianti sul territorio e l’esigenza<br />
di garantire una continuità di funzionamento degli stessi, rendono<br />
necessario un controllo gestionale centralizzato per il monitoraggio<br />
di tutte le funzioni. L’apparecchiatura di telecontrollo locale<br />
collegata in rete all’unità centrale permette inoltre di attivare delle<br />
riserve, comandi di emergenza e la distribuzione di allarmi alle<br />
squadre con reperibilità per il pronto intervento, ottenendo in questo<br />
modo anche un’importante economia di esercizio mediante<br />
una razionale organizzazione del personale qualicato.<br />
Atrezzature per la pulizia automatica<br />
presenti nel sistema di drenaggio (vasche).<br />
La necessità di attrezzare le vasche con sistemi elettromeccanici<br />
di pulizia diventa quindi indispensabile per rinnovare l’efcienza<br />
dell’invaso alla ne di ogni ciclo di funzionamento.<br />
Questa operazione evita inoltre frequenti operazioni manuali di<br />
Caprari ha messo a punto un sistema URM (Universal Remote<br />
Management) completo di supervisione e telecontrollo<br />
appositamente realizzato per la gestione e il trattamento dei<br />
uidi.<br />
Principali peculiarità:<br />
- Multifunzionalità e convenienza<br />
- Tutto sotto controllo<br />
- Praticità di utilizzo<br />
- Rispetto per l'ambiente<br />
- Massima essibilità e integrazione<br />
L'unità periferica non richiede l’installazione di ulteriori pacchetti<br />
software. Grazie all'architettura "aperta", infatti, URM è in grado<br />
di supportare tutti i protocolli di comunicazione e può essere<br />
facilmente inserito in sistemi Scada esistenti. In particolare il<br />
servizio Caprari di System Integration permette la realizzazione<br />
di impianti completi "chiavi in mano" dalla periferica allo Scada<br />
di supervisione e/o l'integrazione del sistema URM in impianti di<br />
telecontrollo esistenti.<br />
www.caprari.it<br />
n.2 maggio 2011<br />
11<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Vento di<br />
cambiamenti<br />
L’energia eolica sta prendendo sempre più piede tra<br />
le fonti di energia alternativa. Per questo i produttori<br />
di generatori stanno cercando il modo per renderne<br />
più effi ciente e meno costosa la produzione.<br />
Matthias Hofmann, uno degli ingegneri della<br />
SKF, offre una soluzione: il cuscinetto SKF Nautilus.<br />
Questo innovativo cuscinetto per l’albero principale<br />
consente design più compatti della navicella sia con<br />
il moltiplicatore sia con il generatore in presa diretta.<br />
In questo modo si ottiene una drastica riduzione in<br />
termini di dimensioni, peso, attività di manutenzione<br />
e costi legati ai generatori.<br />
Questo è un ottimo esempio di quella che noi<br />
chiamiamo ”Knowledge Engineering” e un modo per<br />
utilizzare il nostro know-how e i prodotti e servizi<br />
che offriamo per aumentare l’effi cienza, risparmiare<br />
energia e ridurre l’impatto ambientale. Per saperne<br />
di più visitate il nostro sito web www.skf.com<br />
The Power of Knowledge Engineering<br />
Generatori compatti<br />
SKF Nautilus<br />
Matthias Hofmann, SKF<br />
Visit us at www.skf.com<br />
ENERGIEeAM B OGGI_210x297.indd 1 11/04/11 14:47<br />
<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
ATTUALITÀ<br />
TUAL<br />
a cura di Antonella Rampichini<br />
Quando i rifiuti cessano<br />
di essere tali?<br />
Foto: Nino Barbieri<br />
Una finalità importante delle<br />
norme su quando i rifiuti cessano<br />
di essere tali è di stimolare<br />
i mercati del riciclaggio<br />
nell’ Unione Europea . Dette norme<br />
permetteranno infatti di creare certezza<br />
giuridica e parità di condizioni per l’industria<br />
del riciclo, di eliminare per tale<br />
settore gli oneri amministrativi superflui,<br />
escludendo dall’ambito di applicazione<br />
della normativa sui rifiuti le materie prime<br />
secondarie sicure e pulite, e di contribuire<br />
all’approvvigionamento di materie<br />
prime delle industrie europee. In passato<br />
l’assenza di criteri chiari e armonizzati<br />
ha portato a una situazione in cui alcuni<br />
Stati membri hanno sviluppato quadri regolamentari<br />
differenti e non sempre compatibili<br />
per quanto concerne i materiali di<br />
recupero.<br />
Grazie al regolamento varato, i rottami di<br />
metallo puliti e sicuri non devono essere<br />
classificati come rifiuti, a condizione che i<br />
produttori applichino un sistema di gestione<br />
della qualità e dimostrino rispetto dei<br />
criteri, prevedendo una dichiarazione di<br />
conformità per ciascuna partita di rottami.<br />
Prima che i rottami possano perdere<br />
la qualifica di rifiuti, occorre terminare<br />
qualsiasi trattamento (come taglio, frantumazione,<br />
lavaggio e disinquinamento)<br />
necessario per preparare i rottami all’utilizzazione<br />
finale in impianti di lavorazione<br />
dell’acciaio o dell’alluminio oppure nelle<br />
fonderie.<br />
Per esempio per le vecchie autovetture<br />
occorre procedere allo smontaggio, alla<br />
rimozione di liquidi e composti pericolosi e<br />
al trattamento della frazione metallica, in<br />
modo da recuperare rottami metallici puliti<br />
che soddisfano i criteri stabiliti per definire<br />
quando un rifiuto cessa di essere tale.<br />
La definizione di questi criteri è stata introdotta<br />
dalla nuova direttiva quadro sui<br />
rifiuti, intesa a conseguire livelli assai più<br />
elevati di riciclo e a limitare l’estrazione di<br />
ulteriori risorse naturali.<br />
L’obiettivo a lungo termine è di far diventare<br />
l’Europa una società del riciclo, che<br />
evita di produrre rifiuti e che per quanto<br />
possibile usa i rifiuti inevitabili come risorsa.<br />
La direttiva quadro è basata su principi<br />
riconosciuti per la gestione dei rifiuti nel<br />
rispetto dell’ambiente.<br />
I sistemi di smaltimento come la messa<br />
in discarica, che è ancora oggi quello più<br />
comunemente utilizzato per i rifiuti urbani<br />
nella maggior parte degli Stati membri,<br />
dovrebbero costituire l’ultima risorsa.<br />
Il regolamento entrerà in vigore in seguito<br />
alla pubblicazione e sarà direttamente applicabile<br />
in tutti gli Stati membri dopo un<br />
periodo transitorio di sei mesi.<br />
La CE sta attualmente elaborando criteri<br />
applicabili ad altri flussi di materiali che<br />
rivestono una particolare importanza per<br />
i mercati del riciclo dell’UE, come il rame,<br />
la carta, il vetro e il compost.<br />
http://ec.europa.eu/environment<br />
NEWS<br />
Wasser Berlin 2011<br />
Dal 2 al 5 maggio, la Fiera di Berlino ospiterà<br />
Wasser Berlin International<br />
2011, Salone Internazionale dell’Industria<br />
dell’Acqua. Con il nuovo ritmo biennale,<br />
l’evento presenta un ampio spettro di prodotti<br />
riguardanti il trattamento dell’acqua e delle<br />
acque reflue, l‘estrazione, le tecniche di<br />
trivellazione, le multiutility, valvole e rubinetteria,<br />
pompe, distribuzione dell’acqua ed evacuazione<br />
delle acque reflue. Durante la manifestazione<br />
si svolgeranno importanti congressi tra i quali il<br />
Congresso Wasser che ha avuto la sua prima<br />
edizione nel 1963. Numerosi seminari e forum,<br />
si alternano inoltre ad ogni giornata fieristica.<br />
La dimensione internazionale di Wasser<br />
Berlin, negli ultimi anni, è estremamente<br />
cresciuta anche grazie all’intensa attività dei<br />
suoi organizzatori che hanno esteso il proprio<br />
raggio d’azione creando manifestazioni, quali<br />
Water Sofia e Aqua Ukraine: una piattaforma di<br />
incontro fra Est ed Ovest e un capillare contatto<br />
tra operatori professionali internazionali.<br />
www.wasser-berlin.com<br />
14 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SICK Process Automation:<br />
soluzioni complete da un unico fornitore<br />
MAC800, il primo sistema di analisi al mondo certicato in accordo<br />
alle EN 15267-3 ed EN 14181<br />
Il sistema di analisi MAC800 è il primo sistema di monitoraggio delle<br />
emissioni in grado di soddisfare le normative attualmente in vigore e di<br />
anticipare le esigenze future, grazie alla capacità di analizzare anche le<br />
emissioni di impianti alimentati a carbone e lignite, bruciatori, turbine a<br />
gas e persino di misurare i gas serra.<br />
MAC800 è una soluzione innovativa, modulare e completamente<br />
con gurabile, sviluppata da SICK per il monitoraggio delle emissioni<br />
secondo le direttive europee EN 15267 ed EN 14181.<br />
SICK SPA | Vimodrone | Milano | www.sick.it | Tel. +39 02.27.434.1<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
ATTUALITÀ<br />
Certicazione Ohsas<br />
18001 per Isoil<br />
Isoil Industria, per il<br />
proprio centro di produzione<br />
Hemina, ha ottenuto la certificazione<br />
Ohsas (Occupational<br />
Health and Safety Assessment Series)<br />
18001:2007. Certificato No. 92361-<br />
2011-Ahso-ITA-RvA. La normativa Ohsas<br />
18001 è uno standard riconosciuto<br />
a livello internazionale che definisce i<br />
requisiti di un Sistema di Gestione della<br />
Sicurezza e della Salute dei Lavoratori<br />
(SSL). La certificazione Ohsas attesta<br />
l’applicazione di una procedura formale<br />
per pianificare tutti i processi critici, migliorare<br />
la performance e controllare il rischio<br />
che si verifichi un certo evento pericoloso<br />
sul luogo di lavoro o associato<br />
alle attività dell’impresa. Con l’applicazione<br />
dello standard Ohsas, il sistema di<br />
gestione viene valutato su diversi livelli.<br />
Il grado di applicabilità dello standard dipende<br />
da diversi fattori, quali la politica<br />
aziendale di sicurezza sul lavoro, la natura<br />
delle attività svolte e le condizioni in<br />
cui si opera. Per ottenere la certificazione,<br />
le società devono dimostrare processi<br />
di gestione rigorosi e soddisfare degli<br />
standard di servizio ai clienti, qualità del<br />
prodotto e salute e sicurezza.<br />
“Questo importante traguardo è frutto di<br />
un impegno e di costanti investimenti in<br />
termini di formazione, attrezzature innovative,<br />
processi di lavoro sotto controllo,<br />
e coinvolge tutto il personale in tutte<br />
le mansioni quotidianamente svolte nel<br />
nostro sito produttivo” ha dichiarato Roberto<br />
Guazzoni, Amministratore Unico<br />
di Isoil Industria. Sempre nell’ottica di<br />
offrire alla propria clientela la massima<br />
garanzia di qualità e sicurezza, Isoil<br />
aveva già ottenuto in passato la certificazione<br />
di qualità ISO 9001:2008, rilasciata<br />
dal DNV.<br />
www.isoil.com<br />
Smagua Cina in Shanghai<br />
La prima edizione di Smagua Cina<br />
avrà luogo dal 7 al 9 novembre 2011 presso<br />
lo Shanghai International Exhibition Center. Smagua Cina intende diventare un<br />
evento di grande impatto mondiale oltre ad essere una mostra di riferimento per il<br />
mercato europeo, come rivelano le cifre delle precedenti edizioni. L’ultima mostra,<br />
svoltasi dal 2 al 5 marzo 2010 a Saragozza, vantava 1.352 aziende espositrici<br />
provenienti da 38 paesi ed è stata visitata da 35.629 professionisti del settore,<br />
facendo aumentare il prestigio di questo evento tra le prime posizioni nella<br />
classica internazionale delle mostre.<br />
Secondo il GWI Market Global Water 2011, con una popolazione di oltre mille<br />
milioni di persone, il mercato cinese delle acque è uno dei cinque più<br />
grandi al mondo, con un fatturato di 400.000 milioni di dollari e<br />
un tasso di crescita annuo del 7%.<br />
Questo mercato è attualmente il più grande mercato di<br />
acqua in crescita nel mondo grazie agli investimenti<br />
che la pubblica amministrazione sta effettuando in<br />
materia di approvvigionamento idrico e sistemi<br />
di trattamento dell’acqua. Smagua Cina sarà<br />
allestita in collaborazione con Servis AP<br />
- azienda specializzata nella creazione e<br />
organizzazione di eventi eristici in Asia-<br />
Pacico, con ufci ad Hong Kong e Pechino,<br />
nonché il sostegno del Cncic (China<br />
National Chemical Information Center),<br />
che sono i co-organizzatori dell’evento. L’<br />
Exhibition Center di Saragozza è la prima<br />
era spagnola ad organizzare un evento nel<br />
continente asiatico.<br />
www.smagua.es<br />
16 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
precedente successiva prima pagina stampa cerca
ATTUALITÀ<br />
Solar Energy<br />
Report 2011<br />
Klimaenergy 2011<br />
La quarta edizione di Klimaenergy , in mostra a<br />
Fiera Bolzano dal 22 al 24 settembre, si preannuncia<br />
particolarmente ricca di contenuti. Il grande<br />
interesse per il mondo delle rinnovabili, il ricco<br />
spazio espositivo e l’articolato programma di eventi<br />
collaterali - tra cui un convegno internazionale, i<br />
tour guidati a impianti già realizzati che utilizzano<br />
energie rinnovabili, workshop e conferenze<br />
specializzate, nonché il nuovo salone per la mobilità<br />
sostenibile, Klimamobility - sono infatti le premesse<br />
per un’edizione di grande successo. Il congresso<br />
internazionale suddiviso in cinque moduli affronta<br />
il tema del mercato delle energie rinnovabili tra<br />
incentivi e sde future e presenta le innovazioni<br />
tecnologiche nel settore dell’efcienza energetica<br />
per le aziende ad alto fabbisogno energetico, per<br />
i comuni e le provincie, per le infrastrutture e i<br />
quartieri cittadini. Due workshop affrontano invece<br />
le tematiche legate ai Paes, Il Patto dei Sindaci e alle<br />
Smart Grid.<br />
Con circa 200 aziende Klimaenergy offre un ampio<br />
ventaglio di tecnologie e soluzioni all’avanguardia,<br />
una panoramica a 360° sul mondo delle rinnovabili<br />
toccando i settori dell’energia solare (solare<br />
termico, fotovoltaico, raffrescamento solare,<br />
illuminazione); biomassa, biogas e biocarburanti;<br />
idroelettrico; geotermia; cogenerazione; idrogeno;<br />
celle a combustibili; recupero calore ed eolico.<br />
Presenti in Fiera anche istituti di ricerca,<br />
associazioni di categoria e stampa specializzata.<br />
Klimaenergy si rivolge ad un pubblico altamente<br />
specializzato composto da responsabili di ufci<br />
pubblici e istituzioni nonché da rappresentanti<br />
di settori ad alto fabbisogno energetico, quali<br />
industria, artigianato ed alberghiero.<br />
www.fierabolzano.it/klimaenergy/<br />
L’Energy & Strategy Group della School of<br />
Management del Politecnico di Milano ha pubblicato la<br />
3° edizione del Solar Energy Report, la pubblicazione<br />
annuale sullo stato e sulle prospettive dell’industria del<br />
solare (fotovoltaico, termico e termodinamico) in Italia.<br />
Nel corso del 2010 in Italia sono stati installati impianti fotovoltaici<br />
per 2.100 MW (+ 192% rispetto al 2009), ma si potrebbe<br />
addirittura arrivare - se tutti gli impianti che hanno bene ciato del<br />
Decreto “Salva Alcoa” venissero effettivamente allacciati - ad oltre<br />
6 GW di nuova potenza fotovoltaica (+ 740% delle installazioni<br />
annue rispetto al 2009).<br />
Il volume d’affari generato è compreso fra i 7,6 mld euro (se<br />
si considerano gli impianti effettivamente allacciati entro il 31<br />
dicembre 2010) ed i 21,5 mld euro (se si contano anche tutti gli<br />
impianti che possono bene ciare del “Salva Alcoa”) ed in crescita<br />
dal 162% a oltre il 700% rispetto all’anno precedente.<br />
Probabilmete si tratta di una crescita “forzata” dal Decreto “Salva<br />
Alcoa” e che contiene anche qualche deriva speculativa, ma che<br />
ha avuto alla base dei solidi “fondamentali” industriali: il numero<br />
delle imprese (circa 800) è aumentato del 13% rispetto all’anno<br />
precedente; l’occupazione si è attestata attorno ai 18.500 addetti<br />
equivalenti (e sale sino a oltre 50.000 unità se si considera anche<br />
l’indotto); il “peso” delle imprese italiane è sempre più rilevante<br />
ed ha raggiunto e superato quota 42% dei margini generati (e che<br />
quindi rimangono nel nostro Paese) contro un dato che solo due<br />
anni fa era inferiore al 28%; le nostre imprese si sono rafforzate<br />
anche sul mercato internazionale, soprattutto nei Paesi europei<br />
(Francia e Inghilterra) e del Mediterraneo (Israele) ove si attende<br />
il prossimo boom del fotovoltaico.<br />
Il Decreto Rinnovabili del 3 marzo scorso ha di fatto “congelato”<br />
il settore e lasciato nell’incertezza tutte quelle imprese che nel<br />
2010 avevano nalmente preso il “coraggio” di investire nella<br />
crescita ma è stato salutato con grande interesse dagli operatori<br />
del solare termico in Italia, con un mercato in crescita di solo il<br />
2% rispetto al 2009, e che sperano che il riconoscimento di pari<br />
dignità all’energia termica (con la promessa di introduzione di un<br />
sistema di incentivazione ad hoc) ed all’energia elettrica prodotta<br />
da fonti rinnovabili, dia nalmente un impulso decisivo al settore.<br />
Il 2010 è stato anche un anno importante per il solare<br />
termodinamico, con l’avvio del primo “piccolo” impianto italiano (i<br />
5 MW di Archimede a Priolo Gargallo), ed un numero di addetti<br />
(sebbene misurato ancora in poche centinaia) che è mediamente<br />
raddoppiato fra il 2009 ed il 2010 ed un altro raddoppio è previsto<br />
nel corso del prossimo biennio, segnalando come l’interesse<br />
degli operatori sia ancora ben vivo, nonostante i problemi di<br />
nanziamento riscontrati all’attività di ricerca.<br />
Sono partner della ricerca Solar Energy Report: ABB, Acea, BP<br />
Solar, Edison, Enel Green Power, Enerpoint, EniPower, E.On,<br />
Fondazione Silvio Tronchetti Provera, Martifer Solar, Mitsubishi<br />
Electric, MX Group, NRG Agrivis, Power-One, Siemens,<br />
Sorgenia, Saint Gobain Solar, SMA, Solarday, Sunsystem,<br />
Techint. Il Solar Energy Report ha, in ne, come sponsor Ferla,<br />
Mostra Convegno Expocomfort, Solarelit, Sunpower e gode del<br />
patrocinio di Anest, Aper, Assosolare, CTI e Gi .<br />
www.energystrategy.it<br />
18 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
ATTUALITÀ<br />
Formazione e informazione<br />
a portata di click<br />
Operativa nei settori della<br />
formazione professionale<br />
continua ASPrA (Alta<br />
Scuola Professionale &<br />
Analisi Avanzate) rivolge la sua attività<br />
ai professionisti, ai tecnici dell’industria<br />
e della Pubblica Amministrazione. Le<br />
attività sono sviluppate da un gruppo<br />
di lavoro multidisciplinare composto da<br />
ingegneri civili e industriali, architetti e<br />
informatici.<br />
La Formazione Professionale<br />
Continua, che gode del patrocinio del<br />
Collegio degli ingegneri e architetti<br />
di Milano, presenta sei macroaree<br />
d’insegnamento, per un totale di 13<br />
corsi frontali diurni e serali: Certificatori<br />
Cened, Energy Manager, Sicurezza nei<br />
cantieri, Giornate di specializzazione<br />
edilizia-impianti, Giornate di<br />
specializzazione fonti rinnovabili,<br />
Certificazione acustica in edilizia.<br />
Sono, inoltre, in preparazione due corsi<br />
online che consentiranno all’utente<br />
massima flessibilità di tempi e percorsi<br />
di apprendimento: redazione della<br />
relazione tecnica Legge 10, training<br />
per certificatori energetici Cened, fullimmersion<br />
in esempi di certificazione<br />
guidati dai docenti.<br />
Al corsista online sarà offerta la<br />
possibilità di avere contatti frontali con<br />
il docente.<br />
I corsi, frontali e online, prevedono che<br />
al termine sia rilasciato un attestato di<br />
frequenza e profitto, in alcuni casi con<br />
esame finale.<br />
Elemento distintivo dei corsi ASPrA<br />
è l’assistenza gratuita ai corsisti,<br />
che è fornita tramite iscrizione al sito<br />
Internet.<br />
Cliccando sull’apposito pulsante, ben<br />
visibile sulla homepage di ASPrA, il<br />
corsista ha la possibilità di porre tre<br />
domande, durante il periodo di durata<br />
del corso, inerenti gli argomenti trattati<br />
in aula.<br />
ASPrA offre un servizio di consulenza<br />
affiancando il progettista in fase di<br />
pre-progetto, proponendo analisi<br />
energetiche di dettaglio (estate/<br />
inverno) del sistema edificio-impianto<br />
con software avanzati di simulazione.<br />
Le consulenze riguardano anche il<br />
settore dell’acustica in edilizia per<br />
le fasi di pre-progetto, con studio di<br />
dettagli costruttivi e analisi numeriche<br />
con software avanzati.<br />
L’esito finale viene consegnato al<br />
progettista, che, da responsabile del<br />
progetto, se ne avvale nello sviluppo<br />
del definitivo e dell’esecutivo.<br />
Nelle fasi di progetto avanzato,<br />
si dà supporto al progettista<br />
nell’individuazione, valutazione e<br />
soluzione di eventuali problematiche.<br />
Per richiedere una consulenza, sul sito<br />
ASPrA è previsto un agevole format da<br />
compilare. Vi si accede cliccando sul<br />
pulsante ‘Consulenze’ della homepage.<br />
www.aspra.eu<br />
amate e rispettate l’acqua ?<br />
DEPURAZIONE E FILTRAZIONE ACQUE “KNOW HOW MENCAGLIA”<br />
tranquilli, da oltre 25 anni<br />
con GRAMAGLIA ® ed A.E.F. ® l’acqualità ®<br />
Siamo leader negli impianti<br />
di trattamento delle<br />
acque primarie:<br />
osmosi, potabilizzazione,<br />
nella depurazione<br />
dei reflui civili e industriali;<br />
Costruiamo macchine<br />
ed attrezzature.<br />
La garanzia:<br />
oltre quattromila<br />
impianti installati,<br />
funzionanti e certificati.<br />
PER IL CENTRO SUD ITALIA<br />
GRAMAGLIA srl<br />
60027 Osimo (An) Via d’Ancona, 67<br />
Tel.071.7108700 Fax. 071.7108767<br />
info@gramaglia.it www.gramaglia.it<br />
PER IL NORD ITALIA<br />
A.E.F. S.r.l.<br />
20019 Settimo Milanese (MI) Via R. Romoli, 2/13<br />
Tel. 02 33502912 Fax 02 33500364<br />
info@aef.it www.aef.it<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
RASSEGNA<br />
FOTOVOLTAICO<br />
IL FOTOVOLTAIC<br />
Il numero delle<br />
installazioni<br />
fotovoltaiche in<br />
Europa e nel mondo<br />
è in continua crescita<br />
e i vantaggi in<br />
termini ambientali e<br />
occupazionali sono<br />
sempre più evidenti.<br />
Ma quali sono i ruoli<br />
che industria e governi<br />
dovranno giocare<br />
per lo sviluppo di una<br />
tecnologia sempre<br />
più competitiva?<br />
Nel 2009 la crescita del fotovoltaico mondiale<br />
ti il t d t i d ll’E<br />
Franco Pecchio<br />
aveva ricevuto una brusca frenata, complice<br />
la sospensione prima ed il ridimensionamento<br />
poi degli incentivi al Paese leader delle<br />
installazioni: la Spagna. Nel 2010, invece,<br />
il mercato ha ripreso a correre e, anche<br />
con un contributo minore della Spagna, si<br />
è arrivati ad oltre 15.000 MW installati che<br />
si aggiungono ai precedenti per un totale<br />
di oltre 40.000 MW a livello mondiale.<br />
Il traguardo è stato raggiunto a dispetto<br />
delle previsioni più contenute dello scorso<br />
anno influenzate dalla crisi mondiale sui<br />
mercati finanziari e su molti comparti<br />
industriali dovuta ad un massiccio<br />
rallentamento dei consumi (Figura 1).<br />
Gli investimenti in fotovoltaico si sono attestati<br />
intorno ai 50 miliardi di euro ma ciò che salta<br />
agli occhi è il numero di installazioni rispetto<br />
alla potenza: 2 milioni, il che riduce la taglia<br />
media dell’impianto e induce a riflettere<br />
su come questa tecnologia sia diffusa (o<br />
dovremmo dire dispersa?) sul territorio.<br />
La maggioranza delle<br />
installazioni<br />
mantiene il trend storico dell’Europa come<br />
leader ma Cina, Giappone, USA e Australia<br />
stanno aumentando la propria quota.<br />
Interessante è verificare come ci sia una<br />
crescita di interesse nel fotovoltaico anche<br />
in altre regioni più vicine ai tropici come<br />
in alcuni Paesi sudamericani, nel nord<br />
africa e nella penisola arabica. Questo<br />
è dovuto alla versatilità tecnologica del<br />
fotovoltaico: scalabilità delle soluzioni ed<br />
adattabilità a diversi tipi di sito, possibilità di<br />
soddisfare la domanda locale di elettricità<br />
e di effettuare una azione di peak shaving<br />
per le ore di potenza piena della rete.<br />
A questo bisogna aggiungere il costo<br />
decrescente dei pannelli dovuto al<br />
progresso tecnologico ed alle economie<br />
di scala ed efficienza nella produzione.<br />
Come in altri comparti industriali simili per<br />
tecnologia e diffusione (schermi digitali<br />
e semiconduttori) anche per l’industria<br />
fotovoltaica sono attesi ulteriori incrementi di<br />
efficienza e abbassamento dei costi unitari<br />
di produzione (costo al kW installato).<br />
Meno emissioni, più posti di lavoro<br />
I dividendi delle rinnovabili sono declamati in<br />
tre vantaggi: oltre alla produzione di energia<br />
si hanno anche vantaggi in termini di<br />
contenimento delle emissioni e<br />
di nuovi posti di lavoro in<br />
quanto hanno una<br />
“intensità di<br />
lavoro”<br />
per<br />
20 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
O NEL MONDO<br />
unità di potenza installata t maggiore rispetto<br />
alle fonti energetiche tradizionali.<br />
Come per altre fonti rinnovabili c’è il rovescio<br />
della medaglia: il costo iniziale di un impianto<br />
è antieconomico, soprattutto nel caso<br />
del fotovoltaico. Cioè il costo dell’unità di<br />
produzione (la cella o il pannello) è alto rispetto<br />
al prezzo a cui può essere venduta l’energia<br />
elettrica fornita da quel pannello. Quindi, da un<br />
lato, quello industriale, si lavora per abbassare<br />
il costo del pannello e aumentare l’efficienza<br />
generale dell’impianto fotovoltaico, dall’altra ci<br />
deve essere un’autorità che istituisca adeguate<br />
politiche di incentivazione soprattutto avendo<br />
compreso come il vantaggio sia triplo per<br />
la fonte rinnovabile rispetto ad una fossile<br />
convenzionale. Ricordiamo che se venissero<br />
calcolate e monetizzate le esternalità delle<br />
diverse tecnologie le rinnovabili vincerebbero<br />
come le migliori anche dal punto di vista<br />
economico. Purtroppo siamo ben lontani da<br />
calcolare il costo sull’ambiente delle tecnologie<br />
tradizionali, con il sistema ETS abbiamo mosso<br />
un primo piccolo passo in questa direzione.<br />
Dovendo quindi superare il vincolo dell’alto<br />
costo iniziale di un sistema fotovoltaico<br />
si possono intraprendere diverse strade,<br />
ciascuna con i suoi pro e i suoi contro<br />
economici. In Europa il sistema ormai<br />
accolto da quasi tutti i Paesi è una feed<br />
in tariff, cioè una tariffa incentivata che<br />
introduce un premio all’energia prodotta e<br />
messa in rete da un impianto fotovoltaico.<br />
Tanto maggiore è il premio e tanto migliore<br />
è l’impianto quanto minore sarà il tasso<br />
di rendimento interno dell’investimento<br />
(Irr) e sarà quindi vantaggioso<br />
investire in impianti fotovoltaici.<br />
Il ragionamento è abbastanza semplice e, infatti,<br />
i maggiori produttori di celle e pannelli seguono<br />
l’andamento della legislazione nei diversi<br />
stati per comprendere dove si svilupperanno i<br />
mercati più promettenti. Ovviamente non basta<br />
che ci sia una tariffa conveniente per kWh<br />
prodotto, occorre che la tariffa sia garantita per<br />
un lungo periodo di anni in modo da contenere<br />
il rischio di investimento, che il processo<br />
autorizzativo sia snello, lineare e coinvolga un<br />
numero limitato di soggetti. A livello tecnico<br />
occorre priorità di trasporto dell’energia prodotta<br />
da un impianto fotovoltaico rispetto all’energia<br />
da fonti tradizionali. Infine occorre che gli<br />
impianti abbiano una forte accettabilità a livello<br />
sociale e supporto a livello amministrativo.<br />
Incentivi e procedure<br />
autorizzative in Europa<br />
La critica maggiore al costo sostenuto dagli<br />
utenti per l’incentivazione del fotovoltaico<br />
con tariffe agevolate può essere superata<br />
introducendo meccanismi automatici che<br />
abbassino l’incentivo all’aumentare delle<br />
installazioni e dell’efficienza tecnologica del<br />
fotovoltaico e aumentando la conoscenza dei<br />
vantaggi delle fonti rinnovabili in termini di<br />
indotto e di contenimento delle emissioni.<br />
In Europa i meccanismi di tariffe incentivate per<br />
il fotovoltaico sono i più diffusi (Figura 2) benché<br />
in alcuni Paesi esistano ancora meccanismi di<br />
Figura 1 - Nuova potenza<br />
elettrica installata nell’Unione<br />
Europea a ne 2009<br />
[Fonte: Eurostat/Epia, 2011].<br />
Foto: DayStar<br />
n.2 maggio 2011<br />
21<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
RASSEGNA<br />
FOTOVOLTAICO<br />
Figura 3 - Sviluppo atteso dei prezzi dell’elettricità su<br />
rete e dell’elettricità da fotovoltaico. In giallo il prezzo<br />
dell’elettricità di picco (ore piene), in rosa quello<br />
di base (ore vuote), in arancione la banda di prezzi<br />
dell’elettricità da fotovoltaico compresa tra 0,32 e 0,16<br />
euro/kWh dipendente dal numero di ore di radiazione<br />
utile [Fonte: Epia, Solar Generation VI, 2011].<br />
Figura 2 - Schemi di supporto al fotovoltaico in Europa [Fonte: Epia, 2011]. In giallo i Paesi con tariffa<br />
incentivata, in arancione quelli con sistemi di mercato (certi cati verdi), in rosso quelli con altri tipi<br />
di supporto (sussidi, esenzioni scali ecc). In grigio la quantità di fotovoltaico installata a ne 2009.<br />
incentivazione tipo certificati verdi (come<br />
nei Paesi baltici) oppure meccanismi<br />
diversi come contributi in fondo capitale<br />
all’installazione o esenzione dalle tasse per<br />
alcuni Paesi dell’est Europa e per il Belgio.<br />
Analizzando i dati di energia prodotta e<br />
potenza installata in diversi mercati si<br />
nota come in Germania e Spagna ormai il<br />
fotovoltaico contribuisca mediamente per<br />
il 2% della domanda annuale di energia.<br />
Dal momento che gli impianti non sono<br />
distribuiti omogeneamente sul territorio<br />
si hanno situazioni molto differenti;<br />
per esempio in Estremadura dove le<br />
politiche di facilitazione alla costruzione<br />
di impianti sono state particolarmente<br />
efficaci si ha una produzione media<br />
annuale del 15% da fotovoltaico che è<br />
del 25% nella stagione estiva. La tariffa<br />
incentivante è stabilita a livello centrale<br />
ma ci sono molte agevolazioni, specie in<br />
termini di facilità di accesso alle risorse,<br />
mappatura dei siti e velocità nell’iter di<br />
autorizzazione che possono portare al<br />
successo di alcune regioni (o province)<br />
rispetto ad altre. Questo è anche il caso<br />
italiano, tutta la Puglia, il Trentino Alto<br />
Adige, le province di Roma, Viterbo e<br />
Brescia sono esempi virtuosi per numero<br />
di installazioni rispetto ad altre regioni.<br />
Se incentivato e promosso sul territorio<br />
il fotovoltaico è in grado di competere<br />
con altre fonti di energia. La Germania<br />
è l’esempio migliore, in pochi anni è<br />
riuscita ad arrivare a 15 GW di potenza<br />
installata con una potenza installata<br />
pari a quella di due impianti nucleari<br />
(che avrebbero probabilmente avuto<br />
tempi di costruzione molto più lunghi).<br />
Il mercato della Repubblica Ceca ha<br />
dimostrato una crescita forte nel 2009<br />
con 411 MW installati ma ha poi ceduto<br />
a causa dei dissidi interni che hanno<br />
rivoluzionato il sistema di incentivazione;<br />
un caso simile si è avuto in Belgio con 292<br />
MW installati nel 2009 e una riduzione<br />
conseguente all’abbandono della tariffa<br />
incentivata. In Francia sono stati installati<br />
100 GW nel 2009 e 185 nel 2010 ma ci<br />
sono problemi nella priorità di trasporto<br />
all’energia da fonte rinnovabile in una rete<br />
che è stata pensata per grandi impianti e<br />
non per energia distribuita sul territorio.<br />
Infine la Spagna, conseguentemente al<br />
taglio degli incentivi ha in sostanza ridotto<br />
a zero le nuove installazioni creando una<br />
fuga da parte degli operatori dal Paese.<br />
Nonostante le difficoltà dovute all’incertezza<br />
delle politiche di supporto l’Europa è leader<br />
nelle installazioni fotovoltaiche e ha molte<br />
industrie tra le prime dieci della filiera,<br />
dai produttori di celle a quelli di pannelli<br />
e di inverter. Tuttavia il vero mercato per<br />
il fotovoltaico sarà quello della fascia<br />
tropicale ed equatoriale dove il livello di<br />
insolazione garantisce rese molto migliori.<br />
Purtroppo ci sono due vincoli che devono<br />
essere superati: da un lato la carenza<br />
di infrastrutture per la rete elettrica, in<br />
particolare per una rete che trasporti<br />
energia da fonte fotovoltaica con gli annessi<br />
problemi di interruzione del flusso durante<br />
la notte e di non continuità dello stesso,<br />
dall’altro il necessario quadro normativo<br />
con tariffe incentivanti per i produttori<br />
che installeranno in regioni remote.<br />
22 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Foto:Solyndra<br />
Figura 4 - Decremento dello spessore del wafer in mm<br />
e grammi di materiale per Watt picco di cella [Fonte:<br />
EU PV Technology Platform Strategic Research<br />
Agenda, C-Si Roadmap Itpv, Epia roadmap].<br />
Foto:Helios Technology<br />
Costi in discesa<br />
per il kWh fotovoltaico<br />
Ma il futuro del fotovoltaico è sempre<br />
meno incentivato, o, almeno, con un<br />
incentivo decrescente nel tempo. La<br />
prospettiva della grid parity, infatti, non<br />
è così lontana come si potrebbe credere<br />
se si considerano le molteplici situazioni<br />
in cui un impianto può configurare la<br />
sua azione. Infatti già ieri l’elettricità da<br />
fotovoltaico era più conveniente in tutte<br />
quelle situazioni di abitazioni non collegate<br />
alla rete (isole, barche, rifugi alpini e baite<br />
ecc.) mentre oggi sempre di più il prezzo<br />
risulta competitivo in situazioni particolari<br />
di zone connesse alla rete (Figura 3).<br />
Per esempio dove la rete di distribuzione<br />
non sia particolarmente efficiente e<br />
l’impianto sopperisca efficacemente ai<br />
tagli o alle carenze di rete nei periodi di<br />
picco di utilizzo. In particolare si tratta<br />
di applicazioni in campo residenziale o<br />
commerciale a bassa intensità energetica<br />
dove la curva di produzione giornaliera<br />
di energia fotovoltaica ben si integra con<br />
quella di domanda energetica. Il costo<br />
del kWh nelle ore di picco è destinato ad<br />
aumentare ed a differenziarsi da quello<br />
nelle ore vuote come conseguenza dello<br />
sviluppo del parco di generazione: in Italia<br />
ne abbiamo una piccola anticipazione<br />
con l’introduzione della tariffa bioraria<br />
per tutti i clienti finali entro il 2011.<br />
Viene da distinguere tra i piccoli impianti<br />
residenziali e quelli a dimensione di<br />
centrale (sopra 0,3 MW): per i primi la<br />
convenienza è al momento distante<br />
mentre per i secondi è legata ai prezzi<br />
del mercato spot dell’energia elettrica,<br />
destinato ad aumentare in quanto legato<br />
al mix energetico utilizzato. A seguito di<br />
queste considerazioni viene spontaneo<br />
prendere in considerazione il ruolo basilare<br />
della rete di distribuzione in media tensione<br />
ed in alta tensione: gli impianti a fonte<br />
rinnovabile hanno priorità di dispacciamento<br />
e di trasporto sulla rete, di conseguenza<br />
l’attività di bilanciamento delle linee e<br />
dei nodi di rete rispetto agli impianti a<br />
fonte rinnovabile diventa sempre più<br />
importante. Questa attività sta, a poco a<br />
poco, cambiando il modo di concepire la<br />
rete: da passiva ad attiva, cioè in grado di<br />
accogliere l’energia da tanti piccoli impianti<br />
sparsi sul territorio che funzionano in modo<br />
intermittente (secondo l’aleatorietà delle<br />
fonti naturali) rispetto ad una rete basata<br />
sul paradigma di poche grandi centrali<br />
che immettono rete da pochi punti.<br />
Celle più efficienti ma non solo<br />
Tornando al punto chiave del fotovoltaico,<br />
cioè al costo per kWh generato bisogna<br />
ricordare che è composto da diversi fattori<br />
integrati tra loro: non è solo l’efficienza di<br />
conversione della cella che è importante ma<br />
deve essere inquadrata in un più generale<br />
miglioramento delle prestazioni dell’intero<br />
sistema. Se si pensa al fotovoltaico come<br />
al comparto dell’hardware per informatica<br />
degli anni ’80 si ha un’idea delle molteplici<br />
sfaccettature del problema: non è solo una<br />
questione di potenza del microprocessore.<br />
n.2 maggio 2011<br />
23<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
RASSEGNA<br />
FOTOVOLTAICO<br />
Foto:Helios Technology<br />
Per esempio per il fotovoltaico è importante<br />
migliorare la tecnologia costruttiva della<br />
cella in modo da avere celle più grandi e<br />
sottili che richiedano meno silicio, siano<br />
più facili da raffreddare (il surriscaldamento<br />
riduce l’efficienza di conversione) e ne<br />
occorrano di meno per comporre un<br />
modulo. Una cella di dimensioni maggiori<br />
avrebbe bisogno di connettori sull’asse<br />
verticale, cioè sul retro della stessa<br />
e non sul piano di captazione, inoltre<br />
anche gli inverter dovrebbero cambiare.<br />
A tutte queste modifiche e miglioramenti<br />
sta lavorando l’industria mondiale del<br />
fotovoltaico, a piccoli, ma significativi passi.<br />
Per esempio dagli attuali 180-200 mm di<br />
spessore si vuole arrivare ai 100 mm nel<br />
2020 aumentando contestualmente la<br />
superficie del wafer: si avrebbero riduzioni<br />
nella quantità di materiale utilizzato,<br />
silicio, silicone (fino al 50%) oltre ad altri<br />
vantaggi industriali (risparmio sul materiale<br />
di scarto da taglio del wafer) (Figura 4).<br />
Questi miglioramenti sono stati programmati<br />
dalla direzione industria e ricerca della<br />
Commissione Europea in una roadmap<br />
che dovrebbe portare progressivamente<br />
il costo degli impianti fotovoltaici dai<br />
3-3,5 euro/Wp del 2010 a 2 euro/Wp<br />
nel 2015 a 1,5 euro/Wp nel 2020.<br />
La roadmap prende in considerazione<br />
anche altri aspetti quali la creazione di<br />
standard unici per il fotovoltaico e per il<br />
taglio dei costi industriali nelle diverse<br />
tecnologie fotovoltaiche: tra queste sono<br />
state presi in considerazione i sistemi<br />
con capacità di immagazzinamento, cioè<br />
sistemi in grado di funzionare, almeno<br />
parzialmente, anche nelle ore senza sole.<br />
Ciò che balza agli occhi è l’obiettivo finale<br />
dichiarato: per la ricerca a breve termine<br />
l’obiettivo è di avere energia prodotta<br />
da impianti fotovoltaici comparabile al<br />
prezzo dell’energia per i clienti domestici<br />
nel sud Europa. La chiave è il prezzo<br />
dell’energia ai clienti domestici, cioè quelli<br />
che hanno un prezzo al kWh maggiore<br />
localizzati là dove il fotovoltaico ha le<br />
maggiori chance di alta produttività.<br />
L’obiettivo è ambizioso ma sono molti<br />
gli aspetti che sono stati considerati e<br />
le azioni per arrivare agli obiettivi, per<br />
esempio si punta a raddoppiare la vita<br />
utile dei moduli e degli inverter oppure a<br />
raddoppiare l’efficienza dei moduli con<br />
tecnologia a concentrazione. Ciò che<br />
non deve sfuggire è, come giustamente<br />
nota l’UE, che il prezzo di un sistema<br />
fotovoltaico non dipende solo dal costo dei<br />
suoi componenti industriali ma anche dalla<br />
maturità del mercato elettrico che, a sua<br />
volta, implica capacità delle infrastrutture<br />
e costi amministrativi. Se, come logico<br />
e probabile, i sistemi raggiungeranno la<br />
competitività nei Paesi del Mediterraneo a<br />
maggior insolazione, bisognerà cominciare<br />
proprio dal sud a creare le condizioni perché<br />
il fotovoltaico possa diventare davvero<br />
integrato e diffuso: creando fin da ora i<br />
primi esperimenti dimostrativi e le prime<br />
sperimentazioni per smart grid elettriche,<br />
cominciando a occuparsi di metering del<br />
fotovoltaico e procedure autorizzative<br />
diverse sia per la connessione dei sistemi<br />
sia per l’autorizzazione degli stessi.<br />
Creare cioè, fin da subito, le condizioni per<br />
sfruttare al meglio il vantaggio competitivo<br />
naturale delle regioni che hanno per loro<br />
natura, un maggior grado di ore di sole<br />
all’anno. Speriamo di poter vedere, presto,<br />
una gara tra i Paesi del Mediterraneo<br />
a favorire il nuovo fotovoltaico.<br />
RIFERIMENTI<br />
EU PV Technology Platform<br />
Strategic Research Agenda, C-Si<br />
Roadmap Itpv, Epia roadmap<br />
Epia/Greenpeace, Solar<br />
Generation VI, 2011-03-21<br />
www.eupvplatform.org<br />
24 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
AROS SOLARE<br />
Aumentare il rendimento complessivo del<br />
sistema di conversione riducendo i costi di<br />
installazione, in particolare nei grossi impianti,<br />
è possibile grazie all’adozione di un sistema<br />
Sirio Central Station (SCS) che<br />
prevede l’utilizzo degli inverter Sirio Centralizzati<br />
HV-MT collegati ad un trasformatore comune<br />
di media tensione ed inseriti in cabine di<br />
calcestruzzo. I nuovi Sirio Central Station da 1<br />
MW combinano due Siro HV-MT da 500 kW e un<br />
trasformatore da 1.000 kVA in un’unica cabina<br />
che copre una super cie di poco superiore ai<br />
13 m 2 , consentendo un’ ottimizzazione degli<br />
spazi e una compattezza unica al mondo per<br />
una tale potenza, in grado di tradursi in una<br />
sostanziale riduzione di costi. Le cabine dei Sirio<br />
Central Station sono realizzate in calcestruzzo<br />
armato vibrato, a garanzia di una maggior<br />
durata nel tempo, migliore isolamento termico,<br />
un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e<br />
alle condizioni ambientali più avverse. Sono<br />
dotate di un trasformatore con doppio secondario<br />
per assicurare la separazione galvanica degli<br />
inverter e grazie ad un sistema di ventilazione<br />
naturale, ottenuto con griglie di areazione non<br />
necessitano di sistemi di condizionamento; tutto<br />
questo permette di raggiungere un rendimento<br />
complessivo pari al 97,6%. Le soluzioni SCS,<br />
pratiche, sicure e performanti, possono essere<br />
de nite come “all in one” perché tendono a<br />
ridurre le fasi di progettazione ed includono già<br />
tutto quanto è necessario all’avvio del sistema,<br />
riducendo tempi di trasporto ed installazione,<br />
ottimizzando i tempi di ritorno sull’investimento.<br />
La nuova soluzione SCS 1000 sarà disponibile<br />
nelle aree esterne del prossimo Solarexpo di<br />
Verona e all’Intersolar di Monaco di Baviera.<br />
www.aros-solar.com<br />
BRANDONI SOLARE<br />
ABB<br />
Per le applicazioni nel settore fotovoltaico ABB ha realizzato<br />
tre nuove tipologie di quadri di campo<br />
: quadri di controllo stringa, quadri multiuscita e quadri<br />
CPI. Con i quadri di controllo stringa è possibile realizzare<br />
un sistema di monitoraggio che misura costantemente<br />
l’effettiva produttività dell’impianto fotovoltaico.<br />
Sono realizzati con quadri Gemini in cui sono inseriti,<br />
oltre a tutti gli apparecchi necessari per la protezione<br />
ed il sezionamento della stringa (interruttori di manovra-sezionatori<br />
Tmax PV, sezionatori fusibili E90 PV,<br />
scaricatori di sovratensione), componenti PLC serie<br />
AC500. Attraverso una linea seriale RS485 questi quadri<br />
comunicano ad un PLC di cabina i valori di corrente<br />
delle singole stringhe e lo stato degli interruttori e degli<br />
scaricatori, consentendo la valutazione della produttività.<br />
I quadri multiuscita hanno la loro ideale applicazione<br />
in quegli impianti dove le stringhe di pannelli solari<br />
Bradoni Solare, attiva tiva dal<br />
2007 nella produzione di<br />
moduli fotovoltaici in silicio i cristallino, è una delle lleprime<br />
in Italia e una delle poche in Europa ad avere una linea<br />
di produzione ad alto grado di automatizzazione per<br />
l’assemblaggio di moduli fotovoltaici.<br />
A partire da giugno 2010, l’azienda marchigiana ha<br />
deciso di ampliare la sua produzione: dai 20 MW<br />
annui del 2010 ha raggiunto i 40 MW nel 2011, un<br />
traguardo molto ambito che sembra essere solo<br />
l’inizio di un percorso di crescita in Italia ed all’estero.<br />
L’affermazione nel settore energia italiano, ha<br />
permesso all’azienda di mettere le basi per una crescita<br />
commerciale anche all’estero.<br />
Brandoni Solare ha ottenuto la certi cazione Emas, uno<br />
dei traguardi più signi cativi del processo di sviluppo<br />
aziendale. La certi cazione Emas autentica, infatti, il<br />
corretto sistema di gestione ambientale dell’azienda<br />
secondo il Regolamento previsto dalla normativa<br />
stessa, che richiede un continuo miglioramento<br />
delle prestazioni ambientali e la corretta valutazione<br />
periodica dei risultati ottenuti.<br />
Alla era ISH di Francoforte, Brandoni Solare<br />
ha presentato il modulo fotovoltaico vetro/vetro<br />
BRP633604G4G4-1708 . Questo modulo<br />
è un laminato di vetro-EVA-vetro, con 36 celle dalla<br />
dimensione di 6”(156 mm x 156 mm) da 3 bus<br />
hanno orientamenti differenti; in tali impianti, infatti,<br />
al ne di massimizzare la potenza erogata, vengono<br />
spesso utilizzati gli inverter multi Mppt (Maximum Power<br />
Point Traker). Mppt è un dispositivo integrato negli<br />
inverter che, ad ogni istante, legge i valori di tensione e<br />
corrente della stringa, calcola la potenza ed è in grado<br />
di stabilire per confronto se la stringa sta lavorando in<br />
condizioni di massima potenza o meno. A seconda del<br />
“responso” agisce allora sul circuito per portare l’impianto<br />
in tale condizione ottimale. Da ciò deriva l’importanza<br />
dell’utilizzo di un quadro di campo che, in un<br />
unico contenitore, racchiuda 2 o 3 circuiti collegati in<br />
modo indipendente all’inverter multi Mppt, garantendo<br />
così la gestione indipendente delle singole stringhe ed<br />
il conseguente massimo rendimento dell’impianto.<br />
L’acronimo CPI (Certi cato Protezione Incendi) identi -<br />
ca le versioni dei quadri di campo rispondenti alle indicazioni<br />
contenute nella Nota n. 5158 del 26/03/2010 che<br />
stabilisce le linee guida per l’installazione degli impianti<br />
fotovoltaici nelle attività soggette al controllo dei Vigili<br />
del Fuoco ai sensi del DM 16/02/1982. In particolare<br />
si stabilisce che “deve essere previsto un dispositivo di<br />
sezionamento sotto carico, azionabile da comando remoto,<br />
ubicato in posizione segnalata ed accessibile…”.<br />
Per soddisfare questa indicazione nei quadri di campo<br />
CPI il dispositivo di sezionamento sotto carico, S800<br />
PV o Tmax PV, è dotato di bobina di minima tensione<br />
collegata ad un pulsante di emergenza da installare in<br />
posizione visibile ed accessibile.<br />
www.abb.it<br />
bar. All’interno sono posizionate 36 celle di silicio<br />
policristallino di altissima qualità, altamente selezionate.<br />
Ciascun modulo possiede un vetro temprato da 4<br />
mm extrachiaro nella parte frontale, che garantisce<br />
una buona permeabilità alla luce proteggendo le celle<br />
dalle condizioni atmosferiche come grandine, neve e<br />
ghiaccio. Il modulo viene fornito senza telaio lasciando<br />
libera iniziativa alla creatività di architetti nell’ideare<br />
strutture di particolare pregio architettonico e in grado di<br />
integrarsi completamente con il paesaggio circostante,<br />
qualunque esso sia. Il modulo FV ha dimensioni di<br />
1.755 x 809 mm per uno spessore di 10 mm, un peso<br />
di circa 29 kg e una potenza nominale di 125-130-135-<br />
140 Wp.<br />
www.brandonisolare.com<br />
n.2 maggio 2011<br />
25<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
RASSEGNA<br />
FOTOVOLTAICO<br />
MOVACTIVE<br />
CONERGY<br />
Il Gruppo Conergy, specialista del solare con<br />
sede ad Amburgo, offre una nuova versione della<br />
Cabina Inverter Conergy CIS .<br />
Queste cabine “chiavi in mano” di potenza<br />
compresa tra 400 kW e 1,2 MW sono disponibili<br />
non solo con il convenzionale trasformatore ad olio<br />
(come in precedenza), ma anche con trasformatori<br />
a secco a resina. Questa con gurazione viene<br />
spesso richiesta in Italia in risposta a restrittive<br />
normative concernenti la sede di installazione dei<br />
trasformatori. Ancora una volta Conergy risponde<br />
alle speci che necessità dei suoi clienti, legate alle<br />
speci che richieste normative dei rispettivi Paesi.<br />
Grazie a ciò, i processi di approvazione dei progetti<br />
di impianti fotovoltaici sono spesso sempli cati e<br />
accelerati.<br />
Il nuovo tipo di trasformatore è virtualmente<br />
senza manutenzione e va incontro alle normative<br />
relative ad impianti ed apparati elettrici operanti in<br />
condizioni climatiche estreme. Per il resto rimane<br />
la performante stazione inverter Conergy CIS<br />
che consente agli operatori del fotovoltaico di<br />
consegnare in cantiere una cabina completamente<br />
precon gurata pronta per essere connessa e messa<br />
in funzione.<br />
“In passato abbiamo avuto una grande richiesta<br />
di trasformatori a secco per via delle restrittive<br />
normative italiane”, riferisce Alberto Bordignon,<br />
Direttore Tecnico Delegato Conergy Italia. “La<br />
maggior parte dei parchi solari nel nostro Paese<br />
sono attualmente costruiti con inverter a secco. Ora,<br />
i nostri clienti hanno un doppio bene cio: riduzione<br />
dei costi di installazione e miglioramento del<br />
servizio clienti, vista l’aggiunta possibilità di scelta<br />
tra due trasformatori.”<br />
www.conergy.it<br />
M-Solar è un sito web dedicato, per accedere alle informazioni<br />
(simultanee e storiche) sullo stato di funzionamento,<br />
ai dati di produttività impianto da inverter, agli allarmi tecnologici<br />
di funzionamento, di sicurezza, climatici e molto altro<br />
ancora. Riduce i costi di gestione in modo reale e veri cabile,<br />
mentre accresce l’ef cienza dei processi operativi e gestionali.<br />
M-Solar assicura una telegestione semplice, af dabile<br />
e completa di tutto il parco solare, integrandone tutti i suoi<br />
numerosi sub-sistemi (inverter, sistemi di sicurezza, videosorveglianza,<br />
climatizzazione, stazione meteorologica ecc.),<br />
resi omogenei sulla piattaforma web, indipendentemente<br />
dalla diversità di produttori e di protocolli di comunicazione.<br />
Grazie alla tecnologia web 2.0 le pagine si espandono all’in -<br />
nito: si può contare su nestre informative d’insieme, innumerevoli<br />
box di dettaglio, statistiche, tabelle, tavole sinottiche,<br />
gra ci, in nite chiavi di ricerca e selezione, per assicurare<br />
in ogni momento la massima ef cienza operativa. M-Solar<br />
permette di andare oltre la semplice lettura dei dati dell’impianto<br />
e mette in comunicazione l’operatore con gli impianti<br />
sul territorio, attraverso una reale interazione bidirezionale.<br />
La gestione a distanza degli inverter è indispensabile, ma da<br />
sola non è suf ciente. Utilizzando il portale M-Solar è possibile<br />
gestire remotamente e simultaneamente anche tutti i sistemi<br />
ausiliari: dalla climatizzazione all’impianto di sicurezza.<br />
Accedere al portale è semplice, basta un comune PC dotato<br />
di collegamento Internet, per potere gestire, anche con pro li<br />
di accesso differenziati, gli impianti sparsi ovunque, anche<br />
molto distanti dal punto di controllo. M-Solar è comodamen-<br />
EMMETI<br />
I collettori Arcobaleno di Emmeti, la soluzione<br />
pratica ed ef ciente per il riscaldamento termo-sanitario<br />
nell’edilizia pubblica e privata, dispongono oggi di nuovi e<br />
ancor più funzionali regolatori differenziali a microprocessori.<br />
La gamma di collettori solari, recentemente completata dal collettore<br />
sottovuoto VP - in aggiunta ai già consolidati modelli N, con<br />
super cie captante nera, e SX e SI (da incasso), con super cie selettiva<br />
blu - viene impiegata negli impianti solari a circuito chiuso<br />
per la produzione di acqua calda a uso sanitario, per il riscaldamento<br />
di piscine o per il preriscaldamento e l’integrazione<br />
di impianti di riscaldamento degli ambienti<br />
con perdite di carico estremamente ridotte. Le nuove<br />
stazioni solari, disponibili in varie versioni, sono dotate<br />
di accessori di s ato e sicurezza ad alta temperatura, che consentono di completare l’impianto solare nel massimo<br />
dell’ef cienza e con l’adattamento anche a situazioni ambientali diversi cate a seconda del territorio. La presenza<br />
di due differenziali permette l’utilizzo dell’energia solare anche per l’impianto di riscaldamento. Costruiti n nei<br />
minimi dettagli con materiali di primissima qualità che ne garantiscono af dabilità e durata nel tempo, i collettori<br />
Arcobaleno sono conformi alle norme UNI EN 12975-1 e UNI EN 12975-2 e sono garantiti dai 5 (modello N) ai<br />
10 anni (modelli SX, SI e VP). L’isolamento termico, per i modelli N, SX e SI, è in lana minerale ad alta densità di<br />
spessore 50 mm. La super cie interna del tubo sottovuoto a doppia parete del collettore Arcobaleno VP presenta<br />
un rivestimento selettivo in nitrito di alluminio ad alto assorbimento. Inoltre, grazie anche alla forma parabolica<br />
dello specchio CPC che concentra ulteriormente i raggi solari viene incrementata l’ef cienza del sistema. Va<br />
ricordato che la tecnologia innovativa dei sistemi Emmeti permette di sfruttare il calore in modo ottimale anche<br />
quando il tempo atmosferico è poco favorevole e che il costo per la costruzione di un sistema solare rappresenta<br />
un investimento che si recupera in tempi piuttosto brevi.<br />
www.emmeti.com<br />
ENPHASE ENERGY<br />
Enphase Energy, azienda<br />
operante nel settore dei<br />
microinverter che<br />
ha recentemente annunciato<br />
l’apertura di nuovi uf ci in Italia,<br />
presenta la visione strategica<br />
dell’azienda e illustra il carattere<br />
innovativo delle sue tecnologie<br />
alla manifestazione Solarexpo di<br />
Verona (Hall 7b, stand E5.1).<br />
Enphase Energy sta cambiando<br />
le regole del mercato fotovoltaico. Con un approccio<br />
tecnologico rivoluzionario che porta al mercato dell’energia<br />
solare l’innovazione tipica della Silicon Valley e che si<br />
basa sulla realizzazione di microinverter che si abbinano<br />
ai singoli moduli fotovoltaici, l’azienda sta portando una<br />
signi cativa innovazione a questo settore.<br />
“Enphase si caratterizza per un approccio totalmente<br />
nuovo”, afferma Roberto Colombo, Managing Director di<br />
Enphase Energy Italia. “Il nostro sistema assicura migliori<br />
prestazioni, af dabilità e sicurezza degli impianti a energia<br />
solare grazie ai tre componenti con cui è realizzato:<br />
microinverter Enphase; gateway di comunicazione Envoy,<br />
che memorizza le prestazioni dell’impianto e le trasmette<br />
26 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
ISOPAN<br />
te utilizzabile anche con dispositivi PDA e Tablet PC. Per<br />
rispondere a tutte le esigenze di monitoraggio e rispettare<br />
le caratteristiche dell’impianto fotovoltaico, le funzionalità<br />
di M-Solar, possono essere implementate come un solo<br />
pacchetto, oppure scelte singolarmente o anche essere<br />
modi cate e rispondere a necessità speci che: per esempio<br />
Movactive fornisce supporto nella scelta del più adatto<br />
sistema di trasmissione e connettività per trasferimento dati,<br />
degli allarmi tecnologici, logici e climatici, la progettazione<br />
dell’impianto d’allarme cabine, la videosorveglianza e l’impianto<br />
d’allarme perimetrale, i requisiti dell’architettura informatica,<br />
la progettazione LAN di impianto e persino il portale<br />
Web personalizzato, con lay-out gra co aziendale. M-Solar<br />
è gestito da Movactive in outsourcing, af nché i gestori del<br />
parco solare possano concentrarsi sulle loro attività di competenza,<br />
lasciando che Movactive provveda alla manutenzione<br />
costante e all’eventuale aggiornamento tecnologico,<br />
garantendone la perfetta ef cienza nel tempo, con una struttura<br />
sempre all’avanguardia.<br />
www.movactive.it<br />
In risposta all’esigenza di sostituzione dei tetti<br />
in amianto, obbligo peraltro previsto dall’entrata<br />
in vigore della legge 257/92 e per le coperture<br />
di edi ci agricoli in generale, Isopan - primo<br />
produttore europeo di pannelli isolanti per coperture<br />
e pareti ad alto coef ciente isotermico<br />
- ha sviluppato la linea Isofarm .<br />
Forte dell’esperienza plurisettoriale ultracinquantennale del Gruppo Manni a<br />
cui l’azienda appartiene, Isopan è in grado di fornire oltre ai prodotti per la sostituzione<br />
della vecchia copertura in amianto, un servizio completo, “chiavi in<br />
mano” a partire dalla presentazione del piano di lavoro all’ASL no allo smaltimento.<br />
Massima evoluzione dei pannelli destinati alle coperture dell’edilizia<br />
agricola, la linea Isofarm è costituita dai pannelli Isodeck 40 1000, Isovetro,<br />
Isocop Granite e Isocop Topclass, in grado di offrire un’ampia possibilità di<br />
scelta in funzione delle diverse esigenze di impiego. Adatti anche per la sostituzione dei tetti in amianto, i<br />
pannelli Isofarm sono indicati per risolvere le problematiche tipiche delle coperture utilizzate nel settore agricolo<br />
e zootecnico. Estremamente resistenti alla corrosione, anche in ambienti particolarmente aggressivi, i pannelli<br />
Isofarm sono leggeri, sicuri, lavabili, impermeabili, resistenti a muffe, acidi, agenti aggressivi ed azioni meccaniche,<br />
sempre nel rispetto delle più severe normative in materia d’igiene. Contraddistinti da un elevato potere<br />
isolante termico, a vantaggio del risparmio energetico ed economico e da capacità di abbattimento acustico, tali<br />
pannelli presentato un importante valore aggiunto: essi consentono di progettare l’applicazione sulla copertura<br />
di generatori per l’energia fotovoltaica. Facili da montare, i pannelli Isofarm sono dotati di massa isolante in<br />
poliuretano e presentano ssaggio orizzontale a vista.<br />
www.isopan.it<br />
ad un sito Web proprietario; e il portale Web Enlighten,<br />
che assicura un servizio di analisi e monitoraggio Web<br />
based”.<br />
Questo sistema innovativo consente di ottenere un<br />
rendimento energetico superiore rispetto agli impianti<br />
tradizionali, con un guadagno dal 5 al 25% grazie<br />
alla conversione c.a./c.a. a livello del singolo modulo<br />
fotovoltaico. Ombreggiamenti, detriti e mismatching<br />
non costituiranno più un grande problema per il<br />
funzionamento e il pieno rendimento degli impianti<br />
fotovoltaici.<br />
www.enphaseenergy.com<br />
ROTEX<br />
Rotex Solaris è un impianto solare con<br />
sistema a svuotamento per la produzione di acqua<br />
calda sanitaria e l’integrazione al riscaldamento.<br />
Composto da collettori solari piani ad alta ef cienza<br />
e da un sistema di regolazione elettronica, Solaris<br />
RPS3 è dotato di un esclusivo accumulo a vaso<br />
aperto (Sanicube). L’acqua tecnica degli accumuli è<br />
riscaldata a scambio diretto nei collettori solari, senza<br />
l’utilizzo di scambiatori intermedi. In questo modo<br />
l’ef cienza del sistema è molto alta anche in caso di<br />
bassa insolazione. Il calore immagazzinato nell’acqua<br />
di accumulo resta inoltre disponibile per diverse ore<br />
grazie all’ottimo isolamento termico di Sanicube.<br />
Risparmio economico e maggiore sicurezza:<br />
l’impianto funziona in assenza di pressione, non sono<br />
necessari vaso di espansione, valvola di sicurezza,<br />
manometro e scambiatore di calore. Igiene dell’acqua<br />
calda sanitaria ottimale, grazie alla sua produzione<br />
istantanea, alla presenza di scambiatori in acciaio inox<br />
e al circuito dell’acqua sanitaria separato dall’acqua di<br />
accumulo. Non si formano depositi di fango, ruggine<br />
o altri sedimenti come avviene invece in serbatoi<br />
tradizionali di grande volume. Secondo il principio<br />
rst in rst out, inoltre, l’acqua che entra per prima è<br />
anche la prima a essere espulsa. Grande capacità<br />
di accumulo (500 l) e dispersioni minime: in caso di<br />
scarsa insolazione o quando il serbatoio raggiunge la<br />
temperatura richiesta, le pompe si fermano e l’acqua<br />
ritorna nell’accumulatore. In questo caso si attivano<br />
le pompe del sistema di regolazione riempiendo<br />
i collettori. Terminata la fase di riempimento, che<br />
dura meno di un minuto, una pompa si disattiva. Per<br />
continuare a far circolare l’acqua ne è suf ciente<br />
solo una. In caso di scarsa insolazione o quando<br />
il serbatoio ha raggiunto la temperatura richiesta,<br />
le pompe si fermano e tutta l’acqua contenuta<br />
nell’impianto ritorna nell’accumulatore. Con il sistema<br />
Drain-back, che consente lo svuotamento automatico<br />
dei collettori ad ogni arresto dell’impianto, si evitano<br />
le problematiche tipiche dei tradizionali sistemi solari<br />
in pressione.<br />
http://it.rotex-heating.com/<br />
n.2 maggio 2011<br />
27<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
RASSEGNA<br />
FOTOVOLTAICO<br />
SANYO<br />
Sanyo Component Europe annuncia la<br />
disponibilità in Europa della nuova serie di moduli<br />
Sanyo HIT1 HD2 che possiedono,<br />
all´interno della serie HD, la più alta ef cienza mai<br />
raggiunta prima. I due nuovi modelli della serie<br />
HD in vendita in Europa da subito, sono il modulo<br />
HIT-H250E01, con una potenza nominale di 250 W e<br />
una ef cienza pari al 18%, e il modulo HIT-H245E01,<br />
con una potenza nominale di 245 W e una ef cienza<br />
pari al 17,7%. La serie HIT HD è stata sviluppata<br />
appositamente per il mercato europeo ed è reperibile<br />
nei rivenditori specializzati Sanyo.<br />
La nuova serie di moduli HIT HD presenta la<br />
affermata tecnologia delle celle Sanyo HIT in un<br />
nuovo formato.<br />
La cella, infatti, è composta da quattro elementi<br />
che vanno a formare un disegno esagonale, a nido<br />
d’ape, riducendo gli scarti durante la fabbricazione<br />
e ottimizzando lo sfruttamento della super cie<br />
del modulo. Il risultato è un modulo compatto ad<br />
alta ef cienza, che permette di realizzare impianti<br />
in grado di produrre potenze elevate anche su<br />
super ci ridotte. I nuovi moduli della serie HD hanno<br />
un vetro antiri esso che riduce le perdite causate<br />
dalla ri essione e dalla diffusione della luce solare.<br />
L’aumento dell’assorbimento che ne consegue<br />
permette che più luce solare raggiunga le celle,<br />
incrementandone l’ef cienza. Questo effetto si<br />
osserva meglio al mattino e alla sera (o nei mesi<br />
STAHLHERZ<br />
Stahlherz Italia, attiva dal 2000 nel settore della climatizzazione,<br />
ha integrato la sua gamma di prodotti<br />
con una linea interamente dedicata agli impianti<br />
fotovoltaici. La nuova divisione energy, infatti, mette<br />
a disposizione di installatori e distributori un’ampia<br />
scelta di pannelli solari e di accessori, inverter, cavi<br />
e chassis prodotti dalle più rinomate aziende europee.<br />
I pannelli fotovoltaici di Stahlherz<br />
Italia sono prodotti all’avanguardia, per tecnologia<br />
e design, certi cati e caratterizzati da un’attenta<br />
scelta delle componenti.<br />
Le celle solari in silicio monocristallino sono disponibili<br />
in due versioni per un range di potenza nominale<br />
che va dai 180 ai 200 Wp. Ogni pannello monta 72<br />
celle per un ingombro complessivo di circa 1,5 metri<br />
di lunghezza e 80 cm di larghezza.<br />
L’altezza ridotta, che non supera i 5 cm, consente<br />
installazioni dal basso impatto.<br />
Vetri temperati e robusti chassis di alluminio<br />
invernali) quando il sole è basso all’orizzonte.<br />
Poiché le celle sono in parte collegate in parallelo<br />
l’una con l’altra, i moduli della serie HD hanno una<br />
minore tensione d’uscita rispetto ai moduli precedenti.<br />
In questo modo, può essere con gurata una singola<br />
stringa no a 20 moduli con una capacità di 5 kWp.<br />
A titolo di paragone, la precedente serie Nkhe poteva<br />
raggiungere solo 3,65 kWp per stringa. Il minor<br />
numero di stringhe in parallelo con una con gurazione<br />
sempli cata riduce i costi di installazione e di materiali<br />
quali componenti elettrici e cavi.<br />
La nuova serie di moduli HD fornisce la soluzione<br />
ideale nelle nazioni con un Conto Energia a fasce di<br />
potenza. Per esempio, con il modulo HIT-H250E01<br />
con i suoi 250 W di potenza nominale, si può<br />
realizzare un impianto di 3 kWp con 12 moduli per<br />
ottenere il massimo della tariffa in Italia o Francia,<br />
mentre la soluzione con 16 moduli genera 4 kWp ed è<br />
ideale per il mercato del Regno Unito.<br />
www.sanyo-solar.eu<br />
assicurano, inoltre, ottima resistenza meccanica<br />
agli agenti atmosferici e all’usura nel tempo. Grazie<br />
a questo, il produttore offre una garanzia di 5 anni<br />
sui pannelli, 12 anni sul 90% di potenza e 25 anni<br />
sull’80% di potenza.<br />
www.stahlherz.it<br />
SIEMENS<br />
Sinvert Select V2.2 della Divisione Industry<br />
Automation di Siemens è un nuovo software gratuito<br />
destinato al calcolo delle migliori con gurazioni possibili<br />
degli impianti fotovoltaici. Il software, disponibile in<br />
lingua italiana, tedesca, inglese, francese e spagnola,<br />
consente al planner di valutare in anticipo il rapporto<br />
costi-bene ci degli impianti fotovoltaici la cui potenza<br />
spazia tra i 10 kW e il megawatt.<br />
Grazie ad un confronto tra le possibili con gurazioni,<br />
il software mostra il rendimento energetico dei diversi<br />
regimi dell’impianto. Speci camente studiato per gli inverter<br />
Sinvert PV, è disponibile al link: www.siemens.<br />
com/sinvert-select.<br />
Il software Sinvert Select V2.2 di Siemens è utilizzato<br />
per dimensionare, analizzare e ottimizzare gli inverter<br />
destinati ad impianti fotovoltaici. Sulla base degli input<br />
ricevuti, il software calcola automaticamente la migliore<br />
con gurazione dell’inverter del portfolio Sinvert. Questi<br />
input comprendono fattori quali la localizzazione, la<br />
frequenza di linea, la tipologia di modulo fotovoltaico<br />
e la potenza nominale, così come tengono conto delle<br />
condizioni di installazione, insieme all’inclinazione e<br />
all’azimut dei moduli fotovoltaici.<br />
Il programma calcola il coef ciente di prestazione per<br />
ciascuna variante, come il rapporto tra l’obiettivo e il<br />
rendimento utile, e il potenziale rendimento energetico<br />
annuo. Il planner può quindi confrontare, analizzare<br />
e ottimizzare singolarmente le con gurazioni in base<br />
a questi parametri e valutarne direttamente gli effetti,<br />
variando per esempio fattori come il numero degli inverter,<br />
le stringhe e i moduli per stringa, così come le<br />
temperature della cella e le perdite di potenza nei cavi.<br />
Sinvert Select V2.2 consente inoltre bassi valori per le<br />
perdite che derivano da un incremento nella temperatura<br />
del modulo ad alti livelli di esposizione solare, da<br />
riduzioni nel rendimento a bassi livelli di esposizione e<br />
da moduli sporchi. I calcoli si basano su informazioni<br />
contenute in database molto ampi, raccolte in oltre 300<br />
location in 26 Paesi, relative a tutti i più comuni moduli<br />
4200 PV disponibili nel mondo e agli inverter Sinvert.<br />
I database sono aggiornati regolarmente via Internet.<br />
Sinvert Select V2.2 fornisce inoltre report dettagliati per<br />
presentazioni video, per la stampa e l’archiviazione in<br />
formato PDF.<br />
www.siemens.com<br />
28 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
VACON<br />
Vacon, azienda sempre attenta alle richieste di<br />
mercato, presenta Vacon 8000 Solar<br />
. Da sempre Vacon è riconosciuta come “lo specialista<br />
dell’inverter” e la tecnologia ormai affermata<br />
(AFE), unita all’esperienza ottenuta nel settore eolico,<br />
ha spinto la ricerca e sviluppo del gruppo Vacon<br />
(di cui fa parte anche l’Italia) a ingegnerizzare quadri<br />
inverter speci ci per questo settore.<br />
Vacon mira alle applicazioni commerciali e di utility.<br />
Infatti le potenze degli inverter partono dai 10 kW<br />
per arrivare ai Megawatt, sia in bassa sia media<br />
tensione. I sistemi centralizzati oltre i 100 kW, sono<br />
progettati con moduli da 200 kW che parallelati<br />
possono fornire potenze no a 1.500 kW con funzione<br />
Master-Slave per ottimizzare l’ef cienza. La<br />
soluzione modulare ridondante “Multimaster” offre<br />
vantaggi d’installazione, manutenzione e continuità<br />
produttiva. Infatti in caso di guasto di una sezione<br />
inverter, l’impianto continuerà a produrre al 100%.<br />
Questa soluzione inoltre, permette una “rotazione”<br />
di funzionamento in modo tale che l’usura di ogni<br />
inverter collegato sia sempre la stessa estendendo<br />
notevolmente il tempo di vita dell’intero impianto.<br />
Un altro vantaggio di questo sistema è che i moduli sono<br />
facilmente reperibili e di dimensioni ridotte per essere facilmente<br />
sostituiti o ampliati. È un sistema essibile grazie<br />
al concetto modulare e intuitivo grazie all’interfaccia<br />
gra ca touchscreen.<br />
Il concetto modulare permette la manutenzione e la sostituzione<br />
di singole unità durante la generazione di energia<br />
verso la rete, senza fermo impianto.<br />
Il Remote Monitoring permette di veri care e controllare a<br />
distanza l’intero impianto.<br />
L’assemblaggio modulare permette d’intervenire su ogni<br />
singolo componente.<br />
www.it.vacon.com<br />
SUPER SOLAR<br />
Oggi esiste una doppia opportunità di<br />
sfruttare al meglio l’energia del sole, grazie ai<br />
nuovi impianti Super Solarche combinano<br />
i vantaggi di solare termico e fotovoltaico. Queste<br />
due tecnologie assieme, per la prima volta proposte<br />
dall’azienda friulana, contribuiscono infatti a<br />
soddisfare il fabbisogno energetico della casa e di<br />
utenze contract.<br />
Super Solar produce da quasi trent’anni impianti<br />
solari termici, scelti già da 50.000 famiglie italiane,<br />
che permettono di utilizzare gratuitamente l’acqua<br />
riscaldata dal sole e risparmiare: tutti gli impianti<br />
solari termici godono inoltre della detrazione scale<br />
al 55%, grazie a cui il costo iniziale di acquisto viene<br />
ammortizzato in 5 anni.<br />
Gli impianti Super Solar si basano sul sistema a<br />
WAGNER&CO<br />
Secusol è il nuovo sistema solare compatto<br />
a drain-back ideato e realizzato daWagner&Co.<br />
Brevettato, si caratterizza per il suo forte contenuto<br />
innovativo, garantendo le più elevate prestazioni<br />
anche nel corso del tempo. Il suo punto di forza è<br />
rappresentato dal sistema a drain-back, un principio<br />
di funzionamento studiato per risolvere i classici<br />
problemi delle installazioni a circolazione forzata,<br />
offrendo così un’af dabilità senza confronti.<br />
Secusol, innanzitutto, protegge l’impianto in qualsiasi<br />
condizione climatica, poiché previene ogni rischio<br />
di surriscaldamento e non teme il gelo. Il principio a<br />
drain-back elimina infatti i pericoli di stagnazione nel<br />
collettore, dal momento che quest’ultimo si svuota del<br />
uido solare quando la centralina ferma la pompa.<br />
In fase di progettazione, Wagner ha posto una<br />
particolare attenzione al design, in un’ottica di<br />
ottimizzazione dello spazio. Oltre a un serbatoio<br />
solare molto compatto sono stati introdotti dei<br />
microtubi di ridottissime dimensioni. Inoltre non è<br />
richiesta l’installazione della stazione solare, del vaso<br />
di espansione e dello s ato.<br />
Tutti questi accorgimenti non solo rendono il sistema<br />
particolarmente af dabile, ma consentono di ridurre<br />
sensibilmente i successivi interventi di manutenzione<br />
Il collettore si posiziona sul tetto in poche fasi e senza<br />
richiedere dispositivi addizionali, mentre grazie alla<br />
presenza dei microtubi è possibile effettuare<br />
velocemente il montaggio del circuito solare.<br />
Nell’unità del serbatoio sono contenuti la centralina, la<br />
pompa e il gruppo di sicurezza, tutti pronti per essere<br />
collegati.<br />
Secusol si compone del collettore piano Euro,<br />
progettato con vetro antiri esso di sicurezza ad<br />
altissima trasparenza da 4 mm sunarc; l’assorbitore<br />
in rame è “all surface”, con strato selettivo blu<br />
notte applicato sottovuoto ad elevata selettività;<br />
la coibentazione è in lana di roccia da 60 mm. Il<br />
serbatoio solare è disponibile con una capacità<br />
nominale di 160, 250 e 350 litri.<br />
www.wagner-solar.com<br />
circolazione naturale che non richiede l’utilizzo di<br />
energia elettrica e di manutenzione e consente<br />
dunque un risparmio reale perché abbatte ulteriori<br />
costi per il mantenimento dell’impianto in attività.<br />
Grazie alla qualità dei materiali impiegati ed all’attenta<br />
selezione dei componenti, un impianto di questo tipo<br />
permette di ottenere acqua calda gratis per oltre 25<br />
anni. Oltre a questi sistemi, Super Solar progetta<br />
anche impianti a circolazione forzata, adatti nei<br />
centri storici o nei casi in cui si vuole salvaguardare<br />
il paesaggio architettonico, perché consentono di<br />
posizionare il serbatoio all’interno dell’immobile,<br />
mentre all’esterno appariranno solo i pannelli installati<br />
sul tetto.<br />
La competenza dei consulenti Super Solar permette<br />
di studiare soluzioni che combinino impianti solari<br />
termici con il solare fotovoltaico, per produrre<br />
contemporaneamente energia termica ed elettrica,<br />
sfruttando le opportunità offerte dal nuovo Conto<br />
Energia, e compiere l’importante passo verso<br />
l’autonomia energetica della casa.<br />
www.supersolar.it<br />
n.2 maggio 2011<br />
29<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
precedente successiva prima pagina stampa cerca
OGNI GOCCIA FA LA DIFFERENZA<br />
RADAR E ULTRASUONI A BASSO COSTO E AD ALTE PRESTAZIONI<br />
PER LA MISURA DEL LIVELLO DEI LIQUIDI<br />
MODELLO R82 - TRASMETTITORE RADAR<br />
• Misure di livello o volume.<br />
• Antenna completamente incapsulata in polipropilene<br />
o Tefzel ® , lo strumento riesce a misurare perno negli<br />
ambienti più corrosivi.<br />
®<br />
• Comunicazione via HART e PACTware.<br />
• Dispositivo interno che permette di orientare il fascio<br />
di microonde senza senza rimuovere lo strumento dal<br />
serbatoio.<br />
Per ulteriori informazioni si prega di contattare:<br />
mit.gen@magnetrol.it<br />
Via Arese 12,<br />
I-20159 Milano<br />
Tel. (02) 607.22.98 (R.A.)<br />
www.magnetrol.com<br />
ECHOTEL 355 - TRASMETTITORE A ULTRASUONI<br />
• Misure di livello, volume e usso in canali aperti.<br />
• Interfaccia utente tramite menù a scorrimento con<br />
4 pulsanti, display LCD a 2-linee X 16 caratteri.<br />
®<br />
• Comunicazione via HART e PACTware.<br />
• Compensazione della temperatura e possibilità di<br />
eliminazione dei falsi bersagli tramite la curva Echo.<br />
soluzioni per livello e flusso ovunque nel mondo<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
FOTOVOLTAICHE<br />
UN TRENO….<br />
ALLA “VELOCITÀ<br />
DEL VERDE”<br />
Ennity e Infrabel hanno costruito un impianto<br />
fotovoltaico unico nel suo genere, sul tetto del tunnel<br />
dell’alta velocità in Belgio.<br />
Nicoletta Meregalli*<br />
*Marketing & Communication Italy, Ennity Italia<br />
Enfinity , multinazionale belga che opera nel settore dell’energia<br />
rinnovabile, ha siglato un accordo di partnership con Infrabel ,<br />
società che si occupa della gestione, manutenzione, rinnovamento<br />
e sviluppo della rete ferroviaria belga, e i comuni di Schoten e Brasschaat<br />
per la costruzione di un impianto ad energia solare sul tetto<br />
della galleria ferroviaria dell’alta velocità lungo l’autostrada E19 in<br />
Belgio, con una potenza pari a 3,92 MWp.<br />
Più di 16.000 pannelli solari da 245 Wp ciascuno, sono stati installati<br />
dalla società belga Solar Power Systems, sul tetto della galleria<br />
ferroviaria ad alta velocità, per una lunghezza totale di 3,4 km.<br />
Il tunnel è utilizzato principalmente dai treni dell’alta velocità che<br />
collegano Amsterdam e Parigi, attraverso Bruxelles.<br />
Una nuova società, denominata SPS Fin, è stata creata per gestire<br />
e portare a compimento il progetto; progetto che ha previsto<br />
un investimento totale pari a 14,5 milioni di euro. L’installazione<br />
ha avuto inizio nell’estate 2010, sul lato nord del tunnel, e i lavori<br />
sono terminati lo scorso dicembre, portando a compimento in breve<br />
tempo un progetto di grande complessità. Questa realizzazione è<br />
nalizzata al benessere collettivo: quando entrerà in esercizio l’impianto,<br />
infatti, le ricadute positive sulla tutela dell’ambiente e sulla<br />
produzione di energia pulita saranno rilevanti e di sicuro impatto.<br />
Le caratteristiche<br />
La super cie totale del tetto della galleria è di 50.000 m 2 , più o meno<br />
l’equivalente di 8 campi da calcio. L’impianto dovrebbe generare<br />
circa 3,3 MWh di energia elettrica l’anno, pari al consumo medio<br />
annuale di circa 950 famiglie. Più di 47.300 tonnellate di emissioni<br />
di CO 2<br />
saranno evitate per un periodo di 20 anni. Una squadra di<br />
tecnici ha installato più di 16.000 pannelli solari monocristallini (245<br />
Wp per pannello) sul tetto con una speciale struttura a zavorra, senza<br />
perforazioni sul tetto stesso. Durante l’installazione dei pannelli,<br />
infatti, è stato necessario tenere conto delle vibrazioni del tetto della<br />
galleria che possono veri carsi quando i treni attraversano il tunnel<br />
a tutta velocità. A tal proposito, prima dell’inizio dei lavori, è stato<br />
necessario effettuare appositi studi e analisi, proprio per prevenire<br />
eventuali inconvenienti legati alle conseguenze del passaggio dei<br />
treni e delle raf che di vento.<br />
Le nalità<br />
Infrabel, il gestore dell’infrastruttura ferroviaria belga, utilizzerà<br />
l’energia verde del raccordo Nord-Sud Anversa (compresa la sta-<br />
32 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
zione centrale di Anversa), per alimentare i treni sia convenzionali<br />
sia ad alta velocità sulla linea Amsterdam-Bruxelles-Parigi.<br />
L’attuazione di questo progetto, conseguito sotto forma di una cooperazione<br />
pubblico-privato, soddisfa la richiesta di Schoten e Brasschaat,<br />
comuni interessati dall’opera, per dare alla super cie di copertura<br />
del tunnel una funzione utile al di là del suo scopo iniziale.<br />
L’energia solare sarà utilizzata per alimentare i treni sia convenzionali<br />
sia ad alta velocità, “rappresentando un’applicazione unica<br />
dell’energia solare in Europa, ed è importante sottolineare non solo<br />
la scelta della fonte energetica, ma soprattutto la sua ubicazione”,<br />
spiega in una nota En nity, che ha sviluppato un’esperienza approfondita<br />
in ambito internazionale nel nanziamento, installazione e<br />
gestione degli impianti solari, sia su coperture di edi ci sia a terra.<br />
Ennity è una società in rapida<br />
crescita, con attività a livello<br />
internazionale nel settore dell’energia<br />
rinnovabile. Attraverso le sue 5<br />
Business Unit Develop, Invest,<br />
Technics, Trade e Power, Ennity<br />
sviluppa, nanzia, realizza e gestisce<br />
impianti solari fotovoltaici e impianti<br />
ad energia eolica. Oltre allo sviluppo di<br />
progetti propri, Ennity vende impianti<br />
solari integrati con la formula “Chiavi<br />
in mano” per il mercato delle imprese.<br />
Fondata in Belgio nel 2005, ha progetti<br />
e clienti in tutta Europa e si è affermata<br />
anche in Nord America e Asia. Nel<br />
2009, il fatturato totale è stato pari a<br />
252 milioni di euro. Oggi, Ennity ha<br />
oltre 275 dipendenti.<br />
www.enfinity.it/<br />
n.2 maggio 2011<br />
33<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
FOTOVOLTAICHE<br />
SINERGIA VINCENTE<br />
PER GLI IMPIANTI<br />
FOTOVOLTAICI<br />
Conoscere i valori effettivi della produzione confrontandoli<br />
con eventuali valori attesi; valutare il benecio economico<br />
prodotto, valutare l’efcienza dell’impianto dal punto di vista<br />
economico ed ecologico: sono questi alcuni dei vantaggi<br />
del sistema realizzato da Fast per la gestione degli impianti<br />
fotovoltaici ed eolici di Calypso.<br />
Daniela Gavioli*<br />
Per l’implementazione di un sistema che consentisse di gestire i<br />
molteplici impianti fotovoltaici ed eolici installati in diverse aree del<br />
territorio italiano, Calypso , società bergamasca impegnata nella<br />
progettazione e realizzazione di impianti di produzione di energia<br />
ecosostenibile, si è rivolta a Fast che ha soddisfatto pienamente<br />
la richiesta fornendo una soluzione completa in grado di gestire,<br />
controllare e sorvegliare gli impianti.<br />
*Marketing, Fast SpA<br />
Sala di controllo via web<br />
Il sistema realizzato da Fast prevede l’utilizzo di MySun Everyware,<br />
una vera e propria sala di controllo virtuale disponibile ed accessibile<br />
ovunque: occorre semplicemente un PC con Explorer e connessione<br />
Internet. MySun Everyware è in sintesi un portale Web; il server<br />
che ospita il portale, può essere installato ovunque, su un PC/server<br />
all’interno della propria azienda oppure in outsourcing presso altre<br />
strutture specializzate come la Web Farm di Fast.<br />
Questa soluzione software fornisce report e gra ci avanzati ma molto<br />
intuitivi, che consentono di conoscere ed analizzare i valori signi -<br />
cativi dei diversi impianti: energia prodotta, energia ceduta, potenza<br />
di ciascun inverter, irraggiamento e temperatura.<br />
Diventa quindi estremamente semplice per Calypso gestire gli impianti<br />
sparsi sul territorio utilizzando le pagine di supervisione tecnica,<br />
effettuare una diagnosi tramite la lettura dei diversi parametri,<br />
valutare l’ef cienza delle diverse parti confrontando la produzione<br />
con valori statistici e piani care eventuali interventi di manutenzione.<br />
Tutte le informazioni utili per dare continuità all’esercizio degli<br />
impianti in condizioni ottimali sono rese disponibili tramite un’interfaccia<br />
Web molto ef cace volta a mettere in evidenza i fattori economici,<br />
ecologici, tecnici e manutentivi degli impianti.<br />
L’ingegneria Fast ha quindi apportato valore aggiunto agli impianti di<br />
Calypso differenziandoli dalle installazioni tradizionali. Infatti, grazie<br />
all’avanzata tecnologia utilizzata, è possibile:<br />
- gestire e controllare gli impianti da remoto;<br />
- veri care in ogni momento l’ef cienza e la potenza installata degli<br />
impianti;<br />
- valutare il vantaggio economico generato dagli impianti;<br />
- ricevere tramite mail o sms gli allarmi dagli impianti;<br />
- intervenire tempestivamente in caso di malfunzionamenti;<br />
- piani care in maniera ottimale le manutenzioni.<br />
In campo sono stati installati dei Solar String Monitor SM-JB8, dispositivi<br />
progettati e realizzati da Fast che consentono di mettere<br />
in parallelo no a 8 stringhe fotovoltaiche e di acquisire i parametri<br />
signi cativi di ciascuna stringa quali: corrente erogata, tensione,<br />
malfunzionamenti e dati da sensori in campo.<br />
34 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Pagina di supervisione dell’impianto.<br />
Report della produzione dell’impianto.<br />
Telecontrollo evoluto<br />
Per la raccolta dei dati invece sono stati utilizzati degli Starbox,<br />
nuova generazione di Stazioni Remote Web Oriented (RTU)<br />
per la telegestione evoluta, basata su tecnologie informatiche<br />
avanzate, capace di amalgamare le funzioni standard del telecontrollo<br />
con i più innovativi servizi multimedia e Internet.<br />
Gli Starbox, installati in impianti di produzione di energia ecosostenibile,<br />
collegati agli inverter, ai contatori di energia, alle<br />
cabine elettriche e agli String Monitor, prelevano dal campo<br />
e/o trasferiscono ad un server centrale i dati trasformandoli in<br />
informazioni utili per il management. In alcuni impianti esiste<br />
anche un PLC che governa il movimento degli inseguitori, lo<br />
Starbox preleva da questo i dati relativi allo stato di funzionamento<br />
e al posizionamento degli stessi. Per gli impianti eolici<br />
vengono invece raccolte informazioni relative alla velocità e<br />
all’orientamento del vento e del rotore, gli eventuali stati anomali<br />
e le vibrazioni percepite. I dati raccolti dagli Starbox sono<br />
inviati, secondo un calendario giornaliero, ad un server centrale<br />
(che nel caso speci co è attualmente presso Fast) in modalità<br />
Modbus TCP/IP. In caso di allarme, viene effettuata immediatamente<br />
la comunicazione al centro e, se opportunamente<br />
con gurato, viene inviata una segnalazione tramite sms al responsabile<br />
della manutenzione. Nel caso in cui non si riesca<br />
ad effettuare la connessione con il server centrale, i dati sono<br />
mantenuti nella memoria interna della Starbox no a 5 giorni,<br />
per i dati con gurati come più rilevanti, il tempo di mantenimento<br />
si prolunga ad un mese. I dati possono essere visualizzati<br />
in tempo reale tramite collegamento in TCP/IP con gli<br />
Architettura dell’impianto.<br />
n.2 maggio 2011<br />
35<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
FOTOVOLTAICHE<br />
Fast, un’azienda che opera nel campo delle automazioni<br />
industriali dal 1982, dispone di tutto il know-how necessario<br />
per la realizzazione di sistemi di controllo e potenza nei settori<br />
dell’industria, delle multiutilities e della building automation.<br />
Le conoscenze tecniche, la professionalità e la capacità di<br />
rinnovamento hanno determinato una costante crescita aziendale<br />
che ha condotto Fast ad affermarsi in un nuovo importante<br />
settore di attività: quello delle energie rinnovabili. Grazie ad<br />
un team multidisciplinare e all’impegno del reparto ricerca e<br />
sviluppo, la società è in grado di fornire un’avanzata tecnologia<br />
proprietaria hardware e software in grado di differenziare l’impianto<br />
fotovoltaico dalle installazioni tradizionali rendendolo intelligente.<br />
Starbox<br />
Starbox stessi, grazie al Web server in essi integrato, oppure tramite<br />
l’interfaccia Web di MySun Everyware Report periodici (giornalieri,<br />
settimanali, mensili), opportunamente con gurati in base all’utenza<br />
(manutentore, responsabile produzione, proprietario), sono generati<br />
ed inviati via mail agli indirizzi di destinazione.<br />
Vantaggi per la gestione degli impianti<br />
Il sistema realizzato ha quindi portato innumerevoli vantaggi a Calypso<br />
relativamente alla gestione degli impianti. Infatti ora è possibile:<br />
conoscere i valori effettivi della produzione confrontandoli con eventuali<br />
valori attesi; valutare il bene cio economico prodotto, valutare<br />
l’ef cienza dell’impianto dal punto di vista economico ed ecologico.<br />
È possibile monitorare in tempo reale lo stato di funzionamento della<br />
centrale, della cabina elettrica e delle singole stringhe di pannelli al<br />
ne di esercitare la migliore manutenzione possibile e approfondire<br />
le diagnostiche di guasto ed ef cienza con analisi dei comportamenti<br />
delle singole stringhe ottimizzando gli interventi di manutenzione<br />
ordinaria e straordinaria. In ne è possibile attivare un sistema di<br />
allarme che in caso di emergenza avverta i responsabili della manutenzione<br />
e della sicurezza.<br />
www.fastautomation.it<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Ci pensiamo noi:<br />
ReadyChain ® pronta per l'uso, realizzata su misura per la tua macchina, con garanzia<br />
.it/catene+cavi+connettori<br />
Spedizioni in 24 ore o in giornata – Servizio e assistenza worldwide con 29 filiali igus ® nel mondo.<br />
igus ® srl Robbiate (LC) Tel. 039 59061 Fax 039 5906222 igusitalia@igus.it www.igus.it<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
FOTOVOLTAICHE<br />
SALUTE E PROFITTO<br />
La necessità di eliminare le coperture in amianto<br />
può diventare economicamente interessante se unita<br />
alla possibilità di rendere produttiva la supercie<br />
da bonicare, mediante l’installazione incentivata<br />
di un impianto fotovoltaico. Il caso della Società<br />
Agricola La Gorina nel pavese.<br />
Carmela Frigola*<br />
L’amianto è un minerale broso dannoso per la salute umana. Tali<br />
bre possono essere liberate per effetto di corrosione, lesioni o rotture.<br />
Particolarmente nocivo è il brocemento (meglio conosciuto<br />
come “eternit”), una mistura di amianto e cemento che, prodotta in<br />
lastre compatte, è stata impiegata per le coperture di edi ci. Pur essendo<br />
una struttura molto dura (da non confondersi con il materiale<br />
prodotto per isolamenti, di tipo facilmente friabile) anche le lastre per<br />
coperture, a lungo andare, possono scheggiarsi ed emettere delle<br />
bre di amianto. L’esposizione, anche di breve durata, alle bre di<br />
amianto aumenta drasticamente il pericolo di contrarre forme tumorali.<br />
Per questo motivo, tra le leggi che tutelano la salute del lavoratore<br />
sono presenti una serie di normative e decreti rivolti essenzialmente<br />
alla boni ca dell’amianto (conosciuto anche come asbesto). Con la<br />
legge 257/1992 si è di fatto abolita la diffusione di tale minerale e di<br />
tutti i suoi composti visti gli effetti nefasti sulla salute dell’uomo.<br />
In questi anni Solar Green Technology, una società che opera<br />
nel settore fotovoltaico, ha maturato una solida esperienza nell’ambito<br />
dell’installazione di impianti fotovoltaici in sostituzione di coperture<br />
in eternit attraverso la collaborazione con aziende specializzate<br />
nel settore della boni ca amianto (Tabella 1).<br />
Il progetto aziendale<br />
Analizziamo nello speci co l’impianto fotovoltaico realizzato nel<br />
*Solar Green Technology<br />
2010 in Lombardia, precisamente in località Ottobiano (Pavia), per<br />
la Società Agricola La Gorina.<br />
Si tratta di un impianto della potenza nominale di 755,66 kWp, totalmente<br />
integrato sulla copertura degli edi ci della Tenuta Gorina.<br />
Il progetto aziendale è partito in conseguenza dell’approvazione<br />
del Piano Regionale Amianto Lombardia (Pral) - elaborato a seguito<br />
dell’art. 3 della legge regionale n. 17 del 29 settembre 2003, e<br />
approvato con DGR VIII/1526 del 22.12.05 e pubblicato sul Bur n.<br />
3 - 2° supplemento straordinario del 17 gennaio 2006 - che prevede<br />
la rimozione dell’amianto dal territorio regionale entro 10 anni<br />
dall’entrata in vigore del piano, per cui l’obbligo di boni ca dei siti con<br />
presenza di amianto entro il 2015.<br />
L’azienda, avendo la necessità di boni care il sito dall’amianto e al<br />
ne di rendere tale operazione economicamente vantaggiosa ha valutato<br />
la possibilità di rendere produttive le super ci di buona parte<br />
delle strutture aziendali attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico<br />
che permettesse la produzione di energia elettrica, remunerata<br />
alla tariffa incentivante, alla quale si sarebbe aggiunto il bonus<br />
del 5% previsto dal Secondo Conto Energia (DM 19 febbraio 2007)<br />
per gli impianti fotovoltaici realizzati su edi ci in sostituzione di coperture<br />
in eternit. Il sito in questione bene cia quindi di un premio<br />
aggiuntivo per la rimozione di coperture contenenti amianto e per<br />
l’integrazione architettonica. Inoltre, ai bene ci economici si aggiungono<br />
anche quelli ambientali. Infatti l’impianto ha permesso di risparmiare<br />
circa 177 tonnellate annue di petrolio e di evitare l’emissione in<br />
atmosfera di circa 409 tonnellate di CO 2<br />
all’anno.<br />
Solar Green Technology, con le proprie competenze ed il supporto di<br />
38 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
società appaltatrici di comprovata esperienza, ha fornito il progetto<br />
chiavi in mano, realizzando l’impianto in linea con le aspettative del<br />
committente.<br />
L’impianto fotovoltaico<br />
L’intero impianto è suddiviso in più parti, ognuna delle quali è sottesa<br />
ad un certo numero di inverter. L’impianto, che copre una super cie<br />
totale di oltre 6.200 m 2 , è installato sulla copertura di cinque edi ci<br />
e prevede l’utilizzo di 7 inverter marca SolarMax. Inoltre prevede un<br />
numero di moduli fotovoltaici pari a circa 3.220, del tipo policristallino,<br />
marca JA Solar. Il sistema elettronico di conversione è dotato di<br />
un “inseguitore di massima potenza” (Mppt), che garantisce l’estrazione<br />
del valore massimo di potenza dal campo fotovoltaico, in ogni<br />
situazione di soleggiamento. Durante la costruzione dell’impianto<br />
fotovoltaico, oltre alle opere di posa delle strutture di sostegno dei<br />
moduli, dei moduli stessi e dell’impianto elettrico, sono state eseguite<br />
delle opere civili riguardanti la posa dei cabinati e dei locali tecnici<br />
interni agli edi ci e gli scavi per la posa dei cavidotti, dei pozzetti<br />
e dei cabinati. Le falde degli edi ci sui quali sono posati i moduli<br />
fotovoltaici hanno inclinazione differente l’una dall’altra, quindi per<br />
ogni porzione d’impianto si ha una producibilità diversa. Possiamo<br />
affermare che il valore di producibilità annua, per ogni porzione d’impianto,<br />
è in media di 1.020 kWh/kWp.<br />
In sostanza, la con gurazione dell’impianto, la scelta di accoppiamento<br />
modulo/inverter e la de nizione del sistema elettrico di supporto<br />
hanno una grande rilevanza in termini economici per la massimizzazione<br />
della produzione attesa dall’impianto.<br />
Solar Green Technology è una società per azioni, con sede<br />
a Milano, che opera nel settore fotovoltaico attraverso la<br />
progettazione, l’installazione e la realizzazione di impianti chiavi in<br />
mano, sia su copertura sia su suolo, con particolare focalizzazione<br />
su impianti di potenza superiore ai 100 kW dedicati ai clienti<br />
industriali.<br />
Grazie alle rilevanti e pluriennali esperienze dei soci fondatori e<br />
del management, SGT è in grado di rispondere alle più elevate<br />
esigenze tecniche ed economico-nanziarie dei propri clienti.<br />
Nel luglio del 2009 la LDK Solar Co., produttore di wafer di silicio<br />
per l’industria fotovoltaica, quotata al Nyse, ha acquisito una quota<br />
di maggioranza azionaria della Solar Green Technology avendola<br />
qualicata come uno dei migliori EPC Contractor in Italia.<br />
L’obiettivo strategico della società è la fornitura di un servizio<br />
ad elevato valore aggiunto che permetta a soggetti privati ed<br />
istituzionali di realizzare redditizi investimenti nel fotovoltaico,<br />
ottimizzando i propri ritorni nanziari attraverso:<br />
- un’ottimale progettazione e congurazione personalizzata<br />
dell’impianto;<br />
- un completo supporto nella ricerca e nell’attuazione della migliore<br />
soluzione nanziaria a supporto dell’iniziativa;<br />
- un totale sostegno nell’elaborazione di tutta la documentazione<br />
tecnica ed amministrativa, indispensabile ai ni della costruzione<br />
e della connessione dell’impianto, interfacciandosi con gli enti<br />
preposti;<br />
- un’accurata realizzazione al ne di garantire il massimo<br />
rendimento energetico nell’intero arco di vita dell’impianto;<br />
- un completo sostegno nell’ottenimento della tariffa incentivante<br />
dal GSE.<br />
Presente sul mercato dal 2008, Solar Green Technology ha<br />
realizzato impianti, su copertura e su suolo, su tutto il territorio<br />
nazionale per clienti industriali e nanziari.<br />
n.2 maggio 2011<br />
39<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
FOTOVOLTAICHE<br />
Tabella 1 - Esempi di alcuni degli impianti fotovoltaici<br />
realizzati in sostituzione di coperture in amianto.<br />
Report della produzione dell’impianto.<br />
Provincia Tipologia edi cio<br />
Potenza impianto<br />
fotovoltaico<br />
Caserta Edi cio industriale 2.145 kW<br />
Pavia Edi cio agricolo 755 kW<br />
Piacenza Edi cio industriale 94 kW<br />
Piacenza Edi cio industriale 60 kW<br />
Vantaggi della soluzione<br />
Il passaggio da coperture in eternit a tetti fotovoltaici determina una<br />
serie di bene ci:<br />
- per la salute pubblica, grazie alla riduzione dei rischi sanitari associati<br />
all’esposizione alle bre di amianto;<br />
- per l’ambiente attraverso la boni ca dei siti contaminati, la produzione<br />
di energia verde e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto<br />
serra;<br />
- per le Piccole e Medie Imprese grazie ai ricavi derivanti dalla produzione<br />
di energia elettrica remunerata alla tariffa incentivante e ai<br />
ricavi derivanti dalla vendita dell’energia elettrica prodotta spettante<br />
per l’intera durata dell’impianto in base ai kWh immessi in rete che<br />
permettono di ridurre o azzerare la bolletta elettrica nel caso l’energia<br />
elettrica prodotta sia utilizzata per i propri consumi.<br />
Alcune amministrazioni pubbliche in Italia si stanno muovendo per<br />
promuovere tale meccanismo attraverso l’apertura di speci ci bandi<br />
grazie ai quali sia le piccole e medie imprese, sia le aziende agricole<br />
possono ottenere contributi per la rimozione dell’amianto e la contestuale<br />
installazione di impianti di produzione di energia pulita con la<br />
tecnologia fotovoltaica.<br />
Per esempio il bando relativo all’Asse 3 del Programma Operativo<br />
Regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (POR-Fesr)<br />
2007-2013 all’Attività III.1.2. “Sostenere progetti innovativi nel campo<br />
delle tecnologie energetico-ambientali volti al risparmio energetico<br />
ed all’utilizzo di fonti rinnovabili” si rivolge alle Piccole e Medie<br />
Imprese (PMI) presenti sul territorio dell’Emilia-Romagna.<br />
Altri bandi, che prevedono contributi ed incentivi, in questo caso per<br />
le aziende agricole, sono quelli dell’Asse 3 del Programma regionale<br />
di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 con la Misura 311 “Diversi cazione<br />
in attività non agricole” all’Azione 3 “ Impianti per energia da<br />
fonti alternativa” che saranno emanati, i primi di aprile, da parte delle<br />
singole amministrazioni provinciali. In conclusione, la possibilità di<br />
coniugare la boni ca dell’amianto presente sulle coperture dei capannoni<br />
industriali e agricoli e degli edi ci con la produzione di energia<br />
elettrica da impianti fotovoltaici rappresenta un’importante opportunità<br />
per le aziende in quanto rende economicamente sostenibili<br />
le operazioni di sostituzione dell’amianto, generando aspetti molto<br />
positivi per la salute pubblica e l’indotto occupazionale ed economico.<br />
Nel caso speci co dell’azienda agricola La Gorina, nonostante i<br />
consumi elettrici interni non siano molto elevati, l’opportunità di utilizzare<br />
i propri tetti per la produzione di energia elettrica ha avuto<br />
un’importante valenza economica nel bilancio aziendale.<br />
www.solargt.com<br />
40 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Spettrometri per la misura<br />
degli aerosol<br />
Caratteristiche principali:<br />
· Sistema laser scattering 90°<br />
· Velocità del flusso controllato 1.2 l/min<br />
· Range di misura da 0.3 a 20 μm in 15 canali dimensionali (modello 1.108) o da<br />
0.25 a 32 μm in 31 canali dimensionali (modello 1.109)<br />
· Interfaccia RS-232<br />
· Peso e dimensioni contenute<br />
· Lettura dati come concentrazione numerica (conteggio/litri) o concentrazione di<br />
massa (μg/m3)<br />
· Possibilità di integrare il sensore Nanocheck per rilevare le nanoparticelle nel<br />
range 25-300 nm<br />
Modello 1.108 Modello 1.109<br />
Spettrometro<br />
1.108/1.109<br />
Adattatore 1365 HLX<br />
Nanocheck<br />
1320<br />
Assemblaggio dello spettrometro con sensore Nanocheck<br />
TCR Tecora srl<br />
Via A. Volta 22 - 20094 Corsico (Mi)<br />
Tel. 02.4505501 Fax 02.48601811<br />
www.tecora.it tcrtec@tecora.it<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
FOTOVOLTAICHE<br />
MASSIMO<br />
RENDIMENTO<br />
PER GLI IMPIANTI<br />
FOTOVOLTAICI<br />
Eventuali riduzioni di potenza di un<br />
impianto fotovoltaico, l’azione di agenti<br />
atmosferici, aggressioni di piccoli animali,<br />
se ignorate, possono causare sensibili<br />
perdite di rendimento. Il monitoraggio<br />
costante offre non solo la possibilità<br />
di conoscere istantaneamente la reale<br />
produzione di energia fotovoltaica,<br />
ma anche di poter intervenire<br />
tempestivamente in qualsiasi situazione.<br />
Per questo Movactive ha realizzato il<br />
portale Web per la telegestione: M-Solar.<br />
Anita Spring*<br />
*Movactive SpA<br />
Per Sun System decidere di monitorare la produzione di energia<br />
signifi cava in primo luogo affrontare l’eterogeneità di tutti i sub-impianti<br />
presenti nel parco solare, a partire dalle parti relative alla produzione<br />
dell’energia, a quelle relative alla sicurezza ed alla videosorveglianza,<br />
sino ad arrivare a quelle relative alle condizioni climatiche<br />
ed ambientali. Era cioè necessario acquisire simultaneamente<br />
un elevato numero di variabili generalmente scorrelate fra loro, ma<br />
indispensabili per avere, in ogni istante, una verifi ca funzionale della<br />
produttività e dello stato di impianto. M-Solar di Movactive è in<br />
grado di risolvere tutti i problemi di standardizzazione e di recupero<br />
parametri da dispositivi di famiglie e case differenti, uniformando<br />
ed elaborando i dati di impianto, rendendoli omogenei, su un’unica<br />
piattaforma in campo e attraverso il portale Internet. Le informazioni<br />
prelevate dalla centrale fotovoltaica sono inviate ai server Movactive<br />
e questo garantisce la massima sicurezza dei dati per tutto il<br />
tempo di vita dell’impianto. La soluzione Movactive si avvale di una<br />
centrale di tipo Industrial Embedded Computer Linux Based che<br />
garantisce connettività su IP pubblico ininterrotta grazie all’utilizzo<br />
di due router Umts/Hsupa gestiti mediante distinti operatori mobili,<br />
sicurezza nelle trasmissioni grazie all’utilizzo di un fi rewall nativo in<br />
OS Linux e interfacciamento ai dispositivi su bus RS485 con topologia<br />
ad anello per la massima affi dabilità di interrogazioni.<br />
42 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Telemetria stato impianto<br />
Il portale fotovoltaico Specializzazione M-Solar per Sun System è<br />
disponibile all’indirizzo Web: http://sunsystem.movactive.com, dove<br />
l’utente può inserire le proprie credenziali di accesso al sistema. Ad<br />
ogni utente autorizzato viene assegnato un ruolo ed un profilo: in questo<br />
modo viene consentito l’accesso ad alcune o a tutte le aree del<br />
portale.<br />
Una volta autenticati, la pagina Web di ingresso presenta la rappresentazione<br />
degli impianti FV secondo due diverse modalità selezionabili<br />
da un apposito menu: la prima fornisce l’elenco degli impianti in<br />
forma testuale tabellare, riportando per ognuno di essi alcuni dati che<br />
consentano all’operatore di avere una prima valutazione sommaria<br />
dello stato operativo.<br />
La seconda modalità costituisce una rappresentazione su cartografi a<br />
georeferenziata e navigabile dell’ubicazione degli impianti, indicati da<br />
opportune icone attive che danno un colpo d’occhio immediato sullo<br />
stato operativo. Il portale offre pop-up di sintesi dei principali dati di<br />
produzione e accesso immediato a report e statistiche dell’impianto<br />
stesso.<br />
Grazie alla tecnologia Web 2.0 le pagine si espandono con finestre informative<br />
d’insieme, box di dettaglio, statistiche, tabelle, tavole sinottiche,<br />
grafi ci, innumerevoli chiavi di ricerca e selezione, che assicurano<br />
in ogni momento la massima efficienza operativa degli impianti di produzione<br />
e di tutti i suoi sub-sistemi.<br />
Gestione bidirezionale e analisi stato impianti<br />
La connessione diretta ai dati di logging dell’inverter dell’impianto permette<br />
di acquisire tutte le informazioni relative la fase di produzione<br />
dell’energia. Per esempio: potenza attiva erogata, potenza massima<br />
teorica, potenza minima imposta dal GSE, energia prodotta, corrente<br />
di campo, tensione di campo, correnti di stringa, potenza di campo,<br />
irraggiamento piano moduli, temperatura ambientale, temperatura<br />
moduli.<br />
La predisposizione di grafici di impianto visualizzabili con svariate<br />
scale temporali, giornaliere-settimanali - mensili di impianto, e con diverse<br />
tipologie di aggregazione dati, per impianto per singolo inverter<br />
e con relativi pop-up, facilitano la navigazione e la fruizione di tutti i tipi<br />
di dati. Inoltre la possibilità di scaricare i valori tabellari in forma .xls o<br />
.<strong>pdf</strong> permette una post-elaborazione dei dati per tutte le esigenze più<br />
spinte del cliente. Per ogni impianto è possibile accedere a diverse<br />
funzionalità che ne facilitano le operazioni di gestione, consultazione,<br />
settaggio, programmazione e controllo.<br />
In particolare nel portale sono disponibili le aree di applicazione riportate<br />
qui di seguito.<br />
Sinottici e diagnostica<br />
In questa sezione è possibile avere una visione di insieme degli apparati<br />
che costituiscono un impianto tramite una rappresentazione<br />
iconografica che consenta di valutare il corretto funzionamento degli<br />
apparati, con una rapida visualizzazione dello stato di funzionamento<br />
del dispositivo selezionato.<br />
Della massima importanza, la possibilità di richiedere il confronto tra i<br />
parametri di funzionamento tra più apparati scelti a piacere dall’utente.<br />
Storico produzione<br />
Offre l’estrazione di uno o più dati di produzione selezionando un periodo<br />
temporale a piacere e selezionando uno o più apparati. I dati<br />
vengono visualizzati in forma tabellare e possono essere esportati nei<br />
più comuni formati di dati (.xls, .<strong>pdf</strong>).<br />
Grafici di produzione<br />
Per una consultazione rapida e intuitiva, è possibile visualizzare un<br />
grande numero di grafi ci riguardanti dati di produzione: potenza, energia,<br />
conto economico; è possibile scegliere un periodo di riferimento:<br />
giorno, mese, anno, generale e il tipo di apparato da monitorare: impianto,<br />
singolo inverter, gruppo di inverter e molto altro.<br />
Allarmi impianto fotovoltaico<br />
Raccogliendo in tempo reale i dati relativi alle condizioni di tutti i subimpianti,<br />
M-Solar monitora l’effi cienza operativa dei sistemi ed individua<br />
anomalie che possono condurre a ineffi cienze o guasti.<br />
Esempi di allarme sono: run o stop inverter, sgancio MT, sovratemperature<br />
trasformatore BT/MT, incoerenza tra lo stato rilevato e la variabile<br />
di funzionamento impostata, sgancio vari di potenza, mancanza<br />
rete 220 V.c.a., tensione di rete e dei canali, tentativi di manomissione,<br />
mancata comunicazione e molto altro ancora.<br />
Nella sezione allarmi è possibile, da parte dell’utente autorizzato, inserire<br />
dei parametri di confi gurazione impianto. Per esempio è possibile<br />
inserire soglie di allarme per determinate grandezze al superamento<br />
delle quali il sistema riconosce e segnala un malfunzionamento. Ciascun<br />
allarme è sempre accompagnato da una esatta determinazione<br />
della situazione in corso. Il tecnico che si collega all’impianto via Web,<br />
accede al pannello di interazione virtuale che permette non solo la<br />
lettura e la determinazione esatta del guasto in corso, ma anche la<br />
possibilità di inviare comandi da remoto.<br />
Solo M-Solar segnala allarmi logici<br />
Grazie all’elaborazione incrociata di una cospicua mole di dati, M-<br />
Solar individua e segnala scostamenti derivanti dal superamento di<br />
soglie pre-determinate situazioni di allarme che potenzialmente possono<br />
condurre all’interruzione della produzione di energia.<br />
I database alimentati sistematicamente dai dati di campo, consentono<br />
ad algoritmi opportunamente pre-defi niti di effettuare analisi<br />
automatiche sul loro valore. Questa analisi fornisce una tipologia di<br />
allarmi normalmente legata, oltre che al valore assoluto delle misure<br />
effettuate, a fattori contestuali quali per esempio: l’area geografi ca, la<br />
stagione, le condizioni atmosferiche e ambientali.<br />
In particolare vengono gestiti gli allarmi di effi cienza impianto per cui<br />
dai dati teorici legati alle macchine, ai pannelli fotovoltaici e da altri<br />
dati salienti che il cliente vuole mettere in evidenza per valutare la<br />
performance di impianto, vengono generati allarmi di tipo funzionale<br />
derivati da una analisi di correlazione dei dati ambientali con quelli<br />
elettrici di produzione. A tal fi ne viene messa in evidenza sui grafi ci<br />
la potenza teorica massima comparata con la potenza reale e con la<br />
potenza minima imposta dal GSE in sede di collaudo impianto. Tutti<br />
gli allarmi generano una vasta reportistica consultabile con una ampia<br />
scelta di fi ltri di selezione. A completamento della piattaforma M-<br />
Solar, risultano di grande interesse la sezione: a) video: per la visone,<br />
simultanea o storica, di riprese provenienti da una o più telecamere<br />
scelte dall’utente e in un periodo temporale a scelta; b) allarmi ambientali;<br />
c) gestione stazione metereologica; d) manutenzione: per la<br />
consultazione di tutti gli interventi di manutenzione effettuati sull’impianto<br />
da parte dei tecnici ed è possibile programmare un calendario<br />
di interventi per la programmazione, che ben si completa con i servizi<br />
per la mobilità di Movactive, i quali possono aumentare l’effi cacia e<br />
la velocità di intervento per le operazioni di manutenzione e controllo<br />
d’impianto, integrando le informazioni di localizzazione dei veicoli e<br />
dei tecnici di assistenza.<br />
www.movactive.it<br />
n.2 maggio 2011<br />
43<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
BIOMASSA<br />
E AGRICOLTURA<br />
BIOMASSA<br />
E VINO CARBON FREE<br />
Grazie alle politiche di sostegno, l’uso energetico degli scarti in<br />
agricoltura sta diventando sempre più conveniente da un punto<br />
di vista economico. Per il settore vitivinicolo però il ‘guadagno’<br />
non finisce qui: il caso della Cantina Settesoli dimostra che anche<br />
l’ambiente e l’immagine aziendale possono trarre vantaggio dal<br />
recupero delle potature e delle vinacce.<br />
Vincenzo D’Alberti*, Mario Ragusa**, Roberta Ragusa**<br />
La produzione di energia da<br />
fonti rinnovabili suscita notevole<br />
attenzione tra gli imprenditori<br />
interessati a sfruttare le nuove<br />
opportunità economiche offerte<br />
dalle politiche di sostegno. In<br />
particolare, si rivolgono grandi<br />
aspettative alle potenzialità<br />
energetiche delle attività agricole<br />
come il recupero delle biomasse<br />
residue, la cui convenienza<br />
economica non concerne più<br />
l’intero costo di produzione della<br />
biomassa ma solamente il costo<br />
di trasformazione dei residui.<br />
Ulteriore aspetto positivo dell’uso<br />
energetico delle biomasse<br />
residuali appare la possibilità<br />
di produrre alimenti che poi<br />
possono fregiarsi della dicitura<br />
“carbon free”. I vantaggi che<br />
ne derivano riguardano la<br />
possibilità di essere presenti, in un<br />
mercato sempre più attento alla<br />
sostenibilità, con un prodotto che<br />
riscontra sempre una crescente<br />
attenzione tra i consumatori.<br />
Si è ritenuto di grande interesse<br />
offrire una verifica tecnicoeconomica<br />
alle possibilità di<br />
sfruttamento ai fini energetici<br />
dei residui di potatura della<br />
vite e delle vinacce ottenute<br />
come sottoprodotti del processo<br />
di lavorazione dell’uva.<br />
Il caso analizzato è riferito al<br />
territorio del comune di Menfi,<br />
nella provincia di Agrigento, e in<br />
particolare alla “Cantina Settesoli”;<br />
tra le più grandi cantine che<br />
operano sul territorio nazionale,<br />
copre una superficie vitata di 6.500<br />
ettari ed ogni anno ammassa più di<br />
500.000 quintali di uve immettendo<br />
sul mercato 25 milioni di bottiglie<br />
vino, esportato in 63 Paesi.<br />
La cantina è da sempre attenta<br />
allo sviluppo sostenibile e ha<br />
avviato un percorso virtuoso<br />
che comprende l’impiego delle<br />
biomasse residuali al fine di<br />
produrre energia rinnovabile.<br />
L’impianto in esame sfrutterà<br />
un nuovo regime di sostegno<br />
previsto dalla legge finanziaria<br />
del 2008, con cui si incentiva<br />
l’energia prodotta mediante<br />
impianti alimentati da biomasse<br />
e biogas, derivanti da prodotti<br />
agricoli, d’allevamento e forestali,<br />
ivi inclusi i sottoprodotti, ottenuti<br />
nell’ambito di intese di filiera.<br />
La produzione d’energia elettrica<br />
mediante impianti alimentati da tali<br />
combustibili e di potenza elettrica<br />
superiore ad 1MW è incentivata<br />
mediante il rilascio di certificati<br />
verdi con un valore moltiplicato per<br />
un coefficiente pari a 1,8. Mentre<br />
per impianti di potenza elettrica<br />
fino ad 1 MW, immessa nel<br />
sistema elettrico, si ha diritto ad<br />
una tariffa fissa omnicomprensiva,<br />
modificata dalla legge 99/2009,<br />
pari a 0,28 euro per ogni kWh,<br />
per un periodo di quindici anni.<br />
* Aiat, STR Sicilia<br />
** Comitato Tecnico Scientifico di ABE Srl, Marsala Figura 1 - Un momento delle prove di raccolta.<br />
44 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Tabella 1 - Smaltimento attuale dei tralci.<br />
Costi di smaltimento dei sarmenti di vite (euro/ha salvo diversa indicazione)<br />
Fresatura Bruciatura Trinciatura Imballatura<br />
Sarmenti t/ha 2,00 2,00 2,00 2,00<br />
Quote 7,60 4,08 4,65 11,28<br />
Acquisti di materiali 33,97 18,64 25,39 29,33<br />
Salari 35,35 37,00 21,00 31,50<br />
Oneri previdenziali 6,22 7,38 3,69 5,54<br />
Stipendi 1,11 1,11 1,11 1,11<br />
Interessi sui capitali 1,36 0,83 0,89 2,12<br />
Totale 85,61 69,04 52,73 80,88<br />
Totale euro/t 42,80 34,52 30,37 40,44<br />
Trasporto euro/t 10,00<br />
Figura 2 - Andamento annuo dell’umidità relativa<br />
per essiccamento naturale.<br />
Tabella 2 - Confronto del PCI di diverse tipologie di biomasse (Fonte: www.crbnet.it)<br />
Tipologia<br />
di biomassa<br />
Produttività<br />
(t/haanno)<br />
Sostanza<br />
secca<br />
PCI<br />
(kJ/kg s.s.)<br />
Potatura di vite 2,0 55% 18.400<br />
Potatura<br />
di frutteto<br />
2,5 60% 18.400<br />
Potatura di olivo 2,1 60% 17.800<br />
Tabella 3 - Dati ottenuti dalle analisi delle vinacce per valutarne le proprietà<br />
energetiche come combustibile<br />
Figura 3 - Esempio di stoccaggio delle vinacce.<br />
Vinacce Campione Tal Quale Campione essiccato all’aria<br />
Umidità<br />
[%]<br />
Ceneri<br />
[%]<br />
H 2<br />
[%]<br />
PCI<br />
[kJ/kg]<br />
Umidità<br />
[%]<br />
Ceneri<br />
[%]<br />
H 2<br />
[%]<br />
PCI<br />
[kJ/kg]<br />
Valori medi 44,01 3,22 2,3 10.480 12,69 4,92 5,25 18.334<br />
L’indagine svolta e le<br />
caratteristiche della biomassa<br />
È stata svolta un’indagine, tra<br />
gli associati della cantina, per<br />
individuare l’impiego attuale<br />
delle potature e delle vinacce.<br />
Per quanto riguarda i tralci di<br />
potatura si è visto che la maggior<br />
parte degli agricoltori esegue<br />
uno smaltimento dei sarmenti<br />
con una semplice lavorazione<br />
con fresatrice finalizzata allo<br />
sminuzzamento e interramento<br />
della biomassa legnosa; in<br />
alcuni casi, è stato rilevato lo<br />
smaltimento tramite combustione<br />
dei residui a bordo campo.<br />
Sono stati valutati i costi di<br />
smaltimento dei sarmenti previa<br />
imballatura e trasporto presso<br />
la cantina per la successiva<br />
conversione energetica. I risultati<br />
delle analisi svolte vengono<br />
riassunti nella Tabella 1.<br />
Il periodo utile per il recupero dei<br />
tralci di potature è quantificato<br />
in 90 giorni con inizio subito<br />
dopo la conclusione delle<br />
operazioni di vendemmia.<br />
Dagli studi svolti è emerso che<br />
la quantità di potatura ricavabile<br />
da 1 ettaro è mediamente di<br />
circa 2 tonnellate. La Tabella 2<br />
sintetizza le rese energetiche<br />
dei tralci di potatura e di altra<br />
biomassa di origine agricola.<br />
n.2 maggio 2011<br />
45<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
BIOMASSA<br />
E AGRICOLTURA<br />
Si prevede di eseguire la<br />
raccolta dei tralci con delle<br />
rotoimballatrici di piccola taglia<br />
(Figura 1) in modo che queste<br />
possano passare agevolmente<br />
tra i filari con interfilare di 250<br />
cm. Il peso di ogni balla prodotta<br />
dalla macchina è variabile tra<br />
i 25 e i 40 kg. Lo stoccaggio<br />
verrà eseguito all’aria aperta in<br />
un piazzale opportunamente<br />
predisposto. L’essiccamento dei<br />
tralci, da uno studio dell’Università<br />
di Perugia, avviene per via<br />
naturale ed in un lasso di tempo<br />
molto rapido. L’andamento<br />
dell’umidità nell’arco di un anno<br />
è illustrato dalla Figura 2.<br />
Le vinacce, provenienti dal<br />
ciclo produttivo della cantina in<br />
genere destinate alla distillazione,<br />
sono pari mediamente al<br />
15% del quantitativo annuo<br />
di uva ammassata.<br />
Per quanto concerne quest’ultime<br />
sono state compiute delle<br />
analisi volte a esaminarne<br />
le proprietà energetiche<br />
dell’impiego come combustibile.<br />
I dati ottenuti sono elencati<br />
nella Tabella 3.<br />
Lo stoccaggio delle vinacce<br />
avverrà tramite una macchina<br />
insaccatrice che le insilerà<br />
in tunnel di polietilene come<br />
illustrato dalla Figura 3.<br />
L’utilizzazione dei sarmenti<br />
e delle vinacce quale<br />
combustibile in processi<br />
di conversione energetica<br />
costituisce ovviamente una<br />
fonte di rilascio di CO 2<br />
in<br />
atmosfera che è la stessa<br />
che la pianta assorbe nel<br />
proprio ciclo vegetativo.<br />
La tecnologia di conversione<br />
Tra le tecnologie per lo<br />
sfruttamento energetico delle<br />
biomasse legno-cellulosiche<br />
oggi disponibili sul mercato,<br />
la scelta è stata fatta tenendo<br />
conto dei seguenti criteri:<br />
- massimo sfruttamento<br />
dell’energia primaria disponibile;<br />
- semplicità d’installazione e<br />
conduzione dell’impianto:<br />
- affidabilità dell’impianto;<br />
- alto rendimento al variare<br />
delle condizioni operative.<br />
Al fine di poter rientrare<br />
nel regime agevolato della<br />
tariffa omnicomprensiva la<br />
taglia dell’impianto sarà di<br />
poco inferiore ad 1 MWe di<br />
potenza attiva installata.<br />
Per questa potenza, la<br />
tecnologia più adatta all’utilizzo<br />
della biomassa in questione<br />
è la combustione in caldaie a<br />
Figura 4 - Schema della soluzione impiantistica adottata.<br />
griglia mobile abbinata ad un<br />
turbogeneratore ad olio diatermico<br />
che permetterà di compiere un<br />
ciclo Rankine modificato (Oganic<br />
Rankine Cycle). Il circuito ad<br />
olio diatermico che alimenta<br />
il turbogeneratore (Figura 4),<br />
raggiunge temperature attorno<br />
ai 300 °C e riscalda tramite uno<br />
scambiatore un olio siliconico che<br />
compie il processo termodinamico<br />
azionando un’apposita turbina.<br />
Il rendimento elettrico medio<br />
è del 20%. Volendo installare<br />
una potenza elettrica di 999<br />
kW si avrà che la potenza<br />
termica che la caldaia dovrà<br />
generare, considerando i<br />
rendimenti, sarà di 5 MW.<br />
La camera di combustione è<br />
formata essenzialmente da un<br />
forno adiabatico dove opera<br />
una griglia a gradoni su cui<br />
avviene la combustione. I fumi<br />
caldi prodotti scambieranno<br />
con l’olio diatermico. Il controllo<br />
delle emissioni in atmosfera è<br />
garantito dalla presenza di un<br />
ciclone e di un filtro a maniche<br />
per l’abbattimento delle polveri<br />
sottili. La caldaia è dotata di un<br />
sistema di regolazione dell’aria<br />
comburente al fine di controllare<br />
le emissioni di NOx e di CO.<br />
Tutti i sistemi sono certificati per<br />
garantire il rispetto dei limiti di<br />
legge imposti dal testo unico in<br />
materia di ambiente. La caldaia<br />
brucerà vinaccia con un potere<br />
calorifico di 8.000 kJ/kg e umidità<br />
del 50% e potature con un potere<br />
calorifico di 15.500 kJ/kg con<br />
una umidità del 12%. Le vinacce<br />
particolarmente umide verranno<br />
Tabella 4 - Stima biomassa necessaria.<br />
Ore di funzionamento annue del gruppo ORC<br />
Potenza richiesta all'olio diatermico della caldaia<br />
al gruppo ORC<br />
7.500 h/anno<br />
4.862 kW<br />
Rendimento caldaia a olio diatermico 84%<br />
Vinacce disponibili<br />
Tralci stoccati dopo 2 mesi (umidità 12%)<br />
Portata oraria di biomassa (mix di tralci e<br />
potature)<br />
Portata giornaliera di biomassa<br />
Stima complessiva biomassa necessaria<br />
8.000 t<br />
5.272 t<br />
1.770 kg/h<br />
42.470 kg/giorno<br />
13.272 t/anno<br />
46 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
essiccate tramite un essiccatore<br />
a tamburo che impiegherà<br />
il calore residuo dei fumi.<br />
Da questi dati di PCI (Potere<br />
Calorifico Inferiore) è possibile<br />
stabile il quantitativo annuo<br />
di biomassa necessaria. La<br />
possibilità di cogenerare viene<br />
dal circuito di raffreddamento<br />
dell’olio diatermico che genera<br />
una potenza termica di 4 MW<br />
di acqua calda a 90 °C. Nel<br />
ciclo produttivo della cantina<br />
si riscontra una rilevante<br />
necessità di freddo (14 °C)<br />
per il processo di vinificazione<br />
che impegna frigoriferi per una<br />
potenza elettrica superiore a<br />
5 MW. Per soddisfare in parte<br />
questo fabbisogno di freddo<br />
verrà installato un frigorifero ad<br />
assorbimento a bromuro di litio<br />
alimentato dal calore del ciclo<br />
produttivo che sostituirà una<br />
potenza elettrica di circa 800 kW.<br />
Il calore che non potrà essere<br />
utilizzato verrà dissipato<br />
tramite appositi air cooler.<br />
Considerando che la Settesoli<br />
dispone mediamente di circa<br />
8.000 tonnellate di vinaccia,<br />
tenendo conto dei bilanci<br />
energetici dovuti alla produzione<br />
di energia, si ha che la quota<br />
parte di energia da produrre con i<br />
Figura 5 - Pay Back Time.<br />
tralci di potatura dovrà essere<br />
fornita da 5.272 tonnellate<br />
di tralci con un’umidità del<br />
12% (ottenuto dopo uno<br />
stoccaggio di 2 mesi).<br />
Nella Tabella 4 sono riportati,<br />
in sintesi, i principali dati<br />
per la determinazione del<br />
fabbisogno di vinaccia e tralci.<br />
Capitale da investire<br />
e ricavi<br />
I maggiori costi per la<br />
realizzazione dell’impianto<br />
provengono dall’acquisto di<br />
caldaia e turbogeneratore.<br />
La cantina acquisterà 5<br />
rotoimballatrici da mettere a<br />
disposizione dei soci che con<br />
mezzi propri si occuperanno<br />
di eseguire l’operazione di<br />
raccolta e consegna della<br />
biomassa. Le voci di costo<br />
sono elencate nella Tabella 5.<br />
La manutenzione annua,<br />
comprensiva di quella<br />
straordinaria fornita dalle ditte<br />
fornitrici, costerà circa 150.000<br />
euro. Sebbene l’impianto funzioni<br />
per gran parte del tempo in<br />
automatico e non abbia bisogno<br />
di personale specializzato (non<br />
sono richiesti caldaisti) è da<br />
prevedere un costo dovuto<br />
alla manodopera richiesta<br />
Tabella 5 - Descrizione dei costi.<br />
Descrizione<br />
Costo in euro<br />
Caldaia a olio diatermico comprensiva<br />
di movimentazione della biomassa e sistema<br />
2.000.000<br />
di trattamento fumi<br />
Turbogeneratore a olio (ORC) da 999 kWe 1.200.000<br />
Opere edili + rotoimballatrici 600.000<br />
Infrastrutturazione elettrica e connessione alla rete 200.000<br />
Collegamenti idraulici 300.000<br />
Air cooler 150.000<br />
Frigorifero ad assorbimento 350.000<br />
Progettazione e sicurezza 150.000<br />
Totale 4.950.000<br />
dalle operazioni dicarico<br />
della biomassa e di controllo<br />
dell’impianto pari a 100.000 euro.<br />
L’impianto immetterà in rete<br />
circa 7,5 MWh/anno di energia<br />
elettrica assorbendo una potenza<br />
elettrica per gli ausiliari di 100<br />
kW. Considerando la tariffa di<br />
vendita di 0,28 euro/kWh, il ricavo<br />
annuo della vendita dell’energia<br />
elettrica sarà pari a 2.100.000<br />
euro mentre per la potenza<br />
assorbita si provvederà con<br />
apposito contratto di fornitura.<br />
L’energia termica a disposizione<br />
servirà per la generazione di<br />
freddo, tramite il gruppo frigo,<br />
per il periodo della vinificazione<br />
di 130 giorni e garantirà un<br />
risparmio di 200.000000 euro/anno.<br />
Si è supposto che il capitale<br />
totale investito venga<br />
ammortizzato in un periodo<br />
di 15 anni. Il Tasso Interno di<br />
Rendimento è assai elevato<br />
evidenziando che la convenienza<br />
economica dell’investimento<br />
è largamente garantita e il<br />
tempo di ritorno del capitale<br />
investito è breve (Figura 5). Il<br />
beneficio netto medio annuo<br />
risulta elevato e una parte<br />
verrà riconosciuta ai soci che si<br />
saranno occupati della raccolta<br />
e del trasporto delle potature.<br />
Il progetto, che è in fase di<br />
realizzazione, ha dimostrato<br />
la convenienza a favore delle<br />
aziende agricole delle nuove<br />
agevolazioni. Importanti sono le<br />
ricadute ambientali in quanto ogni<br />
kWh prodotto da fonte rinnovabile<br />
comporta un risparmio di 642 g<br />
di CO 2<br />
. Per questo impianto le<br />
emissioni evitate risulterebbero<br />
pari a 4.815 t/anno. È da<br />
considerare il beneficio di<br />
immagine che l’azienda<br />
vitivinicola otterrà grazie alla<br />
valorizzazione energetica delle<br />
biomasse residue; immagine<br />
che costituirà un supporto per<br />
la valorizzazione commerciale<br />
dei vini e per l’accesso ai<br />
mercati internazionali.<br />
n.2 maggio 2011<br />
47<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
BIOMASSA<br />
EMISSIONI ZERO<br />
PER IL BIOENERGY<br />
PARKS DI BONDENO<br />
A Bondeno, in provincia di Ferrara, è in funzione il parco<br />
bioenergetico a biomassa agricola più grande in Italia:<br />
nove ettari di superficie, quattro impianti da 1 MWe,<br />
per un totale di 4 MWe di potenza installata che genereranno,<br />
ad emissione totale zero, energia in grado di alimentare quasi<br />
1.500 abitazioni ogni anno.<br />
Francesco Dattilo*<br />
Attenzione all’ambiente e incentivazione della produzione agricola<br />
sono gli obiettivi principali di Bioenergy Parks, ad iniziare dall’emissione<br />
nulla di CO 2<br />
in atmosfera, garantita dal meccanismo virtuoso<br />
che si viene a creare tra il funzionamento dei quattro impianti e il<br />
ciclo di crescita delle piante.<br />
Infatti l’anidride carbonica emessa dai motori endotermici equivale<br />
a quella assorbita dalle piante di cereali durante il loro ciclo di<br />
crescita, con un bilancio, appunto, di zero emissioni aggiuntive. Il<br />
secondo obiettivo è quello di incentivare e garantire la produzione<br />
agricola: i circa 2.000 soci aderenti a Capa Ferrara Scarl partecipano<br />
attraverso Holding Energia una quota di Bioenergy Parks. Un<br />
circolo virtuoso che garantirà non solo il coinvolgimento diretto dei<br />
coltivatori di zona ma offrirà loro il ritiro della merce per 15 anni ai<br />
prezzi fi ssati dal mercato dei cereali della Borsa di Bologna.<br />
Il parco è gestito da Bioenergy Parks, la società per azioni, con<br />
sede a Bologna, costituita nel giugno 2009 e la cui proprietà è detenuta<br />
al 50% da Intermedia Finance, società di partecipazioni strategiche,<br />
e per il rimanente 50% da Holding Energia.<br />
*Managing Director, Divisione Motori a Gas - Ge Power and Water.<br />
Nata da un’iniziativa di alcuni imprenditori della provincia di Ferrara<br />
- raggruppati in Holding Energia - e Intermedia Finance, Bioenergy<br />
Parks ha costruito il parco che è costituito da quattro centrali energetiche<br />
elettriche alimentate a biogas proveniente dalla digestione<br />
anaerobica di biomassa di origine agricola (mais, sorgo, triticale).<br />
Un investimento rilevante, 20 milioni di euro, che oltre alla fi nalità di<br />
fornire energia pulita aggiunge la forte valenza economico sociale<br />
dell’operazione, permettendo di dare all’agricoltura della zona una<br />
forte spinta economica.<br />
Ogni anno infatti verranno utilizzate circa 72.000 tonnellate di materia<br />
prima, proveniente da zone agricole distanti non più di 20 km<br />
dagli impianti per un coinvolgimento di circa 1.500 ettari di terreno.<br />
L’impianto di biogas<br />
Bioenergy Parks si è avvalso del know-how di CPL Concordia<br />
per la fornitura dei quattro impianti per la produzione di energia<br />
elettrica, basati su motori a gas Jenbacher di GE .<br />
Gli impianti sono composti da moduli di cogenerazione di potenza<br />
elettrica di 999 kWe e con una previsione di funzionamento di almeno<br />
8.500 ore all’anno.<br />
L’energia prodotta, pari a poco meno di 8,5 milioni di kWh, rappre-<br />
48 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Impianto biomasse a Bondeno.<br />
senta il consumo di 2.700 famiglie.<br />
Il biogas è preventivamente depurato in<br />
uno skid di crio-trattamento, mentre<br />
l’energia elettrica prodotta<br />
è elevata in media tensione<br />
e immessa nella rete elettrica<br />
di Enel.<br />
Il contributo di CPL nella realizzazione<br />
diretta delle linee<br />
elettriche di media tensione<br />
(costruzione in alternativa<br />
all’E nel) ha permesso di anticipare<br />
di 6 mesi l’entrata in<br />
funzione dell’impianto; alla<br />
multiutility modenese è stata<br />
inoltre affi data la gestione e<br />
manutenzione full service<br />
degli impianti per i prossimi 15 anni.<br />
Come si produce il biogas?<br />
La “digestione anaerobica” consiste in un processo biologico di fermentazione<br />
operato da microrganismi (i batteri metanigeni) che,<br />
in assenza di ossigeno, trasformano i carboidrati, le proteine e i<br />
lipidi (presenti nella biomassa introdotta nell’impianto) in metano e<br />
anidride carbonica.<br />
Il biogas così ottenuto è costituito per il 55% circa da metano e può<br />
alimentare in modo effi ciente sistemi di produzione combinata di<br />
energia termica ed elettrica come il motore a combustione interna<br />
di GE che equipaggia gli impianti di Bondeno.<br />
Lo sfruttamento energetico del biogas ha un bilancio nullo di CO 2<br />
in<br />
quanto l’anidride carbonica emessa con i gas di scarico eguaglia la<br />
quantità di CO 2<br />
assorbita.<br />
I sistemi di cogenerazione basati su motori GE inoltre impiegano in<br />
modo economico il calore da dissipare durante il funzionamento del<br />
motore per ottenere nell’impianto un rendimento effettivo superiore<br />
al 90%.<br />
All’interno di Bioenergy Parks sono utilizzati i motori Jenbacher di<br />
tipo JGS 320 GS-BL versione C25.<br />
Questo modello offre un rendimento estremamente elevato nel<br />
campo di potenza compreso tra 250 e 350 kW. Al robusto design e<br />
allo sviluppo di un motore progettato esclusivamente per applicazioni<br />
stazionarie, si deve un’eccellente durata dei componenti ed<br />
una vita utile di 60.000 ore di servizio prima della revisione generale.<br />
L’ottimizzazione dei componenti e lo sviluppo di un sistema di<br />
comando e controllo dedicato, rendono questo motore eccezionalmente<br />
affi dabile.<br />
La divisione GE dedicata ai motori a gas Jenbacher è uno dei principali<br />
produttori al mondo di motori alternativi a gas, gruppi elettrogeni<br />
autonomi e impianti di cogenerazione per la produzione di<br />
energia.<br />
È una delle poche società al mondo incentrata esclusivamente sulla<br />
tecnologia dei motori a gas.<br />
I motori Jenbacher variano in termini di potenza da 0,25 a 9,5 MW,<br />
sono progettati per il funzionamento fi sso e continuo e sono caratterizzati<br />
da rendimenti particolarmente elevati, basse emissioni,<br />
notevole durata ed elevata affi dabilità.<br />
Oltre al funzionamento a biogas da agricoltura, la tecnologia GE<br />
permette di smaltire altri gas nocivi per l’ambiente come i gas prodotti<br />
da discariche, da miniere di carbone, impianti chimici ed altre<br />
industrie.<br />
www.gepower.com<br />
Motore Jenbacher di tipo JGS 320.<br />
n.2 maggio 2011<br />
49<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
EFFICIENZA<br />
IL CONTATOREENERGETICA<br />
PIÙ QUALITÀ,<br />
SENZA SPRECHI<br />
Marco De Luca<br />
Il contenimento dei consumi<br />
energetici e la necessità di aumentare<br />
l’affidabilità hanno indotto Cogeide<br />
ad investire, con ITT Flygt, sulle<br />
soluzioni più innovative.<br />
“Massimo rispetto dei più rigidi parametri ambientali e attenzione a<br />
ridurre gli sprechi”. Giuliano Mansani, dell’uffi cio tecnico acque refl ue<br />
di Cogeide , sintetizza in poche parole la sua attività quotidiana.<br />
Del resto il bilancio della società di gestione dell’impianto di depurazione<br />
di Mozzanica, cui fanno capo 16 comuni della bassa bergamasca<br />
e un totale di 150.000 abitanti equivalenti, è gravato, ogni anno,<br />
da una bolletta energetica di 700.000 euro. Una voce che incide, in<br />
modo signifi cativo, sui bilanci aziendali.<br />
Per questa ragione, ulteriormente stimolata della compartecipazione<br />
dei privati alla gestione della struttura, l’attenzione al risparmio<br />
energetico fa parte della cultura aziendale. “Per una realtà di piccole<br />
dimensioni come la nostra - riprende Mansani - è però diffi cile investire<br />
in nuove tecnologie, la cui implementazione comporta spesso<br />
competenze specifi che e la necessità di effettuare test sofi sticati. Da<br />
qui l’idea di non mettere in competizione i fornitori solo sul prezzo,<br />
ma chiamandoli ad investire con noi nella ricerca di soluzioni sempre<br />
più effi caci ed effi cienti”.<br />
Emblematico il fatto che, già nel 2000, Cogeide fu una delle prime<br />
aziende in Italia ad utilizzare le pompe Flygt serie N, caratterizzate<br />
da una girante semiaperta, combinata con una speciale scanalatura<br />
della voluta, in grado di minimizzare il rischio di intasamento.<br />
Una tecnologia oggi di uso comune, ma allora innovativa. Proprio<br />
Flygt , la multinazionale specializzata nel pompaggio e trattamento<br />
della acque refl ue e potabili, è uno dei fornitori che, nel tempo,<br />
hanno instaurato un rapporto di stretta collaborazione con Cogeide.<br />
La condivisione delle competenze ha permesso al gestore di far decrescere<br />
progressivamente i propri consumi energetici, pur a fronte<br />
di un fl usso di liquami sostanzialmente costante ma, soprattutto,<br />
della necessità di rispettare parametri qualitativi delle acque refl ue<br />
sempre più rigorosi. Un’imposizione, quest’ultima, che comporta cicli<br />
di trattamento ripetuti e, quindi, impatta negativamente sui consumi<br />
energetici.<br />
Novità da provare<br />
“Tutti i fornitori presenti sul mercato sottopongono al nostro Ente cataloghi<br />
con nuove pompe, caratterizzate da consumi sempre minori<br />
ed elevata affi dabilità. La nostra esperienza, però, ci ha insegnato a<br />
diffi dare di queste proposte, soprattutto quando non supportate da<br />
riscontri tangibili”. Per questa ragione, nel corso degli anni, Cogeide<br />
ha installato i più svariati sistemi di misura, monitorando costantemente<br />
l’intero processo e, contemporaneamente, confrontando i risultati<br />
concreti con gli assorbimenti energetici.<br />
Partendo da dati certi, è possibile verifi care immediatamente l’effi -<br />
cienza di un sistema di pompaggio e, contemporaneamente, valutare<br />
il reale ritorno dell’investimento, utilizzando i risparmi per nuovi<br />
investimenti tecnologici.<br />
“Da tempo anche l’uffi cio acquisti di Cogeide non ragiona più in termini<br />
di costo d’acquisto, ma di TCO (Total Cost of Ownership - costo<br />
connesso all’intero ciclo di vita di una pompa), valutando anche i<br />
consumi energetici e gli interventi di manutenzione ordinaria e stra-<br />
50 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
ordinaria. Un’analisi di questo tipo, anche se complessa, ci ha permesso<br />
di dimostrare come la scelta di alcune pompe si sia ripagata<br />
in pochi mesi, consentendoci poi signifi cativi risparmi economici”.<br />
Una valutazione scientifi ca e obiettiva di tali parametri, però, è spesso<br />
diffi cile, soprattutto in fase progettuale. Per tale ragione Mansani<br />
ha chiesto ai propri fornitori di dimostrare, concretamente, le capacità<br />
delle proprie macchine. Una sfi da raccolta da Flygt che, in vasca<br />
prova, ha consentito ai tecnici della società di verifi care direttamente,<br />
attraverso una serie di simulazioni, le prestazioni delle proprie<br />
pompe.<br />
I tecnici di Flygt, inoltre, hanno collaborato, in fase di progettazione,<br />
all’individuazione delle soluzioni più adatte alle singole esigenze<br />
dell’impianto di Mozzanica, nel quale confl uiscono anche gli scarichi<br />
di alcune aziende fortemente inquinanti.<br />
Un occhio ai consumi...<br />
Uno dei processi caratterizzati da un elevato assorbimento di energia<br />
elettrica è la denitrifi cazione, che prevedere il continuo rimescolamento<br />
dei liquami per favorirne il contatto con l’ossigeno necessario<br />
all’ossidazione. Un processo per il quale, un decennio fa, era<br />
stato installato un mixer SR 4660-15 SJ da 10 kW. Una macchina<br />
che, nelle settimane scorse, ha lasciato spazio a un innovativo mixer<br />
a banana SR4410 da soli 2,3 kW, la cui applicazione è stata studiata<br />
proprio in collaborazione con i tecnici Flygt. Grazie all’innovativo<br />
profi lo delle pale, la soluzione è in grado di assicurare la corretta<br />
movimentazione dei liquami, contenuti in una vasca da 800 m 3 , pur<br />
ruotando lentamente. Una caratteristica che consente di ridurre del<br />
75% i consumi energetici e, contemporaneamente, velocizzare il<br />
processo.<br />
Il tutto senza dimenticare che, proprio perché i parametri di legge<br />
sono sempre più rigorosi, l’impiego delle soluzioni tradizionali avrebbe<br />
comportato un incremento dei consumi energetici. Una situazione<br />
che, oltre a far aumentare i costi in bolletta, avrebbe imposto il potenziamento<br />
delle linee elettriche.<br />
Al contrario l’utilizzo di macchine equipaggiate da profi li idraulici e<br />
motori sempre più effi cienti sta invertendo il trend. A questo si aggiunge<br />
l’impiego di inverter che, ottimizzando la velocità di rotazione<br />
in funzione delle effettive esigenze di processo, consentono di contenere<br />
i consumi stessi e, contemporaneamente aumentare la vita<br />
utile degli impianti.<br />
… e uno alla continuità<br />
L’attenzione ai consumi energetici rappresenta uno dei parametri di<br />
scelta per Cogeide. Ma è altrettanto importante garantire la continuità<br />
di servizio, soprattutto in considerazione del fatto che l’azienda<br />
deve gestire l’intera rete di adduzione. I liquami, in alcuni casi, percorrono<br />
anche decine di chilometri prima di raggiungere il depuratore.<br />
Lungo questo percorso sono state installate decine di pompe di<br />
sollevamento. Quest’ultime vengono spesso raggiunte dagli oggetti<br />
più disparati che, attraverso la rete fognaria, vanno a intasare proprio<br />
le apparecchiature. “Quando un oggetto estraneo penetra in una<br />
pompa può incastrarsi all’interno del sistema, provocandone l’arresto.<br />
In questa situazione è necessario intervenire in tempi rapidi, in<br />
alcuni casi interrompendo anche il traffi co veicolare, con disagi che<br />
si ripercuotono persino sulla rete viaria della zona”.<br />
I responsabili di Cogeide chiedono ai fornitori di investire insieme nell’innovazione.<br />
I mix a banana SR4410 hanno ridotto del 75% i consumi energetici.<br />
In apertura: l’impianto di Mozzanica.<br />
Tutte situazioni, impreviste e imprevedibili, che, oltre a incidere sulla<br />
qualità del servizio, inducono costosi interventi in emergenza. Da<br />
qui la necessità di identifi care, sul mercato, soluzioni in grado di<br />
tollerare anche la presenza di corpi estranei, tipicamente stracci o<br />
altro abbigliamento, che possono impedire il corretto funzionamento<br />
del sistema di sollevamento. La risposta a questa esigenza arriva<br />
dalle pompe sommergibili inintasabili Flygt serie N. Apparecchiature<br />
che, come spiega Mansani, stanno progressivamente sostituendo<br />
le pompe di sollevamento tradizionali installate nelle località nevralgiche<br />
dal punto di vista viabilistico. “Nei punti più nevralgici della<br />
rete sono state installate le nuove pompe N Chopper Flygt, dotate di<br />
dispositivo di taglio, che riescono a pompare praticamente tutti i corsi<br />
solidi presenti in fognatura, con una notevole resistenza all’usura<br />
delle giranti. Per le pompe più piccole, l’ultima novità adottata da Cogeide<br />
sono le pompe Flygt con girante N adattative. In queste nuove<br />
versioni la girante è costruita in modo da consentire il passaggio di<br />
eventuali oggetti, tipico il caso di stracci, collant o slip, che potrebbero<br />
bloccarne il funzionamento. Il sistema, infatti, viene defi nito “adattativo”<br />
poiché, in presenza di un corpo estraneo, la girante stessa si<br />
solleva leggermente, consentendone il passaggio senza provocare<br />
interruzione del servizio, per poi tornare prontamente nella posizione<br />
iniziale ripristinando le condizioni di funzionamento ottimale.<br />
Sempre efficienti<br />
L’impiego delle pompe inintasabili, dove applicate, ha consentito a<br />
Cogeide di eliminare quasi completamente gli interventi di emergen-<br />
n.2 maggio 2011<br />
51<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
IL CONTATORE<br />
La tempestività del supporto è determinante per garantire il livello del servizio.<br />
ABBONATI<br />
ALLE NOSTRE<br />
RIVISTE<br />
On-line all’indirizzo<br />
www.ilb2b.it<br />
www.fieramilanoeditore.it<br />
Effettuando il pagamento on-line<br />
con carta di credito avrà un ulteriore<br />
sconto del 10%<br />
sull’offerta prescelta<br />
Per informazioni:<br />
tel: +39.02.252007200<br />
52<br />
fax: +39.02.49976572<br />
n.2 maggio 2011<br />
abbonamenti@fieramilanoeditore.it<br />
za, con intuibili vantaggi economici e organizzativi. Anche scegliendo<br />
le soluzioni migliori e più affi dabili, “nel tempo, qualunque macchina<br />
va incontro ad usura e richiede un’adeguata manutenzione per<br />
continuare a funzionare al massimo dell’effi cienza”. Anche in questo<br />
frangente, però, una corretta scelta delle soluzioni si rivela vincente.<br />
Per Cogeide “l’affi dabilità nel tempo rappresenta da sempre una<br />
peculiarità di Flygt”.<br />
Lo dimostra il fatto che l’ultima pompa NP 3300.180, sostituita lo<br />
scorso anno, aveva all’attivo 57.000 ore di lavoro e, dopo essere<br />
stata rimossa dalla propria sede, è stata riutilizzata in un’altra applicazione.<br />
Un risultato emblematico dell’affi dabilità dei prodotti Flygt, come<br />
spiega Mansani: “La tecnologia sta progressivamente aiutando il<br />
mercato a ottimizzare l’affi dabilità. Lo dimostrano i diffusori Hard Iron<br />
di Flygt che, essendo ricoperti da uno strato in ghisa ad alto tenore di<br />
cromo, aumentano sensibilmente la durata dell’idraulica soprattutto<br />
in presenza di elevate quantità di sabbia sospesa”.<br />
Maggior durata e minor manutenzione si trasformano, automaticamente,<br />
in minori costi, ma non evitano del tutto la possibilità del verifi<br />
carsi di un guasto. Una situazione in cui si apprezzano ulteriormente<br />
le reali capacità del fornitore nel supportare l’operatività anche a<br />
fronte di eventi inattesi. Signifi cativo quanto accaduto lo scorso febbraio<br />
quando, a causa del guasto di alcuni componenti in una delle<br />
zone prive di by pass, sarebbe stato necessario interrompere l’intero<br />
processo di depurazione, con signifi cative ricadute ambientali. “È invece<br />
stato suffi ciente contattare telefonicamente il nostro referente<br />
- conclude Mansani - per vederci consegnare, nell’arco di poche ore,<br />
una serie di pompe fornite dal servizio di noleggio di Flygt, con le<br />
quali è stato creato rapidamente un percorso alternativo”.<br />
Un’emblematica dimostrazione di come, accanto al risparmio e all’affi<br />
dabilità, il mercato apprezzi sempre più la capacità di un fornitore<br />
di essere davvero vicino al proprio cliente, investendo insieme in<br />
progetti sempre più sofi sticati e attenti alle esigenze ambientali.<br />
www.ittwww.it<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Via Brianza,26 20030 Lentate sul Seveso (MI) - Tel. ++39.0362.556130 r.a. - Fax ++39.0362.556148<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
KELLER Italy S.r.l.<br />
<br />
officeitaly@keller-druck.com<br />
www.keller-druck.com<br />
Trasmettitori per<br />
la misurazione dei livelli<br />
DCX-18 Eco<br />
26 Ei<br />
36 X S<br />
46 X (Ei)<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
FOCUS<br />
MEMBRANE<br />
Membrane<br />
nel trattamento<br />
dell’acqua potabile<br />
Possibilità attuali d’impiego<br />
Molto diffusi per il trattamento delle<br />
acque reflue, i processi a membrana per<br />
il trattamento delle acque potabili hanno<br />
registrato una notevole crescita negli ultimi<br />
anni. Compattezza, semplicità di gestione<br />
degli impianti e basso impatto ambientale<br />
sono i principali vantaggi di questa tecnologia.<br />
L’elevato costo, però, ne limita ancora l’uso per<br />
la produzione di acqua potabile.<br />
Paolo Berbenni*, Giordano Currò*<br />
*Politecnico di Milano, Diiar, Sezione Ambientale<br />
I processi a membrana<br />
sono oggi ampiamente<br />
utilizzati in numerosi<br />
settori (farmaceutico,<br />
agroalimentare, chimico,<br />
trattamento acque<br />
ecc.), in molti dei quali<br />
rappresentano una<br />
scelta tecnologica<br />
ormai consolidata e<br />
standardizzata.<br />
L’ampia diffusione di questa<br />
tecnologia, testimoniata<br />
dal continuo aumento degli<br />
investimenti nonché dalla<br />
deposizione di migliaia di<br />
brevetti internazionali e<br />
da altrettante installazioni<br />
industriali in tutto il mondo,<br />
è dovuta soprattutto alle forti<br />
innovazioni introdotte negli<br />
ultimi vent’anni (Figura 1).<br />
Nell’ambito del trattamento<br />
dell’acqua potabile gli ultimi<br />
anni sono stati caratterizzati<br />
da una grandissima crescita<br />
del mercato delle membrane<br />
a livello mondiale, tuttavia<br />
il loro utilizzo non è ancora<br />
così diffuso come negli<br />
altri settori. Il principale<br />
fattore limitante è dato<br />
n. 2 maggio 2011<br />
55<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
FOCUS<br />
Figura 1 - Il mercato mondiale delle membrane a partire dal 2000 e previsto al 2015.<br />
dall’elevato costo della<br />
tecnologia, tale per cui risulta<br />
ancora poco conveniente<br />
investire grandi capitali per<br />
produrre un bene a basso<br />
costo come l’acqua potabile.<br />
Materiali<br />
I produttori sono oggigiorno<br />
in grado di offrire una<br />
vasta scelta in termini di<br />
materiali costituenti le<br />
membrane. Tali materiali si<br />
differenziano per proprietà<br />
chimiche e meccaniche,<br />
quali per esempio resistenza<br />
meccanica, massima<br />
pressione ammissibile,<br />
tolleranza ad agenti ossidanti,<br />
range operativo di pH. Nel<br />
corso degli anni sono stati<br />
sviluppati molti materiali<br />
differenti ma una svolta<br />
alla ricerca si è avuta con<br />
la creazione di membrane<br />
polimeriche, originate dalla<br />
sovrapposizione di diversi fi lm<br />
sottili di materiali polimerici.<br />
I polimeri utilizzati nella<br />
fabbricazione delle membrane<br />
sono generalmente<br />
idrofobi e ciò comporta<br />
un’elevata sensibilità<br />
circa il loro trattenimento<br />
di sostanze organiche<br />
promotrici di fouling.<br />
Le membrane filtranti di<br />
ogni forma e composizione<br />
vengono commercializzate<br />
sia come impianti completi a<br />
membrana sia come singola<br />
unità fi ltrante, generalmente<br />
indicata come modulo.<br />
I principali vantaggi<br />
della modularità sono la<br />
compattezza impiantistica<br />
che ne deriva, ottenendo<br />
impianti di dimensioni<br />
notevolmente inferiori<br />
rispetto a quelli tradizionali,<br />
e la semplifi cazione nella<br />
gestione dell’impianto stesso.<br />
Ci sono quattro principali<br />
tipi di moduli: plate-andframe<br />
(piano, rapporto<br />
superfi cie fi ltrante/volume<br />
100÷400 m 2 /m 3 ), tubolare<br />
(102÷103 m 2 /m 3 ), a spirale<br />
(800÷1.000 m 2 /m 3 ) e a fi bre<br />
cave (103÷105 m 2 /m 3 ).<br />
Nel campo delle acque<br />
potabili i moduli più utilizzati<br />
sono quello a spirale e quello<br />
a fi bre cave. In particolare,<br />
le membrane per osmosi<br />
inversa vengono tipicamente<br />
prodotte e commercializzate<br />
in moduli a spirale, mentre<br />
quelle per ultrafiltrazione<br />
e microfi ltrazione sfruttano<br />
la confi gurazione a fi bre<br />
cave (Figura 2).<br />
Il principale vantaggio<br />
dell’utilizzo dei moduli a<br />
spirale per l’osmosi inversa<br />
sta nella loro resistenza a<br />
Foto. Logisticon Water Treatment<br />
elevate pressioni di<br />
esercizio, garantita<br />
dall’alta densità di<br />
assemblaggio. Per<br />
quanto riguarda gli<br />
aspetti positivi dei<br />
moduli a fi bre cave,<br />
riguardano in primo<br />
luogo l’elevato rapporto<br />
superfi cie fi ltrante/volume; in<br />
secondo luogo garantiscono<br />
un’ottima fl essibilità di utilizzo<br />
in quanto è possibile operare<br />
sia con fl usso dall’esterno<br />
verso l’interno (“shell-side”)<br />
sia viceversa (“bore-side”),<br />
permettendo così un<br />
frequente controlavaggio<br />
per pulire la membrana.<br />
Applicazioni<br />
In linea generale esistono<br />
due differenti configurazioni<br />
operative: fi ltrazione “deadend”<br />
e fi ltrazione “cross-fl ow”.<br />
La prima, tecnicamente più<br />
semplice, prevede che la<br />
soluzione in ingresso fl uisca<br />
perpendicolarmente alla<br />
superfi cie della membrana.<br />
In questo modo il retentato<br />
si accumula su di essa<br />
formando un fi lm sottile che<br />
deve essere periodicamente<br />
rimosso per garantire il<br />
funzionamento del sistema.<br />
La seconda tecnica si<br />
basa invece sul passaggio<br />
della soluzione di alimento<br />
tangenzialmente alla<br />
superfi cie della membrana.<br />
La complessità maggiore<br />
rispetto all’altro metodo<br />
sta nel conferire la corretta<br />
velocità al fl usso di alimento<br />
affi nché le particelle che non<br />
attraversano la membrana<br />
non si accumulino su di essa<br />
ma vengano trasportate dal<br />
fl usso stesso formando così<br />
il concentrato. Il vantaggio<br />
rispetto al metodo dead-end<br />
sta nel fatto che la fi ltrazione<br />
può avvenire in maniera<br />
continuativa, senza dover<br />
interrompere il processo<br />
per rimuovere il fi lm dalla<br />
superfi cie della membrana.<br />
Le tecnologie più usate nel<br />
settore della potabilizzazione<br />
sono la microfi ltrazione<br />
(MF), l’ultrafi ltrazione (UF) e<br />
l’osmosi inversa (OI). Come<br />
ogni processo a membrana, è<br />
necessario applicare specifi ci<br />
pretrattamenti all’alimento,<br />
volti essenzialmente<br />
alla rimozione dei solidi<br />
56 n. 2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
MEMBRANE<br />
sospesi grossolani<br />
(fi ltrazione convenzionale,<br />
chiarifl occulazione) piuttosto<br />
che delle sostanze organiche<br />
(ossidazione, adsorbimento).<br />
Le membrane MF sono<br />
solitamente caratterizzate da<br />
una struttura microporosa<br />
simmetrica con pori di<br />
dimensioni variabili in<br />
un range 0,05÷10 μm.<br />
La separazione è di tipo<br />
puramente fi sico (permeano<br />
solo le molecole con diametro<br />
Tabella 1 - I processi a membrana più comuni con le relative<br />
caratteristiche e finalità.<br />
Tipo di processo<br />
Microfi ltrazione<br />
Ultrafi ltrazione<br />
Osmosi Inversa<br />
Elettrodialisi<br />
Molecolar Weight<br />
Cut-Off (Mwco)<br />
0,05-10 mm<br />
(>50.000 Da)<br />
1-100 nm<br />
(2.000-8.000 Da)<br />
0,1-1 nm<br />
(anche
FOCUS<br />
e gestione di impianto.<br />
I problemi di maggiore<br />
rilevanza sono lo smaltimento<br />
del concentrato e il fenomeno<br />
denominato “fouling”.<br />
Trattamento del concentrato<br />
I sistemi a membrana,<br />
in particolare quelli OI,<br />
producono un retentato<br />
da due a sei volte più<br />
concentrato rispetto<br />
all’alimento, in funzione della<br />
qualità dell’acqua grezza<br />
e del fattore di recupero.<br />
Per quanto riguarda il pH,<br />
il concentrato ha un valore<br />
generalmente elevato per<br />
la presenza di carbonati.<br />
Si sono individuate le<br />
seguenti possibili opzioni<br />
di smaltimento o riuso<br />
del concentrato:<br />
- scarico in acque superfi ciali;<br />
- scarico in un impianto di<br />
trattamento di acque refl ue;<br />
- immissione in profondità<br />
(300÷2.400 m);<br />
- stagni di evaporazione<br />
(per volumi ridotti);<br />
- scarico sul terreno (pericolo<br />
inquinamento falda);<br />
- altri metodi (riutilizzo come<br />
acqua di raffreddamento,<br />
per fontane pubbliche, per<br />
acque antincendio ecc.);<br />
Allo stato attuale i sistemi<br />
utilizzati sono lo scarico<br />
a mare per gli impianti di<br />
dissalazione e il recapito in<br />
fognatura, facendo particolare<br />
attenzione all’eventuale<br />
presenza di sostanze tossiche<br />
per la biomassa batterica<br />
presente nell’impianto di<br />
trattamento acque refl ue.<br />
Il fouling<br />
Con il termine “fouling” si<br />
intende un imbrattamento<br />
generalmente irreversibile<br />
della membrana che può<br />
essere di varia natura, mentre<br />
il termine “foulant” ne indica<br />
gli agenti responsabili. In linea<br />
generale tale fenomeno ha<br />
come diretta conseguenza<br />
una diminuzione del<br />
fl usso di permeato dovuta<br />
all’aumento della resistenza<br />
alla fi ltrazione, che avviene<br />
rapidamente nei primi minuti<br />
di funzionamento e poi più<br />
lentamente. La natura ed<br />
il livello dello sporcamento<br />
sono fortemente infl uenzati<br />
dalle caratteristiche chimicofi<br />
siche della membrana<br />
e dei soluti, nonché dalle<br />
interazioni soluto-soluto<br />
e soluto-membrana.<br />
Le sostanze responsabili del<br />
fouling sono essenzialmente:<br />
materiale particolato<br />
e colloidale (fouling<br />
colloidale), agenti di origine<br />
organica e biologica quali<br />
microrganismi e sottoprodotti<br />
del metabolismo batterico<br />
(biofouling), precipitati di sali<br />
scarsamente solubili come<br />
carbonato e solfato di calcio,<br />
idrossidi metallici (come gli<br />
idrossidi di Fe, Mn e Al) che<br />
portano alle incrostazioni<br />
(scaling), nonché sostanze<br />
organiche quali acidi umici e<br />
fulvici, proteine e polisaccaridi<br />
(fouling organico).<br />
La pulizia della membrana<br />
permette di rimuovere il<br />
materiale accumulatosi sulla<br />
sua superfi cie e nel corpo,<br />
così da restaurare il fl usso<br />
di processo iniziale. È noto<br />
che è meglio effettuare la<br />
pulizia di frequente, in modo<br />
da prevenire ogni possibile<br />
prematuro danneggiamento<br />
irreversibile da fouling.<br />
I metodi di pulizia più<br />
utilizzati sono: controlavaggio<br />
semplice (BW “backwash”),<br />
con aggiunta di aria (AEB<br />
“air-enhanced backwash”) o<br />
con aggiunta di agenti chimici<br />
(CEB “chemical-enhanced<br />
backwash”) e pulizia completa<br />
(CIP “cleaning in-place”).<br />
Il controlavaggio consiste<br />
Foto: Tianjin Tiangao<br />
nell’inversione periodica del<br />
fl usso transmembrana ed<br />
il permeato viene pompato<br />
verso il canale di alimento;<br />
in questo modo vengono<br />
eliminati gli agenti sporcanti<br />
fi no a quel momento<br />
depositatisi, per poi estrarli dal<br />
sistema prima di riprendere<br />
il normale fl usso di esercizio.<br />
Le pressioni di controlavaggio<br />
sono maggiori (1÷10 bar)<br />
rispetto alla pressione di<br />
esercizio e la pulizia viene<br />
effettuata per alcuni secondi<br />
al raggiungimento di un limite<br />
prestabilito di differenza di<br />
pressione transmembrana. I<br />
controlavaggi con aggiunta<br />
di aria o di agenti chimici<br />
sono impiegati qualora il<br />
controlavaggio semplice non<br />
sia suffi ciente. La pulizia<br />
completa delle membrane<br />
viene invece effettuata<br />
utilizzando soluzioni<br />
detergenti di varia natura.<br />
In conclusione, sulla base<br />
degli elementi presi in<br />
considerazione, i processi<br />
a membrana risultano<br />
molto interessanti per il<br />
trattamento delle acque<br />
destinate al consumo<br />
umano, sia superfi ciali sia<br />
sotterranee. I vantaggi sono<br />
legati alla compattezza ed<br />
alla semplicità di gestione<br />
degli impianti (modularità)<br />
nonché al minor impatto<br />
ambientale che ne deriva.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
K.V. Peinemann, S. Pereira<br />
Nunes, “Membranes for<br />
water treatment - volume<br />
4”, Wiley-VCH Verlag<br />
GmbH, Weinheim, 2010.<br />
M. Pizzichini et al., “Le<br />
tecnologie separative<br />
mediante membrana”,<br />
ENEA, 2009.<br />
R.W. Baker, “Membrane<br />
technology and<br />
applications”, Wiley-<br />
VCH Verlag GmbH,<br />
Weinheim, 2004.<br />
58 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Raffreddamento della palettatura statorica di una turbina:<br />
distribuzione di temperatura e degli stress di von Mises nelle zone<br />
di saldatura laterali.<br />
Capture the Concept.<br />
Simuli fedelmente le prestazioni dei suoi prodotti con COMSOL Multiphysics®,<br />
il software dall’usabilità eccezionale capace di includere tutti i fenomeni fisici<br />
presenti nel mondo reale. L’approccio COMSOL alla multifisica porta a risultati<br />
importanti e tangibili come la riduzione dei tempi di sviluppo e il supporto<br />
all’innovazione continua di prodotto e di processo.<br />
Per saperne di più:<br />
www.it.comsol.com/eao2011<br />
© 2010 COMSOL SRL. COMSOL E COMSOL MULTIPHYSICS SONO MARCHI REGISTRATI DI COMSOL AB.<br />
CAPTURE THE CONCEPT È UN MARCHIO DI COMSOL AB. GLI ALTRI PRODOTTI O MARCHI SONO MARCHI<br />
DI FABBRICA O MARCHI REGISTRATI DEI RISPETTIVI PROPRIETARI.<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
IL CONTAGOCCE<br />
RICICLO, RECUPERO<br />
E RIUTILIZZO<br />
DELLE ACQUE<br />
La necessità di riutilizzare le acque di scarico per la<br />
conservazione e la valorizzazione degli equilibri ambientali,<br />
imposto anche dagli elevati costi per il trattamento delle<br />
acque reflue e potabili e dalle sempre più severe norme<br />
ambientali, ha determinato la nascita di un mercato in<br />
continua espansione.<br />
Raffaella Monconi*<br />
L’acqua da sempre rappresenta una risorsa talmente preziosa e rara<br />
che la sfida per tutti noi è diventato ormai il suo corretto utilizzo. Essa è<br />
presente in ogni attività dell’uomo: nell’agricoltura (irrigazione e coltivazione),<br />
nell’industria (cicli di lavorazione o processi di raffreddamento<br />
e lavaggio degli impianti), nel tempo libero (piscine), nell’alimentazione<br />
(lavaggio e cottura dei cibi, bevande) e nell’igiene personale e della<br />
casa (lavaggio auto, annaffiatura fiori e giardini). Negli ultimi anni le<br />
emergenze idriche e i fenomeni di siccità registrati hanno dimostrato<br />
che l’acqua è un bene limitato e come tale va tutelato e risparmiato.<br />
Questa nuova sensibilità, supportata dalle strette norme giuridiche che<br />
ne vincolano lo smaltimento nei corpi idrici superficiali o sotterranei, ha<br />
portato le industrie e le municipalità alla scelta sempre più frequente<br />
di utilizzare tecnologie e processi specifici che consentano il recupero<br />
ed il riutilizzo delle acque reflue depurate. Capita così che sempre<br />
più spesso le acque depurate siano utilizzate nell’irrigazione di colture<br />
destinate alla produzione di alimenti per il consumo umano e animale,<br />
o nel lavaggio delle strade o nelle reti duali di adduzione per impianti<br />
di scarico nei servizi igienici, o ancora come acqua antincendio, acqua<br />
di processo, acqua di lavaggio o per i cicli termici dei processi<br />
industriali là dove non è previsto un contatto diretto tra le acque reflue<br />
recuperate e gli alimenti o i prodotti farmaceutici o cosmetici. Industry<br />
Solutions, divisione di Siemens , opera nel campo del trattamento<br />
delle acque con prodotti specifici, soluzioni tecnologiche integrate e<br />
servizi per il trattamento e la gestione dell’intero ciclo dell’acqua. Le<br />
forti competenze, derivate da esperienze decennali negli Stati Uniti e in<br />
Europa, hanno permesso a Siemens di raggiungere una posizione di<br />
primo piano nel mercato sia nazionale sia internazionale, grazie anche<br />
a un Centro di Competenza Europeo, localizzato a Casteggio (Pavia)<br />
e specializzato nel trattamento delle acque reflue e dei fanghi, e alla<br />
collaborazione con importanti istituti universitari italiani.<br />
Membrane MBR<br />
Per quello che riguarda la tecnologia a membrane, Siemens Industry<br />
Solutions produce non solo membrane a fibra cava in versione MBR<br />
(Membrane Bio Reactors) ma anche per i trattamenti terziari delle acque<br />
di scarico e di potabilizzazione. Le membrane MBR sono state<br />
espressamente studiate per garantire i risultati richiesti e nello stesso<br />
tempo per fornire la massima flessibilità e semplicità di funzionamento.<br />
Grazie all’utilizzo di questa tecnologia è possibile ridurre drasticamente<br />
i volumi richiesti dal comparto biologico raggiungendo nello stesso<br />
tempo concentrazioni di MLSS dell’ordine di 10 g/l, e ottenere una qualità<br />
delle acque sensibilmente superiore rispetto alle tecnologie tradizionali<br />
e a quanto richiesto dalla legislazione per il riuso delle acque.<br />
Sono inoltre previste meno fasi di depurazione rispetto a un impianto<br />
a fanghi attivi tradizionale in quanto non sono necessari né la fase di<br />
sedimentazione finale, né trattamenti terziari (filtrazione, disinfezione).<br />
Membrane MOS<br />
Cuore della tecnologia a membrane Siemens è il MOS (Membrane<br />
Operating System) progettato specificamente come sezione separata<br />
per ottimizzare l’ambiente operativo delle membrane e del comparto<br />
biologico. L’applicazione di una leggera depressione ai moduli delle<br />
membrane permette il passaggio dell’acqua attraverso le stesse e grazie<br />
al processo di “filtrazione”, che avviene attraverso le pareti delle<br />
fibre, la qualità dell’acqua (permeato) prodotta e inviata alle fasi successive<br />
e/o allo scarico è molto elevata.<br />
*Responsabile Marketing Industry Solutions di Siemens Italia.<br />
60 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
d.6<br />
6<br />
c om<br />
6d<br />
o<br />
Membrane Memcor<br />
Nel campo dei trattamenti terziari, Siemens è in grado di offrire le<br />
membrane di ultrafiltrazione Memcor, che da oltre 25 anni produce e<br />
commercializza sistemi per la filtrazione/riuso delle acque di scarico<br />
e per i trattamenti di potabilizzazione. Le membrane di ultrafiltrazione<br />
sono disponibili in configurazione sia sommersa “CS” sia pressurizzata<br />
“CP”. Il sistema a configurazione pressurizzata CP è basato sulla tecnologia<br />
di ultrafiltrazione con membrane a fibra cava, contenute in speciali<br />
cartucce pressurizzate. Il moto di filtrazione avviene dall’esterno<br />
verso l’interno delle fibre, i solidi sono quindi trattenuti sulla superficie<br />
esterna delle membrane. Il sistema è progettato in maniera modulare<br />
per garantire la massima flessibilità e facilità di espansione. Nel sistema<br />
a configurazione sommersa CS l’acqua viene filtrata tramite una<br />
lieve depressione applicata alle fibre per generare un moto di filtrazione<br />
dall’esterno verso l’interno. Entrambe le versioni consentono di<br />
ottenere un’elevata ed efficiente rimozione dei solidi (trattenuti sulla<br />
superficie esterna delle fibre) dalle acque filtrate (permeato) e quindi<br />
elevate qualità delle acque trattate con minimi ingombri e ridotti consumi<br />
energetici. Inoltre sono facilmente inseribili in impianti già esistenti<br />
con garanzia dei risultati richiesti, sono assolutamente flessibili e semplici<br />
da utilizzare. Le acque prodotte, di qualità estremamente elevata,<br />
hanno caratteristiche tali da consentire il riutilizzo e la “chiusura”<br />
dei cicli d’impiego. Le altre tecnologie ad alta efficienza di filtrazione<br />
includono il filtro a dischi “SDF”, che utilizza un innovativo pannello<br />
“plissettato” brevettato la cui superficie filtrante è del 40% superiore<br />
rispetto a qualsiasi altro pannello tradizionale a superficie piana, e i filtri<br />
automatici a gravità “ASF”, con letto di sabbia o sabbia e antracite.<br />
Il caso di Pornic in Francia<br />
Recentemente, Siemens ha fornito un sistema di ultrafiltrazione con<br />
tecnologia a membrane MBR nell’ambito dei lavori di adeguamento e<br />
potenziamento dell’impianto di depurazione del comune di Pornic, località<br />
balneare francese posta sulla costa Atlantica. L’impianto ha una<br />
capacità nominale pari a circa 23.000 abitanti equivalenti durante il periodo<br />
invernale e di circa 50.000 durante il periodo estivo. La fornitura<br />
Siemens è costituita dalle membrane di ultrafiltrazione a fibra cava in<br />
grado di trattare una portata massima di 350 m 3 /h su tre linee indipendenti.<br />
L’impianto è stato positivamente collaudato e avviato garantendo<br />
un’ottima integrazione con il processo esistente che ha consentito<br />
l’utilizzo della maggior parte dei comparti esistenti riducendo al minimo<br />
la realizzazione di nuove opere edili. Inoltre le acque reflue depurate<br />
vengono riutilizzate per l’irrigazione di campi da golf e di spazi verdi.<br />
www.siemens.it<br />
6 6 6 6 6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6 6 6 6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
m<br />
6 6<br />
6 6<br />
6<br />
6 6<br />
6 6 6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
d.6 c c<br />
6 6<br />
6<br />
6-petals<br />
6<br />
<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
rupture 6disc<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6d<br />
direct + reverse<br />
6<br />
6<br />
scored<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
ASK 6<br />
6<br />
US<br />
WHY? 6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
d m<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
6<br />
Tel. +39 0290111001 Fax +39 0290112210<br />
donadonsdd@donadonsdd.com<br />
n.2 maggio 2011 61<br />
100% Italian<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
IL CONTAGOCCE<br />
DEPURAZIONE<br />
OTTIMALE DEI REFLUI<br />
PER USI IRRIGUI<br />
Per sopperire alla sempre maggior richiesta<br />
idrica del turismo, nell’isola di Tenerife i campi<br />
devono essere irrigati con i reflui depurati,<br />
provenienti dagli scarichi locali. La soluzione<br />
offerta da GE ha permesso di ridurre l’elevata<br />
salinità di questa acqua rendendola idonea<br />
allo scopo finale.<br />
Alessandro Monti*<br />
L'arcipelago spagnolo delle Canarie è costituito da sette isole<br />
vulcaniche la cui economia si basa fortemente sul turismo e<br />
sull'agricoltura. Il rapido aumento della richiesta idrica comporta<br />
limiti di tipo quantitativo e qualitativo alla disponibilità di acqua<br />
dolce destinabile all'irrigazione dei campi da golf e delle coltivazioni<br />
particolarmente rilevanti per le economie delle isole come ad<br />
esempio quella delle banane.<br />
In quest'ultimo caso, in particolare, la fonte di irrigazione era costituita<br />
dall'acqua depurata dagli impianti di trattamento degli scarichi locali,<br />
ma il tasso di salinità, inclusi sodio e cloruro, risultava troppo elevato<br />
e richiedeva un successivo procedimento di desalinizzazione.<br />
Balten, società di Cabildo Insular, cooperativa agricola dell’ente locale<br />
dell’isola di Tenerife, si è rivolta a GE Water & Process Technologies<br />
per migliorare la qualità degli effl uenti municipali di diverse località<br />
delle isole e poterli così utilizzare nell’irrigazione dei campi.<br />
Per le attività di desalinizzazione sono state prese in considerazione<br />
soluzioni alternative come l'elettrodialisi inversa (EDR) e l'osmosi<br />
inversa (RO). Considerata una presenza di silice pari a 55 mg/l tipica<br />
delle acque di isole vulcaniche come le Canarie, l'elettrodialisi inversa<br />
è stata selezionata quale migliore tecnologia utilizzabile in quanto<br />
capace di raggiungere livelli di recupero idrico sostanzialmente più<br />
*Commercial Leader, Municipal Sales – Italy, GE Water & Process<br />
Technologies<br />
Soluzioni per elettrodialisi<br />
inversa<br />
I sistemi di GE rimuovono dal 40 al 90% dei solidi complessivamente<br />
dissolti, conseguendo un recupero dell’acqua fino al 94%. Le<br />
colonne responsabili del processo EDR godono di una lunga<br />
vita operativa e possono essere manualmente staccati, puliti e<br />
riutilizzati.<br />
Questi sistemi possono trattare elevate quantità di silice – fino a<br />
140 ppm – riducendo l’impiego di sostanze chimiche e i costi di<br />
gestione. Le nostre membrane presentano un’ottima resistenza<br />
alle sostanze disinfettanti e possono operare stabilmente con una<br />
concentrazione media di cloro fino a 0,5 mg/l e 25-50 mg/l durante i<br />
picchi.<br />
elevati rispetto all'osmosi, che non rigetta né concentra la silice. Il<br />
processo EDR presenta inoltre minori requisiti di pretrattamento e<br />
ha già registrato numerosi casi di successo nella desalinizzazione<br />
di effl uenti di diffi cile trattamento. Il procedimento di fi ltrazione<br />
della sabbia è infatti un pretrattamento suffi ciente per passare al<br />
62 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Alcuni dati sul valore<br />
del progetto<br />
Qualità dell'acqua<br />
TDS 1.290 mg/l<br />
TDS 1.600 mg/l<br />
Qualità del prodotto<br />
Fase 1: TDS 380 mg/l<br />
Fase 2: TDS 280 mg/l; TDS 400 mg/l<br />
Recupero idrico<br />
86%<br />
85%<br />
Capacità<br />
12.000 m 3 /giorno<br />
1.400 m 3 /giorno<br />
metodo dell'elettrodialisi inversa; diversamente, un sistema RO<br />
avrebbe richiesto un ulteriore investi mento per un pretrattamento<br />
come quello della microfi ltrazione (MF). Attualmente sono attivi nelle<br />
Canarie diversi impianti EDR di grandi dimensioni: fra questi, una<br />
centrale EDR da 4.000 m 3 /giorno installata nel 1996 e raddoppiata<br />
di dimensioni nel 1999. Nel 2002 un nuovo progetto di ampliamento<br />
ha portato l'impianto a trattare 12.000 m 3 /giorno. Nel 1998 era<br />
stata aperta anche un'altra struttura EDR da 1.400 m 3 /giorno. È<br />
signifi cativa la percentuale di agricoltori del posto che sfrutta l'acqua<br />
proveniente da impianti EDR.<br />
Questo progetto non fa che confermare ulteriormente le competenze<br />
di GE Water & Process Technologies nel campo del riutilizzo idrico<br />
a fi ni agricoli.<br />
www.gewater.com<br />
n.2 maggio 2011<br />
63<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
TAVOLA<br />
ROTO<br />
TOND<br />
NDA<br />
IL TELECONTROLLO<br />
AL SERVIZIO<br />
DEI PROCESSI<br />
IDRICI<br />
Quanto conta, per le municipalizzate e le aziende che operano nella gestione<br />
delle acque, un buon sistema di telecontrollo? Ne abbiamo parlato con<br />
i responsabili di Endress+Hauser, EFA Automazione e GE Intelligent Platforms<br />
Roberto Catania<br />
›Da qualche anno a questa parte l’adozione di sistemi di<br />
telecontrollo è diventato uno degli obiettivi prioritari delle<br />
municipalizzate e delle aziende che operano nella gestione<br />
dei processi idrici. Ma qual è lo stato dell’arte dei moderni<br />
sistemi di telecontrollo e, soprattutto, in che modo è possibile<br />
realizzare quella gestione integrata del ciclo dell’acqua di cui<br />
si parla così spesso? Per capirne di più abbiamo chiesto a tre<br />
aziende operanti nel settore - Endress+Hauser, EFA Automazione<br />
e GE Intelligent Platforms di spiegarci qual è<br />
il contributo che i player tecnologici possono fornire al settore<br />
acqua, in termini sia di componenti sia di consulenza.<br />
Chiediamo innanzitutto ai nostri interlocutori di illustrarci<br />
quali sono le peculiarità che differenziano il settore acqua<br />
da altri ambiti (oil&gas, energia, industria) che pure sono<br />
coinvolti in attività di telecontrollo.<br />
Secondo Alessandro Provesi, Business Driver Solutions Endress+Hauser<br />
Italia, sono soprattutto le dinamiche dei processi<br />
a fare la differenza: “Nel settore acque, sono indubbiamente più<br />
lente. Soprattutto se raffrontate a quelle di altri settori, pensiamo<br />
per esempio alle reti elettriche, che per loro natura necessitano<br />
di monitorare fenomeni che evolvono in pochi millisecondi<br />
e, pertanto, obbligano ad adottare RTU sofisticate e parimenti<br />
costose”.<br />
“Questo aspetto - puntualizza Luca Cavalli, responsabile comunicazione<br />
industriale di EFA Automazione - non deve però far<br />
sottovalutare le sfide a livello di integrazione e gestione, sia<br />
impiantistica sia sul piano della supervisione e del data-warehouse.<br />
È vero che i processi idrici sono da un punto di vista temporale<br />
lenti e quindi presentano meno dati per nodo raccolti nei<br />
database e nei sistemi di supervisione, ma normalmente un’applicazione<br />
di telecontrollo raccoglie svariate decine o centinaia<br />
di nodi, richiedendo capacità di data-warehouse e data-mining<br />
oltre che di integrazione ed omogeneizzazione dati”.<br />
Per Massimo Merli, General Manager GE Intelligent Platforms<br />
Italia, il discorso è ancora più complesso e coinvolge almeno<br />
tre fattori chiave: sicurezza, disponibilità delle risorse e gestione<br />
delle perdite. “Per la distribuzione dell’acqua bianca è<br />
necessario garantire un controllo sicuro, evitando intrusioni da<br />
persone non autorizzate per garantire la qualità dell’acqua, che<br />
poi viene utilizzata e bevuta dalle persone. Parlando invece di<br />
acque nere è fondamentale garantire la sicurezza ambientale,<br />
occorre cioè essere certi che il controllo della qualità dell’acqua<br />
immessa nell’ambiente sia efficace sempre. Un altro aspetto è<br />
quello della disponibilità: per quanto concerne l’utente domestico<br />
è molto importante il livello di qualità del servizio offerto e<br />
la continuità nell’erogazione dell’acqua e della funzionalità del<br />
sistema fognario. Allo stesso modo per l’industria che fa uso di<br />
flussi idrici si ha necessità, pena l’interruzione della produzione,<br />
di avere una disponibilità 7 x 24 x 365 e questo va garantito<br />
con un sistema di controllo affidabile e che consenta un’alta<br />
disponibilità. Infine non si può prescindere dalla contabilità delle<br />
risorse e delle perdite, ovvero deve essere integrato nel sistema<br />
di telecontrollo il computo dei flussi con report continui, così da<br />
poter facilmente interpretare i dati e intervenire laddove serva e<br />
monitorando/contenendo così anche i costi di gestione”.<br />
64 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Acquedotti, trattamenti civili, trattamenti industriali, stazioni di<br />
sollevamento, irrigazione, reti di distribuzione: esistono ambiti<br />
nei quali l’utilizzo del telecontrollo può essere più critico o si<br />
può parlare ormai di una gestione integrata del ciclo di vita<br />
dell’acqua?<br />
“Le tipologie di impianti e di soluzioni sono altamente variegate”, ci<br />
spiega Luca Cavalli. Lo stesso livello tecnologico raggiunto negli<br />
impianti è molto diverso. Si va da impianti tele-controllati via modem,<br />
ad architettura più distribuite sfruttando le più moderne tecnologie:<br />
rete mobile dati (2G-3G), rete Adsl, VPN, database distribuiti<br />
con sistemi di sincronizzazione ed analisi dati fruibili via Web”.<br />
Della stessa opinione Alessandro Provesi secondo cui vale la<br />
pena scindere il discorso in due: telecontrollo e automazione degli<br />
impianti. Nel primo caso le criticità sono collegate alla capacità del<br />
telecontrollo di adattarsi alle varie situazioni delocalizzate presenti<br />
nella gestione del SII e si sintetizza con la capacità del sistema di<br />
comunicare in vari modi (Gprs, radio, WiFi, fibra ottica ecc.) per<br />
consentire al gestore di ‘connettere’ tutte le stazioni remote mantenendo<br />
un’univoca interfaccia sistemistica al centro di controllo.<br />
Per quanto riguarda la possibilità di parlare di un sistema integrato<br />
di gestione del ciclo idrico, si nota la sempre crescente volontà dei<br />
gestori (clienti finali) di adottare un sistema modulare e scalabile<br />
che assolva, con i suoi diversi componenti (Rtu, PLC, server, scada,<br />
Web platform, reperibilità, manutenzione) alla creazione di un<br />
unico, a volte anche molto complesso, sistema di gestione delle<br />
informazioni provenienti dal campo.<br />
Anche General Electrics opera una distinzione: “Pensiamo al<br />
ciclo dell’acqua come diviso in due macro fasi, - commenta<br />
Massimo Merli - la prima è quella relativa al trattamento e alla<br />
distribuzione, la seconda alla fase di raccolta, depurazione e smaltimento.<br />
Se nell’ambito civile risulta più critica la fase di trattamento<br />
e distribuzione per le sue possibili ricadute sulla salute pubblica,<br />
nell’industria ha maggior criticità la parte di raccolta, depurazione e<br />
smaltimento per l’impatto che il processo può avere sull’ambiente<br />
dove le industrie scaricano le acque”.<br />
Entriamo nel dettaglio: perché il telecontrollo può aumentare<br />
l’efficienza degli impianti? E soprattutto, in che modo il dato<br />
che viene estratto può diventare un patrimonio per le municipalizzate<br />
e le società di gestione degli impianti?<br />
La visione di EFA Automazione è molto chiara: “Il telecontrollo, il<br />
tele-monitoraggio o la semplice raccolta dati e gestione allarmi migliorano<br />
in prima battuta drasticamente la manutenzione e la gestione<br />
dei manutentori - assicura Luca Cavalli -. Questo vale<br />
per interventi sia straordinari sia ordinari. In molti impianti la raccolta<br />
e l’analisi dei dati permette una più semplice ottimizzazione<br />
degli stessi.“<br />
Più che di efficienza degli impianti, spesso legata a soluzioni<br />
tecniche di automazione o elettromeccaniche, sarebbe opportuno<br />
parlare di efficienza della gestione, ci tiene a sottolineare<br />
Endress+Hauser. “È abbastanza consolidato che l’investimento in<br />
sistemi di telecontrollo porta come benefica conseguenza l’interazione<br />
tra gli impianti in tempo reale, ottimizzando la conoscenza<br />
delle problematiche e consentendo di limitare sopralluoghi inutili,<br />
limitando le ore uomo utilizzate per acquisire la conoscenza della<br />
situazione attuale e consentendo di intervenire al momento opportuno.<br />
La grande quantità di dati estratti consente svariate possibilità<br />
di ottimizzazione: la visione storica degli andamenti consente<br />
di apportare modifiche operative che possono condurre a risparmi<br />
energetici o ad una ottimizzazione degli impianti gestiti (riduzione<br />
n.2 maggio 2011<br />
65<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
TAVOLA<br />
ROTO<br />
T<br />
NDA<br />
in quantità). Se il sistema consente la lettura di dati diagnostici<br />
dalla strumentazione in campo sarà molto più facile per il gestore<br />
pianificare gli interventi ed avere una maggiore disponibilità<br />
degli impianti. A volte la disponibilità di dati deve essere modellata<br />
sulle reali esperienze per non rischiare di proporre sistemi<br />
sovradimensionati rispetto alle reali necessità del gestore con<br />
conseguente lievitazione dei costi. In questo un fornitore che<br />
mira ad essere partner del cliente può supportare il cliente nel<br />
processo decisionale mettendo in gioco l’esperienza maturata<br />
in situazioni analoghe”.<br />
Centrale nella visione di GE Intelligent Platforms, il ruolo del cosiddetto<br />
Water Leaked Management: “Una raccolta sistematica<br />
e un’archiviazione intelligente dei dati è il punto di partenza per<br />
una serie di analisi il cui scopo è evidenziare per esempio le<br />
perdite, quindi è poi possibile intervenire per contenere gli sprechi.<br />
È inoltre la base su cui programmare una manutenzione<br />
efficiente, nonché uno strumento per ottimizzare l’utilizzo delle<br />
risorse e degli impianti. È molto importante che la raccolta e<br />
l’archiviazione dei dati venga fatta sfruttando standard e sistemi<br />
di comunicazione e controllo aperti per agevolare il più possibile<br />
lo scambio e l’utilizzo delle informazioni derivanti dai dati.”<br />
L’integrazione con l’automazione e la strumentazione di<br />
campo resta ancora uno degli aspetti chiave: ma quanto<br />
conta avere un unico interlocutore?<br />
“Oggigiorno l’integrazione fra componenti diversi non è più un<br />
problema - assicura Luca Cavalli di EFA Automazione - anzi<br />
dà la possibilità di scegliere la miglior soluzione esistente sul<br />
mercato in ogni ambito. Da un punto di vista elettronico sul campo,<br />
l’arma in mano del progettista è la scelta di protocolli di<br />
comunicazione standard. Mentre da un punto di vista della supervisione<br />
ed analisi dati, si ha piena possibilità di scelta sia in<br />
ambito connettività con i vari standard di comunicazione e VPN<br />
supportati, sia in ambito gestione dati con i prodotti standard<br />
de-facto nel settore IT”.<br />
Di parere leggermente diverso Alessandro Provesi di<br />
Endress+Hauser, secondo cui vale la pena riflettere sull’obiettivo<br />
del gestore e sulle sue capacità interne di ingegneria e di<br />
service. “Parlare di sistemi aperti è fondamentale per consentire<br />
al gestore di avere una effettiva libertà di azione nell’implementazione<br />
pluriennale del suo sistema di gestione del ciclo idrico<br />
integrato ma una collaborazione stretta con un unico interlocutore<br />
è spesso il risultato migliore qualora, per qualsiasi motivo,<br />
il gestore non abbia la capacità di ingegnerizzare internamente<br />
il progetto nel suo insieme o, ancora di più, quando richieda al<br />
sistema funzioni evolute quali la diagnostica espressa in precedenza,<br />
che sono patrimonio quotidiano della ricerca e sviluppo<br />
di fornitori lungimiranti.<br />
L’utilizzo di standard aperti è centrale anche nella filosofia<br />
GE Intelligent Platforms: “L’esigenza di integrazione tra il telecontrollo<br />
e l’automazione è importante e sicuramente sono<br />
da preferirsi comunicazioni con standard e sistemi aperti, che<br />
prevedono l’integrazione con sistemi wireless e di sicurezza. In<br />
questo caso è quindi un vantaggio avere un unico interlocutore<br />
che garantisca piena compatibilità tra le parti. Quando parliamo<br />
di integrazione con la strumentazione il discorso cambia un po’<br />
nel settore acqua, dove non sono ancora massivamente impiegati<br />
sensori intelligenti e quindi evidentemente non è un punto<br />
focale per il mercato idrico rispetto ad altri ambiti di controllo di<br />
processo”.<br />
Al di là dei costi (economici e di manutenzione) quali sono<br />
le difficoltà principali di una nuova implementazione e cosa<br />
proponete per risolverle?<br />
“La prima sfida solitamente è l’interfacciamento con i sistemi di<br />
controllo locali o con i sistemi parziali di telecontrollo esistenti<br />
- risponde Massimo Merli -. In Italia è difficile pensare a una<br />
realtà dove è completamente assente un sistema di controllo. Il<br />
trasferimento di dati da un sistema preinstallato al nuovo sistema<br />
è una delle maggiori criticità: non è ammissibile un’interruzione<br />
o una perdita dei dati precedenti. Quello che GE mette in campo<br />
è una serie di soluzioni pensate specificamente per ambiti critici<br />
e per i processi idrici in particolare, oltre all’esperienza globale<br />
nel settore idrico. GE ha infatti una divisione Water che realizza<br />
impianti idrici in tutto il mondo e tutte le altre divisioni beneficiano<br />
di queste esperienze”.<br />
“Spesso l’ostacolo tra una realizzazione effettivamente aderente<br />
alle esigenze di un cliente e la fornitura in tempi diversi di<br />
parti del sistema è dovuta a una mancante pianificazione del<br />
sistema come investimento pluriennale - aggiunge Alessandro<br />
Provesi -. In molti casi vengono richiesti e confrontati costi di<br />
singoli componenti hardware o di licenze come parametri per<br />
definire quale sistema adottare. Una progettualità integrale, soprattutto<br />
per gestori di medie e grandi dimensioni, richiederebbe<br />
invece un’analisi approfondita di come dovrà essere il sistema<br />
alla fine, considerando le problematiche di comunicazione, le<br />
funzioni del software, tipicizzando gli interventi sugli impianti<br />
per stabilire la portata globale dell’intervento. Solo successivamente<br />
si può dividere il sistema in sottoinsiemi coerenti con<br />
gli investimenti previsti nel business plan del gestore, anno per<br />
anno, ma avendo così la certezza di non trovarsi, dopo due<br />
66 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
anni, a dover cambiare in tutto o in parte quanto realizzato”.<br />
Luca Cavalli ribadisce in questo senso l’importanza dell’apertura<br />
delle soluzioni: “Un concetto che EFA applica sul campo,<br />
dove è in grado di offrire dagli I/O distribuiti fino ai gateway di<br />
comunicazione, a livello di connessione remota, con i modem,<br />
i router e i firewall, fino alla sala controllo, con i sistemi di supervisione<br />
e software di analisi e pubblicazione dati via Web.<br />
In particolare, la sfida tecnologica oggigiorno è in prima battuta<br />
sulla parte connettività remota sfruttando un mezzo pervasivo<br />
e dai bassi costi: Internet. Questa piattaforma di comunicazione<br />
è raggiungibile facilmente in tanti modi, non ultimo la rete<br />
mobile (2G e 3G) facilitando l’installazione e l’uso anche in impianti<br />
non facilmente raggiungibili da reti cablate, ma allo stesso<br />
tempo sfruttando il traffico dati a basso costo e la semplicità di<br />
gestione e flessibilità del traffico IP. In particolare eWON è la<br />
piattaforma innovativa proposta da EFA negli ultimi anni anche<br />
per applicazioni acque”.<br />
Prevenire e governare l’emergenza in modo assistito: si<br />
può parlare di telecontrollo di nuova generazione?<br />
“Certamente - conferma Provesi -. Esistono molti esempi di realizzazioni<br />
di telecontrollo che consentono di prevenire e governare<br />
l’emergenza in modo assistito. Credo comunque che<br />
nessun sistema, inteso come insieme di componenti e software,<br />
sia di per sé in grado di soddisfare questa necessità del gestore<br />
di default. Gli impianti e le gestioni, pur con le dovute<br />
similitudini, hanno necessità diverse che sono figlie, oltre che<br />
della tipologia degli impianti da controllare, anche delle strutture<br />
operative dei gestori. Lo studio congiunto delle esigenze e delle<br />
soluzioni possibili, intese come prodotti, soluzioni e servizi,<br />
offerti dal mercato credo sia la strada maestra da seguire per<br />
creare tali presupposti grazie al lavoro in partnership tra cliente<br />
e fornitore evoluto”.<br />
Di parere simile Massimo Merli, che aggiunge: “Un telecontrollo<br />
evoluto, chiamiamolo pure di seconda generazione, è in grado<br />
di segnalare tempestivamente i problemi, oltre a guidare e assistere<br />
le risorse in tutta la gestione dell’emergenza. Software<br />
come Proficy di GE, con per esempio il modulo Workflow, possono<br />
fornire informazioni utili sullo stato dell’impianto e guidare<br />
passo dopo passo nella risoluzione dei problemi anche operatori<br />
meno esperti”.<br />
“Un recente esempio riguarda il telecontrollo della rete di stazioni<br />
di sollevamento legate al depuratore di Cerano (Novara),<br />
- ci spiega Luca Cavalli - un’applicazione in cui i siti di sollevamento<br />
acque reflue distano circa 60 km dalla sede principale<br />
dell’azienda. EFA Automazione ha provveduto a collegare gli<br />
impianti distribuiti alla sala controllo grazie a dispositivi eWON ,<br />
che oltre alla connettività con i dispositivi di impianto, gestiscono<br />
l’allarmistica, la reportistica, la supervisione e la connessione<br />
VPN via rete mobile con la sala controllo. La distribuzione<br />
intelligente delle funzioni di telecontrollo e raccolta dati, semplifica<br />
l’architettura e la sala controllo, incrementando a basso costo<br />
l’affidabilità dell’intero sistema. In fase di personalizzazione<br />
si è provveduto a fornire i servizi di reportistica e allarmistica<br />
richiesti dal cliente finale, anche tramite l’invio di sms”.<br />
www.efa.it<br />
www.it.endress.com<br />
www.ge-ip.com<br />
n.2 maggio 2011<br />
67<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
ACQUA<br />
TRATTAMENTO<br />
EFFICIENTE DELLE ACQUE<br />
IN COLORADO<br />
Grazie alle soluzioni di processo<br />
Rockwell Automation che integrano<br />
project management, standard<br />
industriali e competenze tecniche<br />
garantendo un sistema di controllo<br />
di impianto unificato e facilità di<br />
migrazione, l’azienda che fornisce<br />
servizi di trattamento delle acque e<br />
delle acque reflue nella regione di<br />
Pikes Peak in Colorado è riuscita ad<br />
ottenere un risparmio totale di più di<br />
280.000 dollari all’anno.<br />
La conversione da un sistema di controllo distribuito obsoleto ad un<br />
sistema di controllo moderno è un’importante strategia per migliorare<br />
il rendimento di un impianto, anche se spesso viene vista come<br />
un problema complesso. Fattori come tempi di fermo produzione,<br />
affi dabilità, training, manutenzione e parti di ricambio sono importanti.<br />
Trovare la giusta soluzione signifi ca, quindi, affi darsi a tecnici<br />
esperti, avere conoscenza del settore industriale e competenze tecniche<br />
specifi che. Un esperto project manager, inoltre, può aiutare<br />
nella fase di transizione a far sì che il progetto venga completato<br />
entro i tempi e i costi previsti.<br />
Un impianto nel Colorado ha utilizzato questi strumenti per<br />
convertire il sistema di controllo del proprio impianto di trattamento<br />
acque riuscendo a risparmiare circa 280.000 dollari.<br />
Colorado Springs Utilities (CSU), un’azienda che fornisce<br />
elettricità, gas naturale e servizi di trattamento delle acque e delle<br />
acque refl ue a più di 410.000 clienti nella regione di Pikes Peak,<br />
vicino a Colorado Springs, tratta circa 90 miliardi di litri di acqua<br />
all’anno.<br />
Essendo un’azienda municipalizzata, CSU mira ad offrire un servizio<br />
di alto livello cercando di contenere i costi e di favorire pratiche ambientali<br />
responsabili e partnership con le organizzazione non-profi t<br />
della comunità. Negli ultimi anni, CSU ha potenziato vari impianti al<br />
fi ne di renderli più effi cienti e di ridurre i costi operativi.<br />
Nel maggio 2009, gli impianti McCullough Complex di CSU sono<br />
stati convertiti per passare ad un sistema di controllo totalmente<br />
integrato e standardizzato con gli altri impianti di CSU. Il nuovo<br />
sistema è molto più effi ciente e consente di risparmiare grazie a<br />
minori costi di progettazione, a ridotti costi di esercizio e minore<br />
manutenzione.<br />
L’obiettivo<br />
L’obiettivo di CSU era quello di disporre di un migliore sistema di<br />
controllo e di ridurre i costi del ciclo di vita dei propri impianti di Mc-<br />
Cullough Complex. L’azienda voleva passare ad un nuovo sistema<br />
per potere controllare in modo più affi dabile una serie di pompe,<br />
valvole, serbatoi e fi ltri utilizzati nel processo di potabilizzazione<br />
dell’acqua.<br />
“Questi due impianti producono il 70% di tutta l’acqua potabile di<br />
Colorado Springs,” commenta Steve Della Croce, Customer Operations<br />
Superintendent di McCullough Complex. “Il monitoraggio della<br />
qualità dell’acqua è fondamentale per evitare problemi di salute e<br />
per rispondere alle normative ambientali.”<br />
Il sistema di controllo distribuito (DCS) precedentemente usato era<br />
diventato obsoleto. I pezzi di ricambio erano diffi cili da reperire, e<br />
man mano che il personale andava in pensione il nuovo personale<br />
aveva diffi coltà a gestirlo. L’interfaccia uomo-macchina basata su<br />
Unix aveva funzioni di controllo e manutenzione limitate, era poco<br />
‘user-friendly’, e richiedeva una gestione manuale. Inoltre, una rior-<br />
68 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
ganizzazione dell’azienda aveva lasciato pochi operatori e personale<br />
di manutenzione in grado di svolgere gli stessi compiti.<br />
CSU voleva un ‘sistema di controllo aperto’, o OSI (Open Systems<br />
Interconnection), compatibile con le reti e il software OSI per i dati<br />
storici già esistenti, e compatibile con quello degli impianti già aggiornati.<br />
Inoltre, era importante che la migrazione fosse completata<br />
velocemente e a costi contenuti al fi ne di ridurre i tempi di fermo.<br />
L’azienda inoltre richiedeva facilità di utilizzo del sistema, facilità<br />
nel reperire pezzi di ricambio e corsi di addestramento sul nuovo<br />
sistema. CSU voleva, infi ne, che il suo investimento nel lungo periodo<br />
contribuisse ai risultati aziendali.<br />
Soluzioni<br />
Un sistema di controllo di nuova generazione aiuta a migliorare le<br />
funzioni di monitoraggio grazie al minor tempo e ai minori sforzi<br />
richie sti. CSU ha dapprima assunto un consulente tecnico indipendente<br />
per eseguire uno studio di fattibilità per il passaggio ad un<br />
sistema di controllo Rockwell Automation. Un’analisi dei costi di gestione<br />
ha mostrato che i prezzi delle parti di ricambio erano più bassi<br />
rispetto a quelli del precedente fornitore di CSU, così come anche i<br />
costi di assistenza ed addestramento, il che signifi cava costi operativi<br />
e di manutenzione totali ridotti.<br />
CSU ha lavorato con Rockwell Automation e il suo distributore Rexel<br />
di Colorado Springs, per eseguire l’upgrade dei sistemi di controllo<br />
di molti dei suoi impianti, confi dando nella capacità dell’azienda di<br />
comprendere le loro esigenze e di fornirle la migliore soluzione possibile.<br />
Il personale di CSU conosceva la tecnologia Rockwell Automation,<br />
ma soprattutto, ha apprezzato i vantaggi e il valore che<br />
Rockwell ha fornito tramite il suo team Global Solutions.<br />
Il team, composto da specialisti di settore con esperienza nella conversione<br />
dei sistemi, da consulenti esperti nel settore dell’industria<br />
di processo e da un project manager con esperienza nel campo<br />
della migrazione dei sistemi di controllo, ha affi ancato il consulente<br />
di CSU al fi ne di semplifi care i processi in ogni fase del ciclo produttivo<br />
e fornire delle soluzioni effi cienti ed economiche.<br />
Grazie all’esperienza del team Global Solutions e alla presenza del<br />
project manager, Rockwell Automation è stata in grado di fornire un<br />
sistema di controllo completo con un’architettura integrata che ha<br />
permesso di ridurre i costi di esercizio, di standardizzare il sistema<br />
in tutta l’impresa e di adottare un approccio ‘design-build’ che ha<br />
permesso di risparmiare.<br />
Utilizzando il modello ‘design-build’ del team Global Solutions, CSU<br />
ha potuto risparmiare il costo di un consulente per la progettazione,<br />
eliminando la lunga procedura della gara e di mantenere la continuità<br />
tra gli impianti. Le precedenti installazioni in altri impianti CSU<br />
hanno fatto sì che Rockwell Automation potesse utilizzare le specifi<br />
che del codice pre-testato e salvato in apposite librerie. L’uso di<br />
queste informazioni pre-esistenti riduce i tempi di sviluppo e i costi,<br />
migliora le funzionalità di supporto e minimizza i rischi legati alla<br />
nuova implementazione.<br />
Il sistema di automazione di processo utilizzato è PlantPAx (Plantwide<br />
Process Automation Excellence) che sfrutta le soluzioni e le<br />
tecnologie dell’Integrated Architecture per il controllo di impianto. Il<br />
sistema si connette con le reti, i server Scada, e lo storico OSI PI<br />
già esistenti di CSU.<br />
Il sistema dell’Integrated Architecture comprende la piattaforma di<br />
controllo Logix, l’interfaccia operatore FactoryTalk View SE e una<br />
rete aperta ControlNet e protocollo Ethernet/IP. I controllori di automazione<br />
programmabili ControlLogix dispongono di tutte le funzioni<br />
per gestire un processo di trattamento delle acque, aiutando<br />
In apertura: CSU McCullough Complex. Sopra: CSU Control Room.<br />
quindi gli operatori ad accedere alle informazioni sull’impianto e<br />
la produzione con più facilità e favorendo una migliore capacità<br />
gestionale assieme all’ottimizzazione e all’automazione della produzione.<br />
Il sistema assicura una visibilità in tempo reale dei valori<br />
dell’acqua, quali cloro, torbidità e pH, oltre a andamenti relativi a<br />
carichi, livelli e purezza. Una connessione wireless permette la visibilità<br />
e il controllo dei dati dalle sale di controllo remote di CSU, ed<br />
anche dai computer portatili degli operatori o dei tecnici della manutenzione<br />
presenti in altre aree dell’impianto.<br />
“Il nuovo sistema si basa su Microsoft Windows ed è molto semplice<br />
da usare, per cui non bisogna essere dei programmatori”, aggiunge<br />
Moore. “Apportare modifi che è molto più semplice ed è possibile<br />
aggiungere facilmente nuovi task al sistema. Posso creare un trend<br />
grafi co in due minuti, rendendo il sistema ancora più effi ciente e<br />
preciso”.<br />
FactoryTalk View permette una rappresentazione visiva dell’impianto,<br />
consentendo inoltre lo scambio dati tra più impianti attraverso il<br />
sistema distribuito. Semplifi ca la progettazione del sistema di automazione<br />
e di quello informativo, permette la connettività multifornitore,<br />
e assicura l’amministrazione centralizzata delle funzioni<br />
principali.<br />
Come parte della soluzione offerta, gli operatori di CSU hanno<br />
seguito un corso di addestramento on-site, inclusi anche dei corsi<br />
al di fuori dell’orario di lavoro su più turni. Gli operatori hanno avuto<br />
anche la possibilità di partecipare gratuitamente a dei corsi durante<br />
i seminari ‘Rockwell Automation On The Move’ o presso il centro<br />
di formazione tecnica di Rockwell Automation a Denver. Rockwell<br />
Automation può fornire corsi anche presso la sede di CSU.<br />
Un altro vantaggio della soluzione Rockwell Automation è stato il<br />
risparmio relativo ai costi e alla gestione dei pezzi di ricambio. Standardizzando<br />
l’hardware in tutti gli impianti di CSU, McCullough Complex<br />
ha potuto sfruttare un precedente accordo, gestito da Rockwell<br />
Automation e Rexel, per lo stoccaggio e la gestione dei ricambi. Tale<br />
accordo consente una sostituzione delle parti più rapida e semplice,<br />
con conseguente ottimizzazione dell’uptime e una semplifi cazione<br />
della gestione degli asset. Tutti gli impianti di CSU utilizzano gli stessi<br />
ricambi, per cui è necessario stoccarne solo uno di ciascuno tipo<br />
n.2 maggio 2011<br />
69<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Da sempre<br />
le riviste<br />
leader nel settore<br />
dell’elettronica<br />
e dell’automazione<br />
da usare secondo necessità. Il risparmio sull’acquisto e lo stoccaggio<br />
dei ricambi permette a CSU di avere dei costi annuali prevedibili<br />
e di ridurre le spese di ammortamento degli asset stoccati in ogni<br />
impianto. In passato i ricambi venivano ordinati solo quando qualcosa<br />
si rompeva, per cui era diffi cile stimare la spesa annuale. Utilizzando<br />
dei sistemi di controllo standardizzati in tutta l’azienda, anche<br />
le competenze tecniche per sostituire i pezzi sono standard.<br />
Risultati<br />
Il nuovo sistema di controllo è stato messo in servizio a maggio<br />
2009 utilizzando le ‘best practice’ Rockwell Automation e gli standard<br />
CSU, consentendo un risparmio totale di più di 280.000 dollari<br />
all’anno.<br />
CSU ha ridotto i costi operativi annuali di 240.000 dollari grazie al<br />
fatto che il nuovo sistema richiede meno operatori per eseguire le<br />
funzioni di monitoraggio e trending. Per esempio, adesso la sequenza<br />
di lavaggio del fi ltro è automatizzata e non prevede l’intervento di<br />
un operatore. È stato stimato un ulteriore risparmio di 40.000 dollari<br />
annui nel supporto e nella manutenzione grazie alle migliori funzioni<br />
di controllo del sistema e alla sua facilità d’uso.<br />
“Questo nuovo DCS ha migliorato la nostra fi ducia nelle funzioni di<br />
controllo e monitoraggio. È molto più intuitivo e più veloce”, commenta<br />
Steve Della Croce, Customer Operations Superintendent<br />
di McCullough Complex. “Siamo più tranquilli riguardo la qualità<br />
dell’acqua, perchè possiamo lavorare in modo più effi ciente e perfezionare<br />
le nostre operazioni. Credo che potremo anche incrementare<br />
la quantità di acqua trattata.”<br />
CSU ha effettuato molte ore di addestramento sul sistema e sui prodotti.<br />
Addestrando gli addetti su un’unica piattaforma software, le<br />
competenze possono essere sfruttate in qualsiasi impianto di CSU,<br />
cosa particolarmente utile in caso di emergenza. In futuro, l’azienda<br />
potrà sfruttare i propri servizi tecnici e di manutenzione per tutto il<br />
ciclo di vita del sistema compresi servizi di consulenza/valutazione,<br />
progettazione, installazione/avvio, formazione, supporto on-site/remoto,<br />
asset management e servizi di riparazione. L’azienda potrà<br />
inoltre usufruire dei corsi di formazione e dei seminari sia on-site sia<br />
presso le sedi Rockwell Automation.<br />
Infi ne, la procedura ‘design-build’ del team Global Solutions, in<br />
confronto con una procedura ‘design-bid-build’, ha consentito un<br />
risparmio di 110.000 dollari grazie all’eliminazione dei servizi di un<br />
integratore di sistema indipendente.<br />
L’installazione del DCS è stata completata senza sforare il budget<br />
e in anticipo sui tempi concordati. La proposta originaria prevedeva<br />
il completamento del sistema di controllo entro 2 anni con<br />
l’implementazione fi sica a fi ne 2009, durante il periodo di ‘bassa<br />
stagione’ degli impianti, quando cioè viene richiesta meno acqua. Il<br />
team di Rockwell Automation è riuscito a completare il tutto a maggio<br />
2009, un anno prima di quanto previsto da CSU.<br />
CSU stima un ritorno completo dell’investimento in meno di 36<br />
mesi.<br />
www.rockwellautomation.it<br />
Per maggiori informazioni potete contattare il Sales Manager:<br />
Giuseppe De Gasperis - tel. +39 02 4997.6527<br />
email:giuseppe.degasperis@ eramilanoeditore.it<br />
www.ilb2b.it - www.eramilanoeditore.it<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Isolamento . Sicurezza . Regolazione . Scarico condensa per BIOENERGIA:<br />
L‘energia del futuro ...<br />
... è rinnovabile, sostenibile e amica dell‘ambiente.<br />
Oggi la BIOENERGIA diventa sempre più importante.<br />
ARI propone una vasta gamma di prodotti per<br />
l‘isolamento, la sicurezza, la regolazione e lo<br />
scarico di condensa. La centrale di Lienz in Austria<br />
è solo uno degli esempi. E‘ il nostro contributo alla<br />
salvaguardia dell‘ambiente!<br />
Centrale di Lienz, Austria<br />
ZESA ® EURO-WEDI ® ASTRA ® FABA ® SAFE STEVI ® CONA ®<br />
VALVOSTEEL<br />
Tecnologia del futuro.<br />
VALVOLE DI QUALITÀ TEDESCA<br />
S<br />
R<br />
L , 20098 SAN GIULIANO MILANESE, VIA DELLA PACE 29,<br />
TEL. 02/982299.1, FAX 02/9840169,<br />
Internet: http://www.valvosteel.it, E-mail: info@valvosteel.it<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
ACQUA<br />
POLIMERIZZAZIONE<br />
SOTTO CONTROLLO<br />
Per migliorare le scarse prestazioni<br />
del sistema utilizzato da Kemira<br />
per le misure di ossigeno disciolto<br />
e ridurre gli elevati costi<br />
di manutenzione, Mettler Toledo<br />
ha messo a punto una soluzione<br />
che ha soddisfatto sia la richiesta<br />
di affidabilità del sistema sia<br />
la necessità di una ridotta<br />
manutenzione.<br />
Philip Barnes*<br />
Kemira , società chimica fi nlandese con vasta esperienza nel<br />
settore delle fi bre ottiche, del trattamento chimico delle acque e<br />
della separazione dell’acqua, ha progettato una vasta gamma di<br />
soluzioni.<br />
Nel suo impianto di Bradford, Kemira produce fl occulanti organici da<br />
utilizzare nel trattamento delle acque.<br />
I fl occulanti di Kemira sono polimeri idrosolubili ad alto peso molecolare<br />
e sono disponibili con diversa ionicità e carica, composizione<br />
chimica, peso molecolare e struttura.<br />
Polimerizzazione<br />
L’applicazione in questione è una copolimerizzazione comprendente<br />
acrilammide e un composto a base di ammonio quaternario. I<br />
monomeri e gli iniziatori polimerici sono miscelati immediatamente<br />
prima di essere immessi nel reattore, che è neutralizzato con azoto.<br />
La polimerizzazione ha luogo non appena i prodotti vengono immessi<br />
nel reattore.<br />
All’uscita del reattore il prodotto polimerico viene sottoposto ad una<br />
serie di processi di “taglio” in modo tale da ottenere dei piccoli pezzi<br />
*Technical Editor, Process Analytics Division, Mettler Toledo<br />
pronti per l’essiccazione e il confezionamento.<br />
L’ossigeno agisce da inibitore della polimerizzazione, vale a dire che<br />
se i livelli di ossigeno non sono mantenuti al di sotto di un certo<br />
livello, la polimerizzazione non sarà effi ciente. Se questo dovesse<br />
verifi carsi, c’è il rischio che alcuni monomeri non vengano frammentati,<br />
causando un potenziale problema ambientale e tempi di fermo<br />
macchina del processo.<br />
Pertanto, il monitoraggio di ossigeno disciolto è critico ed essenziale<br />
per impedire che prodotti fuori specifi ca entrino nel reattore.<br />
Membrane di elevata qualità<br />
La società Kemira ha contattato Mettler Toledo dopo aver<br />
riscontrato i seguenti problemi con il sistema di misura di ossigeno<br />
disciolto in utilizzo: inattesi danneggiamenti della membrana e una<br />
limitata durata di vita, di solito un paio di settimane ma in casi estremi<br />
anche solo pochi giorni.<br />
Prima di installare il nuovo sistema, gli esperti di Mettler Toledo<br />
hanno preso dei campioni di monomeri per portarli in laboratorio e<br />
valutare l’idoneità delle membrane per l’ossigeno disciolto. Al termine<br />
delle prove, non sono stati osservati danneggiamenti o danni<br />
signifi cativi delle membrane.<br />
72 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Elevate prestazioni<br />
Dopo aver constatato i benefi ci della strumentazione Mettler Toledo,<br />
Kemira ha acquistato un sistema da installare su una delle linee dei<br />
monomeri. Il sistema scelto era costituito dal sensore InPro6800 per<br />
misure di ossigeno disciolto e dal trasmettitore multi-parametrico<br />
M700. Kemira ha scelto questo trasmettitore perché consente di<br />
avere una panoramica dello stato diagnostico del sensore M700;<br />
questo è di grande aiuto per la gestione e valutazione del tempo di<br />
attività del sistema. L’installazione è stata effettuata da molti mesi,<br />
senza riscontrare alcun danneggiamento della membrana e quindi<br />
nessuna necessità di manutenzione.<br />
Ridotta manutenzione<br />
Alla luce di tutto ciò, Kemira ha recentemente acquistato un secondo<br />
sistema, questa volta con il nuovo sensore digitale InPro 6850i, che<br />
permette di usufruire dei vantaggi della tecnologia Intelligent Sensor<br />
Management (ISM). I sensori digitali ISM forniscono all’utente dati in<br />
tempo reale sullo stato diagnostico del sensore e consentono di individuare<br />
l’esatto momento in cui si renderà necessario un intervento<br />
di manutenzione. Grazie a questo sistema Kemira è in grado di<br />
identifi care un guasto prima che questo possa verifi carsi. Il risultato<br />
è una maggiore sicurezza di processo ed una signifi cativa riduzione<br />
dei costi di manutenzione.<br />
In apertura: trasmettitore multi-parametrico M700. Sopra: sensore per misure di<br />
ossigeno disciolto InPro6800.<br />
www.kemira.com<br />
www.mt.com<br />
INDICATORI DI LIVELLO PER MATERIALI SOLIDI<br />
Applicazioni:<br />
materie plastiche, fertilizzanti, cereali, mangimi, polveri, ecc.<br />
MOD. MOD. F FASEAL F CUCITRICE PORTATILE PER PER SACCHI MOD. MOD. F F<br />
Applicazioni:<br />
sacchi sacchi di plastica, di plastica, rafia, rafia, juta, juta, carta, carta, ecc. ecc.<br />
per per qualsiasi qualsiasi contenuto<br />
Via Montecassino, 47<br />
40050 Funo di Argelato | Bologna<br />
Tel. 051 6647979 - 6647980 | Fax 051 6647978<br />
info@cpscucitrici.it | www.cpscucitrici.it<br />
FILATI<br />
ASSISTENZA TECNICA<br />
PEZZI DI DI RICAMBIO<br />
n.2 maggio 2011<br />
73<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
ACQUA<br />
MISURE DEL PH<br />
SEMPRE AFFIDABILI<br />
Misura e regolazione<br />
del pH nel trattamento<br />
chimico-fisico delle acque<br />
reflue di un impianto<br />
di lavaggio cisterne:<br />
una soluzione al problema<br />
delle incrostazioni derivanti<br />
dall’uso della calce.<br />
Lidia Gilardoni*<br />
CLR è un’azienda italiana che vanta una ventennale esperienza nella<br />
costruzione di un’ampia gamma di apparecchiature di analisi (sensori, analizzatori<br />
di pH, redox, ossigeno disciolto, cloro e conducibilità a complesse<br />
sonde multiparametriche).<br />
Grazie alla forte specializzazione e all’esperienza maturata sul campo,<br />
CLR è in grado di rispondere alle esigenze applicative più complesse,<br />
anche quando vengono richieste soluzioni personalizzate e prodotti fuori<br />
standard.<br />
Un esempio è il caso di un cliente con un impianto che accumula le acque<br />
di lavaggio in un serbatoio: le acque reflue dagli impianti di lavaggio delle<br />
cisterne sono particolarmente ricche di sostanze inquinanti, hanno carichi<br />
molto elevati di COD ed altissime concentrazioni di sostanze organiche.<br />
Al raggiungimento del quantitativo stabilito, viene avviato un trattamento<br />
chimico fisico a batch in due stadi.<br />
Dapprima viene addizionata calce fino a raggiungere un valore pH di 9.0;<br />
* Responsabile Servizio Qualità, CLR Srl<br />
dopo la reazione si lasciano decantare i solidi sospesi; i fanghi che si separano<br />
vengono inviati alla filtro pressa. Il liquido chiarificato viene poi neutralizzato<br />
tramite aggiunta di HCl prima del conferimento al depuratore.<br />
L’aggiunta di calce e successivamente la neutralizzazione con acido vengono<br />
regolate tramite una misura di pH. La funzionalità dell’impianto di<br />
depurazione dipende dal buon funzionamento della strumentazione di analisi.<br />
Il problema delle incrostazioni<br />
La misura del pH durante l’aggiunta di calce risulta particolarmente critica<br />
perché la calce è un prodotto molto incrostante che causa presenza di<br />
solidi sospesi abrasivi che possono danneggiare la membrana a vetro degli<br />
elettrodi pH.<br />
La presenza di sostanze organiche ed inquinanti di varia natura inoltre tende<br />
ad esaurire in modo molto rapido l’elettrodo di riferimento.<br />
In passato il cliente impiegava normali elettrodi pH con elettrolita in gel<br />
sigillato, con risultati decisamente insoddisfacenti. L’affidabilità della misura<br />
non era superiore a qualche ora e non sempre l’elettrodo poteva essere<br />
74 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
CLR è stata costituita nel 1986 dai due soci attuali che avevano già<br />
una lunga esperienza nella progettazione e costruzione di sensori e<br />
strumenti per l’analisi elettrochimica.<br />
La società è focalizzata esclusivamente sulla progettazione e<br />
produzione di elettrodi, sensori, sonde e strumenti di misura per<br />
analisi elettrochimiche. Per assicurare uno stretto controllo sulla<br />
qualità dei componenti e su tutte le fasi del processo di fabbricazione<br />
l’intera produzione è svolta internamente.<br />
Il contatto con il cliente prima e dopo la vendita è diretto; il<br />
personale dei reparti di vendita e progettazione studia insieme al<br />
cliente il processo ed individua le soluzioni tecniche più adeguate.<br />
L’assistenza post-vendita viene fatta da personale interno con<br />
una approfondita conoscenza dei prodotti e dei relativi ambiti di<br />
applicazione. Il Sistema di Gestione della Qualità dell’azienda è<br />
certificato ISO 9001:2008.<br />
recuperato tramite le operazioni di manutenzione e ritaratura. Il numero di<br />
elettrodi da sostituire per avere una misura affidabile risultava inaccettabile<br />
nonostante il costo relativamente basso degli elettrodi in questione.<br />
Il personale tecnico della CLR, dopo una attenta valutazione dell’applicazione,<br />
ha proposto l’impiego di una sonda ad immersione con corpo a<br />
riempimento totale di elettrolita. L’elettrodo pH in essa installato è del tipo<br />
a doppia giunzione, con riferimento liquido e setto poroso maggiorato.<br />
Il setto poroso maggiorato garantisce un buon gocciolamento di elettrolita,<br />
che serve ad impedire l’ingresso di sostanze inquinanti nell’elettrodo di<br />
riferimento.<br />
Il corpo sonda, completamente riempito di soluzione elettrolita, costituisce<br />
un ponte salino di grande volume che svolge la duplice funzione di fare<br />
da barriera tra l’inquinante ed il riferimento e di creare un buon battente<br />
idraulico sul setto poroso mantenendolo così pulito.<br />
Al cliente è stato anche proposto un contratto di manutenzione periodica<br />
che prevede un intervento di pulizia, rinnovo dell’elettrolita e taratura della<br />
catena di misura ogni 3 mesi.<br />
In base ai termini del contratto, la sostituzione dell’elettrodo avviene “preventivamente”<br />
ogni 6 mesi anche se l’elettrodo è funzionante, in modo tale<br />
da garantire, per i successivi 6 mesi, il perfetto funzionamento della catena<br />
di misura. È stato inoltre concordata con il cliente la modalità operativa più<br />
opportuna per il corretto impiego dell’analizzatore di pH, che viene utilizzato<br />
a batch prima durante l’aggiunta di calce, poi durante la successiva<br />
neutralizzazione, ed infine sciacquato e conservato in acqua pulita fino alla<br />
successiva serie di misure.<br />
In questo modo sono stati ottenuti risultati eccellenti in termini di precisione<br />
ed affidabilità della misura nel tempo, prolungando la vita efficace<br />
dell’elettrodo a sei mesi.<br />
www.clritalia.com<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
GESTIONE<br />
RIFIUTI<br />
La gestione della raccolta e<br />
dello smaltimento dei rifiuti solidi<br />
urbani (RSU) è un argomento<br />
di grande attualità a livello<br />
italiano e mondiale, essendo<br />
una questione che riguarda<br />
quotidianamente la vita dei singoli<br />
cittadini ed il loro benessere.<br />
Nell’ambito del programma Iee<br />
(Intelligent Energy Europe) gestito<br />
da Eaci (Executive Agency for<br />
Competitiveness & Innovation) è<br />
recentemente giunto al termine un<br />
progetto volto alla disseminazione<br />
di un innovativo modello per la<br />
gestione della raccolta dei rifiuti<br />
alimentari che rende possibile lo<br />
sfruttamento degli stessi come<br />
fonte rinnovabile di energia<br />
avvalendosi delle infrastrutture<br />
esistenti (ed in particolare della<br />
rete fognaria e di un impianto di<br />
trattamento delle acque reflue<br />
munito di Digestore Anaerobico).<br />
Il progetto Re-Wise promuove<br />
infatti la generazione di energia<br />
rinnovabile (Renewable Energy)<br />
nella forma di biogas secondo<br />
uno schema intelligente (Wise)<br />
sfruttando gli scarti alimentari<br />
domestici che quotidianamente<br />
vengono prodotti e la cui resa,<br />
in termini di biogas, è superiore<br />
rispetto, per esempio, a quella<br />
derivante dalla digestione<br />
anaerobica di reflui agro-alimentari<br />
o di origine zootecnica.<br />
Fondamentale per l’operatività<br />
del modello è l’installazione nelle<br />
cucine domestiche del Dissipatore<br />
di Rifi uti Alimentari (DRA), un<br />
elettrodomestico posto sotto il<br />
lavello e collegato allo scarico,<br />
che tritura gli avanzi di cibo che,<br />
diluiti, vengono direttamente<br />
convogliati nel sistema fognario.<br />
Sfruttando le infrastrutture già<br />
esistenti il modello Re-Wise<br />
permette di ridurre l’impatto<br />
ambientale e i consumi energetici<br />
associati al tradizionale metodo<br />
di raccolta differenziata basato<br />
sul trasporto su strada della<br />
frazione biodegradabile,<br />
permettendo la produzione al<br />
contempo di energia rinnovabile.<br />
Re-Wise: un modello<br />
innovativo per la gestione<br />
dei rifiuti organici<br />
Il progetto Re-Wise (www.<br />
re-wise.org), realizzato tra<br />
novembre 2007 e aprile 2010,<br />
co-finanziato da Eaci e coordinato<br />
dalla società di ingegneria<br />
italiana D’Appolonia, ha visto<br />
la collaborazione di sei partner<br />
europei provenienti dal mondo<br />
della ricerca e dell’industria, che si<br />
sono fatti promotori di un modello<br />
innovativo per la gestione dei rifiuti<br />
organici alimentari (Figura 1).<br />
Secondo il modello, esemplificato<br />
in Figura 2, lo scarto alimentare<br />
viene prima selezionato,<br />
laddove lo stesso viene prodotto<br />
(cucina), in maniera semplice,<br />
quindi, una volta quantificato<br />
tramite un apposito sistema<br />
(per esempio utilizzando la<br />
tecnologia brevettata con il nome<br />
di SiQURo), viene convogliato<br />
all’impianto di depurazione delle<br />
acque reflue, attraverso la rete<br />
fognaria. Nell’impianto parte della<br />
materia organica potenzialmente<br />
ancora ricca di contenuto<br />
energetico, tramite digestione<br />
anaerobica viene trasformata<br />
in biogas (Re-Wise, 2010).<br />
Grazie all’adozione dei DRA muniti<br />
del sistema SiQURo Re-Wise<br />
RECUPERO INTELLIGENTE<br />
DI ENERGIA DA SCARTI<br />
ALIMENTARI<br />
Lo L smaltimento l dei rifiuti i organici i ha un<br />
impatto ambientale dovuto al loro trasporto<br />
e alla loro decomposizione una volta giunti<br />
in discarica. Come ovviare a questa<br />
situazione? Il progetto Re-Wise, utilizzando<br />
i dissipatori di rifiuti alimentari e sfruttando<br />
la rete fognaria, ottimizza i processi di<br />
trattamento ricavandone energia rinnovabile.<br />
Guido Chiappa*, Anna Paraboschi*, Michele De Santis*,<br />
Piero Rusconi Clerici**<br />
Foto di net_efekt<br />
76 n.2 maggio 2011<br />
* D’Appolonia SpA<br />
** Ecofast Italia Srl<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
del rifi uto prodotto<br />
(sistema SiQURo);<br />
- la rete idrica fognaria;<br />
- il digestore anaerobico.<br />
Figura 1 - Presentazione di Re-Wise ad IFAT (Fiera mondiale<br />
sulle innovazioni, gli sviluppi ed i nuovi servizi nei settori della<br />
depurazione e della gestione dei rifiuti, Germania).<br />
Figura 2 - Modello Re-Wise (Re-Wise, 2010).<br />
rende possibile la realizzazione di<br />
uno schema nel quale i cittadini<br />
potrebbero addirittura essere<br />
remunerati sulla base dei rifiuti<br />
organici alimentari che essi<br />
effettivamente inviano attraverso<br />
la rete fognaria, valorizzando così<br />
il loro contributo responsabile<br />
all’incremento della produzione di<br />
energia verde ricavata dal biogas.<br />
Gli elementi costituenti il modello<br />
Gli elementi principali su<br />
cui si basa il modello Re-<br />
Wise sono quattro:<br />
- il dissipatore di rifi uti<br />
alimentari (DRA);<br />
- il sistema di quantificazione<br />
Il dissipatore di rifiuti alimentari<br />
Il DRA, riportato in Figura<br />
3, è un elettrodomestico da<br />
installare sotto il lavello e<br />
da attivare quando l’utente<br />
deve smaltire scarti di tipo<br />
organico; questo apparecchio<br />
trova diffusione significativa in<br />
alcune parti del mondo quali<br />
per esempio gli Stati Uniti.<br />
Il trattamento meccanico,<br />
avviene per abrasione, fino alla<br />
riduzione in particelle molto<br />
piccole degli scarti organici.<br />
Il DRA è uno strumento sicuro,<br />
non dotato di lame ed in grado di<br />
separare eventuali scarti plastici<br />
che restano eventualmente<br />
all’interno dell’apparecchio<br />
senza danneggiarli.<br />
Il sistema di misura del<br />
rifiuto organico prodotto<br />
Il dissipatore Ecofast, applicato<br />
nel modello, integra il sistema<br />
proprietario SiQURo (Figura<br />
Figura 3 - Dissipatore di rifiuti alimentari (DRA).<br />
4), in grado di quantificare<br />
la massa di rifiuti alimentari<br />
trattata: questa informazione può<br />
essere facilmente comunicata<br />
direttamente al fornitore del<br />
servizio o al gestore delle acque<br />
refl ue che, a sua volta, potrà<br />
essere in grado di calcolare la<br />
deduzione garantita agli utenti<br />
a fronte del loro contributo alla<br />
produzione di energia verde.<br />
La rete fognaria<br />
L’invio degli scarti triturati<br />
all’impianto di trattamento<br />
attraverso la fognatura è uno dei<br />
punti chiave che caratterizza il<br />
modello Re-Wise. Nonostante<br />
i vantaggi evidenti derivanti dal<br />
mancato utilizzo dei mezzi su<br />
strada per la raccolta dei rifiuti<br />
e da una raccolta della frazione<br />
umida ottimizzata ed altamente<br />
selezionata, esistono spesso da<br />
parte degli operatori del settore<br />
perplessità legate all’incremento<br />
di materia organica, alla<br />
formazione di importanti depositi<br />
di oil and grease ed aumento di<br />
roditori nelle fogne, a rischi di<br />
sedimentazione dei rifi uti triturati<br />
nelle condotte e overflowing.<br />
Questi aspetti tuttavia sono già<br />
stati valutati di impatto marginale<br />
in vari studi scientifici che<br />
n.2 maggio 2011<br />
77<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
GESTIONE<br />
RIFIUTI<br />
hanno affrontato la possibilità<br />
che larghe comunità di utenti<br />
conferiscano all’impianto di<br />
depurazione i propri rifi uti<br />
alimentari attraverso DRA [1, 4].<br />
Il digestore anaerobico<br />
Il modello Re-Wise prevede<br />
quindi che i rifi uti alimentari<br />
frantumati vengano co-digeriti<br />
insieme ai liquami stessi<br />
senza dover costruire ulteriori<br />
impianti di trattamento. Questo<br />
consente di evitare di dover<br />
vincere le resistenze tipiche<br />
che emergono quando una<br />
comunità deve procedere alla<br />
costruzione di un digestore<br />
e dall’altro di beneficiare dei<br />
vantaggi derivanti dai trattamenti<br />
di co-digestione, che come<br />
noto, permettono di avere<br />
rese di biogas decisamente<br />
superiori rispetto ai tradizionali<br />
processi di digestione [2, 3].<br />
I vantaggi del modello<br />
I vantaggi del modello impattano<br />
i singoli cittadini, la collettività,<br />
i gestori delle acque e coloro<br />
che operano la gestione<br />
della raccolta dei rifi uti.<br />
Di seguito viene riportata una<br />
sintesi dei vantaggi connessi<br />
con il modello Re-Wise.<br />
Vantaggi per il singolo cittadino<br />
Il DRA permette di eliminare,<br />
in maniera semplice, la<br />
presenza di ingombranti e talora<br />
maleodoranti cestini per la<br />
raccolta e la conservazione del<br />
rifi uto in cucina; è in grado di<br />
separare eventuali scarti plastici<br />
e metallici presenti nel rifi uto<br />
domestico, garantendo che la<br />
raccolta effettuata sia altamente<br />
selezionata e di qualità; grazie al<br />
meccanismo win-win il cittadino<br />
può essere remunerato in<br />
funzione del suo contributo alla<br />
energia rinnovabile prodotta.<br />
Vantaggi per la collettività<br />
Il modello permette di ridurre<br />
la frequenza di raccolta dei<br />
rifi uti, riducendo le emissioni<br />
di gas serra legate al trasporto<br />
su strada; evita gli accumuli ai<br />
lati delle strade di rifi uti che,<br />
specialmente nella stagione<br />
calda, sono facilmente soggetti<br />
alla putrefazione e responsabili<br />
dell’aumento della presenza di<br />
insetti e roditori, di cattivi odori e<br />
di possibili patologie; risolve<br />
il problema della raccolta<br />
della frazione più<br />
facilmente<br />
putrescibile<br />
del rifi uto e<br />
maggiormente<br />
critica per la gestione<br />
dei rifi uti promuovendo lo<br />
sfruttamento della stessa<br />
mediante la produzione<br />
di energia rinnovabile.<br />
Vantaggi per i gestori degli<br />
impianti di depurazione<br />
I fornitori di servizi nel settore<br />
della gestione delle acque<br />
refl ue possono beneficiare<br />
di entrate fi nanziarie<br />
associate all’incremento<br />
dei volumi di biogas.<br />
Vantaggi per Municipalità<br />
e Autorità Locali<br />
Ai Comuni viene garantita<br />
una riduzione dei costi<br />
relativi al trasporto della parte<br />
biodegradabile dei RSU<br />
(riduzione delle frequenze<br />
di trasporto) e alle modalità<br />
di gestione degli stessi,<br />
come la raccolta stradale<br />
o la raccolta differenziata<br />
per quanto riguarda la parte<br />
biodegradabile di detti rifi uti.<br />
Re-Wise: applicazioni<br />
Il modello Re-Wise ha raccolto<br />
numerosi consensi. Esistono<br />
signifi cativi esempi a livello<br />
europeo (Svezia) ed italiano<br />
Figura 4 - Dissipatore di rifiuti alimentari (DRA) e sistema SiQURo.<br />
(Lucca) in cui i DRA sono stati<br />
utilizzati come moderni strumenti<br />
per operare una raccolta<br />
differenziata proteggendo,<br />
specie nell’ultimo caso, un<br />
importante centro storico dalla<br />
sporcizia e degradazione<br />
derivante da cattivi odori e<br />
dal rischio di proliferazione<br />
di insetti e roditori.<br />
Recente è, inoltre, il caso<br />
di Chieri (Torino, Italia)<br />
(Figura 5) in cui per la<br />
prima volta verrà provata la<br />
sostenibilità del modello.<br />
Gli sviluppi futuri<br />
Indubbiamente il recupero<br />
di energia a partire dallo<br />
sfruttamento degli scarti di<br />
origine alimentare va nella<br />
direzione di uno sviluppo<br />
sempre più sostenibile delle<br />
nostre comunità. Mediante<br />
modelli innovativi quali Re-<br />
Wise è possibile risolvere il<br />
problema della raccolta e dello<br />
smaltimento dei rifiuti organici<br />
e, sfruttando infrastrutture<br />
esistenti, ottimizzare processi<br />
di trattamento ricavandone<br />
energia rinnovabile. Sebbene<br />
a livello comunitario stia<br />
pian piano maturando la<br />
consapevolezza dei benefici<br />
legati all’utilizzo dei DRA ed<br />
anche in Italia la Commissione<br />
Ambiente della Camera dei<br />
Deputati del 28 ottobre 2010,<br />
riprendendo la direttiva 2008/98/<br />
CE del Parlamento Europeo,<br />
“con riferimento alla raccolta<br />
differenziata dei rifiuti, e al fine<br />
di un corretto riutilizzo degli<br />
scarti organici presenti nei rifiuti”,<br />
invita il Governo a “valutare<br />
l’opportunità di incentivare la<br />
predisposizione negli edifici<br />
78 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Figura 5 - Estratto da articolo<br />
pubblicato su La Stampa<br />
- Torino (04/08/2010).<br />
di nuova costruzione di un<br />
sistema anche meccanico di<br />
differenziazione e di raccolta<br />
dei rifi uti solidi urbani”, esistono<br />
ancora barriere non tecniche,<br />
scetticismi da superare dettate<br />
spesso dal consolidamento di<br />
abitudini più che da valutazioni<br />
tecniche oggettive.<br />
Con il fine di superare le barriere<br />
psicologiche legate all’utilizzo del<br />
sistema fognario per realizzare<br />
il trasporto del rifiuto alimentare<br />
è stato recentemente introdotto<br />
all’interno del progetto Europeo<br />
FC-District (www.fc-district.eu)<br />
un modello per la gestione<br />
della raccolta dei rifi uti<br />
alimentari in grado di superare<br />
anche questo tipo di critiche.<br />
In FC-District infatti l’utilizzo<br />
dei DRA è combinato con l’uso<br />
di serbatoi autoaddensanti<br />
che, a livello di condominio,<br />
sono in grado di separare<br />
il cibo sminuzzato ed<br />
adeguatamente fi ltrato per<br />
un suo successivo trasporto<br />
verso l’impianto di digestione<br />
anaerobica riducendo così<br />
la frequenza di raccolta dei<br />
rifiuti ed i volumi degli stessi.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
[1] P. Battistoni et al., “Application of food waste disposers<br />
and alternate cycles process in small-decentralized towns:<br />
a case study”, Water Research, 2007, 41, 893.<br />
[2] D. Bolzonella et al., “Anaerobic codigestion of waste activated<br />
sludge and OFMSW: The experiences of Viareggio and Treviso<br />
plants (Italy)”, Water Science and Technology, 2006, 53 (8), 203.<br />
[3] D. Bolzonella et al., “Anaerobic co-digestion of sludge with other<br />
organic wastes and phosphorus reclamation in wastewater treatment<br />
plants”, Water Science and Technology, 2006a, 53 (12), 177.<br />
[4] Ceced, Paper on Food Waste Disposers. An integral part of<br />
the EU’s future waste management strategy, Spring 2003.<br />
[5] Re-Wise, Publishable Report, 2010.<br />
[6] Stockholm Vatten 2008, Food Waste Disposers (FWD) In Stockholm.<br />
Stockholm Water’s pre-study on the preconditions, options and<br />
consequences of introducing KBU in households in Stockholm.<br />
n.2<br />
n2<br />
maggio o2011<br />
79<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
RIFIUTI<br />
GESTIONE GREEN<br />
DELLA DISCARICA<br />
RIFIUTI<br />
Il sito di raccolta per rifiuti non pericolosi<br />
della Farina Ezio a Desio, gestisce tramite<br />
la soluzione Sira l’intera filiera del dato<br />
per automatizzare con la tecnologia<br />
Rfid la maggior parte delle procedure<br />
operative: tra le migliorie nella gestione<br />
della discarica, spiccano la maggiore<br />
sicurezza e la velocità delle operazioni.<br />
Paola Visentin*<br />
Quello della produzione e smaltimento dei rifi uti è un tema attuale<br />
legato nel nostro contesto industrializzato ed urbanizzato alla richiesta<br />
di un ambiente sano e pulito, da rispettare anche attraverso soluzioni<br />
più idonee per il loro smaltimento.<br />
Accanto alle attività di recupero dei rifi uti, la normativa prevede<br />
anche il loro smaltimento in inceneritori o discariche: quest’ultima,<br />
meno favorita rispetto alle precedenti varianti perché non comporta<br />
la valorizzazione delle risorse, è consentita dal 2002 solamente per<br />
particolari tipologie di rifi uti, tra cui i materiali inerti non pericolosi<br />
trattati dalla discarica di Farina Ezio .<br />
In particolare, la normativa defi nisce l’attività di gestione del rifi uto<br />
come attività di pubblico interesse e individua le singole responsabilità<br />
a carico del produttore-detentore, del trasportatore e dello<br />
smaltitore.<br />
L’iter burocratico del processo di trattamento dei rifi uti prevede anche<br />
la compilazione del formulario, documento che indica i dati del<br />
produttore o detentore, del trasportatore, la tipologia, la quantità del<br />
rifi uto, nonché i dati del destinatario.<br />
Per una maggiore garanzia il decreto prevede la compilazione del<br />
registro di carico e scarico e la comunicazione annuale per il catasto<br />
rifi uti (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, MUD).<br />
*Marketing e Comunicazione Softwork<br />
La delicatezza di questo settore, legata a questa stringente normativa<br />
in campo ambientale, ha fatto nascere in Farina Ezio la necessità<br />
di avere un sistema completamente automatizzato, effi ciente e in<br />
linea con la normativa.<br />
Azienda operativa dal 1976 a Desio, in provincia di Monza Brianza,<br />
Farina Ezio ha vissuto nel corso dei decenni una continua espansione<br />
della propria attività, che comprende oggi la produzione e la<br />
distribuzione di inerti di cava, di calcestruzzo preconfezionato e dal<br />
2008 il recupero e lo smaltimento di rifi uti inerti non pericolosi tramite<br />
una discarica con una capacità di 900.000 m 3 .<br />
Quest’ultima attività è completamente controllata dal Sistema Informativo<br />
Ripristino Ambientale (Sira), una soluzione tecnologica<br />
realizzata da Raise per la gestione operativa della discarica: in particolare<br />
Sira permette di gestire agevolmente i limiti tecnico-legali<br />
della discarica (fi no a 50 bilici e a circa 1.500 tonnellate di materiale<br />
al giorno).<br />
Le attese della Farina Ezio<br />
Modellata attorno alle attese della Farina Ezio, la soluzione tecnologica<br />
Sira punta a precisi obiettivi: innanzitutto coprire l’intera fi liera<br />
del dato, dall’acquisizione presso l’impianto (dati di formulario, del<br />
peso netto scaricato e delle condizioni meteorologiche), alla fatturazione<br />
al cliente, il tutto nel rigoroso rispetto delle vigenti leggi<br />
80 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Fasi operative di Sira<br />
In apertura: arrivo camion. Sopra: identificazione camion.<br />
ambientali (statistiche, report, gestione della documentazione e del<br />
MUD).<br />
Da non dimenticare inoltre le richieste della Farina Ezio di snellire<br />
la gestione cartacea, di ridurre gli errori e i tempi dell’operatore, di<br />
avere il massimo controllo del tipo di materiale e della documentazione<br />
al momento del conferimento in discarica e soprattutto di<br />
avere la garanzia di accesso ai soli autotrasportatori con le corrette<br />
autorizzazioni rilasciate dalle autorità competenti.<br />
Soluzione tecnologica Sira<br />
È in un simile contesto che nasce Sira, una piattaforma appositamente<br />
studiata e realizzata da Raise per la gestione dei fl ussi lavorativi<br />
delle discariche di rifi uti non pericolosi: il sistema prevede l’automatizzazione<br />
di tutto il processo di ingresso, accesso, pesatura ed<br />
uscita dei mezzi dal sito di raccolta, registrando tutti i dati necessari<br />
per la fatturazione e la redazione del MUD.<br />
Nel riquadro vengono riportate nel dettaglio le fasi operative di Sira,<br />
in cui l’Rfi d permette la precisa identifi cazione degli automezzi autorizzati<br />
e l’inizio di tutto il processo d’acquisizione dei dati.<br />
La parte coperta dalla tecnologia Rfi d riguarda il controllo degli accessi<br />
degli automezzi all’impianto di pesatura: ogni mezzo è infatti<br />
dotato di tag Rfi d apposto sul parabrezza in formato cartaceo, rilevato<br />
in automatico dalle apposite antenne poste nel piazzale dell’impianto<br />
e permettendo quindi l’accesso per l’acquisizione prima del<br />
peso lordo e poi della tara.<br />
La scelta di utilizzare dei tag passivi in carta ha permesso un’installazione<br />
semplice e senza alcuna modifi ca permanente alle cabine di<br />
Il mezzo entra nel sito e procede a bassa velocità (5-10 km/h)<br />
verso l’impianto di pesatura.<br />
È riconosciuto tramite la rilevazione del tag Rfid apposto sul<br />
parabrezza del mezzo con le antenne montate presso l’impianto:<br />
il semaforo che regola l’acceso all’impianto di pesatura da<br />
rosso diventa verde e congiuntamente si solleva la sbarra<br />
autorizzandolo ad accedere alla pesa.<br />
Una volta che il mezzo è salito sulla pesa e che il semaforo<br />
è nuovamente tornato di colore rosso, Sira provvede alla<br />
memorizzazione dei dati riguardanti il peso lordo e delle<br />
condizioni meteorologiche; nel frattempo l’autista, sceso<br />
dall’automezzo, consegna il formulario all’operatore.<br />
Terminata la fase di acquisizione del peso, il semaforo da rosso<br />
torna nuovamente verde indicando all’autista che la fase di<br />
pesatura è terminata e può quindi procedere allo scarico del<br />
materiale nel rispetto dei protocolli operativi interni.<br />
Mentre l’automezzo scarica, l’operatore conferma le informazioni<br />
precedentemente inserite in Sira e riportate nel formulario.<br />
La procedura termina con il mezzo che, uscito dalla zona di<br />
messa in dimora del materiale, passa in un’area dotata di sistema<br />
automatico di lavaggio delle ruote. Con un nuovo accesso del<br />
mezzo alla pesa si verifica l’effettiva tara del mezzo, mentre<br />
l’autista si presenta nuovamente dall’operatore per ritirare<br />
la propria copia del formulario e il documento riportante le<br />
informazioni di controllo e per la fatturazione.<br />
Pesatura camion.<br />
n.2 maggio 2011<br />
81<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
SOLUZIONI<br />
RIFIUTI<br />
Fine pesatura camion.<br />
Antenna Rfid.<br />
Perché Rfid?<br />
La scelta di Raise di integrare in Sira la tecnologia Rfi d ha permesso<br />
una maggiore effi cienza nello svolgimento del fl usso di lavoro quotidiano<br />
generato dai numerosi accessi: l’identifi cazione anticipata e<br />
univoca dell’automezzo permette di verifi care la liceità dell’accesso<br />
da una parte e la preparazione del sistema informativo ad accogliere<br />
le nuove informazioni dall’altro.<br />
Scarico materiale.<br />
guida degli automezzi; inoltre, per assicurare la piena legalità delle<br />
operazioni di scarico eliminando eventuali abusi, il tag cartaceo non<br />
è riutilizzabile spostandolo da un mezzo a un altro: qualsiasi tentativo<br />
di rimozione del tag installato ne compromette la funzionalità.<br />
In fase di sviluppo della soluzione Sira le principali problematiche<br />
affrontate riguardavano proprio l’esatta posizione del tag Rfi d cartaceo<br />
all’interno della cabina delle motrici e delle antenne di rilevamento.<br />
Dopo vari test on-site è stata scelta l’installazione di due antenne in<br />
un unico gate in modo da minimizzare i disturbi e massimizzare la<br />
lettura dei dati.<br />
Architettura Rfid in Sira firmata Softwork<br />
Nel backstage del sistema Sira in Farina Ezio opera l’architettura<br />
Rfi d in banda UHF fi rmata Softwork : il gate UHF è composto<br />
dal controller LRU2000-A collegato a 2 antenne, per la rilevazione<br />
automatica di tag cartacei DogBone UHF, mentre il controller RedWave<br />
PRU50 è utilizzato in uffi cio per la programmazione dei tag<br />
da assegnare al conducente.<br />
Il software di gestione realizzato da Raise è invece composto da:<br />
- Lato front-end: Windows Presentation Foundation + SQL Server<br />
Compact Edition + Microsoft - Sincronyzation Framework per la sincronizzazione<br />
dei dati;<br />
- Lato back-offi ce: Windows Presentation Foundation + SQL Server<br />
2008;<br />
- Lato back-end: SQL Server 2008.<br />
Conclusioni<br />
Operativo dal settembre 2009 il sistema Sira nasce con l’intento di<br />
automatizzare l’intero iter che governa l’accesso dei mezzi in discarica<br />
e allo stesso tempo di garantire la gestione dell’intera fi liera<br />
dei dati acquisiti: a oggi, detto scopo è stato pienamente raggiunto<br />
attraverso una soluzione completa, veloce ed effi ciente, capace di<br />
garantire sicurezza grazie alla tracciabilità dei mezzi che hanno accesso<br />
in discarica e di snellire la burocrazia legata ad un comparto<br />
così delicato qual è quello della gestione rifi uti.<br />
L’automatizzazione di tutto il processo ha permesso di ottemperare<br />
a tutte le attività utilizzando solo 3 operatori per il funzionamento<br />
del sito stesso con la riduzione degli errori umani e del rischio di<br />
deporre nel sito materiale non autorizzato.<br />
www.softwork.it<br />
82 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
precedente successiva prima pagina stampa cerca
NEWS<br />
ATLAS COPCO<br />
La Divisione Oil-free Air di<br />
Atlas Copco presenta<br />
la gamma ZB 5-120 VSD<br />
(Variable Speed Drive).<br />
Questa serie di soffianti centrifughe 100%<br />
oil-free con inverter (plug & play) testimonia<br />
l’avanguardia del prodotto.<br />
La gamma ZB garantisce aria compressa<br />
100% oil-free secondo le normative ISO<br />
standard 8573-1, eliminando ogni rischio<br />
di contaminazione olio negli impianti di aria<br />
compressa. Inoltre i cuscinetti ad aria senza<br />
attriti e l’adozione dell’inverter a bordo<br />
macchina garantiscono grandi volumi di<br />
aria compressa a bassa pressione al minor<br />
costo energetico.<br />
La depurazione dell’acqua è il settore<br />
principale in cui trova maggiore<br />
applicazione az<br />
ione<br />
questa nuova tecnologia.<br />
ogia<br />
Se si considera che, in un depuratore<br />
il 70% del totale dei costi di gestione<br />
dell’impianto è generata dalla compressione<br />
dell’aria, con questa nuova effi ciente<br />
tecnologia i risparmi energetici sono<br />
garantiti.<br />
www.atlascopco.com<br />
DERBIGUM<br />
Grande soddisfazione in casa<br />
Derbigum per l’arrivo di una<br />
nuova e innovativa membrana per la<br />
protezione dei tetti. La membrana,<br />
chiamata Derbicolor FR Olivina, oltre<br />
a impermeabilizzare le superfici sulle<br />
quali è applicata, rientra perfettamente<br />
nella strategia “greennovator”<br />
che caratterizza l’azienda, perché<br />
è riciclabile al 100% e assorbe e<br />
trasforma la CO 2<br />
che con la pioggia si<br />
deposita sulle coperture degli edifici.<br />
Derbicolor FR Olivina è realizzata con<br />
una selezione del migliore bitume e di<br />
plastomeri APP-TPO di elevata qualità,<br />
completati nello strato superiore<br />
da graniglia di olivina, un minerale<br />
presente in natura composto da<br />
silicato di ferro e magnesio.<br />
L’olivina assorbe la CO 2<br />
e la trasforma,<br />
restituendola all’atmosfera sotto forma<br />
di diossido di silicio e carbonato di<br />
BALLUFF AUTOMATION<br />
Balluff ha introdotto un nuovo alimentatore intelligente, a risparmio energetico,<br />
particolarmente adatto all’uso nelle apparecchiature eoliche. L’apparecchiatura semiinscatolata,<br />
con un’efficienza nominale del 93%, è stata progettata per elevati carichi in termini<br />
di urti e vibrazioni e una durata di servizio estremamente lunga, di quasi 20 anni, con un Mtbf<br />
di 800.000 ore. Una caratteristica chiave: è il primo alimentatore che può essere collegato<br />
direttamente alla tensione del generatore senza la necessità di un trasformatore intermedio.<br />
Completamente unici sono anche gli indicatori ottici, che visualizzano lo stato e la condizione<br />
dell’unità. Tracciando carichi dinamici, può essere utilizzato continuamente anche sotto elevate<br />
condizioni di carico. Ciò significa che non sono più necessarie riserve dal 30 al 50%. Speciali<br />
sensori, in combinazione con un microcontrollere, tengono costantemente sotto controllo i<br />
fattori di usura nell’alimentatore, come temperatura, sovraccarico, guasti e altre condizioni.<br />
La valutazione intelligente di questi parametri offre quindi all’utente una visione d’insieme<br />
dello stato dell’unità per implementare misure di manutenzione, riducendo quindi nettamente<br />
la probabilità di guasto dell’intero sistema. LED a colori, nei colori dei semafori, forniscono<br />
all’utente informazioni continue sul livello di carico corrente, sul livello<br />
di stress e sulla durata, facendo una previsione della vita rimanente<br />
attesa. Gli indicatori sono abbastanza luminosi da essere visti e<br />
interpretati in modo affidabile da una distanza di diversi metri. Per la<br />
prima volta, persino il consueto trasformatore trifase utilizzato nelle<br />
apparecchiature eoliche può essere eliminato, con un conseguente<br />
risparmio di denaro. Grazie al suo ampio campo d’ingresso di 380-690<br />
V l’alimentatore a commutazione può essere collegato direttamente alla<br />
tensione del generatore della turbina eolica. Gli effetti positivi: sforzo di<br />
installazione e ridotto numero di parti soggette a guasti, insieme a una<br />
maggiore efficienza del sistema dovuta a minori perdite termiche.<br />
www.balluff.it<br />
magnesio, due sostanze innocue per<br />
l’ambiente.<br />
L’olivina, inoltre, ha una grande<br />
capacità di assorbimento di CO 2<br />
,<br />
pari a 1,25 kg di CO 2<br />
per ogni chilo di<br />
minerale.<br />
Derbicolor FR Olivina è resistente<br />
al fuoco e alla lacerazione,<br />
conforme alla norma EN 13501-5,<br />
classificazione Broof (t1, t2, t3)<br />
secondo il metodo ENV 1187 e non<br />
contiene alogeni.<br />
Ogni membrana misura 7,27 X 1,1<br />
m in larghezza, ha uno spessore<br />
di 4 mm e può essere posata in<br />
monostrato o a doppio strato<br />
utilizzando la tecnica sia a freddo<br />
sia a caldo. La finitura in olivina le<br />
conferisce un piacevolissimo colore<br />
verde oliva.<br />
www.derbigum.it<br />
84 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Produzione Intelligente di energia<br />
Control Techniques è azienda leader nel mercato della<br />
tecnologia e dei servizi per la conversione di potenza<br />
ad alto rendimento e per le soluzioni di controllo di<br />
impianti fotovoltaici.<br />
La nostra tecnologia di inverter grid connected<br />
assicura il rendimento ottimale per il massimo ritorno<br />
dell'investimento<br />
Per maggiori informazioni visita<br />
www.controltechniques.com<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Non perdere<br />
la bussola...<br />
...e naviga sulla<br />
cresta del business<br />
rimani aggiornato...<br />
...iscriviti alle nostre newsletter<br />
4 canali tematici:<br />
Elettronica, Automazione,<br />
Meccanica, Energia e Ambiente<br />
4 newsletter<br />
2.020.759 page views*<br />
385.704 visitatori unici*<br />
**Fonte: Google Analytics, agosto 2009 - luglio 2010<br />
ELETTRONICA E AUTOMAZIONE<br />
newsletter quindicinale - 19 numeri/anno<br />
MECCANICA, PROGETTAZIONE<br />
E COMPONENTISTICA<br />
newsletter mensile - 11 numeri/anno<br />
ENERGIA E AMBIENTE<br />
newsletter mensile - 11 numeri/anno<br />
SOLUZIONI SOFTWARE<br />
PER L’INDUSTRIA<br />
newsletter mensile - 11 numeri/anno<br />
www.ilb2b.it/newsletter_elettronica_automazione.asp<br />
www.ilb2b.it/newsletter_meccanica.asp<br />
www.ilb2b.it/newsletter_ambiente.asp<br />
www.ilb2b.it/newsletter_software.asp<br />
www.ilb2b.it è il portale dedicato al mondo dell'industria dove il visitatore può leggere le più importanti<br />
notizie, effettuare ricerche mirate di prodotti e aziende, accedere ad approfondimenti, recensioni, e<br />
altre informazioni qualificate. Parte integrante dei servizi informativi de ilb2b sono: le newsletter. Moderno<br />
strumento di informazione curato dalle redazioni delle riviste tecniche più autorevoli nei rispettivi settori.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
redazione.ilb2b@fieramilanoeditore.it<br />
Tel. 02 49976564<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
NEWS<br />
PALAZZETTI<br />
Ogni prodotto<br />
Palazzetti ha<br />
in<br />
sé un complesso<br />
mondo di tecnologia e di<br />
ricerca, dimostrazione<br />
dell’impegno attivo dell’azienda<br />
accanto ai maggiori istituti<br />
universitari e di ricerca<br />
internazionali.<br />
L’obiettivo è ottimizzare il<br />
livello qualitativo e funzionale<br />
del riscaldamento a legna, nel<br />
pieno rispetto dell’impegno<br />
ecologico che l’azienda<br />
porta avanti da 50 anni.<br />
Dal frutto di questa spinta<br />
verso l’ottimo nasce O 2Ring,<br />
una novità mondiale per<br />
superare defi nitivamente<br />
la preoccupazione delle<br />
polveri sottili: un sistema di<br />
purifi cazione dei fumi della<br />
combustione che, abbinato alla<br />
tecnologia già esistente della<br />
Testato da TÜV Rheinland (Report Nr. K 560 2011 s1)<br />
Testato con focolare Monoblocco 78 RE con e senza O 2 Ring<br />
VDF (Valvola di Regolazione<br />
dei Fumi), permette<br />
l’abbattimento di oltre l’80%<br />
delle sostanze inquinanti.<br />
O 2 Ring, garantendo una<br />
combustione più costante,<br />
permette anche un incremento<br />
dei rendimenti del focolare: si<br />
riduce, così, la quantità di legna<br />
utilizzata per ottenere lo stesso<br />
quantitativo di calore.<br />
Il posizionamento di O 2 Ring<br />
all’interno del prodotto è stato<br />
studiato per garantirne sempre<br />
il miglior funzionamento e<br />
integrarsi con la pratica valvola<br />
di regolazione dei fumi. Grazie<br />
alla loro sinergia, O 2 Ring si<br />
attiva automaticamente ad ogni<br />
carica di legna.<br />
La manutenzione è molto<br />
semplice e veloce: il dispositivo<br />
è facilmente pulibile con un<br />
normale aspirapolvere. Inoltre,<br />
O 2 Ring è completamente<br />
rigenerabile e, quindi,<br />
totalmente ecologico.<br />
Una soluzione perfetta per<br />
l’ambiente, che risponde in<br />
particolare alle esigenze di<br />
quelle zone geografi che in cui<br />
le disposizioni di legge limitano<br />
l’uso di biomasse in sistemi a<br />
carica non controllata, cioè che<br />
funzionano a legna (caminetti<br />
e inserti). Superando questo<br />
limite, tutti possono utilizzare<br />
come principale combustibile<br />
per il riscaldamento domestico<br />
la legna: una delle fonti<br />
energetiche rinnovabili più<br />
economiche, ecologiche e<br />
facilmente reperibili.<br />
www.palazzetti.it<br />
87 n.2 maggio 2011 n.2 maggio 2011 87<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
NEWS<br />
VENTILAZIONE INDUSTRIALE<br />
Fondata nel 1972 come ditta individuale<br />
da Luigi Fortuna, la produzione di<br />
Ventilazione Industriale inizialmente<br />
comprendeva forniture e apparecchiature<br />
per la depolverazione dell’aria proveniente<br />
dalla lavorazione del legno (centrali termiche<br />
per il recupero di energia con eliminazione<br />
di scarti del legno - trucioli, segatura ecc,<br />
- al servizio di presse, forni essiccatoi e<br />
riscaldamento stabilimento), al servizio prevalentemente<br />
delle numerose falegnamerie<br />
esistenti sul territorio di Lissone e dintorni.<br />
Nel corso degli anni la società ha maturato<br />
importanti esperienze e ha dedicato notevoli<br />
sforzi alla ricerca e sviluppo di tecnologie<br />
all’avanguardia, ampliando e adeguando<br />
la produzione alle nuove problematiche<br />
ambientali e alle diverse esigenze di mercato,<br />
con particolare riguardo al recupero<br />
energia (recupero solventi da macchine da<br />
stampa con il duplice scopo di non inquinare<br />
e recuperare soldi) fi no all’attuale gamma<br />
produttiva che copre tutti gli aspetti della depurazione<br />
dell’aria, rivolgendo<br />
la propria attenzione a<br />
quasi tutti i settori produttivi.<br />
Dallo scorso gennaio,<br />
Ventilazione Industriale ha<br />
realizzato un impianto pilota di combustione<br />
con recupero energetico del poliuretano<br />
presso la propria sede di Lissone. L’impianto<br />
si compone dei seguenti principali elementi:<br />
- sistema di stoccaggio e carico poliuretano<br />
di tipo accumulatore a fondo mobile;<br />
- sistema di combustione poliuretano<br />
costituito da caldaia per produzione<br />
di acqua surriscaldata o vapore e dotata<br />
di sistema di scarico ceneri;<br />
- sistema di depurazione fumi (depolverazione,<br />
deacidificazione).<br />
Il calore recuperato attraverso la<br />
caldaia a seconda delle potenzialità<br />
dell’impianto e delle esigenze del<br />
cliente può essere impiegato per svariati<br />
sistemi di recupero energetico:<br />
- produzione energia elettrica attraverso<br />
l’installazione di una turbina ORC;<br />
- produzione aria calda attraverso sistema<br />
di scambio termico aria/acqua;<br />
- produzione freddo attraverso l’installazione<br />
di chiller ad assorbimento.<br />
Tale impianto si propone quindi di offrire<br />
alle aziende la possibilità di smaltire il poliuretano<br />
al proprio interno (eliminando i<br />
costi di trasporto, smaltimento e movimentazione)<br />
e ricavare dell’energia riutilizzabile<br />
nel ciclo lavorativo (valorizzazione).<br />
A seconda delle dimensioni dell’impianto<br />
e delle diverse scelte impiantistiche<br />
di recupero energetico che si possono<br />
adottare, è previsto un rientro economico<br />
dell’impianto compreso tra i 5 e i 10 anni.<br />
www.ventilazioneindustriale.it<br />
TECAM<br />
Tecam ha progettato e realizzato un<br />
sistema “a scarico zero” per il trattamento<br />
e il riciclo delle acque reflue delle linee<br />
galvaniche di cromatura. Le linee di<br />
cromatura sono costituite da tre fasi<br />
principali di lavorazione - ovvero la fase di<br />
preparazione, quella di nichelatura e quella<br />
di cromatura - ciascuna delle quali utilizza<br />
l’acqua per i lavaggi, producendo una<br />
tipologia di refluo differente.<br />
Il processo necessita innanzitutto di un<br />
impianto di demineralizzazione a osmosi<br />
inversa per l’osmotizzazione delle acque<br />
primarie, che prima di essere immesse<br />
nella linea di lavorazione devono essere<br />
opportunamente desalinizzate per non<br />
compromettere il risultato della cromatura.<br />
Ciascuna sezione della linea di lavorazione<br />
ha annesso un proprio impianto di<br />
trattamento delle acque di processo che<br />
si avvale di tecnologie specifiche in base<br />
alle differenti caratteristiche del refluo<br />
prodotto. L’acqua di lavaggio della fase di<br />
preparazione del metallo per la cromatura<br />
(o fase di sgrassaggio), contenente<br />
detergenti ed oli, va trattata con un impianto<br />
a membrana che consente di depurarla<br />
dalla frazione oleosa; quella della fase<br />
di nichelatura (o fase di aggrappaggio),<br />
contenente acidi, va trattata con un<br />
impianto a scambio ionico; quella della<br />
fase di cromatura (o fase di riporto del<br />
metallo), contenente nichel, cromo, solfati,<br />
cloruri e boro, necessita di due impianti<br />
di trattamento: uno di evaporazione per<br />
il recupero dell’acido cromico e uno a<br />
scambio ionico per il riciclo dell’acqua.<br />
Il sistema permette dunque a ciascuna<br />
sezione di recuperare e riutilizzare le<br />
proprie acque di processo; le rispettive<br />
frazioni di inquinanti confluiscono in uno<br />
stesso impianto di trattamento chimicofisico<br />
finale che consente il recupero di<br />
un’ulteriore frazione acquosa e un’ulteriore<br />
concentrazione delle sostanze inquinanti,<br />
con una conseguente riduzione dei costi di<br />
smaltimento delle stesse. Prima di essere<br />
reimmessa nel processo di lavorazione,<br />
l’acqua recuperata deve essere ulteriormente<br />
depurata tramite un impianto di evaporazione<br />
sottovuoto. Questo sistema di impianti a<br />
“scarico zero” permette di recuperare fino<br />
al 90/95% dell’acqua, che viene dunque<br />
completamente riciclata e reimpiegata<br />
nel processo, risolvendo così il problema<br />
del suo scarico, e di ridurre al 5/10% la<br />
percentuale di concentrato da smaltire.<br />
www.tecam.it<br />
88 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
9 -12 Novembre 2011<br />
Rimini Fiera<br />
15 a Fiera Internazionale<br />
del Recupero di Materia<br />
ed Energia e dello Sviluppo<br />
Sostenibile<br />
www.ecomondo.com<br />
organizzata<br />
da:<br />
in contemporanea<br />
con:<br />
www.keyenergy.it<br />
www.cooperambiente.it<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
IMPRONTE<br />
L’alba<br />
del fotovoltaico<br />
In questo 2011 si comprano e si vendono impianti fotovoltaici<br />
come si comprerebbero automobili o cucine, ma il cammino<br />
che ha portato allo sviluppo di questo settore industriale è stato<br />
lungo ed è cominciato addirittura quasi due secoli fa.<br />
Giorgio Nebbia<br />
Nel 1839 il fisico francese Antoine Cesar<br />
Becquerel (1788-1878), padre di Alexandre<br />
Edmond Becquerel (1820-1891), a sua<br />
volta padre di Henri Becquerel (1852-1908),<br />
quest’ultimo scopritore della radioattività,<br />
una generazione di fisici illustri) studiando il<br />
passaggio di corrente fra due lamine metalliche<br />
immerse in una soluzione del cloruro dello stesso<br />
metallo, osservò che la corrente aumentava<br />
se una delle due lamine era esposta alla<br />
luce e l’altra era coperta. I risultati di questo<br />
esperimento furono pubblicati col titolo: “Sugli<br />
effetti elettrici della radiazione solare”, nei<br />
Comptes Rendu de l’Académie des Sciences<br />
di Parigi, del 21 novembre 1839, 9, 31-33.<br />
d’onda, ottenute facendo passare la luce<br />
solare attraverso un prisma, mostrò che la<br />
corrente elettrica generata era maggiore con<br />
la radiazione blu e minore con la radiazione<br />
rossa. Pacinotti, appena ventiduenne, pubblicò<br />
i risultati dei suoi studi sull’effetto fotoelettrico in<br />
due articoli intitolati “Correnti elettriche generate<br />
dal calorico e dalla luce”, nella rivista Nuovo<br />
Cimento, 1863, 18, 373, e 1864, 19, 234.<br />
“Carissimo Babbo”, l’archivio di Pacinotti,<br />
pubblicato nel 1934 in due rari volumi: “Antonio<br />
Pacinotti. La vita e l’opere”, con prefazione di<br />
Guglielmo Marconi, contiene varie lettere scritte,<br />
dal 1863 in avanti, al padre Luigi per tenerlo<br />
al corrente dei progressi delle sue ricerche<br />
e di varie idee sull’utilizzazione dell’energia<br />
solare non solo come fonte di elettricità,<br />
ma anche come fonte di calore e di energia<br />
meccanica e per la distillazione dell’acqua.<br />
Un riassunto di queste considerazioni è<br />
contenuto in una conferenza fatta alla Società<br />
Agraria di Bologna nel 1870. È curioso<br />
che in tutte le storie della fotoelettricità<br />
e dell’utilizzazione dell’energia solare i<br />
contributi e le idee di Pacinotti non siano<br />
quasi mai citate, forse perché pubblicate in<br />
riviste a limitata circolazione, nei primi anni<br />
del Regno d’Italia, appena nato nel 1861.<br />
Unità d’Italia e studi sull’effetto fotoelettrico<br />
Un esperimento simile fu condotto da<br />
Antonio Pacinotti (1841-1912), figlio di<br />
Luigi Pacinotti (1807-1891). Antonio aveva<br />
partecipato, diciottenne, con il battaglione<br />
di volontari pisani alle battaglie di Solferino<br />
e San Martino nel 1859; si era poi dedicato<br />
a ricerche di fi sica e nello stesso 1859<br />
descrisse gli esperimenti con l’ “anello rotante”<br />
che sarebbe stato alla base dell’invenzione<br />
della dinamo, una delle più rivoluzionarie<br />
macchine della società industriale.<br />
Contemporaneamente condusse ricerche<br />
sull’effetto fotoelettrico e sull’utilizzazione<br />
dell’energia solare; in uno di questi esperimenti<br />
Pacinotti immerse due lastre di rame in una<br />
soluzione di solfato di rame esponendo<br />
una delle due lastre alla radiazione solare<br />
e tenendo l’altra in ombra. Fra le due lastre<br />
osservò una corrente elettrica; lo stesso<br />
esperimento, condotto facendo cadere<br />
sulla lastra radiazioni di diversa lunghezza<br />
Antoine Cesar Becquerel (1788-1878) Antonio Pacinotti (1841-1912)<br />
90 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Primi esperimenti sul selenio<br />
Una svolta importante verso la moderna<br />
utilizzazione dell’energia solare come fonte<br />
di elettricità si ebbe nel 1873 ad opera di<br />
Willoughby Smith (1828-1891), un impiegato<br />
di una fabbrica chimica che lavorava la<br />
guttaperca, una gomma elastica estratta da<br />
piante dell’Indonesia, dotata di buone proprietà<br />
isolanti dell’elettricità e buona resistenza<br />
all’acqua. Coprendo dei fili di rame con questa<br />
guttaperca la società di Smith fabbricò i primi<br />
cavi elettrici che potevano essere immersi nel<br />
mare, adatti quindi alle trasmissioni telegrafiche<br />
sottomarine; il primo, lungo 50 chilometri,<br />
collegò nel 1850 Dover in Inghilterra con Calais<br />
in Francia; poco dopo simili cavi sottomarini<br />
avrebbero collegato l’Europa con l’America.<br />
Ma Willoughby Smith era anche un attento<br />
osservatore: per le prove di isolamento, durante<br />
l’immersione dei cavi telegrafici sottomarini,<br />
Smith usò delle barrette di selenio metallico,<br />
considerato un cattivo conduttore dell’elettricità,<br />
e così scoprì che le barrette di selenio,<br />
esposte alla luce del sole, diventavano, sia<br />
pure limitatamente, conduttrici di elettricità.<br />
Smith pubblicò queste osservazioni nella<br />
rivista Nature del 20 febbraio 1873 e, col titolo<br />
“Curious effect of light on selenium”, nella<br />
rivista Scientific American del 29 marzo 1873.<br />
Colpiti da questo ”curioso effetto” altri due<br />
inglesi, William G. Adams (1836-1915) e il<br />
suo studente R.E. Day, scoprirono che nel<br />
selenio esposto alla luce addirittura si generava<br />
una corrente elettrica che cessava quando<br />
la superficie di selenio era tenuta al buio e<br />
chiamarono questo fenomeno “fotoelettricità”.<br />
I risultati dei loro esperimenti furono esposti in<br />
un articolo, “The action of light on selenium”,<br />
pubblicato nei Proceedings of the Royal Society<br />
of London, giugno 1876, A 25, 113-117.<br />
La prima cella fotovoltaica<br />
La prima vera e propria cella fotovoltaica fu<br />
realizzata poco dopo dall’inventore americano<br />
Charles E. Fritts nel 1883: un sottile strato di<br />
selenio, ricoperto da un sottile strato d’oro,<br />
quando era esposto alla luce sia solare, sia<br />
artificiale, produceva una corrente elettrica con<br />
un rendimento dell’1%. Fritts pubblicò questi<br />
risultati in un articolo: “A form of selenium cells”,<br />
pubblicato in American Journal of Science,<br />
dicembre 1883, 26, 465-472, e mandò una delle<br />
sue celle fotovoltaiche al fisico tedesco Werner<br />
von Siemens (1816-1892), che pubblicò nel 1885<br />
un articolo “Sulla forza elettrica generata dal<br />
selenio esposto alla luce, scoperta dal sig. Fritts<br />
di New York” nella rivista The Electrical World.<br />
Notevoli progressi furono fatti quando<br />
anche gli scienziati si dedicarono a fondo<br />
alla comprensione delle basi fisiche della<br />
fotoelettricità. Si possono ricordare le<br />
ricerche del 1887 del fisico Heinrich Hertz<br />
(1857-1894), quelle del 1888 di Wilhelm<br />
Hallwachs (1859-1922), al quale si deve,<br />
anni dopo, la sperimentazione di una cella a<br />
giunzione rame/ossido di rame, quelle degli<br />
anni 1888-1891 del russo Aleksandr Stoletov<br />
(1839-1896) che nel 1894 studiò l’effetto<br />
fotovoltaico della radiazione ultravioletta.<br />
Negli stessi anni sono state condotte ricerche su<br />
celle solari funzionanti con l’effetto termoelettrico,<br />
un capitolo a parte su cui merita ritornare in<br />
futuro. Si possono ricordare i due brevetti<br />
USA 389.124 e 389.125 assegnati nel 1888<br />
al chimico americano Edward Weston (1850-<br />
1936), lo stesso delle pile Weston; i due brevetti<br />
USA numero 527.377 e 527.379 assegnati nel<br />
1894, per un’invenzione denominata “Apparatus<br />
for generating electricity by solar heat”, a<br />
Melvin L. Severy (1863-1951); e il brevetto<br />
USA 588.177 del 1897 assegnato a Harry<br />
Reagan. Alcuni di questi si trovano in Internet.<br />
Il problema delle fotocelle solari attrasse<br />
l’attenzione anche della fertile mente di Nikola<br />
Tesla (1856-1943) che nel 1901 ottenne i due<br />
brevetti USA numero 685.957 e 685.958 per<br />
invenzioni, rispettivamente, intitolate: “Apparatus<br />
for the utilization of radiant energy” e “Method<br />
of utilizing radiant energy”. Al 1902 risale<br />
l’osservazione che l’effetto fotoelettrico varia con<br />
la lunghezza d’onda della luce (come, sia pure<br />
qualitativamente, aveva osservato Pacinotti)<br />
fatta dal controverso fisico tedesco Philipp von<br />
Lenard (1862-1947) che offuscò alcuni importanti<br />
contributi di fisica con una isterica contestazione<br />
di Roentgen e di Einstein e con una adesione al<br />
nazismo e alla folle teoria della “fisica tedesca”.<br />
Il contributo di Einstein<br />
Il lungo cammino per la comprensione del<br />
fenomeno della fotoelettricità ebbe una svolta<br />
nel 1904 quando Albert Einstein (1879-1955)<br />
spiegò che la luce “contiene” dei fotoni dotati<br />
di energia, i quali mettono in moto gli elettroni<br />
all’interno di alcuni materiali come il selenio<br />
e, si vide in seguito, il silicio e altri ancora.<br />
Per questo celebre lavoro Einstein ottenne<br />
il premio Nobel per la fisica nel 1921.<br />
Willoughby Smith (1828-1891) Albert Einstein (1879-1955) Jan Czochralski (1885-1953)<br />
n.2 maggio 2011<br />
91<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
IMPRONTE<br />
Le invenzioni si succedono con William W.<br />
Coblenz (1873-1942), noto sico americano,<br />
che ottenne il brevetto USA 1.077.219, del<br />
28 ottobre 1913, per una “Solar cell”, e con lo<br />
svedese Sven Ason Berglund (1881-1937) che<br />
nel 1914 brevettò un “Metodo per aumentare<br />
il rendimento delle celle fotosensibili”.<br />
Le celle fotovoltaiche al selenio, pur<br />
avendo un rendimento molto basso, di<br />
poche unità percento di energia rispetto<br />
all’intensità della radiazione incidente,<br />
ebbero un certo successo commerciale per<br />
esempio per il comando a distanza delle<br />
porte scorrevoli, per gli esposimetri delle<br />
macchine fotograche, per strumenti di<br />
misura dell’intensità della radiazione solare.<br />
Una svolta importante si ebbe con le ricerche<br />
del chimico e sico francese René Audubert<br />
(1892-1954) e di Cécile Stora sull’effetto<br />
fotoelettrico del solfuro di cadmio (curiosamente<br />
in alcune “storie” del fotovoltaico questo<br />
evento è attribuito a ”Audobert e Stora” e al<br />
seleniuro di cadmio). Il loro studio fu pubblicato<br />
col titolo “Proprietes photovoltaique du<br />
sulfure de cadmium”, nei Comptes Rendu de<br />
l’Académie des Sciences, marzo 1932, 194,<br />
1126-1124; il testo è disponibile in Internet.<br />
L’era del silicio<br />
Ormai ci stiamo avvicinando all’età del silicio<br />
che nacque il 6 marzo 1940 quando Russell<br />
Ohl (1898-1987), un tecnico della società<br />
telefonica Bell, scoprì la formazione di una<br />
corrente elettrica quando un campione di<br />
silicio, che presentava alcune discontinuità<br />
e impurità, era esposto alla luce solare.<br />
A questa scoperta fu assegnato il brevetto USA<br />
“Light sensitive electric device,” depositato<br />
il 27 maggio 1941 e concesso il 25 giugno<br />
1946. L’invenzione fu perfezionata negli<br />
anni successivi con la tecnica per creare nel<br />
silicio delle “giunzioni p-n” a opera di Daryl<br />
Chapin (1906-1995), Calvin Fuller (1902-<br />
1994) e Gerald Pearson (1905-1987).<br />
La scoperta dei semiconduttori a base di silicio<br />
ha reso possibile, oltre alle celle fotovoltaiche<br />
che oggi producono miliardi di chilowattora di<br />
elettricità all’anno nel mondo, anche i transistor<br />
che hanno reso possibili i calcolatori elettronici.<br />
La preparazione di silicio ultrapuro per tali<br />
applicazioni richiedeva altre innovazioni,<br />
questa volta di chimica industriale.<br />
La materia prima è la silice della sabbia che<br />
viene trattata in forno elettrico con carbone: il<br />
silicio impuro così ottenuto è trattato con cloro<br />
che trasforma il silicio in triclorosilano che può<br />
essere facilmente puricato e viene ritrasformato,<br />
per trattamento con idrogeno, in silicio.<br />
Questo viene ulteriormente puricato, con una<br />
tecnica inventata nel 1918 dal sico polacco<br />
Jan Czochralski (1885-1953) (giustamente<br />
onorato in Polonia fra i grandi scienziati di<br />
quel Paese), per fusione entro un crogiolo<br />
di quarzo rotante sulla cui supercie viene<br />
“appoggiato” un cristallo di silicio purissimo;<br />
su tale cristallo si deposita e<br />
solidica il silicio fuso.<br />
Lentamente la barretta così formata viene<br />
sollevata e aumenta di volume no a diventare<br />
un grosso cilindro da cui vengono tagliate le<br />
fettine su cui sono stampati i circuiti elettronici.<br />
Ma questo è storia di oggi e di domani, insieme<br />
a quella di altri semiconduttori a base di tellururo<br />
di cadmio, di arseniuro di gallio, di seleniuro<br />
di rame, indio e stagno, e altri ancora.<br />
Le brevi considerazioni precedenti servono<br />
solo a ricordare che niente di quello che<br />
abbiamo oggi sarebbe stato possibile<br />
senza il contributo talvolta gloricato, ma<br />
spesso dimenticato e ignorato, di tante<br />
persone che ci hanno preceduto.<br />
Almeno un grazie!<br />
92 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
precedente successiva prima pagina stampa cerca
La digestione anaerobica in agricoltura<br />
Possibilità e problematiche a confronto nel convegno<br />
di Aiat a Hydrica<br />
L’evoluzione del comparto delle<br />
bio-energie offre la possibilità<br />
di un ampliamento delle<br />
prospettive economiche e di<br />
sviluppo di vari settori, tra i quali<br />
in particolare il mondo agricolo,<br />
e nel contempo va incontro<br />
alle problematiche ambientali<br />
perseguendo obiettivi promossi<br />
dalla Conferenza di Kyoto. Tra<br />
le varie filiere agro-energetiche,<br />
la digestione anaerobica<br />
consiste in un processo biologico<br />
attraverso il quale, in assenza<br />
di ossigeno, la sostanza<br />
organica viene trasformata in<br />
biogas, una miscela costituita<br />
prevalentemente da metano e<br />
anidride carbonica.<br />
Le opportunità che la digestione<br />
anaerobica può offrire<br />
all’agricoltura e all’ambiente e le<br />
problematiche tuttora presenti<br />
sono state le tematiche discusse<br />
nel convegno che si è tenuto<br />
il 30 marzo in Fiera a Padova<br />
nell’ambito di Hydrica, il salone<br />
biennale dedicato alle innovazioni<br />
e soluzioni tecnologiche ed<br />
impiantistiche per l’acqua e<br />
l’ambiente.<br />
L´incontro, organizzato dalla<br />
sezione veneta di Aiat -<br />
Associazione degli Ingegneri<br />
per l’Ambiente e il Territorio,<br />
ha messo in risalto le valenze<br />
positive del digestato, del suo<br />
utilizzo a fini agronomici e delle<br />
tecniche di fermentazione.<br />
Riccardo Campion di Seko<br />
ha presentato i processi e<br />
l’impiantistica per la digestione<br />
anaerobica di substrati organici<br />
in agricoltura, evidenziando<br />
come, in un contesto di estrema<br />
e continua necessità energetica<br />
e di elevato rischio ambientale,<br />
il trattamento anaerobico con<br />
recupero del biogas risulti oggi<br />
un sistema di grande interesse,<br />
in grado di offrire molteplici<br />
vantaggi: la produzione di<br />
energia, l’abbattimento di odori<br />
e di emissioni inquinanti, la<br />
stabilizzazione dei liquami, la<br />
riduzione della carica patogena<br />
in termofilia. L’iter autorizzativo<br />
per la costruzione e l’esercizio<br />
degli impianti e il sistema di<br />
incentivazione statale sono stati<br />
illustrati da Davide Rossetti di<br />
Elettrostudio Energia, che si è<br />
soffermato anche sulle principali<br />
novità introdotte dal Dlgs del 3<br />
marzo 2011, n. 28 (entrato in<br />
vigore il 29 marzo 2011). Tra<br />
queste spiccano la minore durata<br />
prevista per il procedimento di<br />
autorizzazione unica (90 giorni<br />
anziché 180) e i nuovi incentivi<br />
che per il biogas tengono<br />
conto della tracciabilità e della<br />
provenienza della materia prima<br />
e sono finalizzati a promuovere:<br />
- l’uso efficiente di rifiuti e<br />
sottoprodotti, di biogas da reflui<br />
zootecnici o da sottoprodotti<br />
delle attività agricole, di prodotti<br />
ottenuti da coltivazioni dedicate<br />
non alimentari;<br />
- la realizzazione di impianti in<br />
cogenerazione;<br />
- la realizzazione e l’esercizio, da<br />
parte di imprenditori agricoli, di<br />
impianti alimentati da biomasse<br />
e biogas asserviti alle attività<br />
agricole. Grazie all’intervento<br />
di Andrea Giordano di Acqua e<br />
Sole, l’occasione ha consentito<br />
anche di approfondire le<br />
prospettive della digestione<br />
anaerobica in termini di nuove<br />
soluzioni applicative e di<br />
opportunità di ricerca. I risultati<br />
presentati hanno dimostrato, su<br />
scala sia di laboratorio sia pilota,<br />
la possibilità tecnica di destinare<br />
la paglia e il riso al processo di<br />
digestione anaerobica per la<br />
produzione di biogas.<br />
Lucio Bergamin di Arpa Veneto<br />
- Osservatorio Regionale per il<br />
Compostaggio ha presentato una<br />
valutazione comparativa di diversi<br />
dispositivi per la valorizzazione<br />
del digestato, con particolare<br />
riferimento alla separazione del<br />
digestato in una fase liquida da<br />
depurare e una solida da avviare<br />
a compostaggio. La sostanza<br />
organica in esso presente (che<br />
nella fase di compostaggio viene<br />
concentrata grazie all’intensa<br />
evaporazione d’acqua) e<br />
la sua dotazione di azoto<br />
(principalmente in fase organica<br />
e, quindi, meno disponibile alla<br />
lisciviazione) sono i contributi<br />
rilevanti per la sua qualificazione.<br />
In chiusura, la relazione di<br />
Andrea Schievano dell’Università<br />
degli Studi di Milano, da cui è<br />
emerso come la valorizzazione<br />
del digestato sia un aspetto non<br />
trascurabile nella sostenibilità<br />
economico-ambientale della<br />
filiera “biogas”: la possibilità,<br />
infatti, di avere un prodotto a<br />
elevato potere fertilizzante<br />
permette di ridurre i costi<br />
relativi al suo “smaltimento” ma,<br />
soprattutto, diviene strumento<br />
concorrenziale, in fatto di costi e<br />
di compatibilità ambientale, delle<br />
attività agricole e zootecniche.<br />
Identificare il digestato come<br />
un vero e proprio fertilizzante<br />
permette di promuovere azioni<br />
volte alla valorizzazione di<br />
questa risorsa anche fuori dalla<br />
propria azienda agricola, in<br />
una logica di filiera produttiva a<br />
ciclo chiuso e con una visione<br />
al passo con i tempi e con le<br />
esigenze ambientali, che sempre<br />
più suggeriscono un approccio<br />
“green” dell’agricoltura moderna.<br />
Roberta Gadia, Referente Aiat -<br />
STR Veneto<br />
94 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Giovedì 29 Settembre 2011<br />
Centro Congressi Quark Hotel - Milano<br />
Siamo giunti alla VII edizione<br />
di Control & Communication,<br />
la mostra convegno di Fiera<br />
Milano Editore nata con il preciso<br />
obiettivo di fornire una<br />
panoramica sulle tecnologie più<br />
attuali per l’automazione distribuita,<br />
partendo dalla comunicazione<br />
a bordo campo (e a bordo<br />
macchina) fino a salire ai livelli<br />
più elevati di supervisione e<br />
controllo. Quest’anno ci si focalizzerà<br />
su quattro importanti<br />
aree tematiche: Sistemi Bus,<br />
Wireless, Vision, HMI & SW.<br />
E anche quest’anno Control<br />
& Communication proporrà la<br />
collaudata formula dell’aggiornamento<br />
per tutti coloro che<br />
desiderano non solo tenersi<br />
al passo con la tecnologia ma<br />
anche anticiparla.<br />
La mostra<br />
In uno spazio specifico sarà allestita<br />
un’esposizione a cura delle aziende partecipanti,<br />
in cui sarà possibile “toccare con<br />
mano” l’offerta commerciale.<br />
Il convegno<br />
Durante la giornata si susseguiranno seminari<br />
tecnici tenuti dalle aziende espositrici<br />
della durata di 30 minuti ciascuno.<br />
Orario<br />
Dalle ore 9.00 alle ore 17.00<br />
I contenuti<br />
Il programma, l’agenda, e i titoli dei seminari<br />
saranno costantemente aggiornati sul sito<br />
http://www.mostreconvegno.it/control<br />
Per aderire<br />
Potete utilizzare il servizio di registrazione<br />
on-line http://mostreconvegno.it/control<br />
La partecipazione ai seminari e alla mostra<br />
è gratuita, così come la documentazione e<br />
il buffet.<br />
Per informazioni<br />
Tel 02 49976518 - 02 49976536<br />
e-mail: control@fieramilanoeditore.it<br />
http://mostreconvegno.it/control<br />
Come raggiungere<br />
il Centro Congressi Quark Hotel<br />
In automobile<br />
Dalle autostrade seguire le indicazioni per<br />
la tangenziale Ovest, uscita Vigentina (zona<br />
Milano Sud). Seguire quindi le indicazioni<br />
per Milano Centro; percorsi circa 5 km l’albergo<br />
è sulla sinistra.<br />
Con i mezzi pubblici:<br />
• da Famagosta (Metropolitana linea 2 verde),<br />
autobus 95 in direzione Rogoredo, 4ª<br />
fermata via Lampedusa.<br />
• Autobus 65 (capolinea Piazza S. Babila/<br />
Corso Europa) fino a Piazza Agrippa (Capolinea).<br />
• Autobus 79 (capolinea P.ta Lodovica)<br />
fermata via Bazzi, incrocio via G. da Cermenate.<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
AZIENDE<br />
www.energieambienteoggi.it<br />
ABB www.abb.it 25 Isopan www.isopan.it 27<br />
Aiat www.ingegneriambientali.it 94 ITT Flygt www.ittwww.it 50<br />
Aros Solare www.aros-solar.com 25 Kemira www.kemira.com 72<br />
Aspra www.aspra.eu 19 Klimaenergy<br />
www.fi erabolzano.it/klimaenergy 18<br />
Atlas Copco Italia www.atlascopco.com 84<br />
Mettler Toledo www.mt.com 72<br />
Balluff Automation www.balluff.it 84<br />
Movactive www.movactive.it 26, 42<br />
Brandoni Solare www.brandonisolare.com 25<br />
Palazzetti www.palazzetti.it 87<br />
Caprari www.caprari.it 8<br />
Rockwell Automation<br />
CLR www.clritalia.com 74 www.rockwellautomation.it 68<br />
Conergy Italia www.conergy.it 26 Rotex Solaris http://it.rotex-heating.com 27<br />
CPL Concordia Soc.Coop. www.cpl.it 48 Sanyo www.sanyo-solar.eu 28<br />
Derbigum www.derbigum.it 84 Siemens www.siemens.it 28, 60<br />
EFA Automazione www.efa.it 64 Smagua www.smagua.es 16<br />
Emmeti www.emmeti.com 26 Softwork www.softwork.it 80<br />
Endress + Hauser Italia 64 Solar Green Technology www.solargt.com 38<br />
www.it.endress.com<br />
Stahlherz www.stahlherz.it 28<br />
Super Solar www.supersolar.it 29<br />
Tecam www.tecam.it 88<br />
Energy & Strategy Group 18<br />
www.energystrategy.it<br />
Enfinity www.enfi nity.it 32<br />
Enphase Energy www.enphaseenergy.com 26<br />
Fast www.fastautomation.it 34<br />
GE Intelligent Platforms www.ge-ip.com 64<br />
GE Power and Water www.gepower.com 48<br />
GE Water and Process Tech.<br />
www.gewater.com 62<br />
Isoil Industria www.isoil.it 16<br />
INSERZIONISTI<br />
Unione Europea<br />
http://ec.europa.eu/environment 14<br />
Vacon www.it.vacon.com 29<br />
Ventilazione Industriale www. 88<br />
ventilazioneindustriale.it<br />
Wagner www.wagner-solar.com 29<br />
Wasser Berlin www.wasser-berlin.com 14<br />
Sede legale<br />
Sede operativa<br />
Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano<br />
SS del Sempione, 28 - 20017 Rho (MI)<br />
tel. +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573<br />
www. fi eramilanoeditore.it<br />
Direzione Alberto Guglielmo Presidente<br />
Corrado Minnella Amministratore Delegato - Publisher<br />
Comitato tecnico-scientifico: Ivo Allegrini Esperto Ambientale<br />
Paolo Berbenni Politecnico di Milano<br />
Luigi Campanella Università La Sapienza, Roma<br />
Alessandro de Carli Associazione Ingegneri Ambiente<br />
e Territorio<br />
Marco Frey<br />
Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa<br />
Pasquale Giampietro Avvocato in Roma, già consigliere<br />
di Cassazione<br />
Giorgio Nebbia Emerito di Merceologia all’Università<br />
di Bari<br />
Romano Pagnotta Istituto di Ricerca sulle Acque, Cnr, Roma<br />
Eleonora Perotto Politecnico di Milano<br />
Franco Pecchio Consulente Energetico<br />
Redazione Corrado Minnella Direttore Responsabile<br />
Antonella Cattaneo Responsabile Area Automazione<br />
e Energia<br />
Antonella Rampichini Coordinamento Editoriale<br />
tel. +390249976511<br />
antonella.rampichini@fi eramilanoeditore.it<br />
Collaboratori:<br />
Alessandra Pelliconi<br />
Segretaria<br />
tel. +390249976509<br />
alessandra.pelliconi@fieramilanoeditore.it<br />
Philip Barnes, Roberto Catania, Guido Chiappa, Piero Rusconi<br />
Clerici, Giordano Currò, Vincenzo D’Alberti, Francesco Dattilo,<br />
Marco De Luca, Michele De Santis, Carmela Frigola, Roberta<br />
Gadia, Daniela Gavioli, Lidia Gilardoni, Nicoletta Meregalli,<br />
Raffaella Monconi, Alessandro Monti, Anna Paraboschi, Mario<br />
Ragusa, Roberta Ragusa, Paola Visentin<br />
Grafica e produzione Franco Tedeschi Coordinamento grafi ci<br />
tel. +39 02 49976569<br />
franco.tedeschi@fieramilanoeditore.it<br />
Paola Queirolo Progetto grafi co e impaginazione<br />
tel. +390249976564<br />
paola.queirolo@ fi eramilanoeditore.it<br />
Alberto Decari Coordinamento DTP<br />
tel. +39 02 49976561<br />
alberto.decari@fi eramilanoeditore.it<br />
Grafiche Sima Ciserano (BG) - Stampa<br />
Nadia Zappa<br />
Ufficio Traffi co<br />
tel. +39 02 49976534<br />
nadia.zappa@fi eramilanoeditore.it<br />
A.M.G. Impianti 75<br />
ABB<br />
II copertina<br />
Camlogic 79<br />
Caprari<br />
copertina<br />
Clomar 40<br />
Comsol 59<br />
Control Techniques 85<br />
Conveco 17<br />
Luchsinger 3<br />
Magnetrol International 31<br />
Minini Imballaggi 5<br />
Mitsubishi Electric Europe 1<br />
Montagna 87<br />
R.E.M. 33<br />
Rimini Fiera – Ecomondo 89<br />
Savino Barbera 36<br />
Pubblicità<br />
International Sales<br />
Giuseppe De Gasperis Sales Manager<br />
tel. +39 02 49976527<br />
fax +39 02 49976570-1<br />
giuseppe.degasperis@fi eramilanoeditore.it<br />
U.K.: Huson European Media • Natascha Lander •<br />
tel. +44/1932/564999 • fax +44/1932/564998<br />
Switzerland: IFF media ag • Carla Widmer •<br />
tel 0041-52-6330888 • fax 0041-52 - 6330899<br />
GErmany and Austria: Mediaagentur • Adela Ploner<br />
• tel. +49/8131/3669920 • fax +49/8131/3669929<br />
USA: Huson European Media • Ralph S. Lockwood •<br />
tel. 001/408/879/6666 • fax 001/408/879/6669<br />
Taiwan: Worldwide Services • Stuart Phillips - Laurie<br />
tel. +886/4/2325-1784 • fax +886/4/2325-2967<br />
CPS 73<br />
Donadon 61<br />
Ecoplast 53<br />
Elettrotec<br />
battente<br />
Eurovix 12<br />
Sick 15<br />
Simpec 63<br />
SKF Industrie 13<br />
TCR Tecora 41<br />
Teknofanghi<br />
III copertina<br />
Abbonamenti<br />
N. di conto corrente postale per sottoscrizione<br />
48199749- IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749<br />
intestato a : Fiera Milano Editore SpA,<br />
Piazzale Carlo Magno,1 - 20149 Milano.<br />
tel.02252007200 - fax 02 49976572<br />
e-mail: abbonamenti@fi eramilanoeditore.it<br />
Si accettano pagamenti con CartaSì, Visa, Mastercard,<br />
Eurocard (www.ilb2b.it).<br />
Fiera di Bolzano – Klimaenergy 93<br />
Gramaglia 19<br />
Hach Lange 6<br />
TWK 30<br />
Unicalce 83<br />
Valvosteel 71<br />
Abbonamento 8 uscite: € 20,00<br />
Abbonamento per l’estero: 8 uscite: € 40,00<br />
Prezzo della rivista: € 4,00 – Arretrati: € 8,00<br />
Testata associata • Associazione Nazionale Editoria<br />
Periodica Specializzata<br />
Horner 67<br />
Igus 41<br />
Keller Italy 54<br />
Ventilazione Industriale 4<br />
Weidmueller<br />
IV copertina<br />
Fiera Milano Editore è iscritta al Registro Operatori<br />
della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003<br />
Registrazione del Tribunale di Milano n° 7 del 4/01/2011.<br />
Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati.<br />
96 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
Salvaguarda la natura con<br />
Teknofanghi<br />
MONOBELT ® SCRUDRAIN<br />
TEKNOBAG ® - DRAIMAD ®<br />
POLYDILUTION SCRUFILTER ®<br />
Sludge Dewatering<br />
Le apparecchiature sono realizzate<br />
in acciaio inox AISI 304<br />
e costruite a normative<br />
>> TEKNOBAG DRAIMAD ®<br />
Disidratazione e imballaggio fanghi<br />
con sacchi a perdere.<br />
>> MONOBELT ®<br />
Nastro pressa per la disidratazione fanghi.<br />
>> SCRUDRAIN ®<br />
Addensatori dinamici<br />
a coclea.<br />
Sistemi per la disidratazione fanghi<br />
Sludge Dewatering Equipment<br />
Via Brescia, 18<br />
20063 Cernusco s/N (MI) - Italy<br />
Tel. +39.02.92143037<br />
Fax +39.02.92143038<br />
info@teknofanghi.it<br />
www.teknofanghi.it<br />
>> SCRUFILTER ®<br />
Microfiltrazione in continuo dell’acqua.<br />
>> POLIDILUTION ® (POLVERE)<br />
Impianti di preparazione polielettrolita.<br />
>> POLIDILUTION ® (EMULSIONE)<br />
Impianti di preparazione polielettrolita liquido.<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca
VARITECTOR<br />
SPC<br />
PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI INNESTABILE PER CIRCUITI C&I<br />
ACT20X<br />
TERMOPTO<br />
VARITECTOR SSC<br />
PRO-M<br />
Il modulo di protezione contro le sovratensioni VARITECTOR SPC è adatto per la<br />
protezione di 2 segnali analogici o 4 segnali binari nei circuiti di strumentazione<br />
e di misura e dispone di un sistema integrato di rilevazione degli errori e di funzioni<br />
di allarme in soli 17,4 mm di spessore. Lo scaricatore può essere rimosso,<br />
misurato e sostituito durante l’esercizio, senza interruzione del circuito di misura.<br />
www.weidmueller.com<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca