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La fig. 4.4 mostra una visione d’insieme della distribuzione delle categorie della Lista<br />
Rossa 1991 per la Svizzera e per le 10 sottoregioni (per il sistema della regionalizzazione<br />
cfr. cap. 3.1). Dal confronto con la fig. 4.1 ciò che risalta, oltre all’aumento della percentuale<br />
di specie della Lista Rossa per la Svizzera descritto qui sopra, è il fatto che la<br />
percentuale di specie minacciate sia aumentata soprattutto nelle Alpi e in Ticino.<br />
4.4 Sguardo al futuro<br />
Con la presente edizione della Lista Rossa delle felci e delle piante a fiori si chiude<br />
solamente una tappa di un lungo lavoro. Gli sforzi per acquisire conoscenze attuali<br />
sulla distribuzione e sulla minaccia delle specie vegetali indigene devono essere portati<br />
avanti costantemente, poiché, come mostrano i risultati, la situazione dei gradi di minaccia<br />
non è migliorata, anzi, si è aggravata. Le cause principali delle minacce, quali<br />
agricoltura troppo intensiva (ma anche cessazione dello sfruttamento), sfruttamento<br />
forestale inadeguato, insediamenti e vie di comunicazione, perturbazioni del bilancio<br />
idrico, emissioni di sostanze tossiche oppure sviluppo turistico sproporzionato, rimangono<br />
sempre le stesse. Gli organi esecutivi devono essere in grado di fronteggiarle costantemente<br />
con delle informazioni attuali.<br />
Non solo le informazioni sulla flora indigena sono importanti, ma conoscenze attuali<br />
sulla biologia, sulla distribuzione e sul potenziale di diffusione delle neofite sono necessarie<br />
per poter ovviare a tempo le possibili minacce che gravano sulla flora indigena<br />
causate dalle specie introdotte. Anche questi sforzi devono venir rafforzati in futuro.<br />
Seguendo le raccomandazioni dell’UICN, la Confederazione si è fissata come obiettivo<br />
di rivedere ogni 10 anni le Liste Rosse per tutti i gruppi di organismi. Con questo<br />
progetto il CRSF assume un ruolo centrale: funge da centro di raccolta nazionale delle<br />
informazioni floristiche che alimentano costantemente la sua banca dati in attesa di<br />
una successiva analisi. Il periodo di tempo disponibile fino alla prossima riedizione<br />
della Lista Rossa deve essere usato in modo sensato, affinché questo importante strumento<br />
possa venir attualizzato a tempo debito e affinché si possano documentare i<br />
cambiamenti e le tendenze registrate con lo scopo di definire e prendere le misure<br />
necessarie.<br />
Una Lista Rossa può venir aggiornata con successo solo grazie a dati numerosi e attuali.<br />
Questa revisione ha messo in evidenza i limiti di un metodo basato sui dati attualmente<br />
disponibili e combinato unicamente con un sistema di esperti. Molti taxa non<br />
possono venir classificati convenientemente (in particolare a livello regionale). Le future<br />
Liste Rosse devono potersi basare maggiormente su dati attuali rilevati sul terreno.<br />
Questi dati provengono tra l’altro da progetti quali: inventari nazionali (prati secchi/<br />
magri, zone golenali, paludi, ecc.), monitoraggio della biodiversità della Svizzera, lavori<br />
di ricerca sulla biologia delle popolazioni, inventari regionali (cantonali), studi d’impatto<br />
ambientale, ecc. Questi progetti devono però – in particolare per le specie più<br />
36 UFAFP/CRSF/CJBG: Lista Rossa delle felci e piante a fiori 2002