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Opuscolo informativo "Donna e cuore"

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Fondazione Svizzera<br />

di Cardiologia<br />

Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale<br />

<strong>Donna</strong> e cuore<br />

L’infarto e l’ictus colpiscono anche la donna<br />

Le donne tra i 35 e i 64 anni sono colpite più raramente<br />

dei loro coetanei maschi da infarto cardiaco o da ictus.<br />

Per questo medicina e prevenzione si sono concentrate<br />

a lungo sugli uomini. A torto però, come è riconosciuto<br />

sempre più dalla scienza: l’infarto cardiaco non è solo<br />

un problema maschile, e delle conseguenze drastiche<br />

di un ictus soffrono addirittura molto più le donne che<br />

gli uomini.<br />

Pensi come donna anche al suo cuore e al suo cervello!<br />

Lei può proteggersi da molte malattie cardiocircolatorie:<br />

prevenendo alterazioni e restringimenti vascolari (arteriosclerosi)<br />

con uno stile di vita consapevole e trattando<br />

gli eventuali fattori di rischio.


Cosa è diverso nelle donne<br />

rispetto agli uomini<br />

Anatomia<br />

Il cuore della donna è più piccolo di quello degli uomini.<br />

Anche il diametro delle arterie coronarie, che lo<br />

riforniscono di ossigeno e sostanze nutritive, è minore.<br />

Per questo possono chiudersi più facilmente.<br />

Fattori di rischio<br />

A livello biologico, le donne sono meglio protette degli<br />

uomini dalle alterazioni patologiche delle arterie.<br />

Per questo possono ringraziare, allo stato attuale delle<br />

conoscenze e fino alla menopausa, soprattutto i loro<br />

ormoni femminili. Dopo la menopausa questo effetto<br />

protettivo diminuisce. Molte donne conducono inoltre<br />

sempre più uno stile di vita «maschile», soprattutto per<br />

quanto riguarda il fumo, ma anche perché si trovano<br />

sempre più sotto uno stress prolungato dovuto agli impegni<br />

molteplici.<br />

I rischi più importanti per il cuore e la circolazione delle<br />

donne sono:<br />

• Fumo: L’azione dannosa è ancora più rafforzata dalla<br />

combinazione con la contraccezione ormonale.<br />

• Pressione alta: Tra gli altri fattori, anche l’assunzione<br />

della pillola o una gravidanza possono provocare un<br />

aumento della pressione arteriosa. La pressione alta<br />

è il principale fattore di rischio di ictus.<br />

• Lipidi sfavorevoli (colesterolo): Un tasso elevato di<br />

colesterolo è accompagnato per lo più da un aumento<br />

del colesterolo LDL «cattivo». Il colesterolo HDL<br />

«buono» svolge invece una funzione protettiva sulle<br />

arterie. Fino alla menopausa le donne hanno di regola<br />

più colesterolo «buono» degli uomini. Ma anche le<br />

donne possono avere troppo poco colesterolo HDL,<br />

ad esempio nei casi di consumo eccessivo di tabacco,<br />

di una circonferenza alla vita troppo grande, nel<br />

diabete o nella predisposizione ereditaria. Dopo la<br />

menopausa oltre la metà delle donne presenta lipidemia<br />

aumentata, in media più elevata che negli uomini<br />

della stessa età.<br />

• Sovrappeso, obesità: I chili superflui sono un pericolo<br />

per la salute – soprattutto per il cuore, se il grasso si<br />

accumula nella regione addominale. Proprio a questo<br />

tendono però molto spesso le donne dopo la menopausa.<br />

• Diabete: Secondo recenti ricerche 265 000 persone<br />

soffrono di diabete in Svizzera, la metà delle quali<br />

donne. Le donne affette da diabete sono più soggette<br />

degli uomini alle drastiche conseguenze delle malattie<br />

cardiocircolatorie.<br />

• Alcool: Nelle donne la soglia nociva del consumo di<br />

alcool è inferiore della metà rispetto agli uomini. Se<br />

è donna beva al massimo 1-2 bicchieri di vino – e se<br />

possibile non tutti i giorni. Il consumo eccessivo di<br />

alcool è associato al più frequente disturbo di aritmia<br />

cardiaca: la fibrillazione atriale. Vi è inoltre il rischio<br />

di sviluppare dipendenza.<br />

• Vita sedentaria: Il movimento è un’esigenza fondamentale<br />

del corpo umano. Oggigiorno però molte<br />

persone si muovono troppo poco. Nel tempo libero<br />

circa metà della popolazione svizzera non svolge sufficiente<br />

attività fisica, un terzo non ne svolge affatto.<br />

Ricetta per un cuore sano: La Fondazione Svizzera di<br />

Cardiologia raccomanda 30 minuti al giorno di attività<br />

fisica, in un colpo solo o a “porzioni” di almeno 10<br />

minuti per volta.<br />

• Stress: Le donne stressate hanno un maggior rischio<br />

d’infarto cardiaco. Inoltre lo stress favorisce l’insorgenza<br />

di altri fattori di rischio quali il fumo, l’ipertensione<br />

arteriosa, un’alimentazione malsana e il<br />

sovrappeso.<br />

Infarto cardiaco nelle donne<br />

A volte ci vuole più tempo nelle donne che negli uomini<br />

per riconoscere e curare un infarto cardiaco; perché<br />

spesso i sintomi sono meno chiari che negli uomini.<br />

Consideri quindi anche la possibilità di un infarto in<br />

presenza dei seguenti sintomi:<br />

• Vaga debolezza, nausea, forte vomito, dispnea, esaurimento,<br />

mal di schiena o dolori all’alto addome.<br />

• Dei «classici» sintomi se ne presentano a volte solo<br />

alcuni: forte pressione e dolori stringenti, opprimenti<br />

o brucianti al petto (per più di 15 minuti), spesso<br />

legati a dispnea e paura di morire. A volte il dolore<br />

si irradia a tutto il torace, alle spalle, braccia, collo,<br />

mandibola o alto addome.


Ictus cerebrale nelle donne<br />

Nelle donne il rischio di subire un ictus è sicuramente<br />

inferiore rispetto agli uomini della stessa età. A causa<br />

dell’aspettativa di vita chiaramente più elevata delle<br />

donne il totale degli ictus risulta però più elevato nelle<br />

donne che negli uomini.<br />

Anche le conseguenze di un ictus sono più drammatiche<br />

nelle donne, perché le donne al primo ictus sono in<br />

media più vecchie degli uomini. Ogni dieci anni di età<br />

però raddoppia la mortalità, e peggiorano le prospettive<br />

per il futuro. A causa dell’aspettativa di vita più elevata<br />

delle donne aumenta anche il numero di donne<br />

che muoiono per un ictus, rimangono disabili dopo un<br />

ictus o soffrono di demenza di origine vascolare.<br />

Insufficienza cardiaca nelle donne<br />

Una malattia cronica, che colpisce le donne più spesso<br />

che gli uomini, è l’insufficienza cardiaca. Non attribuisca<br />

semplicemente all’età l’insolita stanchezza, l’aumentata<br />

dispnea o la caviglia gonfia. Ne parli con il suo<br />

medico. L’insufficienza cardiaca è una malattia che può<br />

essere affrontata efficacemente, da un lato adottando<br />

misure preventive, dall’altro con un adeguato trattamento.<br />

Menopausa e ormoni<br />

Quando le ovaie producono meno ormoni femminili<br />

(estrogeni), non solo termina il periodo della fertilità,<br />

ma diminuisce anche l’effetto protettivo degli estrogeni<br />

sul cuore e sui vasi sanguigni. Nel metabolismo, il<br />

calo degli estrogeni influisce negativamente su diversi<br />

fattori di rischio: colesterolo, pressione arteriosa e glicemia.<br />

La terapia ormonale sostitutiva per la prevenzione<br />

delle malattie cardiocircolatorie non è oggi più<br />

consigliata. Può essere tuttavia impiegata in modo mirato<br />

e consapevole per alleviare soprattutto i sintomi<br />

fastidiosi della menopausa. Ne discuta con la sua ginecologa<br />

o ginecologo e si faccia consigliare riguardo ai<br />

benefici e ai possibili rischi delle varie preparazioni e<br />

forme di somministrazione. Oggi si preferiscono spesso<br />

preparati ormonali che vengono assorbiti attraverso<br />

la pelle. Questa forma di assunzione è vantaggiosa<br />

perché i medicamenti non gravano sul metabolismo e<br />

possono essere somministrati in un dosaggio minore.<br />

Anche le forme terapeutiche e i medicinali della medicina<br />

complementare possono alleviare i sintomi della<br />

menopausa.<br />

Protezione ormonale («pillola»)<br />

A differenza delle pillole di protezione ormonale di<br />

prima generazione a dosaggio molto elevato, le combinazioni<br />

dei preparati ormonali odierni non hanno<br />

alcun effetto negativo di rilievo sull’apparato cardiocircolatorio.<br />

Nelle donne predisposte alle trombosi venose,<br />

tuttavia, gli ormoni contenuti in questi preparati<br />

possono accrescere il rischio di trombosi. Tale rischio<br />

aumenta notevolmente nelle fumatrici, e in misura<br />

ancora maggiore in presenza di un terzo fattore: l’eccessivo<br />

sovrappeso. Chiedete al vostro ginecologo una<br />

consulenza sul preparati e sui metodi di protezione più<br />

adatti per voi. Il rischio di ictus cerebrale nelle donne<br />

che prendono la pillola ormonale è più elevato anche<br />

in presenza di altri fattori di rischio quali per esempio<br />

problemi di coaguli, fumo o emicrania con aura.<br />

I farmaci del sistema cardiovascolare per<br />

le donne<br />

Recenti studi mostrano che le donne reagiscono ai farmaci<br />

in maniera diversa dagli uomini. Il fatto che vi siano<br />

differenze tra i sessi emerge in modo particolare nel<br />

caso dell’acido acetilsalicilico (Aspirina). Nei pazienti<br />

con infarto cardiaco o cerebrale pregresso e nei pazienti<br />

con malattie occlusive del sistema arterioso periferico<br />

o diabetici, l’Aspirina è molto efficace sia negli uomini<br />

che nelle donne.<br />

Nei soggetti che non hanno mai sofferto di malattie<br />

vascolari e che non sono diabetici, l’Aspirina svolge<br />

un’azione preventiva nei confronti dell’infarto solo negli<br />

uomini, nelle donne non è efficace.<br />

Nelle donne più anziane, invece, l’Aspirina svolge un<br />

ruolo preventivo nei confronti dell’ictus, mentre negli<br />

uomini non risulta efficace in tal senso. Probabilmente<br />

ciò dipende dal fatto che gli uomini si ammalano di<br />

infarto mediamente 10 anni prima e più spesso rispetto<br />

alle donne, mentre le donne vengono colpite da ictus<br />

più spesso e in età più avanzata.


Come prevenire?<br />

Uno stile di vita sano per la prevenzione dell’infarto<br />

non è sempre comodo, ma ripaga in termini<br />

di gioia di vivere e di maggior salute, come evidenziano<br />

gli studi eseguiti a livello mondiale. Rientrano<br />

in questo stile di vita un’alimentazione<br />

equilibrata con molta frutta e verdura, attività<br />

fisica svolta con regolarità, buona gestione dello<br />

stress, peso corporeo sotto controllo e dire basta<br />

al fumo. Controllate regolarmente la pressione<br />

sanguigna, i grassi (colesterolo) e lo zucchero presenti<br />

nel sangue, in modo da poter intervenire e<br />

curare tempestivamente all’occorrenza.<br />

Il nostro consiglio personale da<br />

seguire ogni tanto:<br />

Si metta una mano sul cuore e rifletta:<br />

nel cavo della mano palpita il motore<br />

della sua vita. Nel suo intimo faccia dei<br />

buoni proposti:<br />

• Farò del moto tutti i giorni.<br />

• Avrò cura di un’alimentazione sana.<br />

• Ogni giorno regalerò un sorriso a me<br />

stesso ed agli altri.<br />

È una buona ricetta per dire al suo cuore:<br />

ti voglio bene!<br />

Vuol saperne di più?<br />

Nel nostro opuscolo «<strong>Donna</strong>&Cuore» spieghiamo perché i cuore delle donne è „diverso“. Vi<br />

invitiamo a conoscere meglio i più importanti fattori di rischio e come prevenire le malattie cardiovascolari.<br />

Il test cardiaco permette di rilevare il vostro profilo di rischio personale. Ordinate<br />

gratuitamente l‘opuscolo presso la Fondazione Svizzera di Cardiologia, telefono 031 388 80 80,<br />

docu@swissheart.ch, oppure su www.swissheart.ch/pubblicazioni.<br />

Fondazione Svizzera<br />

di Cardiologia<br />

Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale<br />

Fondazione Svizzera di Cardiologia<br />

Schwarztorstrasse 18<br />

Casella postale 368<br />

3000 Berna 14<br />

Telefono 031 388 80 80<br />

Telefax 031 388 80 88<br />

info@swissheart.ch<br />

www.swissheart.ch<br />

Conto per offerte CP 69-65432-3<br />

© Fondazione Svizzera di Cardiologia, marzo 2011

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