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Lo spettro elettromagnetico - Istituto Nazionale di Ottica Applicata

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Alessandro Farini: Dispense <strong>di</strong> Illuminotecnica per le scienze della visione<br />

massimo valore V(λ)=1 relativo alla lunghezza d'onda <strong>di</strong> 555,02<br />

nm. Questa funzione, basata su un campione <strong>di</strong> circa 200 persone,<br />

è stata internazionalmente accettata, anche se recentemente vi è<br />

molta <strong>di</strong>scussione sulla sua effettiva correttezza. Una <strong>di</strong>fferente<br />

funzione V’(λ) misura l’efficienza dell'occhio nel caso <strong>di</strong> un livello<br />

<strong>di</strong> luce inferiore, tipico della visione notturna. In queste con<strong>di</strong>zioni<br />

(visione scotopica) il valore 1 si ha per la lunghezza d’onda <strong>di</strong> 507<br />

nm. <strong>Lo</strong> spostamento del massimo <strong>di</strong> sensibilità, dovuto all'utilizzo,<br />

da parte dell'occhio, prima <strong>di</strong> coni e poi <strong>di</strong> bastoncelli, è<br />

denominato effetto Purkinije. I bastoncelli, che funzionano in<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> bassa visibilità, vedono meglio il blu <strong>di</strong> quello che<br />

fanno i coni, i quali possono vedere luce profondamente rossa,<br />

luce che per i bastoncelli appare nera. Se si hanno due pezzi <strong>di</strong><br />

carta colorata rossa e blu, con il primo più luminoso del secondo in<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> buona luminosità, passando all'oscurità l'effetto si<br />

inverte.<br />

Come vedremo le grandezze ra<strong>di</strong>ometriche e fotometriche sono<br />

assai simili e anche i simboli usati sono talvolta uguali. Si ricorre<br />

quin<strong>di</strong>, quando possa esservi ambiguità, ad una “e” sottoscritta<br />

per le grandezze ra<strong>di</strong>ometriche e ad una “v” per le grandezze<br />

fotometriche.<br />

Grandezze ra<strong>di</strong>ometriche: misurano grandezze relative a tutte le<br />

ra<strong>di</strong>azioni elettromagnetiche. Grandezze fotometriche: misurano<br />

grandezze relative alla ra<strong>di</strong>azione visibile (380-780 nm) pesandole<br />

secondo la curva <strong>di</strong> sensibilità dell’occhio umano V(λ).<br />

Nel fare le misure ra<strong>di</strong>ometriche e fotometriche immagineremo <strong>di</strong><br />

avere a <strong>di</strong>sposizione un ricevitore integrale, da cui sia possibile<br />

ricavare l’energia assorbita dal corpo. In questo senso la prima<br />

grandezza ra<strong>di</strong>ometrica che possiamo definire è l'energia totale (o<br />

raggiante) Q che corrisponde all'energia che arriva<br />

complessivamente sul ricevitore e che si misura in Joule.<br />

L’equivalente grandezza fotometrica è l’energia luminosa (talvolta<br />

chiamata quantità <strong>di</strong> luce).<br />

Il flusso raggiante Φ è dato dal rapporto tra l'energia totale Q e il<br />

tempo necessario al corpo per ricevere una tale energia. Il flusso<br />

raggiante ha le <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> una potenza e si misura in Watt (W).<br />

" = dQ<br />

dt<br />

L’equivalente fotometrico è il flusso luminoso che corrisponde alla<br />

luce che viene emessa da una sorgente in tutto lo spazio nell’unità<br />

<strong>di</strong> tempo (Fig.1.3). Per mettere in connessione le grandezze<br />

fotometriche e quelle ! ra<strong>di</strong>ometriche si definisce il lumen (lm) (unità<br />

fotometrica del flusso luminoso) in modo tale che 1 Watt <strong>di</strong><br />

ra<strong>di</strong>azione emesso a 555,02 nm produca un flusso luminoso <strong>di</strong> 683<br />

<strong>Istituto</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Ottica</strong> <strong>Applicata</strong>-CNR

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