Lo spettro elettromagnetico - Istituto Nazionale di Ottica Applicata
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Alessandro Farini: Dispense <strong>di</strong> Illuminotecnica per le scienze della visione<br />
(Se al posto delle grandezze fotometriche sostituiamo le grandezza<br />
ra<strong>di</strong>ometriche otteniamo l’intensità ra<strong>di</strong>ante I e ). La Candela è<br />
definita come l’intensità luminosa, in una data <strong>di</strong>rezione, <strong>di</strong> una<br />
sorgente che emette ra<strong>di</strong>azione monocromatica <strong>di</strong> frequenza<br />
540 . 10 12 Hertz e che ha un’intensità ra<strong>di</strong>ante in quella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong><br />
1/683 Watt/Stera<strong>di</strong>ante. La definizione appare complessa, ma solo<br />
perché deriva <strong>di</strong>rettamente dalla <strong>di</strong>rezione del Lumen [NIST] (la<br />
ra<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> 540 . 10 12 Hertz è quella che coincide nel vuoto ai 555<br />
nm del picco <strong>di</strong> sensibilità dell’occhio umano). Questa definizione<br />
del 1979 ha sostituito le precedenti definizioni basate<br />
sull’emissione dei corpi neri.<br />
Un’altra grandezza <strong>di</strong> rilevante importanza è l’illuminamento E<br />
che corrisponde al flusso luminoso che arriva su una unità <strong>di</strong> area:<br />
d!<br />
E =<br />
dA<br />
La sua unità <strong>di</strong> misura sono i Lux, che corrispondono quin<strong>di</strong> ai<br />
Lm/m 2 .<br />
Fig.1.4 Definizioni della Candela e del Lux<br />
Sull’illuminamento è necessario fare alcune considerazioni <strong>di</strong> tipo<br />
geometrico. Consideriamo una sorgente puntiforme isotropa (cioè<br />
che emette allo stesso modo in tutte le <strong>di</strong>rezioni) che emette un<br />
flusso luminoso Φ. Se pren<strong>di</strong>amo una superficie <strong>di</strong> area unitaria a<br />
una <strong>di</strong>stanza r 1 avremo che l’illuminamento su tale superficie sarà<br />
"<br />
E1<br />
=<br />
2<br />
4!<br />
r1<br />
mentre se spostiamo la superficie unitaria a una <strong>di</strong>stanza r 2<br />
avremo un illuminamento uguale a<br />
"<br />
E =<br />
2<br />
4!<br />
r<br />
Se a questo punto <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo tra loro le due equazioni appena<br />
trovate, tenendo conto che il flusso è lo stesso, otteniamo<br />
2<br />
2<br />
<strong>Istituto</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Ottica</strong> <strong>Applicata</strong>-CNR