Il ruolo dell'infermiere esperto come guida o tutor A.Di Giaimo
Il ruolo dell'infermiere esperto come guida o tutor A.Di Giaimo
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Progettare l’inserimento del<br />
neo-assunto in RSA<br />
19 e 20 novembre 2012<br />
<strong>Il</strong> <strong>ruolo</strong> dell’infermiere <strong>esperto</strong><br />
<strong>come</strong> <strong>guida</strong> o <strong>tutor</strong><br />
Dott.ssa Elena Angela Pasotti<br />
Dott.ssa Angela <strong>Di</strong> <strong>Giaimo</strong>
OBIETTIVO<br />
• Riflettere in merito all’importanza del <strong>ruolo</strong><br />
formativo - educativo agito dall’Infermiere<br />
<strong>esperto</strong> durante il percorso di inserimento<br />
del neo-assunto.
Chi è il <strong>tutor</strong>?<br />
<strong>tutor</strong><br />
• dal latino <strong>tutor</strong>em = protettore
Tipologie di <strong>tutor</strong> in area<br />
sanitaria e socio-sanitaria<br />
Formazione di base<br />
Corsi di laurea delle<br />
professioni sanitarie<br />
Formazione post<br />
base<br />
Corsi post-laurea delle<br />
professioni sanitarie<br />
Contesto lavorativo<br />
Gestione risorsa umana:<br />
inserimento/addestramento<br />
Formazione continua<br />
Tutor didattico Tutor didattico Tutor<br />
Tutor pedagogico Tutor di tirocinio Mentor<br />
Tutor clinico Supervisore Infermiere <strong>guida</strong><br />
Assistente di tirocinio<br />
Guida di tirocinio<br />
Tutor di tirocinio<br />
Tutor attività formative<br />
professionalizzanti<br />
Tutor di laboratorio<br />
Tutor di supporto<br />
all’autoformazione<br />
Tutor d’aula
TUTOR<br />
• Esperto di contenuti e di processi<br />
rispetto ad un determinato ambito<br />
Conoscenze ed abilità specialistiche<br />
sono sufficienti per svolgere il <strong>ruolo</strong> di<br />
facilitatore di apprendimento?
APPRENDIMENTO<br />
Processo attraverso il quale, grazie ad<br />
un’esperienza significativa<br />
per il soggetto,<br />
un comportamento viene modificato in<br />
modo relativamente stabile nel tempo
APPRENDIMENTO / CAMBIAMENTO:<br />
• Integrazione di conoscenze teoriche o<br />
schemi di ragionamento<br />
• Acquisizione di nuove capacità manuali o<br />
schemi operativi<br />
• Assunzione di nuovi e/o diversi<br />
comportamenti relazionali
APPRENDIMENTO<br />
CAMBIAMENTO….<br />
• Conoscenze<br />
• Capacità<br />
• Atteggiamenti<br />
SAPERE<br />
SAPER FARE<br />
SAPER ESSERE<br />
COMPORTAMENTI
TIPI CAMBIAMENTO<br />
• QUANTITATIVO<br />
• QUALITATIVO
APPRENDIMENTO ESPERIENZIALE<br />
L’apprendimento è quel processo in cui la conoscenza è<br />
creata attraverso la trasformazione dell’esperienza.<br />
D.A. Kolb, 1984<br />
3.
CICLO DI APPRENDIMENTO (D. Kolb)<br />
Esperienza concreta<br />
Sperimentazione attiva<br />
Osservazione riflessiva<br />
Concettualizzazione<br />
astratta
PEDAGOGIA<br />
Arte e scienza di insegnare ai bambini<br />
<strong>Il</strong> modello pedagogico attribuisce :<br />
- all’insegnante piena responsabilità sulle decisioni circa ciò<br />
che verrà appreso, <strong>come</strong> e quando verrà appreso, e se è<br />
stato appreso;<br />
- al discente un <strong>ruolo</strong> subordinato: seguire le istruzioni<br />
dell’insegnante
ANDRAGOGIA<br />
Arte e scienza di aiutare gli adulti ad<br />
apprendere<br />
Teoria dell’apprendimento in età adulta
ADULTO ?<br />
• Biologica: età della riproduzione<br />
• Legale: maggiore età<br />
• Sociale: ruoli sociali assunti<br />
• Psicologico: concetto di sé <strong>come</strong><br />
persona autonoma e responsabile<br />
della propria vita
MODELLO ANDRAGOGICO<br />
• Bisogno di conoscere<br />
• Concetto di sé<br />
• Ruolo dell’esperienza<br />
• <strong>Di</strong>sponibilità ad apprendere<br />
• Orientamento verso l’apprendimento<br />
• Motivazione
SITUAZIONI CHE FAVORISCONO<br />
L’APPRENDIMENTO<br />
• Motivazione e interesse<br />
• Concretezza ed applicabilità dei contenuti<br />
• Rispetto e conferma della stima di sé<br />
• Rispetto e valorizzazione delle esperienze<br />
precedenti<br />
Attenzione al clima / stile comunicativo approccio<br />
induttivo esperienziale, metodologie didattiche<br />
attive, luoghi rilevanti, strumenti
Funzione di <strong>tutor</strong>aggio:<br />
“Creazione di legami tra il mondo della<br />
conoscenza e il mondo dell’esperienza”<br />
(Quaglino)
FUNZIONI DEL TUTOR<br />
• Facilitatore dell’apprendimento<br />
• Stimolatore<br />
• Leader<br />
• Modello di <strong>ruolo</strong><br />
• Figura di sostegno<br />
• Principale valutatore dell’apprendimento e<br />
del comportamento
Per facilitare il passaggio<br />
dall’esperieza alla conoscenza<br />
• <strong>Il</strong> <strong>tutor</strong> analizza con chi apprende non solo<br />
quanto ha appreso ma <strong>come</strong> lo ha<br />
appreso e le ricadute sul suo percorso<br />
professionale e personale<br />
(Zannini 2005)
Verbi dell’azione <strong>tutor</strong>iale<br />
• Accogliere<br />
• Avviare<br />
• Accompagnare<br />
• Facilitare<br />
• Sostenere<br />
• Favorire l’apprendimento
Verbi dell’azione <strong>tutor</strong>iale<br />
• Ascoltare<br />
• Orientare<br />
• Consigliare<br />
• Rendere consapevoli<br />
• Aver cura
Accoglimento/inserimento<br />
N.A.:<br />
TUTOR<br />
Infermieri selezionati che oltre a svolgere<br />
tale <strong>ruolo</strong> accompagnano il neoassunto nel<br />
processo di acquisizione del sapere<br />
e soprattutto del saper fare richiesto<br />
nell’U.O.
REQUISITI:<br />
Anzianità di lavoro<br />
Motivazione al cambiamento e all’avanzamento<br />
professionale, volontarietà.<br />
Abilità pedagogiche, didattiche, valutative (esperienze<br />
precedenti)<br />
Conoscenza approfondita<br />
teorico – specialistica<br />
Conoscenza approfondita<br />
dei meccanismi operativi<br />
dell’ organizzazione<br />
Attitudini
Attitudini / metacompetenze:<br />
- disponibilità (ascolto, empatia),<br />
- equilibrio,<br />
- flessibilità,<br />
- capacità di dare feed-back
Attività specifiche del Tutor<br />
‣Accompagnare il neo assunto nelle diverse fasi<br />
dell’inserimento/addestramento.<br />
‣Informare e formare il n.a. sulle dinamiche di lavoro<br />
proprie del nuovo contesto lavorativo.<br />
‣Comprendere quali sono le carenze formative del N.A.<br />
e mettere in atto interventi tali da colmare le lacune.<br />
‣Valutare le performance.<br />
‣Identificare insieme all’interessato<br />
quando questi può ritenersi<br />
autonomo.
COME<br />
‣ Job description (responsabilità, funzioni, riferimenti<br />
gerarchici), profilo professionale, procedure operative, piani<br />
di lavoro.<br />
‣ Scheda di autovalutazione.<br />
‣ Stesura del piano di inserimento.<br />
‣ Pianifica i momenti delle verifiche intermedie (informali),<br />
costante aggiornamento sull’andamento dell’inserimento al<br />
coordinatore.<br />
‣ Partecipa attivamente alla compilazione della scheda di<br />
valutazione e al colloquio di valutazione con restituzione<br />
della stessa al neoassunto.
<strong>Il</strong> dettaglio delle attività<br />
1^ settimana 2^ settimana 3^ settimana<br />
L’INFERMIERE
VALUTAZIONE:<br />
attribuire il giusto valore ad un<br />
oggetto, cosa, comportamento<br />
ETEROVALUTAZIONE<br />
ETEROVALUTAZIONE
VALUTAZIONE E GESTIONE<br />
DELLE RISORSE UMANE<br />
OBIETTIVO:<br />
• Rilevare in modo sistematico, continuo<br />
affidabile, omogeneo il contributo di<br />
ciascuna risorsa umana in termini di<br />
comportamento professionale espresso (<br />
prestazione, competenze) e potenzialità<br />
di sviluppo.
Percorso di inserimento: la<br />
• Iniziale<br />
• In itinere<br />
• Finale<br />
valutazione<br />
Quali i criteri?<br />
Quali strumenti?
La valutazione<br />
• E’ disordinato<br />
• Non ricolloca lo strumentario<br />
nell’apposito spazio dopo l’uso<br />
Si valuta l’attività non la persona
Scheda di valutazione: un esempio<br />
L’INFERMIERE
La valutazione: un esempio<br />
A= Attivita’ non osservata<br />
1= Non e’ in grado di eseguire l’attivita’<br />
2= esegue l’attivita’ con supervisione<br />
3= esegue l’attivita’ con minima supervisione<br />
4= esegue l’attivita’ in modo autonoma<br />
5= esegue l’attivita’ in modo autonomo anche in<br />
situazione critica
La valutazione: esiti al termine<br />
dell’inserimento<br />
☻Conferma in <strong>ruolo</strong> e collocazione<br />
all’interno della struttura<br />
☻Prolungamento periodo di inserimento<br />
☻Non conferma in <strong>ruolo</strong>
Valutazione: possibili ERRORI del<br />
• Effetto alone<br />
valutatore<br />
• Standardizzazione<br />
• Appiattimento<br />
• Influenza del passato<br />
• Soggettività: pregiudizi e stereotipi<br />
• Generosità o durezza<br />
• proiezione
In sintesi: IL TUTOR<br />
Sostiene il processo di rivisitazione dell’esperienza<br />
Utilizza uno stile adatto ad un rapporto tra pari<br />
Nel processo di apprendimento pone al centro la<br />
persona<br />
Agisce il proprio <strong>ruolo</strong> all’interno di un percorso<br />
progettato e scandito da obiettivi chiari e definiti<br />
avvalendosi di appositi strumenti
"Sono venuto a conoscenza del<br />
linguaggio degli alberi, stagione dopo<br />
stagione, anno dopo anno, camminando<br />
dietro al mio vecchio e guardando<br />
prima con i suoi occhi e poi, un po' alla<br />
volta, con i miei”.<br />
(Mauro Corona)
Bibliografia di riferimento<br />
M. Knowles, 1990 Quando l'adulto impara. Pedagogia e Andragogia. Milano, Franco<br />
Angeli<br />
D. Demetrio, 1993 L’età adulta. Roma NIS<br />
G.P. Quaglino, 1985 Fare formazione. Bologna <strong>Il</strong> Mulino<br />
C. Calamandrei, C. Orlandi, 2009 La dirigenza infermieristica manuale per la formazione<br />
dell’infermiere con funzioni manageriali. Milano McGrawHill<br />
Zannini L.,2005 La <strong>tutor</strong>ship nella formazione degli adulti. Uno sguardo pedagogico.<br />
Milano, Guerini Scientifica