Progetto Artemide - Caritas Diocesana di Verona

Art. 18 dlgs 286/98 

Programmi di assistenza e di integrazione sociale 

Assessorato ai Servizi Sociali 

Assessorato alle Politiche del Lavoro 

Commissione Pari Opportunità 

Azienda ULSS 22 

Comuni di: 

Peschiera del Garda, Castelnuovo, 

Lazise, Bussolengo, Sona 

Caritas Diocesana 

Associazione Papa Giovanni XXIII 

Associazione Comunità dei Giovani 

Associazione Nefertari 

Associazione Madamadorè 

Associazione Comunià di Emmaus 

Cooperativa Sociale Spazio Aperto 

Regione Carabinieri Veneto 

Comando di Compagnia di Peschiera del Garda 

Nucleo Operativo 


Comando di Compagnia di Villafranca 


Questura di Verona 

Squadra Mobile 

Rete di Coordinamento del Triveneto 

1

ALLEGATO A 

Relazione esplicativa concernente la tipologia e la natura del programma di protezione sociale 

proposto dalla Provincia di Verona attraverso il Progetto “Artemide 3 programmi di 

assistenza e integrazione sociale” 

Premessa 

Due anni di lavoro hanno permesso di fare del progetto Artemide un progetto integrato 

• Le attività previste si collocano all’interno di una rete di servizi per tutti a bassa soglia di accesso che 

non stigmatizzano le utenti 

• I percorsi trasversali che le ragazze attuano nella rete dei servizi socio sanitari e territoriali ha 

permesso di costruire una visione allargata delle “vittime della tratta” inserite nei diversi progetti: 

donne prima di tutto, ma anche madri, o figlie, talvolta adolescenti, migranti, ciascuna con la propria 

storia 

• La specificità di questa fascia di utenza ha stimolato riflessioni e confronti (anche difficili), sia tra gli 

operatori all’interno dei vari servizi coinvolti, ma anche a livelli diversi (amministrazioni locali), 

avviando un processo di presa di coscienza della complessità del problema e della sua 

compenetrazione nella vita quotidiana della comunità locale 

Un elemento importante che caratterizza i programmi di integrazione sociale del nostro progetto è la forte 

valenza territoriale: il programma è un percorso individualizzato e comunitario perché l’esperienza di donne, 

operatori e amministratori ha attivato il territorio in varie forme: 

• situazioni gestite sul territorio fuori dalle strutture grazie alla disponibilità individuale di singoli 

cittadini (albergatori, ristoratori, ecc.) disponibili a collaborare con il progetto 

• attivazione dei cittadini in varie forme (anche di protesta). Ciò favorisce l’emersione di un 

interlocutore collettivo che esplicita i problemi, con il quale avviare un dialogo sul tema. 

• presa in carico da parte dei servizi territoriali (servizio sociale di base dei comuni, consultori 

familiari, distretti sanitari), con il attivazione delle associazioni e cooperative sociali del territorio nei 

programmi di integrazione sociale: tirocini lavorativi, accoglienza, intermediazione abitativa, ecc. 

• coinvolgimento diretto delle amministrazioni locali (accompagnamento delle pratiche 

amministrative, residenza, ecc.); recepimento da parte della conferenza dei sindaci del tema 

• avvio dell’interessamento della prefettura nella direzione della realizzazione di un piano territoriale 

di intervento sul fenomeno a 360 gradi 

• attiva collaborazione delle forze dell’ordine nella gestione dei programmi di protezione sociale: 

procedure concordate per la gestione delle pratiche amministrative (rilascio e rinnovi dei permessi di 

soggiorno), disponibilità nel sostenere le ragazze in momenti critici (completamento delle indagini, 

udienze, ecc.), disponibilità nel fornire agli operatori informazioni utili sia sulla situazione generale 

del fenomeno sul territorio, sia sui casi specifici 

Il percorso di emancipazione delle donne deve stimolare un processo di coscientizzazione (e di attivazione) 

della comunità locale sui temi della prostituzione, della tratta, della violenza sessuale, del coinvolgimento di 

minori in situazioni di violenza e abuso (come vittime ma anche come spettatori). Solo così il programma di 

integrazione sociale previsto dall’art. 18 D.L.vo 286/98 trova piena attuazione. 

Per quanto riguarda i programmi di protezione sociale i primi due anni di lavoro hanno permesso di 

• individuare buone prassi consolidate nella gestione dei progetti individualizzati 

• aggregazione di nuovi soggetti alla rete dei partenr del progetto, formale ma anche informale 

(parrocchie, cittadini, alberghi che hanno offerto la loro collaborazione) 

• flessibilizzare l’offerta di opportunità e risorse a disposizione delle donne 

2

• stabilire un rapporto di collaborazione con la Questura (Ufficio Immigrazione) nel gestire in maniera 

molto efficiente le pratiche legate al permesso di soggiorno conciliando in questo modo i tempi di 

vita delle donne con i tempi necessari al perfezionamento della situazione amministrativa 

Un elemento di criticità emerso nella realizzazione dei programmi di integrazione sociale riguarda i tempi: 

per varie ragioni spesso si superano i 12 mesi, per questo è fondamentale dare continuità e garantire le risorse 

sia per i nuovi arrivi sia per la conclusione dei programmi in corso. 

Sul fronte della comunità locale, l’accresciuto affiatamento tra i partner e l’aumentata sensibilità sul tema 

hanno permesso di approfondire la conoscenza del fenomeno nei suoi diversi aspetti e implicazioni, e di 

avviare l’ascolto delle istanze del territorio pesantemente sollecitato dalla presenza delle donne direttamente 

a contatto con la popolazione. Fondamentali sono stati 

• il monitoraggio delle unità di strada 

• gli incontri periodici di coordinamento 

• gli scambi di informazioni con le forze dell’ordine e con le amministrazioni locali. 

In coerenza con quanto esposto e in continuità con le annualità precedenti, la Provincia di Verona (soggetto 

proponente) e l’ULSS 22 (soggetto attuatore), con il progetto “Artemide 3 – programmi di assistenza e 

integrazione sociale”, intendono 

1. realizzare programmi di assistenza e integrazione sociale per donne vittime della tratta 

2. avviare un percorso di presa in carico delle istanze della comunità locale, sempre più in stato di 

sofferenza su questo tema 

3. proseguire l’esperienza avviata, potenziando e implementando le collaborazioni tra servizi pubblici, 

associazioni del privato sociale e soggetti del territorio 

A questo scopo gli Enti proponente e attuatore mettono a disposizione del progetto varie figure professionali, 

gli spazi e i servizi di competenza (Sportello Donna del Centro per l’Impiego delle Provincia di Verona), la 

rete dei servizi socio sanitari ed alcune esperienze specifiche nel settore della prostituzione, maturate a 

partire dal 1995 (ambulatorio Benessere Donna Straniera del distretto di Villafranca). 

Per la gestione del lavoro di strada, delle attività di accoglienza, e dei progetti di sostegno all’autonomia 

personale (lavorativa e abitativa) si ritiene opportuno avvalersi della competenza maturata nei vari settori da 

Associazioni del territorio, offrendo loro la più ampia collaborazione. 

Le associazioni coinvolte nella realizzazione di programmi di assistenza e protezione sociale sono 

La Caritas Diocesana 

L’Associazione Papa Giovanni XXIII 

L’ Associazione Comunità dei Giovani 

L’Associazione Nefertari 

L’Associazione Madamadorè 

L’Associazione Comunià di Emmaus 

La Cooperativa Sociale Spazio Aperto 

Di ciascuna di esse si allega una breve presentazione. 

A questa rete partecipano con una adesione ufficiale (vedi allegato), per quanto di competenza, e con la 

consueta disponibilità le forze dell’ordine del territorio: 

Comando dei Carabinieri di Peschiera del Garda (Nucleo Operativo) 

Comando dei Carabinieri di Villafranca di Verona (Nucleo Operativo) 

Questura di Verona (Ufficio Stranieri e Squadra Mobile) 

Il progetto Artemide 3 mantiene l’adesione alla rete nazionale, attraverso la collaborazione con la postazione 

del triveneto del Numero Verde sulla Tratta, gestita dal Comune di Venezia, Servizio marginalità Urbane. 

3

IL PROGRAMMA DI PROTEZIONE SOCIALE (L’ART.18 DEL D.LGS. N.286/98) 

Gli obiettivi 

Esigenze di continuità e di coerenza comportano il mantenimento degli obiettivi degli anni precedenti, 

mentre l’evoluzione della situazione richiede un potenziamento delle azioni in favore del territorio. 

Il macro-obiettivo della proposta progettuale è la strutturazione e l’implementazione sul territorio della 

provincia di Verona, di un modello di interventi in rete, con il fine di contattare, accogliere, orientare ed 

accompagnare le donne e minori vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale attraverso percorsi di 

autonomia e di inserimento socio-occupazionale; e, conseguentemente, di contrastare il fenomeno del 

traffico di persone. 

Al fine di raggiungere tale macro-obiettivo, il progetto ha individuato i seguenti obiettivi specifici: 

1. Attuare interventi di protezione sociale e avvio alla vita autonoma e regolare per persone prostitute 

che intendano usufruire delle possibilità offerte dall’art. 18 - legge 286/998. 

2. Realizzare interventi di presa in carico integrata tra servizio socio sanitari, enti pubblici, privato 

sociale, volontari e forze dell’ordine, stimolando il territorio ad un maggiore coinvolgimento 

3. Promuovere azioni per il miglioramento della qualità della vita della comunità locale toccata dal 

fenomeno della prostituzione di strada (informazione, sensibilizzazione, assunzione di 

responsabilità, attivazione diretta) 

4. Contribuire e sostenere lo sviluppo della rete di lavoro sul problema a livello locale, provinciale, 

regionale e nazionale. 

5. Promuovere sinergie operative e finanziarie sul tema, coordinando la progettazione locale in modo 

da favorire l’accesso a finanziamenti regionali, nazionali, europei 

6. Avviare un piano di intervento a 360°su questo specifico territorio, con in coinvolgimento delle 

Istituzioni preposte (con il coinvolgimento della Prefettura) 

Per rinforzare la stabilità delle collaborazioni, si prevede la realizzazione di un protocollo generale sul tema 

in modo da superare la logica di adesione estemporanea e garantire continuità e collegamento tra i soggetti 

coinvolti. 

Le azioni progettuali 

Per continuità e coerenza con quanto proposto nella precedenti, le azioni progettuali rimangono 

− Intervento unità di strada 

− Programmi di protezione sociale 

− Tutela sanitaria (delle donne e della salute pubblica) 

− Intervento di comunità 

− Collegamento in rete con altri enti/associazioni/cooperative sociali/associazioni di categoria a livello 

locale, regionale, e nazionale, Forze dell’Ordine, Prefettura, Questura 

4

Ambito tipologia Natura del programma di protezione sociale 

Attivazione Contatto e fuga Nel nostro territorio prevale, segnalazione diretta da parte delle 

procedure per la 

forze dell’ordine, ma emerge anche l’invio da parte di amici e 

presa in carico 

clienti. 

dell’utente nel 

La valutazione e la presa in carico in questa fase è fatta in 

programma di 

équipe (operatori unità di strada, responsabile del progetto, 

protezione sociale 

responsabili delle comunità, ecc.) e prevede la predisposizione 

di una memoria sulla storia della ragazza per mettere a fuoco 

gli elementi caratterizzanti la situazione. Alla ragazza viene 

comunicata la valutazione della situazione fatta dagli operatori, 

informata sui possibili percorsi, e le viene lasciato un po’ di 

tempo, in ambiente protetto, per decidere che fare. 

Attivazione del 


assistenza e 

integrazione 

sociale di 

protezione sociale 

Tipologia delle 

azioni del 

programma 

Presa contatti con 

FF.OO. e Questura 

Attivazione logistica 

Attivazione della rete di 

risorse (per la presa in 

carico e per la 

socializzazione) 

Raccordo con le reti di 

tutela e di sicurezza 

(Forze dell’Ordine- 

Questure- Tribunali) 

Pronta accoglienza (fuga) 

Prima accoglienza - avvio 

del progetto 

individualizzato 

Contatti con le forze dell’ordine per valutare la situazione dal 

punto di vista della sicurezza personale della ragazza e per la 

presentazione della domanda di permesso di soggiorno 

Inserimento delle ragazze in uno spazio di accoglienza riservato 

e tutelato. 

Predisposizione di un progetto individualizzatyo, condiviso con 

la ragazza e le responsabili delle strutture di accoglienza, 

sottoscritto oltre che dall’interessata, dall’assistente sociale 

referente e dalla responsabile del progetto. 

Avvio del percorso di prima accoglienza (fino al rilascio del 

permesso di soggiorno), comprendente di socializzazione, di 

alfabetizzazione in lingua italiana, di tutela sanitaria, di 

sostegno psicologico ed educativo. 

Una volta ottenuto il permesso di soggiorno, avvio del percorso 

di seconda accoglienza, centrato sulla formazione 

professionale, ricerca di occupazione, inserimento in alloggio 

semiprotetto, fino al completo raggiungimento dell’autonomia 

personale, lavorativa, abitativa. 

Il rapporto con le famiglie ed i Paesi di origine delle ragazze 

accolte viene gestito sia autonomamente dalle strutture di 

accoglienza, sia attraverso le associazioni preposte. 

Presentazione in questura della domanda di permesso di 

soggiorno per motivi di protezione sociale, corredata del 

relativo programma; consulenza legale 

Attivazione strutture di rete per accoglienze emergenziali 

reperimento di alloggi ad indirizzo segreto in grado di 

accogliere dalle 10-15 donne che intendono uscire 

dall’esperienza di prostituzione coatta ed intraprendere un 

percorso di protezione sociale coadiuvato da un’équipe di 

operatrici professioniste 

Individuazione ambiti diversificati di accoglienza (famiglie - 

istituti religiosi - appartamenti finalizzati) 

sostegno relazionale 

attività educative/formative e di orientamento all’accesso ai 

servizi 

socializzazione e pratica di vita quotidiana 

controlli e cure sanitarie, iscrizione al SSN 

Mediazione linguistico-culturale 

5

Interventi di 

comunità 

Alfabetizzazione 

Seconda accoglienza - 

orientamento/accompagn 

amento 

Formazione 

professionale 

STRUMENTI PER LO 

SVILUPPO DI 

AUTONOMIA 

ACCOMPAGNAMENT 

O PERCORSI 

AUTONOMIA 

INSERIMENTO 

LAVORATIVO 

PROTETTO 

Sostegno psicologico ed 

educativo 

Tutela ed educazione 

sanitaria 

TUTELA LEGALE 

ATTIVITÀ DI 

MONITORAGGIO 

ATTRAVERSO 

L’UNITÀ DI STRADA 

assistenza legale 

Corsi individualizzati gestiti dalle strutture attraverso al 

collaborazione di volontari 

Iscrizione ai Centri di Formazione Permanente per gli Adulti 

del territorio 

Iscrizione al collocamento, cooperative, agenzie 

Iscrizione a corsi di formazione 

Conoscenza e utilizzo dei servizi e degli spazi urbani 

Iscrizione e frequenza di corsi di formazione professionale; 

avvio contatti con le associazioni imprenditoriali del 

territorio per la formazione lavoro (Associazioni 

Imprenditori villafrnchesi, Associazione Albergatori del 

Garda) 

Tirocini formativi, borse lavoro 

Patenti di guida 

Collegamento con gruppi informali del territorio (sport, 

tempo libero…) 

Convivenze guidate, tutoraggio e accompagnamento nella 

ricerca casa, nella stabilizzazione lavorativa, nel 

completamento delle pratiche amministrative, (reperimento 

passaporti, riconoscimento titoli di studio, ecc.) 

Se necessario, l’Inserimento lavorativo può essere protetto e 

sostenuto attraverso la collaborazione con il Servizio 

Inserimento Lavorativo dell’ULSS 22; in ogni caso questa in 

questa fase ci si avvarrà delle reti territoriali (servizi sociali, 

associazioni) preposte allo scopo. Il percorso di inserimento 

lavorativo comprende l’elaborazione di un bilancio di 

competenze, laboratori motivazionali, (ri)qualificazione 

professionale, avvio rapporti con cooperative sociali, mappatura 

e reperimento aziende, inserimento in azienda, attivazione di 

borse di lavoro, formazione pratica in impresa. 

Colloqui individualizzati, periodici con l’assistente sociale 

referente del caso 

Possibilità di accesso ai servizi pubblici di consulenza e sostgno 

psicologico (consultorio familiare) 

Invio e rapporto continuativo con l’ambulatorio Benessere 

Donna Straniera dell’ULSS 22, allo scopo di monitorare lo 

stato di salute della ragazza, e di costruire un percorso di 

educazione e tutela della salute, 

Individuazione di un consulente e avvio di un rapporto 

continuativo legato al progetto oltre che alle singole 

situazioni 

Relazioni periodiche sullo sviluppo delle relazioni tra le 

donne che lavorano sulla statale 11 e gli abitanti delle 

zone maggiormente toccate dal problema. 

6

Realizzazione di un 


sensibilizzazione del 

territorio concordato tra 

i diversi soggetti coinvolti 

nel progetto e con il 

coinvolgimento di 

referenti significatici sul 

territorio 

IPOTESI DI AVVIO DI 

UN PIANO DI 

INTERVENTO 

TERRITORIALE SUL 

FENOMENO 

COORDINATO DALLA 

PREFETTURA 

Azioni di network Raccordo ed integrazione 

dell’azione locale con 

quella provinciale, 

regionale, nazionale ed 

europea 

Integrazione delle diverse 

tipologie di intervento 

Interfaccia con i Paesi di 

origine 

Organizzazione di una serie di incontri ed iniziative 

pubbliche in/formali con le istituzioni, l’associazionismo, i 

gruppi formali e informali, le scuole del territorio 

Incontri di studio sul fenomeno 360° curati dai 

partecipanti al progetto 

Interventi di comunicazione sociale rivolte in particolare 

ai clienti. 

Utilizzo dei mass-media (giornali-TV...) 

Distribuzione materiale informativo 

Diffusione dei risultati 

Mediazione di comunità attraverso l’intervento delle unità 

di strada 

Inserimento del progetto, assieme ad altre progettualità 

collegate, relative alle fasce deboli (donne immigrate e 

minori) all’interno dell’Area Marginalità, nel Piano di 

Zona in fase di presentazione 

Recepimento del progetto Artemide da parte della 

Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 22 

Coinvolgimento della Prefettura sull’ipotesi di un piano 

territoriale di intervento sul fenomeno della prostituzione 

e della tratta, a partire dalle attività di sensibilizzazione e 

informazione rivolte alla popolazione locale 

Continuazione delle attività del tavolo di coordinamento 

istituzionale di sostegno al progetto comprendente 

rappresentanti di: Provincia, Comune, Prefettura, Forze 

dell’Ordine, Azienda ULSS, i servizi pubblici e privati 

interessati al fenomeno 

Attivazione di partnership territoriali che riuniscano 

rappresentanti di agenzie pubbliche e private che svolgono 

ruoli-chiave nell’ambito delle politiche dell’inclusione sociolavorativa 

per la concertazione di politiche locali a favore del 

target; 

Sensibilizzare all’argomento gli/le agenti di cambiamento 

fondamentali; 

Stipula di protocolli d’intesa 

Organizzazione di seminari di scambio e di confronto con le 

realtà provinciali, regionali, nazionali ed europee che lavorano 

nel campo 

Azioni informative: presentazione del progetto e dei suoi 

risultati e creazione di canali comunicativi con le varie 

organizzazioni sociali (Enti pubblici - Forze dell’Ordine - 

Magistratura - Movimenti di donne – Associazionismo sociale - 

Volontariato cattolico) 

Raccordo costante tra informazione, accoglienza, autonomia, 

inserimento socio-lavorativo, lavoro di comunità e di network 

Avvio di rapporti con i Paesi di origine delle ragazze, sia 

direttamente, da parte delle strutture di accoglienza, dia 

attraverso le istituzioni ed associazioni preposte. 

7

ALLEGATO B 

PROVINCIA DI VERONA 




Progetto “Artemide 3” 

Analisi costi/benefici relativa alle finalizzazioni da perseguire specificando analiticamente la tipologia di 

costo (personale, attrezzature, gestione, spese per inserimento lavorativo, spese di trasporto, produzione e 

divulgazione materiale, altro) e la partecipazione al finanziamento da parte dell’ente proponente nella 

misura indicata dall’art.25 del Regolamento di Attuazione del TU. 

1. Analisi costi/benefici 

Il costo del personale rappresenta il 30% costo totale. Le tariffe indicate (nelle diversificate qualifiche 

professionali) sono tutte al di sotto dei parametri di congruità, grazie all’impiego di personale dipendente 

degli enti pubblici, garantendo così, oltre alla professionalità, la continuità e il collegamento degli 

interventi con l’intera rete dei servizio socio sanitari dell’azienda ULSS e con l’offerta istituzionale della 

Provincia di Verona (sportello immigrati, attività di formazione, competenza madri nubili, ecc.). Il 

riferimento ai Servizi Territoriali e alle loro competenze, permette di contenere drasticamente il costo del 

personale. 

Non sono state previste spese di gestione, in quanto il progetto si inserisce sulla normale operatività di 

servizi e strutture pubbliche, attivando e sostenendo per quanto necessario, l’intervento del privato 

sociale. Le strutture messe a disposizione dalle Associazioni, lavorano forfetariamente, provvedendo in 

modo completo ed efficace alle necessità delle ragazze. 

Aumenta rispetto agli anni precedenti la spesa per l’inserimento socio-lavorativo. Il maggiore 

investimento in questo settore è reso necessario dal ridimensionamento dei tempi di rilascio/rinnovo del 

permesso di soggiorno che permettono un precoce avvio al lavoro/studio. Questo centro di costo 

rappresenta complessivamente il 16,5% della spesa totale. Le attività istituzionali svolte da ULSS e 

Provincia costituiscono un’offerta aggiuntiva per il progetto, in termini di risorse umane ed economiche. 

La voce vitto alloggio e trasporto, 4,6 % comprende i conti delle fughe (pasti e pernottamenti), 

spostamenti verso città diverse, il rimborso delle spese di spostamento dei volontari per accompagnare le 

ragazze. Il calcolo tiene conto della peculiarità territoriale del progetto che riguarda più comuni della 

provincia di Verona, e il numero cospicuo di accessi al progetto nel corso dei due anni precedenti. 

Per quanto riguarda la voce “Informazione” (pubblicazione e divulgazione materiale) rappresenta 

soltanto il 1,8 % del costo totale, in quanto la rete strutturata tra servizi, associazioni, enti locali si avvale 

anche del coinvolgimento dei partner del progetto e dei normali canali comunicativi e informativi già 

attivi su altre tematiche, comunque trasversali al progetto “Artemide 3”. 

La voce “altro” si mantiene sul 47,1% e riguarda specificatamente: le rette forfettarie per le ragazze da 

inserire in programmi di protezione sociale ( max n.12 unità x n.12 mesi- x 700 mensili) gli interventi 

di mediazione di comunità ed un potenziamento dell’unità di strada per l’aggancio delle donne sul 

tema della salute e della protezione sociale e per il monitoraggio in loco. All’interno di questa voce è 

stato inserito un finanziamento per il patrocinio legale e per le spese mediche straordinarie. 

8

Analisi economica per Centri di Costo 

Centro di costo Importo Percentuale % Note 

Personale 85.224,20 30 

Attrezzature 

Gestione 

Inserimento lavorativo 47.000 16,5 

Vitto alloggio e trasporto 13.000 4,6 

Produzione e divulg.mater 5.000 1,8 

Altro 133.800 47,1 

TOTALE COMPLESSIVO DEL PROGETTO 284.024,20 

Provincia di Verona, ULSS 

22 e Associazioni 

L’organizzazione del lavoro e la realizzazione di percorsi integrati hanno permesso di ottimizzare 

l’impiego delle risorse economiche ed umane. L’esercizio condiviso di funzioni e di responsabilità sul tema 

dello sfruttamento sessuale, da parte di istituzioni pubbliche e del privato sociale, ha stimolato importanti 

esiti: 

• si evitano i meccanismi di delega e di deresponsabilizzazione 

• aumenta la conoscenza e la coscienza sul problema da parte di tutti i partecipanti 

• si evita la sovrapposizione di interventi e attività con evidenti vantaggi sul piano della gestione delle 

risorse economiche ed umane (incremento di efficacia ed efficienza) 

• si evita la frammentazione e la discontinuità nella realizzazione del progetto di protezione e reintegro 

sociale, attraverso una presa in carico globale della persona. 

Come di consueto molte delle azioni previste rientrano nelle normali competenze istituzionali sella Provincia 

e dell’Azienda ULSS 22, che vengono integrate con l’opera delle associazioni partner del progetto, secondo i 

principi di sussidiarietà e collaborazione. 

2. Partecipazione al finanziamento da parte della Provincia di Verona (comprendente 

anche le risorse messe a disposizione dall’ULSS n. 22) nella misura indicata dall’art.25 

del Regolamento di Attuazione del TU 

Costo complessivo del 

Progetto 

Fondo Nazionale Lotta 

Tratta 

284.024,20 198.800 85.224,20 

70% 30% 

Cofinanziamento 

Provincia di Verona * 

ULSS 22 

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ALLEGATO C: SOGGETTO PROPONENTE 

Natura e caratteristiche del soggetto proponente: 


La Commissione Pari Opportunità della Provincia di Verona, ha promosso l’iniziativa del progetto Artemide 

già dal 2000 e continua a sostenerla con incontri istituzionali e interistituzionali inerenti la tematica della 

prostituzione e dell’inserimento formativo/lavorativo. 

L’Amministrazione Provinciale di Verona copre un territorio di 98 comuni; il decentramento 

istituzionale di questi ultimi anni, ha attribuito a questo Ente locale le competenze in materia di 

collocamento lavorativo e di formazione professionale, oltre a quelle già attive da anni, quali servizi 

sociali, l’istruzione, la cultura, collocate all’interno dell’Area Area Servizi Persona e alla Comunità. 

Questa situazione ha determinato una vera e propria trasformazione nel rapporto utenza-ente pubblico, 

privilegiando la creazione di servizi innovativi a favore del cittadino per poter raggiungere il traguardo di 

garantire a tutti istruzione, formazione, lavoro e servizi sociali. 

Servizi: 

Servizi sociali; 

Servizi politiche attive del lavoro con i Centri per l’Impiego e del Collocamento mirato per disabili; 

Servizio Istruzione e cultura; 

Enti di Formazione Professionale; 

Servizio di Coordinamento Informagiovani della provincia di Verona. 

Da marzo 2003 è attivo lo sportello immigrati finalizzato a favorire l’inserimento lavorativo dei lavoratori 

immigrati attraverso iniziative di accompagnamento al lavoro in rapporto alle esigenze del mercato del 

lavoro con particolare riguardo alla formazione e riqualificazione. Nello specifico: 

Da giugno 2003 a settembre si è attuato un corso per operatrici addette ai servizi rivolto a donne immigrate; 

È disponibile una banca dati di lavoratrici straniere, in regola con le norme sul rilascio del permesso di 

soggiorno in cerca di occupazione in qualità di colf e badanti, con precedenti lavorativi documentati; 

Il servizio collabora con istituzioni, enti ed associazioni coinvolte in problematiche relative all’immigrazione 

al fine di concretizzare una rete sinergica che favorisca l’accesso ai servizi e l’integrazione attraverso 

l’inserimento lavorativo; 

Considerato che gli extracomunitari risultano in possesso di qualifiche a basso contenuto professionale 

(facchini, manovali e pulitori in genere) che non si coniugano in maniera soddisfacente all’incontro 

domanda/offerta, il servizio intende porsi quale elemento di raccordo tra le esigenze dell’azienda e i 

lavoratori attraverso un’analisi comprensiva di variabili quali esame delle capacità professionali, autonomie 

linguistiche, di spostamenti e altre che se non indirizzate potrebbero compromettere l’instaurazione del 

rapporto di lavoro, offrendo anche supporti formativi in raccordo con i Centri di Formazione Professionali 

Provinciali per la riqualificazione dei lavoratori extracomunitari. 

A partire dal I° dicembre 2003 sono stati assegnati alla Provincia di Verona n. 39 Volontari di servizio civile, 

i quali opportunamente formati potranno collaborare per la realizzazione del progetto, ovvero inserendoli in 

alcune fasi della progettazione. 

Nel campo dell’immigrazione inoltre la Provincia interviene per minori riconosciuti da un solo genitore, 

tramite i propri Servizi Sociali e in stretta collaborazione con i Comuni: per l’anno 2004 nello specifico, 

sosterrà e i Comuni convenzionati, economicamente e tramite i propri servizi, che presenteranno iniziative 

di intervento individuali o collettivi che mirino al raggiungimento della autonomia di queste e atre tipologie 

10

di utenti, ovvero le fasce deboli della popolazione. (promuovendo dei cosri brevi di formazione, di 

riqualificazione e di accompagnamento al lavoro). 

Dal gennaio 2002 la Provincia di Verona ha sottoscritto un Accordo di Programma con la Regione e le 

Province, recepito con delibera del Consiglio provinciale n. 10 del 3/02/2002 per la “realizzazione di 

iniziative di formazione e di inserimento alloggiativi degli immigrati extracomunitari e degli emigrati di 

ritorno”. 

La Provincia allo scopo ha presentato - per l’area alloggi - un programma di intervento in collaborazione 

con Comuni, Camera di Commercio, Agec, Ater, Assindustria, Collegio Costruttori Edili, organizzazioni 

sindacali e associazioni di volontariato che si occupano della materia, affidando la gestione dello stesso al 

CESTIM di Verona (associazione di operatori sociali e culturali che si occupano a vario titolo, per obbligo 

professionale o per volontariato, degli immigrati e delle loro problematiche in ambiti diversi quali sindacato, 

servizi sociali e sanitari, scuola e università, redazioni dei giornali, uffici della pubblica amministrazione, 

cooperazione internazionale e associazionismo della solidarietà). Il progetto è stato inserito nella relazione 

revisionale e programmatica dell’Area Area Servizi Persona e alla Comunità del 2004. 

Per l’area formazione - si è attivata con i propri Centri di Formazione Professionale e con il CSA (ex 

Provveditorato agli Studi di Verona). 

Sostiene economicamente progetti di formazione e accompagnamento per immigrati di associazioni che si 

pongano l’obiettivo della formazione e dell’accompagnamento lavorativo, in collaborazione con gli uffici 

della Provincia. 

La Provincia intende inoltre coinvolgere anche il Consiglio Territoriale per l’immigrazione della provincia 

di Verona istituito dal Prefetto di Verona in data 13 maggio 2000 in ottemperanza al Decreto legislativo n. 

286/1998 e seguenti, in quanto è previsto il coinvolgimento degli Enti locali, delle associazioni di 

volontariato, delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, che operano per il coordinamento e la 

promozione degli interventi da attuare a livello locale. 

Il Vice- Presidente nonchè Assessore alle Politiche Sociali, Antonio Pastorello, è stato nominato dal 

Prefetto di Verona coordinatore della sottocommissione per il “settore alloggi e sanità” di tale Consiglio 

territoriale. 

A sostegno del progetto Artemide la Provincia di Verona intende impegnare adeguate risorse, in termine di 

personale e di strutture, come da piano finanziario allegato al progetto, oltre al supporto strutturale ed 

organizzativo necessario allo svolgimento delle attività. 

Firma del legale rappresentante 

Il Vice-Presidente della Provincia di Verona 

Pastorello Antonio 

11

Servizi Sociali - E-Mail: sociale@ulss22.ven.it 

ALLEGATO C.1 

Natura e caratteristiche del soggetto attuatore 

Regione Veneto 

Azienda U.L.S.S. n. 22 

Bussolengo 

L’Azienda ULSS n.22 comprende 37 Comuni a nord est della provincia di Verona; oltre ai compiti 

istituzionali, su delega dei comuni si occupa anche di 

• Servizio Sociale di Base 

• Servizio Educativo Territoriale. 

• Servizi di tutela minorile 

• Servizio di Coordinamento Socio Sanitario per Stranieri 

Nel campo dell’immigrazione in particolare questa ULSS ha attivato dal 1994 il Servizio di 

Coordinamento Socio Sanitario per Stranieri che dal 1998 ha avviato il “Progetto di Mediazione 

Interculturale” (finanziato ai sensi della legge 285/97), recepito e cofinanziato dall’Azienda per gli interventi 

di mediazione relativi al Settore Sanitario (Progetto “L’ospedale parla la tua lingua”, che prevede la 

presenza di mediatori interculturali nei reparti degli ospedali di Bussolengo e Isola della Scala per facilitare 

la comunicazione tra i pazienti stranieri e il personale sanitario). 

Per quanto riguarda l’ambito specifico della prostituzione, l’azienda ULSS n. 22 ha approvato una delibera 

denominata “BENESSERE DONNA STRANIERA” (delibera del Direttore Generale n.722 del 31/5/2002) 

all’interno della quale confluiscono i progetti Ambulatorio BDS (avviato dal 1995 dal Sert e consultorio 

familiare di Villafranca), Progetto TRENO e Progetto Artemide art. 18 (prima e seconda annualità), 

progetto Yemaja (LR 41/97 bando 2002), attraverso i quali l’ULSS, in collaborazione con altri enti e 

partner del privato sociale, offre assistenza sociale e sanitaria a donne prostitute, in un’ottica globale di 

intervento che coinvolge servizi e territorio. In questo senso è risultato di fondamentale importanza l’aspetto 

organizzativo, centrato sulla integrazione delle risorse umane ed economiche, evitando sovrapposizioni e 

inutili dispendi. 

Questi progetti si ricollegano e si integrano con altre iniziative dell’azienda ULSS 22: Progetto Adolescenti 

(accesso al consultorio familiare), progetto “Vado a vivere da sola” (DPR 309/90 – gruppo appartamento 

per adolescenti) e “Case per donne in difficoltà” (legge 285/97) che hanno rappresentato un’offerta 

aggiuntiva per alcune specifiche situazioni, all’interno del circuito dei servizi per tutti. 

Per l’anno 2004 l’ULSS 22 è titolare di un nuovo progetto intitolato “Percorsi di empowerment per 

giovani vittime di sfruttamento e abuso sessuale” presentato ai sensi della L.R. 41/97 che finanzia 

interventi a favore delle vittime di violenza sessuale e sfruttamento e rivolto in modo specifico alle ragazze 

minorenni. 

Le attività previste dai vari progetti sono state attuate in modo coordinato; ciò ha permesso di raccogliere ed 

aggregare nuove risorse sul territorio, sia in termini economici (progetto di inserimento lavorativo finanziato 

dalla provincia di Verona nell’ambito del progetto “Artemide 2”) sia in termini di opportunità (tirocini e 

borse lavoro, reperimento alloggi, accompagnamento nell’avvio dell’autonomia abitativa, ecc.) che si sono 

rivelati fondamentali nella fase dell’avvio della vita autonoma delle ragazze in dimissione dal progetto. 

Questi nuovi soggetti, cooperativa e associazioni del territorio, ma anche privati cittadini, si sono ora 

aggiunti come partner nella nuova annualità del progetto. 

12

L’impianto organizzativo, l’attività di monitoraggio che dura da due anni, la collaborazione/ coordinamento 

tra enti pubblici e privato sociale e l’integrazione tra enti e servizi diversi sia nella gestione dei casi (prassi 

consolidate), sia nell’attività di network (coordinamento operativo e istituzionale), rappresentano elementi di 

qualità rispetto al buon esito dei progetti precedenti, ma anche una solida base di partenza per la progettualità 

attuale. 

Questi progetti nella loro articolazione generale verranno recepiti nel Piano di Zona dei Servizi Sociali che 

verrà presentato a breve all’approvazione della Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 22, all’interno di una 

specifica area “marginalità sociale”, in modo da permettere una organizzazione migliore delle risorse 

economiche, strutturali ed umane, rispetto a fenomeni che emergono in modo sempre più drammatico. 

A sostegno del progetto Artemide 3 l’ULSS 22 intende impegnare come di consueto adeguate risorse, oltre 

al supporto strutturale ed organizzativo necessario allo svolgimento delle attività. 

Oltre a ciò rimane a disposizione la rete dei servizi socio sanitari del territorio (distretti, consultori familiari, 

servizi sociali di base, ospedali ecc.) che si è dimostrata preziosa nell’accompagnare le ragazze in dimissione 

dai programmi di protezione sociale. 

IL DIRETTORE GENERALE 

Azienda ULSS n. 22 

Dott. Renato Piccoli 

13

ALLEGATO D 





Codice (da compilare da parte della Commissione) 

Sezione 1 : Dati generali del progetto 

1.1 Titolo del progetto 


Modulo per la presentazione del progetto 

Artemide 3 – programmi di assistenza e di integrazione sociale art.18 

1.2 Durata del progetto 

Mesi : |_1_|_2_| 

1.3 Sommario del progetto 

Descrizione riassuntiva (max 20 righe) delle caratteristiche del progetto : obiettivi, popolazione, 

bersaglio, metodologia, effetti attesi 

Con i primi due anni di lavoro è stato possibile mettere a regime i meccanismi per la presa in carico delle 

donne: la rete di lavoro tiene sia via ordinaria che in emergenza (retate, arrivi improvvisi, ecc.) e riesce a 

sviluppare percorsi significativi nella direzione del protagonismo sociale (basso tasso di abbandono). Le 

oggettive difficoltà legate anche allo sviluppo del mercato del lavoro e a quello abitativo, determinano un 

allungamento dei tempi di presa in carico necessari per concretizzare percorsi reali di autonomia 

personale, lavorativa abitativa in modo da garantire la tenuta del programma di integrazione sociale. 

L’esperienza in corso spinge ora ad aprire nuovi scenari, interfacciando in modo sempre più incisivo la 

comunità locale. Vari sono i segni di sofferenza del territorio rispetto ad un problema in costante 

aumento: clienti ed ex clienti che si rivolgono ai servizi o al centro di ascolto, ma anche genitori, 

insegnanti e amministratori preoccupati per l’impatto socio educativo del fenomeno sulle giovani 

generazioni (l’esercizio della prostituzione avviene in zone molto visibili, centrali per le vie di 

comunicazione dei paesi). Oltre a ciò il monitoraggio continuativo del territorio, l’approfondirsi della 

conoscenza e della collaborazione tra i soggetti interessati, hanno confermato l’immagine di una 

situazione ad altissima complessità. In particolare è emersa la dimensione “extraterritoriale” del 

fenomeno della prostituzione in questo territorio “non luogo”, originata dal sovrapporsi di competenze a 

livello locale, in vari ambiti (amministrazione provinciale e amministrazioni comunali, gestione della 

viabilità, piani di sviluppo urbanistico, turismo, sviluppo agricolo, industriale, ecc) che hanno come 

principale arteria la statale 11. L’effetto sembra essere una generale rimozione dei livelli di responsabilità 

individuale e collettiva rispetto a meccanismi di collusione e sfruttamento indotto sul fenomeno 

prostituzione. Questa situazione richiede una forte coesione nel perseguire obiettivi condivisi tra i 

soggetti interessati, perciò nel nuovo progetto centrale è la proposta di avviare un piano territoriale di 

intervento a 360°, con il coinvolgimento della Prefettura, della conferenza di Sindaci dell’ULSS22, delle 

Forze dell’Ordine, dei gruppi e associazioni del territorio 

14

Sezione 2 : Soggetti Partecipanti 

2.1 Soggetto proponente 

Nome : Provincia di Verona 

Ragione Sociale : Ente Locale 

Tipologia: Ente Locale 

Sede Legale : Via S. Maria Antica n. 1 città : Verona 

Indirizzo : Via S. Maria Antica n. 1 città : Verona 

Tel : 045.808.86.11 

Fax : 045.808.87.63 

Email : urp@provincia.vr.it 

Codice fiscale / Partita IVA : 00654810233 

Rappresentante Legale : Vice Presidente 

Cognome e Nome : Pastorello Antonio 

Tel : 045.808.86.09 

2.2 Eventuali soggetti attuatori 

Nome : Azienda ULSS n.22 

Ragione Sociale : Azienda ULSS 

Tipologia: Azienda ULSS 

Sede Legale : Via Citella, 50 - Villa Spinola città : Bussolengo (VR) 

Indirizzo : Via Citella n. 50, città : 37012 Bussolengo (VR) 

Tel : 045.676.93.11 

Fax : 045.676.93.44 

Email : pgiavoni@ulss22.ven.it 


Rappresentante Legale : Direttore Generale 

Cognome e Nome : Dott. Piccoli Renato 

Tel : 045.676.93.11 

(da ripetersi per ciascun ente gestore) 

15

2.3 Altri soggetti partecipanti 

RETE LOCALE 

Nome : Comune di Bussolengo 



Sede Legale : Piazza Nuova 14 città: Bussolengo 

Indirizzo: Piazza XXVI Aprile città: 37012 Bussolengo 

Tel : 045.676.99.00 

Fax : 045.675.45.12 

Email : protocollo@comune.bussolengo.vr.it 


Rappresentante Legale : Sindaco 

Cognome e Nome : Mazzi Alviano 

Tel : 045.676.99.10 

Nome : Comune di Sona 



Sede Legale : Piazza Roma, n.1 città : Sona 

Indirizzo : Piazza Roma, n.1 città : 37060 Sona (Verona) 

Tel : 045.609.12.00 

Fax : 045.609.12.85 

Email : info@comune.sona.vr.it 

Codice fiscale /Partita IVA : 00500760236 


Cognome e Nome : Bonometti Flavio 

Tel : 045.609.12.00 

Nome : Comune di Castelnuovo del Garda 



Sede Legale : Piazza degli Alpini, n. 4 città: Castelnuovo del Garda 

Indirizzo : Piazza degli Alpini, n. 4 città: 37014 Castelnuovo del Garda (Verona) 

Tel : 045.757.01.48 

Fax : 045.645.02.58 

Email : comune.castelnuovodg@libero.it 



Cognome e Nome : Emanuelli Ferdinando 

Tel : 045.830.06.77 

Nome : Comune di Lazise 



Sede Legale : Piazza Vittorio Emanuele città : Lazise 

Indirizzo : Piazza Vittorio Emanuele città : 37017 Lazise 

Tel : 045.644.51.11 

Fax : 045.758.07.22 

Email : 



Cognome e Nome : Franceschini Renzo 

Tel : 045.644.51.11 

16

Nome : Comune di Peschiera 



Sede Legale : Piazzale Betteloni, n.3 città : Peschiera 

Indirizzo : Piazzale Betteloni, n.3 città : 37019 Peschiera 

Tel : 045.640.06.00 

Fax : 045.755.29.01 

Email : peschiera.segreteria@libero.it 


Rappresentante Legale : commissario straordinario 

Cognome e Nome : Laganà Maria Rosaria 

Tel : 044.640.06.00 

Nome : Caritas Diocesana 

Ragione Sociale : Associazione di Carità S. Zeno onlus 

Tipologia: Associaz. Volontariato 

Sede Legale : L.ge Matteotti n.8 città : Verona 

Indirizzo : L.ge Matteotti , n.8 città : 37126 Verona 

Tel : 045.830.06.77 

Fax : 045.838.81.81 

Email : caritasvr@caritas.vr.it 


Rappresentante Legale : Presidente 

Cognome e Nome : Don Giovanni Biondaro 

Tel : 045.830.06.77 

Nome : Cooperativa Sociale arl onlus Comunità dei Giovani 

Ragione Sociale : Cooperativa Sociale ONLUS 

Tipologia: Coop.sociale 

Sede Legale : Via Moschini n.3 città : Verona 

Indirizzo : via Moschini n.3 città : 37129 Verona 

Tel : 045.91.81.68 

Fax : 045.83.40.931 

Email : cdg.centro@libero.it 



Cognome e Nome : Picotti Luca 

Tel : 045.831.00.70 

Nome : Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 

Ragione Sociale : Associazione 

Tipologia: Ente ecclesiastico 

Sede Legale : Via Mameli n.1 città : 47900 Rimini 

Indirizzo : Via Bruno Menini n.6 città : 37048 S. Pietro di Legnago (VR) 

Tel : 0442.26.657 

Fax : 0442.26.738 

Email : segz.verona@apg23.org 

Codice fiscale : 00310810221 Partita IVA : 01433850409 


Cognome e Nome : Don Oreste Benzi 

Tel : 0541.54.719 

Nome : Nefertari 

Ragione Sociale : Associazione di Volontariato ONLUS 

Tipologia: Associaz. Volontariato 

Sede Legale : Via Lore n.13 città : Cerro Veronese 

Indirizzo : Via Lore n.13 città : Verona 

17

Tel : 045. 862.25.58 

Fax : 045. 86.25.200 

Email : stellabianca@freemail.it 

Codice fiscale : 93149070232 Partita IVA : 


Cognome e Nome : Montresor Silvana 

Tel : 045.862.2558 

Nome : Cooperativa Sociale Spazio Aperto a R.L. 

Ragione Sociale : cooperativa sociale 

Tipologia: cooperativa 

Sede Legale : via dei Gesuiti n.3 città : 37060 Sona (VR) 

Indirizzo : via P. Vassanelli n. 11 città : 37012 Bussolengo (VR) 

Tel : 045.715.69.01 

Fax : 045.715.69.02 

Email : spazioap@tin.it 



Cognome e Nome : Zanoni Claudio 

Tel : 045.715.69.01 

Nome : Associazione Comunità di Emmaus 

Ragione Sociale : associazione 

Tipologia: onlus 

Sede Legale : Località Emmaus n.1 città : 37069 Villafranca (VR) 

Indirizzo : Località Emmaus n.1 città : 37069 Villafranca (VR) 

Tel : 045.633.70.69 

Fax : 045.630.21.74 

Email : 


Rappresentante Legale : presidente 

Cognome e Nome : Fior Enzo 

Tel : 045.633.70.69 

Nome : Associazione Madamadorè 

Ragione Sociale : Onlus 

Tipologia: associazione volontariato 

Sede Legale : via Broglio n.32 città : Colognola ai Colli (VR) 

Indirizzo : via Broglio n.32 città : Colognola ai Colli (VR) 

Tel : 045.615.17.73 

Fax : 

Email : ass.madamadore@libero.it 


Rappresentante Legale : presidente 

Cognome e Nome : Zordan Marta 

Tel : 045.615.17.73 


Comando di Compagnia di Peschiera del Garda 



Comando di Compagnia di Villafranca 


Questura di Verona 

Squadra Mobile 

18

RETE DI COORDINAMENTO DEL TRIVENETO 

Nome: COMUNE DI MOGLIANO VENETO - Assessorato alle Pari Opportunità 

Ragione Sociale: Ente Locale 

Sede Legale: COMUNE DI MOGLIANO VENETO (TV) città: Mogliano Veneto (TV) 

Indirizzo: P.zza Caduti, 8 città: Mogliano Veneto (TV) 

Tel: 041 5930600 

Fax: 041 5930699 

E-mail: politiche.sociali@comune.mogliano-veneto.tv.it 

Codice Fiscale: 00565860269 Partita IVA: 00476370267 

Rappresentante Legale: Sindaco 

Cognome e Nome: Bottacin Diego 

Tel: 041 5930600 

Nome: COMUNE DI PADOVA – Settore Servizi Sociali 


Sede Legale: Via del Municipio, 1 città: Padova 

Indirizzo: Via del Carmine, 1 città: Padova 

Tel: 049 8205915 - 8205920 

Fax: 049 8205950 - 8205902 

E-mail: ferrandinoa@comune.padova.it 

Codice Fiscale: 00644060287 Partita IVA: 

Rappresentante Legale: Capo Settore Servizi Sociali 

Cognome e Nome: Panizzolo Lorenzo 

Tel: 049 8205936 

Nome: COMUNE DI ROVERETO – Servizio Attività Sociali 


Sede Legale: Piazza Podestà, 11 città: Rovereto (TN) 

Indirizzo: Largo Camera di commercio, 5 città: Rovereto (TN) 

Tel: 0464 452135 

Fax: 0464 452361 

E-mail: servizisociali@comune.rovereto.tn.it 

CunialAurelio@comune.rovereto.tn.it 



Cognome e Nome: Maffei Roberto 

Tel: 0464 452135 

Nome: COMUNE DI TRENTO – Servizio Attività Sociali 


Sede Legale: Via Belenzani, 19 città: Trento 

Indirizzo: Via Belenzani, 19 città: Trento 

Tel: 0461 884111 

Fax: 0461 884497 

E-mail: sindaco@comune.trento.it 


Rappresentante Legale: Assessore 

Cognome e Nome: De Torre Maria Letizia 

Tel: 0461 884111 

Nome: COMUNE DI VENEZIA – Assessorato alle Politiche Sociali 


Sede Legale: COMUNE DI VENEZIA – Ca’ Farsetti, San Marco n. 4136 città: Venezia 

Indirizzo operatvo: Via Pio X° 4 città: Mestre - Venezia 

Tel: 041 5042374 

Fax: 041 981988 

E-mail: cpvenezia@libero.it 

Codice Fiscale: Partita IVA: 00339370272 

Rappresentante Legale: Assessore alle Politiche Sociali 

Cognome e Nome: Caccia Giuseppe 

Tel: 041 2749629 

19

Nome: COMUNE DI VERONA – Area Servizi Sociali ed Educativi Servizi Tutela Minori e Politiche 

dell’Accoglienza 


Sede Legale: P.zza Bra, 1 città: Verona 

Indirizzo: P.zza Bra, 1 città: Verona 

Tel: 045 8078351- 8078363 - 8078343 

Fax: 045 8077362 

E-mail: minori.accoglienza@comune.verona.it (Molon Stefano) 

Daniela_Liberati@comune.verona.it (Liberati Daniela) 



Cognome e Nome: Zanotto Paolo 

Tel: 045 8077111 

Nome: COMUNE DI VICENZA – Assessorato agli Interventi Sociali – Settore Famiglia e Minori 


Sede Legale: Palazzo Trissino città: Vicenza 

Indirizzo: C.so Palladio, 98 città: Vicenza 

Tel: 0444 222560 - 222580 

Fax: 0444 222574 

E-mail: lacarovana@comune.vicenza.it (Cuneo Annamaria) 



Cognome e Nome: Hüllweck Enrico 

Tel: 0444 222560 

Nome: PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO – 

Assessorato al Personale Sanità e Servizio Sociale 

Ragione Sociale: Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige 

Sede Legale: C.so Libertà, 23 città: 39100 Bolzano 

Indirizzo: C.so Libertà, 23 città: 39100 Bolzano 

Tel: 0471 411555 - 411556 

Fax: 0471 411599 

E-mail: otto.saurer@provincia.bz.it 

Codice Fiscale: Partita IVA: 00390090215 

Rappresentante Legale: Assessore al Personale Sanità e al Servizio Sociale 

Cognome e Nome: Saurer Otto 

Tel: 

Nome: CENTRO CARITAS DELL’ARCIDIOCESI DI UDINE 

Ragione Sociale: onlus 

Sede Legale: Via Treppo, 3 città: Udine 

Indirizzo: Via Treppo, 3 città: Udine 

Tel: 0432 414502 

Fax: 0432 511838 

E-mail: uff.caritas@udine.chiesacattolica.it 


Rappresentante Legale: Presidente 

Cognome e Nome: Don Luigi Gloazzo 

Tel: 0432 414502 

Nome: COMITATO PER I DIRITTI CIVILI DELLE PROSTITUTE 

Ragione Sociale: Associazione senza scopo di lucro 

Sede Legale: Via del Bruson, 7 città: Azzano Decimo (PN) 

Indirizzo: Via del Bruson, 7 città: Azzano Decimo (PN) 

Tel: 0434 646678 

Fax: 0434 646678 

E-mail: lucciole@iol.it 


Rappresentante Legale: Presidente dell’Associazione 

Cognome e Nome: Corso Carla 

Tel: 3355400983 

20

Nome: COOPERATIVA NUOVO VILLAGGIO 

Ragione Sociale: Società Cooperativa a Responsabilità Limitata 

Sede Legale: Via Pierobon, 13/A città: Padova 

Indirizzo: Via del Commissario, 42 città: Padova 

Tel: 049 8808014 

Fax: 049 8829483 

E-mail: nuovovillaggio@tin.it 

nuovovillaggio@libero.it 



Cognome e Nome: Trabuio Maurizio 

Tel: 049 8808014 

Nome: ASSOCIAZIONE MIMOSA 

Ragione Sociale: Associazione di volontariato onlus 

Sede Legale: via Falloppio, 39 città: Padova 

Indirizzo: via Falloppio, 39 città: Padova 

Tel: 049 8752638 

Fax: 049 8752638 

E-mail: associazionemimosa@libero.it 



Cognome e Nome: Guiotto Paolo 

Tel: 335 7814466 

Nome: ASSOCIAZIONE WELCOME 

Ragione Sociale: Associazione di volontariato onlus 

Sede Legale: Via Guizza, 205 città: Padova 

Indirizzo: Via della biscia, 32 città: Padova 

Tel: 049 8726725 

Fax: 049 8726725 

E-mail: associazione.welcome@virgilio.it 



Cognome e Nome: Carraretto Diega 

Tel: 335 5619658 

Nome: CASA DI ACCOGLIENZA DOMUS NOSTRA 

Ragione Sociale: Ente morale 

Sede Legale: Via Ciardi, 34 città: Quinto di Treviso (TV) 

Indirizzo: Via Ciardi, 34 città: Quinto di Treviso (TV) 

Tel: 0422 379047 

Fax: 0422 379047 

E-mail: domusnostra@libero.it 


Rappresentante Legale: Responsabile 

Cognome e Nome: Canovi Elena 

Tel: 0422 379047 

21

Sezione 3 : Descrizione del progetto 

3.1 Contesto Locale 

Descrizione del territorio nel quale si rilevano fenomeni che includono interventi di protezione 

sociale (max 10 righe) 

Nei primi due anni di progetto sono state accolte ca. 50 ragazze, prevalentemente su segnalazione dei 

Carabinieri di Peschiera e della Squadra Mobile di Verona. Il numero così elevato e le osservazioni incrociate 

tra i partecipanti al progetto testimoniano una situazione grave: questo territorio si caratterizza per una forte 

presenza e il continuo ricambio. Altro elemento emerso è la sovraterritorialità del fenomeno, sia perché 

l’esercizio della prostituzione avviene in modo diffuso (anche se non così evidente) sul territorio (locali, 

appartamenti ecc.), sia perchè le donne sono dislocate abitativamente in vari comuni, mentre l’esposizione 

massiccia si evidenzia sulla statale 11 e arterie laterali. 

I 5 paesi coinvolti sono dislocati a ridosso della statale; in questo modo l’attività di donne e clienti è 

continuativamente a contatto con la vita quotidiana delle persone (scuole, negozi, bar, fermate degli autobus 

ecc.). Ciò sta generando situazioni di forte tensione sia sul piano dell’ordine pubblico, ma anche su un piano 

più propriamente sociale ed educativo, rispetto alle fasce di popolazione più giovani. 

Descrizione dei fenomeni locali, attraverso cui i suddetti problemi si manifestano (max 10 righe) 

La presenza di prostitute continua a caratterizzare la zona della statale 11 con andamento stagionale (aumento 

dei clienti nella stagione turistica) e diversificato (picchi di presenze in orario serale/notturno e nei fine 

settimana). Il conseguente flusso di traffico, in transito tra Verona, Brescia e Trento, crea problemi alla 

circolazione con frequenti incidenti. Le abitazioni e i negozi dei paesi a ridosso della statale subiscono pesanti 

fastidi dalla presenza delle donne e dei clienti (atti osceni, disturbo della quiete pubblica, precarietà delle 

condizioni igieniche, atti di violenza nei confronti delle prostitute) che sono presenti in vari orari del giorno e 

della notte. Ultimamente si assiste ad una crescente insofferenza da parte della popolazione locale, e ad un 

aumento dell’aggressività delle donne che “assaltano” automobilisti e passanti, mentre il continuo ricambio 

delle ragazze (soprattutto rumene e moldave, mentre le ragazze nigeriane sono stabili nelle loro postazioni, 

anche se per lo più abitano in territori vicini) alimenta uno stato di continua tensione, obbligando ad un 

monitoraggio stretto e continuativo. La presenza in alcuni casi di minorenni è già stata segnalata e presa in 

carico dai servizi sociali secondo gli obblighi di legge. Poco rilevante, ma comunque da considerare per la 

drammaticità delle situazioni umane è la presenza di transessuali (autolesionismo, depressione, abuso di 

sostanze, suicidi). 

Quale contributo vuole offrire il seguente progetto alla soluzione dei suddetti problemi (max 10 

righe) 

Questo progetto vuole potenziare l’attivazione in modo sinergico delle risorse del territorio 

- nella elaborazione di programmi di protezione e integrazione sociale 

- nell’esercizio condiviso delle responsabilità e delle funzioni sul delicato tema del contrasto alla prostituzione 

a livello locale. 

La Provincia di Verona e l’Azienda ULSS 22, con la collaborazione dei partners del progetto intendono 

proseguire e potenziare le azioni di tutela e promozione delle donne vittime di tratta. Oltre ciò si evidenzia la 

necessità di coinvolgere la Prefettura per avviare una azione istituzionale condivisa e coordinata tra, Enti 

locali, Forze dell’Ordine, Associazioni e gruppi a livello locale, che produca un piano territoriale di intervento 

sul fenomeno, a partire da attività di sensibilizzazione e informazione che rendano la comunità locale 

consapevole dei meccanismi di funzionamento del fenomeno, dei vari livelli di responsabilità e di possibilità 

di intervento. 

22

3.2 Evidenze di efficacia dell’intervento proposto 

Indicare i riferimenti bibliografici relativi e la tipologia di studio da cui derivano tali evidenze : 

ricerche- azioni territoriali 

studi “ad_hoc” settoriali 

esperienze precedenti 

- altro (specificare) 

Se non è disponibile alcuna evidenza di efficacia, indicare come si intende valutarla (max 10 righe) 

ricerche- azioni territoriali: 

MALUCCELLI L., PAVARINI M. (a cura di), Rimini e la prostituzione. Ricerca-azione per una progressiva 

civilizzazione dei rapporti tra città e prostituzione di strada, Rimini, 1996, (internet) 

CASTELLI V., "Progettare nell'ambito della prostituzione", relazione presentata al Workshop residenziale 

"Ricerca - Progettazione - Valutazione", organizzato da Comune di Bologna e Regione Emilia- 

Romagna (Ricerca, intervento e comunicazione nel campo della prostituzione di strada), Bologna, 18- 

19-20 novembre 1997, (Internet ) 

Studi prodotti dal CE.ST.IM. (Centro Studi Immigrazione) sullo sviluppo del fenomeno immigrazione nel 

contesto veronese; relazione primo semestre 2002 dell’attività dello “Spazio Donna Straniera “ dell’ 

Az. ULSS 20 di Verona. 

Rapporti semestrali sull’andamento del progetto Artemide 1 e 2 

studi “ad_hoc” settoriali: 

ON THE ROAD, Prostituzione e Tratta. Manuale di intervento sociale, Franco Angeli, 2002. 

COMUNE DI ROMA, CRISTINA MINGUZZI, Il futuro Possibile. Tratta delle donne, inserimento sociale, 

lavoro, Parsec 2002. 

REGIONE DEL VENETO, Diritti umanitari e traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale:dallo 

scenario internazionale all’intervento locale, Azienda USL 16, 2003. 

CNCA, Corpi a tratta, Il mercato della nuova prostituzione in Italia, Edizioni La Meridiana, 2003. 

Esperienze precedenti: 

Progetto “Ambulatorio Benessere Donna Straniera” C. SMACCHIA, P.PAON: Legislazione, counselling 

e assistenza sanitaria per prostitute immigrate, in: (a cura di E. BRAVI e G: SERPELLONI): HIV e 

Counselling, Regione Veneto, Edizioni "La Grafica", 1999 

Progetto Artemide 1 e 2 – programmi di assistenza e integrazione sociale 

Progetto Yemaja – L.R. 41/97 per l’anno 2003 

Progetto PERCORSI DI EMPOWERMENT PER GIOVANI VITTIME DI SFRUTTAMENTO E ABUSO SESSUALE L.R. 

41/97 per l’anno 2004 

3.3 Obiettivi del progetto 

Indicare gli obiettivi del progetto (max 10 righe) 

1. Attuare interventi di protezione sociale e avvio alla vita autonoma e regolare per persone prostitute 

che intendano usufruire delle possibilità offerte dall’art. 18 - legge 286/998. 

2. Realizzare interventi di presa in carico integrata tra servizio socio sanitari, enti pubblici, privato 

sociale e volontari, stimolando in territorio ad un maggiore coinvolgimento 

3. Promuovere azioni per il miglioramento della qualità della vita della comunità locale (informazione, 

sensibilizzazione, assunzione di responsabilità, attivazione diretta) 

4. Contribuire e sostenere lo sviluppo della rete di lavoro sul problema ai vari livelli 

5. Promuovere sinergie operative e finanziarie sul tema 

6. Avviare un piano di intervento a 360°su questo specifico territorio, con in coinvolgimento delle 

Istituzioni preposte 

23

3.4 Capacità di collegamento in rete anche con altri programmi di intervento di protezione sociale 

(max 10 righe) 

Il progetto, è collegato in rete con: 

- “Tavolo di coordinamento Triveneto degli enti attuatori di progetti finanziati con l’art. 18” 

- Progetti promossi dal Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute a Torino, Trieste e Imperia 

- Progetto “Sirio: verso strade nuove” promosso dal Comune di Verona 

- L’azienda ULSS 22, assieme alle altre Aziende Socio Sanitarie del Veneto, partecipa inoltre all’osservatorio 

regionale sul fenomeno della prostituzione gestito dall’ULSS 16. 

Attraverso i propri partner il progetto Artemide è inoltre collegato con il “Coordinamento contro la tratta” 

promosso e attuato dalle Caritas del Triveneto e con il CNCA. 

3.5 Capacità di colmare carenze di servizi nel territorio in grado di proseguire analoghi obiettivi 

(max 10 righe) 

Il progetto offre risorse economiche e collegamento con reti di lavoro già attive sul tema alle comunità locali 

delle zone periferiche alla città di Verona, in particolare nell’area compresa tra i confini della città ed il Lago 

di Garda (Statale 11).L’esperienza di questi anni ha evidenziato profonde differenze nei meccanismi del 

fenomeno della prostituzione tra il contesto cittadino e quello extraurbano molto frammentato e discontinuo. 

Ciò ha reso necessario elaborare azioni e interventi ad hoc, con metodologie appropriate al territorio. Oltre a 

ciò la dimensione stessa del fenomeno rende necessaria una presenza forte in loco dei servizi di aiuto e tutela 

delle donne vittime di tratta. 

3.6 Cantierabilità (max 10 righe) 

Il progetto “Artemide 3”, è immediatamente attivabile in continuità con le attività realizzate con il 

contributo del precedente finanziamento. 

Priorità assoluta in termini di risorse umane ed economiche verrà data come di consueto ai progetti 

individualizzati di assistenza e integrazione sociale, mentre la realizzazione delle attività di sensibilizzazione 

e informazione rivolte al territorio sono vincolate al reperimento delle risorse economiche necessarie. 

Sezione 4 : Descrizione del piano di attività generale del Progetto 

4.1 Indicare in sintesi il tipo di attività che si intente realizzare ( es. accoglienza, sensibilizzazione, 

reintegrazione, reintegrazione sociale, etc.) 

Le attività relative ai programmi di assistenza e integrazione sociale sono ormai consolidate. La 

realizzazione di progetti individualizzati, attuata attraverso la collaborazione con i vari partner del 

progetto sta dando risultati incoraggianti. Con il nuovo progetto si intende porre maggiore attenzione sul 

contesto generale, sulla comunità locale, potenziando le attività rivolte al territorio 

− Intervento unità di strada (aggancio socio sanitario, monitoraggio fenomeno) 

− Programmi di protezione sociale (fuga, prima accoglienza, seconda accoglienza) 

− Tutela sanitaria (delle donne e della salute pubblica) 

− Intervento di comunità (sensibilizzazione, informazione, mediazione sociale,avvio di un piano di 

intervento territoriale) 

24

− Collegamento in rete con altri enti/associazioni/cooperative sociali/associazioni di categoria a livello 

locale e regionale, Forze dell’Ordine, Prefettura, Questura 

4.2 Indicare i gruppi bersaglio 

Tipologia gruppo bersaglio a) Prostitute di strada 

b) Comunità locale dei comuni della Statale 11 

n. dei soggetti destinatario 250 a)250 donne prostitute (contatto – aggancio ai 

servizi) 

b)10/15 programmi di protezione sociale 

c) popolazione dei 5 Comuni direttamente a 

contatto con la statale 11 (ca. 55.000 abitanti di cui 

Luoghi/contesti per contatto 

gruppo bersaglio 

10.000 minori) 

Statale 11 nel tratto tra Verona e il lago di Garda 

(unità di strada) 

Ambulatorio “Benessere donna straniera” 

Servizi Sociali dei Comuni 

Consultori Familiari dell’azienda ULSS 22 

Ser. T. di Villafranca e Bussolengo 

Ospedali di Negrar (D.Calabria), Bussolengo, 

Villafranca Peschiera e Caprino 

Centri di ascolto del volontariato 

Privati cittadini 

Forze dell’Ordine (CC Peschiera, CC Villafranca, 

Questura di Verona) 

4.3 Effetti attesi : definizione qualitativa(max 10 righe) 

Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto 

- Fornire alle donne prostitute di strada concrete opportunità di emancipazione e integrazione sociale 

- Ottimizzare l’impiego di risorse economiche e operative nella presa in carico delle donne, attraverso la 

creazione di protocolli operativi tra servizi pubblici e con le associazioni. 

- Migliorare la tutela della salute (in senso ampio) delle donne e della cittadinanza. 

- Offrire ai cittadini una visione globale del problema, in modo da rendere la comunità consapevole e 

responsabile 

- Coinvolgere ulteriori diversi soggetti del territorio sia nella realizzazione di programmi di protezione 

sociale, sia nelle attività di sensibilizzazione e informazione 

- Avviare un coordinamento territoriale sul problema, con il coinvolgimento della Prefettura 

- Offrire alle amministrazioni locali (in particolare ai comuni medio piccoli) la possibilità di accedere ad una 

rete di competenze e risorse sul tema della prostituzione 

4.4 Effetti attesi : stima quantitativa(max 10 righe) 

Definire quantitativa i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto (p.e. richiesta di 

percorsi di protezione sociale, inserimento dell’x% di ragazze vittime di sfruttamento...) 

25

n. 200 contatti con donne prostitute (anche reiterati) attraverso l’ambulatorio 

n. 50 contatti con altri canali (ospedale, volontari, privati cittadini, forze dell’ordine) 

n. 10-15 inserimenti in programmi di protezione e percorsi inserimento sociale, lavorativo e abitativo 

n. 2 percorsi di tutela e assistenza per il periodo della gravidanza 

n. 5 intervento di comunità (conferenze pubbliche, incontri con gli amministratori, iniziative con le scuole, 

ecc.) 

n. 3 protocolli operativi (raccordo istituzionale, collaborazione con le associazioni, procedure presa in carico) 

4.5 Indicare la metodologia e gli strumenti che verranno adoperati(max 10 righe) 

Metodologia: 

- Intervento di strada (anche in collaborazione con le forze dell’ordine) per fornire informazioni e aggancio 

alle donne e mediare le situazioni di tensione o conflittualità sociale. 

- Presa in carico integrata dei percorsi di protezione tra i vari servizi pubblici e le associazioni. 

- Collegamento forte con il territorio per il percorso di inserimento sociale, lavorativo e abitativo. 

- Sviluppo di due livelli di coordinamento del progetto (istituzionale/Provincia e operativo/ULSS). 

- mediazione interculturale e di comunità 

Strumenti: 

- Affinamento e collegamento degli strumenti operativi a disposizione delle diverse professionalità coinvolte 

nel progetto (schede per la presa in carico, buone prassi, regolamenti di gestione delle comunità, ecc.). 

-Unità di strada 

- Impiego di mediatori interculturali e di materiali multilingue, interventi sui mass media per la diffusione 

delle informazioni 

- protocolli operativi che garantiscano percorsi definiti e collegamenti articolati tra le diverse risorse. 

4.6 Indicare interlocutori/agenti di cambiamento che si intendono coinvolgere nella realizzazione 

del progetto(max 10 righe) 

Amministrazioni comunali attraverso la conferenza dei Sindaci, Azienda ULSS, Associazioni del Privato 

Sociale, Cooperative Sociali, Istituti Religiosi, Istituzioni Scolastiche (Centri Territoriali per l’Educazione 

Permanente degli Adulti), Organizzazioni Sindacali, Forze dell’Ordine (Questura di Verona, Stazioni dei 

Carabinieri sul territorio, Agenti di Polizia Municipale), Centri per l’impiego 

Sezione 5 : Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto 

5.1 Descrizione delle attività (singole azioni) 

26

Intervento di strada: contatto diretto con le donne, informazione art. 18 e aggancio ai servizi socio sanitari, 

monitoraggio del fenomeno (soprattutto dal punto di vista della comunità locale) 

Programmi di protezione sociale: fuga, accoglienza, alfabetizzazione, percorso autonomia personale, 

lavorativa e abitativa, accompagnamento nel percorso di regolarizzazione amministrativa, tutela legale 

Tutela sanitaria: Ambulatorio Consultorio Familiare + Ser.T per la prevenzione HIV e MTS, tutela della 

gravidanza, prevenzione e cura malattie infettive, controllo sanitario e aggancio sulle problematiche sociali 

Intervento di comunità: attività di mediazione tra le prostitute e gli abitanti delle zone più toccate; 

informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sui percorsi di protezione sociale, allo scopo di favorire la 

collaborazione con i servizi, e rendere la comunità consapevole e responsabile 

Collegamento in rete con altri enti/associazioni: coordinamento istituzionale (Provincia) e coordinamento 

operativo (ULSS 22); coinvolgimento della Prefettura per l’avvio di un piano territoriale ad hoc. 

5.2 Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : 

4 Operatori di 

strada 

Qualifica Livello 

Formazione 

Specifico 

Livello Formazione 

Interventi sulla 

tratta 

Orario/ 

settimana 

Tipologia 

Contratto 

diploma Corsi e seminari n.q. Volontari 

associazione + 

cooperative sociali 

2 Assistente sociale Diploma/laurea convegni 21 Cooperative sociali + 

sanità 

1 Collaboratore Laurea + Master Seminari 

18 sanità 

tecnico 

immigrazione Partecipazione 

progetto TAMPEP 

3 Mediatrici Laurea 

seminari 3 Collaborazione 

interculturali Formazione 

coordinata e 

specifica 

continuativa 

1 Psicologa laurea Seminari e convegni 2 sanità 

1 Ginecologa laurea Seminari 

Partecipazione 


1 Ostetrica laurea Partecipazione 


1 Infermiera Diploma 

professionale 

1 Dirigente servizi 

sociali 

1 Funzionario 

servizi sociali 

2 Funzionario 

Servizi Sociali 

2 Amministrativo 

VI livello 

Corsi e seminari 

Partecipazione 


Corsi e seminari 

3 sanità 

3 sanità 

3 sanità 

laurea convegni 1 sanità 

Laurea + 

Supervisione 

professionale 

Seminari 

10 EELL 

laurea convegni 2 + 2 Sanità + EELL 

diploma convegni 6 EELL 

27

2 Amministrativo 

sportello lavoro 

diploma Convegni 4 +4 EELL 

(aggiungere tante righe quanti sono gli operatori previsti) 

Per la gestione della casa di accoglienza e per le accoglienze in famiglie (Caritas, Papa Giovanni XXIII, 

Associazione Madamadorè) le associazioni si avvalgono di proprio personale, tirocinanti universitarie e 

volontari, in numero indefinito. Nel corso di questi anni inoltre è maturata una buona sensibilità da parte del 

territorio, per cui collaborano al progetto anche privati cittadini, albergatori, parrocchie, ecc. con un prezioso 

contributo nel flessibilizzare l’offerta di accoglienza e nel sostenere la rete nelle emergenze. 

Per i percorsi di inserimento socio lavorativo e abitativo, l’associazione Comunità dei Giovani, la 

cooperativa Spazio Aperto e l’Associazione Comunità di Emmaus mettono a disposizione i proprio 

operatori in un percorso condiviso con i servizi sociali del territorio, dell’Azienda ULSS (Servizio 

Inserimento Lavorativo), e della Provincia, difficile da quantificare in termini di numero personale/ore, ma 

che viene inserito nell’accompagnamento nei percorsi di autonomia,mentre si andranno a formalizzare i 

rapporti avviati con le associazioni di categoria del territorio (Associazione Imprenditori, Associazione 

Albergatori), soprattutto sui temi della formazione/lavoro. 

5.3 Risorse strumentali e materiali (max 10 righe) 

- 2 uffici attrezzati (Provincia e sede servizi sociali ULSS 22): computer con postazione internet, fax 

segreteria, uso telefono, fotocopie e materiali di consumo 

- automezzo dell’ULSS 22 per l’unità di strada 

- Sportello Donna del Centro Provinciale per l’Impiego (accesso privilegiato alla struttura) 

- 1 ambulatorio medico sociale 

- 4 consultori familiari con consulenza legale 

- materiali e strumenti per la raccolta dati (cartelle, archivio informatico, ecc.) 

- archivio di documentazione su progetti, esperienze, studi nel settore della prostituzione 

- appartamenti attrezzati (in affitto) per le convivenze guidate 

Sezione 6: Descrizione delle precedenti attività 

6.1 Attività già svolte dall’ente proponente nel settore specifico della tratta e lo sfruttamento 

sessuale 

A partire dal 1999 la Provincia è intervenuta, attraverso i propri servizi sociali (competenza sui minori 

riconosciuti da un solo genitore), su singole situazioni attivando interventi di protezione sociale, in attuazione 

dell’art. 18 TU 286/98, in collaborazione con i servizi pubblici preposti,da due anni è titolare del Progetto 

Artemide e partecipa con l’Azienda ULSS 22 ai progetti ex L.R. 41 per la tutela delle vittime dello 

sfruttamento sessuale 

6.2 Attività già svolte dall’Ente attuatore nel settore specifico della tratta e dello sfruttamento 

sessuale 

28

Dal 1995 ambulatorio Benessere Donna Straniera e partecipazione al Progetto TAMPEP 

Dal 2001 anni Progetto Artemide – programmi di assistenza e integrazione sociale 

2003 progetto Yemaja, L.R.41/97 tutela di donne vittime dello sfruttamento sessuale, in particolare di 

minorenni 

2004 Percorsi di empowerment per giovani vittime di sfruttamento e abuso sessuale (L.R.41/97) 

29

Sezione 7 : Preventivo Economico (riferito all’anno di realizzazione del progetto 2004) 

Ente : Provincia di Verona (proponente) Azienda ULSS 22 (attuatore) 

Voce di spesa 

Personale 

Totale ore: 1.150 

Coordinamento (istituzionale e operativo) Costo medio Orario: 22.02 

Totale coordinamento: 25.327,60 

Consulenze/supervisioni Totale ore: 552 

Costo medio Orario: 22,86 

Totale cons./superv. : 12.617,80 

Operatori Totale ore: 1.886 


Totale operatori: 38.816,64 

Formatori Totale ore 

Costo medio Orario 

Totale formatori 

Segreteria Totale ore: 552 


Totale segreteria: 8.462,16 

Attrezzature 

Attrezzature (allegare preventivi) 

Totale personale: 85.224,20 

Totale attrezzature 

Spese di gestione 

Locali Totale 

Materiali di consumo Totale 

Spese di manutenzione Totale 

Spese utenze Totale 

Spese amministrative Totale 

Totale gestione 

Spese per inserimento socio-lavorativo 

Iscrizione a corsi di formazione professionale 5.000 

Borse lavoro 12.000 

Altro: scuola guida 2.000 

accompagnamento percorsi autonomia 25.000 

recupero passaporti e altri documenti 3.000 

Tot. Inserimento: 47.000 

30

Spese di vitto, alloggio e trasporto 

Totale pasti previsti: 350 

Costo pasto unitario: 15 

Costo unitario pernottamento: 30 

Totale pernottamenti previsti: 175 

Spese di trasporto 2.500 

Totale vitto, alloggio e trasporto: 13.000 

Spese di produzione e divulgazione materiale 

(conferenze, report di progetto, volantini, ecc.) 5.000 

Totale mat. Divulgativo: 5.000 

Altro (Specificare) 

Voce di spesa 

Mediazione di comunità 5.000 

Unità di strada 20.000 

indennità destinatarie finali 

(12 rettex12mesi x 700 ) 

100.800 

Spese mediche (dentista) 3.000 

Consulenza e patrocinio legale 5.000 

Totale altro 133.800 

RIEPILOGO 

Totale Preventivo Per Singolo Ente 

Personale 85.224,20 

Attrezzature 

Gestione 

Inserimento socio-lavorativo 47.000 

Vitto, alloggio e trasporto 13.000 

Produzione e divulgazione materiale 5.000 

Altro 133.800 

TOTALE COMPLESSIVO DEL PROGETTO 

284.024,20 

Il Vice Presidente della Provincia di Verona 


31

ALLEGATO E 






Compartecipazione da parte della Provincia di Verona al finanziamento del progetto “Artemide – 

programmi di assistenza e di integrazione sociale”, nella misura indicata dall’art. 25 del 

Regolamento di Attuazione del T.U. 

Il sottoscritto Pastorello Antonio, Vice-Presidente, legale rappresentante della provincia di 

Verona, in quanto soggetto proponente, dichiara di mettere a disposizione per il progetto 

“Artemide 3 – programmi di assistenza e integrazione sociale”, presentato ai sensi 

dell’art.18 legge 286/98, la somma di 26.344,20 nelle seguenti forme: 

4 ore/sett.Funzionario Delegato Servizi sociali x 46 sett. anno x 27,40 /ora 

complessive 5.041,60 

10 ore/sett. Funzionario Servizi sociali x 46 sett. x 17,03 /ora 


12 ore/sett. Amministrativo servizi sociali x 46 sett. x 15,33 /ora 


4 ore/sett. Amministrativo Centri per l’impiego x 46 sett. x 15,10 /ora 


4 ore/sett. Amministrativo Centri per l’impiego x 46 sett. x 12,11 /ora 

complessive 2.228.24 

Attivazione Sportello Donna 

per un totale di 26.344,20 direttamente a carico della Provincia. 

A copertura della rimanente somma fino a copertura del 30% di 

cofinanziamento, prevista per la realizzazione del progetto, provvederà 

l’Azienda ULSS n.22 nelle forme indicate in allegato (allegato D2). 

Firma del legale rappresentante 

Il Vice-Presidente della Provincia di Verona 


32

Servizi Sociali - E-Mail: sociale@ulss22.ven.it 

ALLEGATO E.1 

Regione Veneto 

Azienda U.L.S.S. n. 22 

Bussolengo 

Compartecipazione da parte dell’Azienda ULSS n. 22 al finanziamento del progetto “Artemide 3– 

programmi di assistenza e di integrazione sociale”, nella misura indicata dall’art. 25 del 

Regolamento di Attuazione del T.U. 

Il sottoscritto Dott.Renato Piccoli, Direttore Generale, legale rappresentante dell’Azienda ULSS n.22 di 

Bussolengo, in quanto soggetto attuatore, dichiara di mettere a disposizione per il progetto “Artemide3 – 

programmi di assistenza e integrazione sociale”, presentato ai sensi dell’art. 18 legge 286/98, la somma 

di 58.880,00 , nelle seguenti forme: 

Ambulatorio BDS 

Assistente sociale 3h/sett. x 46 sett. 138 20 2.760,00 

Ostetrica 3h/sett. x 46 sett. 138 25 3.450,00 

Ginecologa 3h/sett. x 46 sett. 138 35 4.830,00 

infermiera 3h/sett. x 46 sett. 138 25 3.450,00 

Mediatrice interculturale 3h/sett. x 46 sett. 138 20 2.760,00 

Settore Sociale 

Dirigente Servizi Sociali 1h/sett. x 46 sett. 46 35 1.610,00 

Funzionario Servizi Sociali Territoriali 2h/sett. x 46 sett. 92 23 2.116,00 

Psicologa 2h/ sett. x 46 sett. 92 52 4.784,00 

Collaboratore tecnico 18h/sett. x 46 sett. 828 20 16.560,00 

Assistente sociale collaboratrice 18h/sett x 46 sett 828 20 16.560 

58.880,00 

Il presente finanziamento va ad unirsi a quanto messo a disposizione dalla Provincia di Verona, 

soggetto proponente, a beneficio del co-finanziamento del progetto “Artemide 3”nella misura complessiva 

del 30%, di cui all’art. 25, comma 1 del Regolamento di Attuazione del Testo Unico 286/98 

IL DIRETTORE GENERALE 

Azienda ULSS n. 22 

Dott. Renato Piccoli 

33

Progetto Artemide - Caritas Diocesana di Verona

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