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I solchi di battente di Tavolara e del Golfo di Orosei: nuovi ... - Enea

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I <strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong> <strong>di</strong> <strong>Tavolara</strong> e <strong>del</strong> <strong>Golfo</strong> <strong>di</strong> <strong>Orosei</strong>: <strong>nuovi</strong><br />

dati e loro significato paleoambientale<br />

Fabrizio Antonioli*, Egi<strong>di</strong>o Trainito**<br />

*ENEA, Progetto Speciale Clima Globale, via Anguillarese 301 00060 S.Maria <strong>di</strong> Galeria, Roma (Italy)<br />

** Consulenze e<strong>di</strong>toriali e naturalistiche Villaggio i Fari, 07020 Porto San Paolo Italia (Italy)<br />

fabrizio.antonioli@casaccia.enea.it, et@egi<strong>di</strong>otrainito.it<br />

I <strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong> si formano (sopratutto sui calcari) al livello <strong>del</strong> mare e, nella maggior parte dei casi<br />

hanno una altezza <strong>di</strong> poco superiore alla marea locale. Sulle coste Sarde, ed in particolare nel <strong>Golfo</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Orosei</strong> il solco <strong>di</strong> <strong>battente</strong> attuale presenta una concavità molto ampia, segno <strong>del</strong>la presenza <strong>di</strong> molte<br />

sorgenti <strong>di</strong> acqua dolce, che, galleggiando su quella marina aumentano la corrosione <strong>del</strong> calcare. Sopra il<br />

solco attuale è possibile osservarne uno "fossile", scolpito tra 128 e 125 mila anni fa, quando il livello<br />

<strong>del</strong> mare era più alto <strong>di</strong> 8 metri.<br />

E’ importante stu<strong>di</strong>are e misurare i <strong>solchi</strong> perché costituiscono un naturale” livello <strong>di</strong> base”, importante<br />

per valutare la stabilità tettonica <strong>di</strong> un’area costiera. Se un’area è tettonicamente attiva anche i <strong>solchi</strong><br />

“salgono o scendono” rispetto alla quota alla quale si devono trovare e conseguentemente è possibile<br />

calcolare il tasso <strong>di</strong> “movimento” <strong>di</strong> quall’area costiera.<br />

In altre parti d’Italia a che quota si trovano?<br />

Nella figura 1 è possibile vedere le quote alle quali si trovano i <strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong> (o altri in<strong>di</strong>catori<br />

geomorfologici) <strong>di</strong> 125 mila anni fa, in Italia. In Sardegna, considerata regione stabile, i <strong>solchi</strong> <strong>del</strong> golfo<br />

<strong>di</strong> <strong>Orosei</strong> giungono a superare i 10 metri <strong>di</strong> altezza, mentre in alcune regioni meri<strong>di</strong>onali Italiane,<br />

depositi terrazzati <strong>di</strong> 125 mila anni fa sono stati rinvenuti fino a 170 metri <strong>di</strong> altezza, mentre nella<br />

pianura Padana sono stati rinvenuti fino a -120 metri. L’Italia infatti è considerato un paese<br />

tettonicamente attivo.<br />

L’area costiera <strong>di</strong> <strong>Tavolara</strong> e <strong>del</strong> <strong>Golfo</strong> <strong>di</strong> <strong>Orosei</strong> è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> calcari <strong>del</strong><br />

Giurassico (180 milioni <strong>di</strong> anni) e <strong>di</strong> graniti (molto più antichi). I primi sono “conservativi” cioè<br />

conservano le forme che scolpisce il mare o l’acqua (<strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong>, terrazzi e archi) e presentano<br />

fenomeni carsici, i secon<strong>di</strong> no. Sono inoltre presenti in molte zone costiere depositi fossiliferi<br />

se<strong>di</strong>mentati sulle coste Sarde 125 mila anni fa. Tipiche solo <strong>di</strong> queste coste sono anche le Beach rock<br />

formate in ambienti marini costieri.<br />

I <strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong> si datano con i fossili campionati all’interno <strong>di</strong> depositi accumulati dal mare che si<br />

possono trovare alla stessa quota o poco sotto. Sul versante SW <strong>di</strong> <strong>Tavolara</strong> un deposito affiora un<br />

deposito conglomeratico che si è se<strong>di</strong>mentato fino alla quota <strong>di</strong> circa 5.5 metri, e risulta coperto<br />

superiormente da brecce continentali. Il deposito è ricco <strong>di</strong> fossili marini ed alcuni gran<strong>di</strong> ciottoli <strong>di</strong><br />

calcare arrotondati dal mare e bucati da organismi litofagi.<br />

Le misure effettuate a <strong>Tavolara</strong> sui <strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong> fossili (tra 6.5 e 7.6 metri sul l.m.) in<strong>di</strong>cano<br />

quote <strong>del</strong> tutto confrontabili con quelle raggiunte dal livello <strong>del</strong> mare <strong>di</strong> 125 mila anni fa (circa 8 metri).<br />

<strong>Tavolara</strong> è quin<strong>di</strong> area che da 125 mila anni è rimasta stabile. Le nuove misure effettuate nel golfo <strong>di</strong><br />

<strong>Orosei</strong> confermano un andamento in salita verso nord <strong>del</strong>la quota dei <strong>solchi</strong> (si parte da 7.3 e si arriva a<br />

10.5 m). In<strong>di</strong>viduano anche un punto <strong>di</strong> massima altezza (11.5 metri) ed uno successivo dove la misura è<br />

inferiore. Questo vuol <strong>di</strong>re che il culmine <strong>del</strong> leggero tilting tettonico verso nord osservato nel golfo <strong>di</strong><br />

Orosi, si trova in corrispondenza <strong>del</strong>la colata basaltica che circonda Cala Gonone ma, proseguendo<br />

ancora a nord, ritornano i normali valori propri <strong>di</strong> un’area stabile.<br />

I <strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong> fossili si misurano molto semplicemente con una metrella dalla base <strong>del</strong> solco<br />

fossile, al livello <strong>del</strong> mare. Per evitare <strong>di</strong> correggere tale valore con la marea, può essere conveniente<br />

misurare la base <strong>del</strong> solco fossile con la base <strong>di</strong> quello attuale. Rimane il problema <strong>di</strong> come arrivare a 8-<br />

11 metri <strong>di</strong> altezza, una tecnica sperimentatata è quella “alpinistica”.


I <strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong> fossili, per cause legate alla <strong>di</strong>ssoluzione dei calcari non si dovrebbero conservare<br />

per 125 mila anni, quelli che abbiamo misurato si sono conservati solo perché ricoperti per molto tempo<br />

da depositi eolici e alluvionali depositati sulle falesie carbonatiche nei perio<strong>di</strong> fred<strong>di</strong>.<br />

Attraverso una ricostruzione paleogeografia, applicando le curve <strong>di</strong> risalita <strong>del</strong> mare calcolate per<br />

Tavolata da Lambeck et al., 2004, è possibile affermare che:<br />

• 10000 anni fa la costa si trova a -42 metri, <strong>Tavolara</strong> è una montagna Sarda alta 610 metri,<br />

siamo nel periodo Mesolitico;<br />

• 9000 anni fa la costa si trova a -24.5 metri. <strong>Tavolara</strong> forma un pronunciato promontorio,<br />

mentre a nord è ancora presente una lunga e pianeggiante area costiera che permette l’accesso<br />

alla punta NE, a sud <strong>Tavolara</strong> è già a picco sul mare;<br />

• 8000 anni fa la linea <strong>di</strong> costa si trova a -13 metri. <strong>Tavolara</strong> si è appena “staccata” dalla<br />

Sardegna ed è <strong>di</strong>ventata un’isola. Siamo poco prima <strong>del</strong> periodo Neolitico, l’uomo è in grado <strong>di</strong><br />

navigare; 8500 anni fa infatti con un livello <strong>del</strong> mare <strong>di</strong> -15.5 m <strong>Tavolara</strong> era ancora unita alla<br />

Sardegna.<br />

Queste ricostruzioni sono state possibili grazie ad un mo<strong>del</strong>lo appositamente calcolato per questa area<br />

<strong>del</strong>la Sardegna nel quale vengono considerati sia il contributo eustatico (scioglimento dei ghiacci) che<br />

quello isostatico dovuto all’abbassamento <strong>del</strong>le coste per il peso <strong>del</strong>la colonna d’acqua marina variata <strong>di</strong><br />

148 metri da 22000 anni fa ad oggi. Queste curve, previste con mo<strong>del</strong>li geofisici, sono state controllate<br />

e validate con decine <strong>di</strong> sondaggi in tutta l’Italia. Lo stu<strong>di</strong>o dei <strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong> <strong>di</strong> <strong>Tavolara</strong> permette<br />

<strong>di</strong> prendere in considerazione solo i movimenti eustatici ed isostatici, quelli tettonici infatti sono<br />

assenti.<br />

<strong>Golfo</strong> <strong>di</strong> <strong>Orosei</strong><br />

Solco fossile, 125mila anni<br />

Solco Attuale


Solco fossile, 125 mila anni<br />

Isola <strong>di</strong> <strong>Tavolara</strong><br />

Solco attuale<br />

Riferimenti Bibliografici<br />

Carobene, L., 1972. Osservazioni sui <strong>solchi</strong> <strong>di</strong> <strong>battente</strong> attuali ed antichi nel golfo <strong>di</strong> <strong>Orosei</strong> in<br />

Sardegna. Memorie Società Geologica Italiana, 19, 641-649.<br />

Carobene, L., and Pasini, G., 1982. Contributo alla conoscenza <strong>del</strong> Pleistocene superiore e <strong>del</strong>l'Olocene<br />

nel golfo <strong>di</strong> <strong>Orosei</strong> (Sardegna Orientale). Bollettino Società Adriatica <strong>di</strong> Scienze, Trieste, 64, 5-36.<br />

Antonioli F. & Ferranti L. (1992) Geomorfologia costiera e subacquea e considerazioni paleoclimatiche<br />

sul settore compreso tra S.M. in Navarrese e Punta Goloritzè (<strong>Golfo</strong> <strong>di</strong> <strong>Orosei</strong>, Sardegna). Il<br />

Giornale <strong>di</strong> Geologia, 54, 2, 65-89.<br />

Antonioli F., 2003. Variazioni <strong>del</strong> livello <strong>del</strong> mare nell’ultimo semiciclo glaciale ottenute da speleotemi in<br />

grotte sommerse <strong>di</strong> aree costiere italiane Stu<strong>di</strong> Trent. Sci. Nat., Acta Geol., 80 49-53.<br />

Lambeck K., Antonioli F., Purcell A. , Silenzi S., 2004. Sea level change along the Italian coast for the<br />

past 10,000 yrs. Quaternary Science Revue, 23, 1567-1598.<br />

Ferranti L., Antonioli F., Amorosi A., Dai Prà G., Mastronuzzi G., Mauz B., Monaco C., Orrù P.,<br />

Pappalardo M., Radtke U., Renda P., Romano P., Sansò P., Verrubbi V., 2006. Elevation of the last<br />

interglacial highstand in Sicily (Italy): A benchmark of coastal tectonics. In print, Quaternary<br />

International.

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