Don Sergio Carrarini - La Parola nella Vita
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isurrezione di Cristo e nel servizio d'amore ai fratelli. Molti elementi del racconto vanno perciò<br />
interpretati in modo simbolico e in riferimento al tema della Nuova Alleanza instaurata da Cristo.<br />
Il primo riferimento simbolico è all’Alleanza del Sinai. Nelle comuni rappresentazioni pittoriche di<br />
solito vengono raffigurati gli apostoli riuniti con Maria nel Cenacolo. Il dono dello Spirito sembra<br />
coinvolgere solo loro. Il racconto parla invece dei credenti riuniti insieme in uno stesso luogo, quasi ad<br />
indicare un numero consistente di persone (forse la stessa assemblea dei 120 discepoli). E' la Chiesa dei<br />
primi discepoli galilaici di Gesù, rimasti a Gerusalemme dopo la passione (o forse riunitasi di nuovo in<br />
Galilea), che riceve lo Spirito per diventare testimone del Cristo risorto. Nel contesto solenne della<br />
festa di Pentecoste viene costituita ufficialmente, per dono dall'alto, come nuovo popolo di Dio.<br />
Il riferimento all'antica Alleanza al Sinai è evidente nei simboli del vento-tuono-tempesta e del fuoco.<br />
Erano simboli molto usati <strong>nella</strong> tradizione ebraica per indicare il dono della Legge e dell'Alleanza . I<br />
profeti li avevano usati per indicare l’alleanza interiore che Dio avrebbe sancito con il suo popolo (Ger<br />
31,31-34; Ez 36,16-38). Nel Nuovo Testamento sono molto usati in riferimento al dono dello Spirito.<br />
Qui indicano che si stipula la nuova e definitiva Alleanza promessa dai profeti e realizzata da Gesù con<br />
la sua morte e risurrezione.<br />
Anche per il secondo simbolo il riferimento è chiaro: Babele. Nell’antica Babele (Babilonia, simbolo<br />
dei nemici di Dio) il tentativo di unire tutti gli uomini creando un unico impero politico, economico,<br />
sociale, culturale, cementato da un’unica religione che divinizza l’imperatore, aveva portato confusione<br />
e disgregazione; a Gerusalemme il dono dello Spirito porta la lode a Dio e l'unione tra le persone. Pur<br />
con culture e tradizioni diverse, tutti possono parlare lo stesso linguaggio della fede, dell'amore, della<br />
giustizia, della fraternità, della pace. L'orgoglio dell'uomo divide, l'amore di Dio unisce. Ogni nuova<br />
Babele dell'umanità (globalizzazione) può essere riscattata da una nuova Pentecoste delle Chiese.<br />
Questo segno delle lingue sottolinea anche un altro aspetto: i nuovi credenti sono abilitati dallo Spirito<br />
ad annunciare il Vangelo a ogni popolo e in ogni tempo. Sono messaggeri autorevoli e la loro forza non<br />
viene da una ideologia religiosa o da una potente organizzazione, ma dalla sapienza dello Spirito.<br />
Il terzo simbolo è il cerchio dei popoli attorno a Gerusalemme. I destinatari della missione sono tutti i<br />
popoli del mondo, anche se qui si parla ancora di ebrei e di pagani convertiti. L'elenco è costruito come<br />
un grande cerchio che fa perno sulla città santa e si allarga progressivamente per abbracciare tutta la<br />
terra allora conosciuta. <strong>La</strong> missione è universale e i molti ebrei della diaspora, presenti a Gerusalemme<br />
nelle grandi feste, rappresentano simbolicamente tutti i popoli, tutte le culture e le religioni della terra.<br />
L’elenco dei popoli e i termini usati per il simbolo del “parlare in lingue” (si misero a parlare in altre<br />
lingue... ciascuno li sentiva parlare <strong>nella</strong> sua lingua nativa) sottolineano già il tema che coinvolgerà<br />
ben presto le comunità cristiane del primo secolo: l'inculturazione del Vangelo. Sarà il tema dibattuto e<br />
parzialmente risolto nel Concilio di Gerusalemme. Il non rispetto dei popoli e della loro cultura<br />
religiosa nell’impegno di evangelizzazione è uno dei motivi di "purificazione della memoria" vissuti<br />
dalla Chiesa nel Giubileo del 2000, riguardo all'evangelizzazione delle Americhe e al rapporto fedescienza<br />
in Occidente. E' un tema ancora poco approfondito e tollerato nell'uniformità romana della<br />
Chiesa cattolica (vedi Sinodi dei vari Continenti). Oggi diventa un interrogativo impellente rispetto alla<br />
nuova cultura tecnico-utilitaristica che si sta imponendo in tutto il mondo con il processo di<br />
globalizzazione. <strong>La</strong> nuova Babele tecnologica del libero mercato susciterà nei credenti una nuova<br />
Pentecoste del dialogo, dell'annuncio, della testimonianza?<br />
<strong>La</strong> meraviglia e la canzonatura. Già alla fine del racconto sono presentati quelli che saranno i risultati<br />
della missione in ogni tempo e le difficoltà che gli uomini incontrano nel cogliere i segni dello Spirito.<br />
Come è avvenuto per Gesù e la sua missione, così avviene per la Chiesa: alcune persone sono<br />
disponibili ad accogliere l'annuncio e si aprono ad un cammino di fede e di ascolto della <strong>Parola</strong>, mentre<br />
altre rifiutano sprezzantemente il dono offerto e restano prigioniere della loro superficialità e arroganza.<br />
Chi si lascia coinvolgere dallo Spirito Santo, però, è trasformato dalla sua forza in un testimone<br />
coraggioso del Vangelo: le porte, chiuse per paura dei capi, sono spalancate sul mondo; l'obbedienza<br />
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