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Natale: Egli è con noi qui ed ora - Pro Loco Binago

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Angelo Scola<br />

CARDINALE ARCIVESCOVO DI MILANO<br />

<strong>Natale</strong>: <strong>Egli</strong> <strong>è</strong> <strong>con</strong> <strong>noi</strong> <strong>qui</strong> <strong>ed</strong> <strong>ora</strong><br />

LETTERA PER LA VISITA ALLE FAMIGLIE


Carissimi,<br />

anche quest'anno i sacerdoti dell a diocesi ambrosiana <strong>con</strong> i co ll ab<strong>ora</strong>tori dell a<br />

comunità visiteranno la vostra famig li a rinnovando la bell a usa nza di portare<br />

in ogni casa la ben<strong>ed</strong>izione del Signore. Da dove nasce questa tradizione che<br />

si ripete ogni <strong>Natale</strong>?<br />

Lo si può capire bene se riflettiamo sul fatto che il <strong>Natale</strong> di Gesù <strong>è</strong> il coinvolgersi<br />

fi sico di Dio <strong>con</strong> <strong>noi</strong>. Il Vangelo lo d ice esplicit amente riferendone il<br />

nome, Emmanuele, che signifi ca appunto" Dio <strong>con</strong> <strong>noi</strong>" .<br />

A ca usa del ritmo frenetico dell a vita spesso <strong>noi</strong> non ci rendiamo <strong>con</strong>to dell'enormità<br />

di questo dono non meritato.<br />

Ouel Dio che si fa bimbo ha a che fare <strong>con</strong> una donna che resta incinta, <strong>con</strong><br />

un parto. Deve fare i <strong>con</strong>ti <strong>con</strong> le leggi di uno Stato a cui sottomettersi. Concepito<br />

in modo singolare per la potenza dello Spirito Santo, il Bambino Gesù,<br />

vero Dio e vero uomo, vi ene al mondo come ogr1uno di <strong>noi</strong> dentro una<br />

trama di rapporti stabili <strong>con</strong> un padre e <strong>con</strong> una madre. Anche al giorno<br />

d'oggi, al di là dei grandi ca mbiamenti, questo fatto identifica la famig lia. Si<br />

v<strong>ed</strong>e in questo modo il rapporto assa i stretto che esiste tra il Santo Nata le e<br />

la famiglia.<br />

Aprire <strong>con</strong> li bertà la porta di casa al sacerdote e ai suoi co ll ab<strong>ora</strong>tori per ricevere<br />

la ben<strong>ed</strong>izione che esprime la vicinanza del Dio fatto bambino <strong>è</strong> ungesto<br />

semplice e buono.<br />

Paolo VI, nel suo ce lebre vi aggio in Terra Santa del 1964, pronunciò a Nazareth<br />

parole molto profonde sul rapporto tra il Nat ale e la Santa Famiglia d i<br />

Gesù, Giuseppe e Maria: «La casa di Naza reth <strong>è</strong> la scuola ... che ci perm etterà<br />

di <strong>con</strong>oscere chi <strong>è</strong> Cristo ... tutto ciò insomma di cui si servì per manifestarsi<br />

al mondo. Ci insegnerà ad apprendere la vera scienza de lla vita .. . cos'<strong>è</strong><br />

la fam ig lia, cos'<strong>è</strong> la comunione di amore ... la sua funzione naturale<br />

nell'ordine sociale» (Paolo VI , Ome lia a Nazareth, 5 gennaio 1964).<br />

Per tutti <strong>noi</strong>, abit anti dell a diocesi ambrosiana, il prossimo anno sa rà ca ratterizzato<br />

da un avvenimento straordinario che, attraverso l'esperienza dell a famiglia,<br />

si lega a questo Nata le. Dal 30 maggio al 3 giugno 2012 si svolgerà infatti<br />

a Mi lano il V// In<strong>con</strong>tro Mondia le de lle Famiglie cui interverranno molte<br />

mig liaia di papà, mamme, figli, nonni e nonne provenienti da tutti i co ntinenti<br />

cui, ovviamente, si aggiungeranno alcune centinaia di migliaia di f<strong>ed</strong>eli da tutta<br />

Ita lia, soprattutto dall a Lombard ia.<br />

Ben<strong>ed</strong>etto XVI vivrà per la prima volta l'Inco ntro Mondiale dell e Fam ig li e in<br />

Ita lia e verrà per la prima volta a Milano. Il Santo Padre ha vo luto prendere


parte di persona a questo in<strong>con</strong>tro perché il suo compito d i «<strong>con</strong>fermare la<br />

f<strong>ed</strong> e» (Le 22,32) ri guarda in modo speciale la famig li a. O gnuno d i <strong>noi</strong> infatt i<br />

fa l'esperienza di essere amato dai propri genitori e in quest o modo impara<br />

a sua volta ad amare. L' amore oggettivo <strong>ed</strong> effettivo <strong>è</strong> il ce ntro della vita dell'uomo<br />

<strong>ed</strong> <strong>è</strong> perciò la <strong>con</strong>dizione per la sua crescita arm onica che lo rende capace<br />

di rapportarsi <strong>con</strong> g li altri, di lav<strong>ora</strong>re e di riposare. Il titolo del VII In<strong>con</strong>tro<br />

Mondiale dell e Famig lie, " La Famiglia, il lavoro e la festa", esprime molto<br />

bene quest a esperienza comune ad ogni uomo e ad ogni donna.<br />

Il sacerd ote busserà ad ogni porta per portare la ben<strong>ed</strong> izione ma ovviamente,<br />

come già ci ricordava il nostro grande patrono Sant'Ambrogio riferendosi<br />

a Gesù, «non entrerà se tu non vorrai» (cf. Commento al Salmo 11 8).<br />

Quando d ico "busserà ad ogni porta" ho in mente come <strong>è</strong> ca mbiata la nostra<br />

società in questi anni. Anche in Lombard ia sono present i uomini e donne<br />

di molte nazionalità d iverse, appartenenti a diverse reli gioni. Inoltre non pochi<br />

sono coloro che si dichiarano agnost ici, né manca no quanti si di<strong>con</strong>o atei.<br />

Anche le porte dell e loro case sentiranno il tocco del sacerdote che accetterà<br />

<strong>con</strong> se mplicità d i cuore sia d i essere accolto, sia di essere ign<strong>ora</strong>to, sia d i essere<br />

cortesemente invitato a non entrare, sia di essere respinto come non grad<br />

ito. Eg li saprà essere rispettoso delle f<strong>ed</strong> i e dell e <strong>con</strong>vinzioni d i ciascuno.<br />

Chi non volesse ricevere la ben<strong>ed</strong>izione <strong>con</strong> il segno del Crocifisso potrà sca m­<br />

biare una qualche parola. È così necessario oggi ascoltarsi e parlarsi, <strong>ed</strong> <strong>è</strong> così<br />

raro ... ! Il sacerdote e i suoi co ll ab<strong>ora</strong>tori avranno particolare cura di varca re,<br />

se desiderati, la soglia delle case segnate da ogni sorta di prova: dalla malattia,<br />

dall a morte, dall a solitudine, dal do lore m<strong>ora</strong>le, dall a povertà, dall a emarginazione<br />

... Visiterann o i luoghi co ll ett ivi in cui si <strong>con</strong>ce nt rano quanti non<br />

hanno casa , e quell i in cui <strong>con</strong>vengono coloro che non hanno di che soddisfare<br />

i bisogni primari del cibo, dell a sa lute, dell 'igiene e dell 'alloggio (mense,<br />

case d'accoglienza , osp<strong>ed</strong>ali, ca rceri ... ). Neppure ignoreranno i luoghi del lavoro<br />

quot id iano e, senza in nu ll a mis<strong>con</strong>oscern e la natura laica , quelli in cui<br />

operano le ist ituzioni preposte al govern o del Paese.<br />

La memoria viva dell a nascita d i Gesù, che la Chi esa ce lebra so lennemente<br />

nell a Santa M essa di mezzanotte, riempie d i gioia i crist iani e tutti «gli uomini<br />

che <strong>Egli</strong> ama» (Le 2, 14). Si ca pisce bene all <strong>ora</strong> perché il <strong>Natale</strong> sia una ben<strong>ed</strong>izione<br />

e questo spiega l'andare del sacerd ote per vie, per <strong>con</strong>domini e per<br />

case. Come si potrebbe infatti tenere per sé una gioia così grande? Tutt i <strong>noi</strong><br />

facciamo norm almente esperienza d i come ogni gioia tenda, per sua natura,<br />

ad essere comunicata. È il bello dell a vita <strong>ed</strong> <strong>è</strong> ciò d i cui, in questo tempo d i<br />

grande travaglio, sentiamo una forte necessità.<br />

La ben<strong>ed</strong>izione natalizia non <strong>è</strong> una magia. Così come la grande tradizione d i<br />

in<strong>con</strong>trarsi tra famili ari a <strong>Natale</strong>, rompendo <strong>con</strong> un momento di festa un ritmo


d i vita spesso troppo meccanico, non <strong>è</strong> puro se ntimenta lismo . A l <strong>con</strong>trari o<br />

<strong>è</strong> fare spazio all a ri sposta al desideri o che sta nel cuore d i ciascuno d i <strong>noi</strong>.<br />

Questo vale per i bimbi che - <strong>con</strong> sguardo pieno d i meravig lia - <strong>con</strong>templano<br />

il presepe e l'albero di Nat ale, per g li adolescenti che incominciano a fare i<br />

<strong>con</strong>ti <strong>con</strong> il se nso dell a vita, per i giovani occupati nell'immagin are il loro ince<br />

rto futuro, per le generazioni di mezzo spesso provate dal"mestiere di vivere",<br />

per g li anziani sospesi tra il ri schio dell'ignavi a e il dono del loro tempo<br />

libero ag li altri, per i vecchi che hanno co minciato la loro battag li a <strong>con</strong> la morte<br />

nell a prospettiva dell 'eternità.<br />

A ri spondere all a nostra domanda nat alizia di pace e d i felicità non <strong>è</strong> né un<br />

sentimento, né un precetto, né una dottrina: <strong>è</strong> il Dio bambino. La Vergine Sant<br />

issima lo stringe a sé, San Giuseppe accudisce i due. Per l'avvenimento di<br />

questa nuova famig li a che nasce si muovono gli Angeli e i pasto ri . l Magi da<br />

lontano hanno attraversato vie impervi e. Questo inerm e Bambino ha suscitato<br />

l'odio dei potenti che hanno versato il sa ngue d i tanti innocenti, figura del destino<br />

d i croce che fin dall'inizio segna il ca mmino del Dio fatto uomo sull a nostra<br />

terra.<br />

Nascita e morte, g li in gr<strong>ed</strong>ienti dell a vita d i ognuno d i <strong>noi</strong>. Gioie e dolori, nostra<br />

quotid iana esperi enza . A nulla si <strong>è</strong> sottratto il Dio co'n <strong>noi</strong>, senza intaccare<br />

in alcun modo il ca mmino dell a libertà d i ogni uomo, qualun que sia il tempo<br />

e lo spazio cui appartiene. Senza imp<strong>ed</strong>ire il genio creat ivo dell'intelligenza<br />

di cui lo ha dotato. Senza intralciare i tentat ivi d i costruire vita buona nell a famig<br />

li a umana. Eg li <strong>è</strong> <strong>con</strong> <strong>noi</strong> frag il e come un bimbo, dest inato all a croce. Ma<br />

la sua croce non <strong>è</strong> s<strong>con</strong>fitta: <strong>è</strong> suprema manifestazione d'amore. Noi adori amo<br />

questo bambin o oggi, dopo 2000 anni, perché <strong>è</strong> ri sorto e vivo. È <strong>con</strong> <strong>noi</strong> <strong>qui</strong><br />

<strong>ed</strong> <strong>ora</strong>.<br />

Ca ri ssimi, tutto questo ci ricord a il Nata le.<br />

Mi sono perm esso di ridirvelo <strong>con</strong> queste parole perché so che potrò raggiungervi<br />

di persona. Infatti i sacerdoti che vi <strong>con</strong>segnerann o questa lettera<br />

sono il"prolungamento " del vostro Arcivescovo. Delle sue mani e, soprattutto,<br />

del suo cuore.<br />

Bu on <strong>Natale</strong>.<br />

Sul fronte: Botticelli, Natività mistica<br />

National Gallery, Londra<br />

00030 VII INCONTRO<br />

MONDIALE<br />

O ELLE FAM IGLI I<br />

© ITL srl 2011<br />

Stampa Boniardi Grafiche, Milano<br />

ISBN 978-88-8025-835-3<br />

CENTRO AMBROSIANO

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