12.06.2014 Views

CAMP Cassin Workbook - Expo.PlanetMountain.com

CAMP Cassin Workbook - Expo.PlanetMountain.com

CAMP Cassin Workbook - Expo.PlanetMountain.com

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Il segreto sta nella calotta interna. Ci sono, di fatto, due diversi tipi di caschi: quelli il cui materiale di base è il polistirene (polistirolo ad<br />

alta densità) e che non presentano una calotta esterna “dura” (tipico è il caso dei cosiddetti caschi “in moulding” con la calotta esterna<br />

in policarbonato) e quelli invece che presentano una calotta esterna “dura” ma con una parte interna sagomata sempre in polistirene.<br />

In entrambi i casi è proprio il polistirene la chiave di volta nella sicurezza. Infatti questo materiale è costruito con celle aperte che hanno<br />

la proprietà di chiudersi nel momento in cui avviene un impatto, assorbendo tramite questa azione l’energia sprigionata. Tutto questo<br />

spiega la ragione per cui i test sui caschi d’arrampicata misurano il trasferimento di energia alla testa tramite sofisticati strumenti di<br />

misura e non tramite una semplice osservazione fisica sulla reazione del casco stesso.<br />

Entrambi i tipi di caschi agiscono quindi con lo stesso principio. In presenza di un impatto, le cellule del polistirene si chiudono<br />

assorbendo l’energia prima che la stessa vada a scaricarsi sulla testa. In presenza di un impatto molto violento, questo può arrivare a<br />

causare la rottura stessa del polistirene. Questo è il tipico risultato di un colpo talmente violento che fa chiudere le celle <strong>com</strong>pletamente<br />

in maniera così veloce e rigida da provocare la rottura a causa di questo nuovo stato di rigidità e fragilità raggiunto. Anche in questi<br />

casi, il casco <strong>com</strong>pie il proprio <strong>com</strong>pito assorbendo l’energia tramite la chiusura delle celle fino all’ultimo istante prima dell’inizio del<br />

processo di rottura. La cosa più importante è che tutto questo accada prima che l’oggetto colpisca la testa.<br />

Questa è la descrizione del processo di <strong>com</strong>e lavora un casco per arrampicata ed alpinismo ed il tutto porta ad una serie di successive<br />

considerazioni circa quale casco utilizzare in quale frangente e per quale motivo. Sia i caschi “in moulding” (calotta esterna in<br />

policarbonato) che quelli ad iniezione (calotta esterna dura) presentano delle caratteristiche diverse e vantaggiose. Per i primi l’aspetto<br />

principale è che l’intero casco è costruito in polistirene, e questo significa che la barriera protettiva che direttamente assorbe l’energia<br />

ricopre l’intera superficie del casco. Questo aspetto non è quindi valido per i caschi ad iniezione la cui parte in polistirene è limitata alla<br />

parte superiore della calotta interna, rispondendo così tipicamente alle sollecitazioni dovute all’impatto con oggetti provenienti dall’alto<br />

ma non proteggendo da impatti laterali che possono accadere in caso di cadute accidentali durante l’arrampicata.<br />

caschi<br />

D’altro lato, i caschi ad iniezione hanno una calotta esterna particolarmente dura che i caschi con calotta esterna in policarbonato<br />

non hanno e che permette un ciclo di vita del casco più lungo poiché protegge in maniera più adeguata la parte strutturale interna<br />

in polistirene che è quella critica per l’assorbimento di energia nel caso di impatto. Infatti quando le celle del polistirene si chiudono,<br />

hanno <strong>com</strong>piuto la loro missione, e non possono più ripeterla, poiché non hanno la capacità di riaprirsi. Ecco perché in presenza di un<br />

impatto particolarmente violento il casco dovrebbe essere sostituito. Infatti se il casco dovesse essere colpito nel medesimo punto,<br />

ed in presenza di celle ormai chiuse, l’energia sprigionata da questo secondo impatto andrebbe direttamente a scaricarsi sulla testa.<br />

Diventa quindi fondamentale, dopo qualsiasi tipo di impatto, ispezionare il casco: l’ ispezione andrebbe <strong>com</strong>piuta prima di ciascun<br />

utilizzo controllando specificatamente se la parte in polistirene presenta delle parti appiattite, <strong>com</strong>presse o ammaccate, evidenti<br />

segnali dello stress subito.<br />

Conseguentemente la scelta di quale casco utilizzare per l’utilizzo che se ne intende fare è una decisione importante, ma <strong>com</strong>unque<br />

non troppo <strong>com</strong>plicata. Infatti gli arrampicatori che pensano di poter avere potenziali impatti laterali dovuti a cadute inaspettate<br />

durante l’arrampicata dovrebbero utilizzare un casco interamente in polistirene <strong>com</strong>e quelli costruiti con tecnologia “in moulding”.<br />

Gli inconvenienti stanno nella potenziale inferiore durata di vita a causa della poca protezione della parte in polistirene da parte della<br />

calotta esterna; i punti forti stanno invece nel fatto che il casco assorbirà energia in qualsiasi punto esso riceva l’impatto. Un altro punto<br />

molto rilevante sta nella estrema leggerezza di questi tipi di caschi, caratterizzati quindi anche da una <strong>com</strong>ponente di <strong>com</strong>fort estremo,<br />

ideale per coloro che il casco lo indossano per intere giornate di scalata. C.A.M.P. consiglia questo genere di caschi per attività quali<br />

le cascate di ghiaccio, l’arrampicata in presenza di potenziali lunghe cadute, alpinismo in presenza di rischi legati a possibili cadute in<br />

crepacci o sopra i detriti del ghiacciaio ed in tutte le attività legate allo sci dove i potenziali impatti laterali sono molto maggiori che un<br />

impatto dall’alto (ed ecco anche spiegato perché tutti i caschi per bicicletta sono costruiti con questa tecnologia).<br />

Arrampicatori ed alpinisti che invece prevedono basso rischio di impatti laterali opteranno invece per caschi dalla calotta dura (ad<br />

iniezione). L’inconveniente di questi caschi è rappresentato appunto dalla minore protezione da impatto laterale e dal fatto che<br />

generalmente sono più pesanti rispetto a quelli con intera calotta in polistirene. D’altro lato il fatto di avere una corazza esterna<br />

protettiva particolarmente dura, permette una protezione extra alla parte interna in polistirene, facendo prediligere questo tipo di casco<br />

a coloro che cercano un prodotto duraturo nel tempo.<br />

Weight<br />

Size<br />

New Brand Ref. Product Name<br />

Construction Shell Material<br />

g cm EN 12492 EN 1077<br />

0239 SPEED 241 56-62 In-Mold Polycarbonate • •<br />

158201 PULSE 285 52-57 In-Mold Polycarbonate • •<br />

158202 PULSE 355 58-62 In-Mold Polycarbonate • •<br />

0188 STARLIGHT 280 51-61 In-Mold Polycarbonate •<br />

0190 ARMOUR 355 54-60 Hybrid ABS • •<br />

0198 ARMOUR lady 310 54-57 Hybrid ABS • •<br />

0199 ARMOUR junior 310 54-57 Hybrid ABS • •<br />

0186 STUNT 350 53-61 Hybrid ABS •<br />

0202 ROCK STAR 390 53-60 Hybrid Polypropylene •<br />

workbook 2013<br />

145

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!