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Anno 6, n. 1 - gennaio 2013 - Ospedale San Carlo Borromeo

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NEWSLETTER<br />

2<br />

(Continua da pagina 1)<br />

incontro di presentazione che è risultato molto utile<br />

innanzitutto per far conoscere tra loro le varie realtà<br />

dell’associazionismo presenti<br />

in <strong>Ospedale</strong>, ma anche<br />

per consentire alla<br />

Direzione di iniziare a capire<br />

i principali problemi<br />

che i volontari incontrano,<br />

alcuni dei quali risultano<br />

comuni a tutti. A cominciare<br />

dalla difficoltà di<br />

“farsi conoscere”, di far<br />

sapere ai pazienti che,<br />

oltre all’assistenza sanitaria,<br />

possono contare su un<br />

sostegno ad ampio raggio, che va dall’accoglienza in<br />

<strong>Ospedale</strong> e, a volte, prosegue anche dopo la dimissione<br />

attraverso l’inserimento in percorsi di integrazione<br />

con il territorio.<br />

Questa prima riunione, inoltre, ha anche consentito<br />

di far emergere quello che impropriamente definiamo<br />

il “volontariato sommerso”, fatto da persone che<br />

sono slegate dalle associazioni (a volte anche per la<br />

scarsa informazione sulla loro presenza in <strong>Ospedale</strong>)<br />

e che a titolo personale, nell’ambito di progetti o<br />

percorsi attivi nella nostra Struttura, si mettono a<br />

disposizione animando svariate iniziative per donare<br />

un poco di sollievo ai pazienti.<br />

Questo numero della Newsletter dedicato al Volontariato<br />

rappresenta un primo, piccolo,<br />

ma sicuramente utile passo<br />

per far conoscere e valorizzare<br />

ancora di più il lavoro, a volte o-<br />

scuro, ma indispensabile che ogni<br />

giorno svolgono i volontari nel<br />

nostro <strong>Ospedale</strong>.<br />

A breve sarà disponibile anche<br />

un’area del sito internet aziendale<br />

dedicata alle Associazioni di Volontariato<br />

e alle loro attività.<br />

Inoltre, appena il nuovo atrio tornerà<br />

ad essere operativo, verrà<br />

allestito un angolo informativo che consentirà agli<br />

utenti di avere immediatamente le principali informazioni<br />

sul volontariato e su iniziative/progetti/<br />

percorsi ai quali, se interessati, fare riferimento.<br />

E’ altrettanto fondamentale che ad essere informati<br />

della presenza di queste associazioni e delle attività<br />

da loro svolte all’interno dell’<strong>Ospedale</strong> siano gli operatori<br />

sanitari, che potranno così facilitare l’incontro<br />

tra i volontari e i pazienti che necessitano di un aiuto<br />

durante il ricovero e/o dopo la dimissione. <br />

ASSOCIAZIONI STORICHE.<br />

Parlando di alcune associazioni<br />

storiche, quali possono essere<br />

l’Unione Samaritana e la Commissione<br />

Visitatori e Visitatrici, senza<br />

per questo voler far torto ad altre,<br />

non si può fare a meno di inquadrarle<br />

con lo slogan: “Il volontariato<br />

come una vera e propria<br />

missione”.<br />

Certo, non andiamo a scomodare<br />

“Le Misericordie”,<br />

che dal 1244 svolgono la<br />

loro attività in aiuto alle<br />

persone più bisognose, ma<br />

parlando di volontariato in<br />

<strong>Ospedale</strong> oggi viene pressoché<br />

automatico rifarsi a<br />

queste due associazioni.<br />

La prima è attiva a Milano<br />

dal 1947 e dal 1981 opera<br />

all’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> <strong>Borromeo</strong>,<br />

dove ha una sede operativa. Sicuramente<br />

l’Unione Samaritana è<br />

prima per numero di volontari,<br />

oltre 100, che quotidianamente si<br />

muovono per l’<strong>Ospedale</strong> mettendosi<br />

a disposizione direttamente<br />

dei pazienti, per aiutarli ad alimentarsi,<br />

accudirli, sostenerli moralmente<br />

e anche praticamente<br />

offrendosi di lavare loro la biancheria<br />

mentre sono ricoverati.<br />

Non solo, con il loro camice bianco<br />

si possono incontrare già al<br />

CUP a fornire indicazioni e accompagnare<br />

gli utenti ai vari ambulatori;<br />

in Pronto Soccorso, poi, diventano<br />

veri e propri messaggeri<br />

tra chi è in attesa di essere visitato<br />

o di altri accertamenti diagnostici<br />

e i parenti che li stanno a-<br />

spettando fuori, tranquillizzando<br />

sia gli uni, sia gli altri; in oncologia<br />

organizzano degli happy hour<br />

per invogliare i pazienti ad uscire<br />

dalle loro stanze e a socializzare,<br />

portando frammenti di normalità<br />

in chi è sconvolto dalla malattia.<br />

Se si eccettuano i reparti di psichiatria<br />

e di pediatria, i “Samaritani”<br />

si possono incontrare<br />

ovunque e avere la certezza che<br />

da loro una risposta o una parola<br />

di conforto arriverà sempre.<br />

La Commissione Visitatrici può<br />

vantare un “certificato di nascita”<br />

datato 16 aprile 1887 che porta il<br />

timbro della Ca’ Granda. Allora<br />

era formata da nobildonne e signori<br />

che non lesinavano aiuto a<br />

chi si trovava in difficoltà.<br />

Centoventicinque anni dopo è ancora<br />

una nobildonna, Cecilia Litta<br />

Modignani, a presiedere questa<br />

associazione che opera con lo<br />

stesso spirito e la passione di allora,<br />

non solo nella sede storica<br />

dell’<strong>Ospedale</strong> Maggiore, ma pure<br />

all’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> <strong>Borromeo</strong>.<br />

Anche se per numero di volontari<br />

non può competere con quello dei<br />

Samaritani, con i quali però collaborano<br />

strettamente, se in <strong>Ospedale</strong><br />

c’è qualcuno in difficoltà le<br />

“Visitatrici” non mancano di intervenire<br />

e anche se, come dice la<br />

presidente, “il primo ruolo delle<br />

Visitatrici è anzitutto di cura,<br />

compagnia e vicinanza all’ammalato”,<br />

quando è necessario assicurano<br />

anche un sostegno concreto,<br />

come un cambio di abiti o,<br />

a volte, i soldi necessari per permettere<br />

all’utente il rientro a casa<br />

dopo la dimissione.<br />

Oggi più che mai il ruolo di queste<br />

associazioni è fondamentale anche<br />

come esempio per altri.

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