Anno 6, n. 1 - gennaio 2013 - Ospedale San Carlo Borromeo
Anno 6, n. 1 - gennaio 2013 - Ospedale San Carlo Borromeo
Anno 6, n. 1 - gennaio 2013 - Ospedale San Carlo Borromeo
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<strong>Anno</strong> 6 n. 1 - Gennaio <strong>2013</strong><br />
NEWSLETTER<br />
Le Associazioni di Volontariato al <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong><br />
Una risorsa fondamentale per i nostri utenti<br />
Anche se il più delle volte la loro<br />
presenza rischia di passare quasi<br />
inosservata, ma solo per la discrezione<br />
e la dolcezza con cui si<br />
muovono, da sempre rappresentano<br />
una risorsa fondamentale in<br />
molti campi, non ultimo quello<br />
dell’assistenza ai pazienti che ci<br />
tocca da vicino: ci riferiamo ai<br />
tanti volontari delle molteplici associazioni<br />
che quotidianamente<br />
operano anche all’interno dei nostri<br />
reparti di degenza.<br />
Una risorsa che la Direzione Strategica<br />
dell’<strong>Ospedale</strong> ha fortemente<br />
voluto “portare alla luce” istituendo<br />
un Tavolo del Volontariato<br />
finalizzato ad approfondire la co-<br />
noscenza delle molteplici realtà<br />
dell’associazionismo attive nella<br />
struttura, capire come e dove o-<br />
perano prevalentemente, conoscere<br />
le loro esigenze e potenzialità<br />
in modo da costituire innanzitutto<br />
una “rete” e, di conseguenza,<br />
attivare possibili sinergie per<br />
valorizzare al meglio le risorse,<br />
ottimizzando così i risultati, che<br />
altrimenti rischierebbero di disperdersi<br />
in mille rivoli.<br />
Un primo passo in questa direzione<br />
è stato mosso lo scorso 4 dicembre,<br />
quando il Direttore Generale<br />
dott. Germano Pellegata ha<br />
convocato la prima riunione del<br />
Tavolo del Volontariato che ha<br />
visto la partecipazione dei rappresentanti<br />
di 16 Associazioni. Un<br />
(Continua a pagina 2)<br />
UN REFERENTE PER IL VOLONTARIATO.<br />
Alla prima riunione del Tavolo del Volontariato che si<br />
è svolta lo scorso 4 dicembre 2012 sono stati invitati<br />
e hanno partecipato i rappresentanti delle sedici associazioni,<br />
qui di seguito elencate che operano<br />
all’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> <strong>Borromeo</strong>.<br />
Amolavita Onlus, Auser, ABIO, Commissione<br />
Visitatori e Visitatrice, Unione Samaritana, DO-<br />
SCA, ALSI, Al. Anon, Alcolisti Anonimi, Dottor<br />
Sorriso, ANDOS, Gruppo Hope, LILT, Fare Assieme,<br />
Associazione Meneghina calcio e ACR.<br />
Non sono chiaramente le uniche a svolgere la loro<br />
attività nella nostra struttura, ma proprio perché fin<br />
da questa prima riunione l’obiettivo era di<br />
“conoscere e far conoscere” un mondo, quello del<br />
volontariato, che svolge un ruolo importantissimo<br />
nel supportare il paziente durante la malattia e,<br />
spesso, anche nel successivo ritorno a casa, la prima<br />
decisione assunta dal Direttore Generale è stata<br />
quella di dare un referente alle Associazioni di Volontariato,<br />
in modo da potersi più e meglio interfacciare<br />
con l’<strong>Ospedale</strong>.<br />
Il referente è Giovanni Ruggeri, responsabile della<br />
comunicazione dell’<strong>Ospedale</strong>, a cui anche le associazioni<br />
“dimenticate” in questo primo appuntamento<br />
possono rivolgersi per segnalare le loro attività ed<br />
essere parte di questo Tavolo del Volontariato.<br />
Riferimenti: tel. 02/4022.2175 - fax 02/4022.2557,<br />
email ruggeri.giovanni@sancarlo.mi.it).<br />
<br />
Il dott. Buscaglia ci ha lasciato, ciao Mauro<br />
Solo un mese fa, in questo stesso spazio della<br />
Newsletter, celebravamo la consegna al dott. Mauro<br />
Buscaglia del prestigioso “Ambrogino d’Oro” (nella<br />
foto). Un riconoscimento per il<br />
suo forte impegno nella tutela<br />
della salute delle donne.<br />
Oggi, invece, qui ricordiamo che il<br />
dott. Buscaglia nella notte tra il<br />
28 e 29 dicembre ci ha lasciato.<br />
L’ultimo saluto lo ha ricevuto nel<br />
“suo” <strong>Ospedale</strong>, nel corso di una<br />
commovente cerimonia che ha<br />
visto la partecipazione di centinaia<br />
di persone.<br />
Ai suoi collaboratori ha lasciato il<br />
compito di riuscire a superare il<br />
fatidico numero di 1500 parti in<br />
un anno, un traguardo più volte<br />
sfiorato, ma mai raggiunto. A tutti<br />
noi ha lasciato il compito di sostenere<br />
quel Centro di Aiuto alla<br />
Vita per le donne che desiderano<br />
portare a termine la loro gravidanza, che ha fortemente<br />
voluto, e il Centro di Ascolto Donne Immigrate<br />
a cui, proprio per ricordare l’amico Mauro, il dott.<br />
Francesco D’Ambrosio ha donato l’attrezzatura per<br />
arredare l’ambulatorio di visite ginecologiche.
NEWSLETTER<br />
2<br />
(Continua da pagina 1)<br />
incontro di presentazione che è risultato molto utile<br />
innanzitutto per far conoscere tra loro le varie realtà<br />
dell’associazionismo presenti<br />
in <strong>Ospedale</strong>, ma anche<br />
per consentire alla<br />
Direzione di iniziare a capire<br />
i principali problemi<br />
che i volontari incontrano,<br />
alcuni dei quali risultano<br />
comuni a tutti. A cominciare<br />
dalla difficoltà di<br />
“farsi conoscere”, di far<br />
sapere ai pazienti che,<br />
oltre all’assistenza sanitaria,<br />
possono contare su un<br />
sostegno ad ampio raggio, che va dall’accoglienza in<br />
<strong>Ospedale</strong> e, a volte, prosegue anche dopo la dimissione<br />
attraverso l’inserimento in percorsi di integrazione<br />
con il territorio.<br />
Questa prima riunione, inoltre, ha anche consentito<br />
di far emergere quello che impropriamente definiamo<br />
il “volontariato sommerso”, fatto da persone che<br />
sono slegate dalle associazioni (a volte anche per la<br />
scarsa informazione sulla loro presenza in <strong>Ospedale</strong>)<br />
e che a titolo personale, nell’ambito di progetti o<br />
percorsi attivi nella nostra Struttura, si mettono a<br />
disposizione animando svariate iniziative per donare<br />
un poco di sollievo ai pazienti.<br />
Questo numero della Newsletter dedicato al Volontariato<br />
rappresenta un primo, piccolo,<br />
ma sicuramente utile passo<br />
per far conoscere e valorizzare<br />
ancora di più il lavoro, a volte o-<br />
scuro, ma indispensabile che ogni<br />
giorno svolgono i volontari nel<br />
nostro <strong>Ospedale</strong>.<br />
A breve sarà disponibile anche<br />
un’area del sito internet aziendale<br />
dedicata alle Associazioni di Volontariato<br />
e alle loro attività.<br />
Inoltre, appena il nuovo atrio tornerà<br />
ad essere operativo, verrà<br />
allestito un angolo informativo che consentirà agli<br />
utenti di avere immediatamente le principali informazioni<br />
sul volontariato e su iniziative/progetti/<br />
percorsi ai quali, se interessati, fare riferimento.<br />
E’ altrettanto fondamentale che ad essere informati<br />
della presenza di queste associazioni e delle attività<br />
da loro svolte all’interno dell’<strong>Ospedale</strong> siano gli operatori<br />
sanitari, che potranno così facilitare l’incontro<br />
tra i volontari e i pazienti che necessitano di un aiuto<br />
durante il ricovero e/o dopo la dimissione. <br />
ASSOCIAZIONI STORICHE.<br />
Parlando di alcune associazioni<br />
storiche, quali possono essere<br />
l’Unione Samaritana e la Commissione<br />
Visitatori e Visitatrici, senza<br />
per questo voler far torto ad altre,<br />
non si può fare a meno di inquadrarle<br />
con lo slogan: “Il volontariato<br />
come una vera e propria<br />
missione”.<br />
Certo, non andiamo a scomodare<br />
“Le Misericordie”,<br />
che dal 1244 svolgono la<br />
loro attività in aiuto alle<br />
persone più bisognose, ma<br />
parlando di volontariato in<br />
<strong>Ospedale</strong> oggi viene pressoché<br />
automatico rifarsi a<br />
queste due associazioni.<br />
La prima è attiva a Milano<br />
dal 1947 e dal 1981 opera<br />
all’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> <strong>Borromeo</strong>,<br />
dove ha una sede operativa. Sicuramente<br />
l’Unione Samaritana è<br />
prima per numero di volontari,<br />
oltre 100, che quotidianamente si<br />
muovono per l’<strong>Ospedale</strong> mettendosi<br />
a disposizione direttamente<br />
dei pazienti, per aiutarli ad alimentarsi,<br />
accudirli, sostenerli moralmente<br />
e anche praticamente<br />
offrendosi di lavare loro la biancheria<br />
mentre sono ricoverati.<br />
Non solo, con il loro camice bianco<br />
si possono incontrare già al<br />
CUP a fornire indicazioni e accompagnare<br />
gli utenti ai vari ambulatori;<br />
in Pronto Soccorso, poi, diventano<br />
veri e propri messaggeri<br />
tra chi è in attesa di essere visitato<br />
o di altri accertamenti diagnostici<br />
e i parenti che li stanno a-<br />
spettando fuori, tranquillizzando<br />
sia gli uni, sia gli altri; in oncologia<br />
organizzano degli happy hour<br />
per invogliare i pazienti ad uscire<br />
dalle loro stanze e a socializzare,<br />
portando frammenti di normalità<br />
in chi è sconvolto dalla malattia.<br />
Se si eccettuano i reparti di psichiatria<br />
e di pediatria, i “Samaritani”<br />
si possono incontrare<br />
ovunque e avere la certezza che<br />
da loro una risposta o una parola<br />
di conforto arriverà sempre.<br />
La Commissione Visitatrici può<br />
vantare un “certificato di nascita”<br />
datato 16 aprile 1887 che porta il<br />
timbro della Ca’ Granda. Allora<br />
era formata da nobildonne e signori<br />
che non lesinavano aiuto a<br />
chi si trovava in difficoltà.<br />
Centoventicinque anni dopo è ancora<br />
una nobildonna, Cecilia Litta<br />
Modignani, a presiedere questa<br />
associazione che opera con lo<br />
stesso spirito e la passione di allora,<br />
non solo nella sede storica<br />
dell’<strong>Ospedale</strong> Maggiore, ma pure<br />
all’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> <strong>Borromeo</strong>.<br />
Anche se per numero di volontari<br />
non può competere con quello dei<br />
Samaritani, con i quali però collaborano<br />
strettamente, se in <strong>Ospedale</strong><br />
c’è qualcuno in difficoltà le<br />
“Visitatrici” non mancano di intervenire<br />
e anche se, come dice la<br />
presidente, “il primo ruolo delle<br />
Visitatrici è anzitutto di cura,<br />
compagnia e vicinanza all’ammalato”,<br />
quando è necessario assicurano<br />
anche un sostegno concreto,<br />
come un cambio di abiti o,<br />
a volte, i soldi necessari per permettere<br />
all’utente il rientro a casa<br />
dopo la dimissione.<br />
Oggi più che mai il ruolo di queste<br />
associazioni è fondamentale anche<br />
come esempio per altri.
3<br />
NEWSLETTER<br />
DSM - DALL’OSPEDALE AL TER-<br />
RITORIO. “Nuove sfide per la<br />
salute mentale” è il titolo del libro<br />
curato dal dott. Giuseppe Biffi,<br />
Direttore del Dipartimento di Salute<br />
Mentale, e dal dott. Giorgio<br />
De Isabella, Direttore dell’UOC di<br />
Psicologia Clinica, nel quale trova<br />
spazio un capitolo dedicato proprio<br />
al fondamentale ruolo che i<br />
volontari svolgono sia nell’essere<br />
vicini a questi pazienti nella fase<br />
acuta della malattia, sia quando li<br />
accompagnano in quella altrettanto<br />
complessa del reinserimento<br />
nella società.<br />
Alla prima riunione del Tavolo del<br />
Volontariato dell’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong><br />
<strong>Carlo</strong> <strong>Borromeo</strong> ha partecipato<br />
solo una piccola rappresentanza<br />
delle associazioni che operano nel<br />
campo della salute mentale<br />
all’interno della nostra struttura,<br />
nello specifico FARE Assieme e<br />
l’Associazione Meneghina calcio.<br />
FARE Assieme è innanzitutto operativa<br />
in Reparto con un punto di<br />
accoglienza, ma dispone di una<br />
struttura che poi si allarga sul territorio<br />
e che coinvolge anche i<br />
medici di famiglia e le realtà produttive,<br />
in modo da rappresentare<br />
un punto di riferimento<br />
per i pazienti anche dopo<br />
la dimissione, seguendoli<br />
nella fase del<br />
completo recupero e<br />
cercando di favorire il<br />
loro inserimento nel<br />
mondo del lavoro.<br />
Dato che uno dei principali<br />
obiettivi nel recupero<br />
dei pazienti con disagio<br />
psichico è il loro reinserimento<br />
nella società, uno degli strumenti<br />
più utilizzati per incentivare la<br />
socializzazione è rappresentato<br />
dallo sport. In questo<br />
l’Associazione Meneghina calcio si<br />
distingue non solo per le molteplici<br />
attività che propone, ma anche<br />
perché il suo rappresentante, Andrea<br />
<strong>San</strong>tambrogio, è l’allenatore<br />
della squadra di calcio formata dai<br />
pazienti del nostro DSM (nella foto<br />
insieme ad alcune calciatrici<br />
dell’Inter Femminile).<br />
Alle numerose associazioni che<br />
operano nel mondo del disagio<br />
mentale dedicheremo un altro<br />
numero della Newsletter, non solo<br />
perché sono tante, ma anche per<br />
le tantissime attività che svolgono,<br />
non ultima la fattiva collaborazione<br />
nella realizzazione del Calendario<br />
<strong>2013</strong>, in cui sono riprodotti<br />
12 disegni dei pazienti ed è<br />
stato stampato proprio grazie al<br />
sostegno economico di queste<br />
Associazioni di Volontariato. <br />
AMARE LA VITA NONOSTANTE IL CANCRO. Non<br />
è casuale che la maggior parte delle associazioni di<br />
cui sentiamo parlare anche sui giornali e le televisioni<br />
nazionali operino nell’ambito dell’oncologia.<br />
Della parola “cancro” fa paura anche il solo pronunciarla;<br />
esserne ammalati,<br />
poi, diventa<br />
addirittura drammatico.<br />
E sapere<br />
che oggi dal cancro<br />
si può anche guarire<br />
spesso non è<br />
sufficiente a rendere<br />
meno spaventoso<br />
il fatto di esserne<br />
colpiti.<br />
Ciò che rimane impresso<br />
a tutti è il<br />
numero sempre maggiore di persone a cui viene<br />
diagnosticata una patologia neoplastica; ciò che si<br />
stampa ancor di più nella mente è che alcune di<br />
queste patologie non lasciano scampo e il decorso<br />
della malattia porta ad imboccare il percorso delle<br />
cure palliative.<br />
Chi entra in un reparto o in un ambulatorio oncologico<br />
non è un semplice ammalato, è una persona a<br />
cui il più delle volte sono venuti meno riferimenti e<br />
certezze. Ecco perché sono molte le associazioni<br />
che operano in questo ambito. E l’<strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong><br />
<strong>Carlo</strong> <strong>Borromeo</strong> non fa certo eccezione.<br />
Semmai, grazie alla sensibilità di una persona come<br />
l’ing. Paolo Fumagalli, presidente dell’Associazione<br />
Amolavita Onlus, nel nostro <strong>Ospedale</strong> già da qualche<br />
tempo si è creata una rete di volontariato per<br />
evitare sovrapposizioni e utilizzare così al meglio le<br />
potenzialità e le peculiarità di ogni singola associazione<br />
e, addirittura, di ogni singolo volontario.<br />
Umanizzare le cure è uno slogan nato in oncologia e<br />
che al <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> è diventato da tempo un modo per<br />
accogliere e accompagnare il paziente durante la<br />
permanenza in <strong>Ospedale</strong>. Da noi sono diverse le<br />
associazioni che operano in Oncologia, con un ruolo<br />
di coordinamento che Amolavita Onlus si è ritagliato<br />
anche perché, nonostante il nome nuovo, è una associazione<br />
nata nel 1980 e in parte composta dallo<br />
stesso personale sanitario dell’<strong>Ospedale</strong>. Ma non vi<br />
è alcuna gerarchia e i volontari svolgono ognuno la<br />
propria attività fianco a fianco, poco importa se fanno<br />
riferimento ad AUSER, alla HOPE, alla LILT o ai<br />
Samaritani già precedentemente citati.<br />
L’obiettivo è comune: assicurare al paziente il sostegno<br />
di cui ha necessità. E le associazioni che o-<br />
perano in oncologia lo perseguono in ogni modo e<br />
con ogni mezzo. Anche attraverso la donazione di<br />
macchinari e attrezzature per permettere ai medici<br />
di disporre di quanto più moderno possa esserci per<br />
offrire le cure migliori e più appropriate.<br />
Al resto pensano loro, i volontari. Sono loro che animano<br />
le giornate dei pazienti con le attività più varie,<br />
quelle che oggi vengono chiamate “terapie alternative”,<br />
come l’arte, la musica, la danza, in modo<br />
da coinvolgerli e, attraverso la socializzazione, scacciare<br />
anche solo per qualche ora il pensiero dalla<br />
malattia. Sono sempre loro che anche una volta lasciato<br />
l’<strong>Ospedale</strong> si offrono come punto di riferimento<br />
per continuare l’attività di socializzazione, per<br />
non far mai venire meno la consapevolezza dell’importanza<br />
di amare la vita.
NEWSLETTER<br />
4<br />
IL SORRISO COME MEDICINA.<br />
Sono i volontari della conosciutissima<br />
e attivissima Associazione<br />
ABIO coloro che si sono presi<br />
l’onere di portare sollievo ai bambini<br />
ricoverati nel nostro Reparto<br />
di Pediatria. Inoltre, la loro presenza<br />
è tranquillizzante anche per<br />
i genitori, che in questi “angeli”<br />
trovano sempre parole di comprensione<br />
e conforto.<br />
La grande passione che li anima li<br />
ha anche portati ad essere promotori<br />
della “Carta dei diritti dei<br />
bambini e degli adolescenti in o-<br />
spedale”, finalizzata ad assicurare<br />
la massima attenzione alle esigenze<br />
dei nostri piccoli ospiti.<br />
Accanto ad ABIO, dal 1996 operano<br />
nel Reparto di Pediatria anche i<br />
Clown di Dottor Sorriso, che con<br />
grande sensibilità e attenzione<br />
coinvolgono i nostri piccoli in varie<br />
attività ludiche.<br />
Il Reparto di Pediatria,<br />
inoltre, può<br />
contare sulla presenza<br />
di una maestra<br />
nell’ambito del<br />
Progetto “Scuola in<br />
<strong>Ospedale</strong>”, attorno<br />
al quale si sono nel<br />
tempo concretizzate<br />
una serie di ini-<br />
ziative di quelle che abbiamo<br />
chiamato “volontariato sommerso”.<br />
Tra queste ricordiamo le<br />
“lezioni di trucco” tenute da Barbara<br />
Fumagalli (foto sotto),<br />
un’insegnante di make up che fa<br />
la gioia di bambini, genitori e anche<br />
operatori sanitari del reparto,<br />
che non esitano a farsi colorare il<br />
viso. Insomma, per Carnevale<br />
sono assicurate meravigliose maschere<br />
di colore.<br />
A breve partirà anche l’iniziativa<br />
“musica e movimento”, che coinvolgerà<br />
i genitori dei nostri piccoli<br />
ospiti, mentre gli studenti del liceo<br />
artistico Le Orsoline arriveranno<br />
in <strong>Ospedale</strong> per “portare in scena”<br />
favole e storie attraverso la lettura<br />
animata.<br />
Alcuni altri studenti, in Italia<br />
nell’ambito del Progetto Erasmus,<br />
passano parte del loro tempo con<br />
i bambini avviandoli<br />
alla conoscenza<br />
di una<br />
lingua straniera.<br />
Così come alcuni<br />
ragazzi degli Istituti<br />
<strong>Carlo</strong> Tenca<br />
di Milano e Rebora<br />
di Rho svolgono<br />
il loro tirocinio<br />
affiancando sia<br />
l’insegnante,<br />
sia i volontari<br />
di ABIO nelle<br />
attività quotidiane<br />
con i<br />
piccoli degenti.<br />
Infine, ci piace<br />
evidenziare<br />
come il<br />
volontariato rappresenti un mezzo<br />
motivazionale e di riscatto anche<br />
per chi lo svolge, soprattutto se si<br />
tratta di ragazzi diversamente<br />
abili. In questo senso sono esemplari<br />
le iniziative di AllegroModerato,<br />
l’orchestra composta da ragazzi<br />
disabili e maestri professionisti,<br />
che nei mesi scorsi ha dato<br />
vita al progetto “Musica in corsia”,<br />
ma un encomio particolare lo inviamo<br />
al bravissimo Marco Gallucci,<br />
che da qualche settimana è<br />
giunto in Reparto con l’obiettivo di<br />
coinvolgere i piccoli pazienti con il<br />
suo laboratorio artistico<br />
“Supermagico”. Obiettivo già pienamente<br />
raggiunto.<br />
Un’ultima annotazione per<br />
l’Associazione Culturale Ricreativa<br />
(ACR) che con gli adolescenti lavora<br />
soprattutto attraverso il progetto<br />
“Bulli e bullismo ...Vandali e<br />
vandalismo”.<br />
<br />
VOLONTARIATO “SPECIALISTICO” In <strong>Ospedale</strong><br />
non mancano associazioni che operano in modo molto<br />
“specialistico” a favore di pazienti alle prese con<br />
problematiche specifiche. Tra queste non ha bisogno<br />
di presentazione la DOSCA, attiva al <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> dal<br />
1997 per promuovere la donazione di sangue.<br />
Lo stesso si può dire per ANDOS, fondamentale riferimento<br />
nel nostro <strong>Ospedale</strong> per le donne operate al<br />
seno. Si tratta di un’associazione molto presente e<br />
attiva, che tra le varie iniziative ha come fiore<br />
all’occhiello quella che, in occasione dell’8 marzo, per<br />
celebrare la Giornata della Donna la vede promotrice<br />
di un seguitissimo Open Day senologico finalizzato a<br />
sensibilizzare le donne sul tema della prevenzione e<br />
della diagnosi precoce del tumore al seno.<br />
Anche i pazienti atomizzati hanno un loro preciso<br />
riferimento al <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> nell’ALSI, promotrice del<br />
progetto di dimissioni protette “Sostegno in Famiglia”<br />
che abbiamo avuto modo di presentare sulla<br />
Newsletter di dicembre.<br />
E’ decisamente più complesso, ad esempio, stabilire<br />
un contatto con pazienti alle prese con il problema<br />
dell’alcoldipendenza. Una difficoltà che incontrano<br />
quotidianamente l’Anonima Alcolisti e l’AL-anon, le<br />
due associazioni di auto aiuto che da oltre un decennio<br />
operano nel nostro <strong>Ospedale</strong>.<br />
Certo, alcuni punti di riferimento sono dati dalla prevalenza<br />
delle patologie di chi è alcoldipendente, per<br />
questo motivo i volontari delle due associazioni sono<br />
maggiormente presenti in Gastroenterologia ed<br />
Endoscopia. Una presenza mirata che purtroppo<br />
consente di intervenire solo quando il problema si è<br />
già cronicizzato e le difficoltà nell’affrontarlo sono<br />
pertanto decisamente maggiori.<br />
L’ideale per questi volontari, solitamente famigliari<br />
di persone che hanno avuto problemi di alcoldipendenza,<br />
sarebbe poter intervenire all’insorgenza del<br />
problema, quando è più facile farsi ascoltare.<br />
Per fare in modo che ciò possa avvenire diventa<br />
importante che sia innanzitutto il personale sanitario<br />
ad essere informato della presenza in <strong>Ospedale</strong><br />
di questi volontari in grado di essere d’aiuto a chi è<br />
alle prese con problemi di alcoldipendenza.<br />
Peraltro, affidandosi a queste due associazioni che<br />
hanno la loro sede in <strong>Ospedale</strong>, gli utenti hanno la<br />
certezza del massimo rispetto dell’anonimato.<br />
Le rappresentanti delle due associazioni presenti<br />
nella nostra struttura sono: Maria Luisa per gli Alcolisti<br />
Anonimi e Cristina per l’AL-anon.<br />
<br />
A.O. <strong>Ospedale</strong> <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> <strong>Borromeo</strong><br />
Via Pio II, 3 - 20153 MILANO<br />
Capo Redattore: Giovanni Ruggeri<br />
tel. 02/4022.2175 - ufficiostampa@sancarlo.mi.it<br />
http://www.sancarlo.mi.it