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SARDEGNA orientale - Sardegna Turismo

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<strong>SARDEGNA</strong><br />

<strong>orientale</strong><br />

PERCORSI DI MARE E DI TERRA<br />

Da Cagliari a Nuoro,<br />

8 porti, 2 aree<br />

marine protette,<br />

15 itinerari,<br />

31 località,<br />

26 spiagge<br />

Touring<br />

Club<br />

Italiano


<strong>SARDEGNA</strong><br />

<strong>orientale</strong><br />

PERCORSI DI MARE E DI TERRA<br />

Da Cagliari a Nuoro, 8 porti, 2 aree marine protette,<br />

15 itinerari, 31 località, 26 spiagge<br />

Touring<br />

Club<br />

Italiano


Touring Club Italiano<br />

Presidente: Roberto Ruozi<br />

Direttore generale: Guido Venturini<br />

Touring Editore<br />

Amministratore delegato: Alfieri Lorenzon<br />

Direttore editoriale: Michele D’Innella<br />

Coordinamento editoriale: Cristiana Baietta<br />

Redazione: Letizia Gianni<br />

Segreteria di redazione: Cristina Grilli<br />

Cartografia: Servizio Cartografico<br />

del Touring Club Italiano<br />

Coordinamento tecnico: Francesco Galati<br />

Realizzazione: Asterisco srl<br />

Testi: Angelo Mojetta<br />

Progetto grafico: Fiammetta Badalato<br />

Ricerca iconografica: Irvana Malabarba<br />

e Margherita Gerundino<br />

Editing: Marco Castrovinci<br />

Questa guida è stata realizzata dalla<br />

Direzione Editoriale del Touring Club Italiano<br />

nell’ambito del progetto interregionale<br />

“Perle dell’Alto Tirreno” (L. 135/2001)<br />

in collaborazione con:<br />

Regione Autonoma della <strong>Sardegna</strong><br />

Assessorato del <strong>Turismo</strong>,<br />

Artigianato e Commercio<br />

Viale Trieste, 105 - 09123 Cagliari<br />

Tel. 070.6067005 - Fax 070.6067255<br />

turismo.assessore@regione.sardegna.it<br />

www.regione.sardegna.it<br />

Coordinamento del progetto: Servizio <strong>Turismo</strong><br />

Organizzazione: Servizio <strong>Turismo</strong><br />

Ministero delle Attività Produttive<br />

Direzione Generale <strong>Turismo</strong><br />

Settore Iniziative Speciali<br />

del Touring Club Italiano<br />

Via Adamello 10 - 20139 Milano<br />

Tel. 02.53599281 - Fax 02.53599314<br />

Prestampa: APV Vaccani - Milano<br />

Stampa e legatura: Grafiche Mazzucchelli<br />

Seriate (BG)<br />

© 2006 Touring Editore srl<br />

Corso Italia, 10 - Milano<br />

Prima edizione: maggio 2005<br />

Prima ristampa: gennaio 2006<br />

Codice prodotto: RAAPB


Sommario<br />

Presentazione ....................................... 4<br />

Introduzione ......................................... 7<br />

Cagliari............................................... 10<br />

La città<br />

• Il quartiere del Castello<br />

• Il bastione di Saint Remy<br />

• La Cittadella dei musei<br />

• Il rione Marina<br />

• Quartu Sant’Elena<br />

I porti:<br />

• Marina Piccola del Poetto<br />

• Marina di Capitana<br />

Gli stagni di Cagliari<br />

Villasimius......................................... 16<br />

Il porto di Marina di Villasimius<br />

Area marina protetta di<br />

Capo Carbonara<br />

La costa sud-<strong>orientale</strong><br />

• Costa Rei<br />

Villaputzu.......................................... 20<br />

Il porto di Porto Corallo<br />

L’entroterra<br />

• Da Villaputzu a Tertenìa<br />

• Da Tertenìa a Escalaplano<br />

• Da Escalaplano a Villaputzu<br />

Scoprire il Sarrabus Gerrei<br />

Baunei ............................................... 24<br />

Il porto di Santa Maria Navarrese<br />

A piedi attorno a Baunei<br />

• Da Baunei a Golgo<br />

• Il Codule di Cala Sisine<br />

• Cala Goloritzè<br />

Il Supramonte di Baunei<br />

Dorgali ............................................... 28<br />

Il porto di Cala Gonone<br />

Cala Gonone<br />

• Le grotte<br />

• Le spiagge<br />

Il canyon di Su Gorropu<br />

Orosei................................................. 32<br />

Parco Nazionale del Gennargentu<br />

e Golfo di Orosei<br />

Le spiagge e l’entroterra<br />

• Sulla riva del mare<br />

• Verso Galtellì e i nuraghi<br />

Il villaggio nuragico di Tiscali<br />

Siniscola............................................. 36<br />

Il porto di La Caletta<br />

L’entroterra<br />

• Il Monte Albo<br />

• Il mare di Siniscola<br />

Scoprire la pompia<br />

San Teodoro...................................... 40<br />

Il porto di Marina Puntaldia<br />

Area marina protetta di<br />

Tavolara-Punta Coda Cavallo<br />

Le spiagge<br />

Nuoro ................................................. 44<br />

A piedi per le vie della città<br />

• Verso piazza Satta<br />

• Il MAN<br />

• Dalla casa del Nobel al Duomo<br />

• Nuoro nuragica<br />

Il museo della vita e delle tradizioni<br />

popolari sarde


4<br />

La <strong>Sardegna</strong> è da tempo luogo e meta classica di vacanza.<br />

La bellezza delle sue spiagge e del suo mare non sembrano<br />

perdere fascino nell’immaginario turistico. Ma se il mare<br />

e la costa sono i luoghi che danno il benvenuto al turista, quello che<br />

si scopre appena si lasciano le spiagge è una realtà che colpisce<br />

anche il più esperto viaggiatore. La <strong>Sardegna</strong> è un luogo<br />

contraddistinto da un continuo susseguirsi di apporti esterni che<br />

pur influenzando alcuni aspetti degli abitanti dell’isola non ha mai<br />

affievolito i caratteri più significativi della sua civiltà.<br />

Nella presentazione delle località, la descrizione crea un legame<br />

con la storia di ciascun luogo, delle peculiarità socio-culturali<br />

tramite le quali le risorse turistiche da visitare hanno trovato la loro<br />

genesi e le caratteristiche forme.<br />

Le località si susseguono come le tappe di un itinerario unito da un<br />

elemento unico che è il mare. Nell’addentrarsi nella scoperta<br />

di ciascuna tappa si ha l’opportunità di conoscere anche i forti<br />

contrasti che la natura è capace di offrire passando da lunghe<br />

spiagge di sabbia finissima a nascoste insenature e calette,<br />

da pianure a colline e montagne di granito a picco sul mare<br />

modellate dall’acqua e dal vento. Ogni luogo, ogni approdo<br />

è la vetrina di un sub-territorio dell’isola i cui elementi ambientali,<br />

antropici, storico-culturali, etnografici ed enogastronomici sono<br />

capaci di renderlo unico.<br />

L’unicità di ogni singola località, della sua storia, del suo<br />

patrimonio ambientale e archeologico rappresenta quel valore<br />

aggiunto che fa dell’isola un luogo diverso dove poter trascorrere<br />

le proprie vacanze. Questa unicità di ciascun componente<br />

dell’offerta turistica è di per sé un patrimonio la cui valorizzazione<br />

deve compiersi all’interno di un percorso che sappia coniugare<br />

la salvaguardia dei caratteri distintivi di ogni elemento con le<br />

dinamiche di sviluppo di carattere economico.<br />

Le attuali tendenze evidenziano una sempre maggior attenzione<br />

da parte del turista nello scegliere una destinazione che sia capace


5<br />

di coniugare turismo e sostenibilità. La diversità degli endemismi,<br />

floreali e faunistici, la varietà degli aspetti paesaggistici<br />

e naturalistici, la peculiarità delle produzioni connesse al territorio<br />

rappresentano quei fattori peculiari dei prodotti turistici<br />

dell’entroterra. La valorizzazione di questi prodotti, che traggono<br />

dalla tipicità il principale motivo di affermazione, non può essere<br />

duratura se non nell’ambito di un processo di crescita sostenibile.<br />

La sostenibilità non deve rappresentare un vincolo, ma un fattore<br />

essenziale che permette la realizzazione del processo di integrazione<br />

tra coste e zone interne da attuarsi attraverso l’accrescimento<br />

del valore, già alto, della qualità ambientale del territorio dell’isola.<br />

Regione Autonoma della <strong>Sardegna</strong><br />

Assessorato del <strong>Turismo</strong>, Artigianato e Commercio<br />

L’Assessore<br />

Luisa Anna Depau


7<br />

Introduzione<br />

Chiunque arrivi in <strong>Sardegna</strong> avverte<br />

immediatamente che quest’isola ha<br />

qualche cosa di diverso, e ciò non<br />

dipende soltanto dal fatto di trovarsi<br />

in un luogo a proposito della cui<br />

natura uno dei più famosi naturalisti<br />

sardi, Francesco Cetti, scriveva alla<br />

fine del Settecento: “non v’è in Italia<br />

ciò che v’è in <strong>Sardegna</strong> né in<br />

<strong>Sardegna</strong> v’è quel d’Italia”. Qui si<br />

respira un’aria differente, quasi<br />

esotica, e questo forse è legato alla<br />

storia più antica di questa regione che<br />

costituisce, geologicamente parlando,<br />

un pezzo di Spagna, e che in un<br />

passato ancor più lontano fu<br />

addirittura parte di un continente che<br />

aveva come estremo opposto la<br />

California. E forse non è sbagliato<br />

pensare alla <strong>Sardegna</strong> come a un<br />

piccolo continente, tale e tanta è la<br />

varietà dei suoi paesaggi e delle sue<br />

molteplici risorse. Queste spesso<br />

restano ignote ai turisti che, complici<br />

situazioni e cause troppo lunghe e<br />

complesse da spiegare in questo<br />

contesto, vedono nella <strong>Sardegna</strong><br />

soltanto una meta estiva e per di più<br />

limitata ad alcune classiche località<br />

balneari. Quanti, invece, si sono<br />

proposti di visitare veramente tutti gli<br />

elementi, sovente rispondenti a nomi<br />

aspri, di questo mosaico, come la<br />

Barbagia, la Gallura, l’Ogliastra,<br />

il Sarrabus-Gerrei, il Supramonte,<br />

la Baronia? Quanti hanno cercato di<br />

capirne le differenze, di gustarne<br />

Le coste del Golfo di Orosei formano una<br />

straordinaria quinta di roccia e di verde.<br />

▲<br />

i profumi e i sapori uscendo dai<br />

circuiti precostituiti, facendosi guidare<br />

soltanto dalla curiosità, dal richiamo di<br />

un nome insolito fino a cercare un più<br />

stretto contatto con gli abitanti<br />

dell’isola, fieri della loro terra e della<br />

loro lingua e sempre cortesi e<br />

disponibili nei confronti di chi vuole<br />

conoscere?<br />

La costa<br />

Posta al centro del Mediterraneo<br />

occidentale, la <strong>Sardegna</strong> ha<br />

ovviamente un rapporto privilegiato<br />

con il mare che costituisce il motore<br />

del suo turismo. Sono, infatti, più di<br />

1800 i chilometri di litorale dell’isola,<br />

e il dato diventa ancora più rilevante<br />

quando si pensa che questo<br />

corrisponde a circa un quarto<br />

dell’intero sviluppo costiero dell’Italia.<br />

Un patrimonio eccezionale,<br />

incredibilmente articolato dove si<br />

susseguono arenili candidi o dorati,<br />

sabbie finissime e ciottoli, stagni<br />

preziosi per l’avifauna, alte falesie,<br />

guglie, archi, grotte, rocce plasmate<br />

dal vento e dal mare e trasformate<br />

in sculture capaci di diventare<br />

l’emblema di interi tratti di costa.<br />

Su tutto, poi, dominano i colori,<br />

e non solo quelli, del mare. Spesso il<br />

verde della macchia, annunciata da<br />

lontano da profumi che si possono<br />

percepire in certi giorni anche in<br />

mare, si spinge in molti punti ancora<br />

fino al limitare delle spiagge. Una<br />

vegetazione che fortunatamente non<br />

esita a crescere sulla sabbia creandovi<br />

insolite macchie di colore o delicati<br />

giardini, come quando fioriscono


8 Introduzione<br />

i candidi e profumati gigli di sabbia.<br />

Davanti, incontrastato padrone, ora<br />

infuriato e terribile ora placido, il<br />

mare di <strong>Sardegna</strong>, un Tirreno del<br />

tutto particolare che qui è in grado di<br />

assumere nel corso dell’anno e<br />

addirittura di uno stesso giorno colori<br />

e sfumature unici al mondo. Tutto<br />

questo si può scoprire quasi a volo<br />

d’uccello nelle pagine che seguono,<br />

un vademecum di porto in porto,<br />

di spiaggia in spiaggia (e non solo)<br />

lungo il versante <strong>orientale</strong> della<br />

<strong>Sardegna</strong> da Cagliari fino a San<br />

Teodoro e a Tavolara, passando per la<br />

Costa Rei, l’Ogliastra di Baunei,<br />

le coste un tempo abitate dal bue<br />

marino (o più propriamente foca<br />

monaca) del selvaggio Golfo di Orosei<br />

e quelle meno accidentate della<br />

Baronia.<br />

Entroterra e tradizioni<br />

Lontano dalla costa, la <strong>Sardegna</strong><br />

cambia nuovamente aspetto,<br />

diventando veramente una terra<br />

da scoprire. Il Sarrabus, le montagne<br />

del Gennargentu, il Supramonte,<br />

i dintorni di Nuoro affascinano il<br />

visitatore con i loro graniti, gli<br />

altipiani scavati dalle acque dei fiumi<br />

capaci di incidere la roccia dando vita<br />

a valli incavate che si spingono fino<br />

al mare, voragini immense come<br />

quella di Golgo e canyon alti<br />

centinaia di metri come le gole di Su<br />

Gorropu nel Supramonte di Dorgali.<br />

E di strada in strada diventa sempre<br />

più facile accorgersi quanto sia<br />

remota la civiltà dell’isola e da quanti<br />

misteri sia ancora avvolta. Nuraghi,<br />

tombe dei giganti, dolmen e menhir<br />

(vere sorprese per chi è abituato ad


Introduzione 9<br />

associare<br />

a questi<br />

monumenti ben<br />

altri Paesi<br />

d’Europa), pozzi<br />

sacri, domus de<br />

janas sono<br />

elementi caratteristici della<br />

preistoria della <strong>Sardegna</strong>, che<br />

si può vivere come un grande<br />

museo all’aperto dove si<br />

ripropongono elementi di tutte le<br />

civiltà e di tutte le dominazioni che<br />

hanno fatto la storia del<br />

Mediterraneo. Fenici, Cartaginesi,<br />

Romani, Arabi, Pisani, Genovesi,<br />

Aragonesi, Spagnoli si sono<br />

succeduti gli uni agli altri<br />

intrecciandosi a periodi di gloriosa<br />

indipendenza sarda alimentata dallo<br />

spirito indomito dei suoi abitanti<br />

in onore del quale è stata istituita<br />

la giornata del popolo sardo detta<br />

“Sa die de sa Sardigna”. E di tutto<br />

ciò ritroviamo ovviamente tracce<br />

nella gastronomia di terra e di mare,<br />

nei tanti tipi di pane (quasi ogni<br />

centro della <strong>Sardegna</strong> ha il proprio),<br />

nella varietà dei formaggi e dei dolci<br />

che assumono sembianze di vere<br />

sculture, nei costumi e nelle feste<br />

tradizionali che rimangono in molti<br />

casi eventi genuini e indipendenti dal<br />

richiamo turistico e che per questo<br />

motivo costituiscono un naturale<br />

complemento di una visita che,<br />

comunque si svolga, ha tutte le<br />

qualità per diventare memorabile.<br />

▲ La berta minore, sempre in volo sul mare.<br />

▼ I fiori purpurei del fico degli ottentotti<br />

spiccano tra le rocce di Cala Pira (Costa Rei).


Cagliari<br />

Posta a sud della <strong>Sardegna</strong>,<br />

nella parte più interna del golfo<br />

omonimo, la città di Cagliari,<br />

ricca di una storia non sempre<br />

conosciuta come dovrebbe, si presenta<br />

offrendo al visitatore un panorama di<br />

pietra, mare, stagni e sole; forse non<br />

molto diverso, se si<br />

considerano queste<br />

componenti naturali,<br />

da quanto trovarono<br />

i primi colonizzatori<br />

Fenici e Cartaginesi<br />

che la denominarono<br />

per l’appunto Càralis<br />

o Kàralis, cioè<br />

pietraia o, forse,<br />

collina, lasciandovi<br />

l’importante<br />

necropoli di<br />

Tuvixeddu.<br />

E come Roma, che la<br />

dominò per quasi<br />

sette secoli, il<br />

capoluogo della<br />

<strong>Sardegna</strong> si estende<br />

su sette colli<br />

(Castello, Monte<br />

▲ Scorcio del bastione di Saint Remy.<br />

▼ Le bianche torri gemelle di San<br />

Pancrazio e dell’Elefante.<br />

Urpinu, Bonaria, Monte Claro, San<br />

Michele, Tuvixeddu, Montixeddu). Del<br />

periodo romano, iniziato nel 238 a.C.<br />

e protrattosi fino alla conquista dei<br />

Vandali nel 455 d.C., restano a<br />

Cagliari importanti testimonianze.<br />

L’anfiteatro del quartiere di Stampace,<br />

per esempio, conserva<br />

gran parte delle<br />

gradinate ellittiche,<br />

la cavea, le recinzioni e<br />

il podium, cioè quella<br />

struttura che oggi<br />

definiremmo la tribuna<br />

dell’autorità. Sulla<br />

sommità e nella parte<br />

più ripida sorge<br />

“Su Casteddu”,<br />

la cittadella fortificata<br />

cui misero mano le<br />

tante dominazioni che<br />

si susseguirono dal<br />

Medioevo all’avvento<br />

dei Savoia. La sua cinta<br />

bastionata e le torri<br />

sono state paragonate<br />

a una corona che<br />

impreziosisce la città


Cagliari 11<br />

sviluppatasi a partire da<br />

questo colle; la sua<br />

conformazione, allungata e<br />

in forte pendenza, ha influito<br />

su quella del quartiere nato a<br />

ridosso della panoramica rocca.<br />

Qui, nella fitta rete di strade di<br />

segno spagnolo, si può respirare l’aria<br />

più antica di Cagliari, una città che ai<br />

quartieri del Settecento affianca edifici<br />

di aspetto ligure-piemontese,<br />

testimonianza della lunga presenza<br />

dello Stato sabaudo, e che nell’ultimo<br />

secolo ha conosciuto uno sviluppo<br />

inarrestabile estendendosi ben oltre i<br />

confini dei tradizionali quartieri di<br />

Castello, Marina, Villanova e<br />

Stampace. Negli anni Trenta del<br />

Novecento sono sorti i quartieri di San<br />

Benedetto, Bonaria e La Vega. Dopo la<br />

seconda guerra mondiale, che vide<br />

Cagliari oggetto di devastanti<br />

bombardamenti nel febbraio e nel<br />

maggio del 1943, il centro abitato ha<br />

raggiunto il litorale, si è sviluppato<br />

intorno a Monte Urpinu e sono nati i<br />

nuovi quartieri di Tuvumannu e San<br />

Michele. Per comprendere meglio la<br />

struttura urbanistica di Cagliari si può<br />

approfittare delle incomparabili vedute<br />

che si possono avere da alcuni punti<br />

caratteristici della città, primo fra tutti<br />

il bastione di Saint Remy, nato dalla<br />

sistemazione degli antichi bastioni<br />

spagnoli nei primi anni del Novecento.<br />

Dalle sue due terrazze, quella grande<br />

di Umberto I e quella sovrastante, ma<br />

più piccola, di Santa Caterina, si gode<br />

uno dei più suggestivi panorami della<br />

città, che spazia dai quartieri<br />

sottostanti sino al lungomare del<br />

Poetto e alla Sella del Diavolo. Dal<br />

belvedere dei bastioni di Santa Croce<br />

si ha, invece, una vista panoramica<br />

dell’intera città verso<br />

occidente fino allo stagno di<br />

Santa Gilla, mentre dal<br />

bastione di Porta San<br />

Pancrazio la vista<br />

panoramica arriva verso<br />

oriente fino allo stagno di<br />

Molentargius che separa<br />

Cagliari da Quartu<br />

Sant’Elena. L’importanza del<br />

mare, che circonda l’abitato<br />

ripartendosi in due golfi minori (Golfo<br />

degli Angeli e Golfo di Quartu),<br />

separati dal promontorio di Capo<br />

Sant’Elia, è forse ben esemplificata dal<br />

Poetto, una delle spiagge più vaste<br />

d’Italia e di certo la più amata dai<br />

cagliaritani. Il mare e il castello si<br />

ritrovano, infine, riuniti nello stemma<br />

cittadino che nella seconda e terza<br />

sezione dello scudo ovale presenta<br />

un edificio turrito che sovrasta uno<br />

scoglio circondato dai flutti.<br />

▲ L’elefante, simbolo della città di Cagliari.<br />

▼ La basilica di Nostra Signora di Bonaria,<br />

uno degli elementi caratterizzanti della città.


12<br />

<strong>Sardegna</strong><br />

Itinerario<br />

La città<br />

Una visita al cuore di Cagliari, tra il Castello e<br />

la città bassa, per scoprire vie, palazzi, chiese<br />

e musei di una città che è indispensabile conoscere<br />

per comprendere il passato e il presente<br />

della <strong>Sardegna</strong>.<br />

▲ Santa Maria, la cattedrale di Cagliari<br />

affiancata dall’originaria torre campanaria.<br />

Il quartiere del Castello<br />

Fulcro e centro della vita cittadina fino all’Ottocento,<br />

il quartiere è chiuso idealmente<br />

tra le due alte torri di San Pancrazio e dell’Elefante,<br />

cosìchiamata per l’elefantino in pietra<br />

assurto a simbolo della città. L’area è caratterizzata<br />

da una serie di lunghe strade<br />

che si estendono tra porta Cristina e porta dei<br />

Leoni, da cui può iniziare la visita. Da questo<br />

punto ci si dirige verso la cattedrale di Santa<br />

Maria, di impianto pisano, che domina piazza<br />

Carlo Alberto, l’antica plazuela degli Spagnoli<br />

che si trova a un livello sottostante rispetto<br />

al piano stradale di piazza Palazzo. L’avvicinamento<br />

alla cattedrale<br />

avviene lungo<br />

una serie di strade<br />

che permettono<br />

di conoscere<br />

chiese e palazzi<br />

nobiliari, oggi adibiti in parte ad altre destinazioni,<br />

affiancati a piùmodeste abitazioni,<br />

a botteghe artigiane e di antiquariato.<br />

Chi volesse raggiungere piùrapidamente la<br />

rocca può utilizzare i due ascensori collocati<br />

uno a metà di viale Regina Elena e l’altro a lato<br />

del bastione di Saint Remy.<br />

Il bastione di Saint Remy<br />

Edificato tra il 1899 e il 1902, ha forme<br />

neoclassiche e si sovrappone agli antichi bastioni<br />

spagnoli dello Sperone e della Zecca.<br />

GLI STAGNI DI CAGLIARI<br />

La città di Cagliari<br />

è circondata da un<br />

complesso di zone umide di<br />

straordinario interesse naturalistico e, perché<br />

no, anche sociale, giacché non sono molte le<br />

realtà urbane capaci di offrire ai propri<br />

abitanti l’opportunità di ammirare alle porte<br />

dell’abitato specie anche rare in piena libertà.<br />

Lo stagno di Cagliari (circa 3000 ettari), a<br />

nord-ovest della città, comprende tre distinte<br />

zone umide: lo stagno di Santa Gilla, le saline<br />

di Macchiareddu e lo stagno di Capoterra.<br />

In queste zone si può ammirare una grande<br />

quantità di uccelli acquatici dai più comuni,<br />

come folaghe e aironi, a quelli più rari come<br />

il gabbiano roseo, il cavaliere d’Italia<br />

e le sterne zampenere. A est di Cagliari,<br />

tra il Poetto e la città di Quartu Sant’Elena,<br />

si trovano gli stagni di Molentargius e di<br />

Quartu, contigui ed estesi per 1400 ettari.<br />

Qui sono state contate oltre 180 specie di<br />

uccelli e oltre 20.000 presenze durante<br />

il periodo migratorio. Di grande rilevanza è<br />

la presenza di una colonia di fenicotteri<br />

che dal 1993 nidificano e si riproducono<br />

regolarmente a pochi passi dall’uomo.


Cagliari<br />

13<br />

Elemento di raccordo tra il castello e il<br />

quartiere di Villanova, il bastione nacque<br />

come passeggiata e belvedere panoramico,<br />

funzione rimarcata dalle due<br />

terrazze sovrapposte e dalla lunga gradinata<br />

in direzione di piazza Costituzione.<br />

La Cittadella dei musei<br />

Poco oltre la torre San Pancrazio si estende<br />

la cittadella dei musei che occupa l’area<br />

dell’antico arsenale militare. Qui trovano<br />

posto l’importante Museo archeologico nazionale,<br />

che contiene materiali di altissima<br />

qualità per la conoscenza della storia dell’isola<br />

dal Neolitico all’alto Medioevo, la Pinacoteca<br />

nazionale, che raccoglie opere di artisti sardi<br />

dal Quattrocento al Settecento, l’originale<br />

Quartu Sant’Elena<br />

Usciti da Cagliari lungo viale Marconi,<br />

costeggiando i canneti del Bellarosa<br />

Minore, un bacino d’acqua dolce<br />

di grande interesse naturalistico e<br />

isolato dalle saline da una diga, si raggiunge<br />

Quartu Sant’Elena. Città di 70.000<br />

abitanti, la terza della <strong>Sardegna</strong>, può contare<br />

su un territorio costiero esteso per 26 km.<br />

Nel corso degli anni ha avuto un crescente sviluppo<br />

urbanistico, sociale ed economico pur<br />

restando sempre legata a una cultura<br />

agro-pastorale. Il centro della città, che ha uno<br />

sviluppo radiale, è piazza Azuni, dove sorge<br />

▲ Bronzetto nuragico raffigurante un guerriero.<br />

▼ L’insenatura di Cala Regina a Quartu<br />

Sant’Elena lungo la litoranea per Villasimius.<br />

Museo siamese Cardu, dove sono conservati<br />

oltre 1300 pezzi provenienti dalla Cina e dall’Indocina,<br />

e la particolare Mostra di cere anatomiche<br />

di Susini, che raccoglie modelli minuziosi<br />

e perfetti di cera colorata.<br />

Il rione Marina<br />

Da piazza Yenne, cuore del quartiere Stampace<br />

e prossima alla torre dell’Elefante, si<br />

scende verso il mare per largo Carlo Felice, dove<br />

sorge il Palazzo comunale, che delimita con<br />

via Roma e la sua palazzata, il porto, via<br />

Manno e viale Regina Margherita, il rione Marina,<br />

ricco di edifici religiosi.<br />

la chiesa medievale di Sant’Agata. Dalla piazza<br />

l’ampio viale Marconi conduce alla parrocchiale<br />

di Sant’Elena, di stile neoclassico e<br />

sorta sui resti di una chiesa catalana del XVI<br />

secolo. Da visitare le chiesette medievali di<br />

Santa Maria di Cepola, con una sola navata<br />

e copertura in ginepro, e di San Pietro del Ponte,<br />

costruita in stile pisano a pianta rettangolare<br />

absidata. Tappa d’obbligo è il Museo<br />

etnografico “Il ciclo della vita” (via E. Porcu,<br />

non lontana da piazza Azuni), noto come Sa<br />

Domu ‘e Farra. L’esposizione permette di ripercorrere<br />

i momenti significativi della vita della<br />

società agro-pastorale sarda.


14 <strong>Sardegna</strong><br />

INFORMAZIONI PER VIAGGIARE<br />

EPT Cagliari<br />

piazza Deffenu, 9 - 09125 Cagliari<br />

Tel. 070.604241 - Fax 070.663207<br />

enturismoca@tiscali.it<br />

AAST di Cagliari<br />

via Mameli, 97 - 09124 Cagliari<br />

Tel. 070.664195/96 - Fax 070.658200<br />

info@aaast.ca.it<br />

IAT Cagliari<br />

piazza Matteotti, 9 - 09124 Cagliari<br />

Tel. 070.669255 - Fax 070.664923<br />

COME ARRIVARE<br />

◗ IN TRAGHETTO<br />

Tirrenia di Navigazione: da Genova, Napoli,<br />

Palermo e Trapani<br />

Sardinia Ferries: da Civitavecchia<br />

Lloyd <strong>Sardegna</strong>: da Livorno<br />

◗ IN AEREO<br />

Aeroporto Cagliari-Elmas<br />

Sogaer - Società Gestione Aeroporto<br />

Tel. (centralino) 070.211211<br />

◗ IN TRENO<br />

Trenitalia: linea Cagliari-Oristano-Sassari<br />

FdS - Ferrovie della <strong>Sardegna</strong>: linea Cagliari-Isili<br />

◗ IN AUTOBUS<br />

ARST - Azienda Regionale Sarda Trasporti:<br />

piazza Matteotti, Numero verde 800.865042<br />

Pani Granturismo <strong>Sardegna</strong>:<br />

piazza Darsena, Tel. 070.652326<br />

Ferrovie della <strong>Sardegna</strong>, Tel. 070.580078<br />

Autolinee Ferrovie Meridionali Sarde<br />

Tel. 0781.32800<br />

Turmo Travel, Tel. 0789.21487<br />

I Porti<br />

MARINA PICCOLA DEL POETTO<br />

Situato dietro il promontorio di Sant’Elia,<br />

che cela Cagliari, il porticciolo di Marina<br />

Piccola del Poetto è protetto da un molo di<br />

sopraflutto banchinato nella parte interna e<br />

da un molo di sottoflutto a martello che<br />

termina con un ampio piazzale. All’interno<br />

sono disponibili pontili galleggianti.<br />

COORDINATE: 39°11’,56 N 09°09’,81 E<br />

PERICOLI: il fondale all’imboccatura è di soli<br />

2,3 m; chiedere istruzioni alla direzione di<br />

porto su canale 74 vhf.<br />

ACCESSO: continuo; obbligo di procedere<br />

alla minima velocità per le imbarcazioni in<br />

entrata e in uscita che si debbono mantenere<br />

sulla destra dell’imboccatura.<br />

FARI E FANALI: 1270 (E 1054) - faro a lampi<br />

bianchi, grp. 2, 10s, 21M su Capo Sant’Elia;<br />

1271 (E 1053) - fanale a lampi rossi, 5s, 1M<br />

sulla testata del molo frangiflutti, a sinistra<br />

entrando; 1271.2 (E 1053.2) - fanale a<br />

lampi verdi, 5s, 1M sulla testata del pontile,<br />

a dritta entrando.<br />

FONDO MARINO: sabbioso con alghe.<br />

VENTI: maestrale e scirocco.<br />

AREE RISERVATE AL DIPORTO: tutta l’area è<br />

PESCATURISMO<br />

Cooperativa Pescatori Bonaria<br />

via dei Pisani, 15 - 09125 Cagliari<br />

Tel. 070.663732/339.5229225<br />

MANIFESTAZIONI<br />

Carnevale cagliaritano - Sfilata “Sa Ratantina”<br />

1 a domenica di maggio - Sagra di Sant’Efisio<br />

28 aprile - “Sa die de sa Sardigna”<br />

ACQUISTI<br />

Ceramica, filigrana, gioielli, tessuti (tappeti,<br />

arazzi, filati). Interessante il mercatino che si<br />

tiene la domenica sul bastione di Saint Remy


Cagliari<br />

15<br />

disponibile tranne uno spazio riservato alle<br />

imbarcazioni da pesca.<br />

DIREZIONE PORTO: Motomar Sarda<br />

via dei Calafati - 09123 Cagliari<br />

Tel. 070.6051940 - Fax 070.371485<br />

motomarsarda@tiscali.it<br />

UFFICIO MARITTIMO: Capitaneria di Porto<br />

di Cagliari, Tel. 070.605171<br />

orario: lun.-ven. 9-12; mar.-gio. 15-16.<br />

MARINA DI CAPITANA<br />

Marina di Capitana o Porto Armando si<br />

trova sulla costa sud-<strong>orientale</strong> del Golfo di<br />

Cagliari. È protetto a est da un molo a<br />

gomito di sopraflutto e a ovest da un molo<br />

di sottoflutto perpendicolare alla costa con<br />

l’imboccatura rivolta a ovest. Internamente<br />

è banchinato e diviso in due darsene.<br />

COORDINATE: 39°12’,27 N 09°17’,97 E<br />

ACCESSO: velocità massima 3 nodi; assistenza<br />

all’ormeggio gratuita (8.30-19.30).<br />

FARI E FANALI: 1267 (E 1031.3) - fanale a<br />

lampi verdi, 3s, 5M sull’estremità del molo<br />

di sopraflutto; 1267.3 (E 1031.31) - fanale<br />

a lampi rossi, 3s, 5M sull’estremità del molo<br />

di sottoflutto; 1267.5 (E 1031.32) - fanale a<br />

luce fissa verde 2M indica l’accesso alla darsena<br />

interna (sul pennello interno a dritta);<br />

1270 (E 1054) - faro a lampi bianchi, grp. 2,<br />

10s, 21M su Capo Sant’Elia; fanale a lampi<br />

verdi, 3s, 5M a dritta entrando; fanale a<br />

lampi rossi, 3s, 5M a sinistra entrando. (N.B.<br />

consultare sempre l’Elenco fari e segnali da<br />

nebbia per aggiornamenti e variazioni.)<br />

FONDO MARINO: sabbioso, fangoso, ghiaioso<br />

e alghe.<br />

VENTI: maestrale, scirocco.<br />

DIREZIONE PORTO: Saromar gestioni<br />

via Serchio, 139 - 09045 Quartu<br />

Sant’Elena (CA), Tel. 070.805460/805420/<br />

805977/805990 - www.marinadicapitana.it<br />

marinadicapitana@tiscali.it<br />

UFFICIO MARITTIMO: Capitaneria di Porto<br />

di Cagliari, Tel. 070.605171<br />

orario: lun.-ven. 9-12; mar.-gio. 15-16.<br />

INFORMAZIONI<br />

Numero posti barca<br />

Lunghezza max scafo<br />

Posti barca in transito<br />

Altezza fondali<br />

Canale di contatto al porto<br />

Carburante<br />

Fontanella/manicotto<br />

Energia elettrica<br />

Alaggio/scivolo<br />

Gru e/o travel lift<br />

Portata max gru e/o travel lift<br />

Servizi igienici<br />

Servizio antincendio<br />

Riparazioni motori<br />

Riparazioni elettriche<br />

Riparazioni scafi<br />

Riparazioni vele<br />

Alimentari + stagionalità<br />

Ritiro rifiuti<br />

Accesso al porto<br />

Marina Piccola<br />

del Poetto<br />

Marina di<br />

Capitana<br />

350<br />

450<br />

20 m<br />

27 m<br />

35<br />

variabile<br />

2/2,7 m<br />

3 m<br />

74 vhf<br />

74 vhf<br />

Sì<br />

Sì<br />

banchina + porto banchina + porto<br />

banchina + porto banchina + porto<br />

scivolo<br />

scivolo<br />

gru<br />

gru<br />

20 t<br />

60 t<br />

SI + docce SI + docce<br />

Sì<br />

Sì<br />

Sì<br />

Sì<br />

Sì<br />

Sì<br />

Sì<br />

Sì<br />

Sì<br />

Sì<br />

fuori dal porto nel porto<br />

Sì<br />

Sì<br />

24 ore su 24 24 ore su 24


Villasimius<br />

Posto a uno dei vertici di un ideale<br />

triangolo che racchiude al centro<br />

la montagna del Sarrabus, ricca<br />

di boschi e acque, Villasimius, oggi<br />

rinomata località turistica, sorge a un<br />

paio di chilometri dal mare in una<br />

zona abitata sin dai tempi più antichi,<br />

come dimostrano i resti numerosi<br />

risalenti alle epoche prenuragica,<br />

nuragica, fenicio-punica e romana.<br />

Il centro attuale è sorto nel 1822 sulla<br />

sinistra del Rio Foxi, un fiume un<br />

tempo navigabile e che univa il mare<br />

all’antica Carbonara.<br />

Il maggiore impulso allo sviluppo è<br />

venuto a partire dagli anni Sessanta<br />

con la valorizzazione turistica che,<br />

grazie a un mare incontaminato e a<br />

magnifiche spiagge, ha fatto di<br />

Villasimius un luogo ideale per le<br />

vacanze. Facilmente raggiungibile da<br />

Cagliari, la località si annuncia dopo<br />

Solanas quando, superato uno<br />

sperone granitico, lo sguardo spazia su<br />

Capo Boi e su Capo Carbonara,<br />

la penisola che, oltre a dare il nome<br />

all’area marina protetta, segna il<br />

confine tra il mare del versante<br />

▲ Capo Carbonara, Punta Molentis.<br />

meridionale della <strong>Sardegna</strong> e quello<br />

della costa <strong>orientale</strong>. La natura,<br />

tuttavia, non è la sola attrattiva;<br />

il paese e il suo territorio presentano<br />

anche altri motivi d’interesse. Per<br />

primo, il Museo civico, una casa<br />

padronale del centro storico che<br />

raccoglie interessanti reperti storici<br />

distribuiti in suggestive sale. Nella<br />

“sala del mare” si possono osservare<br />

oggetti ritrovati nei vicini fondali;<br />

in quella “del santuario” ci sono i resti<br />

di un tempio fenicio-romano; in quella<br />

“del territorio” i reperti degli<br />

insediamenti romani; in quella “del<br />

relitto” quanto ha restituito una nave<br />

catalana del Cinquecento. Nella casa<br />

parrocchiale si conserva una statua<br />

marmorea di donna, una scultura<br />

romana, forse del I secolo, venerata<br />

per anni come un’immagine della<br />

Madonna. Nei dintorni troviamo alcuni<br />

nuraghi, diverse domus de janas (una<br />

prossima alla spiaggia del Riso) e<br />

numerose torri di avvistamento del<br />

Cinquecento e Seicento.


Villasimius<br />

17<br />

Il Porto<br />

MARINA DI VILLASIMIUS<br />

Il porto ha l’imboccatura rivolta a nord-est.<br />

È protetto da un molo di sopraflutto di 560<br />

m e da uno di sottoflutto di 180 m. Nello<br />

specchio acqueo sono sistemati 3 pontili<br />

fissi, 15 pontili galleggianti e 5 banchine.<br />

COORDINATE: 39°07’,42 N 09°30’,44 E<br />

PERICOLI: prestare attenzione alla meda che<br />

segnala la Secca dei Pescatelli, a ponente<br />

della testata del molo e agli scogli a nordest<br />

della secca.<br />

ACCESSO: senza limitazioni di orario.<br />

FARI E FANALI: 1528 (E 1043) - faro a lampi<br />

bianchi, grp. 7,5s, 23M su Capo Carbonara<br />

(visibile da 217° a 109°); 1262 (E 1048) - faro<br />

a lampi bianchi con settore rosso, grp. 2,<br />

10s, 11M nel settore bianco e 8M nel settore<br />

rosso sulla parte nord-est dell’isola dei Cavoli<br />

(settore bianco visibile da 202° a 073°,<br />

da 093° a 128°, da 162° a 202°, settore rosso<br />

visibile da 073° a 093° sulla Secca di Santa<br />

Caterina); 1263 (E 1049) - meda elastica<br />

cardinale Ovest a luce scintillante bianca,<br />

grp. 9, 15s, 5M sulla Secca di Santa Caterina;<br />

1265 (E 1042.2) - fanale a lampi verdi,<br />

3s, 4M sul molo a dritta entrando; 1265.2 (E<br />

1042.4) - fanale a lampi rossi 3s, 4M sul molo<br />

a sinistra entrando; 1265.4 (E 1042.15) -<br />

meda cardinale Nord a luce scintillante bianca,<br />

4M, indicante secche (N.B. consultare<br />

l’Elenco fari e segnali da nebbia per aggiornamenti<br />

e variazioni.)<br />

FONDO MARINO: sabbioso.<br />

VENTI: maestrale e libeccio.<br />

UFFICIO MARITTIMO: Capitaneria di Porto di<br />

Cagliari, Tel. 070.615171<br />

orario: lun.-ven. 9-12; mar.-gio. 15-16.<br />

GESTORE: Marina di Villasimius Srl<br />

via degli Oleandri - Loc. Porto<br />

09049 Villasimius (CA)<br />

Tel. 070.7978006 - Fax 070.797137<br />

INFORMAZIONI<br />

Marina di Villasimius<br />

Numero posti barca 740<br />

Lunghezza max scafo<br />

40 m<br />

Molo di transito + posti barca 100<br />

Altezza fondali<br />

0,50/6,0 m<br />

Canale di contatto al porto 09<br />

Carburante<br />

SÌ<br />

Fontanella/manicotto<br />

banchina + porto<br />

Energia elettrica<br />

banchina + porto<br />

Alaggio/Scivolo<br />

alaggio + scivolo<br />

Gru e/o travel lift<br />

gru mobile<br />

Portata max gru e/o travel lift<br />

60 t<br />

Servizi igienici<br />

SÌ + doccia<br />

Servizio antincendio<br />

SÌ<br />

Riparazioni motori<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettriche<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettroniche<br />

SÌ<br />

Riparazioni scafi<br />

SÌ<br />

Riparazioni vele<br />

SÌ<br />

Alimentari<br />

nel campeggio a fianco<br />

Ritiro rifiuti<br />

SÌ<br />

Accesso al porto 24 ore su 24


18 <strong>Sardegna</strong><br />

Area marina protetta<br />

di Capo Carbonara<br />

L’area marina protetta si trova lungo le coste cagliaritane e si<br />

estende da Capo Boi fino alla Punta Porceddus; al centro, a dominare<br />

il mare circostante, si eleva il promontorio di Capo<br />

Carbonara che separa i due bacini di Porto Giunco, a est, e di<br />

Golfo di Carbonara a ovest. Davanti al promontorio si trovano,<br />

parti integranti<br />

dell’area tutelata,<br />

le isole dei Cavoli<br />

e di Serpentara,<br />

il cui settore<br />

ovest costituisce<br />

la zona A di riserva<br />

integrale<br />

dell’area.<br />

Il territorio presenta<br />

un notevole<br />

sviluppo costiero<br />

e costituisce<br />

un complesso<br />

di scogliere<br />

granitiche, isole e chiare spiagge quarzose. Una simile varietà<br />

si riflette sulla vegetazione dell’area dove uno studio recente ha<br />

permesso di censire, solo tra i fiori, ben 136 specie. Importante<br />

è la presenza di uccelli sia marini sia acquatici, qui richiamati<br />

dallo stagno di Notteri frequentato anche dai fenicotteri.<br />

Gli studi condotti sui fondali di Capo Carbonara, che conservano<br />

tracce di numerosi naufragi tra cui una nave romana del III secolo<br />

a.C., hanno rivelato la presenza di una vasta prateria di posidonie<br />

e di un raro esempio di biocostruzione a vermetidi<br />

(particolari molluschi dal guscio tubolare e contorto). Le rocce<br />

granitiche sommerse formano ambienti ideali per pesci di passo<br />

come ricciole, tonni o barracuda mediterranei (questi ultimi<br />

frequenti presso l’isola dei Cavoli) e per l’insediamento di specie<br />

bentoniche filtratrici quali spugne, gorgonie, ascidie ecc. Fra<br />

pareti ricche di spaccature crescono grandi ventagli di gorgonie<br />

rosse, gialle o bianche. Il pesce di scoglio è abbondante e non<br />

mancano avvistamenti di murene, banchi di salpe, saraghi di varie<br />

specie e cernie dorate come quelle che vivono alla Secca di<br />

Santa Caterina. Nei pressi dell’isola Serpentara è possibile incontrare<br />

delfini e tartarughe.<br />

ANNO DI ISTITUZIONE<br />

D.M. 15/9/1998<br />

e D.M. 3/8/1999<br />

PROVINCIA Cagliari<br />

COMUNE Villasimius<br />

SUPERFICIE 8598 ettari<br />

TIPOLOGIA Promontorio<br />

roccioso a cavallo<br />

di due golfi e sistema<br />

di isole e secche<br />

ENTE GESTORE<br />

Comune di Villasimius<br />

SEDE<br />

piazza Gramsci, 10<br />

09049 Villasimius (CA)<br />

Tel. 070.79301<br />

Fax 070.792004<br />

SEDE AMP<br />

via Colombo, 2<br />

09049 Villasimius (CA)<br />

Tel. 070.790234<br />

Fax 070.790314<br />

info@ampcapocarbo<br />

nara.it<br />

www.ampcapocarbo<br />

nara.it<br />

▼ Le splendide gorgonie<br />

che crescono sui fondali<br />

rocciosi dell’area marina<br />

protetta.


Villasimius 19<br />

Itinerario<br />

La costa sud-<strong>orientale</strong><br />

Un itinerario giocato sui colori, sul verde-turchese<br />

del mare e il verde deciso della macchia<br />

mediterranea separati da spiagge e granito.<br />

INFORMAZIONI PER VIAGGIARE<br />

Ufficio Turistico di Villasimius<br />

piazza Giovanni XXIII - 09049 Villasimius (CA)<br />

Tel. 070.7928017 - Fax 070.7928041<br />

turisti@villasimiusweb.com<br />

COME ARRIVARE<br />

◗ IN AUTO<br />

Da Cagliari o dai porti sardi del Tirreno<br />

collegati tutti dalla S.S. 125 Orientale Sarda<br />

o tramite la superstrada 131<br />

◗ IN AUTOBUS<br />

ARST - Azienda Regionale Sarda Trasporti:<br />

collegamenti con Cagliari, Muravera,<br />

Villaputzu e i comuni della Costa Rei<br />

Numero verde 800.865042<br />

◗ IN TRAGHETTO<br />

Vedi Cagliari<br />

◗ IN AEREO<br />

Aeroporto Cagliari-Elmas<br />

SERVIZI PER LA NAUTICA<br />

◗ NOLEGGIO BARCHE<br />

c/o porto di Villasimius<br />

PESCATURISMO<br />

Tour Express, Tel. 339.7181193/338.3256773<br />

Carlo Portoghese, Tel. 338.2715803<br />

MANIFESTAZIONI<br />

3 a settimana di luglio - Madonna del Naufrago<br />

1 a settimana di settembre - Festa di<br />

Santa Maria<br />

24 ottobre - Festa patronale di San Raffaele<br />

▲ Cala Pira o Piras si apre lungo la Costa<br />

Rei a una decina di chilometri da Villasimius.<br />

Costa Rei<br />

Seguendo il tracciato della provinciale Villasimius-Costa<br />

Rei e superati i confini dell’AMP<br />

di Capo Carbonara, si raggiunge Cala Pira,<br />

identificabile per la cilindrica Torre Piras che<br />

sorge sul lato nord-est. A essa segue Cala Sinzias,<br />

con una lunghissima spiaggia di sabbia<br />

fine con rocce ai lati. Poco oltre ha inizio la vera<br />

Costa Rei, cioè costa dei colpevoli in ricordo<br />

dei carcerati rinchiusi in passato nella colonia<br />

penale della vicina Castiadas. Si tratta di<br />

una spiaggia lunghissima (8 km) e ampia, di<br />

sabbia fine e bianca che si stende parallela a<br />

strutture turistiche fino a Capo Ferrato, oltre<br />

il quale si aprono alcuni interessanti stagni (di<br />

Feraxi, di Colostrai). Numerose le escursioni<br />

nell’interno verso il Sarrabus e Monte Ferru.<br />

ACQUISTI<br />

Caseificio Corvetto - Loc. Pallaresus<br />

09049 Villasimius (CA)<br />

Tel. 070.791507 - Fax 070.790056<br />

info@formaggicorvetto.it<br />

www.formaggicorvetto.it<br />

SUGGERIMENTI<br />

Museo Archeologico<br />

via A. Frau - 09049 Villasimius (CA)<br />

Tel. 070.790023 - Fax 070.7928041<br />

museo@villasimiusweb.com<br />

Cooperativa Cuccureddus, via Bernini<br />

09049 Villasimius (CA), Tel./Fax 070.792019<br />

coop@villasimiusweb.com


Villaputzu<br />

Sorto tra le colline e la pianura<br />

alluvionale del Flumendosa, il<br />

secondo fiume della <strong>Sardegna</strong>,<br />

Villaputzu è un importante centro<br />

agricolo caratterizzato da una lunga<br />

continuità insediativa. Tombe<br />

megalitiche, resti di un villaggio del<br />

III millennio a.C. precedono gli edifici<br />

di età nuragica e l’insediamento<br />

commerciale fenicio di Sarcapus,<br />

ubicato vicino alla foce del<br />

Flumendosa. Da qui il villaggio fu<br />

spostato all’interno nella posizione<br />

attuale per sfuggire alle incursioni dal<br />

mare. Nel Medioevo, con il nome di<br />

Villa Pupus fece parte della Curatoria<br />

del Sarrabus nel Giudicato di<br />

Cagliari. Per la sua posizione<br />

strategica, testimoniata dai resti del<br />

castello di Quirra a lungo conteso,<br />

Villaputzu passò da un dominio<br />

all’altro seguendo le sorti dell’isola.<br />

Al centro del paese si trovano la<br />

parrocchiale di Santa Caterina<br />

d’Alessandria, edificata nel Seicento,<br />

e la cinquecentesca chiesa di Santa<br />

Brigida, recentemente restaurata,<br />

che conserva intatti gli interni in stile<br />

gotico-aragonese. Interessante è il<br />

paesaggio circostante ricco di lecci,<br />

ginepri, corbezzoli, filliree e di piante<br />

palustri vicino ai corsi d’acqua e agli<br />

stagni. Da ricordare, nei dintorni, la<br />

presenza di miniere d’argento attive<br />

fino ai primi del Novecento.<br />

▲ I ruderi del castello di Gibas, edificato nel<br />

Cinquecento dagli Spagnoli contro i pirati.<br />

▼ La torre di guardia di Porto Corallo.


Villaputzu 21<br />

Il Porto<br />

PORTO CORALLO<br />

Superato Capo Ferrato, punto settentrionale<br />

della Costa Rei segnalato da un faro, si<br />

trova l’approdo di Porto Corallo, antico<br />

porto peschereccio situato subito a nord<br />

della foce del fiume Flumendosa. Il porto è<br />

segnalato da una torre spagnola di difesa,<br />

bianca e cilindrica. Protetto da un lungo<br />

molo di sopraflutto banchinato con l’apertura<br />

a mezzogiorno, ha un molo di sottoflutto<br />

e una banchina di riva con pontili.<br />

COORDINATE: 39°26’,40 N 09°38’,40 E<br />

PERICOLI: informarsi presso la competente<br />

AutoritàMarittima dell’esistenza di<br />

eventuali pericoli o segnalazioni<br />

mancanti.<br />

ACCESSO: senza limitazioni di orario.<br />

Provenendo da nord, tenersi ad almeno<br />

1,5 M dall’isolotto di Quirra e dalla costa<br />

nel tratto tra Capo San Lorenzo e Punta<br />

Su Tramatzu; le imbarcazioni che<br />

provengono da sud devono prestare<br />

attenzione ai banchi di sabbia che si<br />

estendono fino a 250 m dalla spiaggia.<br />

FARI E FANALI: 1249 (E 1039.2) - fanale a<br />

lampi verdi, 4s, 4M sull’estremitàdel<br />

molo di sopraflutto; 1249.2 (E 1039) -<br />

fanale a lampi rossi, periodo 4s, 4M sulla<br />

testata del molo di sottoflutto; 1249.5 (E<br />

1039.4) - fanale a luce fissa verde, 3M<br />

sull’estremitàdello sporgente a dritta<br />

entrando (oscurato da 180°a 025°);<br />

1250 (E 1042) - faro a lampi bianchi, grp.<br />

3, 10s, 11M su Capo Ferrato.<br />

(N.B. consultare l’Elenco fari e segnali da<br />

nebbia per aggiornamenti e variazioni.)<br />

FONDO MARINO: alghe e fango.<br />

VENTI: maestrale.<br />

UFFICIO MARITTIMO: Ufficio Circondariale<br />

Marittimo di Arbatax<br />

via Tirreno, 1 - 08048 Tortolì (Ogliastra)<br />

Tel. 0782.667093/0782.667878 (solo<br />

per emergenza) - Fax 0782.667093<br />

arbatax@guardiacostiera.it<br />

DIREZIONE: c/o Marina di Porto Corallo<br />

Tel. 348.8608091<br />

INFORMAZIONI<br />

Porto Corallo<br />

Numero posti barca 350<br />

Lunghezza max scafo<br />

35 m<br />

Posti barca in transito 150<br />

Altezza fondali<br />

2,50/4,80 m<br />

Canale di contatto al porto vhf 09-74<br />

Carburante —<br />

Fontanella/manicotto<br />

banchina + porto<br />

Energia elettrica<br />

banchina + porto<br />

Alaggio/scivolo<br />

alaggio + scivolo<br />

Gru e/o travel lift<br />

gru mobile<br />

Portata max gru e/o travel lift<br />

20 t<br />

Servizi igienici<br />

SÌ + docce<br />

Servizio antincendio<br />

SÌ<br />

Riparazioni motori<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettriche<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettroniche<br />

SÌ<br />

Riparazione scafi<br />

SÌ<br />

Riparazioni vele<br />

SÌ<br />

Alimentari<br />

nei pressi, solo stagionali<br />

Ritiro rifiuti<br />

SÌ<br />

Accesso al porto 24 ore su 24


22<br />

<strong>Sardegna</strong><br />

Itinerario<br />

L’entroterra<br />

Il viaggio conduce all’interno, in alcune delle<br />

zone meno frequentate della regione. Dopo<br />

un tratto iniziale, si lascia la S.S. 125 Orientale<br />

Sarda che corre lungo tutta la costa tirrenica<br />

per portarsi nelle terre del Cannonau e girare<br />

poi in direzione sud tornando verso la vallata<br />

del Flumendosa e Villaputzu.<br />

▲ La chiesetta di San Nicola, raro esempio<br />

in <strong>Sardegna</strong> di romanico in mattoni cotti.<br />

Da Villaputzu a Tertenìa<br />

Imboccata la S.S. 125 Orientale Sarda in direzione<br />

nord e superato il bivio per Porto Corallo,<br />

si continua su un percorso sempre lontano<br />

dal mare e più movimentato che, dopo<br />

il passo di Genna Arrela, immette nel Salto (il<br />

termine equivale a regione incolta) di Quirra.<br />

A 15 km circa da Villaputzu si incontra la<br />

chiesa di San Nicola o Nicolò, unico esempio<br />

in <strong>Sardegna</strong> di costruzione romanica in mattoni<br />

cotti. Sulla destra si notano i ruderi del castello<br />

di Quirra, costruito intorno al Duecento<br />

dai “giudici” di Cagliari a difesa dei confini<br />

con il Giudicato di Gallura. Qualche chilometro<br />

dopo si entra nella regione dell’Ogliastra,<br />

dove appaiono i profili di una serie di rilievi<br />

(Monte Arbu, Monte Ferru). Alle pendici<br />

del Monte Casteddu si incontra l’abitato di Tertenìa,<br />

un tempo centro minerario e attualmente<br />

impegnato nella valorizzazione turistica<br />

del territorio e della costa, dove si possono<br />

visitare alcuni nuraghi: il nuraghe Aleri, il nuraghe<br />

Longu e il nuraghe Su Concali con le due<br />

piccole torri aggiunte.<br />

SCOPRIRE IL SARRABUS GERREI<br />

Il Sarrabus e il confinante Gerrei sono due<br />

zone geografiche situate nella parte sud<strong>orientale</strong><br />

della <strong>Sardegna</strong> che confinano a<br />

nord con il Salto di Quirra e a ovest con la<br />

Marmilla, mentre a sud-est è il Tirreno a<br />

segnarne i confini. L’area è ricca di scorci<br />

paesaggistici grazie alla grande varietà di<br />

caratteri geo-morfologici. La cima più alta è<br />

costituita da Punta Serpeddi (1050 m) e di<br />

poco più basso è il massiccio granitico dei<br />

Sette Fratelli (1023 m) che domina su una<br />

vasta e rigogliosa foresta di lecci e zone<br />

verdi e selvagge dove vive una popolazione<br />

di cervi sardi, di dimensioni più ridotte e<br />

più scura del cervo europeo. Dall’interno,<br />

impervio e selvaggio, valli boschive e<br />

scarpate portano rapidamente fino al livello<br />

del mare la cui vicinanza è all’origine del<br />

favorevole microclima che fa di questa zona<br />

il “giardino della <strong>Sardegna</strong>”, ideale per la<br />

coltivazione degli agrumi.<br />

Il Gerrei è invece coltivato a mandorli, ulivi<br />

e vigneti. La zona è anche la seconda area<br />

per estensione del Parco geominerario della<br />

<strong>Sardegna</strong>. Tra la fine dell’Ottocento<br />

e i primi decenni del Novecento questo fu<br />

il secondo distretto minerario dell’isola<br />

e vi si trovavano numerose miniere per lo<br />

sfruttamento di argento nativo e di minerali<br />

argentiferi.


Villaputzu<br />

23<br />

Da Tertenìa a Escalaplano<br />

Lasciata l’Orientale Sarda al valico Genna e’<br />

Cresia (Porta della Chiesa) una strada in salita<br />

in un paesaggio quasi d’alta montagna con<br />

vedute panoramiche sulle valli sottostanti<br />

conduce a Jerzu (427 m) dove si possono trovare,<br />

tra l’altro, tutte le varianti del vino Cannonau.<br />

Dopo una breve deviazione per visitare<br />

Ulassai, si prende per Perdasdefogu attraversando<br />

una zona pittoresca e panoramica caratterizzata<br />

da alti tacchi, cioè pareti strapiombanti<br />

di altipiani calcarei molto diffusi nella<br />

zona. Superati Perdasdefogu e il vicino<br />

INFORMAZIONI PER VIAGGIARE<br />

Pro Loco Villaputzu<br />

via Nazionale, 166 - 09040 Villaputzu (CA)<br />

Tel. 070.996134 - Fax 070.996340<br />

prolocovillaputzu@interfree.it<br />

(apertura da giugno a settembre)<br />

Azienda Autonoma di Soggiorno<br />

e <strong>Turismo</strong> Promozione Turistica<br />

via Machiavelli, 3 - 09043 Muravera (CA)<br />

Tel. 070.990121 - Fax 070.9901208<br />

COME ARRIVARE<br />

◗ IN AUTO<br />

Da Cagliari lungo la S.S. 125 Orientale Sarda<br />

◗ IN AUTOBUS<br />

L’ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti)<br />

collega Villaputzu con Cagliari, Muravera,<br />

Villasimius, Baunei, Santa Maria Navarrese<br />

Numero verde 800.865042<br />

◗ IN TRAGHETTO<br />

Si puòsbarcare a Cagliari (vedi Cagliari)<br />

o ad Arbatax, che è servita dalla Tirrenia di<br />

Navigazione con collegamenti con Genova,<br />

Civitavecchia, Olbia, Cagliari e Fiumicino.<br />

Quest’ultimo porto è servito da traghetti<br />

veloci<br />

SERVIZI PER LA NAUTICA<br />

◗ NOLEGGIO BARCHE<br />

Informazioni c/o Marina di Porto Corallo<br />

Tel. 348.8608091<br />

▲ Una delle caratteristiche formazioni rocciose<br />

della zona note come “tacchi”.<br />

Monte Cardiga (676 m) si arriva finalmente a<br />

Escalaplano. Da qui una deviazione, d’obbligo,<br />

permette di visitare il nuraghe Arrubiu, uno<br />

dei più grandi sinora conosciuti.<br />

Da Escalaplano a Villaputzu<br />

La strada ritorna in provincia di Cagliari e<br />

dopo Ballao si prosegue nella valle del Flumendosa<br />

in direzione di San Vito e della vicina<br />

Villaputzu, dove si conclude l’itinerario.<br />

MANIFESTAZIONI<br />

Gennaio - Sagra di Sant’Antonio Abate<br />

con accensione di un grande falò<br />

(Su fogu fogoni)<br />

Agosto - Sagra del ballo sardo<br />

accompagnato dalle launeddas<br />

Ottobre - Sagra di Santa Vittoria e San<br />

Narciso con processione accompagnata dal<br />

ritmo delle launeddas. Nell’occasione si<br />

tengono gare poetiche di improvvisatori,<br />

balli in piazza e spettacoli pirotecnici<br />

ACQUISTI<br />

Tessuti, coperte, tappeti e tovagliato<br />

realizzato con il telaio; servizi da tavola<br />

ricamati all’uncinetto, cesti di vimini e stuoie


Baunei<br />

Il territorio di Baunei comprende<br />

una parte della fascia centro<strong>orientale</strong><br />

della <strong>Sardegna</strong> e coincide<br />

con il confine storico e geografico<br />

dell’Ogliastra, una scoperta turistica<br />

relativamente recente a causa delle<br />

difficoltà di accesso. Si tratta di una<br />

zona ricca di contrasti, tra mare e<br />

montagna, con strette valli carsiche<br />

(note localmente con il nome di<br />

codule), grotte, altipiani basaltici,<br />

bastioni e falesie calcaree interrotte da<br />

calette idilliache dove il Mar Tirreno<br />

assume sfumature e trasparenze<br />

degne della più pura acquamarina.<br />

Nonostante si trovi a pochi chilometri<br />

dal mare, Baunei è un borgo di<br />

montagna che si sviluppa a 480 m di<br />

altitudine su un costone calcareo del<br />

Monte Santo da cui si domina un<br />

panorama montuoso sul quale<br />

svettano le cime del Gennargentu.<br />

Il suo nome si pensa derivi da<br />

“bainos” che significa fornace per<br />

fondere i metalli o per cuocere la<br />

roccia calcarea per fare calce. Nel<br />

caratteristico, scosceso centro storico<br />

risalta, lungo la via principale, la<br />

parrocchiale di San Nicola, di impianto<br />

seicentesco ma ampiamente<br />

rimaneggiata, con una piacevole<br />

copertura cupolata e con un portale<br />

ornato, staccato dal corpo della chiesa<br />

che funge da facciata.<br />

Ma Baunei è giustamente famosa per<br />

il suo territorio pressoché<br />

incontaminato e per le bellezze<br />

naturali tra le quali si devono ricordare<br />

e visitare l’altopiano del Golgo e le<br />

spiagge contornate da alte falesie,<br />

archi e arditi monoliti rocciosi.<br />

▲ Scorcio del territorio compreso tra Santa<br />

Maria Navarrese e il paese di Baunei.<br />

▼ L’apertura della voragine del Golgo.


Baunei<br />

25<br />

Il Porto<br />

SANTA MARIA NAVARRESE<br />

Il porto turistico si trova 2,5M a nord del<br />

porto di Arbatax. Sovrastato da una torre<br />

cilindrica bianca, ha l’imboccatura rivolta a<br />

mezzogiorno ed è costituito da un molo di<br />

sopraflutto a gomito con sei pontili al suo<br />

interno.<br />

COORDINATE: 39°59’,70 N 09°41’,77 E<br />

PERICOLI: attenzione all’ingresso nel caso di venti<br />

di scirocco e libeccio.<br />

ACCESSO: senza limitazioni di orario.<br />

Tel. 0782.667093 - Fax 0782.667093<br />

arbatax@guardiacostiera.it<br />

GESTORE: Direzione Marina di Baunei e Santa<br />

Maria Navarrese Srl<br />

via Lungomare Monsanto<br />

08040 Baunei (Ogliastra)<br />

Tel. 0782.614020 - Fax 0782.614198<br />

marinabaunei@tiscali.it<br />

www.portosantamaria-baunei.it<br />

INFORMAZIONI<br />

Santa Maria Navarrese<br />

▲ Il porto di Santa Maria Navarrese e il<br />

vicino borgo ripresi dalle alture circostanti.<br />

FARI E FANALI: 1234 (E 1031.3) - fanale a luce<br />

fissa verde, 4M sul molo a dritta entrando;<br />

1234.3 (E 1031.31) - fanale a luce fissa verde,<br />

1M sul pennello interno (oscurato da 210°a<br />

345°); 1234.5 (E 1031.32) - fanale a luce fissa<br />

rossa, 4M sul molo a sinistra entrando. (N.B.<br />

consultare l’Elenco fari e segnali da nebbia per<br />

aggiornamenti e variazioni.)<br />

FONDO MARINO: roccia.<br />

VENTI: grecale, scirocco.<br />

UFFICIO MARITTIMO: Guardia Costiera Ufficio<br />

Circondariale Marittimo di Arbatax<br />

via Tirreno, 1/A - 08048 Tortolì(Ogliastra)<br />

Numero posti barca 340<br />

Lunghezza max scafo<br />

30 m<br />

Posti barca in transito 80<br />

Altezza fondali<br />

2,5/7 m<br />

Canale di contatto al porto vhf 16-74<br />

Carburante —<br />

Fontanella/manicotto<br />

SÌ<br />

Energia elettrica<br />

SÌ<br />

Alaggio/scivolo<br />

alaggio + scivolo<br />

Gru e/o travel lift<br />

SÌ<br />

Portata max gru e/o travel lift<br />

15/60 t<br />

Servizi igienici<br />

SÌ<br />

Servizio antincendio<br />

SÌ<br />

Riparazioni motori<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettriche<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettroniche<br />

SÌ<br />

Riparazioni scafi<br />

SÌ<br />

Riparazioni vele<br />

SÌ<br />

Alimentari<br />

SÌ<br />

Ritiro rifiuti<br />

SÌ<br />

Accesso al porto 24 ore su 24


26<br />

<strong>Sardegna</strong><br />

Itinerario<br />

A piedi attorno a Baunei<br />

Una sosta di alcuni giorni nel territorio di<br />

Baunei può consentire di riassaporare il piacere<br />

della scoperta seguendo itinerari di grande<br />

valore paesaggistico nel Supramonte in<br />

grado di far cambiare idea a molti sulle bellezze<br />

nascoste della natura d’Italia.<br />

Da Baunei a Golgo<br />

La prima parte dell’itinerario si svolge in macchina<br />

e ha inizio dalla chiesa di San Nicola, lungo<br />

la strada asfaltata, ma in forte pendenza,<br />

che conduce all’altopiano del Golgo, da cui si<br />

gode una vista magnifica su tutta la zona. Dopo<br />

circa 5 km si arriva a un bivio, si prosegue<br />

diritti per altri 2 km e, dopo aver imboccato<br />

una deviazione a destra, si arriva nei pressi di<br />

Su Sterru o S’Isterru, il nome locale dato alla<br />

famosa voragine del Golgo, una delle grotte<br />

più profonde in <strong>Sardegna</strong> e tra le maggiori voragini<br />

a singola campata d’Europa. Si sviluppa<br />

per un’altezza di 270 m, con una sezione<br />

orizzontale pressoché ellittica, che raggiunge<br />

i 25 m di diametro nel tratto centrale e i 40 m<br />

IL SUPRAMONTE DI BAUNEI<br />

Il Supramonte è un un vasto altopiano<br />

carbonatico, cioè costituito in<br />

prevalenza da calcari e dolomie risalenti<br />

all’era mesozoica, che comprende i<br />

comuni di Orgosolo, Oliena, Dorgali,<br />

Urzulei e Baunei. Quello di Baunei si<br />

estende a nord-est del paese e può essere<br />

considerato un immenso piano inclinato<br />

che si protende verso il Tirreno. Esso è<br />

noto soprattutto per le sue architetture<br />

rocciose, tra le più belle della <strong>Sardegna</strong>,<br />

che si affacciano sul mare cristallino<br />

della costa <strong>orientale</strong> con alte falesie<br />

bianche meta di appassionati<br />

dell’arrampicata sportiva.<br />

▲ La semplice facciata bianca di San Pietro<br />

in Golgo, la chiesetta dell’Altopiano.<br />

nella sala che si apre alla base. Tutto intorno<br />

la voragine è circondata da un parapetto che<br />

permette di ammirare questo fenomeno geologico<br />

in tutta sicurezza. Proseguendo sulla<br />

strada, si incontra la seicentesca chiesetta di<br />

San Pietro dalla semplice facciata bianca affiancata<br />

da un recinto con una serie di rudimentali<br />

portici (cumbessias) usati un tempo come<br />

riparo per i pellegrini. Nei pressi si trova il<br />

betilo preistorico di Golgo, un monolito di pietra<br />

unico nel suo genere perché presenta<br />

scolpito un volto dalle fattezze umane. A<br />

San Pietro, nell’ultima settimana di agosto, si<br />

svolge la cosiddetta “Sartigliedda”, corsa di cavalli<br />

durante la quale si possono ammirare le<br />

evoluzioni dei cavalieri del posto.<br />

Il Codule di Cala Sisine<br />

Tornando un po’ indietro, prima della chiesetta,<br />

si trova una deviazione che prosegue sino alla<br />

valle chiamata Codule di Sisine, un vallone<br />

calcareo contornato da altissime pareti calcaree,<br />

erose e scolpite dal vento e dall’acqua, ricoperte<br />

in molti tratti da boschi di lecci e da tutta<br />

la varietà delle piante della macchia mediterranea.<br />

La stretta valle si può percorrere a piedi<br />

o con un fuoristrada. Gli ultimi chilometri


Baunei<br />

27<br />

però sono percorribili unicamente a piedi,<br />

uno sforzo ricompensato ampiamente quando<br />

si arriva alla splendida Cala Sisine, una<br />

delle più belle spiagge della zona, frequentata<br />

sin dall’epoca romana, quando era sede di<br />

un piccolo porto. A sud di Cala Sisine si innalzano<br />

le spettacolari falesie della Serra Ovra<br />

che dall’altezza di oltre 500 m scendono ripidissime<br />

a picco sul mare.<br />

Cala Goloritzè<br />

L’altopiano del Golgo è anche il punto di partenza<br />

per le escursioni che conducono alla<br />

INFORMAZIONI PER VIAGGIARE<br />

Turinforma Gss snc, piazza Principessa di<br />

Navarra, 19 - 08040 S. Maria Navarrese<br />

(Ogliastra) Numero verde (dall’Italia e da<br />

numeri fissi) 800.505077 - Tel. (chiamate da<br />

cellulare) 0782.614037 - Fax 0782.615330<br />

lamiavacanza@tiscali.it - www.turinforma.it<br />

COME ARRIVARE<br />

◗ IN AUTO<br />

Da Cagliari, Olbia e Arbatax seguendo<br />

la S.S. 125 Orientale Sarda<br />

Da Porto Torres seguendo la superstrada 131<br />

◗ IN TRENO<br />

Da Arbatax dal 19 giugno all’11 settembre<br />

2005 è possibile viaggiare a bordo del trenino<br />

verde dalla costa all’interno della <strong>Sardegna</strong><br />

sulla linea Arbatax-Mandas<br />

◗ IN AUTOBUS<br />

L’ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti)<br />

collega Baunei con tutte le localitàprincipali<br />

come Cagliari, Arbatax, Nuoro, Olbia<br />

Numero verde 800.865042<br />

◗ IN TRAGHETTO<br />

Il porto più comodo è Arbatax, collegato dalla<br />

Tirrenia Navigazione a Genova e Civitavecchia<br />

con traghetti tradizionali e a Fiumicino con i<br />

nuovi traghetti veloci. In alternativa, si può<br />

sbarcare a Olbia, Porto Torres o Cagliari<br />

◗ IN AEREO<br />

Nel periodo estivo è attivo l’aeroporto di Tortolì<br />

SERVIZI PER LA NAUTICA<br />

◗ NOLEGGIO BARCHE<br />

Presso il porto di Santa Maria Navarrese<br />

▲ L’arco scavato dalle onde nella roccia di<br />

Cala Goloritzè (Golfo di Orosei).<br />

spiaggia di Goloritzè, più vicina della precedente.<br />

Il sentiero è molto panoramico, tra la vegetazione<br />

di macchia con vista su tutto il<br />

golfo di Orosei e la Cala Goloritzè, una delle<br />

più belle della costa, dominata da un incredibile<br />

obelisco naturale, l’Aguglia, che si accompagna<br />

a destra all’arco di pietra scavato<br />

dal mare nelle rocce candide che avvolgono la<br />

cala e che, frantumate, hanno originato la<br />

spiaggia formata da sassolini bianchi.<br />

PESCATURISMO<br />

Peschereccio Pisone, S. Maria Navarrese<br />

(Ogliastra), Tel. 0782.614037 / 800.505077<br />

MANIFESTAZIONI<br />

16-17 gennaio - Festa di Sant’Antonio Abate,<br />

con falò in piazza, processione, costumi e canti<br />

popolari<br />

29 giugno - Festa dei Santi Pietro e Paolo, festa<br />

campestre, sfilata in costume<br />

1 a sett. di settembre - Festa di San Lussorio<br />

ACQUISTI<br />

Filigrana, oreficeria tipica, ceramica, coltelli


Dorgali<br />

Seguendo il percorso della S.S.<br />

125 Orientale Sarda, vero filo<br />

d’Arianna per visitare la costa<br />

tirrenica, si attraversa, provenendo<br />

da Baunei, uno dei tratti considerati<br />

più panoramici e suggestivi del<br />

settore <strong>orientale</strong> dell’isola. Si tratta<br />

di una quarantina di chilometri di<br />

curve continue da affrontare con<br />

calma per gustare il paesaggio<br />

selvaggio e solitario dove si<br />

alternano picchi dolomitici, gole<br />

profonde e ampie valli in cui la<br />

macchia mediterranea si alterna a<br />

boschi di lecci. Dopo i passi di<br />

Genna Cruxi (906 m) e Genna Silana<br />

(1017 m), un vastissimo bastione<br />

che si affaccia sul mare, si entra nel<br />

territorio del Parco del Gennargentu<br />

ai margini delle splendide Gole di<br />

Gorropu e del Rio Flumineddu.<br />

La strada prosegue verso nord<br />

con un percorso abbastanza<br />

rettilineo fino a Dorgali<br />

che sorge in<br />

posizione dominante,<br />

a mezza costa del<br />

calcareo Monte<br />

Bardia (882 m), vicinissimo al mare<br />

che però non è visibile. Il paese è<br />

tagliato in due dalla centrale via<br />

Lamarmora, ricca di botteghe<br />

artigianali molte delle quali dedite<br />

alla tessitura dei tappeti, vanto di<br />

Dorgali. Nella stessa via si trova il<br />

Museo civico archeologico ricco di<br />

reperti che vanno dal periodo<br />

prenuragico a quello altomedievale<br />

e che provengono da importanti siti<br />

dei dintorni come la Tomba di<br />

Giganti di S’Ena de Thomes.<br />

L’aspetto urbano di Dorgali è ancora<br />

quello antico con case basse e vie<br />

strette. Nel centro storico, dove si<br />

conservano ancora alcuni begli<br />

esempi di architettura tradizionale<br />

in scura pietra scistosa, sorge<br />

l’imponente settecentesca<br />

parrocchiale di Santa Caterina<br />

al cui interno ci sono<br />

preziose statue lignee.<br />

▲ La Tomba di Giganti<br />

di S’Ena de Thomes, una<br />

delle ricchezze archeologiche<br />

di Dorgali.


Dorgali<br />

29<br />

Il Porto<br />

CALA GONONE<br />

Provenendo da sud, superate le spiagge di<br />

Cala Sisine, Cala Luna e la vicina Grotta del<br />

Bue Marino che interrompono l’alta e suggestiva<br />

costa del Golfo di Orosei, si raggiunge<br />

il porto di Cala Gonone. Il porto è<br />

protetto a Levante da un molo di sopraflutto<br />

a gomito, banchinato all’interno. Il molo<br />

di sottoflutto è banchinato, come il piazzale.<br />

All’esterno dell’ambito portuale uno<br />

specchio acqueo consente l’ormeggio di<br />

piccoli natanti nel periodo estivo.<br />

COORDINATE: 40°16’,81 N 09°38’,36 E<br />

PERICOLI: i venti da est-sud-est provocano<br />

forti risacche; è pericoloso entrare e sostare<br />

con venti dal IV quadrante.<br />

ACCESSO: senza limitazioni di orario, ma è<br />

opportuno raggiungere il porto quando<br />

ancora c’è luce. Le imbarcazioni in entrata<br />

e in uscita devono mantenersi al centro<br />

del canale e non superare la velocità di 3 nodi;<br />

le imbarcazioni a vela devono navigare<br />

a motore mantenendo le vele ammainate.<br />

FARI E FANALI: 1232 (E 1031) - fanale a luce<br />

fissa verde, 3M sulla testata del molo di sopraflutto;<br />

1232.2 - fanale a luce fissa rossa,<br />

3M sulla testata del molo di sottoflutto<br />

(N.B. consultare l’Elenco fari e segnali da<br />

nebbia per aggiornamenti e variazioni.)<br />

FONDO MARINO: fango e roccia.<br />

VENTI: II e IV quadrante.<br />

UFFICIO MARITTIMO: Ufficio Locale Marittimo<br />

Capitaneria Di Porto - piazza del Porto<br />

08022 Dorgali (NU), Tel. 0784.93261<br />

DIVIETI: non è consentito l’alaggio delle imbarcazioni<br />

sugli scali senza l’autorizzazione<br />

dell’Autorità Marittima; è fatto divieto di<br />

scarico delle acque di sentina, pulizia serbatoi<br />

e di scarico degli impianti igienici in<br />

porto. L’area compresa entro i limiti delle<br />

coordinate che vanno da 40°04,06 N -<br />

09°44’,00 E a 40°14’,00 N - 09°37’,30 E è<br />

stata dichiarata zona di tutela biologica<br />

con divieto in ogni tempo di qualsiasi attività<br />

di pesca sia professionale sia sportiva.<br />

Attenzione al divieto di navigazione a motore<br />

entro un raggio di 295 m da Punta Goloritzè,<br />

dichiarata monumento naturale con<br />

D.A.R. 2 dicembre 1993, n. 3112.<br />

INFORMAZIONI<br />

Cala Gonone<br />

Numero posti barca 200<br />

Lunghezza max scafo<br />

15 m<br />

Molo di transito + posti barca 20<br />

Altezza fondali<br />

0,50/4,20 m<br />

Canale di contatto al porto 16<br />

Carburante<br />

SÌ<br />

Fontanella/manicotto<br />

33 prese d’acqua<br />

Energia elettrica<br />

banchina + porto<br />

Alaggio/scivolo<br />

scivolo<br />

Gru e/o travel lift<br />

gru mobile<br />

Portata max gru e/o travel lift —<br />

Servizi igienici<br />

SÌ<br />

Servizio antincendio<br />

estintori a pompe<br />

Riparazioni motori<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettriche<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettroniche<br />

SÌ<br />

Riparazioni scafi<br />

SÌ<br />

Riparazioni vele<br />

SÌ<br />

Alimentari + stagionalità<br />

nei pressi<br />

Ritiro rifiuti —<br />

Accesso al porto 24 ore su 24


30<br />

<strong>Sardegna</strong><br />

Itinerario<br />

Cala Gonone<br />

Questa famosa località marina, frazione di<br />

Dorgali, si raggiunge mediante un tunnel<br />

che parte dalla S.S. 125 e attraversa il Monte<br />

Bardia. Usciti dalla galleria, la strada si snoda<br />

fino al mare con bellissimi panorami sul<br />

golfo contornato da una spettacolare falesia,<br />

una delle maggiori del Mediterraneo. Raggiunta<br />

Cala Gonone e non disponendo di<br />

un’imbarcazione propria, si può approfittare<br />

dei molti traghetti per turisti o noleggiare<br />

una barca per visitare questa costa selvaggia<br />

e incontaminata dove si aprono grotte e baie<br />

dai colori da fare invidia ai tropici.<br />

▲ La grande colonna naturale che sembra<br />

sorreggere la volta della Grotta di Ispinigoli.<br />

Le grotte<br />

Lungo il litorale di Cala Gonone (NU), a 4 km<br />

a sud del porto, si trova la Grotta del Bue Marino,<br />

così chiamata perché un tempo era abitata<br />

dalla foca monaca, che nella parte più interna<br />

si ritirava per partorire o in cerca di rifugio.<br />

La grotta, scavata nelle alte falesie calcaree<br />

dall’azione delle acque, è raggiungibile<br />

facilmente per mezzo di un efficiente servizio<br />

di trasporti marittimi. L’ingresso è maestoso<br />

e sulle sue pareti si notano alcuni graffiti<br />

preistorici che raffigurano una serie di figurine<br />

antropomorfe che danzano attorno a<br />

dei dischi solari. Dopo pochi metri, l’ingresso<br />

si biforca e la visita prosegue lungo il ramo sud<br />

con un percorso ricco di stalattiti e stalagmiti<br />

che costeggia un suggestivo e vasto lago salato<br />

dalle acque limpidissime. Il percorso ter-<br />

IL CANYON DI SU GORROPU<br />

La spettacolare Gola<br />

di Su Gorropu, nei pressi<br />

di Dorgali, è un vero<br />

monumento naturale con<br />

pareti verticali alte fino a<br />

400 m scavate dalle acque<br />

del Rio Flumineddu. Per<br />

raggiungere l’area si scende<br />

nella valle dell’Oddoene dove<br />

si imbocca una strada sterrata<br />

che costeggia il Rio<br />

Flumineddu e che porta<br />

all’ingresso del canyon<br />

annunciato da due torri di<br />

pietra (Punta Cucuttos e Punta<br />

Iscopargiu). L’esplorazione<br />

della gola, così profonda da<br />

essere in molti punti<br />

perennemente all’ombra,<br />

avviene lungo un percorso<br />

accidentato in mezzo a grandi<br />

massi bianchi lisciati<br />

dall’erosione e a pozze di<br />

acqua limpidissima, simili a<br />

piscine naturali che si riducono<br />

in estate. La completa<br />

esplorazione del canyon<br />

richiede un buon allenamento e<br />

la capacità di saper utilizzare<br />

tecniche alpinistiche.


Dorgali<br />

31<br />

mina nella cosiddetta “spiaggia delle foche”<br />

al centro di un’ampia camera.<br />

In macchina, partendo da Dorgali e seguendo<br />

la S.S. 125 in direzione di Orosei, si raggiunge<br />

la Grotta di Ispinigoli (deviazione al km<br />

32,600). Èuna delle più grandi d’Italia, con<br />

uno sviluppo di 10 km, e la si visita su un percorso<br />

guidato e ben attrezzato e illuminato.<br />

Particolarmente suggestiva è la grande sala<br />

dove una colonna alta 38 m unisce la volta<br />

con la base della grotta.<br />

INFORMAZIONI PER VIAGGIARE<br />

Ufficio Informazioni Turistiche<br />

via Lamarmora - 08022 Dorgali (NU)<br />

Tel. 0784.96243<br />

viale Bue Marino - 08020 Cala Gonone (NU),<br />

Tel. 0784.93696 (attivo da Pasqua)<br />

ufficioturismo@dorgali.it<br />

COME ARRIVARE<br />

◗ IN AUTO<br />

Superstrada 131 Carlo Felice. Uscita bivio<br />

Dorgali Lula<br />

◗ IN AEREO<br />

Aeroporto Olbia Costa Smeralda<br />

07026 Olbia (Gallura), Tel. 0789.563444<br />

infofront@geasar.it - www.geasar.it<br />

◗ IN AUTOBUS<br />

L’ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti)<br />

collega Dorgali con tutte le località principali:<br />

Arbatax, Nuoro, Olbia. N. verde 800.865042<br />

◗ IN TRAGHETTO<br />

Olbia e Golfo Aranci serviti dalle compagnie<br />

Tirrenia, Moby Lines, Sardinia Ferries, Grimaldi<br />

(collegamenti con Genova, Civitavecchia,<br />

Livorno). In estate servizio Tirrenia navi veloci<br />

da Fiumicino<br />

SERVIZI PER LA NAUTICA<br />

◗ NOLEGGIO BARCHE<br />

Informazioni c/o Ufficio Informazioni Turistiche<br />

viale Bue Marino - 08020 Cala Gonone<br />

(Ogliastra), Tel. 0784.93696 (attivo da Pasqua)<br />

▲ Uno dei tratti più suggestivi della costa di<br />

Cala Gonone: Cala Luna e la sua spiaggia.<br />

Le spiagge<br />

Vicino al centro abitato, muovendosi in direzione<br />

sud, si trovano nell’ordine le spiagge di<br />

Sos Dorroles, S’Abba Meica e Ziu Martine.<br />

A piedi è anche possibile raggiungere la piccola<br />

Cala Fuili, chiusa tra alte pareti di roccia<br />

e con una fitta vegetazione di ginepri e macchia.<br />

Via mare, a meno che non si voglia<br />

compiere un’escursione abbastanza impegnativa,<br />

si raggiunge Cala Luna. Si tratta di<br />

una spiaggia tra le più belle d’Italia, ricca di luci<br />

e con un litorale di sabbia tra rocce e falesie<br />

contornato da un bosco di oleandri.<br />

PESCATURISMO<br />

Delfino I, Cala Gonone (NU)<br />

Tel. 0784.93330/347.1820313/338.8005925<br />

www.sardegnapescaturismo.com<br />

MANIFESTAZIONI<br />

16 gennaio - Fuoco di Sant’Antonio<br />

Carnevale dorgalese - Festa con la tradizionale<br />

corsa dei cavalli al centro del paese<br />

Ferragosto dorgalese - Processione a cavallo<br />

con costumi tradizionali<br />

Maggio - Sagra del pesce<br />

Luglio - Festa Madonna del Mare<br />

Luglio-agosto - Cala Gonone Jazz<br />

ACQUISTI<br />

Filigrana, ceramica, tappeti, pelle, coltelli,<br />

legno,tascheddas (zaini in pelle)


Orosei<br />

Al confine tra Barbagia e<br />

Baronia, una zona<br />

caratterizzata da pianure fertili<br />

e dolci colline, alle falde del Monte<br />

Tuttavista (805 m), Orosei è il centro<br />

più importante e il capoluogo storico<br />

di questo territorio dove sfocia il fiume<br />

Cedrino. Costruita dove sorgeva la<br />

romana Fanum Carisii, Orosei si<br />

sviluppò al tempo dei Giudicati grazie<br />

al suo porto. Coinvolta nelle lotte tra<br />

Arborea e gli Aragonesi, nel 1449<br />

divenne capoluogo del feudo con<br />

alterne vicende che nel Settecento<br />

videro il paese perdere di importanza e<br />

decadere a causa del malgoverno dei<br />

feudatari. Liberatasi del vincolo<br />

feudale alla fine del Settecento, Orosei<br />

rilanciò le sue attività produttive<br />

incentrate soprattutto sulle produzioni<br />

agricole oggi affiancate dalle attività<br />

legate al turismo.<br />

Il paese è attraversato dalla S.P. 129<br />

che la unisce a Nuoro e che,<br />

nell’abitato, prende il nome di via<br />

Nazionale. A metà della via si trova la<br />

piazza del Popolo sulla quale si affaccia<br />

la parrocchiale di San Giacomo<br />

Maggiore, una delle più importanti<br />

costruzioni barocche dell’isola. Nella<br />

parte antica di Orosei si trovano<br />

l’Oratorio delle Anime, sede di alcune<br />

confraternite, e l’antica chiesetta (XIV<br />

sec.) di Sant’Antonio Abate, circondata<br />

dalle cumbessias per la sosta dei fedeli<br />

e veneratissima dagli abitanti di Orosei.<br />

Notevole è il cospicuo numero di<br />

dimore gentilizie risalenti per lo più<br />

ai secoli dal XV al XVIII.<br />

▲ L’Oratorio delle Anime, sede di una delle<br />

tre maggiori confraternite di Orosei.<br />

▼ La chiesa di Sant’Antonio Abate.


Orosei<br />

33<br />

Parco Nazionale<br />

del Gennargentu e Golfo<br />

di Orosei<br />

Considerato da molti il più bello e il più selvaggio dei parchi nazionali<br />

italiani, il Parco del Gennargentu e Golfo di Orosei, che cinge<br />

tra i suoi confini ambiti montani e costieri di alto pregio e pressoché<br />

incontaminati, attende di passare dalla fase di crisalide a<br />

quella di farfalla e di avere il posto che merita nel panorama, anche<br />

internazionale, delle aree protette. Difficile e impervio, gelosamente<br />

custodito dalla sua natura selvaggia, il paesaggio di<br />

questa parte della <strong>Sardegna</strong> muta a seconda del versante o del<br />

rilievo che si va a esplorare.<br />

Tale varietà è la conseguenza<br />

del territorio del Parco,<br />

che comprende il massiccio<br />

del Gennargentu, il più vasto<br />

complesso montano della<br />

regione dominato dalle<br />

vette di Punta Paulinu (1792<br />

m), Bruncu Spina (1829 m)<br />

e Punta La Marmora (1834<br />

m). L’area protetta si completa<br />

poi con i monti della<br />

Barbagia e i Supramonti, ricchi<br />

di fenomeni carsici, per poi giungere fino al mare con le alte<br />

e selvagge coste del Golfo di Orosei, un gioiello azzurro traforato<br />

da grotte e inciso dalle “codule” – famose quelle di Luna, di Sisine<br />

e Fuili –, valli anguste scavate dalle acque nella loro corsa verso<br />

il mare. Dal punto di vista botanico, l’area riveste una notevolissima<br />

importanza naturalistica e numerose sono le specie endemiche,<br />

diverse delle quali prendono il nome dall’area, come<br />

Euphrasia genargentea o Armeria sardoa genargentea. Rarità ed<br />

endemismi non mancano neppure nel mondo animale. Tra gli insetti<br />

è presente la Papilio hospiton, una farfalla inserita nella Lista<br />

Rossa delle specie in pericolo di estinzione. Rettili e anfibi sono<br />

rappresentati dalla natrice del Cetti, dal discoglosso sardo<br />

e dalla lucertola di Bedriaga, mentre tra i mammiferi si<br />

possono ricordare il cervo sardo, il gatto selvatico sardo<br />

e la volpe sarda. Ricca è infine l’avifauna, con oltre<br />

cento specie nidificanti, tra cui l’aquila reale, il<br />

falco della regina e il raro gabbiano corso.<br />

ANNO DI ISTITUZIONE<br />

D.M. P.R. 30 marzo<br />

1998<br />

PROVINCIA Nuoro<br />

COMUNI in via di<br />

definizione<br />

SUPERFICIE 73.935 ettari<br />

TIPOLOGIA massiccio<br />

montuoso con<br />

profonda valle fluviale<br />

e costa a falesie ricca di<br />

grotte e valloni<br />

ENTE GESTORE in via<br />

di definizione<br />

SEDE in via di<br />

definizione<br />

▲ Il grande monolite<br />

solitario di Perda<br />

Liana.<br />

▼ L’aquila reale, la<br />

regina dei monti del<br />

Gennargentu.


34<br />

<strong>Sardegna</strong><br />

Itinerario<br />

Le spiagge e l’entroterra<br />

Orosei, per la sua posizione privilegiata,<br />

consente ai turisti di affiancare al piacere di<br />

una giornata al mare splendide escursioni<br />

nell’entroterra della Baronia alla scoperta<br />

delle località meno note, pittoreschi paesaggi<br />

e monumenti storici.<br />

Sulla riva del mare<br />

La spiaggia più vicina è Marina di Orosei,<br />

che si raggiunge percorrendo la via del Ma-<br />

re per circa 3 km. La spiaggia, di sabbia medio<br />

fine, è lunga 2 km e larga una trentina di<br />

metri. Nelle vicinanze lo stagno creato dal fiume<br />

Cedrino può offrire un piacevole diversivo<br />

agli appassionati naturalisti grazie alla presenza<br />

di una ricca avifauna. A sud, essa confina<br />

con la spiaggia di Osalla, alle cui spalle sorge<br />

un’ombrosa pineta.<br />

Verso nord si stendono altre pregevoli spiagge.<br />

Formata da un misto di sabbia rosa e<br />

ghiaietta basaltica, la spiaggia di Fuile ‘e mare<br />

è lunga circa 250 m e fronteggia un mare<br />

limpidissimo. Una piccola stradina verso nord<br />

IL VILLAGGIO NURAGICO DI TISCALI<br />

Vicino a Dorgali, il villaggio nuragico<br />

di Tiscali è facilmente raggiungibile da<br />

Orosei proseguendo da Galtellì in direzione<br />

di Nuoro fino al bivio con la S.P. 38<br />

che costeggia il Lago Cedrino. Si seguono poi<br />

le indicazioni per Oliena e le sorgenti<br />

di Su Gologone che meritano una sosta.<br />

Prima del piazzale delle Sorgenti, si svolta<br />

a destra al cartello per la valle di Lanaittu<br />

fino al villaggio Sa Sedda e Sos Carros<br />

a poche centinaia di metri da dove inizia<br />

il tratto a piedi in salita, a volte impervia,<br />

ma percorribile in un’ora e un quarto,<br />

e segnato da frecce rosse utili a chi non si<br />

avvale di guide.<br />

Il villaggio nuragico, invisibile dall’esterno e<br />

accessibile tramite una fenditura, è costruito<br />

all’interno di un’immensa dolina di origine<br />

carsica sulla cima del Monte Tiscali.<br />

Le capanne, circa 50, sono divise in due<br />

quartieri e sono addossate alle pareti della<br />

dolina. Esse sono in parte crollate soprattutto<br />

a causa di scavi clandestini all’inizio del<br />

Novecento. Le origini del villaggio, la cui<br />

tecnica costruttiva differisce da quella degli<br />

altri villaggi nuragici, sono ancore misteriose,<br />

anche se alcuni ritengono che la costruzione<br />

potrebbe coincidere con la conquista romana<br />

dell’isola. Al centro della cavità trova posto<br />

un’antico bosco di lecci e lentischi.


Orosei<br />

35<br />

conduce nella vicina pineta, molto gradevole<br />

dopo una giornata di sole. Poco più avanti,<br />

a 12 km da Orosei, si trova la deviazione per<br />

Cala Liberotto, una spiaggia bianca chiusa ai<br />

lati da scogliere di granito rosa che si riflettono<br />

nell’acqua limpidissima e turchese. Il granito<br />

rosa caratterizza anche le spiagge successive<br />

e altrettanto famose: Cala Ginepro, Sa Curcurica<br />

e Bidderosa, che segna il confine con<br />

il territorio di Siniscola.<br />

▲ Un particolare degli affreschi della chiesa<br />

romanica di San Pietro a Galtellì.<br />

La lunga spiaggia di Marina di Orosei.<br />

▲<br />

Verso Galtellì e i nuraghi<br />

La S.S. 129 che porta a Nuoro è il filo conduttore<br />

per una gita alternativa al mare verso<br />

l’antico paese di Galtellì, dove è ambientato il<br />

romanzo Canne al vento di Grazia Deledda.<br />

Già capoluogo di curatoria e sede vescovile fino<br />

al 1496, il paese possiede un piacevole centro<br />

storico, caratterizzato da case basse, imbiancate<br />

a calce, con patii e loggette. In una<br />

piazzetta sorge la parrocchiale del Santissimo<br />

Crocifisso che all’interno ospita un pregevole<br />

crocifisso ligneo del XIV secolo protagonista il<br />

3 maggio di una festa molto sentita. Importante<br />

per i suoi affreschi è, invece, la chiesa di<br />

San Pietro di Galtellum. Al km 21 della S.S. 129<br />

si trova il bivio per il villaggio nuragico di Serra<br />

Orrios, molto ben conservato. Dopo il primo<br />

recinto si accede tramite una porta ad architrave<br />

a un secondo recinto con tempio, pozzo<br />

sacro e capanne in pietra.<br />

INFORMAZIONI PER VIAGGIARE<br />

Pro Loco Associazione Turistica<br />

piazza del Popolo, 12 - 08028 Orosei (NU),<br />

Tel. 0784.998367<br />

Fax 0784.997303 - proloco.orosei@tiscali.it<br />

www.proloco-orosei.it<br />

COME ARRIVARE<br />

◗ IN AUTO<br />

Seguire la S.S. 125 Orientale Sarda che collega<br />

il paese al porto e all’aeroporto di Olbia o la<br />

superstrada 131 da Porto Torres<br />

◗ IN AEREO<br />

Aeroporto Olbia Costa Smeralda<br />

07026 Olbia (Gallura), Tel. 0789.563444<br />

infofront@geasar.it - www.geasar.it<br />

◗ IN AUTOBUS<br />

L’ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti)<br />

collega Orosei con tutte le località principali<br />

come Nuoro, Olbia. Numero verde 800.865042<br />

◗ IN TRAGHETTO<br />

I porti più vicini sono ad Arbatax, Olbia e Golfo<br />

Aranci serviti dalle compagnie Tirrenia, Moby<br />

Lines, Sardinia Ferries, Grimaldi (collegamenti<br />

con Genova, Civitavecchia, Livorno). Nei mesi<br />

estivi, Arbatax è collegata a Fiumicino con un<br />

servizio navi veloci della Tirrenia<br />

SERVIZI PER LA NAUTICA<br />

◗ NOLEGGIO BARCHE<br />

Oltremare, Marina di Orosei (NU)<br />

Tel. 333.3585380<br />

PESCATURISMO<br />

Sig. Carrer, Tel. 338.7878539<br />

MANIFESTAZIONI<br />

16 gennaio - Falò di Sant’Antonio<br />

Il giovedì, il venerdì e la mattina di Pasqua -<br />

Riti della Settimana Santa Processioni di Sos<br />

sepurcros, Su brossolu e S’incontru<br />

Ultima domenica di maggio - Santa Maria<br />

del Mare<br />

22-28 luglio - San Giacomo<br />

Dal primo venerdì di settembre - Sagra della<br />

Madonna del Rimedio. 18 giorni di festa<br />

ACQUISTI<br />

Ceramiche, mobili in legno intagliato. In estate,<br />

mostra dell’artigianato e dei prodotti tipici


Siniscola<br />

Siniscola giace in una fertile piana<br />

alle falde nord-orientali della<br />

dorsale calcarea del Monte Albo<br />

che domina la Baronia e che<br />

costituisce un’interessante meta per<br />

quanti vogliono scoprire l’interno<br />

pastorale e selvaggio della <strong>Sardegna</strong>.<br />

Il paese è il centro maggiore della<br />

parte settentrionale della pianura<br />

baroniese e durante il Medioevo fu<br />

un importante centro dell’intero<br />

Giudicato di Gallura. Nella prima<br />

metà del Cinquecento vennero<br />

costruite torri e mura, di pianta<br />

esagonale, erette come difesa dalle<br />

incursioni barbaresche, favorite dal<br />

facile approdo. Il recente sviluppo<br />

urbanistico ha modificato l’antico<br />

tessuto urbano senza però<br />

cancellarlo del tutto. Tra i<br />

monumenti di qualche interesse sono<br />

la chiesa del Rosario, ricca di statue e<br />

preziosi arredi e, nella centrale via<br />

Sassari, la settecentesca parrocchiale<br />

di San Giovanni Battista, dall’interno<br />

interamente affrescato e con una<br />

curiosità: un’insolita lapide datata<br />

1627 che reca incise delle impronte<br />

di piedi e una misura d’altezza che<br />

la tradizione vuole riferite a Gesù<br />

Cristo. Da via Roma si prende la<br />

strada che conduce al centro<br />

balneare La Caletta che, insieme al<br />

piccolo borgo di pescatori di Santa<br />

Lucia, forma la parte più turistica e<br />

marinara di Siniscola.<br />

▲ Il borgo dei pescatori di Santa Lucia.<br />

▼ L’antica torre di guardia voluta dagli<br />

Aragonesi per difendere la costa.


Siniscola<br />

37<br />

Il Porto<br />

LA CALETTA<br />

ll porto di La Caletta è protetto da due<br />

moli: un molo di sopraflutto a due bracci,<br />

lungo circa 625 m, e un molo di sottoflutto<br />

di 160 m. Il molo di sottoflutto è<br />

banchinato internamente ed è riservato<br />

alle navi di linea, mentre alla radice di<br />

quest’ultimo si apre una darsenetta riservata<br />

alle imbarcazioni da pesca. Dalla<br />

banchina di riva si dipartono due pennelli<br />

in muratura: quello più a est è a forma di<br />

"T". Su entrambi ci sono pontili galleggianti.<br />

Il molo di sopraflutto ha la banchina<br />

orientata a sud-est, molo a forma di<br />

"T" lungo m 200 ove sono posizionati<br />

quattro pontili galleggianti per ogni lato<br />

per complessivi 300 posti barca.<br />

Pontili dati in concessione al Circolo<br />

Nautico La Caletta e al Comune.<br />

COORDINATE: 40°36’,57 N 09°45’,34 E<br />

PERICOLI: attenzione alla risacca con venti di<br />

maestrale o tramontana.<br />

ACCESSO: senza limitazioni di orario.<br />

FARI E FANALI: 1229 (E 1029) - fanale a lampi<br />

verdi, 3s, 1M sulla testata del molo di sopraflutto;<br />

1229.2 (E 1029.2) - fanale a lampi<br />

rossi, 3s, 1M sulla testata del molo di sottoflutto.<br />

(N.B. consultare l’Elenco fari e segnali<br />

da nebbia per aggiornamenti e variazioni.)<br />

FONDO MARINO: sabbia e roccia.<br />

VENTI: ponente, tramontana e scirocco.<br />

UFFICIO MARITTIMO: Ufficio Locale Marittimo<br />

Loc. Porto<br />

08020 La Caletta (NU)<br />

Tel. 0784.810137<br />

GESTORE: Gestione e Direzione<br />

Comuni di Posada e Siniscola<br />

Informazioni: Concetta Genaneo<br />

Tel. 0784.870871<br />

Fax 0784.888300<br />

Circolo Nautico La Caletta<br />

via Cagliari, 1<br />

08020 La Caletta (NU)<br />

Tel. 0784.810631<br />

DIVIETI: divieto di ormeggio alla banchina a<br />

ovest (molo di sopraflutto), banchina di<br />

sottoflutto.<br />

INFORMAZIONI<br />

La Caletta<br />

Numero posti barca 450<br />

Lunghezza max scafo<br />

18 m<br />

Molo di transito + posti barca 80<br />

Altezza fondali<br />

2,50/5 m<br />

Canale di contatto al porto<br />

16 vhf<br />

Carburante<br />

SÌ<br />

Fontanella/manicotto<br />

banchina + porto<br />

Energia elettrica<br />

banchina + porto<br />

Alaggio/scivolo<br />

alaggio + scivolo<br />

Gru e/o travel lift<br />

gru mobile<br />

Portata max gru e/o travel lift<br />

27 t<br />

Servizi igienici<br />

SÌ + doccia<br />

Servizio antincendio<br />

estintori a pompe<br />

Riparazioni motori<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettriche<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettroniche<br />

SÌ<br />

Riparazioni scafi<br />

SÌ<br />

Riparazioni vele<br />

SÌ<br />

Alimentari + stagionalità<br />

nel campeggio a fianco<br />

Ritiro rifiuti<br />

SÌ<br />

Accesso al porto 24 ore su 24


38<br />

<strong>Sardegna</strong><br />

Itinerario<br />

L’entroterra<br />

Il viaggio conduce all’interno, in alcune delle<br />

zone meno frequentate della regione. Dopo<br />

un tratto iniziale, si lascia la S.S. 125<br />

Orientale Sarda che corre lungo tutta la costa<br />

tirrenica inoltrandosi nelle terre del Cannonau<br />

per poi girare verso sud e tornare<br />

verso la vallata del Flumendosa e Villaputzu.<br />

Il Monte Albo<br />

Da Siniscola ci si immette nella provinciale per<br />

Lodè che, con una successione di ripidi tornanti,<br />

si arrampica lungo il versante settentrionale<br />

del Monte Albo. Il monte deve il suo<br />

nome al candido colore (albo, infatti, è un termine<br />

che deriva dal latino albus = bianco) della<br />

sua roccia. Si tratta di una formazione<br />

rocciosa, risalente a circa 60 milioni di anni fa,<br />

appartenente a quel tavolato calcareo di cui<br />

fanno parte a nord l’isola di Tavolara e a<br />

sud il Supramonte. Al visitatore esso appare<br />

come un’imponente bastionata calcareodolomitica<br />

lunga 20 km e larga da 2 a 5 km,<br />

che domina, con cime comprese<br />

SCOPRIRE LA POMPIA<br />

Nelle campagne di Siniscola<br />

cresce un insolito frutto: la<br />

pompia, il cui aspetto richiama<br />

quello di un agrume schiacciato.<br />

Quasi certamente si tratta di un<br />

ibrido naturale originatosi nell’ambito<br />

della <strong>Sardegna</strong>; provengono solo da questa<br />

regione, infatti, i riferimenti che riguardano<br />

questo agrume. I frutti sono di elevate<br />

dimensioni (pesano fino a 700 g) e hanno<br />

forma irregolare, la buccia è di colore<br />

giallo, grinzosa e presenta costolature.<br />

La parte interna, candita con miele, viene<br />

utilizzata per la preparazione dei dolci più<br />

tipici e tradizionali di Siniscola: “sa pompia<br />

intrea” e “s’aranzata”.<br />

▲ Il Monte Albo, che domina la Baronia.<br />

tra 1029 m e 1127 m, la pianura della Baronia.<br />

Caratterizzato da altissime pareti a picco,<br />

da fiumi sotterranei, da profondi orridi e<br />

da numerose grotte naturali scavate nel tempo<br />

dall’azione erosiva delle acque, è una<br />

zona di eccezionale interesse. La catena culmina<br />

nel Monte Turuddò e nella Punta<br />

Catirina, che si elevano entrambi a<br />

1127 m, offrendo un emozionante<br />

panorama su parte delle Baronie e<br />

della Barbagia settentrionale: dalle cime<br />

si ammirano il mare della costa<br />

<strong>orientale</strong> con l’isola di Tavolara, le piane,<br />

il Monte Senes e il Monte Tuttavista,<br />

Tavolara, il Monte Nieddu, gli altipiani della<br />

Barbagia, il Monte Ortobene e il Supramonte<br />

fino alla catena del Marghine e al Gennargentu.<br />

Dal punto di vista naturalistico il rilievo<br />

conserva in alcuni tratti residue foreste<br />

di lecci con giganteschi esemplari di corbezzolo,<br />

tassi e olivastri secolari, mentre nella zona<br />

culminante è punteggiato solo da contorti<br />

ginepri e da bassi arbusti. Per la ricchezza e<br />

peculiarità della flora e della fauna, l’area è<br />

stata proposta come Riserva genetica integrale,<br />

come Biotopo di considerevole im-


Siniscola<br />

39<br />

portanza botanica degno di conservazione e<br />

come Riserva Biogenetica di importanza europea.<br />

▲ La spiaggia di Santa Lucia si estende a sud<br />

del porticciolo di La Caletta.<br />

Il mare di Siniscola<br />

La costa di Siniscola si estende per circa 30 km,<br />

12 dei quali appartengono a spiagge bianche<br />

di finissima sabbia. La più nota, anche per i<br />

servizi offerti, è quella di La Caletta, uno dei<br />

più rinomati centri balneari della costa <strong>orientale</strong>.<br />

Questa località separa due spiagge: a<br />

nord quella bianca di San Giovanni e a sud,<br />

dopo il porticciolo, quella detta di Peschiera,<br />

un anfiteatro di 4 km di sabbia finissima color<br />

argento che si estende fino a raggiungere<br />

la frazione di Santa Lucia, caratteristico villaggio<br />

di pescatori. Il borgo sorge attorno alla<br />

torre aragonese del XVII secolo, con la sua<br />

spiaggia “Lontana”, così chiamata confidenzialmente<br />

da tutti i siniscolesi, con la<br />

spiaggia delle barche e la stupenda spiaggia<br />

dei confetti, in mezzo a lussureggianti pinete.<br />

Verso sud si aprono le meravigliose spiagge<br />

e le bianche e preziose dune di Capo Comino,<br />

contornate da un paesaggio fatto di<br />

rocce e scogliere di porfido scolpite dal mare<br />

e dal vento, di ginepri secolari e dalla profumata<br />

macchia mediterranea.<br />

INFORMAZIONI PER VIAGGIARE<br />

Ufficio Pro Loco<br />

piazza del Porto, 1 - 08020 La Caletta (NU),<br />

Tel. 0784.877013<br />

Comune<br />

Tel. 0784.870800<br />

affarigenerali@comune.siniscola.nu.it<br />

COME ARRIVARE<br />

◗ IN AUTO<br />

Siniscola è raggiungibile da Cagliari, Sassari,<br />

Olbia e Nuoro percorrendo la S.S. 131.<br />

Sbarcando ad Arbatax, si può percorrere<br />

la S.S. 125<br />

◗ IN AEREO<br />

Aeroporto Olbia Costa Smeralda<br />

07026 Olbia (Gallura), Tel. 0789.563444<br />

info@geasar.it<br />

www.geasar.it<br />

◗ IN AUTOBUS<br />

L’ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti)<br />

collega Siniscola con tutte le località principali<br />

come Nuoro, Olbia, Sassari.<br />

Numero verde 800.865042<br />

◗ IN TRAGHETTO<br />

I porti più vicini sono ad Arbatax, Olbia e Golfo<br />

Aranci, serviti dalle compagnie Tirrenia, Moby<br />

Lines, Sardinia Ferries, Grimaldi (collegamenti<br />

con Genova, Civitavecchia, Livorno). Nei mesi<br />

estivi Arbatax è collegata a Fiumicino con un<br />

servizio navi veloci della Tirrenia<br />

SERVIZI PER LA NAUTICA<br />

◗ NOLEGGIO BARCHE<br />

Veragem Mare<br />

via Cagliari, 1 - 08020 La Caletta (NU)<br />

Tel. 0784.810654<br />

MANIFESTAZIONI<br />

16 e 17 gennaio - Festa di Sant’Antonio<br />

Riti della Settimana Santa<br />

1° maggio - Festa di San Giacomo<br />

2 a domenica di maggio - Festa di Nosta Signora<br />

di Fatima (a La Caletta)<br />

Agosto - Festa di Sant’Elena<br />

2 a domenica di ottobre - Festa delle Grazie<br />

ACQUISTI<br />

Oreficeria, lavorazione corallo e filigrana, dolci<br />

tipici


San Teodoro<br />

Il territorio di San Teodoro occupa<br />

l’estrema parte della Gallura sud<strong>orientale</strong>,<br />

quella che storicamente<br />

veniva definita Gallura d’Oviddè dal<br />

nome della località che nel Medioevo<br />

fu, forse, sede della curatoria del<br />

Giudicato di Gallura.<br />

Distante 28 chilometri da Olbia, e<br />

perciò favorito dalla vicinanza del<br />

porto per i traghetti e dell’aeroporto,<br />

San Teodoro è preannunciato dal suo<br />

stagno, ideale per l’osservazione di<br />

una ricca avifauna che da sola<br />

giustifica un viaggio. Entrando nel<br />

paese si avverte la forte propensione<br />

della località per il turismo, diventato<br />

l’attività prevalente al posto<br />

dell’economia legata alla terra e alla<br />

pesca che si era mantenuta viva fino<br />

agli anni Settanta del Novecento.<br />

L’abitato solo in alcuni punti ha<br />

conservato case a tipologia<br />

tradizionale. Dall’antico nucleo,<br />

raccolto attorno a piazza Gallura,<br />

punto di passaggio e passeggio<br />

obbligato per le sue botteghe<br />

artigianali, gli insediamenti<br />

residenziali si sono sviluppati in<br />

direzione del mare che costituisce la<br />

maggiore attrattiva di San Teodoro,<br />

ma non certo l’unica. Infatti a sudovest<br />

c’è il Monte Nieddu, una<br />

montagna selvaggia incisa da valli<br />

profonde e solitarie dove le acque<br />

hanno scavato il granito creando<br />

piccoli laghi e pittoresche cascate<br />

dando vita ad ambienti di rara<br />

bellezza.<br />

▲ Lo stagno di San Teodoro, un appuntamento<br />

imperdibile per i bird-watcher.<br />

La costa davanti all’isola di Molara.<br />


San Teodoro<br />

41<br />

Il Porto<br />

MARINA DI PUNTALDIA<br />

Il porto si trova a circa 2,5M a<br />

sud del Capo Coda Cavallo<br />

nei pressi di Punta Sabbadino,<br />

in corrispondenza dell’ampia<br />

insenatura di Cala Brandinchi.<br />

Il porto è formato da una darsena<br />

con pontili. Il molo A,<br />

a sinistra entrando, è riservato<br />

in genere alle imbarcazioni in<br />

transito per 39 posti; tutti i<br />

moli e le banchine sono gestiti<br />

dalla direzione della Marina.<br />

COORDINATE: 40°48’,80 N<br />

09°41’,50 E<br />

PERICOLI: circa 1M per 065°dall’imboccatura<br />

del porto si trova lo scoglio testa<br />

di Moro che si eleva per circa 1 m sopra<br />

il livello del mare. Per evitarlo è consigliabile<br />

passare a sud dell’isola Rossa, cosìchiamata<br />

per il colore delle sue rocce.<br />

INFORMAZIONI<br />

Marina di Puntaldia<br />

Numero posti barca 400<br />

Lunghezza max scafo<br />

24 m<br />

Molo di transito + posti barca 32<br />

Altezza fondali<br />

2,5-5 m<br />

Canale di contatto al porto<br />

09 vhf<br />

Carburante<br />

SÌ<br />

Fontanella/manicotto<br />

in banchina<br />

Energia elettrica<br />

banchina + porto<br />

Alaggio/scivolo —<br />

Gru e/o travel lift<br />

SÌ<br />

Portata max gru e/o travel lift<br />

15 t<br />

Servizi igienici<br />

SI + doccia<br />

Servizio antincendio<br />

SÌ<br />

Riparazioni motori<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettriche<br />

SÌ<br />

Riparazioni elettroniche<br />

SÌ<br />

Riparazione scafi<br />

SÌ<br />

Riparazioni vele<br />

SÌ<br />

Alimentari + stagionalità<br />

nel porto<br />

Ritiro rifiuti<br />

SÌ<br />

Accesso al porto 8.00/21.00<br />

A 0,1M per 085°dal porto prestare attenzione<br />

al bassofondo di 1,5 m.<br />

ACCESSO: senza limitazioni di orario. Velocità<br />

di entrata non superiore a 3 nodi.<br />

FARI E FANALI: 1228.2 (E 1028.7) - fanale a<br />

lampi verdi, 3s, 5M sullo scoglio a dritta entrando;<br />

1228.3 - fanale a lampi rossi, 3s, 5M<br />

sul molo a sinistra entrando; 1228.4 - fanale<br />

a luce fissa verde, 2 vert., 3s, 2M sul molo<br />

interno di sottoflutto. (N.B. consultare l’Elenco<br />

fari e segnali da nebbia per aggiornamenti<br />

e variazioni.)<br />

FONDO MARINO: roccioso.<br />

VENTI: maestrale e scirocco.<br />

UFFICIO MARITTIMO: Capitaneria di Porto di<br />

Olbia, via Isola Bianca - 07026 Olbia (Gallura),<br />

Tel. 0789.21243 - Fax 0789.27737<br />

olbia@guardiacostiera.it<br />

orario: lun.-ven. 9-12.30.<br />

GESTORE: Marina di Puntaldia,<br />

Loc. Puntaldia, 1<br />

08020 San Teodoro (Gallura)<br />

Tel. 0784.864589/864590<br />

Fax 0784.864594<br />

DIVIETI: divieto di ancoraggio in porto.


42 <strong>Sardegna</strong><br />

Area marina protetta di<br />

Tavolara-Punta Coda Cavallo<br />

Situata lungo le coste nord-orientali della <strong>Sardegna</strong>, non lontano in<br />

linea d’aria dalla famosa Costa Smeralda, l’area marina protetta di<br />

Tavolara-Punta Coda Cavallo ricade oltre che nel comune di San Teodoro<br />

anche in quelli di Olbia e Loiri Porto San Paolo. Con un’estensione<br />

a mare di più di 15.000 ettari, è limitata da Capo Ceraso a nord<br />

e Punta l’Isuledda a sud, e comprende le isole principali di Tavolara,<br />

ANNO DI ISTITUZIONE<br />

D.M. 12/12/1997<br />

modificato con D.M.<br />

28/11/2001<br />

PROVINCIA Provincia di<br />

Gallura<br />

COMUNI Loiri Porto San<br />

Paolo, Olbia, San<br />

Teodoro<br />

SUPERFICIE 15.091 ettari<br />

TIPOLOGIA Isole<br />

granitiche<br />

e fascia costiera con<br />

vegetazione<br />

mediterranea<br />

ENTE GESTORE<br />

Consorzio di gestione<br />

Area marina protetta<br />

di Tavolara-Punta Coda<br />

Cavallo<br />

via Dante, 1<br />

07026 Olbia (Gallura)<br />

Tel. 0789.203013<br />

Fax 0789.204514<br />

▼ L’isola di Tavolara,<br />

cuore dell’area protetta,<br />

si innalza davanti alla<br />

vicina isoletta di Molara.<br />

Molara e Molarotto, numerosi isolotti minori e un arcipelago<br />

di piccoli scogli selvaggi disseminati in tutta l’area,<br />

sia verso il mare aperto, sia prospicienti la costa.<br />

Nonostante il mare costituisca l’elemento di maggior<br />

richiamo dell’area, la parte emersa del territorio protetto<br />

ne costituisce il naturale complemento. Sulle scogliere<br />

di Tavolara, per esempio, sono state censite oltre 460<br />

specie diverse di piante, fra le quali ben 34 endemiche,<br />

come i fiordalisi Centaurea filiformis e Centaurea horrida<br />

e l’esclusiva Asperula deficiens. In inverno e in primavera,<br />

Tavolara diventa la meta di molte specie di uccelli<br />

che si riuniscono in colonie per riprodursi. Sott’acqua,<br />

poi, si aprono panorami mozzafiato. Siti come la<br />

Secca del Papa a Tavolara, tappezzata di gorgonie bicolori<br />

rosse e gialle, la Secca di Punta Arresto o la secca<br />

a nord di Molarotto con i suoi barracuda sono ormai<br />

entrati nella storia dell’immersione.


San Teodoro<br />

43<br />

Itinerario<br />

Le spiagge<br />

Un itinerario lungo costa tra il bianco delle<br />

spiagge, il turchese del mare e il verde della<br />

macchia mediterranea.<br />

San Teodoro, infatti, come molte famose località<br />

turistiche della <strong>Sardegna</strong> è circondato da spiagge<br />

(se ne contano ben 18 tra grandi e piccole)<br />

che si possono raggiungere anche in bicicletta.<br />

Il tratto a nord consente di scoprire una serie di<br />

magnifiche spiagge, a partire da quella di La<br />

Cinta, appena fuori dell’abitato seguendo via<br />

del Tirreno e via Gramsci. La spiaggia, grande,<br />

bellissima e di sabbia bianca, è separata da dune<br />

dal vicino stagno di San Teodoro. Seguendo<br />

il litorale, a 10 km da San Teodoro, poco dopo<br />

la frazione di Lu Fraili, si raggiunge la spiaggia<br />

di Lu Impostu. Proseguendo e prendendo<br />

▲ Le selvagge dune delle spiagge settentrionali<br />

di San Tedoro presso Capo Coda Cavallo.<br />

il bivio per Coda Cavallo, si arriva a una verdeggiante<br />

pineta che precede Cala Brandinchi<br />

e la sua spiaggia con colori veramente mutevoli,<br />

da incanto. Ritornati sulla statale si prosegue fino<br />

a Montipitrosu da dove si possono raggiungere<br />

ben tre spiagge: Cala Girgolu o Ghjlgolu,<br />

dove il mare forma quasi delle piscine, Cala<br />

Ginepro, splendida e incontaminata, e Punta<br />

Molara, con vista sulle isole.<br />

INFORMAZIONI PER VIAGGIARE<br />

Ufficio Turistico di San Teodoro<br />

piazza Mediterraneo, 1<br />

08020 San Teodoro (Gallura)<br />

Tel./Fax 0784.865767<br />

info@santeodoroturismo.com<br />

www.santeodoroturismo.com<br />

COME ARRIVARE<br />

◗ IN AUTO<br />

Lungo la S.S. 125 Orientale Sarda da Olbia.<br />

Seguendo la diramazione della superstrada<br />

131 Olbia-Ovilò fino alla S.P. 5 che si innesta<br />

sulla S.S. 125<br />

◗ IN AEREO<br />

Aeroporto Olbia Costa Smeralda<br />

07026 Olbia (Gallura), Tel. 0789.563444<br />

infofront@geasar.it - www.geasar.it<br />

◗ IN AUTOBUS<br />

L’ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti)<br />

collega San Teodoro con tutte le località<br />

principali come Nuoro, Olbia, Sassari.<br />

Numero verde 800.865042<br />

◗ IN TRAGHETTO<br />

I porti di elezione sono Olbia e Golfo Aranci,<br />

serviti dalle compagnie Tirrenia, Moby Lines,<br />

Sardinia Ferries, Grimaldi (collegamenti con<br />

Genova, Civitavecchia, Livorno). Nei mesi estivi<br />

Golfo Aranci è collegato a Fiumicino con un<br />

servizio navi veloci della Tirrenia<br />

SERVIZI PER LA NAUTICA<br />

◗ NOLEGGIO BARCHE<br />

MedioMare, Tel. 393.3320913<br />

Pino Fois, Tel. 338.460155<br />

Peripezia, Tel. 335.8424612<br />

Sandro Pretti, Tel. 333.4998290<br />

PESCATURISMO<br />

Agrimare - Ittiturismo<br />

Loc. Pischera, Tel. 392.6818225<br />

MANIFESTAZIONI<br />

22 maggio 2005 - L’Agliola, sagra enogastronomica<br />

(biennale) di prodotti tipici<br />

17-19 giugno - Festa di San Teodoro. È la festa<br />

più antica del paese e dura tre giorni<br />

ACQUISTI<br />

Sculture in legno, filigrana


Nuoro<br />

Rappresentativa delle tradizioni<br />

e dei valori delle zone interne<br />

della <strong>Sardegna</strong> e della loro<br />

trasformazione, Nuoro si estende a<br />

cavallo di una dorsale in prevalenza<br />

granitica che dal Monte Ortobene si<br />

allunga in direzione nord-ovest.<br />

L’origine della città, in base a<br />

ritrovamenti effettuati nel 1975,<br />

potrebbe risalire all’VIII-VII secolo a.C.<br />

Dopo la dominazione romana, di<br />

Nuoro (anzi, Nùgor) si trova traccia in<br />

documenti scritti del XIV secolo, le<br />

Rationes Decimarum, da cui risulta<br />

come il paese fosse uno dei più ricchi<br />

e, conseguentemente, uno dei più<br />

tassati della diocesi di Ottana. Nel<br />

Cinquecento, sotto il dominio di<br />

diversi feudatari, la città registrò un<br />

notevole progresso che contribuì ad<br />

affermare quel ruolo centrale e di<br />

capitale culturale della Barbagia che<br />

ancora conserva e che è testimoniata<br />

da molti suoi cittadini illustri letterati e<br />

artisti.<br />

Nuoro, che si è andata formando<br />

attorno ai due nuclei originari<br />

individuabili nei rioni di San Pietro e di<br />

Sèuna, appare oggi divisa tra la parte<br />

moderna e i vecchi quartieri storici<br />

con le loro viuzze, le case basse e<br />

i muri a secco, una divisione che è<br />

anche espressione del progressivo<br />

mutamento della città da agropastorale<br />

a centro amministrativo e<br />

commerciale.<br />

▲ La civiltà nuragica ha lasciato numerose<br />

testimonianze nel territorio di Nuoro.<br />

▼ Corso Garibaldi, nel centro di Nuoro.


Nuoro<br />

45<br />

Itinerario<br />

A piedi per le vie della città<br />

Visitare una città a piedi è un’abitudine da riscoprire<br />

soprattutto quando i centri abitati sono<br />

a misura d’uomo, i luoghi da visitare sono<br />

raccolti in un perimetro ragionevole e la<br />

vacanza amplifica il tempo a disposizione.<br />

Verso piazza Satta<br />

La visita inizia dall’ampia e verdeggiante<br />

piazza Vittorio Emanuele, vicina a corso Garibaldi,<br />

asse viario di Nuoro e cuore della città.<br />

Dalla piazza, via Angioi sale verso il vecchio<br />

quartiere che si dispone attorno alla piazza<br />

Sebastiano Satta, dedicata all’omonimo<br />

poeta e sistemata nel 1967 dallo scultore Costantino<br />

Nivola. Dipinti in bianco gli edifici e<br />

ricoperto di lastroni di granito il terreno, lo<br />

scultore vi distribuìgrandi blocchi di granito,<br />

uno dei simboli della <strong>Sardegna</strong>, impreziositi<br />

da statuette di bronzo che raffigurano<br />

il poeta nuorese. Il contrasto creato tra gli<br />

inserti recenti e le case ottocentesche fa<br />

della piazza uno degli elementi più caratteristici<br />

e di pregio della città.<br />

▲ Uno dei blocchi di granito che ornano<br />

piazza Sanna, opera d’arte all’aperto.<br />

Il MAN<br />

Nella vicina via Satta, una palazzina ospita dal<br />

1999 il MAN, il Museo d’Arte della provincia<br />

di Nuoro. Il MAN si sviluppa su quattro piani<br />

con una sala espositiva per le mostre temporanee,<br />

una dedicata ai laboratori didattici<br />

e una hall. Al primo e al secondo piano si trovano<br />

le sale espositive destinate alla collezione<br />

permanente (una collezione d’arte sarda,<br />

risultato della accurata selezione di opere<br />

IL MUSEO DELLA VITA E DELLE TRADIZIONI POPOLARI SARDE<br />

Via Mereu 56. Nuoro. Un<br />

indirizzo che è utile conoscere<br />

per visitare uno dei maggiori<br />

musei della <strong>Sardegna</strong> e quello<br />

che custodisce la più ricca<br />

documentazione del patrimonio<br />

etnografico della regione.<br />

Aperto nel 1976, ma nato in<br />

realtà negli anni Cinquanta<br />

come Museo del costume e<br />

delle arti popolari, il museo è<br />

situato sul colle di Sant’Onofrio<br />

ed è composto da un complesso<br />

di edifici che riproduce la<br />

struttura di un villaggio sardo<br />

immaginario con piazze, slarghi<br />

e cortili. Una parte consistente<br />

delle esposizioni è costituita<br />

dagli abiti tradizionali maschili<br />

e femminili; molti gli abiti da<br />

sposa, tra cui spicca un esempio<br />

di abito del tipo “pala a supra”<br />

considerato il costume nuorese<br />

per eccellenza. Molto ricca è la<br />

collezione degli accessori come<br />

gemelli, bottoni, catenelle e veri<br />

capolavori di oreficeria. Tra gli<br />

altri settori espositivi vanno<br />

citati gli oggetti d’arredo<br />

domestico, gli utensili e le<br />

maschere del Carnevale<br />

(mamuthones e issohadores).


46<br />

<strong>Sardegna</strong><br />

dal principio del Novecento sino ai nostri<br />

giorni) e al terzo quelle per le mostre temporanee<br />

che hanno ospitato artisti di fama come<br />

Aligi Sassu e Ugo Mulas.<br />

Dalla casa del Nobel al Duomo<br />

Attraversata piazza Su Connottu e imboccata<br />

via Sassari, si raggiunge via Grazia Deledda<br />

dove al n. 28 sorge la casa-museo della<br />

scrittrice che qui nacque nel 1871. Oltre a raccogliere<br />

testimonianze e documenti sulla vita<br />

e attività di Grazia Deledda, premio Nobel<br />

nel 1926, l’edifico è un esempio tipico di casa<br />

nuorese della seconda metà dell’Ottocento.<br />

Seguendo la via Aspromonte, si ritorna verso<br />

il punto di inizio dell’itinerario per visitare<br />

la cattedrale di Santa Maria della Neve, dalla<br />

facciata neoclassica, che conserva all’interno<br />

pregevoli dipinti, e il Museo speleo-archeologico<br />

che espone interessanti resti ossei della<br />

più remota fauna sarda e testimonianze archeologiche<br />

sarde, dal neolitico all’età imperiale<br />

romana.<br />

INFORMAZIONI PER VIAGGIARE<br />

Ente Provinciale per il <strong>Turismo</strong> di Nuoro<br />

piazza Italia, 19 - 08100 Nuoro<br />

Tel. 0784.32307/30083<br />

Fax 0784.33432<br />

info@enteturismo.nuoro.it<br />

www.enteturismo.nuoro.it<br />

www.comune.nuoro.it<br />

COME ARRIVARE<br />

◗ IN AUTO<br />

Nuoro è raggiungibile con la superstrada 131<br />

da Porto Torres, Sassari, Olbia e Cagliari<br />

o tramite la S.S. 125 Orientale Sarda<br />

e la 129 (da Orosei)<br />

◗ IN AEREO<br />

Collegamenti quotidiani con gli aeroporti<br />

di Cagliari, Alghero, Olbia Costa Smeralda<br />

e Tortolì(attivo in estate)<br />

◗ IN AUTOBUS<br />

L’ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti)<br />

collega Nuoro con tutte le località principali<br />

come Cagliari, Olbia, Sassari.<br />

Numero verde 800.865042<br />

◗ IN TRAGHETTO<br />

I principali porti di riferimento sono Olbia,<br />

Golfo Aranci e Porto Torres<br />

MANIFESTAZIONI<br />

19 marzo - San Giuseppe<br />

10 maggio - Festa di San Francesco<br />

Cavalcata dei cavalieri che ritornano<br />

a Nuoro dopo la novena di San Francesco<br />

a Lula<br />

Penultima domenica di agosto - Santissimo<br />

Redentore. Èuna sagra alla quale<br />

partecipano circa tremila costumi<br />

provenienti da ogni parte della <strong>Sardegna</strong><br />

ed è una delle tre occasioni<br />

(le altre sono la Sagra di Sant’Efisio<br />

a Cagliari e la Cavalcata Sarda a Sassari)<br />

per ammirare gli abiti tipici dell’isola<br />

Ottobre - Madonna del Rosario<br />

Novembre - Nostra Signora delle Grazie<br />

ACQUISTI<br />

Oreficeria, oggetti in ferro, mobili e sculture<br />

in legno, tappeti, ceramiche<br />

▲ La facciata neoclassica della cattedrale di<br />

Santa Maria della Neve a Nuoro.


Nuoro 47<br />

Nuoro nuragica<br />

L’altissimo numero<br />

di monumenti e di<br />

siti archeologici, nonché<br />

la loro concentrazione<br />

nel territorio, consente di<br />

affermare che la provincia di Nuoro può essere considerata un vero<br />

e proprio museo all’aperto, una caratteristica che invero non<br />

è esclusiva dato che tutta la <strong>Sardegna</strong> può essere vista come una<br />

grande esposizione<br />

culturale. Nel Nuorese,<br />

tuttavia, si concentra<br />

il maggior numero<br />

di monumenti,<br />

di “pietre della memoria”,<br />

come sono<br />

stati opportunamente<br />

definiti, spesso<br />

ben conservati e con<br />

una grande varietà<br />

tipologica. I reperti<br />

più tipici della <strong>Sardegna</strong><br />

sono quelli della<br />

▲ Due navicelle in bronzo conservate al<br />

Museo speleo-archeologico di Nuoro.<br />

▼ Il nuraghe di S’Ortali e Su Monti nei<br />

pressi di San Salvatore a Tortolì.<br />

Preistoria, che nella regione risalgono perfino a 250.000 anni fa<br />

e che trovano la loro maggiore espressione nei nuraghi, monumenti<br />

simbolo della <strong>Sardegna</strong> preistorica. Semplici bastioni o alte<br />

torri circolari nelle fasi arcaiche, i nuraghi, costruiti con massi<br />

disposti a secco secondo una tecnologia comune a tutto il Mediterraneo,<br />

ma che solo in <strong>Sardegna</strong> è giunta a soluzioni architettoniche<br />

tanto avanzate e monumentali, divengono con il<br />

tempo strutture articolate atte a una difesa militare passiva e di<br />

dimensioni tali da meritare l’appellativo di fortezze. Attorno a essi<br />

e spesso vicini ai cosiddetti pozzi sacri, dove si coniugavano sacralità<br />

e utilità dell’acqua, sono stati riportati alla luce villaggi nuragici<br />

costituiti da capanne circolari con pareti in muratura e sormontate,<br />

probabilmente, da un tetto conico di legno e materiale<br />

vegetale. Le capanne erano costruite molto vicine le une alle altre<br />

a formare piccoli isolati collegati da un dedalo di viuzze. Legate<br />

alla civiltà nuragica sono anche le cosiddette tombe dei giganti,<br />

costruzioni di pietra megalitiche e monumentali che rappresentano<br />

la tomba collettiva per tutti gli appartenenti al villaggio.<br />

A destra, nel colonnino, l’elenco delle maggiori emergenze storico-archeologiche<br />

del Nuorese legate alla civiltà nuragica.<br />

NURAGHE DI SU PRADU<br />

Orune - Pineta di<br />

“Cuccumache”<br />

NURAGHE DI NUNNALE<br />

Orune<br />

NURAGHE DI SUCCURONIS<br />

Macomer<br />

NURAGHE DI TÒSCONO<br />

Borore<br />

NURAGHE DI IS PARAS<br />

Isili<br />

NURAGHE LÒ<br />

Sorgono<br />

NURAGHE NUNNALE<br />

Orune<br />

NURAGHE OROLO<br />

Bortigali<br />

NURAGHE SANTA<br />

BARBARA<br />

Bortigali<br />

NURAGHE ARRUBIU<br />

Orroli<br />

TOMBA DI GIGANTI<br />

DI S’ENA DE THOMES<br />

Dorgali<br />

TOMBA DI GIGANTI<br />

DI TAMULI<br />

Macomer<br />

TOMBA DI GIGANTI<br />

DI BITISTILI O DURANE<br />

Fonni<br />

VILLAGGIO DI SANTA<br />

VITTORIA<br />

Serri<br />

VILLAGGIO DI SERRA<br />

ORRIOS<br />

Dorgali<br />

VILLAGGIO DI TISCALI<br />

Oliena-Dorgali<br />

VILLAGGIO DI SU<br />

RUMANZESU<br />

Bitti<br />

FONTE SACRA DI SU<br />

TEMPIESU<br />

Orune<br />

POZZO SACRO<br />

Romanzesu


48 <strong>Sardegna</strong><br />

Crediti fotografici<br />

Legenda: a alto; b: basso; c: centro;<br />

d: destra; s: sinistra<br />

Stefano Amantini/Atlantide: 43<br />

Archivio Alinari-SEAT: 47 a<br />

Vito Arcomano/Marka: 10 b<br />

Riccardo Carnovalini: 23; 31<br />

Marco Casiraghi/CuboImages: 27<br />

Guido Cozzi/Atlantide: 22; 24 a; 25<br />

Foto Scala, Firenze: 13 a<br />

Johanna Huber/Simephoto: 26; 40 b<br />

Alberto Maisto/Realy Easy Star: 10 a<br />

Gianmario Marras: 44 b; 45 a<br />

Marco Melodia/Il Dagherrotipo:<br />

12 a, b; 16; 36 b<br />

Federico Meneghetti/CuboImages:<br />

8-9; 19<br />

Ernani Orcorte/Realy Easy Star:<br />

28 a; 32 a, b<br />

Alfio Elio Quattrocchi/Marka: 6;<br />

11 a; 30 a, 46<br />

Guido Alberto Rossi/Tips Images:<br />

11 b<br />

Domenico Ruiu: 33 a, b; 35; 36 a;<br />

38 a, b; 40 a; 44 a<br />

Mauro Sanna/Panda Photo: 30 b<br />

Paolo Sanna: 13 b; 20 a, b; 24 b;<br />

28 b; 45 b; 47 b<br />

Paolo Sanna/Realy Easy Star: 15; 34<br />

Toni Spagone/Realy Easy Star: 39<br />

Egidio Trainito: 18; 42<br />

Egidio Trainito/Realy Easy Star:<br />

copertina, 17<br />

M. Zaccarini: 9

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