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Biografia e bibliografia - Comune di Livorno

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Laura Dinelli<br />

Profilo biografico <strong>di</strong> Mario Borgiotti<br />

Mario Borgiotti nasce a <strong>Livorno</strong> da una famiglia <strong>di</strong> operai e gente <strong>di</strong> mare il 22<br />

agosto 1906 al numero 107 <strong>di</strong> via Garibal<strong>di</strong> dal venticinquenne Francesco Borgiotti,<br />

facchino del porto, e da Anita Ciaravola. Rimasto orfano della madre nel 1913 -suo<br />

padre si risposerà l’anno successivo con la ventitreenne Lina Lisorini- nel 1919<br />

Mario lavora nella bottega <strong>di</strong> un liutaio, appassionandosi alla musica ed iniziando a<br />

prendere lezioni <strong>di</strong> violino. Due anni dopo, a causa <strong>di</strong> un deperimento fisico, dovuto<br />

alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro, si impiega nella bottega del barbiere Filocrate Falli in via<br />

dell’In<strong>di</strong>pendenza. Qui conosce i pittori del Gruppo Labronico e Ulvi Liegi. Nello<br />

stu<strong>di</strong>o dell’anziano pittore vede per la prima volta opere <strong>di</strong> Lega, Fattori, Signorini e<br />

De Tivoli.<br />

Continua a stu<strong>di</strong>are il violino e, indebitandosi, inizia ad acquistare <strong>di</strong>pinti per<br />

regalarli alla futura moglie Bruna. Dal mercante ambulante Fortunato Pessi, compra,<br />

per <strong>di</strong>eci lire, il suo primo quadro, una donna sulla neve con un ombrellino rosso<br />

<strong>di</strong>pinto da Renato Natali, da pagarsi due lire la settimana. Per finanziare gli acquisti<br />

suona il violino nei teatri e nei locali della città.<br />

Dal 1922 inizia a commerciare in <strong>di</strong>pinti, l’anno successivo incontra Gino Romiti<br />

e frequenta la galleria d’arte livornese “Bottega d’Arte”. Nel 1925 conosce Umberto<br />

Vittorini che gli suggerisce <strong>di</strong> organizzare una mostra <strong>di</strong> pittura contemporanea a<br />

Pisa. L’esposizione, a cui parteciparono anche pittori labronici, viene organizzata in<br />

un negozio <strong>di</strong> un mobiliere presso piazza Santa Caterina. L’anno successivo conosce<br />

l’estimatore della pittura dell’Ottocento Mario Galli che sarà da lui sempre<br />

considerato come uno dei più acuti e raffinati inten<strong>di</strong>tore dei macchiaioli ed uno dei<br />

suoi maestri spirituali. Da lui, nel 1929, acquisterà la sua prima opera <strong>di</strong> Fattori, il<br />

<strong>di</strong>pinto Dietro l’orto.<br />

Al 1927 risale la sua prima esposizione d’arte dell’Ottocento e <strong>di</strong> pittura<br />

livornese, organizzata a Pisa, e l’inizio del suo sostegno al pittore Giovanni<br />

Bartolena. Il 24 ottobre dello stesso anno si sposa a <strong>Livorno</strong> con Bruna Pellegrini<br />

dalla quale avrà due figlie, Sara, nel 1928, e Sira nel 1930. L’anno successivo<br />

organizza a Lucca la sua seconda esposizione d’arte e, nel 1929, con l’aiuto <strong>di</strong> Mario<br />

Galli, allestisce alla “Bottega d’Arte Calligani” <strong>di</strong> Lucca una mostra-ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> opere<br />

macchiaiole che furono acquistate dalle importanti famiglie Mungai, Rocchi<br />

Burlamacchi, Graziani, Lazzereschi e Malfatti.<br />

Nel 1930 comincia a frequentare l’ambiente artistico e letterario <strong>di</strong> Viareggio<br />

organizzando una mostra collettiva <strong>di</strong> pittori labronici e <strong>di</strong> artisti italiani<br />

dell’Ottocento e, grazie all’amico Giulio Gherarducci, conosce Lorenzo Viani. A<br />

Viareggio frequenta Krimer, Baccio Maria Bacci, Primo Conti, Dina Galli, Leonida<br />

Repaci, Enrico Pea, Moses Levy, Galileo Chini, Rinaldo Cortopassi ed Ermete<br />

Zacconi. Nel settembre Giovanni March, da lui sempre ritenuto il suo unico maestro,<br />

lo porta a <strong>di</strong>pingere la Torre del Marzocco. Dopo quella prima ed ultima lezione sui<br />

toni, valori e rapporti del colore, inizia la sua attività <strong>di</strong> pittore auto<strong>di</strong>datta. L’anno<br />

successivo stipula un accordo con Ulvi Liegi per la ven<strong>di</strong>ta dei <strong>di</strong>pinti che per lui


esegue l’anziano artista e nel 1933 organizza a Viareggio una seconda mostra dove<br />

presenta una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> opere del maestro.<br />

I suoi esor<strong>di</strong> in pittura datano al 1932 con alcune vedute <strong>di</strong> Lucca e <strong>Livorno</strong>. A<br />

queste sue prime esperienze paesaggistiche, dal 1934 affianca un’intensa produzione<br />

ritrattistica che realizzerà nell’arco <strong>di</strong> circa quarant’anni. Alla fine dell’anno seguente<br />

partecipa alla sua prima esposizione collettiva presentando alla VII Mostra<br />

Provinciale Livornese tre <strong>di</strong>pinti eseguiti a Pisa ed uno raffigurante la Fortezza<br />

Nuova <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>.<br />

L’anno 1936 vede Borgiotti impegnato nell’esecuzione <strong>di</strong> numerosi ritratti fra i<br />

quali quello <strong>di</strong> Giovanni Bartolena, dato in dono al Museo Fattori <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> nel<br />

1972, e quello <strong>di</strong> Pietro Mascagni. Nell’arco <strong>di</strong> un mese, a <strong>Livorno</strong>, il compositore<br />

viene raffigurato in 25 fra stu<strong>di</strong> e bozzetti, alcuni <strong>di</strong> questi nel 2003 sono stati donati<br />

da Sira Borgiotti al museo livornese. Nello stesso anno inizia la sua attività <strong>di</strong><br />

valorizzatore dei pittori macchiaioli collaborando con il gallerista fiorentino Italo<br />

Spinetti.<br />

Trasferitosi nel 1938 a Firenze, organizza una esposizione <strong>di</strong> pittura<br />

dell’Ottocento alla “Galleria Firenze”, conosce Montale, Raffaello Franchi, Ugo<br />

Ojetti, Emilio Cecchi, Bino Sanminiatelli, Barna Occhini, Aldo Gonnelli, Francesco<br />

Pestellini e i mercanti Francesco Ciardello, Gabriele Consolazio, Bruno Focar<strong>di</strong>,<br />

Salvatore Romano e Aldo Pazzagli.<br />

Parallelamente al suo impegno <strong>di</strong> organizzatore <strong>di</strong> esposizioni <strong>di</strong> opere<br />

dell’Ottocento toscano, Borgiotti continua a <strong>di</strong>pingere e, finita la guerra, torna a<br />

Firenze dove, nella primavera del 1944, organizza alla “Galleria d’Arte Firenze” la<br />

sua prima mostra personale con alcuni dei soggetti alpestri <strong>di</strong>pinti sull’Appennino<br />

modenese ove si era trasferito con la famiglia durante il periodo bellico.<br />

Nell’occasione è pubblicata la prima monografia a lui de<strong>di</strong>cata. La sua attività nel<br />

campo artistico si amplia e nel 1945 inizia a tenere rapporti d’affari con i galleristi<br />

milanesi Siro Carini e Gerardo Celestini. A <strong>Livorno</strong> collabora al mensile “Il<br />

Sentiero”, fondato dal Movimento Culturale Livornese, che ebbe fra i suoi<br />

collaboratori Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto, Libero Bigiaretti, Giuseppe<br />

Ungaretti, Elio Vittorini, Eugenio Montale, Luigi Bartolini, Piero Bargellini,<br />

Riccardo Marchi, Luigi Servolini e Silvano Filippelli.<br />

L’assidua attività nel campo dell’arte italiana dell’Ottocento, permette a Borgiotti<br />

<strong>di</strong> costituire una importante collezione privata <strong>di</strong> opere toscane che, nella primavera<br />

del 1946, pubblica nel volume I Macchiaioli e nell’estate espone alla Galleria d’arte<br />

moderna <strong>di</strong> Palazzo Pitti donando, nell’occasione, la tela Natura morta con<br />

cacciagione <strong>di</strong> Giovanni Bartolena. Nello stesso anno presenta alla “Galleria d’Arte”<br />

<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, per la prima volta nella sua città natale, 46 suoi <strong>di</strong>pinti, fra i quali i ritratti<br />

dei pittori Ulvi Liegi e Giovanni Bartolena. Accolto nel settembre fra i soci del<br />

Gruppo Labronico, dall’anno successivo, e fino al 1974, parteciperà a tutte le<br />

esposizioni del sodalizio livornese <strong>di</strong> cui nel 1967 sarà eletto presidente, carica che<br />

ricoprirà fino alla morte.<br />

Negli anni successivi Borgiotti anima l’attività artistica fiorentina e livornese con<br />

l’istituzione <strong>di</strong> rassegne e premi, fra i quali la gara estemporanea <strong>di</strong> pittura alla


Rotonda <strong>di</strong> Ardenza, ideata ed organizzata con l’aiuto <strong>di</strong> Nedo Luschi e Renzo Casali<br />

(1953), e la costituzione <strong>di</strong> sodalizi artistici, quali il Circolo degli Artisti “Casa <strong>di</strong><br />

Dante”, <strong>di</strong> cui è nominato consigliere nel 1948, la rifondata fiorentina “Antica<br />

Compagnia del Paiolo” (1951) <strong>di</strong> cui sarà presidente nel 1955, il “Cenacolo dei 12<br />

Apostoli” (1953) e l’Unione Fiorentina, <strong>di</strong> cui fu fondatore, in seno alla quale nel<br />

1953 darà vita al “Premio ciclico dei Macchiaioli”.<br />

In quegli anni l’esercizio della pittura e la promozione degli artisti contemporanei<br />

affiancano la sua principale occupazione <strong>di</strong> esperto <strong>di</strong> pittura dell’Ottocento italiano,<br />

attività che, trasferitosi a Milano alla fine del 1955, prosegue nel palazzo Sagrati<br />

Scotti <strong>di</strong> via Manzoni in un grande stu<strong>di</strong>o dove lavorerà fino al 1976.<br />

Sempre legato alla sua città natale, nell’estate del 1961 vi istituisce il “Premio<br />

Spalletta” assieme a Renato Natali, Bruno Miniati e Aldo Santini, cui si aggiunsero,<br />

per l’organizzazione, Luciano Bonetti, Nedo Luschi, Dino Masini, Renzo Casali e la<br />

galleria d’arte “Bottega d’Arte”. Due anni dopo, proprio per l’attaccamento<br />

costantemente <strong>di</strong>mostrato a <strong>Livorno</strong> ed alle sue vicende artistiche, riceve il premio<br />

Lions Club <strong>Livorno</strong> Host.<br />

Oltre a numerose mostre <strong>di</strong> pittura dell’Ottocento allestite nelle principali gallerie<br />

d’arte <strong>di</strong> Firenze, Milano, Genova, Torino e presso il suo stu<strong>di</strong>o milanese, Borgiotti<br />

collabora con enti e musei, spesso anche con il prestito <strong>di</strong> opere facenti parte della<br />

propria collezione, per la realizzazione <strong>di</strong> esposizioni de<strong>di</strong>cate a Giovanni Fattori<br />

(<strong>Livorno</strong>, 1953), Mario Puccini (<strong>Livorno</strong>, 1957), Cristiano Banti (Prato, 1965), al<br />

centenario dei macchiaioli (Galleria Nazionale d’Arte Moderna <strong>di</strong> Roma, 1956),<br />

Silvestro Lega (Bologna 1973), Renato Natali (<strong>Livorno</strong> 1974). Nell’estate del 1963 è<br />

fra i curatori <strong>di</strong> una mostra <strong>di</strong> artisti macchiaioli al “Centro Artistico Il Grattacielo” <strong>di</strong><br />

<strong>Livorno</strong> che, nell’e<strong>di</strong>zione allestita a Montecatini Terme l’anno successivo sotto il<br />

titolo Macchiaioli Toscani d’Europa, sarà poi trasferita negli Stati Uniti per una serie<br />

<strong>di</strong> esposizioni nei maggiori musei americani. In quegli stessi anni pubblica volumi<br />

fondamentali per la conoscenza dell’arte toscana dell’Ottocento quali Poesia dei<br />

Macchiaioli, del 1958, premiato con il massimo riconoscimento alla mostra del<br />

“Libro d’Arte” <strong>di</strong> Norimberga, e Genio dei Macchiaioli, uscito nel 1964 e rie<strong>di</strong>to nel<br />

1968.<br />

Della sua collezione personale hanno fatto parte opere fra le più importanti<br />

dell’Ottocento italiano ed alcune <strong>di</strong> queste, date in dono da Borgiotti alla città <strong>di</strong><br />

Firenze, sono oggi nelle raccolte della Galleria d’arte moderna <strong>di</strong> Palazzo Pitti: 45<br />

<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Telemaco Signorini donati nel 1952 alla Galleria degli Uffizi, il Ritratto <strong>di</strong><br />

Giovanni Papini <strong>di</strong> Oscar Ghiglia donato al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Firenze nel 1966 ed il<br />

Ritratto della signora Biliotti <strong>di</strong> Giovanni Fattori, donato nel 1961. Nel 1959<br />

Borgiotti donò inoltre alla Galleria d’Arte Moderna Vaticana il <strong>di</strong>pinto Il chiostro<br />

dell’Ospedale del Ceppo a Pistoia <strong>di</strong> Antonio Puccinelli.<br />

Il 19 <strong>di</strong>cembre 1977 Mario Borgiotti muore a Firenze, viene sepolto nel cimitero<br />

delle Porte Sante vicino alla tomba <strong>di</strong> Giuseppe Abbati.


Bibliografia relativa all’attività pittorica<br />

Mostre personali<br />

“Galleria d’Arte Firenze”, Firenze, 1944<br />

Firenze, 1948 (opere pubblicate in Il mio mare)<br />

“Galleria Ballerini”, Prato 1945<br />

“Galleria d’Arte”, <strong>Livorno</strong>, 7-22 settembre 1946<br />

“Galleria Sianesi”, Milano, 1953<br />

“Galleria d’Arte Firenze”, Firenze 1953 (opere pubblicate in Come vedo Firenze)<br />

“Galleria Medea”, Napoli, 1954<br />

“Galleria d’Arte Sant’Andrea”, Genova, maggio 1954<br />

“Galleria Gussoni”, Milano, 21-30 aprile 1955<br />

“Saletta del Fiorino”, Firenze 1959<br />

“Galleria Gussoni”, Milano, 1966<br />

“Galleria San Michele”, Brescia, 1967<br />

“Galleria d’Arte Sant’Ambrogio”, Milano 1969<br />

“Galleria San Michele”, Brescia, 1970<br />

“Galleria d’Arte Sant’Ambrogio”, Milano 1970<br />

“Stu<strong>di</strong>o d’Arte”, Legnano, 1971<br />

“Galleria del Barcon”, Milano, 15 gennaio-13 febbraio 1972<br />

Frammenti <strong>di</strong> Colore, con la presentazione <strong>di</strong> Franco Passoni, “Galleria Le Tofane”,<br />

Cortina D’Ampezzo, 15-30 luglio 1973<br />

Incanto pittorico del Golfo Para<strong>di</strong>so – 30 <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> Mario Borgiotti, “Galleria d’Arte<br />

San Carlo”, Milano 1976<br />

“Galleria d’Arte il Capolinea”, Nervi 1979<br />

Omaggio a Mario Borgiotti, “Galleria La Meri<strong>di</strong>ana”, Bologna 1982<br />

Gli anni milanesi <strong>di</strong> Mario Borgiotti, a cura <strong>di</strong> Giuliano Matteucci con scritti <strong>di</strong> Pietro<br />

Annigoni e Alessandro Bonsanti (Museo <strong>di</strong> Milano, 18 mag.-18 giu. 1984), Giunti<br />

Martello, Firenze 1984 (Gli anni milanesi <strong>di</strong> Mario Borgiotti, 1984)<br />

Il vedutismo <strong>di</strong> Borgiotti, “Bottega d’Arte”, <strong>Livorno</strong> 1990<br />

Mario Borgiotti. Ritratti a Pietro Mascagni, a cura <strong>di</strong> Cesare Orselli, Lyceum,<br />

Firenze 1995<br />

Letteratura<br />

ODOARDO HILLYER GIGLIOLI, Mario Borgiotti pittore, Galleria “Firenze”, Firenze<br />

1944 (GIGLIOLI, 1944)<br />

MARIO BORGIOTTI, Il mio mare, introduzione <strong>di</strong> Anna Franchi, E<strong>di</strong>zioni “S.T.E.T.”,<br />

Firenze 1948<br />

MARIO BORGIOTTI, Come vedo Firenze. Trenta <strong>di</strong>pinti riprodotti in quattricomia con<br />

un “Prelu<strong>di</strong>o a Firenze” <strong>di</strong> Giovanni Papini, E<strong>di</strong>zioni Arnaud, Firenze 1953<br />

Mario Borgiotti, presentazione a cura <strong>di</strong> Ardengo Soffici, catalogo della mostra<br />

(Galleria Gussoni, Milano, 21-30 aprile 1955), Arnaud, Firenze 1955 (SOFFICI, 1955)


ORIO VERGANI, Mario Borgiotti, Aldo Martello E<strong>di</strong>tore, Milano 1959 (VERGANI,<br />

1959)<br />

ALDO SANTINI, Mario Borgiotti, Alfieri & Lacroix, Milano 1966 (SANTINI, 1966)<br />

MARIO BORGIOTTI, Poesia e colore <strong>di</strong> Milano, E<strong>di</strong>zioni d’Arte Sant’Ambrogio,<br />

Milano 1970<br />

MARIO BORGIOTTI, Il volto pittorico <strong>di</strong> Pavia, E<strong>di</strong>zioni Manzoni Galleria d’Arte,<br />

Milano 1973<br />

Dialogo con un artista. Mario Borgiotti. Una vita per i Macchiaioli. Appunti, note e<br />

testimonianze raccolte e corredate da Paul Nicholls, E<strong>di</strong>zioni Paul Nicholls, Milano<br />

1976 (Dialogo con un artista, 1976)<br />

MARIO BORGIOTTI, Coerenza e modernità dei pittori labronici, Giunti Martello,<br />

Firenze 1979 (BORGIOTTI, 1979)

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