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Biografia e bibliografia - Comune di Livorno

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esegue l’anziano artista e nel 1933 organizza a Viareggio una seconda mostra dove<br />

presenta una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> opere del maestro.<br />

I suoi esor<strong>di</strong> in pittura datano al 1932 con alcune vedute <strong>di</strong> Lucca e <strong>Livorno</strong>. A<br />

queste sue prime esperienze paesaggistiche, dal 1934 affianca un’intensa produzione<br />

ritrattistica che realizzerà nell’arco <strong>di</strong> circa quarant’anni. Alla fine dell’anno seguente<br />

partecipa alla sua prima esposizione collettiva presentando alla VII Mostra<br />

Provinciale Livornese tre <strong>di</strong>pinti eseguiti a Pisa ed uno raffigurante la Fortezza<br />

Nuova <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>.<br />

L’anno 1936 vede Borgiotti impegnato nell’esecuzione <strong>di</strong> numerosi ritratti fra i<br />

quali quello <strong>di</strong> Giovanni Bartolena, dato in dono al Museo Fattori <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> nel<br />

1972, e quello <strong>di</strong> Pietro Mascagni. Nell’arco <strong>di</strong> un mese, a <strong>Livorno</strong>, il compositore<br />

viene raffigurato in 25 fra stu<strong>di</strong> e bozzetti, alcuni <strong>di</strong> questi nel 2003 sono stati donati<br />

da Sira Borgiotti al museo livornese. Nello stesso anno inizia la sua attività <strong>di</strong><br />

valorizzatore dei pittori macchiaioli collaborando con il gallerista fiorentino Italo<br />

Spinetti.<br />

Trasferitosi nel 1938 a Firenze, organizza una esposizione <strong>di</strong> pittura<br />

dell’Ottocento alla “Galleria Firenze”, conosce Montale, Raffaello Franchi, Ugo<br />

Ojetti, Emilio Cecchi, Bino Sanminiatelli, Barna Occhini, Aldo Gonnelli, Francesco<br />

Pestellini e i mercanti Francesco Ciardello, Gabriele Consolazio, Bruno Focar<strong>di</strong>,<br />

Salvatore Romano e Aldo Pazzagli.<br />

Parallelamente al suo impegno <strong>di</strong> organizzatore <strong>di</strong> esposizioni <strong>di</strong> opere<br />

dell’Ottocento toscano, Borgiotti continua a <strong>di</strong>pingere e, finita la guerra, torna a<br />

Firenze dove, nella primavera del 1944, organizza alla “Galleria d’Arte Firenze” la<br />

sua prima mostra personale con alcuni dei soggetti alpestri <strong>di</strong>pinti sull’Appennino<br />

modenese ove si era trasferito con la famiglia durante il periodo bellico.<br />

Nell’occasione è pubblicata la prima monografia a lui de<strong>di</strong>cata. La sua attività nel<br />

campo artistico si amplia e nel 1945 inizia a tenere rapporti d’affari con i galleristi<br />

milanesi Siro Carini e Gerardo Celestini. A <strong>Livorno</strong> collabora al mensile “Il<br />

Sentiero”, fondato dal Movimento Culturale Livornese, che ebbe fra i suoi<br />

collaboratori Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto, Libero Bigiaretti, Giuseppe<br />

Ungaretti, Elio Vittorini, Eugenio Montale, Luigi Bartolini, Piero Bargellini,<br />

Riccardo Marchi, Luigi Servolini e Silvano Filippelli.<br />

L’assidua attività nel campo dell’arte italiana dell’Ottocento, permette a Borgiotti<br />

<strong>di</strong> costituire una importante collezione privata <strong>di</strong> opere toscane che, nella primavera<br />

del 1946, pubblica nel volume I Macchiaioli e nell’estate espone alla Galleria d’arte<br />

moderna <strong>di</strong> Palazzo Pitti donando, nell’occasione, la tela Natura morta con<br />

cacciagione <strong>di</strong> Giovanni Bartolena. Nello stesso anno presenta alla “Galleria d’Arte”<br />

<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, per la prima volta nella sua città natale, 46 suoi <strong>di</strong>pinti, fra i quali i ritratti<br />

dei pittori Ulvi Liegi e Giovanni Bartolena. Accolto nel settembre fra i soci del<br />

Gruppo Labronico, dall’anno successivo, e fino al 1974, parteciperà a tutte le<br />

esposizioni del sodalizio livornese <strong>di</strong> cui nel 1967 sarà eletto presidente, carica che<br />

ricoprirà fino alla morte.<br />

Negli anni successivi Borgiotti anima l’attività artistica fiorentina e livornese con<br />

l’istituzione <strong>di</strong> rassegne e premi, fra i quali la gara estemporanea <strong>di</strong> pittura alla

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