Biografia e bibliografia - Comune di Livorno
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Rotonda <strong>di</strong> Ardenza, ideata ed organizzata con l’aiuto <strong>di</strong> Nedo Luschi e Renzo Casali<br />
(1953), e la costituzione <strong>di</strong> sodalizi artistici, quali il Circolo degli Artisti “Casa <strong>di</strong><br />
Dante”, <strong>di</strong> cui è nominato consigliere nel 1948, la rifondata fiorentina “Antica<br />
Compagnia del Paiolo” (1951) <strong>di</strong> cui sarà presidente nel 1955, il “Cenacolo dei 12<br />
Apostoli” (1953) e l’Unione Fiorentina, <strong>di</strong> cui fu fondatore, in seno alla quale nel<br />
1953 darà vita al “Premio ciclico dei Macchiaioli”.<br />
In quegli anni l’esercizio della pittura e la promozione degli artisti contemporanei<br />
affiancano la sua principale occupazione <strong>di</strong> esperto <strong>di</strong> pittura dell’Ottocento italiano,<br />
attività che, trasferitosi a Milano alla fine del 1955, prosegue nel palazzo Sagrati<br />
Scotti <strong>di</strong> via Manzoni in un grande stu<strong>di</strong>o dove lavorerà fino al 1976.<br />
Sempre legato alla sua città natale, nell’estate del 1961 vi istituisce il “Premio<br />
Spalletta” assieme a Renato Natali, Bruno Miniati e Aldo Santini, cui si aggiunsero,<br />
per l’organizzazione, Luciano Bonetti, Nedo Luschi, Dino Masini, Renzo Casali e la<br />
galleria d’arte “Bottega d’Arte”. Due anni dopo, proprio per l’attaccamento<br />
costantemente <strong>di</strong>mostrato a <strong>Livorno</strong> ed alle sue vicende artistiche, riceve il premio<br />
Lions Club <strong>Livorno</strong> Host.<br />
Oltre a numerose mostre <strong>di</strong> pittura dell’Ottocento allestite nelle principali gallerie<br />
d’arte <strong>di</strong> Firenze, Milano, Genova, Torino e presso il suo stu<strong>di</strong>o milanese, Borgiotti<br />
collabora con enti e musei, spesso anche con il prestito <strong>di</strong> opere facenti parte della<br />
propria collezione, per la realizzazione <strong>di</strong> esposizioni de<strong>di</strong>cate a Giovanni Fattori<br />
(<strong>Livorno</strong>, 1953), Mario Puccini (<strong>Livorno</strong>, 1957), Cristiano Banti (Prato, 1965), al<br />
centenario dei macchiaioli (Galleria Nazionale d’Arte Moderna <strong>di</strong> Roma, 1956),<br />
Silvestro Lega (Bologna 1973), Renato Natali (<strong>Livorno</strong> 1974). Nell’estate del 1963 è<br />
fra i curatori <strong>di</strong> una mostra <strong>di</strong> artisti macchiaioli al “Centro Artistico Il Grattacielo” <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> che, nell’e<strong>di</strong>zione allestita a Montecatini Terme l’anno successivo sotto il<br />
titolo Macchiaioli Toscani d’Europa, sarà poi trasferita negli Stati Uniti per una serie<br />
<strong>di</strong> esposizioni nei maggiori musei americani. In quegli stessi anni pubblica volumi<br />
fondamentali per la conoscenza dell’arte toscana dell’Ottocento quali Poesia dei<br />
Macchiaioli, del 1958, premiato con il massimo riconoscimento alla mostra del<br />
“Libro d’Arte” <strong>di</strong> Norimberga, e Genio dei Macchiaioli, uscito nel 1964 e rie<strong>di</strong>to nel<br />
1968.<br />
Della sua collezione personale hanno fatto parte opere fra le più importanti<br />
dell’Ottocento italiano ed alcune <strong>di</strong> queste, date in dono da Borgiotti alla città <strong>di</strong><br />
Firenze, sono oggi nelle raccolte della Galleria d’arte moderna <strong>di</strong> Palazzo Pitti: 45<br />
<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Telemaco Signorini donati nel 1952 alla Galleria degli Uffizi, il Ritratto <strong>di</strong><br />
Giovanni Papini <strong>di</strong> Oscar Ghiglia donato al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Firenze nel 1966 ed il<br />
Ritratto della signora Biliotti <strong>di</strong> Giovanni Fattori, donato nel 1961. Nel 1959<br />
Borgiotti donò inoltre alla Galleria d’Arte Moderna Vaticana il <strong>di</strong>pinto Il chiostro<br />
dell’Ospedale del Ceppo a Pistoia <strong>di</strong> Antonio Puccinelli.<br />
Il 19 <strong>di</strong>cembre 1977 Mario Borgiotti muore a Firenze, viene sepolto nel cimitero<br />
delle Porte Sante vicino alla tomba <strong>di</strong> Giuseppe Abbati.