L'AMBIENTE - Comune di Livorno
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COMUNE DI LIVORNO<br />
INDAGINE CONOSCITIVA PER L’AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI<br />
REVISIONE DEL PIANO STRUTTURALE<br />
L’AMBIENTE<br />
A cura dell’Unità Organizzativa Ambiente
In<strong>di</strong>ce<br />
1. CONTESTO DELLA PROGRAMMAZIONE<br />
1.1 Il Piano d’in<strong>di</strong>rizzo territoriale (PIT) della Regione Toscana<br />
1.2 Il Piano <strong>di</strong> Azione ambientale (PRAA) della Regione Toscana<br />
1.3 Il Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo energetico (PIER) della Regione Toscana<br />
1.4 Il Piano territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento (PTC) della Provincia<br />
1.5 I Piani Regionale e Provinciale in materia <strong>di</strong> Rifiuti<br />
1.6 Il Piano Strutturale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
2. QUADRO CONOSCITIVO PER AREE TEMATICHE<br />
2.1 Matrice Aria<br />
2.1.1 Qualità dell’aria ambiente<br />
2.1.2 Inquinamento acustico<br />
2.1.3 Inquinamento elettromagnetico<br />
2.2 Matrice Acqua<br />
2.2.1 Acque superficiali e marine<br />
2.2.2 Rischio idraulico<br />
2.3 Matrice Suolo e sottosuolo<br />
2.3.1 Bonifiche dei siti inquinati<br />
2.3.2 Attività estrattive<br />
2.3.3 Indagini geologiche e sismiche<br />
2.4 Gestione dei rifiuti<br />
2.5 Energia<br />
2.6 Bio<strong>di</strong>versità ed Aree Protette e <strong>di</strong> pregio<br />
2.6.1 Aree protette<br />
2.6.2 L’apparato costiero<br />
2.7 Sostenibilità ambientale<br />
3. STRUMENTI<br />
3.1 Integrazione<br />
3.2 Strumenti <strong>di</strong> governance<br />
3.3 Strumenti normativi<br />
3.4 Strumenti conoscitivi
3.5 Strumenti volontari<br />
3.6 Valutazione ambientale<br />
3.7 Comunicazione ed Informazione<br />
3.8<br />
3.8 Educazione ambientale e consumo sostenibile<br />
4. Interventi attuati per aree tematiche<br />
4.1 Matrice Aria<br />
4.1.1 Qualità dell’aria ambiente<br />
4.1.2 Inquinamento acustico<br />
4.1.3 Inquinamento elettromagnetico<br />
4.2 Matrice Acqua<br />
4.2.1 Scarichi <strong>di</strong> acque reflue domestiche e/o assimilate in ambiente<br />
4.2.2 Manutenzione Rii e Botri<br />
4.2.3 Acque <strong>di</strong> balneazione<br />
4.2.4 Rischio idraulico<br />
4.3 Matrice Suolo e sottosuolo<br />
4.3.1 Bonifiche dei siti inquinati<br />
4.3.2 Attività estrattive<br />
4.3.3 Vincolo Idrogeologico<br />
4.4 Gestione dei rifiuti<br />
4.5 Energia<br />
4.6 Bio<strong>di</strong>versità ed Aree Protette e <strong>di</strong> pregio<br />
4.6.1 Aree protette<br />
4.6.2 L’apparato costiero<br />
4.7 Rischio industriale<br />
5. Obiettivi generali<br />
5.1 Cambiamenti climatici<br />
5.2 Natura, bio<strong>di</strong>versità e <strong>di</strong>fesa del suolo<br />
5.3 Ambiente e salute<br />
5.4 Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti<br />
6. Obiettivi <strong>di</strong> priorità ambientale<br />
6.1 Sviluppo sostenibile del comparto portuale-industriale<br />
6.2 L’ambiente urbano in visione <strong>di</strong> ecosistema<br />
6.3 La vulnerabilità del territorio<br />
6.4 Le aree protette e l’apparato costiero
1. CONTESTO DELLA PROGRAMMAZIONE<br />
1.1 Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Territoriale della Regione Toscana (PIT)<br />
Il Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Territoriale della Toscana è stato approvato dal Consiglio Regionale il<br />
24 luglio 2007 con delibera n.72. Ai sensi dell’art. 17 della legge regionale 1/2005, l'avviso<br />
relativo all'approvazione del PIT è stato pubblicato sul BURT n. 42 del 17 ottobre 2007 e<br />
quin<strong>di</strong> da questa data il piano ha acquistato efficacia.<br />
I quadri analitici <strong>di</strong> riferimento si compongono <strong>di</strong> tre gran<strong>di</strong> aggregati:<br />
1. la lettura dei principali sistemi <strong>di</strong> risorse che descrivono la “struttura” del territorio<br />
toscano;<br />
2. la valutazione dei piani e dei programmi regionali e nazionali che, attraverso i vari<br />
settori in cui è sud<strong>di</strong>visa la “macchina” amministrativa pubblica, interessano a <strong>di</strong>verso<br />
titolo e con <strong>di</strong>versa profon<strong>di</strong>tà il territorio stesso;<br />
3. l’insieme del patrimonio paesaggistico, con l’identificazione dei territori caratterizzanti<br />
lo spazio regionale.<br />
Il primo quadro analitico <strong>di</strong> riferimento raccoglie i fenomeni che stanno investendo le aree<br />
urbane; il secondo quadro analitico <strong>di</strong> riferimento raccoglie i fenomeni connessi al turismo<br />
e al patrimonio culturale, considerate entrambe come una risorsa economica rilevante per<br />
la Toscana. Esso raggruppa numerosi temi, soprattutto quelli relativi alla accessibilità e<br />
fruizione, alla <strong>di</strong>stribuzione del fenomeno sul territorio, nonché alla tutela e valorizzazione<br />
del patrimonio culturale e ambientale presente.<br />
Il terzo quadro analitico <strong>di</strong> riferimento raccoglie il fenomeno connesso alle trasformazioni<br />
del sistema agro-rurale regionale, con particolare riferimento alle trasformazioni del<br />
territorio aperto. Il quarto quadro analitico <strong>di</strong> riferimento raccoglie i principali fenomeni<br />
connessi alle con<strong>di</strong>zioni ambientali del territorio regionale.<br />
La struttura del PIT, in estrema sintesi, è articolata in base ad alcuni elementi<br />
fondamentali che sono riportati nella tabella seguente.
Metaobiettivi Obiettivi specifici conseguenti Sistemi funzionali<br />
Integrare e qualificare la<br />
“città policentrica” toscana<br />
Sviluppare e consolidare la<br />
presenza industriale in<br />
Toscana<br />
Conservare il valore del<br />
patrimonio territoriale in<br />
Toscana<br />
Potenziare l’accoglienza della<br />
città toscana me<strong>di</strong>ante moderne<br />
<strong>di</strong>namiche modalità dell’offerta <strong>di</strong><br />
residenza urbana;<br />
Dotare la città toscana della<br />
capacità <strong>di</strong> offrire accoglienza<br />
organizzata e <strong>di</strong> qualità per l’alta<br />
formazione e la ricerca;<br />
Sviluppare la mobilità intra e<br />
interregionale;<br />
Sostenere la creatività come<br />
qualità della e nella “città<br />
toscana”;<br />
Attivare la “città toscana” come<br />
modalità <strong>di</strong> governance integrata<br />
su scala regionale.<br />
Tutelare il valore del patrimonio<br />
collinare della Toscana;<br />
Tutelare il valore del patrimonio<br />
costiero della Toscana<br />
La<br />
Toscana<br />
dell’attrazione e<br />
dell’accoglienza<br />
La Toscana delle reti<br />
La Toscana della qualità<br />
e della conoscenza<br />
La Toscana della<br />
coesione sociale e<br />
territoriale<br />
I metaobiettivi sono le opzioni <strong>di</strong> una Regione che costruisce il suo sviluppo attorno ad<br />
un’attenta combinazione <strong>di</strong> scelte <strong>di</strong>scriminanti, <strong>di</strong> convinzioni e responsabilità etiche. Essi<br />
hanno una duplice valenza, statutaria e strategica, cioè normativa e propositiva. In<strong>di</strong>cano,<br />
cosa e quando “si può” fare nel por mano alle risorse del territorio, in funzione dei beni e<br />
dei valori che quel patrimonio racchiude in atto o in potenza. E in<strong>di</strong>cano “come” la<br />
Regione, me<strong>di</strong>ante il “patto” insito in questo PIT, auspica lo si faccia.<br />
I sistemi funzionali, rappresentano l’elemento <strong>di</strong> passaggio tra la rappresentazione<br />
strutturale e le strategie. Sono concepiti come filiere <strong>di</strong> funzioni ai fini dell’orientamento<br />
delle strategie <strong>di</strong> sviluppo in attuazione degli obiettivi del PRS (Piano Regionale <strong>di</strong><br />
Sviluppo).
1.2 Piano <strong>di</strong> Azione Ambientale della Regione Toscana 2007-2010<br />
Il PRAA 2007 è stato approvato dal Consiglio Regionale della Toscana con Deliberazione n.<br />
32 del 14 marzo 2007 (pubblicata sul BURT n. 19 del 9 maggio 2007, Suppl. Parte II n.<br />
57).<br />
Il PRAA si fonda sulla definizione <strong>di</strong> ambiente come sistema complesso, come un interagire<br />
continuo <strong>di</strong> matrici ambientali che si influenzano non solo l’una sull’altra, ma che<br />
producono effetti anche sulle altre componenti economiche e sociali. Ecco perché il<br />
principio <strong>di</strong> integrazione è alla base del PRAA che, quin<strong>di</strong> supera la logica dei Piani <strong>di</strong><br />
Settore per porsi su <strong>di</strong> un livello più alto, su <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento ed in<strong>di</strong>rizzo a cui<br />
spetta definire obiettivi e strategie.<br />
Punti <strong>di</strong> forza e punti <strong>di</strong> debolezza tra gli effetti ambientali significativi del P.R.AA<br />
2007-2010<br />
Punti <strong>di</strong> debolezza (Fattori <strong>di</strong> Punti <strong>di</strong> Forza<br />
criticità)<br />
Riduzione <strong>di</strong> emissione <strong>di</strong> CO2<br />
Incremento <strong>di</strong> energia prodotta da fonti rinnovabili<br />
Salvaguar<strong>di</strong>a del rischio idrogeologico<br />
Salvaguar<strong>di</strong>a delle specie in via <strong>di</strong> estinzione o<br />
minacciate<br />
Riduzione emissioni atmosferica per tipologia <strong>di</strong><br />
inquinante<br />
Riduzione dell’inquinamento acustico<br />
Riduzione della <strong>di</strong>namica delle aree artificiali<br />
Recupero superfici abbandonate o marginalizzate<br />
Riduzione della produzione totale <strong>di</strong> rifiuti e la %<br />
conferita in <strong>di</strong>scarica e migliorare il sistema <strong>di</strong> raccolta<br />
aumentando il recupero ed il ciclico<br />
Tutelare la qualità delle acque interne e costiere e<br />
promuovere un uso sostenibile della risorsa idrica<br />
Prevenire e ridurre il rischio idrogeologico e riduzione<br />
dell’erosione costiera<br />
Dare impulso alla realizzazione degli interventi <strong>di</strong><br />
bonifica dei siti inquinati e ripristinare le aree<br />
minerarie <strong>di</strong>messe<br />
Promozione dell’e<strong>di</strong>lizia sostenibile
Fattori <strong>di</strong> potenziale incertezza<br />
Punti <strong>di</strong> forza minori<br />
Definizione dei criteri ottimali per la<br />
localizzazione delle fonti energetiche<br />
Interventi <strong>di</strong> manutenzione del reticolo<br />
idrografico<br />
Completamento dell’impiantistica per<br />
la gestione dei rifiuti<br />
Estensione delle reti e degli impianti <strong>di</strong><br />
fognatura e depurazione<br />
Diminuzione del carico organico<br />
Riduzione del consumo idrico<br />
Incrementare la produzione <strong>di</strong> energia da fonti<br />
rinnovabili<br />
Favorire ed implementare il recupero del patrimonio<br />
e<strong>di</strong>lizio esistente<br />
Ridurre il grado <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> incidente rilevante<br />
nel settore industriale<br />
Migliorare la qualità dell’aria urbana me<strong>di</strong>ante ecoincentivi<br />
per la mobilità sostenibile, il car sharing, la<br />
promozione del trasporto merci con mezzi elettrici e<br />
del TPL<br />
Riduzione dell’esposizione alla popolazione al gas<br />
ra<strong>di</strong>oattivo radon negli ambienti <strong>di</strong> vita<br />
Ridurre i consumi <strong>di</strong> energia elettrica nel settore<br />
dell’illuminazione pubblica<br />
Riduzione del consumo energetico degli e<strong>di</strong>fici<br />
Ottimizzare l’utilizzo dell’energia geotermica<br />
Migliorare la gestione dei siti della rete ecologica<br />
regionale e delle aree protette, conservare la<br />
bio<strong>di</strong>versità terrestre e marina<br />
Migliorare il controllo ed il rilevamento della qualità<br />
dell’aria anche me<strong>di</strong>ante lo sviluppo delle reti <strong>di</strong><br />
rilevamento e <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong> controllo ed uno <strong>di</strong><br />
modellistica<br />
Realizzare un sistema <strong>di</strong> base-dati territoriali ed<br />
ambientali per definizione e gestione piani e azioni<br />
ambientali e territoriali per regione, province, comuni<br />
ed altri enti<br />
I <strong>di</strong>versi profili evolutivi che caratterizzano la Regione Toscana (settoriali e territoriali) sono<br />
alla base della <strong>di</strong>namica delle pressioni del sistema socioeconomico sull’ambiente. Se si<br />
assume infatti che le “tecniche <strong>di</strong> inquinamento” dei soggetti economici (famiglie, imprese,<br />
istituzioni) si evolvano come accaduto negli ultimi decenni, determinando in alcuni casi dei<br />
miglioramenti <strong>di</strong> eco-efficienza, è possibile <strong>di</strong>segnare quali possibili pressioni<br />
accompagneranno il comportamento <strong>di</strong> produzione e consumo dei soggetti nel prossimo<br />
futuro.<br />
1.3 Il Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Energetico (PIER) della Regione Toscana<br />
Il PIER 2008 è stato approvato dal Consiglio Regionale della Toscana con Deliberazione n.<br />
47 dell’8 luglio 2008 (pubblicata sul BURT n. 30 del 23 luglio 2008). La strategia del Piano<br />
<strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Energetico Regionale è rivolta, nell’ottica <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> orientamento alla<br />
sostenibilità, a favorire e promuovere l’uso <strong>di</strong> energia proveniente da fonti rinnovabili, la
loro integrazione con le attività produttive, economiche e urbane e la migliore integrazione<br />
delle strutture energetiche con il territorio.<br />
Questa strategia viene perseguita attraverso tre obbiettivi generali che il PIER:<br />
la sostenibilità;<br />
la sicurezza;<br />
l’efficienza energetica.<br />
Tali obbiettivi vengono declinati attraverso sette obbiettivi specifici ed attraverso azioni<br />
volte a conseguire tali obbiettivi. Di seguito vengono riportate due tabelle contenenti gli<br />
obbiettivi generali e specifici e le azioni previste dal piano.<br />
Obiettivi generali<br />
1. Sostenibilità<br />
2. Sicurezza<br />
3. Efficienza<br />
Obiettivi specifici<br />
1. Ridurre del 20% i gas serra nel<br />
2020<br />
2. Obiettivo al 2020: 20%<br />
dell’energia prodotta me<strong>di</strong>ante<br />
l’impiego <strong>di</strong> FER ed incremento<br />
dell’efficienza energetica<br />
3. Sviluppare la ricerca nel settore<br />
delle FER<br />
4. Diversificare<br />
l’approvvigionamento <strong>di</strong> gas<br />
metano<br />
5. Riconvertire gli impianti<br />
maggiormente inquinanti<br />
6. Migliorare il ren<strong>di</strong>mento<br />
energetico degli e<strong>di</strong>fici civili e degli<br />
impianti<br />
Azioni<br />
Contributo delle FER e dell’efficienza energetica al<br />
raggiungimento dell’obiettivo<br />
1. Favorire lo sviluppo <strong>di</strong> eolico e mini eolico<br />
2. Favorire lo sviluppo del fotovoltaico<br />
3. Favorire lo sviluppo della risorsa geotermica<br />
4. Favorire lo sviluppo dell’idroelettrico<br />
5. Favorire lo sviluppo del solare termico<br />
6. Favorire la <strong>di</strong>ffusione delle sonde geotermiche e <strong>di</strong><br />
altre tecnologie per la produzione <strong>di</strong> calore<br />
7. Favorire l’impiego <strong>di</strong> biomasse agricole e forestali<br />
8. Favorire la cogenerazione del gas metano<br />
9. Favorire lo sviluppo <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>esel e bioetanolo<br />
10. Promuovere la cooperazione tra utenti (citta<strong>di</strong>ni,<br />
imprese ed enti pubblici) per la produzione <strong>di</strong><br />
energia finalizzata all’autoconsumo, con possibilità<br />
<strong>di</strong> commercializzazione delle eccedenze, ciò con<br />
particolare riferimento alle fonti rinnovabili<br />
Favorire attività <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> base e <strong>di</strong> ricerca applicata<br />
Realizzazione <strong>di</strong> un rigassificatore e collegamento del<br />
metanodotto algerino con le coste della Toscana (e<br />
metanizzazione dell’Isola d’Elba)<br />
Perseguire la riconversione delle centrali Enel <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
e Piombino da olio a gas metano<br />
1. Favorire i processi <strong>di</strong> riqualificazione energetica<br />
degli e<strong>di</strong>fici<br />
2. Favorire il risparmio enegetico negli impianti <strong>di</strong><br />
pubblica illuminazione e fissare i parametri <strong>di</strong> tutela<br />
dall’inquinamento luminoso<br />
3. Favorire processi <strong>di</strong> riqualificazione energetica delle
7. Partecipazione e tutela dei<br />
consumatori<br />
strutture produttive, commerciali e <strong>di</strong> servizio<br />
4. Favorire il recupero <strong>di</strong> energia da rifiuti<br />
1. Favorire il coinvolgimento del pubblico<br />
2. Favorire la tutela del consumatore<br />
3. Favorire la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> una cultura del risparmio<br />
4. Promuovere la cooperazione tra utenti per l’acquisto<br />
<strong>di</strong> energia e servizi energetici<br />
1.4 Il Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento (PTC) - Provincia <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong><br />
Il Consiglio Provinciale, con delibera n. 220 del 21.12.2006, ha approvato l'avvio del<br />
proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> formazione del PTC. L’adozione del Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento<br />
segue un percorso che consente ai citta<strong>di</strong>ni, singoli o associati, e a chiunque abbia<br />
interesse <strong>di</strong> essere protagonista delle decisioni.<br />
La Legge Regionale 1 del 3 gennaio 2005 prescrive che sia messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />
chiunque il complesso dei documenti del PTC e che chiunque possa intervenire con<br />
segnalazioni, proposte, contributi prima della sua adozione.<br />
Il Consiglio Provinciale ha adottato il nuovo Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento della<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> con deliberazione n. 231 dell’11 <strong>di</strong>cembre 2008. Dell’adozione si è<br />
pubblicato l’avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 54 del 24 <strong>di</strong>cembre<br />
2008, così come prescritto dalla legge regionale 1 del 2005.<br />
In linea generale, il PTC, si pone come compito sostanziale quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, con<br />
adeguato livello <strong>di</strong> conoscenza, i possibili effetti significativi sull' ambiente, e le<br />
interrelazioni tra i fattori su <strong>di</strong> esso incidenti, in<strong>di</strong>viduando i seguenti obbiettivi generali:<br />
- la tutela, la valorizzazione e la gestione sostenibile delle risorse territoriali ed ambientali<br />
quali fattori fondamentali per la promozione ed il sostegno delle potenzialità e delle<br />
tendenze locali allo sviluppo;<br />
- lo sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> città equilibrato e policentrico, promuovendo la massima<br />
integrazione funzionale e sinergica tra i <strong>di</strong>versi territori della provincia;<br />
- lo sviluppo delle potenzialità dei territori collinari, della fascia costiera e delle aree<br />
agricole nel rispetto delle esigenze <strong>di</strong> tutela ambientale ad esse peculiari;
- la crescita <strong>di</strong> competitività del sistema produttivo provinciale coniugando all’impresa<br />
l’accessibilità alla ricerca e all’innovazione, alla logistica e alla infrastrutturazione.<br />
- la crescita del territorio provinciale come luogo <strong>di</strong> accoglienza, <strong>di</strong> coesione ed<br />
integrazione sociale e <strong>di</strong> nuove opportunità per le comunità ed i citta<strong>di</strong>ni che vi<br />
risiedono e che la frequentano, <strong>di</strong> effettiva affermazione delle pari opportunità;<br />
- la promozione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ffuso e stabile livello <strong>di</strong> qualità della vita urbana e rurale<br />
finalizzato ad assicurare la migliore accessibilità ai beni e servizi pubblici e <strong>di</strong> interesse<br />
pubblico, creare sinergie fra le <strong>di</strong>verse componenti, sostanziare i principi del<br />
decentramento, della innovazione e dell’efficacia amministrativa, della partecipazione,<br />
dei <strong>di</strong>ritti alla scelta dei tempi <strong>di</strong> vita, della coesione e dell’interazione sociale, etnica e<br />
culturale;<br />
- un adeguato livello sicurezza delle persone e dei beni rispetto ai fattori <strong>di</strong> rischio<br />
connessi all’utilizzazione del territorio;<br />
- l’assunzione del paesaggio come valore fondativo, culturale ed attivo, prima ancora che<br />
vincolistico, su cui basare i principi e degli obiettivi generali <strong>di</strong> qualità territoriale e da<br />
assumere come car<strong>di</strong>ne con<strong>di</strong>viso dalle comunità locali e dalla Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> per<br />
il coor<strong>di</strong>namento territoriale dell’attività <strong>di</strong> pianificazione e <strong>di</strong> gestione del territorio;<br />
- una qualità inse<strong>di</strong>ativa ed e<strong>di</strong>lizia, opportunamente <strong>di</strong>fferenziata nei <strong>di</strong>versi ambiti<br />
territoriali, che garantisca la salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente naturale, la riduzione dei<br />
consumi energetici, la sanità ed il benessere dei fruitori, l’eliminazione delle barriere<br />
architettoniche, il <strong>di</strong>ritto all’autodeterminazione delle scelte <strong>di</strong> vita.<br />
1.5 I Piani Regionale e provinciale in materia <strong>di</strong> rifiuti<br />
1.5.1 Quadro <strong>di</strong> riferimento della Regione Toscana in materia <strong>di</strong> rifiuti urbani<br />
E’ stata pioniera della <strong>di</strong>fferenziata e della programmazione. Ora rischia <strong>di</strong> perdere il<br />
controllo <strong>di</strong> quello che viene definito un “sistema <strong>di</strong> gestione integrato”.Gli ultimi dati<br />
<strong>di</strong>sponibili per fotografare la situazione dei rifiuti urbani in Toscana, verificabili nei recenti<br />
rapporti <strong>di</strong> ARRR e ARPAT, evidenziano una situazione indubbiamente paradossale.<br />
In Toscana si producono ogni anno 9,85 milioni <strong>di</strong> tonnellate <strong>di</strong> rifiuti, il 26% dei quali<br />
sono urbani. Per trattare questi ultimi rifiuti sono in funzione 54 impianti, cioè 22<br />
<strong>di</strong>scariche, 8 termovalorizzatori, 13 impianti <strong>di</strong> selezione e trattamento, 11 <strong>di</strong><br />
compostaggio. L’industria regionale dei rifiuti può contare su 4.000 addetti, 50 aziende <strong>di</strong><br />
gestione e un fatturato <strong>di</strong> 462 milioni <strong>di</strong> Euro. I dati del 2006 ci <strong>di</strong>cono che ogni citta<strong>di</strong>no
Toscano produce 703 Kg/abitante/anno <strong>di</strong> rifiuti urbani, pari ad una produzione<br />
complessiva <strong>di</strong> 2.562.000 tonnellate.<br />
La Toscana risulta essere una delle regioni con la più alta produzione pro-capite dei rifiuti<br />
urbani, anche per l’effetto dell’assimilazione che in molte città drena verso il circuito<br />
pubblico i rifiuti speciali prodotti da utenze non domestiche. Non il solo: ospita notevoli<br />
flussi turistici oltre 40 milioni <strong>di</strong> presenze l’anno. I rifiuti che vengono avviati alla<br />
termovalorizzazione sono ancora il 12% (stessa percentuale da quasi 10 anni).<br />
La raccolta <strong>di</strong>fferenziata è attestata al 33,4% <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a regionale, un risultato buono (su<br />
scala nazionale lo scorso anno era il sesto miglior dato ed uno dei sette sopra il 30%) ma<br />
stabile dal 2004 ad oggi.<br />
Grazie alla <strong>di</strong>fferenziata la percentuale <strong>di</strong> rifiuti destinata a finire in <strong>di</strong>scarica è scesa<br />
dall’84% del 1998 all’attuale 63%, un dato comunque molto elevato che si traduce ogni<br />
anno in circa 1 milione e 400 mila tonnellate <strong>di</strong> rifiuti urbani cui si sommano altre 900 mila<br />
tonnellate <strong>di</strong> speciali, per un totale complessivo <strong>di</strong> 2 milioni e 300 mila tonnellate <strong>di</strong><br />
fabbisogno annuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>scarica.<br />
Si prevede che le <strong>di</strong>scariche della Toscana si esauriranno tra il 2010 e il 2011 e questa<br />
previsione vede coinvolto Peccioli (Pisa), Rosignano (<strong>Livorno</strong>) e Terranova (Arezzo), i tre<br />
principali impianti su cui poggia lo smaltimento regionale dei rifiuti urbani. I numeri, sopra<br />
riportati, risultano essere importanti e impongono una attenzione nel valutare le <strong>di</strong>namiche<br />
legate al sistema dei rifiuti.<br />
Non possiamo permetterci <strong>di</strong> rimanere legati ad una architettura densa <strong>di</strong> ideologismi.<br />
Diversamente dobbiamo favorire quegli strumenti che possano favorire percorsi chiari e<br />
con<strong>di</strong>visi. Nei prossimi anni dovranno essere raggiunti i seguenti traguar<strong>di</strong>:<br />
riduzione della produzione del 15%;<br />
ridurre i conferimenti in <strong>di</strong>scarica del 20%;<br />
aumentare la quota dei rifiuti avviata ai termovalorizzatori, dagli attuali 950<br />
tonnellate/giorno a 2.400-3.000 tonnellate/giorno, realizzando gli impianti gia<br />
previsti;<br />
Il Piano Regionale <strong>di</strong> Azione Ambientale fissa l’obbiettivo <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata al 55% al<br />
2010. Per fare questo assegna, dal 2008 al 2010, 15 milioni <strong>di</strong> Euro a l’ATO sud (Siena,<br />
Grosseto e Arezzo) e a l’ATO costa (Massa-Carrara, Lucca, Pisa, <strong>Livorno</strong>) che si vanno ad<br />
aggiungere agli 8 milioni <strong>di</strong> Euro previsti per l’ATO centro (Firenze, Prato e Pistoia).
Finanze da impegnare per la raccolta <strong>di</strong>fferenziata e per favorire la riduzione della<br />
produzione dei rifiuti.<br />
La Regione Toscana ha inoltre approvato le linee guida sugli inceneritori rivolte ai gestori e<br />
agli enti locali.<br />
L’obiettivo è quello <strong>di</strong> garantire, da una parte, controlli stringenti e uniformi sull’intero ciclo<br />
della termo-combustione in collaborazione con le aziende <strong>di</strong> gestione e, dall’altra, <strong>di</strong><br />
garantire ai citta<strong>di</strong>ni informazioni certe, tempestive e continue.<br />
Per fare questo ha elaborato 4 punti fermi a cui i gestori dovranno richiamarsi:<br />
- verificare attentamente i rifiuti in ingresso negli impianti <strong>di</strong> incenerimento;<br />
- monitorare in continuo l’intero ciclo <strong>di</strong> gestione potenziando gli autocontrolli<br />
(temperatura, fumi, qualità e efficienza dei reagenti e degli abbattimenti degli<br />
inquinanti;<br />
- adottare manuali <strong>di</strong> gestione per ciascun impianto e attenersi scrupolosamente a<br />
questi;<br />
- informare in maniera costante e tempestiva i citta<strong>di</strong>ni sulla qualità delle emissioni;<br />
L’introduzione della nuova legge Regionale n°61 del 22.11.2007 ha ri<strong>di</strong>segnato il sistema<br />
<strong>di</strong> gestione del ciclo dei rifiuti. In Toscana il numero degli ATO è passato dal numero <strong>di</strong> 10<br />
al numero <strong>di</strong> 3.<br />
Questa legge <strong>di</strong> riorganizzazione dei servizi pubblici ha introdotto una razionalizzazione<br />
dell’intero processo, definendo un cronoprogramma preciso.<br />
Si è innescato un processo <strong>di</strong> aggregazione (per ora solo sulla carta) finalizzato alla<br />
realizzazione <strong>di</strong> nuovi piani industriali <strong>di</strong> ambito e demandando alle nuove comunità <strong>di</strong><br />
ambito il compito <strong>di</strong> fare le gare per l’affidamento del servizio (unico gestore per ciascuno<br />
ATO) laddove non sia possibile confermare i gestori esistenti.<br />
In questo nuovo quadro legislativo, serve ancora <strong>di</strong> più in<strong>di</strong>viduare e rafforzare un modello<br />
con il quale avviene il controllo dei soggetti gestori, l’introduzione <strong>di</strong> un sistema tariffario<br />
equo e trasparente che rispetti le esigenze delle fasce più deboli dei citta<strong>di</strong>ni e che<br />
garantisca la professionalità dei lavoratori.<br />
Il tutto entro una strategia <strong>di</strong> rafforzamento della logica industriale del sistema, utile a<br />
determinare migliori economie <strong>di</strong> scala e servizi più adeguati alle necessità ambientali e <strong>di</strong><br />
sviluppo dell’intero comparto produttivo.
Per quanto riguarda l’ATO Costa esso racchiude 111 amministrazioni locali e esistono al<br />
momento 14 realtà che operano nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani, i prossimi mesi<br />
ci <strong>di</strong>ranno se saremo in grado <strong>di</strong> fare un salto <strong>di</strong> qualità nell’ottimizzazione <strong>di</strong> un sistema<br />
integrato <strong>di</strong> gestione dei rifiuti urbani superando “in<strong>di</strong>vidualismi” territoriali che hanno<br />
con<strong>di</strong>zionato le politiche <strong>di</strong> sviluppo dei nostri territori l’imitando la penetrazione delle<br />
nostre aziende nel mercato nazionale così come è accaduto per le società del servizio<br />
idrico, del gas ed dell’energia elettrica.<br />
1.5.2 Quadro <strong>di</strong> riferimento della Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> in materia <strong>di</strong> rifiuti urbani<br />
Il Piano Provinciale <strong>di</strong> Gestione dei Rifiuti Urbani verrà sostituito nei prossimi mesi dal<br />
Piano Interprovinciale; pochi giorni fa le quattro province <strong>di</strong> AATO Toscana Rifiuti hanno<br />
affidato un incarico a due Società per effettuare il lavoro nel rispetto della legge Regionale<br />
n°61 del 22.11.2007.<br />
Attualmente il Piano Provinciale <strong>di</strong> Gestione dei Rifiuti Urbani ha un ruolo <strong>di</strong> pianificazione<br />
e stabilisce la collocazione degli impianti in un’ottica <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> gestione integrato dei<br />
rifiuti. Diversamente il Piano <strong>di</strong> Gestione dei Rifiuti Speciali è un piano <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e<br />
fornisce in<strong>di</strong>cazioni e istruzioni tecniche.<br />
L’attuale Piano (approvato nel 2000 ed aggiornato nel 2004) risulta superato nei contenuti<br />
in quanto programmava le attività fino al 2007. Nel periodo <strong>di</strong> vigenza è stato solo in parte<br />
da <strong>di</strong>satteso per quanto riguarda la realizzazione <strong>di</strong> impianti; ad oggi infatti non sono stati<br />
realizzati la III° linea del termovalorizzatore <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> ed il <strong>di</strong> gestore anaerobio <strong>di</strong><br />
Rosignano.<br />
La proposta impiantistica contenuta rimane in linea generale ancora valida. Il Piano è stato<br />
inoltre <strong>di</strong>satteso nelle in<strong>di</strong>cazioni soprattutto per la raccolta <strong>di</strong>fferenziata,<br />
conseguentemente i flussi programmati non hanno avuto riscontro. Per quanto sopra si<br />
ritiene <strong>di</strong> far riferimento alla nuova programmazione che sarà completata nel periodo <strong>di</strong> un<br />
anno e già può contare su stu<strong>di</strong> preliminari e linee <strong>di</strong> orientamento ed in<strong>di</strong>rizzo (si vada il<br />
contenuto del Piano Straor<strong>di</strong>nario pre<strong>di</strong>sposto dall’ATO Rifiuti per il periodo <strong>di</strong> transizione).
1.6 Il Piano Strutturale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> (PS 1996)<br />
Ai sensi della L. R. 3 Gennaio 2005, n.1 Il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è composto da:<br />
- Piano Strutturale<br />
- Regolamento Urbanistico: Norme tecniche <strong>di</strong> attuazione del Regolamento<br />
Urbanistico<br />
Il Piano Strutturale è l’atto <strong>di</strong> pianificazione urbanistica che definisce le in<strong>di</strong>cazioni<br />
strategiche per il governo del territorio comunale, quali <strong>di</strong>scendono dal P.T.C. Provinciale,<br />
integrati con gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> sviluppo espressi dalla comunità locale. Per un<br />
approfon<strong>di</strong>mento sul contenuto, gli in<strong>di</strong>rizzi, i parametri, gli effetti si rimanda alla lettura<br />
dell'art. 53 della L.R. 1/2005. Il Piano Strutturale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è stato adottato<br />
seguendo la procedura prevista dall’art. 39 della L.R. n. 5/95. In data 30 settembre 1996 è<br />
stato siglato l’Accordo <strong>di</strong> Pianificazione da parte del Presidente della Regione Toscana,<br />
Presidente della Provincia e Sindaco del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>.Tale atto costituisce adozione<br />
del Piano Strutturale; in relazione ad esso sono state presentate, nei termini <strong>di</strong> legge, n.<br />
349 osservazioni. Alle osservazioni pervenute, l’Amministrazione ha controdedotto con il<br />
secondo Accordo <strong>di</strong> Pianificazione firmato in data 5 Marzo 1997. Il Piano Strutturale è<br />
stato approvato con Decreto del Presidente della Regione Toscana n. 145 del 21 Luglio<br />
1996 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 13 Agosto 1996.<br />
Il quadro conoscitivo del sistema ambientale è illustrato in due volumi: il primo classifica il<br />
territorio in aree tematiche (aree a rischio industriale, a rischio idraulico, aree protette, <strong>di</strong><br />
interesse archeologico, artistico, ecc.) per poi approfon<strong>di</strong>re, su alcune aree, gli aspetti<br />
geologici-ambientali., segue quin<strong>di</strong>, con un approccio allo sviluppo sostenibile, la<br />
necessaria in<strong>di</strong>viduazione delle “invarianti” strutturali ( apparato costiero, zona umida,<br />
zona collinare, cave <strong>di</strong>messe).<br />
Il secondo volume è de<strong>di</strong>cato alle carte tematiche ambientali: carta dell’uso del suolo,<br />
carta geologica, carta del reticolato idrografico, carta geomorfologia. Lo stesso volume,<br />
dopo un approfon<strong>di</strong>mento geomorfologico, elenca i sistemi e subsistemi ambientali:<br />
sistema delle cave e <strong>di</strong>scariche, sistema alluvionale, sistema della fascia a terrazzi, sistema<br />
delle coste, sistema collinare) per poi passare all’analisi dei sistemi territoriali definiti come<br />
invarianti strutturali.
2. QUADRO CONOSCITIVO PER AREE TEMATICHE<br />
Di seguito è stato pre<strong>di</strong>sposto uno screening sulle conoscenze e sugli stu<strong>di</strong> per matrici<br />
ambientali. Tutti i lavori sono <strong>di</strong>sponibili, ma in grassetto sono stati segnalati stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
particolare rilevanza che saranno allegati al lavoro definitivo.<br />
2.1 MATRICE ARIA<br />
2.1.1 QUALITÀ DELL’ARIA AMBIENTE<br />
1. Piano regionale <strong>di</strong> risanamento e mantenimento della qualità dell’aria –PRRM 2008-<br />
2010 – Documento <strong>di</strong> sintesi, Regione Toscana, 2008;<br />
2. Sintesi dei dati della qualità dell’aria della Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, ARPAT <strong>Livorno</strong>,<br />
2008;<br />
3. Rapporti annuali sulla qualità dell’aria anni 2001-2007 (Il rapporto 2007<br />
con elaborazione dei dati degli ultimi 5 anni), <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e ARPAT<br />
Dipartimento provinciale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2001-2007;<br />
4. Inventario comunale delle emissioni <strong>di</strong> inquinanti dell’aria nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>,<br />
ARPAT <strong>Livorno</strong> e TECHNE Consulting Roma, 2002;<br />
5. PAC Piano <strong>di</strong> Azione Comunale per il contenimento dell’inquinamento atmosferico,<br />
dott.ssa Barbara Saliva, 2007;<br />
6. Or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> circolazione al traffico ai fini del contenimento<br />
dell’inquinamento atmosferico, 2004-2008, dott.ssa Barbara Saliva;<br />
2.1.2 INQUINAMENTO ACUSTICO<br />
1. Piano <strong>di</strong> Classificazione Acustica, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, ARPAT <strong>Livorno</strong> e ASL 6<br />
<strong>Livorno</strong>, 2004;<br />
2. Carta dei Recettori sensibili, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2004;<br />
3. Piano <strong>di</strong> risanamento acustico I° FASE, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, ARPAT <strong>Livorno</strong> e<br />
ASL 6 <strong>Livorno</strong> 2006;
4. Piano <strong>di</strong> risanamento acustico II° FASE, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, ARPAT <strong>Livorno</strong> e<br />
ASL 6 <strong>Livorno</strong> 2007<br />
2.1.3 INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO<br />
1. Carta degli elettrodotti e delle sorgenti a ra<strong>di</strong>ofrequenza, Dott. Michele<br />
Danzi, 2008.<br />
2.2 MATRICE ACQUA<br />
2.2.1 Acque superficiali e marine<br />
1. Ecosistema fluviale: Manutenzione or<strong>di</strong>naria dei corsi d’acqua <strong>di</strong><br />
competenza comunale, Dott. Geol. Leonardo Gonnelli & Dott. Alessandro Ursi,<br />
2007;<br />
2. Progetto inquinamento acque – Inquadramento idrogeologico e stato ambientale<br />
del Rio Maggiore, Servizio Civile 2004-2005, Coor<strong>di</strong>namento Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2005;<br />
3. Alla ri-scoperta del Rio Maggiore – Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze, Facoltà <strong>di</strong><br />
Architettura, Tesi <strong>di</strong> Laurea 2005-2006;<br />
4. Carta dei Punti <strong>di</strong> prelievo delle acque marine ai fini della balneazione, Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli & Dott.ssa Gloria Canessa, 2000;<br />
5. Esiti campionamento per la balneabilità delle acque, 2003-2008;<br />
6. Documentazione per il conferimento della “Ban<strong>di</strong>era Blu”, 2006-2008, Dott.ssa<br />
Glora Canessa<br />
2.2.2 RISCHIO IDRAULICO<br />
1. Stu<strong>di</strong>o idraulico del tratto terminale del Rio Ardenza, Prof. A Peruginelli, 1993<br />
2. Indagine e progettazione per il riassetto idraulico <strong>di</strong> piccoli bacini imbriferi nell’area<br />
<strong>di</strong> Quercianella Volumi I° e II°, Geoplan, 1996<br />
3. Stu<strong>di</strong>o idraulico del Querciaio-Felciaio, Prof. Samuele Cavazza, 1996
4. Stu<strong>di</strong>o dei deflussi dei Rii Cigna e Cignolo in relazione alla Porta a Terra, Prof. Pier<br />
Gino Megale,1997<br />
5. Stu<strong>di</strong>o idraulico dei bacini Botro Molino Nuovo e Rio Vallecorsa, Prof. Alessandro<br />
Peruginelli, 1997<br />
6. Stu<strong>di</strong>o idraulico del Botro Ban<strong>di</strong>tella – Loc. Montenero, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 1998<br />
7. Stu<strong>di</strong>o idraulico del bacino del Rio Cigna, Prof. Stefano Pagliara, 2002<br />
8. Stu<strong>di</strong>o idraulico del bacino del Rio Maroccone, Ing. Della Casa - Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>,<br />
2003<br />
9. Stu<strong>di</strong>o idraulico per il miglioramento dell’assetto del tratto terminale del Torrente<br />
Ugione, Prof. Stefano Pagliara, 2004;<br />
10. Carte della pericolosità del Piano <strong>di</strong> Assetto Idrogeologico, 2004;<br />
11. Stu<strong>di</strong>o idraulico del bacino del Rio Maggiore ed ottimizzazione delle opere <strong>di</strong> messa<br />
in sicurezza, Prof. Stefano Pagliara, 2004-2008<br />
12. Stu<strong>di</strong>o idraulico del Rio Ardenza, Prof. Stefano Pagliara, 2005<br />
13. Stu<strong>di</strong>o idraulico dei tratti terminali dei fossi cateratti in parallelo con lo Scolmatore<br />
d’Arno, Prof. Stefano Pagliara, 2006<br />
2.3 MATRICE SUOLO E SOTTOSUOLO<br />
2.3.1 BONIFICHE DEI SITI INQUINATI<br />
1. Sito <strong>di</strong> Interesse nazionale – Piano <strong>di</strong> caratterizzazione. Carta delle<br />
proprietà catastali, Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2004;<br />
2. Urban Italia: Piano <strong>di</strong> caratterizzazione Parco Urbano <strong>di</strong> Corea, Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, Dott. Michele Danzi, consulenza Stu<strong>di</strong>o Geologico Antonio<br />
Ravanelli, 2005;<br />
3. Stu<strong>di</strong>o idrogeologico generale dell’area SIN Sito <strong>di</strong> Interesse Nazionale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, Autorità Portuale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, Confindustria <strong>Livorno</strong>, consulenza<br />
<strong>di</strong> Sintesis e Stu<strong>di</strong>o Geologico Antonio Rafanelli, 2006<br />
2.3.2 ATTIVITÀ ESTRATTIVE
1. Piano Regionale Attività estrattive: Analisi territoriale delle attività<br />
estrattive, Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1997;<br />
2. Planning operativo <strong>di</strong> un sistema che prevede il ripristino ambientale <strong>di</strong><br />
alcune aree <strong>di</strong> cava <strong>di</strong>smesse nel comune <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> in chiave <strong>di</strong> supporto<br />
alle attività <strong>di</strong> bonifica e <strong>di</strong> smaltimento delle terre, Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2007;<br />
3. Carta dei siti estrattivi e/o <strong>di</strong>smessi e Tabelle urbanistiche e <strong>di</strong> stato <strong>di</strong> avanzamento<br />
lavori, Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008;<br />
4. Progetto <strong>di</strong> ripristino ambientale del sito ex estrattivo Poggio Corbolone Tiro a Volo<br />
lato, Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Impatto Ambientale e Progetto Definitivo, Programma Atlante, 2002;<br />
5. Progetto <strong>di</strong> ripristino ambientale del sito ex estrattivo Le Palazzine, Progetto<br />
preliminare, Programma Atlante, 2004;<br />
6. Progetto <strong>di</strong> ripristino ambientale del sito ex estrattivo Poggio Corbolone Tiro a Volo<br />
retro, Progetto preliminare, Programma Atlante, 2004;<br />
7. La cava <strong>di</strong> Calignaia: Analisi per un recupero Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze,<br />
Facoltà <strong>di</strong> Architettura, Tesi <strong>di</strong> Laurea 2000-2001;<br />
8. Valutazione della suscettibilità al <strong>di</strong>ssesto del territorio <strong>di</strong> Montenero – MASTER<br />
DI.A.MAN.TE., 2006.<br />
2.3.3 Indagini geologiche<br />
2.3.3.1 GEOLOGIA A SUPPORTO DEGLI ATTI URBANISTICI<br />
1. Piano particolareggiato Corea. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica, Stu<strong>di</strong>o geotecnico<br />
associato Michelucci & Tocchini, 1985<br />
2. Variante generale al P.R.G. per l’e<strong>di</strong>lizia residenziale. Indagine <strong>di</strong> fattibilità<br />
geologica, Stu<strong>di</strong>o geotecnico associato Michelucci & Tocchini, 1985<br />
3. Piano <strong>di</strong> recupero quartiere Sciangai. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica, Stu<strong>di</strong>o<br />
geotecnico associato Michelucci & Tocchini, 1987<br />
4. Progetto “AQUA” – Stu<strong>di</strong>o sulle con<strong>di</strong>zioni dei torrenti citta<strong>di</strong>ni, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1991<br />
5. Piano Particolareggiato COREA – SHANGAY, Stu<strong>di</strong>o geotecnico Associato 1992 –<br />
1995, integrazione 1997<br />
6. Indagini geologico-tecniche <strong>di</strong> supporto alla pianificazione urbanistica. PEEP n. 5<br />
BASTIA, Stu<strong>di</strong>o Aquageo <strong>di</strong> Liberato & Albanese, 1993<br />
7. Variante anticipatrice al P.R.G. MEDICEO-BELLANA. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica,<br />
Dott. Geol. L. Michelucci & Dott. Geol. A. Rafanelli, 1993
8. Variante anticipazione P.R.G. Nuove Aree PEEP – Scopaia, Dott. Geol. L. Michelucci<br />
& Dott. Geol. A. Rafanelli, 1993<br />
9. Zona La Leccia. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica, Dott. Geol. L. Michelucci, 1993<br />
10. Zona industriale. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica, Stu<strong>di</strong>o associato Michelucci &<br />
Rafanelli, 1993<br />
11. Fattibilità geologica Variante PRG Svincolo stradale via del Crocino Via <strong>di</strong> Popogna,<br />
Dott. Geol. A. Rafanelli, 1995<br />
12. Carte a supporto del Piano Strutturale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> – Relazione,<br />
Dott. Geol. A. Rafanelli e Dott. Geol. L. Michelucci,1996<br />
13. Variante anticipatrice al P.R.G. “SCOPAIA, nuove aree PEEP”. Indagine <strong>di</strong> fattibilità<br />
geologica, Dott. Geol. Rafanelli & Michelucci, 1998<br />
14. Piano Particolareggiato ATTIAS, Staff Geologia: Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
1998.<br />
15. Piano <strong>di</strong> Recupero Quartieri “Corea” Progetto <strong>di</strong> demolizione dei fabbricati siti in via<br />
Gobetti 25 e 26, via Luzzatti, 7 e 9; via Gran<strong>di</strong>, 2, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 1999.<br />
16. Integrazione alle indagini <strong>di</strong> fattibilità geologica – nuove aree PEEP variante Scopaia<br />
n. 17 . Dott. Geol. Antonio Rafanelli, 2000<br />
17. Variante anticipatrice al P.R.G. “Porta a Terra”. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica,<br />
Dott. Geol. Rafanelli & Michelucci, 2001.<br />
18. Revisione Regolamento Urbanistico 2000 –2001 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2001<br />
19. Piano Attuativo via degli Acquedotti, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2001<br />
20. Piano particolareggiato Picchianti, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2001.<br />
21. Piano Inse<strong>di</strong>amento Produttivo Vallin Buio, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2002<br />
22. Variante Regolamento Urbanistico SLAC, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2002<br />
23. Variante Regolamento Urbanistico per Cassa d’espansione Ugione, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2002<br />
24. PEEP Scopaia, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2002-2003<br />
25. Indagine <strong>di</strong> Fattibilità geologica Riqualificazione dei quartieri nord:<br />
COREA, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2003.<br />
26. Piano particolareggiato Lottizzazione <strong>di</strong> Magrignano – Report generale e Reports dei<br />
vari stralci Stu<strong>di</strong>o Geologico Antonio Rafanelli, 2003-2008
27. Piano particolareggiato Corea, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
2003<br />
28. Piano <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> Shangay, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2004<br />
29. Variante Regolamento Urbanistico 2004, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2003<br />
30. Piano particolareggiato Aree limitrofe alla Porta a Mare, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 2003<br />
31. Variante Piano particolareggiato Picchianti, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2003<br />
32. Piano Attuativo Maroccone Calafuria, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2005<br />
33. Piano Attuativo Calafuria-Cala del Leone e VEA, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2005<br />
34. VEA Viale Italia e Pancal<strong>di</strong>, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
2005<br />
35. Piano Attuativo Antignano, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
2005<br />
36. Variante al Regolamento Urbanistico Piazza del Logo Pio, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 2006<br />
37. Variante Regolamento Urbanistico Opere complementari Salviano 2, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2007<br />
38. Variante Regolamento Urbanistico Hotel Gennarino, Via della Padula, Parcheggi,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2007<br />
39. Variante al Piano Strutturale, Regolamento Urbanistico e Piano Attuativo:<br />
Nuovo Centro, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
40. Variante al Regolamento Urbanistico e Piano Attuativo Attias, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
41. Valutazione sugli Effetti Ambientali Viale Caprera, Arch. Ida & <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
2.3.3.2 GEOLOGIA PROPEDEUTICA A STUDI AMBIENTALI<br />
1. Progetto Pluvio Volume 3° Piezometria – Censimento A.M.A.G., Stu<strong>di</strong>o Geologico A.<br />
Rafanelli 1980 – 1981
2. Relazione geologica sulla cava “Limoncino” – Monte La Poggia – Dott. Geol. M.<br />
Micheluccini & A.D. Tar<strong>di</strong>, 1981<br />
3. Relazione geologica sul terreno <strong>di</strong> fondazione per la costruzione <strong>di</strong> un lotto <strong>di</strong> case<br />
civile abitazione sito in località Rogiolo <strong>di</strong> Quercianella. Dott. Geol. Gambini & Nari,<br />
1983<br />
4. S.S. 1 Aurelia Variante <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> tratto Salviano-Chioma, Ing. Giovanni Ro<strong>di</strong>o & C. -<br />
Campagna <strong>di</strong> indagini geognostiche, 1987<br />
5. Relazione geologica per <strong>di</strong>scarica interti loc. Cisternino, Prof. A. Pietracaprina, 1987<br />
6. Coltivazione e ripristino ambientale cava Tiro a Volo – Corbolone – Stu<strong>di</strong>o associato<br />
Ing. Caserta & Bacci, 1988<br />
7. Tentativo <strong>di</strong> interpretazione dei dati acquisiti dati sondaggi eseguiti nella zona <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> Nord Km. 318 S.S. n. 1 Aurelia presso il Cimitero Comunale, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1989<br />
8. Recupero Ambientale <strong>di</strong> una cava presso Torre Nuova – Gorgona – Geom. A.<br />
Mazzarella, 1989<br />
9. Relazione geologico-tecnica lottizzazione “IL PARADISO” (Castellaccio), Dott. Geol.<br />
A. Rafanelli, 1990<br />
10. Relazione geologica per Vincolo Idrogeologico – Cava Monte la Poggia – Dott. Geol.<br />
L. Michelucci, 1990<br />
11. Profilo Storico – geografico dei Monti Livornesi, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Leonardo<br />
Gonnelli e Lucrezia Tel 1991.<br />
12. Stu<strong>di</strong>o geologico-tecnico per il ripristino della viabilità e la protezione della sponde<br />
destra del Torrente Chioma, a metri 300 dalla foce, Stu<strong>di</strong>o Geologia Dr.ssa<br />
Giovanna Cascone, 1991<br />
13. Analisi della situazione sulla Via G. Byron con particolare riferimento agli interventi<br />
adottabili, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1992.<br />
14. Discarica per interti in località “La Palazzina” Ing. L. Caserta, 1992<br />
15. Verifica della stabilità del versante e dell’assetto idraulico per la salvaguar<strong>di</strong>a del<br />
Territorio per la lottizzazione “La Torre”, Stu<strong>di</strong>o Geologia Dr. Libero Michelucci,<br />
1992<br />
16. Crollo galleria urbana via Fraschetti, Anas – <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 1993 – 1996<br />
17. Progetto esecutivo <strong>di</strong> restauro ambientale alto bacino Botro Molino Nuovo. Provincia<br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> & <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 1993<br />
18. Caratterizzazione geolitologica e idrogeologica del comprensorio <strong>di</strong> Vallin dell’Aquila-<br />
Pian dei Pinoli,Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>: Stu<strong>di</strong>o geologico A Rafanelli, 1994<br />
19. Appunti Monti Livornesi Vol. 1 a cura <strong>di</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Leonardo Gonnelli,<br />
1994<br />
20. Il Dissesto idrogeologico <strong>di</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Leonardo Gonnelli, 1994
21. Stu<strong>di</strong>o geologico e redazione ipotesi <strong>di</strong> ripristino in or<strong>di</strong>ne ai <strong>di</strong>ssesti stradali in Via<br />
della Vecchia Salita <strong>di</strong> Montenero, Dott. Geol. A. Rafanelli 1994<br />
22. Stu<strong>di</strong> geotecnici, ambientali e idrogeologici per zona da a<strong>di</strong>bire a parcheggio in<br />
località Romito, Dott. Geol. A. Rafanelli, 1994<br />
23. Stu<strong>di</strong> geotecnici – ambientali tratto <strong>di</strong> costa sul Viale <strong>di</strong> Antignano, Dott. A.<br />
Rafanelli, 1995<br />
24. Ripristino e riattivazione <strong>di</strong> tratto <strong>di</strong> strada <strong>di</strong> Via delle Vignacce, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
- Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1995<br />
25. Il recupero ambientale delle ex-cave <strong>di</strong> “Gabbriccio” I.T.G.B. Buontalenti – <strong>Livorno</strong>,<br />
1994<br />
26. Trasferimento impianto centralizzato depurazione Acque Città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>,<br />
ASEM,1995<br />
27. Stu<strong>di</strong>o territoriale finalizzata alla previsione <strong>di</strong> Punti <strong>di</strong> Ormeggio e Spiaggia<br />
Attrezzate - Tendenza evolutiva del Litorale Livornese, Provincia - Stu<strong>di</strong> sulla costa<br />
AA.VV.,1997<br />
28. Impianto polifunzionale <strong>di</strong> trattamento reflui del comprensorio livornese -<br />
Inquadramento geologico e ambientale, ASEM, 1997<br />
29. Sistema Torre del Marzocco, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
1997<br />
30. Progetto Gorgona, Torre Vecchia , Arch. E. Persico, 1997;<br />
31. Analisi dei <strong>di</strong>ssesti in atto nella zona collinare <strong>di</strong> Quercianella, particolarmente<br />
riguardanti la Via Falcucci, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pisa, Scienze geologiche, 1995-<br />
1996;<br />
32. Villa Corri<strong>di</strong> – Scuola Me<strong>di</strong>a “Gamerra” Analisi geologica del sito, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
- Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
33. Dissesti in Zona “Stillo” - Relazione definitiva sui risultati delle indagini,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
34. Progetto Pluvio - Volume 1° - Termometria e Volume 2° - Pluviometria, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
35. Stu<strong>di</strong> propedeutici al Piano della Costa, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, CIBM, 1999<br />
36. Programma Urban – Analisi delle componenti geo-ambientali , <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2000<br />
37. Lo stu<strong>di</strong>o sul bacino del Torrente Chioma I.T.G.B. Buontalenti – <strong>Livorno</strong>, 2000<br />
38. Valutazione sulla vulnerabilità del territorio <strong>di</strong> Montenero, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2003-2009
2.3.3.3 Geologia a supporto della progettazione<br />
1. Stu<strong>di</strong> e progetto <strong>di</strong> massima per la bonifica ed il riassetto dei fossi e canali interni<br />
della città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>(contiene rilievo dettagliato sezioni fossi citta<strong>di</strong>ni), SIRSI<br />
PNEUMA spa,1974<br />
2. Relazione geologica-tecnica sul terreno <strong>di</strong> fondazione Museo Storia Naturale,<br />
Dott. Geol. A. Rafanelli, 1986<br />
3. Cava Gorgona: ripresa attività <strong>di</strong> coltivazione e ripristino ambientale località Torre<br />
Nuova,Casa Reclusione Gorgona, 1990<br />
4. Sistemazione idraulica c/o Botro Molino Nuovo, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli ,1991<br />
5. Sistemazione idrogeologica <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> torrente e <strong>di</strong> una zona franosa in Loc.<br />
Limoncino, Dott. Geol. Antonio Rafanelli, 1991<br />
6. Regimazione idraulica Botro Stringaio a monte <strong>di</strong> Piazza delle Carrozze, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,1992<br />
7. Lavori <strong>di</strong> pulizia Fosso della Ban<strong>di</strong>tella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli,1993<br />
8. Progetto ENVIREG – Sistemazioni forestali, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 1993<br />
9. Relazione geologica e geotecnica nella compatibilità dei terreni <strong>di</strong> fondazione per<br />
l’ampliamento della luce <strong>di</strong> deflusso nella Località “Tre Ponti”, Dott. Geol. Antonio<br />
Rafanelli,1994<br />
10. Bacino Botro Stringaio -Sistemazione idrogeologica <strong>di</strong> un tratto d’alveo in prossimità<br />
<strong>di</strong> Piazza delle Carrozze (Montenero), <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli,1994<br />
11. Bacino Fosso del Rogiolo - Sistemazione idrogeologica <strong>di</strong> un tratto compreso tra il<br />
Ponte sulla S.S. 1 Aurelia ed il Ponte a<strong>di</strong>acente la linea ferroviaria, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1994<br />
12. Difese spondali Botro Molino Nuovo, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 1994<br />
13. Difesa Spondale e ricalibratura sponde c/o Via Jeri – Botro Stringaio, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1994<br />
14. Parco archeologico della Ban<strong>di</strong>tella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 1994<br />
15. Bacino del Botro Molino Nuovo - Progetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa spondale in sinistra idrografica<br />
nei pressi <strong>di</strong> Villa Rodocanacchi, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 1994
16. Indagini geologiche Sottopassi Ferroviari via S. Martino, via dei Pelaghi, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1996<br />
17. Consolidamento statico con rifacimento <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> parametro a mare, <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1996<br />
18. Lavori <strong>di</strong> sistemazione idraulico – forestale dei Botri Stringaio, Casine e Fichi,<br />
MONTENERO I° LOTTO, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,1996<br />
19. Interventi integrati <strong>di</strong> forestazione ed idraulica forestale, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli ,1996<br />
20. Lavori sistemazione idraulico –forestale dei Botri Stringaio, Casine e Fichi<br />
MONTENERO II° LOTTO, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,1997<br />
21. Risanamento dei <strong>di</strong>ssesti idrogeologici me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> ingegneria<br />
naturalistica – Quercianella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
1997<br />
22. Relazione geologico tecnica piano <strong>di</strong> soppressione passaggi a livello via dei Pelaghi<br />
– via S. Martino –, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli 1997<br />
23. “Progetto Mare” – Contributo alla conoscenza del substrato Acquario D. Cestoni,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1997<br />
24. Ampliamento sede Circoscrizione 1, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 1997<br />
25. Indagini geognostiche PIP Picchianti – Consolidamento, Geol. A. Liberato e Ing.<br />
Goretti, 1998<br />
26. Ripristino ambientale della Cava posta in <strong>Livorno</strong> Loc. Vallin dell’Aquila <strong>di</strong> proprietà<br />
della Cementir, Dott. Geol. Antonio Rafanelli,1998<br />
27. Progetto falesia – messa in sicurezza “sassaia” Loc. Calignaia, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1998<br />
28. MANUTENZIONE RII E BOTRI 1998-2007, COMUNE DI LIVORNO - DOTT. GEOL. LEONARDO<br />
GONNELLI,<br />
29. Porta a Terra – Galleria Urbana- Stazione Centrale, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 1998;<br />
30. Progetto Gorgona – Frana Cala Martina, Sistema Strade forestali, Dissesti Cala<br />
Maestra, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1998;<br />
31. Progetto Falesia, sistemazione generale delle scarpate del Romito, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1998;<br />
32. Interventi idraulici globali Torrente Ugione ed Acqua Puzzolente,Consorzio Bonifica<br />
Ufficio Fiumi e Fossi Pisa, 1998<br />
33. Progetto Gorgona –Laboratorio <strong>di</strong> acquicoltura, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 1999;
34. Realizzazione dell’accesso all’area d parcheggio ubicata a nord del Collegio<br />
Americano – Montenero – <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
1999;<br />
35. Difesa spondale Botro Molino Nuovo, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli,1999;<br />
36. Programma Giubileo– Riqualificazione della Piazza del Santuario Volume tecnico<br />
ascensore, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999;<br />
37. Ristrutturazione del complesso dello Scoglio della Regina, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999;<br />
38. Dati idrogeologici per sottopasso Stazione Svincolo via Pelaghi, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999;<br />
39. Sottopasso ciclopedonale s.s. 1 Aurelia in località Quercianella , <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
- Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999;<br />
40. Indagine geognostica relativa al progetto <strong>di</strong> sbarramento definitivo del Canale dei<br />
Navicelli e del connesso impianto idrovoro, Geol. Baldacci P., Bani M., 1999<br />
41. Contratto <strong>di</strong> Quartiere – Piano <strong>di</strong> recupero Corea Isolato I – 1°Lotto, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2000.<br />
42. Dissesti strutturali Scuola materna Pian <strong>di</strong> Rota – febbraio 2000 e Relazione<br />
geotecnica, Geol. Antonio Busdraghi, 2000<br />
43. Programma GIUBILEO – Realizzazione <strong>di</strong> non e<strong>di</strong>ficio c/o il Piazzale Giovanni XXII –<br />
Montenero – <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2000<br />
44. Programma GIUBILEO – Trasferimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> commercio ambulante sul v.le<br />
Giovanni XXIII Montenero, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli<br />
,2000<br />
45. Ristrutturazione e ampliamento dell’Acquario D. Cestoni – Progetto esecutivo – 2°<br />
lotto, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,2000<br />
46. Progetto esecutivo Viale Italia Tratto Scoglio della Regina – Bagni Pancal<strong>di</strong>, <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2000<br />
47. Stillo – Relazione geologica nuova viabilità <strong>di</strong> collegamento via <strong>di</strong> Collinaia – via <strong>di</strong><br />
Popogna – progetto definitivo –, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2000<br />
48. Acquedotto Colognole 1° itinerario - Passerella sul Rio Puzzolente, Arch. Paola Talà<br />
e Matteo De Luca & <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2001<br />
49. Programma <strong>di</strong> riqualificazione Piazza del Logo Pio - Riapertura Fosso<br />
Viale Caprera, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2001<br />
50. Relazione Geologico–tecnica Piano <strong>di</strong> recupero Corea Isolato E – detto Isolato<br />
giar<strong>di</strong>no, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2001
51. Sistemazione idrogeologica Via E. De Amicis –Quercianella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,2001<br />
52. Montenero – Area in <strong>di</strong>ssesto – Via <strong>di</strong> Montenero, 467 – Proprietà FILINI, <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2001<br />
53. Progetto spiaggia per cani, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
2001<br />
54. Dissesti Scuola Elementare e Materna Pian <strong>di</strong> Rota, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2002<br />
55. Sistemazione del Porticciolo <strong>di</strong> Quercianella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2002<br />
56. Progetto del Canile Municipale, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
2003<br />
57. Risanamento igienico Fortezza Nuova, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2004<br />
58. Realizzazione Scuola Me<strong>di</strong>a Shangay, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2004<br />
59. Progetto <strong>di</strong> ampliamento Cimitero dei Lupi, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2007<br />
60. Progetto <strong>di</strong> risanamento dell’area del Parco Urbano Corea, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2005<br />
61. Deposito ATL, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2006<br />
62. Realizzazione nuova Scuola materna Via Stenone, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2006<br />
63. Realizzazione Asilo Nido Coteto, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2006<br />
64. Prefattibilità progettuale “Cittadella dello Sport”, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2007<br />
65. Realizzazione Asilo Nido Colibrì, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
2007<br />
66. Ristrutturazione E<strong>di</strong>ficio Via dell’Artigianato, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2007<br />
67. Ristrutturazione Villa Corri<strong>di</strong>, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
2007<br />
68. Fattibilità Parcheggio Via Roma, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2007<br />
69. Sistemazione Villa Letizia – Ex Dormitori, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2008
70. Progetto “Ossi <strong>di</strong> Triglia” per la messa in sicurezza e la riqualificazione <strong>di</strong> tratti <strong>di</strong><br />
costa, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
71. Sistemazione della falesia dello Scoglio della Ballerina, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
72. Sistemazione della Spiaggia della Rotonda e <strong>di</strong> Quercianella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008.<br />
In TAV. 1 “Classificazione dei dati <strong>di</strong> base- documenti geologico-tecnici e idraulici a<br />
supporto dei vari atti <strong>di</strong> governo del territorio da marzo 1985 a gennaio 2009” allegata in<br />
calce sono stati identificati su carta i vari lavori eseguiti dall’Amministrazione comunale. Si<br />
fa presente che il numero identificativo sulla carta corrisponde alla Check-list degli stu<strong>di</strong><br />
geologici.<br />
2.3.3.4 Sismica<br />
1. “Progetto Verne - Rischio Sismico” I° Fase Analisi macrosismica del<br />
territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, Istituto Geofisico Toscano, 2003<br />
2. “Progetto Verne - Rischio Sismico” II° Fase Sezioni litotecniche<br />
significative in chiave <strong>di</strong> interpretazione sismica del territorio <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>,<br />
Dott. Geol. Antonio Rafanelli, 2005;<br />
3. “Progetto Verne - Rischio Sismico” III° Fase Interpretazioni delle indagini<br />
geosismiche in zone significative <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, Regione Toscana e <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli , 2004-2007;<br />
4. Prospezioni sismiche a rifrazione con Onde P ed SH – Sten<strong>di</strong>menti ST12 Parco Villa<br />
Fabbricotti ed ST13 Loc. Area a Verde Via Beppe Orlan<strong>di</strong>, Geognostica Apuana,<br />
2006;<br />
5. Prospezioni sismiche a rifrazione con Onde P ed SH – Sten<strong>di</strong>menti ST2 Area ex<br />
Parterre Viale Carducci, ST3 Piazza del Logo Pio ed ST4 Piazza della Vittoria,<br />
Geoprove, 2006;<br />
6. Prospezioni sismiche a rifrazione con Onde P ed SH – Sten<strong>di</strong>menti ST7 Largo<br />
petrolini, ST8 Via degli Oleandri ed ST9 Via De Amicis Quercianella, Igetecma,<br />
2006;<br />
7. Prospezioni sismiche a rifrazione con Onde P ed SH – Sten<strong>di</strong>menti ST1 Parco<br />
Urbano Corea, ST 5 Piazza Mazzini ed ST6 Via Magrignano, Geognostica Apuana,<br />
2006;<br />
8. Prospezioni sismiche a rifrazione con Onde P ed SH – Sten<strong>di</strong>menti ST10 La Leccia<br />
ed ST11 La Scopaia, Geoprove, 2006.
In TAV. 2 “Ubicazione delle indagini geofisiche” allegata in calce sono state identificati su<br />
carta i profili geosismici eseguiti dall’Amministrazione comunale.<br />
2.5 GESTIONE DEI RIFIUTI<br />
1. Contratto <strong>di</strong> servizio per la gestione dello spezzamento, raccolta, trasporto e<br />
smaltimento dei rifiuti – dal 01.01.05 al 31.12.09 tra <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> ed<br />
AAMPS <strong>Livorno</strong>;<br />
2. Convenzione tra <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> ed AAMPS per la gestione <strong>di</strong> vari servizi<br />
ambientali non ricompresi nel contratto <strong>di</strong> servizio, dal 01.01.2006 al 31.12. 2009;<br />
3. Schema <strong>di</strong> sintesi della dotazione impiantistica AAMPS <strong>Livorno</strong> per la gestione dei<br />
rifiuti – situazione attuale e prospettive, dott.ssa. Barbara Saliva, 2008;<br />
4. Dati raccolta <strong>di</strong>fferenziata ultimi 5 anni, AAMPS <strong>Livorno</strong>, 2008.<br />
2.6 ENERGIA<br />
1. Documento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo; Impianti industriali <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia da fonte<br />
rinnovabile, Ing. Lorenzo Lazzerini, 2008;<br />
2. Ricognizione normativa sulle Fonti Rinnovabili e sul Risparmio energetico in e<strong>di</strong>lizia,<br />
Ing. Lorenzo Lazzerini, 2008;<br />
3. Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità per il risparmio energetico e l’utilizzo <strong>di</strong> fonti energetiche<br />
rinnovabili sull’Isola <strong>di</strong> Gorgonia, EALP <strong>Livorno</strong> e Ing. Lorenzo Lazzerini, 2008;<br />
2.7 BIODIVERSITÀ ED AREE PROTETTE E DI PREGIO<br />
2.7.1 Aree Protette<br />
1. Parco dei Monti Livornesi Piano del Parco provinciale Schede<br />
sentieristiche, Relazione e Norme, 2008;<br />
2. Atlante degli uccelli ni<strong>di</strong>ficanti a <strong>Livorno</strong>, LIPU, coor<strong>di</strong>natori progetto Dott.ssa<br />
Sonia Filippi, Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1994;<br />
3. Carta dell’Uso del suolo, SIT Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
4. Carta della vegetazione, SIT Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;
5. Carta della densità degli appostamenti fissi <strong>di</strong> caccia, SIT Provincia <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
6. Carta delle emergenze storiche, archeologiche ed architettoniche, SIT<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
7. Carta delle emergenze naturalistiche, SIT Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
8. Carta delle sensibilità ambientali, SIT Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
9. Carta delle relazioni con il sistema territoriale delle aree protette, SIT<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
10. Carta del sistema delle aree protette dei Monti Livornesi, SIT Provincia <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
11. Carta delle zonazioni del parco e delle ANPIL, SIT Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
12. Carta dell’organizzazione degli accessi, dei percorsi e dei servizi al Parco,<br />
SIT Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
13. Carta della sentieristica, SIT Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
14. Carta del dettaglio delle previsioni <strong>di</strong> Parco, SIT Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2008;<br />
15. Aree percorse dal fuoco, SIT Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, elaborazione Dott. Alessandro<br />
Ursi, 2008.<br />
2.7.2 APPARATO COSTIERO<br />
1. Piano <strong>di</strong> utilizzazione della costa - Quadro conoscitivo: Fotografie aeree<br />
collezione 1974; Stralcio carta geologico del nastro costiero; carta<br />
clivometrica; stralcio carta geomorfologia; Principali litotipi affioranti<br />
sulla costa; Fotto aeree Volo 1993-94; Tabella <strong>di</strong> riepilogo uso delle aree<br />
costiere e censimento delle opere marittime; Carta <strong>di</strong> accessibilità alle<br />
aree costiere, Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2001;<br />
2. Piano <strong>di</strong> utilizzazione della Costa: Quadro conoscitivo - Schede costa, Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 2006;<br />
3. Costa <strong>Livorno</strong>, Progetto Ossi <strong>di</strong> Triglia, Album censimento degli arenili,<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008;<br />
4. Progetto Ossi <strong>di</strong> triglia – Relazione, Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008;<br />
5. Caratterizzazione geomeccanica e simulazione <strong>di</strong> caduta massi in un’area<br />
ad elevato flusso turistico lungo la costa livornese, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
Pisa – Facoltà <strong>di</strong> Scienze Geologiche, Tesi <strong>di</strong> Laurea) 2005-2006;<br />
6. “La Torre sul mare ed il Palazzo <strong>di</strong> città” Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze Facoltà <strong>di</strong><br />
Architettura, 2001;
7. Stu<strong>di</strong>o geomeccanico e valutazione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità <strong>di</strong> versante lungo la<br />
costa livornese nella zona del Romito; Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pisa, Scienze<br />
geologiche Tesi <strong>di</strong> Laurea <strong>di</strong> I° livello, 2003-2004;<br />
2.8 Sostenibilità ambientale<br />
1. Progetto DALI Dossier Ambiente <strong>Livorno</strong>: Valutazione sulle criticità<br />
ambientali <strong>di</strong> realtà produttive ad elevato impatto ambientale, Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2008;<br />
2. Piano <strong>di</strong> risanamento per le Aree critiche ad elevata concentrazione industriale <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> e Piombino, ARPAT , 2001<br />
3. Progetto comunitario SIMPYC: Caratterizzazione dell’ambiente porto-città – <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, Autorità Portuale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
4. Regolamento <strong>di</strong> Vincolo Idrogeologico, Dott. Geol. Leonardo Gonnelli e Dott.<br />
Alessandro Ursi, 2007;<br />
5. Carta della vegetazione forestale, Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2004;<br />
6. Manifesto per la promozione dello sviluppo sostenibile quale strumento strategico<br />
per il conseguimento dello sviluppo sostenibile, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 2007
3. STRUMENTI<br />
3.1 Integrazione<br />
Il perseguimento <strong>di</strong> un equilibrio sostenibile tra attività umane e sviluppo socioeconomico<br />
da un lato, e risorse e capacità rigenerativa della natura dall’altro, costituiscono il punto<br />
cruciale delle politiche locali, nazionali e comunitarie.<br />
Gli obiettivi e i principi della politica ambientale comunitaria sono orientati a prevenire,<br />
ridurre e, per quanto possibile, eliminare l’inquinamento intervenendo all’origine dei<br />
fenomeni <strong>di</strong> consumo e degrado ambientale, nonché prevenendo una gestione accurata<br />
delle risorse naturali. Principi <strong>di</strong> base delle politiche ambientali sono dunque la<br />
responsabilizzazione dei soggetti (“chi inquina paga”), la prevenzione del degrado<br />
ambientale e, più recentemente, l’integrazione delle politiche per l’ambiente.<br />
Sempre più, infatti, la settorialità delle norme che andavano ad intervenire separatamente<br />
sul prelievo delle risorse, sull’uso <strong>di</strong> energia, sulle emissioni in aria, in acqua e al suolo,<br />
viene sostituita da una visione sistemica della problematica ambientale.<br />
Tra gli strumenti che agiscono in un’ottica <strong>di</strong> integrazione possono essere in<strong>di</strong>viduati:<br />
• IPPC<br />
• Strumenti ad adesione volontaria<br />
• La valutazione ambientale <strong>di</strong> Piani e programmi<br />
IPPC - L’esigenza <strong>di</strong> un approccio intersettoriale nella tutela ambientale ha portato a<br />
livello comunitario all’elaborazione <strong>di</strong> uno strumento innovativo rispetto a quelli precedenti,<br />
caratterizzati dall’imposizione ai soggetti inquinatori <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> regole<br />
comportamentali. Gli operatori <strong>di</strong> alcuni tipi <strong>di</strong> impianti industriali devono richiedere<br />
un’autorizzazione basata sulle migliori tecniche <strong>di</strong>sponibili (BAT). Autorità competente al<br />
rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è la Provincia che si attiva per<br />
mezzo della Conferenza dei Servizi IPPC. Il <strong>Comune</strong> partecipa esprimendo proprio parere.<br />
In considerazione dell’intersettorialità dell’Atto rilasciato dalla Provincia vi è la necessità da<br />
parte del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> una struttura adeguata che, nei tempi previsti, valuti<br />
l’istanza ed esprima il proprio parere. La proposta organizzativa viene descritta nel<br />
Capitolo STRUMENTI – Valutazione ambientale.
Strumenti <strong>di</strong> adesione volontaria - Gli strumenti <strong>di</strong> adesione volontaria più <strong>di</strong>ffusi,<br />
sono la norma <strong>di</strong> standard internazionale ISO 14001, il regolamento EMAS per i sistemi <strong>di</strong><br />
gestione ambientale, il regolamento comunitario ECOLABEL per l’etichettatura <strong>di</strong> qualità<br />
ambientale.<br />
Vi è la necessità da parte del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> incentivare l’adesione a questi strumenti volontari<br />
da parte delle Aziende. Interessante può risultare un lavoro in tal senso con il settore dei<br />
contratti per l’inserimento <strong>di</strong> un tale approccio a livello <strong>di</strong> appalti <strong>di</strong> beni e servizi. L’azione<br />
deve essere integrata con la politica degli Acquisti ver<strong>di</strong> (GGP).<br />
La valutazione ambientale <strong>di</strong> Piani e programmi - La Direttiva europea per la<br />
valutazione <strong>di</strong> Piani e Programmi risulta una <strong>di</strong>sposizione chiave per realizzare il principio<br />
<strong>di</strong> integrazione e per mettere in atto le in<strong>di</strong>cazioni del VI Programma <strong>di</strong> Azione ambientale.<br />
Da ricordare che la valutazione ambientale <strong>di</strong> Piani e programmi, recepita come VAS dalla<br />
norma nazionale e come Valutazione Integrata dalla norma regionale, si applica a tutti i<br />
Piani e Programmi che possono avere effetti significativi sull’Ambiente a partire dagli<br />
strumenti <strong>di</strong> pianificazione territoriale ed urbanistica.<br />
Strumenti <strong>di</strong> Governance - Il concetto <strong>di</strong> Governance definisce “le norme, i processi, i<br />
comportamenti che influiscono sul modo in cui le competenze sono esercitate, soprattutto<br />
in riferimento ai principi <strong>di</strong> apertura, partecipazione, responsabilità, efficacia e coerenza”<br />
(Commissione delle Comunità Europee, La Governance europea, un libri bianco, 2001).<br />
Una strategia così integrata che fa della con<strong>di</strong>visione degli obiettivi ed azioni il punto <strong>di</strong><br />
forza centrale deve <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> adeguati strumenti per la <strong>di</strong>ffusione dell’oggetto <strong>di</strong> azione<br />
ambientale, in modo che gli attori ed i portatori <strong>di</strong> interesse abbiano la possibilità <strong>di</strong> far<br />
propri non solo gli obiettivi ma anche le valutazioni in merito alle politiche <strong>di</strong> settore ed<br />
intersettoriali.<br />
Agenda XXI - rappresenta un percorso che nasce da una scelta volontaria e con<strong>di</strong>visa<br />
dalla molteplicità degli attori locali, che deve servire a esplicitare con<strong>di</strong>videre obiettivi,<br />
verificarne la cre<strong>di</strong>bilità e quin<strong>di</strong> tradurli in una strategia integrata, articolata in linee<br />
d’azione che consentano <strong>di</strong> conseguire gli obiettivi assunti.<br />
Risultano inoltre importanti gli strumenti volontari quali l’ Accordo volontario ed il<br />
Protocolli d’intesa per promuovere e costruire interventi desiderati. Infine il ruolo<br />
crescente, dell’informazione ambientale e della sua comunicazione attraverso mezzi
<strong>di</strong>versi, che tendano ad elevare il livello <strong>di</strong> partecipazione e con<strong>di</strong>visione degli obiettivi <strong>di</strong><br />
miglioramento <strong>di</strong> qualità della vita che la politica ambientale si pone.<br />
Per l’attuazione degli interventi strategici vi è la necessità <strong>di</strong> una maggiore integrazione<br />
della tematica ambientale in tutti i settori del <strong>Comune</strong>; se è vero che all’Ufficio Ambiente<br />
restano necessariamente in carico le principali attività <strong>di</strong> riferimento, lo stesso necessita <strong>di</strong><br />
una <strong>di</strong>versa organizzazione sia come proprio assetto strutturale sia come soggetto<br />
collaborativo nell’ambito <strong>di</strong> funzioni non proprie quali, in particolare, l’informazione e la<br />
comunicazione. Gli strumenti proposti:<br />
• Gruppi <strong>di</strong> lavoro stabili in materia <strong>di</strong> valutazione ambientale<br />
• Nuova Organizzazione dell’Ufficio Ambiente (ispirata alla <strong>di</strong>versificazione delle<br />
attività d’emergenza da quelle <strong>di</strong> programmazione, <strong>di</strong> contro all’unificazione<br />
<strong>di</strong> attività non emergenziali relative a temi <strong>di</strong> forte interesse per la città quale<br />
il mare)<br />
• Programma <strong>di</strong> informazione e comunicazione ambientale<br />
verranno descritti nel prossimo paragrafo de<strong>di</strong>cato agli strumenti.<br />
3.2 Strumenti Normativi<br />
RIFERIMENTI NORMATIVI DEL MACROBIETTIVO CAMBIAMENTI CLIMATICI<br />
NORMATIVA COMUNITARIA<br />
Decisione 2002/358/CE approvazione del Protocollo <strong>di</strong> Kyoto<br />
Direttiva 93/76/CEE Efficienza energetica – SAVE-<br />
Direttiva 2001/77/CE Promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche<br />
rinnovabili<br />
NORMATIVA NAZIONALE<br />
Legge 09.01.1991, n°10 Attuazione del piano energetico nazionale<br />
Delib. CIPE 19.11.1998 (linee guida per le politiche e misure nazionali <strong>di</strong> riduzione delle<br />
emissioni dei gas serra);<br />
-D.lgs n. 79/99, D.lgs n. 164/2000 Liberalizzazione del mercato energetico<br />
DM 11 novembre 1999 Direttive per l’attuazione delle norme in materia <strong>di</strong> energia elettrica<br />
da fonti rinnovabili<br />
-DM 4 giugno 2001, n. 467 Programmi per la riduzione <strong>di</strong> gas serra;
-Legge 01.06-2002, n. 120 Ratifica ed esecuzione del Protocollo <strong>di</strong> Kyoto;<br />
-Legge 04.04.2006, n. 316 Conversione in legge del D.Lgs. 273/2004 recanti <strong>di</strong>sposizioni<br />
urgenti per l’applicazione della Direttiva 2003/87/CE in materia <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> quote <strong>di</strong><br />
emissione dei gas ad effetto serra;<br />
D.Lgs. 216/2006 Attuazione delle Direttive 2003/87 e 2004/101/CE in materia <strong>di</strong> scambio<br />
<strong>di</strong> quote <strong>di</strong> emissione <strong>di</strong> gas ad effetto serra con riferimento ai meccanismi <strong>di</strong> progetto del<br />
Protocollo <strong>di</strong> Kyoto.<br />
NORMATIVA REGIONALE<br />
-L.R. 33/94 Norme per la tutela della qualità dell’aria<br />
-L.R. 45/97 Norme in materia <strong>di</strong> risorse energetiche<br />
-D.C.R. 18 gennaio 2000, n°1 Approvazione del Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Energetico Regionale;<br />
-D.C.R. 8 luglio 2008 Piano energetico regionale<br />
RIFERIMENTI NORMATIVI DEL MACROBIETTIVO<br />
NATURA, BIODIVERSITÀ E DIFESA DEL SUOLO<br />
Aumentare la percentuale delle aree protette, migliorarne la gestione e<br />
conservare la bio<strong>di</strong>versità terrestre e marina<br />
Normativa comunitaria<br />
Direttiva 92/43/CEE Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della<br />
fauna selvatiche;<br />
NORMATIVA NAZIONALE<br />
-L.394/91 Legge quadro sulle aree protette (Disposizioni per l’istituzione <strong>di</strong> parchi<br />
regionali)<br />
DPR n. 357/1997 Regolamento recante attuazione della Direttiva 92/43/CE relativa alla<br />
conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna<br />
selvatiche;<br />
D.M. 03.09.2002 Linee Guida per la gestione dei siti della Rete Natura 2000;<br />
DPR n. 120/2003 Regolamento recante mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni al
NORMATIVA REGIONALE<br />
-L.R. 49/95 Norme sui Parchi, le riserve naturali e le aree naturali protette d’interesse<br />
locale;<br />
L.R. 24/1994 Istituzione degli Enti Parco per la gestione dei Parchi regionali della<br />
Maremma e <strong>di</strong> Migliarino, SanRossore, Massaciuccoli – Soppressione dei relativi Consorzi;<br />
L.R. 1/2005 Norme per il governo del territorio<br />
D.G.R.T. 842/2007 Verifica annuale dello stato <strong>di</strong> attuazione del IV° programma regionale<br />
per le aree protette ed aggiornamento dell’elenco ufficiale delle aree protette regionale<br />
Ridurre la <strong>di</strong>namica delle aree artificiali<br />
NORMATIVA REGIONALE<br />
L.R. 5/95 Norme per il governo del territorio<br />
Mantenimento e recupero dell’equilibrio idrogeologico e riduzione<br />
dell’erosione costiera<br />
Normativa comunitaria<br />
Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo del 30/05/2002 relativa<br />
all’attuazione della gestione integrata delle zone <strong>di</strong> costiere in Europa<br />
Normativa nazionale<br />
L. 89/183 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della <strong>di</strong>fesa del suolo;<br />
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Norme in materia ambientale.<br />
Normativa regionale<br />
Delibera Consiglio regionale n° 155/97 Direttive sui criteri progettuali per l’attuazione degli<br />
interventi in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa idrogeologica;<br />
L.R. 91/98 Norme per la <strong>di</strong>fesa del suolo;<br />
D.G.R. n° 1214 del 2001 Progetto <strong>di</strong> Piano regionale <strong>di</strong> gestione integrata della costa ai<br />
fini del riassetto idrogeologico.<br />
Prevenzione del rischio sismico e riduzione degli effetti
Normativa nazionale<br />
L. 183/89 “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale per la <strong>di</strong>fesa del suolo”;<br />
Or<strong>di</strong>nanza PCM 3519/2006 Criteri generali per l’in<strong>di</strong>viduazione delle zone sismiche e per la<br />
formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesima zone;<br />
D.M. 14.01.2008 Norme tecniche per le costruzioni.<br />
Normativa regionale<br />
Delibera Consiglio regionale n°155/97 Direttive sui criteri progettuali per l’attuazione degli<br />
interventi i materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa idrogeologica;<br />
L.R. 91/98 Norme per la <strong>di</strong>fesa del suolo;<br />
D.G.R.T. 841/2007 Approvazione dell’elenco aggiornato dei comuni a maggior rischio<br />
sismico della Toscana.<br />
RIFERIMENTI NORMATIVI DEL MACROBIETTIVO AMBIENTE E SALUTE<br />
Ridurre la percentuale <strong>di</strong> popolazione esposta all’inquinamento atmosferico<br />
Normativa comunitaria<br />
Direttiva 96/62/CE del Consiglio del 27 settembre 1996 in materia <strong>di</strong> valutazione e<br />
gestione dell’aria ambiente;<br />
Direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite <strong>di</strong> qualità<br />
dell’aria ambiente per il biossido <strong>di</strong> zolfo, il biossido <strong>di</strong> azoto, gli ossido <strong>di</strong> azoto, le<br />
particelle e il piombo;<br />
Direttiva 2000/69/CE del Consiglio del 16 novembre 2000 concernente i valori limite per il<br />
benzene ed il monossido <strong>di</strong> carbonio nell’aria ambiente;<br />
Direttiva 2002/3/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2002 relativa<br />
all’ozono nell’aria.<br />
Normativa nazionale<br />
D.lgs n° 351 del 1999 Attuazione della Direttiva 92/62/CE i n materia <strong>di</strong> valutazione e <strong>di</strong><br />
gestione della qualità dell’aria ambiente;<br />
D.M. 60/2002 Recepimento della Direttiva 1999/30/CE e della Direttiva 2000/69/CE;<br />
D.Lgs 183/04 Attuazione della Direttiva 2002/3/CE;<br />
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Norme in materia ambientale.<br />
Normativa regionale
DGRT n. 377/2006, 27/2006 e 21/2008 Determinazione della struttura regionale <strong>di</strong><br />
rilevamento del PM10, Ozono, PM2,5.<br />
Ridurre la percentuale <strong>di</strong> popolazione esposta all’inquinamento acustico,<br />
all’inquinamento elettromagnetico e alle ra<strong>di</strong>azioni ionizzanti<br />
Normativa comunitaria<br />
Direttiva 2002/49/CE Determinazione e gestione del rumore ambientale;<br />
Normativa nazionale<br />
L. 26 ottobre 1995, n. 447 Legge quadro sull’inquinamento acustico DPCM 14.11.1997<br />
Determinazione valori limiti delle sorgenti sonore;<br />
D.Lgs 241/2000 Attuazione della Direttiva 92/89/EURATON in materia <strong>di</strong> protezione<br />
sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi da ra<strong>di</strong>azioni ionizzanti;<br />
Legge 36/2001 Legge quadro sulla protezione dell’esposizioni a campi elettrici, magnetici<br />
ed elettromagnetici;<br />
DPCM 8.07.2003 Limiti <strong>di</strong> esposizione, valori <strong>di</strong> attenzione e gli obiettivi <strong>di</strong> qualità per la<br />
protezione della popolazione dall’esposizione a campi elettrici, magnetici ed<br />
elettromagnetici generati a frequenze 50 Hz generati dagli elettrodotti;<br />
D.Lgs. 159/2003 Co<strong>di</strong>ce delle comunicazione elettroniche;<br />
DPCM 8.07.2003 Limiti <strong>di</strong> esposizione, valori <strong>di</strong> attenzione e gli obiettivi <strong>di</strong> qualità per la<br />
protezione della popolazione dall’esposizione a campi elettrici, magnetici alla frequenza <strong>di</strong><br />
rete comprese tra 100 KHz e 300 GHz;<br />
DPR 142/2004 Disposizione per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento<br />
acustico derivante dal traffico veicolare;<br />
D.Lgs. 194/05 Attuazione della Direttiva 2002/49.<br />
Normativa regionale<br />
-L.R. 89/98 Norme in materia <strong>di</strong> inquinamento acustico;<br />
D.G.R.T. n. 788/1999 Criteri per la classificazione acustica dei comuni;<br />
L.R. 54/2000 Disciplina degli impianti <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ocomunicazione;<br />
D.G.R.T. n. 1106/2008 In<strong>di</strong>viduazione dei comuni <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e Prato quale Autorità<br />
competente all’elaborazione delle Mappe acustiche strategiche.<br />
Ridurre il grado <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> incidente rilevante nel settore<br />
industriale
Normativa comunitaria<br />
Direttiva 82/501 relativa ai rischi <strong>di</strong> incidenti rilevanti connessi con determinate attività<br />
industriali;<br />
Direttiva 96/82 relativa al controllo dei pericoli <strong>di</strong> incidenti rilevanti connessi con<br />
determinate sostanze pericolose;<br />
Direttiva 2003/105/CE mo<strong>di</strong>fiche alla Direttiva 96/82.<br />
Normativa nazionale<br />
DPR 175/1988 Attuazione della Direttiva 501/82/CEE relativa ai rischi <strong>di</strong> incidenti rilevanti<br />
connessi con determinate attività industriali;<br />
D.Lgs 334/99 Attuazione della Direttiva 96/82 relativa al controllo dei pericoli <strong>di</strong> incidenti<br />
rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose “Severo II”;<br />
D.M. 9.08.2000 Linee Guida per l’attuazione del sistema <strong>di</strong> gestione della sicurezza;<br />
D.M. 9.05.2001 Requisiti minimi <strong>di</strong> sicurezza in materia <strong>di</strong> pianificazione urbanistica e<br />
territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante;<br />
DPCM 25.02.2005 Pianificazione dell’emergenza esterna degli stabilimenti industriali a<br />
rischio <strong>di</strong> incidente rilevante;<br />
D.Lgs. 238/2005 Attuazione della Direttiva 2003/105/CE che mo<strong>di</strong>fica la Direttiva 96/82<br />
relativa al controllo dei pericoli <strong>di</strong> incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze<br />
pericolose “Severo III”.<br />
RIFERIMENTI NORMATIVI DEL MACROBIETTIVO: USO SOSTENIBILE DELLE<br />
RISORSE E GESTIONE DEI RIFIUTI<br />
Ridurre la produzione totale <strong>di</strong> rifiuti. Ridurre o eliminare la percentuale <strong>di</strong><br />
rifiuti conferiti in <strong>di</strong>scarica<br />
Normativa comunitaria<br />
Direttiva 91/156/CEE sui rifiuti;<br />
Direttiva 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi;<br />
Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti <strong>di</strong> imballaggio;<br />
Direttiva 1999/31/CE relativa alle <strong>di</strong>scariche dei rifiuti;<br />
Direttiva 2000/76/CE in materia <strong>di</strong> incenerimento <strong>di</strong> rifiuti.<br />
Normativa nazionale<br />
D.Lgs 36/2003 Attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle <strong>di</strong>scariche dei rifiuti;
D.Lgs 133/2005 Attuazione della Direttiva 2000/76/CE in materia <strong>di</strong> incenerimento <strong>di</strong><br />
rifiuti;<br />
D.M. 03.08.2005 Definizione dei criteri <strong>di</strong> ammissibilità dei rifiuti in <strong>di</strong>scarica;<br />
Decreto Leg.vo 152/2006 Norme in materia ambientale;<br />
D.Lgs. 4/2008 Correttivo delle Norme in materia ambientale.<br />
Normativa regionale<br />
L.R. 25/98 Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati;<br />
DCRT n. 88/98 Piano <strong>di</strong> gestione dei rifiuti- I° stralcio relativo ai rifiuti urbani;<br />
DCRT 384/1999 Piano <strong>di</strong> gestione dei rifiuti- II° stralcio relativo ai rifiuti speciali;<br />
L.R. 26 luglio 2002, n. 29 “Mo<strong>di</strong>fiche alla legge regionale 18 maggio 1998, n. 25 (Norme<br />
per gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati);<br />
L.R. 61/2007 “Mo<strong>di</strong>fiche alla legge regionale 18 maggio 1998, n. 25 (Norme per gestione<br />
dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati).<br />
Bonificare i siti inquinati e ripristinare le aree estrattive <strong>di</strong>smesse<br />
Normativa comunitaria<br />
Direttiva 1999/31/CEE del Consiglio del 26 aprile 1999 relativa alle <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> rifiuti;<br />
Direttiva 91/156/CEE sui rifiuti;<br />
Direttiva 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi;<br />
Normativa nazionale<br />
L.426/1998 Nuovi interventi in campo ambientale;<br />
D.M. 471/1999 Attuazione dell’art. 17 del D.Lgs. 22/97 relativo ai siti inquinati;<br />
D.M. 468/2001 Programma nazionale <strong>di</strong> bonifica e ripristino ambientale dei siti<br />
contaminati;<br />
D.M. 24.02.2003 Istituzione della permimetrazione provvisoria del Sito <strong>di</strong> Interesse<br />
Nazionale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>;<br />
Decreto Leg.vo 152/2006 Norme in materia ambientale;<br />
D.Lgs. 4/2008 Correttivo del D.Lgs. 152/2008;<br />
D.Lgs. n. 2/2009 Mo<strong>di</strong>fiche all’art. 186 del D.Lgs.152/2006.<br />
Normativa regionale<br />
L.R. 78/98 Norme in materia <strong>di</strong> cave e torbiere;
DPGR n. 28 del 4/2/2002 “Impianti <strong>di</strong> smaltimento rifiuti destinati a sopperire a situazioni<br />
<strong>di</strong> necessità ed urgenza ai sensi dell’art. 21 della L.R. 25/1998 – utilizzo <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong><br />
interesse regionale”;<br />
-L.R. 25/98 Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati;<br />
DCRT 384/1999 Piano <strong>di</strong> gestione dei rifiuti- III° stralcio relativo alle aree da bonificare;<br />
L.R. 30/2006 Funzioni amministrative <strong>di</strong> competenza comunale in materia <strong>di</strong> bonifica <strong>di</strong> siti<br />
contaminati.<br />
TUTELARE LA QUALITÀ DELLE ACQUE INTERNE E COSTIERE E PROMUOVERE UN USO SOSTENBILE<br />
DELLA RISORSA IDRICA<br />
Normativa comunitaria<br />
Direttiva 98/83 relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano;<br />
Direttiva 91/271/CEE Trattamento delle acque reflue urbane;<br />
DIRETTIVA 83/98/CEE RELATIVA ALLA QUALITÀ DELLE ACQUE AL CONSUMO UMANO;<br />
DIRETTIVA 2000/60/CE QUADRO PER L’AZIONE COMUNITARIA IN MATERIA DI ACQUE;<br />
Direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque <strong>di</strong> balneazione.<br />
Normativa nazionale<br />
Regio Decreto 11 <strong>di</strong>cembre 1933, n°1775 Testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge sulle<br />
acque e impianti elettrici;<br />
DPR 470/1982 Attuazione della Direttiva 76/160/CE relativa alla qualità delle acque <strong>di</strong><br />
balneazione – vigente in attesa del regolamento del D.Lgs. 116/2008 -<br />
Legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni in materia <strong>di</strong> risorse idriche;<br />
D.Lgs. 31/2001 Attuazione della Direttiva 98/83 relativa alla qualità delle acque destinate<br />
al consumo umano;<br />
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Norme in materia ambientale;<br />
D.Lgs. 116/2008 Attuazione della Direttiva 2006/7/CE.<br />
Normativa regionale<br />
DPGRT n. 28/R/2003 Regolamento <strong>di</strong> attuazione dell’art. 6 della L.R. 64/2001;<br />
DCRT 170/2003 Regolamentazione artt. 18 e 19 del D.Lgs. 152/99;<br />
DCRT 171/2003 Regolamentazione artt. 18 del D.Lgs. 152/99;<br />
DCRT 172/2003 Regolamentazione artt. 18 e 19 del D.Lgs. 152/99;<br />
DCRT 6/2005 Approvazione del Piano <strong>di</strong> Tutela delle acque;<br />
L.R. 20/2006 Norme per la Tutela delle acque dall’inquinamento;<br />
DPGRT 46/R/2008 Regolamento <strong>di</strong> attuazione della L.R. 20/2006.
3.3 Strumenti conoscitivi<br />
La mappa della conoscenza: archivi e database ambientali<br />
La domanda <strong>di</strong> conoscenza per poter valutare stato e pressioni, e poter quin<strong>di</strong> tarare<br />
opportunamente le strategie e le politiche per uno sviluppo sostenibile e durevole é la<br />
sfida con cui i sistemi informativi territoriali ed ambientali devono confrontarsi nei prossimi<br />
anni. Il sistema informativo è determinante per supportare l’obiettivo <strong>di</strong> integrare<br />
l’ambiente nelle scelte e decisioni politiche.<br />
La Regione Toscana ha smistato le competenze in merito alla costruzione dei patrimoni<br />
informativi a supporto delle <strong>di</strong>verse esigenze conoscitive, tra <strong>di</strong>versi soggetti, sia presso<br />
Uffici della Regione stessa (Statistica, Sistema Informativo Regionale, Sistema Geografico<br />
Regionale, Sistema Informativo Sanitario) che presso agenzie ed altri soggetti istituzionali<br />
(ARPAT, ARS, IRPET, ARSIA, LaMMA, ARRR, ecc.).<br />
Lo sforzo <strong>di</strong> costituire il quadro conoscitivo necessario a supportare le attività pianificatorie<br />
dei soggetti istituzionali si configura essenzialmente come un problema <strong>di</strong> certificazione<br />
dei dati e <strong>di</strong> loro integrazione per formare un basamento informativo affidabile, coerente<br />
ed univoco.<br />
E’ in<strong>di</strong>spensabile un coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> tutti i soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo, a<br />
livello regionale, nella gestione dei sistemi informativi e nella raccolta dei dati.<br />
Occorre considerare la molteplicità dei soggetti esplicitando il ruolo che ciascuno può e<br />
deve garantire nei processi <strong>di</strong> formazione del quadro conoscitivo, e soprattutto della<br />
possibilità (in un contesto <strong>di</strong> integrazione e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento delle possibilità <strong>di</strong><br />
cooperazione che la Rete Telematica della Regione Toscana –RTRT cerca <strong>di</strong> garantire) <strong>di</strong><br />
realizzare una sinergia che si sostanzi anche in una più facile integrazione dei relativi<br />
basamenti informativi.<br />
La Regione e suoi Uffici e Agenzie hanno realizzato negli anni archivi ed applicazioni<br />
informatiche che coprono gran parte delle questioni ambientali e territoriali. Si tratta <strong>di</strong> un<br />
patrimonio informativo ricchissimo che consente <strong>di</strong> avviare una fase ulteriore <strong>di</strong> sviluppo<br />
per arrivare ad un sistema unitario e cooperante.<br />
Il sistema è finalizzato a coprire:
le esigenze <strong>di</strong> informazione per i Piani e programmi della Regione e in particolare<br />
per il PRS, il PIT, il<br />
PRAA, e il Piano sanitario, delle Province (PTC e Piani <strong>di</strong> settore), dei Comuni (PS,<br />
Regolamenti<br />
urbanistici e Piani <strong>di</strong> settore), delle Autorità <strong>di</strong> Bacino, ATO, etc.;<br />
le esigenze operative della Regione e le funzioni <strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> controllo della<br />
Regione<br />
il reporting ufficiale regionale ambientale e territoriale e i relativi servizi informativi<br />
WEB a tutta la società toscana.<br />
Le principali <strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong> intervento:<br />
- in<strong>di</strong>viduare gli archivi <strong>di</strong> base che costituiscono il sistema <strong>di</strong> conoscenze con<strong>di</strong>viso e<br />
programmare la copertura delle aree informative ancora deficitarie con i relativi<br />
programmi e responsabilità <strong>di</strong><br />
- produzione del dato, informatizzazione e manutenzione; per gli archivi <strong>di</strong> sintesi e gli<br />
in<strong>di</strong>catori per la programmazione definire le regole <strong>di</strong> derivazione dagli archivi <strong>di</strong> base<br />
o da stime e elaborazione <strong>di</strong> modelli;<br />
- verificare ed eliminare o riportare a sintesi le duplicazioni (non motivate);<br />
- basare gli archivi prodotti dai soggetti competenti a livello regionale e locale, su<br />
regole omogenee e con<strong>di</strong>vise: stessa base geografica, regole topografiche definite,<br />
sistemi <strong>di</strong> co<strong>di</strong>fiche e anagrafiche<br />
- con<strong>di</strong>vise;<br />
- qualificare gli archivi in termini <strong>di</strong> responsabilità, specifiche <strong>di</strong> realizzazione,<br />
documentazione,<br />
- riferimenti geografici, modalità <strong>di</strong> aggiornamento nel tempo;<br />
- <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un linguaggio e un sistema <strong>di</strong> definizioni con<strong>di</strong>vise;<br />
- gestire il sistema <strong>di</strong> archivi con DBMS e GIS, applicazioni <strong>di</strong> pubblicazione WEB-GIS,<br />
export XML e xls, presso alcuni poli con sistemi <strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong>ffusione efficienti e<br />
sicuri;<br />
- attivare nell’ambito del PRAA una azione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento ed integrazione delle basi<br />
dati con la creazione <strong>di</strong> una infrastruttura informativa unitaria, e ricondurre le altre<br />
azioni <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> informazioni previste nel PRAA stesso e nei Piani territoriali<br />
della Regione ad un sistema unitario;<br />
- integrazione del sistema informativo territoriale e ambientale regionale nel sistema<br />
informativo <strong>di</strong><br />
- governo e statistico regionale.
Qui <strong>di</strong> seguito viene riportato un elenco dei principali archivi e database ambientali<br />
prodotti dai <strong>di</strong>versi uffici regionale e agenzie.<br />
Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA) - Il SIRA si presenta come uno<br />
degli attori principali <strong>di</strong> qualsiasi processo <strong>di</strong> governo del territorio, per il ruolo che riveste<br />
(quello <strong>di</strong> Sistema Informativo Ambientale della Regione Toscana, collocato presso l'ARPAT<br />
in considerazione del fatto che l'Agenzia é la massima produttrice ed anche utilizzatrice <strong>di</strong><br />
conoscenza ambientale), e per le competenze acquisite nella raccolta, integrazione e<br />
<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> dati ambientali.<br />
La Regione Toscana ha in<strong>di</strong>viduato nel SIRA la struttura idonea a ricoprire il ruolo <strong>di</strong><br />
Punto Focale Regionale del Sistema Informativo Nazionale Ambientale. Le banche dati<br />
che costituiscono il SIRA, infatti, forniscono la base conoscitiva per la produzione degli<br />
in<strong>di</strong>catori ambientali definiti a livello regionale e nazionale.<br />
Il SIRA è articolato a livello regionale e provinciale e costituisce il riferimento regionale del<br />
sistema informativo nazionale ambientale. A livello regionale il SIRA si integra con le<br />
rilevazioni, le basi <strong>di</strong> dati, gli archivi territoriali e le reti degli uffici regionali. A livello locale<br />
il SIRA si raccorda e coopera con i sistemi informativi delle Provincie, dei Comuni e delle<br />
Aziende unità sanitarie locali.<br />
ARPAT valida, certifica i dati raccolti e li inserisce nel SIRA (qualità del dato). Nei<br />
Dipartimenti ARPAT è stato installato un sistema software, denominato ARPALAB, che<br />
consente <strong>di</strong> gestire tutte le fasi attraverso cui passa un campione da sottoporre ad analisi,<br />
dalla accettazione, alle analisi, alla refertazione. Il sistema, oltre a garantire il supporto alle<br />
procedure gestionali <strong>di</strong> funzionamento del laboratorio, contemporaneamente estrapola dal<br />
contenuto informativo proprio del sistema alcuni sottoinsiemi <strong>di</strong> dati, dai punti <strong>di</strong> prelievo<br />
agli esiti delle analisi con le misure dei <strong>di</strong>versi parametri. Tali dati, <strong>di</strong> specifico interesse<br />
ambientale, confluiscono nella Banca Dati del SIRA, andando a comporre una serie <strong>di</strong><br />
archivi <strong>di</strong> Monitoraggio Ambientale. A tali dati, generati in laboratorio, si aggiungono quelli<br />
rilevati da centraline automatiche (qualità dell'aria, parametri fisici e chimici dell'acqua).<br />
Per supportare la conoscenza delle pressioni in essere, il SIRA raccoglie e gestisce anche<br />
una serie <strong>di</strong> Catasti Ambientali. A tale scopo sono state sviluppate una serie <strong>di</strong> procedure<br />
informatiche che, previa convenzione, vengono rese <strong>di</strong>sponibili alle Amministrazioni<br />
Provinciali. Tali applicazioni sono finalizzate a supportare le attività autorizzative <strong>di</strong> impianti
<strong>di</strong> gestione rifiuti, scarichi, attingimenti, emissioni in atmosfera, span<strong>di</strong>mento fanghi su<br />
suolo agricolo. Anche in questo caso un sottoinsieme dei dati raccolti (dati anagrafici del<br />
sito produttivo e dei suoi impianti, dati tecnici relativi alle emissioni/scarichi autorizzati,<br />
ovvero ai quantitativi e tipologie <strong>di</strong> rifiuti autorizzati) confluiscono nel SIRA, andando a<br />
costituire alcuni Catasti Ambientali.<br />
I dati ambientali aumentano enormemente la loro capacità informativa nel momento in cui<br />
possono essere integrati e confrontati tra loro. Ad esempio, riuscire ad associare ad<br />
una azienda i <strong>di</strong>versi impatti ambientali, in termini <strong>di</strong> emissioni, scarichi, produzione rifiuti,<br />
ecc., aiuta a meglio caratterizzare quell'impianto produttivo. Con<strong>di</strong>zione per una efficace<br />
integrazione <strong>di</strong> conoscenze <strong>di</strong>verse (a volte anche <strong>di</strong> fonte <strong>di</strong>versa, come ad esempio i dati<br />
autorizzativi provinciali e quelli delle <strong>di</strong>chiarazioni MUD) é una corretta descrizione<br />
anagrafica dell'impianto (co<strong>di</strong>ce fiscale, ragione sociale, comune, in<strong>di</strong>rizzo, ecc.), in modo<br />
che tali descrizioni siano confrontabili e riconoscibili come analoghe analizzando archivi<br />
<strong>di</strong>versi.<br />
Vi sono dati che non possono essere messi in relazione me<strong>di</strong>ante, ad esempio, il co<strong>di</strong>ce<br />
fiscale: un impianto può impattare, in qualche modo, su un inse<strong>di</strong>amento o su una scuola<br />
vicini. Una possibilità <strong>di</strong> esplicitazione <strong>di</strong> certe relazioni può avvenire allora sulla base del<br />
concetto <strong>di</strong> vicinanza (scoprire ad esempio quali e<strong>di</strong>fici rientrino nel raggio <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> una<br />
Azienda che stocca sostanze chimiche pericolose): oltre ad una integrazione <strong>di</strong> patrimoni<br />
informativi su base anagrafica, ci si prospetta anche la possibilità <strong>di</strong> integrazione sulla base<br />
della valutazione ed analisi, con tecnologie GIS, delle relative georeferenziazioni.<br />
Molti degli archivi raccolti dal SIRA sono dotati <strong>di</strong> georeferenziazione proprio per<br />
consentire una analisi ed integrazione spaziale dei dati ambientali. Per altri archivi sono<br />
state sperimentate procedure <strong>di</strong> georeferenziazione sulla base <strong>di</strong> Stradari, archivi <strong>di</strong><br />
Numeri Civici, ecc. In effetti , sia pure con una maglia informativa a volte troppo<br />
grossolana, moltissimi archivi <strong>di</strong> dati, raccolti relativamente al dettaglio comunale, sono in<br />
effetti attribuibili a quella porzione <strong>di</strong> territorio racchiusa dal poligono che ne descrive i<br />
confini amministrativi, e dunque, in<strong>di</strong>rettamente, georeferenziati.<br />
Da gennaio 2005 i dati del SIRA sono accessibili a tutti attraverso il sito web<br />
sira.arpat.toscana.it . Il portale mette a <strong>di</strong>sposizione delle istituzioni, delle associazioni e<br />
dei citta<strong>di</strong>ni i risultati delle attività <strong>di</strong> controllo e monitoraggio effettuati dall'Agenzia<br />
Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana e da altri enti che operano in campo<br />
ambientale. L'accesso ai contenuti del portale è possibile attraverso tre percorsi <strong>di</strong>
navigazione: per temi: Acqua, Aria, Terra, Energia; per servizi: banche dati <strong>di</strong> base,<br />
rapporti sintetici e statistiche, mappe tematiche; per macrobiettivi ambientali:<br />
cambiamenti climatici, natura e bio<strong>di</strong>versità, ambiente e salute, uso sostenibile delle<br />
risorse naturali e gestione dei rifiuti.<br />
Banche dati:<br />
- dati monitoraggio acque;<br />
- dati monitoraggio aria;<br />
- impianti <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ocomunicazione;<br />
- <strong>di</strong>chiarazioni MUD;<br />
- impianti gestione rifiuti;<br />
- catasto aziende e unità locali;<br />
- siti contaminati;<br />
- aziende a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante.<br />
Report:<br />
- report dati monitoraggio acque;<br />
- report dati monitoraggio acque <strong>di</strong> balneazione;<br />
- report dati monitoraggio aria;<br />
- report dati impianti <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ocomunicazione;<br />
- report dati geotermia.<br />
Mappe:<br />
- reti monitoraggio acque;<br />
- impianti <strong>di</strong> depurazione;<br />
- reti monitoraggio aria;<br />
- biomonitoraggio lichenico;<br />
- impianti gestione rifiuti;<br />
- mappa del catasto aziende del Registro delle Imprese;<br />
- siti contaminati;<br />
- aziende a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante;<br />
- impianti <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ocomunicazione;<br />
- piani <strong>di</strong> classificazione acustica.
Vi è stata una costante crescita sia dei servizi informativi <strong>di</strong>sponibili, sia del gra<strong>di</strong>mento da<br />
parte degli utenti (P.A. e citta<strong>di</strong>ni). Il portale ha contribuito ad accrescere la cre<strong>di</strong>bilità<br />
dello stesso SIRA nei confronti degli Enti Locali della Toscana (aumenta la percepibilità del<br />
lavoro che si svolge). Ultimamente si registrano in me<strong>di</strong>a oltre 1.900 visite al giorno, per<br />
oltre 8.400 pagine accedute.<br />
LaMMA (Laboratorio per la Meteorologia e la Modellistica Applicata) -Il progetto<br />
LaMMA nasce dalla proposta <strong>di</strong> creare in Toscana un centro <strong>di</strong> eccellenza che si occupi <strong>di</strong><br />
monitorare e controllare l’ambiente attraverso il monitoraggio e lo stu<strong>di</strong>o dei fenomeni<br />
meteoclimatici, associata all’opportunità <strong>di</strong> operare concretamente in collaborazione con il<br />
sistema delle imprese toscane ad alta tecnologia, detentrici <strong>di</strong> know-how nella sensoristica<br />
e nel software applicativi (acquisizione dati da sistemi optoelettronici, sviluppo <strong>di</strong><br />
sensoristica da porre su sistemi satellitari e/o mezzi aerei, produzione <strong>di</strong> software per<br />
antincen<strong>di</strong>, movimenti franosi, gestione dati, ecc).<br />
Il LaMMA è stato realizzato per iniziativa della Regione Toscana e <strong>di</strong> istituzioni <strong>di</strong> ricerca<br />
scientifica quali l’Istituto <strong>di</strong> Biometeorologia del CNR e la Fondazione per il Clima e la<br />
Sostenibilità (FCS ex-FMA). Il LaMMA oltre a fornire il servizio meteorologico per la regione<br />
Toscana opera nei settori della qualità dell’aria, dei Sistemi Inoformativi Geografici e della<br />
cartografia applicati al territorio, e della climatologia.<br />
Ad oggi sono stati attivati tre nuovi centri LaMMA: il LaMMA CRES- Centro Ricerche<br />
Erosione Suolo <strong>di</strong> Grosseto, il LaMMA CoMMA-Med- Centro <strong>di</strong> Meteorologia marina e<br />
Monitoraggio Ambientale del Me<strong>di</strong>terraneo <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, ed il LaMMA TEST- Tecnologie per il<br />
Sistema Tessile <strong>di</strong> Prato.<br />
Oggi le seguenti tematiche sono affrontate nei centri LaMMA:<br />
CoMMA-Med: Il Centro <strong>di</strong> Meteorologia Marina e Monitoraggio Ambientale del<br />
Me<strong>di</strong>terraneo nato in collaborazione con la Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> opera nella raccolta ed<br />
elaborazione near-real time dei dati meteo ambientali e nella previsione <strong>di</strong> dettaglio a<br />
scala locale per fornire, attraverso mederne tecnologie:<br />
- Modellistica <strong>di</strong> dettaglio dei fenomeni in atto;<br />
- Monitoraggio dell'ambiente marino e costiero;<br />
- Validazione dei principali modelli meteo-marini;<br />
- Monitoraggio ed in<strong>di</strong>viduazione degli sversamenti <strong>di</strong> oli minerali in mare;
- Realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> monitoraggio marina e costiera;<br />
- Attività <strong>di</strong> formazione e qualificazione agli studenti.<br />
LaMMA-CRES: Il Centro Ricerche Erosione Suolo nato in collaborazione con la Provincia<br />
<strong>di</strong> Grosseto assicura supporto scientifico e tecnologico a molteplici settori, legati<br />
all’ambiente e al territorio, tra cui:<br />
- attività degli enti pubblici a livello <strong>di</strong> pianificazione territoriale;<br />
- interventi legati a emergenze ambientali, come siccità ricorrenti e monitoraggio del<br />
deficit idrico;<br />
- approfon<strong>di</strong>menti su trasporto solido, erosione e bilancio idrico a scala <strong>di</strong> bacino<br />
idrografico;<br />
LaMMa-TEST: Il progetto TEcnologie per il Sistema Tessile nasce da una collaborazione<br />
con la provincia <strong>di</strong> Prato allo scopo <strong>di</strong> creare un centro <strong>di</strong> eccellenza per lo stu<strong>di</strong>o dei<br />
fenomeni connessi alla produzione tessile e alla sua sostenibilità ambientale. Il principale<br />
obiettivo del progetto LaMMA - TEST è lo stu<strong>di</strong>o dei fenomeni legati al prodotto tessile ed<br />
alle sue micro-caratteristiche (coibentazione, traspirazione, allergenicità), nonchè il<br />
trasferimento <strong>di</strong> taliconoscenze al processo produttivo per un utilizzo delle risorse<br />
competitivo, efficiente e sostenibile nel contesto del mercato globale nonché degli attuali<br />
cambiamenti climatici. Tali aree <strong>di</strong> ricerca costituiranno un modello <strong>di</strong> analisi ed indagine<br />
che permetterà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le peculiarità socio-economiche, scientifiche e tecnologiche<br />
del settore. Tra le finalità del progetto vi è inoltre l’analisi <strong>di</strong> fattibilità economica e <strong>di</strong><br />
compatibilità ambientale e relativa all’inserimento <strong>di</strong> nuove tipologie <strong>di</strong> fibre, così come<br />
l’analisi dell’intera filiera produttiva caratteristica del <strong>di</strong>stretto tessile Pratese.<br />
Il progetto METEOSALUTE: Grazie all’esperienza acquisita attraverso il LaMMA ed<br />
attraverso una collaborazione con l’Università <strong>di</strong> Firenze, IBIMET CNR ha attivato per conto<br />
della Regione Toscana il progetto Meteo Salute che si pone l'obiettivo generale <strong>di</strong><br />
realizzare per il territorio regionale toscano una ricerca <strong>di</strong> dettaglio per definire le relazioni<br />
esistenti fra con<strong>di</strong>zioni meteorologiche e stato <strong>di</strong> salute della popolazione. I risultati così<br />
ottenuti costituiranno la base per la realizzazione ed applicazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong><br />
informazione biometeorologica e bioclimatologica a supporto dei servizi sanitari locali e<br />
della popolazione. Le finalità del progetto sono:<br />
- Informare l'intera popolazione circa le potenziali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio e <strong>di</strong>sagio, ma<br />
anche <strong>di</strong> benessere, dovute a fattori climatici e ambientali.<br />
- Mettere a punto un sistema <strong>di</strong> prevenzione che avvisi l'intera popolazione ed in<br />
particolare le categoriea rischio (alcuni tipi <strong>di</strong> lavoratori, anziani, bambini, soggetti
affetti da patologie acute o croniche) circa la possibile insorgenza <strong>di</strong> patologie<br />
determinate dalle con<strong>di</strong>zioni ambientali in atto e previste, ed i comportamenti da<br />
adottare per limitarne i rischi.<br />
- Razionalizzare l'assistenza sanitaria ed ospedaliera (<strong>di</strong>stribuzione del lavoro,<br />
<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> posti letto, turni <strong>di</strong> ferie per il personale, approvvigionamento<br />
materiali) informando le professioni socio-sanitarie interessate (me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina<br />
generale, me<strong>di</strong>ci dell'emergenza sanitaria, <strong>di</strong>rigenti ospedalieri) circa la presenza <strong>di</strong><br />
con<strong>di</strong>zioni climatiche e ambientali sfavorevoli che possono determinare un picco <strong>di</strong><br />
ricoveri per specifiche patologie od un aumento dei tassi <strong>di</strong> mortalità.<br />
Osservatorio <strong>di</strong> kyoto: l’osservatorio kyoto nasce dall’esigenza <strong>di</strong> valorizzare le acquisizioni<br />
nel campo della ricerca scientifica finalizzate allo sviluppo servizi tecnici e consulenze a<br />
supporto della pianificazione regionale sulle tematiche del protocollo <strong>di</strong> kyoto, in modo da<br />
rispettarne i vincoli e sfruttarne le opportunità.<br />
Il progetto è finanziato nell’ambito dell’Azione D21 “Azioni <strong>di</strong> sistema per la ricerca e<br />
l’innovazione” del Piano Regionale <strong>di</strong> Azione Ambientale PRAA 2004-2006 che si pone, fra<br />
gli obiettivi, quello della conoscenza del territorio e dell’identificazione <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong><br />
sviluppo a fronte dei cambiamenti climatici.<br />
La Regione Toscana e l’Istituto <strong>di</strong> Biometeorologia hanno attivato l’Osservatorio Kyoto<br />
come strumento integrato finalizzato al monitoraggio del bilancio dell'anidride carbonica<br />
(emissioni - sequestri) e all’attivazione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> supporto alla<br />
pianificazione. In particolare gli obiettivi specifici dell’Osservatorio sono stati in<strong>di</strong>viduati<br />
come segue:<br />
- Sviluppo della contabilizzazione regionale degli assorbimenti <strong>di</strong> CO2 con l’utilizzo <strong>di</strong><br />
tecnologie innovative capaci <strong>di</strong> misurare i flussi reali <strong>di</strong> carbonio e valutare il<br />
bilancio tra emissioni ed assorbimenti;<br />
- Informazione e sensibilizzazione sulla strategia regionale legata al Protocollo <strong>di</strong><br />
Kyoto e promuovere, quin<strong>di</strong>, un sistema partecipativo <strong>di</strong>retto alla definizione <strong>di</strong> un<br />
modello <strong>di</strong> gestione e valorizzazione del territorio coor<strong>di</strong>nandosi anche con i<br />
programmi <strong>di</strong> Agenda 21 e le politiche <strong>di</strong> sviluppo sostenibile;<br />
- Fornire un supporto alla definizione delle politiche regionali per il raggiungimento<br />
degli obiettivi <strong>di</strong> riduzione delle emissioni.
IRSE (Inventario Regionale delle Sorgenti <strong>di</strong> Emissione in aria ambiente) -La<br />
programmazione e la pianificazione regionale deve <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> adeguati strumenti<br />
conoscitivi e <strong>di</strong> valutazione dello stato della qualità dell’aria e delle origini<br />
dell’inquinamento a supporto delle scelte e delle decisioni <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> risanamento.<br />
A tal fine l’Amministrazione Regionale si è dotata <strong>di</strong> strumenti operativi che consentono <strong>di</strong><br />
tenere sotto controllo la qualità dell’aria e le sorgenti <strong>di</strong> emissione <strong>di</strong> sostanze inquinanti<br />
su tutto il territorio della Regione fornendo un supporto decisionale alla pianificazione<br />
territoriale complessiva (Piano <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo territoriale regionale; Piani territoriali <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento territoriale, Piani regolatori generali, Piani urbani del traffico, Piani settore).<br />
La Regione Toscana aveva già previsto con la L.R. n.33/94 l’istituzione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong><br />
rilevamento della qualità dell’aria basato su criteri ed in<strong>di</strong>rizzi tecnici e gestionali contenuti<br />
in un Piano regionale (Deliberazione della Giunta Regionale 12 aprile 1999, n. 381) che<br />
deve fornire una informazione valida e rappresentativa sui livelli <strong>di</strong> inquinamento<br />
atmosferico, sui trend dei medesimi nel corso degli anni e sull’effetto delle azioni <strong>di</strong><br />
risanamento.<br />
Altro strumento conoscitivo preliminare e fondamentale sia per la valutazione che per la<br />
gestione della qualità dell’aria, è l’inventario delle sorgenti <strong>di</strong> emissione; infatti un<br />
inventario ben progettato e realizzato permette <strong>di</strong> fornire risposte alle fondamentali<br />
domande: chi inquina, dove si inquina, quanto si inquina e come si inquina. Insieme ad<br />
una raccolta or<strong>di</strong>nata e completa <strong>di</strong> informazioni e dati territoriali ( ad es. uso dei suoli),<br />
produttivi, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione della popolazione, geomorfologici, meteoclimatici, naturalistici,<br />
paesaggistici ed artistici, l’inventario costituisce uno strumento in<strong>di</strong>spensabile e funzionale<br />
alla gestione della qualità dell’aria ambiente.<br />
Un inventario delle emissioni è definibile come una serie organizzata, dettagliata ed<br />
aggiornata <strong>di</strong> dati ed informazioni relativi alla quantità <strong>di</strong> sostanze inquinanti introdotte in<br />
atmosfera da attività antropiche e naturali ed alle modalità d’emissione, con riferimento ad<br />
una specifica attività, ad una determinata area e ad uno specifico periodo temporale,<br />
mentre il censimento delle emissioni è l’attività <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong> tali dati e informazioni.<br />
Tale inventario dovrà essere un punto <strong>di</strong> riferimento per:<br />
- Province e Comuni che potranno utilizzare i dati relativi al proprio territorio per la<br />
pre<strong>di</strong>sposizione/gestione dei P.T.C. e dei P.S. ( gestione della L.R.n.5/95 ) nel<br />
rispetto del Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Territoriale nei confronti del quale l’inventario, i suoi
aggiornamenti e le valutazioni <strong>di</strong> previsione per gli scenari successivi costituiscono<br />
un supporto alla pianificazione territoriale regionale.<br />
- Per i Comuni per la valutazione preliminare (e non) della qualità dell’aria ai sensi del<br />
decreto n.163/99, della legge regionale n.63/98 e della Deliberazione della Giunta<br />
Regionale attuativa n.553 del 17 maggio 1999; la conoscenza dettagliata delle<br />
sorgenti <strong>di</strong> emissione (<strong>di</strong>saggregazione spaziale, temporale e per attività) che<br />
l’inventario fornisce può essere utilizzata dai comuni (identificati dagli atti regionali<br />
citati come zone a rischio <strong>di</strong> inquinamento atmosferico), come tecnica<br />
integrativa/sostitutiva delle misurazioni della qualità dell’aria ottenute dalle reti <strong>di</strong><br />
rilevamento e come ulteriore strumento <strong>di</strong> pianificazione locale per la<br />
pre<strong>di</strong>sposizione dei Piani - Urbani del Traffico e per la gestione della mobilità in<br />
generale.<br />
- la Regione per la gestione della qualità dell’aria ambiente tramite la sua<br />
programmazione e<br />
- pianificazione; l’inventario permette infatti l’in<strong>di</strong>viduazione delle sorgenti<br />
maggiormente responsabili delle emissioni <strong>di</strong> sostanze inquinanti in atmosfera e<br />
delle aree interessate e costituisce quin<strong>di</strong> un in<strong>di</strong>rizzo per la scelta delle priorità <strong>di</strong><br />
intervento anche grazie alla possibilità <strong>di</strong> prevedere scenari futuri in funzione<br />
dell’adozione <strong>di</strong> strumenti normativi, regolamentari e dell’implementazione virtuale<br />
<strong>di</strong> tecnologie a minor impatto ambientale nei vari settori in<strong>di</strong>viduati (trasporti,<br />
attività produttive, efficienza energetica, etc.)<br />
- la creazione dell’inventario integrato delle emissioni <strong>di</strong> impianti industriali nell’aria,<br />
nelle acque e nel suolo ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs n.372 del 4 agosto 1999<br />
sull’attuazione della <strong>di</strong>rettiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione<br />
integrate dell’inquinamento; gli sviluppi futuri del quadro normativo introdotto dal<br />
D.Lgs. comporteranno oneri non in<strong>di</strong>fferenti per le amministrazioni pubbliche<br />
coinvolte che dovranno pre<strong>di</strong>sporre per le <strong>di</strong>verse matrici ambientali strumenti<br />
idonei, come l’inventario delle emissioni in atmosfera, alla gestione delle<br />
autorizzazioni integrate ambientali.<br />
PATOS -Il Progetto Regionale PATOS (Particolato Atmosferico in TOScana) è svolto in<br />
collaborazione con ARPAT, Università <strong>di</strong> Firenze, Università <strong>di</strong> Pisa, LaMMa, Techne<br />
Consulting ed Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità); lo scopo è fornire elementi conoscitivi, affidabili<br />
e scientificamente rigorosi sia sulla <strong>di</strong>stribuzione spaziale del livello <strong>di</strong> concentrazione del<br />
PM10, in particolare nelle zone della Toscana dove si sono verificati vari superamenti dei<br />
parametri previsti dalla normativa; sia sulla composizione e l’origine del particolato<br />
(sostanze inorganiche ed organiche, natura primaria, secondaria, e terziaria, entità e<br />
natura dei contributi naturali, identificazioni delle sorgenti, rischio igienico – sanitario).
Gli obbiettivi <strong>di</strong> questa attività sono quelli della caratterizzazione dell’inquinante PM10 in<br />
base alle misure prodotte dalla rete <strong>di</strong> monitoraggio in Toscana. In Toscana sono presenti<br />
decine <strong>di</strong> centraline <strong>di</strong> monitoraggio per la misurazione della concentrazione <strong>di</strong> PM10<br />
ubicate sia in aree urbane, sia in aree industriali e in aree rurali. Particolare attenzione<br />
sarà data all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree omogenee o particolari che verrà effettuata tramite la<br />
determinazione delle variazioni temporale e spaziale dei valori <strong>di</strong> concentrazione del PM10<br />
e degli altri inquinanti gassosi (CO, NOx, NO2, SO2, e O3). Tutti questi dati saranno<br />
<strong>di</strong>sponibili in rete e saranno organizzati in schemi, tabelle, grafici, e sarà costruita una<br />
cartografia <strong>di</strong>gitale dell’intero territorio regionale.<br />
Servizio geografico Regionale - Il Servizio Geografico Regionale garantisce la<br />
realizzazione, gestione e <strong>di</strong>ffusione dell’Informazione Geografica: dati e servizi rivolti a<br />
citta<strong>di</strong>ni, professionisti, enti e imprese, conoscenza e documentazione del territorio come<br />
base per l’elaborazione degli strumenti <strong>di</strong> programmazione, pianificazione, governo.<br />
“Nell’ambito del sistema informativo geografico regionale si provvede all’organizzazione<br />
dell’informazione geografica, all’aggiornamento <strong>di</strong> essa e alla sua <strong>di</strong>ffusione”. “Per<br />
informazione geografica si intende il complesso delle informazioni, localizzate<br />
geograficamente, relative ai fenomeni naturali e antropici, con particolare riferimento a<br />
quelle che costituiscono l’insieme delle conoscenze inerenti lo stato <strong>di</strong> fatto e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto del<br />
territorio e delle risorse” (art. 28 L.R. 1/05).<br />
La maggior parte dei prodotti sono organizzati in banche dati accessibili con applicazioni<br />
web-gis. Il repertorio <strong>di</strong> base è costituito dai seguenti prodotti:<br />
- basi informative topografiche<br />
- cartografia derivata<br />
- ortofotocarte<br />
- riprese aeree e satellitari<br />
- cartografia storica<br />
- standard e regole tecniche per la produzione <strong>di</strong> archivi georiferiti<br />
Il repertorio <strong>di</strong> base è affiancato e completato da un atlante <strong>di</strong> informazioni tematiche<br />
sulle risorse essenziali del nostro territorio che ha come oggetto:<br />
- aree protette<br />
- beni culturali<br />
- confini
- natura<br />
- sentieri<br />
- strade e in<strong>di</strong>rizzi<br />
In questo quadro il Servizio Geografico, in coerenza con gli in<strong>di</strong>rizzi nazionali e comunitari<br />
in tema <strong>di</strong> informazione geografica, partecipa e coor<strong>di</strong>na progetti europei e nazionali,<br />
coinvolgendo gli enti locali del territorio, nell’ambito dei sistemi <strong>di</strong> e-government.<br />
GEOSIGMA -Il Progetto si rivolge ai Comuni per erogare, ai citta<strong>di</strong>ni e ai professionisti,<br />
servizi finali come: piani strutturali e regolamenti ubanistici, ici, tarsu, cdu. Il progetto<br />
GEOSIGMA è in fase <strong>di</strong> definizione per essere presentato al CNIPA in risposta al bando<br />
nazionale <strong>di</strong> Riuso.<br />
INTERGEO -E’ un progetto cofinanziato dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica nel<br />
quadro <strong>di</strong> sviluppo dell’Egovernment e del piano E-Toscana - Rete Telematica Regione<br />
Toscana. Il progetto, coor<strong>di</strong>nato con gli interventi della misura FESR 2.8.1, ha l’obiettivo <strong>di</strong><br />
mettere a <strong>di</strong>sposizione dei citta<strong>di</strong>ni, dei professionisti e loro associazioni, delle imprese e<br />
dei tecnici degli Enti locali che operano sul territorio, strumenti conoscitivi geografici <strong>di</strong> alto<br />
livello, redatti con logica unica per l’intero territorio regionale.<br />
Tale obiettivo si colloca nel quadro della realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> archivi integrato e<br />
accessibile via web, consentendo, a partire da un medesimo database, l’utilizzo dei dati<br />
geografici per funzioni <strong>di</strong>versificate.<br />
Il progetto sviluppa e rende operativo un sistema <strong>di</strong> accesso integrato fra le banche dati<br />
geografiche ed i quadri conoscitivi informatizzati sulla pianificazione territoriale ed<br />
urbanistica gestiti dai <strong>di</strong>versi soggetti competenti (Regione, Province, Comuni) al fine <strong>di</strong><br />
fornire una visione unitaria della situazione esistente riguardo a vincoli, infrastrutture,<br />
attività produttive, destinazioni urbanistiche e d’uso.<br />
Viene quin<strong>di</strong> realizzato, tra gli Enti aderenti al progetto, un sistema <strong>di</strong> procedure unificato<br />
in grado <strong>di</strong> offrire un servizio rispondente alla domanda dell’utenza interna alle<br />
amministrazioni così come a quella esterna, costituita da citta<strong>di</strong>ni, imprese, associazioni<br />
professionali.<br />
ITER.NET -Il progetto Iter.net vuole realizzare una rete <strong>di</strong> cooperazione <strong>di</strong>ffusa su tutto il<br />
territorio regionale, capace <strong>di</strong> gestire (integrazione ed aggiornamento) nel tempo gli strati<br />
informativi STRADARIO, GRAFO STRADE, INDIRIZZARIO, attualmente presenti presso la<br />
banca dati del Servizio Geografico Regionale.
Avendo già realizzato una prima versione dell'archivio toponomastica viaria, del grafo<br />
regionale delle strade e dell'archivio dei numeri civici, la Regione Toscana intende<br />
continuare nel lavoro <strong>di</strong> integrazione ed aggiornamento delle informazioni in essi presenti.<br />
SIGMATER -Il progetto vede coinvolti 25 enti tra Regioni, Provincie, Comuni, Comunità<br />
Montane, ed è scaturito dall’esigenza <strong>di</strong> integrare i dati geografico - territoriali con quelli<br />
catastali, in parallelo al decentramento delle funzioni così come previsto dalla L. n°59 del<br />
1997 e dal D.lgs n°112 del 31/03/1998. Il progetto è stato approvato dal Dipartimento per<br />
l’Innovazione e le Tecnologie nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale <strong>di</strong> e-<br />
governement, ed è operativo dal Maggio 2003.<br />
Gli scopi e le implicazioni <strong>di</strong> SIGMATER sono molteplici; il principale è la costituzione <strong>di</strong> un<br />
canale informatico permanente, che consenta l’interscambio e l’integrazione delle<br />
informazioni catastali tra l’Agenzia del Territorio e le Amministrazioni al fine <strong>di</strong> ottenere<br />
dati catastali aggiornati, affidabili ed integrabili con tutte le altre informazioni territoriali. E'<br />
così possibile implementare un elevato numero <strong>di</strong> servizi quali la gestione e il rilascio <strong>di</strong><br />
certificazioni <strong>di</strong> destinazione urbanistica, la gestione <strong>di</strong> ICI e TARSU, il recupero,<br />
l’allineamento e la con<strong>di</strong>visione fra uffici delle informazioni, l’anagrafe e<strong>di</strong>lizia e<br />
toponomastica integrata per la gestione, il controllo e la pianificazione territoriale, la<br />
realizzazione <strong>di</strong> strumenti per la gestione <strong>di</strong> vincoli urbanistici, il demanio idrico e la<br />
gestione pratiche e<strong>di</strong>lizie. Tutto il materiale è <strong>di</strong>sponibile sul sito www.geografia.toscana.it.<br />
Servizio idrologico regionale -Le attività del Servizio idrologico regionale sono<br />
sinteticamente riassumibili in:<br />
- Rilevamento ed elaborazione <strong>di</strong> dati termometrici e pluviometrici<br />
- Misure relative al regime delle acque superficiali (altezze idrometriche e portate) e<br />
sotterranee (freatimetria)<br />
- Misure torbiometriche<br />
- Misure mareografiche<br />
- Determinazione degli elementi relativi alla morfologia dei bacini imbriferi (aree dei<br />
bacini, loro <strong>di</strong>stribuzione altimetrica etc.)<br />
- Determinazione degli elementi morfologici dei corsi d'acqua (profilo longitu<strong>di</strong>nale e<br />
sezioni trasversali)<br />
- Monitoraggio in tempo reale dei principali fiumi italiani<br />
- Rilascio <strong>di</strong> pareri e consulenze.<br />
Tutto il materiale è <strong>di</strong>sponibile sul sito www.cfr.toscana.it
Servizio Geologico Regione Toscana (S. G. R. T.) - L’obiettivo del S.G.R.T. è quello <strong>di</strong><br />
garantire il rilevamento delle informazioni sul sistema Suolo-Sottosuolo e la loro<br />
<strong>di</strong>sponibilità su supporti operativi efficienti. Le priorità in<strong>di</strong>viduate nei precedenti PRAA<br />
hanno caratterizzato il programma <strong>di</strong> lavoro definendo la sequenza delle azioni principali<br />
del servizio:<br />
- (Carta) BD Geologia.<br />
- (Carta) BD Frane.<br />
- (Carta) BD Sottosuolo e Risorsa Idrica.<br />
- (Carta) BD Pedologia.<br />
Le prime due banche dati sono già realizzate a completa copertura regionale in varie<br />
scale e in veste pressoché definitiva (anche se in costante miglioramento e<br />
aggiornamento) mentre per le altre sono <strong>di</strong>sponibili i progetti <strong>di</strong> realizzazione e alcuni<br />
localizzati prototipi.<br />
Il costante rapporto con gli utilizzatori e i centri <strong>di</strong> Ricerca (Università Toscane. CNR-IGG,<br />
LaMMA, LaMMACRES) hanno consentito da una parte <strong>di</strong> sviluppare prodotti collegati<br />
dall’altra metodologie <strong>di</strong> rilevamento e <strong>di</strong>ffusione originali e innovative in questo<br />
senso <strong>di</strong> rilievo quanto relativo al rilevamento della Carta Pedologica e alla Diffusione<br />
tramite rete internet.<br />
Tra i ‘prodotti collegati’ significativi (<strong>di</strong>sponibili in rete) sono:<br />
- Le BD Derivate (Litologica, Litotecnica, Permeabilità e Geomorfologia).<br />
- La BD Miniere.<br />
Il programma prevede ora <strong>di</strong> concentrare le azioni sullo sviluppo della BD Sottosuolo e<br />
Risorsa Idrica e sulla (Carta) BD Pedologia. Tutto il materiale è <strong>di</strong>sponibile in rete<br />
www.regione.toscana.it/geologia.<br />
IRPET (Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana) -L’istituto ha da<br />
qualche tempo in<strong>di</strong>rizzato la propria attività verso nuovi campi <strong>di</strong> ricerca riguardanti le<br />
caratteristiche dell'ambiente e le politiche <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a del territorio, nonché la<br />
descrizione dei molteplici in<strong>di</strong>catori che mostrano il benessere <strong>di</strong> chi vive in Toscana.
Il Progetto TOSCANA 2020 - Il progetto nasce come risposta all’esigenza <strong>di</strong><br />
tratteggiare gli scenari della Regione ben oltre la stretta contingenza, <strong>di</strong> provare a<br />
<strong>di</strong>segnare quello che sarà, in base ad alcuni in<strong>di</strong>catori e tendenze già in atto, il futuro della<br />
Toscana. Un capitolo importante è quello de<strong>di</strong>cato al rapporto tra economia ed ambiente:<br />
la sostenibilità dello sviluppo, gli effetti dell’attività socio-economica sull’ambiente, le<br />
tendenze recenti e gli scenari futuri delle principali pressioni ambientali.<br />
NAMEA - La NAMEA (National Accounting Matrix inclu<strong>di</strong>ng Environmental Accounts:<br />
matrice <strong>di</strong> conti economici nazionali integrata con conti ambientali) è un sistema contabile<br />
che rappresenta l’interazione tra economia e ambiente, coerentemente con la logica della<br />
contabilità nazionale e in modo tale da assicurare la confrontabilità dei dati economici e<br />
sociali, espressi in termini monetari, con quelli relativi alle sollecitazioni che le attività<br />
umane esercitano sull’ambiente naturale, espressi in termini fisici.<br />
L’ IRPET ha realizzato la matrice NAMEA per la Toscana con riferimento all’anno 2000,<br />
l’unica matrice del genere pre<strong>di</strong>sposta su scala regionale, all'interno della quale sono<br />
contenuti dati su prelievi <strong>di</strong> risorse naturali vergini ed emissioni in atmosfera.<br />
ARSIA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore<br />
Agricoloforestale) - L’ARSIA opera come strumento tecnico per la promozione ed il<br />
trasferimento <strong>di</strong> innovazione tecnica e tecnologica finalizzata al raggiungimento degli<br />
obiettivi della politica regionale in materia <strong>di</strong> sviluppo sostenibile.<br />
L’agenzia si pone nei confronti del mondo agricolo regionale come lo strumento tecnico<br />
operativo in grado <strong>di</strong> attivare le iniziative per proporre il necessario supporto all’evoluzione<br />
dello sviluppo economico, della crescita culturale e professionale <strong>di</strong> tutta l’agricoltura<br />
toscana.<br />
RE.NA.TO. - A partire dal 2000 la Regione Toscana ha promosso la realizzazione <strong>di</strong> uno<br />
strumento articolato <strong>di</strong><br />
conoscenza, specificatamente legato alla conservazione, detto RE.NA.TO. (Repertorio<br />
Naturalistico<br />
Toscano). Il progetto, avviato dall’ARSIA a seguito <strong>di</strong> richiesta e finanziamento<br />
dell’Assessorato all’Ambiente, è stato realizzato dal Museo <strong>di</strong> Storia naturale dell’Università<br />
<strong>di</strong> Firenze, Pisa e della società NEMO ed è stato verificato e collaudato nei suoi elaborati<br />
finali.
RE.NA.TO. è oggi un archivio georeferenziato in cui è riportata la situazione <strong>di</strong> tutte le<br />
specie vegetali ed animali <strong>di</strong> interesse conservazionistico presenti in Toscana, con le<br />
rispettive presenze nei vari ambiti territoriali ed i relativi livelli <strong>di</strong> criticità. Tale archivio è in<br />
fase <strong>di</strong> costante aggiornamento e costituisce uno strumento basilare per mettere in pratica<br />
in modo efficace corrette e mirate politiche <strong>di</strong> intervento per la conservazione delle specie<br />
e degli habitat a rischio nei territori interessati, per valutare la compatibilità <strong>di</strong> piani e<br />
progetti per la gestione e sviluppo del territorio, per svolgere politiche attive <strong>di</strong> gestione<br />
rivolte alla salvaguar<strong>di</strong>a della bio<strong>di</strong>versità.<br />
ARS (Agenzia Regionale <strong>di</strong> Sanità) - L'Agenzia Regionale <strong>di</strong> Sanità (ARS) della<br />
Toscana è ente strumentale della Regione Toscana, con funzioni <strong>di</strong> supporto e consulenza<br />
tecnico scientifica al Consiglio e alla Giunta regionale in materia <strong>di</strong> organizzazione e<br />
programmazione sanitaria.<br />
Attraverso la propria attività l’ARS toscana si propone <strong>di</strong> fornire informazioni e strumenti a<br />
supporto della programmazione regionale, dei processi decisionali e <strong>di</strong> rinnovamento<br />
organizzativo <strong>di</strong> livello sia regionale che locale, dell’attività professionale degli operatori<br />
sanitari, promuovendo il continuo miglioramento della salute e della qualità degli interventi<br />
<strong>di</strong> prevenzione e dell’assistenza sanitaria per i citta<strong>di</strong>ni della Regione. L’ARS Toscana<br />
fornisce analisi, proposte, valutazioni che hanno come oggetto lo stato <strong>di</strong> salute dei<br />
citta<strong>di</strong>ni e la qualità degli interventi e dei servizi sanitari.<br />
Il ParsIS è un portale che permette il rapido accesso a un set <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori costruiti con<br />
la finalità <strong>di</strong> contribuire a descrivere lo stato <strong>di</strong> salute della popolazione. A garanzia della<br />
completezza e della qualità dei dati tali in<strong>di</strong>catori sono calcolati a partire da flussi<br />
informativi sanitari correnti e sono elaborati in maniera tale da rendere possibili confronti<br />
spaziali e temporali all’internodella Regione Toscana.<br />
L’utente oltre che agli in<strong>di</strong>catori opportunamente selezionati può accedere anche a grafici<br />
e mappe che possono facilitare la lettura <strong>di</strong> alcuni fenomeni. Lo sforzo <strong>di</strong> fornire accanto<br />
agli in<strong>di</strong>catori una adeguata documentazione ne garantisce inoltre la riproducibilità e<br />
l’utilizzo anche in ambiti <strong>di</strong>versi.<br />
ARRR (Agenzia Regionale Recupero Risorse) - L'Agenzia Regione Recupero Risorse<br />
(ARRR), costituita per volontà della Regione Toscana in forma <strong>di</strong> società per azioni,<br />
annovera tra i suoi soci le aziende pubbliche <strong>di</strong> igiene urbana della Toscana, le Camere <strong>di</strong><br />
Commercio, le associazioni economiche <strong>di</strong> categoria della regione ed il partner Ecocerved.
La forma tipica della società per azioni mista a prevalente capitale pubblico, ha consentito<br />
all’ARRR <strong>di</strong> qualificarsi come luogo privilegiato <strong>di</strong> incontro tra finalità pubbliche <strong>di</strong> interesse<br />
generale e scopi impren<strong>di</strong>toriali legati allo sviluppo del settore del recupero e riciclaggio.<br />
La Regione Toscana ha affidato all'Agenzia uno specifico ruolo strategico nell'ambito della<br />
riorganizzazione delle politiche territoriali <strong>di</strong> gestione dei rifiuti.<br />
Le nuove strategie in<strong>di</strong>cate dalla legislazione <strong>di</strong> riforma sui rifiuti (prevenzione, riduzione,<br />
raccolta <strong>di</strong>fferenziata, massimo recupero e riciclaggio), responsabilizzano gli operatori<br />
economici e li in<strong>di</strong>rizzano ad una efficace cooperazione con le autorità pubbliche secondo il<br />
principio della con<strong>di</strong>visione delle responsabilità nella gestione dell'intero ciclo del rifiuto.<br />
In questa prospettiva l'ARRR ha un ruolo consolidato <strong>di</strong> soggetto interme<strong>di</strong>o, capace <strong>di</strong><br />
fornire servizi tecnici e <strong>di</strong> ricerca lungo l'intera filiera del recupero e del riciclaggio anche<br />
promuovendo e coor<strong>di</strong>nando interventi ed azioni a carattere organizzativo, logistico ed<br />
industriale.<br />
Sportello Informambiente - L’Agenzia gestisce i servizi per la raccolta, elaborazione e<br />
<strong>di</strong>vulgazione dei dati e le informazioni inerenti le politiche <strong>di</strong> prevenzione e riduzione dei<br />
rifiuti, raccolte <strong>di</strong>fferenziate, recupero e riciclaggio, corretta gestione finale dei rifiuti<br />
urbani e speciali.<br />
Osservatorio regionale dei rifiuti - L’Agenzia ha il compito <strong>di</strong> organizzare, con<br />
particolare riferimento alla produzione e gestione dei rifiuti urbani, dei rifiuti <strong>di</strong> imballaggio<br />
e dei rifiuti speciali anche pericolosi, al fine <strong>di</strong> aggiornare il quadro conoscitivo regionale e<br />
approntare il supporto informativo alle politiche regionali in materia <strong>di</strong> gestione dei rifiuti.<br />
Sistema Informativo Statistico Regionale - Il Programma statistico regionale, in<strong>di</strong>ca<br />
come obiettivo prioritario la finalizzazione delle attività statistiche al sod<strong>di</strong>sfacimento delle<br />
esigenze informative della Regione, da perseguirsi attraverso una migliore utilizzazione del<br />
patrimonio statistico esistente e degli archivi amministrativi, la loro riorganizzazione in una<br />
logica <strong>di</strong> sistema informativo, il miglioramento della qualità dei prodotti statistici e della<br />
loro <strong>di</strong>ffusione.<br />
Gli stessi temi sono oggetto <strong>di</strong> attenzione, nell’ambito del Progetto <strong>di</strong> Sistema informativo<br />
statistico che ha come obiettivo quello <strong>di</strong> intervenire per l’organizzazione, la<br />
sistematizzazione e l’integrazione delle basi dati statistiche, attraverso interventi modulari<br />
ed incrementali.
In particolare:<br />
1. Organizzare secondo una logica <strong>di</strong> sistema informativo le informazioni statistiche<br />
esistenti per i<br />
- <strong>di</strong>versi settori e ambiti <strong>di</strong> competenza/interesse regionale e <strong>di</strong> dati <strong>di</strong> scenario<br />
relativi agli aspetti<br />
- demografici, sociali, economici e territoriali.<br />
- Le “informazioni statistiche esistenti” a cui si fa riferimento sono quelle derivanti:<br />
- dal sistema statistico nazionale e comunitario<br />
- dall’utilizzo a fini statistici degli archivi amministrativi e gestionali della Regione<br />
Toscana (uffici<br />
- ed enti regionali), nonché <strong>di</strong> altri enti e amministrazioni sul territorio regionale<br />
- da indagini e flussi informativi espressamente realizzati per iniziativa regionale (sia<br />
<strong>di</strong>rettamente,<br />
- sia avvalendosi <strong>di</strong> altri soggetti) e validati secondo criteri e metodologie della<br />
statistica ufficiale.<br />
2. Progettare e realizzare adeguate modalità <strong>di</strong> accesso alle informazioni statistiche,<br />
<strong>di</strong>fferenziate<br />
- secondo le tipologie <strong>di</strong> utilizzatori, compresa la <strong>di</strong>ffusione me<strong>di</strong>ante il sito internet<br />
della Regione.<br />
Nell’ambito dell’attività <strong>di</strong> sistematizzazione e <strong>di</strong>ffusione delle banche dati statistiche, il<br />
settore Statistica ha realizzato alcuni prodotti relativi ad informazioni generali <strong>di</strong> contesto<br />
che costituiscono il primo nucleo del Sistema informativo statistico.<br />
Tali prodotti sono:<br />
Datamart della demografia: serie storica dei dati sulla popolazione della<br />
Toscana, relativa agli<br />
ultimi 10 anni, per sesso ed età, bilancio demografico e previsioni demografiche<br />
Datamart del turismo: dati relativi al movimento turistico in Toscana degli ultimi<br />
10 anni<br />
Datamart delle abitazioni: dati relativi al patrimonio abitativo toscano come<br />
risulta dal 14°<br />
censimento della popolazione e delle abitazioni 2001;<br />
Datamart registro imprese: dati delle imprese toscane (ultimi 5 anni).
Sono inoltre <strong>di</strong>sponibili nel sito “Toscana in cifre” tabelle statistiche <strong>di</strong> sintesi sui principali<br />
temi <strong>di</strong> interesse dell’Amministrazione regionale e della società toscana e le pubblicazioni<br />
della collana “Informazioni Statistiche”.<br />
Cruscotto <strong>di</strong> Governo per il sistema <strong>di</strong>rezionale delle politiche ambientali - A<br />
partire dalla elaborazione del rapporto Segnali Ambientali 2001, si è avviata la<br />
realizzazione <strong>di</strong> una base dati informativa sintetica contenente gli in<strong>di</strong>catori ed i dati<br />
estratti dal SIRA (Sistema Informativo Regionale dell’Ambiente), dal SIT (Sistema<br />
Informativo Territoriale) o da altre fonte informative che, <strong>di</strong>saggregate per <strong>Comune</strong> e con<br />
serie storiche significative, costituiscono uno strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>retto supporto alla<br />
programmazione.<br />
Il Progetto condotto dal Settore Sistema Informativo Regionale e realizzato in<br />
cooperazione con il Settore Controllo Strategico e <strong>di</strong> Gestione, il Settore Statistica e<br />
l’ARPAT-SIRA si inquadra nell’ambito delle iniziative del sistema informativo regionale<br />
aventi come obiettivi la valorizzazione delle informazioni <strong>di</strong>sponibili e la costruzione <strong>di</strong><br />
sistemi informativi <strong>di</strong>rezionali.<br />
Per il sistema <strong>di</strong>rezionale delle politiche ambientali, il progetto ha portato alla definizione <strong>di</strong><br />
cinque cruscotti <strong>di</strong> governo:<br />
1. Rifiuti - urbani e speciali<br />
2. Gestione qualità dell’aria<br />
3. Tutela delle acque costiere<br />
4. Clima e cambiamenti climatici<br />
5. Acque interne.<br />
Il contenuto <strong>di</strong> ogni cruscotto è organizzato in “Sezioni” e “Sottosezioni”. Scelta la sezione<br />
<strong>di</strong> interesse, si procede alla scelta della sotto-sezione su cui si vogliono ottenere<br />
informazioni e quin<strong>di</strong> alla selezione dell’in<strong>di</strong>catore (o degli in<strong>di</strong>catori) che sintetizza i dati<br />
relativi al problema oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Per ogni cruscotto è <strong>di</strong>sponibile una descrizione<br />
sintetica degli in<strong>di</strong>catori che si possono visualizzare.<br />
Ogni “Sezione” è strutturata secondo il modello DPSIR: Driving forces (Determinanti),<br />
Pressures (Pressioni), State (Stato), Impacts (Impatti-Risposte), Responses).<br />
Il modello DPSIR “evidenzia l’esistenza, ‘a monte’, <strong>di</strong> forze motrici, o fattori <strong>di</strong> pressione, o<br />
determinanti,consistenti nelle attività e processi antropici che danno origine alle pressioni<br />
sull’ambiente naturale; queste ultime rappresentano le sollecitazioni <strong>di</strong>rette del sistema
antropico (ad esempio in termini <strong>di</strong> emissioni <strong>di</strong> sostanze inquinanti) e costituiscono in<br />
linea generale una causa <strong>di</strong> danno all’ambiente, anche se non sempre <strong>di</strong> intensità tale da<br />
superare imme<strong>di</strong>atamente le capacità rigenerative della natura. ‘A valle’ delle pressioni si<br />
osserva lo stato della natura, che si mo<strong>di</strong>fica in seguito alle sollecitazioni umane a tutti i<br />
livelli, da quello microscopico a quello planetario. Il mo<strong>di</strong>ficarsi dello stato della natura<br />
comporta impatti sul sistema antropico, chiudendosi in tal modo un primo circuito <strong>di</strong><br />
causalità con la retroazione negativa dello sviluppo su sé stesso attraverso il<br />
deterioramento dell’ambiente naturale che lo sostiene. Il sistema antropico, <strong>di</strong> fronte a tale<br />
retroazione negativa, reagisce ponendo in essere risposte <strong>di</strong>rette sia alle cause imme<strong>di</strong>ate<br />
degli impatti (i cambiamenti dello stato) sia alle loro cause più profonde, risalendo ‘a<br />
monte’ fino alle pressioni stesse ed ai fattori che le generano. Il cerchio così si chiude<br />
nuovamente, con la retroazione consapevole della società alle conseguenze negative del<br />
suo stesso sviluppo”. Il modello DPSIR costituisce dunque lo schema analitico <strong>di</strong><br />
riferimento seguito per ricostruire il circuito dell’interazione tra economia ed ambiente.<br />
I cruscotti <strong>di</strong> governo sono il risultato <strong>di</strong> una progressiva integrazione delle basi<br />
conoscitive, degli in<strong>di</strong>catori e quin<strong>di</strong> del monitoraggio degli interventi <strong>di</strong> politica regionale.<br />
La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> tale strumento permette un’analisi dettagliata delle fonti statistiche<br />
esistenti, l’in<strong>di</strong>viduazione degli obiettivi delle politiche regionali e dei relativi in<strong>di</strong>catori per<br />
ciascuna area tematica e, laddove le informazioni a <strong>di</strong>sposizione lo permettono, una<br />
articolazione territoriale dei dati a livello sub-regionale e la costruzione <strong>di</strong> serie storiche.<br />
Il progetto <strong>di</strong> creare un cruscotto per il sistema <strong>di</strong>rezionale delle politiche ambientali è nato<br />
contestualmente all’idea <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il rapporto annuale Segnali Ambientali in Toscana, a<br />
cui pertanto è <strong>di</strong>rettamente legato: l’aggiornamento del primo costituisce la base<br />
conoscitiva per la stesura dell’altro e viceversa. Come in Segnali Ambientali in Toscana gli<br />
in<strong>di</strong>catori utilizzati sono classificati sia in base allo schema concettuale del modello DPSIR<br />
sia per area tematica (un cruscotto per ogni area tematica). Tale schema <strong>di</strong> classificazione<br />
degli in<strong>di</strong>catori ambientali, proposto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), è<br />
largamente utilizzato a livello internazionale, cosa che rende le informazioni dei cruscotti<br />
facilmente comparabili con i dati a livello Europeo.<br />
I cruscotti <strong>di</strong> governo rispondono dunque all’esigenza, sempre più pressante, <strong>di</strong> facilitare,<br />
semplificare e standar<strong>di</strong>zzare la comunicazione ambientale verso i decision-maker, pubblici<br />
e privati; mettendo a <strong>di</strong>sposizione in<strong>di</strong>catori il cui il compito è quello <strong>di</strong> fornire<br />
informazioni, supportare lo sviluppo delle strategie e la scelta delle priorità, in<strong>di</strong>viduando i<br />
fattori chiave che causano pressione sull’ambiente, e monitorare gli effetti <strong>di</strong> ritorno delle<br />
strategie.
3.5 Strumenti volontari<br />
Le certificazioni ambientali - Dell’importanza delle certificazioni ambientali (norma ISO<br />
14001, Regolamento comunitario EMAS per i sistemi <strong>di</strong> gestione ambientale, Regolamento<br />
comunitario ECOLABEL per l’etichettatura <strong>di</strong> qualità) è già stato detto in precedenza nel<br />
Capitolo de<strong>di</strong>cato all’integrazione. Si conferma l’importanza <strong>di</strong> promuovere tali strumenti<br />
volontari per quanto possibile. Il progetto “Distretto Salviano” per promuovere la<br />
sostenibilità ambientale delle attività produttive presenti può costituire una buona<br />
occasione per l’attivazione <strong>di</strong> un percorso che tenda alla certificazione ambientale <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stretto. Importante è comunque attivare l’iniziativa anche con obiettivi meno ambiziosi<br />
(bilancio energetico, in<strong>di</strong>viduazione degli interventi, attivazione <strong>di</strong> percorsi incentivanti<br />
finalizzati all’attuazione degli interventi) ma che comunque possono aprire le porte alla<br />
complessiva certificazione <strong>di</strong> qualità ambientale.<br />
Gli Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Programma - Il ricorso ad accor<strong>di</strong> volontari per promuovere e costruire<br />
interventi desiderati è stato utilizzato in varie occasioni (inquinamento atmosferico con<br />
Regione Toscana, inquinamento elettromagnetico con i gestori della telefonia cellulare,<br />
problematica delle terre <strong>di</strong> escavo con Associazione Industriali, ecc.). Relativamente agli<br />
Accor<strong>di</strong> volontari, nell’anno 2009 e seguenti dovrà essere attentamente valutato:<br />
• Attuazione <strong>di</strong> interventi previsti nell’Accordo “Atlante” (già sottoscritto con<br />
Confindustria) per la gestione delle terre <strong>di</strong> escavo<br />
• In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> misure ed interventi (quali aggiornamento del PAC) da<br />
concordare con la Regione Toscana nell’ambito dell’Accordo PM10 già sottoscritto<br />
• La bozza <strong>di</strong> accordo relativa al Sito <strong>di</strong> interesse nazionale da bonificare (SIN)<br />
proposto recentemente dal Ministero dell’Ambiente<br />
• Sottoscrizione <strong>di</strong> specifico atto per il progetto Gorgona relativo all’uso sostenibile<br />
delle risorse naturali ed alla promozione <strong>di</strong> energia da fonte rinnovabile.<br />
Agenda XXI Locale - Dell’importanza dello strumento <strong>di</strong> Agenda XXI locale già è stato<br />
detto in precedenza nel Capitolo de<strong>di</strong>cato agli Strumenti <strong>di</strong> Governance. Definita, nella più<br />
conosciuta visione, come una guida allo sviluppo socialmente, economicamente ed<br />
ecologicamente sostenibile, viene in<strong>di</strong>viduata da ICLEI come “un quadro <strong>di</strong> insieme<br />
finalizzato a fornire servizi in una visione <strong>di</strong> lunga prospettiva”.
Le Agende XXI sono strutturate come documenti complessi <strong>di</strong> analisi territoriale, sociale,<br />
ambientale ed economica partendo da dati conosciuti e valutando la sostenibilità degli<br />
interventi in un percorso ciclico che aggiorna i dati <strong>di</strong> partenza e le azioni necessarie<br />
in<strong>di</strong>viduate n maniera con<strong>di</strong>visa.<br />
Lo strumento <strong>di</strong> Agenda XXI locale è stato usato in varie esperienze: Il progetto <strong>di</strong><br />
educazione Ambientale relativo all’Isola <strong>di</strong> Gorgona utilizzò tale strumento con l’attivazione<br />
<strong>di</strong> un tavolo tecnico al quale parteciparono tutte le scuole superiori della città, oltre agli<br />
altri attori interessati (Direzione Casa <strong>di</strong> Reclusione, <strong>Comune</strong>, Ministero <strong>di</strong> Grazia e<br />
Giustizia, ecc.).<br />
Più recentemente lo strumento è stato utilizzato per l’iniziativa “CostAmbiente”, iniziativa<br />
attivata con un questionario <strong>di</strong>stribuito a moltissimi citta<strong>di</strong>ni, sviluppato con tavoli <strong>di</strong><br />
concertazione e ultimato con il Piano d’Azione “Ossi <strong>di</strong> Triglia” che in<strong>di</strong>vidua azioni ed<br />
interventi per migliorare la fruizione della nostra costa.<br />
Anche il Progetto comunitario Simpyc, concordato tra i Comuni e le Autorità Portuali <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong>, Valencia e Tolone si è avvalso dello strumento con la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong><br />
monitoraggio, In<strong>di</strong>catori e resa dei dati relativi all’indagine sviluppata nell’area <strong>di</strong> confine<br />
porto-città.<br />
L’approccio <strong>di</strong> Agenda XXI locale dovrà esser presente in tutte le iniziative ed interventi <strong>di</strong><br />
rilievo dei prossimi anni: dal proseguo degli interventi sulla costa, al <strong>di</strong>alogo con le<br />
Circoscrizioni, alla pianificazione ed alla programmazione territoriali per le quali, dovranno<br />
essere comunque attivati strumenti normativi <strong>di</strong> recente emanazione quale la valutazione<br />
strategica integrata <strong>di</strong> piani e programmi.<br />
3.6 Valutazione ambientale<br />
I criteri <strong>di</strong> carattere generale finalizzati alla tutela dell’ambiente sono ben enunciati dal<br />
Trattato dell’Unione Europea (art. 174) e dal Trattato costutizionale:<br />
• Principio “chi inquina paga”, la semplicità della formula lo rende il più noto<br />
all’opinione pubblica. Costituisce la base dell’imposizione <strong>di</strong> tasse ambientali a<br />
partire dalla Direttiva 75/442 in materia <strong>di</strong> rifiuti che utilizza il principio come<br />
strumento <strong>di</strong> imputazione dei costi <strong>di</strong> gestione.<br />
• Principio <strong>di</strong> precauzione, introdotto dalla Dichiarazione <strong>di</strong> Rio del 1992 (art. 15):<br />
“Al fine <strong>di</strong> proteggere l’ambiente, gli Stati applicheranno largamente, secondo le
loro capacità, il metodo precauzionale. In casi <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> danno grave o<br />
irreversibile, l’assenza <strong>di</strong> certezza scientifica assoluta non deve servire da pretesto<br />
per rinviare l’adozione <strong>di</strong> misure adeguate ed effettive anche in rapportai costi,<br />
<strong>di</strong>rette a prevenire il degrado ambientale”<br />
• Principio <strong>di</strong> prevenzione, mira a limitare rischi oggettivi e provati (a <strong>di</strong>fferenza<br />
della precauzione che si applica a pericoli potenziali, non ancora ben identificati<br />
• Principio <strong>di</strong> correzione, strettamente legato ai principi <strong>di</strong> precauzione e<br />
prevenzione è anch’esso finalizzato ad evitare e prevenire gravi danni all’ambiente.<br />
In particolare, qualora i danni non siano stati evitati me<strong>di</strong>ante il ricorso agli altri<br />
principi, può essere invocato detto principio nel tentativo <strong>di</strong> contrastare i danni il più<br />
possibile vicino alla fonte, prima che gli effetti siano amplificati.<br />
• Principio <strong>di</strong> integrazione, evidenzia la necessità dell’approccio integrato con i<br />
<strong>di</strong>versi aspetti (in particolare sociale ed economico) proprio del concetto <strong>di</strong> sviluppo<br />
sostenibile.<br />
La valutazione ambientale è intimamente connessa con due dei cinque principi: con il<br />
principio della prevenzione e quello d’integrazione.<br />
In questo capitolo inten<strong>di</strong>amo riferirci a tutte quelle procedure che, per effetto della<br />
normativa comunitaria, nazionale e regionale comportano una valutazione in termini<br />
ambientali <strong>di</strong> progetti riferiti sia ad opere che a piani e programmi.<br />
In particolare si in<strong>di</strong>viduano:<br />
• Procedura <strong>di</strong> verifica e <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> impatto ambientale (VIA) per le<br />
opere previste dalla normativa<br />
• Procedura <strong>di</strong> valutazione integrata strategica per piani e programmi (Dir.<br />
2001/42/CE e regolamento regionale del 2007)<br />
• Procedura IPPC (parere <strong>di</strong> competenza del <strong>Comune</strong> da rilasciare nell’ambito<br />
della Conferenza dei Servizi dell’Autorità competente relativamente al rilascio<br />
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)<br />
Mentre la procedura VIA risulta consolidata e numerose sono le esperienze realizzate nel<br />
corso degli anni, la valutazione Integrata e la procedura IPPC, per la recente<br />
emanazione delle relative norme <strong>di</strong> riferimento, sono state finora poco sperimentate.
Quanto e comunque entro i primi mesi del 2009 dovrà essere messo a punto un lavoro<br />
che in<strong>di</strong>vidui con chiarezza il nucleo <strong>di</strong> valutazione (composto da rappresentanti degli Uffici<br />
Ambiente, Urbanistica, E<strong>di</strong>lizia Privata, ecc.) le procedure, la tempistica.<br />
3.7 Comunicazione ed Informazione<br />
Dalla Legge 241/1990 sulla trasparenza e l’accesso nella Pubblica Amministrazione la<br />
normativa <strong>di</strong> riferimento in materia <strong>di</strong> comunicazione ed informazione ai citta<strong>di</strong>ni si è<br />
successivamente arricchita <strong>di</strong> nuovi <strong>di</strong>sposti: le leggi 59/1997 e 127/1997 che hanno<br />
sancito il principio dell’informazione e della partecipazione degli utenti, la legge 150/2000<br />
che <strong>di</strong>sciplina le attività <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> comunicazione delle Amministrazioni<br />
pubbliche, corredata dal successivo regolamento d’attuazione (D.P.R. 422/2001), sino alla<br />
Legge 108/2001 che ha ratificato la Convenzione <strong>di</strong> Aarhus relativa all’accesso<br />
all’informazione, alla partecipazione del pubblico al processo decisionale e all’accesso alla<br />
giustizia in materia ambientale.<br />
Il primo obiettivo della comunicazione in campo ambientale è quello <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare in modo<br />
duraturo atteggiamenti e comportamenti verso l’ambiente, cercando <strong>di</strong> orientare l’opinione<br />
pubblica alla sostenibilità.<br />
Risulta pertanto necessario costruire un flusso comunicativo continuo, evitando un’attività<br />
fondata su eventi spora<strong>di</strong>ci, emergenziali e non coor<strong>di</strong>nati ponendo invece l’attenzione su<br />
una comunicazione utile e continua.<br />
La comunicazione ambientale deve essere mirata e rivolta al pubblico più interessato dalla<br />
sua attuazione; essa non è un optional ma una necessità.<br />
Sino ad oggi l’Ufficio Ambiente ha destinato notevoli risorse umane a questo tema,<br />
ponendo particolare attenzione alla preparazione delle Conferenze Stampa ed in<strong>di</strong>viduando<br />
specifiche azioni <strong>di</strong> comunicazione: organizzazione <strong>di</strong> giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e convegni,<br />
materiali e<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> varia natura (Collana dei Quaderni dell’Ambiente, poster, locan<strong>di</strong>ne,<br />
ecc.).<br />
Nel corso del 2008 particolare impegno ha richiesto l’iniziativa “M’Illumino <strong>di</strong> meno” che ha<br />
comportato vari incontri con i citta<strong>di</strong>ni (presso il Palazzo Comunale e presso le cinque<br />
Circoscrizioni) duranti i quali tecnici dell’Ufficio hanno illustrato temi relativi alle fonti <strong>di</strong><br />
energia rinnovabili e <strong>di</strong>stribuito prodotti “ecologici” (sacchetti in cotone ad uso alternativo<br />
<strong>di</strong> quelli in plastica, lampa<strong>di</strong>ne a basso consumo, ecc.)
In considerazione dell’importanza che la tematica riveste, proprio come espressione della<br />
politica, si rende necessario la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un vero e proprio piano <strong>di</strong> comunicazione<br />
in campo ambientale basato sulle priorità ambientali (i quattro macrobiettivi già<br />
in<strong>di</strong>viduati e descritti) e che tenga conto delle vere esigenze dei citta<strong>di</strong>ni. Gli esposti<br />
pervenuti, al <strong>di</strong> là del fatto che necessitano comunque <strong>di</strong> una puntuale risposta, devono<br />
costituire materiale <strong>di</strong> attenta osservazione per in<strong>di</strong>rizzare la comunicazione in termini <strong>di</strong><br />
modalità e tempistica.<br />
Dovrà pertanto essere rafforzato il rapporto collaborativo con l’Ufficio E<strong>di</strong>toria e<br />
Comunicazione e consolidato quello con l’Ufficio Stampa.<br />
A nostro parere, comunque, i rapporti collaborativi non possono bastare all’attuazione <strong>di</strong><br />
un adeguato Piano <strong>di</strong> comunicazione. All’interno dell’Ufficio Ambiente mancano<br />
professionalità specifiche e le esistenti hanno carichi <strong>di</strong> lavoro troppo elevati per potersi<br />
de<strong>di</strong>care, previo necessario aggiornamento professionale, con costanza e continuità, come<br />
invece è richiesto per lo svolgimento delle attività relative all’attuazione <strong>di</strong> un adeguato ed<br />
efficace Piano <strong>di</strong> comunicazione.<br />
Per i motivi sopra espressi si ritiene dover in<strong>di</strong>viduare nel Dipartimento Scienze Sociali –<br />
Laboratorio <strong>di</strong> Ricerca – Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pisa il soggetto particolarmente titolato<br />
per pre<strong>di</strong>sporre un progetto <strong>di</strong> Osservatorio Ambientale Comunale. Questa nuova attività<br />
ha come finalità la costruzione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> regolazione e gestione dei conflitti<br />
ambientali attraverso la strutturazione <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> comunicazione ed informazione rivolti ai<br />
<strong>di</strong>versi portatori <strong>di</strong> interessi coinvolti a vario titolo nella governance ambientale del nostro<br />
territorio.<br />
3.8 Educazione ambientale e consumo sostenibile<br />
Le principali azioni <strong>di</strong> educazione ambientale hanno quali obiettivi prioritari:<br />
• L’insegnamento dell’ecologia e la <strong>di</strong>ffusione dei principi fondativi <strong>di</strong> tale materia in<br />
rapporto <strong>di</strong>retto con le politiche <strong>di</strong> tutela ambientale<br />
• Il coinvolgimento dei <strong>di</strong>versi “portatori <strong>di</strong> interesse” (famiglie, scuole, operatori,<br />
aziende, ecc.) per generare consapevolezza e sensibilizzazione nelle azioni<br />
quoti<strong>di</strong>ane che influenzano le pressioni ambientali<br />
• Attività <strong>di</strong> educazione ed informazione ambientali nei confronti <strong>di</strong> specifiche finalità<br />
(promozione delle Agende 21, incremento delle raccolte <strong>di</strong>fferenziate, valorizzazione
delle aree protette, valorizzazione della risorsa mare, erosione costiera e relativa<br />
<strong>di</strong>fesa dei suoli, ecc.)<br />
L’Ufficio Ambiente svolge da anni un’intensa attività <strong>di</strong> educazione ambientale, ha<br />
partecipato alla redazione del Manifesto <strong>di</strong> Educazione Ambientale, promosso nel 2007<br />
dall’Assessore alle Attività educative, collabora con vari soggetti istituzionali e non alla<br />
<strong>di</strong>ffusione della tematica ed organizza specifiche e proprie iniziative: Progetto INFEA,<br />
incontri con le scuole, presso gli arenili pubblici (con consegna <strong>di</strong> posacenere portatili),<br />
Domeniche Ecologiche.<br />
Per gli anni futuri si intende continuare questo tipo <strong>di</strong> attività;nel corso del 2009 sarà dato<br />
ampio spazio all’iniziativa “M’illumino <strong>di</strong> meno” e saranno organizzate Domeniche<br />
ecologiche aventi come finalità non solo il <strong>di</strong>vieto della circolazione ma la promozione <strong>di</strong><br />
materiali e prodotti ecologici.<br />
Il Green Procurement (GGP) è un sistema <strong>di</strong> prodotti e servizi ambientalmente preferibili,<br />
intesi come “quei prodotti e servizi che hanno un minore, ovvero ridotto, effetto sulla<br />
salute umana rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo”, è quin<strong>di</strong> uno<br />
degli strumenti chiave per la <strong>di</strong>ffusione dei prodotti ecologicamente compatibili.<br />
In questo ambito il <strong>Comune</strong> ha organizzato un corso d’aggiornamento destinato a Dirigenti<br />
e Funzionari dell’Ente stesso e <strong>di</strong> altri soggetti (AAMPS, ASA, ASL 6, ecc.), ha pre<strong>di</strong>sposto<br />
un decalogo <strong>di</strong> buona prassi per tutti i <strong>di</strong>pendenti pubblici (uso PC e stampanti,<br />
illuminazione, ecc.) ed ha aderito al progetto della Provincia che recentemente, si è<br />
proposta come soggetto coor<strong>di</strong>natore delle politiche <strong>di</strong> GGP su scala provinciale.<br />
Nei prossimi anni dovrà essere attuato quanto proposto dalla Provincia per una<br />
progressiva estensione <strong>di</strong> prodotti e servizi ecocompatibili all’interno <strong>di</strong> tutto il <strong>Comune</strong> e <strong>di</strong><br />
altri soggetti pubblici.
4. INTERVENTI ATTUATI PER AREE TEMATICHE<br />
4.1 Matrice Aria<br />
4.1.1 Qualità dell’aria ambiente<br />
Il raggiungimento dell’obiettivo si attua secondo tre principali linee d’intervento:<br />
1. gestire, migliorare ed aggiornare il quadro conoscitivo relativo ai livelli <strong>di</strong> qualità<br />
dell’aria ed alle sorgenti <strong>di</strong> emissione<br />
2. realizzare un Piano d’Azione per la riduzione delle emissioni inquinanti<br />
3. verificare l’efficacia delle misure e degli interventi e se necessario apportare le<br />
mo<strong>di</strong>fiche correttive opportune.<br />
Relativamente alla prima linea d’intervento, va detto che la valutazione della qualità<br />
dell’aria ambiente nella città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> si basa su un approccio conoscitivo adeguato che,<br />
fondamentalmente, utilizza la rete provinciale <strong>di</strong> rilevamento della qualità dell’aria<br />
(costituita da 8 postazioni fisse; tale rete ha recentemente incorporato anche la rete<br />
“storica” dell’Associazione Industriali). Il <strong>Comune</strong>, oltre ad aver contribuito alla<br />
costituzione della rete con l’acquisto <strong>di</strong> una postazione fissa (quella ubicata in località “La<br />
Palazzina” – Gabbro), rappresentativa dell’ozono, contribuisce annualmente alla<br />
manutenzione della rete con spesa pari a circa 18.000 €.<br />
Relativamente alla seconda linea d’intervento il <strong>Comune</strong> ha pre<strong>di</strong>sposto il Piano d’azione<br />
Comunale. L’Accordo con la Regione Toscana per il contenimento dell’inquinante PM10,<br />
sottoscritto da questa Amministrazione in data 10 maggio 2007, prevede vari impegni per<br />
il <strong>Comune</strong> ed in particolare: adozione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> limitazione del traffico, gestione degli<br />
incentivi per l’acquisto <strong>di</strong> mezzi a basso impatto ambientale e pre<strong>di</strong>sposizione, appunto,<br />
del PAC.<br />
La sottoscrizione dell’accordo e l’inoltro alla Regione del PAC entro i tempi stabiliti ha<br />
comportato il trasferimento <strong>di</strong> specifiche risorse (circa € 300.000 nel 2007 e nel 2008).<br />
Si presume che tali risorse siano trasferite anche nei prossimi anni; la pre<strong>di</strong>sposizione del<br />
PAC ed il suo aggiornamento annuale costituiscono inoltre la chiave <strong>di</strong> accesso ad altre<br />
fonti <strong>di</strong> finanziamento.
Il PAC è stato pre<strong>di</strong>sposto secondo le linee guida della Regione Toscana. Il documento si<br />
articola in quattro capitoli, i primi tre contribuiscono alla conoscenza delle caratteristiche<br />
dell’aria ambiente della città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, il quarto è de<strong>di</strong>cato alle azioni ed alle misure<br />
attuate e previste per il miglioramento della matrice considerata.<br />
Oltre all’Or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> limitazione del traffico per i mezzi più inquinanti e la messa a regime<br />
<strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> incentivazione per i mezzi a basso impatto ambientale, il documento<br />
prende in considerazione altre possibili azioni ed in particolare:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Piste ciclabili con particolare riferimento allo stu<strong>di</strong>o ed ai lavori per la realizzazione<br />
della pista ciclabile <strong>di</strong> collegamento tra la città ed i viali a mare. Costo stimato circa €<br />
1.000.000<br />
Gli esiti dello progetto comunitario TRANSURBAN in <strong>Livorno</strong>: lo stu<strong>di</strong>o<br />
previsto, sviluppato da ATL ha condotto ad una proposta <strong>di</strong> riorganizzazione del<br />
trasporto collettivo basato su itinerari riservati ai bus e tecnologicamente attrezzati<br />
(BRT) per collegare il centro citta<strong>di</strong>no alla stazione ferroviaria. Costo stimato circa €<br />
1.000.000.<br />
Progetto per la promozione del risparmio energetico e <strong>di</strong> fonti rinnovabili nella<br />
piccola e me<strong>di</strong>a impresa.. Costo stimato € 200.000.<br />
Innovazioni e<strong>di</strong>lizie a livello <strong>di</strong> Piani attuativi – adeguamento del<br />
Regolamento E<strong>di</strong>lizio. Progetto per la trasformazione <strong>di</strong> impianti<br />
riscaldamento a gasolio. Costo stimato € 400.000.<br />
Campagne <strong>di</strong> educazione ambientale nelle scuole/Azioni informative mirate<br />
all’educazione ambientale dei citta<strong>di</strong>ni. Costo stimato € 50.000.<br />
Per quanto infine attiene la terza linea <strong>di</strong> intervento, va ricordato che, annualmente e<br />
ormai da molti anni, nell’ambito <strong>di</strong> specifica convenzione con ARPAT, viene pre<strong>di</strong>sposto il<br />
Rapporto annuale sulla qualità dell’aria i cui principali contenuti verranno sinteticamente<br />
illustrati nel Capitolo 3.3. Strumenti conoscitivi.<br />
Recentemente il PAC è stato aggiornato estendendo gli interventi anche alla realizzazione<br />
<strong>di</strong> infrastrutture (viabilità e rotatorie) ed al servizio <strong>di</strong> noleggio bici. Interessante la recente<br />
proposta della Regione Toscana per l’istituzione delle zone, così dette LEZ (low emission<br />
zone) nelle quali si dovrà puntare al massimo contenimento delle emissioni atmosferiche<br />
sia mobili che puntuali.
L’obiettivo richiede un’ampia integrazione con altre competenze interne all’Ente (Mobilità<br />
Urbana, Polizia Municipale, Lavori pubblici) ed esterne (Provincia, Regione, ARPAT, ASL 6,<br />
Associazione Industriali, ecc.).<br />
4.1.2 Inquinamento acustico<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> ha da tempo avviato le attività <strong>di</strong> competenza previste dalla Legge<br />
Quadro n. 447/95 e dalla L.R. 89/98; ha infatti approvato il Piano <strong>di</strong> classificazione<br />
acustica del territorio (D.C.C. n. 167/2004), la relazione <strong>di</strong> clima acustico a cadenza<br />
biennale, il Piano <strong>di</strong> Risanamento generale (D.C.C. n. 146/2006) ed il primo Stralcio<br />
funzionale (relativamente al Viale Italia – Dec. G.C. n. 123/2007).<br />
In stretta collaborazione con ASL 6 vengono date prescrizioni alle attività temporanee<br />
(manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, cantieri e<strong>di</strong>li <strong>di</strong> una certa rilevanza, piano<br />
bar, ecc.) al fine <strong>di</strong> contenere il <strong>di</strong>sturbo nella ricerca comunque <strong>di</strong> un giusto equilibrio tra<br />
<strong>di</strong>verse esigenze ed interessi legittimi.<br />
Per le attività temporanee più critiche viene richiesto e valutato il documento <strong>di</strong> Impatto<br />
acustico<br />
Per la realizzazione <strong>di</strong> nuove strutture con caratteristiche <strong>di</strong> recettori sensibili (soprattutto<br />
scuole), sempre in collaborazione con ASL 6, viene attentamente valutata la relazione <strong>di</strong><br />
clima acustico.<br />
Per il futuro è previsto <strong>di</strong> estendere la progettazione <strong>di</strong> risanamento con l’elaborazione <strong>di</strong><br />
specifico piano per le scuole con maggiore criticità; per questo è necessario rafforzare la<br />
collaborazione con ASL 6 me<strong>di</strong>ante specifica convenzione che consenta <strong>di</strong> acquisire i dati<br />
necessari.<br />
Tale convenzione dovrà inoltre prevedere lo svolgimento <strong>di</strong> altre attività quali la<br />
valutazione <strong>di</strong> relazioni <strong>di</strong> impatto acustico <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> rilevo e una valutazione dei dati<br />
ARPAT <strong>di</strong> livello sonoro in funzione della percentuale <strong>di</strong> popolazione esposta.<br />
4.1.3 Inquinamento elettromagnetico<br />
Con il termine <strong>di</strong> inquinamento elettromagnetico ci si riferisce all’immissione nell’ambiente<br />
delle ra<strong>di</strong>azioni non ionizzanti prodotte da una moltitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> sorgenti legate alo sviluppo<br />
industriale e tecnologico. Le sorgenti più importanti delle RNI per quello che riguarda
l’esposizione della popolazione sono gli impianti per la <strong>di</strong>ffusione ra<strong>di</strong>ofonica e televisiva,<br />
gli impianti per la telefonia mobile e gli elettrodotti.<br />
I primi due tipi <strong>di</strong> impianto sono detti <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ocomunicazione dato che trasmettono a<br />
<strong>di</strong>stanza le informazioni emettendo a tal fine campi elettromagnetici nell’intervallo delle<br />
ra<strong>di</strong>o frequenze (100KHz-300GHz).<br />
Gli elettrodotti creano invece campi elettrici e magnetici come conseguenza dello’i9mpiego<br />
delle correnti elettriche che scorrono nei cavi ad alta tensione allo scopo <strong>di</strong> trasportare<br />
energia. La frequenza <strong>di</strong> tali campi, 50 Hz, è chiamata frequenza industriale ed appartiene<br />
alle cosiddette ELF o frequenze estremamente basse.<br />
Negli ultimi anni l’A.C. ha seguito con attenzione il fenomeno del proliferare delle Stazioni<br />
Ra<strong>di</strong>o Base sul territorio regolamentando le installazioni con Accor<strong>di</strong> ad ho con i Gestori;<br />
ad oggi la situazione si è stabilizzata e forte è l’azione <strong>di</strong> monitoraggio e controllo degli<br />
impianti esistenti.<br />
Per le basse frequenze l’Ufficio Ambiente esprime pareri sui pratiche e<strong>di</strong>lizie ed<br />
urbanistiche con il supporto <strong>di</strong> una cartografia appositamente de<strong>di</strong>cata. Da evidenziare il<br />
costante monitoraggio presso una scuola situata vicino ad un elettrodotto attivato a<br />
seguito <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> riduzione dei campi elettromagnetici (innalzamento della campata<br />
aerea e inversione fasi)<br />
4.2 Matrice Acqua<br />
4.2.1 Scarichi <strong>di</strong> acque reflue domestiche e/o assimilate in ambiente<br />
L’Amministrazione comunale per quanto riferisce la norma allo stato attuale è competente<br />
al rilascio dell’autorizzazione allo scarico in ambiente delle acque reflue domestiche e alle<br />
cosiddette acque assimilate alle reflue domestiche (ovvero a quelle acque che per quantità<br />
e qualità possono essere ricomprese tra le acque derivanti dal metabolismo umano).<br />
All’Amministrazione comunale compete anche il rinnovo dei provve<strong>di</strong>menti che avviene<br />
ogni 4 anni dal rilascio dell’autorizzazione, l’eventuale voltura del proprietario e/o del<br />
titolare dello scarico, la sospensione e/o la revoca dell’atto qualora si riscontrino problemi<br />
nella gestione dello scarico.
All’Amministrazione comunale sono ascritte anche le competenze per l’applicazione delle<br />
eventuali sanzioni per scarichi in ambiente attivati senza la necessaria autorizzazione, in<br />
contrasto con le prescrizioni previste dal provve<strong>di</strong>mento ed in altri casi.<br />
Da un’analisi eseguita negli archivi informatici <strong>di</strong> questo Ufficio ad oggi risultano elencati n.<br />
500 titolari autorizzati a scaricare acque reflue in ambiente tuttavia la città <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> non è completamente coperta da una rete <strong>di</strong> fognatura nera pubblica e pertanto è<br />
possibile stimare che, soprattutto in alcune zone marginali e/o pedecollinari vi siano<br />
numerose situazioni non regolari che contribuiscono talvolta in maniera determinante<br />
all’aumento del carico <strong>di</strong> materiale inquinante in ambiente con rischi <strong>di</strong> contaminare acque<br />
superficiali, fosse camperecce, terreni, etc. e che quin<strong>di</strong> comportano potenziali incrementi<br />
dei rischi igienico-sanitari per la popolazione.<br />
L’attività svolta dall’Ufficio Ambiente su questa tematica negli ultimi cinque anni può<br />
essere così sintetizzata:<br />
‣ Creazione <strong>di</strong> un data base con tutti i provve<strong>di</strong>menti e le localizzazioni degli scarichi<br />
autorizzati;<br />
‣ Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un “Regolamento comunale degli scarichi in ambiente” approvato<br />
dal Consiglio Comunale;<br />
‣ Istruttoria delle numerose pratiche <strong>di</strong> rinnovo, nuova autorizzazione, etc. <strong>di</strong> scarichi<br />
in ambiente (dalle 65 alle oltre 100 all’anno);<br />
‣ Proceduralizzazione del sistema sanzionatorio ed ottimizzazione degli standard <strong>di</strong><br />
controllo e verifica;<br />
‣ N. 345 sopralluoghi su varie aree nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e sistemazione tecnicoamministrativa<br />
degli scarichi;<br />
‣ Gestione <strong>di</strong> circa 250 esposti provenienti da vari soggetti pubblici, enti <strong>di</strong> controllo,<br />
citta<strong>di</strong>ni su situazioni presumibilmente abusive;<br />
‣ Coor<strong>di</strong>namento tecnico-amministrativo con ASA ed ATO per la risoluzione della<br />
problematica <strong>di</strong> Via della Prugnoliccia con la realizzazione <strong>di</strong> una linea <strong>di</strong> fognatura<br />
nera;<br />
‣ Valutazione preliminare della capacità ambientale <strong>di</strong> smaltimento delle acque reflue<br />
– Area Padula-Uliveta.<br />
Considerando i risvolti igienico-sanitari e <strong>di</strong> protezione dell’ambiente che la tematica<br />
ricopre si ritiene anche in questo caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare in due gran<strong>di</strong> parti gli obiettivi:<br />
1. Da una parte occorre procedere al potenziamento <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> controllo tecnicoamministrativo<br />
nell’ambito della Protezione Ambientale (segnalazione, esposto,
presumibile reato, etc.) e quin<strong>di</strong> verifica, emanazione dei provve<strong>di</strong>menti, aspetti<br />
sanzionatori;<br />
2. Dall’altra occorre organizzare al meglio le attività <strong>di</strong> pianificazione e <strong>di</strong><br />
autorizzazione attraverso:<br />
a) Avvio <strong>di</strong> una campagna <strong>di</strong> informazione e sensibilizzazione alla citta<strong>di</strong>nanza per<br />
regolarizzare gli scarichi in ambiente non ancora autorizzati, me<strong>di</strong>ante la<br />
pre<strong>di</strong>sposizione e la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> depliant informativo (anche me<strong>di</strong>ante l’Ufficio<br />
Informazione e la collaborazione delle Circoscrizioni), avviso alla popolazione,<br />
conferenze stampa, preparazione <strong>di</strong> specifico focus nell’ambito del percorso <strong>di</strong><br />
Agenda 21 Locale – specialmente nei Quartieri Nord e collinari);<br />
b) Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un “Piano della città in materia <strong>di</strong> scarichi” con l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
delle zone non ancora provviste <strong>di</strong> fognature pubbliche, l’ubicazione degli immobili<br />
che risultano autorizzati allo scarico in ambiente, e con quelli che non risultano<br />
regolari.<br />
c) Aggiornamento del Regolamento Comunale degli scarichi in ambiente con le novità<br />
introdotte dal Regolamento Regionale.<br />
4.2.2 MANUTENZIONE RII & BOTRI<br />
Sulla base della normativa in materia, alla data o<strong>di</strong>erna l’Amministrazione comunale ai fini<br />
della <strong>di</strong>fesa dei centri abitati provvedono alla pulizia dei tratti degli alvei dei fiumi, dei<br />
torrenti dei corsi d’acqua interni ai centri stessi [..] qualora i detti tratti ed opere non siano<br />
classificati ai sensi del R.D. n. 523 del 25 Luglio 1904 […] (art. 15 L.R. 91/98).<br />
All’interno dell’area urbana, qualora il corso d’acqua non sia iscritto nell’elenco delle acque<br />
pubbliche o non sia identificato <strong>di</strong> III ctg. Idraulica la manutenzione e la gestione sono<br />
attribuite al comune d’appartenenza.<br />
All’interno dei centri abitati del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> si sviluppano una serie <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />
“minori” ma <strong>di</strong> importanza strategica per gli inse<strong>di</strong>amenti abitativi ed industriali della zona.<br />
La manutenzione <strong>di</strong> tali corsi d’acqua è fortemente influenzata sia dalla tipologia torrentizia<br />
dei corsi stessi sia dalla spiccata antropizzazione dell’area in oggetto, che con il tempo ha<br />
portato alla realizzazione <strong>di</strong> manufatti fin sopra il ciglio dell’argine, o per esigenze<br />
industriali, alla deviazione del naturale andamento del corso d’acqua. Ciò ha portato ad<br />
una situazione <strong>di</strong> instabilità del sistema idrico, più evidente durante il verificarsi <strong>di</strong> eventi<br />
meteorologici eccezionali.
I principali lavori manutentivi previsti possono essere così riassunti:<br />
• Taglio rasoterra prevalentemente <strong>di</strong> cespugliati arborei associati ad arbusti, prunai,<br />
canne, eseguito anche in presenza d'acqua con mezzi meccanici o, per le superfici<br />
non raggiungibili da tali mezzi, a mano con idonei strumenti trasportabili<br />
(decespugliatori a <strong>di</strong>sco, motoseghe, ecc.);<br />
• Taglio <strong>di</strong> piante isolate <strong>di</strong> notevole altezza, poste entro o fuori dell’alveo, anche in<br />
presenza d'acqua, compreso l'eventuale sra<strong>di</strong>camento;<br />
• Eventuale devitalizzazione della vegetazione infestante me<strong>di</strong>ante uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>serbanti<br />
compatibili con l’ambiente o <strong>di</strong>cioccatura <strong>di</strong> canneti;<br />
• Spalettamento meccanico eseguito me<strong>di</strong>ante escavatori, consistente nello scavo del<br />
fondo e delle sponde con eliminazione della vegetazione infestante presente in<br />
acqua, in modo da riportare la sezione del canale alle <strong>di</strong>mensioni originarie<br />
limitando tuttavia la rimozione del terreno al minimo in<strong>di</strong>spensabile in modo da non<br />
provocare lo scalzamento delle sponde stesse;<br />
• Lavori vari <strong>di</strong> ripristino <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa esistenti (scogliere, gabbionate,<br />
mantellate, opere in calcestruzzo semplice o armato ed in muratura <strong>di</strong> mattoni o<br />
pietrame, ecc.) o <strong>di</strong> ripristino dalle erosioni delle sponde, oltre che eliminazione<br />
degli accumuli <strong>di</strong> materiale localizzati singolarmente lungo l’alveo dei corsi d’acqua<br />
e <strong>di</strong> ostacolo al libero deflusso delle acque.<br />
Fino alla data attuale l’Amministrazione Comunale ha stanziato annualmente la somma <strong>di</strong><br />
circa 26.000 € e fino al 2003 ha effettuato i lavori sulla base <strong>di</strong> una progettazione<br />
esecutiva dell’Ufficio Ambiente e attraverso gare <strong>di</strong> appalto pubblico; a partire dal 2004<br />
l’Amministrazione ha continuato a investire nei lavori <strong>di</strong> manutenzione la stessa cifra <strong>di</strong> €<br />
26.000 nell’ambito <strong>di</strong> un Contratto dei Servizi affidato alla Ditta il Carro che ha eseguito i<br />
lavori fino al 2007 sulla base <strong>di</strong> una programmazione progettuale pre<strong>di</strong>sposta sempre<br />
dall’Ufficio Ambiente. Questi lavori <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne idraulico sono stati perciò inseriti in un<br />
Contratto <strong>di</strong> Servizio che ha una peculiarità rivolta alla manutenzione del Verde pubblico.<br />
Il Consorzio delle Colline Livornesi si occupa della manutenzione e della gestione delle<br />
opere idrauliche e dei corsi d’acqua compresi nel comprensorio n. 28 che siano richiamati<br />
nell’elenco delle acque pubbliche o al <strong>di</strong> fuori dei centri abitati non classificati in III° ctg.<br />
Idraulica, non iscritti nel citato elenco.<br />
Sulla base <strong>di</strong> incontri e riunioni tecniche tra questo Ufficio ed il Consorzio è emersa da<br />
subito la possibilità <strong>di</strong> ottimizzare migliorando le prestazioni economiche delle due funzioni
<strong>di</strong> competenza attraverso la sottoscrizione <strong>di</strong> un Accordo teso ad in<strong>di</strong>viduare nel Consorzio<br />
delle Colline Livornesi la struttura <strong>di</strong> riferimento per l’attuazione del programma delle<br />
manutenzioni idrauliche dei tratti dei corsi d’acqua <strong>di</strong> competenza comunale. Ciò anche al<br />
fine <strong>di</strong> garantire un’uniformità dell’intervento sul bacino idrografico che riveste una<br />
particolare importanza per la salvaguar<strong>di</strong>a idraulica sia per quanto riguarda i tempi che per<br />
le modalità <strong>di</strong> esecuzione.<br />
Dopo un lavoro tecnico-amministrativo è stato sottoscritto la Convenzione tra <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> e Consorzio delle Colline Livornesi per la manutenzione dei Rii e Botri <strong>di</strong><br />
competenza comunale. Rileviamo due importanti risultati già ottenuti:<br />
1. La stessa cifra messa a <strong>di</strong>sposizione dell’Amministrazione comunale, è stata impegnata<br />
anche dal Consorzio delle Colline Livornesi; pertanto la somma totale per l’attuazione<br />
degli interventi viene portata al doppio dell’attuale ovvero a 52.000 €;<br />
2. Tenendo presente che la manutenzione idraulica dei corsi d’acqua rientra nelle<br />
specifiche competenze del Consorzio e visto il Capitolato Speciale d’Appalto si rilevano<br />
dei prezzi a misura decisamente vantaggiosi e nettamente più bassi rispetto alle<br />
somme richieste dalle Ditte appaltatrici, questo in virtù degli importi complessivi dei<br />
lavori <strong>di</strong>retti dal Consorzio che permettono un abbattimento significativo dei prezzi;<br />
Considerando che gli obiettivi si rivolgono al miglioramento delle qualità idrauliche dei vari<br />
fiumi, la restituzione all’efficienza delle linee <strong>di</strong> drenaggio preesistenti <strong>di</strong> un territorio e<br />
naturalmente al decoro del paesaggio periurbano e collinare occorre che l’Ufficio prosegua<br />
con:<br />
a) Attività <strong>di</strong> controllo, coor<strong>di</strong>namento con gli enti convenzionati;<br />
b) Progettazione dei vari interventi <strong>di</strong> manutenzione e programmazione temporale;<br />
c) Interventi <strong>di</strong> urgenza sui corsi d’acqua in seguito a situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto pericolose<br />
4.2.3 ACQUE DI BALNEAZIONE<br />
Il controllo delle acque marine costiere è regolamentato da vari atti normativi tra i quali il<br />
principale risulta essere ancora il D.P.R. n. 470 del 8.6.1982. Per effetto delle <strong>di</strong>sposizioni<br />
normative, le acque destinante alla balneazione sono sottoposte, nel periodo primaverileestivo,<br />
ad analisi quin<strong>di</strong>cinali relative a parametri chimici e microbiologici inerenti l’aspetto<br />
sanitario delle acque. I punti <strong>di</strong> prelievo sono stati in<strong>di</strong>viduati dalla Regione Toscana e le<br />
analisi sono eseguite dal Dipartimento ARPAT.
Ciascun punto <strong>di</strong> campionamento risulta idoneo alla balneazione se tutti i parametri<br />
ricercati sono conformi ai limiti previsti dal DPR 470/82, nel caso in cui anche un solo<br />
parametro non sia conforme viene emessa or<strong>di</strong>nanza temporale <strong>di</strong> non balneazione. Tale<br />
or<strong>di</strong>nanza viene emessa dal Sindaco a seguito della comunicazione degli esiti sfavorevoli<br />
delle analisi.<br />
Di competenza comunale è anche l’emissione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nanze permanenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong><br />
balneazione che vengono ripetute annualmente e che riguardano aree non balneabili per<br />
la presenza <strong>di</strong> attività antropiche quali area portuale.<br />
La situazione delle acque <strong>di</strong> balneazione lungo la costa del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è piuttosto<br />
buona; dei 25 Punti <strong>di</strong> Campionamento negli ultimi cinque anni non si sono riscontrati che<br />
spora<strong>di</strong>ci superamenti dei valori limite in concomitanza con eventi temporanei.<br />
Negli ultimi cinque anni sono state eseguite le seguenti attività:<br />
• Report sugli esiti analitico-chimici e batteriologici delle analisi eseguite su tutti i<br />
punti <strong>di</strong> campionamento presenti lungo la costa nella nostra città;<br />
• Relazione sulle misure <strong>di</strong> risanamento per rimuovere la causa che determina il<br />
<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> balneazione alla foce del Botro Felciaio; ciò ha comportato la restituzione<br />
completa alla balneazione della Spiaggia del Felciaio da parte della Regione dopo<br />
l’azione <strong>di</strong> risanamento;<br />
• N. 6 Or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto temporaneo alla balneazione (negli ultimi cinque anni);<br />
• Ottenimento della Ban<strong>di</strong>era Blu per vari tratti della costa livornese.<br />
<strong>Livorno</strong> è una città che ha un legame estremamente forte con il mare, è per questo che<br />
riteniamo <strong>di</strong> dover investire con obiettivi <strong>di</strong> un certo livello che prevedono la creazione,<br />
all’interno della U.O.VA Ambiente, dell’Ufficio Mare, ovvero <strong>di</strong> una struttura con<br />
aggiuntive professionalità capaci <strong>di</strong> gestire tutti i complessi problemi che possono<br />
affacciarsi nell’ambito costiero-marino sia in termini <strong>di</strong> progettazione degli interventi <strong>di</strong><br />
riqualificazione (accessi a mare, segnaletica, pulizia spiagge pubbliche, etc.), sia in termini<br />
<strong>di</strong> sicurezza della balneazione. Le attività descritte concorrono al raggiungimento dei<br />
seguenti macrobiettivi:
4.2.4 Rischio Idraulico<br />
Con la D.C.R.T. n. 13 del 2005 è stato approvato il Piano <strong>di</strong> Assetto Idrogeologico.<br />
L’Amministrazione comunale ha dato il suo contributo per la definizione delle situazioni<br />
idrauliche ed ha avviato un progetto che ha previsto l’affidamento <strong>di</strong> incarichi alla Facoltà<br />
<strong>di</strong> Ingegneria Idraulica dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pisa per gli stu<strong>di</strong> idrologici-idraulici sui<br />
principali torrenti del comune <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> (Torrente Ugione, Rio Cigna, Rio Maggiore, Rio<br />
Ardenza) che ad oggi risultano completati.<br />
Inoltre recentemente il Consiglio comunale ha recepito il Piano <strong>di</strong> Assetto Idrogeologico ed<br />
è pertanto possibile passare alla seconda fase <strong>di</strong> lavoro i cui obiettivi sono i seguenti:<br />
• Oltre a continuare l’attività <strong>di</strong> Autorità Idraulica sulle pratiche e<strong>di</strong>lizie (circa 1.100<br />
pratiche negli ultimi cinque anni), l’Ufficio Ambiente, sulla base degli stu<strong>di</strong><br />
pre<strong>di</strong>sposti sui fiumi, dovrà proporre all’Autorità <strong>di</strong> bacino Toscana Costa tutte le<br />
necessarie mo<strong>di</strong>fiche ed ottimizzazioni anche in chiave <strong>di</strong> strumentazione<br />
urbanistica;<br />
• Quasi tutti i bacini del comune <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> sono “coperti” da stu<strong>di</strong> idrologici-idraulici<br />
specialistici, mancherebbe soltanto l’affidamento per lo stu<strong>di</strong>o dei bacini <strong>di</strong><br />
Montenero ed un approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> alcuni tratti idraulici <strong>di</strong> fiumi minori. Sarebbe<br />
quin<strong>di</strong> auspicabile avere la possibilità <strong>di</strong> poter affidare l’incarico all’Università degli<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pisa – Ingegneria Idraulica, anche alla luce della delicatezza del “Sistema<br />
Montenero”.<br />
• Un’altra prospettiva si muove nel rior<strong>di</strong>no <strong>di</strong> tutta la cartografia tematica <strong>di</strong><br />
pericolosità; una volta approvato il Piano <strong>di</strong> Assetto Idrogeologico da parte del<br />
Bacino Toscana Costa, riteniamo importante procedere all’assemblaggio <strong>di</strong> un<br />
documento grafico chiaro e univoco. Ciò permetterebbe <strong>di</strong> migliorare la qualità dei<br />
rapporti con la citta<strong>di</strong>nanza e con i professionisti. Questo elaborato dovrà costituire<br />
il quadro conoscitivo in materia <strong>di</strong> pericolosità idraulica del nostro territorio<br />
nell’ambito della Strumentazione Urbanistica.<br />
L’Ufficio Ambiente è anche il referente sugli adempimenti geologici <strong>di</strong> gran parte degli atti<br />
<strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> pianificazione dell’Amministrazione comunale. Negli ultimi cinque anni<br />
sono state pre<strong>di</strong>sposte:<br />
<br />
N. 78 Relazioni geologico-tecniche a supporto <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> pianificazione e<br />
progettazione;
N. 12 Relazioni geotecniche ed idrogeologiche per la sistemazione ambientale<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesti e degra<strong>di</strong> (tra cui l’importante lavoro <strong>di</strong> sistemazione idrogeologica <strong>di</strong> un<br />
versante in frana in Loc. Popogna che ha ottenuto un finanziamento <strong>di</strong> € 50.000 per<br />
lo stu<strong>di</strong>o ed i primi livelli <strong>di</strong> progettazione) ;<br />
N. 18 Report geofisici per l’ottenimento <strong>di</strong> un quadro sismico zonale;<br />
N. 9 Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> comparto ambientale (Montenero, Collinaia-Stillo, Magrignano)<br />
N. 1 Valutazione Integrata Ambientale (Nuovo Centro);<br />
N. 6 Valutazioni sugli Effetti Ambientali ;<br />
<br />
N. 1.230 pareri geologici-idraulici ed idrogeologici sulle pratiche e<strong>di</strong>lizie.<br />
Questa attività <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o e valutazione tecnica risulta piuttosto complessa per le rilevanti<br />
richieste che provengono da vari Uffici (soprattutto Progettazione ed Urbanistica) e per le<br />
tempistiche strette entro le quali debbono essere espletati i vari provve<strong>di</strong>menti.<br />
4.3 Matrice Suolo e sottosuolo<br />
4.3.1 Bonifiche dei siti inquinati<br />
Per conformazione geografica e configurazione urbanistica <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> verso Nord si rileva<br />
una concentrazione delle attività industriali e portuali, mentre nel resto della città dove la<br />
naturale destinazione è residenziale con un grado elevato <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> attività legate al<br />
terziario, si rintracciano solo alcune aree a vocazione industriale,. Altro elemento<br />
importante è rappresentato dai due limiti: il mare ad ovest ed i i Monti e le Colline<br />
Livornesi ad est. Una parte <strong>di</strong> territorio comunale posta a Nord della città (parte<br />
continentale <strong>di</strong> circa 6 Kmq. e parte marina <strong>di</strong> circa 14 Kmq.) con D.M. 24.02.2003 è stata<br />
classificata Sito <strong>di</strong> Interesse Nazionale; - si veda la Figura proposta <strong>di</strong> seguito -. Le<br />
procedure <strong>di</strong> bonifica in questa area sono <strong>di</strong> competenza del Ministero dell’Ambiente.<br />
Nel resto delle aree comunali (circa 108 Kmq. + 1,5 Kmq dell’Isola <strong>di</strong> Gorgona) la<br />
governance delle procedure <strong>di</strong> bonifica è affidata all’Amministrazione comunale me<strong>di</strong>ante<br />
lo strumento della Conferenza dei Servizi che coinvolge ARPAT Dipartimento Provinciale <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong>, l’Azienda Sanitaria Locale e la Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>.<br />
Quin<strong>di</strong> da quanto sopra detto abbiamo una netta separazione delle competenze ed al<br />
riguardo, per delineare gli impegni assunti dal 1999 dall’Amministrazione comunale, su<br />
questa tematica e gli sviluppi futuri si ritiene <strong>di</strong> dover sud<strong>di</strong>videre:
Siti potenzialmente contaminati extra SIN<br />
Su tutto il territorio comunale le procedure <strong>di</strong> bonifica sono gestite dall’Amministrazione<br />
comunale me<strong>di</strong>ante la convocazione <strong>di</strong> un’apposita Conferenza dei Servizi e dal 1999 ad<br />
oggi sono state effettuate le seguenti attività:<br />
‣ Covocazione e Coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> n. 218 Conferenze dei Servizi in materia <strong>di</strong><br />
bonifica;<br />
‣ Avvio dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> bonifica su 109 siti potenzialmente inquinati presenti<br />
nel territorio <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> extra-SIN;<br />
‣ Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> 12 Caratterizzazioni Ambientali (Scuola Materna Stenone,<br />
Aree Shangay, Parco Urbano Corea, Cimitero dei Lupi, Spiaggia dei Tre Ponti, Viale<br />
Ponte Genova, Zona Lamarmora-Mura Lorenesi, ATL Via Meyer, etc.) su aree <strong>di</strong><br />
proprietà comunale e pre<strong>di</strong>sposizione dei progetti esecutivi <strong>di</strong> bonifica e/o messa<br />
in sicurezza;<br />
‣ Coor<strong>di</strong>namento tecnico-amministrativo, definizione delle strategie <strong>di</strong> bonifica ed<br />
attività <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione della Discarica comunale;<br />
‣ Pre<strong>di</strong>sposizione del lavoro dal titolo “Bonifica tra realtà ed utopia”<br />
sull’evoluzione storica- industriale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> dall’Unità d’Italia ai nostri<br />
giorni e Pre<strong>di</strong>sposizione della Carta dei siti potenzialmente contaminati<br />
trasmessa a tutti gli Enti territorialmente competenti;<br />
‣ Pre<strong>di</strong>sposizione del lavoro dal titolo “Le attività industriali a rilevante impatto<br />
sull’ambiente presenti nel territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>” che<br />
prossimamente sarà oggetto <strong>di</strong> un apposito Rapporto;<br />
‣ N. 37 Pronti intervento sull’apparato costiero e su altre parti <strong>di</strong> territorio<br />
comunale (dal gennaio 2008 sono stati eseguiti N. 13 interventi) in or<strong>di</strong>ne alla<br />
presenza <strong>di</strong> sostanze potenzialmente contaminanti (fusti, sostanze indesiderate,<br />
scarichi inquinanti, etc.) me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> rimozione e messa in sicurezza<br />
d’urgenza del sito.<br />
Aree potenzialmente contaminate in area SIN<br />
Sulla parte del territorio perimetrato ai sensi <strong>di</strong> apposito DM “Sito <strong>di</strong> Interesse Nazionale” e<br />
che corrisponde in pratica alle aree industriali e portuali nord <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> la competenza è<br />
passata al Ministero dell’Ambiente, tuttavia l’Amministrazione comunale ha da subito<br />
avviato una serie <strong>di</strong> iniziative tese a coor<strong>di</strong>nare localmente le azioni da intraprendere:<br />
‣ Pre<strong>di</strong>sposizione del “Report sullo stato delle conoscenze dell’area oggetto<br />
<strong>di</strong> perimetrazione ai sensi del D.M. 24.02.2003”. Tale materiale è stato
consegnato al Ministero dell’Ambiente nell’ambito della prima Conferenza dei<br />
Servizi e continuamente aggiornato sulla base delle richieste pervenute dallo stesso<br />
Ministero;<br />
‣ Pre<strong>di</strong>sposizione ed aggiornamento dei seguenti elaborati tematici: Carta delle<br />
Proprietà in ambito S.I.N., Carta delle aree pubbliche, Carta delle aree<br />
private con aggregazione delle proprietà catastali private in sub-ambiti<br />
omogenei geograficamente, Carta delle proprietà private aggregate in<br />
sub-ambiti;<br />
‣ Partecipazione a tutte le 16 Conferenze dei Servizi Istruttorie indette dal<br />
Ministero dell’Ambiente, sulle 37 pratiche attivate dalle Imprese su aree<br />
industriali,<br />
‣ Nell’ambito <strong>di</strong> un’azione <strong>di</strong> negoziazione prevista dalla normativa, il Ministero<br />
dell’Ambiente ha proposto al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> ed agli altri enti competenti <strong>di</strong><br />
sottoscrivere un Accordo <strong>di</strong> programma relativo alla realizzazione degli<br />
interventi <strong>di</strong> bonifica e ripristino ambientale del sito <strong>di</strong> Interesse<br />
Nazionale. L’Accordo ha subito molte mo<strong>di</strong>fiche dalla prima volta che è stato<br />
proposto (ottobre 2005), ma preme sottolineare che gli Enti locali, Confindustria ed<br />
Autorità Portuale sotto il profilo tecnico per ora rimangono critici sul testo (ultima<br />
proposta giugno 2008);<br />
‣ Partecipazione e coor<strong>di</strong>namento con l’Autorità Portuale dello Stu<strong>di</strong>o<br />
Idrogeologico dell’intero Ambito SIN <strong>Livorno</strong> che è stato trasmesso al<br />
Ministero dell’Ambiente;<br />
‣ Collaborazione agli Uffici competenti in or<strong>di</strong>ne ai numerosi ricorsi che le<br />
Aziende locali citta<strong>di</strong>ne hanno rivolto al TAR per impugnare le decisioni delle<br />
varie Conferenze dei Servizi ministeriali;<br />
‣ In or<strong>di</strong>ne alla forte rilevanza in termini occupazionali e <strong>di</strong> interesse generale, la<br />
U.O.VA Ambiente dell’A.C. si è recentemente fatta promotrice della<br />
pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un Piano <strong>di</strong> caratterizzazione dell’area ex-Delphi<br />
peraltro già approvato dalla relativa Conferenza dei Servizi decisoria;<br />
‣ Manifestazione d’interesse rivolta alla Regione Toscana in seno al<br />
Progetto Strategico Speciale “Programma straor<strong>di</strong>nario nazionale per il<br />
recupero economico produttivo <strong>di</strong> siti inquinati” ai sensi dell’art. 252 bis del<br />
D.Lgs. 4/2008 in or<strong>di</strong>ne a finanziamenti su bonifiche in ambiti portuali ed<br />
industriali.<br />
Considerate le competenze ascritte all’Amministrazione comunale in materia <strong>di</strong> bonifica, al<br />
fine <strong>di</strong> definire corrette strategie tese al miglioramento ed alla riqualificazione <strong>di</strong> aree<br />
citta<strong>di</strong>ne (restituzione alla piena fruibilità) con il massimo livello delle garanzie ambientali
si ritiene <strong>di</strong> dover elencare i seguenti obiettivi futuri che possono trovare una specifica<br />
attuazione nell’ambito <strong>di</strong> una riorganizzazione funzionale del Settore Ambiente:<br />
a) Differenziare la materia delle gestione tecnico-amministrativa e <strong>di</strong> prospettiva <strong>di</strong><br />
programmazione e pianificazione da tutte le attività <strong>di</strong> bonifica dalle fasi <strong>di</strong> emergenza;<br />
b) Le fasi <strong>di</strong> emergenza (livello <strong>di</strong> Protezione Ambientale, ovvero quando il fatto si è<br />
concretamente manifestato) sono da condurre con pronti intervento qualificati e con<br />
procedure standar<strong>di</strong>zzate che permettano il miglior livello <strong>di</strong> automatismo possibile e la<br />
riduzione <strong>di</strong> tempi <strong>di</strong> risposta e costi per il citta<strong>di</strong>no;<br />
c) Le questioni attinenti la pianificazione e la programmazione <strong>di</strong> tutte le procedure <strong>di</strong><br />
bonifica sono invece da portare avanti anche con l’ausilio <strong>di</strong> un Tavolo Tecnico<br />
riconosciuto composto da tecnici <strong>di</strong> vari Enti e con un mandato politico-tecnico <strong>di</strong> piena<br />
con<strong>di</strong>visione degli intenti tra Provincia e <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> con lo scopo <strong>di</strong> facilitare,<br />
raccordare, smussare le varie problematiche che hanno una <strong>di</strong>retta conseguenza con<br />
gli sviluppi (produttivi, e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici) della nostra città;<br />
d) Potenziare e valorizzare all’interno del Settore Ambiente l’aspetto professionale sulle<br />
Indagini Ambientali, Piani <strong>di</strong> Caratterizzazione, Progetti definitivi <strong>di</strong> bonifica, Messa in<br />
sicurezza delle eventuali aree comunali, ciò al fine <strong>di</strong> ridurre <strong>di</strong> molte migliaia <strong>di</strong> Euro la<br />
spesa per far eseguire indagini ambientali da professionisti extra Ente.<br />
Sempre a livello della programmazione e della pianificazione si rileva l’obiettivo <strong>di</strong> valutare<br />
con grande attenzione la proposta dell’ Accordo <strong>di</strong> Programma Ministeriale continuando a<br />
seguire tutta la partita del SIN <strong>Livorno</strong>. Risulta inoltre <strong>di</strong> elevata rilevanza l’interesse che<br />
l’Amministrazione comunale ha manifestato alla Regione Toscana (nell’ambito del Progetto<br />
Strategico Speciale “Programma straor<strong>di</strong>nario nazionale per il recupero economico<br />
produttivo <strong>di</strong> siti inquinati) in merito alla possibilità <strong>di</strong> ottenere finanziamenti utili anche in<br />
chiave <strong>di</strong> bonifica dell’area industriale-portuale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>.<br />
4.3.2 Attività estrattive<br />
L’autorizzazione in materia <strong>di</strong> attività estrattiva è <strong>di</strong> competenza dell’Amministrazione<br />
comunale. Attualmente nel nostro territorio è ubicata una sola cava in attività (quella del<br />
Monte La Poggia), per il resto gli altri siti estrattivi (in tutto altri 40, <strong>di</strong> cui 38 nel comune<br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e gli altri 2 in Gorgona) sono tutti <strong>di</strong>smessi.<br />
Alcuni <strong>di</strong> questi siti <strong>di</strong>smessi sono completamente rinaturalizzati, altri avrebbero bisogno <strong>di</strong><br />
un restauro ambientale, un ripristino delle forme in maniera da inserire armonicamente nel<br />
tessuto del territorio collinare.
E’ nato così il cosiddetto “Progetto Atlante” teso a ripristinare alcune cave <strong>di</strong>smesse,<br />
particolarmente impattanti sul nostro territorio. Il progetto ha comportato un impegno <strong>di</strong><br />
un certo livello per la sua innovatività (è il primo nel territorio regionale ed uno dei pochi a<br />
livello nazionale). L’Amministrazione comunale ha firmato con l’Associazione fra gli<br />
Industriali della Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> un Protocollo d’Intesa in data 1 ottobre 2002 per un<br />
Piano <strong>di</strong> ripristino ambientale <strong>di</strong> cava <strong>di</strong>smesse nel comune <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e denominato<br />
“Progetto Atlante” con il quale viene delineato un percorso tecnico-amministrativo per dare<br />
una risposta concreta al problema del recupero e dello smaltimento delle terre e rocce da<br />
scavo provenienti dalle attività e<strong>di</strong>li.<br />
La Società Atlante s.r.l. (appositamente costituita in seno all’Associazione fra gli Industriali<br />
per l’attuazione del Progetto) è stata autorizzata dall’A.C. al recupero ambientale e<br />
funzionale della cava <strong>di</strong>smessa situata in località Poggio Corbolone “Tiro a volo “ – lato al<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> il 18 aprile 2003 con il relativo progetto. Il sito, che è riuscito a dare<br />
una risposta allo smaltimento <strong>di</strong> terre provenienti da scavi e<strong>di</strong>li (oltre 100.000 mc., in<br />
quattro anni <strong>di</strong> operatività), è ormai in esaurimento (giugno 2009).<br />
Alla luce dell’emanazione del D.lgs. 152/2006, della problematica aperta delle terre<br />
provenienti da scavi e delle cogenti necessità legate allo smaltimento delle terre<br />
provenienti da siti <strong>di</strong> bonifica - si ricorda che allo stato attuale 10 Kmq. del ns. territorio<br />
comunale sono soggetti a bonifica – si ritiene necessario prevedere un percorso basato<br />
sulla piena sostenibilità ambientale, in grado <strong>di</strong> offrire ampia garanzia <strong>di</strong> sicurezza<br />
territoriale per la restituzione agli usi legittimi <strong>di</strong> aree degradate e/o abbandonate e che<br />
nel contempo risolva in gran parte i problemi appena punteggiati prima.<br />
Dopo un anno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, verifiche tecniche, approfon<strong>di</strong>menti condotti con l’Ufficio Ambiente<br />
della Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, con il Dipartimento provinciale ARPAT <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e con ASL,<br />
l’Ufficio scrivente ha pre<strong>di</strong>sposto il lavoro dal titolo “Planning operativo per il<br />
recupero funzionale <strong>di</strong> siti <strong>di</strong> cava <strong>di</strong>smessi”<br />
Il principio ispiratore della proposta nasce da uno screening preliminare condotto sulle<br />
aree ex-estrattive <strong>di</strong>messe al fine <strong>di</strong> configurare assetti definitivi <strong>di</strong> ripristino ambientale<br />
anche ai fini dello smaltimento delle terre provenienti da scavi e<strong>di</strong>li e da aree <strong>di</strong> bonifica.<br />
Il lavoro <strong>di</strong> censimento dei siti ripristinabili unito alle necessità in<strong>di</strong>viduate permettono <strong>di</strong><br />
percorrere i seguenti obiettivi tesi, da una parte a riqualificare l’ambiente e rinaturalizzare i
luoghi oggetto <strong>di</strong> attività estrattive “selvagge” condotte storicamente, dall’altra a risolvere i<br />
problemi del bacino <strong>di</strong> utenza locale ed in buona sostanza anche provinciale sulla gestione<br />
delle terre provenienti da scavi e<strong>di</strong>li (non rifiuti) e da rifiuti speciali, inerti non pericolosi a<br />
basso contenuto organico.<br />
1. Completamento del ripristino ambientale del Poggio Corbolone; ad oggi è in fase <strong>di</strong><br />
conclusione la parte del Tiro a Volo (lato); è possibile programmare il ripristino<br />
ambientale della parte Tiro a Volo (retro) che comporterà l’allocamento <strong>di</strong> circa<br />
300.000 mc. <strong>di</strong> terreni provenienti da scavi e certificati come tali;<br />
2. Considerato che la Cava del Monte la Poggia è l’unica attiva nel nostro territorio e<br />
che allo stato attuale si registra una drastica <strong>di</strong>minuzione dei filoni produttivi con<br />
forte mancanza <strong>di</strong> terreni per restituire naturalità allo stato dei luoghi, si ritiene<br />
possibile pensare alla realizzazione <strong>di</strong> un sito per il deposito <strong>di</strong> rifiuti non pericolosi<br />
per cubaggio intorno ai 550.000 mc. che a fronte <strong>di</strong> impatti ambientali minimi<br />
permetterebbe:<br />
- risoluzione importante alla problematica per lo smaltimento dei terreni<br />
provenienti da siti <strong>di</strong> bonifica (attualmente esiste solo Scapigliato a livello<br />
provinciale);<br />
- ripristino ambientale totale e garantito per la possibilità <strong>di</strong> allocare terre e<br />
quin<strong>di</strong> plasmare le forme definitive del sito.<br />
Si ricorda che la Cava del Monte La Poggia oggi risulta al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> strutture e/o<br />
inse<strong>di</strong>amenti abitativi sensibili e che il piazzale risulta invisibile da ogni punto della città<br />
e che è presente un importante nodo infrastrutturale che non ha mai creato problemi<br />
ambientali.<br />
3. Ripristino ambientale del sito <strong>di</strong> Monte Burrone che è già stato sottoposto a<br />
Procedura <strong>di</strong> Verifica <strong>di</strong> VIA e che, dopo un primo intervento <strong>di</strong> messa in sicurezza<br />
dei fronti, può costituire un buon sito per allocare circa 50.000 mc. <strong>di</strong> terra<br />
provenienti da scavi provenienti dai lavori pubblici del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong>;<br />
4. Ripristino ambientale dell’ex sito estrattivo delle Palazzine con la possibilità <strong>di</strong><br />
allocare terreni provenienti da scavi e<strong>di</strong>li per circa 100-120.000 mc. in un<br />
sito assolutamente posto al <strong>di</strong> fuori da inse<strong>di</strong>amenti abitativi.<br />
5. Ripristino ambientale della ex cava Cementir (allo stato attuale è sospesa<br />
un’autorizzazione provinciale) e ripensamento dell’area in chiave urbanistica:<br />
essendo la cava limitrofa alla Discarica Comunale la stessa potrebbe<br />
esserne funzionale.
Le prime due operazioni hanno una loro permeabilità rivolta ai territori <strong>di</strong> Collesalvetti,<br />
la terza si affaccia verso l’esterno della Provincia, mentre le altre due operazioni si<br />
rivolgono verso Rosignano, Cecina ed il Sud della Provincia.<br />
Questo percorso che deve trovare attuazione me<strong>di</strong>ante una serie <strong>di</strong> importanti atti<br />
procedurali (V.I.A, Autorizzazione comunale, Autorizzazione integrata Ambientale a<br />
livello provinciale, etc), permette tra le altre cose:<br />
• Un contributo alla soluzione della problematica a livello citta<strong>di</strong>no inerente<br />
l’allocamento delle terre provenienti da lavori ed attività <strong>di</strong> bonifica.<br />
• La possibilità <strong>di</strong> richiedere agli operatori in sede <strong>di</strong> procedura <strong>di</strong> Valutazione <strong>di</strong><br />
Impatto Ambientale, misure <strong>di</strong> compensazione ambientali utili alla collettività;<br />
• Un risparmio economico ed un miglioramento dell’assetto gestionale per la<br />
possibilità <strong>di</strong> usufruire <strong>di</strong> spazi per l’allocamento <strong>di</strong> terre provenienti da lavori<br />
pubblici;<br />
• Un ritorno economico per l’Amministrazione comunale in termini <strong>di</strong> contributi sul<br />
quantitativo scavato (previsto dalla norma) e <strong>di</strong> royalties sul sito de<strong>di</strong>cato al<br />
deposito <strong>di</strong> rifiuti non pericolosi (ad esempio ottenendo volumi gratuiti dove far<br />
convergere quantità <strong>di</strong> rifiuti speciali provenienti dall’abbandono dei rifiuti);<br />
4.3.3 Vincolo Idrogeologico<br />
La consapevolezza che un delicato equilibrio idrogeologico collega le aree montane e<br />
collinari, ove agiscono i processi <strong>di</strong> erosione, con le aree <strong>di</strong> pianura su cui sorgono le città<br />
e dove i materiali erosi (se<strong>di</strong>menti) si depositano in seguito al trasporto da parte delle<br />
acque superficiali, ha indotto il legislatore a promulgare il R.D. n. 3267 del 30 <strong>di</strong>cembre<br />
1923, che sud<strong>di</strong>videndo il territorio in aree soggette a Vincolo Idrogeologico 1 prevede, tra<br />
l’altro, restrizioni nella gestione dei boschi e il <strong>di</strong>vieto (salvo particolari casi) della loro<br />
trasformazione in altre utilizzazioni, oltre a obblighi in materia <strong>di</strong> rimboschimento: tutto ciò<br />
allo scopo <strong>di</strong> preservare i terreni vincolati dalla denudazione, per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> stabilità o<br />
turbamento del regime delle acque.<br />
Nel novembre 2003, si è perfezionato il passaggio <strong>di</strong> competenze dell’Ufficio del Vincolo<br />
Idrogeologico dalle Province ai Comuni stabilito dalla recente L.R. n. 1 del 2 gennaio 2003.<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è sottoposto per la metà della sua superficie a Vincolo<br />
1 L’idrogeologia è una <strong>di</strong>sciplina applicativa delle Scienze della Terra; sotto il profilo scientifico tratta le interrelazioni a vario titolo tra la componente<br />
acqua e la componente terrestre (intesa come geologia, suolo e soprassuolo). Nell’accezione più moderna, l’idrogeologia è legata allo stu<strong>di</strong>o degli<br />
equilibri <strong>di</strong> un territorio. Tanto è vero che spesso sentiamo parlare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto idrogeologico.
Idrogeologico (50,00 Kmq.). In questi cinque anni sono state svolte le seguenti<br />
attività:<br />
‣ Per le aree boscate e assimilate è stato necessario sin da subito affidare un incarico<br />
(modesto sotto il profilo economico) a professionista competente che ha eseguito<br />
una verifica puntuale (ovvero a scala <strong>di</strong> maggior dettaglio), calata nell’ambito del<br />
territorio comunale, delle carte delle aree boscate o assimilate pre<strong>di</strong>sposte dal<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Biologia Vegetale dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze per conto<br />
della Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>. Tale verifica dovrà coinvolgere anche il Corpo Forestale<br />
dello Stato.<br />
‣ Sono state rilasciate n. 215 Autorizzazioni <strong>di</strong> Vincolo idrogeologico;<br />
‣ E’ stato pre<strong>di</strong>sposto ed approvato con Delibera <strong>di</strong> Consiglio comunale il<br />
Regolamento comunale del Vincolo Idrogeologico con il coinvolgimento <strong>di</strong><br />
tutti gli Or<strong>di</strong>ni professionali<br />
‣ In virtù dei risvolti che la quoti<strong>di</strong>ana attività procedurale <strong>di</strong> V.I. ha con l’E<strong>di</strong>lizia<br />
Privata e lo Sportello Unico, è stata con<strong>di</strong>visa una procedura tra le varie strutture al<br />
fine <strong>di</strong> delineare percorsi semplificati ed automatismi collaudati per il rilascio delle<br />
autorizzazioni a livello <strong>di</strong> V.I. e per tutte le attività connesse.<br />
Due sono gli obiettivi che a nostro modo devono ancora essere raggiunti:<br />
‣ Ulteriore semplificazione degli atti <strong>di</strong> Vincolo Idrogeologico rispetto a quelli<br />
presentati nelle pratiche e<strong>di</strong>lizie al fine <strong>di</strong> favorire la chiarezza del percorso ed il<br />
citta<strong>di</strong>no;<br />
‣ Definizione degli aspetti inerenti al regime sanzionatorio in materia <strong>di</strong> Vincolo<br />
Idrogeologico, anche attraverso la formazione <strong>di</strong> Gruppi <strong>di</strong> Vigili Urbani.
4.4 Gestione dei rifiuti<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, a fronte <strong>di</strong> specifico contratto <strong>di</strong> Servizio ha affidato alla Società<br />
AAMPS per il periodo 2005-2009 il servizio <strong>di</strong> raccolta, trasporto, smaltimento dei rifiuti<br />
urbani ed il servizio <strong>di</strong> spazzamento delle strade e piazze pubbliche; la Società gestisce dal<br />
1 gennaio 2006 la Tariffa <strong>di</strong> Igiene ambientale.<br />
L’azienda ha posto particolare attenzione alla raccolta <strong>di</strong>fferenziata dei rifiuti. Nell’ottica <strong>di</strong><br />
quanto già previsto dal D. Lgs. 22/97 (decreto Ronchi), oggi sostituito dal D. Lgs.<br />
152/2006 (Testo Unico Ambientale), il <strong>Comune</strong> ed A.AM.P.S stanno lavorando per<br />
incrementare le percentuali <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata dei rifiuti, che dal 1996 al 2005 è<br />
passata, per la città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, dal 1,62% al 35,72%, garantendo ampiamente gli obiettivi<br />
previsti dalla norma.<br />
Per quanto attiene il servizio <strong>di</strong> igiene urbana l’Azienda ha perseguito obiettivi <strong>di</strong><br />
miglioramento degli standard <strong>di</strong> qualità garantendo l’incremento dello spezzamento<br />
meccanico, l’aumento del numero dei cestini, il miglioramento delle attività <strong>di</strong> lavaggio dei<br />
portici citta<strong>di</strong>ni.<br />
Negli ultimi anni si è registrata una <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> RSU in <strong>di</strong>minuzione che<br />
tende a stabilizzarsi. L’obiettivo <strong>di</strong> consolidare tale <strong>di</strong>namica può essere perseguito con<br />
iniziative volte a favorire il riuso, il riciclaggio ed il recupero, in modo specifico ed a<br />
intercettare rifiuti impropriamente conferiti tra gli RSU. In questo ambito AAMPS ha<br />
avviato iniziative tese ad estendere gradualmente le modalità <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata<br />
porta a porta alle utenze non domestiche che operano in zona artigianale industriale della<br />
città. Alle stesse finalità risponde il progetto “gran<strong>di</strong> utenze” che prevede l’estensione <strong>di</strong><br />
servizi personalizzati <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata già attivi per un rilevante numero <strong>di</strong> soggetti<br />
me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> le cui attività sono caratterizzate da una elevata produzione <strong>di</strong> rifiuti<br />
assimilati.<br />
L’Azienda è dotata <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> impianti tra i quali il termovalorizzatore che,<br />
recentemente, in aggiunta alla certificazione ISO 14001, ha ottenuto certificazione EMAS II<br />
e OHASAS 18001 relativamente alla sicurezza dei luoghi <strong>di</strong> lavoro. In coerenza con la<br />
programmazione regionale e provinciale, l’Azienda ha inoltre ottenuto recentemente<br />
l’Autorizzazione integrata ambientale per la realizzazione della terza linea del<br />
termovalorizzatore che consentirà <strong>di</strong> raddoppiare i quantitativi <strong>di</strong> trattamento (attualmente<br />
120 ton/g quale frazione secca proveniente dal selezionatore) ed implementare la<br />
produzione <strong>di</strong> energia elettrica.
Per assicurare l’autosufficienza a livello comunale risulta opportuna la realizzazione <strong>di</strong> un<br />
<strong>di</strong>gestore anaerobico che può consentire <strong>di</strong> aumentare la raccolta <strong>di</strong>fferenziata (frazione<br />
umida) e <strong>di</strong> contenere i costi relativi ai conferimenti in altri Impianti (Montespertoli,<br />
Scapigliato, ecc.)<br />
Come noto la <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> Vallin dell’Aquila è esaurita e per questo l’Azienda ha presentato<br />
alla Provincia il progetto <strong>di</strong> gestione post operativa dell’Impianto; alla data attuale non<br />
risulta ancora rilasciata l’Autorizzazione (AIA) da parte dell’Autorità competente.<br />
Da molti anni inoltre l’impianto è oggetto <strong>di</strong> procedura <strong>di</strong> bonifica; approfon<strong>di</strong>ta ed estesa<br />
risulta la caratterizzazione dell’area alla quale ha fatto seguito una fase <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong><br />
bonifica comprensiva dell’Analisi del rischio e <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> messa in sicurezza. La<br />
gestione post operativa (che, per sua natura, si protrarrà per molti anni) e gli interventi <strong>di</strong><br />
bonifica necessitano <strong>di</strong> rilevanti risorse già quantificate da AAMPS. Per i prossimi anni<br />
viene proposto <strong>di</strong> prevedere la cifra <strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> euro annuali al fine <strong>di</strong> consentire,<br />
insieme ad AAMPS, l’attuazione dei necessari interventi.<br />
Sempre in riferimento alla <strong>di</strong>scarica da segnalare l’incarico che l’Azienda ha conferito<br />
all’Università <strong>di</strong> Pisa per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> eventuali usi produttivi. Lo stu<strong>di</strong>o è stato<br />
recentemente concluso ed è attualmente all’attenzione per valutazioni che potranno o<br />
meno consentire l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> possibili nuovi usi (installazione <strong>di</strong> fotovoltaico,<br />
riescavo dei rifiuti).<br />
Un problema <strong>di</strong> particolare rilevanza e per il quale da anni l’Ufficio si adopera è quello<br />
dell’abbandono rifiuti. Recentemente La G.C. ha approvato specifico rapporto<br />
sull’argomento.<br />
Oltre all’attuazione del programma, si rende necessaria una rivisitazione della questione<br />
nell’ambito del contratto <strong>di</strong> servizio e della convenzione servizi extraTia al fine <strong>di</strong> unificare<br />
ed snellire le procedure previste. Le attività descritte concorrono al raggiungimento dei<br />
seguenti macrobiettivi:<br />
4.5 Energia<br />
In questo ambito la finalità generali sono il raggiungimento <strong>di</strong> servizi energetici più<br />
efficienti e il contenimento dei fenomeni <strong>di</strong> inquinamento ambientale.<br />
Nel corso dell’anno 2009 si ritiene <strong>di</strong> poter concludere le seguenti attività:
1. conclusione del progetto “Distretto Salviano” per promuovere la sostenibilità<br />
ambientale delle attività produttive presenti (bilancio energetico, in<strong>di</strong>viduazione<br />
degli interventi, attivazione <strong>di</strong> percorsi incentivanti finalizzati all’attuazione degli<br />
interventi)<br />
2. collaborazione all’Ufficio E<strong>di</strong>lizia privata per la bozza <strong>di</strong> regolamento e<strong>di</strong>lizio in<br />
materia <strong>di</strong> energia<br />
3. attivazione del lavoro finalizzato alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> linee guida per le fonti<br />
rinnovabili ed il risparmio energetico<br />
4. dare seguito alla campagna “M’illumino <strong>di</strong> meno”<br />
5. sviluppare il lavoro <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi energetica almeno in due strutture comunali<br />
6. incentivazione all’acquisto <strong>di</strong> veicoli a basso impatto ambientale<br />
7. incentivazione alla sostituzione <strong>di</strong> caldaie ad olio combustibile<br />
Nel corso dei seguenti anni dovrà esser dato ampio spazio, in stretta collaborazione con<br />
l’Urbanistica, alla pianificazione finalizzata alla promozione all’uso <strong>di</strong> fonti rinnovabili<br />
(parco eolico in area industriale, fotovoltaico su ampia scala, ecc.).<br />
Necessaria risulta la collaborazione con l’Agenzia Energetica Provinciale con la quale dovrà<br />
essere sottoscritta specifica convenzione.<br />
4.6 Bio<strong>di</strong>versità ed aree protette <strong>di</strong> pregio<br />
4.6.1 Aree protette<br />
L’Amministrazione Comunale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è impegnata nel:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (<strong>di</strong> cui fa parte l’Isola <strong>di</strong> Gorgona) con la<br />
partecipazione costante <strong>di</strong> tecnici dell’Ufficio nelle riunioni convocate sia dalla<br />
Comunità del Parco, che dall’Ente Parco;<br />
Riserva Naturale delle Secche della Meloria<br />
Parco Provinciale delle Colline Livornesi (con oltre 837 ha. destinato a parco<br />
naturalistico nel nostro comune);<br />
Aree Naturali <strong>di</strong> Interesse Locali (ANPIL) <strong>di</strong> stretta competenza del <strong>Comune</strong> e che<br />
riguarda un territorio <strong>di</strong> 1.034 ha. – si veda stralcio della carta allegata -
E’ ormai in uno stato molto avanzato la pre<strong>di</strong>sposizione del Regolamento Comunale delle<br />
Aree <strong>di</strong> Interesse Naturalistico Locale (ANPIL) con il quale sarà possibile regolamentare le<br />
attività ricadenti in queste aree in cui va posta particolare attenzione sotto il profilo<br />
naturalistico, della protezione, dello sviluppo sostenibile e della bio<strong>di</strong>versità.<br />
Inoltre l’approvazione del suddetto Regolamento permetterà all’Amministrazione comunale<br />
<strong>di</strong> partecipare ai ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> finanziamento per il recupero e lo sviluppo <strong>di</strong> queste aree.<br />
Obiettivi non or<strong>di</strong>nari dell’Ufficio Ambiente su questa tematica sono:<br />
• Pre<strong>di</strong>sposizione della Bozza definitiva <strong>di</strong> Regolamento delle ANPIL;<br />
• Riqualificazione, valorizzazione e miglioramento della fruizione in sicurezza <strong>di</strong> tratti<br />
<strong>di</strong> sentieri forestali <strong>di</strong> raccordo tra aree protette;<br />
• Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una Carta <strong>di</strong> Vocazione naturalistica-turistica dell’intero <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> in collaborazione con l’Ufficio Turismo e del relativo data-base;<br />
• Indagine <strong>di</strong> fattibilità e progetto preliminare per la realizzazione del percorso<br />
turistico-naturalistico “Vecchio Tracciato dei Cavalleggeri” Antignano-Cava <strong>di</strong><br />
Calignaia.<br />
4.6.2 L’Apparato costiero<br />
La costa livornese è un melting <strong>di</strong> gente: forse etruschi, successivamente labroni dal cuore<br />
in tempesta che dovevano espiare pene e colpe, gente <strong>di</strong> foravia, cavalleggeri con la vista<br />
lunga, le lance corte, gente fer<strong>di</strong>nandea con il culto dell’alta cucina, saraceni con oscuri<br />
miraggi, viaggiatori e villeggianti con le loro smanie; la costa e la parte retrocostiera<br />
appartengono alla storia e alle tra<strong>di</strong>zioni della nostra città.<br />
La presenza del mare ha permesso infatti da tempi immemorabili lo sviluppo <strong>di</strong> una<br />
geografia basata sull’economia <strong>di</strong> scambio proprio per il fatto che la navigazione a vista ha<br />
sempre permesso l’approdo nei luoghi desiderati ed a minor rischio.<br />
Alla costa si legano in<strong>di</strong>ssolubilmente molte attività umane cosicché questo sistema fisico<br />
così caro ai livornesi e <strong>di</strong>feso estenuamente assume importanti connotati politici,<br />
economici e sociali.
Che cosa unisce la passione con il fare è la conoscenza, senza la quale ogni questione è<br />
relegata alla sensazione: l’Ufficio Ambiente ormai da oltre 10 anni ha de<strong>di</strong>cato parte del<br />
suo lavoro a questo aspetto ovvero la conoscenza, senza la quale è periglioso<br />
intraprendere qualsiasi percorso.<br />
Sulla base <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> tematici approfon<strong>di</strong>ti condotti sul sistema costiero e che sono stati<br />
raccolti nel lavoro “Costambiente <strong>Livorno</strong>” importante esperienza <strong>di</strong> applicazione comunale<br />
della metodologia <strong>di</strong> Agenda XXI è nato un progetto denominato “Ossi <strong>di</strong> Triglia”.<br />
Ossi <strong>di</strong> Triglia è un raccoglitore <strong>di</strong> iniziative che vedono impegnata l’Amministrazione<br />
comunale sulle tematiche della costa. E’ una libreria che ha molti scaffali, in cui si<br />
collocano vari argomenti: i phylum che vogliamo classificare. E’ uno scheletro cartilagineo,<br />
un progetto specifico sulla costa che ci permette <strong>di</strong> fare il punto, ma anche <strong>di</strong> proporre<br />
azioni, interventi. Sui principali ripiani <strong>di</strong> questa libreria ideale troviamo quin<strong>di</strong> molti temi<br />
che non devono essere visti come una citazione bibliografica, ma strumento <strong>di</strong> lavoro:<br />
uniti, amalgamati, impastati, incorporati gli uni con gli altri:<br />
La conoscenza<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
La cognizione e la percezione dei luoghi;<br />
Il pensiero giuri<strong>di</strong>co;<br />
L’applicazione scientifica;<br />
L’intreccio delle passioni<br />
Le iniziative <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione<br />
La pianificazione<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
Le scelte del pianificare<br />
Le regole e le <strong>di</strong>mensioni<br />
L’intreccio dei settori tematici<br />
La progettazione<br />
♦<br />
♦<br />
Strutturazione e destrutturazione degli spazi;<br />
Il mantenimento delle “preziose cose”.<br />
Conoscenza<br />
o Stu<strong>di</strong>o ambientale e territoriale del comune <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, <strong>di</strong>cembre 1995<br />
o Progetto Pluvio “<strong>Livorno</strong>, nuvole e <strong>di</strong>ntorni” analisi metereologica, febbraio 1999
o Atlante degli uccelli ni<strong>di</strong>ficanti nel comune <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, settembre 1999<br />
o Relazione sugli elementi <strong>di</strong> biologia costiera <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, Centro Interuniversitario <strong>di</strong><br />
Biologia Marina <strong>Livorno</strong>, maggio 2000<br />
o Piano della Costa “Rapporto sullo stato ambientale”, <strong>di</strong>cembre 2001<br />
o Carta dei punti <strong>di</strong> campionamento delle acque <strong>di</strong> balneazione, aprile 2002<br />
o IL TRACCIATO DEI CAVALLEGGERI”, TESINA DI ESAME, CORSO DI GEOLOGIA APPLICATA, FACOLTÀ<br />
DI ARCHITETTURA FIRENZE, ANNO ACCADEMICO 2001-2002 (CORRELATORE DOTT. L. GONNELLI)<br />
o “La Torre sul mare e il Palazzo <strong>di</strong> città – Relazione storica, scientifica delle rocce <strong>di</strong><br />
Calafuria”, Tesina <strong>di</strong> esame, Corso <strong>di</strong> Geologia applicata, Facoltà <strong>di</strong> Architettura<br />
Firenze, anno accademico 2002-2003 (Correlatore Dott. L. Gonnelli)<br />
o Il 26 giugno 2002 nell’ambito <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> Agenda XXI è stata effettuata una<br />
Giornata <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o sul tema: Quale piano per la costa ( si veda invito sotto<br />
riprodotto);<br />
o Pre<strong>di</strong>sposizione del Rapporto ambientale sulla costa <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, <strong>di</strong>cembre 2002<br />
o Il 26 giungo 2003 è stato organizzato il Convegno: Costambiente <strong>Livorno</strong> – Una<br />
linea nel blu mare ( si veda invito sotto riprodotto).<br />
o “LA CAVA DI CALIGNAIA ED IL PERCORSO NATURALISTICO”, TESINA DI ESAME, CORSO DI<br />
GEOLOGIA APPLICATA, FACOLTÀ DI ARCHITETTURA FIRENZE, ANNO ACCADEMICO 2002-2003<br />
(CORRELATORE DOTT. L. GONNELLI)<br />
o CENSIMENTO DELLE DISCESE A MARE NEL TRATTO DI COSTA COMPRESO TRA S.LEOPOLDO ED IL<br />
TORRENTE CHIOMA, MARZO 2003<br />
o “STUDIO GEOMECCANICO E VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI STABILITÀ DI VERSANTE LUNGO LA<br />
COSTA LIVORNESE NELLA ZONA DI ROMITO”, TESI DI LAUREA, FACOLTÀ DI SCIENZE GEOLOGICHE<br />
PISA, ANNO ACCADEMICO 2003-2004 (CORRELATORE DOTT. L. GONNELLI)<br />
o “Valutazione idrogeologica e geologico-tecnica delle rocce del Romito”, Tesi <strong>di</strong><br />
laurea, Facoltà <strong>di</strong> Scienze geologiche Pisa, anno accademico 2004-2005<br />
(Correlatore Dott. L. Gonnelli);<br />
o Iniziativa con Mare Vivo per la pulizia degli arenili del Romito, estati 2005-2006,<br />
2007<br />
o INIZIATIVA “NON FUMIAMOCI L’AMBIENTE” SULL’UTILIZZO COSCIENTE DELL’ARENILE (CONSEGNA<br />
DEI MOZZICHINI, CONTENITORI PER NON ABBANDONARE I MOZZICONI DI SIGARETTE), LUGLIO<br />
2007;<br />
o Corso <strong>di</strong> formazione per tecnici comunali sulle tecniche da adottare per sversamenti<br />
<strong>di</strong> idrocarburi su arenili con l’effige del Dipartimento Nazionale della Protezione<br />
Civile (<strong>di</strong>cembre 2007, sede Scoglio della Regina);<br />
Dai numerosi elementi <strong>di</strong> conoscenza acquisiti durante il tempo non possiamo <strong>di</strong>menticare<br />
gli aspetti giuri<strong>di</strong>ci ed in particolare quelli inerenti le competenze specifiche acquisite
dall’Amministrazione Comunale dal momento in cui sono stati trasferiti alcuni adempimenti<br />
in materia <strong>di</strong> demanio marittimo.<br />
Pianificazione<br />
1. Piano della Costa “Lineamenti <strong>di</strong> piano particolareggiato”, gennaio 1989<br />
2. Carta della pericolosità della costa – I° generazione, maggio 1998<br />
3. Carta della pericolosità della costa – II° generazione, marzo 2002<br />
4. “QUALE PIANO PER LA COSTA” STUDIO SOCIOLOGICO-AMBIENTALE CONDOTTO DALLA FACOLTÀ DI<br />
SCIENZE POLITICHE DI PISA, GIUGNO 2003<br />
5. Primi lineamenti per una sud<strong>di</strong>visione in sub-ambiti della costa, marzo 2003<br />
6. PIANO ATTUATIVO COSTA “FRONTEMARE ANTIGNANO”, NOVEMBRE 2003<br />
7. Valutazione sugli Effetti Ambientali (VEA) Piano attuativo costa tratto Maroccone-<br />
Cala del Leone, <strong>di</strong>cembre 2003<br />
8. Valutazione sugli Effetti Ambientali (VEA) Piano attuativo costa “Viale Italia-<br />
Pancal<strong>di</strong>”, aprile 2004<br />
9. Piano attuativo costa “Maroccone-Calafuria”, maggio 2004<br />
10. Piano attuativo costa “Calafuria-Calignaia”, maggio 2004<br />
11. Valutazione sugli Effetti Ambientali (VEA) Piano attuativo costa “Frontemare<br />
Antignano”, maggio 2004<br />
12. CARTA DELLA PERICOLOSITÀ DELLA COSTA – III° GENERAZIONE, GENNAIO 2005<br />
13. Piano <strong>di</strong> Utilizzazione della Costa – Gli arenili , novembre 2005 “Prime proposte per<br />
la pianificazione degli arenili”<br />
14. Definizione della procedura “Ban<strong>di</strong>era Blu” sul litorale livornese, Ufficio Turismo e<br />
Ambiente, estate 2007<br />
Progettazione - Progetti attuati fino al 2007<br />
o Sistemazione del tratto <strong>di</strong> costa <strong>di</strong> Antignano me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> manutenzione<br />
straor<strong>di</strong>naria, Ufficio Progettazione, primavera 1997;<br />
o Messa in sicurezza della falesia in località Calignaia me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong><br />
ingegneria naturalistica, maggio 1998;<br />
o Demolizione e ricostruzione paramento a mare in Località Antignano, Ufficio<br />
Ambiente, 1998;<br />
o Progetto, attuazione ed inaugurazione della prima spiaggia per cani presso l’arenile<br />
del Felciaio, maggio 2001;
o Risanamento della situazione <strong>di</strong> inquinamento presso il punto <strong>di</strong> campionamento<br />
PC62 – Rio Felciaio, febbraio 2002-luglio 2004<br />
o Stu<strong>di</strong> propedeutici al progetto definitivo Lotto Zero Maroccone-Chioma SS.N. 1<br />
Aurelia-Variante <strong>Livorno</strong>, agosto 2004<br />
o Romito: Messa a <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> boe <strong>di</strong> sicurezza in mare, cartellonistica e segnaletica,<br />
2006-2007 Ufficio Demanio Marittimo e Ambiente;<br />
o Spiaggia del Sale: Pulizia straor<strong>di</strong>naria dell’arenile, Ufficio Demanio Marittimo e<br />
Ambiente, maggio 2007<br />
o Rifiorimento e sistemazione geomorfica dell’arenile dei “Tre Ponti”, giugno 2007<br />
Per una migliore chiarezza espositiva la costa è stata sud<strong>di</strong>visa in quattro gran<strong>di</strong> subambiti:<br />
1. Sub-ambito costiero urbano <strong>Livorno</strong><br />
Tratto compreso tra la Bellana e la Spiaggia dei Tre Ponti<br />
2. Sub-ambito semiurbano Antignano<br />
Tratto compreso tra l’Hotel Universal ed il Camping Miramare<br />
3. Sub-Ambito naturale Romito<br />
Tratto compreso tra la foce del Maroccone e la Cala del Leone<br />
4. Sub-Ambito urbano Quercianella<br />
Tratto compreso tra il Porticciolo del Romito e la foce del Chioma<br />
PROGETTAZIONE - GLI INTERVENTI PREVISTI NEL 2008<br />
Sub-Ambito Costiero URBANO LIVORNO<br />
Area Moletto San Jacopo in Acquaviva:<br />
Interventi strutturali sulle pertinenze demaniali del moletto<br />
Area Urbana Scogli dell’Accademia:<br />
Ri<strong>di</strong>stribuzione dei massi, messa in sicurezza della <strong>di</strong>scesa pedonale, realizzazione <strong>di</strong><br />
un’area doccia, pulizia.<br />
Area Spiaggia del Felciaio:<br />
Pulizia straor<strong>di</strong>naria da rifiuti ingombranti<br />
Area Scogli della Rotonda:
Eliminazione e sistemazione massi, realizzazione <strong>di</strong> un’area doccia, attuazione pilota <strong>di</strong><br />
rifiorimento con 45 Tons <strong>di</strong> sabbia grossolana.<br />
Area Tre Ponti:<br />
Ristrutturazione locali del Largo dei Tre Ponti (lavori in corso <strong>di</strong> esecuzione);<br />
Sub-Ambito Costiero SEMIURBANO ANTIGNANO<br />
Area Scoglio della Ballerina:<br />
Messa in sicurezza della scarpata <strong>di</strong> scogliera presso lo Scoglio della Ballerina con tecniche<br />
<strong>di</strong> bioingegneria naturalistica e spillatura dell’angolo contrafforte proprietà Del Corona.<br />
Area Foce Ban<strong>di</strong>tella – Spiaggia del Sale:<br />
Restyling e lavori <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria dell’arenile del Sale compreso la<br />
sistemazione della foce del Rio Ban<strong>di</strong>tella.<br />
Area Spiaggia del benzinaio (<strong>di</strong>stributore API):<br />
Demolizione scala lato Nord, ripristino <strong>di</strong>scesa lato Sud, manutenzione e pulizia spiaggetta,<br />
ripristino parapetti e protezione lato Nord.<br />
Area Spiaggia del Corsaro:<br />
Taglio vegetazione ed eliminazione rifiuti e massi<br />
Sub-Ambito costiero NATURALE ROMITO<br />
Aree del Romito:<br />
• Convenzioni con SVS e Misericor<strong>di</strong>a per presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> primo pronto soccorso sulla<br />
costa.<br />
• Sistemazione e manutenzione straor<strong>di</strong>naria atolli in mare.<br />
Area Spiaggia e Castel Boccale:<br />
Manutenzione spiaggia Marina del Boccale, manutenzione scalinata area castel Boccale<br />
lato Nord; manutenzione scalini e staccionata area Castel Boccale Lato Sud, Manutenzione<br />
ancoraggi staccionata Castel Boccale zona Sud.<br />
Area Sassoscritto-Calignaia:<br />
• Progetto esecutivo Falesia I° Fase – Messa in sicurezza <strong>di</strong> alcuni siti <strong>di</strong> falesia con<br />
pericolosità molto elevata (Già concluso e completo - in attesa <strong>di</strong> finanziamenti).<br />
• Intervento <strong>di</strong> pulizia da inerti presso Torre <strong>di</strong> Calafuria<br />
Area Scogliera Discesa Punta Combara:<br />
Manutenzione scalinata e staccionata<br />
Area Discesa Cala del Leone:
• Manutenzione e messa in sicurezza <strong>di</strong>scesa alla cala.<br />
• Messa in opera <strong>di</strong> una nuova rampa <strong>di</strong> scale<br />
Sub-Ambito Costiero URBANO QUERCIANELLA<br />
Area della Spiaggetta <strong>di</strong> Quercianella:<br />
Completamento del lavoro <strong>di</strong> rifiorimento 2005 con intasatura arenile con granulometrie<br />
inferiori. Agli interventi suddetti vanno aggiunti gli importanti impegni <strong>di</strong>:<br />
• Pulizia dei moletti e delle spiagge lungo la costa (AAMPS);<br />
• Messa in opera e manutenzione cartellonistica e segnaletica<br />
4.7 RISCHIO INDUSTRIALE<br />
CON DELIBERA N. 349 DEL 2.12.1989 LA REGIONE TOSCANA ACCOGLIE LE ISTANZE DEL COMUNE DI<br />
LIVORNO (DELIBERAZIONE DELLA G.M. N. 79 DEL 16.2.89)<br />
E DEL COMUNE DI COLLESALVETTI<br />
(DELIBERAZIONE DELLA G.M. N. 349 DEL 2.12.1988) ED INOLTRA RICHIESTA AL MINISTERO<br />
DELL’AMBIENTE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA ZONA INDUSTRIALE E PORTUALE DI LIVORNO NORD –<br />
STAGNO QUALE AREA AD ELEVATA CRISI AMBIENTALE AI SENSI DELLA LEGGE 8 LUGLIO 1986, N. 349 E DEL<br />
DPR N. 175 DEL 17 MAGGIO 1988.<br />
A seguito del Decreto Legge n. 2 del 7 gennaio 1995 i siti <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e Piombino sono<br />
<strong>di</strong>chiarati “aree ad elevata concentrazione <strong>di</strong> attività industriali”.<br />
I successivi decreti legge <strong>di</strong> reiterazione, fino all’ultimo, n. 461 del 6 settembre 1996, (mai<br />
convertito in legge) hanno confermato tale <strong>di</strong>chiarazione.<br />
Il vuoto legislativo determinato dalla mancata conversione in legge del D.L. 461/1996 è<br />
stato colmato dalla Legge n. 137 del 19 maggio 1997 che (art. 1) fa salvi i precedenti<br />
provve<strong>di</strong>menti.<br />
Fece quin<strong>di</strong> seguito l’intesa <strong>di</strong> programma per l’area critica ad elevata<br />
concentrazione <strong>di</strong> attività industriali <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e Piombino” sottoscritta dal<br />
Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Toscana in data 6 giugno 1997:<br />
• per assicurare il necessario coor<strong>di</strong>namento tra i Ministeri interessati, Regione ed Enti<br />
locali è istituito il Comitato <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento (membri nominati con D.M. 8.1.98;<br />
per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> Ing. Renato Butta e Assessore all’Ambiente). Il Comitato,<br />
presieduto dal Direttore Generale del Servizio I.A.R. del Ministero dell’Ambiente, opera<br />
come conferenza <strong>di</strong> servizi ai sensi della L.241/90;
• prevede la redazione <strong>di</strong> un Piano <strong>di</strong> risanamento dell’area (incarico conferito ad<br />
ARPAT con decreto <strong>di</strong>rigenziale della Regione Toscana n. 905 del 2.3.1998);<br />
• consente <strong>di</strong> dare imme<strong>di</strong>ata esecuzione agli interventi urgenti in<strong>di</strong>viduati dal Comitato <strong>di</strong><br />
Coor<strong>di</strong>namento;<br />
• prevede l’impegno <strong>di</strong> Ministero e Regione a provvedere a tutto quanto <strong>di</strong> competenza<br />
per l’attuazione del piano con la massima celerità e senza ritar<strong>di</strong>.<br />
Fu quin<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposto il Piano <strong>di</strong> risanamento per le aree critiche a elevata concentrazione<br />
industriale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e Piombino <strong>di</strong> cui si illustrano i dati più rilevanti:<br />
• Il Piano <strong>di</strong> risanamento è stato elaborato nel corso <strong>di</strong> 18 mesi <strong>di</strong> lavoro attraverso<br />
specifiche analisi e valutazioni tecniche, coor<strong>di</strong>nate da ARPAT in collaborazione con il<br />
C.N.VV.F e con il supporto <strong>di</strong> ANPA;<br />
• Il Piano è stato solo in parte finanziato dal Ministero dell’Ambiente con due<br />
stanziamenti<br />
Stanziamento Area <strong>Livorno</strong> * Area<br />
ARPAT<br />
Piombino<br />
Primo, Risorse assegnate con £ 11.995 £ 6.755 £ 1.250<br />
D.M. 22.9.96, n. 105, pari a £<br />
20.000 (milioni)<br />
SECONDO, RISORSE ASSEGNATE<br />
£ 16.300 12.000<br />
Settembre 1999 dal Ministero<br />
alla Regione, pari a £ 21.546<br />
Totale £ 28.295 £ 12.000 £ 1.250<br />
• Gli interventi finanziati a fronte <strong>di</strong> richiesta del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> attivati risultano:<br />
Stanziamento Descrizione Importo<br />
Primo Risanamento Fossi me<strong>di</strong>cei £ 2.500<br />
(sbarramento e idrovora)<br />
Primo Collettamento scarichi area £ 300<br />
industriale (progettazione)
Secondo Interventi viabilità turistica e £ 3.000<br />
commerciale in ambito portuale<br />
Secondo Risanamento Fossi me<strong>di</strong>cei: £ 2.000<br />
collettamento e regolarizzazione<br />
Totale £. 7.800<br />
• La procedura <strong>di</strong> approvazione del Piano è stata stabilita durante la riunione del<br />
Comitato <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento del 22.9.1999; dopo un lungo iter (approvazione da parte<br />
del Comitato, trasmissione del Piano alla Regione, presa d’atto, con delibera, e<br />
trasmissione da parte della Regione al Ministero dell’Ambiente, pubblicazione nel mese<br />
<strong>di</strong> Giugno 2000) è stato approvato dal Ministero dell’Ambiente nel 2001.<br />
Alla data attuale dobbiamo purtroppo evidenziare che il Ministero nel trasferire le<br />
competenze alla Regione non ha trasferito le risorse economiche ed il recente bando POR<br />
Toscana 2007-2013 (stu<strong>di</strong> e sistemi finalizzati alla riduzione e/o alla mitigazione degli<br />
effetti prodotti da incidente industriale rilevante) ha trasferito risorse minime (circa<br />
200.000 euro) alla città.<br />
Nel nostro territorio sono presenti ben 9 stabilimenti classificati ad elevato rischio <strong>di</strong><br />
incidente rilevante: ENI S.p.a.; ENI GPL S.p.a.;Ched<strong>di</strong>te; DOW Italia; Costiero Gas <strong>Livorno</strong>;<br />
DOC <strong>Livorno</strong>; NOVAOL; Costiero d’Alesio e Depositi Costieri del Tirreno<br />
Una delle competenze più importanti che l’Amministrazione comunale ha su questa<br />
delicata materia è l’informazione alla popolazione ed è per questo che, in sinergia con<br />
l’Ufficio <strong>di</strong> Protezione Civile, l’Ufficio Ambiente ha varato il Programma “Rischio Zero”<br />
pre<strong>di</strong>sponendo e <strong>di</strong>stribuendo in prima fase:<br />
<br />
<br />
n. 4.000 depliant con le in<strong>di</strong>cazioni comportamentali sulla sicurezza in caso <strong>di</strong><br />
incidente industriale;<br />
n. 4.000 opuscoli informativi con alcuni elementi generali: informazioni base sulla<br />
ubicazione, natura e lavorazioni degli stabilimenti industriali, informazioni base sui<br />
comportamenti da assumere in caso <strong>di</strong> incidente.<br />
Questa fase informativa è stata portata avanti anche con l’ausilio del mondo del<br />
volontariato e con il supporto delle varie Circoscrizioni . Naturalmente questo primo livello<br />
<strong>di</strong> informazione è contenuto nelle aree industriali e nelle zone contermini e cerca <strong>di</strong> dare<br />
notizia semplici e <strong>di</strong> base sui comportamenti elementari da assumere in caso <strong>di</strong> evento<br />
incidentale.Il materiale è stato trasmesso alle industrie in numero sufficiente per la
<strong>di</strong>vulgazione al personale ed ai lavoratori e ne è stata data massima <strong>di</strong>ffusione anche<br />
me<strong>di</strong>ante specifici incontri con l’Associazione fra gli Industriali <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e la CNA..<br />
Inoltre l’Amministrazione comunale è chiamata a rilasciare pareri per le cosiddette attività<br />
insalubri che negli ultimi cinque anni sono stati 28.L’obiettivo su questa tematica è duplice:<br />
da una parte estendere il programma <strong>di</strong> informazione alla citta<strong>di</strong>nanza, dall’altra <strong>di</strong><br />
chiudere la partita dei Piani <strong>di</strong> emergenza <strong>di</strong> rilevanza esterna che gli stabilimenti ad<br />
elevato rischio <strong>di</strong> incidente rilevante, hanno obbligo <strong>di</strong> presentare. Nel corso del 2008, il<br />
<strong>Comune</strong> ha inoltrato istanza per l’accesso ai finanziamenti <strong>di</strong> interventi coerenti al Piano <strong>di</strong><br />
Risanamento dell’area critica <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>.<br />
5. OBIETTIVI<br />
I recenti mutamenti istituzionali e l’evoluzione del pensiero politico europeo spingono<br />
verso la devoluzione <strong>di</strong> funzioni dello Stato e delle Regioni a livelli più vicini ai citta<strong>di</strong>ni,<br />
secondo l’idea-guida rappresentata dal principio della sussi<strong>di</strong>arietà. Questo processo,<br />
accompagnato dalla forte esigenza <strong>di</strong> semplificazione amministrativa, conduce alla<br />
necessità <strong>di</strong> attuare una ra<strong>di</strong>cale trasformazione della struttura comunale. Il <strong>Comune</strong>,<br />
proprio per la sua natura <strong>di</strong> ente territoriale più vicino al citta<strong>di</strong>no, può e deve svolgere un<br />
ruolo fondamentale nella con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità ambientale.<br />
L’ampia estensione <strong>di</strong> competenze e, soprattutto, il nuovo approccio alle politiche<br />
ambientali che ben emerge dal Piano Regionale <strong>di</strong> Azione Ambientale (PRAA 2007-2010),<br />
in<strong>di</strong>cano la necessità <strong>di</strong> una forte integrazione dell’Ambiente nella politica generale<br />
dell’Ente. Tale necessità <strong>di</strong> integrazione risulta sempre fondamentale, sia che si tratti <strong>di</strong><br />
operare in termini <strong>di</strong> piani settoriali (energia, aria inquinamento acustico, rifiuti, ecc.) sia<br />
per l’attuazione <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong>rette, caratterizzate da trasversalità (incentivi all’ecoefficienza,<br />
quadri conoscitivi, comunicazione, informazione, educazione ambientale, ecc.).<br />
L’efficacia delle politiche ambientali, che per loro natura sono un elemento complesso,<br />
richiede un sistema <strong>di</strong> azioni da parte del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> tipo intersettoriale per rafforzare le<br />
sinergie e le complementarietà e per attenuare le contrad<strong>di</strong>zioni e le incoerenze dei singoli<br />
interventi.<br />
Il perseguimento <strong>di</strong> un obiettivo complesso richiede, per evitare sprechi ed incoerenze, un<br />
governo integrato delle risorse e degli strumenti operativi e, cosa ancora più importante,<br />
una visione unitaria dell’approccio e della filosofia <strong>di</strong> azione.
L’elemento strategico in grado <strong>di</strong> compiere tale trasformazione è il principio <strong>di</strong><br />
integrazione che si realizza integrando insieme gli obiettivi propri delle <strong>di</strong>verse<br />
<strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> sostenibilità. Esso consente quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> prendere decisioni valutando<br />
contemporaneamente e conciliando insieme le esigenze e gli obiettivi <strong>di</strong> ogni singola<br />
<strong>di</strong>mensione. L’integrazione degli obiettivi <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> miglioramento dei livelli<br />
<strong>di</strong> protezione ambientale in tutte le politiche <strong>di</strong> settore costituisce l’elemento<br />
strategico <strong>di</strong> snodo tra ambiente e sostenibilità dello sviluppo.<br />
A conclusione <strong>di</strong> questa breve nota introduttiva appare opportuno richiamare il Punto 13<br />
del VI Programma Comunitario <strong>di</strong> Azione ambientale: “Il Programma deve promuovere il<br />
processo <strong>di</strong> integrazione delle considerazioni ambientali in tutte le politiche comunitarie al<br />
fine <strong>di</strong> ridurre le pressioni sull’ambiente provenienti da varie fonti”. Al fine <strong>di</strong> consentire <strong>di</strong><br />
semplificare le molteplici problematiche ambientali, si è ritenuto utile far proprio lo schema<br />
degli obiettivi assunto dal VI Programma <strong>di</strong> Azione Ambientale dell’Unione Europea, già<br />
recepito dal PRAA 2007-2010:<br />
A. Cambiamenti climatici<br />
B. Natura, bio<strong>di</strong>versità e <strong>di</strong>fesa del suolo<br />
C. Ambiente e salute<br />
D. Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti
Cambiamenti<br />
climatici<br />
Ridurre le emissioni <strong>di</strong> gas serra in accordo con il<br />
Protocollo <strong>di</strong> Kyoto<br />
Razionalizzare e ridurre i consumi<br />
Aumentare la percentuale <strong>di</strong> energia proveniente da<br />
fonti rinnovabili<br />
Natura,<br />
bio<strong>di</strong>versità e<br />
<strong>di</strong>fesa del suolo<br />
Aumentare la percentuale delle aree protette,<br />
migliorarne la gestione e conservare la bio<strong>di</strong>versità<br />
terrestre e marina<br />
Ridurre la <strong>di</strong>namica delle aree artificiali<br />
mantenimento e recupero dell’equilibrio idrogeologico<br />
e riduzione dell’erosione costiera<br />
Prevenzione del rischio sismico e riduzione degli<br />
effetti<br />
Ambiente e<br />
Salute<br />
Ridurre la percentuale <strong>di</strong> popolazione esposta<br />
all’inquinamento atmosferico<br />
Ridurre la percentuale <strong>di</strong> popolazione esposta<br />
all’inquinamento acustico, all’inquinamento<br />
elettromagnetico e alle ra<strong>di</strong>azioni ionizzanti<br />
Ridurre il grado <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> incidente<br />
rilevante nel settore industriale<br />
Uso sostenibile<br />
delle risorse<br />
naturali e<br />
gestione dei<br />
rifiuti<br />
ridurre la produzione totale dei rifiuti, migliorare il<br />
sistema <strong>di</strong> raccolta e <strong>di</strong>minuire la percentuale<br />
conferita in <strong>di</strong>scarica<br />
bonificare i siti inquinati e ripristinare le aree<br />
estrattive <strong>di</strong>messe<br />
tutelare la qualità delle acque interne e costiere e<br />
promuovere un uso sostenibile della risorsa idrica<br />
5.1 CAMBIAMENTI CLIMATICI<br />
Per tale obiettivo si ritiene fondamentale il perseguimento degli obiettivi specifici in<strong>di</strong>cati<br />
dal Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Energetico Regionale ed in particolare la riconversione della Centrale<br />
ENEL <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> da olio a gas metano. Al fine <strong>di</strong> ridurre i gas serra del 20% nel 2020 è
inoltre necessario favorire lo sviluppo <strong>di</strong> impianti a fonte rinnovabile, promuovere<br />
l’efficienza negli usi energetici a fine riscaldamento, ridurre il conferimento dei rifiuti in<br />
<strong>di</strong>scarica, intervenire sul traffico e la mobilità.<br />
5.2 NATURA, BIODIVERSITÀ E DIFESA DEL SUOLO<br />
La tutela della bio<strong>di</strong>versità rappresenta un’azione trasversale, che non riguarda soltanto le<br />
aree protette, ma che coinvolge tutte le attività che possono avere effetti sul territorio,<br />
quali l’urbanistica, l’agricoltura, il settore forestale, l’industria, l’energia e il turismo. In<br />
questo ambito, vi è la necessità <strong>di</strong> contribuire alla valorizzazione delle aree protette già<br />
istituite (Parco provinciale dei Monti Livornesi, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano,<br />
con particolare riferimento all’Isola <strong>di</strong> Gorgonia) e promuovere iniziative per l’istituzione<br />
dell’area protetta Secche della Meloria (l’istruttoria tecnico amministrativa si è completata<br />
nel 2008 con il parere favorevole della Conferenza unificata Stato-Regioni).<br />
Per tutelare le aree protette come risorsa è necessario implementare il quadro conoscitivo<br />
e, con riferimento all’ambiente marino, risulta prestigiosa la collaborazione del centro<br />
Interuniversitario <strong>di</strong> Biologia Marina che, da anni svolge stu<strong>di</strong> e ricerche <strong>di</strong> alto livello in<br />
tale settore.<br />
Per quanto attiene la <strong>di</strong>fesa del suolo e la tutela del territorio è da ricordare che la relativa<br />
attività si <strong>di</strong>stingue in due principali settori d’intervento: gli interventi che mirano a<br />
ripristinare i <strong>di</strong>ssesti dovuti a eventi calamitosi e gli interventi <strong>di</strong> prevenzione nei confronti<br />
dello sviluppo territoriale e della messa in sicurezza dell’esistente. In coerenza con il piano<br />
<strong>di</strong> Assetto Idrogeologico (PAI) è da garantire la messa in sicurezza idraulica per eventi con<br />
tempo <strong>di</strong> ritorno almeno duecentennale e l’eliminazione <strong>di</strong> movimenti franosi che<br />
minacciano l’incolumità delle persone.<br />
5.3 AMBIENTE E SALUTE<br />
5.3.1 Ridurre la percentuale <strong>di</strong> popolazione esposta all’inquinamento<br />
atmosferico<br />
In questo ambito obiettivo prioritario è quello <strong>di</strong> raggiungere livelli <strong>di</strong> qualità dell’aria che<br />
non comportino rischi o impatti negativi significativi per la salute umana e per l’ambiente,<br />
rispettando i valori limite per le sostanze inquinanti (D.M.60/2002, DLgs 183/04).
Il raggiungimento del macrobiettivo si attua secondo tre principali linee d’intervento:<br />
1. gestire, migliorare ed aggiornare il quadro conoscitivo relativo ai livelli <strong>di</strong> qualità<br />
dell’aria ed alle sorgenti <strong>di</strong> emissione<br />
2. realizzare un Piano d’Azione per la riduzione delle emissioni inquinanti<br />
3. verificare l’efficacia delle misure e degli interventi e se necessario apportare le<br />
mo<strong>di</strong>fiche correttive opportune.<br />
Il <strong>Comune</strong> ha, da tempo, attivato le tre linee principali d’intervento, come sarà descritto<br />
nell’obiettivo settoriale: “Aria”.<br />
Anche in questo caso l’azione, pur già avviata ed attuata, deve contare su una maggiore<br />
integrazione con settori interni all’Ente (in particolare Mobilità Urbana e Lavori e<br />
Manutenzioni), a livello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e programmazione.<br />
5.3.2 Ridurre la percentuale <strong>di</strong> popolazione esposta all’inquinamento acustico,<br />
all’inquinamento elettromagnetico e alle ra<strong>di</strong>azioni ionizzanti<br />
L’inquinamento acustico contribuisce a <strong>di</strong>minuire la qualità della vita dei citta<strong>di</strong>ni,<br />
arrecando <strong>di</strong>sturbo alle normali attività umane e al sonno, soprattutto nelle aree urbane,<br />
all’interno delle quali è il traffico a rappresentare una fonte rilevante <strong>di</strong> rumore.<br />
Obiettivo prioritario deve essere quello <strong>di</strong> minimizzare la percentuale della popolazione<br />
esposta a livelli d’inquinamento acustico non sostenibili.<br />
Con il termine <strong>di</strong> inquinamento elettromagnetico si fa riferimento all’immissione<br />
nell’ambiente <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni non ionizzanti prodotte da più sorgenti, in particolare gli<br />
impianti per la <strong>di</strong>ffusione ra<strong>di</strong>ofonica e televisiva, gli impianti per la telefonia cellulare e gli<br />
elettrodotti.Obiettivo prioritario è quello <strong>di</strong> ridurre la popolazione esposta alle ra<strong>di</strong>azioni<br />
non ionizzanti, nel rispetto dei limiti normativi.Per quanto riguarda le ra<strong>di</strong>azioni ionizzanti<br />
una sorgente rilevante può essere rappresentata dal radon, gas <strong>di</strong> origine naturale emesso<br />
dal terreno e da alcuni materiali da costruzione; per tale elemento è stato recentemente<br />
messo appunto ed attivato un programma <strong>di</strong> controlli da parte <strong>di</strong> ARPAT.<br />
5.3.3 Ridurre il grado <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> incidente rilevante nel settore<br />
industriale<br />
Il rischio industriale rappresenta una problematica <strong>di</strong> rilievo in considerazione delle<br />
possibili conseguenze sia per la salute che per il territorio e l’ambiente derivanti dal
verificarsi <strong>di</strong> incidenti industriali. Nella città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è presente un alto numero <strong>di</strong><br />
aziende a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante, tanto che, da tempo (2001), risulta approvato il<br />
Piano <strong>di</strong> risanamento dell’area critica <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>. Tale Piano è stato, alcuni anni, solo in<br />
parte finanziato dal Ministero dell’Ambiente. Nel corso del 2008 è stata inoltrata istanza<br />
alla Regione Toscana per l’accesso a specifici finanziamenti de<strong>di</strong>cati alle aree critiche <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> e Piombino, solo recentemente stanziati.
6. ZONE DI CRITICITA’ AMBIENTALE<br />
6.1 Sviluppo sostenibile del comparto portuale-industriale<br />
Il porto <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è costituito da più bacini entrati in funzione in epoche <strong>di</strong>verse a partire<br />
da sec. XIV; essi costituiscono due gran<strong>di</strong> sistemi, il porto industriale più recente ed il<br />
porto commerciale che include il nucleo più antico.<br />
Buona parte delle Aziende presenti si affaccia sul Canale industriale del porto che<br />
costituisce pertanto una infrastruttura critica e fondamentale per il traffico <strong>di</strong> materie<br />
prime e prodotti connessi con la produzione industriale.<br />
La situazione attuale appare critica per:<br />
la concentrazione <strong>di</strong> numerose aziende in un’area piuttosto limitata;<br />
la movimentazione logistica, via terra e mare, <strong>di</strong> sostanze pericolose;<br />
l’evidenza <strong>di</strong> stati <strong>di</strong> pericolosità idrauliche e geologico-tecniche;<br />
gli acclarati stati <strong>di</strong> contaminazione presenti nelle matrici acque sotterranee e suoli.<br />
Il comparto nel suo insieme determina un rischio ambientale a livello <strong>di</strong> tutte le matrici:<br />
Qualità dell’aria<br />
La storica rete <strong>di</strong> monitoraggio industriale (in funzione dal 1978) e l’attuale rete provinciale<br />
forniscono dati puntuali sui principali inquinanti atmosferici (biossido <strong>di</strong> zolfo, ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
azoto, monossido <strong>di</strong> carbonio, ozono, polveri).<br />
Nella zona si ritrovano varie tipologie <strong>di</strong> sorgenti <strong>di</strong> inquinamento tra le quali:<br />
• inse<strong>di</strong>amenti industriali come la Centrale Enel, la Raffineria Agip, vari depositi <strong>di</strong> gas<br />
ed idrocarburi, industrie chimiche e petrolchimiche;<br />
• riscaldamento domestico, in massima parte alimentato a gas naturale, importante<br />
fonte <strong>di</strong> inquinamento nella stagione invernale;<br />
• trasporti marittimi che per la quantità <strong>di</strong> movimentazione delle navi (per movimento<br />
passeggeri, containers e merci) e qualità dei combustibili usati forniscono un<br />
contributo non trascurabile al fenomeno dell’inquinamento atmosferico;
• traffico veicolare, generalmente intenso nell’area urbana <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e principalmente<br />
legato a mobilità locale e <strong>di</strong> passaggio, con apprezzabile contributo <strong>di</strong> traffico<br />
commerciale pesante legato alle attività industriali;<br />
• possibili emissioni indoor o outdoor provenienti dai contaminanti presenti nei suoli o<br />
nelle acque sotterranee.<br />
Inquinamento idrico<br />
La problematica dell’inquinamento idrico nel territorio <strong>di</strong> interesse si può scomporre in due<br />
<strong>di</strong>stinti settori, considerando gli apporti derivanti dall’attività industriale e quelli <strong>di</strong> natura<br />
civile causati dalla forte concentrazione antropica. L’apporto <strong>di</strong> acque reflui derivanti da<br />
inse<strong>di</strong>amenti produttivi è riferibile alla presenza del polo industriale, <strong>di</strong> servizi e <strong>di</strong><br />
produzione <strong>di</strong> energia elettrica e alla presenza del porto commerciale della città.<br />
Inoltre l’acqua <strong>di</strong> raffreddamento delle turbine della Centrale Enel <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> viene<br />
immessa, attraverso uno sbarramento provvisorio, nel sistema dei Fossi Me<strong>di</strong>cei, al fine <strong>di</strong><br />
garantire una certa velocità <strong>di</strong> scorrimento delle acque e quin<strong>di</strong> una migliore circolazione<br />
ed un ricambio delle stesse con la formazione e il ripristino delle biocenesi acquatiche.<br />
Molte aziende, gravitando in ambito portuale, utilizzano il mare per l’approvvigionamento<br />
delle materie prime; a servizio del traffico portuale sono presenti sulle darsene impianti<br />
per il trattamento delle acque <strong>di</strong> zavorra e <strong>di</strong> sentina delle navi.<br />
Per quanto riguarda l’apporto derivante da inse<strong>di</strong>amenti civili, l’impatto più significativo è<br />
certamente derivante dall’impianto <strong>di</strong> depurazione della città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, sia per le sue<br />
<strong>di</strong>mensioni che per la sua ubicazione, a ridosso del centro storico. L’impianto è<br />
attualmente in fase <strong>di</strong> ristrutturazione al fine <strong>di</strong> miglioramenti gestionali.<br />
Inoltre non dobbiamo <strong>di</strong>menticare che in gran parte dell’area portuale non è esistente una<br />
linea <strong>di</strong> fognatura continua e che numerose realtà produttive scaricano in ambiente anche<br />
le acque reflue domestiche e/o assimilate con sistemi <strong>di</strong> smaltimento alternativi.<br />
Inquinamento del suolo e acque sotterranee<br />
Con decreto 24 febbraio 2003 (pubblicato sulla G.U. del 27 maggio 2003) il Ministero<br />
dell’Ambiente ha in<strong>di</strong>viduato l’area portuale–industriale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> quale Sito <strong>di</strong> Interesse<br />
Nazionale da bonficare (SIN) e quin<strong>di</strong> da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> caratterizzazione, <strong>di</strong>
messa in sicurezza d’emergenza, <strong>di</strong> bonifica, ripristino ambientale ed attività <strong>di</strong><br />
monitoraggio.<br />
L’ambito S.I.N. riguarda un’ampia zona della superficie complessiva <strong>di</strong> 21,935 Kmq. che<br />
comprende una parte marina prospiciente la costa livornese <strong>di</strong> 14,885 Kmq. ed una parte<br />
continentale rappresentata dalla zona portuale-industriale della città <strong>di</strong> circa 7,050 Kmq.<br />
(circa 1 Kmq. risulta nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Collesalvetti). Le questioni relative agli ambienti marini<br />
sono <strong>di</strong> competenza dell’Autorità Portuale ed alla data attuale risulta approvato il Progetto<br />
per la caratterizzazione dei fondali, pre<strong>di</strong>sposto da ICRAM.<br />
Gli aspetti che più interessano il <strong>Comune</strong> sono senza dubbio quelli legati all’ambiente<br />
terrestre per la presenza nell’area <strong>di</strong> numerosi e importanti inse<strong>di</strong>amenti produttivi che<br />
costituiscono una componente rilevante dell’economia della città.<br />
La perimetrazione del S.I.N. impone <strong>di</strong> dover procedere con un Piano <strong>di</strong> caratterizzazione<br />
ed ai conseguenti possibili interventi <strong>di</strong> bonifica e messa in sicurezza in un’area, come<br />
detto molto ampia, in parte <strong>di</strong> proprietà pubblica, in parte <strong>di</strong> proprietà privata. Molti sono<br />
i soggetti pubblici interessati alla questione: Autorità Portuale e <strong>Comune</strong> (anche in veste<br />
dei principali proprietari delle aree pubbliche), Regione Toscana, Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>,<br />
Capitaneria <strong>di</strong> Porto, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Collesalvetti. La parte privata risulta quanto mai frazionata<br />
con circa 60 soggetti, titolari <strong>di</strong> porzioni più o meno ampie dell’area del S.I.N..<br />
Le competenze all’approvazione <strong>di</strong> tutta la documentazione progettuale (Piano <strong>di</strong><br />
caratterizzazione, Progetto preliminare e progetto <strong>di</strong> bonifica, Interventi <strong>di</strong> messa in<br />
sicurezza) sono del Ministero dell’Ambiente che opera me<strong>di</strong>ante Conferenza dei Servizi.<br />
Qualunque intervento <strong>di</strong> necessità agli inse<strong>di</strong>amenti produttivi presenti nell’area o <strong>di</strong><br />
interesse dei soggetti pubblici titolari, nel caso comporti interferenza con il suolo o il<br />
sottosuolo, deve essere preventivamente approvato dal Ministero dell’Ambiente a seguito<br />
<strong>di</strong> una procedura, necessariamente lunga in quanto comprensiva degli esiti <strong>di</strong><br />
campionamento del suolo interessato dall’intervento stesso.<br />
Anche il <strong>Comune</strong>, in qualità <strong>di</strong> proprietario <strong>di</strong> alcune aree pubbliche, è obbligato alla<br />
caratterizzazione ed all’eventuale azione <strong>di</strong> bonifica. Il finanziamento, almeno per la parte<br />
<strong>di</strong> caratterizzazione, è garantito da risorse ministeriali. I privati sono tenuti ad intervenire a<br />
proprie spese.
Ad oggi la fase conoscitiva derivante dalla caratterizzazione del sito risulta in forte stato <strong>di</strong><br />
avanzamento, mentre l’azione <strong>di</strong> bonifica risulta praticamente assente se non<br />
rappresentata da interventi <strong>di</strong> messa in sicurezza d’urgenza e/o <strong>di</strong> emergenza.<br />
Il motivo è da ricercare soprattutto nei costi particolarmente elevati per gli interventi <strong>di</strong><br />
confinamento dei terreni e <strong>di</strong> pompaggio delle acque <strong>di</strong> falda. A livello locale, tra tutti gli<br />
attori interessati (Comuni <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e Collesalveti, Autorità Portuale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, Provincia<br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, Arpat, e Associazione Industriali), sono stati con<strong>di</strong>visi accor<strong>di</strong> per dare una<br />
risposta alla problematica, accor<strong>di</strong> presentati in forma <strong>di</strong> proposta al Ministero<br />
dell’Ambiente.<br />
A tali proposte, purtroppo, il Ministero non ha mai dato riscontro presentando in<br />
alternativa proprie bozze <strong>di</strong> accordo non con<strong>di</strong>vise però a livello locale. Proprio in questi<br />
giorni si è tenuto un incontro <strong>di</strong> livello regionale finalizzato al raggiungimento <strong>di</strong> un<br />
accordo sulla bozza <strong>di</strong> una nuova proposta dal Ministero dell’Ambiente.<br />
Rischio <strong>di</strong> incidente rilevante<br />
L’area industriale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, dove è significativa la presenza <strong>di</strong> stabilimenti a rischio <strong>di</strong><br />
incidente rilevante, è stata oggetto <strong>di</strong> un’Intesa <strong>di</strong> Programma fra il Ministero<br />
dell’Ambiente e la Regione Toscana (giugno 1997) che ha portato all’approvazione del<br />
Piano <strong>di</strong> risanamento dell’Area critica ad elevata concentrazione <strong>di</strong> attività industriale (DM<br />
10 luglio 2001).<br />
Va ricordato che il D.lgs n. 238/05 (Seveso III, entrato in vigore dal 6 <strong>di</strong>cembre 2005) ha<br />
apportato mo<strong>di</strong>fiche in materia <strong>di</strong> controllo dei pericoli <strong>di</strong> incidente rilevante connessi con<br />
determinate sostanze pericolose, tra cui l’introduzione <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche in merito<br />
all’aggiornamento della notifica ex art. 6 del D.Lgs. 334/99, l’estensione dell’obbligo, anche<br />
per questi stabilimenti, della pre<strong>di</strong>sposizione del Piano <strong>di</strong> emergenza esterno. Gli<br />
stabilimenti che non rientrano nel campo <strong>di</strong> applicazione degli artt. 6,7,8 del D.Lgs. 334/99<br />
e s.m.i., ma nei quali sono impiegate sostanze pericolose, devono comunque valutare i<br />
rischi <strong>di</strong> incidenti rilevanti e in<strong>di</strong>viduare misure idonee ai fini della loro prevenzione,<br />
integrare il documento <strong>di</strong> valutazione dei rischi <strong>di</strong> cui al D.Lgs. 626/94 e s.m.i. e seguire le<br />
<strong>di</strong>sposizioni del DM 16/03/98. Le nuove <strong>di</strong>sposizioni regionali (DDRT 4253/2007) integrano<br />
ed aggiornano le modalità <strong>di</strong> effettuazione delle visite ispettive negli stabilimenti <strong>di</strong><br />
competenza regionale secondo le mo<strong>di</strong>fiche apportate dal D.Lgs. 238/05 e in base<br />
all’esperienza acquisita.
Grazie anche all’evoluzione della normativa <strong>di</strong> riferimento risulta in atto un’attività <strong>di</strong><br />
controllo sui 15 stabilimenti <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante (2 soggetti al campo<br />
<strong>di</strong> applicazione dell’art.6, notifica, 13 soggetti al campo <strong>di</strong> applicazione dell’art. 8,<br />
rapporto <strong>di</strong> sicurezza).<br />
Se è vero quin<strong>di</strong> che negli ultimi anni si è consolidata l’attività ispettiva <strong>di</strong> ARPAT, va<br />
ricordato che il Piano <strong>di</strong> Risanamento dell’area critica <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> del 2001 ha attivato<br />
finanziamenti che hanno consentito solo parte degli interventi previsti. Da anni , se si<br />
eccettua il modesto recente finanziamento nell’ambito POR Toscana 2007-2013, il Piano<br />
non è stato oggetto <strong>di</strong> adeguati finanziamenti e <strong>di</strong> necessari aggiornamenti.<br />
Obiettivo: Miglioramento delle performance ambientali e <strong>di</strong> sicurezza quali opportunità <strong>di</strong><br />
sviluppo del comparto in termini economici ed occupazionali.<br />
La pianificazione del comparto, in un’ottica <strong>di</strong> sviluppo sostenibile, potrà fungere da<br />
“locomotiva” per la crescita economico-sociale dell’intero territorio comunale.<br />
La trasformazione e l’innovazione degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi esistenti e la nascita <strong>di</strong><br />
nuovi inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> alta tecnologia consentiranno <strong>di</strong> raggiungere elevati standard <strong>di</strong><br />
qualità, sicurezza e ambiente con notevoli benefici in termini <strong>di</strong> competitività sui mercati<br />
nazionali ed internazionali. Il comparto dovrà creare una domanda occupazionale e <strong>di</strong><br />
componentistica che potrà essere sod<strong>di</strong>sfatta dalle aziende locali anche al <strong>di</strong> fuori<br />
dell’ambito.<br />
In questo quadro si rileva la necessità <strong>di</strong> adempiere a quanto stabilito dal Decreto n.<br />
16/2001 che prevede la definizione della compatibilità territoriale delle industrie classificate<br />
a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante.
Azioni<br />
• Aggiornamento del Piano <strong>di</strong> Risanamento delle aree a rischio d’incidente rilevante e<br />
completamento degli interventi previsti;<br />
• In<strong>di</strong>viduazione delle procedure (accordo con il Ministero dell’Ambiente) e attuazione<br />
degli interventi <strong>di</strong> messa in sicurezza e bonifica delle aree <strong>di</strong> ambito SIN (Sito <strong>di</strong><br />
Interesse Nazionale da bonificare);<br />
• Realizzazione <strong>di</strong> un parco eolico industriale all’interno dell’area per contribuire in<br />
maniera sostanziale agli obbiettivi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia da fonte rinnovabile e <strong>di</strong><br />
riduzione dei gas climalteranti;<br />
• Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un’adeguata cartografia tematica sulla compatibilità territoriale<br />
delle industrie classificate a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante<br />
• Sviluppo degli interventi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia e risparmio energetico <strong>di</strong><br />
comparto, privilegiando l’utilizzo <strong>di</strong> sistemi per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili<br />
in un’ottica strategica <strong>di</strong> microgenerazione <strong>di</strong>ffusa;<br />
• Rendere navigabile il Canale dello Scolmatore d’Arno creando un portale <strong>di</strong><br />
trasporto su acqua in collegamento con il Faldo e con Collesalvetti;<br />
• Implementazione degli interventi <strong>di</strong> innovazione trasferimento tecnologico e dei<br />
processi <strong>di</strong> liberalizzazione ed apertura concorrenziale;<br />
• Implementazione delle certificazioni ambientali <strong>di</strong> comparto (il Porto <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è<br />
certificato EMAS dal 2005).<br />
Effetti<br />
• Valorizzazione ed implementazione del Porto <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> come piattaforma logistica<br />
inserita nella rete integrata dei servizi e non esclusivamente come centro <strong>di</strong><br />
movimentazione <strong>di</strong> merci e passeggeri;<br />
• Riduzione del rischio <strong>di</strong> incidente rilevante e miglioramento della fruibilità, da parte<br />
dei citta<strong>di</strong>ni, delle aree limitrofe al comparto portuale-industrale;<br />
• Miglioramento della qualità dell’aria, delle acque superficiali e progressiva bonifica<br />
del suolo, sottosuolo e delle acque sotterranee;<br />
• Miglioramento degli standard <strong>di</strong> portata <strong>di</strong> picco del Canale dello Scolmatore d’Arno<br />
con riduzione delle problematiche <strong>di</strong>: rischio idraulico, interramento della foce,<br />
interramento del Canale Industriale dalle Porte Vinciane, detrazione <strong>di</strong> prodotto<br />
solido in trasporto per le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> equilibrio degli arenili pubblici contigui<br />
(Tirrenia);<br />
• Possibilità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento, sviluppo e riqualificazione delle attività produttive;
• Apporto sostanziale agli obbiettivi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia da fonte rinnovabile, <strong>di</strong><br />
risparmio energetico e <strong>di</strong> riduzione dei gas climalteranti;<br />
• Ricaduta occupazionale sia in termini quantitativi che qualitativi poiché legati<br />
all’innovazione tecnologica e agli strumenti <strong>di</strong> sviluppo sostenibile;<br />
• Consolidamento ed ulteriore <strong>di</strong>ffusione delle certificazioni ambientali, <strong>di</strong> sicurezza e<br />
<strong>di</strong> qualità a livello <strong>di</strong> singola organizzazione;<br />
• Formazione culturale dei citta<strong>di</strong>ni nei riguar<strong>di</strong> dello sviluppo sostenibile, con<br />
conseguente valorizzazione <strong>di</strong> immagine del territorio;<br />
• Favorire il commercio ed il trasporto per vie navigabili interne.<br />
6.2 L’AMBIENTE URBANO IN VISIONE DI ECOSISTEMA PER GARANTIRE UNA<br />
MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA<br />
Le città rappresentano i luoghi in cui maggiormente si concentrano fonti <strong>di</strong> squilibrio per<br />
l’ambiente con conseguenze <strong>di</strong>rette sulla vita dei citta<strong>di</strong>ni. Le cause <strong>di</strong> tali squilibri sono da<br />
attribuire fondamentalmente al crescente fenomeno dell’urbanizzazione, all’aumentata<br />
densità <strong>di</strong> popolazione e all’incremento del traffico veicolare privato, pubblico e<br />
commerciale.<br />
Le possibilità <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre interventi efficaci per la risoluzione del problema ambientale,<br />
in termini soprattutto degli impatti determinati dalle pressioni sull’ambiente, <strong>di</strong>pende in<br />
larga misura dalla possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> informazioni corrette sul fenomeno e sulle<br />
correlazioni che lo legano ad altre <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> carattere sociale ed economico.<br />
Un’adeguata conoscenza del fenomeno è raggiungibile solo con un’informazione<br />
ambientale continua ed accurata che consenta <strong>di</strong> rappresentare la realtà nel suo evolversi.<br />
Fondamentale pertanto il monitoraggio ed il controllo <strong>di</strong> tutti gli ambiti ambientali che<br />
possono costituire criticità in ambiente urbano: qualità dell’aria, mobilità, gestione dei<br />
rifiuti, acqua, suolo e territorio.<br />
Le politiche relative alle aree urbane sono spesso gestite in maniera isolata le une dalle<br />
altre, per la specificità degli elementi che trattano (e<strong>di</strong>fici, infrastrutture, trasporti, energia,<br />
rifiuti, ecc.) e per l'intervento <strong>di</strong> servizi amministrativi <strong>di</strong>fferenti. E’ invece necessario
giungere ad un quadro più solido che permetta <strong>di</strong> rilanciare e speciare la gestione<br />
ambientale della città .<br />
E’ ormai accertata l’esistenza <strong>di</strong> una relazione forte tra salute dell’uomo e qualità<br />
dell’ambiente; alcune problematiche ambientali risultano particolarmente critiche per la<br />
salute e per la qualità <strong>di</strong> vita dei citta<strong>di</strong>ni; in primo luogo l’inquinamento atmosferico ed<br />
acustico che rappresentano una problematica soprattutto nell’ ambito urbano e/o<br />
perturbano (ovvero contiguo all’urbano, ma con minore densità aggregativa).<br />
Dal quadro normativo tracciato dal D.Lgs. 351/99 che, in coerenza con le <strong>di</strong>rettive<br />
comunitarie, fornisce gli in<strong>di</strong>rizzi per la valutazione e gestione della qualità dell’aria, si<br />
delinea l’obiettivo del rispetto dei valori limite per varie sostanze inquinanti al fine <strong>di</strong><br />
tutelare la salute dei citta<strong>di</strong>ni.<br />
La policy è stata esplicata secondo le tre tra<strong>di</strong>zionali principali azioni <strong>di</strong> intervento<br />
(gestione ed aggiornamento del quadro conoscitivo, pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> piani e programmi<br />
<strong>di</strong> intervento, verifica dell’efficacia).<br />
La città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è dotata <strong>di</strong> un buon sistema <strong>di</strong> rilevamento della qualità dell’aria. E’<br />
stata infatti una delle prime realtà italiane a dotarsi <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> rilevamento che risale<br />
ad<strong>di</strong>rittura agli anni ’70, grazie ad un accordo con l’Associazione Industriali <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>.<br />
Oggi la città, oltre la rete con finalità <strong>di</strong> rilevamento delle emissioni industriali, è dotata<br />
anche <strong>di</strong> una rete pubblica, <strong>di</strong> proprietà della Provincia. Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, oltre ad aver<br />
contribuito alla configurazione della rete con l’acquisto <strong>di</strong> una postazione periferica per il<br />
rilevamento dell’ozono, partecipa annualmente alle spese <strong>di</strong> gestione e manutenzione.<br />
Per quanto attiene l’azione <strong>di</strong> risanamento, il <strong>Comune</strong> ha aderito all’accordo promosso<br />
dalla Regione Toscana per il contenimento dell’inquinamento atmosferico con particolare<br />
riferimento alla criticità emergente costituita dal PM10. Nell’ambito dell’accordo, in<br />
coerenza con gli impegni assunti, è stato pre<strong>di</strong>sposto il Piano <strong>di</strong> Azione Comunale.<br />
Negli ultimi anni il <strong>Comune</strong> ha erogato contributi per l’acquisto <strong>di</strong> mezzi a basso impatto<br />
ambientale coinvolgendo un numero rilevante <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni.Il sistema degli incentivi è stato<br />
realizzato contestualmente ad un programma, progressivamente più restrittivo, <strong>di</strong><br />
limitazione del traffico veicolare nel centro urbano.
Queste azioni, insieme ad altre quali l’iniziativa “Bollino Blu”, l’adesione al “Progetto<br />
Metano”, la trasformazione dell’alimentazione del trasporto pubblico da gasolio a metano<br />
hanno contribuito al miglioramento della qualità dell’aria; in particolare dell’inquinamento<br />
da PM10 come in<strong>di</strong>cato nella tabella seguente.<br />
Inquinante PM10 - Andamento della me<strong>di</strong>a annua e dei superamenti annuali<br />
della me<strong>di</strong>a giornaliera negli ultimi 7 anni<br />
Villa Maurogordato Via Gobetti Viale Carducci<br />
Anno Me<strong>di</strong>a<br />
annua<br />
Superamenti<br />
Numero/anno<br />
Me<strong>di</strong>a<br />
annua<br />
Superamenti<br />
Numero/anno<br />
Me<strong>di</strong>a<br />
annua<br />
Superamenti<br />
Numero/anno<br />
μg/mc<br />
μg/mc<br />
μg/mc<br />
2002 16 2 30 20 53 176<br />
2003 17 0 32 22 50 157<br />
2004 17 1 30 27 46 118<br />
2005 19 0 31 20 43 107<br />
2006 18 3 30 18 38 63<br />
2007 17 10 28 7 36 47<br />
2008 17 0 26 12 35 43<br />
Limite valore me<strong>di</strong>a annuale = 40μg/mc<br />
Limite superamenti = n. 35/anno<br />
Come si evince dalla Tabella i due parametri normativi <strong>di</strong> riferimento (me<strong>di</strong>a annuale e<br />
numero <strong>di</strong> superamenti consentiti in un anno) mostrano una situazione pressoché<br />
stazionaria nelle postazioni <strong>di</strong> Villa Maurogordato (<strong>di</strong> fondo) e <strong>di</strong> Via Gobetti (residenzialeindustriale);<br />
al contrario la postazione <strong>di</strong> Viale Carducci (da traffico) mostra un trend in<br />
costante <strong>di</strong>minuzione; dal 2006 la me<strong>di</strong>a annuale è risultata entro i limiti <strong>di</strong> legge e i<br />
superamenti sono passati da un numero particolarmente elevato (176) a un numero molto<br />
vicino al limite normativo.<br />
Oltre al PM10, considerato attualmente il parametro più critico, la rete <strong>di</strong> monitoraggio<br />
rileva tutta una serie <strong>di</strong> altri inquinanti; in sintesi possiamo affermare che:<br />
L’inquinamento da benzene è sotto controllo con trend decrescente e rispetto dei Limiti;<br />
analoghe considerazioni valgono per l’anidride solforosa ed il monossido <strong>di</strong> carbonio;<br />
qualche criticità viene segnalata per gli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto e per l’ozono; il trasporto marittimo<br />
contribuisce all’inquinamento atmosferico in maniera non trascurabile rispetto alle cause<br />
principali (industria, traffico, riscaldamento).
Nella Tabella che segue è riportato il trend dei principali inquinanti rilevati nelle postazioni<br />
della rete provinciale per il monitoraggio della qualità dell’aria.<br />
INQUINANTI<br />
STAZIONE<br />
PM 10 SO 2 CO NO 2 O 3 Benzene<br />
Viale Carducci Positivo Positivo Positivo Negativo<br />
Via Gobetti Positivo Positivo Stazionario Positivo<br />
Piazza Mazzini Positivo Negativo Positivo<br />
Piazza Cappiello Positivo Positivo stazionario Negativo<br />
Maurogordato Positivo Positivo Negativo Positivo<br />
Gabbro<br />
Negativo<br />
Sempre in tema <strong>di</strong> qualità dell’ambiente urbano, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> ha posto attenzione<br />
alla problematica dell’inquinamento acustico; dal 2004 ha provveduto all’approvazione del<br />
Piano <strong>di</strong> classificazione acustica del territorio, alla redazione della relazione <strong>di</strong> clima<br />
acustico ed ai relativi aggiornamenti. Più recentemente ha approvato il Piano <strong>di</strong><br />
risanamento generale ed un primo stralcio funzionale relativo ad una delle principali<br />
criticità del territorio (Viale Italia).<br />
Dalla relazione <strong>di</strong> clima acustico emerge una situazione <strong>di</strong> criticità in varie strade citta<strong>di</strong>ne<br />
(Via Montebello, zona Ospedale, Piazza Mazzini, Viale Italia,) determinata in prevalenza, se<br />
non esclusivamente, da traffico veicolare. Tale situazione, dovrà essere attentamente<br />
valutata in maniera integrata e coerente.<br />
Se da una parte l’azione principale risulta attualmente quella legata al risanamento <strong>di</strong><br />
rumore da traffico, va anche detto che, con recente delibera la Regione Toscana ha<br />
in<strong>di</strong>viduato il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> (ai sensi del D.Lgs 194/2005, in quanto <strong>Comune</strong> con<br />
popolazione compresa tra 100.000 e 250.000) Autorità competente all’elaborazione delle<br />
mappe acustiche strategiche. Trattasi <strong>di</strong> un grosso lavoro conoscitivo finalizzato alla<br />
determinazione dell’esposizione globale al rumore in tutto il territorio comunale e<br />
fondamentale per la pre<strong>di</strong>sposizione del Piano d’azione, documento obbligatorio da<br />
pre<strong>di</strong>sporre entro luglio 2013 (un anno dopo la pre<strong>di</strong>sposizione delle mappe acustiche<br />
strategiche).
La circolazione urbana ha un impatto fondamentale sull'ambiente, sulla salute dei citta<strong>di</strong>ni<br />
e sulla qualità della vita urbana in genere. Il traffico automobilistico è infatti una delle<br />
principali fonti <strong>di</strong> inquinanti atmosferici come l'ozono o l'NO2, e il traffico urbano<br />
rappresenta circa il 40% delle emissioni <strong>di</strong> CO2 legate ai trasporti.<br />
Va inoltre ricordato che l'Unione europea segnala che i due terzi degli incidenti stradali con<br />
presenza <strong>di</strong> feriti avvengono all'interno dell'agglomerato urbano. Vi è quin<strong>di</strong> la necessità<br />
da parte delle città (almeno quelle cono popolazione superiore a 100.000 abitanti) <strong>di</strong><br />
elaborare, adottare, attuare e perio<strong>di</strong>camente rivedere un piano <strong>di</strong> trasporti urbani<br />
sostenibili che fissi obiettivi a breve, me<strong>di</strong>o e lungo termine. Sarebbe necessario anche<br />
sviluppare altre misure, in particolare per incentivare l'acquisto <strong>di</strong> veicoli meno inquinanti e<br />
meno <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>osi in termini <strong>di</strong> consumo energetico, o per promuovere l'uso dei carburanti<br />
alternativi.<br />
Una cattiva progettazione degli immobili o il ricorso a meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> costruzione inadeguati può<br />
avere un effetto significativo sulla salute dei loro occupanti (in Europa la popolazione<br />
trascorre quasi il 90% del proprio tempo all'interno degli e<strong>di</strong>fici) e sull'ambiente (il<br />
consumo d'energia per il riscaldamento e l'illuminazione produce circa il 35% delle<br />
emissioni totali <strong>di</strong> gas a effetto serra.<br />
Per "progettazione urbana sostenibile" s'intendono i modelli e il tipo <strong>di</strong> utilizzazione del<br />
territorio in una determinata area urbana. Vengono osservati alcuni problemi a tal<br />
proposito, per esempio la proliferazione urbana (le città si stanno espandendo verso le<br />
zone rurali limitrofe e sorgono così aree a bassa densità <strong>di</strong> abitazione dove aumentano i<br />
problemi <strong>di</strong> trasporto), il numero elevato <strong>di</strong> terreni abbandonati e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici vuoti, le<br />
questioni collegate all'inse<strong>di</strong>amento delle infrastrutture nonché la necessità <strong>di</strong> moltiplicare<br />
e proteggere gli spazi ver<strong>di</strong>.<br />
I rifiuti rappresentano una delle principali fonti <strong>di</strong> pressione sull’ecosistema; la loro<br />
gestione costituisce uno dei più complessi problemi economici ed ambientali su cui è<br />
necessario particolare impegno per ridurre i quantitativi prodotti e puntare su modalità <strong>di</strong><br />
recupero <strong>di</strong> materia e <strong>di</strong> energia.<br />
Tralasciando in questa sede i problemi legati al corretto trattamento dei rifiuti e quin<strong>di</strong> le<br />
rilevanti questioni legate all’impiantistica, è da evidenziare come in ambiente urbano molti<br />
esposti dei citta<strong>di</strong>ni siano legati al tema dei rifiuti. Problemi causati prevalentemente da<br />
comportamenti scorretti (abbandono rifiuti vicino ai cassonetti e per strada, soste <strong>di</strong> veicoli<br />
che impe<strong>di</strong>scono spezzamento, scritte sui muri, atti vandalici, ecc) fanno spesso apparire<br />
brutta la città.
L’abbandono rifiuti (pur includendo anche i costi per le situazioni in periferia) costa al<br />
<strong>Comune</strong> circa un milione <strong>di</strong> euro l’anno. Il <strong>Comune</strong> e la sua Azienda (AAMPS) hanno da<br />
tempo posto attenzione al problema con iniziative importanti quali la realizzazione delle<br />
due stazioni ecologiche (Picchianti e Via Cattaneo, dove il citta<strong>di</strong>no può gratuitamente<br />
conferire rifiuti), il recente servizio porta a porta degli ingombranti, l’aumento del numero<br />
dei cestini e numerose iniziative <strong>di</strong> informazione ed educazione. Il problema purtroppo<br />
permane e si impongono riflessioni sugli interventi futuri che dovranno comprendere in<br />
maniera più incisiva l’azione <strong>di</strong> vigilanza e controllo e un particolare approfon<strong>di</strong>mento del<br />
Contratto <strong>di</strong> servizio che lega l’Ente all’Azienda, in scadenza al 31.12.2009.<br />
Per quanto attiene la gestione delle acque, tralasciando in questa sede le complesse<br />
questioni legate agli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e trattamento, va ricordato che la città<br />
<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un sistema separato della fognatura e <strong>di</strong> un sistema finale <strong>di</strong> depurazione al<br />
quale afferisce la totalità della nera.<br />
Nonostante la presenza generalizzata delle strutture è da segnalare una carenza <strong>di</strong><br />
manutenzione, soprattutto della linea <strong>di</strong> bianca che può contribuire a <strong>di</strong>sagi in caso <strong>di</strong><br />
particolari eventi meteorologici. Non sono rari inoltre i casi <strong>di</strong> commistione delle due<br />
fognature che possono determinare inquinamento dei recettori finali.<br />
Vi è inoltre la necessità <strong>di</strong> estensione della fognatura in alcune aree che pur in forte<br />
sviluppo <strong>di</strong> urbanizzazione ne risultano attualmente sprovviste (Loc. Limonino, Loc. Stillo,<br />
Via Remota, dei Falchi, della Padula, delle Macchie, della Prignoliccia, del Pino, etc.). La<br />
rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua potabile è presente capillarmente anche se esistono zone<br />
(Via Padula) per le quali è richiesta l’azione del <strong>Comune</strong> per regolizzare il regolare allaccio<br />
all’acquedotto. La qualità dell’acqua destinata al consumo umano è buona e le analisi<br />
quoti<strong>di</strong>ane mostrano il generale rispetto dei limiti normativi<br />
A livello generale e quin<strong>di</strong> per ogni ambito ambientale, risulta <strong>di</strong> fondamentale importanza<br />
porsi i seguenti Obiettivi:<br />
• Integrazione delle politiche settoriali ambientali ;<br />
• Azione <strong>di</strong> monitoraggio delle matrici ambientali;<br />
• Informazione ed educazione ambientale;<br />
• Partecipazione<br />
AZIONI<br />
Le città, devono quin<strong>di</strong> far fronte a problemi comuni: cattiva qualità dell'aria, traffico e<br />
congestione intensi, livelli elevati <strong>di</strong> rumore ambiente, cattiva qualità dello spazio e<strong>di</strong>ficato,
presenza <strong>di</strong> terreni abbandonati, emissioni <strong>di</strong> gas serra, proliferazione urbana, produzione<br />
<strong>di</strong> rifiuti e <strong>di</strong> acque reflue. Tali problemi sono particolarmente complessi e le loro cause<br />
incidono l'una sull'altra; per questo è necessario un approccio integrato. Orientamenti e<br />
misure <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento appaiono più appropriati <strong>di</strong> un'azione legislativa in considerazione<br />
della <strong>di</strong>versità delle aree urbane e degli obblighi esistenti, che impongono soluzioni<br />
specifiche, nonché delle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> fissare norme comuni per l'ambiente urbano.<br />
La strategia attuale si basa inoltre sulla sussi<strong>di</strong>arietà e dà la priorità alle iniziative locali,<br />
pur mettendo l'accento sulla cooperazione fra i vari livelli decisionali (comunitario,<br />
nazionale e locale) e sull'integrazione dei vari aspetti della gestione urbana.<br />
Settore Energia, Emissioni in atmosfera e qualità dell’aria<br />
<br />
<br />
<br />
Piano <strong>di</strong> risanamento comunale (PAC);<br />
Piano energetico comunale;<br />
Piano <strong>di</strong> risanamento acustico;<br />
Mappe acustiche strategiche ai sensi del Dlgs 194/2005;<br />
Piano d’azione ai sensi del Dlgs 194/2005;<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Promozione carburanti alternativi;<br />
Inventario delle emissioni;<br />
Incremento dell’utilizzo del solare termico;<br />
Incentivi per veicoli a basso impatto ambientale;<br />
Regolamentazione della mobilità (ampliamento ZTL, sistema parcheggi, ecc)<br />
SETTORE TRASPORTI<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Piano urbano del traffico;<br />
Piano Urbano della Mobilità;<br />
Mobility manager come approccio inter<strong>di</strong>sciplinare che non riguarda solo interventi<br />
tecnici e strutturali, ma anche cognitivi e comportamentali;<br />
Valorizzazione del trasporto pubblico locale;<br />
Moderazione e flui<strong>di</strong>ficazione del traffico e ottimizzazione della mobilità<br />
ciclopedonale<br />
SETTORE EDILIZIA<br />
<br />
<br />
Regolamento e<strong>di</strong>lizio con una chiave <strong>di</strong> accesso a forte componente ambientale;<br />
Modelli urbanistici che tengano conto degli aspetti ambientali;
Valorizzazione e riqualificazione delle aree attrezzate ma in stato <strong>di</strong> abbandono, in<br />
particolare le aree ed i complessi industriali <strong>di</strong>smessi e gli immobili vuoti;<br />
Processo <strong>di</strong> pianificazione dell'occupazione dei terreni che tenga conto delle<br />
conseguenze;<br />
Uso <strong>di</strong> fonti rinnovabili e risparmio energetico in e<strong>di</strong>lizia<br />
SETTORE RIFIUTI<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Regolamento comunale;<br />
Rapporti con soggetti <strong>di</strong> riferimento per la programmazione (Regione, Provincia,<br />
ATO Toscana Costa)<br />
Consolidamento del servizio offerto dalle stazioni ecologiche;<br />
Sperimentazione, valutazione e conferma del servizio porta a porta ingombranti;<br />
Implementazione della vigilanza e del controllo;<br />
Aumento della raccolta <strong>di</strong>fferenziata;<br />
Estensione del servizio porta a porta;<br />
Rinnovo del Contratto <strong>di</strong> Servizio e del contratto extraTia con AAMPS<br />
Settore Acque<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Regolamento degli scarichi in ambiente;<br />
Rapporti con ATO Acque;<br />
Miglioramento della manutenzione della rete fognaria (soprattutto della linea<br />
bianca);<br />
Istituzione <strong>di</strong> un Ufficio tecnico comunale quale presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> collaborazione e<br />
controllo alle attività <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> ASA;<br />
Consolidamento dell’attività <strong>di</strong> controllo delle acque destinate al consumo umano<br />
Effetti<br />
Miglioramento della qualità dell’aria e contenimento dell’inquinamento acustico, corretta<br />
gestione dei rifiuti, miglior sfruttamento delle risorse territoriali, consolidamento ed
implementazione delle informazioni e dell’accesso ai dati ambientali, partecipazione attiva<br />
dei citta<strong>di</strong>ni.<br />
Una città più sostenibile, come risultato dell’azione congiunta <strong>di</strong> Istituzioni, imprese e<br />
citta<strong>di</strong>ni e che si avvalga del contributo delle fonti rinnovabili, dell’ecoefficienza e in<br />
generale dell’ambiente.<br />
In sintesi<br />
E' nelle aree urbane che si manifestano con più evidenza i costi ambientali generati dal<br />
traffico, e si può affermare che i timori e le insod<strong>di</strong>sfazioni dei citta<strong>di</strong>ni rispetto alle<br />
tematiche ambientali si concentrano soprattutto sui problemi del traffico e sulle sue<br />
conseguenze, come la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> circolazione e <strong>di</strong> parcheggio, ma anche<br />
sull'inquinamento atmosferico ed acustico. L'uso dei mezzi collettivi infatti è ridotto e,<br />
purtroppo, anche in <strong>di</strong>minuzione.<br />
Il cambiamento dei combustibili per il riscaldamento civile, la metanizzazione <strong>di</strong>ffusa, la<br />
riduzione delle industrie nel tessuto urbano e un parco auto più moderno e catalizzato,<br />
hanno favorito la riduzione <strong>di</strong> alcuni inquinanti nell'aria citta<strong>di</strong>na (monossido <strong>di</strong> carbonio,<br />
anidride solforosa, benzene). Permangono criticità per le polveri fini (anche se il trend è in<br />
favorevole <strong>di</strong>minuzione), gli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto e, conseguentemente per l’ozono.<br />
Tra i temi ambientali più sentiti il rumore si afferma come uno dei problemi più rilevanti<br />
rispetto alla qualità dell'ambiente urbano, anche perché riguarda ormai tutte le aree<br />
citta<strong>di</strong>ne ed è effetto <strong>di</strong>retto della crescita <strong>di</strong> volume del traffico.<br />
Si avverte la necessità generale <strong>di</strong> una migliore manutenzione della città (servizio <strong>di</strong><br />
spezzamento, pulizia vicino ai cassonetti, manutenzione della rete fognaria ) e <strong>di</strong><br />
contrastare, in maniera efficace comportamenti scorretti e atti vandalici.<br />
6.3 LA VULNERABILITA’ DEL TERRITORIO, I RISCHI IDROGEOLOGICI, IDRAULICI E<br />
GEOLOGICI<br />
Come è stato segnalato nel paragrafo introduttivo tutte le società possiedono la nozione <strong>di</strong><br />
pericolo; la nozione <strong>di</strong> rischio è invece tipica soltanto della società moderna in cui la sua<br />
analisi e gestione vengono associate alla scienza ed alla tecnologia, ovvero allo sviluppo <strong>di</strong><br />
sistemi esperti, cioè <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> realizzazione tecnica o <strong>di</strong> competenza professionale.
Il rischio viene espresso in termini probabilistici e quando assume la connotazione<br />
negativa (ad esempio quella dei fenomeni naturali) rimanda all’idea <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta, danno,<br />
catastrofe.<br />
Appare subito importante la conoscenza degli stati <strong>di</strong> pericolosità <strong>di</strong> un territorio<br />
soprattutto quando si realizzano i presupposti della sua trasformazione o comunque anche<br />
in chiave <strong>di</strong> una revisione urbanistica generale o particolare. Ad esempio esporre la<br />
popolazione a rischi per avere scelto un’area <strong>di</strong> concentrazione dell’e<strong>di</strong>ficato senza<br />
stu<strong>di</strong>arne i livelli <strong>di</strong> pericolosità, equivale ad accendere enormi conflittualità con la<br />
popolazione e soprattutto creare i presupposti per ingenti danni umani, sociali ed<br />
economici.<br />
Quando si avvia il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un Piano Strutturale, già in partenza occorre mettere in<br />
campo ogni stratificazione <strong>di</strong> conoscenza e classificare il territorio nella maniera più precisa<br />
possibile per valutarne soprattutto la possibile magnitudo (ovvero l’intensità) dell’evento<br />
che ci possiamo attendere. E’ questo il campo degli analisti <strong>di</strong> rischio, figure<br />
appositamente formate per la definizione degli stati conseguenti la manifestazione <strong>di</strong> un<br />
determinato evento.<br />
Dunque un punto <strong>di</strong> partenza fondante è che la conoscenza geologico-strutturale ed<br />
idraulica del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> risulta <strong>di</strong> notevole importanza per le scelte <strong>di</strong><br />
pianificazione e per le successive fasi <strong>di</strong> gestione del nostro territorio.<br />
Da oltre 15 anni l’Amministrazione comunale <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> è attiva nel campo della geologia<br />
tecnica “del pianificare e del progettare” e, per proprio conto o sulla base <strong>di</strong> incarichi<br />
affidati, ha eseguito numerosi stu<strong>di</strong> e lavori su varie tematiche.<br />
Occorre tuttavia evidenziare che sia per gli ulteriori e recenti <strong>di</strong>sposti normativi intervenuti<br />
sulla materia (Regolamento Regionale Toscana n. 26/R/2007), sia per le meto<strong>di</strong>che per<br />
affrontare i problemi geologici che negli ultimi 10-12 anni si sono andate ulteriormente ad<br />
affinare, quello che risulta determinante ed improrogabile è passare alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />
un “pacchetto <strong>di</strong> pianificazione geologico-tecnica ed idraulica” <strong>di</strong> nuova concezione<br />
metodologica e con una solida piattaforma <strong>di</strong> gestione informatica.<br />
Non partiamo svantaggiati, anzi la quantità delle informazioni geologico-tecniche sul<br />
nostro territorio è davvero considerevole (si rimanda a tal proposito a quanto descritto nel<br />
Quadro Conoscitivo Ambientale) e l’esperienza maturata in questi anni permettono <strong>di</strong>
iconoscere con un buon grado <strong>di</strong> dettaglio e con basso livello <strong>di</strong> incertezza le maggiori<br />
fragilità ed i punti <strong>di</strong> massima vulnerabilità dei sistemi geo-ambientali.<br />
OBIETTIVO 1: MITIGARE GLI STATI DI PERICOLOSITÀ IDRAULICA DEI BACINI IDROGRAFICI E<br />
RIDURRE LA MAGNITUDO DI RISCHIO<br />
L’evoluzione e lo sviluppo urbanistico della nostra città hanno trasformato ra<strong>di</strong>calmente il<br />
concetto <strong>di</strong> pericolosità idraulica del territorio. La questione trova una serie <strong>di</strong> conferme in<br />
gran parte del territorio nazionale. Appena cinquant’anni fa esistevano ancora vaste zone<br />
<strong>di</strong> espansione golenale in aree vocate ad attività agricola; oggi la città si è appropriata <strong>di</strong><br />
questi spazi aumentando le superfici impermeabili e riducendo sensibilmente le superfici <strong>di</strong><br />
compensazione con i volumi <strong>di</strong> sicurezza idraulica. Il risultato evidente nella nostra città è<br />
un incremento dei livelli <strong>di</strong> pericolosità per esondazioni specialmente negli ambiti dei<br />
corridoi idrografici a più elevata presenza <strong>di</strong> abitati e/o attività produttive.<br />
Obiettivo 2: Approfon<strong>di</strong>re la conoscenza sui livelli <strong>di</strong> pericolosità geologicotecnica<br />
(idraulica, idrogeologica, geomorfologica e sismica) del nostro territorio<br />
La recente approvazione in Consiglio Comunale dell’atto <strong>di</strong> recepimento del Piano <strong>di</strong><br />
Assetto Idrogeologico nell’ambito del nostro Strumento Urbanistico apre un nuovo<br />
scenario per la identificazione degli stati <strong>di</strong> pericolosità idraulica presenti nel nostro<br />
territorio.<br />
E’ indubbio che la base <strong>di</strong> partenza è rappresentata da questo strumento <strong>di</strong> settore,<br />
tuttavia, l’aggiornamento e la revisione del Piano Strutturale sono l’occasione per<br />
aggiornare i campi <strong>di</strong> rischio con una modalità <strong>di</strong> maggiore dettaglio derivata sia dai<br />
numerosi stu<strong>di</strong> idrologici-idraulici <strong>di</strong> dettaglio eseguiti dall’Amministrazione comunale sia<br />
da alcune opere <strong>di</strong> messa in sicurezza idraulica già realizzati o in corso <strong>di</strong> realizzazione<br />
come:<br />
• Cassa <strong>di</strong> espansione del Rio Cignolo Loc. Porta a Terra<br />
• Casse <strong>di</strong> espansione del Rio Felciaio-Querciaio,<br />
• Cassa <strong>di</strong> espansione sul Rio Cigna zona Magrignano;<br />
• Cassa <strong>di</strong> espansione sul Torrente Ugione Loc. Pian <strong>di</strong> Rota;<br />
• Casse <strong>di</strong> espansione sul Rio Maggiore
Al fine <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> tutti i necessari dati idrologici-idraulici per re<strong>di</strong>gere la Carta <strong>di</strong><br />
Pericolosità idraulica si rilevano tuttavia alcune lacune tecniche sui seguenti bacini<br />
idrografici:<br />
1. Torrente Ugione e affluenti alti (Rio Vallelunga, Rio dell’Acqua Puzzolente);<br />
2. Rio Felciaio-Querciaio (tarare al meglio le casse <strong>di</strong> espansione già realizzate e<br />
procedere alla loro omologazione);<br />
3. Rio Ardenza (approfon<strong>di</strong>menti sulla determinazione del trasporto solido);<br />
4. Torrenti minori <strong>di</strong> Montenero: Rio Stringaio-Ban<strong>di</strong>tella, Fosso della Lecceta, Botro ai<br />
Fichi, Fosso della Lecceta, Fosso del Governatore.<br />
Già in questa fase segnaliamo come <strong>di</strong> estrema necessità la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> carte<br />
tematiche moderne (su base informatica, costantemente aggiornabili) sulla base delle<br />
classificazioni più recenti in campo <strong>di</strong> gestione del rischio. Ricor<strong>di</strong>amo che la conoscenza<br />
degli stati <strong>di</strong> pericolosità del nostro territorio sono in<strong>di</strong>spensabili per la gestione urbanistica<br />
ed e<strong>di</strong>lizia.<br />
In riferimento alla normativa vigente in materia geologico-ambientale il nuovo Piano<br />
Strutturale dovrà essere supportato da una serie <strong>di</strong> cartografie tematiche. In primo luogo<br />
occorrerà procedere alla stesura <strong>di</strong> una nuova Carta geomorfologica che dovrà essere<br />
pre<strong>di</strong>sposta almeno alla scala 1:10.000; questo elaborato dovrà essere preparato sulla<br />
base <strong>di</strong> analisi fotointerpretative e su campagne <strong>di</strong> rilevamento e risultare più adeguato<br />
alla carta attualmente in uso. La legenda <strong>di</strong> riferimento dovrà risultare quella ufficiale della<br />
Regione Toscana in maniera da poter <strong>di</strong>alogare con analoghe carte <strong>di</strong> comuni a noi<br />
contermini che si sono già dotati della cartografia tematica. Il lavoro geomorfologico sul<br />
nostro territorio si dovrà completare con alcuni quadri <strong>di</strong> dettaglio in particolare rivolti alle<br />
seguenti aree:<br />
1. Zona portuale-industriale<br />
2. Zona Montenero-Castellaccio;<br />
3. Zona costiera e retrocostiera<br />
4. Zona Quercianella versante Via Falcucci;<br />
5. Zona Popogna-Molino Nuovo;<br />
6. Zona Valle Benedetta;<br />
Prendendo come riferimento la carta geolitologica (1996), le sezioni litotecniche (1996) e<br />
le sezioni stratigrafiche (2005) si rende necessario re<strong>di</strong>gere una Carta Litotecnica che
iassuma in maniera esaustiva tutti i principali dati geotecnici delle formazioni,<br />
specialmente quelle granulari del plane <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>.<br />
Da queste carte sarà possibile passare alla pre<strong>di</strong>sposizione della Carta <strong>di</strong> Pericolosità<br />
geomorfologica, partendo anche dalle 16 tavole in scala 1:5.000 già depositate (1996), ma<br />
con classi <strong>di</strong> pericolosità <strong>di</strong>verse, secondo quanto definito dal Regolamento Regionale<br />
26/2007. Qui dovrà in particolare essere azzonato il territorio con particolare attenzione<br />
riguardo alle classi <strong>di</strong> pericolosità Molto Elevata 4 (ine<strong>di</strong>ficabile) ed Elevata 3 (e<strong>di</strong>ficabili<br />
con con<strong>di</strong>zionamenti strutturali).<br />
Questione altrettanto importante sarà quella <strong>di</strong> portare a sintesi la Carta <strong>di</strong> Pericolosità<br />
sismica che dovrà allinearsi con tutti i dati già a <strong>di</strong>sposizione, ma probabilmente<br />
necessiterà <strong>di</strong> campagne <strong>di</strong> rilevamento opportunamente de<strong>di</strong>cate e <strong>di</strong> incroci con la Carta<br />
<strong>di</strong> risposta omogenea dell’evento sismico (1996). Per completare il quadro della<br />
pianificazione geologico-tecnica non dobbiamo <strong>di</strong>menticare che dovranno essere<br />
aggiornate la Carta geologica, e la Carta dei Dati <strong>di</strong> Base.<br />
Obiettivo 3: Definire gli standard <strong>di</strong> qualità della risorsa idrica sotterranea e la<br />
vulnerabilità intrinseca degli acquiferi<br />
Per tutti i risvolti che ci possono essere con gli stati <strong>di</strong> potenziale contaminazione presenti<br />
nel nostro territorio dovrà essere rivolta una particolare attenzione alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />
tre nuove carte: la Carta dei punti d’acqua, la Carta idrogeologica e la Carta della<br />
vulnerabilità degli acquiferi che risultano ormai in<strong>di</strong>spensabili per una valutazione completa<br />
<strong>di</strong> un territorio.<br />
L’uso e la regolamentazione dell’acqua definita recentemente “Oro bianco” risulta <strong>di</strong><br />
grande importanza per questa e per le generazioni future. Anche se il nostro territorio non<br />
ha una grande potenzialità <strong>di</strong> reservoir acquiferi per l’uso della risorsa per scopi potabili, si<br />
rileva che con una maggiore conoscenza degli stati <strong>di</strong> vulnerabilità potranno essere<br />
intraprese azioni correttive per la gestione della comune e pubblica risorsa sotterranea.<br />
Obiettivo 4: Migliorare la gestione delle trasformazioni territoriali attese sia a<br />
livello urbanistico sia a livello e<strong>di</strong>lizio<br />
La questione riveste una certa importanza per il fatto che gli strumenti geologico-tecnici a<br />
supporto del Piano Strutturale dovranno non soltanto supportare le eventuali
trasformazioni territoriali future, ma dovranno consentire la migliore gestione per le<br />
pratiche e<strong>di</strong>lizie.<br />
AZIONI<br />
A. PREDISPORRE STUDI TEMATICI DI SETTORE CON SPECIALI ANALISI TERRITORIALI<br />
Oltre a definire tutti i necessari approfon<strong>di</strong>menti per pre<strong>di</strong>sporre la nuova cartografia<br />
tematica geologico-tecnica, si rende utile procedere ad affrontare alcuni approfon<strong>di</strong>menti<br />
<strong>di</strong> rilievo specializzato ed in particolare:<br />
Stu<strong>di</strong>o delle curve <strong>di</strong> inviluppo Tr 200 anni per il Torrente Ugione sulla base<br />
dello scenario idraulico previsto a seguito della prevista cassa;<br />
Aggiornamento dello stu<strong>di</strong>o idrologico-idraulico condotto sul Rio Felciaio-<br />
Querciaio al fine <strong>di</strong> tarare al meglio le casse <strong>di</strong> espansione già realizzate e<br />
procedere alla loro omologazione;<br />
Aggiornamento dello Stu<strong>di</strong>o idrologico-idraulico del Rio Ardenza sulla base della<br />
determinazione del trasporto solido;<br />
Stu<strong>di</strong>o idrologico-idraulico sui torrenti minori <strong>di</strong> Montenero: Rio Stringaio-<br />
Ban<strong>di</strong>tella, Fosso della Lecceta, Botro ai Fichi, Fosso della Lecceta, Fosso del<br />
Governatore;<br />
Il sistema geomorfologico complesso <strong>di</strong> Montenero;<br />
Il sistema geomorfologico complesso <strong>di</strong> Quercianella;<br />
Il sistema pedecollinare <strong>di</strong> Limoncino;<br />
L’apparato costiero e della piattaforma marina.<br />
B. Disporre <strong>di</strong> una piattaforma informatica GIS per la gestione e<br />
l’aggiornamento costante dei dati geologico-tecnici<br />
Quello che è mancato nello scorso Piano Strutturale sotto il profilo geologico-tecnico è<br />
stato un approccio <strong>di</strong> gestione del dato; solo le carte <strong>di</strong> pericolosità e fattibilità geologicotecnica<br />
sono state informatizzate, mentre il resto della documentazione è rimasto relegato<br />
alla sola forma cartacea con forti <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> gestione del dato e soprattutto con gravi<br />
problemi per l’aggiornamento. Il “pacchetto geologico-tecnico” del nuovo Piano Strutturale<br />
dovrà essere invece essere facilmente consultabile, comprensibile, definito e soprattutto<br />
aggiornabile me<strong>di</strong>ante l’utilizzo del sistema GIS.
C. Elaborare carte tematiche a supporto delle decisioni urbanistiche e per la<br />
gestione delle pratiche e<strong>di</strong>lizie<br />
Al fine <strong>di</strong> adeguarsi agli obiettivi espressi si ritiene in<strong>di</strong>spensabile procedere alla redazione<br />
<strong>di</strong> una cartografia tematica <strong>di</strong> elevato dettaglio composta almeno da:<br />
Carta dei dati geologico-tecnici significativi <strong>di</strong> base – scala 1:10.000<br />
Carta geologica (revisione) – scala 1:10.000<br />
<br />
Carta geomorfologica - scala 1:10.000 (con dettagli alla scala 1:5.000 nelle zone:<br />
Portuali-industriali, Montenero-Castellaccio, Costa e retrocosta, Quercianella e Via<br />
Falcucci, Popogna-Molino Nuovo, Valle Benedetta)<br />
Carta Litotecnica – scala 1:10.000<br />
Carta del censimento dei punti d’acqua – scala 1:10.000<br />
Carta idrogeologica – scala 1:10.000<br />
Carta <strong>di</strong> vulnerabilità degli acquiferi – scala 1:10.000<br />
Carta <strong>di</strong> pericolosità geomorfologica – scala 1:5.000<br />
Carta <strong>di</strong> pericolosità idraulica – scala 1:5.000<br />
Carta <strong>di</strong> pericolosità sismica locale – scala 1:5.000<br />
Carta <strong>di</strong> fattibilità geomorfologica – scala 1:5.000<br />
Carta <strong>di</strong> fattibilità idraulica – scala 1:5.000<br />
Carta <strong>di</strong> fattibilità sismica locale – scala 1:5.000<br />
D. Progettare e realizzare le casse d’espansione che ancora rimangono da fare<br />
per la messa in sicurezza degli abitati<br />
Oltre a concludere ed approfon<strong>di</strong>re gli stu<strong>di</strong> idraulici su alcuni bacini idrografici e definire<br />
l’omologazione delle varie opere idrauliche lungo i nostri corsi d’acqua, risulta<br />
estremamente opportuno provvedere alla progettazione ed alla realizzazione delle casse<br />
d’espansione che ancora rimangono da eseguire lungo i corsi d’acqua del nostro territorio.<br />
In particolare si segnala il bacino del Rio dell’Acqua Puzzolente e del Rio Ardenza.
E. IDENTIFICARE CON PRECISIONE AREE DA RITENERE INEDIFICABILI<br />
Attraverso l’analisi eseguita con gli stu<strong>di</strong> e le cartografie <strong>di</strong> dettaglio, sarà possibile rilevare<br />
con precisione le aree da ritenere ine<strong>di</strong>ficabili. Ovvero creare i presupposti <strong>di</strong> una<br />
protezione ambientale <strong>di</strong> assoluta conservazione dello stato attuale.<br />
EFFETTI<br />
A. Migliorare i livelli <strong>di</strong> sicurezza territoriale del costruire attraverso una<br />
misura dei probabili rischi<br />
La conoscenza dei livelli <strong>di</strong> pericolosità orienterà in maniera più precisa alla valutazione dei<br />
rischi territoriali nei successivi stati <strong>di</strong> pianificazione e nella progettazione della città.<br />
B. Incrementare le superfici <strong>di</strong> aree naturali pedecollinari a vocazione agricola<br />
a favore dell’espansione dei corsi d’acqua, ricreando habitat scomparsi e<br />
favorendo lo sviluppo della bio<strong>di</strong>versità e l’uso sostenibile dell’agricoltura<br />
Uno degli importanti effetti attesi dall’analisi dei rischi idraulici e dalle soluzioni tecniche <strong>di</strong><br />
messa in sicurezza riguarderà la restituzione <strong>di</strong> aree golenali ad un uso più consono<br />
rispetto all’attuale. Ciò permetterà anche <strong>di</strong> riqualificare il rapporto tra il costruito o la<br />
previsione dell’e<strong>di</strong>ficato con i sistemi naturali contigui, nella considerazione che debba<br />
essere data un’importanza assoluta all’ecosistema urbano. In queste aree golenali<br />
potenzialmente allagabili, una volta riportate al loro utilizzo naturale, potranno riacquistare<br />
una semi-ruralità favorendo anche un uso agricolo e ricrearsi habitat <strong>di</strong> contatto.<br />
C. Sensibilizzazione della popolazione sui temi del rischio ambientale<br />
Il lavoro tematico svolto con metodologie che permettano la facile lettura anche ai non<br />
addetti ai lavori, permetterà <strong>di</strong> sensibilizzare il citta<strong>di</strong>no sui temi del rischio ambientale<br />
andando in parallelo con campagne <strong>di</strong> informazione sul rischio già varate<br />
dall’Amministrazione Comunale (ad esempio la campagna <strong>di</strong> informazione sul rischio<br />
industriale: Rischio Zero).
6.4 Le aree protette e l’apparato costiero-marino quale opportunità per lo<br />
sviluppo <strong>di</strong> un turismo e <strong>di</strong> una fruibilità sostenibili<br />
Nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> sono state perimetrate aree a Parco Nazionale (Isola <strong>di</strong> Gorgonia),<br />
Parco Provinciale (Zona Botro Molino Nuovo e Zona Rio del Lupo), Aree Naturali Protette<br />
<strong>di</strong> Interesse Locale (Poggio Corbolone, Foresta <strong>di</strong> Valle Benedetta, Foresta <strong>di</strong> Montenero e<br />
Foresta della Valle del Chioma) ed un’area denominata Sito <strong>di</strong> Interesse Regionale (SIR<br />
Calafuria).<br />
Oltre il 50% della superficie del nostro territorio è coperta da foreste <strong>di</strong> tipo me<strong>di</strong>terraneo<br />
(da qui il Vincolo Idrogeologico) che per loro natura e per la geomorfologia dei luoghi<br />
degradano praticamente fino alla costa ed al mare.<br />
La costa marina è un sistema morfologico <strong>di</strong> margine collocato al limite <strong>di</strong> una parte solida<br />
- il continente - ed una parte liquida - il mare -. E’ quin<strong>di</strong> un bordo fisico, una separazione<br />
<strong>di</strong> spazio in cui si rileva la presenza <strong>di</strong> un vero e proprio ecosistema complesso e<br />
strutturato che viene denominato costiero-marino.<br />
Tuttavia questo apparato non è soltanto una delimitazione fisica più o meno graduale tra il<br />
mondo emerso e l’universo marino, ma è un insieme organico <strong>di</strong> colori, forme, fragranze,<br />
suoni, elementi in un equilibrio sempre incerto or<strong>di</strong>to dalle trame degli agenti fisici: il<br />
vento, i moti ondosi, le maree, le piogge.<br />
A questo equilibrio precario per vie naturali e cronologiche partecipa in maniera attiva, -<br />
almeno dalla sua comparsa - l’uomo con la sua presenza, con le sue attività e con la sua<br />
volontà <strong>di</strong> pianificare, progettare, attuare e trasformare, fare cose giuste, sbagliare. Alla<br />
costa si legano in<strong>di</strong>ssolubilmente molte attività umane cosicché questo sistema fisico così<br />
caro ai livornesi e <strong>di</strong>feso estenuamente assume importanti connotati politici, economici e<br />
sociali.<br />
OBIETTIVO 1: MANTENIMENTO, VALORIZZAZIONE, QUALIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DELLE<br />
AREE PARCO, DEI SITI DI INTERESSE REGIONALE (RISERVA BIOGENETICA DI CALAFURIA) E<br />
DELLE AREE NATURALI PROTETTE DI INTERESSE LOCALE<br />
La pianificazione strutturale deve tendere a creare i migliori presupposti per far decollare i<br />
temi della riqualificazione, della valorizzazione del sistema delle aree protette, tenendo in
considerazione che oltre ad un sistema collinare e pedecollinare, nel comune <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> si<br />
rileva un importante sistema marino costiero ed un rapporto stretto con l’Isola <strong>di</strong> Gorgona.<br />
E’ proprio questo forte legame tra la popolazione ed il mare che dobbiamo cercare <strong>di</strong><br />
tutelare e <strong>di</strong> migliorare in termini ambientali.<br />
Obiettivo 2: Creare dei collegamenti funzionali tra le aree protette continentali<br />
ed il Parco dell’Arcipelago Toscano<br />
La pianificazione deve considerare il rapporto stretto tra le aree protette continentali e<br />
marine proprie della città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> rispetto ad altre aree protette contigue e/o esterne ai<br />
limiti amministrativi (Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Parco <strong>di</strong> Migliarino San<br />
Rossore, Riserve Marine, Parco del Cornia, etc.).<br />
Obiettivo 3: Recuperare i siti ex estrattivi nel tessuto naturale e varo <strong>di</strong> un<br />
sistema complesso funzionale alla autosufficienza dello smaltimento <strong>di</strong> rifiuti<br />
inerti non pericolosi e terre provenienti da scavi e<strong>di</strong>li nell’ambito comunale<br />
Alla luce dell’emanazione del D.lgs. 152/2006, della problematica aperta delle terre<br />
provenienti da scavi e delle cogenti necessità legate allo smaltimento delle terre<br />
provenienti da siti <strong>di</strong> bonifica - si ricorda che allo stato attuale 10 Kmq. del ns. territorio<br />
comunale sono soggetti a bonifica – si ritiene necessario prevedere un percorso basato<br />
sulla piena sostenibilità ambientale, in grado <strong>di</strong> restituire ampia garanzia <strong>di</strong> sicurezza<br />
territoriale per la restituzione agli usi legittimi <strong>di</strong> aree degradate e/o abbandonate e che<br />
nel contempo risolva in gran parte i problemi appena punteggiati prima.<br />
Il cosiddetto “Programma Atlante” già approvato dalla G.C. con propria Decisione n. 516<br />
de 28/12/01 e n. 293 del 30/07/02 prevedeva l’esecuzione <strong>di</strong> ripristino ambientale nel sito<br />
sperimentale del Poggio Corbolone per dare una risposta imme<strong>di</strong>ata alla ricerca <strong>di</strong> siti<br />
idonei al deposito delle terre provenienti da scavi.<br />
Dopo un anno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, verifiche tecniche, approfon<strong>di</strong>menti condotti con l’Ufficio Ambiente<br />
della Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, con il Dipartimento provinciale ARPAT <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e con ASL,<br />
dall’Amministrazione comunale è nata una proposta.<br />
Il principio ispiratore della proposta nasce da uno screening preliminare condotto sulle<br />
aree ex-estrattive <strong>di</strong>smesse al fine <strong>di</strong> configurare assetti definitivi <strong>di</strong> ripristino ambientale<br />
anche ai fini dello smaltimento delle terre provenienti da scavi e<strong>di</strong>li e da aree <strong>di</strong> bonifica.
Il lavoro <strong>di</strong> censimento dei siti ripristinabili ad uno stato <strong>di</strong> estremo dettaglio e le necessità<br />
in<strong>di</strong>viduate permettono una manovra ampia che è possibile tratteggiare per punti:<br />
1. Completamento del ripristino ambientale del Poggio Corbolone; ad oggi è in fase <strong>di</strong><br />
conclusione la parte del Tiro a Volo (lato); è possibile programmare il ripristino<br />
ambientale della parte Tiro a Volo (retro) che comporterà l’allocamento <strong>di</strong> circa<br />
300.000 mc. <strong>di</strong> terreni provenienti da scavi e certificati come tali; ciò potrebbe<br />
portare ad una riqualificazione definitiva dell’impianto sportivo del Tiro a Volo che<br />
potrebbe rientrare nel circuito su scala nazionale;<br />
2. Considerato che la Cava del Monte la Poggia è l’unica attiva nel nostro territorio e<br />
che allo stato attuale si registra una drastica <strong>di</strong>minuzione dei filoni produttivi con<br />
forte mancanza <strong>di</strong> terreni per restituire naturalità allo stato dei luoghi, si ritiene<br />
possibile pensare alla realizzazione <strong>di</strong> un sito per il deposito <strong>di</strong> rifiuti non pericolosi<br />
per cubaggio intorno ai 550.000 mc. che fronte <strong>di</strong> impatti ambientali assenti<br />
permetterebbe:<br />
- risoluzione importante alla problematica per lo smaltimento dei terreni<br />
provenienti da siti <strong>di</strong> bonifica(attualmente esiste solo Scapigliato a livello<br />
provinciale);<br />
- ripristino ambientale totale e garantito per la possibilità <strong>di</strong> allocare terre e<br />
quin<strong>di</strong> plasmare le forme definitive del sito.<br />
Si ricorda che la Cava del Monte La Poggia oggi risulta al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> strutture e/o<br />
inse<strong>di</strong>amenti abitativi sensibili e che il piazzale risulta invisibile da ogni punto della<br />
città e che è presente un importante nodo infrastrutturale che non ha mai creato<br />
problemi ambientali. Allo stato attuale siamo in procinto che la Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
rilasci l’Autorizzazione Integrata Ambientale.<br />
3. Ripristino ambientale del sito <strong>di</strong> Monte Burrone che è già stato sottoposto ad<br />
esclusione <strong>di</strong> VIA e che dopo un primo intervento <strong>di</strong> messa in sicurezza dei fronti<br />
potrebbe costituire un buon sito per allocare circa 100.000 mc. <strong>di</strong> terra provenienti<br />
da scavi e quin<strong>di</strong> poter restituire agli usi consentiti dal PRG per il tempo libero;<br />
4. Ripristino ambientale dell’ex sito estrattivo delle Palazzine con la possibilità <strong>di</strong><br />
allocare terreni provenienti da scavi e<strong>di</strong>li per circa 100-120.000 mc. in un sito<br />
assolutamente posto al <strong>di</strong> fuori da inse<strong>di</strong>amenti abitativi.<br />
5. Ripristino ambientale della ex cava Cementir (allo stato attuale è sospesa<br />
un’autorizzazione provinciale) ed un ripensamento dell’area in chiave urbanistica
che essendo limitrofa alla Discarica Comunale potrebbe essere funzionale per la<br />
delocalizzazione <strong>di</strong> attività industriali ad elevato impatto per la città.<br />
Obiettivo 4: Sviluppare la conoscenza dei luoghi, mantenere e migliorare il<br />
livello della bio<strong>di</strong>versità<br />
Portare ad un miglior livello <strong>di</strong> conoscenza l’ambiente collinare e costiero del nostro<br />
territorio è un obiettivo importante per i risvolti che può avere sulla cultura e<br />
sull’educazione ambientale. La possibilità <strong>di</strong> collegare la pianificazione urbanistica con una<br />
serie <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> settore risulta fondamentale.<br />
Obiettivo 5: Conservare il patrimonio naturale del Romito e dell’Isola <strong>di</strong><br />
Gorgona<br />
Nel comune <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> il sistema <strong>di</strong> alta naturalità presente tra la foce del Maroccone e<br />
quella del Torrente Rogiolo (costiero) e dell’Isola <strong>di</strong> Gorgona (integralmente annessa al<br />
Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano) necessita <strong>di</strong> un’attenzione particolare rivolta alla<br />
conservazione ed alla valorizzazione dei luoghi con la possibilità <strong>di</strong> intervenire per la messa<br />
in sicurezza <strong>di</strong> parti territoriali me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong> tecniche e tecnologie <strong>di</strong> basso impatto<br />
ambientale.<br />
Obiettivo 6: Migliorare la performance degli arenili pubblici<br />
Dall’analisi dei tratti <strong>di</strong> litorale e dal dettaglio analitico ottenuto in sede <strong>di</strong> valutazione degli<br />
arenili, allo stato attuale è possibile affermare quanto segue:<br />
1. Gli arenili lungo la costa <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> ad eccezione <strong>di</strong> alcuni casi, per la <strong>di</strong>mensionalità<br />
analitica degli in<strong>di</strong>catori e per le con<strong>di</strong>zioni ambientali generali non si prestano in<br />
maniera estensiva ad un concessionamento delle aree <strong>di</strong> balneazione soprattutto in<br />
chiave <strong>di</strong> uso esclusivo;<br />
2. E’ possibile rilevare che esistono alcuni arenili in cui risulta fondamentale e decisivo un<br />
alto livello <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria per evitare stati elevati <strong>di</strong> degrado<br />
(questi ultimi dovuti ad esempio ai trasporti <strong>di</strong> materiali vari e rifiuti provenienti dalle<br />
mareggiate ed al degrado delle componenti sociali dovute all’assenza <strong>di</strong> qualsiasi tipo<br />
<strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tutela ambientale);<br />
3. E’ possibile rilevare che solo alcuni arenili posseggono le caratteristiche e le peculiarità<br />
per il rilascio <strong>di</strong> concessioni che potremmo definire a prevalente "uso pubblico" in
quanto rivolte ad assicurare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza ai bagnanti e servizi complementari<br />
<strong>di</strong> comfort senza limitare o con<strong>di</strong>zionare l'accesso e la fruizione della spiaggia, se non<br />
relativamente a porzioni ristrette. In tal caso, la limitazione può interessare superfici<br />
in<strong>di</strong>spensabili per l'installazione delle necessarie attrezzature o l'approntamento <strong>di</strong><br />
alcuni servizi minimi, anche a titolo esclusivo, ragionevolmente considerati<br />
"compensativi" delle prestazioni erogate gratuitamente quali, ad es., manutenzione<br />
dell'arenile, servizio <strong>di</strong> sorveglianza e salvataggio, servizi igienici, passerelle ad uso<br />
pubblico, delimitazione acque sicure, corridoi <strong>di</strong> lancio etc. Nella fattispecie, al fine <strong>di</strong><br />
favorire l'interesse economico alla gestione e al controllo dell'intero spazio demaniale<br />
c.d. ad uso pubblico, si ritiene possibile operare anche una <strong>di</strong>versificazione del canone<br />
concessorio, riconducendolo ai criteri previsti per le attività turistiche relativamente alle<br />
zone preor<strong>di</strong>nate alla presenza <strong>di</strong> strutture o <strong>di</strong> servizi per il comfort, piccolo ristoro e<br />
attività ricreative e a quelli previsti per i servizi c.d. "<strong>di</strong> pubblica utilità" (art. 37 Cod.<br />
Nav.) relativamente alle zone più propriamente libere. Pertanto, la principale finalità<br />
pubblica che la concessione, con tale configurazione, intende perseguire è quella <strong>di</strong><br />
ricondurre ad una gestione unitaria la responsabilità sulla conduzione e vigilanza <strong>di</strong><br />
uno spazio <strong>di</strong> arenile morfologicamente identificato, che presuppone principalmente<br />
l'attivazione <strong>di</strong> "appropriate misure sulla sicurezza della balneazione", senza per questo<br />
doverne con<strong>di</strong>zionare, se non entro ragionevoli limiti connessi all'approntamento <strong>di</strong> una<br />
attività organizzata <strong>di</strong> servizio, il libero uso che deve rimane "prevalente e<br />
significativo".<br />
4. E’ importante constatare la necessità <strong>di</strong> una graduale sperimentazione sulla gestione<br />
<strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> demanio marittimo, sempre mantenendo invariabile il prevalente e<br />
significativo uso pubblico. Tale sperimentazione potrebbe trovare presupposto ottimale<br />
nella durata della concessione che, in funzione della prevalenza dei fini <strong>di</strong> pubblico<br />
interesse <strong>di</strong> cui all'art. 37 Cod. Nav. (nel caso <strong>di</strong> specie la conservazione delle<br />
caratteristiche naturali dell'arenile e la salvaguar<strong>di</strong>a delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza per la<br />
balneazione) rispetto a quelli complementari più propriamente <strong>di</strong> natura economica<br />
(offerta <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> comfort, piccolo ristoro e attrezzature per attività ricreative<br />
connesse all'uso del mare), si ritiene possa essere limitata ad un congruo termine<br />
ritenuto idoneo a contemperare la suddetta sperimentazione con l'investimento<br />
economico necessario per approntare le attività gestionali. Ciò comporta la non<br />
automatica assoggettabilità della tipologia <strong>di</strong> concessione che si intende attivare, e cioè<br />
a "prevalente caratterizzazione pubblica", alle <strong>di</strong>sposizioni contenute nella Legge n°<br />
88/2001 che prevedono, per le concessioni demaniali marittime con finalità<br />
turistico/ricreative, la durata <strong>di</strong> anni 6 e soprattutto il loro rinnovo automatico ad ogni<br />
scadenza sessennale, salvo motivi <strong>di</strong> revoca.
Per la concessione ad uso pubblico (con finalità <strong>di</strong> libero accesso) delle superfici <strong>di</strong> arenile<br />
è interessante delineare le seguenti con<strong>di</strong>zioni comuni:<br />
1. Assicurazione che l’arenile deve essere a prevalente e significativo uso pubblico;<br />
2. Miglioramento dell’accesso all’arenile che deve conservare anch’esso un carattere<br />
pubblico;<br />
3. Eliminazione <strong>di</strong> tutte le fonti <strong>di</strong> potenziale pericolo per i frequentatori;<br />
4. Miglioramento delle superfici <strong>di</strong> arenile in termini <strong>di</strong> livellamento e <strong>di</strong> comfort della<br />
spiaggia (sono consentiti leggeri ricarichi <strong>di</strong> materiali che devono essere certificati<br />
all’origine e concordati con l’Amministrazione comunale ed autorizzati<br />
dall’Amministrazione Provinciale;<br />
5. Ripulitura delle aree <strong>di</strong> arenile e <strong>di</strong> spazi contigui significativi da rifiuti vari con<br />
manutenzione giornaliera ed eventuali interventi straor<strong>di</strong>nari (in or<strong>di</strong>ne ad esempio alle<br />
mareggiate);<br />
6. Garanzia dei requisiti minimi per la sorveglianza della balneazione e il salvamento<br />
(segnalazione per il limite acque sicure e per il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> balneazione, presenza <strong>di</strong><br />
bagnini con idoneo brevetto, collocazione <strong>di</strong> torretta <strong>di</strong> avvistamento e patino,<br />
attrezzature complementari per il salvamento e per il primo soccorso conformemente<br />
alle prescrizioni contenute nelle apposite or<strong>di</strong>nanze balneari);<br />
7. Messa in opera <strong>di</strong> impianti igienico-sanitari da destinare ad uso pubblico con carattere<br />
stagionale e rimovibili realizzati con materiali ambientalmente compatibili;<br />
8. Possibilità <strong>di</strong> inserimento <strong>di</strong> piccole strutture (rimovibili) per il ricovero ombrelloni e<br />
sdraio, per presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> pronto soccorso e per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> bibite e panini;<br />
9. Laddove occorra, preventivamente al rilascio della concessione demaniale:<br />
realizzazione <strong>di</strong> tutti gli interventi <strong>di</strong> messa in sicurezza geologico-geomorfologica per<br />
mitigare e/o ridurre al minimo la deiezione <strong>di</strong> materiali dalle falesie.<br />
A nostro giu<strong>di</strong>zio è pertanto possibile promuovere l’utilizzo <strong>di</strong> alcuni arenili come “Punti<br />
blu” me<strong>di</strong>ante rilascio <strong>di</strong> concessioni a soggetti interessati per il solo approntamento <strong>di</strong><br />
servizi e senza o con limitata posa in opera <strong>di</strong> ombrelloni. In sostanza si ritiene possibile<br />
consentire l’occupazione fisica permanente/stagionale dell’arenile, in linea generale, con le<br />
sole strutture <strong>di</strong> servizio ed spora<strong>di</strong>camente anche con attrezzature <strong>di</strong> comfort qualora ciò<br />
risulti in<strong>di</strong>spensabile per contemperare la salvaguar<strong>di</strong>a dell’uso pubblico/generalizzato con<br />
l’interesse economico alla assunzione della relativa concessione demaniale. In ogni caso,<br />
l’occupazione fisica deve essere mantenuta entro limiti il più possibile circoscritti rispetto<br />
allo spazio demaniale da assentire in concessione.
Obiettivo 7: Intervenire sulla messa in sicurezza della falesia del Romito e sui<br />
percorsi funzionali agli accessi della costa<br />
Considerato che nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> non si ritrovano rilevanti aree <strong>di</strong> spiaggia (per una<br />
conformazione naturale del territorio), ma si riconoscono forti valenze territoriali <strong>di</strong><br />
scogliera in cui sono ampie le frequentazioni della popolazione anche extra-citta<strong>di</strong>na, la<br />
pianificazione deve avere un occhio <strong>di</strong> riguardo a questo sistema anche in chiave <strong>di</strong> messa<br />
in sicurezza poiché intrinsecamente una costa non può che essere definito un sistema ad<br />
elevata pericolosità.<br />
Obiettivo 8: Migliorare la sicurezza, il comfort e la fruibilità dei Porticcioli<br />
turistici<br />
Alla luce della recente normativa e delle competenze ascritte alle Amministrazioni<br />
Comunali, considerato l’elevata valenza turistica-ambientale e ricreativa dell’attività<br />
<strong>di</strong>portistica, anche in una chiave <strong>di</strong> sostenibilità ambientale si ritiene utile segnalare un<br />
obiettivo <strong>di</strong> miglioramento degli standards <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> maggior comfort e fruibilità dei<br />
Porticcioli turistici citta<strong>di</strong>ni.<br />
Obiettivo 9: Mantenimento degli elevati standards <strong>di</strong> qualità ambientale delle<br />
acque <strong>di</strong> balneazione<br />
Le scelte della pianificazione non possono trascurare l’elevata qualità ambientale chimicofisica<br />
delle acque <strong>di</strong> balneazione ed il loro mantenimento anche tenuto conto che vaste<br />
aree costiere hanno ottenuto importanti riconoscimenti tra cui la Ban<strong>di</strong>era Blu.<br />
AZIONI<br />
Le azioni che possono essere messe in campo per la definizione operativa degli obiettivi<br />
riguardano:
1. Elaborazione <strong>di</strong> programmi, piani e progetti <strong>di</strong> sistemazione geomorfologica dei vari siti<br />
ex-estrattivi definendo delle regole in or<strong>di</strong>ne agli standard <strong>di</strong> ripristino ambientale;<br />
2. Definizione <strong>di</strong> un Regolamento <strong>di</strong> gestione delle Aree Naturali Protette <strong>di</strong> Interesse<br />
Locale;<br />
3. Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> iniziative volte alla conoscenza dei luoghi (negli stu<strong>di</strong> geologici<br />
potrebbe essere pre<strong>di</strong>sposta una Carta dei valori naturalistici ambientali terrestri e<br />
marino-costieri del territorio);<br />
4. Elaborazione <strong>di</strong> programmi, piani e progetti per i percorsi <strong>di</strong> ippovia e dell’acqua<br />
(Acquedotto <strong>di</strong> Colognole e del Limone) nell’ambito dell’apparato collinare del <strong>Comune</strong>;<br />
5. Aggiornamento e riqualificazione della cartellonistica e la segnaletica lungo la costa;<br />
6. Favorire la progettazione <strong>di</strong> interventi volti alla riscoperta dei luoghi del sistema<br />
collinare e costiero (ad esempio dell’antico “Tracciato costiero dei Cavalleggeri”, etc.);<br />
7. Favorire la previsione dell’utilizzo del materiale proveniente dai lavori del Lotto Zero per<br />
rinforzare le <strong>di</strong>fese della costa (moli, etc.);<br />
8. Realizzare interventi <strong>di</strong> protezione idrogeologica e mantenimento degli equilibri<br />
geomorfologici nell’Isola <strong>di</strong> Gorgona;<br />
9. Creare “pacchetti visita” mirati alla eco-compatibilità per la fruizione <strong>di</strong> aree naturali;<br />
10. Aumentare i comforts degli ormeggi dei Porticcioli e delle performance ambientali.<br />
EFFETTI<br />
Sulla base degli obiettivi esposti brevemente e delle azioni da mettere in campo sul nostro<br />
territorio possono essere attesi effetti rilevanti:<br />
1. Incremento della potenzialità turistica con una variegata offerta;<br />
2. Ripristino ambientale me<strong>di</strong>ante “Cucitura morfologica” tra il tessuto naturale e le aree<br />
utilizzate storicamente come cave, avvicinamento alle forme originarie <strong>di</strong> versante con<br />
altri sotto-effetti che possono essere sintetizzati:<br />
• Ritorno economico per l’Amministrazione comunale in termini <strong>di</strong> contributi sul<br />
quantitativo escavabile e <strong>di</strong> royalties sul sito de<strong>di</strong>cato al deposito <strong>di</strong> rifiuti non<br />
pericolosi;<br />
• Risparmio economico ed un miglioramento dell’assetto gestionale per la possibilità<br />
<strong>di</strong> usufruire <strong>di</strong> spazi per l’allocamento <strong>di</strong> terre provenienti da lavori pubblici;<br />
• Possibilità <strong>di</strong> richiedere agli operatori in sede <strong>di</strong> procedura <strong>di</strong> Valutazione <strong>di</strong> Impatto<br />
Ambientale, misure <strong>di</strong> compensazione ambientali utili alla collettività;
• Contributo alla soluzione della problematica a livello citta<strong>di</strong>no inerente l’allocamento<br />
delle terre provenienti da lavori ed attività <strong>di</strong> bonifica.<br />
3. Recupero della vegetazione e della fauna me<strong>di</strong>ante ricostituzione <strong>di</strong> habitat o nicchie<br />
ecologiche <strong>di</strong> particolare pregio;<br />
4. Possibilità <strong>di</strong> creare situazioni per l’educazione ambientale – tipo avvistamento<br />
birdwatching – o transetti dello sviluppo della vegetazione;<br />
5. Restituzione delle aree demaniali pubbliche in sicurezza per l’uso per il tempo libero<br />
alla popolazione;<br />
6. Miglioramento della qualità delle acque attraverso le operazioni <strong>di</strong> drenaggio;<br />
7. Risposta <strong>di</strong> grande valore tecnico-economico per la sistemazione delle terre “non rifiuti”<br />
provenienti da scavi <strong>di</strong> tipo e<strong>di</strong>le;<br />
8. Ottenimento <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> prodotto litoide per riutilizzo nelle costruzioni;<br />
9. Aumento della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>portistica e <strong>di</strong> riparo e quin<strong>di</strong> incremento della offerta<br />
turistica.
N.B.<br />
I NUMERI TROVANO UNA LORO<br />
CORRISPONDENZA DI GEOREFERENZIAZIONE<br />
NELLA TAV. 1<br />
RELAZIONI GEOLOGICO-TECNICHE<br />
A SUPPORTO DEGLI ATTI URBANISTICI<br />
1. Piano particolareggiato Corea. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica, Stu<strong>di</strong>o<br />
geotecnico associato Michelucci & Tocchini, 1985<br />
2. Variante generale al P.R.G. per l’e<strong>di</strong>lizia residenziale. Indagine <strong>di</strong> fattibilità<br />
geologica, Stu<strong>di</strong>o geotecnico associato Michelucci & Tocchini, 1985<br />
3. Piano <strong>di</strong> recupero quartiere Sciangai. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica, Stu<strong>di</strong>o<br />
geotecnico associato Michelucci & Tocchini, 1987<br />
4. Progetto “AQUA” – Stu<strong>di</strong>o sulle con<strong>di</strong>zioni dei torrenti citta<strong>di</strong>ni, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1991<br />
5. Piano Particolareggiato COREA – SHANGAY, Stu<strong>di</strong>o geotecnico Associato<br />
1992 – 1995, integrazione 1997<br />
6. Indagini geologico-tecniche <strong>di</strong> supporto alla pianificazione urbanistica. PEEP<br />
n. 5 BASTIA, Stu<strong>di</strong>o Aquageo <strong>di</strong> Liberato & Albanese, 1993
7. Variante anticipatrice al P.R.G. MEDICEO-BELLANA. Indagine <strong>di</strong> fattibilità<br />
geologica, Dott. Geol. L. Michelucci & Dott. Geol. A. Rafanelli, 1993<br />
8. Variante anticipazione P.R.G. Nuove Aree PEEP – Scopaia, Dott. Geol. L.<br />
Michelucci & Dott. Geol. A. Rafanelli, 1993<br />
9. Zona La Leccia. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica, Dott. Geol. L. Michelucci,<br />
1993<br />
10. Zona industriale. Indagine <strong>di</strong> fattibilità geologica, Stu<strong>di</strong>o associato Michelucci<br />
& Rafanelli, 1993<br />
11. Fattibilità geologica Variante PRG Svincolo stradale via del Crocino Via <strong>di</strong><br />
Popogna, Dott. Geol. A. Rafanelli, 1995<br />
12. Carte a supporto del Piano Strutturale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> – Relazione,<br />
Dott. Geol. A. Rafanelli e Dott. Geol. L. Michelucci,1996<br />
13. Variante anticipatrice al P.R.G. “SCOPAIA, nuove aree PEEP”. Indagine <strong>di</strong><br />
fattibilità geologica, Dott. Geol. Rafanelli & Michelucci, 1998<br />
14. Piano Particolareggiato ATTIAS, Staff Geologia: Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 1998.<br />
15. Piano <strong>di</strong> Recupero Quartieri “Corea” Progetto <strong>di</strong> demolizione dei fabbricati siti<br />
in via Gobetti 25 e 26, via Luzzatti, 7 e 9; via Gran<strong>di</strong>, 2, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999.<br />
16. Integrazione alle indagini <strong>di</strong> fattibilità geologica – nuove aree PEEP variante<br />
Scopaia n. 17 . Dott. Geol. Antonio Rafanelli, 2000<br />
17. Variante anticipatrice al P.R.G. “Porta a Terra”. Indagine <strong>di</strong> fattibilità<br />
geologica, Dott. Geol. Rafanelli & Michelucci, 2001.<br />
18. Revisione Regolamento Urbanistico 2000 –2001 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 2001<br />
19. Piano Attuativo via degli Acquedotti, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2001<br />
20. Piano particolareggiato Picchianti, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2001.<br />
21. Piano Inse<strong>di</strong>amento Produttivo Vallin Buio, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2002<br />
22. Variante Regolamento Urbanistico SLAC, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2002
23. Variante Regolamento Urbanistico per Cassa d’espansione Ugione, <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2002<br />
24. PEEP Scopaia, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2002-<br />
2003<br />
25. Indagine <strong>di</strong> Fattibilità geologica Riqualificazione dei quartieri nord: COREA,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2003.<br />
26. Piano particolareggiato Lottizzazione <strong>di</strong> Magrignano – Report generale e<br />
Reports dei vari stralci Stu<strong>di</strong>o Geologico Antonio Rafanelli, 2003-2008<br />
27. Piano particolareggiato Corea, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2003<br />
28. Piano <strong>di</strong> recupero Shangay, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2003<br />
29. Variante Regolamento Urbanistico 2004, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2003<br />
30. Piano particolareggiato Aree limitrofe alla Porta a Mare, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2003<br />
31. Variante Piano particolareggiato Picchianti, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2003<br />
32. Piano Attuativo Maroccone Calafuria, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2005<br />
33. Piano Attuativo Calafuria-Cala del Leone e VEA, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 2005<br />
34. VEA Viale Italia e Pancal<strong>di</strong>, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2005<br />
35. Piano Attuativo Antignano, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2005<br />
36. Variante al Regolamento Urbanistico Piazza del Logo Pio, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
- Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2006<br />
37. Variante Regolamento Urbanistico Opere complementari Salviano 2, <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2007<br />
38. Variante Regolamento Urbanistico Hotel Gennarino, Via della Padula,<br />
Parcheggi, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2007
39. Variante al Piano Strutturale, Regolamento Urbanistico e Piano Attuativo:<br />
Nuovo Centro, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
40. Variante al Regolamento Urbanistico e Piano Attuativo Attias, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
41. Valutazione sugli Effetti Ambientali Viale Caprera, Arch. Ida & <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
RELAZIONI GEOLOGICO-TECNICHE<br />
PROPEDEUTICI A STUDI AMBIENTALI<br />
42. Progetto Pluvio Volume 3° Piezometria – Censimento A.M.A.G., Stu<strong>di</strong>o<br />
Geologico A. Rafanelli 1980 – 1981<br />
43. Relazione geologica sulla cava “Limoncino” – Monte La Poggia – Dott. Geol.<br />
M. Micheluccini & A.D. Tar<strong>di</strong>, 1981<br />
44. Relazione geologica sul terreno <strong>di</strong> fondazione per la costruzione <strong>di</strong> un lotto <strong>di</strong><br />
case civile abitazione sito in località Rogiolo <strong>di</strong> Quercianella. Dott. Geol.<br />
Gambini & Nari, 1983<br />
45. S.S. 1 Aurelia Variante <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> tratto Salviano-Chioma, Ing. Giovanni Ro<strong>di</strong>o<br />
& C. - Campagna <strong>di</strong> indagini geognostiche, 1987<br />
46. Relazione geologica per <strong>di</strong>scarica interti loc. Cisternino, Prof. A. Pietracaprina,<br />
1987<br />
47. Coltivazione e ripristino ambientale cava Tiro a Volo – Corbolone – Stu<strong>di</strong>o<br />
associato Ing. Caserta & Bacci, 1988<br />
48. Tentativo <strong>di</strong> interpretazione dei dati acquisiti dati sondaggi eseguiti nella<br />
zona <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> Nord Km. 318 S.S. n. 1 Aurelia presso il Cimitero Comunale,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1989<br />
49. Recupero Ambientale <strong>di</strong> una cava presso Torre Nuova – Gorgona – Geom. A.<br />
Mazzarella, 1989<br />
50. Relazione geologico-tecnica lottizzazione “IL PARADISO” (Castellaccio), Dott.<br />
Geol. A. Rafanelli, 1990<br />
51. Relazione geologica per Vincolo Idrogeologico – Cava Monte la Poggia –<br />
Dott. Geol. L. Michelucci, 1990<br />
52. Profilo Storico – geografico dei Monti Livornesi, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Leonardo Gonnelli e Lucrezia Tel 1991.
53. Stu<strong>di</strong>o geologico-tecnico per il ripristino della viabilità e la protezione della<br />
sponde destra del Torrente Chioma, a metri 300 dalla foce, Stu<strong>di</strong>o Geologia<br />
Dr.ssa Giovanna Cascone, 1991<br />
54. Analisi della situazione sulla Via G. Byron con particolare riferimento agli<br />
interventi adottabili, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
1992.<br />
55. Discarica per interti in località “La Palazzina” Ing. L. Caserta, 1992<br />
56. Verifica della stabilità del versante e dell’assetto idraulico per la salvaguar<strong>di</strong>a<br />
del Territorio per la lottizzazione “La Torre”, Stu<strong>di</strong>o Geologia Dr. Libero<br />
Michelucci, 1992<br />
57. Crollo galleria urbana via Fraschetti, Anas – <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 1993 – 1996<br />
58. Progetto esecutivo <strong>di</strong> restauro ambientale alto bacino Botro Molino Nuovo.<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> & <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, 1993<br />
59. Caratterizzazione geolitologica e idrogeologica del comprensorio <strong>di</strong> Vallin<br />
dell’Aquila- Pian dei Pinoli,Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>: Stu<strong>di</strong>o geologico A Rafanelli, 1994<br />
60. Appunti Monti Livornesi Vol. 1 e unico, a cura <strong>di</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Leonardo Gonnelli, 1994<br />
61. Il Dissesto idrogeologico <strong>di</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Leonardo Gonnelli, 1994<br />
62. Stu<strong>di</strong>o geologico e redazione ipotesi <strong>di</strong> ripristino in or<strong>di</strong>ne ai <strong>di</strong>ssesti stradali<br />
in Via della Vecchia Salita <strong>di</strong> Montenero, Dott. Geol. A. Rafanelli 1994<br />
63. Stu<strong>di</strong> geotecnici, ambientali e idrogeologici per zona da a<strong>di</strong>bire a parcheggio<br />
in località Romito, Dott. Geol. A. Rafanelli, 1994<br />
64. Stu<strong>di</strong> geotecnici – ambientali tratto <strong>di</strong> costa sul Viale <strong>di</strong> Antignano, Dott. A.<br />
Rafanelli, 1995<br />
65. Ripristino e riattivazione <strong>di</strong> tratto <strong>di</strong> strada <strong>di</strong> Via delle Vignacce, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1995<br />
66. Il recupero ambientale delle ex-cave <strong>di</strong> “Gabbriccio” I.T.G.B. Buontalenti –<br />
<strong>Livorno</strong>, 1994<br />
67. Trasferimento impianto centralizzato depurazione Acque Città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>,<br />
ASEM,1995<br />
68. Stu<strong>di</strong>o territoriale finalizzata alla previsione <strong>di</strong> Punti <strong>di</strong> Ormeggio e Spiaggia<br />
Attrezzate - Tendenza evolutiva del Litorale Livornese, Provincia - Stu<strong>di</strong> sulla<br />
costa AA.VV.,1997
69. Impianto polifunzionale <strong>di</strong> trattamento reflui del comprensorio livornese -<br />
Inquadramento geologico e ambientale, ASEM, 1997<br />
70. Sistema Torre del Marzocco, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 1997<br />
71. Progetto Gorgona, Torre Vecchia , Arch. E. Persico, 1997<br />
72. Villa Corri<strong>di</strong> – Scuola Me<strong>di</strong>a “Gamerra” Analisi geologica del sito, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
73. Dissesti in Zona “Stillo” - Relazione definitiva sui risultati delle indagini,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
74. Progetto Pluvio - Volume 1° - Termometria e Volume 2° - Pluviometria,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
75. Stu<strong>di</strong> propedeutici al Piano della Costa, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, CIBM, 1999<br />
76. Programma Urban – Analisi delle componenti geo-ambientali , <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2000<br />
77. Lo stu<strong>di</strong>o sul bacino del Torrente Chioma I.T.G.B. Buontalenti – <strong>Livorno</strong>,<br />
2000<br />
78. “Progetto Verne - Rischio Sismico” I° Fase “Analisi macrosismica del territorio<br />
del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>”, Istituto Geofisico Toscano, 2003<br />
79. Valutazione sulla vulnerabilità del territorio <strong>di</strong> Montenero, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
- Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2003-2007<br />
80. Piano <strong>di</strong> utilizzazione della Costa – Censimento degli arenili pubblici, <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2005<br />
81. “Progetto Verne - Rischio Sismico” II° Fase “Sezioni litotecniche significative<br />
in chiave <strong>di</strong> interpretazione sismica del territorio <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>”, Dott. Geol.<br />
Antonio Rafanelli, 2005<br />
82. Stu<strong>di</strong>o idrogeologico generale dell’area SIN Sito <strong>di</strong> Interesse Nazionale <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong>, Sintesis e Stu<strong>di</strong>o Geologico Antonio Rafanelli, 2006<br />
83. “Progetto Verne - Rischio Sismico” III° Fase “Interpretazioni delle indagini<br />
geosismiche in zone significative <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>”, Regione Toscana e <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli , 2004-2007
STUDI IDROLOGICO-IDRAULICI<br />
84. Stu<strong>di</strong>o idraulico del tratto terminale del Rio Ardenza, Prof. A Peruginelli, 1993<br />
85. Indagine e progettazione per il riassetto idraulico <strong>di</strong> piccoli bacini imbriferi<br />
nell’area <strong>di</strong> Quercianella Volumi I° e II°, Geoplan, 1996<br />
86. Stu<strong>di</strong>o idraulico del Querciaio-Felciaio, Prof. Samuele Cavazza, 1996<br />
87. Stu<strong>di</strong>o dei deflussi dei Rii Cigna e Cignolo in relazione alla Porta a Terra, Prof.<br />
Pier Gino Megale,1997<br />
88. Stu<strong>di</strong>o idraulico dei bacini Botro Molino Nuovo e Rio Vallecorsa, Prof.<br />
Alessandro Peruginelli, 1997<br />
89. Stu<strong>di</strong>o idraulico del Botro Ban<strong>di</strong>tella – Loc. Montenero, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1998<br />
90. Stu<strong>di</strong>o idraulico del bacino del Rio Cigna, Prof. Stefano Pagliara, 2002<br />
91. Stu<strong>di</strong>o idraulico del bacino del Rio Maroccone, Ing. Della Casa - Provincia <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong>, 2003<br />
92. Stu<strong>di</strong>o idraulico per il miglioramento dell’assetto del tratto terminale del<br />
Torrente Ugione, Prof. Stefano Pagliara, 2004<br />
93. Stu<strong>di</strong>o idraulico del bacino del Rio Maggiore ed ottimizzazione delle opere <strong>di</strong><br />
messa in sicurezza, Prof. Stefano Pagliara, 2004-2008<br />
94. Stu<strong>di</strong>o idraulico del Rio Ardenza, Prof. Stefano Pagliara, 2005<br />
95. Stu<strong>di</strong>o idraulico dei tratti terminali dei fossi cateratti in parallelo con lo<br />
Scolmatore d’Arno, Prof. Stefano Pagliara, 2006<br />
RELAZIONI GEOLOGICO-TECNICHE<br />
A SUPPORTO DELLA PROGETTAZIONE<br />
96. Stu<strong>di</strong> e progetto <strong>di</strong> massima per la bonifica ed il riassetto dei fossi e canali<br />
interni della città <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>(contiene rilievo dettagliato sezioni fossi citta<strong>di</strong>ni),<br />
SIRSI PNEUMA spa,1974<br />
97. Relazione geologica-tecnica sul terreno <strong>di</strong> fondazione Museo Storia Naturale,<br />
Dott. Geol. A. Rafanelli, 1986<br />
98. Cava Gorgona: ripresa attività <strong>di</strong> coltivazione e ripristino ambientale località<br />
Torre Nuova,Casa Reclusione Gorgona, 1990
99. Sistemazione idraulica c/o Botro Molino Nuovo, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli ,1991<br />
100. Sistemazione idrogeologica <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> torrente e <strong>di</strong> una zona franosa in<br />
Loc. Limoncino, Dott. Geol. Antonio Rafanelli, 1991<br />
101. Regimazione idraulica Botro Stringaio a monte <strong>di</strong> Piazza delle Carrozze,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,1992<br />
102. Lavori <strong>di</strong> pulizia Fosso della Ban<strong>di</strong>tella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli,1993<br />
103. Progetto ENVIREG – Sistemazioni forestali, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 1993<br />
104. Relazione geologica e geotecnica nella compatibilità dei terreni <strong>di</strong> fondazione<br />
per l’ampliamento della luce <strong>di</strong> deflusso nella Località “Tre Ponti”, Dott. Geol.<br />
Antonio Rafanelli,1994<br />
105. Bacino Botro Stringaio -Sistemazione idrogeologica <strong>di</strong> un tratto d’alveo in<br />
prossimità <strong>di</strong> Piazza delle Carrozze (Montenero), <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli,1994<br />
106. Bacino Fosso del Rogiolo - Sistemazione idrogeologica <strong>di</strong> un tratto compreso<br />
tra il Ponte sulla S.S. 1 Aurelia ed il Ponte a<strong>di</strong>acente la linea ferroviaria,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1994<br />
107. Difese spondali Botro Molino Nuovo, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 1994<br />
108. Difesa Spondale e ricalibratura sponde c/o Via Jeri – Botro Stringaio, <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1994<br />
109. Parco archeologico della Ban<strong>di</strong>tella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 1994<br />
110. Bacino del Botro Molino Nuovo - Progetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa spondale in sinistra<br />
idrografica nei pressi <strong>di</strong> Villa Rodocanacchi, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 1994<br />
111. Indagini geologiche Sottopassi Ferroviari via S. Martino, via dei Pelaghi,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1996<br />
112. Consolidamento statico con rifacimento <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> parametro a mare,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1996
113. Lavori <strong>di</strong> sistemazione idraulico – forestale dei Botri Stringaio, Casine e Fichi,<br />
MONTENERO I° LOTTO, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli,1996<br />
114. Interventi integrati <strong>di</strong> forestazione ed idraulica forestale, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli ,1996<br />
115. Lavori sistemazione idraulico –forestale dei Botri Stringaio, Casine e Fichi<br />
MONTENERO II° LOTTO, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli,1997<br />
116. Risanamento dei <strong>di</strong>ssesti idrogeologici me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> ingegneria<br />
naturalistica – Quercianella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 1997<br />
117. Relazione geologico tecnica piano <strong>di</strong> soppressione passaggi a livello via dei<br />
Pelaghi – via S. Martino –, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli 1997<br />
118. “Progetto Mare” – Contributo alla conoscenza del substrato Acquario D.<br />
Cestoni, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1997<br />
119. Ampliamento sede Circoscrizione 1, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 1997<br />
120. Indagini geognostiche PIP Picchianti – Consolidamento, Geol. A. Liberato e<br />
Ing. Goretti, 1998<br />
121. Ripristino ambientale della Cava posta in <strong>Livorno</strong> Loc. Vallin dell’Aquila <strong>di</strong><br />
proprietà della Cementir, Dott. Geol. Antonio Rafanelli,1998<br />
122. Progetto falesia – messa in sicurezza “sassaia” Loc. Calignaia, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1998<br />
123. Manutenzione rii e botri 1998-2007, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli,<br />
124. Porta a Terra – Galleria Urbana- Stazione Centrale, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1998<br />
125. Progetto Gorgona – Frana Cala Martina, Sistema Strade forestali, Dissesti<br />
Cala Maestra, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1998<br />
126. Progetto Falesia, sistemazione generale delle scarpate del Romito, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1998<br />
127. Interventi idraulici globali Torrente Ugione ed Acqua Puzzolente,Consorzio<br />
Bonifica Ufficio Fiumi e Fossi Pisa, 1998
128. Progetto Gorgona –Laboratorio <strong>di</strong> acquicoltura, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
129. Realizzazione dell’accesso all’area d parcheggio ubicata a nord del Collegio<br />
Americano – Montenero – <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 1999<br />
130. Difesa spondale Botro Molino Nuovo, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli,1999<br />
131. Programma Giubileo– Riqualificazione della Piazza del Santuario Volume<br />
tecnico ascensore, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
132. Ristrutturazione del complesso dello Scoglio della Regina, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
- Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
133. Dati idrogeologici per sottopasso Stazione Svincolo via Pelaghi, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
134. Sottopasso ciclopedonale s.s. 1 Aurelia in località Quercianella , <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 1999<br />
135. Indagine geognostica relativa al progetto <strong>di</strong> sbarramento definitivo del<br />
Canale dei Navicelli e del connesso impianto idrovoro, Geol. Baldacci P., Bani<br />
M., 1999<br />
136. Contratto <strong>di</strong> Quartiere – Piano <strong>di</strong> recupero Corea Isolato I – 1°Lotto, <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2000.<br />
137. Dissesti strutturali Scuola materna Pian <strong>di</strong> Rota – febbraio 2000 e Relazione<br />
geotecnica, Geol. Antonio Busdraghi, 2000<br />
138. Programma GIUBILEO – Realizzazione <strong>di</strong> non e<strong>di</strong>ficio c/o il Piazzale Giovanni<br />
XXII – Montenero – <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,<br />
2000<br />
139. Programma GIUBILEO – Trasferimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> commercio ambulante<br />
sul v.le Giovanni XXIII Montenero, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli ,2000<br />
140. Ristrutturazione e ampliamento dell’Acquario D. Cestoni – Progetto esecutivo<br />
– 2° lotto, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,2000<br />
141. Progetto esecutivo Viale Italia Tratto Scoglio della Regina – Bagni Pancal<strong>di</strong>,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2000<br />
142. Stillo – Relazione geologica nuova viabilità <strong>di</strong> collegamento via <strong>di</strong> Collinaia –<br />
via <strong>di</strong> Popogna – progetto definitivo –, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2000
143. Acquedotto Colognole 1° itinerario - Passerella sul Rio Puzzolente, Arch.<br />
Paola Talà e Matteo De Luca & <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2001<br />
144. Programma <strong>di</strong> riqualificazione Piazza del Logo Pio - Riapertura Fosso Viale<br />
Caprera, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2001<br />
145. Relazione Geologico–tecnica Piano <strong>di</strong> recupero Corea Isolato E – detto<br />
Isolato giar<strong>di</strong>no, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2001<br />
146. Sistemazione idrogeologica Via E. De Amicis –Quercianella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli,2001<br />
147. Montenero – Area in <strong>di</strong>ssesto – Via <strong>di</strong> Montenero, 467 – Proprietà FILINI,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2001<br />
148. Progetto spiaggia per cani, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2001<br />
149. Dissesti Scuola Elementare e Materna Pian <strong>di</strong> Rota, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2002<br />
150. Sistemazione del Porticciolo <strong>di</strong> Quercianella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2002<br />
151. Progetto del Canile Municipale, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2003<br />
152. Risanamento igienico Fortezza Nuova, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2004<br />
153. Realizzazione Scuola Me<strong>di</strong>a Shangay, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2004<br />
154. Progetto <strong>di</strong> ampliamento Cimitero della Cigna, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 2005<br />
155. Progetto <strong>di</strong> risanamento dell’area del Parco Urbano Corea, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong><br />
- Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2005<br />
156. Deposito ATL, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2006<br />
157. Realizzazione nuova Scuola materna Via Stenone, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 2006<br />
158. Realizzazione Asilo Nido Coteto, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2007
159. Prefattibilità progettuale “Cittadella dello Sport”, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott.<br />
Geol. Leonardo Gonnelli, 2007<br />
160. Realizzazione Asilo Nido Colibrì, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2007<br />
161. Ristrutturazione E<strong>di</strong>ficio Via dell’Artigianato, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2007<br />
162. Ristrutturazione Villa Corri<strong>di</strong>, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2007<br />
163. Fattibilità Parcheggio Via Roma, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo<br />
Gonnelli, 2007<br />
164. Sistemazione Villa Letizia – Ex Dormitori, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol.<br />
Leonardo Gonnelli, 2008<br />
165. Progetto “Ossi <strong>di</strong> Triglia” per la messa in sicurezza e la riqualificazione <strong>di</strong><br />
tratti <strong>di</strong> costa, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
166. Sistemazione della falesia dello Scoglio della Ballerina, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> -<br />
Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
167. Sistemazione della Spiaggia della Rotonda e <strong>di</strong> Quercianella, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> - Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2008<br />
168. Ripristino ambientale del sito ex estrattivo <strong>di</strong> Monte Burrone, Canaccini, 2007<br />
169. Impianto <strong>di</strong> smaltimento per rifiuti inerti non pericolosi a basso contenuto<br />
organico, Soc. BEL.MA., 2008;<br />
170. PIUSS – Relazione geologico-tecnica preliminare Area Dogana d’Acqua,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> – Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2009<br />
171. PIUSS – Relazione geologico-tecnica preliminare Area Forte San Pietro,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> – Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2009<br />
172. PIUSS – Relazione geologico-tecnica preliminare Area Ex Pirelli, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Livorno</strong> – Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2009<br />
173. Prefattibilità geologico-tecnico e ambientale, Ipotesi Nuovo Ospedale,<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, Dott. Geol. Leonardo Gonnelli, 2009.