L'AMBIENTE - Comune di Livorno
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- la crescita <strong>di</strong> competitività del sistema produttivo provinciale coniugando all’impresa<br />
l’accessibilità alla ricerca e all’innovazione, alla logistica e alla infrastrutturazione.<br />
- la crescita del territorio provinciale come luogo <strong>di</strong> accoglienza, <strong>di</strong> coesione ed<br />
integrazione sociale e <strong>di</strong> nuove opportunità per le comunità ed i citta<strong>di</strong>ni che vi<br />
risiedono e che la frequentano, <strong>di</strong> effettiva affermazione delle pari opportunità;<br />
- la promozione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ffuso e stabile livello <strong>di</strong> qualità della vita urbana e rurale<br />
finalizzato ad assicurare la migliore accessibilità ai beni e servizi pubblici e <strong>di</strong> interesse<br />
pubblico, creare sinergie fra le <strong>di</strong>verse componenti, sostanziare i principi del<br />
decentramento, della innovazione e dell’efficacia amministrativa, della partecipazione,<br />
dei <strong>di</strong>ritti alla scelta dei tempi <strong>di</strong> vita, della coesione e dell’interazione sociale, etnica e<br />
culturale;<br />
- un adeguato livello sicurezza delle persone e dei beni rispetto ai fattori <strong>di</strong> rischio<br />
connessi all’utilizzazione del territorio;<br />
- l’assunzione del paesaggio come valore fondativo, culturale ed attivo, prima ancora che<br />
vincolistico, su cui basare i principi e degli obiettivi generali <strong>di</strong> qualità territoriale e da<br />
assumere come car<strong>di</strong>ne con<strong>di</strong>viso dalle comunità locali e dalla Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> per<br />
il coor<strong>di</strong>namento territoriale dell’attività <strong>di</strong> pianificazione e <strong>di</strong> gestione del territorio;<br />
- una qualità inse<strong>di</strong>ativa ed e<strong>di</strong>lizia, opportunamente <strong>di</strong>fferenziata nei <strong>di</strong>versi ambiti<br />
territoriali, che garantisca la salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente naturale, la riduzione dei<br />
consumi energetici, la sanità ed il benessere dei fruitori, l’eliminazione delle barriere<br />
architettoniche, il <strong>di</strong>ritto all’autodeterminazione delle scelte <strong>di</strong> vita.<br />
1.5 I Piani Regionale e provinciale in materia <strong>di</strong> rifiuti<br />
1.5.1 Quadro <strong>di</strong> riferimento della Regione Toscana in materia <strong>di</strong> rifiuti urbani<br />
E’ stata pioniera della <strong>di</strong>fferenziata e della programmazione. Ora rischia <strong>di</strong> perdere il<br />
controllo <strong>di</strong> quello che viene definito un “sistema <strong>di</strong> gestione integrato”.Gli ultimi dati<br />
<strong>di</strong>sponibili per fotografare la situazione dei rifiuti urbani in Toscana, verificabili nei recenti<br />
rapporti <strong>di</strong> ARRR e ARPAT, evidenziano una situazione indubbiamente paradossale.<br />
In Toscana si producono ogni anno 9,85 milioni <strong>di</strong> tonnellate <strong>di</strong> rifiuti, il 26% dei quali<br />
sono urbani. Per trattare questi ultimi rifiuti sono in funzione 54 impianti, cioè 22<br />
<strong>di</strong>scariche, 8 termovalorizzatori, 13 impianti <strong>di</strong> selezione e trattamento, 11 <strong>di</strong><br />
compostaggio. L’industria regionale dei rifiuti può contare su 4.000 addetti, 50 aziende <strong>di</strong><br />
gestione e un fatturato <strong>di</strong> 462 milioni <strong>di</strong> Euro. I dati del 2006 ci <strong>di</strong>cono che ogni citta<strong>di</strong>no