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L'AMBIENTE - Comune di Livorno

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antropico (ad esempio in termini <strong>di</strong> emissioni <strong>di</strong> sostanze inquinanti) e costituiscono in<br />

linea generale una causa <strong>di</strong> danno all’ambiente, anche se non sempre <strong>di</strong> intensità tale da<br />

superare imme<strong>di</strong>atamente le capacità rigenerative della natura. ‘A valle’ delle pressioni si<br />

osserva lo stato della natura, che si mo<strong>di</strong>fica in seguito alle sollecitazioni umane a tutti i<br />

livelli, da quello microscopico a quello planetario. Il mo<strong>di</strong>ficarsi dello stato della natura<br />

comporta impatti sul sistema antropico, chiudendosi in tal modo un primo circuito <strong>di</strong><br />

causalità con la retroazione negativa dello sviluppo su sé stesso attraverso il<br />

deterioramento dell’ambiente naturale che lo sostiene. Il sistema antropico, <strong>di</strong> fronte a tale<br />

retroazione negativa, reagisce ponendo in essere risposte <strong>di</strong>rette sia alle cause imme<strong>di</strong>ate<br />

degli impatti (i cambiamenti dello stato) sia alle loro cause più profonde, risalendo ‘a<br />

monte’ fino alle pressioni stesse ed ai fattori che le generano. Il cerchio così si chiude<br />

nuovamente, con la retroazione consapevole della società alle conseguenze negative del<br />

suo stesso sviluppo”. Il modello DPSIR costituisce dunque lo schema analitico <strong>di</strong><br />

riferimento seguito per ricostruire il circuito dell’interazione tra economia ed ambiente.<br />

I cruscotti <strong>di</strong> governo sono il risultato <strong>di</strong> una progressiva integrazione delle basi<br />

conoscitive, degli in<strong>di</strong>catori e quin<strong>di</strong> del monitoraggio degli interventi <strong>di</strong> politica regionale.<br />

La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> tale strumento permette un’analisi dettagliata delle fonti statistiche<br />

esistenti, l’in<strong>di</strong>viduazione degli obiettivi delle politiche regionali e dei relativi in<strong>di</strong>catori per<br />

ciascuna area tematica e, laddove le informazioni a <strong>di</strong>sposizione lo permettono, una<br />

articolazione territoriale dei dati a livello sub-regionale e la costruzione <strong>di</strong> serie storiche.<br />

Il progetto <strong>di</strong> creare un cruscotto per il sistema <strong>di</strong>rezionale delle politiche ambientali è nato<br />

contestualmente all’idea <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il rapporto annuale Segnali Ambientali in Toscana, a<br />

cui pertanto è <strong>di</strong>rettamente legato: l’aggiornamento del primo costituisce la base<br />

conoscitiva per la stesura dell’altro e viceversa. Come in Segnali Ambientali in Toscana gli<br />

in<strong>di</strong>catori utilizzati sono classificati sia in base allo schema concettuale del modello DPSIR<br />

sia per area tematica (un cruscotto per ogni area tematica). Tale schema <strong>di</strong> classificazione<br />

degli in<strong>di</strong>catori ambientali, proposto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), è<br />

largamente utilizzato a livello internazionale, cosa che rende le informazioni dei cruscotti<br />

facilmente comparabili con i dati a livello Europeo.<br />

I cruscotti <strong>di</strong> governo rispondono dunque all’esigenza, sempre più pressante, <strong>di</strong> facilitare,<br />

semplificare e standar<strong>di</strong>zzare la comunicazione ambientale verso i decision-maker, pubblici<br />

e privati; mettendo a <strong>di</strong>sposizione in<strong>di</strong>catori il cui il compito è quello <strong>di</strong> fornire<br />

informazioni, supportare lo sviluppo delle strategie e la scelta delle priorità, in<strong>di</strong>viduando i<br />

fattori chiave che causano pressione sull’ambiente, e monitorare gli effetti <strong>di</strong> ritorno delle<br />

strategie.

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