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L'AMBIENTE - Comune di Livorno

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l’esposizione della popolazione sono gli impianti per la <strong>di</strong>ffusione ra<strong>di</strong>ofonica e televisiva,<br />

gli impianti per la telefonia mobile e gli elettrodotti.<br />

I primi due tipi <strong>di</strong> impianto sono detti <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ocomunicazione dato che trasmettono a<br />

<strong>di</strong>stanza le informazioni emettendo a tal fine campi elettromagnetici nell’intervallo delle<br />

ra<strong>di</strong>o frequenze (100KHz-300GHz).<br />

Gli elettrodotti creano invece campi elettrici e magnetici come conseguenza dello’i9mpiego<br />

delle correnti elettriche che scorrono nei cavi ad alta tensione allo scopo <strong>di</strong> trasportare<br />

energia. La frequenza <strong>di</strong> tali campi, 50 Hz, è chiamata frequenza industriale ed appartiene<br />

alle cosiddette ELF o frequenze estremamente basse.<br />

Negli ultimi anni l’A.C. ha seguito con attenzione il fenomeno del proliferare delle Stazioni<br />

Ra<strong>di</strong>o Base sul territorio regolamentando le installazioni con Accor<strong>di</strong> ad ho con i Gestori;<br />

ad oggi la situazione si è stabilizzata e forte è l’azione <strong>di</strong> monitoraggio e controllo degli<br />

impianti esistenti.<br />

Per le basse frequenze l’Ufficio Ambiente esprime pareri sui pratiche e<strong>di</strong>lizie ed<br />

urbanistiche con il supporto <strong>di</strong> una cartografia appositamente de<strong>di</strong>cata. Da evidenziare il<br />

costante monitoraggio presso una scuola situata vicino ad un elettrodotto attivato a<br />

seguito <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> riduzione dei campi elettromagnetici (innalzamento della campata<br />

aerea e inversione fasi)<br />

4.2 Matrice Acqua<br />

4.2.1 Scarichi <strong>di</strong> acque reflue domestiche e/o assimilate in ambiente<br />

L’Amministrazione comunale per quanto riferisce la norma allo stato attuale è competente<br />

al rilascio dell’autorizzazione allo scarico in ambiente delle acque reflue domestiche e alle<br />

cosiddette acque assimilate alle reflue domestiche (ovvero a quelle acque che per quantità<br />

e qualità possono essere ricomprese tra le acque derivanti dal metabolismo umano).<br />

All’Amministrazione comunale compete anche il rinnovo dei provve<strong>di</strong>menti che avviene<br />

ogni 4 anni dal rilascio dell’autorizzazione, l’eventuale voltura del proprietario e/o del<br />

titolare dello scarico, la sospensione e/o la revoca dell’atto qualora si riscontrino problemi<br />

nella gestione dello scarico.

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