25.09.2014 Views

Scarica il pdf con tutte le informazioni sugli itinerari treno+bici

Scarica il pdf con tutte le informazioni sugli itinerari treno+bici

Scarica il pdf con tutte le informazioni sugli itinerari treno+bici

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Provincia di Treviso<br />

Provincia di Udine<br />

Carinzia<br />

Interreg IV: pedalando <strong>con</strong> <strong>il</strong> cuore<br />

La Provincia di Udine, l’Associazione Vacanze in Agriturismo in Carinzia (LandesverbandUrlaub<br />

am Bauernhof Kärnten), la Provincia di Treviso e la Regione del Veneto<br />

- Direzione Promozione Turistica Integrata - si sono unite nel partenariato del progetto<br />

“RURALNET - network per lo sv<strong>il</strong>uppo e la promozione dell’ospitalità rura<strong>le</strong> transfrontaliera”<br />

che fa parte dei programmi di cooperazione territoria<strong>le</strong> europea Interreg IV<br />

Italia - Austria per <strong>il</strong> periodo 2007-2013.<br />

L’obiettivo comune del<strong>le</strong> realtà coinvolte è la valorizzazione del<strong>le</strong> specificità locali attraverso<br />

<strong>il</strong> ri<strong>con</strong>oscimento del<strong>le</strong> strutture agrituristiche, del territorio transfrontaliero<br />

italo - austriaco, preservando non solo <strong>il</strong> luogo natura<strong>le</strong> ma anche <strong>le</strong> tradizioni e <strong>le</strong><br />

culture che <strong>con</strong>corrono a costruire <strong>le</strong> identità locali, ritenute esse stesse un valore<br />

a sé. Numerose sono state <strong>le</strong> azioni comuni svolte fra i territori partner, tra i quali ci<br />

piace segnalare la Guida alla vacanza in agriturismo “Ospitalità col Cuore” (sca-<br />

ricab<strong>il</strong>e gratuitamente su www.ruralnet-interreg.eu), realizzata per la valorizzazione<br />

e promozione dell’offerta rura<strong>le</strong> della micro-area Provincia di Treviso, Provincia di<br />

Udine e Carinzia, che <strong>con</strong>cretizza l’intenso lavoro di raccordo, nel pieno spirito del<br />

programma di cooperazione transfrontaliera, del<strong>le</strong> eccel<strong>le</strong>nze dei tre territori partner.<br />

A coronamento del Progetto Ruralnet, che dopo tre anni di lavoro ora volge al suo<br />

termine, la Provincia di Udine ha voluto realizzare nel numero specia<strong>le</strong> Qui Touring<br />

l’Italia in bicic<strong>le</strong>tta, che veicola un modo <strong>con</strong>sapevo<strong>le</strong> di essere viaggiatori, un percorso<br />

in bicic<strong>le</strong>tta dall’AltaMarca Trevigiana passando per <strong>il</strong> Friuli Collinare e la zona<br />

montana del <strong>con</strong>fine, fino alla Carinzia, cogliendone i sapori, i colori e <strong>le</strong> tradizioni. La<br />

f<strong>il</strong>osofia della vacanza in bicic<strong>le</strong>tta si basa infatti nell’osservare, <strong>con</strong>dividere, godersi<br />

i particolari che altrimenti non si sarebbero notati, entrando a diretto <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

territorio, la sua gente e <strong>le</strong> sue abitudini.


Vittorio<br />

Veneto<br />

Lago<br />

Cison di<br />

Valmarino<br />

Tarzo<br />

Follina<br />

Miane<br />

S.Stefano<br />

Combai<br />

Farra di<br />

Soligo<br />

Soligo<br />

Refrontolo<br />

S. Pietro<br />

di Fa<strong>le</strong>tto<br />

Rua<br />

Valdobbiadene<br />

Provincia di Treviso<br />

Guia<br />

Col S.<br />

Martino<br />

Pieve di<br />

Soligo<br />

Conegliano<br />

Il percorso che vi proponiamo è un viaggio che dall’AltaMarca Trevigiana, passando per <strong>il</strong> Friuli Collinare<br />

e la zona montana del <strong>con</strong>fine, ci porta in Carinzia.<br />

1° parte: Da Vittorio Veneto a Conegliano: La culla del Prosecco<br />

Sapori, colori, profumi, tradizioni sono<br />

i tesori dell’AltaMarca Trevigiana, la<br />

fascia collinare pedemontana che da<br />

Valdobbiadene si estende fino sotto<br />

l’altipiano del Cansiglio, permeato dalla<br />

magia del suo antico “bosco da reme”<br />

che forniva <strong>il</strong> <strong>le</strong>gname scelto dai maestri<br />

d’ascia per <strong>le</strong> navi della Repubblica<br />

di Venezia. Primeggia in quest’area <strong>il</strong><br />

Conegliano-Valdobbiadene DOCG, <strong>il</strong><br />

Prosecco Superiore, uno dei vini più<br />

affermati a livello internaziona<strong>le</strong>. Dai<br />

f<strong>il</strong>ari di un’area ristretta a 117 ettari a<br />

Valdobbiadene si produce <strong>il</strong> “Cartizze” dal profumo intenso e particolare. Conegliano<br />

ospita la più antica Scuola Enologica d’Italia (1876) ed è crocevia della<br />

Strada del Vino Bianco, primo esempio di proposta di turismo enogastronomico.<br />

La Strada del Prosecco e Vini dei Colli di Conegliano-Valdobbiadene è un <strong>itinerari</strong>o<br />

che fonde <strong>le</strong> due aree a denominazione del territorio e ripropone in chiave<br />

moderna la Strada del Vino Bianco. Tra <strong>le</strong> eccel<strong>le</strong>nze della zona, la DOC Colli di<br />

Conegliano vanta <strong>il</strong> Refrontolo Passito, o Marzemino, citato nel Don Giovanni di<br />

Mozart. Da un paziente e sapiente processo nasce <strong>il</strong> Torchiato di Fregona: dopo<br />

un inverno passato in grappolo intero ad appassire su graticci, verso Pasqua un<br />

particolare metodo di torchiatura inizia a dar vita a un profumatissimo passito.<br />

Autoctono dell’area è <strong>il</strong> Verdiso IGT spumante, frizzante e passito. I castagneti<br />

secolari della Pedemontana hanno reso ce<strong>le</strong>bri i Marroni di Combai DOP, così<br />

come è ri<strong>con</strong>osciuta a livello naziona<strong>le</strong> la Patata del Quartier del Piave, della<br />

zona di Moriago, Vidor e Sernaglia. Ricchissima la varietà di salumi e insaccati,<br />

come la Sopressa, recentemente valorizzata dal<strong>le</strong> aziende agrico<strong>le</strong> del<strong>le</strong> Picco<strong>le</strong><br />

Produzioni Locali come “Sopressa d’AltaMarca”: numeri limitati ed esclusivi nel<br />

solco della tradizione. Rimanendo in tema, fanno parte del<strong>le</strong> robuste tradizioni<br />

locali <strong>il</strong> Pollo Rustichello della Pedemontana, l’Oca del Mondragon (presidio<br />

Slow Food) e lo Spiedo d’AltaMarca col suo specia<strong>le</strong> metodo di cottura: saporito<br />

<strong>con</strong>nubio tra carni di maia<strong>le</strong> e pollo, un’autentica passione popolare coltivata<br />

anche dall’omonima Accademia dello Spiedo. Nel<strong>le</strong> Prealpi del massiccio del<br />

Cesen viene prodotto l’omonimo formaggio di malga Monte Cesen, dal colore<br />

giallo paglierino e a pasta morbida o semidura. Ha un sapore dolce e un profumo<br />

gradevo<strong>le</strong> e intenso.<br />

Vittorio Veneto e <strong>le</strong> sue salubri colline tra Alpi e pianura, sono la base idea<strong>le</strong><br />

per gite all’insegna della natura, dell’arte e della cultura. La “città della Vittoria”<br />

italiana nella Prima Guerra Mondia<strong>le</strong> è nata dall’unione di Cèneda a sud, e di<br />

Serraval<strong>le</strong>, antico borgo perfettamente <strong>con</strong>servato <strong>con</strong> vie porticate, v<strong>il</strong><strong>le</strong>, palazzetti<br />

gotici e rinascimentali di gran fascino. La moderna Cèneda è percorsa dal<br />

grande via<strong>le</strong> della Vittoria; in piazza del Popolo domina <strong>il</strong> monumento alla Vittoria<br />

di Augusto Murer. In collina <strong>il</strong> Castello di San Martino (Vescovado), <strong>il</strong> museo<br />

della Battaglia e la cattedra<strong>le</strong> del ’700. A Serraval<strong>le</strong> da non perdere la Loggia del<br />

’400 in piazza Flaminio, la pala del Tiziano in Duomo, la Pieve di Sant’Andrea di<br />

Bigonzo.<br />

È <strong>il</strong> paradiso del<strong>le</strong> escursioni: in quota corre un lungo tratto del sentiero panoramico<br />

del<strong>le</strong> Prealpi Trevigiane che va dal Grappa al Cansiglio, offrendo ampie


vedute a sud sulla pianura veneta e a nord sul<strong>le</strong> Dolomiti, tra valli boscose, dirupi,<br />

foreste e pascoli. A val<strong>le</strong>, tra <strong>le</strong> dolci colline del<strong>le</strong> Prealpi, a ovest di Vittorio<br />

Veneto, una serie di <strong>itinerari</strong> cicloturistici e ippoturistici a tappe, <strong>con</strong>sentono di<br />

scoprire i tanti tesori segreti di una terra dal fascino in<strong>con</strong>taminato. Dalla graziosa<br />

Tarzo si scende ai piccoli laghi gemelli di Revine dove si praticano sport<br />

acquatici, al santuario di San Francesco di Paola arrampicato su un ripido pendìo<br />

boscoso e, più in quota, i resti del castello di Monte Fias<strong>con</strong>e. A Tovena si stacca<br />

l’arditissima salita panoramica del Passo San Boldo: quasi 800 metri di dislivello<br />

superati <strong>con</strong> curve elicoidali scavate a mano nella viva roccia dal<strong>le</strong> truppe austriache<br />

nell’inverno del 1917-18, <strong>con</strong> l’impiego di prigionieri e gente del luogo.<br />

Solo 3 km separano Tovena dal paese di Cison di Valmarino, dominato dall’imponente<br />

mo<strong>le</strong> di Castelbrando, maniero medieva<strong>le</strong> cir<strong>con</strong>dato da folti boschi e<br />

affacciato sulla Valmareno. Follina è famosa soprattutto per l’abbazia cistercense<br />

dagli e<strong>le</strong>ganti chiostri: un’oasi di pace intrisa di suggestioni medievali. Poco oltre,<br />

dalla verde vallata di Miane costellata di stal<strong>le</strong> e casoni (formaggi e burro) si<br />

sa<strong>le</strong> a Combai che in ottobre ospita la Festa dei Marroni. Da qui si scende fino<br />

a Santo Stefano di Valdobbiadene, in un’area collinare ben so<strong>le</strong>ggiata dove si<br />

produce <strong>il</strong> rinomato spumante superiore Cartizze. Siamo al<strong>le</strong> porte di Valdobbiadene,<br />

posta in una <strong>con</strong>ca verde: la suggestiva cornice di V<strong>il</strong>la dei Cedri ospita,<br />

ogni anno ad agosto, <strong>il</strong> palio gastronomico di San Lorenzo. Da Valdobbiadene<br />

possib<strong>il</strong>i escursioni a Pianezze (1070 metri di altitudine) e al monte Barbaria<br />

(1465 m) da dove si può godere una sp<strong>le</strong>ndida vista sulla pianura fino al mare.<br />

Località Quota Km<br />

Vittorio Veneto 140 0<br />

Tarzo 300 9<br />

Lago - Revine 260 3<br />

Mura di Cison di Valmarino 250 3<br />

Follina 200 5<br />

Maine 250 3<br />

Combai 390 2<br />

Guia 400 2<br />

S.Stefano di Valdobbiadene 350 2<br />

Valdobbiadene 250 4<br />

Lunghezza percorso: circa 35 km<br />

Saliscendi <strong>con</strong> brevi strappi verso Guia<br />

Tipo di strada asfalto<br />

Periodo: primavera - estate - autunno<br />

La strada del Prosecco su e giù per i colli carichi di vigneti tra Valdobbiadene e<br />

Conegliano, tra locande, trattorie e rivendite di vino, rimanda ai poetici paesaggi<br />

della pittura veneta dal 1400 al 1700. Tornando indietro fino a Guia, si scende<br />

poi a Col San Martino (chiesetta di pietra di San Vig<strong>il</strong>io del 1400) che ospita importanti<br />

eventi enologici. La strada per Farra (resti del castello di Credazzo eretto<br />

dai Collalto) offre panorami sulla “costa d’oro” coperta da pregiati vigneti dai<br />

quali si ricava <strong>il</strong> ce<strong>le</strong>bre Prosecco. Passata Pieve di Soligo <strong>con</strong> <strong>le</strong> sue bel<strong>le</strong> v<strong>il</strong><strong>le</strong>,<br />

si giunge a Refrontolo, su un belvedere in collina, nota per <strong>il</strong> vino Marzemino<br />

passito. R<strong>il</strong>assante la passeggiata di 2 km al Molinetto della Croda in una piccola<br />

val<strong>le</strong> sotto un salto d’acqua di 12 metri del torrente Lierza: è una casa-museo<br />

sulla vita degli antichi mugnai. A 3 Km di distanza ecco San Pietro di Fe<strong>le</strong>tto: la<br />

pieve sul sito di un antico tempio pagano, col suo porticato affacciato sui colli,<br />

affreschi del 1400 in facciata e resti di dipinti bizantino- romanici all’interno.<br />

Dopo gli ultimi 6 km si scende di volata fino a Conegliano, famosa per <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong><br />

di viticoltura ed enologia. è un vivace centro <strong>con</strong> bei negozi, dove si assapora<br />

la “dolce vita” veneta. Da non perdere <strong>il</strong> duomo (pala d’altare di Giambattista<br />

Cima da Conegliano) e la vicina Confraternita dei Battuti. Antiche case e palazzi,<br />

molti dei quali affrescati, costeggiano <strong>le</strong> vie porticate. Sulla collina <strong>il</strong> castello col<br />

Museo di Storia ed Arte Locali.<br />

Da Conegliano è possib<strong>il</strong>e prendere <strong>il</strong> treno per Udine ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> servizio treno<br />

+ bici.<br />

Località Quota Km<br />

Valdobbiadene 250 0<br />

S.Stefano di Valdobbiadene 350 4<br />

Guia 400 2<br />

Col San Martino 180 3<br />

Farra di Soglio 160 3<br />

Soligo 160 3<br />

Pieve di Soligo 120 3<br />

Refrontolo 180 5<br />

San Pietro di Fe<strong>le</strong>tto 270 3<br />

Rua di Fe<strong>le</strong>tto 200 3<br />

Conegliano 70 6<br />

Lunghezza percorso: circa 35 km<br />

Saliscendi <strong>con</strong> brevi strappi verso Guia - Tipo di strada asfalto<br />

Periodo: primavera - estate - autunno


info<br />

Per maggiori <strong>informazioni</strong> su orari e possib<strong>il</strong>ità di ut<strong>il</strong>izzo<br />

del servizio bici sui treni: www.trenitalia.com<br />

UFFICI INFORMAZIONE TURISTICA (IAT):<br />

(TV) Piazza<strong>le</strong> Duca d’Aosta, 25 | Tel +39.0422.547632<br />

iattreviso@provincia.treviso.it | www.visittreviso.it<br />

VITTORIO VENETO:<br />

Via<strong>le</strong> della Vittoria, 110 | Tel + 39.0438.57243<br />

iatvittorioveneto@provincia.treviso.it<br />

www.visittreviso.it<br />

Lo spiedo dell’Alta Marca<br />

Lo spiedo è formato da un corpo motore, manua<strong>le</strong> o e<strong>le</strong>ttrico, <strong>con</strong> uno o più schidioni<br />

(speéte), uno centra<strong>le</strong>, o <strong>con</strong> dei satelliti e di una <strong>le</strong>ccarda (golosa) che raccoglie <strong>il</strong><br />

grasso e gli umori del<strong>le</strong> carni in cottura. Va posizionato su un caminetto ad una distanza<br />

regolab<strong>il</strong>e di 30 - 40 cm, <strong>con</strong> un braciere a bordi alti per mettere a fuoco la <strong>le</strong>gna. Le<br />

carni, preferib<strong>il</strong>mente di provenienza veneta, comprendono animali da cort<strong>il</strong>e (pollo,<br />

faraona, <strong>con</strong>iglio e cappone), maia<strong>le</strong> (di cui si gustano <strong>le</strong> costicine, l’ossocollo o coppa<br />

e <strong>il</strong> fondello o stracùl), capretto e agnello e, come da tradizione, quaglie. La carne<br />

si prepara in pezzi di circa 120 g l’uno intervallate da Lardel<strong>le</strong> (lardèe, fette di lardo).<br />

La cottura varia dal<strong>le</strong> 5 al<strong>le</strong> 6 ore, <strong>le</strong> prime a fuoco moderato, e fino al raggiungimento<br />

del tipico colore di cottura. “Lo spiedo si aspetta, lo spiedo non aspetta!”. La <strong>le</strong>gna<br />

dev’essere di essenze non resinose, come carpino e faggio, secca e tipica dei nostri<br />

boschi prealpini. Gli aromi sono costituiti da salvia nostrana a foglie picco<strong>le</strong> e rosmarino.<br />

Da metà cottura in poi si sala <strong>con</strong> sa<strong>le</strong> fino. Le carni vanno servite ben calde e<br />

croccanti. I <strong>con</strong>torni, erbe cotte, fagioli, radicchio, patate e po<strong>le</strong>nta, preferib<strong>il</strong>mente<br />

bianca, vanno serviti separatamente. Lo spiedo si accompagna vo<strong>le</strong>ntieri <strong>con</strong> un buon<br />

vino rosso, anche se la tradizione vorrebbe <strong>il</strong> Prosecco Superiore.<br />

Conegliano Valdobbiadene,<br />

Prosecco Superiore<br />

Giallo paglierino, profumo <strong>le</strong>ggermente fruttato e di gradevo<strong>le</strong> sapore amarognolo nel tipo secco e amab<strong>il</strong>e nel dolce, è un<br />

vino spumante, frizzante o fermo, adatto a tutto <strong>il</strong> pasto (<strong>il</strong> dolce da fi ne pasto o dessert). La Primavera del Prosecco DOCG<br />

è <strong>il</strong> primo esempio di cartello coordinato, tra marzo e giugno, di mostre enologiche nell’AltaMarca Trevigiana. Vino in V<strong>il</strong>la è la<br />

rassegna del<strong>le</strong> migliori interpretazioni locali del Prosecco DOCG.


S.Danie<strong>le</strong><br />

del Friuli<br />

Colloredo<br />

di MonteAlbano<br />

Caporiacco<br />

Rive<br />

d’Arcano<br />

Fagagna<br />

Moruzzo<br />

Pagnacco<br />

V<strong>il</strong>lalta<br />

Provincia di Udine<br />

UDINE<br />

Siamo quindi giunti a Udine! Da qui è in corso di realizzazione una ciclovia che ci permetterà di raggiungere <strong>il</strong> <strong>con</strong>fine senza mai scendere dalla<br />

sella. Parliamo dell’ Alpe Adria (Alpe Adria Radweg in tedesco) che una volta comp<strong>le</strong>tata diventerà un tracciato ciclab<strong>il</strong>e transfrontaliero a lunga<br />

percorrenza che unirà la città di Salisburgo, sul versante settentriona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> Alpi, alla cittadina balneare di Grado. Il progetto, cofinanziato dal Fondo<br />

Europeo di Sv<strong>il</strong>uppo Regiona<strong>le</strong> (FESR) nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg IV Italia-Austria 2007-2013, prevedeva<br />

<strong>il</strong> comp<strong>le</strong>tamento di due brevi tratti di percorso ciclab<strong>il</strong>e in territorio austriaco e la realizzazione di gran parte del tracciato ciclab<strong>il</strong>e nel territorio<br />

italiano. Per quanto riguarda la tratta friulana del percorso, la <strong>con</strong>clusione dei lavori è prevista per <strong>il</strong> 2013.<br />

In attesa del comp<strong>le</strong>tamento della ciclovia vi segnaliamo un percorso che, sempre ut<strong>il</strong>izzando la soluzione del treno + bici, vi porterà alla scoperta<br />

del Friuli collinare e della zona montana della Provincia di Udine prima di raggiungere <strong>il</strong> <strong>con</strong>fine e arrivare in Carinzia, meta fina<strong>le</strong> del nostro pedalare.<br />

Tarvisio<br />

Coccau<br />

Fusine<br />

Laghi<br />

Cave<br />

del Pred<strong>il</strong><br />

Sella Nevea


2° parte: Giro ad Anello da Udine a San Danie<strong>le</strong> del Friuli lungo <strong>le</strong> colline moreniche.<br />

Le colline ad ovest/nord-ovest di Udine, fino al fiume Tagliamento, compongono<br />

un <strong>itinerari</strong>o turistico ricchissimo. Testimonianze storiche di rovine romane,<br />

castelli medievali e rinascimentali; dolci paesaggi di alture e radure verdissime,<br />

profumate d’erbe aromatiche; specialità gastronomiche di grande naturalità e<br />

tradizione. Ci muoviamo dalla Stazione ferroviaria di Udine per dirigerci verso<br />

Udine Fiera da cui è possib<strong>il</strong>e imboccare l’ippovia del parco del Cormor (per<br />

maggiori <strong>informazioni</strong>: www.val<strong>le</strong>cormor.com). Questa bellissima strada si snoda<br />

lungo <strong>il</strong> corso del torrente Cormor e offre un paesaggio naturalistico intatto<br />

che arriva fino a Buja. Noi però la lasceremo giunti a Colloredo di Monte Albano<br />

per visitarne <strong>il</strong> castello, da cui si domina un belvedere suggestivo, fatto di dolci<br />

alternanze tra verdi alture e depressioni. Il castello, fatto costruire nel 1302 è un<br />

capolavoro di struttura tipicamente feuda<strong>le</strong>, edificato per necessità difensive,<br />

che nel corso dei secoli ha assunto l’aspetto di dimora nob<strong>il</strong>iare.<br />

Discendente da un ramo della famiglia Colloredo Mels era Ippolito Nievo che<br />

in questo castello scrisse <strong>le</strong> “Confessioni di un Italiano”. Lasciato Colloredo,<br />

proseguendo su strade se<strong>con</strong>darie poco trafficate si raggiunge la frazione di<br />

Caporiacco. Da qui prima su strada asfaltata (SP100) e poi su sterrato <strong>il</strong> nostro<br />

percorso <strong>con</strong>tinua in direzione del Castello di Arcano (comune di Rive d’Arcano),<br />

oggi anche sede di azienda di vini e olii biologici. In questi luoghi ameni possiamo<br />

ammirare un bellissimo castello, tra i meglio <strong>con</strong>servati del Friuli, <strong>con</strong> parti di<br />

notevo<strong>le</strong> interesse storico e di grande suggestione. Il castello è visitab<strong>il</strong>e internamente<br />

per gruppi tramite l'ufficio visite del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli<br />

Storici del Friuli Venezia Giulia. Solo una breve distanza ci divide ora da San<br />

Danie<strong>le</strong> del Friuli, percorrendo la strada provincia<strong>le</strong> panoramica che <strong>con</strong>giunge<br />

Fagagna a San Danie<strong>le</strong>. La cittadina, da sempre importantissimo centro cultura<strong>le</strong><br />

e commercia<strong>le</strong>, è oggi rinomata in tutto <strong>il</strong> mondo per l’in<strong>con</strong>fondib<strong>il</strong>e prosciutto.<br />

Il centro storico, arroccato su un col<strong>le</strong>, è caratterizzato da palazzi e chiese di<br />

<strong>con</strong>siderevo<strong>le</strong> pregio storico - architettonico tra cui: <strong>il</strong> Palazzo Comuna<strong>le</strong> <strong>con</strong> la<br />

sottostante Loggia, oggi sede della Biblioteca Guarneriana, la prima istituzione<br />

di pubblica <strong>le</strong>ttura in Friuli e fra <strong>le</strong> prime in Italia, depositaria di preziosi codici<br />

miniati; la Chiesa di S. Antonio Abate (nota come la Cappella Sistina del Friuli)<br />

<strong>con</strong> facciata in st<strong>il</strong>e gotico veneziano in pietra d’Istria, e interni impreziositi dallo<br />

sp<strong>le</strong>ndido ciclo di affreschi che Pel<strong>le</strong>grino da San Danie<strong>le</strong> realizzò a più riprese<br />

fra <strong>il</strong> 1497 ed <strong>il</strong> 1522; <strong>il</strong> Duomo di ispirazione palladiana, <strong>il</strong> Portonat, l’unica porta<br />

alla città rimasta integra nel tempo, realizzata nel 1579 su disegno del Palladio,<br />

<strong>il</strong> Santuario di Madonna di Strada, del XVII secolo, uno degli edifici barocchi più<br />

importanti in regione, situato accanto al Museo del Territorio. A San Danie<strong>le</strong> si<br />

rifà anche <strong>il</strong> nome del Parco Agroalimentare di questo territorio collinare friulano<br />

che costituisce un vero e proprio Distretto produttivo e promoziona<strong>le</strong> del<strong>le</strong><br />

tipicità enogastronomiche. Dopo una sosta per gustare la ricchezza dell’offerta<br />

gastronomica loca<strong>le</strong> si riprende la strada provincia<strong>le</strong> in direzione di Fagagna, tra<br />

i borghi più belli d’Italia, ricco di storia (da visitare <strong>il</strong> castello e <strong>il</strong> museo d’arte<br />

<strong>con</strong>tadina Cjase Cocèl), natura (oasi naturalistica dei Quadris per <strong>il</strong> ripopolamento<br />

del<strong>le</strong> cicogne) e tradizione culinaria (formaggio tipico di Fagagna). Lasciata<br />

Fagagna su <strong>itinerari</strong>o sterrato <strong>con</strong> brevi salite raggiungiamo <strong>il</strong> castello di V<strong>il</strong>lalta,<br />

importante maniero medieva<strong>le</strong>, in posizione dominante sulla pianura. è uno dei<br />

più suggestivi castelli friulani perché non ha perso l’originaria <strong>con</strong>figurazione <strong>con</strong><br />

l’alta torre, <strong>le</strong> cinte provviste di merlatura, <strong>il</strong> ponte <strong>le</strong>vatoio, <strong>le</strong> numerose feritoie.<br />

Da qui, prima di ri<strong>con</strong>giungerci al nostro punto di partenza, tocchiamo i borghi<br />

di Moruzzo e Brazzacco su strade panoramiche che riservano ad ogni svolta<br />

incantevoli scorci abitati e naturali, e <strong>il</strong> comune di Pagnacco (Museo del Lavoro<br />

Contadino e Artigiano) che ospita <strong>il</strong> Parco Rizzani, <strong>con</strong> una significativa raccolta<br />

di maestosi alberi di <strong>con</strong>ifere, latifoglie (Magnolia kobus), <strong>le</strong>cci, faggi e querce.<br />

Tornati alla stazione ferroviaria di Udine possiamo riprendere <strong>il</strong> treno, sempre<br />

usufruendo del servizio treno + bici, e arrivare a Tarvisio.<br />

Il prosciutto S. Danie<strong>le</strong><br />

Località Quota Km<br />

Udine 113 0<br />

Colloredo di Monte Albano 218 15<br />

Caporiacco 212 5<br />

Rive d’Arcano 240 11<br />

San Danie<strong>le</strong> del Friuli 252 8<br />

Lunghezza percorso: circa 40 km<br />

Tendenzialmente piana <strong>con</strong> qualche saliscendi<br />

Tipo di strada: misto (asfalto - sterrato)<br />

Periodo: primavera - estate - autunno<br />

Il prosciutto San Danie<strong>le</strong> è una del<strong>le</strong> tipicità italiane meglio <strong>con</strong>osciute nel<br />

mondo. I maiali devono provenire solo da al<strong>le</strong>vamenti del centro nord d’italia,<br />

certificati e autorizzati dall’Istituto di Controllo. La tecnica che, tramite <strong>il</strong> sa<strong>le</strong><br />

marino, fa asciugare la carne permettendo la stagionatura e ottenendo <strong>il</strong> prosciutto<br />

ne deve <strong>con</strong>sentire la perfetta <strong>con</strong>servazione senza l’ut<strong>il</strong>izzo di alcun<br />

<strong>con</strong>servante. Ta<strong>le</strong> tecnica di lavorazione, tipica di San Danie<strong>le</strong> del Friuli, è stata<br />

mantenuta e tramandata nei secoli attraverso <strong>le</strong> generazioni <strong>con</strong> assoluto<br />

rispetto della tradizione. Essenzia<strong>le</strong> per questo tipo di lavorazione è <strong>il</strong> clima del<br />

luogo che determina <strong>il</strong> modo in cui la carne si asciuga e che influenza quindi<br />

radicalmente <strong>il</strong> gusto del prodotto fina<strong>le</strong>.<br />

Località Quota Km<br />

San Danie<strong>le</strong> del Friuli 252 0<br />

Fagagna 117 8<br />

V<strong>il</strong>lalta 212 3<br />

Moruzzo 236 3<br />

Pagnacco 198 5<br />

Udine 113 9<br />

Lunghezza percorso: circa 30 km<br />

Lineari <strong>con</strong> qualche breve saliscendi<br />

Tipo di strada: misto (asfalto - sterrato)<br />

Periodo: primavera - estate - autunno


Giungiamo quindi a Tarvisio, capoluogo della Val Cana<strong>le</strong> e centro turistico inverna<strong>le</strong><br />

di grande attrazione, di cui andiamo a scoprire, addentrandoci in Valromana,<br />

i laghi della frazione Fusine. Dalla ex stazione ferroviaria di Tarvisio Centra<strong>le</strong> si<br />

dirama verso destra, infatti, la ciclab<strong>il</strong>e che <strong>con</strong>duce nella piana di Fusine e da<br />

qui in Slovenia. Si passa su un vecchio ponte ferroviario che attraversa la forra<br />

del torrente Slizza. La pista ciclab<strong>il</strong>e è buona, perfettamente segnalata, e a pochi<br />

ch<strong>il</strong>ometri dal <strong>con</strong>fine <strong>con</strong> la Slovenia risa<strong>le</strong> verso i laghi. Al termine della<br />

ciclab<strong>il</strong>e abbiamo circa 2 km su strada norma<strong>le</strong> <strong>con</strong> abbondante pendenza, ma<br />

la fatica verrà ricompensata dalla vista del primo lago da cui <strong>il</strong> se<strong>con</strong>do è fac<strong>il</strong>mente<br />

raggiungib<strong>il</strong>e seguendo <strong>le</strong> indicazioni. I laghi di Fusine sono fra i più begli<br />

esempi di lago alpino ed hanno avuto recentemente una certa ce<strong>le</strong>brità, perché<br />

su queste rive Andrea Molaioli ha girato diverse scene del f<strong>il</strong>m La Ragazza del<br />

Lago. Dopo questa spettacolare sosta si ripercorre la ciclab<strong>il</strong>e verso Tarvisio per<br />

piegare verso sud nella Val Rio del Lago, che percorriamo tutta diretti verso <strong>il</strong><br />

se<strong>con</strong>do lago della Regione, <strong>il</strong> Lago del Pred<strong>il</strong>, punto di interesse turistico grazie<br />

alla bel<strong>le</strong>zza del<strong>le</strong> sue acque. Il lago d’estate diviene meta del turista che vuo<strong>le</strong><br />

godersi la natura e la tranqu<strong>il</strong>lità di un ambiente protetto, in un’oasi naturalistica<br />

Località Quota Km<br />

Tarvisio 748 0<br />

Laghi di Fusine 924 13<br />

Cave del Pred<strong>il</strong> 959 10<br />

Sella Nevea 1200 8<br />

Tarvisio 748 20,4<br />

Valico di Coccau 674 7,5<br />

Lunghezza percorso: circa 60 km<br />

Lineari <strong>con</strong> qualche breve saliscendi<br />

Tipo di strada: misto (asfalto - sterrato)<br />

Periodo: primavera - estate - autunno<br />

3° Parte: Nel Tarvisiano andando verso <strong>il</strong> <strong>con</strong>fine. intatta, difesa e ben preservata. Qui si trovano anche zone di ristoro attrezzate,<br />

<strong>con</strong> tutto ciò che <strong>con</strong>sente di divertirsi rispettando la natura, facendo canoa,<br />

windsurf, bici d’acqua, tuffi, pedalò o semplicemente sdraiandosi al fresco rigenerante,<br />

così r<strong>il</strong>assante rispetto alla soffocante calura di una spiaggia marina.<br />

Inoltre la zona offre anche la possib<strong>il</strong>ità di una inusua<strong>le</strong> visita alla miniera di Cave<br />

del Pred<strong>il</strong>, che dista dal lago pochi minuti, per la qua<strong>le</strong> una avvincente anticipazione<br />

è rappresentata dal sito www. minieradiraibl.it Costeggiando la sponda<br />

destra del lago arriviamo alla nota località sciistica Sella Nevea, piccolo gioiello<br />

incastonato nel cuore del<strong>le</strong> Alpi Giulie tra la dorsa<strong>le</strong> del monte Canin e <strong>il</strong> verde<br />

altopiano del Montasio (da cui la famosa DOP del formaggio tipico) sovrastato<br />

dal<strong>le</strong> cime Jôf di Montasio, Jôf Fuart e Cimone. Da qui torniamo a Tarvisio e in<br />

breve, percorrendo <strong>il</strong> primo tratto dell’Alpe Adria Bike, raggiungiamo <strong>il</strong> <strong>con</strong>fine di<br />

stato <strong>con</strong> l’Austria e arriviamo in Carinzia.<br />

info<br />

RETE MUSEALE DELLA PROVINCIA DI UDINE<br />

www.provincia.udine.it/musei<br />

www.turismofvg.it - numero verde 800 016 044<br />

Agenzia Turismo FVG infopoint Udine:<br />

Tel. +39 0432 295972 info.udine@turismo.fvg.it<br />

Agenzia Turismo FVG infopoint Tarvisio:<br />

Tel. +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it<br />

Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di<br />

Passo Pramollo: Tel. +39 0428.2392 - <strong>con</strong>sorzio@tarvisiano.org<br />

Consorzio per la salvaguardia dei Castelli Storici del FVG<br />

Tel + 39 0432.288588 info@<strong>con</strong>sorziocastelli.it<br />

Dopo tanto pedalare... <strong>il</strong> Frico<br />

Fra <strong>le</strong> ricette regionali più tipiche indubbiamente ai primi posti troviamo <strong>il</strong><br />

frico. Gustosissima ricetta che, come <strong>tutte</strong> quel<strong>le</strong> semplici e antiche, si è<br />

fatta onore a livello internaziona<strong>le</strong>, <strong>con</strong>quistando anche palati famosi. è un<br />

piatto a base di formaggio, meglio se <strong>il</strong> Montasio Dop, e lo troverete in ogni<br />

loca<strong>le</strong> che proponga la cucina friulana. Ma attenzione, non dappertutto lo<br />

troverete ugua<strong>le</strong>: potrà essere sott<strong>il</strong>e, croccante e friab<strong>il</strong>e, oppure morbido,<br />

caldo e avvolgente, arricchito dal<strong>le</strong> patate o rinvigorito dal<strong>le</strong> cipol<strong>le</strong>, <strong>il</strong> frico<br />

è…da tutto da scoprire! Sarà un invito per gli occhi <strong>con</strong> <strong>il</strong> suo colore dorato<br />

dato dal formaggio sciolto a regola d’arte, sarà una sorpresa per <strong>il</strong> palato<br />

e un ricordo inde<strong>le</strong>b<strong>il</strong>e di qualcosa che non può essere descritto a paro<strong>le</strong>.


Lienz<br />

Spittal<br />

V<strong>il</strong>lach<br />

Klagenfurt<br />

am Worthersee<br />

Carinzia<br />

Ferlach<br />

4 parte: Viaggio nella Carinzia centra<strong>le</strong> alla scoperta del Wörthersee e del Capoluogo.<br />

Siamo giunti al valico di Coccau pronti per esplorare la Carinzia, terra idea<strong>le</strong> per<br />

chi ama <strong>le</strong> due ruote. Dalla ciclab<strong>il</strong>e Alpe Adria, che ci ha <strong>con</strong>dotto al <strong>con</strong>fine,<br />

si prosegue su ciclab<strong>il</strong>e fino a Thorl Mag<strong>le</strong>rn. Da qui la ciclab<strong>il</strong>e costeggia la<br />

strada principa<strong>le</strong> fino ad Arnoldstein. Passata la ferrovia, si procede entrando in<br />

un boschetto fino a in<strong>con</strong>trare l’autostrada, dove si gira a destra. Percorriamo <strong>il</strong><br />

tratto paral<strong>le</strong>lo all’autostrada e poi, tornado sulla strada principa<strong>le</strong>, oltrepassiamo<br />

Oberschutt fino a trovare indicazioni per la Karnische Radweg (R3) <strong>con</strong> direzione<br />

V<strong>il</strong>lach. Superato <strong>il</strong> ponte rosso sulla Drava in<strong>con</strong>triamo <strong>il</strong> trivio della Drauradweg<br />

(R1) – la ciclab<strong>il</strong>e della Drava, che ci porta fino a V<strong>il</strong>lach. Questa vivace cittadina,<br />

Con ben 83 km di piste ciclab<strong>il</strong>i, porta a buon diritto <strong>il</strong> titolo di “città più a misura<br />

di bicic<strong>le</strong>tta” d'Austria. A V<strong>il</strong>lach si avverte <strong>con</strong> particolare intensità l’influenza<br />

mediterranea. Fortunato chi ci arriva in occasione dell’annua<strong>le</strong> sagra folcloristica<br />

“Kirchtag” (29.7 - 5.8.2012). Questa sì che è una festa! Per otto giorni la città<br />

si trasforma in un grande palcoscenico <strong>con</strong> musica popolare alpina non-stop.<br />

Ma prima di proseguire <strong>il</strong> viaggio in bicic<strong>le</strong>tta, è d’obbligo assaggiare la specia<strong>le</strong><br />

“Kirchtagssuppe”, una “zuppa acida” cucinata <strong>con</strong> abbondanti aromi, panna e<br />

carne, e spesso accompagnata da una fetta di squisita focaccia “Reindling”,<br />

un dolce lievitato <strong>con</strong> tenero ripieno di noccio<strong>le</strong> e cannella. Superata V<strong>il</strong>lach, lasciandosi<br />

la Drava al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong>, ci dirigiamo verso Velden am Wörthersee. Il gioco<br />

cromatico del lago Wörthersee rimane ancora un mistero: a luglio <strong>le</strong> acque sono<br />

di un verde smeraldo che ricorda i colori del Mar dei Caraibi. La mattina presto<br />

si ammanta del verde dei canneti e la sera di un nero raffinato ed e<strong>le</strong>gante. Il blu<br />

scuro è <strong>il</strong> colore pred<strong>il</strong>etto nel<strong>le</strong> limpide giornate autunnali, e quando finalmente<br />

d’inverno <strong>il</strong> lago può riposarsi dopo <strong>il</strong> trambusto dell’estate, <strong>le</strong> sue acque sono<br />

avvolte da un rif<strong>le</strong>sso argenteo. Quando la temperatura del lago tocca i 27 gradi<br />

in pieno agosto, <strong>il</strong> gorgoglio del<strong>le</strong> sue acque si sente anche sul<strong>le</strong> rive del Wörthersee.<br />

Appassionati di sport acquatici, turisti, star e personaggi in cerca di<br />

notorietà, ricchi, belli e amanti del lago: tutti si in<strong>con</strong>trano qui. È di nuovo di gran<br />

moda <strong>il</strong> lustro mondano del lago, già in voga agli inizi del Novecento quando la<br />

Vienna bene ne aveva fatto <strong>il</strong> punto di ritrovo per la frescura estiva, come dimostrano<br />

<strong>le</strong> numerose v<strong>il</strong><strong>le</strong> sul<strong>le</strong> sue sponde, opera degli architetti star dell’epoca<br />

Fuchs e Baumgartner. Anche lo Schloss, <strong>il</strong> castello sul lago Wörthersee, un<br />

tempo set di una serie di f<strong>il</strong>m, è ritornato ai suoi antichi fasti come hotel a cinque<br />

stel<strong>le</strong>. Quando la rou<strong>le</strong>tte gira a pieno ritmo nel casinò di Velden, <strong>il</strong> piroscafo Thalia<br />

fischia al<strong>le</strong>gramente e una folla festosa si gode lo spirito del Wörthersee nei<br />

tanti caffè o stab<strong>il</strong>imenti balneari, la dolce vita anima <strong>il</strong> lago. In occasione della<br />

Fete Blanche, <strong>le</strong> vie di Velden e di Pörtschach diventano la passerella per una<br />

miriade di bel<strong>le</strong>zze vestite di bianco. Si può pedalare lungo la riva del lago fino a<br />

Pörtschach e poi, da qui, giungere a Klagenfurt, capoluogo della Carinzia. Qui si<br />

può visitare la grande sala degli stemmi nel Landhaushof <strong>con</strong> i suoi 665 stemmi.<br />

Gli affreschi e gli stemmi, riportati dal famoso pittore barocco JF From<strong>il</strong><strong>le</strong>r sono<br />

testimoni della grande storia carinziana. Sa<strong>le</strong>ndo 225 gradini fino al campan<strong>il</strong>e<br />

della chiesa parrocchia<strong>le</strong> di Klagenfurt si gode una vista magnifica sulla città <strong>con</strong><br />

i suoi numerosi cort<strong>il</strong>i e torri. A nord di Klagenfurt si vede l’imponente Duomo di<br />

Maria Saal <strong>con</strong> <strong>le</strong> sue torri gemel<strong>le</strong>.<br />

Località Quota Km<br />

Valico di Coccau 674 0<br />

V<strong>il</strong>lach 493 26,17<br />

Klagenfurt 446 36<br />

Lunghezza percorso: circa 63 km<br />

Discesa inizia<strong>le</strong> e poi pianeggiante<br />

Tipo di strada: asfalto<br />

Periodo: primavera - estate - autunno


5 Parte: l’imperdib<strong>il</strong>e passeggiata lungo la Drava, un fiume di piacere<br />

Sulla pista ciclab<strong>il</strong>e lungo la Drava sembra di essere nel paese della cuccagna.<br />

Sulla riva del fiume, nel<strong>le</strong> id<strong>il</strong>liache valli laterali e un po’ dappertutto s’in<strong>con</strong>trano<br />

trattorie tipiche che invitano a gustare <strong>le</strong> specialità tradizionali del land più<br />

meridiona<strong>le</strong> d’Austria: la Carinzia. Sulla ciclab<strong>il</strong>e della Drava pedalare diventa un<br />

piacere. Quando si programma un viaggio cicloturistico sulla ciclab<strong>il</strong>e “Drauradweg”,<br />

sarebbe meglio aggiungere un paio di giorni in più dello stretto necessario.<br />

E non perché <strong>le</strong> fatiche del viaggio richiedano periodi di recupero più<br />

lunghi, ma perché lungo la pista, quasi a ogni curva del fiume s’in<strong>con</strong>tra una<br />

nuova tentazione, quasi sempre all’insegna della buona cucina. La ciclab<strong>il</strong>e della<br />

Drava, lunga 366 km, porta dalla sorgente della Drava, che si trova in Italia nella<br />

Conca di Dobbiaco, fino a Marburgo in Slovenia, attraversando <strong>il</strong> Tirolo orienta<strong>le</strong><br />

e la Carinzia. A medio termine è previsto un ampliamento da Marburgo fino alla<br />

foce della Drava nel Mar Nero. I 222 ch<strong>il</strong>ometri che interessano lo sp<strong>le</strong>ndido<br />

paesaggio della Carinzia, seguendo <strong>il</strong> sinuoso corso della Drava da occidente a<br />

oriente, si possono percorrere comodamente anche in quattro giorni, se non ci<br />

si ferma mai. Ma così facendo si perde gran parte del suo fascino. Per esempio<br />

la magia di Irschen, <strong>il</strong> paese del<strong>le</strong> erbe, adagiato su di un terrazzo inondato di<br />

so<strong>le</strong> sopra l’alta val<strong>le</strong> della Drava. Un gioiello nascosto di natura, tutto da vedere,<br />

ascoltare, annusare e assaporare. Qui cres<strong>con</strong>o erbe ut<strong>il</strong>i <strong>con</strong>tro ogni disturbo.<br />

Prob<strong>le</strong>mi al<strong>le</strong> ginocchia? Conviene ut<strong>il</strong>izzare la <strong>con</strong>solida (Symphytum officina<strong>le</strong>)<br />

di Irschen. Con la tintura ricavata dal<strong>le</strong> radici di questa pianta dai fiori l<strong>il</strong>la,<br />

<strong>le</strong> articolazioni tornano a lavorare sui pedali come se fossero lubrificate. Fra i<br />

tanti prodotti salutari ci sono anche <strong>le</strong> grappe dist<strong>il</strong>late da Walter Heregger nella<br />

cantina del suo albergo, ut<strong>il</strong>izzando piante come <strong>il</strong> calamo, l’angelica s<strong>il</strong>vestre e<br />

l’ach<strong>il</strong><strong>le</strong>a, raccolte personalmente sui monti del gruppo del Kreuzeck. Accompagnati<br />

dai pendii boscosi del<strong>le</strong> Gaita<strong>le</strong>r Alpen e dal<strong>le</strong> loro aspre cime rocciose,<br />

si pedala piacevolmente verso Spittal, dove una nuova tentazione rende diffic<strong>il</strong>e<br />

proseguire. Il Café Moser è un irresistib<strong>il</strong>e tempio dei dolci che vizia i ciclisti<br />

<strong>con</strong> squisite fette di strudel e focaccia “Eisreindling”. Questa caffetteria fa parte<br />

del<strong>le</strong> 50 strutture alberghiere “Drauradwegwirt”, in cui i cicloturisti vengono<br />

deliberatamente viziati <strong>con</strong> tradizionali specialità come <strong>il</strong> tortellone al formaggio<br />

“Kärntner Kasnudeln”, lo speck nostrano e <strong>il</strong> pesce della Drava. Queste strutture<br />

offrono alloggio per una notte, un posto sicuro dove parcheggiare la bicic<strong>le</strong>tta e<br />

Località Quota Km<br />

Klagenfurt 446 0<br />

Ferlach 466 16<br />

V<strong>il</strong>lach 493 50<br />

Spittal 560 38<br />

Lienz 673 75<br />

Lunghezza percorso: circa 179 km<br />

Pianeggiante<br />

Tipo di strada: misto (asfalto - sterrato)<br />

Periodo: primavera - estate - autunno<br />

locali appositi dove far asciugare l’abbigliamento. Lungo la pista ciclab<strong>il</strong>e della<br />

Drava bisognerebbe essere sempre pronti a fare qualche deviazione. Per esempio<br />

per salire al lago Faaker See, un incantevo<strong>le</strong> specchio d’acqua balneab<strong>il</strong>e<br />

che br<strong>il</strong>la al so<strong>le</strong> <strong>con</strong> <strong>le</strong> sue acque dal caratteristico colore turchese. Fac<strong>il</strong>e innamorarsene<br />

a prima vista. E ancor più pericoloso è cedere ai <strong>le</strong>ggendari tranci di<br />

torta alla crema e all’anatra stufata (“Festtagsente”), <strong>con</strong> cui la trattoria Gasthaus<br />

Tschebull di Egg am Faaker See ormai da anni seduce buongustai provenienti da<br />

ogni parte del mondo. Servitevi senza sensi di colpa. Quello che si accumula<br />

a tavola da Tschebull si può fac<strong>il</strong>mente smaltire percorrendo la pista ciclab<strong>il</strong>e<br />

intorno al lago Faaker See. Noi prendiamo la Drauradweg da Ferlach, fac<strong>il</strong>mente<br />

raggiungib<strong>il</strong>e da Klagenfurt e distante dal capoluogo solo 16 ch<strong>il</strong>ometri. Dopo<br />

Ferlach, la città degli armaioli che merita senz’altro una visita, procediamo per<br />

V<strong>il</strong>lach. Da qui la Drauradweg prosegue per Spittal, per poi giungere in Tirolo a<br />

Lienz, dove termina <strong>il</strong> nostro lungo viaggio.<br />

L’arte di fare i Nudeln<br />

“Krendln”: un’espressione s<strong>con</strong>osciuta per chi non è nato e vissuto in<br />

Carinzia, così come s<strong>con</strong>osciuti sono i Kärntner Nudeln. Ed entrambi<br />

sono inseparab<strong>il</strong>i. Il termine “Krendl” si riferisce alla chiusura dei bordi<br />

dei ravioli, una tecnica che richiede estro artistico e destrezza nel<strong>le</strong><br />

dita affinché <strong>il</strong> ripieno a base di ricotta, menta e patate<br />

non fuoriesca durante la cottura. Un po’ di burro scuro o Grammelschmalz<br />

(ciccioli di lardo) come <strong>con</strong>dimento, et vo<strong>il</strong>à, ecco pronta<br />

la specialità carinziana per eccel<strong>le</strong>nza. Nel<strong>le</strong> trattorie della Carinzia i<br />

Nudeln sono <strong>il</strong> piatto forte<br />

di quasi tutti i menu – non solo <strong>con</strong> <strong>il</strong> classico ripieno alla ricotta ma<br />

<strong>con</strong> m<strong>il</strong><strong>le</strong> altre varianti.


Specialità regionali in pentola<br />

Il paesaggio alpino della Carinzia occidenta<strong>le</strong> ha plasmato la cucina della regione. Locande, trattorie e osterie mantengono<br />

alta la tradizione culinaria tramandata di generazione in generazione e in padella va a finire quello che ha da offrire <strong>il</strong> paesaggio:<br />

morbide cosce di agnello cotte al forno, croccanti pesci alla griglia pescati direttamente dal<strong>le</strong> limpide acque dei laghi,<br />

la Brettljause, la sostanziosa merenda a base di speck, formaggi e pane casereccio di primissima qualità presentati su un<br />

tagliere di <strong>le</strong>gno. Anche gli influssi del vicino Friuli fanno sentire i loro sapori.<br />

Una sosta negli Agriturismi della Carinzia<br />

Dopo una lunga pedalata c’è bisogno di un meritato riposo e l’Associazione Vacanze in Agriturismo in Carinzia lo sa. Per questo<br />

in catalogo ha una se<strong>le</strong>zione di fattorie dedicate ai ciclisti, dove <strong>con</strong>cedersi colazioni super abbondanti e dove trovare una piccola<br />

officina meccanica, un ricovero sicuro per <strong>le</strong> bicic<strong>le</strong>tte e suggerimenti ut<strong>il</strong>i per escursioni nella zona. Ma non basta. Nel catalogo<br />

riservato agli ospiti italiani dell’Associazione Vacanze in Agriturismo in Carinzia, che raccoglie un centinaio di strutture, ci sono anche<br />

<strong>le</strong> fattorie biologiche, dove mucche e vitelli pascolano nei prati, <strong>le</strong> fattorie per <strong>le</strong> famiglie, quel<strong>le</strong> a misura di bimbi e genitori, <strong>con</strong><br />

camere fam<strong>il</strong>iari, giochi e attività sportive per i bambini, menù a misura di baby, e poi <strong>le</strong> fattorie per gli appassionati di equitazione,<br />

che propongono <strong>le</strong>zioni in sella ma anche escursioni per tutti i gusti e i livelli, quel<strong>le</strong> per “per i pigroni” - <strong>con</strong> colazioni sino all’ora<br />

di pranzo, amache e sedie a dondolo in giardino e speciali programmi relax - gli agriturismi gourmand, <strong>con</strong> una cucina particolarmente<br />

curata e <strong>le</strong>zioni dedicate ai piatti tradizionali, e quel<strong>le</strong> per gli appassionati di benessere, dove <strong>con</strong>cedersi saune, massaggi<br />

e trattamenti beauty e wellness, tutti a base di fiori, oli essenziali e prodotti naturali come <strong>il</strong> latte, <strong>il</strong> fieno e la birra fatta in casa.<br />

info<br />

Vacanze<br />

in Agriturismo in Carinzia: Tel. +43 463 33 00 99<br />

Viktringer Ring 5, 9020 Klagenfurt<br />

office@urlaubambauernhof.com | www.urlaubambauernhof.com<br />

Carinzia <strong>informazioni</strong>: Casinoplatz 1, 9220 Velden<br />

Tel. +43 463 3000 | info@kaernten.at | www.carinzia.at

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!