Liceo âA. Rosminiâ - Liceorosmini.net
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CORSO DI BRIDGE<br />
A, Q, 3, 10, 5, 7…….no, non stiamo dando i numeri! Abbiamo sperimentato in prima persona il significato<br />
che possono avere questi simboli: rappresentano solo alcune delle carte più famose al mondo, le<br />
carte francesi (o, se preferite, da scala 40). Oltre a usarle per predire il futuro (cosa che abbiamo fatto),<br />
con esse ci si può avventurare in un gioco dove la mente e la logica assumono il controllo: il bridge, gioco<br />
perfetto per tutti coloro a cui la dea Fortuna volta sempre le spalle. Non molti sanno infatti che la<br />
caratteristica principale del bridge è la totale assenza del “vantaggio fortuna”, perché il risultato della<br />
partita non dipende mai dalle carte in sé, ma da come vengono usate. Probabilmente vi starete chiedendo,<br />
ed è una domanda lecita, perché si dedichi un intero corso (10 lezioni) ad un gioco di carte. Inizialmente<br />
ci siamo poste la stessa domanda, tuttavia, dopo poche lezioni, ci siamo rese conto che superava<br />
di gran lunga il nostro concetto di “giocare a carte” (fondato essenzialmente sulle partite clandestine di<br />
briscola svolte durante la ricreazione). Il bridge è costituito da un’immensità di piccole “subdole” regole<br />
(è impossibile ricordarle tutte!) che si combinano tra loro in modo ben preciso, dando vita a un gioco<br />
unico nel suo genere. È una fusione tra intuito e cervello, strategia e concentrazione, un gioco di coppia<br />
dove parlano solo le carte e in cui è necessario avere piena fiducia nel proprio compagno. Molti pensano<br />
che si tratti di un “gioco da vecchi”, e certamente al circolo di bridge di Rovereto è difficile incontrare<br />
studenti, ma ciò non esclude che la passione per questo “sport mentale” possa coinvolgere anche i più<br />
giovani, come è successo a noi. Ne siamo rimaste affascinate e allo stesso tempo sconvolte: le regole da<br />
ricordare sono davvero infinite! Nonostante ciò, è stata un’esperienza alquanto curiosa e le risate non<br />
sono di certo mancate: eravamo due ragazze in gruppo con circa altri 15 ragazzi (alcuni provenienti dal<br />
Fontana), grazie ai quali, fra scherzi e battute, l’allegria non ci ha mai abbandonate.<br />
Consigliamo a tutti i volenterosi di sperimentare questo gioco e ringraziamo le prof. Cont e Corsini per<br />
averci accompagnato in questa avventura; dedichiamo inoltre un grazie speciale alla prof. Oriani dell’istituto<br />
Fontana, che ci ha guidati pazientemente nel nostro viaggio alla scoperta del bridge.<br />
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