GEOMETRA - COLLEGIO GEOMETRI di GORIZIA

Editoriale
Un disegno di legge che va nella
direzione giusta, quella del futuro
e non del passato
La riforma delle professioni arriva alla Camera con proposte innovative
e subito i conservatori insorgono
di Bruno Razza
6/2010 dimensione GEOMETRA
Il direttore di DG
Bruno Razza
Il 18 maggio 2010, l’onorevole Maria
Grazia Siliquini ha presentato un disegno
di legge di iniziativa parlamentare
(elaborato dopo alcuni anni di udienze,
di riunioni, di richieste e di audizioni),
all’attenzione delle due Commissioni
riunite della Camera, Giustizia ed Attività
produttive, commercio e turismo.
Nel disegno di legge si prevede, tra
l’altro, l’accorpamento di categorie affini
in un unico Ordine, l’eliminazione
della sezione “B” degli Ordini attuali,
il ripristino delle tariffe minime ed altre
norme ed indicazioni di sicuro interesse,
per tutto il mondo delle professioni
intellettuali.
Naturalmente, tutte le categorie dei
laureati si sono subito pronunciate in
aperto dissenso, perché, come per le
competenze, anche qui, sembra abbiano
paura che questa riforma veda
la luce.
I nostri colleghi laureati quinquennali,
sembrano particolarmente seccati dalla
prevista eliminazione degli Albi “B”,
che ora ritengono indispensabili, mentre
quando furono istituiti nel 2001, fecero
il diavolo a quattro, perché non li
volevano per nessuna cosa al mondo,
ritenendoli per la loro cultura e preparazione,
assolutamente squalificanti e
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mortificanti, oltreché inutili.
In realtà oggi, Ingegeneri, Architetti,
Dottori Agronomi, ecc., temono
soprattutto l’impegno e la determinazione
delle categorie (che loro ritengono
“minori”) dei Geometri dei
Periti Industriali e dei Periti Agrari, le
quali stanno dimostrando grande affidabilità
nelle loro organizzazioni, nelle
norme di autodisciplina e di rigore che
si impongono, nel campo della loro
formazione e della qualificazione degli
iscritti.
E’ fin troppo evidente che la credibilità
della nostra proposta di accorpamento
in un unico Ordine delle tre categorie,
è di assoluta condivisione per
il mondo politico e per l’intera società
che deve puntare alla propria riqualificazione
strutturale nella semplificazione.
Questo nuovo Ordine professionale
contribuirebbe in positivo alla nuova
definizione del mondo professionale,
che diventerebbe subito più trasparente
ed immediatamente riconoscibile.
Ogni professione intellettuale garantirebbe
senza ombra di dubbio, la garanzia
di qualità ed affidabilità necessarie
delle prestazioni, collegandole