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inaugurazione dell’opera<br />
della scuola dell’infanzia e primaria<br />
al Centro Internazionale Loris Malaguzzi<br />
sabato 12 novembre 2011 ore 16.00<br />
Mercato Coperto, via Emilia San Pietro 14<br />
saranno presenti<br />
Uberto Spadoni, assessore ai Progetti Speciali del Com<strong>un</strong>e di <strong>Reggio</strong> Emilia<br />
Claudia Giudici, presidente Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Com<strong>un</strong>e di <strong>Reggio</strong> Emilia<br />
Paola Cagliari, direttore Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Com<strong>un</strong>e di <strong>Reggio</strong> Emilia<br />
Carla Rinaldi, presidente di <strong>Reggio</strong> <strong>Children</strong><br />
Vea Vecchi, responsabile Area Mostre, Editoria, Atelier di <strong>Reggio</strong> <strong>Children</strong><br />
Ave Margini, dirigente Istituto Comprensivo Galileo Galilei<br />
le bambine e i bambini autori dell’opera: Luca, Vanessa, Davide, Venison, Michael, Beatrice,<br />
Elena, Artur, Ishane, Khadija, Reda, Sara, Sonu, Gabriele, Stella, Desiree, Yao Ying, Alexandra, Anna, Nesrine,<br />
Adrian, Yihao, Lorenzo, Mido, Fabiana (sezione 5 anni, scuola dell’infanzia)<br />
Hansel, Ronet, Kevin, Michael, Gennaro, Vera, Umaima, Arianna, Mohamed, Tahir, Matteo, Nicole, Endris, Lu Yi<br />
Sha, Margherita, Tommaso, Alberto, Alexandru, Kevin, Francesco, Wei Guo (classe I, scuola primaria)<br />
le insegnanti: Vanna Levrini, Lucia Marzano, Maria Grazia Ferrari, Viviana Rosati<br />
l’atelierista Francesca Manfredi, la pedagogista Maddalena Tedeschi<br />
le famiglie e il personale della scuola dell’infanzia e primaria al Centro Internazionale Loris<br />
Malaguzzi<br />
le imprese esecutrici dell’intervento di restauro<br />
Nell’occasione, a partire dalle ore 17.00 presso la bottega CA DO, piante e fiori (cortile di<br />
Palazzo Brami, via Emilia San Pietro 21) saranno allestiti spazi aperti al pubblico per esplorazioni<br />
e immersioni nei profumi e verrà organizzato <strong>un</strong> atelier per bambini, ragazzi e famiglie.<br />
<strong>Per</strong> informazioni e prenotazioni: www.reggiochildren.it
Anna 5,6 anni/years<br />
la bambina del profumo<br />
autori:<br />
bambine e bambini dai 4 ai 7 anni<br />
della scuola dell’infanzia e primaria al Centro Internazionale Loris Malaguzzi
Tre scuole dell’infanzia com<strong>un</strong>ali<br />
e <strong>un</strong>a scuola primaria statale<br />
hanno partecipato al progetto<br />
PER UN PONTEGGIO.<br />
I bambini, dialogando con<br />
il luogo, la facciata del Mercato<br />
Coperto in fase di cantiere,<br />
hanno ideato opere e installazioni<br />
che interpretano il concetto di<br />
“desiderio”.<br />
il progetto della scuola com<strong>un</strong>ale dell’infanzia michelangelo<br />
I bambini e le bambine della sezione 5 anni della scuola com<strong>un</strong>ale dell’infanzia<br />
Michelangelo hanno elaborato l’idea di <strong>un</strong> grande macchinario capace di trasformare<br />
gli uomini in mostri, <strong>un</strong>’ipotesi surreale che ha sollecitato nel gruppo ragionamenti e<br />
approfondimenti attorno a diverse questioni: quali possono essere le fasi di trasformazione<br />
di <strong>un</strong> corpo che da umano diventa quello di <strong>un</strong> mostro? Quali movimenti e posture assumerà<br />
entrando in contatto con la forza prodotta dall’energia del “macchinario”? Come si può<br />
rappresentare l’energia e che cosa è?<br />
La ricerca si è articolata in diverse direzioni, nel tentativo di trovare possibili interpretazioni a<br />
questi complessi quesiti. Le prove, le discussioni, i bozzetti e gli schizzi che ne sono scaturiti<br />
hanno condotto all’elaborazione dell’opera finale, <strong>un</strong>a grande grafica ispirata al desiderio della<br />
trasformazione, al potersi immaginare diversi da ciò che si è in realtà.<br />
“MACCHINARIO TRASFORMA UOMINI”<br />
autori:<br />
bambine e bambini dai 5 ai 6 anni<br />
con<br />
Moira Erta e Anna Amenta (insegnanti), Elisabetta Rasori (atelierista), Angela Barozzi (pedagogista)
i progetti della scuola com<strong>un</strong>ale<br />
dell’infanzia la villetta<br />
Alla scuola com<strong>un</strong>ale dell’infanzia La<br />
Villetta hanno partecipato al progetto due<br />
sezioni.<br />
Le bambine e i bambini dai 4 ai 5 anni<br />
hanno approfondito alc<strong>un</strong>e ipotesi relative<br />
alla dinamica di arrivo dei desideri,<br />
sottolineando <strong>un</strong>a stretta correlazione con<br />
le stelle.<br />
Secondo i bambini ci sono delle condizioni<br />
perchè i desideri arrivino: la notte, il buio, le<br />
stelle e le porte con le luci da cui passano i<br />
desideri. La porta come metafora di confine<br />
tra spazi diversi, come passaggio e transito<br />
di cambiamenti, capace di generare attese,<br />
stupori e narrazioni, è stata ascoltata e<br />
interpretata dai bambini con più linguaggi<br />
in ambienti materici e digitali. Un contesto<br />
multimediale che ha consentito loro di<br />
ambientare e narrare le porte in grandi cieli,<br />
simulando i viaggi dei desideri immaginati e<br />
attesi.<br />
“PORTA DEI DESIDERI”<br />
autori:<br />
bambine e bambini dai 4 ai 5 anni<br />
con<br />
Paola Barchi e Ethel Carnevali (insegnanti), Paola Gallerani<br />
(atelierista), Angela Barozzi (pedagogista)<br />
Nella sezione 5 anni, le bambine e i<br />
bambini hanno invece elaborato alc<strong>un</strong>i<br />
pensieri su come nasce il desiderio,<br />
individuando il cervello come luogo che<br />
lo genera, custodisce, esprime, elabora,<br />
interconnette. Il desiderio e il desiderare si<br />
sono intrecciati con altre “zone” presenti nel<br />
cervello, costituite da pensieri, ricordi, sogni,<br />
immaginazioni, creatività, linguaggi/codici.<br />
Ne è uscita <strong>un</strong>a mappa complessa, nella<br />
quale le immagini iconiche dialogano con<br />
l’espressività del segno grafico, capace di<br />
tradurre <strong>un</strong> sentire legato alle emozioni e alle<br />
sensibilità di ogn<strong>un</strong>o.<br />
“CERVELLO AL FEMMINILE MENTRE NASCONO I<br />
DESIDERI”<br />
autori:<br />
bambine e bambini dai 5 ai 6 anni<br />
con<br />
Monica Masu e Aurora Pigozzi (insegnanti), Paola Gallerani<br />
(atelierista), Angela Barozzi (pedagogista)
il progetto della scuola com<strong>un</strong>ale dell’infanzia<br />
e scuola primaria statale<br />
al centro internazionale loris malaguzzi<br />
Il progetto scelto per l’allestimento sul Ponteggio è la bambina del profumo, l’opera proposta<br />
dalla scuola com<strong>un</strong>ale dell’infanzia (sezione 5 anni) e dalla prima classe della scuola<br />
primaria statale al Centro Internazionale Loris Malaguzzi.<br />
I bambini si sono confrontati ed hanno elaborato teorie attorno al desiderio che per loro è<br />
soprattutto atteggiamento, tensione e “molla conoscitiva” per incontrare il mondo, la città<br />
e anche il Ponteggio del Mercato Coperto. I bambini attribuiscono al desiderio valori come<br />
l’<strong>un</strong>iversalità, la gratuità, l’immaterialità.<br />
Le idee dei bambini hanno incontrato, da subito, la concretezza del luogo, immaginando che<br />
anche questo possa avere desideri da decifrare, mettendosi empaticamente in ascolto degli<br />
indizi che offre. Si è attivata <strong>un</strong>a com<strong>un</strong>icazione sensibile: la pelle dei bambini e del Ponteggio<br />
sono state viste e vissute come interfacce com<strong>un</strong>icative vibranti.<br />
<strong>Per</strong> com<strong>un</strong>icare con il muro prendiamo le nostre idee nelle mani,<br />
le appoggiamo al muro, è come se mia madre avesse <strong>un</strong> bambino nella pancia: io<br />
lo tocco e lui sente la mia mano. (Arianna 7 anni)<br />
Il muro se lo tocchi vibra, ha il modo di darti i messaggi. (Kevin 6,6 anni)<br />
I bambini, grazie alla relazione empatica e reciproca, hanno scoperto i segni del desiderio del<br />
luogo, come <strong>un</strong> geranio selvatico che stava crescendo in quei giorni l<strong>un</strong>go il marciapiede di<br />
fronte al Mercato Coperto.<br />
Ci voleva dire qualcosa quella piantina, ci voleva dire che lui voleva essere<br />
profumato. (Arianna 7 anni)<br />
A partire da questa dimensione di ascolto, i bambini hanno fatto ipotesi per dare forma<br />
com<strong>un</strong>icativa alle loro idee, attraverso più linguaggi (grafico, pittorico e digitale), sviluppando<br />
<strong>un</strong>’idea collettiva, tesa a creare <strong>un</strong> progetto ambientale.<br />
Ne è nata <strong>un</strong>a grande teoria visiva, la bambina del profumo, che sintetizza il modo che i<br />
bambini hanno di sentire e abitare il luogo e di essere, a loro volta, attraversati da esso.<br />
Il grande disegno rende visibile questa reciprocità, testimonia <strong>un</strong> corpo intelligente, che<br />
comprende il mondo attraverso <strong>un</strong>a relazione fisica con esso, come ci svelano gli ultimi studi<br />
delle neuroscienze.<br />
Il profumo che entra ed esce dal corpo, in <strong>un</strong>a rigenerazione vitale, con variazioni d’intensità,<br />
rese sensibili dai diversi segni e durezze della grafite, crea <strong>un</strong>a relazione trasformativa<br />
reciproca e diventa il filo di connessione tra la bambina e la città.<br />
Il progetto finale per il Ponteggio è <strong>un</strong>’opera ambientale, composta da tre parti, connesse<br />
tra loro: nella zona superiore troviamo il grande disegno, la bambina del profumo, icona<br />
dell’incontro partecipato tra l’umanità e la bellezza generata dal profumo. Il profumo diventa<br />
metafora di <strong>un</strong> desiderio collettivo, di <strong>un</strong> benessere condiviso.<br />
Tutti lo odorano e fai stare bene tutti gli amici. (Elena 5,7 anni)<br />
Se <strong>un</strong> desiderio lo tengono tutti, è <strong>un</strong> desiderio sempre più grande, perché ci sono<br />
tante persone che lo tengono stretto. (Lorenzo 5,8 anni)
La zona inferiore evidenzia e amplifica la pelle viva e vibrante del Ponteggio, come<br />
luogo della com<strong>un</strong>icazione.<br />
La terza componente dell’opera è la visibilità che viene restituita al geranio selvatico,<br />
segno del desiderio del luogo, grazie a <strong>un</strong>a sua moltiplicazione che attraversa la via<br />
Emilia. “Il giro delle piante” è accompagnato dalla presenza di <strong>un</strong> diffusore di essenze<br />
che avvolgono il <strong>ponteggio</strong> di <strong>un</strong> profumo gradevole, gratuito, per tutti.<br />
Io, con il mio naso, desidero sentire il profumo dei fiori. Tu puoi comprare i<br />
fiori, ma non puoi comprare il loro profumo. (Lu Yi Sha 6,7 anni)<br />
“LA BAMBINA DEL PROFUMO”<br />
autori:<br />
bambine e bambini dai 4 ai 7 anni<br />
con<br />
Vanna Levrini, Lucia Marzano (insegnanti sezione 5 anni),<br />
Maria Grazia Ferrari, Viviana Rosati (insegnanti classe I),<br />
Francesca Manfredi (atelierista), Maddalena Tedeschi (pedagogista)<br />
con la consulenza di<br />
Vea Vecchi (responsabile Area Mostre, Editoria, Atelier di <strong>Reggio</strong> <strong>Children</strong>)<br />
e la collaborazione di<br />
Annamaria Mucchi, Mali Yea, Sara De Poi (<strong>Reggio</strong> <strong>Children</strong>)<br />
Si ringraziano<br />
i fotografi Raffaello De Vito e Marco Noviello<br />
e Carlo Losi, titolare della bottega CA DO per la preziosa collaborazione<br />
Si ringrazia la Profumeria COCCINELLA per la fornitura dell’erogatore di profumo<br />
L’essenza di lavanda è stata realizzata dai bambini della scuola al Centro Internazionale Loris Malaguzzi