L'attacco alla polveriera di Sangano - Rivolidistoria.it
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Una colonna <strong>di</strong> autocarri e autoblindo, proveniente da Bruino, raggiunse la collina<br />
della Polveriera: circa 200-300 uomini, per la maggior parte tedeschi, ma<br />
anche fascisti, scesero dai mezzi per iniziare il combattimento.<br />
Lo scontro fu inev<strong>it</strong>abile e durò fino al pomeriggio inoltrato, con i Tedeschi bloccati<br />
a fondovalle. Verso le 17.00, la pressione nemica si fece più forte e De V<strong>it</strong>is<br />
or<strong>di</strong>nò ai suoi la r<strong>it</strong>irata verso le Prese <strong>di</strong> Piossasco.<br />
Mentre il comandante rimaneva nella postazione verso <strong>Sangano</strong>, con pochi uomini<br />
per proteggere la r<strong>it</strong>irata, il grosso della formazione riusciva superare la<br />
cresta della collina.<br />
De V<strong>it</strong>is, con pochi compagni, lasciò la Polveriera quando i Tedeschi erano ormai<br />
a ridosso: stava risalendo la collina in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Trana, quando venne intercettato<br />
da una pattuglia tedesca che aveva aggirato la collina senza essere vista<br />
ed era risal<strong>it</strong>a dal versante opposto.<br />
Lo scontro, quasi corpo a corpo, fu furioso: il primo a cadere fu Giovanni Impiombato,<br />
raggiunto da una raffica <strong>di</strong> m<strong>it</strong>ra;<br />
il secondo fu Sergio De V<strong>it</strong>is, colp<strong>it</strong>o da un proiettile in fronte; quin<strong>di</strong>, uno dopo<br />
l’altro caddero i suoi compagni … Stefano Maria Nicoletti si accascia a<br />
fianco <strong>di</strong> Sergio De V<strong>it</strong>is; seguirono poi Mario Bertucci, Massimo De Petris,<br />
Giuseppe Vottero, Bruno Bottino, Pantaleone Monelli.<br />
Teresio Gallo, partigiano <strong>di</strong> Orbassano, venne catturato e deportato in un campo<br />
<strong>di</strong> concentramento in Germania;<br />
Giancarlo Bressi e Arrigo Craveia che avevano <strong>di</strong>sertato pochi giorni prima d<strong>alla</strong><br />
base <strong>di</strong> Airasca, vennero riportati al loro reparto e furono fucilati;<br />
Eugenio Masiero scappa, ma fer<strong>it</strong>o, muore più tar<strong>di</strong>, a Orbassano.<br />
Soltanto Luciano Vettore riesce ad uscire dall’accerchiamento tedesco e a salvarsi.<br />
Una testimonianza <strong>di</strong> Maria De V<strong>it</strong>is, raccolta da Gianni Oliva nel suo libro “La<br />
resistenza alle porte <strong>di</strong> Torino” ci informa che l’arrivo così massiccio <strong>di</strong> camion e<br />
autoblinde aveva potuto verificarsi così velocemente perché al mattino era sceso<br />
a <strong>Sangano</strong>, dal trenino, un soldato del locale presi<strong>di</strong>o che rientrava d<strong>alla</strong> licenza:<br />
sent<strong>it</strong>i gli spari aveva avvisato sub<strong>it</strong>o i coman<strong>di</strong> <strong>di</strong> Airasca e <strong>di</strong> Torino e il colonnello<br />
Von Klass, responsabile della zona, aveva or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> occupare imme<strong>di</strong>atamente<br />
la Polveriera.<br />
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