04.11.2014 Views

Storia della famiglia Malaguzzi Storia della famiglia Malaguzzi

Storia della famiglia Malaguzzi Storia della famiglia Malaguzzi

Storia della famiglia Malaguzzi Storia della famiglia Malaguzzi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Storia</strong> <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong> <strong>Malaguzzi</strong><br />

I <strong>Malaguzzi</strong> provengono da Reggio Emilia. Primo di questa nobile <strong>famiglia</strong> da cui<br />

derivò il cognome fu un Malaguzza vivente nel 1144. In quest’anno Malaguzza, come<br />

risulta da una pergamena nell’archivio capitolare <strong>della</strong> città, intervenne quale garante in<br />

una convenzione stipulata dai cavalieri Templari con i Canonici <strong>della</strong> Cattedrale. Nel<br />

ramo originario <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong> si trova Gabriele <strong>Malaguzzi</strong> “nobilis, egregius, eximius,<br />

famosissimus” come medico, che sposò Taddea figlia del conte Valerio Valeri di Parma e<br />

ne ereditò tutto il patrimonio. Morì nel 1459 lasciando sei figli tra i quali Daria, nata nel<br />

1453, che sposò il conte Nicolò Ariosto governatore di Reggio. Dal loro matrimonio, l’8<br />

settembre 1474, nacque Ludovico Ariosto.<br />

I <strong>Malaguzzi</strong> di Cividate<br />

Già agli inizi del XIV secolo si conoscono <strong>Malaguzzi</strong> stanziati in Valle Camonica, il<br />

primo di essi fu Andreolo (secondo la tradizione familiare) che dette origine al ramo<br />

valligiano. Le lotte tra Guelfi e Ghibellini furono la causa di questa emigrazione. Ai<br />

primi del 1600 nuovamente due diramazioni si staccarono dal ceppo di Reggio e si<br />

stanziarono in Lombardia: una a Barcone in Valsassina ed una a Edolo in Val Camonica,<br />

e a Cividate Camuno.<br />

Casa <strong>Malaguzzi</strong><br />

Nel 1476 (data dell’Estimo che lo comprova) l’edificio era già proprietà dei <strong>Malaguzzi</strong><br />

che lo avevano acquisito probabilmente tramite un matrimonio celebrato con l’ultima<br />

Fedrighini. Il palazzo in quel periodo venne ampliato e prese la nobile forma attuale. Gli<br />

affreschi <strong>della</strong> sala maggiore risalgono invece ai primi del XVI secolo. In quella occasione<br />

venne abbellito ed affrescato il grande camino <strong>della</strong> Caminada con lo stemma dei<br />

<strong>Malaguzzi</strong>: un leone di San Marco senza ali su sfondo azzurro. La terribile peste del 1630


non mietè alcuna vittima nella <strong>famiglia</strong>, forse a causa del sobrio stile di vita prediletto dai<br />

<strong>Malaguzzi</strong>, sempre chiusi tra le loro mura. Nel 1634 muore Agostino I° <strong>Malaguzzi</strong><br />

(Augusto), conte dottore, lasciando erede la sua <strong>famiglia</strong> di due importanti lasciti, oltre al<br />

cospicuo patrimonio: uno è il titolo di Donna o Madonna alle discendenti femmine e<br />

l’altro è un capitale di Lire 5000 (notevolissimo per i tempi) i cui frutti dovevano essere<br />

destinati alla misericordia.<br />

L’usufrutto venne gestito quasi ininterrottamente dalla Vicinia di Cividate e poi da una<br />

Disciplina fino all’anno 1909, con una interruzione di 60 anni durante il settecento, per<br />

la quale i <strong>Malaguzzi</strong> intentarono causa ai responsabili. Ma l’avvocato a cui si erano rivolti<br />

pensò bene di passare con tutti i documenti alla parte avversa e così la storia di quella<br />

vicenda non appare nell’archivio familiare, si sa solo che l’usanza delle opere di<br />

misericordia legate al lascito riprese.<br />

Tra le altre opere di beneficenza, Agostino I° conte dottore raccomanda ai suoi successori<br />

di donare, in particolari occasioni di festa, ad ogni ospite, un pane come segno di buona<br />

accoglienza e di prosperità. Conclude il suo testamento dedicando le sue preghiere e le<br />

sue buone azioni alla felicità di tutti coloro che da quel momento in poi avrebbero<br />

frequentato la sua casa.<br />

I discendenti, come Clemente, sindaco <strong>della</strong> valle dal 1670 al<br />

1684, occuparono varie cariche pubbliche. Dal 1700 in poi i <strong>Malaguzzi</strong> si distinsero nella<br />

valle come uomini di cultura e di fede. Alcuni di loro parteciparono ai moti<br />

d’indipendenza lasciando commoventi documenti depositati nell’archivio di <strong>famiglia</strong>.Nel<br />

XIX sec. Rosa e Domenica <strong>Malaguzzi</strong> furono le madri dei beati Mosè e Giuseppe<br />

Tovini. L’ultimo <strong>della</strong> dinastia, Stefano <strong>Malaguzzi</strong>, lasciò l’antica casa alla figlia donna<br />

Silvia, storico dell’arte, che oggi ne custodisce i ricordi e le mura lasciate intatte, come nel<br />

1476, dall’amore e dal rispetto per le tradizioni familiari di tutti i suoi antenati.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!