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FELCO2011<br />
P A S S I O N<br />
REPORTAGE<br />
Passeggiata in un giardino inglese<br />
RITRATTO<br />
Laurent Perrin, da Vancouver...a<br />
Vancouver<br />
ATTUALITÀ<br />
Il kiwi, dalla Cina antica all'Italia<br />
odierna
SOMMARIO<br />
Rivista FELCO - 2011<br />
INTERVISTA<br />
- Christophe Nicolet:"FELCO: una produzione decisamente locale, per una<br />
clientela decisamente internazionale"<br />
ATTUALITÀ<br />
- Il kiwi, dalla Cina antica all'Italia odierna<br />
RITRATTO<br />
- Laurent Perrin, da Vancouver...a Vancouver<br />
REPORTAGE<br />
- La Polonia, frutteto dell'Europa.<br />
REPORTAGE<br />
- Passeggiata in un giardino inglese<br />
FELCO RESPONSABILE<br />
- FELCO e l'inserimento delle persone handicappate<br />
IN DIRETTA DALLE FABBRICHE<br />
- Prétat, lo specialista dello stampaggio<br />
INIZIATIVE<br />
- MediaBin: un piano media in pochi clic<br />
PARTENARIATO<br />
- Rétropomme difende i frutti della Svizzera romanda.<br />
STRIZZATINA<br />
- Il marinaio e lo strumento che avrebbe voluto non usare mai.<br />
P. 03<br />
P. 05<br />
P. 08<br />
P. 10<br />
P. 13<br />
P. 16<br />
P. 18<br />
P. 20<br />
P. 22<br />
P. 23<br />
2<br />
Rivista FELCO 2011<br />
Redattrice capo: Patricia Borloz - FELCO SA<br />
Capo edizione: Michèle Charpié Dewarrat - FELCO SA<br />
Testi scritti da Stéphane Hérès - TBSCG<br />
Grafica: Martin Masmontet - TBSCG
INTERVISTA<br />
Christophe Nicolet:"FELCO: una produzione decisamente locale,<br />
per una clientela decisamente internazionale"<br />
CHRISTOPHE NICOLET. RITRATTO<br />
VELOCE.<br />
Quando non lavora, Christophe Nicolet<br />
pratica molti sport, principalmente<br />
pallacanestro e calcio.<br />
Dopo un passaggio di consegne senza grossi<br />
problemi durante i sei primi mesi, Christophe<br />
Nicolet ha assunto l'incarico della direzione<br />
generale di FELCO. Incontro con il primo<br />
dirigente della società che non proviene dal<br />
circolo familiare.<br />
Christophe, lei è direttore generale della FELCO<br />
dal primo luglio 2011. Innanzitutto, chi è lei e<br />
come è arrivato alla FELCO?<br />
Il mio percorso è stato assai atipico. Dopo una<br />
formazione iniziale di meccanico elettricista, ho<br />
seguito un corso di ingegnere in meccanica.<br />
Durante i primi dieci anni della mia carriera<br />
professionale, ho lavorato principalmente nel<br />
settore dell'ingegneria e ho avuto l'occasione di<br />
vivere la mia prima esperienza di espatrio, con<br />
due anni negli Stati Uniti, nella regione di Detroit.<br />
Poi, con mia moglie, ci siamo soffermati sull'idea di<br />
partire per l' Asia del Sud Est. Questa opportunità<br />
si è presentata col gruppo Swatch il quale<br />
ricercava una persona per mettere su un sito di<br />
produzione in Malesia. Le mie responsabilità sono<br />
cresciute: dall'ingegneria sono passato al<br />
management.<br />
Nel 2007, sono tornato in Svizzera e ho assunto un<br />
incarico di direzione generale per tre anni<br />
all'interno del gruppo Swatch. Ma il settore<br />
dell'orologeria è molto concentrato nella Watch<br />
Valley e l'aspetto internazionale mi mancava.<br />
Ma dedica anche buona parte del fine<br />
settimana ad attività familiari,"è essenziale<br />
per conservare un buon equilibrio". Spesso<br />
Christophe, la moglie e le loro due figlie<br />
partono per lunghe passeggiate domenicali.<br />
In questo periodo, il suo libro prediletto è<br />
Black Swan di Nassim Taleb. Di recente, ha<br />
letto"L'ultimo museo", che tratta della<br />
camera d'ambra.<br />
All'infuori dei grandi classici del rock,<br />
ascolta Yael Naim oppure i Muse. E<br />
comincia sempre più a essere influenzato<br />
dai gusti musicali delle figlie, confessando<br />
anche di cominciare a non detestare Mika!<br />
INTERVISTA<br />
3
INTERVISTA<br />
4 <br />
Perciò ho cominciato a risentire la necessità di<br />
cambiare i miei orizzonti...<br />
Ho letto su un giornale che FELCO ricercava il suo<br />
nuovo direttore generale e ho capito subito che<br />
faceva per me. Conoscevo la ditta. Durante i miei<br />
incarichi precedenti, impiegavamo molte donne i<br />
cui mariti lavoravano presso la FELCO. Sentivo<br />
parlare della società come di un'impresa familiare,<br />
nel buon senso del termine. Cioé un'impresa che si<br />
preoccupa del benessere dei suoi collaboratori, del<br />
loro sviluppo personale, e nel rispetto di una certa<br />
etica.<br />
Lei ha appena preso l'incarico di direttore<br />
generale... Quali sono i grandi progetti che<br />
l'aspettano?<br />
Abbiamo un grosso progetto, già iniziato da tanti<br />
mesi, che è l'introduzione di un ERP, cioé uno<br />
strumento di monitoraggio e gestione dell'impresa.<br />
Dobbiamo anche ripensare al piano direttivo di<br />
produzione. Le nostre vendite sono molto<br />
influenzate dalla stagione: Il 70% di queste sono<br />
realizzate in 5 o 6 mesi, il resto dell'anno serve per<br />
la produzione e lo stock. Il nostro strumento di<br />
produzione è stato concepito per produrre grandi<br />
serie.<br />
Ma oggi, le necessità dei mercati sono cambiate<br />
cosi come le esigenze climatiche - in particolare le<br />
stagioni che sono ritardate - e dobbiamo essere<br />
più flessibili. È in questo senso che intendiamo<br />
orientare diversamente alcuni reparti.<br />
L'obiettivo è quello di ottenere uno strumento di<br />
produzione capace di reagire più velocemente, di<br />
poter lavorare serie più piccole, o ancora effettuare<br />
in modo veloce cambiamenti di serie.<br />
Questo è essenziale perché siamo presenti in più<br />
di 100 paesi...<br />
Il settore internazionale è infatti la linea<br />
direttrice di questa edizione di FELCO Passion.<br />
Perché è cosi importante?<br />
Esportiamo verso 100 paesi, perciò il settore<br />
internazionale è quello che ci fa vivere. La nostra<br />
produzione è decisamente locale, per una clientela<br />
decisamente internazionale. Il profilo di molti<br />
collaboratori si orienta all'internazionale e<br />
rivolgiamo un'attenzione particolare alla nostra<br />
comunicazione, che proponiamo in molte lingue:<br />
13 lingue per le istruzioni sulle confezioni oppure<br />
sul nostro sito Internet per esempio.<br />
Affermazioni raccolte da Stéphane Hérès
IL KIWI, DALLA CINA ANTICA<br />
ALL'ITALIA ODIERNA<br />
Nella provincia italiana di Latina, si coltiva solo il kiwi da una<br />
quarantina di anni, ma la regione è molto produttiva. Di recente,<br />
i coltivatori hanno adottato la FELCO 230 ed la FELCO 231 per la<br />
potatura delle loro piantagioni.<br />
Viti, pesche, prugne...la provincia di Latina, a sud<br />
di Roma, possiede numerose aziende frutticole.<br />
Ma l'orgoglio locale è senz'altro il kiwi:"contiamo<br />
oggi qualcosa come 8000 ettari di piantagioni",<br />
dice Diego Snidaro, agronomo e proprietario di un<br />
negozio di materiali agricoli.<br />
La città di Latina (119 000 abitanti) è stata costruita<br />
a qualche chilometro dal mare, nel 1932. È una<br />
delle più recenti italiane. Come tante altre, ha<br />
sofferto della crisi economica, ma gli agricoltori<br />
hanno saputo trarre dal famoso frutto acidulo"una<br />
risorsa economica importante". Gli abitanti della<br />
provincia hanno cominciato a coltivare<br />
ampiamente il kiwi sui loro terreni sin dagli anni<br />
1970. Originaria dalla Cina antica, la pianta -<br />
l'actinidia- si adatta particolarmente bene al clima<br />
mite di questa regione italiana, il Lazio.<br />
La FELCO 230 e la 231, con le primegemme.<br />
In questo mese di marzo, il tempo è ancora un<br />
poco grigio. A Latina, le piogge hanno seguito la<br />
neve invernale, una prima dal 1995, evento<br />
rarissimo. Le piantagioni di Kiwi hanno subito<br />
alcuni danni: il freddo e il gelo hanno screpolato i<br />
rami, favorendo in questo modo gli attacchi di un<br />
batterio presente da qualche anno. Ma il buon<br />
umore e l'ospitalità italiana s'impongono. I<br />
coltivatori, sorriso sulle labbra, s'impegnano<br />
adesso nell'installare i"tendoni", quelle rete<br />
metalliche sulle quali si arrampicherà la pianta da<br />
frutto, una liana. La linfa sta già salendo e le prime<br />
gemme stanno apparendo.<br />
La potatura, operazione essenziale per uno<br />
sviluppo corretto, è finita da qualche settimana.<br />
L'operazione si svolge ogni anno tra i mesi di<br />
dicembre e fine febbraio. Se a volte i coltivatori<br />
adoperano piccole forbici a una mano, le forbici a<br />
due mani procurano loro"più forza e le lunghe<br />
impugnature permettono il risparmio di movimenti<br />
ATTUALITÀ<br />
5
ATTUALITÀ<br />
6 <br />
per il lavoro in altezza", spiega il produttore<br />
Vittorino Soavo. I coltivatori di Latina conoscono<br />
bene la FELCO. Tre anni fa, Giorgio Rusconi ha<br />
proposto loro di provare le nuove forbici a due<br />
mani, i prototipi dei potatori 230 e 231. Hanno<br />
emesso qualche consiglio, in particolare sul peso<br />
(elemento importante per la stabilità), e sono oggi<br />
più che soddisfatti del risultato finale. Le loro<br />
osservazioni sono state accolte.<br />
Diego Snidaro ha coordinato le prove sul posto.<br />
Suo padre ha fondato il negozio familiare nel 1967<br />
e, già dall'apertura, hanno lavorato assieme a<br />
FELCO. Di 230 e di 231, dopo le prove, se ne<br />
vendono tante."Sono più stabili, più precise,<br />
durano di più e sono di eccellente<br />
qualità"confermano Vittorino Soavo ed i suoi<br />
colleghi, vicino alla loro piantagione. Sono anche<br />
soddisfatti dalla lunghezza delle impugnature cosi<br />
come del peso. Il modello 231"con il suo battente<br />
curvo"permette loro, giacché non scivola, di<br />
tagliare i rami più importanti, mentre con il 230"ed il<br />
suo battente piatto", possono raggiungere<br />
facilmente le ramificazioni più piccole.<br />
Il primo produttore di kiwi al mondo.<br />
I coltivatori non rimangono mai con le mani in<br />
mano: coltivano diversi tipi di frutta e le loro<br />
giornate di lavoro sono lunghe. Alcuni di loro sono<br />
proprietari della loro impresa, ma sono impiegati<br />
dagli altri coltivatori quando hanno finito il lavoro<br />
sul proprio terreno. In estate, lavorano fino a 14<br />
ore al giorno, e questo, sei giorni alla settimana...<br />
Per quanta riguarda i kiwi, il raccolto avviene in<br />
novembre. Ogni ettaro produce qualcosa come 45<br />
tonnellate di frutta di cui il 60-70% partirà verso<br />
l'estero. I kiwi si possono conservare per un certo<br />
periodo in camere fredde che permettono di<br />
controllare la temperatura, la composizione<br />
dell'aria e l'umidità. Alcuni trattamenti chimici sono<br />
però necessari per la frutta venduta tre mesi dopo<br />
il raccolto. I kiwi italiani sono infatti<br />
commercializzati da dicembre a maggio, prima che<br />
quelli provenienti dal emisfero sud arrivino sulle<br />
bancarelle.<br />
Gli uomini di Latina coltivano soprattutto il kiwi da<br />
polpa verde della varietà Hayward, la più<br />
commercializzata, ma la regione produce anche<br />
frutta dalla polpa gialla e sono presenti quasi tutti i<br />
tipi di actinidia. "La provincia di Latina è quella che<br />
produce più kiwi al mondo" afferma Diego Snidaro.<br />
L'Italia è d'altronde il primo paese produttore,<br />
seguito dalla Nuova Zelanda, e dal Cile. All'inizio lo<br />
si chiamava "Ribes di Cina", poi fu ribattezzato<br />
"kiwi", dal nome dell'uccello neozelandese (è<br />
questo paese che ha sviluppato la sua<br />
commercializzazione), il piccolo frutto ricco di<br />
vitamina C si è imposto sui mercati mondiali.<br />
Clémentine Delignières
STRUMENTI A DUE MANI: MODELLI<br />
CHE SI ADATTANO AI DIVERSI USI.<br />
Perché utilizzare uno strumento a due<br />
mani per i lavori di taglio?"Se il ramo da<br />
tagliare supera i 20 mm di diametro,<br />
diventa difficile tagliarlo con una<br />
forbice a una mano. Lo sforzo è<br />
importante e se bisogna ripetere il<br />
movimento per tanti tagli nella<br />
giornata, il rischio di vedere apparire<br />
una tendinite o un'altra patologia a<br />
medio termine cresce"spiega Denis<br />
Tièche, direttore tecnico presso la<br />
FELCO.<br />
Di fatto, le gamme di strumenti a due mani<br />
di FELCO permettono di tagliare, con uno<br />
sforzo ragionevole, diametri fino a 40 mm.<br />
FELCO 200 e 210. Questi due modelli<br />
sono attrezzati da una testa di taglio<br />
bypass. La FELCO 200 offre un taglio di<br />
precisione, per diametri fino a 25 mm. La<br />
FELCO 210, con la sua testa più tirante,<br />
può tagliare diametri fino a 30 mm.Tutti i<br />
due si usano principalmente nella<br />
viticoltura e la frutticoltura. Leggeri e<br />
compatti, stanno in uno zainetto e sono<br />
disponibili in tre lunghezze (40, 50 e 60<br />
cm).<br />
FELCO 230 e 231. Questi potatori a<br />
incudine hanno una lunghezza di 80 cm.<br />
Grazie al loro sistema di demoltiplicazione,<br />
permettono il taglio di sezioni più<br />
importanti. La FELCO 231, grazie al sua<br />
battente curvo, richiede meno sforzi della<br />
FELCO 230 a diametro identico, ma<br />
richiede più spazio per lavorare. Invece, la<br />
FELCO 230 ha un battente piatto che<br />
si"districa"meglio tra i rami, ma richiede<br />
uno sforzo più importante.<br />
Un nuovo strumento in preparazione.<br />
Annunciato per il 2012, la FELCO 220,<br />
attualmente in fase di prova, è simile ai<br />
modelli 230/231, ma con una testa bypass.<br />
Le specifiche di questo nuovo modello<br />
sono di concepire uno strumento dalle<br />
elevate prestazioni conservando<br />
leggerezza e robustezza.<br />
ATTUALITÀ<br />
7
LAURENT PERRIN,<br />
DA<br />
VANCOUVER...A<br />
VANCOUVER<br />
Mentre sta chiudendo le valigie<br />
per il Canada, Laurent Perrin ci<br />
riceve per evocare il suo<br />
percorso, passato e futuro.<br />
Incontro con il nipote del<br />
fondatore della FELCO.<br />
RITRATTO<br />
8 <br />
Dopo undici anni nelle redini della FELCO, di cui<br />
nove in qualità di direttore generale, Laurent Perrin<br />
sta per trasferirsi a Vancouver, proprio laddove ha<br />
cominciato la sua carriera presso FELCO. Questa<br />
partenza ha una certa logica."Fino a poco tempo<br />
fa, ero direttore della FELCO, amministratore di<br />
altre società del gruppo, direttore della holding e<br />
uno degli azionisti: sono molti incarichi<br />
contemporaneamente, ed è molto difficile sapere a<br />
nome di chi o di che cosa si parla".<br />
Gli inizi in America del Nord<br />
Dopo i suoi studi di ingegnere finiti nel 1992,<br />
Laurent Perrin si iscrive in una formazione<br />
postgrade in management, in una scuola serale di<br />
Losanna. Contemporaneamente, lavora a tempo<br />
parziale come ingegnere dello sviluppo presso... la<br />
FELCO. Due anni più tardi, si trasferisce nella<br />
regione di Ginevra, dove impara l'incarico di<br />
responsabile metodi per un'impresa<br />
subappaltatrice del settore aeronautico. Ci resterà<br />
fino al 1999.<br />
Ma presto, sua moglie e lui sentono la voglia di<br />
partire e"vagabondare". Direzione il Canada, come<br />
immigranti, pronti per l'avventura. Qualche<br />
settimana prima della partenza, Laurent viene a<br />
sapere dal padre che l'importatore nord-americano<br />
ha bisogno d'aiuto. Quest'opportunità arriva proprio<br />
al momento giusto. Laurent contatta l'importatore<br />
basato a Seattle e passa un anno a svolgere uno<br />
studio completo del mercato nord-americano.<br />
Primavera del 2000. Congiunzione di elementi<br />
personali e professionali. La prima figlia della<br />
coppia è appena nata. La voglia di tornare in<br />
Europa si fa sentire. Nello stesso tempo, il padre di<br />
Laurent gli annuncia che sta per andare in<br />
pensione. Dopo l'esito positivo dell'esperienza<br />
americana del figlio, gli propone di raggiungere la<br />
sede di FELCO e prendere il suo posto passati due<br />
anni.<br />
Ritorno dunque in Europa durante l'estate del<br />
2000, un periodo chiave per l'impresa. Félix Flisch,<br />
l'emblema, muore poco tempo dopo. Laurent<br />
diventa l'assistente di suo padre."Sono stato<br />
accolto come un cane in chiesa", racconta."C'era<br />
già gente che aspirava a quel posto e mi misero<br />
subito sotto il mirino".
preoccupato riguardo al futuro:"Sono convinto che<br />
il mio successore, Christophe Nicolet, darà nei<br />
prossimi anni altrettanto, se non di più, di quello<br />
che ho dato io". Comunque, non ha qualche<br />
rimpianto? Quello di non poter rimanere all'esito<br />
completo del progetto FELCO Motion, il quale<br />
dimostrera la perizia tecnologica ed industriale<br />
dell'impresa."Non sarò io a poter dire"questa è<br />
opera mia".<br />
Una nuova vita?<br />
Allontanarsi fisicamente dalla FELCO gli<br />
permetterà di cambiare le sue priorità e dedicare<br />
più tempo alla famiglia."I miei figli, non li vedo<br />
crescere abbastanza".<br />
Ma non crediate che Laurent Perrin è già in<br />
pensione! La creazione di una succursale FELCO<br />
sul continente nord-americano ha per obiettivo<br />
conquistare nuove quote di mercato."È una sfida<br />
fenomenale!"<br />
Potrebbe anche approfittarne per dare libero sfogo<br />
alla sua passione per l'insegnamento?"Ho molta<br />
voglia di trasmettere la competenza acquisita in<br />
questi ultimi anni".<br />
SH<br />
L'importanza del lavoro di squadra<br />
Resiste e avvia processi, ottiene le certificazioni<br />
ISO 9000 e 14000 nel 2002. Inizio del 2003,<br />
prende le redini della FELCO. Il suo primo<br />
incarico? Costituire un gruppo dirigente. Balthasar<br />
Kirchner, che si occupava di finanza, ne fa parte.<br />
FELCO, non è solo una storia di famiglia o di<br />
business, è anche una storia di uomini, di incontri...<br />
Quello per esempio con Stéphane Poggi, che<br />
raggiunge la FELCO in qualità di direttore<br />
commerciale e del marketing il primo settembre del<br />
2003.<br />
Si potrebbe immaginare il nipote del fondatore di<br />
un'impresa familiare come una persona solitaria,<br />
un po' patriarcale. Niente affatto."Essere l'unico<br />
padrone a bordo, è un'utopia. Dirigere, non lo fa un<br />
uomo solo, lo fa una squadra". Una squadra che si<br />
arricchirà con gli anni.<br />
Oggi Laurent fa un raffronto piuttosto positivo di<br />
quegl'undici anni passati a<br />
Geneveys-sur-Coffrane."La nostra organizzazione<br />
è sana, con buone pratiche manageriali". Sul punto<br />
di una nuova partenza, non è per nulla<br />
RITRATTO<br />
9
LA POLONIA, FRUTTETO DELL'EUROPA.<br />
La Polonia è il più importante produttore di mele dell'Unione Europea.<br />
Racconto di viaggio.<br />
REPORTAGE<br />
10<br />
Prima fermata del nostro viaggio nel regno della<br />
mela polacca, Skierniewice, nel cuore del paese.<br />
La fama di questa cittadina di 50000 abitanti è<br />
soprattutto dovuta all'istituto di ricerca in<br />
pomologia, fondata nel 1951, e che dipende dal<br />
ministero dell'Agricoltura e dello Sviluppo rurale. La<br />
sua missione è di rendere applicabili sul terreno i<br />
lavori scientifici che vengono condotti, in<br />
particolare, dal dipartimento di pomologia.<br />
Una coltivazione non strategica per il regime<br />
comunista<br />
Il professore Augustyn Mika, specialista della mela,<br />
ci riceve. Già dall'inizio, dà il tono alla<br />
conversazione:"la produzione polacca di mele è la<br />
più importante di Europa, davanti all'Italia e la<br />
Francia. E ci da qualche cifra: 2,5 milioni di<br />
tonnellate all'anno, ossia più del 80% della<br />
produzione di frutta del paese, 170.000 ettari<br />
consacrati alla coltivazione della mela...Le cifre<br />
sono impressionanti. Per capirle, bisogna dare uno<br />
sguardo alla storia recente della Polonia.<br />
Durante il periodo comunista, alcune coltivazioni<br />
erano considerate strategiche, per esempio il<br />
grano, i cereali oppure le patate. Lo Stato<br />
determinava i prezzi, ad un livello molto basso. Per<br />
altre produzioni, considerate poco importanti dal<br />
regime, i prezzi erano liberi. Era il caso della mela<br />
e questo spiega perché molti coltivatori hanno<br />
preferito iniziare a lavorare in questo settore,<br />
trascurato dallo Stato.<br />
D'altronde, le autorità avevano bisogno di far<br />
entrare valute."Non abbiamo mai importato molte<br />
mele da tavola verso l'Ovest. In cambio, una<br />
grande quantità di succo concentrato di mele è<br />
stata esportata verso la Germania", precisa il<br />
professore Mika.<br />
Consigli pratici
Prima di avviarci verso la nostra prossima tappa<br />
del nostro viaggio polacco, il professore Mika ci dà<br />
qualche consiglio per sviluppare il nostro proprio<br />
frutteto. Primo punto: la situazione, quanto più alto<br />
possibile per una buona esposizione al sole e per<br />
evitare il gelo invernale.<br />
Dopo, bisognerà procurarsi gli innesti, disponibili<br />
presso il vivaista. Augustyn Mika consiglia di<br />
prepararsi con un anno di anticipo, per essere<br />
sicuri di ottenere la varietà di mele desiderata. Il<br />
ruolo dei vivai non è soltanto quello di vendere<br />
innesti, ma anche di sviluppare nuove varietà che<br />
potranno essere accettate dai consumatori. Cosi,<br />
si testano il gusto, il colore, la resistenza al clima...<br />
Infine, il professore ci ricorda che la Polonia è un<br />
paese molto secco, con un volume annuale di<br />
precipitazioni che gira attorno ai 500 millimetri,<br />
allorché il volume francese supera gli 800. Per<br />
questo possedere un sistema di irrigazione dalle<br />
elevate prestazioni è importante.<br />
Un'industria"High-tech"<br />
In macchina, direzione ovest, verso la città di<br />
Kalisz dove incontriamo i dirigenti della<br />
EKO-WITAMINA, uno dei più importanti<br />
raggruppamenti di produttori di mele della regione.<br />
Il 90% della loro produzione è venduto sotto il<br />
proprio marchio, per la maggior parte in Polonia,<br />
con qualche cliente ad Est. La gestiscono due<br />
fratelli che hanno trasformato un frutteto esistente<br />
in un'industria. Industria High-tech, ci viene da<br />
aggiungere.<br />
Sviluppata nel maggio del 2010, la linea di cernita<br />
è la più moderna del paese e può gestire fino a 8<br />
tonnellate all'ora. Condotte da un ingegnoso<br />
sistema di canali, le mele sono pesate, calibrate e<br />
fotografate da ogni lato (sono effettuate 8 foto di<br />
ogni frutto). Il responsabile qualità della<br />
EKO-WITAMINA ci spiega che con questo sistema<br />
interamente automatizzato,"l'operatore può<br />
selezionare le mele dal loro peso, la misura, o<br />
anche il colore". Con un solo clic, tutte le mele<br />
rosse, e soltanto quelle rosse, vengono avviate ed<br />
imballate.<br />
Quelle che non sono distribuite subito vengono<br />
immagazzinate nelle camere fredde (1,5 gradi), la<br />
cui atmosfera è sorvegliata in permanenza (1% di<br />
ossigeno, 2% di monossido di carbonio). Qui, a<br />
Kalisz, i magazzini contengono 4000 tonnellate di<br />
mele, che si aggiungono alle 6000 tonnellate<br />
conservate altrove nel paese.<br />
Tutto è sotto controllo e l'unico rischio è<br />
quello"delle condizioni climatiche". Come per<br />
esempio gli allagamenti che la Polonia ha vissuto<br />
nel 2010 e che hanno gravemente danneggiato la<br />
produzione.<br />
FELCO, un partner di qualità<br />
Qui, si adoperano solo forbici FELCO e questo da<br />
vent'anni."Si tratta di strumenti professionali. Noi<br />
REPORTAGE<br />
11
usiamo quasi tutti i modelli, dai più piccoli ai più<br />
grossi, principalmente i modelli a una mano",<br />
precisano i dirigenti. Questo conferma le parole del<br />
Signor Otwiaska, che dirige Euroflora, la società<br />
che importa FELCO in Polonia:"FELCO detiene il<br />
90% del mercato polacco delle forbici a una<br />
mano". Il giorno prima, Augustyn Mika ci aveva<br />
detto che apprezzava queste forbici svizzere,<br />
che"sono di ottima qualità e durano a lungo".<br />
SH<br />
Augustyn Mika<br />
Andrzej Otwiaska<br />
REPORTAGE<br />
12
PASSEGGIATA IN UN GIARDINO<br />
INGLESE<br />
"Il nostro corpo è il nostro giardino e la nostra volontà ne è il<br />
giardiniere"scriveva William Shakespeare nell'Otello. Come si sa<br />
bene, gli inglesi non hanno mai cessato di amare i loro giardini.<br />
La tenuta di Capel Manor a nord di Londra è il posto ideale per<br />
scoprirne le ricchezze e la diversità.<br />
A una ventina di minuti di strada in fondo a<br />
Piccadilly Line, mentre le file di casette a schiera<br />
lasciano progressivamente posto a belle dimore<br />
circondate di parchi, Capel Manor si nasconde<br />
dietro un lungo muro di mattoni. Martin Day, uno<br />
dei tre giardinieri responsabili della tenuta, ci porta<br />
a scoprire i 12 ettari ed i 60 giardini storici e<br />
tematici di questo meraviglioso patchwork di<br />
giardini inglesi.<br />
All'origine della tenuta, un giardino del 400.<br />
Martin inizia il nostro viaggio con un tuffo nel<br />
400."La regina Elisabetta II è venuta ad<br />
inaugurare"l'Old Manor House Garden"nel giugno<br />
del 2010. L'idea era di ricreare le rovine del<br />
palazzo gotico che si trovava qui 8 secoli fa, e<br />
ricostruire un giardino d'epoca intorno"spiega<br />
Martin mostrandoci un'aiuola di lavanda."Non<br />
esistono né piani né stampe dell'epoca, è stato<br />
perciò difficile stabilire quali piante e quali fiori<br />
andrebbero bene con il palazzo", prosegue. Le<br />
rose ovviamente erano della partita. La storia<br />
d'amore degli Inglesi per i rosai non ha fine.<br />
A qualche passo di quello che rimane della torre<br />
del palazzo, uno specchio d'acqua raccoglie piante<br />
acquatiche."Capel Manor è anche un liceo di<br />
orticoltura, approfittiamo di ogni spazio per<br />
REPORTAGE<br />
13
piantare specie di piante che gli alunni e il pubblico<br />
possano scoprire", aggiunge Martin.<br />
Passeggiata nei giardini tematici<br />
Un po' più in la, lo sguardo è attratto da una siepe<br />
formata da successioni di tubi di scarico dipinti con<br />
vari colori. Il contrasto con il"capriccio gotico"del<br />
palazzo è evidente."Si, ci sorprende, riconosce<br />
Martin sorridendo, è Kim Wilde che ha tracciato il<br />
disegno di questo spazio, lo sapevate, la cantante<br />
che si è convertita al giardinaggio". Eh si, la<br />
protagonista di Laurent Voulzy è diventata oggi<br />
una paesaggista famosa...<br />
E non è l'unica ad essere diventata esperta in<br />
giardinaggio. Il Principe Carlo ha la reputazione di<br />
saperne di più in orticoltura di un professore<br />
d'università in materia. Ma deve anche essere una<br />
storia di famiglia, perché nei viali dei giardini in<br />
miniatura, Martin si ferma vicino a quello della<br />
Regina Madre."Adorava le rose e le sfumature<br />
malva, viola e porpora. Abbiamo ricostituito questo<br />
posto a sua immagine", spiega Martin. Ci<br />
immaginiamo con facilità la Regina Madre<br />
assaporare il suo gin-tonic quotidiano, attorno a<br />
tutte queste rose.<br />
Dall'altro lato del viale, un giardino tipico di piccole<br />
case vittoriane di città rivela l'aspetto formale dei<br />
front garden inglesi."Qui troviamo piante erbacee<br />
piuttosto colorate. Sono piantate annualmente su<br />
aiuole protette da siepi molto basse. Si chiama un<br />
box gardening". Il contrasto ci colpisce di nuovo<br />
con l'aiuola seguente dove regna un affascinante<br />
disordine di rose rampicanti, di glicine e clematidi.<br />
Un'abile combinazione che ricorda il magnifico<br />
parco del cottage di Anne Hathaway, sposa di<br />
Shakespeare...<br />
Dall'800 allo sfavillio vittoriano<br />
Poi Martin ci propone un tuffo nel passato, alla<br />
scoperta dello sfavillio e dell'opulenza dell'epoca<br />
della Regina Vittoria. Sul sentiero delle serre<br />
botaniche dove la collega Sharon si occupa con<br />
passione dello sviluppo delle erbacee, Martin<br />
segue i giardini perfettamente simmetrici dell'800 e<br />
le loro siepi imponenti, ma tagliate al millimetro.<br />
D'improvviso, si estasia davanti a un'aiuola di fiori<br />
di narcisi thalia:"Guardate come sono belli. Da un<br />
anno all'altro, non si sa mai se resisteranno<br />
all'inverno e cresceranno di nuovo".<br />
Circondata da libri, piani, strumenti e ovviamente<br />
semi, Sharon non ha tempo da perdere."C'è molto<br />
da fare in questo periodo, spiega guardando con<br />
affetto le sue piante, sto preparando un nuovo<br />
tappeto di fiori e devo fare tutto dalla A alla Z, è<br />
affascinante". Riconosce di aver marchiato la sua<br />
forbice FELCO per non farsela prendere da un<br />
alunno o da un collega! Rischio condiviso da<br />
Martin:"Gli strumenti FELCO sono leggeri e<br />
affidabili. Provocano l'invidia di tanti, soprattutto<br />
degli studenti, perciò siamo costretti a<br />
nasconderli..."<br />
REPORTAGE<br />
14
Martin Day<br />
Per realizzare le sue creazioni, Sharon s'ispira ai<br />
giardini vittoriani."È la ricchezza dell'epoca che più<br />
mi affascina, così come la combinazione di specie,<br />
di colori. I Vittoriani non avevano paura di essere<br />
eccessivi o stravaganti. Potevano anche far<br />
cambiare le aiuole di fiori in una sola nottata per<br />
impressionare i loro ospiti al mattino seguente"...<br />
La visita di Capel Manor si conclude e già la voglia<br />
di tornare o di scoprire altri giardini inglesi si fa<br />
sentire. Niente di più facile: il paese di<br />
Shakespeare, del Principe Carlo, della nonna e di<br />
Kim Wilde ospita i più affascinanti giardini del<br />
mondo.<br />
Élisabeth Blanchet<br />
REPORTAGE<br />
15
FELCO E L'INSERIMENTO DELLE<br />
PERSONE HANDICAPPATE<br />
Presso l'impresa svizzera, le persone handicappate sono sempre<br />
state ben accolte. Esempi con Aurélie e Patrick.<br />
FELCO RESPONSABILE<br />
16 <br />
Iperattiva, Aurélie finisce la sua"formazione<br />
professionale di packaging e logistica"presso<br />
la FELCO.<br />
Si dice che Aurélie fosse timida quando iniziò a<br />
lavorare per FELCO. Facciamo fatica a crederci,<br />
talmente la ragazza sembra a suo agio durante<br />
l'intervista."Sono meno timida oggi, ci spiega, ho<br />
costruito fiducia in me stessa". Iperattiva, Aurélie<br />
ha cominciato con l'integrare il laboratorio protetto<br />
Alfaset situato presso i locali della FELCO. Prima<br />
di essere impiegata, dopo 4 mesi, dall'impresa.<br />
L'inserzione di Aurélie fu cosi semplice da far<br />
dimenticare i problemi che il suo handicap avrebbe<br />
potuto provocare. Handicap? Non pronunciate<br />
questa parola davanti a Josiane Jacot,<br />
responsabile HR della FELCO."Non mi piace<br />
questo termine, preferisco parlare di persona con<br />
difficoltà d'inserimento".<br />
L'iperattività della ragazza la costringe a prendere<br />
un trattamento quotidiano."Se non prendo la mia<br />
medicina, lavoro lentamente, sono deconcentrata<br />
in permanenza". A parte quello, Aurélie ha gli<br />
stessi orari di lavoro e le stesse esigenze dei<br />
colleghi in termini produttivi. Con una giornata e<br />
mezzo di formazione alla settimana, Aurélie passa<br />
la maggior parte del tempo nel suo reparto, dove si<br />
occupa di imballaggio, logistica e controllo.<br />
Secondo Josiane, l'inserimento di Aurélie è stato<br />
un vero successo."È molto raro riuscire a far uscire<br />
una persona dal suo ambiente protetto per inserirla<br />
in un ambiente professionale normale". È da<br />
aggiungere che ci vuole una grande volontà, tanto<br />
dalla persona che dall'impresa.<br />
Conclusione di Josiane Jacot:"Oggi, considero<br />
Aurélie come un'apprendista, non come una<br />
persona con limiti". Ed è in questo modo che<br />
Aurélie intende essere considerata: come<br />
un'apprendista. Né più, né meno.
Da 25 anni, Patrick Vuillème lavora nei reparti<br />
di FELCO. Cieco, è la prova vivente che una<br />
persona con problemi può inserirsi in<br />
un'impresa.<br />
"Certo, abbiamo dovuto costruire un distributore<br />
d'olio specificamente per me", spiega Patrick<br />
Vuillème, cieco dalla nascita."È come se si<br />
dovesse mettere del dentifricio sulla spazzola e<br />
provare a spazzolarsi i denti ad occhi chiusi: ce n'è<br />
dappertutto!"ci dice scoppiando a ridere.<br />
Patrick ha cominciato la sua formazione alla scuola<br />
per ciechi di Losanna, poi al liceo classico a<br />
Cernier."Ho voluto stabilire un ponte tra le due<br />
scuole, perché credo che l'inserimento nella<br />
società si fa meglio studiando assieme agli altri".<br />
Segue poi il suo apprendimento di meccanica<br />
presso il centro specializzato di Morges, che forma<br />
handicappati fisici.<br />
L'incontro con FELCO<br />
Nel 1985, il suo maestro di apprendimento l'aiuta a<br />
trovare un lavoro, dopo un breve periodo di<br />
disoccupazione tecnica."Abbiamo telefonato alla<br />
FELCO. Mi sono presentato e dieci giorni dopo,<br />
ero assunto".<br />
Qualche anno fa, in seguito a una ristrutturazione<br />
del reparto, gli incarichi di Patrick sono<br />
cambiati."Ho cambiato reparto e adesso faccio<br />
cinque o sei lavori differenti". Copigliatura,<br />
montaggio coltelli sulle cesoie,<br />
martellarmento..."Cambio lavoro quasi tutti i giorni,<br />
è molto interessante".<br />
Per questo, qualche disposizione è stata<br />
necessaria, come il distributore d'olio. Oppure<br />
quella stampatrice attrezzata da numerose<br />
sicurezze obbligatorie. E tranne questo?"Niente di<br />
speciale, ho solo bisogno che la gente lasci a<br />
portata di mano tutto quello di cui ho bisogno per<br />
lavorare".<br />
I rapporti con i colleghi<br />
"Il mio capo ed i miei colleghi mi aiutano, mi<br />
preparano il lavoro", spiega Patrick."Dopo, sono<br />
completamente autonomo". Ha imparato"la<br />
geografia della ditta"e si sposta da solo."Non ho<br />
mai nessuno con me".<br />
A volte, deve spiegare ai colleghi come<br />
aiutarlo."Una persona cieca non deve essere<br />
spinta, perché perderebbe fiducia. La si prende per<br />
un braccio e si parla con lei". Ma"come principio,<br />
non rifiuta mai un aiuto".<br />
E le buone relazioni tra Patrick ed i colleghi non si<br />
fermano alla porta del reparto. Lo conferma Alic,<br />
che lavora da 6 anni con Patrick,"quando<br />
organizziamo una serata o un picnic dopo il lavoro,<br />
andiamo a prenderlo a casa sua".<br />
Scoppiando di nuovo a ridere, Patrick conclude<br />
l'intervista:"Ho anche giocato a bowling con gli<br />
amici, ma...non sono riuscito a far cadere molti<br />
birilli!<br />
SH<br />
FELCO RESPONSABILE<br />
17
PRÉTAT, LO SPECIALISTA DELLO<br />
STAMPAGGIO<br />
IN DIRETTA DALLE FABBRICHE<br />
18<br />
Parte integrante del gruppo FELCO da ormai vent'anni, la società<br />
Prétat è specializzata nella fucinatura a caldo di precisione per<br />
l'alluminio ed i metalli non ferrosi. Le impugnature FELCO sono<br />
stampate presso i reparti di Cornol, nel Giura svizzero.<br />
La fucinatura è un"procedimento tecnico di<br />
deformazione plastica usata per mettere in forma<br />
uno spezzone portato a una temperatura propizia".<br />
Ma Prétat non si ferma alla fucinatura."Siamo<br />
interamente integrati: all'infuori della specificità<br />
della fucinatura, realizziamo altri lavori sui pezzi,<br />
come la lavorazione, il trattamento oppure la<br />
levigazione"precisa Alain Flury, direttore generale.<br />
Un processo con diversi passi<br />
Primo passo, la segatura. La materia prima<br />
(principalmente alluminio, ma anche ottone, rame,<br />
tra le altre) arriva sotto forma di barre che vengono<br />
tagliate a spezzoni.<br />
Questo viene dopo riscaldato in un forno, poi<br />
depositato sulla matrice (parte bassa dell'attrezzo).<br />
Si applica un lubrificante, per favorire la<br />
deformazione. Il suo ruolo è duplice: senza, lo<br />
spezzone s'incollerebbe sull'attrezzo. Nello stesso<br />
tempo,"aiuta la materia a scivolare nelle parti<br />
difficili di accesso". Il flusso di materia si opera con<br />
la percussione: il punzone (parte superiore<br />
dell'attrezzo) entra in contatto con il pezzo.<br />
"È importante notare che le due parti dell'attrezzo<br />
(matrice e punzone) non stanno mai in contatto tra<br />
loro", insiste Alain Flury. Il pezzo serve da<br />
tampone. Appare dunque un'eccedenza di materia<br />
chiamata"sbavatura".
Se l'ottone o il rame sono esenti da tempra, non è<br />
il caso dell'alluminio. A questo punto, il materiale<br />
ha infatti perso tutte le sue caratteristiche<br />
meccaniche. Uno choc termico gli restituirà le<br />
proprietà. Riscaldati a 450 gradi durante due o tre<br />
ore, i pezzi sono immersi brutalmente in una vasca<br />
d'acqua fredda.<br />
Quarto passo, il taglio. Stampatrici a freddo (più<br />
piccole di quelle usate per la fucinatura) scendono<br />
molto lentamente attraverso un sistema idraulico e<br />
scontornano il pezzo. In seguito, questo è soffiato<br />
con aria compressa per toglierne le schegge e, se<br />
necessario, reso uniforme.<br />
Adesso, il pezzo ha una forma perfetta...ma<br />
l'ossidazione provocata dal riscaldamento l'ha<br />
annerito. Un trattamento chimico (per l'alluminio), o<br />
ad ultrasuoni o ancora a rulli (per l'ottone e il<br />
rame), permette di ritrovare il colore originale.<br />
Per alcuni clienti, l'operazione si ferma qui. È<br />
precisamente il caso per FELCO. Dopo un ultimo<br />
controllo, i pezzi sono imballati e trasportati da<br />
Cornol a Geneveys-sur-Coffrane. Ma i clienti di<br />
Prétat chiedono sempre di più pezzi lavorati. Un<br />
reparto di lavorazione si occuperà allora delle<br />
riprese (filettatura, fresatura, foratura...).<br />
Una simulazione informatica<br />
Gli attrezzi sono concepiti dall'ufficio tecnico. Un<br />
software di simulazione molto evoluto permette agli<br />
ingegneri di provare l'attrezzatura prima della<br />
costruzione del prototipo. Questo riduce il tempo di<br />
sviluppo della matrice e del punzone, riducendo<br />
così il costo per il cliente. Questo permette anche<br />
di affinare la proposizione commerciale: il<br />
computer determina la forza necessaria della<br />
stampatrice.<br />
FELCO, un cliente importante, ma non unico.<br />
Fondata nel 1947 da Arthur Prétat ed i due figli,<br />
l'impresa è diventata società anonima nel 1985.<br />
Qualche anno dopo, nel 1992, FELCO SA prende<br />
una partecipazione nel capitale di Prétat SA. Nel<br />
1997, l'impresa compra l'integralità delle azioni.<br />
Oggi, FELCO rappresenta un terzo dell'attività di<br />
Prétat. Ma gli 85 impiegati lavorano anche per<br />
Vuitton, i percolatori ThermoPlan, Bosch, il gruppo<br />
Alstom...<br />
Da notare: la parte del fatturato realizzato con<br />
FELCO è in calo da qualche anno. FELCO ha<br />
trovato un altro fornitore? No, è l'attività di Prétat<br />
che si sta sviluppando...<br />
SH<br />
IN DIRETTA DALLE FABBRICHE<br />
19
MEDIABIN: UN PIANO MEDIA IN POCHI<br />
CLIC<br />
All'inizio del 2011, FELCO ha sviluppato strumenti di creazione di<br />
annunci pubblicitari e di documenti commerciali. Obiettivo:<br />
facilitare la gestione dei piani media per gli importatori locali.<br />
Spiegazioni.<br />
INIZIATIVE<br />
20<br />
FELCO ha lanciato nel corso del mese di marzo<br />
2011 due nuovi strumenti per facilitare la vita della<br />
sua rete di distribuzione. Integrate a MediaBin<br />
(banca immagini accessibile da ovunque), queste<br />
due applicazioni sono in accesso libero.<br />
Annunci FELCO personalizzati<br />
Primo strumento: la creazione e la<br />
personalizzazione di annunci FELCO. Fino agli<br />
ultimi mesi, gli importatori o rivenditori dovevano<br />
ricorrere ai servizi di grafici per concepire i loro<br />
annunci pubblicitari"Fino ad ora, non facevano o<br />
facevano pochissime pubblicità perché era<br />
complicato da fare", spiega Catherine Schmid,<br />
Marketing Asset Manager presso la FELCO."Con<br />
questo sistema, vogliamo rendere il lavoro più<br />
semplice. Solo abbiamo bisogno di conoscere i<br />
dati tecnici dei giornali e scegliere un formato<br />
simile a quelli che proponiamo".<br />
Quando è connesso con MediaBin, l'importatore<br />
sceglie il formato di annuncio desiderato, ne<br />
specifica le misure esatte e sceglie un tipo di<br />
annuncio fra quelli proposti (Green, Power<br />
assisted, Industrial...) A seguito entra il suo testo<br />
per l'annuncio proprio, 2 linee per l'indirizzo e 1<br />
linea per precisare il rapporto con FELCO) e...tutto<br />
li. In pochi minuti, un file di alta qualità è creato e<br />
direttamente lavorabile dal giornale supporto della<br />
pubblicità.<br />
Regula Brast, Assistente vendite sul mercato<br />
svizzero, non può che elogiare il sistema."È<br />
geniale!", si entusiasma."Preparo il mio piano<br />
media per tutto l'anno e poi mi organizzo". Regula<br />
può creare, a ritmo suo, un annuncio<br />
specificamente adatto al suo obiettivo (dilettanti,<br />
professionisti...) oppure al periodo (Natale...)."Creo<br />
il mio annuncio in due minuti. Per di più, con
questo sistema, posso intervenire in caso di<br />
emergenza. Non era possibile prima".<br />
Questo nuovo sistema rende Regula"totalmente<br />
autonoma e molto più efficace".<br />
Documenti commerciali standardizzati<br />
Lanciata contemporaneamente al primo strumento,<br />
un'altra applicazione integrata a MediaBin<br />
permette agli importatori di creare in pochi clic i<br />
loro documenti commerciali: carta intestata, buste,<br />
biglietti da visita. Tutto è accessibile facilmente,<br />
velocemente e gratuitamente. Ed è in conformità<br />
con la Carta grafica sviluppata nel 2010.<br />
L'accesso a questo sistema è riservato agli<br />
importatori. Ciò nonostante, i responsabili del<br />
mercato svizzero propongono ai negozi che<br />
vendono attrezzi FELCO di imprimere i loro biglietti<br />
da visita. Il retro è composto dai dati del venditore,<br />
mentre il fronte è ai colori di FELCO. Catherine<br />
Schmid spiega che si tratta"di un servizio offerto ai<br />
negozi".<br />
MediaBin, la banca di immagini FELCO<br />
Accessibile dal sito web www.felco.com, MediaBin<br />
contiene le immagini utili alla rete distribuzione,<br />
possono essere foto dei prodotti, della società<br />
oppure dei logotipi. È una specie di"self-service<br />
dove ognuno può andare a pescare l'immagine di<br />
cui ha bisogno"precisa Catherine Schmid.<br />
Con più di 18000 download effettuati nel 2010,<br />
l'applicazione dimostra il suo interesse. Ogni<br />
connessione a MediaBin genera, di media, un<br />
download di 10 immagini.<br />
E Catherine non intende fermarsi qui. Nei prossimi<br />
mesi, il sistema permetterà, oltre ad un flusso più<br />
importante, di gestire il video.<br />
SH<br />
INIZIATIVE<br />
21
RÉTROPOMME<br />
DIFENDE I FRUTTI<br />
DELLA SVIZZERA<br />
ROMANDA.<br />
Appassionati svizzeri di frutti e<br />
storia lottano per la diversità<br />
del patrimonio frutticolo.<br />
Incontro con Rétropomme, di<br />
cui FELCO è un fedele partner.<br />
STRIZZATINA<br />
22<br />
L'obiettivo di Rétropomme, creata nel 1987, è<br />
semplice ma ambizioso:"Preservare il patrimonio<br />
frutticolo della Svizzera romanda", spiega Boris<br />
Bachofen, responsabile dell'associazione. Da più<br />
di vent'anni, l'associazione sta lavorando per<br />
costituire una collezione di varietà frutticole tipiche<br />
della Svizzera romanda.<br />
Ormai lo sappiamo, è essenzialmente l'azione<br />
umana ad essere responsabile dell'estinzione delle<br />
specie. Nella fattispecie, l'espansione delle<br />
cittadine e delle strade che provocano<br />
immancabilmente la sparizione di frutteti<br />
tradizionali e rende necessaria la protezione di<br />
alcuni frutti.<br />
"Frutteti conservatori"<br />
Ad oggi, 500 varietà di frutta sono state identificate<br />
e 250 altre sono incorso di studio. Mele<br />
ovviamente, ma anche pere, prugne e ciliegie e, in<br />
misura minore, pesche bianche, castagne e noci.<br />
La collezione offre oggi una diversità di sapori,<br />
colori, forme e dimensioni. Da un lato, la pera da<br />
mezzo chilo. Dall'altro, una piccola pera di 3 o 4<br />
grammi, chiamata pera moscatellina o<br />
ancora"sette-in-bocca"(perché se ne possono<br />
mettere sette in bocca contemporaneamente).<br />
I frutti sono coltivati nei"Frutteti-conservatori", che<br />
sono 5 (Neuchâtel, Vaud, Vallese, Friburgo e<br />
Giura). Di una superficie globale di 10 ettari, questi<br />
frutteti sono una"specie di museo"precisa Boris.<br />
LA RICETTA DEL SUCCO DI<br />
MELE CALDO DI BORIS<br />
Per 5 litri di succo di mele, ci<br />
vogliono 2 baccelli di vaniglia, 2<br />
bastoncini di cannella, 2 stelle di<br />
anice stellato e 4 chiodi di garofano.<br />
Fate cuocere una parte di succo di<br />
mele con le spezie. Lasciate<br />
macerare. Poi aggiungete il resto del<br />
succo di mele e servite caldo!<br />
FELCO, un partner fedele<br />
Da quasi 15 anni, FELCO sostiene Rétropomme,<br />
con un dono annuale."FELCO ha avuto la<br />
generosità di dire: fate di quel denaro quello che<br />
volete"spiega Boris. L'impresa di<br />
Geneveys-sur-Coffrane è anche il più importante<br />
partner privato dell'associazione.<br />
Per strutturare la crescita di Rétropomme che<br />
possiede oggi più di 450 soci, è stato deciso di<br />
creare una fondazione. Obiettivo: garantire a<br />
Rétropomme"un sostegno stabile e professionale<br />
per tutti i lavori amministrativi e tecnici". Laurent<br />
Perrin eserciterà l'incarico di presidente del
consiglio della fondazione durante un periodo<br />
transitorio.<br />
Il programma del 2011 prevede anche l'uscita di<br />
una pomologia di Bernard Vauthier, una delle<br />
persone chiave di Rétropomme. Il libro spiegherà<br />
la storia dei frutti della Svizzera romanda dalla fine<br />
del Medioevo.<br />
Per Boris,"ad oggi, i gusti si stanno<br />
standardizzando, e vale la pena conservare questa<br />
diversità". Laurent Perrin la pensa come lui:"C'è<br />
tutto un lavoro di divulgazione da fare per<br />
sensibilizzare il pubblico sul fatto che mela non è<br />
sinonimo di Golden, che esistono altre varietà che<br />
sono migliori".<br />
SH<br />
IL MARINAIO E LO STRUMENTO CHE<br />
AVREBBE VOLUTO NON USARE MAI.<br />
Banchiere svizzero di professione, Andréas<br />
Giesbrecht è un emerito marinaio. Ha scelto il<br />
cantiere di La Rochelle per la costruzione del suo<br />
nuovo veliero. Obiettivo: navigare sui mari del<br />
nord.<br />
La barca da vela è quasi pronta, bisogna pensare<br />
ora all'attrezzatura."In caso di disalberamento, ci<br />
vuole una cesoia e per quello, una sola marca:<br />
FELCO", gli annuncia il professionista di Rochefort.<br />
Andréas sorride, è lui che ha consegnato la prima<br />
edizione del premio dell'impresa svizzera, nel<br />
2005, a Laurent Perrin. Allora si lascia convincere<br />
facilmente. Ad ogni modo, un disalberamento non<br />
succede mai, ancora meno con una barca nuova di<br />
zecca...<br />
A metà luglio del 2010,"Cadences"esce dal<br />
cantiere. Andréas, la moglie e i tre figli s'imbarcano<br />
per provare la barca a vela. Direzione Corogna.<br />
Nono giorno della traversata, bel tempo, 10 a 12<br />
nodi di vento, onda normale. Virata. Ping. L'albero<br />
cade.<br />
Due navigatori bretoni si portano in loro soccorso. I<br />
tre uomini passeranno tre ore per tentare di<br />
salvare l'albero. Prima di rinunciare e lasciarlo<br />
partire in fondo all'acqua. Andréas prende la<br />
cesoia FELCO e taglia stragli e sartie.<br />
"E se non fossimo riusciti a tagliare i cavi? Non so<br />
davvero come saremmo tornati..."<br />
SH<br />
PARTENARIATO<br />
23
99032.05-V08/11-IT