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<strong>Area</strong> DISABILI<br />
È quin<strong>di</strong> opportuno un servizio che si configuri come un punto <strong>di</strong> raccordo per la raccolta dei dati e<br />
delle informazioni sui soggetti in carico, delle tipologie degli interventi messi in atto con l’in<strong>di</strong>cazione<br />
dei relativi tempi, degli obiettivi e delle metodologie attivate, dei servizi e degli operatori coinvolti.<br />
L’obiettivo è quello <strong>di</strong> formulare un Progetto in<strong>di</strong>vidualizzato che abbia alla base il principio dell’unicità<br />
e della globalità della persona, in modo da permettere un coor<strong>di</strong>namento e un’integrazione delle<br />
varie attività in una logica <strong>di</strong> continuità e omogeneità, assicurata dalla funzione <strong>di</strong> case-manager.<br />
È evidente che prerequisito del progetto in<strong>di</strong>vidualizzato debba essere la <strong>di</strong>agnosi funzionale che<br />
compete ai servizi specialistici e deve essere elaborata per tutti i casi segnalati e <strong>di</strong>ventare elemento<br />
decisivo per l’eventuale presa in carico.<br />
La finalità ultima resta comunque quella <strong>di</strong> pervenire a un Piano locale sulla <strong>di</strong>sabilità che tenga conto<br />
dei molteplici aspetti riguardanti la vita quoti<strong>di</strong>ana delle persone <strong>di</strong>sabili: dall’accessibilità senza barriere<br />
architettoniche alla mobilità urbana, dall’integrazione dei servizi socio-sanitari alla promozione <strong>di</strong><br />
progetti per la vita in<strong>di</strong>pendente.<br />
A tale riguardo c’è da <strong>di</strong>re che l’Ambito Territoriale 10 è stato in<strong>di</strong>viduato dal Forum europeo sulla<br />
<strong>Disabili</strong>tà come realtà le cui con<strong>di</strong>zioni si presentano particolarmente favorevoli alla sperimentazione<br />
<strong>di</strong> modalità innovative in coerenza con i principi delle 22 Regole Standard delle Nazioni Unite “sull’uguaglianza<br />
<strong>di</strong> opportunità delle persone con <strong>di</strong>sabilità”.<br />
È nato così nella nostra zona il Progetto Agenda 22 che prevede l’utilizzo <strong>di</strong> tali regole nello sviluppo<br />
e nell’applicazione delle politiche locali a sostegno della <strong>di</strong>sabilità.<br />
Principio fondamentale <strong>di</strong> questa metodologia è quello <strong>di</strong> creare un Tavolo <strong>di</strong> lavoro paritetico tra gli<br />
Enti Pubblici e le Organizzazioni delle persone con <strong>di</strong>sabilità allo scopo <strong>di</strong> avviare un monitoraggio<br />
costante e una verifica in itinere delle politiche e delle azioni concrete ispirate alle Regole-Standard.<br />
Da tale attività dovranno scaturire le priorità <strong>di</strong> un piano con<strong>di</strong>viso sulle politiche locali a sostegno<br />
della <strong>di</strong>sabilità.<br />
Sono state in<strong>di</strong>viduate due aree specifiche <strong>di</strong> interesse per le politiche del nostro territorio: i servizi<br />
alla persona e il settore dell’accessibilità/mobilità.<br />
I primi risultati della sperimentazione locale (a quali si rimanda per l’approfon<strong>di</strong>mento) sono stati presentati<br />
a <strong>Terni</strong> in un Seminario Internazionale svoltosi nei giorni 8-9-10 giugno 2006.<br />
Nella stessa sezione presentiamo anche i servizi per la Salute mentale, i cui principi fondamentali<br />
vanno nel senso dell’adozione dello strumento metodologico dei Patti Tematici nel campo della Salute<br />
Mentale attraverso l’attivazione del Patto per la promozione del benessere e della salute mentale.<br />
Tale strumento costituisce un <strong>di</strong>spositivo coerente con la logica <strong>di</strong> programmazione integrata che connota<br />
il Piano sociale <strong>di</strong> zona con il suo orientamento a generare capitale sociale <strong>di</strong>ffuso e reticoli<br />
sociali in grado <strong>di</strong> accompagnare i soggetti verso percorsi <strong>di</strong> autonomia e citta<strong>di</strong>nanza inclusiva, nella<br />
sua configurazione complessa <strong>di</strong> progetto globale che affronta il problema della Salute Mentale sui<br />
tre versanti della:<br />
• protezione (rete protettiva a bassa e ad alta intensità assistenziale);<br />
• promozione territoriale;<br />
• prevenzione precoce del <strong>di</strong>sagio mentale.<br />
Il Patto è il tentativo <strong>di</strong> dare una cornice comune e con<strong>di</strong>visibile ad alcune esperienze già avviate e ad<br />
altre ancora da costruire insieme con altri soggetti (cooperative, familiari, Scuola, Comuni, centri <strong>di</strong><br />
formazione, ecc), con l’obiettivo <strong>di</strong> dare visibilità a quello che già si sta facendo e <strong>di</strong> guidare, in modo<br />
coor<strong>di</strong>nato e con<strong>di</strong>viso, il lavoro riabilitativo.<br />
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