Bollettino di Numismatica n. 48-49 - Portale Numismatico dello Stato

In copertina: Placca d’avorio scolpito, opera di incerta attribuzione, secc. XII-XIII (Ravenna, Museo Archeologico) 

(da Gabrieli, Scerrato 1979, fig. 552), particolare 

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI 

Segretario Generale Giuseppe proietti 

DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHEOLOGICI 

Direttore Generale stefano De caro 

BOLLETTINO DI NUMISMATICA 

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Direttore responsabile Silvana Balbi de Caro 

Redazione Gabriella Angeli Bufalini, Serafina Pennestrí, Giuseppina Pisani Sartorio 

Responsabile tecnico Stefano Ferrante 

Segreteria di redazione Olimpia De Caro 

Segreteria Maria Fernanda Bruno 

Grafica Claudia Pini

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI 

BOLLETTINO 

DI NUMISMATICA 

48-49 

ANNO 

2007 

GENNAIO - DICEMBRE 

SERIE I 

SOMMARIO 

FONTI NUMISMATICHE 

Forlì, Museo Archeologico Santarelli 

Maria luisa stoppioni Il ripostiglio di Pieve Quinta 7 

Catalogo 19 

NOTIZIARIO 

Rinvenimenti 

VentiMiGlia, Antiquarium e Scavi della città romana di Albintimilium (loc. Nervia). 

Monete ispaniche, italiche, della Macedonia Romana e dell’Asia Minore 

dal III al I sec. a.C. rinvenute ad Albium Intemelium (Ventimiglia). Catalogo (l.M. bertino) 195 

Nuove acquisizioni 

riMini, Museo della Città. Una moneta particolare: le quattro once di Ariminum. Presentazione, 

17 giugno 2007 (s. balbi De caro) 203 

Contributi critici 

Riflessionesullaliberacircolazionediopereislamicheesullaloroappartenenza 

al patrimonio storico e artistico dello Stato Italiano (M. JunG) 204

Convegni e mostre 

alba, Fondazione Ferrero. Publio Elvio Pertinace. Giornata di studi, 1 giugno 2007 

(s. balbi De caro) 218 

arezzo, Casa Museo Ivan Bruschi. “Tesori di Carta. La collezione di cartamoneta 

di Banca Etruria”. Mostra, 6 ottobre 2007-7 gennaio 2008 (F.M. Vanni) 220 

Recensioni 

Scrivere storia con le medaglie. A proposito di “Medalles commemoratives dels 

països catalans i de la corona catalano-aragonesa (secc. XV-XX)” di M. crusafont i sabater 

(s. pennestrì) 224 

VOLUMI EDITI E IN CORSO DI STAMPA

Fonti numismatiche

BdN 48 - 49 (2007) 

Forlì, Museo Archeologico Santarelli 

MARIA LUISA STOPPIONI 

IL RIPOSTIGLIO DI PIEVE QUINTA* 

Nel 1879 due operai, durante lavori agricoli, scoprirono a Pieve Quinta, presso Forlì, un gruzzolo di circa 

840 denari romano repubblicani, originariamente custoditi e sepolti entro un vaso di terracotta che, rotto e gettato 

nel terreno dai due rinvenitori, non fu più recuperato. Dalla descrizione fattane, si può supporre che si trattasse di 

un salvadanaio, dal momento che l’olletta era priva di bocca ed aveva un piccolo taglio su un lato. 

Antonio Santarelli, venutone a conoscenza immediatamente, riuscì a recuperarlo per intero e, acquistatolo 

per il Museo di Forlì, lo pubblicò integralmente l’anno stesso del rinvenimento; 1) il gruzzolo andò poi 

disperdendosi nel Museo di Forlì, a causa dei ripetuti spostamenti e della guerra: solo in anni recenti se ne è 

ripreso lo studio, 2) in seguito all’identificazione di due consistenti gruppi di denari, 3) identici per conservazione 

e per le caratteristiche della patina e ammontanti complessivamente a 836 pezzi, quasi tutti perfettamente 

riscontrabili nel catalogo del Santarelli. 

Solo per poche unità non si stabilisce alcuna corrispondenza, e sono con ogni verosimiglianza da considerarsi 

estranee al nucleo originario. 

La localizzazione del ritrovamento è da porsi genericamente a breve distanza dalla chiesa di Pieve Quinta, 

a pochi chilometri da Forlì, in piena area centuriale e all’interno di una zona di grande valenza dal punto di 

vista itinerario. Lo stesso toponimo sottolinea le caratteristiche viarie del sito: la zona era infatti attraversata da 

una strada dall’andamento rettilineo e probabilmente di impianto abbastanza antico, il Dismano, che collegava 

Ravenna a Cesena, segnando il limite settentrionale della centuriazione cesenate. Il sito si trovava inoltre in 

posizione di attraversamento quasi obbligato rispetto alle linee di collegamento tra le aree preappenniniche e 

quello straordinario bacino di affluenza e di smistamento dei beni e delle merci rappresentato da Ravenna. 

* 

Questo lavoro è stato possibile grazie alla solerte attenzione della prof.ssa Emanuela Ercolani Cocchi, che desidero ringraziare per l’insegnamento e 

la guida offertimi durante il lavoro per la tesi di Perfezionamento in Archeologia e mai venuti meno negli anni successivi. Il mio doveroso riconoscimento 

va anche alla dott.ssa Luciana Prati, Direttrice del Museo di Forlì, per la estrema disponibilità e gli strumenti messimi a disposizione e, non da ultimo, al 

dott. Carlo Poggi, il cui recente lavoro di riordino mi ha consentito di ricomporre quasi per intero il ripostiglio di Pieve Quinta e che ha fotografato gli 

esemplari di più recente ‘scoperta’. Le foto delle monete sono per il resto tutte del sig. Giorgio Liverani, che ringrazio per la lunga e cortese pazienza; a 

Nazario Spadoni si devono le immagini delle tavole fuori testo. Alla fase finale di questo lavoro, inoltre, hanno collaborato con la consueta dedizione e 

generosità Bianca, Elisabetta e soprattutto Daniele, che ringrazio di tutto cuore. 

1) 

santarelli 1879; G. fiorelli, Pieve Quinta, in NSc 1879, pp. 174-177; M. v. bahrfelDt, Der Denarschatz von Pieve-Quinta, in ZNum 10, 

1883, pp. 9-19. 

2) 

Il ripostiglio di Pieve Quinta è stato oggetto della tesi della scrivente (a.a. 1983-84) per il Diploma di Perfezionamento in Archeologia, relatore 

Prof.ssa Emanuela Ercolani Cocchi; titolo della tesi, Il ripostiglio di Pieve Quinta (Forlì). 

3) 

Il riconoscimento, in occasione del riordino dei materiali numismatici del Museo di Forlì, si deve alla prof.ssa Emanuela Ercolani Cocchi; per 

questo, cfr. ercolani cocchi 1989, p. 226. 

7 

http://www.numismaticadellostato.it


Maria Luisa Stoppioni 

I due fora corrispondenti alle attuali Forlì e Forlimpopoli, nati e cresciuti lungo la via Emilia come centri 

organizzati per la raccolta e il commercio dei prodotti, rappresentavano la cerniera naturale tra la fascia costiera 

e quella collinare; le attraversavano quelle direttrici trasversali alle linee centuriali che, con andamento quasi 

perfettamente rettifilo, raggiungevano forse il Dismano e di cui sembra si possano supporre residue testimonianze 

in brevi tratti osservabili sulle odierne cartografie (Fig. 1). 

È questo il caso della traversa Ospedaletto-Bagnolo, che sembra puntare direttamente su Pieve Quinta 

e, da qui, sul Dismano all’altezza circa di S. Zaccaria. 4) Di certo comunque il sito di Pieve Quinta finiva 

Fig. 1 – Il territorio di Pieve Quinta, tra la via Emilia e il Dismano, al centro dell’area centuriale 

4) 

GiorGetti 1989, pp. 100-103. 

8 



Ripostiglio di Pieve Quinta 

per trovarsi in una buona posizione di raccordo itinerario da e verso la via Emilia, sia rispetto al ravennate, 

sia soprattutto rispetto a quel vasto territorio agricolo organizzato mediante l’appoderamento centuriale, che 

caratterizzava l’intera regione nella pianura sud-orientale. I tardi tracciati delle vie Pasna-Petrosa ed Erbosa 

confermano il persistere di queste traiettorie e il perdurante rilievo dell’area. 

La centuriazione del forlivese, riferibile con ogni probabilità a quella seconda fase di organizzazione del 

territorio agrario conseguente alla costruzione, nel 187 a.C., della via Emilia, aveva forse il suo limite orientale 

lungo l’asse S. Pietro in Campiano-Pieve Quinta-S.Leonardo, su parte del quale si impostò più tardi il tracciato 

della Pasna: 5) sono ancora oggi abbastanza definibili 20 decumani e 17 cardini, il cui allineamento si fondava 

sull’Emilia, che ne segnò orientamento e direzione. Lungo uno di questi cardini ricadeva Pieve Quinta, che già 

in età precedente, in quell’iniziale fase di appoderamento dell’agro orientato secundum coelum, ricadente tra 

la metà del III sec. a.C. e l’inizio delle guerre annibaliche, sembra aver costituito uno dei limiti occidentali di 

quella prima organizzazione agraria. 

Dopo il 187 a.C., l’area rientrò a pieno titolo nel processo di acquisizione e redistribuzione di nuovi territori, 

che aveva ormai trovato nell’Emilia il proprio riferimento direzionale. 

Tutta l’area è stata oggetto di diffuse, anche se non sistematiche ricerche di superficie; i rinvenimenti 

sono abbastanza fitti e senza soluzione di continuità dall’età del bronzo fino alla tarda antichità. I dati non 

sono stati ancora sufficientemente analizzati, e tuttavia pare di poter indicare un tipo di insediamento analogo a 

quello di altre zone della regione, differenziato secondo una gerarchia che prevedeva la villa-fattoria di medie 

dimensioni e il piccolo rustico a gestione familiare; solo a Russi si riconosce l’impianto di una grande villa 

riferibile ad un’organizzazione di tipo latifondistico. 

La genericità circa le modalità di rinvenimento del gruzzolo di Pieve Quinta non consente purtroppo 

alcuna ipotesi riguardo alle caratteristiche del sito: va tuttavia rilevato che i rinvenitori, dopo aver rotto il salvadanaio, 

ne gettarono i cocci tra i ‘laterizi’ sparsi per il campo, evidentemente assai abbondanti, dal momento 

che i due operai ritenevano che in mezzo a quei frammenti si potesse facilmente mascherare la straordinaria 

scoperta: non si può pertanto escludere che il nascondimento fosse avvenuto in prossimità o addirittura all’interno 

dell’area di pertinenza di un edificio rustico. 

Secondo quanto dichiarato dal Santarelli nella introduzione al catalogo, 6) il ripostiglio di Pieve Quinta 

“consta di soli 840 denari, senza quinari o sesterzi”; in realtà, egli pubblica poi nel medesimo catalogo 843 

denari, numerandone tuttavia 842: è privo infatti di indicazione di quantità, che si suppone uguale a 1, il denario 

fabretti 652 (gens Acilia), 7) di cui viene offerta un’accurata descrizione. 

Il Crawford 8) analizzando la sequenza del ripostiglio fornita dal Santarelli, distinse il gruzzolo nel seguente 

modo: 1 denario di Giuba I, 838 denari, 1 quinario, segnalando così la presenza di un quinario, presumibilmente 

corrispondente a fabretti 2874 = RRC 452/3; 9) la medesima distinzione è stata recentemente ripresa da D. 

Backendorf 10) il quale nella tavola comparativa fabretti / RRC identifica appunto come quinario RRC 452/3 la 

moneta di cui sopra 11) e segnala il fatto che i denari sono in realtà 843. 12) Tutte le monete descritte dal Santarelli 

vanno comunque assegnate al medesimo gruzzolo, nonostante le leggere incongruenze dei numeri offerti. 

5) 

GiorGetti 1989, pp. 86-89. 

6) 

santarelli 1879, p. 7. 

7) 

santarelli 1879, p. 9. 

8) 

RRCH, n. 421. 

9) 

RRCH, p. 23. 

10) 

backenDorf 1998, pp. 100-101 e pp. 394-398. 

11) 

backenDorf 1998, p. 398. 

12) 

backenDorf 1998, p. 100, nota 429. Egli poi elenca 842 denari, lasciando fuori quello di Giuba I. 

9 




Circa il quinario, l’esame autoptico dei tondelli non ne ha rivelato la presenza: i cinque pezzi tra cui doveva 

trovarsi il quinario, peraltro riconosciuti e corrispondenti anche quantitativamente a quelli indicati nel catalogo 

Santarelli, sono tutti riconducibili a fabretti 2875 = RRC 452/2 e sono quindi denari; del resto anche altre 

monete non trovano esatto raffronto con la descrizione del Santarelli, che appare talora un po’ imprecisa e qualche 

volta troppo impegnata nello sforzo di trovare sempre sicura corrispondenza con il catalogo del Fabretti. 13) 

I denari attribuiti al ripostiglio di Pieve Quinta attualmente conservati nel Museo di Forlì, di cui viene 

di seguito fornita la schedatura, sono oggi complessivamente 836: di questi, una cinquantina di pezzi si sono 

aggiunti recentemente, grazie al riordino sistematico 14) di cui sono oggetto le collezioni forlivesi. Le vicende 

dello scorso secolo hanno certamente un poco compromesso l’integrità del gruzzolo, senza tuttavia scalfirla 

troppo: il Santarelli stesso 15) si era preoccupato di fornire ai pezzi una collocazione che consentisse di salvaguardarli 

nella loro interezza rispetto a precedenti o ad eventuali, successive acquisizioni. E tuttavia, oltre alle 

differenze quantitative tra il numero totale dei denari rinvenuti e quello dei denari oggi ascrivibili al ripostiglio 

di Pieve Quinta, si riscontrano alcune divergenze nei tipi, solo in parte riconducibili ad errori di lettura o ad 

una affrettata interpretazione da parte del Santarelli. 

L’analisi dettagliata dei denari rivela di primo acchitto le seguenti differenze: rispetto alle descrizioni del 

Santarelli e ai dati quantitativi forniti per ciascun tipo, si registrano 40 assenze, mentre si osservano parallelamente 

34 pezzi le cui caratteristiche non trovano corrispondenza, talora in modo macroscopico, con nessuno 

dei denari dell’elenco originario. 

In realtà, ad un esame più attento, il gap si riduce fortemente: sono evidenti infatti errori talvolta marginali 

nella lettura, che hanno provocato però spostamenti nell’attribuzione; in altri casi, pare invece che il Santarelli 

abbia proceduto per identificazioni ‘iconografiche’, senza attenzione agli altri elementi. Sembra questo 

il caso, per esempio, del denario RRC 422/1, 16) che nelle varianti a e b trovava corrispondenza in fabretti 

712-715 e fabretti 4126: per le due serie sono stati registrati complessivamente 23 denari, a fronte dei quali 

ne sono stati identificati 17; ma nel monetiere, nel gruppo attribuito a Pieve Quinta, sono collocate sei monete 

ascrivibili alla serie RRC 431/1 17) recante al R/ il tipo del re davanti ad un cammello: la fretta della pubblicazione 

e il gran numero di monete da esaminare potrebbero avere causato un errore da parte del Santarelli, che 

avrebbe in questo caso associato questi denari al tipo precedente: a confortare questa ipotesi soccorre anche la 

corrispondenza tra il numero totale dei denari assenti con quello dei denari in esubero. 

Pertanto, tenendo conto di possibili errori, rispetto agli 843 denari numerati e descritti dal Santarelli, si 

registra un ammanco di 23 pezzi, compresi i 7 assenti già dal mero conteggio dei totali; ci sono poi 4 monete 

considerate illeggibili che, avendo qualche elemento di riconoscimento, il Santarelli potrebbe avere invece 

attribuito all’una o all’altra famiglia: si tratta del resto di monete molto deteriorate, la cui conservazione è 

probabilmente e ulteriormente peggiorata in questi anni. 18) 

13) 

A. fabretti, Raccolta numismatica del R. Museo di antichità di Torino: Monete consolari, Roma 1876. 

14) 

Le collezioni forlivesi sono state riorganizzate dalla prof.ssa Emanuela Ercolani Cocchi, la cui analisi dettagliata ha consentito di distinguere i singoli 

nuclei; attualmente è affiancata in questo lavoro dal dott. Carlo Poggi, che ha provveduto all’inventariazione definitiva del ripostiglio di Pieve Quinta. 

15) 

santarelli 1879, p. 8: “... ho dato posto al tesoretto nel nostro medagliere, tenendolo separato.” 

16) 

Cat. nn. 512-528. 

17) 

Cat. nn. 557-562. 

18) 

Mancano pertanto rispetto al catalogo Santarelli i seguenti pezzi: fabretti 255-258 (RRC 140/1, 1D/); fabretti 1779 (RRC 154/1, 1 D/); 

fabretti 4339 (RRC 231/1, 1 D/); fabretti 4616 (RRC 239/1, 1 D/); fabretti 2242-44 (RRC 285/2, 1 D/); fabretti 1786, 1806,1829, 1869 (RRC 

318/1a-b, 1 D/); fabretti 2954, 2964,3026, 3028 (RRC 337/3, 4 D/); fabretti 4922 (RRC 342/5b, 1 D/); fabretti 3261-84 (RRC 346/2b, 1 D/); 

fabretti 2220, 3339 (RRC 360/1b, 1 D/); fabretti 3265 (RRC 382/1a, 3 D/); fabretti 4209 (RRC 410/2, 2 D/); fabretti 727 (RRC 417/1a, 2 D/); 

fabretti 3086, 4644 (RRC 433/2, 1 D/); fabretti 2662 (RRC 448/1a, 1 D/); fabretti 1880 (RRC 465/5, 1 D/). 

10 




Ci sono ancora 12 denari, tra cui in particolare RRC 74/1 e RRC 328/1 che, pur ammettendo la possibilità 

di errori di lettura o di sviste da parte del Santarelli, è difficile far rientrare nell’elenco dei materiali di Pieve 

Quinta: 19) si tratta talora di intere serie, più frequentemente di pezzi in esubero rispetto al numero complessivo 

registrato dal Santarelli per le emissioni di pertinenza. 20) 

Se dunque le ipotesi avanzate sono corrette, il ripostiglio di Pieve Quinta sarebbe stato ricostituito nella 

sua composizione originaria per un totale di 824 denari su 843. 

Le caratteristiche della patina, la corrispondenza negli stati di conservazione indicati qua e là dal Santarelli, 

la frequenza di una incrostazione verdognola presumibilmente sugli stessi esemplari segnalati dal Santarelli 

confermano la corrispondenza tra i due nuclei e la identificazione e ricomposizione del gruzzolo originario. 

Le monete sono complessivamente in buono o ottimo stato di conservazione, con livelli di consunzione 

modesti, se si eccettuano alcuni pochi esemplari, specialmente tra quelli più antichi, tra i quali si registra 

anche un maggior calo nel peso. Per circa 35 denari c’è il sospetto che si tratti di monete suberate: ricoperte 

da una patina verdognola 21) non presentano tuttavia quelle evidenze che anche a occhio nudo consentirebbero 

di denunciarne con buona attendibilità tale carattere: solo le analisi dei metalli potrebbero chiarirne la qualità 

e la percentuale di argento. Alcune di queste erano apparse già al Santarelli “investite di ossido di rame” 22) che 

egli aveva ritenuto conseguente ad un contatto con materiali di bronzo precedente al nascondimento. Non si 

può escludere, almeno per alcuni denari, la casualità di una giacitura o di un contatto con materiali bronzei 23) 

ma va rilevato che nove di questi esemplari appartengono alle emissioni di L. Rubrius Dossenus, l’analisi delle 

quali ha confermato l’abbassamento della percentuale di argento. 24) 

È invece probabilmente ininfluente la patina biancastra che ricopre una trentina di denari e che di solito 

investe un unico lato del tondello: essendo infatti questi denari raggruppabili in due piccoli nuclei che stanno 

entro una catena inventariale in successione, e quindi presumibilmente già vicini e tenuti insieme nel medagliere, 

è ipotizzabile che la patina derivi dalla loro collocazione in Museo. 

Tra gli esemplari, compaiono punzonature, monete incuse 25) ribattute 26) con segni evidenti di slittamento 

del conio 27) ed altre recanti incavi. 28) 

Molto modesto è il numero di monete recanti punzonature, contrariamente a quanto registrato nei ripostigli 

chiusi nella seconda metà del I sec. a.C.: 29) in tutto una quindicina, la più antica delle quali è il denario 

con leggenda TOD del 189-180 a.C. (RRC 141/1); la più recente, quella di C. Mussidius Longus del 42 a.C.: 

19) 

Quando l’intera serie non corrisponde all’elenco Santarelli, nel catalogo non è ovviamente fornita bibliografia. 

20) 

I denari da considerarsi in più e ipoteticamente estranei al ripostiglio di Pieve Quinta sono: RRC 74/1 (1 D/); RRC 278/1(1 D/); RRC 328/1 (3 

D/); RRC 232/1 (1 D/, fabretti 2579); RRC 290/1 (1 D/, fabretti 2437) RRC 364/1c-d (1 D/, fabretti 788); RRC 393/1b (2 D/); RRC 415/1(1 D/, 

fabretti 725); RRC 464/3a (1 D/, fabretti 1570). 

21) 

Si tratta delle monete Cat. nn.: 14 (RRC 197/1a); 79 (RRC 274/1); 243 (RRC 344/3); 253, 256, 258 (RRC 345/1); 266, 269, 270, 271 (RRC 

346/1b-i); 274, 275 (RRC 346/2); 276, 277, 278, 281, 283 (RRC 348/1); 285, 286 (RRC 348); 292, 295 (RRC 348/3); 300 (RRC 349/1); 320 (RRC 

353/1a); 479 (RRC 413/1); 523 (RRC 422/1b); 556 (RRC 429/1); 602 (RRC 443/1); 736 (RRC 464/2); 749, 753, 760 (RRC 464/5); 780 (RRC 467/1b); 

798 (RRC 474/5); 825 (RRC 494/37). 

22) 

santarelli 1879, p. 7: si tratta di alcuni denari delle famiglie Carisia, Marcia e Rubria. 

23) 

RRC, p. 569, nota 5: il Crawford ritiene che l’ossidazione di alcune monete di Pieve Quinta possa essere casuale, ad eccezione di quelle di 

L.Rubrius Dossenus. 

24) 

RRC, p. 569 e tabella XLV. 

25) 

Sono la moneta Cat. n. 97 (RRC 281/1), la n. 284 (RRC 348/1) e la n. 821 (RRC 494/25). 

26) 

Cat. n. 723 (RRC 463/2). 

27) 

Denari Cat. n. 287 (RRC 348/2); 511 (RRC 423/1); 605, 608 e 609 (RRC 443/1); 666 (RRC 454/1); 772 (RRC 465/2b); 826 (RRC 494/32a) e 

830 (RRC 494/43a). Nel caso del denario Cat. n. 729 (RRC 464/1) l’assenza di stampo sul R/, accompagnato tuttavia da un chiaro indizio di scivolamento, 

potrebbe forse essere dovuto alla rottura del conio. 

28) 

Cat. n. 766 (RRC 465/2b) e Cat. n. 245 (RRC 344/3). 

29) 

nicolai 2000, p. 14. 

11 




pur nella rarefazione dei pezzi, sono dunque rappresentati i due estremi cronologici del gruzzolo. Tra le serie, 

l’unica che compare con due esemplari testati (su tre) è quella di A. Albinus S.f. (RRC 335 10/a) recante al D/ 

una C (Cat. n. 180) e 3 punti disposti a triangolo (Cat. n. 179); le forme dei punzoni sono diverse: cerchio, 

triangolo, mezza luna, lettere P, M, A, V, e X. 

Il ripostiglio si apre con l’emissione anonima RRC 116/1a del 206-195 a.C. secondo il Crawford, 217-197 

a.C. per il Grueber; in realtà, tra le monete è ben riconoscibile un denario di C. Var di zecca siciliana (RRC 

74/1) che arretrerebbe la datazione al 209-208 a.C. (240-229 a.C. secondo BMCRR); essendo tuttavia tra quelli 

non riconosciuti dal Santarelli e pur tenendo presente le possibilità di errori, che di certo sono stati commessi 

dallo studioso forlivese nella catalogazione, ci sembra che questo debba rimanere un po’ in disparte nella valutazione 

analitica del ripostiglio 30) (Fig. 2). 

Il gruzzolo si chiude con il gruppo di emissioni di L. Livinius Regulus, P. Clodius M.f., L. Mussidius, T.F. 

Longus, C.Vibrius Varus del 42 a.C. (RRC 494/23, 494/25a, 494/30, 494/32, 494/33, 494/36, 494/37, 494/39a, 

494/42a, 494/43a) secondo il Crawford, con quelle invece di P. Clodius e C.Vibius Varus per il Grueber, che 

egli colloca nel 38 a.C. Tra i denari compare inoltre una moneta di Giuba I: una simile presenza non è insolita 

nei ripostigli di età romano-repubblicana, trattandosi di emissioni che, per il buon valore ponderale e la qualità 

della lega, erano ben accette tra le monete di scambio. Ben nota in area adriatica, con un esemplare anche a 

Ravenna 31) è attestata in ripostigli la cui data di chiusura va dal 46 a.C. 32) agli estremi anni del I sec. a.C.; 33) 

due denari di Giuba I erano anche nel tesoretto di Vigatto 34) . 

La distribuzione dei denari lungo questo ampio arco cronologico riflette abbastanza da vicino quanto 

testimoniato da gran parte degli altri ripostigli, vale a dire: una modestissima presenza dei coni più antichi fino 

al 156 a.C. (pari all’1,8%) una crescita rapida tra il 155 e il 91 (20,7%) che progredisce tra il 90 e il 77 a.C. 

(26,9%); poi, in coincidenza con anni (76-51 a.C.) di complessivo calo del numerale in circolazione la percentuale 

si abbassa al 20,22% per rialzarsi bruscamente alla fine, quando ad un arco di soli 9 anni appartiene il 

29, 79% dei denari del ripostiglio. 

I denari pertinenti alla fine del III - prima metà del II sec. a.C. sono in numero molto esiguo (15 esemplari) 

e sono rappresentativi di 9 emissioni differenti; diffusi per tutto l’arco cronologico, si caratterizzano 

tuttavia per il livello di consunzione relativamente modesto e, di conseguenza, il buon valore ponderale. 

A partire dal 155 a.C. sono presenti numerose emissioni: si riscontrano infatti 62 emissioni diverse tra il 

155 e il 91 a.C., per un totale di 173 denari, cui vanno aggiunte quelle di M. Atili Saran (RRC 214) C. Serveili 

M.f. (RRC 239) e di Mn. Acil Balbus (RRC 271) che, oggi assenti, comparivano invece nel catalogo Santarelli. 

Inoltre, alle 24 serie presenti con un solo esemplare, si affiancano tutte le altre con 2 o più pezzi, fino ad un 

massimo di 20 (denari di M. Fanniu C.f.: RRC 275/1). Le emissioni di questo gruppo appartengono tutte alla 

zecca di Roma, ad eccezione di quelle di L. Lic, Cn. Dom e associati, coniate a Narbona nel 118 a.C. (RRC 

282/1, 282/2, 282/3 e 282/4) cui è ascrivibile un numero complessivo di 6 esemplari. 

30) 

La moneta in realtà, per le sue caratteristiche esterne e per la collocazione serrata tra i denari sicuramente pertinenti al gruzzolo di Pieve Quinta, 

dovrebbe rientrare a pieno titolo nel ripostiglio stesso; e tuttavia sfuggono le ragioni per cui il Santarelli non avrebbe riconosciuto una moneta recante 

una leggenda assolutamente evidente e riconoscibile. 

31) 

MeDas 1991, p. 29, n. 4. 

32) 

Ripostiglio di Crotone, comprendente 87 denari, 2 quinari ed 1 denario di Giuba I; RRCH n. 383; backenDorf 1998, p. 65. 

33) 

Ripostigli di: Collarmele, chiuso nell’11-10 a.C., con 3 denari di Giuba I (RRCH n. 508, backenDorf 1998, p. 61); Monte Porzio Catone, 

chiuso anch’esso nell’11-10 a.C. (RRCH n. 511, backenDorf 1998, pp. 86-87); Civita Castellana, con tre attestazioni, la cui chiusura è tra il 2 a.C. e il 

4 d.C. (RRCH n. 528, backenDorf 1998, p. 60). 

34) 

RRCH n. 416; backenDorf 1998, pp.128-129 e pp. 456.461. 

12 




209-208 

206-195 

189-180 

179-170 

169-158 

157-156 

155 

150 

148 

147 

146 

140 

138 

137 

136 

135 

134 

133 

132 

131 

130 

129 

128 

127 

126 

125 

124 

123 

122 

121 

119 

118 

117 o 116 

116 o 115 

115 o 114 

114 o 113 

112 o 111 

111 o 110 

110 o 109 

109 o 108 

108 o 107 

106 

105 

104 

103 

101 

100 

96 

91 

90 

89 

88 

87 

86 

85 

83 

82 

83-82 

82-81 

81 

80 

79 

78 

77 

76 

75 

76 o 75 

74 

71 

70 

69 

68 

67 

66 

64 

63 

62 

61 

60 

59 

58 

57 

56 

55 

54 

51 

50 

49 

49-48 


48-47 

47 

47-46 

46 

46-45 

45 

44 

43 

43-42 

42 

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 

N. esemplari 

Fig. 2 - Grafico delle emissioni presenti nel ripostiglio di Pieve Quinta, scandite per annualità. 

Fig. 2 – Grafico delle emissioni presenti nel ripostiglio di Pieve Quinta, scandite per annualità 

13 




Nonostante la distanza cronologica rispetto al momento del nascondimento, sono relativamente pochi gli 

anni per i quali non si contano denari (in tutto 17) tra cui vanno annoverati anche il 95 e il 94, nel corso dei 

quali non sono attestate serie coniate in argento; interessante inoltre è il fatto che il ripostiglio di Pieve Quinta 

contenga ben 3 emissioni diverse del 137, del 126, del 116 o 115 e del 109 o 108 a.C., e due emissioni per 12 

anni diversi a partire dal 138 fino al 100 a.C. 

Per gli anni dal 90 al 77 a.C. si contano complessivamente 225 denari per 31 emissioni (sono solo 11 

quelle assenti) di cui solo 7 con un unico esemplare; per tutte le altre si registra un numero variabile oltre le 

due unità, fino ai 22 denari di C. Vibius C.f. Pansa (RRC 342/5b); l’incremento è tuttavia consistente per quasi 

tutte le serie, che superano per la maggior parte le 5 unità. Per quanto riguarda gli anni, non è documentata 

alcuna emissione dell’84 a.C., mentre sono invece alte le testimonianze per il 90, l’81 e il 79 a.C., per ciascuno 

dei quali si contano 3 serie. Per quanto riguarda le zecche, 27 coniazioni sono pertinenti a Roma, 1 a 

Massalia (Gallia per BMCRR) 1 al Nord Italia e Spagna (Spagna secondo BMCRR) 1 al Nord Italia (Spagna 

per BMCRR) ed 1 al seguito di Silla (orientale per BMCRR). 

Gli anni dal 76 al 51 a.C. registrano un totale di 169 denari per 36 emissioni: mancano completamente le 

monete di 14 serie, e pur a fronte di un leggero decremento delle presenze all’interno delle singole coniazioni, 

il livello si mantiene in generale piuttosto alto. 

Sono infatti solamente tre le serie attestate da un solo denario, mentre la maggior parte compare con un 

numero variabile da 2 a 7 esemplari, distribuiti talora tra le varie tipologie interne alle singole serie; il picco 

si raggiunge con le 14 monete di Philippus (RRC 425/1) e le 17 di M. Scaur, P. Hypsaeus Aed. Cur. (RRC 

422/1a.b) cui si somma il non trascurabile dato di 8 denari per ben 4 emissioni. La zecca è sempre quella di 

Roma, con l’unica eccezione del denario di Cn. Len Cur poi Lent. Cur. Den. Fl. (RRC 393/1a.b) assegnato sia 

dal Crawford sia dal Grueber ad area spagnola. 

Un’analisi dettagliata dei denari di questo periodo deve anche tener conto, dal punto di vista della concentrazione 

e/o della rarefazione degli esemplari, di una più dettagliata suddivisione di questo venticinquennio, 

al cui interno si osserva una modesta consistenza quantitativa per gli anni tra il 76 e il 70 a.C., accentuata 

dalla totale assenza di numerale nel 73-72 a.C.; segue il decennio 69-60 a.C., abbastanza ricco di presenze e 

con tre punte nel 67, nel 63 e nel 62 a.C. 

Gli anni 59-51 a.C. sono nettamente distinti in due momenti: tra il 58 e il 54 il numerario raggiunge livelli 

considerevoli, mentre dal 53 al 51 a.C. si contano 2 soli denari, entrambi ascrivibili al 51 a.C. 

Il gruppo più interessante è quello del 50-42 a.C., a ridosso del nascondimento. Le emissioni attestate 

sono in tutto 29, distribuite con ricchezza di presenze, progressivamente in crescita, tra il 49 e il 46 a.C., 

quando si raggiunge l’apice assoluto rispetto all’intero tesoretto, con 87 esemplari; il 50 a.C., con un solo 

denario, andrebbe più opportunamente aggregato al 53-51, con cui costituisce il quinquennio più negativo di 

tutto il gruzzolo, se si escludono gli anni iniziali fino al 156 a.C. 

A partire dalle emissioni assegnate al 46 o 45 la curva si abbassa considerevolmente e cade quasi a picco 

ma, e questo rappresenta un dato significativo ai fini dell’interpretazione del ripostiglio, si verifica una rapida 

quanto improvvisa risalita nel 42 a.C., quando nel gruzzolo ricompaiono 24 denari assegnabili a quell’anno. 

Le zecche si differenziano consistentemente, in relazione al periodo storico, alle guerre e alle lotte triumvirali 

e all’accresciuto bisogno di numerario al servizio dell’esercito. Se le serie romane continuano a prevalere 

con 16 attestazioni, si aggiungono con distribuzione abbastanza omogenea quelle africane, spagnole, galliche, 

della Sicilia e i coni in movimento con Pompeo, con Cesare e con Bruto e Cassio: altrettanto e sostanzialmente 

omogeneo, rispetto alle zecche, si mantiene il quadro delle assenze. 

14 




Il ripostiglio di Pieve Quinta, pertanto, non appare particolarmente selettivo rispetto alla autorità emittente, 

mentre lo resta molto di più nei riguardi dello stato di conservazione e della qualità dei coni. 

Esso inoltre si caratterizza per la quantità di serie attestate, per la estrema varietà delle medesime e per 

il considerevole numero di anni rappresentati: se si eccettua infatti il primo periodo, a partire dalla seconda 

metà del II sec. a.C. e ancor di più dagli inizi del I sec. a.C., le presenze coprono quasi tutti gli anni, talora con 

abbondanza e comunque con una certa omogeneità, come attestano le percentuali dei quattro periodi proposti 

a partire dal 155 a.C. 

Un altro dato interessante è rappresentato dall’alto valore ponderale del gruzzolo per tutta la sua durata: 

solo 7 denari infatti hanno un peso inferiore ai 3 g, 5 sono al di sotto di 3,35 g, mentre la maggior parte si 

pone tra i 3,75g e i 3,90g; a ciò si aggiunga che ben 140 denari, pari a circa il 17% dell’intero ammontare 

attuale, pesano 4,00 g e oltre. Tutti questi valori, inoltre, sono distribuiti indifferentemente lungo l’intero arco 

cronologico. 

Il grafico delle serie costruito su base annuale conferma alcune tendenze comuni alla maggior parte dei 

ripostigli, che riflettono la distribuzione cronologica e la percentuale delle emissioni presenti sul mercato in 

una certa area nel momento corrispondente a quello del nascondimento: 35) progressivo aumento del numerale 

avvicinandosi alle fasi più recenti, picchi e repentine cadute in relazione alla maggiore o minore abbondanza 

di emissioni nei singoli anni e alla capacità ricettiva dell’area di pertinenza del tesoretto. 

I confronti più vicini sono rappresentati dai ripostigli di Avezzano (L’Aquila) 36) Ossolaro (Cremona) 37) 

Sant’Anna (Modena) 38) Spoiano in Val di Chiana 1924 39) le cui date di apertura e di chiusura coincidono con 

quelle di Pieve Quinta; di un certo interesse si rivela anche il parallelo con altri rinvenimenti, circa coincidenti 

con Pieve Quinta ma differenti per le date di chiusura, di un anno precedenti o successive: Agnona Valsesia 40) 

Alvignano (Caserta) 41) Potenza 42) S. Bartolomeo in Sassoforte (Reggio Emilia) 43) Cisterna di Latina. 44) 

I confronti più stringenti sono indubbiamente con i tesoretti di S. Bartolomeo in Sassoforte e di 

Sant’Anna: suddividendo infatti l’arco cronologico in sette segmenti principali (prima del 157 a.C.; 157-143 

a.C.; 143-125 a.C., 91-79 a.C.; 78-50 a.C.; dopo il 50 a.C.) la corrispondenza dei dati percentuali tra Pieve 

Quinta e S. Bartolomeo in Sassoforte è quasi perfetta, con leggere discordanze per gli ultimi due segmenti, 

che non alterano tuttavia l’andamento complessivo del diagramma: a S. Bartolomeo in Sassoforte è solo un 

poco più ridotta la percentuale di conî del penultimo periodo e più forte quella dell’ultimo, ma il comportamento 

è il medesimo. Lo stesso vale per il gruzzolo di Sant’Anna, che tuttavia conosce un maggior incremento 

di presenze per gli anni 124-92 a.C. e di contro una leggera flessione nell’ultimo periodo, durante il 

quale i denari si assestano intorno al 22,74% di contro al 32,10% di S. Bartolomeo in Sassoforte e al 29,25% 

di Pieve Quinta. Il dato che tuttavia distingue nettamente il tesoretto di Pieve Quinta è che al brusco calo 

dei tre anni precedenti il nascondimento segua una improvvisa e inattesa impennata nel 42 a.C., quando il 

ripostiglio si chiude (Fig. 3). 

35) 

ercolani cocchi 1987, p. 25 

36) 

RRCH n. 227; fabricotti 1990; backenDorf 1998, p. 40 e pp. 252-253. 

37) 

RRCH n. 390; backenDorf 1998, pp. 92-93 e pp. 374-383. 

38) 

RRCH n. 407; ercolani cocchi 1987, p. 28; backenDorf 1998, pp. 114-115 e pp. 434-438. 

39) 

RRCH n. 419; GaMboGi serraValli 1989, pp. 137-141; backenDorf 1998, pp. 117-118 e pp. 441-443. 

40) 

RRCH n. 424; faVa 1960; backenDorf 1998, p. 35 e pp. 229-231. 

41) 

RRCH n. 417; backenDorf 1998, p. 37 e pp. 235-240. 

42) 

RRCH n. 400; backenDorf 1998, pp.103-104 e pp. 405-408. 

43) 

RRCH n. 401; ercolani cocchi 1987, p. 28; backenDorf 1998, pp. 109-110 e pp. 416-420. 

44) 

RRCH n. 425; nicolai 2000; backenDorf 1998, p. 59. 

15 




Ossolaro 

Santa Anna 

Spoiano 1 

Avezzano 

Borzano 

Pieve Quinta 

S. Bartolomeo in S. 

80% 

70% 

60% 

50% 

40% 

30% 

20% 

10% 

0% 

Ante 157 a.C. 

157-143 a.C. 

142-125 a.C. 

124-92 a.C. 

91-79 a.C. 

78-50 a.C. 

Post 50 a.C. 

Fig. 3 – Tavola comparativa basata sul rapporto percentuale delle diverse emissioni presenti nei ripostigli in esame, secondo 

segmenti cronologici 

Fig. 3 - Tavola comparativa basata sul rapporto percentuale delle diverse emissioni presenti nei ripostigli in esame, 

secondo segmenti cronologici. 

16 




Un comportamento analogo, per gruzzoli nascosti nella stessa età, si registra solo a Vigatto 45) dove il 

numerario degli anni a ridosso del nascondimento non si abbassa troppo repentinamente. 

Le caratteristiche complessive del gruzzolo di Pieve Quinta, vale a dire: 46) presenza di emissioni che 

coprono un lungo arco di tempo, graduale e progressivo aumento delle attestazioni, sia per la quantità, sia 

per il numero di serie riconosciute, la crescita numerica delle monete degli anni immediatamente precedenti 

il nascondimento, concorrono a far ritenere questo deposito come probabile esempio di taglio nel circolante 47) 

e quindi una somma costituitasi in seguito alla vendita di un bene. E tuttavia la omogeneità del nominale, il 

buono stato di conservazione complessivo, l’alto valore ponderale dei singoli conî, la deposizione entro un 

salvadanaio e la qualità della lega sembrano indicare anche una forma di tesaurizzazione nella costituzione del 

gruzzolo, il cui possessore originario voleva quanto meno mantenere più alto possibile il potere di acquisto. 

Saremmo pertanto propensi a riconoscere nel ripostiglio di Pieve Quinta un intento e una volontà di 

accantonamento nelle modalità della sua composizione e della cernita dei pezzi, ma un repentino ‘passaggio 

di mano’, tra acquirente e venditore, nella sua fase finale: l’entità stessa della somma, pur se non altissima, 

doveva comunque aver garantito un acquisto discreto, soprattutto se si tiene conto che siamo al centro di 

un’area prettamente e pressoché esclusivamente agricola. 

Circa gli anni del nascondimento, pur non escludendo, ovviamente, ragioni e vicende del tutto personali, 

esso si colloca in un periodo di estrema instabilità, e non di meno per questa regione. Alla morte di Cesare era 

seguita, nell’aprile del 43, la guerra di Modena; nell’incontro di Bologna dello stesso anno, erano state scelte 

18 città italiche, tra le più ricche, in cui assegnare terre ai veterani: tra queste, Appiano 48) ricorda Ariminum. 

All’approssimarsi della guerra di Perugia, che vide Antonio contro Ottaviano, nel 41 a.C. i movimenti 

delle truppe toccarono da vicino anche il territorio a ridosso di Pieve Quinta: probabilmente nel dicembre di 

quell’anno, Cesare e Agrippa mossero contro Munazio Planco che avanzava dalla Sabina verso Perugia, e contro 

C. Asinio Pollione e P. Ventidio Basso 49) che scendevano dal Nord lungo la via Flaminia: Cesare e Agrippa 

li respinsero, costringendoli a ritirarsi su Ariminum e su Ravenna. 

Le vicende degli anni 42-40, dunque, anche se non videro questo territorio direttamente al centro di 

conflitti armati, contengono tuttavia elementi di drammaticità tali da diffondere quel clima di insicurezza e di 

instabilità che sono spesso all’origine del nascondimento di un gruzzolo: e ancora una volta proprio in questa 

generale precarietà, più che in un episodio specifico, vanno ricercate le motivazioni del seppellimento di questo 

piccolo tesoro. 

Resta da sottolineare un ultimo dato: per la seconda metà del I sec. a.C., ricca di ripostigli in Emilia 50) 

Pieve Quinta resta per ora l’unico rinvenuto in Romagna, dove pure, nella prima metà del medesimo secolo, 

si concentrano numerosi ritrovamenti 51) anche di grande consistenza. 

45) 

cfr. nota 32. 

46) 

ercolani cocchi 1982, pp. 178-179; ercolani cocchi 1989, pp. 215-216. 

47) 

ercolani cocchi 1989, p. 220. 

48) 

app., Bell. Civ., IV, 11. 

49) 

app., Bell. Civ., V, 131. 

50) 

Mazzotta 1993, p. 176 

51) 

ercolani cocchi 1982; ercolani cocchi 1987. 

17 



abbreViazioni biblioGrafiche 


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ercolani cocchi 1982 



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Studi per Laura Breglia II, in BdN, Suppl. al n. 4, Roma 1987, pp. 19-37. 

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GaMboGi serraValli 1989 

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MazarD, CNNM MazarD J., Corpus Nummorum Numidiae Mauretaniaeque, Paris 1955. 

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RRCH crawforD M.H., Roman Republican Coin Hoards, London 1969. 

santarelli 1879 

santarelli A., Notizia di un ripostiglio di denari consolari trovato a Pieve Quinta nel 

forlivese, Forlì 1879. 

18 



Ripostiglio di Pieve Quinta 1 - 3 

CATALOGO 

Roma, Repubblica 

C.VAR 

Denario, argento 

D/ Testa di Roma a d. con elmo alato ornato di protome di 

grifone; dietro, X 

R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto i cavalli, C.VAR; in 

esergo, ROMA 

ZECCA: SICILIA 

(209-208 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 288 (240-229 a.C.); RRC 74,1 

1. g 3,60 mm 17,5 

R/ [ROMA] 

270° inv. 16702 

1 

Emissione anonima 




R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto, toro in atto di cozzare, 

a s.; entro linee orizzontali, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(206-195 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 319-321 (zecca italiana, 217-197 a.C.); RRC 116,1a 

2. g 3,35 mm 19 0° inv. 16823 

R/ [R] OMA 

santarelli p. 9 (fabretti 398) 

2 





R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(189-180 a.C.) 


3. g 3,17 mm 18 360° inv. 17129 

R/ [RO] MA 

santarelli p. 9 (fabretti 262, 270) 

3 

19 



4 - 7 Catalogo 

4. g 3,80 mm 18 180° inv. 16741 

R/ [ROMA] 


4 

5. g 4,00 mm 17,5 180° inv. 17111 

R/ [ROMA] 

Santarelli p. 9 (fabretti 262, 270) 

5 





R/ Luna in biga a d., cavalli al galoppo; sotto, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(189-180 a.C.) 


6. g 3,60 mm 15,5 180° inv. 16749 

R/ [ROMA] 


6 

Uccellino e TOD 




R/ Diana in biga a d., cavalli al galoppo; sotto i cavalli, 

TOD; sopra la lettera T, uccellino a d.; in esergo, 

ROMA entro cornice lineare 

ZECCA: ROMA 

(189-180 a.C.) 


7. g 3,32 mm 18,5 55° inv. 16407 

R/ [R]OMA 

santarelli p. 38 (fabretti 4820) 

7 

20 




SX. Q 




R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto, SX.Q; in esergo, 

ROMA 

ZECCA: ROMA 

(189-180 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 418 (zecca italiana, 196-173 a.C.); RRC 152,1a 

8. g 3,80 mm 18 85° inv. 16828 

R/ [ROMA] 


8 

MAT 




R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto, MAT; in esergo, 

ROMA 

ZECCA: ROMA 

(179-170 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 412 (zecca italiana, 196-173 a.C.); RRC 162,2b 

9. g 2,78 mm 16,5 280° inv. 16956 

R/ [RO]MA 


9 

PVR 




R/ Diana sormontata da luna crescente, in biga a d.; sotto 

i cavalli, PVR; sopra, murex; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(169-158 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 420 (zecca italiana, 172-151 a.C.); RRC 187,1 

10. g 3,95 mm 18 90° inv. 16450 


10 

11. g 3,40 mm 18 225° inv. 16498 


11 

21 








R/ Vittoria in biga a d., con frusta nella d. e redini nella s.; 

in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(157-156 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 428 (zecca italiana, 172-151 a.C.); RRC 197,1a-b 

12. g 3,63 mm 18 65° inv. 16802 


12 

13. g 3,85 mm 16,5 75° inv. 16789 


13 

14. g 3,80 mm 17,5 95° inv. 16794 


14 

15. g 3,45 mm 18 360° inv. 17108 


15 

SAR 




R/ Vittoria in biga al galoppo a d., con frusta nella d. e 

redini nella s.; sotto le zampe dei cavalli, SAR; in 

esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(155 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 741-744 (172-151 a.C.); RRC 199,1a 

16. g 3,60 mm 18 70° inv. 16634 

R/ [R]OM[A] 


16 

22 




17. g 3,55 mm 17,5 305° inv. 16955 

R/ SA[R] e [R]OM[A] 


17 

FLAVS 




R/ Luna in biga a d.; sotto, FLAVS; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(150 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 848 (172-151 a.C.); RRC 207,1 

18. g 3,25 mm 18 285° inv. 16649 

R/ FLAV[S] e [ROMA] 


18 

19. g 4,05 mm 18 290° inv. 16642 

R/ FLA[VS] e [ROMA] 


19 

20. g 3,40 mm 18,5 295° inv. 16716 

R/ FLAV[S] 


20 

21. g 3,65 mm 19 115° inv. 16590 

R/ [FLAVS] e ROM[A] 


21 

23 




Q. MARC LIBO 



grifone; dietro, LIBO; sotto il mento, X 

R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto i cavalli, Q.MARC; in 

esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(148 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2924-2926 (81 a.C.); RRC 215,1 

22. g 3,90 mm 18,5 180° inv. 17120 


22 

L. CVP 



grifone; dietro, cornucopia; sotto il mento, X 

R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto i cavalli, L.CVP; in 

esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(147 a.C.) 


23. g 3,85 mm 18 360° inv. 16664 

R/ In esergo, [ROM]A 


23 

24. g 3,95 mm 18,5 305° inv. 16704 

R/ [L.]CVP e [R]OM[A] 


24 

25. g 3,40 mm 19 105° inv. 16738 

R/ In esergo, [R]OM[A] 


25 

24 




C.ANTESTI 


D/ Testa di Roma a d. con elmo alato ornato di protome 

di grifone; dietro, cucciolo a zampe in su; sotto il 

mento, X 

R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto, C.ANTESTI; in esergo, 

ROMA 

ZECCA: ROMA 

(146 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 855 (172-151 a.C.); RRC 219,1a 

26. g 3,70 mm 18 30° inv. 16976 

R/ C.ANTES[TI] e [ROMA] 


26 

C.ANTESTI 



grifone; dietro, C.ANTESTI; davanti, X 

R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto i cavalli, cane con le 

zampe anteriori alzate; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(146 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 859 (172-151 a.C.); RRC 219,1e 

27. g 2,95 mm 19 295° inv. 16923 

D/ C.ANTES[TI] 

R/ [ROMA] 


27 

C.VAL C.F FLAC 



grifone; dietro, XVI 

R/ Vittoria in biga a d., con frusta nella d. e redini nella s., 

i cavalli al galoppo; sopra i cavalli, FLAC; sotto, 

C.VAL.C.F; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(140 a.C.) 


28. g 3,75 mm 18,5 270° inv. 16316 

R/ In esergo, [RO]M[A] 


28 

25 




C.RENI 




R/ Giunone in biga di caproni a d., diademata, con scettro 

e redini nella s. e frusta nella d.; sotto i cavalli, C.RENI; 


ZECCA: ROMA 

(138 a.C.) 


29. g 3,80 mm 17 180° inv. 16834 

R/ C.REN[I] e ROM[A] 


29 

30. g 3,90 mm 15 295° inv. 16769 

R/ C.REN[I] e ROM[A] 


30 

CN. GEL o CN.GELI 



grifone; dietro, X; intorno, corona di alloro 

R/ Guerriero in quadriga a d., con scudo nella mano s. e 

sul punto di afferrare con la d. un prigioniero che gli sta 

di fianco; sotto i cavalli, CN.GEL o CN.GELI; in 

esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(138 a.C.) 


31. g 3,93 mm 19 270° inv. 16899 

R/ [CN.GEL] o [CN.GELI] e [ROMA] 


31 

32. g 3,80 mm 19,5 360° inv. 17000 

R/ Sotto, CN. GE[L] 


32 

26 




33. g 3,85 mm 18 290° inv. 16850 


33 

34. g 3,87 mm 18 90° inv. 17045 


34 

TI.VET 


D/ Busto di Marte a d. drappeggiato e con elmo piumato; 

dietro, X e TI.VET 

R/ Due soldati stanti e armati di lancia, l’uno di fronte 

all’altro, in atto di toccare una scrofa tenuta da un terzo 

personaggio, chino tra loro; sopra, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(137 a.C.) 


35. g 3,80 mm 18,5 285° inv. 16916 


35 

SEX.POM 



grifone; dietro, brocca; sotto il mento, X 

R/ Lupa a d. che allatta i gemelli; dietro, ficus ruminalis 

con uccellini tra i rami; a s. Faustulus, identificato 

dalla leggenda FOSTLVS; a d., SEX.POM o SEX. 

PMO o SEX.PO; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(137 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 926-927 (150-125 a.C.); RRC 235,1a-1c 

36. g 3,80 mm 19,5 105° inv. 16973 

R/ A s., [FOSTLVS]; a d., [SEX.PO] 


36 

37. g 3,95 mm 19 90° inv. 16864 

R/ A s., [FOSTLVS]; a d., SEX.[PO]; in esergo, [ROMA] 


37 

27 




M.BAEBI Q.F TAMPIL 


D/ Testa di Roma a s. con elmo alato ornato di protome di 

grifone e orecchini con pendente; dietro, TAMPIL; 

sotto il mento, X 

R/ Apollo in quadriga a d., che tiene arco e freccia nella 

mano s. e ramo nella d.; sotto i cavalli, ROMA; in 

esergo, M.BAEBI.Q.F 

ZECCA: ROMA 

(137 a.C.) 


38. g 3,75 mm 17,5 290° inv. 16577 

D/ TAM[PIL] 

R/ ROM[A] e M.BAEBI[.Q.F] 


38 

39. g 3,74 mm 18 280° inv. 16565 

R/ ROM[A] e [M.]BAEBI[.Q.F] 


39 

40. g 3,80 mm 17,5 100° inv. 16647 

D/ TA[MPIL] 

R/ ROM[A] e [M.]BAEBI[.Q.F] 


40 

41. g 3,80 mm 17,5 110° inv. 16671 

R/ ROM[A] e [M.BAEBI.Q.F] 


41 

42. g 3,75 mm 17,5 270° inv. 16711 


42 

28 




CN.LVCR TRIO 



grifone; dietro, TRIO; sotto il mento, X 

R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto i cavalli, CN.LVCR; in 

esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(136 a.C.) 


43. g 3,75 mm 17,5 90° inv. 16573 

R/ [C]N.LVC[R] 


43 

44. g 3,70 mm 17,5 105° inv. 16696 

D/ [TRI]O 

R/ In esergo, [R]OMA 


44 

45. g 3,80 mm 18 270° inv. 16595 


45 

46. g 3,80 mm 18 180° inv. 16602 


46 

C.CVR.F TRIG 



grifone; dietro, TRIG; sotto il mento, X 

R/ Giunone in quadriga a d., diademata e incoronata da 

Vittoria in volo; sotto i cavalli, C.CVR.F; in esergo, 

ROMA 

ZECCA: ROMA 

(135 a.C.) 


47. g 3,90 mm 18 360° inv. 16723 

D/ [T]RIG 

R/ Sotto, C.CVR.[F] 


47 

29 



48 - 52 Catalogo 

TI.MINVCI C.F AVGURINI 



grifone; dietro, X– 

R/ Colonna a spirali; sopra la colonna, statua; alla base, 

due spighe; ai lati, figure togate; sopra, ROMA; a s., 

TI.MINVCI.C.F; a d., AVGVRINI 

ZECCA: ROMA 

(134 a.C.) 


48. g 3,75 mm 18 100° inv. 16530 

R/ A d., [AVGVRINI] 



49. g 3,60 mm 18,5 275° inv. 16659 

R/ A s., TI.MINVCI.C.[F]; a d., [AVGV]RINI 



M.MARC 



grifone; dietro, modio; sotto il mento, X– 

R/ Vittoria in biga a d.; sotto i cavalli, M.MARC/ROMA 

diviso da due spighe 

ZECCA: ROMA 

(134 a.C.) 


50. g 3,74 mm 18 80° inv. 16812 

santarelli p. 26 (fabretti 3249) 

50 

51. g 3,80 mm 19 100° inv. 16759 


51 

52. g 3,75 mm 18 235° inv. 16750 

R/ [M.MARC/ROMA] 


52 

30 




L.MINVCI 



grifone e riccio sulla spalla s.; dietro, X– 

R/ Giove in quadriga a d., in atto di lanciare il fulmine con la 

mano d.; sotto i cavalli, ROMA; in esergo, L.MINVCI 

ZECCA: ROMA 

(133 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 963 (124-103 a.C.); RRC 248,1 

53. g 3,70 mm 18 245° inv. 16597 

R/ ROM[A] e [L.]MINV[CI] 


53 

54. g 3,86 mm 18,5 158° inv. 16569 

R/ ROM[A] e L.MIN[VCI] 


54 

55. g 3,73 mm 20 270° inv. 16533 

R/ ROM[A] e [L.MINVCI] 


55 

56. g 3,70 mm 19,5 360° inv. 16651 

R/ ROM[A] e L.MIN[VCI] 


56 

P.MAE ANT 




R/ Vittoria in quadriga a d.; sotto i cavalli, P. MAE ANT; 


ZECCA: ROMA 

(132 a.C.) 

bibl: BMCRR I 988 (124-103 a.C.); RRC 249,1 

57. g 3,72 mm 20 75° inv. 17118 


57 

31 




58. g 3,72 mm 20 75° inv. 17090 


58 

M. ABVRI GEM 



grifone; dietro, GEM; sotto il mento, X– 

R/ Sole radiato in quadriga a d. con frusta nella d. e redini 

nella s.; sotto i cavalli, M.AB VRI; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(132 a.C.) 


59. g 3,78 mm 17,5 265° inv. 16827 

Santarelli p. 9 (Fabretti 643) 

59 

L.OPEIMI 



grifone; dietro, corona; sotto il mento, X– 

R/ Vittoria in quadriga a d. con corona nella d. e redini 

nella s.; sotto i cavalli, L.OPEIMI; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(131 a.C.) 


60. g 3,82 mm 17 285° inv. 16746 


60 

61. g 3,93 mm 16 270° inv. 17043 


61 

32 




M.VARG 



grifone; dietro, M.VARG; davanti, X– 

R/ Giove in quadriga a d., con fulmine e redini nella mano 

s. e ramo nella d.; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(130 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1068 (102 a.C.); RRC 257,1 

62. g 3,78 mm 19,5 155° inv. 16906 


62 

63. g 3,85 mm 19,5 90° inv. 16930 


63 

Q. PILIPVS 




R/ Cavaliere al galoppo a d.; dietro, elmo con corona di 

capra; sotto il cavallo, Q.PILIPVS; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(129 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1143-1144 (99-95 a.C.); RRC 259,1 

64. g 3,70 mm 17 290° inv. 17119 


64 

65. g 3,85 mm 17,5 90° inv. 16761 

R/ [Q.PILIPVS] e [ROMA] 

santarelli p. 28 (fabretti3254) 

65 

33 




T.CLOVLI 



grifone; dietro, corona; sotto, ROMA 

R/ Vittoria in biga a d., tiene le redini in entrambe le mani; 

sotto, spiga; in esergo, T.CLOVLI 

ZECCA: ROMA 

(128 a.C.) 

bibl: BMCRR I 1079 (101 a.C.); RRC 260,1 

66. g 3,90 mm 20 285° inv. 16882 

D/ [R]OM[A] 

R/ [T.CL]OVLI 


66 

C.SERVEILI 


D/ Testa di Roma a d., con elmo alato ornato di protome di 

grifone; dietro, lituus; sotto, ROMA; davanti, X– 

R/ Guerriero a s. in atto di combattere contro un altro 

cavaliere con la lancia; lo scudo del primo cavaliere 

reca la lettera M; in esergo, C.SERVEIL 

ZECCA: ROMA 

(127 a.C.) 


67. g 3,90 mm 18 55° inv. 16665 

R/ In esergo, [C.]SERVE[IL] 


67 

C.CASSI 



grifone; dietro, urna votiva e X– 

R/ Libertas in quadriga a d., con redini e verga nella mano 

s. e pileus nella d.; sotto, C.CASSI; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(126 a.C.) 


68. g 3,90 mm 18 130° inv. 16439 


68 

34 




T Q 



grifone; dietro, apex; davanti, X– 

R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto, T Q separate da scudo 

macedone; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(126 a.C.) 


69. g 3,73 mm 16,5 205° inv. 16782 


69 

N.FABI PICTOR 



grifone; davanti, segno di controllo; dietro, X– 

R/ Q.Fabius Pictor seduto su seggio a s., con elmo e 

corazza, nella mano d. l’apex e una lancia nella s.; di 

fianco, scudo con l’iscrizione QVI/RIN; a d., N.FABI; 

a s., PICTOR; sopra, lettera N; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(126 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1176 ( 93 a.C.); RRC 268,1b 

70. g 3,85 mm 17 270° inv. 16551 


70 

M.PORC LAECA 



grifone; dietro, LAECA; davanti, X– 

R/ Libertas incoronata da Vittoria in volo, in quadriga a 

d., tiene le redini e la verga nella mano s. e pileus nella 

d.; sotto, M.PORC; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(125 a.C.) 


71. g 3,80 mm 18 45° inv. 16690 

R/ M.PO[RC] e [RO]M[A] 

santarelli p. 33 (fabretti 4223-4224) 

71 

35 




72. g 3,78 mm 18,5 90° inv. 16599 


72 

73. g 3,82 mm 17 270° inv. 16637 

D/ [L]AE[C]A 

R/ [M.PORC] e [ROMA] 


73 

Q.FABI LABEO 



grifone; dietro, ROMA; davanti, LABEO; sotto il 

mento, X 

R/ Giove in quadriga a d., in atto di lanciare il fulmine con 

la mano d.; sotto i cavalli, rostro; in esergo, Q.FABI 

ZECCA: ROMA 

(124 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 494 (zecca italiana, 102-100 a.C.); RRC 273,1 

74. g 3,82 mm 19,5 90° inv. 16717 74 

R/ Q.FA[BI] 


75. g 3,90 mm 19 305° inv. 16726 

D/ Dietro, RO[M]A; davanti, LA[BEO] 

R/ [Q.]FA[BI] 


75 

76. g 3,80 mm 18 35° inv. 16629 

D/ Dietro, [ROMA]; davanti, [LABE]O 

R/ Q.FAB[I] 


76 

36 




C. CATO 




R/ Vittoria in biga a d., con redini nella s. e frustino nella 

d.; sotto, C. CATO; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(123 a.C.) 


77. g 3,80 mm 19 55° inv. 16733 


77 

78. g 3,80 mm 18 65° inv. 16667 


78 

79. g 3,86 mm 17,5 90° inv. 16598 


79 



80 

81. g 3,90 mm 18,5 45° inv. 16553 


81 

37 




M.FAN C.F 



grifone; dietro, ROMA; davanti, X 

R/ Vittoria in quadriga a d.; in esergo, M.FAN.C.F 

ZECCA: ROMA 

(123 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 468-470 (zecca italiana, 150-125 a.C.); RRC 275,1 

82. g 3,73 mm 17 45° inv. 16767 

R/ [M.]F[AN.] C[.F] 


82 

83. g 3,76 mm 18 270° inv. 16776 

D/ ROM[A] 

R/ [M.FAN.C.F] 


83 

84. g 3,80 mm 17 270° inv. 16757 



84 

85. g 3,78 mm 17,5 270° inv. 16619 

D/ [R]OMA 



85 

86. g 3,72 mm 17 145° inv. 16656 

R/ [M.]FAN.C.F 


86 

38 




87. g 3,90 mm 17 45° inv. 16735 

D/ [ROMA] 



87 

88. g 3,91 mm 15,5 210° inv. 17037 


88 

89. g 3,86 mm 15 210° inv. 17042 

D/ [ROMA] 


89 

90. g 3,80 mm 15,5 270° inv. 17052 

D/ [ROMA] 


90 

M.CARBO 



grifone; dietro, ramo; davanti, X 

R/ Giove in quadriga a d., con redini e scettro nella s., in 

atto di lanciare il fulmine con la mano d.; sotto i cavalli, 

M.CARBO; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(122 a.C.) 


91. g 3,74 mm 18 180° inv. 16765 

R/ M.CA[RBO] e ROM[A] 


91 

39 




92. g 3,70 mm 18,5 270° inv. 16744 92 

R/ M.CA[RBO] e [ROMA] 


93. g 3,84 mm 17 0° inv. 17038 


93 

Q.MINV RVF 



grifone; dietro, RVF; davanti, X 

R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto, Q.MINV; in esergo, 

ROMA 

ZECCA: ROMA 

(121 a.C.) 


94. g 3,84 mm 19 180° inv. 16561 


94 

C.PLVTI 




R/ Dioscuri al galoppo a d.; sotto le zampe dei cavalli, 

C.PLVTI; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(121 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 454 (zecca italiana, 150-125 a.C.); RRC 278, 1 

95. g 3,87 mm 18,5 125° 

R/ [C.PLVTI] e [ROMA] 

inv. 16857 95 

40 




M.FOVRI L.F PHILI 


D/ Giano bifronte laureato; intorno, M.FOVRI.L.F 

R/ Roma con elmo corinzio e tunica stante a s., tiene lo 

scettro nella mano s. e incorona con la d. un trofeo, alla 

cui base e ai cui lati sono due scudi gallici oblunghi e 

due carnyces; sopra la testa di Roma, un astro; dietro, 

ROMA; in esergo, PHILI 

ZECCA: ROMA 

(119 a.C.) 



D/ [M.F]OVRI.L.F 

R/ [ROMA] e PHIL[I] 


96 

97. g 3,85 mm 19 270° inv. 16389 

D/ [M.]FOVRI.L.F 

R/ Incuso 


97 

L.LIC, CN.DOM E ASSOCIATI 

Denario serrato, argento 


grifone; davanti, M.AVRELI; dietro, ROMA e X– 

R/ Guerriero nudo, barbato in biga a d. con scudo, carnyx 

e redini nella mano s. e lancia nella d.; sotto, SCAVRI; 

in esergo, L.LIC.CN.DOM 

ZECCA: NARBONA 

(118 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1185 (92 a.C.); RRC 282, 1 


D/ Dietro, [ROMA] 

R/ In esergo, [L.]LIC.CN[.DOM] 


98 

99. g 3,80 mm 20 360° inv. 16540 

D/ Davanti, [M.]AVRELI 


99 

41 






D/ Testa di Roma a d. con elmo attico; intorno, 

L.CO CO.M.F; dietro, X 

R/ Guerriero nudo in biga a d., con scudo, carnyx e redini 

nella mano s., in atto di lanciare la spada con la d.; in 

esergo, L.LIC.CN.DOM 


(118 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1189-1190 (92 a.C.); RRC 282, 2 

100. g 3,80 mm 17,5 105° inv. 16626 100 

D/ [L.CO C]O.M.F 

R/ [L.LIC.]CN.DOM 





grifone; intorno, C.MALLE.C.F 

R/ Simile alla precedente 


(118 a.C.) 


101. g 3,80 mm 18 115° inv. 16531 

D/ C.MALL[E.C.F] 

R/ [L.]LIC.CN.DOM 


101 

102. g 3,95 mm 19 360° inv. 16578 

D/ C.M[ALLE.C.F] 

R/ [L. LIC.CN.DOM] 


102 




grifone; intorno, L.PO ONI.CNF e X– 

R/ Simile alla precedente 


(118 a.C.) 


103. g 3,80 mm 18 270° inv. 16589 103 

D/ [L.PO ONI.C]NF 

R/ [L.LIC.CN.]DO[M] 


42 




M.CALID, Q.MET, CN.FOVL 



grifone; dietro, ROMA; davanti, X– 

R/ Vittoria in biga a d., con corona nella mano d. e redini 

nella s.; sotto, M. CALID; in esergo, Q. MET.CNFL 

bibl.: BMCRR II 474 (zecca italiana, 124-103 a.C.); RRC 284,1a 

ZECCA: ROMA 

(117 o 116 a.C.) 

104. g 3,80 mm 18 50° inv. 16668 

D/ [ROMA] 

R/ M.CALI[D] e [Q.]ME.CNF[L] 


104 

M.CALID, Q.MET, CN.FOVL 


D/ Tutto come il precedente 

R/ Simile; sotto, CNFOVL; in esergo, M.CAL.Q.MET 

bibl.: BMCRR II 476 (zecca italiana, 124-103 a.C.); RRC 284, 1b 

ZECCA: ROMA 

(117 o 116 a.C.) 

105. g 3,85 mm 18 90° inv. 16692 

D/ [ROMA] 


105 

CN.DOMI, Q.CVRTI, M.SILA 



grifone; davanti, ROMA; dietro, X– 

R/ Giove in quadriga a d., che tiene il fulmine nella mano 

s. e ramo nella d.; in esergo, CN.DOMI 

bibl.: BMCRR II 490 (zecca italiana, 124-103 a.C.); RRC 285, 1 

ZECCA: ROMA 

(116 o 115 a.C.) 

106. g 3,85 mm 20 60° inv. 16528 

D/ ROM[A] 


106 

CN.DOMI, Q.CVRTI, M.SILA 



grifone; davanti, Q.CVRT; dietro, X 

R/ Giove in quadriga a d., che tiene lo scettro nella mano 

s. e lancia il fulmine con la d.; sopra, lituus; sotto, M. 

SILA; in esergo, ROMA 

bibl.: BMCRR II 482 (zecca italiana, 124-103 a.C.); RRC 285, 2 

ZECCA: ROMA 

(116 o 115 a.C.) 

107. g 3,83 mm 19 155° inv. 16544 

R/ Sotto, M.SI[LA] 


107 

43 




M.SERGI SILVS Q 



grifone; davanti, EX.S.C; dietro, ROMA e X– 

R/ Cavaliere in corsa a s., con testa mozzata nella mano s.; 

davanti, Q; sotto, M.SERGI; in esergo, SILVS 

ZECCA: ROMA 

(116 o 115 a.C.) 


108. g 3,90 mm 18 180° inv. 16911 

D/ Davanti, [EX.S.]C 


108 

109. g 3,87 mm 18 360° inv. 17026 

D/ Davanti, EX[.S.]C; dietro, [RO]MA 


109 

110. g 3,85 mm 18 45° inv. 16867 

D/ Davanti, [EX.S.C] 

R/ In esergo, [SILVS] 


110 

111. g 3,70 mm 19 125° inv. 16869 

D/ Davanti, EX.S.C; dietro, RO[MA] 

R/ Sotto,[M.SER]GI; in esergo,[SILVS] 


111 

M.CIPI M. F 



grifone; davanti, M.CIPI.M.F; dietro, X 

R/ Vittoria in biga a d., con ramo di palma nella d. e redini 

nella s.; sotto le zampe dei cavalli, timone; in esergo, 

ROMA 

ZECCA: ROMA 

(115 o 114 a.C.) 


112. g 3,80 mm 16 90° inv. 16974 

D/ Davanti, [M.]CIPI.M.F 


112 

44 




113. g 3,80 mm 17 105° inv. 16964 

D/ Davanti, [M.CIPI.M.F]; dietro, [X] 


113 

114. g 3,88 mm 17 105° inv. 17017 

D/ Davanti, [M.CIPI.M.F] 

R/ [RO]MA 


114 

115. g 3,85 mm 16,5 115° inv. 17023 


115 

116. g 3,80 mm 16 80° inv. 16889 



116 

117. g 3,87 mm 16,5 95° inv. 16939 


R/ RO[MA] 


117 

C.FONT 


D/ Testa dei Dioscuri gianiforme, laureata; a s. e sotto, 

segno di controllo; a d., X– 

R/ Nave a s.; sopra, C.FONT; sotto, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(114 o 113 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 597 (zecca italiana, 91 a.C.); RRC 290, 1 

118. g 3,80 mm 20,5 90° inv. 16743 

D/ A s., C; sotto, . . 

R/ Sopra, [C.]FONT; sotto, [RO]MA 


118 

45 




119. g 3,90 mm 20 95° inv. 16752 

D/ Segno di controllo non identificato 

R/ Sopra, [C.F]ONT 


119 

MN.AEMILIO LEP 


D/ Busto femminile a d. laureato, drappeggiato e con diadema; 

davanti, ROMA; dietro, X– 

R/ Arco a tre fornici sormontato da statua equestre; 

intorno, MN.AEMILIO; tra i fornici, L E P 

ZECCA: ROMA 

(114 o 113 a.C.) 


120. g 3,98 mm 18 110° inv. 16421 

D/ [R]OMA 

R/ Intorno, [MN.A]E[M]ILIO 


120 

121. g 3,88 mm 18 180° inv. 16428 

D/ [RO]MA 

R/ Intorno, [MN.]AE[MI]LIO 


121 

122. g 4,05 mm 19 80° inv. 16462 


122 

CN.BLASIO CN.F 


D/ Testa di Marte a d. con elmo corinzio; sopra, X–; davanti, 

CN.BLASIO.CN.F; dietro, caduceus 

R/ Giove stante tra Giunone e Minerva, con scettro nella 

mano d. e fulmine nella s.; Giunone tiene lo scettro 

nella mano d., Minerva nella s. mentre incorona Giove; 

nel campo, punto; sotto, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(112 o 111 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 620-631 (zecca italiana, 91 a.C.); RRC 296, 1a 

123. g 3,75 mm 18 120° inv. 16344 

D/ [CN.B]LASIO.CN.F 

R/ [ROMA] 


123 

46 






D/ Simile; dietro, stella 

R/ Simile; in campo, crescente lunare 

ZECCA: ROMA 

(112 o 111 a.C.) 

bibl.: RRC 296, 1b 

124. g 3,87 mm 18 270° inv. 16353 

D/ [CN.BLASIO.CN.]F 


124 



D/ Simile; dietro, ramo di palma 

R/ Simile; in campo, BLA 

ZECCA: ROMA 

(112 o 111 a.C.) 

bibl.: RRC 296, 1h 

125. g 3,85 mm 18,5 45° inv. 16400 


125 




R/ Simile, ma in campo nessun simbolo 

ZECCA: ROMA 

(112 o 111 a.C.) 

bibl.: RRC 296, 1a-h (A-L) 

126. g 3,88 mm 18 75° inv. 16444 

D/ [CN.BLA]SIO CN.F 

R/ [R]OMA 


126 

TI Q 


D/ Busto di Ercole visto da dietro, con clava sulla spalla d. 

R/ Desultor a s., con corazza; dietro, L; sotto, sorcio a s. 

tra TI Q ; in esergo, D.S.S su tavoletta 

ZECCA: ROMA 

(112 o 111 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 566 (zecca italiana, 91 a.C.); RRC 297, 1a 

127. g 3,90 mm 18,5 75° inv. 16805 

R/ Sotto, [TI] Q; in esergo, [D.S.S] 


127 

47 




128. g 4,10 mm 17 150° inv. 17087 

R/ Dietro, N 


128 

AP.CL, T.MAL, Q.VR 



grifone; dietro, segno di controllo 

R/ Vittoria in triga a d., tiene le redini con entrambe le 

mani; in esergo, AP.CL.T.MAL.Q.VR 

ZECCA: ROMA 

(111 o 110 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1290 (91 a.C.); RRC 299, 1a 

129. g 3,75 mm 16,5 335° inv. 16392 


129 

130. g 3,75 mm 17,5 90° inv. 16306 

R/ AP.CL.[T.MAL.Q.VR] 

santarelli p. 38 fabretti 4831) 

130 

131. g 3,70 mm 17 65° inv. 16892 


131 

132. g 3,90 mm 17,5 360° inv. 16991 


132 





AP.CL, T.MAL, Q.VR 



R/ Simile; in esergo, T.MAL.AP.CL.Q.VR 

ZECCA: ROMA 

(111 o 110 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1293 (91 a.C.); RRC 299, 1b 

133. g 4,00 mm 18 90° inv. 16965 

santarelli p.20 e p. 38 (fabretti 1647, 4831) 

133 

134. g 3,80 mm 17,5 360° inv. 16952 

R/ [T.MAL.]AP.C[L.Q.VR] 


134 

135. g 4,00 mm 17 270° inv. 16888 


135 

C.PVLCHER 



grifone 

R/ Vittoria in biga a d., tiene le redini con entrambe le 

mani; in esergo, C.PVLCHER 

ZECCA: ROMA 

(110 o 109 a.C.) 


136. g 3,80 mm 17 90° inv. 16927 

R/ [C.]PVLCHER 


136 

137. g 3,79 mm 18,5 215° inv. 16936 

R/ [C.PVLC]HER 


137 





L.FLAMINI CILO 



grifone; dietro, ROMA; sotto il mento, X 

R/ Vittoria in biga a d.,tiene le redini con la s. e corona 

nella d.; sotto, L.FLAMINI; in esergo, CILO 

ZECCA: ROMA 

(109 o 108 a.C.) 


138. g 3,80 mm 18 150° inv. 16839 

D/ RO[MA] 

R/ L.FLAMI[NI]; in esergo, [CILO] 


138 

139. g 3,80 mm 19 150° inv. 16820 

R/ L.FLAM[INI]; in esergo, [CILO] 


139 

140. g 3,90 mm 19 245° inv. 17110 

D/ [RO]MA 

R/ L.FLAMINI; in esergo, [C]IL[O] 


140 

141. g 3,86 mm 19 180° inv. 17093 

D/ RO]MA 

R/ L.FLAMIN.; in esergo, [CILO] 


141 

L.MEMMI 


D/ Testa maschile a d. con corona di quercia (Apollo?); 

davanti, X– 

R/ I Dioscuri stanti tra i loro cavalli, con la lancia in mano; 

in esergo, L.MEMMI 

ZECCA: ROMA 

(109 o 108 a.C.) 


142. g 4,00 mm 19,5 90° inv. 16900 


142 

50 



Ripostiglio di Pieve Quinta 143 - 148 

143. g 3,70 mm 18,5 85° inv. 16921 


143 

144. g 3,70 mm 16,5 50° inv. 16978 

R/ [L.MEM]M[I] 


144 

145. g 3,80 mm 18,5 105° inv. 16847 

R/ [L.MEMMI] 


145 

Q.LVTATI CERCO Q 


D/ Testa di Roma con elmo piumato, a d.; sopra, ROMA; 

davanti, CERCO; dietro, X 

R/ Nave a d.; sopra, Q.LVTATI/Q; intorno, corona di quercia 

ZECCA: ROMA 

(109 o 108 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 636 (zecca italiana); RRC 305, 1 

146. g 3,92 mm 16 90° inv. 17079 

D/ Davanti, [CERCO] 


146 

147. g 3,76 mm 16,5 0° inv. 17101 


R/ [Q.LVT]ATI/[Q] 


147 

148. g 3,79 mm 18 60° inv. 17096 


R/ [Q.]LVTATI/[Q] 



51 



149 - 152 Catalogo 

M.HERENNI 


D/ Testa della Pietas a d., diademata; dietro, PIETAS; 

sotto il mento, segno di controllo 

R/ Uno dei fratelli Catanesi in corsa a d. con un genitore 

sulle spalle; a s., M.HERENNI 

ZECCA: ROMA 

(108 o 107 a.C.) 


149. g 3,90 mm 18,5 270° inv. 16948 

D/ Sotto il mento, A (?) 



M.HERENNI 


D/ Simile; senza segno di controllo 

R/ Simile; segno di controllo sotto i piedi del padre 

ZECCA: ROMA 

(108 o 107 a.C.) 


150. g 3,88 mm 17 305° inv. 16954 

R/ Segno di controllo O 


150 

151. g 3,75 mm 17 305° inv. 16992 

D/ [PI]ETAS 

R/ Segno di controllo A 


151 

152. g 3,90 mm 18 290° inv. 16960 

R/ Segno di controllo A 


152 

52 




C. SVLPICI C.F 


D/ Testa dei Penati a s., laureata; davanti, D.P.P 

R/ Due figure maschili stanti, l’una di fronte all’altra; 

tra loro, scrofa sdraiata; sopra, D; in esergo, 

C.SVLPICI.C.F 

ZECCA: ROMA 

(106 a.C.) 


153. g 3,80 mm 18 330° inv. 16605 

D/ [D.P.P] 

R/ [C.SVLP]IC[I.C.F] 

santarelli p. 37 (Fabretti 4673) 

153 

L. MEMMI GAL 


D/ Testa di Saturno a s. laureata; dietro, harpa e ROMA; 

davanti, A 

R/ Venere in biga a d. con scettro nella mano d.; sopra, 

Cupido in volo con corona; in esergo, L.MEMMI/ 

GAL; sotto i cavalli, segno di controllo 

ZECCA: ROMA 

(106 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1329 ( 91 a.C.); RRC 313, 1b 

154. g 3,90 mm 18,5 310° inv. 16945 

D/ [ROMA] 

R/ Segno di controllo, S 


154 

L. THORIVS BALBVS 


D/ Testa di Giunone Sospita a d., indossante pelle di capra; 

dietro, I.S.M.R 

R/ Toro in atto di caricare, a d.; sopra, N; sotto, L. THO 

RIVS; in esergo, BALBVS 

ZECCA: ROMA 

(105 a.C.) 


155. g 3,80 mm 20 65° inv. 16770 


155 

53 




L. SATVRN 


D/ Testa di Roma a s. con elmo 

R/ Saturno in quadriga a d., con harpa nella mano d.; 

sopra, segno di controllo; in esergo, L.SATVRN 

ZECCA: ROMA 

(104 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1493 (90 a.C.); RRC 317,3a 

156. g 3,75 mm 19 360° inv. 16997 


156 

C.COIL CALD 


D/ Testa di Roma a s., con elmo alato ornato di protome di 

grifone 

R/ Vittoria in biga a s. tiene le redini con entrambe le 

mani; sopra, segno di controllo; sotto i cavalli, C.COIL; 

in esergo, CALD 

ZECCA: ROMA 

(104 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1435 (90 a.C.); RRC 318,1a 

157. g 3,80 mm 19 265° inv. 16623 

R/ Segno non identificato 

santarelli p. 16 (fabretti 1786 o 1806) 

157 

C.COIL CALD 


ZECCA: ROMA 

(104 a.C.) 

D/ 

R/ 

Tutto come il precedente 

Simile; sotto i cavalli, CALD; in esergo, segno di controllo 


158. g 3,89 mm 19 100° inv. 16645 

R/ In esergo, B• 


158 

159. g 3,75 mm 18 330° inv. 16609 

R/ In esergo, X 


159 

54 


R 



L.IVLI L.F CAESAR 


D/ Testa di Marte a s. con elmo; dietro, CAESAR; sopra, 

segno di controllo 

R/ Venere in biga tirata da amorini a s., lo scettro nella 

mano d. e redini nella s.; sopra, segno di controllo; 

sotto i cavalli, lira; in esergo, L.IVLI.L.F 

ZECCA: ROMA 

(103 a.C.) 


160. g 3,80 mm 18 65° inv. 16592 


R/ Segno di controllo B 


160 

161. g 3,90 mm 16 85° inv. 16581 161 

D/ [C]AESAR 

R/ In esergo, L.IVL[I.L.F]; segno di controllo non identificato 


162. g 3,86 mm 15 75° inv. 16611 

D/ [C]AESA[R]; segno di controllo 

R/ In esergo, [L.]IVL[I.L.F]; segno di controllo 


R 

162 

163. g 3,90 mm 15,5 125° inv. 16617 


R/ Segno di controllo C 


163 

L.IVLI 



grifone; dietro, spiga di grano 

R/ Vittoria in biga a d., tiene le redini con entrambe le 

mani; sotto i cavalli, L.IVLI 

ZECCA: ROMA 

(101 a.C.) 


164. g 3,75 mm 18 65° inv. 16580 


164 

55 




165. g 3,70 mm 18,5 300° inv. 16650 


165 

C.FVNDAN Q 



grifone; dietro, D 

R/ Il trionfatore in quadriga a d., con scettro e ramo di 

lauro; su un cavallo, un giovane seduto che tiene un 

ramo di alloro sulla spalla d.; sopra, Q; in esergo, C. 

FVNDAN 

ZECCA: ROMA 

(101 a.C.) 


166. g 3,90 mm 19 150° inv. 16386 166 


P.SERVILI M.F RVLLI 


D/ Busto di Minerva a s. con elmo corinzio ed aegis; 

dietro, RVLLI 

R/ Vittoria in biga a d., tiene le redini nella d. e ramo di 

palma nella s.; sotto, P; in esergo, P.SERVILI.M.F 

ZECCA: ROMA 

(100 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1672 (89 a C.); RRC 328,1 


R/ [P.]SERVIL[I.]M[.F] 

167 

168. g 3,77 mm 18,5 235° inv. 16557 

168 

169. g 3,87 mm 20 180° inv. 16575 

169 

56 




LENT. MAR. F 


D/ Busto di Ercole a d., con clava sulla spalla s.; a s., 

scudo e C; sotto, ROMA 

R/ Roma in piedi di fronte, con la spada nella mano d. e elmetto 

tripartito in alto; a d., figura maschile che la incorona con la 

d., mentre tiene la cornucopia nella s.; nel campo, C; in 

esergo, LENT.MAR.F; intorno, corona di alloro 

ZECCA: ROMA 

(100 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1704-1718 ( 89 a.C.); RRC 329, 1a 

170. g 4,10 mm 18,5 70° inv. 16454 

R/ [L]ENT.MAR.F 


170 

C.MALL, A. ALBINVS S. F, L.METEL 


D/ Testa di Apollo a d. laureata; davanti, A.ALB.S.F; 

dietro, L.METEL 

R/ Roma seduta a s. su una pila di scudi, con spada nella 

s. e lancia nella d., coronata dalla Vittoria; a s., C. 

MALL; in esergo, ROMA 

ZECCA: ROMA 

(96 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 724 (zecca italiana, 89 a.C.); RRC 335, 1a 

171. g 3,90 mm 19,5 180° inv. 16655 

D/ Davanti, [A.ALB.S.F.] 

Santarelli p. 12 (fabretti 1170) e pp. 31-32 (fabretti 4152-4153) 

171 

172. g 3,87 mm 17 50° inv. 16610 

D/ Dietro, [L.]METE[L]; davanti, [A.ALB.] S.F 

R/ A s., C.MAL[L]; in esergo, ROM[A] 


172 

173. g 3,80 mm 18 55° inv. 17022 

Santarelli p. 12 (fabretti 1170) e pp. 31-32 (fabretti 

4152-4153) 

173 

174. g 3,92 mm 18,5 90° inv. 17023 


174 

57 






D/ Testa di Marte a d. con elmo; sopra, martello; davanti, X 

R/ Guerriero nudo in piedi a s., il piede s. su corazza; a s., 

trofeo; a d. prua, sopra la quale C.MAL 

ZECCA: ROMA 

(96 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 698 (zecca italiana, 89 a.C.); RRC 335, 3b 

175. g 3,83 mm 18 285° inv. 17021 


175 




R/ Guerriero nudo in piedi a s., il piede d. su corazza; a s., 

— trofeo; a d., tavoletta iscritta C M/AL e –—— | 

ZECCA: ROMA 

(96 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 697-703 (zecca italiana, 89 a.C.); RRC 335, 3f 

176. g 3,73 mm 20 305° inv. 16941 


176 



D/ Busto di Diana a d. drappeggiato, con arco e faretra 

sulla spalla; sotto, ROMA 

R/ Tre cavalieri a s.; davanti, due stendardi e un guerriero 

ucciso; in esergo, A.ALBINVS.S.F 

ZECCA: ROMA 

(96 a.C.) 


177. g 3,95 mm 19 90° inv. 16612 

R/ Leggenda non riconoscibile 


177 



D/ Testa di Apollo a d., laureata; dietro, stella; sotto, 

ROMA; sotto il mento, X 

R/ I Dioscuri che abbeverano i cavalli alla fonte di Giuturna; 

in campo, crescente lunare; in esergo, A.ALBINVS.S.F 

ZECCA: ROMA 

(96 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 718-721 (zecca italiana, 89 a.C.); RRC 335, 10a 

178. g 3,85 mm 17,5 270° inv. 16583 

D/ [ROMA] 

R/ A.ALBIN[VS.S.F] 


178 

58 




179. g 3,90 mm 20 270° inv. 16579 

D/ [ROMA] 

R/ A.ALBINV[S.S.F] 


179 

180. g 4,00 mm 19 360° inv. 16700 

D/ [ROMA] 

R/ A.ALBINV[S.S.F] 


180 

D. SILANVS L.F 


D/ Testa della Salus a d.; sotto, SALVS; davanti, lettera 

D 

R/ Vittoria in biga a d., tiene il ramo di palma e le redini 

nella mano s. e la frusta nella d.; sotto i cavalli, ROMA; 

in esergo, D.SILANVS.L.F 

ZECCA: ROMA 

(91 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1842-1846 (88 a.C.); RRC 337, 2c 

181. g 3,98 mm 18,5 55° inv. 17016 

R/ In esergo, D.SILANVS[.L.F] 


181 

D. SILANVS L.F 


D/ Testa di Roma a d., con elmo alato ornato da protome 

di grifone; dietro, segno di controllo 

R/ Vittoria in biga a d., le redini in entrambe le mani; sopra, 

segno di controllo; in esergo, D.SILANVS.L.F/ROMA 

ZECCA: ROMA 

(91 a.C.) 


182. g 3,74 mm 18 105° inv. 16859 

D/ Dietro, A 

R/ Segno di controllo |–| 


182 

183. g 3,68 mm 18 55° inv. 17028 

D/ Dietro, A 

R/ Segno di controllo VIIII 


183 

59 




184. g 3,87 mm 16,5 90° inv. 16901 

D/ Dietro, B 

R/ Sopra, I; in esergo, D.SILAN[VS.L.F]/[ROMA] 


184 

185. g 3,90 mm 16,5 115° inv. 16961 

D/ Dietro, I 

R/ Sopra, V; in esergo, [D.SIL]ANV[S.L.F]/[ROMA] 


185 

186. g 3,70 mm 17 235° inv. 16926 

D/ Dietro, O 

R/ Sopra, IIII; in esergo, D.SILAN[VS.L.F]/[RO]MA 


186 

187. g 3,80 mm 17,5 105° inv. 16875 

D/ Dietro, O 

R/ Sopra, IIII ; in esergo, [D.SI]LANVS.L.F/ROMA 


187 

188. g 4,02 mm 17 240° inv. 16940 

D/ Dietro, C (?) 

R/ Sopra, VIIII; in esergo, [D.]SILANV[S.L.F]/[ROMA] 


188 

L. PISO FRVGI 


D/ Testa laureata di Apollo a d.; dietro, segno di controllo 

R/ Cavaliere con palma, torcia e scudiscio, al galoppo a 

d.; sotto, L.PISO.FRVGI/segno di controllo 

ZECCA: ROMA 

(90 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 1878-1978, Tipo III, varr. a-f (88 a.C.); RRC 340, 1 

189. g 3,95 mm 18 60° inv. 16708 

D/ Dietro, crescente lunare 

R/ Sotto, CXVIIII 


189 

60 




190. g 3,80 mm 18 105° inv. 16563 

D/ Dietro, grano d’orzo 

R/ Sotto, III 


190 

191. g 3,85 mm 19 180° inv. 16587 

D/ Davanti, N 

R/ Sopra, L 


191 

192. g 3,85 mm 18 295° inv. 17068 

D/ Dietro, R 

R/ Sopra, simbolo non identificato 


192 

193. g 3,87 mm 19 180° inv. 17098 

D/ Dietro, • davanti, V 

R/ Sopra, I • 


193 

194. g 3,90 mm 17 180° inv. 17095 

D/ Dietro, • davanti, simbolo non identificato 

R/ Sopra, simbolo non identificato 


194 

Q.TITI 


D/ Testa barbata a d., con diadema alato 

R/ Pegaso a d.; sotto, Q.TITI entro cornice lineare 

ZECCA: ROMA 

(90 a.C.) 


195. g 3,80 mm 17 245° inv. 16768 

R/ [Q.TITI] 


195 

61 




196. g 3,80 mm 18 105° inv. 16814 


196 

197. g 3,80 mm 19 345° inv. 16818 


197 

Q.TITI 


D/ Testa di Libero a d., con corona di edera e grappoli 

d’uva 

R/ Pegaso a d.; sotto, Q.TITI entro cornice lineare 

ZECCA: ROMA 

(90 a.C.) 


198. g 3,85 mm 16 235° inv. 16753 

R/ [Q.TITI] 


198 

199. g 3,92 mm 19 180° inv. 16795 

R/ [Q.TITI] 


199 

200. g 3,50 mm 16 85° inv. 16798 


200 

201. g 3,70 mm 16,5 60° inv. 16841 


201 

62 




202. g 3,75 mm 17,5 180° inv. 17076 

R/ [Q.TITI] 


202 

203. g 3,60 mm 18 360° inv. 17091 

R/ Q.TI[TI] 


203 

204. g 3,83 mm 18,5 90° inv. 17047 

R/ [Q.TITI] 


204 

205. g 3,85 mm 19 105° inv. 17054 

R/ Q.TI [TI] 


205 

206. g 3,93 mm 15,5 0° inv. 17089 


206 

207. g 3,90 mm 17 180° inv. 17112 


207 

208. g 3,88 mm 17 180° inv. 17123 

R/ Q.TI [TI] 

santarelli p. 37 (fabretti 4740-4741) 

208 

63 




C.VIBIVS C.F PANSA 


D/ Testa di Apollo a d., laureata; dietro, PANSA; sotto il 

mento, segno di controllo 

R/ Minerva in quadriga a d., tiene lancia e redini nella 

mano s. e trofeo nella d.; in esergo, C.VIBIVS.C.F 

ZECCA: ROMA 

(90 a.C.) 


209. g 4,01 mm 19 70° inv. 16943 

D/ Sotto il mento, uccello ad ali spiegate 

santarelli pp. 39-40 (fabretti 4922-4982) 

209 

210. g 3,70 mm 17 80° inv. 16934 

D/ Sotto il mento, segno di controllo non identificato 

R/ [C.VIBIVS C.F] 


210 

211. g 3,70 mm 18,5 105° inv. 16908 

D/ Sotto il mento, segno di controllo non identificato (tenaglie?); 

dietro, [PANSA] 


211 

212. g 3,99 mm 17,5 90° inv. 16947 

D/ Sotto il mento, segno di controllo non identificato (lucertola ?); 

dietro, [PANSA] 


212 

213. g 3,85 mm 17 180° inv. 16958 

D/ [PANSA]; segno di controllo fuori conio 

R/ In esergo, C.VIBI[VS.C.F] 


213 

214. g 3,80 mm 18,5 295° inv. 16963 


R/ In esergo, [C.]VIBIVS[.C.F] 


214 

64 




215. g 3,80 mm 18,5 360° inv. 16972 

D/ [PANSA]; sotto il mento, granchio 



215 

216. g 3,94 mm 18 270° inv. 16984 

D/ Sotto il mento, segno di controllo non identificato; dietro, 

[PANSA] 



216 

217. g 4,00 mm 17 180° inv. 16988 




217 

218. g 3,75 mm 19 300° inv. 16989 


R/ In esergo, C.VIBIV[S.C.F] 


218 

219. g 3,45 mm 20,5 110° inv. 16865 


R/ In esergo, [C.V]IBIVS.C[.F] 


219 

220. g 3,95 mm 19 360° inv. 17009 

D/ Sotto il mento, lettera A 

R/ In esergo, C.VIB[IVS.C.F]. 


220 

221. g 3,67 mm 18,5 85° inv. 17012 


R/ In esergo, C.VIBIVS[.C.F] 


221 

65 




222. g 3,87 mm 17,5 100° inv. 16866 

D/ Sotto il mento, tenaglie ? 


222 

223. g 3,80 mm 18 65° inv. 16844 

D/ Sotto il mento, lettera A ; dietro, [PANSA] 


223 



R/ In esergo, [C.V]IBIVS.C.F 


224 

225. g 4,00 mm 18,5 85° inv. 17036 225 

D/ Sotto il mento, lira 

R/ In esergo, [C.VIB]IVS.C[.F] 


226. g 3,68 mm 20 90° inv. 16919 


R/ In esergo, [C.V]IBIVS.C.F 


226 

227. g 3,75 mm 17 105° inv. 16854 227 

D/ Senza segno di controllo 


228. g 3,85 mm 17,5 90° inv. 17019 



228 

66 




229. g 3,90 mm 18,5 90° inv. 17014 

D/ [PANSA]; senza segno di controllo 

R/ In esergo, [C.VI]BIVS[.C.F] 


229 

230. g 3,80 mm 19 315° inv. 16913 


R/ In esergo, [C.]VI[B]IVS.C[.F] 


230 

L.TITVRI L.F SABIN 


D/ Testa barbata del re Tazio a d.; davanti, TA; dietro, 

SABIN 

R/ Due soldati romani che rapiscono due sabine; in esergo, 

L.TITVRI 

ZECCA: ROMA 

(89 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2322-2324 (87 a.C.); RRC 344, 1a-1c 

231. g 3,95 mm 18 270° inv. 16585 

D/ SA[BIN] 

R/ [L.TITVRI] 

santarelli p. 38 (fabretti 4808-4811) 

231 


R/ [L.]TITVR[I] 


232 

233. g 3,87 mm 18 240° inv. 16527 

R/ [L.TITVRI] 


233 


D/ Dietro, SABI[N]; davanti, A. PV 

R/ L.TITV[RI] 


234 

67 






D/ Testa barbata del re Tazio a d.; davanti, ramo di palma; 

dietro, SABIN 

R/ Tarpeia tra due soldati; sopra, luna ed astro; in esergo, 

L.TITVRI 

ZECCA: ROMA 

(89 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2326-2328 (87 a.C.); RRC 344, 2b-2c 

235. g 3,75 mm 16 105° inv. 16342 

D/ SABI[N] 

R/ [L.]TIT [VRI] 


235 

236. g 3,70 mm 17,5 115° inv. 16495 


236 

237. g 3,88 mm 18 90° inv. 16507 237 

D/ [SABIN] 

R/ [L.TITVRI] 


238. g 3,70 mm 18,5 90° inv. 16362 


238 

239. g 4,02 mm 18 145° inv. 16384 

R/ L.TITV [RI] 


239 

240. g 3,85 mm 17 115° inv. 16395 

D/ Davanti, A. PV 


240 

68 






D/ Testa barbata del re Tazio a d.; dietro, SABIN 

R/ Vittoria in biga a d., con corona nella mano d.; sotto, 

L.TITVR; in esergo, segno di controllo 

ZECCA: ROMA 

(89 a.C.) 


241. g 3,90 mm 18,5 125° inv. 16745 

R/ [L.TI]TV[R]; in esergo, segno di controllo non identificato 


241 

242. g 3,67 mm 18,5 55° inv. 16835 

R/ [L.TI]TVR; in esergo, segno di controllo non identificato 


242 

243. g 3,69 mm 17,5 290° inv. 16837 

R/ [L.]T[ITVR]; in esergo, segno di controllo non identificato 


243 

244. g 3,95 mm 18,5 180° inv. 17066 

R/ [L.TIT]V[R]; in esergo, segno di controllo non identificato 


244 

245. g 3,67 mm 18 65° inv. 16408 

R/ [L.TITVR] 


245 

246. g 3,90 mm 18 95° inv. 16442 

R/ In esergo, lucertola 


246 

247. g 3,78 mm 17 90° inv. 17065 

R/ [L.TITVR] 


247 

69 




248. g 3,29 mm 18,5 180° inv. 16451 

D/ Dietro, [SAB]IN 

R/ [L.TI]TV[R]; in esergo, M 




R/ L.TI[TVR]; in esergo, CV 



250. g 3,69 mm 18,5 180° inv. 17074 

D/ [SABIN] 

R/ [L.TIT]VR 


250 

251. g 4,04 mm 18 180° inv. 17081 


251 

252. g 4,00 mm 16,5 270° inv. 17128 

R/ [L.TI]TVR 


252 

CN. LENTVL 


D/ Busto di Marte di spalle con elmo corinzio; la testa 

volta a d., con lancia sulla spalla s. e spada su quella d. 

R/ Vittoria in biga a d., le redini nella mano s. e corona 

nella d.; in esergo, CN.LENTVL 

ZECCA: ROMA 

(88 a.C.) 


253. g 4,17 mm 18 180° inv. 16411 


253 

70 




254. g 3,55 mm 17 90° inv. 16897 

R/ [CN.LE]NTV[L] 


254 

255. g 3,75 mm 18,5 135° inv. 16366 

R/ Leggenda fuori conio 


255 

256. g 3,60 mm 19 150° inv. 16474 

R/ [CN.L]ENTV[L] 


256 

257. g 3,59 mm 17 270° inv. 16419 

R/ [C]N[.LE]N[TVL] 


257 

258. g 4,00 mm 17 150° inv. 16496 


258 

259. g 4,05 mm 17 90° inv. 16512 


259 

260. g 3,65 mm 19 320° inv. 16517 


260 

261. g 3,75 mm 17 150° inv. 16518 


261 

71 




262. g 3,50 mm 18 195° inv. 16312 

R/ CN.LENTV 


262 

263. g 3,50 mm 18 90° inv. 16322 

R/ [CN.LENTVL] 


263 

264. g 3,96 mm 18,5 60° inv. 16459 

R/ [CN.L]ENTV[L] 


264 

C. CENSORI 


D/ Testa di Numa Pompilio barbato e di Anco Marcio a d, 

affiancate 

R/ Desultor con copricapo conico, su due cavalli a d.; 

sotto i cavalli, segno di controllo; in esergo, 

C.CENSO 

ZECCA: ROMA 

(88 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2367-2388 (87 a.C.); RRC 346, 1b-1i 

265. g 4,00 mm 18,5 115° inv. 16365 

R/ Sotto, III 


265 

266. g 3,80 mm 19 55° inv. 16503 

R/ Sotto, XVIII; in esergo, [C.CENSO] 


266 

267. g 3,85 mm 18 245° inv. 16387 

R/ Sotto, H 


267 

72 




268. g 3,60 mm 16,5 110° inv. 16788 

R/ Sotto, H (?) 


268 

269. g 3,79 mm 16,5 180° inv. 16345 

R/ Privo di segno di controllo 


269 


R/ Segno di controllo non identificato; [C.CENSO] 

santarelli p. 27 (fabretti 3287, 3300, 3316) 

270 

271. g 3,80 mm 16 155° inv. 16513 

R/ Sotto, segno di controllo non identificato 


271 

272. g 4,09 mm 17,5 270° inv. 17039 


272 

273. g 2,40 mm 17 270° inv. 16347 

R/ [C.CENSO] 


273 

C. CENSORI 


D/ Testa di Apollo a d., diademata 

R/ Cavallo al galoppo a d.; sotto C.CENSOR o 

C.CENSORI; sopra e in esergo, segno di controllo 

ZECCA: ROMA 

(88 a.C.) 


274. g 3,70 mm 17 250° inv. 16781 

R/ Sopra, astro e crescente lunare; in esergo, segno di controllo non 

identificato; sotto, [C.CENSOR] 


274 

73 




275. g 3,60 mm 17 90° inv. 17125 

R/ Sopra, V; in esergo, segno di controllo non identificato; 

[C.CENSOR] 


275 

L.RVBRI DOSSEN 


D/ Testa laureata di Giove a d., con scettro sulla spalla; 

dietro, DOSSEN 

R/ Quadriga trionfale a d., con il pannello laterale ornato 

da un fulmine; sopra, Vittoria con corona; in esergo, 

L.RVBRI 

ZECCA: ROMA 

(87 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2448-2451(86 a.C.); RRC 348,1 

276. g 3,70 mm 17,5 180° inv. 16472 

D/ DOS[SEN] 


276 

277. g 3,87 mm 18 90° inv. 16303 

R/ [L.RVBRI] 


277 

278. g 3,65 mm 17 110° inv. 16324 


278 

279. g 3,70 mm 17,5 90° inv. 16445 

D/ [DOSS]EN 


279 

280. g 3,90 mm 17 90° inv. 16452 

D/ [DOSSEN] 

R/ [L.RVBRI] 


280 

74 




281. g 3,90 mm 17,5 110° inv. 16500 

D/ [DOSSEN] 


281 

282. g 4,05 mm 19,5 145° inv. 16375 

D/ [DOSSEN] 

R/ [L.RVBRI] 


282 

283. g 3,99 mm 17 70° inv. 16381 

D/ DOS[SEN] 


283 

284. g 3,47 mm 18 135° inv. 16388 

D/ DOS[SEN] 

R/ Ribattuto 


284 



D/ Testa di Giunone a d., diademata e velata, con scettro 

sulla spalla; dietro, DOS 

R/ Quadriga trionfale a d., con pannello laterale decorato 

da un’aquila su fulmine; sopra, Vittoria con corona; in 

esergo, L.RVBRI 

ZECCA: ROMA 

(87 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2452 (86 a.C.); RRC 348, 2 


R/ [L.RVBRI] 


285 

286. g 4,05 mm 15,5 110° inv. 16343 

D/ [DOS] 

R/ [L.RVBRI] 


286 

75 




287. g 4,06 mm 17 245° inv. 16525 

D/ [DOS] 

R/ [L.RVBRI] 


287 

288. g 3,85 mm 17 75° inv. 16358 

D/ [DOS] 

R/ [L.RVBRI] 


288 

289. g 3,55 mm 17 325° inv. 16370 

D/ [DOS] 

R/ [L.RVBRI] 


289 

290. g 4,08 mm 17,5 240° inv. 16376 

D/ [DOS] 

R/ [L.RVBRI] 


290 



D/ Busto di Minerva a d., con elmo corinzio ed egida; 

dietro, DOS 

R/ Quadriga trionfale a d.; sopra, Vittoria in biga; in 

esergo, L.RVBRI 

ZECCA: ROMA 

(87 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2455 (86 a.C.); RRC 348,3 

291. g 3,95 mm 17 75° inv. 16470 

R/ [L.]RV[BRI] 


291 

292. g 3,55 mm 17,5 180° inv. 16473 

D/ [DOS] 

R/ [L.R]VBRI 


292 

76 




293. g 3,70 mm 16 75° inv. 16506 

R/ [L.RVBRI] 


293 

294. g 3,50 mm 16,5 110° inv. 16519 

D/ [DOS] 

R/ [L.RVBRI] 


294 

295. g 3,97 mm 17 270° inv. 16351 

R/[L.RVBRI] 


295 

L.C.MEMIES L.F GAL 


D/ Testa di Saturno a s., laureata; dietro, harpa; sotto, 

EX.S.C; davanti, segno di controllo 

R/ Venere in biga a d., con lo scettro nella mano s. e le 

redini in entrambe le mani; sopra, Cupido in volo con 

corona; in esergo, L.C..MEMIES.L.F/GAL 

ZECCA: ROMA 

(87 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2421 (87 a.C.); RRC 349,1 

296. g 3,80 mm 17 80° inv. 16904 296 

D/ Davanti, •• • [EX.S.C] 


297. g 3,75 mm 18 360° inv. 16896 

D/ Davanti, •• • V 

santarelli p. 28 (fabretti 3490) 

297 

298. g 3,85 mm 17 180° inv. 17007 

D/ Davanti, 

E 

298 

77 




299. g 4,00 mm 18 75° inv. 16951 



299 

300. g 3,60 mm 17 90° inv. 16983 300 

D/ Segno di controllo non identificato; sotto, [EX.S.C] 

R/ [L.C.]MEMI[ES.L.F]/[GAL] 


301. g 3,73 mm 17,5 60° inv. 16861 

D/ Segno di controllo non identificato; sotto, [EX.S.C] 


301 

GARG, OGVL, VER 


D/ Testa di Apollo a d., con corona di quercia; sotto, fulmine 

R/ Giove in quadriga a d., le redini nella s. e in atto di 

lanciare il fulmine con la d. 

ZECCA: ROMA 

(86 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2622 (84 a.C.); RRC 350A, 2 

302. g 3,95 mm 18 90° inv. 16339 


302 

303. g 3,58 mm 18,5 130° inv. 16330 


303 

304. g 3,85 mm 19 90° inv. 16446 


304 

78 




305. g 3,74 mm 19,5 155° inv. 16425 


305 

306. g 4,05 mm 18 145° inv. 16405 


306 



307 

308. g 3,90 mm 18,5 240° inv. 16501 


308 

309. g 3,90 mm 19 270° inv. 16520 


309 

310. g 4,00 mm 18 85° inv. 16914 


310 

311. g 3,90 mm 19,5 90° inv. 16979 


311 

312. g 3,95 mm 17 270° inv. 17025 


312 

79 




313. g 3,75 mm 17 145° inv. 16855 


313 

M.FAN., L.CRIT AED.PL 


D/ Busto di Cerere a d., drappeggiato; dietro, AED.PL 

R/ Due figure maschili sedute l’una di fianco all’altra su 

sgabello; a s., P.A; a d., spiga di grano; in esergo, 

M.FAN.L.CR o M.FAN.L.CRT o M.FAN.L.CRI 

ZECCA: ROMA 

(86 a.C.) 


314. g 3,90 mm 18 80° inv. 17020 

R/ [M.F]AN.L.CR . 


314 

L.IVLI BVRSIO 


D/ Testa maschile a d. con gli attributi di Apollo, Mercurio 

e Nettuno; dietro, segno di controllo 

R/ Vittoria in quadriga a d., con redini nella mano s. e 

corona nella d.; sotto i cavalli, segno di controllo; in 

esergo, L.IVLI.BVRSIO 

ZECCA: ROMA 

(85 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2485-2560 (85 a.C.); RRC 352, 1a.c 

315. g 3,72 mm 19 360° inv. 16606 


315 

316. g 3,90 mm 18 270° inv. 16739 

R/ [L.IVLI.BVRSIO] 


316 

317. g 3,91 mm 19,5 90° inv. 16564 

R/ Sotto i cavalli, segno di controllo FI 


317 

80 




318. g 3,80 mm 20 90° inv. 16586 

R/ Sotto i cavalli, segno di controllo III 


318 

MN.FONTEI C.F 


D/ Testa di Apollo laureata a d.; sotto fulmine; dietro, 

MN.FONTEI.C.F; davanti 

R/ Cupido su capra a d.; sopra, pilei; in esergo, tirso; 

intorno, corona di alloro 

ZECCA: ROMA 

(85 a.C.) 


319. g 3,78 mm 20 35° inv. 16774 


319 

320. g 2,30 mm 19 65° inv. 16755 

D/ [MN.FONTEI.C.F] 


320 

321. g 3,90 mm 19 115° inv. 16817 


321 

322. g 4,20 mm 20 180° inv. 17132 

D/ MN.FONT [EI.C.F] 

R/ Non riconoscibile 


322 

81 




MN.FONTEI C.F 


D/ Simile; dietro, MN.FONTEI; davanti, C.F 

R/ Simile; sopra, pilei 

ZECCA: ROMA 

(85 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2478 (85 a.C.); RRC 353, 1c 

323. g 3,75 mm 18,5 180° inv. 17107 


323 

324. g 3,90 mm 19 90° inv. 17117 


324 

MN.FONTEI C.F 



R/ Simile; pilei su entrambi i lati 

ZECCA: ROMA 

(85 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2481 (85 a.C.); RRC 353, 1d 

325. g 3,76 mm 18 55° inv. 16808 

D/ Dietro, [MN.FONTEI ]; davanti, [C.F] 


325 

326. g 4,14 mm 19 120° inv. 16763 


326 

C.NORBANVS 


D/ Testa di Venere a d., diademata; dietro, CXXXX; sotto, 

C.NORBANVS 

R/ Prua, spiga, fasci con ascia e caduceo 

ZECCA: ROMA 

(83 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2770 (82 a.C.); RRC 357,1b 

327. g 3,67 mm 19 270° inv. 16756 327 


82 




328. g 3,86 mm 17,5 330° inv. 17058 


328 

P.CREPVSI, C.LIMETAN e L.CENSORIN 


D/ Busto di Venere a d. drappeggiato, con velo e diadema; 

dietro, L.CENSORIN 

R/ Venere in biga a d., con redini nella mano d., redini e 

pungolo nella s.; sopra, segno di controllo; sotto i 

cavalli, C.LIMETA; in esergo, P.CREPVSI 

ZECCA: ROMA 

(82 a.C.) 



R/ Sopra, I II 

santarelli p. 18 e p. 27 (fabretti 2220 e 3339) 

329 

330. g 3,55 mm 17,5 90° inv. 670 

D/ L.CENSO[RIN] 

R/ Sopra, CLXXXII; sotto, C.LIME[TA]; in esergo, P.CREP[VSI] 


330 

331. g 3,85 mm 17,5 90° inv. 679 

D/ L.CENS[ORIN] 

R/ Sopra, segno di controllo non identificato 


331 

332. g 3,89 mm 17,5 360° inv. 737 

D/ L.CENSO[RIN] 

R/ Sopra, CI; sotto [P.CREPVSI] 


332 

83 




P.CREPVSI 


D/ Testa di Apollo laureata a d.; dietro, scettro e lettera di 

controllo; sotto il mento, simbolo di controllo 

R/ Cavaliere a d., con spada; dietro, numerale di controllo; 

in esergo, P.CREPVSI 

ZECCA: ROMA 

(82 a.C.) 


333. g 3,40 mm 18 145° inv. 16918 

D/ Dietro, lettera E; sotto il mento, simbolo 

R/ Dietro, LXXXI 


333 

334. g 3,28 mm 17 305° inv. 16993 

D/ Dietro, lettera E; sotto il mento, simbolo non identificato 

R/ Dietro, CCCV 


334 

335. g 3,82 mm 17 55° inv. 16994 

D/ Dietro, lettera E; sotto il mento, tenaglie (?) 

R/ Dietro, I XXIII 


335 

336. g 4,00 mm 17,5 360° inv. 16987 

D/ Dietro, lettera E; sotto il mento, freccia (?) 

R/ Dietro, I XXXXVI 


336 

337. g 3,85 mm 18 90° inv. 16881 

D/ Dietro, lettera A; sotto il mento, simbolo non identificato 

R/ Dietro, CI XXXI 


337 

338. g 3,70 mm 17 150° inv. 17008 

D/ Dietro, lettera B; sotto il mento, freccia 

R/ Numerale fuori conio 


338 

84 




339. g 4,10 mm 17,5 145° inv. 17027 

D/ Dietro, lettera B; sotto il mento, stella 

R/ Numerale illeggibile 


339 

340. g 3,80 mm 17,5 155° inv. 16917 

D/ Dietro, lettera B; sotto il mento, freccia 

R/ Numerale illeggibile 


340 

341. g 3,60 mm 18 110° inv. 17010 

D/ Dietro, lettera V; sotto il mento, simbolo non identificato 

R/ Dietro, CI XXIII 


341 

342. g 3,70 mm 17 360° inv. 16922 

D/ Dietro, lettera B; sotto il mento, simbolo non identificato 

R/ Dietro, XVIII 


C 

342 

L. CENSOR 


D/ Testa di Apollo laureata a d. 

R/ Marsia procedente a s., con otre sulla spalla s.; dietro, 

colonna su cui la statua della Vittoria; davanti, L. 

CENSOR 

ZECCA: ROMA 

(82 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2657 (83 a.C.); RRC 363, 1d 

343. g 3,82 mm 17 70° inv. 16427 


343 

344. g 3,70 mm 16 75° inv. 16305 


344 

85 




345. g 3,85 mm 16 270° inv. 16318 


345 

346. g 3,70 mm 18 45° inv. 16396 

R/ [L.CENSOR] 


346 

347. g 4,00 mm 17 180° inv. 16410 


347 







350. g 3,80 mm 18 360° inv. 16465 


350 

Q.ANTO BALB PR 


D/ Testa di Giove laureata, a d.; dietro S.C; davanti, segno 

di controllo 

R/ Vittoria in quadriga a d., con redini e ramo di palma nella 

mano s. e corona nella d.; in esergo, Q.ANTO.BALB/PR 

ZECCA: ROMA 

(83 - 82 a.C.) 


351. g 3,72 mm 18,5 65° inv. 16907 

D/ Davanti, lettera O 


351 

86 




352. g 3,80 mm 18 105° inv. 16842 

D/ Sotto, lettera V 


352 

Q.ANTO BALB PR 


D/ Testa di Giove a d., laureata; dietro, S.C 

R/ Vittoria in quadriga a d., con redini e ramo di palma 

nella mano s. e corona nella d.; sotto i cavalli, segno di 

controllo (lettera); in esergo, Q.ANTO.BALB/P R 

ZECCA: ROMA 

(83 - 82 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2750 (82 a.C.); RRC 364, 1d 

353. g 3,77 mm 19 140° inv. 16995 

R/ Sotto i cavalli, lettera N 


353 

354. g 3,72 mm 19 180° inv. 16929 

R/ Sotto i cavalli, lettera T 


354 

355. g 3,70 mm 19 130° inv. 16967 

R/ Sotto i cavalli, lettera O 


355 

356. g 3,83 mm 19 45° inv. 17005 

R/ Sotto i cavalli, lettera M 


356 

357. g 4,06 mm 19 330° inv. 17092 

R/ [Q.ANTO.BALB/P R]; segno di controllo non identificato 


357 

87 




C.VAL.FLA IMPERAT 


D/ Busto della Vittoria a d., drappeggiato; dietro, lettera di 

controllo 

R/ Aquila legionaria tra due stendardi; a s., stendardo di manipolo 

di hastati; a d., stendardo di manipolo di principes; 

sotto, EX S.C; a s., C.VAL.FLA; a d., IMPERAT 

ZECCA: MASSALIA 

(82 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 13 (zecca gallica, 82 a.C.); RRC 365, 1b 

358. g 3,68 mm 19 105° inv. 16404 

D/ Dietro, lettera di controllo M 


358 

C.ANNIVS T.F T.N PRO.COS, 

C.TARQVITI P.F 


ZECCA: norditalica e spagnola 

(82-81 a.C.) 

D/ Testa femminile a d., diademata; davanti, piatto della 

bilancia; intorno, C.ANNIVS.T.F.T.N.PRO.COS.EX.S.C 

R/ Vittoria in biga a d., con le redini nella mano s. e ramo 

di palma nella d.; sotto i cavalli, Q; sopra, segno di 

controllo; in esergo, C.TARQVITI.P.F 

bibl.: BMCRR II 35 (zecca spagnola, 82-80 a.C.); RRC 366, 4 

359. g 3,90 mm 18 85° inv. 16727 

D/ Intorno, [C.]ANNIVS.T.F.[T.] N[.P]RO[.COS.EX.S.C] 

R/ Segno di controllo non identificato 


359 

L. SVLLA IMPE, 

L.MANLI PROQ 


D/ Testa di Roma a d., con elmo; davanti L.MANLI 

Ñ ; 

dietro PRO.Q 

R/ Triumphator, incoronato dalla Vittoria in volo, in quadriga 

a d., con le redini nella mano s. e caduceo nella 

d.; in esergo, L.SVLLA.IMP o L.SVLLA.IM 

ZECCA: itinerante con Silla 

(82 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 15 (zecca orientale, 82-81 a.C.); RRC 367, 3 


D/ Davanti, [L.]MAN[LI 

Ñ ] 

R/ [L.]SVLLA[.IMP] 


360 

88 




A.POST A.F S.N ALBIN 


D/ Busto di Diana a d., drappeggiato, con arco e faretra 

sulla spalla; sopra, bucranio 

R/ Roccia su cui sta una pira; a s., toro; a d., figura togata 

che tiene aspergillum sul toro; intorno, A.POST.A.F.S.N. 

ALBIN 

ZECCA: ROMA 

(81 a.C.) 


361. g 4,04 mm 18,5 90° inv. 16713 


361 

362. g 3,98 mm 19 155° inv. 16724 


362 

A.POST A.F S.N ALBIN 


D/ Testa della Spagna a d., velata; dietro, HISPAN 

R/ Figura togata, in piedi tra aquila legionaria e fasces con 

ascia; intorno, A.POST.A.F.S.N.ALBIN 

ZECCA: ROMA 

(81 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 2839-2842 (82 a.C.); RRC 372,2 

363. g 3,75 mm 18,5 40° inv. 16707 


363 

364. g 4,00 mm 19,5 170° inv. 16719 


364 

365. g 3,96 mm 18,5 150° inv. 16675 

R/ Intorno, [A.POST.A.F.]S.N.ALBIN 


365 

89 




366. g 3,76 mm 19 85° inv. 16681 


366 

Q.C.M.P.I 


D/ Testa della Pietà a d., diademata; davanti, cicogna 

R/ Elefante a s.; in esergo, Q.C.M.P.I 

ZECCA: norditalica 

(81 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 43 (zecca spagnola, 82 a.C.); RRC 374, 1 

367. g 3,70 mm 17,5 155° inv. 16600 367 

santarelli p.12 (fabretti 1183) 

368. g 3,70 mm 17,5 290° inv. 16703 368 


369. g 3,90 mm 17 225° inv. 16731 369 


C.MARI C.F CAPIT 


D/ Busto di Cerere a d., drappeggiato; intorno, CAPIT e 

numerale di controllo; sotto il mento, simbolo di controllo 

R/ Contadino che tira un giogo di buoi, a s.; sopra, numerale 

di controllo; in esergo, C.MARI.C.F/S.C 

ZECCA:ROMA 

(81 a.C.) 


370. g 3,80 mm 19,5 90° inv. 16950 370 

D/ Controllo numerale I I 

R/ Sopra, I I 


371. g 3,90 mm 17,5 90° inv. 17001 

D/ Controllo numerale, I XXXV; sotto il mento, cane in corsa 

R/ Sopra, I XXXV 


371 

90 




372. g 3,80 mm 18 20° inv. 17029 

D/ Controllo numerale CV; sotto il mento, pungolo 

R/ Sopra, CV 


372 

373. g 3,80 mm 19 275° inv. 16890 

D/ Controllo numerale XXXVI 

R/ Segno di controllo non identificato; [C.MARI.C.F/S.C] 


373 

L.PROCILI F 


D/ Testa di Giove a d., laureata; dietro, S.C 

R/ Giunone Sospita stante a d., tiene nella mano s. lo 

scudo e tende la lancia con la d.; davanti, serpente; 

dietro, L.PROCILI/F 

ZECCA: ROMA 

(80 a.C.) 


374. g 3,91 mm 17 20° inv. 16803 


374 

375. g 3,70 mm 18 65° inv. 16816 

R/ L.PROCI[LI/F] 


375 

376. g 3,73 mm 18 110° inv. 16762 

R/ [L.PROCILI/F] 


376 

377. g 4,01 mm 16 150° inv. 17080 


377 

91 




L.PROCILI F 


D/ Testa di Giunone Sospita a d.; dietro, S.C 

R/ Giunone Sospita in biga a d., con scudo nella mano s. e 

in atto di scagliare la lancia con la mano d.; sotto, 

serpente; in esergo, L.PROCILI.F 

ZECCA: ROMA 

(80 a.C.) 


378. g 3,77 mm 18 90° inv. 16532 

R/ L.PROCIL[I.F] 


378 

379. g 3,80 mm 19,5 115° inv. 16786 

R/ L.PROCI[LI.F] 


379 

C.POBLICI Q.F 


D/ Busto di Roma a d., con elmo drappeggiato; dietro, 

ROMA; sopra, segno di controllo 

R/ Ercole in atto di strangolare il leone nemeo; ai suoi 

piedi clava; a s., frecce e faretra; a d., C.POBLICI.Q.F; 

sopra, segno di controllo 

ZECCA: ROMA 

(80 a.C.) 


380. g 3,75 mm 19 90° inv. 16912 

R/ Segno di controllo fuori conio 


380 

C.NAE BALB 


D/ Testa di Venere a d., diademata; dietro, S.C; davanti, 

segno di controllo 

R/ Vittoria in triga a d., le redini in entrambe le mani; in 

esergo, C.NAE.BALB 

ZECCA: ROMA 

(79 a.C.) 


381. g 3,89 mm 18 90° inv. 16542 

D/ Davanti, A 


381 

92 




382. g 3,95 mm 18 125° inv. 16684 

D/ Davanti, segno di controllo non riconoscibile 


382 

383. g 3,95 mm 18 270° inv. 16706 

D/ Davanti, C 


383 

C.NAE BALB 


D/ Simile, privo di segno di controllo 

R/ Simile; sopra, segno di controllo 

ZECCA: ROMA 

(79 a.C.) 


384. g 3,78 mm 18 360° inv. 16641 

R/ Sopra, • XXXXX 


384 

385. g 3,85 mm 18 125° inv. 16620 

R/ Sopra, CXXX 


385 

386. g 3,87 mm 18,5 55° inv. 16534 

R/ Sopra, _ I X 


386 

387. g 3,99 mm 18 360° inv. 16554 

R/ Sopra, XXXVI 


387 

388. g 3,95 mm 17,5 45° inv. 16555 

R/ Sopra, III 


388 

93 




389. g 3,80 mm 18 270° inv. 16679 

R/ Segno di controllo fuori conio 


389 

390. g 3,90 mm 19,5 115° inv. 16688 390 

R/ Sopra, VII 


TI.CLAVD TI.F AP.N 


D/ Busto diademato di Diana a d., con arco e faretra sulle 

spalle; davanti, S.C 

R/ Vittoria in biga a d., tiene ramo di palma e redini nella 

mano s. e corona nella d.; sotto, segno di controllo; in 

esergo, TI.CLAVD.TI.F/AP.N 

ZECCA: ROMA 

(79 a.C.) 


391. g 3,68 mm 20 90° inv. 16910 391 

R/ Sotto, _ I XVI; in esergo, [TI.]CLAVD[.TI.F]/[AP.N] 


392. g 3,55 mm 18,5 305° inv. 16971 

R/ Sotto, _ I XXII; in esergo, [TI.]CLAVD[.TI.F] /[AP.N] 


392 

L.PAPI 


D/ Testa di Giunone Sospita a d.; dietro, segno di 

controllo 

R/ Grifone a d.; sotto, segno di controllo; in esergo, 

L.PAPI 

ZECCA: ROMA 

(79 a.C.) 


393. g 3,70 mm 19,5 90° inv. 16740 

D/ Dietro, acrostolio 

R/ Sotto, prua di nave 


393 

94 




394. g 3,90 mm 19 55° inv. 16760 

D/ Dietro, lancia 

R/ Sotto, serpente 


394 

395. g 3,60 mm 19,5 120° inv. 17059 

D/ Dietro, serpente 

R/ Sotto, cane in corsa a d. 


395 

396. g 3,60 mm 19 0° inv. 17115 

D/ Dietro, serpente 

R/ Sotto, cane in corsa a d. 


396 

M.VOLTEI M.F 


D/ Testa laureata di Giove a d. 

R/ Tempio Capitolino; sotto, M.VOLTEI.M.F 

ZECCA: ROMA 

(78 a.C.) 


397. g 3,80 mm 19,5 180° inv. 16335 


397 

398. g 3,85 mm 18 90° inv. 16652 


398 

399. g 3,60 mm 18 65° inv. 16560 


399 

95 




M.VOLTEI M.F 


D/ Testa di Bacco a d., con corona di edera 

R/ Cerere in biga di serpenti a d.; nelle mani, torce; dietro, 

cicogna; in esergo, M.VOLTEI.M.F 

ZECCA: ROMA 

(78 a.C.) 


400. g 3,85 mm 18 90° inv. 16584 


400 

M.VOLTEI M.F 


D/ Busto a d. con elmo, drappeggiato; dietro, simbolo di 

controllo 

R/ Cibele, con corona turrita e velo, in biga di leoni a d., 

tiene le redini nella mano s. e patera nella d.; sopra, 

segno di controllo; in esergo, M.VOLTEI.M.F 

ZECCA: ROMA 

(78 a.C.) 


401. g 3,70 mm 17,5 95° inv. 16568 

D/ Dietro, spiga di grano 



401 

402. g 3,80 mm 18 95° inv. 16633 

D/ Dietro, lituo 

R/ Sopra, O I 


402 

403. g 3,70 mm 16,5 95° inv. 16687 




403 

404. g 4,00 mm 17,5 235° inv. 16538 

D/ Dietro, simbolo incerto 

R/ Sopra, • I 


404 

96 




405. g 3,83 mm 19 180° inv. 17077 

D/ Dietro, caduceo 


405 

L.CASSI Q.F 


D/ Testa di Bacco a d., con corona di edera e tirso sulla spalla 

R/ Testa di Libera a s., con corona di pampini; dietro, 

L.CASSI.Q.F 

ZECCA: ROMA 

(78 a.C.) 


406. g 4,00 mm 18,5 180° inv. 16985 


406 

L.RVTILI FLAC 


D/ Testa di Roma a d., con elmo; dietro, FLAC 

R/ Vittoria in biga a d., tiene le redini nella mano s. e 

corona nella d.; in esergo, L.RVTILI 

ZECCA: ROMA 

(77 a.C.) 


407. g 4,10 mm 17,5 305° inv. 16928 


407 

408. g 3,90 mm 17 55° inv. 16935 


408 

409. g 4,00 mm 18 125° inv. 16959 


409 

97 




410. g 3,82 mm 18,5 125° inv. 16876 


410 

411. g 4,00 mm 19,5 125° inv. 16868 


411 

412. g 3,80 mm 19 125° inv. 16860 


412 

413. g 3,85 mm 16 305° inv. 16845 


413 

L.LVCRETI TRIO 


D/ Testa di Nettuno laureata, a d., con tridente sulla spalla; 

dietro, segno di controllo 

R/ Ragazzo alato su delfino, a d.; sotto, L.LVCRETI/.TRIO 

ZECCA: ROMA 

(76 a.C.) 


414. g 3,80 mm 18 90° inv. 16722 

D/ Dietro, I_V 


414 

415. g 3,70 mm 18 90° inv. 16806 415 

D/ Dietro, XXX 


416. g 4,13 mm 17,5 90° inv. 16764 

D/ Dietro, _ I II 


416 

98 




417. g 3,95 mm 17 90° inv. 17055 

R/ [L.LV]CRE[TI/TRIO] 


417 

418. g 3,80 mm 16 90° inv. 17071 


418 

C.EGNATIVS CN.F CN. N MAXSVMVS 


D/ Busto della Libertà a d., drappeggiato e con diadema; 

dietro, pileus e MAXSVMVS 

R/ Roma e Venere, ciascuna con un elemento nella mano 

d.: Roma tiene i piedi sulla testa di una lupa; Venere ha 

Cupido in atto di volare sulla spalla; su ciascun fianco, 

timone su prua; sotto, C.EGNATIVS.CN.F; a d., CN.N; 

a s., segno di controllo 

ZECCA: ROMA 

(75 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 3285; RRC 391, 3 

419. g 3,65 mm 17 90° inv. 16673 

D/ [MAXSVMVS] 

R/ Sotto, [C.EGNATIVS.CN.F]; a d., [CN.N] 


419 

420. g 3,80 mm 17,5 235° inv. 16714 

D/ Dietro, [MA]XSV[MVS] 

R/ Sotto, [C.EG]NAT[IVS.CN.F]; a d.,[CN.N] 


420 

L.FARSVLEI MENSOR 


D/ Busto della Libertà a d., drappeggiato e diademato; 

dietro, pileus; davanti, MENSOR; sotto il mento, S.C; 

dietro, segno di controllo 

R/ Guerriero in biga a d., che tiene la lancia e le redini con 

la s.; con la mano d. sostiene figura togata nella biga; 

sotto, scorpione; in esergo, L.FARSVLEI 

ZECCA: ROMA 

(75 a.C.) 


421. g 3,88 mm 18 115° inv. 16771 

D/ Dietro, X.. 


421 

99 




422. g 3,70 mm 19 90° inv. 16778 

D/ Dietro, XVI 


422 

L.FARSVLEI MENSOR 


ZECCA: ROMA 

(75 a.C.) 


R/ Sotto i cavalli, segno di controllo 


423. g 3,90 mm 20 65° inv. 16792 

D/ Segno di controllo illeggibile 

R/ Sotto, XVIII 


423 

CN.LEN Q 

Denario, argento ZECCA: spagnola (?) 

(76-75 a.C.) 

D/ Busto maschile diademato (il Genio del Popolo Romano), 

con scettro sulla spalla; sopra, G.P.R 

R/ Globo tra scettro coronato di alloro a s. e timone a d.; 

nel campo, a s., EX; a d., S.C; sotto CN.LEN.Q 

bibl.: BMCRR II 52 (zecca spagnola, 75 a.C.); RRC 393, 1a 

424. g 3,40 mm 20,5 120° inv. 16443 

R/ A d., [S.C] 

santarelli p. 17-18 (fabretti 2049) 

424 

425. g 3,90 mm 19,5 90° inv. 16475 


425 

426. g 3,80 mm 19 360° inv. 16476 

R/ A d., [S.C]; sotto, CN.LEN[.Q] 


426 

100 




427. g 3,90 mm 19 90° inv. 16479 

D/ Sopra, [G.P.R] 


427 

LENT CVR.DEN.FL 

Denario, argento ZECCA: spagnola (?) 

(76-75 a.C.) 


R/ Simile; sotto, LENT.CVR.X–.FL 

bibl.: BMCRR II 58 (zecca spagnola, 76-72 a.C.); RRC 393,1b 

428. g 3,92 mm 19 95° inv. 16336 428 

429. g 3,65 mm 19,5 90° inv. 16402 

D/ Sopra, [G.P.R] 

R/ A s.,[EX]; a d.,[S.C] 

429 

C.POSTVMI 


D/ Busto di Diana a d., drappeggiato, con arco e faretra 

sulla spalla 

R/ Cane in corsa a d.; sotto, lancia; in esergo, 

C.POSTVMI 

ZECCA: ROMA 

(74 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 3238 (77 a.C.); RRC 394,1b 

430. g 3,70 mm 18 90° inv. 16758 


430 

431. g 4,07 mm 17,5 90° inv. 16824 


431 

432. g 4,05 mm 17,5 45° inv. 16819 


432 

101 




433. g 3,80 mm 17 270° inv. 17106 

R/ In esergo, [C.]POSTVMI/A 


433 

L.COSSVTI C.F SABVLA 


D/ Testa di Medusa a s.; dietro, SABVLA 

R/ Bellerofonte su Pegaso a d., con la lancia nella mano 

d.; sotto, L.COSSVTI.C.F; dietro, segno di controllo 

ZECCA: ROMA 

(74 a.C.) 


434. g 3,60 mm 17,5 360° inv. 16944 

D/ Dietro, [SABVLA] 



434 

435. g 3,70 mm 17,5 115° inv. 16891 

R/ Dietro,, segno di controllo non identificato; sotto, 

[L.COSSVTI.C.F] 


435 

MN. AQVIL MN.F MN.N 


D/ Busto della Virtus a d., con elmo e drappeggiato; 

davanti, VIRTVS; dietro, III.VIR 

R/ Guerriero con scudo nella mano s. che solleva una 

figura femminile con la d.; sotto, SICIL; a d., MN. 

AQVIL; a S., MN.F..MN.N 

ZECCA: ROMA 

(71 a.C.) 


436. g 3,90 mm 18 65° inv. 16924 


436 

437. g 3,90 mm 18,5 90° inv. 17035 


437 

102 




438. g 3,85 mm 19 45° inv. 16982 

R/ Sotto, [SICIL] 


438 

439. g 3,91 mm 19 100° inv. 16953 

R/ Sotto, [SICIL] 


439 

KALENI, CORDI 


D/ Testa di Honos e di Virtus di fianco, a d.; a s., HO; a d., 

VIRT; sotto, KALENI 

R/ Italia e Roma che si tendono la mano; tra le mani che si 

stringono, cornucopia; dietro l’Italia, caduceo; Roma 

diademata appoggia i piedi sul globo e tiene i fasces 

nella mano s.; a s., ITAL; a d., RO; in esergo, CORDI 

ZECCA: ROMA 

(70 a.C.) 


440. g 3,92 mm 18,5 115° inv. 16624 

D/ A d., [VIRT]; sotto, [KALENI] 

santarelli p. 21 e p. 29 (fabretti 2513, 3550) 

440 


santarelli p. 21 e p. 29 (fabretti 2513, 3550) 

441 

P. GALB AED.CVR 


D/ Testa di Vesta a d., velata; dietro, S.C 

R/ Coltello per sacrifici, culullus e ascia sacerdotale; nel 

campo, a s., AED; a d., CVR; in esergo, P.GALB 

ZECCA: ROMA 

(69 a.C.) 


442. g 4,00 mm 17,5 90° inv. 16730 


442 

103 



443 - 448 Catalogo 

443. g 3,40 mm 18,5 90° inv. 16658 


443 

444. g 4,00 mm 17,5 90° inv. 16728 


444 

C.HOSIDI C.F GETA III VIR 


D/ Busto di Diana a d., drappeggiato, con arco e freccia 

sulle spalle; davanti, GETA; dietro, III.VIR 

R/ Cinghiale a d., trafitto da lancia e attaccato da un cane 

da caccia; in esergo, C.HOSIDI.C.F 

ZECCA: ROMA 

(68 a.C.) 


445. g 3,80 mm 16,5 95° inv. 16932 

D/ Davanti, [GETA]; dietro, III[.VIR] 


445 

446. g 3,80 mm 17 60° inv. 16966 


446 

447. g 3,70 mm 17 100° inv. 16981 


447 




104 



Ripostiglio di Pieve Quinta 449 - 454 

449. g 4,00 mm 17,5 110° inv. 16848 



450. g 3,85 mm 17 110° inv. 17030 


450 

451. g 4,09 mm 17 110° inv. 17033 


451 

C.PISO L.F FRVGI 


D/ Testa di Apollo a d., laureata; dietro, segno di controllo 

R/ Cavaliere a d., con ramo di palma; sopra, segno di controllo; 

sotto, C.PISO.L.F.FRVG 

ZECCA: ROMA 

(67 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 3786 (64 a.C.); RRC 408, 1a-b 

452. g 3,85 mm 18 90° inv. 17102 452 

D/ Dietro, 

R/ Sopra, X– 

santarelli p. 13 (fabretti 1460-1548) 

453. g 3,90 mm 17,5 50° inv. 16785 

D/ Dietro, B• 

R/ Sopra, martello 


453 

454. g 3,90 mm 17 50° inv. 17133 454 

D/ Dietro, I I 

R/ Sotto, 


105 




455. g 3,80 mm 17 270° inv. 17122 455 

D/ Dietro, I 

R/ Sotto, 


456. g 3,85 mm 18,5 360° inv. 17131 

D/ Dietro, • 

R/ Sopra, elemento non riconoscibile 


456 

457. g 3,85 mm 17 270° inv. 17124 

D/ Dietro, segno di controllo non identificato 



457 

458. g 3,90 mm 18 95° inv. 16811 

D/ Segno di controllo S: (?) 



458 

M.PLAETORIVS M.F CESTIANVS AED.CVR 


D/ Busto a d., drappeggiato, con attributi di varie divinità 

(Iside, Minerva, Apollo, Diana, Vittoria); davanti, cornucopia; 

dietro, CESTIANVS; davanti, S.C 

R/ Aquila su fulmine; intorno, M.PLAETORIVS.M.F. 

AED.CVR 

ZECCA: ROMA 

(67 a.C.) 


459. g 3,80 mm 17,5 270° inv. 16455 


459 

460. g 3,40 mm 17,5 65° inv. 16460 

D/ Dietro,[CESTIANVS]; davanti, [S.C] 

R/ Intorno, [M.]PLAETORIVS.M[.F.AED.CVR] 


460 

106 




461. g 3,85 mm 19 90° inv. 16413 


461 

462. g 4,05 mm 19,5 90° inv. 16514 

R/ Intorno, M.PLAETORIVS[.M.F.AED.CVR] 


462 

463. g 3,70 mm 18,5 90° inv. 16800 


463 

464. g 3,75 mm 17 90° inv. 17100 


464 

465. g 3,77 mm 18,5 180° inv. 17073 


465 

466. g 3,92 mm 17,5 210° inv. 17075 


466 

107 




M.PLAETORIVS M.F CESTIANVS AED.CVR 


D/ Testa di Cibele a d.; dietro, protome di leone e 

CESTIANVS; davanti, globo 

R/ Sedia curule; a s., segno di controllo; intorno, 

M..PLAETORIVS.AED.CVR.EX.S.C 

ZECCA: ROMA 

(67 a.C.) 


467. g 3,80 mm 18 90° inv. 16304 


467 

468. g 3,70 mm 18,5 90° inv. 16458 


468 

469. g 3,90 mm 20 270° inv. 16521 

R/ Intorno, [M.PLAETORIVS.AED.CV]R.EX.S.C 


469 

Q.POMPONI MVSA 


D/ Testa di Apollo laureta a d.; dietro, chiave di lira 

R/ Calliope a d., in atto di suonare la lira appoggiata ad 

una colonna; a d., Q.POMPONI; a s., MVSA 

ZECCA: ROMA 

(66 a.C.) 


470. g 3,63 mm 18 90° inv. 16604 


470 



D/ Testa laureata di Apollo a d.; dietro, due flauti incrociati 

R/ Euterpe a d. appoggiata ad una colonna, con due flauti 

nella mano d.; a s., Q.POMPONI; a d., MVSA 

ZECCA: ROMA 

(66 a.C.) 


471. g 3,65 mm 18,5 270° inv. 16593 


471 

108 






D/ Testa laureata di Apollo a d.; dietro, calceo 

R/ Talia a s., poggiantesi ad una colonna, una maschera 

comica nella mano s.; a d., Q.POMPONI; a s., MVSA 

ZECCA: ROMA 

(66 a.C.) 


472. g 3,96 mm 17,5 95° inv. 16546 


472 

L.ROSCI FABATI 


D/ Testa di Giunone Sospita a d.; dietro, segno di controllo; 

sotto, L.ROSCI 

R/ Figura femminile seduta a d., di fronte a serpe; a s., 

segno di controllo; in esergo, FABATI 

ZECCA: ROMA 

(64 a.C.) 


473. g 3,85 mm 18 90° inv. 16337 

D/ Dietro, testina 

R/ A s., grappolo 


473 

474. g 3,90 mm 17,5 105° inv. 16430 

D/ Dietro, granchio 

R/ A s., granchio 


474 

475. g 3,97 mm 18 85° inv. 16434 

D/ Dietro, simbolo non riconoscibile 

R/ A s., sistro 


475 

476. g 3,65 mm 17 85° inv. 16403 

D/ Dietro, ara 

R/ A s., altare 


476 

109 



477 - 482 Catalogo 

L.CASSI LONGIN 


D/ Testa di Vesta a s., velata e diademata; a d., simpulum; 

a s., lettera 

R/ Sacerdote a s. in atto di deporre tavoletta su cui è la 

lettera V entro cista; a d., LONGIN.III.V 

ZECCA: ROMA 

(63 a.C.) 


477. g 4,05 mm 19 90° inv. 16435 

D/ A sin., A 


477 

478. g 3,94 mm 17,5 75° inv. 16331 

D/ A sin., A 

R/ A d, [LONGIN.]III[.V] 


478 


D/ A sin., L 

R/ [LONGIN.III.V] 


479 

480. g 3,90 mm 18 115° inv. 16485 

D/ A sin., [ ] 

santarelli p. 14 (fabretti 1617,1620) 

480 

481. g 3,70 mm 19 105° inv. 16415 

D/ A sin., simbolo non riconoscibile 

santarelli p. 14 (fabretti 1617,1620) 



D/ A sin., L 



110 



Ripostiglio di Pieve Quinta 483 - 488 

483. g 4,00 mm 19,5 90° inv. 16314 

D/ A sin., I 




D/ A sin., S 



L.FVRI CN.F BROCCHI 


D/ Testa di Cerere a d. con corona di spighe; nel campo, a 

s., spiga di grano; a d., chicco d’orzo; ai lati, III-VIR; 

sotto, BROCCHI 

R/ Sedia curule tra due fasci; sopra, L.FVRI/CN.F 

ZECCA: ROMA 

(63 a.C.) 





486. g 4,00 mm 18 115° inv. 16490 









111 



489 - 494 Catalogo 

PAVLLVS LEPIDVS 


D/ Testa della Concordia a d., con velo e diadema; dietro, 

PAVLLVS LEPIDVS; davanti, CONCORDIA 

R/ Al centro, trofeo; a d., figura togata (L.Aemilius 

Paullus); a s., tre prigionieri (Perseus di Macedonia e i 

suoi figli); sopra, TER; in esergo, PAVLLVS 

ZECCA: ROMA 

(63 a.C.) 


489. g 3,90 mm 18 115° inv. 16349 




R/ [PAVLLVS] 















112 



Ripostiglio di Pieve Quinta 495 - 500 





R/ Sopra, [TER]; in esergo, [PA]VLLVS 



LIBO 


D/ Testa diademata del Bonus Eventus a d.; dietro, LIBO; 

davanti, BON.EVENT 

R/ Il Puteal Scribonianum decorato con ghirlanda e due 

lire; alla base, martello; sopra, PVTEAL; sotto, 

SCRIBON 

ZECCA: ROMA 

(62 a.C.) 











500. g 4,00 mm 18,5 90° inv. 17003 

R/ Sotto, [SC]RIBON 


500 

113 




501. g 3,80 mm 19,5 90° inv. 16862 

R/ Sotto, SCRIBO[N] 


501 

502. g 3,82 mm 18 105° inv. 16851 502 


PAVLLVS LEPIDVS, LIBO 


D/ Testa della Concordia a d., con velo e diadema; a s., 

PAVLLVS.LEPIDVS; a d., CONCORD 

R/ Il Puteal Scribonianum decorato con ghirlanda e due 

lire; alla base, martello; sopra PVTEAL.SCRIBON; 

sotto, LIBO 

ZECCA: ROMA 

(62 a.C.) 


503. g 3,80 mm 19 285° inv. 16884 

D/ A s., PAVLLVS.LE[PIDVS]; a d., [CO]NCORD 


503 

M. PISO M.F FRVGI 


D/ Busto terminale di Mercurio a d., con diadema alato; a 

s., stella e corona; a d., capeduncola 

R/ Patera e coltello; sopra, M.PISO.M.F/FRVGI; intorno, 

corona di alloro 

ZECCA: ROMA 

(61 a.C.) 


504. g 3,90 mm 16,5 180° inv. 16815 


504 

114 




M. LEPIDVS 


D/ Testa femminile a d., diademata 

R/ Cavaliere a d., con trofeo sulle spalle; sotto, M.LEPIDVS 

ZECCA: ROMA 

(61 a.C.) 


505. g 3,70 mm 18,5 70° inv. 16467 

R/ [M.LEPIDVS] 


505 

P. YPSAE 


D/ Testa di Nettuno a d.; dietro, tridente; davanti, 

P.YPSAE.S.C 

R/ Giove in quadriga a s., le redini nella mano s. e in atto 

di lanciare il fulmine con la d.; sotto, C.YPSAE.COS/ 

PRIV; dietro, CEPIT 

ZECCA: ROMA 

(60 a.C.) 


506. g 3,78 mm 18 85° inv. 16309 


506 

P. YPSAE 


D/ Busto di Leuconoe a d., drappeggiato e con gioielli tra 

i capelli; dietro, delfino; davanti, P.YPSAE.S.C 

R/ Giove in quadriga a s., con le redini nella mano s. e in 

atto di lanciare il fulmine con la mano d.; sotto, 

C.YPSAE.COS/PRIV; dietro, CEPIT 

ZECCA: ROMA 

(60 a.C.) 


507. g 3,85 mm 19 255° inv. 16393 

R/ Sotto, [C.YPSAE]COS/[PR]IV; dietro, CEPIT 


507 


D/ Davanti, P.Y[PSAE.S.C] 

R/ Dietro, CE[PIT] 


508 

115 




SVFENAS 


D/ Testa di Saturno a d.; dietro, arpa, oggetto ovale e S.C; 

davanti, SVFENAS 

R/ Roma seduta a s. su pila di armature, nelle mani scettro 

e lancia; dietro, Vittoria con ramo di palma nella mano 

s. e in atto di incoronare Roma con la d.; intorno, 

PR.L.V.P.F; in esergo, SEX.NONI 

ZECCA: ROMA 

(59 a.C.) 


509. g 3,87 mm 18,5 360° inv. 16833 


509 

510. g 3,85 mm 18,5 90° inv. 17067 

R/ Intorno, [PR.]L.V.P.F; in esergo, [S]EX.NONI 


510 

511. g 3,85 mm 18 360° inv. 17105 

R/ Intorno, [PR.L.V.P.F]; in esergo,[S]EX.NONI 


511 

M.SCAVR, P.HYSAEVS AED.CVR 


D/ Cammello a d.; davanti, figura inginocchiata con redini 

nella mano s. e ramo di olivo nella d.; sopra, M.SCAVR/ 

AED.CVR; ai lati, EX-S.C; in esergo, REX.ARETAS 

R/ Giove in quadriga a s., le redini nella mano s. e in atto 

di lanciare il fulmine con la d.; sotto i cavalli, scorpione; 

sopra, P.HYPSAE/AED.CVR; sotto, C. 

HYPSAE.COS/PREIVE; nel campo, a d., CAPTV 

ZECCA: ROMA 

(58 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 3878; RRC 422, 1b 

512. g 4,00 mm 18 95° inv. 16364 512 

D/ Sopra, [M.S]CAVR/AED.C[VR]; ai lati, [E]X-S.C; sotto, [RE] 

X[.ARE]TAS 

R/ A d.,[CAPTV]; sotto, C.HYPSAE.CO[S]/PREIVE 


116 




513. g 3,98 mm 17,5 100° inv. 16377 

D/ Sopra, [M.SC]AVR/AED.CVR; ai lati, [EX] S.C; sotto, [REX. 

ARETA] 

R/ A d.,[CAPTV]; sotto, [C.H]YPSAE.CO[S]/PREIVE 


513 

514. g 3,92 mm 18 80° inv. 16352 

D/ Ai lati, [EX S.C]; sotto, [REX.ARETA] 

R/ Sopra, P.HYPSAE/[AED.CVR]; a d., [CAPTV]; sotto, [C.]HYP[SAE. 

COS]/[PREIVE] 


514 

515. g 3,90 mm 18 360° inv. 16301 

D/ Sotto, [REX.ARETA] 

R/ Sopra, [M.SCAVR]/AED.CVR; a d.,[CAPTV]; sotto, [C.HYPSAE. 

COS/PREIVE] 


515 

516. g 3,75 mm 18 100° inv. 16311 

D/ Sopra, [M.S]CAVR/[A]ED.CVR; ai lati, [EX]S.C 

R/ Sopra, P.HYPSAE/[A]ED.CVR; a d.,[CAPTV]; sotto, [C.HYPSAE. 

COS/PREIVE] 


516 

517. g 3,90 mm 17,5 90° inv. 16320 

D/ Sopra, [M.SCAVR]/[AED.]CVR; sotto, REX.ARE[TA] 


517 

518. g 3,70 mm 18 90° inv. 16334 

D/ Sopra, [M.SC]AVR/[AED]CVR; ai lati, [EX.]S[.C]; sotto, [REX. 

ARETA] 


518 

519. g 3,50 mm 18 90° inv. 16394 

D/ Sopra, [M.S]CAVR/[A]ED.CVR; ai lati, [EX.S.]C; sotto, [REX. 

ARETA] 

R/ A d.,[CAPTV]; sotto, C.HYPSAE.CO[S]/PREIV[E] 


519 

117 




520. g 3,80 mm 17,5 90° inv. 16437 520 


521. g 3,60 mm 18 75° inv. 16429 

D/ Ai lati, EX-[S.C]; sotto, [REX.ARETA] 

R/ Sotto, C.HYPSAE.COS/[PR]E[IVE] 


521 

522. g 3,90 mm 18 70° inv. 16398 

D/ Sopra, [M.S]CAVR/AED.CVR; sotto, [REX.ARETA] 


522 

523. g 3,60 mm 17,5 360° inv. 16483 523 

D/ Sopra, [M.SCAVR]/[AED]CVR; ai lati, [EX]-S.C; sotto, REX. 

AR[ETA] 

R/ Sopra, [P.HYPSAE]/AED.CVR; a d., [CAPTV] 


524. g 4,05 mm 18 90° inv. 16505 

R/ A d.,[CA]PT[V]; sotto, [C.HY]PSAE.COS/[PREIVE] 


524 

525. g 3,90 mm 18 85° inv. 16526 

D/ Ai lati,[E]X-S[.C]; sotto, [REX.ARETA] 

R/ A d.,[CA]PTV; sotto, [C.HY]PSAE[.COS]/[PREIVE] 


525 

526. g 4,02 mm 18 95° inv. 16340 

D/ Ai lati, EX-[S.C]; sotto, [REX.ARETA] 

R/ A d., C[APTV]; sotto, [C.HYPSAE.COS]/[PREIVE] 


526 

118 




M.SCAVR, P.HYSAEVS AED.CVR 


D/ Cammello a d.; davanti, figura maschile inginocchiata 

a d.; sopra, M.SCAVR; ai lati, EX-S.C; sotto, AED. 

CVR 

R/ Giove in quadriga a s., con fulmine nella mano d.; 

sopra, P.HYPSAEVS/AED.CVR; sotto, C.HYPSAE. 

COS/PREIVER; a d., CAPTVM 

ZECCA: ROMA 

(58 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 3877; RRC 422, 1a 

527. g 4,05 mm 18 90° inv. 16401 

D/ Ai lati, EX-S[.C]; sotto, [AED.CVR] 

R/ Sopra, [P.HYPSAEVS/AED.]CVR; a d., CA[PTVM] 


527 

528. g 3,95 mm 16 90° inv. 16440 528 

D/ Sopra, [M]SCAVR; ai lati, [E]X- S.C; sotto, [AED.CVR] 

R/ A d., CAPTV[M] 


C. SERVEIL C.F 


D/ Testa di Flora a d. con corona di fiori; dietro, lituus; 

davanti, FLORAL.PRIMVS 

R/ Due soldati armati, stanti, l’uno di fronte all’altro, in 

atto di presentare le spade; nel campo, a d., C.F; in 

esergo, C.SERVEIL 

ZECCA: ROMA 

(57 a.C.) 


529. g 4,10 mm 19,5 75° inv. 16695 


529 

530. g 3,80 mm 19 65° inv. 16594 

R/ [FLORAL.PRIMVS] 


530 

119 




531. g 3,75 mm 18 180° inv. 16613 531 


PHILIPPVS 


D/ Testa di Anco Marcio a d., diademata; dietro, lituus; 

sotto, ANCVS 

R/ Acquedotto a cinque archi sormontato da statua equestre; 

sotto il cavallo, fiore; nel campo, a s., PHILIPPVS; 

entro gli archi, A-Q-V-A-MAR 

ZECCA: ROMA 

(56 a.C.) 


532. g 3,90 mm 18 270° inv. 16298 


532 

533. g 3,85 mm 17,5 270° inv. 16302 

R/ A s., PILIPVS 


533 

534. g 3,75 mm 18 255° inv. 16307 


534 

535. g 3,70 mm 18 275° inv. 16319 


535 

536. g 3,75 mm 18 180° inv. 16328 


536 

120 




537. g 3,75 mm 19 290° inv. 16329 


537 

538. g 3,90 mm 18 360° inv. 16332 


538 

539. g 3,72 mm 17,5 105° inv. 16441 


539 

540. g 3,70 mm 18 360° inv. 16463 


540 



541 


D/ [ANCVS] 

R/ A s., [PHILI]PPVS 


542 

543. g 3,80 mm 18 180° inv. 16502 


543 

121 



544 - 548 Catalogo 

544. g 3,95 mm 19 70° inv. 16422 


544 

545. g 3,88 mm 18,5 85° inv. 16423 


545 

FAVSTVS 


D/ Busto di Ercole a d., diademato, con pelle di leone; a s., 

FEELIX 

R/ Diana in biga a d., tiene le redini nella mano s. e lituus 

nella d.; sopra la testa, crescente lunare; sopra e sotto i 

cavalli, stelle; sotto, FAVSTVS 

ZECCA: ROMA 

(56 a.C.) 


546. g 3,70 mm 19 90° inv. 16915 


546 

FAVSTVS 


D/ Busto di Venere a d., drappeggiato, laureato e diademato; 

dietro, scettro e S.C 

R/ Tre trofei; a s., prefiricolo; a d., lituus; in esergo, FAVSTVS 

ZECCA: ROMA 

(56 a.C.) 


547. g 3,95 mm 19 65° inv. 17018 

D/ Dietro, [S.C.] 


547 


D/ Dietro, [S.C.] 



122 




FAVSTVS 


D/ Testa di Ercole a d., con pelle di leone; a s., S. FAVSTVS 

R/ Globo sormontato da tre piccole corone e da una più 

grande; sotto, a s., acrostolio; a d., spiga 

ZECCA: ROMA 

(56 a.C.) 





C. MEMMI C.F 


D/ Testa di Quirino a d., laureata; dietro, QVIRINVS; 

davanti, C.MEMMI.C.F 

R/ Cerere seduta a s., con la torcia nella mano s. e spighe 

nella d.; davanti, serpente; intorno, MEMMIVS.AED. 

CERIALIA.PREIMVS.FECIT 

ZECCA: ROMA 

(56 a.C.) 


550. g 3,85 mm 18,5 95° inv. 17004 


550 

551. g 3,93 mm 19,5 245° inv. 16879 


551 

Q. CASSIVS 


D/ Testa del Genius Populi Romani a d., con scettro sulla 

spalla 

R/ Aquila su fulmine a d.; a s., lituus; a d., brocca; sotto, 

Q. CASSIVS 

ZECCA: ROMA 

(55 a.C.) 


552. g 3,60 mm 18 245° inv. 16903 


552 

123 




553. g 3,80 mm 20 90° inv. 17034 


553 

P. FONTEIVS P. F CAPITO 


D/ Busto di Marte a d., drappeggiato e con elmo, con 

trofeo sulle spalle; intorno, P.FONTEIVS.P.F.CAPITO. 

III.VIR 

R/ Cavaliere a d., in atto di colpire con la lancia un nemico 

che sta sotto e che è a sua volta sul punto di uccidere un 

altro combattente; a d., elmetto e scudo. Sopra, MN. 

FONT.TR.MIL 

ZECCA: ROMA 

(55 a.C.) 


554. g 3,65 mm 18 90° inv. 16447 554 

D/ Intorno, P.FONTEIVS.P.F[.CAPI]TO[.III.]VIR 

R/ Sopra, [MN.]FONT.TR.MIL 


555. g 4,12 mm 18 20° inv. 16466 

R/ [MN.FONT.TR.MIL] 


555 


D/ Intorno, P.FONTEIVS.P.F[CAPITO. III. VIR] 

R/ Sopra, MN.FONT[.TR.MIL] 


556 

A. PLAVTIVS AED. CVR 


D/ Testa di Cibele a d.; davanti, A.PLAVTIVS; dietro, 

AED.CVR.S.C 

R/ Cammello a d.; davanti figura in ginocchio che tiene le 

redini con la mano s. e un ramo di olivo nella d.; 

davanti, IVDAEVS; in esergo, BACCHIVS 

ZECCA: ROMA 

(55 a.C.) 


557. g 3,95 mm 18 90° inv. 16399 557 

124 




558. g 3,85 , mm 18 90° inv. 16371 

R/ Davanti, [IVDAEVS]; in esergo, [BAC]CHIV[S] 

558 

559. g 4,08 mm 17,5 90° inv. 16461 

R/ Davanti, IVDAEVS; in esergo, [BACCHIVS] 

559 

560. g 4,05 mm 17 65° inv. 16468 

560 

561. g 3,45 mm 17,5 70° inv. 16508 

D/ Davanti, [A. PLAVTIVS] 

R/ Davanti, [IVDAEVS] 

561 

562. g 3,75 mm 17 80° inv. 16327 

562 

CN. PLANCIVS AED. CVR 


D/ Testa femminile a d., con petasus; davanti, CN.PLANCIVS; 

dietro, AED.CVR.S.C 

R/ Capra cretese a d.; dietro, arco e frecce 

ZECCA: ROMA 

(55 a.C.) 


563. g 3,85 mm 18 80° inv. 16346 

D/ Davanti, CN.PL[ANCIVS]; dietro, AED.CVR[.S.C] 


563 

125 




564. g 3,70 mm 17 105° inv. 16380 

D/ Dietro, [AED.CVR. S.C] 


564 

565. g 4,05 mm 17 70° inv. 16438 

D/ Dietro, [AED.CVR.S.C] 


565 

566. g 4,00 mm 19 245° inv. 16522 

D/ Dietro, AED [.CVR.S.]C 


566 

BRVTVS 


D/ Testa della Libertas a d.; dietro, LIBERTAS 

R/ Il console L.Iunius Brutus, procedente verso sin., tra 

due littori, preceduto da un araldo; in esergo, 

BRVTVS 

ZECCA: ROMA 

(54 a.C.) 


567. g 4,10 mm 20,5 119° inv. 16909 


567 

568. g 4,12 mm 19 75° inv. 17006 


568 

569. g 3,80 mm 19,5 80° inv. 16874 

D/ [LIB]E[RTAS] 


569 

126 




570. g 3,85 mm 19,5 80° inv. 17032 


570 

BRVTVS 


D/ Testa di L .Iunius Brutus a d.; dietro, BRVTVS 

R/ Testa di C.Servilius Ahala a d.; dietro, AHALA 

ZECCA: ROMA 

(54 a.C.) 


571. g 3,90 mm 18 105° inv. 16556 


571 

572. g 4,27 mm 19 70° inv. 16632 


572 

573. g 3,92 mm 18 90° inv. 16895 


573 

574. g 4,00 mm 18 90° inv. 16980 


574 

Q. POMPEI RVFI 


D/ Testa di Silla a d.; davanti, SVLLA. COS 

R/ Testa di Q. Pompeius Rufus a d.; dietro RVFVS.COS; 

davanti, Q.POM.RVFI 

ZECCA: ROMA 

(54 a.C.) 


575. g 3,75 mm 18 110° inv. 16843 


575 

127 




Q. POMPEI RVFI 


D/ Sedia curule; a s., freccia; a d,. ramo di alloro; 

sopra, Q. POMPEI.Q.F/RVFVS; sotto, su tavoletta, 

COS 

R/ Sedia curule; a s., lituus: a d., corona; sopra., SVLLA. 

COS; sotto, su tavoletta, Q.POMPEI.RVF 

ZECCA: ROMA 

(54 a.C.) 


576. g 3,90 mm 17,5 95° inv. 16661 


576 

577. g 3,75 mm 17 75° inv. 16905 


577 

578. g 4,15 mm 17,5 180° inv. 16920 

D/ Q.POMPEI.Q.F/[RVFV]S e [C]O[S] 


578 

579. g 4,04 mm 17,5 90° inv. 17013 


579 

580. g 3,65 mm 18 360° inv. 16852 

D/ [Q. POMPEI.Q.F/RVFVS] e COS 

R/ Sotto, Q. POM[PEI. RVF] 


580 

128 




CALDVS IIIVIR 


D/ Testa di C.Coelius Caldus a d.; davanti, C.COEL.CALDVS; 

sotto, COS; dietro, tavoletta che reca scritto L.D 

R/ Testa del Sole a d.; dietro, scudo ovale decorato con 

fulmine; davanti, scudo macedone; davanti, CALDVS. 

IIIVIR 

ZECCA: ROMA 

(51 a.C.) 


581. g 4,05 rnm 19 90° inv. 16701 

D/ Davanti, [C]COEL.CALDV[S]; sotto, [COS]; su tavoletta, [L. D] 

R/ [CA]LDVS.III.VIR 


581 

CALDVS IIIVIR 


D/ Testa dì C.Coelius Caldus a sin.; davanti, C.COEL. 

CALDVS e stendardo in forma di cinghiale; sotto, 

COS; dietro, stendardo con iscritto HIS 

R/ Tabella con iscritto L.CALDVS/VIIVIR.EPVL; 

sopra, figura che prepara epulum; a s., trofeo 

con scudo macedone; a d., trofeo con carnyx e 

scudo ovale decorato con fulmine; dietro, a s., C/C/ 

A/L/D/V/S; a d. I/MP/./A/./X; sotto, CALDVS. 

IIIVIR 

ZECCA: ROMA 

(51 a.C.) 


582. g 4,10 mm 17 120° inv. 16699 

D/ Davanti, [C.COEL ]CALDV[S]; sotto, [COS] 


582 

MARCELLINVS 


D/ Testa di M.Claudius Marcellus a d.; dietro, triskeles; 

davanti, MARCELLINVS 

R/ Figura maschile, M.Claudius Marcellus, che porta un trofeo 

nel tempio; a d., MARCELLVS; a s., COS.QVINQ 

ZECCA: ROMA 

(50 a.C.) 


583. g 3,92 mm 18 265° inv. 16880 

D/ MA[RCELLINVS] 


583 

129 




Q. SICINIVS IIIVIR 


D/ Testa della Fortuna Populi Romani a d.; diademata; 

davanti, FORT;; dietro P.R 

R/ Ramo di palma e caduceo alato decussati; sopra, 

corona; sotto, Q.SICINIVS; ai lati, III VIR 

ZECCA: ROMA 

(49 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 3947 (49 a.C.); RRC 440, 1 

584. g 3,50 mm 17,5 285° inv. 16686 

Santarelli p. 36 (Fabretti 4652) 

584 

MN. ACILIVS IIIVIR 


D/ Testa laureata della Salus a d.; dietro, SALVTIS 

R/ La Valetudo in piedi a s., il braccio s. appoggiato ad 

una colonna e con serpente nella mano d.; a d., 

MN.ACILIVS; a s., III.VIR.VALETV 

ZECCA: ROMA 



585. g 3,99 mm 17,5 110° inv. 16830 


585 


R/ [SALVTIS] 


586 

587. g 3,70 mm 18 65° inv. 16810 


587 

588. g 3,80 mm 17,5 70° inv. 16471 


588 

589. g 3,80 mm 17,5 90° inv. 16783 


589 

130 




590. g 3.72 mm 18 65° inv. 16323 


590 

591. g 3,77 mm 18 280° inv. 16826 


591 


D/ [SA]LVTIS 


592 

593. g 4,05 mm 15,5 180° inv. 17061 593 


CAESAR 


D/ Simboli pontificali: culullus, aspergillum, ascia e apex 

R/ Elefante a d., in atto di calpestare un drago; in esergo, 

CAESAR 

ZECCA: itinerante con Cesare 

(49-48 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 27 (zecca della Gallia, 50-49 a.C.); RRC 443, 1 

594. g 3,90 mm 18 295° inv. 17103 


594 

595. g 3,80 mm 18 95° inv. 16359 


595 

131 




596. g 3,95 mm 18 90° inv. 16383 


596 

597. g 3,72 mm 18 105° inv. 16424 


597 

598. g 3,70 mm 17,5 270° inv. 16813 


598 

599. g 4,00 mm 18 270° inv. 16822 


599 

600. g 3,93 mm 17,5 290° inv. 16825 


600 

601. g 4,00 mm 17 290° inv. 16777 


601 

602. g 4.05 mm 18 225° inv. 16779 


602 

132 




603. g 3,80 mm 18 75° inv. 16787 


603 

604. g 3,60 mm 19 360° inv. 16791 


604 

605. g 3,80 mm 19 360° inv. 16742 


605 



606 

607. g 3,58 mm 18 65° inv. 16754 


607 

608. g 3,65 mm 18,5 360° inv. 16406 


608 

609. g 3,95 mm 19,5 360° inv. 16464 


609 

133 




610. g 3,85 mm 17 360° inv. 16338 


610 

611. g 4,00 mm 17,5 45° inv. 16511 


611 

612. g 3,75 mm 17 360° inv. 16516 


612 

613. g 3,95 mm 17 180° inv. 17044 


613 

614. g 3,84 mm 17 90° inv. 17104 


614 

615. g 3,94 mm 16,5 30° inv. 17130 


615 

134 




Q.SICINIVS IIIVIR e C.COPONIVS PR 


D/ Testa di Apollo a d., con nastro nei capelli; sotto, stella; 

davanti, Q.SICINIVS; dietro, III.VIR 

R/ Clava coperta da pelle di leone; a s., freccia; a d., arco 

e C.COPONIVS; a s., PR.S.C 

ZECCA: itinerante con Pompeo 


bibl.: BMCRR II 24-28 (zecca orientale, 50-49 a.C.); RRC 444, 1a 

616. g 3,90 mm 17 70° inv. 16710 

D/ Davanti, Q.SIC[INIVS] 

R/ A d., C.CO[PONIVS] 


616 

617. g 3,85 mm 17,5 85° inv. 16627 


617 

618. g 3,99 mm 17 90° inv. 16582 


618 

619. g 3,95 mm 17 65° inv. 16669 


619 

620. g 3,99 mm. 17 180° inv. 17099 


620 

MAGN.PROCOS, VARRO PRO Q 


D/ Busto di Giove a d., diademato; dietro, VARRO.PRO.Q 

R/ Scettro; a s., delfino; a d., aquila; in esergo, MAGN. 

PRO/COS 

ZECCA: itinerante con Pompeo 


bibl.: BMCRR II 62 (zecca spagnola, 49 a.C.); RRC 447, 1a 

621. g 3,80 mm 18 240° inv. 16729 


621 

135 




L. HOSTILIVS SASERNA 


D/ Testa femminile a d., diademata e con corona di quercia 

R/ Vittoria che procede a d., un trofeo nella mano s. e caduceo 

nella d.; davanti, L. HOSTILIVS; dietro, SASERNA 

ZECCA: ROMA 


bibl.: BMCRR I 3989; RRC 448, 1a 

622. g 4,10 mm 18 245° inv. 16721 

R/ Davanti, L.HOSTILIV[S]; dietro, [SASE]RNA 


622 

623. g 3,82 mm 17 105° inv. 16541 


623 

624. g 4,00 mm 18 285° inv. 16946 


624 

625. g 3,70 mm 21 360° inv. 16970 


625 



D/ Busto maschile a d., drappeggiato; capelli irti e barba; 

dietro, scudo gallico 

R/ Biga a d., condotta da personaggio maschile dietro cui 

sta guerriero con scudo nella mano s. e in atto di scagliare 

la lancia con la d.; sopra, L.HOSTILIVS; sotto, 

SASERN 

ZECCA: ROMA 


bibl.: BMCRR I 3994 (48 a.C.); RRC 448, 2a 

626. g 4,06 mm 19,5 360° inv. 16621 


626 

136 




627. g 4,05 mm 19 95° inv. 16574 


627 



D/ Testa femminile a d., dai lunghi capelli; dietro, carnyx 

R/ Artemide di fronte, con la lancia nella mano s. e la 

destra sulla testa di un cervo; a d., L. HOSTILIVS; a s., 

SASERNA 

ZECCA: ROMA 


bibl.: BMCRR I 3996 (48 a.C.); RRC 448, 3 

628. g 4,12 mm 19 130° inv. 16567 

R/ A d., L.HO[STILIVS] 


628 

629. g 3,90 mm 18 55° inv. 16639 


629 

C. VIBIVS C.F C.N PANSA 


D/ Maschera di Pan barbuto a d.; sotto, PANSA 

R/ Giove seduto a s., laureato, con patera nella mano d. e scettro 

nella s.; a d., C.VIBIVS.C.F.C.N; a s., IOVIS AXVR 

ZECCA: ROMA 


bibl.: BMCRR I 3978 (49 a.C.); RRC 449, 1a 

630. g 4,07 mm 17,5 150° inv. 16734 


630 

631. g 4,00 mm 17 105° inv. 16737 


631 

137 




632. g 3,85 mm 18 255° inv. 16622 


632 

633. g 3,95 mm. 18 105° inv. 16630 

D/ [PANSA] 


633 

634. g 3,80 mm 17 85° inv. 16689 


634 

635. g 4,05 mm 17 90° inv. 16550 


635 



D/ Simile; dietro, pedum 

R/ Tutto come il precedente 

ZECCA: ROMA 


bibl.: BMCRR I 3980-3982 (49 a.C.); RRC 449, 1b 

636. g 3,90 mm 18,5 75° inv. 16677 

D/ PA[NSA] 

R/ A d., [C.]VIBIVS.C.F.C.N; a s., IO[VIS AXVR] 


636 

637. g 3,95 mm 17,5 115° inv. 16636 


637 

138 






D/ Testa di Libero a d., con corona di edera; dietro, 

PANSA 

R/ Cerere che procede verso d., tenendo una torcia in ogni 

mano; davanti, aratro; a s., C.VIBIVS.C.F.C.N 

ZECCA: ROMA 



638. g 4,00 mm 19,5 95° inv. 16877 


638 

639. g 4,02 mm 18 100° inv. 16547 


639 



D/ Testa della Libertà a d., laureata; dietro, LIBERTATIS 

R/ Roma seduta a d. su pila di scudi, con elmo, lo scettro 

nella mano d., il piede s. su globo; a d., Vittoria in volo 

in atto di incoronarla; a s., C.PANSA C.F.C.N 

ZECCA: ROMA 



640. g 4,05 mm 17,5 90° inv. 16683 

D/ [LI]BERTATIS 

R/ [C.PANSA. C.F.C.N] 


640 

ALBINVS BRVTI. F 


D/ Testa di Marte a d., con elmo 

R/ Due carnyces decussati; sopra, scudo ovale: sotto, 

scudo rotondo; a d. ALBINVS; a s., BRVTI.F 

ZECCA: ROMA 


bibl.: BMCRR I 3962 (49 a.C.); RRC 450, 1a 

641. g 3,72 mm 18 135° inv. 16938 

D/ A d., ALBIN[VS]; a s., [B]RVTI.F 


641 

139 




642. g ,09 mm 16,5 150° inv. 17082 


642 



D/ Testa della Pietas a d.; dietro, PIETAS 

R/ Due mani congiunte con caduceo; sotto, ALBINVS. 

BRVTI.F 

ZECCA: ROMA 



643. g 3,95 mm 16,5 290° inv. 16957 

R/ [ALBINVS].BRVTI .[F] 


643 

644. g 3,72 mm 18 270° inv. 16977 

D/ [PI]ET[AS] 

R/ Leggenda illeggibile 


644 

645. g 3,60 mm 18,5 360° inv. 16998 

R/ [ALBINVS].BRVTI[.F] 


645 

646. g 3,80 mm 18 115° inv. 1688 


646 

647. g 3,96 mm 17 90° inv. 16883 

R/ [A]LB[IN]VS.BRV’TI.F 


647 

140 










650. g 3,90 mm 18,5 100° inv. 16856 

D/ [PIETAS] 

R/ [ ALBINVS].BRVTI. F 


650 



D/ Testa di A.Postumius a d.; intorno, A.POSTVMIVS.COS 

R/ Corona di spighe, entro cui ALBIN./BRVTI.F 

ZECCA: ROMA 


bibl.: BMCRR I 3967 (49 a.C.); RRC 450, 3b 

651. g 3,70 mm 16,5 180° inv. 17113 D/ A.POST[VMIVS.C]OS 


651 

CAESAR 


D/ Testa femminile a d., con corona di quercia e diadema; 

dietro, II 

T 

R/ Trofeo con scudo gallico e carnyx; a d., ascia; sotto, 

CAE SAR 

ZECCA: itinerante con Cesare 

(13 luglio 48-47 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 3955 (49 a.C.); RRC 452,2 

652. g 3,90 mm 19 295° inv. 16326 


652 

141 




653. g 3,95 mm 18,5 115° inv. 16453 

D/ e R/ Leggenda illeggibile 


653 

654. g 4,01 mm 18,5 60° inv. 16457 

R/ [CAE]SAR 


654 

655. g 3,60 mm 17,5 100° inv. 16504 


655 

656. g 3,92 mm 19 360° inv. 16420 


656 

L. PLAVTIVS PLANCVS 


D/ Testa di Medusa di fronte; sotto, L.PLAVTIVS 

R/ Vittoria di fronte, con ramo di palma nella mano s., che 

conduce quattro cavalli; sotto, PLANCVS 

ZECCA: ROMA 

(47 a.C.) 


657. g 3,90 mm 20 90° inv. 16300 

R/ [PLANCVS] 


657 

658. g 3,94 mm 19 90° inv. 16524 

D/ [L.PLAVTIVS] 

R/ [PLANCVS] 


658 

142 




659. g 3,86 mm 18,5 85° inv. 16933 

D/ L.PLA[VTIVS] 


659 

660. g 3,88 mm 18,5 95° inv. 16858 

R/ [PLANCVS] 


660 

661. g 3,95 mm 19 55° inv. 16931 

R/ [PLANCVS] 


661 

662. g 3,95 mm 17 90° inv. 17002 

R/ [PLANCVS] 


662 

663. g 3,80 mm 17,5 95° inv. 17011 


663 

664. g 4,07 mm 19 95° inv. 17015 

R/ [PLANCVS] 


664 

665. g 3,50 mm 18 145° inv. 16893 


665 

143 




A. LICINIVS NERVA III VIR 


D/ Testa laureata della Fides a d.; davanti, FIDES; dietro, 

NERVA 

R/ Cavaliere al galoppo a d., che trascina un guerriero 

nudo che tiene lo scudo nella mano s. e spada nella d.; 

sotto, A.LICINIVS, A.LICINIV, A.LICINI o A.LICIN; 

a s., III; a d., VIR 

ZECCA: ROMA 

(47 a.C.) 


666. g 3,50 mm 18 60° inv. 16709 

R/ Sotto, [A.LICINI..] 


666 

667. g 3,30 mm 18 95° inv. 16545 667 

R/ Sotto, A.LICINIV; a s., III; a d., VIR 


A. LICINIVS NERVA III VIR 


D/ Testa della Fides laureata, a d.; davanti, FIDES; dietro, 

A.LICINIVS 

R/ Cavaliere al galoppo a d., che trascina un guerriero 

nudo; sotto, NERVA; intorno, IIIVIR 

ZECCA: ROMA 

(47 a.C.) 


668. g 4,05 mm 17,5 285° inv. 16680 


668 

C.ANTIVS C.F RESTIO 


D/ Testa dei Penati a d.; intorno, DEI.PENATES 

R/ Ercole procedente verso d., con mantello sul braccio s., 

trofeo nella mano s. e clava nella d.; a d., C.ANTIVS.C.F 

ZECCA: ROMA 

(47 a.C.) 


669. g 4,05 mm 19 105° inv. 16962 

D/ [DEI.PE]NATES 


669 

144 




A.ALLIENVS PRO.COS 


D/ Busto di Venere a d., drappeggiato e con diadema; 

intorno, C.CAESAR IMP.COS.ITER 

R/ Trinacrus a s., il piede s. su prua, con triskeles nella mano 

d. e mantello nella s.; intorno, A.ALLIENVS PRO.COS 

ZECCA: siciliana 

(47 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 5-6 (zecca siciliana, 47 a.C.); RRC 457, 1 

670. g 4,09 mm 18 270° inv. 16863 

D/ C.CAESAR [IMP.COS.ITER] 


670 

CAESAR 


D/ Testa di Venere a d., diademata 

R/ Enea in cammino a s., il palladium nella mano d. e il 

padre Anchise sulla spalla s.; nel campo, a d., CAESAR 

ZECCA: africana 

(47-46 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 31 (zecca orientale, 48 a.C.); RRC 458, 1 

671. g 3,70 mm 17,5 95° inv. 17046 


671 

672. g 3,90 mm 17 140° inv. 16840 


672 

673. g 3,90 mm 17,5 65° inv. 16801 


673 

674. g 3,90 mm 17 90° inv. 17060 


674 

145 




675. g 3,90 mm 17,5 90° inv. 16663 


675 

676. g 4,12 mm 18 115° inv. 16666 


676 

677. g 3,90 mm 18 90° inv. 16674 677 


678. g 3,62 mm 18,5 105° inv. 16773 678 


679. g 3,90 mm 18 90° inv. 16784 


679 

680. g 3,78 mm 17 90° inv. 16790 


680 

681. g 3,80 mm 19 110° inv. 16797 681 


146 




682. g 3,95 mm 17 105° inv. 16529 


682 

683. g 4,00 mm 18.5 90° inv. 16552 


683 

684. g 3,90 mm 17 90° inv. 16715 


684 

685. g 3,80 mm 17 95° inv. 16718 


685 

686. g 3,90 mm 17,5 95° inv. 16628 


686 

687. g 3,75 mm 17,5 140° inv. 16638 


687 

688. g 3,87 mm 17 95° inv. 16654 


688 

147 




689. g 3,70 mm 18 95° inv. 16657 


689 

690. g 3,91 mm 19 145° inv. 16562 690 


691. g 3,90 mm 17 95° inv. 16751 


691 

692. g 3,75 mm 15,5 180° inv. 17114 


692 

693. g 3,95 mm 15 180° inv. 17084 693 


694. g 3,89 mm 17 180° inv. 17051 


694 

695. g 3,92 mm 16,5 180° inv. 17097 


695 





Q.METEL.PIVS SCIPIO IMP 


D/ Testa laureata di Giove a d.; davanti, Q.METEL; sotto, 

PIVS 

R/ Elefante a d.; sopra, SCIPIO; sotto, IMP 


(47-46 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 1-3 (zecca africana, 47-46 a.C.); RRC 459, 1 

696. g 3,70 mm 17,5 270° inv. 16640 


696 

697. g 3,90 mm 17 75° inv. 16685 

D/ Sotto, [PIVS] 


697 

698. g 4,11 mm 18 285° inv. 16572 


698 

M.CATO PROPR 


D/ Busto femminile a d., drappeggiato; dietro, ROMA; 

davanti, M.CATO.PRO.PR 

R/ Vittoria seduta a d., mentre tiene una patera nella mano 

d. e ramo di palma nella s.; in esergo, VICTRIX 


(47-46 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 17 (zecca africana, 47-46 a.C.); RRC 462, 1a 

699. g 3,80 mm 16,5 95° inv. 16682 

D/ Dietro, [R] OMA; davanti, [M.CATO] PRO [.PR] 


699 

700. g 3,65 mm 16 145° inv. 16616 

D/ Dietro, [ROMA]; davanti, [M.CATO.PRO.PR] 


700 





MN.CORDIVS RVFVS 


D/ Teste dei Dioscuri a d., con pilei; intorno, RVFVS 

IIIVIR 

R/ Venere in piedi a sin., con bilancia nella mano d., scettro 

nella s. e Cupido sulle sue spalle; dietro, MN.CORDIVS 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


701. g 3,30 mm 18,5 55° inv. 16832 


701 

702. g 3,25 mm 18 55° inv. 17040 

D/ [RVFVS]III VIR 


702 

703. g 3,55 mm 20,5 145° inv. 16780 

D/ RVFVS III [VIR] 


703 

704. g 4,03 mm 17,5 150° inv. 16796 


704 

705. g 3,50 mm 18 270° inv. 17109 

D/ [RVFVS]III VIR 

R/ [MN.C]ORDIVS 


705 

706. g 3,80 mm 18 70° inv. 16799 


706 

150 




707. g 3,85 mm 17 75° inv. 16831 


707 

708. g 4,02 mm 17 90° inv. 16809 

D/ [R]VFVS.III[VIR] 

R/ MN.CO[RDIVS] 


708 

709. g 4,27 mm 18 270° inv. 16766 


709 

710. g 3,97 mm 18 95° inv. 16772 


710 

711. g 3,60 mm 17 360° inv. 16793 

D/ [RVFVS.III .VIR] 

R/ [MN.CORDIVS] 


711 

712. g 3,91 mm 17 90° inv. 17041 


712 



713 

151 




714. g 3,92 mm 16 0° inv. 17053 


714 

715. g 2,97 mm 18 270° inv. 17063 


715 

716. g 3,81 mm 17 180° inv. 17069 


716 

717. g 3,94 mm 19 60° inv. 17070 

R/ [MN.COR]DIVS 


717 

718. g 3,68 mm 16,5 180° inv. 17083 


718 

719. g 3,77 mm 17 60° inv. 17085 

R/ [MN.CORDIVS] 


719 

720. g 3,83 mm 16,5 180° inv. 17088 


720 

152 






D/ Civetta sopra elmo corinzio; a s., RVFVS 

R/ Aegis decorata con testa di Medusa; 

MN.CORDIVS 


intorno, 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 

721. g 3,37 mm 19 90° inv. 16373 

R/ MN[.CORDIVS] 


721 

722. g 3,35 mm 19 100° inv. 16478 


722 

723. g 3,70 mm 18 270° inv. 16456 

D/ Lo stesso tipo del R/ incuso 


723 



D/ Testa di Venere a d., diademata; dietro, RVFVS.S.C 

R/ Cupido su delfino a d.; sotto, MN.CORDIVS 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


724. g 3,85 mm 18,5 245° inv. 16313 


724 

725. g 2,70 mm 18 305° inv. 17116 


725 

153 




726. g 3,50 mm 18,5 360° inv. 17094 


726 

727. g 3,75 mm 18,5 360° inv. 16412 

D/ [RVFVS.]S.C 


727 

728. g 3,70 mm 18 360° inv. 17126 


728 

T.CARISIVS IIIVIR 


D/ Testa di Sibilla a d. 

R/ Sfinge a d.; sopra la testa della sfinge, T.CARISIVS; in 

esergo, III.VIR 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


729. g 3,99 mm 19 110° inv. 16367 


729 

730. g 4,05 mm 17 270° inv. 16372 

R/ T.CARI[SIVS III.VIR] 


730 

731. g 4,05 mm 19 90° inv. 16382 

R/ T.CARI[SIVIS III.VIR] 


731 

154 




732. g 3,80 mm 18 325° inv. 16391 


732 

733. g 3,60 mm 18 235° inv. 16308 

R/ [T.CARISIVS] 


733 



D/ Testa di Giunone Moneta a d.; dietro, MONETA 

R/ Conio a incudine; a s., tenaglia; a d., martello; sopra, 

T.CARISIVS 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


734. g 4,07 mm 19 150° inv. 16378 


734 

735. g 3,90 mm 20,5 150° inv. 16469 


735 



D/ Testa di Roma a d., con elmo piumato e crestato; dietro, 

ROMA 

R/ Cornucopia su globo; a s., scettro; a d., timone; sotto, 

T.CARISI; intorno, corona di alloro 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


736. g 3,85 mm 17,5 95° inv. 16354 

D/ [ROMA] 


736 

155 




737. g 3,99 mm 18 100° inv. 16363 


737 

738. g 3,97 mm 17,5 180° inv. 16379 

R/ T.C[ARISI] 


738 

739. g 3,55 mm 16 360° inv. 16510 739 


740. g 3,77 mm 18 180° inv. 17062 740 




D/ Busto della Vittoria a d. 

R/ Vittoria in biga a d., tiene le redini nella mano s. e 

corona nella d.; in esergo, T.CARISI 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


741. g 3,65 mm 20 70° inv. 16299 

R/ T.CA[RISI] 


741 

742. g 3,75 mm 19,5 250° inv. 16325 

R/ [T.] CA[RISI] 


742 

156 



Ripostiglio di Pieve Quinta 743 - 748 

743. g 3,92 mm 20 70° inv. 16414 


743 

744. g 3,82 mm 19 75° inv. 16356 


744 

745. g 4,00 mm 19 180° inv. 16426 


745 

746. g 3,93 mm 20 360° inv. 16838 


746 



D/ Busto della Vittoria a d., drappeggiato; dietro, S.C 

R/ Vittoria in quadriga a d., con corona nella mano d. e 

redini nella s.; in esergo, T.CARISI 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


747. g 3,67 mm 17,5 95° inv. 17050 

R/ Conio rotto 

747 


D/ [S.C] 

R/ [T.CARISI] 



157 




749. g 4,09 mm 20,5 270° inv. 16480 

R/ T.CAR[ISI] 



750. g 3,74 mm 19 105° inv. 16369 


750 

751. g 3,90 mm 17,5 180° inv. 16747 

R/ [T.C]AR[ISI] 


751 

752. g 4,10 mm 17,5 230° inv. 16804 


752 

753. g 3,63 mm 19 360° inv. 16775 753 

R/ [T.] CAR[ISI] 


754. g 3,65 mm 19 110° inv. 16836 


754 

755. g 3,82 mm 18 360° inv. 17064 

D/ [S.C] 

R/ T.CAR[ISI] 


755 

158 




756. g 3,80 mm 19 300° inv. 17056 


756 

757. g 3,80 mm 19 270° inv. 17086 


757 

758. g 3,75 mm 17,5 270° inv. 17121 

D/ [S.C] 

R/ T.CARI[SI] 


758 

759. g 4,30 mm 16,5 180° inv. 17078 


759 

760. g 3,90 mm 16,5 90° inv. 17127 


760 

C.CONSIDIVS PAETVS 


D/ Testa di Apollo laureata a d.; intorno, corona di alloro 

R/ Sedia curule con ghirlande, nastri e corona; sopra, 

C.CONSIDIVS; in esergo, PAETVS 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


761. g 3,95 mm 19,5 335° inv. 16571 

R/ Sopra, C.CONSI[DIVS] 


761 

159 






D/ Testa laureata di Apollo a d.; dietro, A 

R/ Sedia curule su cui sta una corona; sopra, C.CONSIDI; 

in esergo, PAETI 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


762. g 3,65 mm 20 325° inv. 16670 

R/ Sopra, C.CONSI[DI]; in esergo, [PAETI] 


762 

763. g 4,10 mm 18 75° inv. 16693 

R/ Sopra, [C.C]O[NSIDI]; in esergo, [PAETI] 


763 

764. g 3,85 mm.18,5 270° inv. 16644 


764 

765. g 3,90 mm. 21 135° inv. 16646 


765 

766. g 3,87 mm 19,5 75° inv. 16625 


766 

767. g 3,65 mm 19 225° inv. 16705 


767 

160 




768. g 3,95 mm 18,5 75° inv. 16712 

R/ In esergo, [PAETI] 


765 

769. g 3,55 mm 18 70° inv. 16591 

R/ Sopra, C.CON[SI]D[I]; in esergo, PA[ET]I 


769 

770. g 3,95 mm 19 70° inv. 16558 


770 

771. g 4,12 mm 17,5 255° inv. 16539 

R/ Sopra, C.CONSI[DI]; in esergo, PAE[TI] 


771 

772. g 3,48 mm 18,5 110° inv. 16720 


772 

773. g 4,10 mm 18,5 75° inv. 16608 


773 

161 






D/ Testa di Venere a d., laureata e con diadema; dietro, 

PAETI 

R/ Vittoria in quadriga a s., con corona nella d. e ramo di 

palma e redini nella s.; in esergo, C.CONSIDI 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


774. g 3,95 mm 19 330° inv. 16643 


774 

775. g 4,00 mm 19,5 240° inv. 16588 


775 



D/ Testa di Venere a s., laureata e diademata; dietro, PAETI 

R/ Vittoria in quadriga a s., con corona nella mano d., 

ramo di palma e redini nella s.; in esergo, C.CONSIDI 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


776. g 3,87 mm 18,5 325° inv. 16603 D/ [PAETI] 

R/ [C.CONSIDI] 


776 

777. g 3,85 mm 19 270° inv. 16537 


777 

778. g 3,90 mm 19 180° inv. 16660 

D/ PAE [TI] 

R/ C.CONSID[I] 


778 

162 






D/ Busto di Minerva a d., con elmo ed aegis 

R/ Vittoria in quadriga a d.; in esergo, C.CONSIDI 

ZECCA: ROMA 

(46 a.C.) 


779. g 4,05 mm 18,5 310° inv. 16543 

R/ C.CONSI[DI] 


779 

COS.TERT.DICT.ITER.AVGVR PONT.MAX 


D/ Testa di Cerere a d.; dietro, COS.TERT; davanti, DICT. 

ITER 

R/ Culullus, aspergillum, brocca e lituus; sopra, AVGVR; 

sotto, PONT.MAX; a d., lettera di controllo 

ZECCA: conio incerto 

(46 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 21 (zecca africana, 46 a.C.); RRC 467, 1b 

780. g 4,05 mm 20 90° inv. 16477 

R/ Lettera di controllo M 


780 



781 

782. g 4,09 mm 18 105° inv. 16409 


782 

783. g 3,60 mm 18 360° inv. 16385 

R/ Lettera di controllo D 


783 

163 




784. g 3,99 mm 17 80° inv. 16374 


784 



785 

786. g 3,95 mm 17,5 270° inv. 16333 786 

D/ Dietro, [COS.TERT]; davanti, [DICT.ITER] 

R/ Sotto, [AVGVR]; sopra,[PONT.MAX] 


787. g 4,05 mm 20 115° inv. 16431 


787 

CAESAR 


D/ Testa di Venere a d., diademata; dietro, Cupido 

R/ Trofeo con scudi ovali e carnyces su entrambi i lati; a 

s., prigioniera seduta (la Gallia), con la testa tra le 

mani; a d., prigioniero gallo barbato, seduto con le 

mani legate dietro la schiena; in esergo, CAESAR 

ZECCA: spagnola 

(46-45 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 89 (zecca spagnola, 45 a.C.); RRC 468, 1 

788. g 3,75 mm 17,5 75° inv. 16315 


788 

789. g 3,87 mm 17 360° inv. 16336 

R/ [CAESAR] 


789 

164 




790. g 4,05 mm 17,5 75° inv. 16433 


790 

CN. MAGNVS IMP, M. POBLICI.LEG.PROPR 


D/ Testa di Roma a d., con elmo; davanti, M.POBLICI. 

LEG.PRO; dietro, PR 

R/ Figura femminile in piedi a d., due lance nella mano s., 

ramo di palma nella d., che viene teso a un soldato; a 

d., CN.MAGNVS IMP 

ZECCA: spagnola 

(46-45 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 72 (zecca spagnola, 46-44 a.C.); RRC 469, 1a 

791. g 4,00 mm 20 145° inv. 16975 

D/ Davanti, M.PO[POBLICI.LEG.PRO] 

R/ A d., CN.M[AGNVS IM]P 


791 

792. g 3,75 mm 19,5 125° inv. 17031 

R/ A d., CN.M[AGNVS IM]P 


792 

L. PAPIVS CELSVS IIIVIR 


D/ Testa del Trionfo laureata a d., con trofeo sulle spalle; 

sotto, TRIVMPVS 

R/ Lupa a d., in atto di porre un tizzone sul fuoco; a d., 

aquila che ravviva la fiamma; in esergo, L.PAPIVS; 

sopra, CELSVS.III.VIR 

ZECCA: ROMA 

(45 a.C.) 


793. g 3,98 mm 18,5 70° inv. 16829 

D/ [TRIVMPVS] 

R/ Sopra, CELSVS[.III.VIR] 


793 

794. g 4,21 mm 16 180° inv. 17057 


794 

165 




L. VALERIVS ACISCVLVS 


D/ Testa di Apollo a d., un nastro tra i capelli; sopra, stella; 

dietro, acisculus e ACISCVLVS 

R/ Civetta dalla testa umana a d., con elmo, che reca scudo 

e lancia; in esergo, L.VALERIVS 

ZECCA: ROMA 

(45 a.C.) 


795. g 3,67 mm 18 295° inv. 16341 

R/ In esergo, [L.]VA[LERIVS] 


795 

L. VALERIVS ACISCVLVS 


D/ Testa radiata del Sole a d.; dietro, acisculus e ACI 

SCVLVS 

R/ Luna in biga a d.; in esergo, L.VALERIVS 

ZECCA: ROMA 

(45 a.C.) 


796. g 4,05 mm 19,5 360° inv. 16357 

D/ [ACISCVL]VS 

R/ [VA]L[ERIVS] 

santarelli p. 39 (fabretti 4849) 

796 

797. g 4,00 mm 18,5 90° inv. 16509 


797 


D/ [AC] ISCV[LVS] 

R/ [VALER]IV[S] 


798 

799. g 3,25 mm 19 90° inv. 16436 799 


166 




800. g 4,09 mm 20,5 65° inv. 16397 


800 

M.METTIVS 


D/ Testa di Cesare a d., incoronata; dietro, lituus e culullus; 

davanti, CAESAR IMP 

R/ Venere stante a s. che tiene la Vittoria nella mano d. e 

lo scettro nella s., mentre si appoggia su uno scudo a d., 

posto su un globo; dietro, M.METTIVS; davanti, G 

ZECCA: ROMA 

(44 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 4143 (44 a.C.); RRC 480, 3 

801. g 4,05 mm 18,5 135° inv. 16390 


801 

L.AEMILIVS BVCA IIIVIR 


D/ Testa di Cesare a d., incoronata; davanti, CAESAR; 

dietro, DICT.PERPETVO 

R/ Venere a s., tiene la Vittoria nella mano d. e scettro 

nella s.; dietro, L.BVCA 

ZECCA: ROMA 

(44 a.C.) 


802. g 3,90 mm 20 360° inv. 16996 


802 

P.SEPVLLIS MACER 


D/ Testa di Cesare coronata e velata a d.; davanti, 

CAESAR; dietro, DICT.PERPETVO 

R/ Venere stante a s., tiene Vittoria nella mano d. e scettro 

nella s.; dietro, p. SEPVLLIVS; davanti, MACER 

ZECCA: ROMA 

(44 a.C.) 


803. g 3,85 mm 17,5 105° inv. 16925 

R/ Dietro, p. SEPV[LLIVS]; davanti, [MACER] 


803 

167 




C.COSSVTIVS MARIDIANVS AAAFF 


D/ Testa di Cesare a d., incoronata e velata; davanti, lituus; 

dietro, apex; davanti, CAESAR; dietro, PARENS. 

PATRIAE 

R/ C.COSSVTIVS e MARIDIANVS disposti in forma di 

croce; negli angoli, AAA FF 

ZECCA: ROMA 

(44 a.C.) 


804. g 4,10 mm 19 270° inv. 16968 

D/ Davanti, [CAESAR] 

R/ C.COSSV[TIVS-MARID]IANVS; negli angoli, A[AA] FF 


804 

P.ACCOLEIVS LARISCOLVS 


D/ Busto di Diana Nemorensis a d., drappeggiato, con 

ciocca di capelli che scende lungo il collo; dietro, 

P. ACCOLEIVS; davanti, LARISCOLVS 

R/ Statua triforme di Diana Nemorensis, frontale; dietro, 

cipressi 

ZECCA: ROMA 

(43 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 4211-4214 (41 a.C.); RRC 486, 1 

805. g 3,80 mm 18 55° inv. 16807 

D/ Davanti, [LARISCOLVS] 


805 

M.ANTO 


D/ Testa di M.Antonio a d., barbato; dietro, lituus; davanti, 

M.ANTON.IMP 

R/ Testa laureata di Cesare a d.; dietro, brocca; davanti, 

CAESAR 

ZECCA: gallica 

(43 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 53 (zecca gallica, 42 a.C.); RRC 488, 1 

806. g 3,60 mm 18 70° inv. 16894 

D/ e R/ Leggenda illeggibile 


806 

168 




P.CLODIVS M.F 


D/ Testa di Apollo laureata, a d.; dietro, lira 

R/ Diana stante di fronte, con arco e faretra sulle spalle e 

con fiaccola in entrambe le mani; a d., P. CLODIVS; a 

s., M.F 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 


807. g 3,70 mm 17 270° inv. 16846 


807 

808. g 3,60 mm 20 55° inv. 16885 


808 

L.LIVINEIVS REGVLVS 


D/ Testa di Ottaviano a d.; davanti, C.CAESAR; dietro, 

III.VIR.R.P.C 

R/ Vittoria stante a d., con ramo di palma sulla spalla s. e 

corona nella mano d.; davanti, L.LIVINEIVS; dietro, 

REGVLVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 


809. g 3,45 mm 20 180° inv. 16596 


809 



D/ Testa di L.Regulus a d. 

R/ Sedia curule tra tre fasci littori; sopra, L.LIVINEIVS; 

in esergo, REGVLVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 


810. g 3,85 mm 19 270° inv. 16536 

R/ Sopra, L.LIV[INEIVS] 


810 

169 




811. g 4,07 mm 18,5 305° inv. 16698 


811 

812. g 2,85 mm 18 90° inv. 16678 


812 

813. g 4,08 mm 17,5 145° inv. 16732 


813 




R/ Modio tra due spighe; sopra, L.LIVINEIVS; in esergo, 

REGVLVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 


814. g 3,95 mm 18,5 270° inv. 16601 


814 

815. g 4,00 mm 18 85° inv. 16694 


815 

816. g 4,05 mm 17,5 270° inv. 16576 


816 

170 







R/ Gladiatore che attacca un leone; un secondo gladiatore 

con scudo e spada combatte contro una pantera; a s., 

toro ferito; in esergo, L.REGVLVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 


817. g 3,90 mm 17,5 325° inv. 16615 


817 

818. g 3,80 mm 17 295° inv. 16676 

R/ L.REGV[LVS] 


818 

819. g 3,80 mm 17 295° inv. 16697 


819 

820. g 3,60 mm 20 305° inv. 16691 


820 




R/ Testa del D/ incusa 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 

bibl.: RRC 494, 4 

821. g 4,00 mm 18,5 290° inv. 16631 


821 

171 




C.VIBIVS VARVS 


D/ Testa di M.Antonio a d., barbata 

R/ Fortuna stante a s. con cornucopia nella mano s. e Vittoria 

nella d.; dietro, C.VIBIVS; davanti, VARVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 


822. g 4,09 mm 17 110° inv. 16736 


822 



D/ Testa di Ottaviano a d. 

R/ Fortuna stante a s. con Vittoria nella mano d. e cornucopia 

nella s.; dietro, C.VIBIVS; davanti, VARVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 


823. g 3,56 mm 17,5 90° inv. 16535 


823 



D/ Testa di Bacco a d., con corona di edera 

R/ Pantera con zampe anteriori su altare ornato di ghirlanda, 

su cui stanno una maschera e tyrsus; in esergo, 

C.VIBIVS; a d., VARVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 


824. g 4,12 mm 18,5 95° inv. 16618 

R/ In esergo, C.V[IB]IVS; a d.,VARVS 


824 



D/ Testa di Ercole a d., barbato e diademato 

R/ Minerva in piedi a d., tiene la Vittoria nella mano s. e una 

lancia nella d.; dietro, scudo; a d., C.VIBIVS; a s., VARVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 


825. g 2,55 mm 18 245° inv. 16672 


825 

172 




L.MVSSIDIVS LONGVS 


D/ Testa di Cesare laureata, a d. 

R/ Cornucopia su globo; a s., timone; a d., caduceo e apex; 

intorno, L.MVSSIDIVS LONGVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 4238 (39 a.C.); RRC 494, 39a 

826. g 3,74 mm 19,5 300° inv. 16570 

R/ L.MVSSIDIVS [LONGVS] 


826 

827. g 3,77 mm 18 270° inv. 16607 

R/ L.MVSSIDIVS LO[NGVS] 


827 



D/ Testa della Concordia a d., velata; dietro, CONCORDIA 

R/ Recinto di Venere Cloacina, su cui è iscritto CLO 

ACIN; sopra, L.MVSSIDIVS.LONGVS 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 4246 (39 a.C.); RRC 494,42a 

828. g 4,09 mm 17,5 90° inv. 16566 

R/ CLOACIN; sopra, [L.MVSSIDIVS.LONGVS] 


828 



D/ Busto del Sole radiato di fronte, drappeggiato 

R/ Tutto come il precedente 

ZECCA: ROMA 

(42 a.C.) 

bibl.: BMCRR I 4248 (39 a.C.); RRC 494,43a 

829. g 3,65 mm 16 95° inv. 16559 

R/ CLOACIN; sopra, L.M[VS]SI[DIVS L]ON[G]VS 


829 

173 




830. g 4,00 mm 17 70° inv. 16662 

R/ [CLOACIN]; sopra, [L.MV]SSIDIVS LONGVS 


830 

C.CASSI IMP.LENTVLVS SPINT 


D/ Testa della Libertas a d., diademata; dietro, C.CASSI. 

IMP; davanti, LEIBERTAS 

R/ Brocca e lituus; sotto, LENTVLVS/SPINT 

ZECCA: itinerante con Bruto e Cassio 

(43-42 a.C.) 

bibl.: BMCRR II 77 (zecca orientale, 43-42 a.C.); RRC 500,3 

831. g 3,91 mm 19 95° inv. 16942 


831 

Monete illeggibili 

D/ Testa di Roma a d., con elmo 

R/ Illeggibile 

832. g 3,90 mm 19,5 180° inv. 16653 

D/ Illeggibile 

R/ Illeggibile 

832 

833. g 3,20 mm 17,5 inv. 16937 

833 

834. g 3,83 mm 18 inv. 16821 

D/ Testa di Apollo (?) a d., con corona 

R/ Biga o quadriga, a d. 

834 

835. g 4,08 mm 16,5 inv. 17072 835 

174 



Ripostiglio di Pieve Quinta 836 

Numidia 

GIUBA I 


D/ REX IVBA Busto diademato e corazzato a d., con 

scettro sulla spalla s. 

R/ Tempio ottastilo con globetto nell’intercolumnio centrale; 

ai lati, ywb’ai – hammemleket (IVBA REX) in 

caratteri neopunici 

ZECCA: Regno dei Massyles dell’est 

(60-46 a.C.) 

bibl.: MazarD, CNNM n. 84, p. 50; heaD 1963, p. 885. 

836. g 3,50 mm 19 65° inv. 16725 

santarelli p. 41 

836 

175 




tabella A – Sequenza dei pezzi secondo la cronologia di Crawford (RCC), in parallelo alla classificazione del Fabretti adottata da A. 

Santarelli nella prima edizione del ripostiglio di Pieve Quinta 

N. 

CAT. 

FABRETTI 

CRAWFORD 

(RRC) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 

DATA ZECCA NOMINALE 

N. 

PEZZI 

1 74,1 C. Var 209-208 a.C. siciliana denario 1 

2 398 116,1a Emissione anonima 206-195 a.C. Roma denario 1 

3-5 262,27 139,1 Emissione anonima 189-180 a.C. Roma denario 3 

6 255 140,1 Emissione anonima 189-180 a.C. Roma denario 1 

7 4820 141,1 Emissione anonima 189-180 a.C. Roma denario 1 

8 4295 152,1a Sx. Q 189-180 a.C. Roma denario 1 

9 3425 162,2b Mat 179-170 a.C. Roma denario 1 

10-11 2552 187,1 Pur 169-158 a. C. Roma denario 2 

12-15 255,257 197,1a-b Emissione anonima 157-156 a.C. Roma denario 4 

16-17 1092 199,1a Sar 155 a.C. Roma denario 2 

18-21 2246 207,1 Flaus 150 a.C. Roma denario 4 

22 3236 215,1 Q. Marc Libo 148 a.C. Roma denario 1 

23-25 2222 218,1 L. Cup 147 a.C. Roma denario 3 

26 

27 

772 

771 

219,1a 

219,1e 

C. Antesti 146 a.C. Roma denario 1 

28 4834 228,1 C. Val. C. f Flac 140 a.C. Roma denario 1 

29-30 4339 231,1 C. Reni 138 a.C. Roma denario 2 

31-34 2579 232,1 Cn. Gel 138 a.C. Roma denario 4 

35 4917 234,1 Ti. Vet 137 a.C. Roma denario 1 

36-37 4179 235,1a-c Sex. Pom 137 a.C. Roma denario 2 

38-42 1147 236,1a M. Baebi Q. f Tampil 137 a.C. Roma denario 5 

43-46 3156 237,1a Cn. Lucr Trio 136 a.C. Roma denario 4 

47 2228 240,1a C. Cur. f Trig 135 a.C. Roma denario 1 

48-49 3544 243,1 Ti. Minuci C. f Augurini 134 a.C. Roma denario 2 

50-52 3249 245,1 M. Marc 134 a.C. Roma denario 3 

53-56 3535 248,1 L. Minuci 133 a.C. Roma denario 4 

57-58 3199 249,1 P. Mae Ant 132 a.C. Roma denario 2 

59 643 250,1 M. Aburi Gem 132 a.C. Roma denario 1 

60-61 3741 253,1 L. Opeimi 131 a.C. Roma denario 2 

176 




Segue: tabella A – Sequenza dei pezzi secondo la cronologia di Crawford (RCC), in parallelo alla classificazione del Fabretti adottata 

da A. Santarelli nella prima edizione del ripostiglio di Pieve Quinta 

N. 

CAT. 

FABRETTI 

CRAWFORD 

(RRC) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

62-63 4870 257,1 M. Varg 130 a.C. Roma denario 2 

64-65 3254 259,1 Q. Pilipus 129 a.C. Roma denario 2 

66 1724 260,1 T. Clouli 128 a.C. Roma denario 1 

67 4613 264,1 C. Serveili 127 a.C. Roma denario 1 

68 1589 266,1 C. Cassi 126 a.C. Roma denario 1 

69 4296 267,1 T Q 126 a.C. Roma denario 1 

70 2350 268,1b N. Fabi Pictor 126 a.C. Roma denario 1 

71-73 4223-4224 270,1 M. Porc Laeca 125 a.C. Roma denario 3 

74-76 2319-2321 273,1 Q. Fabi Labeo 124 a.C. Roma denario 3 

77-81 4228 274,1 C. Cato 123 a.C. Roma denario 5 

82-90 2405 275,1 M. Fan C. f 123 a.C. Roma denario 9 

91-93 4006 276,1 M. Carbo 122 a.C. Roma denario 3 

94 3534 277,1 Q. Minu Ruf 121 a.C. Roma denario 1 

95 278,1 C. Pluti 121 a.C. Roma denario 1 

96-97 2557 281,1 M. Fouri L. f Phili 119 a.C. Roma denario 2 

98-99 

100 

101-102 

103 

104 

105 

106 

107 

1111, 3112 

2559 

2261 

4203 

1198 

1199 

2255 

2242 

282,1 

282,2 

282,3 

282,4 

284,1a 

284,1b 

285,1 

285,2 

L. Lic, Cn. Dom, 

e associati 

118 a.C. Narbona 

denario 

serrato 

Cn. Foul 117 o 116 a.C. Roma denario 2 

Cn. Domi, Q. Curti, 

M. Sila 

116 o 115 a.C. Roma denario 2 

108-111 4609 286,1 M. Sergi Silus Q 116 o 115 a.C. Roma denario 4 

112-117 1640 289,1 M. Cipi M. f 115 o 114 a.C. Roma denario 6 

118-119 2437 290,1 C. Font 114 o 113 a.C. Roma denario 2 

120-122 716 291,1 Mn. Aemilio Lep 114 o 113 a.C. Roma denario 3 

123-124 

125-126 

1988 

296,1a 

296,1h 

Cn. Blasio Cn. F 112 o 111 a.C. Roma denario 4 

127-128 4317, 432 297,1a Ti Q 112 o 111 a.C. Roma denario 2 

129-132 

133-135 


1647, 4831 

299,1a 

299,1b 

Ap. Cl, T. Mal, Q. Vr 111 o 110 a.C. Roma denario 7 

136-137 1644-1645 300,1 C. Pulcher 110 o 109 a.C. Roma denario 2 

6 

177 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

CRAWFORD 

(RRC) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

138-141 2433 302,1 L. Flamini Cilo 109 o 108 a.C. Roma denario 4 

142-145 3439 304,1 L. Memmi 109 o 108 a.C. Roma denario 4 

146-148 3193 305,1 Q. Lutati Cerco Q 109 o 108 a.C. Roma denario 3 


150-152 

2585, 2589 

308,1a 

308,1b 

M. Herenni 108 o 107 a.C. Roma denario 4 

153 4673 312,1 C. Sulpici C. f 106 a.C. Roma 

154 3441 313,1b L. Memmi Gal 106 a.C. Roma 

denario 

serrato 

denario 

serrato 

1 

1 

155 4725 316,1 L. Thorius Balbus 105 a.C. Roma denario 1 

156 934 317,3a L. Saturn 104 a.C. Roma denario 1 

157 

158 

159 

1786/1806 

1829 

1869 

318,1a 

318,1b 

318,1b 

C. Coil Cald 104 a.C. Roma denario 3 

160-161 

162 

163 

2673 

2703 

2675 

320,1 L. Iuli L. f Caesar 103 a.C. Roma denario 4 

164-165 2671 323,1 L. Iuli 101 a.C. Roma denario 2 

166 2516 326,1 C. Fundan Q 101 a.C. Roma denario 1 

167-169 328,1 P. Servili M. f Rulli 100 a.C. Roma denario 3 

170 2009 329,1a Lent. Mar. f 100 a.C. Roma denario 1 

171-174 

175 

176 

177 

178-180 

1170/4152 

4183 


4272 

4274 

335,1a 

335,3b 

335,3f 

335,9 

335,10a 

C. Mall, A. Albinus S. f, L. 

Metel 

96 a.C. Roma denario 10 

181 

182-183 

184 

185 

186-187 

188 

3074 

2954 

2964 

3007 

3026 

3028 

337,2c 

337,3 

D. Silanus L. f 91 a.C. Roma denario 8 

178 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

CRAWFORD 

(RRC) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

189 

190 

191 

192 

193-194 

195-197 

198-208 

1287 

1278 

1245 

1357 

1371 

4737 

4740-4741 

340,1 L. Piso L. f L. N Frugi 90 a.C. Roma denario 6 

341,1 341,2 Q. Titi 90 a.C. Roma denario 14 

209-230 4922-4982 342,5b C. Vibius C. f Pansa 90 a.C. Roma denario 22 

231-234 

235-240 

241-252 

4808-4811 

4812,4814 

4754 

344,1a-c 

344,2b-c 344,3 

L. Tituri L. f Sabin 89 a.C. Roma denario 22 

253-264 2042 345,1 Cn. Lentul 88 a.C. Roma denario 12 

265-273 

274 

275 

276-284 

285-290 

291-295 

296 

297 

298-301 

3287-3300 

3283 

3261, 3284 

4462 

4464 

4465 

3501 

3490 


346,1b-i 

346,2b 

346,2b 

348,1 



C. Censori 88 a.C. Roma denario 11 

L. Rubri Dossen 87 a.C. Roma denario 20 

349,1 L. C. Memies L. f Gal 87 a.C. Roma denario 6 

302-313 2574 350A,2 Garg, Ogul, Ver 86 a.C. Roma denario 12 

314 2221 351,1 M. Fan, L. Crit Aed. Pl 86 a.C. Roma denario 1 

315-318 2706 352,1a,c L. Iuli Bursio 85 a.C. Roma denario 4 

319-322 

323-324 

325-326 

2502 

2504 

2507 

353,1a 

353,1c 

353,1d 

Mn. Fontei C. f 85 a.C. Roma denario 8 

327-328 3689 357,1b C. Norbanus 83 a.C. Roma denario 2 

329-332 2220/3339 360,1b 

P. Crepusi, C. Limetan, L. 

Censorin 


333-342 2123, 2211 361,1c P. Crepusi 82 a.C. Roma denario 10 

343-350 3333 363,1d L. Censor 82 a.C. Roma denario 8 

351-352 

353-357 

788 

819 

364,1c 

364,1d 

Q. Anto Balb Pr 83-82 a.C. Roma 

denario 

serrato 

358 4840 365,1b C. Val Fla Imperat 82 a.C. Roma denario 1 

7 

359 4691 366,4 

C. Annius T. f T. n Pro. 

Cos, C. Tarquiti P. f 

82-81 a.C. Roma denario 1 

179 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

CRAWFORD 

(RRC) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

360 2073 367,3 

361-362 

363-366 

4277 

4279 

372,1 

372,2 

L. Sulla Impe, L. Manli 

Proq 


A. Post A. f S. n Albin 81 a.C. Roma 

denario 

serrato 

367-369 1183 374,1 Q. C. M. P. I 81 a.C. Roma denario 3 

370 

371 

372 

373 

3383 

3393 

3400 

3376 

378,1c C. Mari C. f Capit 81 a.C. Roma 

denario 

serrato 

374-377 4288 379,1 L. Procili f 80 a.C. Roma denario 4 

378-379 4291 379,2 L. Procili f 80 a.C. Roma 

denario 

serrato 

380 4156 380,1 C. Poblici Q. f 80 a.C. Roma denario 1 

381-383 

384 

385-389 

390 

3565-3570 

3624 

3565-3635 

3588 

382,1a 

382,1b 

C. Nae Balb 79 a.C. Roma denario 10 

391-392 1660 383,1 Ti. Claud Ti. F Ap. N 79 a.C. Roma 

denario 

serrato 

393-396 3752-3753 384,1 L. Papi 79 a.C. Roma denario 4 

397-399 

400 

401-405 

5045 

5087 

5049-5080 

385,1 

385,3 

385,4 

M. Voltei M. f 78 a.C. Roma denario 9 

406 1612 386,1 L. Cassi Q. f 78 a.C. Roma denario 1 

407-413 4476 L. Rutili Flac 77 a.C. Roma denario 7 

414-418 3162-3189 390,2 L. Lucreti Trio 76 a.C. Roma denario 5 

419-420 2285 391,3 

421-422 

423 

424-427 

428-429 

2408-2412 


392,1a 

392,1b 

393,1a 

393,1b 

C. Egnatius Cn. F Cn. N 

Maxumus 


L. Farsulei Mensor 75 a.C. Roma denario 3 

Cn. Len Q, poi Lent Cur. 

Den. Fl 

76-75 a.C. spagnola denario 6 

430-433 4280-4281 394,1b C. Postumi 74 a.C. Roma denario 4 

434-435 2106 395,1 L. Cossuti C. f Sabula 74 a.C. Roma denario 2 

436-439 1055 401,1 Mn. Aquil Mn. f Mn. n 71 a.C. Roma 

denario 

serrato 

6 

4 

2 

2 

4 

180 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

CRAWFORD 

(RRC) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

440-441 2513, 3550 403,1 Kaleni, Cordi 70 a.C. Roma denario 2 

442-444 4687 406,1 P. Galb Aed. Cur 69 a.C. Roma denario 3 

445-451 2659 407,2 C. Hosidi C. f Geta III Vir 68 a.C. Roma denario 7 

452-458 1460-1548 408,1a-b C. Piso L. f Frugi 67 a.C. Roma denario 7 

459-466 

467-469 

470 

471 

472 

4111 

4088 

4209 

4212 

4219 

409,1 

409,2 

410,2a 

410,5 

410,9 

M. Plaetorius M. f Cestianus 

Aed. Cur 


Q. Pomponi Musa 66 a.C. Roma denario 3 

473-476 4418 412,1 L. Rosci Fabati 64 a.C. Roma 

477-478 

479-482 

483 484 

1614 

1617,1620 

1616 1619 

denario 

serrato 

413,1 L. Cassi Longin 63 a.C. Roma denario 8 

485-488 2562 414,1 L. Furi Cn. F Brocchi 63 a.C. Roma denario 4 

489-496 725 415,1 Paullus Lepidus 63 a.C. Roma denario 8 

497-502 4560 416,1a Libo 62 a.C. Roma denario 6 

503 727 417,1a Paullus Lepidus, Libo 62 a.C. Roma denario 1 

504 1550 418,2b M. Piso M. f Frugi 61 a.C. Roma denario 1 

505 719 419,1a M. Lepidus 61 a.C. Roma denario 1 

506 

507-508 

4122 

4124 

420,1 

420,2a 

P. Ypsae 60 a.C. Roma denario 3 

509-511 3676 421,1 Sufenas 59 a.C. Roma denario 3 

512-526 

527-528 

712-715 

4126 

422,1b 

422,1a 

M. Scaur, P. Hypsaeus 

Aed. Cur 


529-531 4638 423,1 C. Serveil C. f 57 a.C. Roma denario 3 

532-545 3329 425,1 Philippus 56 a.C. Roma denario 14 

546 

547-548 


2089 

2085 

2083 

426,2 

426,3 

426,4a 

Faustus 56 a.C. Roma denario 4 

550-551 3512 427,2 C. Memmi C. f 56 a.C. Roma denario 2 

552-553 1621 428,3 Q. Cassius 55 a.C. Roma denario 2 

554-556 2508 429,1 P. Fonteius P. f Capito 55 a.C. Roma denario 3 

557-562 431,1 A. Plautius Aed. Cur 55 a.C. Roma denario 6 

4 

181 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

CRAWFORD 

(RRC) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

563-566 4114 432,1 Cn. Plancius Aed. Cur 55 a.C. Roma denario 4 

567-570 

571-574 

575 

576-580 

581 

582 

3088-3089 

3086/4644 

2 

1871 

1874 

433,1 

433,2 

434,1 

434,2 

437,1a 

437,2a 

Brutus 54 a.C. Roma denario 8 

Q.PompeiRufi 54 a.C. Roma denario 6 

Caldus III Vir 51 a.C. Roma denario 2 

583 1698 439,1 Marcellinus 50 a.C. Roma denario 1 

584 4652 440,1 Q. Sicinius III Vir 49 a.C. Roma denario 1 

585-593 661 442,1b Mn. Acilius III Vir 49 a.C. Roma denario 9 

594-615 2870 443,1 Caesar 49-48 a.C. 

itinerante 

con Cesare 

denario 22 

616-620 4654 444,1a 

621 4710 447,1a 

622-625 

626-627 

628-629 

630-635 

636-637 

638-639 

640 

641-642 

643-650 

651 

2662 

2664 

2665 

5020 

5020 

5016 

5022 

3092 

3090 

4286 

448,1a 




449,1b 



450,1a 

450,2 

450,3b 

Q. Sicinius III Vir, C. 

Coponius Pr 

Magn. Procos, 

Varro Pro Q 

49 a.C. 

49 a.C. 

itinerante 

con 

Pompeo 

itinerante 

con 

Pompeo 

denario 5 

denario 1 

L. Hostilius Saserna 48 a.C. Roma denario 8 

C. Vibius C. f C. n Pansa 48 a.C. Roma denario 11 

Albinus Bruti. F 48 a.C. Roma denario 11 

652-656 2874-2875 452,2 Caesar 48-47 a.C. 

itinerante 

con Cesare 

denario 5 

657-665 4134 453,1c L. Plautius Plancus 47 a.C. Roma denario 9 

666-667 

668 

3128 

3126 

454,1 

454,2 

A. Licinius Nerva III Vir 47 a.C. Roma denario 3 

669 786 455,2a C. Antius C. f Restio 47 a.C. Roma denario 1 

670 745 457,1 A. Allienus Pro. Cos 47 a.C. siciliana denario 1 

671-695 

2868 

458,1 

Caesar 

47-46 a.C. 

africana 

denario 

696-698 1181 459,1 Q. Metel Pius Scipio Imp 47-46 a.C. africana denario 3 

699-700 4267 462,1a M. Cato Pro. Pr 47-46 a.C. africana denario 2 

25 

182 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

CRAWFORD 

(RRC) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

701-720 

721-723 

724-728 

729-734 

735-736 

737-741 

742-747 


761 

762-773 

774-775 

776-778 

779 

1897-1899 

1903 

1900 

1575 

1573 

1570-1571 

1568 

1566 

1892 

1890 

1884 

1887 

1880 

463,1a 

463,2 

463,3 

464,1 

464,2 

464,3a 

464,3a 

464,5 

465,1a 

465,2b 

465,3 

465,4 

465,5 

780-787 2879-2880 467,1b 

Mn. Cordius Rufus 46 a.C. Roma denario 28 

T. Carisius III Vir 46 a.C. Roma denario 32 

C. Considius Paetus 46 a.C. Roma denario 19 

Cos. Tert. Dict. Iter. Augur 

Pont. Max 

46 a.C. 

conio 

incerto 

denario 8 

788-790 2872 468,1 Caesar 46-45 a.C. spagnola denario 3 

791-792 4177-4178 469,1a 

Cn. Magnus Imp, M. Poblici 

Leg. Pro Pr 


793-794 3899,4 472,2 L. Papius Celsus III Vir 45 a.C. Roma denario 2 

795 

796-800 

801 

802 

803 

804 


4849 

2885 

731 

4606 

2114 

474,2a 

474,5 

480,3 




L. Valerius Acisculus 45 a.C. Roma denario 6 

M. Mettius, L. Aemilius 

Buca III Vir, P. Sepullius 

Macer, C. Cossutius Maridianus 

AAAFF 


805 650 486,1 P. Accoleius Lariscolus 43 a.C. Roma denario 1 

806 828 488,1 M. Anto 43 a.C. gallica denario 1 

807-808 1703 429,23 P. Clodius M. f 38 a.C. Roma denario 2 

809 

810-813 

814-816 

817-821 

822 

823 

824 

825 

826-827 

828 

829-830 

3146 

3141 

3139 

3137 

5037 

5037 

5027 

5025 

3562 

3556 

3560 









494,39a 



831 1627 500,3 

L. Livineius Regulus III 

Vir A. P. F 


C. Vibius Varus 38 a.C. Roma denario 4 

L. Mussidius Longus 39 a.C. Roma denario 5 

C. Cassi Imp., Lentulus 

Spint 

43-42 a.C. 

itinerante 

con Bruto e 

Cassio 

denario 1 

183 




tabella B – Sequenza dei pezzi secondo la cronologia di Grueber (BMCRR), in parallelo alla classificazione del Fabretti adottata da A. 

Santarelli nella prima edizione del ripostiglio di Pieve Quinta 

N. 

CAT. 

FABRETTI 

GRUEBER 

(BMCRR) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

1 I,288 C. Var 240-229 a.C. Roma denario 1 

2 398 II,319-321 Emissione anonima 217-197 a.C. italiana denario 1 

3-5 262,27 I,570 Emissione anonima 196-173 a.C. Roma denario 3 

6 255 I,574 Emissione anonima 196-173 a.C. Roma denario 1 

7 4820 I,590 Emissione anonima 196-173 a.C. Roma denario 1 

9 3425 II,412 Mat 196-173 a.C. italiana denario 1 

8 4295 II,418 Sx. Q 196-173 a.C. italiana denario 1 

10-11 2552 II,420 Pur 172-151 a.C. italiana denario 2 

12-15 255, 257 II,428 Emissione anonima 172-151 a.C. italiana denario 4 

16-17 1092 I,741-744 Sar 172-151 a.C. Roma denario 2 

18-21 2246 I,848 Flaus 172-151 a.C. Roma denario 4 

23-25 2222 I,850 L. Cup 172-151 a.C. Roma denario 3 

26 

27 

772 

771 

I,855 

I,859 

C. Antesti 172-151 a.C. Roma denario 2 

29-30 4339 I,885 C. Reni 150-125 a.C. Roma denario 2 

28 4834 I,901 C. Val. C. f Flac 150-125 a.C. Roma denario 1 

31-34 2579 I,918 Cn. Gel 150-125 a.C. Roma denario 4 

36-37 4179 I,926-927 Sex. Pom 150-125 a.C. Roma denario 2 

43-46 3156 I,929 Cn. Lucr Trio 150-125 a.C. Roma denario 4 

38-42 1147 I,935 M. Baebi Q. f Tampil 150-125 a.C. Roma denario 5 

47 2228 I,942 C. Cur. f Trig 150-125 a.C. Roma denario 1 

95 II,454 C. Pluti 150-125 a.C. italiana denario 1 

77-81 4228 II,461 C. Cato 150-125 a.C. italiana denario 5 

94 3534 II,464 Q. Minu Ruf 150-125 a.C. italiana denario 1 

82-90 2405 II,468-470 M. Fan C. f 150-125 a.C. italiana denario 9 

91-93 4006 II,472 M. Carbo 150-125 a.C. italiana denario 3 

53-56 3535 I,963 L. Minuci 124-103 a.C. Roma denario 4 

57-58 3199 I,988 P. Mae Ant 124-103 a.C. Roma denario 2 

59 643 I,995 M. Aburi Gem 124-103 a.C. Roma denario 1 

184 




Segue: tabella B – Sequenza dei pezzi secondo la cronologia di Grueber (BMCRR), in parallelo alla classificazione del Fabretti 

adottata da A. Santarelli nella prima edizione del ripostiglio di Pieve Quinta 

N. 

CAT. 

FABRETTI 

GRUEBER 

(BMCRR) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

48-49 3544 I,1005 Ti. Minuci C. f Augurini 124-103 a.C. Roma denario 2 

50-52 3249 I,1008 M. Marc 124-103 a.C. Roma denario 3 

71-73 4223-4224 I,1023 M. Porc Laeca 124-103 a.C. Roma denario 3 

68 1589 I,1032 C. Cassi 124-103 a.C. Roma denario 1 

69 4296 I,1038 T Q 124-103 a.C. Roma denario 1 

104 

105 

106 

107 

1198 

1199 

2255 

2242 

II,474 

II,476 

II,490 

II,482 

Cn. Foul 124-103 a.C. Roma denario 2 

Cn. Domi, Q. Curti, M. 

Sila 

124-103 a.C. italiana denario 2 

62-63 4870 I,1068 M. Varg 102 a.C. Roma denario 2 

66 1724 I,1079 T. Clouli 101 a.C. Roma denario 1 

74-76 2319-2321 II,494 Q. Fabi Labeo 102-100 a.C. italiana denario 3 

60-61 3741 I,1133 L. Opeimi 99-95 a.C. Roma denario 2 

64-65 3254 I,1143-1144 Q. Pilipus 99-95 a.C. Roma denario 2 

108-111 4609 II,512 M. Sergi Silus Q 99-94 a.C. italiana denario 4 

112-117 1640 II,522 M. Cipi M. f 99-94 a.C. italiana denario 6 

138-141 2433 II,537 L. Flamini Cilo 99-94 a.C. italiana denario 4 

67 4613 I,1166 C. Serveili 94 a.C. Roma denario 1 

70 2350 I,1176 N. Fabi Pictor 93 a.C. Roma denario 1 

35 4917 II,550 Ti. Vet 93-92 a.C. italiana denario 1 

96-97 2557 II,555 M. Fouri L. f Phili 93-92 a.C. italiana denario 2 

98-99 

100 

101-102 

103 

1111, 3112 

2559 

2261 

4203 

I,1185 

I,1189-1190 

I,1194 

I,1191 

L. Lic, Cn. Dom, 

e associati 

92 a.C. Roma 

denario 

serrato 

6 

127-128 4317,432 II,566 Ti Q 91 a.C. italiana denario 2 

120-122 716 II,590 Mn. Aemilio Lep 91 a.C. italiana denario 3 

118-119 2437 II,597 C. Font 91 a.C. italiana denario 2 

123-126 1988 II,620-631 Cn. Blasio Cn. F 91 a.C. italiana denario 4 


150-152 

2585, 2589 

I,1231 

I,1258 

M. Herenni 91 a.C. Roma denario 4 

185 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

GRUEBER 

(BMCRR) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

136-137 1644-1645 I,1288 C. Pulcher 91 a.C. Roma denario 2 

129-132 

133-135 


1647, 4831 

I,1290 

I,1293 

Ap. Cl, T. Mal, Q. Vr 91 a.C. Roma denario 7 

153 4673 I,1314 C. Sulpici C. f 91 a.C. Roma 

denario 

serrato 

1 

154 3441 I,1329 L. Memmi Gal 91 a.C. Roma 

denario 

serrato 

1 

146-148 3193 II,636 Q. Lutati Cerco Q 109 o 108 a.C. italiana denario 3 

142-145 3439 II,643 L. Memmi 90 a.C. italiana denario 4 

160-163 2673, 2675 I,1405 L. Iuli L. f Caesar 90 a.C. Roma denario 4 

157 

158-159 

1786/1806 

1829 

1869 

I,1435 

I,1463 

C. Coil Cald 90 a.C. Roma denario 3 

156 934 I,1493 L. Saturn 90 a.C. Roma denario 1 

155 4725 I,1615 L. Thorius Balbus 90 a.C. Roma denario 1 

167-169 I,1672 P. Servili M. f Rulli 89 a.C. Roma denario 3 

164-165 2671 I,1676 L. Iuli 89 a.C. Roma denario 2 

166 2516 I,1681 C. Fundan Q 89 a.C. Roma denario 1 

170 2009 I,1704 Lent. Mar. f 89 a.C. Roma denario 1 

171-174 

175 

176 

177 

178-180 

181 

182-188 

189 

190 

191 

192 

193-194 

195-197 

198-208 

4152-4153 

4143 


4272 

4274 

3074 

2954 

1287 

1278 

1245 

1357 

1371 

4737 

4740-4741 

II,724 

II,698 

II,697-703 

II,713 

II,718-721 

I,1842-1846 

I,1772 

C. Mall, A. Albinus S. f, L. 

Metel 

89 a.C. italiana denario 10 

D. Silanus L. f 88 a.C. Roma denario 8 

I,1878-1978 L. Piso L. f L. N Frugi 88 a.C. Roma denario 6 

I,2220 

I,2225 

Q. Titi 87 a.C. Roma denario 14 

209-230 4922-4982 I,2244 C. Vibius C. f Pansa 87 a.C. Roma denario 22 

231-234 

235-239 

240 

241-252 

4808-4811 



4754 

I,2322-2324 

I,2326-2328 

I,2326-2328 

I,2347 

L. Tituri L. f Sabin 87 a.C. Roma denario 22 

186 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

GRUEBER 

(BMCRR) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

265-273 

274 

275 

296 

297 

298-301 

3287, 3300 

3283 

3261, 3284 

3501 3490 


I,2367-2388 

I,2394 

I,2394 

C. Censori 87 a.C. Roma denario 11 

I,2421 L. C. Memies L. f Gal 87 a.C. Roma denario 6 

253-264 2042 I,2440 Cn. Lentul 86 a.C. Roma denario 12 

276-284 

285-290 

291-295 

4462 

4464 

4465 

I,2448-2451 

I,2452 

I,2455 

L. Rubri Dossen 86 a.C. Roma denario 20 

314 2221 I,2463-2465 M. Fan, L. Crit Aed. Pl 86 a.C. Roma denario 1 

319-322 

323-324 

325-326 

2502 

2504 

2507 

I,2476 

I,2478 

I,2481 

Mn. Fontei C. f 85 a.C. Roma denario 8 

315-318 2706 I,2485-2560 L. Iuli Bursio 85 a.C. Roma denario 4 

302-313 2574 I,2622 Garg, Ogul, Ver 84 a.C. Roma denario 12 

329-332 2220/3339 I,2636 

P. Crepusi, C. Limetan, L. 

Censorin 


343-350 3333 I,2657 L. Censor 83 a.C. Roma denario 8 

333-342 2123, 2211 I,2673 P. Crepusi 83 a.C. Roma denario 10 

351-352 

353-357 

788 

819 

I,2737 

I,2750 

Q. Anto Balb Pr 82 a.C. Roma 

denario 

serrato 

327-328 3689 I,2770 C. Norbanus 82 a.C. Roma denario 2 

361-362 

363-366 

370 

371 

372 

373 

4277 

4279 

3383 

3393 

3400 

3376 

I,2836-2838 

I,2839-2842 

A. Post A. f S. n Albin 82 a.C. Roma 

I,2855 C. Mari C. f Capit 82 a.C. Roma 

denario 

serrato 

denario 

serrato 

380 4156 I,2896 C. Poblici Q. f 82 a.C. Roma denario 1 

358 4840 II,13 C. Val Fla Imperat 82 a.C. gallica denario 1 

367-369 1183 II,43 Q. C. M. P. I 82 a.C. spagnola denario 3 

7 

6 

4 

359 4691 II,35 

C. Annius T. f T. n Pro. 

Cos, C. Tarquiti P. f 


187 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

GRUEBER 

(BMCRR) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

360 2073 II,15 

381 

382 

383 

384 

385 

386 

387 

388-389 

390 

3565 

3565-3635 

3900 

3624 

3635 

3565-3635 

3607 

3565-3635 

3588 

I,2916 

I,2926 

L. Sulla Impe, L. Manli 

Proq 

82-81 a.C. orientale denario 1 

C. Nae Balb 81 a.C. Roma denario 10 

22 3236 I,2924-2926 Q. Marc Libo 81 a.C. Roma denario 1 

393-396 3752-3753 I,2977 L. Papi 80 a.C. Roma denario 4 

391-392 1660 I,3097 Ti. Claud Ti. F Ap. N 80 a.C. Roma 

denario 

serrato 

374-377 4288 I,3147 L. Procili f 79 a.C. Roma denario 4 

378-379 4291 I,3150 L. Procili f 78 a.C. Roma 

denario 

serrato 

406 1612 I,3152 L. Cassi Q. f 78 a.C. Roma denario 1 

407-413 4476 I,3152 L. Rutili Flac 78 a.C. Roma denario 7 

397-399 

400 

401-405 

5045 

5087 


I,3154 

I,3160 

I,3179 

M. Voltei M. f 78 a.C. Roma denario 9 

430-433 4280-4281 I,3238 C. Postumi 77 a.C. Roma denario 4 

414-418 3162-3189 I,3245 L. Lucreti Trio 76 a.C. Roma denario 5 

419-420 2285 I,3285 

421-422 

423 

2408-2412 

I,3306 

I,3293 

424-427 2049 II,52 

428-429 II,58 

C. Egnatius Cn. F Cn. N 

Maxumus 


L. Farsulei Mensor 75 a.C. Roma denario 3 


Den. Fl 


Den. Fl 

75 a.C. spagnola denario 6 


434-435 2106 I,3320 L. Cossuti C. f Sabula 74 a.C. Roma denario 2 

440-441 2513, 3550 I,3358 Kaleni, Cordi 72 a.C. Roma denario 2 

2 

2 

188 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

GRUEBER 

(BMCRR) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

436-439 1055 I,3364 Mn. Aquil Mn. f Mn. n 72 a.C. Roma 

denario 

serrato 

489-496 725 I,3373 Paullus Lepidus 71 a.C. Roma denario 8 

497-502 4560 I,3377 Libo 71 a.C. Roma denario 6 

445-451 2659 I,3388 C. Hosidi C. f Geta III Vir 71 a.C. Roma denario 7 

503 727 I,3587 Paullus Lepidus, Libo 71 a.C. Roma denario 1 

473-476 4418 I,3394 L. Rosci Fabati 70 a.C. Roma 

denario 

serrato 

442-444 4687 I,3516 P. Galb Aed. Cur 69 a.C. Roma denario 3 

467-469 4088 I,3595 

459-466 4111 I,3596 

470 

471 

472 

4209 

4212 

4219 

I,3606 

I,3613 

I,3624 

M. Plaetorius M. f 

Cestianus Aed. Cur 

M. Plaetorius M. f 

Cestianus Aed. Cur 



Q. Pomponi Musa 67 a.C. Roma denario 3 

504 1550 I,3634 M. Piso M. f Frugi 66 a.C. Roma denario 1 

505 719 I,3642 M. Lepidus 65 a.C. Roma denario 1 

452-458 1460-1548 I,3786 C. Piso L. f Frugi 64 a.C. Roma denario 7 

529-531 4638 I,3816 C. Serveil C. f 63 a.C. Roma denario 3 

509-511 3676 I,3820 Sufenas 63 a.C. Roma denario 3 

546 2089 I,3826 Faustus 62 a.C. Roma denario 1 

581 

582 

506 

507-508 

1871 

1874 

4122 

4124 

I,3833 

I,3835 

I,3841 

I,3845 

Caldus III Vir 61 a.C. Roma denario 2 

P. Ypsae 61 a.C. Roma denario 3 

554-556 2508 I,3851 P. Fonteius P. f Capito 59 a.C. Roma denario 3 

567-570 3088-3089 I,3861 Brutus 59 a.C. Roma denario 4 

571-574 3086/4644 I,3864 Brutus 58 a.C. Roma denario 4 

552-553 1621 I,3868 Q. Cassius 58 a.C. Roma denario 2 

4 

4 

512-528 712-715 I,3877-3878 

M. Scaur, P. Hypsaeus 

Aed. Cur 


189 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

GRUEBER 

(BMCRR) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

575 

576-580 

4186 

2080, 4185 

I,3883 

I,3885 

Q.PompeiRufi 57 a.C. Roma denario 6 

532-545 3329 I,3890 Philippus 56 a.C. Roma denario 14 

485-488 2562 I,3896 L. Furi Cn. F Brocchi 55 a.C. Roma denario 4 

547-548 


2085 

2083 

I,3909 

I,3912 

Faustus 54 a.C. Roma denario 3 

557-562 I,3916 A. Plautius Aed. Cur 54 a.C. Roma denario 6 

563-566 4114 I,3920 Cn. Plancius Aed. Cur 54 a.C. Roma denario 4 

477-478 

479-482 



1614 

1617,1620 

1616 

1619 

I,3929 L. Cassi Longin 52 a.C. Roma denario 8 

550-551 3512 I,3940 C. Memmi C. f 51 a.C. Roma denario 2 

585-593 661 I,3943 Mn. Acilius III Vir 50 a.C. Roma denario 9 

616-620 4654 II,24-28 

Q. Sicinius III Vir, C. 

Coponius Pr 

50-49 a.C. orientale denario 5 

594-615 2870 II,27ss. Caesar 50-49 a.C. gallica denario 22 

584 4652 I,3947 Q. Sicinius III Vir 49 a.C. Roma denario 1 

652-656 2874-2875 I,3955 Caesar 49 a.C. Roma denario 5 

641-642 

643-650 

651 

630-635 

636-637 

638-639 

640 

3092 

3090 

4286 

5020 

5020 

5016 

5022 

I,3962 

I,3964 

I,3967 

I,3978 

I,3980-3982 

I,3976 

I,3983 

621 4710 II,620-631 

622-625 

626-627 

628-629 

666-667 

668 

2662 

2664 

2665 

3128 

3126 

I,3989 

I,3994 

I,3996 

I,3999 

I,4002 

Albinus Bruti. F 49 a.C. Roma denario 11 

C. Vibius C. f C. n Pansa 49 a.C. Roma denario 11 

Magn. Procos, Varro 

Pro Q 

49 a.C. spagnola denario 1 

L. Hostilius Saserna 48 a.C. Roma denario 8 

A. Licinius Nerva III Vir 48 a.C. Roma denario 3 

671-695 2868 II,31 Caesar 48 a.C. africana denario 25 

657-665 4134 I,4006 L. Plautius Plancus 47 a.C. Roma denario 9 

190 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

GRUEBER 

(BMCRR) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

670 745 II,5-6 A. Allienus Pro. Cos 47 a.C. siciliana denario 1 

696-698 1181 II,1-3 Q. Metel Pius Scipio Imp 47-46 a.C. africana denario 3 

699-700 4267 II,17 M. Cato Pro. Pr 47-46 a.C. africana denario 2 

793-794 3899,4 I,4023 L. Papius Celsus III Vir 46 a.C. Roma denario 2 

669 786 I,4032 C. Antius C. f Restio 46 a.C. Roma denario 1 

701-720 

721-723 

724-728 

1897-1899 

1903 

1900 

I,4037 

I,4042 

I,4040 

780-787 2879-2880 II,21 

791-792 4177-4178 II,72 

729-734 

735-736 

737-741 

742-747 


761 

762-773 

774-775 

776-778 

779 

795 

796-800 

1575 

1573 

1570-1571 

1568 

1566 

1892 

1890 

1884 

1887 

1880 


4849 

I,4060 

I,4056 

I,4065 

I,4066 

I,4070 

I,4080 

I,4086 

I,4087 

I,4090 

I,4091 

I,4105 

I,4110 

Mn. Cordius Rufus 46 a.C. Roma denario 28 

Cos. Tert. Dict. Iter. Augur 

Pont. Max 

Cn. Magnus Imp, 

M. Poblici Leg. Pro Pr 

46 a.C. africana denario 8 


T. Carisius III Vir 45 a.C. Roma denario 32 

C. Considius Paetus 45 a.C. Roma denario 19 

L. Valerius Acisculus 45 a.C. Roma denario 6 

788-790 2872 II,89 Caesar 45 a.C. spagnola denario 3 

801 802 

803 804 

2885 

731 

4606 

2114 

I,4143 

I,4154 

I,4175 

I,4187 

831 1627 II,77 

M. Mettius,L. Aemilius 

Buca III Vir P. Sepullius 

Macer, C. Cossutius Maridianus 

AAAFF 

C. Cassi Imp. , Lentulus 

Spint 


43-42 a.C. orientale denario 1 

583 1698 I,4026 Marcellinus 42 a.C. Roma denario 1 

806 828 II,537 M. Anto 42 a.C. gallica denario 1 

805 650 I,4211-4214 P. Accoleius Lariscolus 43 a.C. Roma denario 1 

826-827 

828 

829-830 

3562 

3556 

3560 

I,4238 

I,4246 

I,4248 

L. Mussidius Longus 39 a.C. Roma denario 5 

191 






N. 

CAT. 

FABRETTI 

GRUEBER 

(BMCRR) 

AUTORITÀ 

EMITTENTE 


N. 

PEZZI 

809 3146 I,4260 

810-813 

814-816 

3141 

3139 

I,4267 

I,4269 

817-821 3137 I,4271 

L. Livineius Regulus III 

Vir A. P. F 


807-808 1703 I,4290 P. Clodius M. f 38 a.C. Roma denario 2 

822 5037 I,4293 

823 

824 

5037 

5027 

I,4294 

I,4295 

825 5025 I,4301 

C. Vibius Varus 38 a.C. Roma denario 4 

192 



Notiziario 





Rinvenimenti 

VentiMiGlia, Antiquarium e Scavi della città romana di Albintimilium (loc. Nervia). Soprintendenza 

per i Beni Archeologici della Liguria. Monete ispaniche, italiche, della Macedonia Romana e 

dell’Asia Minore dal III al I sec. a.C. rinvenute ad Albium Intemelium (Ventimiglia) 

Fra le monete dei secoli III-I a.C., rinvenute negli scavi archeologici effettuati dal 1939 al 1976 dall’Istituto 

Internazionale di Studi Liguri sotto la direzione del prof. Nino Lamboglia, in varie zone di Albium Intemelium, 

ne ho individuato numerose emesse da zecche monetali di città che si affacciavano sul bacino del 

Mediterraneo. 1) Sono qui presentate monete ispaniche, italiche (Bruttium e Paestum), della Macedonia (divenuta 

provincia romana nel 168 a.C.), del Ponto e della Licia. Esse vengono ad aggiungersi a quelle già da me 

individuate della Gallia meridionale (Massalia, Antipolis, Cabellio e Nemausus) 2) , dell’Africa settentrionale 

Cirta per un bronzo di Massinissa e Cartagine ed infine di una zecca tolematica di Cipro. 3) 

Tutte queste, unitamente ai numerosi denarii e bronzi romani repubblicani, testimoniano nei secoli III-I 

a.C. la grande importanza economica della città ligure, già entrata nell’orbita di Roma nel 180 a.C. 

Nel periodo repubblicano è presente soprattutto la zecca di Roma (con monete d’argento e di bronzo, tra 

cui la più antica è l’hemilitron anonimo del 234-231 a.C., che reca sul D/ la testa di Roma con elmo frigio e sul 

R/ cane a d.; in esergo ROMA), quella di Pella in Macedonia (tetradracma sotto descritta) e quella di Massalia 

(per un denario del proconsole C.Valerius Flaccus dell’82 a.C.). 

Infine sono attestate due zecche di campo: una della Gallia, di Caio Giulio Cesare (denario del 49-48 

a.C.) ed una imprecisata d’Africa (quinario del 49-47 a.C.), del propretore M. Catone. 

Nel periodo imperiale da Augusto a Valentiniano III Albintimilium continuò ad avere grande importanza 

economica come si deduce dalla presenza numerosa di zecche monetali: d’Occidente, Ambianum, Aquileia, 

Arelate, Augusta Treverorum, Colonia Claudia Agrippina, Colonia Patricia, Constantia, Constantina, Karthago, 

Londinium, Lugdunum, Mediolanum, Narbo Martius, Nemausus, Siscia e Ticinum, d’Oriente, Acrasus 

Lydiae, Alexandria, Antiochia, Caesarea Paneas. Cyzicus, Constantinopolis, Heraclea Thracica, Ierusalem, 

Nicaea Bithynia, Nicomedia, Samos, Thessalonica. 4) 

lucia Maria bertino 

1) 

Ringrazio vivamente il dott. Gian Piero Martino, responsabile della zona archeologica di Ventimiglia, per avermi affidato lo studio del materiale 

numismatico di Albintimilium. 

La moneta Cat. n. 1 è stata pubblicata dalla scrivente in bertino 2006a; le monete Cat. nn. 6, 9, 10 lo sono state in pallares 1974. 

Bertino 2008, PP. 59-67, 398-399. 

2) 

bertino 2006, pp. 194-202, Tav. VIII 

3) 

bertino 2006 a, pp. 1641-1648. 

4) 

bertino 2003, pp. 127-136. 

195 



Ventimiglia 

CATALOGO 

HISPANIA 

Baria 

triplo, bronzo 

(fine III-metà ca. del II sec. a.C.) 

D/ Testa velata di Iside-Hator a d. con disco lunare fra due 

corna bovine 

R/ Palma dattilifera con frutti, entro cerchio di grossi 

punti 

bibl.: SNG, Hispania 2, pp. 50-51, nn. 764-769 

1. g 30,6 mm 25x27 270° inv. Gas 85408 B 1 

Gadir 

unità, bronzo 

(fine III sec. a.C.) 

D/ Testa di Melqart con leonté a sin.; davanti al viso, 

clava 

R/ Due tonni a sin.; tra le due teste: crescente con punto 

centrale ; tra le code, lettera fenicia aleph e punto 

centrale; sopra, iscrizione fenicia MP’L ; sotto, 

‘GDR 

bibl.: SNG, Hispania 1, p. 78 ss., n. 171 ss. 

2. g 3 mm 18 180° inv. Gas 70822 2 

Metà, bronzo 

(ii-i sec.a.c.) 

D/ Testa di Melqart con leonté a sin.; dietro la testa, 

clava 

R/ Tonno a sin.; sopra, iscrizione fenicia MP’L ; 

sotto, ‘GDR 

bibl.: SNG, Hispania 1, p. 113 ss., n. 560 ss. 

3. g 6,3 mm 18 45° inv. Gas 25236 3 

196 



Rinvenimenti 

Ebusus 

seMisse, bronzo 

(ca. 100-50 a.C.) 

D/ Il dio Bes stante di prospetto sostiene con la d. un martello 

e con la sin. un serpente. In basso, a d., lettera 

fenicia aleph ; cerchio di grosse perle 

R/ Leggenda in carattere fenicio su due righe: EBUSUS e 

valore 10+20+20 ; cerchio di grosse perle 

bibl.: VillaronGa 1992, p. 97, n. 58; SNG, Hispania 1, pp. 148-149, n..946 

4. g 6,2 mm 22 5° inv. Gas 123411 4 

Saiti 

Metà, bronzo 

(metà ca. del II sec. a.C.) 

D/ Testa maschile diademata a d.; dietro, due linee angolari 

R/ Cavallo al galoppo a d.; sopra, crescente; sopra la linea 

di esergo, iscrizione iberica SAITI 

bibl.: VillaronGa 1992, p. 315, n. 4 

5. g 5 mm 20 100° inv. W 11465 B 5 

Bolskan 


(seconda metà del II sec. a.C.) 

D/ Testa maschile barbata a d.; dietro, delfino verticale 

R/ Cavaliere con lancia a d.; sopra, stella; sopra la linea di 

esergo, iscrizione iberica BOLSKAN 


6. g 7,8 mm 23 160° inv. W 13241 B 

6 

197 



Ventimiglia 

Ore 


(seconda metà del II a.C.) 

D/ Testa maschile nuda a d., con lembo del mantello al 

collo; dietro, torello. Cerchio perlinato 

R/ 

Cavaliere a d. con ramo di palma appoggiato sulla 

spalla; sotto, iscrizione iberica ORE 


7. g 10 mm 25 90° inv. Gas 52616 

7 

Kese 


(133-90 a.C.) 

D/ Testa maschile a d.; dietro, prua di nave 

R/ Cavaliere con ramo di palma appoggiato sulla spalla, a 

d. sotto, iscrizione iberica KESE 


8. g 8,8 mm 25 90° inv. Gas 96475 

8 

9. g 10,8 mm 24 350° inv. Gas 134555 B 9 

198 



Rinvenimenti 


D/ Testa maschile a d., con mantello e fibula; dietro, segno 

iberico KU 

R/ Cavaliere con ramo di palma appoggiato sulla spalla, a 

d. sotto, iscrizione iberica 


10. g 11,6 mm 25 50° inv. C 77881 B 10 

Colonia Patricia 

AUGUSTO 


(19-16 o 15 a.c.) 

D/ CAESAR AVGVSTVS Testa nuda di Augusto a d. 

R/ Scudo inscritto: S•P•Q•R CL•V entro corona di alloro. 

Sopra, OB•CIVIS; sotto, SERVATOS 

bibl.: BMC, i, p. 67, n. 381, tav. 8,8 

11. g 3,8 mm 18 150° inv. R/N 1 11 

ITALIA ANTICA 

Bruttium 

BRETTI 


(215-203. a.C.) 

D/ Testa laureata di Zeus a d.; a sin., simbolo 

R/ Aquila ad ali semiaperte su fulmine a sin.; a fianco 

dell’ala destra: BRETTIWN 

bibl.: SNG, Bruttium, p. 44, n. 174 ss. 

12. g 5 mm 20 200° inv. Gas C 74138 

R/ Sotto, tra le zampe, due punti a rilievo e crescente (?) 

12 

199 



Ventimiglia 

1/6 Di unità, bronzo 

D/ Testa di Anfitrite con copricapo a forma di granchio a 

sin. 

R/ Granchio; sopra, BRET; sotto, TIWN 

bibl.: SNG, Bruttium, p. 64, n. 329 ss. 

13. g 1,9 mm 17 90° inv. W 11463 B 13 

Lucania 

Paestum 

1/6 Di unità, bronzo (268-89 a.c.) 

D/ Testa di Demetra a d.; dietro, due punti a rilievo 

R/ Cinghiale a d.; sotto, tra le zampe, due punti a rilievo e 

simbolo; sopra, PAIÍ 

bibl.: SNG, ANS, n. 758 

14. g 2,2 mm 19 180° inv. Gas 89748 B 

R/ Sotto, tra le zampe, due punti a rilievo e crescente (?) 

14 

1/6 Di unità, bronzo 

D/ Testa di Demetra a d.; dietro, due punti a rilievo 

R/ Parte anteriore di cinghiale a d.; sotto, tra le zampe, due 

punti a rilievo; sopra, PAIÍ 

bibl.: SNG, ANS, n. 754 

15. g 2 mm 16 180° inv. Gas 46240 15 

200 



Rinvenimenti 

MACEDONIA (Provincia romana) 

Q.BRVTTIV SURA 

tetraDracMa, argento 

(89-87 a.C.) 

D/ Testa con capelli fluenti di Alessandro Magno a d., con 

corna ritorte del dio Ammone; dietro . Sotto, da sin. 

in basso e verso d. in alto, MAKEDONWN 

R/ SVVRA•LEG PRO Q, clava con impugnatura verso l’alto 

posta verticalmente tra cesto con manico (fiscus) a sin. e 

sgabello (subsellium) a d.; il tutto in corona di alloro 1) 

bibl.: BMCGC, Macedonia, n. 87 

16. g 16 mm 32 180° inv. Gas. 57064 16 

PONTUS 

Amasia 

bronzo 

(120-63 a.C.) 

D/ Testa giovanile elmata di Ares a d. 

R/ AMASSEIAS spada in fodero con cintura, il tutto in corona 

bibl.: BMCGC, Pontus, n. 1 

17. g 1,9 mm 15 30° Gas 50371 1989 17 

LYCIA 

Myra 

bronzo 

(81-43 d.C.) 

D/ LÁ Testa di Artemide a d.; dietro la testa, freccia e turcasso 

R/ Cervo stante a d.; sopra, MÁ 

bibl.: BMCGC, Lycia, n. 5 

18. g 4 mm 22 0° inv. Gas 95145 18 

1) 

Bruttius Sura era legatus pro quaestore di Sentius Saturninus, proconsole in Macedonia dall’89 all’87 a.C. 

201 



Ventimiglia 

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE 

bertino 2003 

bertino 2006 

bertino l.M., La monetazione tardoantica e altomedievale nel Levante ligure, in 

Roma e la Liguria Marittima - secoli iv-x. La capitale cristiana e una regione di confine,a 

cura di M. Marcenaro, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Genova-Bordighera 

2003, pp. 127-136. 

bertino l.M, Monete della Gallia meridionale del II-I sec. a.C. da Albintimilium, in 

AIIN LII, 2006, pp. 194-202, tav.VIII. 

bertino 2006a 

bertino l.M, Monete nord-africane del iii-i secolo a.C. da Ventimiglia, in Africa 

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VillaronGa 1992 VillaronGa l., Corpus Nummum Hispaniae ante Augusti Aetatem, Madrid 1992. 

202 




riMini, Museo della Città. Una moneta particolare: le quattro once di Ariminum 

Nell’ambito del festival del Mondo Antico “Antico/Presente 2007”, è stato presentato per la prima volta 

al pubblico da Silvana Balbi de Caro, nel corso di una conferenza dal titolo “ Una moneta particolare: le quattro 

once di Ariminum”, un quatrunx acquistato di recente dal Museo della Città, recante al dritto una testa di 

galata, di profilo a destra, con torques, e al rovescio una spada con accanto il fodero e segno di valore (quattro 

globetti), del peso di g 163,10. 

Il pezzo, molto raro, è venuto ad arricchire le collezioni del Museo civico, che possedeva già una raccolta 

di monete fuse di Ariminum di notevole interesse, comprendente n. 2 esemplari del quincunx (uno dei quali 

falso), n. 2 esemplari del teruncius, n. 5 esemplari del biunx, n. 4 esemplari dell’ uncia e n. 4 esemplari della 

1) 

semuncia. 

silV 

ilVana 

balbi De caro 

1) 

M. biorDi, Le monete di Ariminum nel Museo civico di Rimini, in Culture figurative e materiali tra Emilia e Marche, studi in memoria di 

Mario Zuffa, Rimini 1984, pp. 251-267. 

203 




Riflessione sulla libera circolazione di opere islamiche e sulla loro appartenenza al patrimonio storico 

e artistico dello Stato Italiano 

Un paese, a cui la colomba diede in prestito il suo collare, 

e il pavone rivestì del manto delle sue penne... 1) 

(Ibn Hamdī s, poeta siracusano, ca. 1055-1133) 

Il tema di questo breve contributo tocca una problematica spesso riscontrata nella prassi dei funzionari 

del Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ di Roma. 2) Frequenti sono le richieste di certificato di 

libera circolazione per oggetti orientali, ritenuti ‘non italiani’, in ambito internazionale. Infatti, mentre non esistono 

dubbi sull’appartenenza ai beni artistici italiani di pregevoli ceramiche, metalli e quadri di artisti italiani, 

ai quali si nega il certificato, quando si tratta di opere considerate ‘esotiche’ si incontrano maggiori difficoltà 

a farle considerare parte del patrimonio nazionale. 

Per questo motivo vogliamo in questa sede passare brevemente in rassegna la legislazione in questione, per 

poi esaminarne l’applicazione a casi ben specifici, seguendo in questo proposito anche linee generali ben tracciate 

da T. Alibrandi e P. Ferri. 3) Va da sé che non verranno citati casi reali di oggetti per i quali sia stata fatta tale 

richiesta. Le opere e le problematiche scelte per illustrare meglio il problema sono però rappresentative, in quanto 

rispecchiano fedelmente fatti e situazioni realmente accaduti oppure potenzialmente possibili. Come ben noto, il 

capo V del D.Lgs. del 22 gennaio 2004, n. 42, ossia il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, si occupa della 

circolazione in ambito internazionale e disciplina l’uscita e l’ingresso dei beni rispettivamente da e nel territorio 

nazionale. L’articolo 65 vieta l’uscita dal territorio della Repubblica dei beni del patrimonio storico, artistico, 

demo-etno-antropologico, archeologico, archivistico e librario indicati negli articoli 10 e 11. 

Volgiamo dapprima la nostra attenzione ai beni culturali disciplinati a norma di questo titolo, che potrebbero 

essere nel nostro caso oggetto di richiesta di ‘attestato di libera circolazione’. Citiamo, dopo le categorie 

di beni che indicheremo tra virgolette, opere o categorie di oggetti dell’arte islamica che furono prodotte su 

quello che attualmente è il territorio italiano (Fig. 1). Esse furono create da artisti o artigiani propriamente 

musulmani o anche cristiani, ma comunque operanti sotto l’influsso della cultura islamica in Italia. Tale tipo 

di produzione soddisfa pienamente il principio, spesso citato, della ‘territorialità’. 

1) 

Secondo la traduzione di A. Borruso, Ibn Hamdīs. Poesie, in Quaderni del Corso Al-Imàm al-Màzari, XVI, Trapani 1987, n. 94, p. 128. La 

poesia corrisponde al n. 352 del Canzoniere di Ibn Hamdīs, ed. da C. Schiaparelli, Roma 1897. 

2) 

L’articolo consiste nella rielaborazione di una relazione presentata nel 2005 per l’esame di riqualificazione (area C3) del Ministero per i 

Beni e le Attività Culturali. Ringrazio il prof. Gaetano Messineo, nonché la dott.ssa Anna Valeria Jervis, per i gentili ed utili suggerimenti nella 

stesura del testo. 

3) 

Cfr. T. AliBrAndi, P. Ferri, I beni culturali e ambientali, Milano 1995 (terza ristampa), pp. 35-38. 

204 




Fig. 1 – L’occupazione araba in Italia (da GABrieli, scerrATo 1979, tav. IV) 

I manufatti in questione entrarono a far parte integrante di collezioni ed archivi di illustri personaggi 

della cultura e storia italiana, siano stati questi orientalisti di professione o solamente amatori, e appartengono 

oggi a raccolte pubbliche o ecclesiastiche: pertanto, a rigor di logica, sono sufficientemente tutelati. 

Si è voluto qui ricorrere, infatti, ad esempi di opere appartenenti a collezioni pubbliche per poter fornire 

una più ampia esemplificazione, che può essere confrontata con opere analoghe bisognose di tutela. 

205 



Notiziario 

Secondo l’ArTicolo 10 

1. “Sono beni culturali le cose immobili e mobili...che presentano interesse artistico, storico, archeologico 

o etnoantropologico”. Riportiamo come esempi: 

– la ceramica invetriata policroma, prodotta soprattutto in Sicilia nei secc. XI-XII (Tav. VII); 4) 

– i pannelli lignei del XII sec., lavorati in Sicilia 5) ; 

– i numerosi cofanetti e placchette in avorio, lavorati in Sicilia nei secc. XII-XIII; 6) 

– le stoffe ricamate, come il famoso piviale di Bonifacio VIII (Sicilia sec. XIII, Museo della Cattedrale di 

Anagni) (Fig. 2 e tav. VIII). 7) 

2. Sono inoltre beni culturali: 

b) “gli archivi e i singoli documenti dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché 

di ogni altro ente ed istituto pubblico”: 

– l’archivio di Leone Caetani, oggi parte del fondo Caetani della Accademia Nazionale dei Lincei, con 

sua corrispondenza con Muh. 

ammad Farīd Kurd ‘Alī . 8) 

c) “le raccolte librarie...”: 

– il corano stampato in caratteri arabi a Venezia negli anni 1537-38, oggi nella Biblioteca dei Frati 

Minori di San Michele ad Isola, Venezia (Fig. 3); 9) 

– la collezione di manoscritti arabi di Eugenio Griffini, oggi nella Biblioteca Ambrosiana; 10) 

– la collezione di manoscritti islamici dell’Accademia dei Lincei. 11) 

3. “Sono altresì beni culturali, quando sia intervenuta la dichiarazione prevista dall’articolo 13 ...” 

e) “le collezioni o serie di oggetti, a chiunque appartengano, che, per tradizione, fama e particolari caratteristiche 

ambientali, rivestano come complesso un eccezionale interesse artistico o storico”: 

4) 

Per non appesantire il testo, il cui scopo non è affatto quello di presentare qualche novità scientifica, bensì esclusivamente di portare ad una 

più ampia conoscenza del cospicuo patrimonio ‘nazionale’ di beni storici-artistici di fattura islamica o islamizzante ai fini di promuoverne una puntuale 

tutela, ci si limita alla segnalazione di qualche testo di base per gli interessati desiderosi di approfondire l’argomento. 

Sulla storia e sulla cultura artistica araba: Gli Arabi in Italia. Cultura, contatti e tradizioni di F. GABrieli, u. scerrATo (a cura di), Milano 1979, 

rimane un punto di partenza.Vedi inoltre U. scerrATo, Arte islamica a Napoli. Opere delle raccolte pubbliche napoletane, Napoli 1968; F. GABrieli (a 

cura di), Maometto in Europa, Arabi e Turchi in Occidente 622-1922, Milano 1982; e.J. GruBe (a cura di), Arte veneziana e arte islamica, Atti del primo 

simposio internazionale sull’arte veneziana e l’arte islamica, Venezia 9-12 dicembre 1986, Venezia 1989; A. cilArdo (a cura di), Presenza araba e islamica 

in Campania, Atti del Convegno (Napoli-Caserta 1989), Napoli 1992; G. curATolA (a cura di), Eredità dell’Islam. Arte Islamica in Italia, Venezia 

1993; M.V. FonTAnA, L’influsso dell’arte islamica in Italia, ibid., pp. 455-498; M.V. FonTAnA, The influence of Islamic art in Italy, in AION 55, 1995, 

pp. 296-319 con ampia bibliografia; Ch. BurneTT, A. conTAdini, Islam and the Italian Renaissance, Warburg Institute Colloquio, 5, London 1999. 

Sull’architettura musulmana in Italia, che esula naturalmente dal nostro argomento e che presenta problematiche particolari, vedi la perspicace trattazione 

di E. GAldieri, Sull’architettura islamica in Sicilia. Lamento di un architetto ignorante sopra una architettura inesistente, in Rivista degli Studi Orientali, 

LXXIV, 2000, pp. 41-73. Di questo contributo si deve mettere qui in rilievo la notizia riportata in nota 57, p. 72, che l’autore abbia richiesto nell’ormai lontano 

1991 dal Direttore Generale del Ministero per i BB.CC.AA. la creazione di una ‘Soprintendenza speciale alle antichità islamiche in Italia’. 

Sulla ceramica, cfr. in particolare: G. BerTi, l. TonGiorGi, I bacini ceramici medievali delle chiese di Pisa, Quaderni di cultura materiale, 3, Roma 

1981; M.V. FonTAnA, G. VenTrone VAssAllo (a cura di), La ceramica medievale di San Lorenzo Maggiore in Napoli, Atti del Convegno ‘La Ceramica 

medievale di San Lorenzo Maggiore in Napoli nel quadro della produzione dell’Italia centro-meridionale e i suoi rapporti con la ceramica islamica’, Napoli, 

Basilica di San Lorenzo Maggiore 25-27 giugno 1980, Istituto Universitario Orientale, Dipartimento di Studi Asiatici, Series Minor XXI, 1984, voll. 1-2. 

5) 

Cfr. il capitolo I legni in F. GABrieli, u. scerrATo (a cura di), op. cit., pp. 521-540. 

6) 

Cfr. P.B. coTT, Siculo-Arabic ivories, in Princeton monographs in art and archaeology, Folio series, 3. Princeton 1939. 

7) 

Cfr. la scheda di G. MAnnA, in G. curATolA 1993, op. cit., p. 204 ss. 

8) 

Cfr. V. sAGAriA rossi, Il gusto bibliofilo di Leone Caetani e l’interesse per l’oriente di Federico Cesi: due lincei a confronto, in Biblioteca, 

Rivista di studi bibliografici, 1, pp. 156-175. 

9) 

Cfr. A. nuoVo, Il Corano arabo ritrovato (Venezia, P. e A. Paganini, tra l’agosto 1537 e l’agosto 1538), in La Bibliofilia, LXXXIX, 1987, pp. 237-271. 

10) 

Cfr. o. löFGren, r. TrAini, Catalogue of the Arabic manuscripts in the Biblioteca Ambrosiana, 3 voll., Milano 1975-1995; sui fondi di codici 

arabi in generale, cfr. anche il saggio di r. TrAini, I fondi di manoscritti arabi in Italia, in Gli studi sul Vicino Oriente in Italia dal 1921 al 1970, II. 

L’Oriente islamico, Roma 1971, pp. 221-276. 

11) 

Cfr. r. TrAini, I manoscritti arabi di recente accessione della Fondazione Caetani, Roma 1967; A. M. PieMonTese, I manoscritti persiani 

dell’Accademia Nazionale dei Lincei (Fondi Caetani e Corsini), Roma 1974. 

206 




Fig. 2 – Piviale di Bonifacio VIII, sec. XIII, Tesoro della Cattedrale di Anagni (da MAnn 

AnnA 1993, fig. 94, p. 204) 

– la collezione di oggetti islamici (manoscritti, altri beni librari, metalli tardo-islamici) di Leone Caetani, 

oggi parte della Fondazione Caetani, Accademia dei Lincei; 12) 

– l’armeria islamica della collezione Stibbert, Museo Stibbert di Firenze (Fig. 4). 13) 

4. “Sono comprese tra le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettera a)”: 

b) “le cose di interesse numismatico”: 

– la collezione di monete islamiche delle Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche del Castello 

Sforzesco; 14) 

– il monetiere islamico del Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma 15) 

– la collezione della Biblioteca Comunale di Palermo; 16) 

c) “i manoscritti, gli autografi, i carteggi, gli incunabili, nonché i libri, le stampe e le incisioni, con relative 

matrici, aventi carattere di rarità e di pregio”: 

– vedi 2 b) e c). 

d) “le carte geografiche e gli spartiti musicali aventi carattere di rarità e di pregio”: 

– l’atlante nautico Kitāb al-bahr . al-aswad wa’l-abyad . (libro del Mar Nero e del Mar Bianco) di Seyyed 

Nūh (XVII sec.) della Biblioteca Universitaria di Bologna (Tav. IX). 17) 

12) 

Cfr. G. di FluMeri VATielli, Metalli tardo-islamici nella Fondazione Caetani (Roma), in Rivista degli Studi Orientali, LXX, 1996, pp. 303-352. 

13) 

Cfr. H. russell roBinson (a cura di), Il Museo Stibbert a Firenze, I, Milano s.d. (ma 1973), pp. 11-20, 191-213. 

14) 

14 Cfr. in generale sulle monete, P. BAloG, La monetazione della Sicilia Araba e le sue imitazioni nell’Italia meridionale, in 

F. GABrieli, u. scerrATo (a cura di), op. cit., pp. 611-628; sulla collezione milanese: c.o. cAsTiGlioni, Monete cufiche dell’I.R. Museo di 

Milano, Milano 1819. 

15) 

Sulla collezione romana: s. BAldi de cAro (a cura di), Le Monete islamiche. Parte Prima, Museo Nazionale d’Arte Orienale “Giuseppe 

Tucci”, Documenti, La Collezione Numismatica, 1, Roma, 2008. 

16) 

Cfr. F. sAPio ViTrAno, Il nummarium islamico e normanno della Biblioteca Comunale di Palermo, Palermo 1975. 

17) 

Cfr. H.J. KisslinG, Der See-Atlas des Sejjid Nū h, Beiträge zur Kenntnis Südosteuropas und des Nahen Orients, 1, München 1966; 

M. BernArdini, in G. curATolA 1993, op. cit., scheda 264, pp. 409-410. 

207 



Notiziario 

Fig. 3 – Corano stampato in caratteri 

arabi da Paganino e Alessandro 

Paganini, Venezia 1537-1538, 

(Biblioteca dei Frati Minori di San 

Michele ad Isola, Venezia) (da Fon - 

TAnA 1993, fig. 298, p. 481) 

ArTicolo 11 

“Beni oggetto di specifiche disposizioni di tutela” 

1) “Fatta salva l’applicazione dell’articolo 10, qualora ne ricorrano presupposti 

e condizioni, sono beni culturali, in quanto oggetto di specifiche 

disposizioni del presente Titolo: 

a) gli affreschi, gli stemmi, i graffiti, le lapidi, le iscrizioni, i tabernacoli 

e gli altri ornamenti di edifici, esposti o non alla pubblica vista, ...”: 

– le steli funerarie con iscrizioni cufiche della Sicilia e della Campania, 

dei secc. XI-XII (Fig. 5); 18) 

– la cosiddetta ‘Cattedra di San Pietro’, già mihrab, sec. XII, riutilizzata 

quale seggio vescovile nella chiesa di San Pietro in Castello a 

Venezia. 19) 

h) “i beni e gli strumenti di interesse per la storia della scienza e della tecnica 

aventi più di cinquant’anni, ...”: 

– uno dei due più antichi globi celesti conservati, opera di Ibrāhīm bin 

Sa‘īd del 1085 20) nel Museo Nazionale di Storia delle Scienze a Firenze. 

Bastano queste poche citazioni per documentare i beni musulmani che 

Fig. 4 – Elmo persiano. Sec. XVII 

indubbiamente, senza poter suscitare discussioni, fanno parte del patrimonio (Firenze, Museo Stibbert) (da ro - 

storico da tutelare secondo l’articolo 9 della Costituzione, che fa riferimento al Binson 1973, tav. 30) 

18) 

Cfr. M. AMAri, Le epigrafi arabiche di Sicilia, Trascritte Tradotte e Illustrate, II, Iscrizioni sepolcrali, Palermo 1879 (nuova edizione, Palermo 

1971); V. GrAssi, Iscrizioni funerarie arabe nel napoletano, in A. cilArdo, op. cit., pp. 337-364, tavv. CIV-CXXIV. 

19) 

Cfr. V. sTriKA, La ‘cattedra’ di S. Pietro a Venezia. Note sulla simbologia astrale nell’arte islamica, Suppl. n. 15 agli Annali dell’Istituto 

Universitario Orientale, 1978. 

20) 

Cfr. M. desToMBes, Un globe céleste arabe du XII siècle, in Comptes rendus de l’Académie des Inscriptions et des Belles Lettres, 1958, p. 

305 ss.; un altro globo, firmato dallo stesso autore e datato al medesimo anno, si trova a Parigi nella Bibliothèque Nazionale, Département des Cartes et 

Plans; vedi anche quello del 622H/1225 della Collezione Borgia nel Museo di Capodimonte, cfr. scerrATo 1968, op. cit., pp. 32-33, figg. 19-20. 

208 




Fig. 5 – Stele funeraria di Abū ‘Umar Ahmad b. Sa‘d b. al-Malikī, 

morto nel 1021, da Pozzuoli (Napoli, Museo Archeologico Nazionale) 

(da GrAssi 1992, tav. CXIV) 

‘patrimonio e storico e artistico della Nazione’. Già nella legge n. 1089 del 1939, inoltre, l’attività pubblica di 

tutela e l’interesse pubblico connesso vengono talvolta collegati al ‘patrimonio nazionale’. Aquesto punto va sottolineato 

che gli Arabi furono padroni della Sicilia per circa un secolo e mezzo (dal 902-1060), ed avevano colonie 

e capisaldi anche sulla penisola (p.e. Bari, dal 847 al 871, Lucera, dal 1225-1300, Garigliano, 883-915, etc., 

v. Fig.1). 

Abbiamo però altri casi in cui le opere islamiche o islamizzanti hanno un rapporto meno immediato con lo 

spesso citato ‘principio di territorio’. Si tratta di oggetti che, trovandosi comunque in Italia, si possono presentare: 

a) come opere di attribuzione incerta (cioè legata o meno ad una produzione italiana in loco); 

b) come oggetti creati sicuramente fuori delle attuali frontiere della Repubblica ma storicamente connessi 

con la cultura italiana in quanto beni di scambio, di commercio, doni o per altre ragioni testimonianze di 

una relazione con il mondo musulmano; 

c) come opere, sempre di produzione non italiana, che comunque e prescindendo dal punto b) (entro cui 

possono tuttavia rientrare) siano importanti per l’indubbio influsso che abbiano potuto esercitare sui beni 

italiani, sia come singoli oggetti, sia in quanto rappresentanti un genere artistico; 

209 



Notiziario 

d) come oggetti islamici che non sembrano avere nessun contatto diretto con l’arte e la storia italiana, che 

non fanno parte dei punti a-c) e che principalmente siano stati importati in Italia in periodi recenti come 

‘souvenir’ o articoli di antiquariato. 

Definiamo ora un po’ meglio questa casistica. 

a) Esiste nelle collezione pubbliche italiane (da dove continuiamo per forza delle cose ad attingere i nostri 

casi esemplificativi) un certo numero di opere la cui provenienza e paternità rimane incerta, come p.e.: 

– i vetri cosiddetti siro-franchi (secc. XII-XIV), cioè vetri decorati a smalto di tipo siriano, di cui una 

parte si ritiene fabbricata negli stabilimenti crociati della Siria, ma senz’altro, almeno in parte, dipinti da 

artefici occidentali e particolarmente italiani (citiamo qui la firma del Magister Aldrevandinus su uno dei 

vetri); 21) 

– i metalli cosiddetti veneto-saraceni (fine sec. XIV-XVI), di forma e decorazione musulmana, caratterizzati 

inoltre da stemmi di importanti famiglie italiane, fra cui molte veneziane. Ciò ha condotto all’ipotesi, da parte 

degli studiosi, che a Venezia vi fosse una vera e propria colonia di artigiani islamici. I contributi più recenti 

tendono piuttosto a smentire questa ipotesi, e a raggruppare questi oggetti a seconda della loro produzione, 

che viene individuata in fabbriche siriane, egiziane, ma anche in officine propriamente veneziane (Fig. 6). 22) 

Fig. 6 – Scatola di ottone inciso e ageminato in argento, opera di Mahmūd al-Kurdī, 

sec. XV, (Cividale di Friuli, Museo Archeologico) (da U. scerrATo, Metalli islamici, 

Milano 1966, fig. 61) 

21) 

Cfr. C.J. lAMM, Mittelalterliche Gläser und Steinschnittarbeiten aus dem Nahen Osten, I-II, Forschungen zur Islamischen Kunst, 5, Berlin 

1929, I, pp. 246, 278s.; II, tav. 99; H. TAiT, The Golden Age of Venetian Glass, London 1979: pp. 11s., 16s., tav. I; W. PFeiFFer, Magister Aldrevandinus 

me fecit, in Verhandlungen des historischen Vereins für Oberpfalz und Regensburg, 106, 1966, p. 205 ss.; per M. Verità un’origine veneziana del ‘gruppo 

Aldrevandino’ è più probabile, perché ‘minor analytical differences in the composition of the vessel-glass rule out a common origin for the Aldrevandin 

beakers and the Islamic glasses, and suggest a Venetian origin’, cfr. Analyses of early enamelled Venetian glass: a comparison with Islamic glass, in 

R. WArd (a cura di), Gilded and Enamelled Glass from the Middle East, London 1998, pp. 129-134, figg. 28. 1-5 (qui p. 133). Dobbiamo comunque 

puntualizzare che il bicchiere con la firma del ‘Magister Aldrevandini’ è custodito nel British Museum (n. 76, 11-4, 3) 

22) 

Cfr. H. HuTH, ‘Sarazenen’ in Venedig?, in P. BlocH, G. ZicK (a cura di), Festschrift für Heinz Ladendorf, Köln-Wien 1972, pp. 58-68; J. W. 

AllAn, Venetian-Saracenic Metalwork: The Problems of Provenance, in E.J. GruBe, op. cit., pp. 167-183, cfr. anche la breve rassegna in M.V. FonTAnA, 

L’influsso dell’arte islamica in Italia, in G. curATolA (a cura di) 1993, op. cit., pp. 469-450, e schede nn. 303-307. 

210 




Fig. 7 – Grifone, probabilmente getto d’acqua di fontana, bronzo fuso e 

inciso, prob. Spagna, sec. XI (Pisa, Campo Santo) (da scerrATo 1966, fig. 33) 

– opere d’avorio scolpito, come la famosa placca del Museo Archeologico di Ravenna con un guerriero 

occidentale assalito da un leone (secc. XII-XIII), attribuita ora a manifatture siciliane ora a 

quelle spagnole (Tav. X). 23) 

b) Indubbiamente prodotti fuori dall’Italia, ma intimamente correlati con la sua cultura e storia sono beni 

che erano oggetti di commercio, di scambio o di bottino (a questi ultimi ritorneremo brevemente in seguito), 

oppure arrivati in Italia come doni. Fra questi vogliamo citare qualche esempio: 

– come articoli di commercio facciamo qui riferimento a metalli, tappeti, vetri e particolarmente a seta e stoffe 

la cui importanza economica è stata paragonata con quella attuale del petrolio; 

23) 

Cfr. E. KüHnel, Die islamischen Elfenbeinskulpturen, VIII.-XIII. Jahrhundert, Berlin 1972, n. 133, tav. CVII. 

211 



Notiziario 

– come oggetti di bottino, citiamo gli splendidi 

cristalli di rocca islamici 24) giunti a Venezia 

probabilmente dopo il sacco di Costantinopoli 

del 1204, nonché il famoso grifone di Pisa 

(Fig. 7) 25) preso dai Pisani in occasione della 

conquista di Almeria del 1089 o di quella delle 

Baleari del 1114; 

– come dono, si ricordano la coppa in pasta 

vitrea turchese (Fig. 8) 26) offerta alla Signoria 

di Venezia dal capo dei turcomanni Aq-Qoyunlu 

Uzun Hasan . (1453-1478), o il tappeto in seta 

broccato in argento (Fig. 9) 27) giunto a Venezia 

nel 1603 quale regalo dello Scià ‘Abbās alla 

Serenissima, nella persona del doge Marino 

Grimani. 

Al terzo caso c) possono appartenere opere, 

anche di acquisizione recente sul mercato antiquario Fig. 8 – Coppa in pasta vitrea intagliata, forse dall’Iraq, VIII-IX 

sec. (da erdMA 

MAnn 1971, tav. XC) 

internazionale, che rivestano un’importanza significativa 

o come oggetti in sé, o in quanto rappresentanti 

di un determinato genere artistico, tecnico, iconografico che abbia potuto esercitare in ambito italiano un’influenza 

rilevante: 28) 

– ceramiche che possano documentare le tappe dello sviluppo verso la maiolica italiana; 29) 

– Tappeti, i cui motivi siano stati ripresi frequentemente da pittori italiani come Carlo Crivelli, Domenico Morone, 

Vittore Carpaccio, Lorenzo Lotto (Fig. 10); 30) 

– oggetti metallici eseguiti secondo tecniche in seguito adottate anche dagli artigiani italiani, come p.e. 

i metalli arabescati, oggetti generalmente in ottone e caratterizzati da una decorazione ageminata in 

argento (secc. XIV-XVI). 31) 

Nell’ultimo gruppo d) invece, cioè in quello delle opere che non presentano immediati punti di contatto 

con la storia o la cultura artistica italiana, possiamo annoverare opere importate in Italia in periodi recenti, come 

24) 

Cfr. K. erdMAnn, Opere islamiche, in H.R. HAHnloser (a cura di), Il Tesoro di San Marco, 2, Il Tesoro e il Museo, Firenze 1971, nn. 121-129, 

pp. 108-119, tavv. XCV-CIV; vedi anche le schede di E. J. Grube, in G. curATolA, op. cit., nn. 51-55, 60s, pp. 142-146, 151-154. 

25) 

Cfr. M. JenKins, New Evidence for the Possibile Provenance and Fate of the So-Called Pisa Griffin, in Islamic Archeological Studies, 1, 1978, 

pp. 79-85; A.S. MeliKiAn-cHirVAni, Le griffon iranien de Pise: materiaux pour un corpus de l’argenterie et du bronze iraniens, III, Kunst des Orients, 

5, 1968, pp. 68-86, e l’ampia scheda di A. Contadini, in G. curATolA, op. cit., n. 43, pp. 126-131. 

26) 

Cfr. K. erdMAnn, op. cit., n. 117, p. 103 s., tavv. LXXXIX, XC; vedi anche la scheda di G. Curatola, in G. curATolA (a cura di), 1993, op. 

cit, n. 26, p. 98 s. 

27) 

Cfr. K. erdMAnn, op. cit., n. 133, p. 123 s. 

28) 

Cfr. nota 4; inoltre L. liGHTBoWen, Oriental art and the Orient in Late Renaissance and Baroque Italy, in Journal of the Warburg and 

Courtauld Institutes, XXXII,1969, pp. 228-279. Un utilissimo contributo bibliografico sull’arte neo-islamica in Italia ed oltre, presenta M.V. FonTAnA, 

L’arte neo-islamica in Campania, in A. cilArdo, op. cit., pp. 285-295. 

29) 

Cfr. M.V. FonTAnA, G. VenTrone VAssAllo (a cura di), op. cit.; vedi anche la voce di D. WHiTeHouse, Maiolica, in Enciclopedia dell’arte 

medievale, VIII, 1997, pp. 140-143. 

30) 

Cfr. J.F. Mills, Lotto’Carpets in Western Paintings, in Hali 3, pp. 278-289; id., Carpets in Pictures, London 1975; cfr. anche K. erdMAnn (ed. 

da H. Erdmann), Seven Hundred Years of Oriental Carpets, London 1970, i capitoli ‘The So-called Holbein carpets’ (pp. 52-56) e ‘The Lotto carpets’ 

(pp. 57-60) e passim. 

31) 

Cfr. nota 22. 

212 




Fig. 9 – Tappeto di seta, detto di Scià ‘Abbās, Isfahān, sec. XVI (Venezia, Basilica di San Marco) 

(da curATolA 1993, fig. 277, p. 431) 

213 



Notiziario 

Fig. 10 – LorenZo loTTo, Pala di Santa Cristina al Tiverone (particolare), 1505 (Santa 

Cristina, Treviso). In questo caso l’artista non presenta un tappeto Lotto, bensì un tappeto 

Bellini (da PAlluccHini, L’opera completa del Lotto, Milano 1975, tav. III) 

‘souvenir’ o come articoli d’antiquariato, come p.e. le popolari huqqa (pipe d’acqua indiane), eseguite nella par 

. 

ticolare tecnica indiana bidri, attualmente sul mercato antiquario. 32) 

Ci possiamo a questo punto domandare se gli oggetti dei sopra citati gruppi a-d) facciano parte del patrimonio 

nazionale e pertanto debbano essere tutelati negando loro, se dotati di un particolare pregio, l’attestato 

di libera circolazione. Per rispondere a questa domanda dobbiamo allargare il nostro discorso facendo inoltre 

riferimento ai criteri generali stabiliti dal Ministero della Pubblica Istruzione - Direzione Generale Antichità e 

Belle Arti, nonché alla legislazione internazionale. 

La qualifica di un oggetto come bene da sottoporre a tutela prende in considerazione il principio che la 

tutela può trovare applicazione solo se l’opera è presente sul territorio nazionale, mentre nessuna disposizione 

è applicabile nel caso in cui il bene (sia pure prodotto da artisti italiani) si trovi legalmente al di fuori di essa. 

D’altra parte questo principio di ‘territorialità’, cioè il solo collegamento geografico con il territorio nazionale, 

risulta insufficiente per definire un bene come cosa di interesse artistico o storico nazionale. Pensiamo, per 

esempio, all’importazione recente di un oggetto d’arte del tutto estraneo alla tradizione culturale del paese in 

questione, nel senso del sopra citato gruppo d). Dobbiamo costatare che l’elemento geografico da solo non 

risolve ogni possibile questione. Il criterio decisivo per mettere sotto tutela una cosa è naturalmente quello 

dell’appartenenza al patrimonio nazionale. Ai fini della nostra trattazione occorre quindi la definizione della 

nozione di patrimonio culturale nazionale. 

32) 

Cfr. G. di FluMeri VATielli, Metalli indiani in tecnica ‘bidri’, in India. La corte e il tempio. Gioielli del Museo Nazionale di Nuova Delhi, 

Museo Nazionale d’Arte Orientale (22 Maggio-30 Giugno 1996), Roma 1996, pp. 83-94; cfr. anche id., Metalli Indo-islamici nel Museo Nazionale 

d’Arte Orientale di Roma, in Haft Qalam. Cento pagine in onore di Bianca Maria Alfieri da parte dei suoi allievi, Napoli 2000, pp. 69- 84 (vedi pp. 

69, 76- 82, figg. 6-8). 

214 




Per questo dobbiamo ricorrere alla citazione dell’articolo 4 della convenzione dell’UNESCO di Parigi 

del 14 novembre 1970, in merito all’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni 

culturali, ratificata anche dall’Italia il 2. 10. 1978 (entrata in vigore nel 2.1.1979): 

Convention on the Means of Prohibiting and Preventing the Illicit Import, Export and Transfer of Ownership 

of Cultural Property: Done at Paris, 14. Nov. 1970. Entry in force, 24. April 1972. 

ArTicle 4 

The States Parties to this Convention recognize that for the purpose of the Convention property which 

belongs to the following categories forms part of the cultural heritage of each state: 

a) Cultural property created by the individual or collective genius of nationals of the State concerned, 

and cultural property of importance to the State concerned created within the territory of that State by 

foreign nationals or stateless persons resident within such territory; 

b) cultural property found within the national territory; 

c) cultural property acquired by archaeological, ethnological or natural science missions, with the consent 

of the competent authorities of the country of origin of such property; 

d) cultural property which has been the subject of a freely agreed exchange; 

e) cultural property received as a gift or purchased legally with the consent of the competent authorities 

of the country of origin of such property. 

Per maggiore chiarezza riportiamo subito anche i principi di carattere generale, stabiliti dalla circolare del 

13 maggio 1974 del Ministero della Pubblica Istruzione - Direzione Generale Antichità e Belle Arti, per 

valutare se l’uscita di un bene culturale costituisca un danno per il patrimonio artistico e storico nazionale. 

Leggiamo in proposito (mettendo in grassetto i passi più significativi che riguardano il nostro problema): 

1) Per quanto riguarda la singolarità delle cose stesse: 

a) particolare nobiltà della qualità artistica, normalmente indicata come pregio d’arte; 

b) rarità, in linea assoluta, nei confronti di un determinato artista, o centro, o scuola artistica o in relazione 

alla regione o alla zona da cui l’oggetto proviene; 

c) particolare significato della rappresentazione; 

d) originali qualità tecniche, anche in senso artigianale; 

e) valore di antichità e di prototipo per oggetti relativi alla storia della scienza; 

f) particolare difficoltà di ulteriore acquisizione per restrizioni legali o simili quando si tratti di cosa 

originaria da altra nazione o di particolare interesse archeologico, storico, artistico o etnografico. 

2) Per quanto riguarda l’interesse delle cose in relazione al contesto storico culturale di cui esse fanno parte: 

a) appartenenza sicura, o anche probabile, ad un complesso artistico, storico, archeologico, 

monumentale; 

b) caratteri che ne facciano un esempio considerevole di tradizioni locali; 

c) appartenenza ad un’area di civiltà (archeologica, artistica, etnografica) diversa da quella di provenienza 

dell’oggetto e significativa di rapporti fra le varie civiltà, scuole o zone. 

Da queste indicazioni risulta che la cittadinanza dell’autore non è vincolante per ascrivere un’opera d’arte 

al patrimonio culturale di un paese. 33) Pertanto l’opera di un artista non italiano, ma straniero, può a buon 

diritto far parte del patrimonio culturale italiano, come del resto l’opera di un artista italiano può far parte del 

33) 

Cfr. a proposito T. AliBrAndi, P. Ferri, op. cit., p. 37. 

215 



Notiziario 

patrimonio culturale di un paese straniero. L’appartenenza dell’opera di un artista straniero ad un patrimonio 

nazionale può dipendere o dalla lavorazione dell’opera stessa in territorio nazionale oppure dalla legittima 

acquisizione. Per fare qualche esempio relativo al nostro ambito culturale: 

– le opere del metallista Mahmūd . al-Kurdī, che firma in caratteri arabi nonché latini, 34) che fanno parte dei 

metalli cosiddetti veneto-saraceni; 

oppure, sull’altro versante: 

– le sei lampade di vetro di fattura veneziana commissionate dagli ottomani nel sec. XVI, che ora si trovano 

nel palazzo Topkapi in Istanbul. 35) 

L’uso del termine ‘territorio’ da parte della legislazione è principalmente da intendere come criterio di 

individuazione dell’oggetto entro un ambito culturale nazionale. Importante è dunque che l’opera di provenienza 

straniera entri e svolga una funzione in un ambiente circoscritto al territorio del paese in questione. 

Fondamentale dunque non è tanto la presenza, la quale può essere anche del tutto occasionale, dei beni nel 

territorio nazionale, ma piuttosto il fatto che l’oggetto abbia poi svolto oppure svolga ancora una funzione 

nella formazione dell’ambiente culturale del paese, nel cui territorio si trova. 36) Come possibili funzioni dei 

beni musulmani possiamo citare brevemente: 

– merci di scambio e commercio; 

– doni per motivi economici e politici; 

– oggetti per abbellire e nobiliare artisticamente interni ed esterni; 

– oggetti che abbiano servito o servano al progredire della cultura e della scienza; 

– oggetti di studio; 

– modelli per lo sviluppo e la formazione dell’arte e dell’industria; 

– opere che nella società multiculturale d’oggi possano servire come punto di riferimento per le comunità 

extracomunitarie e come strumento di comprensione ai fini di una maggiore tolleranza reciproca. 

Abbiamo detto che l’appartenenza dell’opera di un’artista straniero ad un patrimonio nazionale può 

dipendere anche dalla legittima acquisizione, secondo quanto richiesto dalla convenzione dell’UNESCO. 

Ci possiamo a questo punto domandare come si debba considerare il caso di una eventuale acquisizione 

illegittima. 

Ci sono casi frequenti di opere introdotte illegittimamente (o secondo modalità che oggigiorno riterremmo 

illegittime, per esempio come bottino di guerra) 37) che siano rimaste poi nel paese per un certo tempo. 

Tale periodo può risultare sufficiente a farle ritenere inserite nel contesto culturale del paese in cui siano state 

introdotte. Prendiamo come esempio: 

– il celebre grifone di Pisa, opera probabilmente spagnola dell’XI-XII secolo, giunto a Pisa come bottino di 

guerra ottenuto in una delle tante battaglie combattute dai Pisani contro i musulmani. Posto poi sulla sommità 

del tetto della navata centrale della cattedrale, grazie a tale collocazione è divenuto un elemento caratteristico 

ed inseparabile di quest’architettura (ora si trova per motivi conservativi nel Museo dell’Opera del 

Duomo), nonché oggetto di cronaca (menzionato nelle Istorie Pisane) e tema di trattazioni. 

34) 

Le opere del metallista sono elencate da L. A. MAy e r , Islamic Metalworkers and their Works, Geneva 1959, pp. 56-58; vedi inoltre: S. Auld, 

Master Mahmud: Objects Fit for a prince, in GruBe 1989, op. cit., pp. 185-201. 

35) 

Cfr. S. cArBoni, Oggetti decorati a smalto di influsso islamico nella vetraria muranese: tecnica e forma, in GruBe 1989, op. cit., p. 151 s. 

(figg. 8-9). 

36) 

Cfr. T. AliBrAndi e P. Ferri, op. cit., p. 37. 

37) 

Non tutti i paesi (quali p.e. gli Stati Uniti ed Inghilterra) hanno sottoscritto il Secondo Protocollo della Convenzione di den Hague, The 

Convention for the Protection of Cultural Property in the Event of Armed Conflict. 

216 




Per rispondere alla domanda posta precedentemente appare necessario definire la nozione di patrimonio. 

Essa esprime un concetto di aggregazione che si sia formato nel tempo e che sia idoneo a perdurare. 

Apparterrà perciò al patrimonio culturale di un paese anche un’opera, introdotta illegittimamente, 

che abbia poi nel corso del tempo esercitato la sua influenza culturale entro i confini territoriali del paese 

in questione. Anche se il quesito porta con sé una problematica molto complessa, sembra opportuno affermare 

che per un’opera di provenienza straniera, pur di acquisizione illegittima, che abbia svolto un’influenza 

culturale nel paese per un periodo sufficiente, il problema della legittimità della sua acquisizione 

non abbia più rilevanza. 

Il nostro grifone islamico dunque appartiene al patrimonio nazionale italiano, nel cui territorio ha svolto 

la sua funzione culturale. 

MicHAel JunG 

217 




AlbA, Fondazione Ferrero. Publio Elvio Pertinace. Giornata di studi. 1 giugno 2007 

(Tavv. XI, XII e XIII) 

Si è tenuta in Alba (AL), presso la Fondazione Ferrero, una giornata di studio incentrata sui pochi mesi 

di regno di Publio Elvio Pertinace, che, pur nella loro brevità, segnarono un significativo momento di svolta 

nella politica dell’età Severiana. 

Coordinato e curato da Adriano La Regina, l’incontro ha fornito un quadro articolato e ricco di informazioni 

sulla vita dell’Impero nei primi mesi del 193 d.C. toccando tutti gli aspetti più significativi della politica, 

dell’arte, dell’archeologia, dell’economia di un periodo particolarmente travagliato e significativo nella storia 

dell’Impero romano. 

Dopo l’ampia e dettagliata introduzione di Adriano La Regina sulla topografia del Foro in relazione 

agli eventi che portarono alla proclamazione di Pertinace prima e al suo assassinio dopo, secondo quanto 

narrato in Erodiano, nelle pagine dell’Historia Augusta, in Cassio Dione, Mario Mazza ha lumeggiato un 

quadro estremamente vivace e suggestivo della corte imperiale e dei personaggi che si muovevano su quel 

palcoscenico (Il breve regno infelice di Publio Elvio Pertinace: considerazioni sull’impero romano alla 

svolta dell’età Severiana). Il tema del rapporto tra potere e religiosità è stato affrontato da John Scheid, 

mentre una attualizzazione delle problematiche dell’epoca è stata tentata da Sergio Roda. Gli aspetti più 

propriamente archeologici e storico artistici sono stati trattati da Fausto Zevi (Pertinace e le corporazioni 

di Ostia), Giangiacomo Martinez e Cinzia Conti (Pertinace nelle raffigurazioni della Colonna di Marco 

Aurelio), Federico Barello (L’iconografia di Pertinace, tra rilievo monetale e marmo). L’aspetto antiquario 

dell’auctio rerum Commodi di Pertinace è stato approfondito da Fabrizio Pesando. Sulla monetazione 

imperiale al tempo di Pertinace è intervenuta Silvana Balbi de Caro. 

Gli Atti del Convegno sono in corso di pubblicazione a cura dell’Istituto di Archeologia e Storia 

dell’Arte di Roma. 

L’incontro è stato motivo di stimolo anche per un riesame delle problematiche connesse alla monetazione 

di Pertinace, dal significato politico del messaggio insito nelle raffigurazioni impresse sui tondelli monetali 

alla portata delle riforme avviate nei pochi mesi di governo in materia di politica monetaria. 

Interessante è stato, in primo luogo, constatare come, nonostante l’estrema brevità del regno (circa tre 

mesi, da gennaio a marzo dell’anno 193 d. C.), la tipologia delle monete emesse a nome di Pertinace si presenti, 

fin dal primo momento, come un complesso organico di soggetti strettamente dipendenti dal programma 

di governo del nuovo Imperatore. 

Era, quello di Pertinace, un programma di governo lungamente meditato e accuratamente predisposto, 

incentrato su una serie di interventi che miravano al risanamento delle finanze dello Stato mediante il rilancio 

dell’agricoltura, la facilitazione degli scambi commerciali, il controllo della spesa pubblica e la riduzione del 

carico fiscale. 

218 




In campo monetale il programma politico del nuovo Imperatore trova nella iconografia tradizionale gli 

strumenti per costruire un linguaggio assolutamente originale, che trova la sua radice in una raffinata rielaborazione 

di schemi altrimenti usuali. 

Ed è così che tipi monetali ben noti all’iconografia romana, come l’Aequitas Aug., la Laetitia temporum, 

la Libertas, la Liberalitas, recuperando antichi significati già teorizzati e schematizzati entro categorie generali 

dalla giurisprudenza classica, diventano sulle monete di Pertinace parole di un linguaggio nuovo, specchio 

di quei concetti di equità e giustizia, che, soli, potevano far sperare nel ritorno all’età dell’oro in un clima di 

ritrovata concordia sociale. 

Nella ben progettata architettura di simboli religioso-politici messa a punto da Pertinace verrebbero ad 

inserirsi anche i tipi della Providentia deorum e dalla Mens, quest’ultimo ignoto all’iconografia monetale 

precedente, in quanto giustificazione dell’imperscrutabilità del disegno divino la prima e segno della sua 

intelligente accettazione da parte dell’uomo prescelto la seconda. È infatti nell’ordine prestabilito che governa 

l’universo il crogiuolo capace di ridare luminosità alla stella senza tramonto che governa l’Urbe. 

Il cerchio della propaganda monetale si chiude, quindi, con la piena giustificazione da parte di Pertinace 

del potere assunto nonostante le proprie origini libertine in forza di una volontà superiore e di un disegno 

divino. 

Ma se Pertinace guardò alla moneta come ad un docile strumento per la diffusione del programma politico 

del proprio governo, oggi sappiamo che non ne trascurò neppure gli aspetti più propriamente economicomonetari. 

Nella convinzione, infatti, di poter trovare una soluzione monetaria a parte almeno delle difficoltà economiche 

dello Stato, l’Imperatore inserì tra gli interventi destinati al risanamento della finanza pubblica anche 

una serie significativa di provvedimenti sulla moneta. 

Le scelte, almeno in apparenza, poteva sembrare che andassero controcorrente. A fronte, infatti di una 

politica di riduzione del valore della moneta in argento adottata dai suoi predecessori, Pertinace intervenne sulla 

moneta in argento, il ‘denario’, migliorandone i contenuti di fino e riportandone il peso ai valori della riforma 

neroniana (1/96 di libbra), mentre ne mantenne invariato il rapporto di cambio legale con la moneta d’oro. 

Da quanto sopra evidenziato appare evidente che sia la complessità e organicità del messaggio monetale, 

completo, ad onta del brevissimo tempo di regno, e ben articolato in una ricca serie di emissioni distribuite 

nei tre metalli, sia il complesso programma di riforme avviato lasciano spazio a considerazioni di carattere più 

generale che in qualche modo sembrano contraddire quanti già nell’età dei Severi vedono le radici profonde 

di una crisi destinata a minare l’impero e le sue istituzioni. 

Lo Stato romano, infatti, nonostante la situazione di gravissimo pericolo determinatasi subito dopo l’uccisione 

di Commodo, in quel lungo anno 193 dell’era volgare, funestato dalle morti violente dello stesso Pertinace 

e del suo successore Didio Giuliano e dallo scontro armato fra Settimio Severo, Clodio Albino e Pescennio 

Nigro, si mostrò in grado di garantire il regolare funzionamento di strutture tanto delicate e importanti per 

l’economia del paese, quali la zecca, senza che le stesse risentissero minimamente dei rivolgimenti politici di 

vertice, segno inequivocabile di un organismo ancora sostanzialmente sano e vitale. 

silVana balbi De caro 

219 



Notiziario 

arezzo, Casa Museo Ivan Bruschi. Mostra “Tesori di Carta. La collezione di cartamoneta di 

BancaEtruria”. 6 ottobre 2007-7 gennaio 2008 

In occasione del centoventicinquesimo anno di fondazione di BancaEtruria, il 6 ottobre scorso si è aperta, 

nelle sale della Casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo, la mostra “Tesori di Carta” nella quale vengono esposte, 

per la prima volta al pubblico, le emissioni dell’area italiana e una selezione dei biglietti stranieri della collezione 

di banconote e titoli cartacei di questo Istituto bancario. 

Tale raccolta, formata complessivamente da 9739 pezzi, è il risultato dell’unione di due collezioni che 

BancaEtruria acquistò negli anni Ottanta del secolo scorso. Per evitare la dispersione di un prezioso patrimonio 

che altrimenti sarebbe stato tolto alla città di Arezzo, nel 1985 BancaEtruria acquistò da due concittadini, 

Antonietta e Vittorio Bistoni, la loro raccolta di banconote e titoli cartacei iniziata negli anni Settanta quando 

tale particolare settore del collezionismo era agli esordi. La raccolta comprendeva esemplari italiani, europei 

ed extraeuropei collocabili entro un arco cronologico che va dalla seconda metà del XVIII secolo alla prima 

metà del XX. Quattro anni più tardi, nel 1989, ad integrazione della parte italiana fu acquistata un’altra collezione 

aretina, quella di Paola Bruschi. Successivamente la stessa BancaEtruria provvide ad integrare la raccolta 

con i biglietti degli anni Ottanta e Novanta a completamento delle emissioni della Banca d’Italia. 

La mostra e il relativo catalogo sono il frutto di un lungo lavoro iniziato circa tre anni fa quando la Casa 

bancaria decise di valorizzare la propria collezione di cartamoneta e titoli cartacei. 

Una volta valutata l’effettiva consistenza della raccolta e lo stato di conservazione degli esemplari emerse, 

in primo luogo, la necessità di un intervento per tutelare la conservazione dei biglietti. Il restauro e la sistemazione 

degli esemplari in sedi adeguate vennero affidati a Franca Maria Vanni. 

Per questa operazione fu creata un’apposita metodica, diversa da quella usata per i normali prodotti cartacei, 

date le specifiche caratteristiche del materiale usato per la fabbricazione della cartamoneta. 

I biglietti infatti presentavano evidenti pseudo restauri eseguiti precedentemente con materiali inadeguati 

e invasivi che, nei casi in cui è stato possibile, sono stati asportati. Eccetto alcuni biglietti dove la colla del 

nastro adesivo adoperato per la riparazione aveva impregnato così profondamente la banconota da lasciare 

segni indelebili, in tutti gli altri esemplari, è stata fatta una delicatissima operazione di restauro che consolidava 

il pezzo senza integrazioni invasive. 

Terminato il restauro doveva essere affrontato il problema della pubblicazione e della conseguente esposizione 

al pubblico. L’ingente numero complessivo dei pezzi, 9739, imponeva necessariamente la scelta di un 

settore, scelta che è ricaduta sull’area italiana, collocando i biglietti in pannelli verticali di cristallo che, grazie 

all’accostamento di finestre smerigliate e vetri trasparenti, danno la possibilità al visitatore di osservare le 

banconote da tutti e due i lati. 

La mostra si sviluppa lungo un percorso che illustra l’origine e lo sviluppo della banconota in Italia dai primi 

esemplari delle cedole emesse dalle Regie Finanze del Piemonte all’ultimo biglietto emesso dalla Banca d’Italia, 

220 




Fig. 1 – “Tesori di Carta. La collezione di cartamoneta di Banca Etruria”, vol. 1 (Catalogo della Mostra, Copertina) 

le 500.000 lire del 1997, comprendendo anche le emissioni fatte per i paesi e le colonie sotto l’influenza italiana e 

quelli stampati da governi stranieri per il territorio italiano come i biglietti della Cassa Veneta dei Prestiti o leAm-Lire. 

La sezione dell’area italiana possiede molti pezzi degni di essere segnalati come la cedola da 1000 scudi 

romani del 1795 emessa dal Monte di Pietà di Roma, il 5 lire provvisorio del 1866 della Banca Nazionale 

nel Regno d’Italia, le 500 lire del Banco di Napoli del 1881 o le 50 lire del 1892 del Banco di Sicilia per fare 

alcuni esempi. Tutti pezzi in ottimo stato di conservazione. 

Di grande interesse storico le emissioni risorgimentali delle quali BancaEtruria possiede la maggior parte 

delle emissioni conosciute. Si tratta dei buoni patriottici rappresentativi dei contributi raccolti con i quali venivano 

finanziate le iniziative promosse da Mazzini o da Garibaldi come la cedola da 25 lire correnti del 1849 

del Dono Patriottico per l’Italia a Venezia o quella del 1859 relativa alla sottoscrizione per 1.000.000 di fucili 

promossa da Garibaldi. 

Per fare uno specifico riferimento alla Toscana, che ebbe una parte molto attiva nello sviluppo del sistema 

bancario italiano, degno di nota è il buono da 100 lire annullato del Credito Agricolo del Monte dei Paschi 

221 



Notiziario 

Fig. 2 – “Tesori di Carta. La collezione di cartamoneta di Banca Etruria”, vol. II (Catalogo della Mostra, Copertina) 

di Siena emesso in data 1876. A testimonianza della vivacità economica e industriale di questa regione alla 

metà del XIX secolo va segnalata la cedola da 800 franchi del 1847 della Banca Mondolfi e Fermi di Firenze, 

stampata in 2721 esemplari. Tali cedole erano obbligazioni emesse e garantite da una banca con il cui ricavato 

veniva finanziata la produzione dell’acido borico. Esse fruttavano un interesse del 5% in due rate semestrali 

con rimborso a sorteggio in dieci anni. 

La collezione di BancaEtruria offre anche uno straordinario spaccato della storia contemporanea non 

solo economica, ma sociale e culturale dell’Italia; taluni biglietti infatti sono la testimonianza di episodi 

non troppo noti della storia del nostro paese: ne sono un esempio i biglietti della Chinese Italian Banking 

Corporation riferibili alla presenza di una concessione in Cina che l’Italia ottenne nel 1902 a Tianjin e 

all’iniziativa assunta dal Credito Italiano di aprire in quella città una banca di formazione internazionale. 

Per fornire ai visitatori un’idea della consistenza della sezione di cartamoneta straniera della collezione 

a conclusione della mostra è stata presentata una serie di pannelli entro i quali sono stati esposti gli esemplari 

più pregevoli e di maggior interesse storico emessi dalle banche di tutto il mondo. Un piccolo settore, infine, è 

222 




stato dedicato alla filigrana con appositi ingrandimenti delle filigrane più belle corredate da apposite didascalie 

che spiegano come venga ottenuta sulla carta l’immagine in trasparenza. 

La mostra è corredata da un catalogo in due volumi stampato dalla casa editrice Pacini di Pisa con testi 

a cura di Franca Maria Vanni. 

Il titolo stesso “Pagabili a vista al portatore” sintetizza che cosa sia un biglietto di banca: un titolo di 

stato che prova l’impegno da parte dell’ente emittente di pagare al portatore la somma soprascritta in moneta 

metallica. 

In un elegante cofanetto sono racchiusi due volumi, il primo dedicato alla cartamoneta dell’area italiana, 

il secondo a quella straniera. 

Nel primo volume, dopo i capitoli introduttivi relativi alla collezione di BancaEtruria e ad un excursus 

sull’origine e sviluppo della cartamoneta in Italia, dalla fine del XVIII secolo fino all’avvento dell’euro, 

indispensabile per contestualizzare le emissioni presentate, vengono pubblicati i 1458 pezzi costituenti la 

sezione dell’area italiana. Nel catalogo gli esemplari sono stati suddivisi per aree geografiche di appartenenza 

e, nell’ambito di queste, per istituto emittente. 

Si comincia con le emissioni degli istituti esistenti nei diversi stati preunitari (comprese le cedole delle 

Regie Finanze di Torino e le fedi di credito del Meridione) per continuare con la carta monetata di emergenza 

(in circolazione durante gli assedi di Mantova e di Palmanova), con le cedole emesse durante il periodo 

risorgimentale, con i biglietti stampati dalle banche in attività prima del 1893, anno della nascita della Banca 

d’Italia la cui produzione comprende sia i biglietti di corso legale in Italia che quelli per i paesi e le colonie 

sotto l’influenza italiana. 

A completamento dei biglietti cartacei in circolazione nella nostra penisola sono stati inseriti anche i 

biglietti stampati da governi stranieri per il territorio italiano come i biglietti della Cassa Veneta dei Prestiti o 

le Am-Lire. 

Tutti i tagli sono corredati dalle fotografie e da descrizioni particolareggiate; la scheda di ogni esemplare 

è completata dall’elenco dei decreti di emissione relativi alla banconota descritta. 

La scelta di riprodurre in scala 2:1 le fotografie favorisce il lettore nella comprensione delle reali dimensioni, 

assai varie, dei biglietti presentati e permette di apprezzare i particolari delle vignette realizzate con 

un’ottima resa cromatica e di stampa. 

Una particolare attenzione è stata posta alle filigrane sulle quali, in appendice al secondo volume, è stato 

pubblicato un breve studio di C. Lovari. A completamento delle schede dei biglietti con filigrana sono stati 

inseriti, ingranditi, i particolari di quest’ultima, talvolta accostati alle opere d’arte da cui sono state tratte come 

ad esempio la “Flora” di Tiziano riprodotta in trasparenza sulle 20.000 lire. 

Nel secondo volume è stata pubblicata una scelta antologica dei pezzi più pregevoli e di maggior interesse 

storico emessi da paesi europei ed extraeuropei taluni dei quali sono vere e proprie curiosità come i 

biglietti emessi dall’Arabia Saudita per il ricevimento dei pellegrini alla Mecca, gli assegnati in lingua russa 

fatti stampare da Napoleone per il vettovagliamento delle truppe nella campagna di Russia, i biglietti degli 

Stati Confederati d’America, le emissioni giapponesi di feudi o le banconote del Tibet che, con i loro intensi 

colori, più che mezzi di pagamento, sembrano tappeti di ottima fattura. Come per la parte italiana, anche le 

schede dei biglietti di banca stranieri sono corredate da fotografie e commento storico. 

franca Maria Vanni 

223 



Recensioni 

Scrivere storia con le medaglie. A proposito di Medalles commemoratives dels països catalans i de 

la corona catalano-aragonesa (secc. XV-XX) di M. crusafont i sabater 1) 

Raramente il rapporto della medaglia con la storia e con la memoria collettiva di una grande comunità 

etnica, com’è il caso di quella catalana, è così meticolosamente indagato, documentato, rivissuto in prima 

persona e descritto in un quadro così denso e cronologicamente esteso. 

L’opera che Miguel Crusafont i Sabater mette a disposizione degli studiosi di medaglistica non è solo un 

repertorio selettivo che propone una storia metallica dei paesi catalani e della corona catalano-aragonese, con 

i suoi domini nell’Italia meridionale e insulare. Una serie di saggi introduttivi, la documentazione inquadrata 

per epoche ed ulteriormente scandita in periodi e un Catalogo ricco di 2001 schede permettono all’Autore, 

alla ricerca dell’identità catalana, di tracciare una storia sociale più che una storia istituzionale o artistica delle 

medaglie. 

Una storia che muove dai suoi protagonisti utilizzando tutti i dati offerti dalle medaglie descritte, come 

quelli relativi alla localizzazione della produzione e alla lingua utilizzata nei vari periodi storici presi in considerazione. 

Il risultato è una visione insolitamente capovolta, in cui le medaglie rappresentano un punto 

d’arrivo, anziché un punto di partenza per la conoscenza del mondo culturale, sociale ed artistico che le ha 

prodotte. 

Per paesi catalani vanno intese le regioni aggregate dall’uso della lingua catalana e cioè la Catalogna, 

Maiorca, València, la Catalogna del Nord (Rosselló), la Francia, Andorra e l’Alguer (facente parte della Sardegna). 

Le medaglie raccolte si riferiscono non solo a questi paesi, ma anche ai domini della corona catalanoaragonese 

nell’Italia meridionale e in Sicilia. Si tratta in realtà di tipologie già note rintracciate su un ampio 

numero di cataloghi e pubblicazioni e tutte puntualmente illustrate. Gli esemplari inediti coprono sostanzialmente 

tutta la produzione dal XV secolo sino ad oggi. 

Questa insolita galleria inizia il suo percorso nel 1449 a Napoli, già conquistata, con il ritratto del re 

Alfonso il Magnanimo, firmato da Pisanello, e si conclude, a Barcellona, nel 2002, con il ritratto dello stesso 

Crusafont. Una narrazione sui tempi lunghi della storia catalana (e in parte italiana) che, sotto il profilo 

istituzionale, culturale e soprattutto artistico ricostruisce la forte identità di quei luoghi e la loro vocazione 

all’espansione oltre i propri confini, offrendo diversi spunti metodologici interessanti sia per l’impianto generale 

dell’opera, sia per l’ampia documentazione su cui poggia il Catalogo. 

Il volume è suddiviso in due parti: una sezione ‘interpretativa’, comprendente vari saggi introduttivi, e 

una sezione ‘descrittiva’, costituita dalle schede del Catalogo. L’arco cronologico coperto, come già detto, va 

dal periodo rinascimentale ad oggi. 

1) 

Edito dalla Societat catalana d’Estudis numismàtics. Institut d’Estudis Catalans, Barcelona 2006, pp.789 

224 



Recensioni 

All’interno di questo lungo periodo, vengono distinti ulteriori periodi: 1) periodo rinascimentale, dal 

1449 al 1640; 2) periodo barocco: dal 1640 al 1714; 3) periodo del Neoclassicismo: dal 1714 al 1836; 4) 

periodo del Romanticismo, dal 1837 al 1887; 5) periodo del Modernismo, dal 1888 al 1910; 6) Novecentismo 

e Art Déco, dal 1911 al 1939; 7) Medaglie di serie o cicliche di istituzioni o enti: dal 1776 al 1921; 8) Appendice: 

medaglie, dal 1939 al 2000. Le tappe di questa periodizzazione sono individuate dall’A. sulla base di una 

scansione storica ed estetica. Una periodizzazione che, come accade in questi casi, non sempre si manifesta 

con coerenza nelle caratteristiche delle medaglie presentate nel Catalogo. 

Per quel che riguarda i criteri del Catalogo, vengono escluse prove e progetti di medaglie mai pubblicate, 

che l’A. definisce ‘medaglie fantasma’. La descrizione è ridotta al minimo, per la presenza delle tavole. Viene 

fornito il peso di ciascun esemplare, un dato raramente registrato nei repertori di medaglie, ma che può essere 

talvolta utile ad accertare l’autenticità di un esemplare o anche la composizione del metallo specifico utilizzato 

nella lega. Il giudizio sulla qualità artistica della medaglia è espresso con un coefficiente Q 0-10. 

Qualche osservazione sulla scheda, che avrebbe meritato una differenziazione grafica più consona. Nella 

prima riga risultano infatti indistinti rispettivamente il soggetto della medaglia e l’artista che l’ha creata: ciò 

crea, specie al primo approccio, una certa confusione nella lettura dei dati. Curiosamente, vengono trascurati 

gli aspetti giuridici dell’emissione, che, se pur accennati talvolta nei rispettivi saggi introduttivi nella prima 

parte, sarebbe stato utile richiamare nelle singole schede, specie per i casi più complessi. Nella scheda del 

Catalogo, si parla semplicemente di ‘comunità emittente’, termine che risulta inadeguato ad una realtà spesso 

più articolata e complessa all’interno della storia istituzionale del dominio catalano-aragonese in Italia. 

A proposito della storia del dominio catalano-aragonese in Italia, la ricerca dell’A. viene svolta in funzione 

di una ‘riappropriazione’ della specifica identità catalano-aragonese dell’intera produzione medaglistica 

di questo periodo, noto soprattutto per le ricerche da parte di studiosi italiani di ‘memorie locali’. Ad esempio, 

quelle che Tommaso Siciliani pubblicò a più riprese negli anni Cinquanta del secolo scorso sul Bollettino del 

Circolo Numismatico Napoletano, e che lo stesso Crusafont cita sia nei saggi introduttivi che nelle schede del 

Catalogo. 

Il consistente gruppo delle medaglie realizzate in Italia per la dinastia catalano-aragonese comprende due 

principali gruppi. Il primo raccoglie le medaglie napoletane di età aragonese, a partire da un’approfondita analisi 

della produzione di Pisanello per i regnanti catalani, con la raccolta delle tipologie basilari e delle rispettive 

varianti. In questo gruppo vengono inserite, come indicheremo più precisamente, anche le medaglie realizzate 

per il ramo dei discendenti che presero il cognome di Aragona, e quindi anche i Borgia, papi e discendenti. 

Per questa prima fase del periodo rinascimentale, l’A. si sofferma sulle medaglie di Alfonso il Magnanimo 

(Cat. nn. 1-6). In particolare, sul prototipo proveniente dal monastero di Poblet ora al Museo Archeologico 

di Madrid, da attribuire senz’altro a Pisanello, considerata la sua stretta anologia stilistica con la medaglia 

n. 1 del Catalogo. E sul nucleo delle medaglie di Pisanello per Alfonso il Magnanimo, la cui collezione di 

monete antiche greche e romane dovette fornire un’inesauribile fonte di ispirazione per quelle tipologie più 

direttamente ispirate all’iconografia monetale antica (v. ad es., Cat. nn. 4-14). L’A. ci ricorda che egli scrisse 

persino un’opera Advertencias sobre medallas antigas (p. 106). Anche i motti largamente utilizzati sulle medaglie 

vengono ispirati dalla colta passione di Alfonso, che affonda le radici nella cultura astrologica già espressa 

dal suo antenato Alfonso il Saggio in un’opera come Le gemme e gli astri. Vi allude il motto raffigurato sulla 

medaglia n. 1 del Catalogo: Vir sapiens dominabitur astris. 

Tra le medaglie di questo primo periodo segnaliamo quelle particolarmente interessanti dei successori 

di Alfonso il Magnanimo (Cat. nn. 7-23): Ferrante I (1458-1494); Alfonso II (1494-1495); Ferrante II 

(1495-1496); Federico III di Napoli (1496-1501). Tra le medaglie di quest’ultimo, quella che ricorda la nomina 

225 



Notiziario 

fatta da Ferrante I a luogotenente del Consiglio Provinciale d’Otranto, che aveva sede a Lecce (Cat. n. 18); 

un’altra ricorda la nomina a principe di Taranto e l’ingresso a Lecce (Cat. n. 19). 

Altre medaglie ricordano personaggi collegati ad Alfonso IV e ai suoi discendenti, inclusi i discendenti 

minori di Alfonso IV che acquisirono il cognome Aragona e quelli che ruotavano intorno alla sua corte (Cat. 

nn.24-92): Beatrice d’Aragona (1457-1508); Eleonora d’Aragona (1450-1493); Isabella d’Aragona (1470-1524); 

Maria d’Aragona (1503-1568); Giovanni d’Aragona (1457-1528); Martino d’Aragona (1525-1581); Ferrante 

d’Aragona (1478-1577); Carlo d’Aragona (?-1599); Andrea Matteo d’Acquaviva (1457-1528); Inigo de Avalos 

(?-1484); Andrea Barbozza (?-1480); Marino Caracciolo (?-1467); Andrea Carafa (c. 1455-1526); Jaume 

Casanova (1435-c.1504); Federico da Montefeltro (1422-1482); Joan de Palomar (s. XV); Giovanni Pontano 

(c. 1422-1502); Jacopo Sannazaro (1455-1530); Skandërberg o Jordi Castriot (1405-1468). 

Tra i personaggi della famiglia Borgia (de Borja), Alfonso Borgia, poi divenuto papa Callisto III 

(1370-1458); Roderico Borgia, poi papa Alessandro VI (1431-1503); Lucrezia Borgia (1480-1519); Gaspare 

Borgia (?-1556); San Francesco Borgia (1510-1572). 

Particolare interesse rivestono le medaglie coniate in occasione di eventi specifici di città come Napoli 

e altre della Sicilia, nelle cui tipologie viene rappresentata, sia pur indirettamente, la collettività cittadina con 

le sue problematiche, più o meno funeste: la Liberazione di Messina del 1566 (Cat. n. 88) o quella per San 

Tommaso d’Aquino del 1604 (Cat. n. 93), coniata su iniziativa dei napoletani per l’intercessione del santo 

protettore di Napoli, a seguito di una grave epidemia manifestatasi nel 1600. Questa storia metallica ‘minore’, 

per così dire, acquista particolare valore in un periodo in cui hanno il sopravvento tipologie più auliche o anche 

quelle riferite ai maggiori regnanti europei, come il francese Luigi XIV (Cat. nn. 98-126; 128-137) o quello 

spagnolo come Filippo V, (Cat. nn.140-144), o anche ai personaggi più in vista della loro corte. 

Nel periodo 1652-1705 alcune medaglie francesi si riferiscono allo scenario italiano, e in particolare alla 

Sicilia: conquista francese di Messina, 1675 (Cat. n. 121); o quella con leggenda Alimenta Messanae (Cat. 

n. 120). Altre alludono alla vittoria sulla flotta spagnola vicino a Palermo nel 1676 (Cat. nn.121-124); o al 

recupero di Messina da parte dei Francesi (Cat. n. 127); al terremoto della Sicilia del 9-10 gennaio 1693 che 

causò centomila vittime a Siracusa, Augusta, Catania e Messina (Cat. n. 130). Nel gruppo di sei medaglie 

riferite alla Sicilia e a Napoli coniate tra il 1701 e il 1707, alcune alludono a Filippo V, altre alla rivolta dei 

napoletani (Cat. nn.140-144); un’altra, coniata nel 1755, commemora il pittore Luca Giordano (Cat. n. 145), 

vissuto tra il 1634 e il 1705 e che soggiornò anche alla corte di Carlo II. 

Il Catalogo è completato dagli Indici dei nomi (esclusi quelli degli artisti e delle ditte produttrici, inseriti 

nel Glossario); dei luoghi; delle istituzioni, di enti e imprese; dei soggetti. 

Infine, qualche parola sulla definizione di medaglie ‘commemorative’, o ‘occasionali’, che evidenzia lo 

stretto rapporto delle medaglie selezionate con un preciso contesto cronologico, storico o culturale e che va a 

rafforzarne il valore di testimonianza privilegiata per una ricostruzione della storia culturale dei paesi catalani. 

Il comune denominatore di quest’opera è infatti che le medaglie commemorative sono appunto le uniche “che 

fanno riferimento a un fatto concreto”. 

In questo caso però, tale definizione, che tradizionalmente rimanda alla funzione stessa della medaglia 

intesa come indicatore di memoria o di memorie, non sempre rispecchia rigorosamente la complessità della 

stratificazione storica né, di riflesso, la totalità delle tipologie inserite nel Catalogo. Proprio per evitare i rischi 

di definizioni fuorvianti e generiche, l’A. opportunamente elenca nell’Introduzione le tipologie escluse dal 

Catalogo: medaglie religiose devozionali, medaglie e decorazioni militari, gettoni propagandistici o associativi, 

medaglie straniere dedicate a personaggi catalani. Tuttavia, non sempre questa classificazione può essere 

rigidamente applicata alle varie tipologie rappresentate nel Catalogo. Il termine ‘commemorative’ non è sod 

226 



Recensioni 

disfacente, ad esempio, per la classe delle medaglie religiose, molte delle quali, essendo collegate a particolari 

culti, e pur se provviste di riferimenti cronologici, possono essere indifferentemente prodotte (e utilizzate) come 

devozionali piuttosto che commemorative. Non a caso, lo stesso A. giustamente ricorda, nel saggio introduttivo 

sull’origine della medaglia catalana, che i suoi antecedenti possono essere ravvisati nelle insegne di pellegrinaggio 

del monastero di Montserrat, della prima metà del XV secolo. 

Quanto osservato per le medaglie devozionali, vale per altre classi di medaglie escluse dal repertorio, 

come i premi, inseriti questi ultimi solo con il completamento dei dati che li collegano ad una particolare 

commemorazione, e le decorazioni militari. La loro creazione e la loro adozione, insieme con il loro utilizzo, 

anche nei casi privi di datazione esplicitamente menzionata sulla medaglia, possono essere considerati segno 

importante di identità etnica e di cultura figurativa di un popolo. Essi possono essere cioè, in parecchi casi, 

contestualizzati sulla base di una documentazione indiretta e differente da quella strettamente numismatica. 

Con l’eccessiva distinzione operata tra medaglie ‘datate’, collegate cioè ad un quadro storico di riferimento 

‘periodizzato’ e fortemente ‘caratterizzato’ fornito nei saggi introduttivi, e quelle non datate, si finisce 

per impoverire, a mio avviso, l’ampia e preziosa documentazione di base. In questo senso, l’A. finisce per 

ricreare, forse involontariamente, una sorta di ‘seconda scelta’ nella documentazione, tutte le medaglie cioè che 

consapevolmente egli non ha inserito nel Catalogo. Una traccia di ricerca ‘in negativo’, altrettanto interessante 

e preziosa per la ricerca storica di quella segnalata nel Catalogo. Con la consapevolezza dell’A., questa traccia 

aleggia in qualche modo sulle pagine di questo ponderoso lavoro, e, generando un campo di ‘marginalità’ delle 

medaglie ‘non’ commemorative, ci lascia sperare in future ricerche dello stesso A. in questa direzione. 

serafina pennestrì 

227 





Volumi editi e in corso di stampa 

Roma 2008 





bollettino Di nu M i s M at i c a 

Volumi editi 

1. 1983 (luglio-dicembre) 

EDITORIALE 

RICERCHE E DISCUSSIONI 

francesco panVini ro s at i: Note critiche sugli studi di numismatica medioevale italiana 

silVana balbi De caro: I ripostigli monetali di età medioevale e moderna del Museo Nazionale Romano di Roma - Note 

critiche e programmi di edizione 

FONTI NUMISMATICHE: Ripostigli monetali in Italia. Documentazione dei complessi 

lucia tr aVa i n i: Il Ripostiglio di Oschiri (Sassari) 

patrizia serafin petrillo: Metallo e moneta: indagine storica e fisica. Alcuni bianchi di Pisa del ripostiglio di Oschiri 

FONTI ARCHIVISTICHE 

luiGi lonDei: Problemi e metodi della ricerca negli archivi 

NOTIZIARIO 

Bando di concorso per dissertazione in numismatica 

2-3. 1984 (gennaio-dicembre) 


francesco panVini ro s at i: Il Gabinetto Numismatico del Museo Nazionale Romano di Roma 

clauDio MoccheGiani carpano: Il Tevere: archeologia e commercio 

FONTI NUMISMATICHE: Documentazione topografica dei rinvenimenti 

hans-Markus Von kaenel: Roma - Monete dal Tevere - L’imperatore Claudio I 


napoli, archiVio Di stat o : iM M a ascione: Fonti per una storia della monetazione meridionale 

ro M a, archiVio Di stat o : luiGi lonDei: Fonti per la storia della Zecca di Roma 

NOTIZIARIO 

CONTRIBUTI CRITICI: Divagazioni sull’economia in margine a: D. riDGway, L’alba della Magna Grecia, Milano 1984 (p.G. 

Guzzo); Alcune riflessioni sull’incontro «Il commercio etrusco arcaico» organizzato dal Centro di Studio per l’Archeologia 

Etrusco-italica del CNR (P. serafin petrillo) 

SEGNALAZIONI: stuDi: Atti del Primo Congresso di Studi Fenici e Punici; Le monnayage de Lyon; La monetazione di Maria 

Teresa d’Asburgo per Milano; Ricerche per la Storia Religiosa di Roma; Ripostigli monetali in Italia, schede anagrafiche 

conVeGni e Mostre: lonDra, L’uso di tecniche scientifiche per lo studio della monetazione europea e del mondo mediterraneo 

tra 500 e 1500 d.C.; Milano, La numismatica e il computer; prato, Istituto Internazionale di Storia Economica 

F. Datini: La XVI Settimana di Studi; ro M a, Istituto Italiano di Numismatica: Aspetti della Società Romana fra IV e III 

secolo; ro M a, Prima Conferenza Internazionale su: Prove non distruttive nella conservazione delle opere d’arte; ro M a, 

Roma 1300-1875, l’Arte degli Anni Santi; ro M a, Roma nell’età giolittiana: l’amministrazione Nathan; sassari, Gli Statuti 

Sassaresi: economia, società e istituzioni a Sassari nel Medio Evo e nell’Età Moderna; uDine, Medaglisti e committenti: il 

ruolo della committenza nella creazione della medaglia; winterthur (Zurigo), Medagliere 

RINVENIMENTI: sorso (Sassari), Località S. Filitica; terGu (Sassari); tharros (Oristano) 

FURTI: stoccolMa, Royal Coin Cabinet; Ginevra, Galerie de Monnaies 



ATTIVITÀ SCIENTIFICHE E DI RIORDINAMENTO: Milano, Civiche Raccolte 

BANDO DI CONCORSO PER DISSERTAZIONE IN NUMISMATICA 

4. 1985 (gennaio-giugno) 


francesco panVini ro s at i: Osservazioni sulla circolazione in Italia nel V secolo d.C. di monete d’oro romane 

alberto ManoDori: Continuità e mutamento nell’iconografia dell’imperatore dal paganesimo al cristianesimo. Note per 

un’analisi semantico-iconologica dei valori politici e istituzionali all’inizio dei rapporti fra stato e chiesa 


Gianfilippo carettoni: La Casa delle Vestali (Atrium Vestae). Note topografiche 

lucrezia unGaro: Il ripostiglio della Casa delle Vestali, Roma 1899 


napoli, archiVio Di stat o : iM M a ascione: Fonti per una storia della monetazione meridionale. Parte prima: Dai ducati 

Bizantini e Longobardi alla monarchia Normanno-Sveva (sec. X-1265) 

ro M a, archiVio Di stat o : luiGi lonDei: La Zecca Pontificia in Gubbio 

NOTIZIARIO 

Ricordo di Ernesto Bernareggi 

CONTRIBUTI CRITICI: La monetazione di Maria Teresa per Milano (AA.VV.) 

SEGNALAZIONI: stu D i: M. raV e G n a n i Mor o s i n i, Signorie e Principati. Monete italiane con ritratto, 1450-1796 (s. ba l b i 

De car o); Do n ato taM b l é, La traduzione del bene culturale in lingua inglese (V. Ma lVa G n a); Do n ato taM b l é, L’unità 

del patrimonio archivistico europeo: Il XX Congresso Nazionale Archivistico (V. Ma lVa G n a); co n V e G n i e Mos t r e: 

anc o n a, Museo Nazionale delle Marche: Le Marche nell’Alto Medio Evo; fra n c o f o rt e s u l Men o, La Numismatica 

e il Computer, 2° Incontro Internazionale; Grosseto, XXI Congresso Nazionale Archivistico Italiano; lon D r a, British 

Museum: Il Tempio arcaico di Artemide a Efeso: una riconsiderazione dei primi rinvenimenti; lon D r a, British Museum 

- Royal Numismatic Society: L’uso delle tecniche scientifiche per lo studio della monetazione dell’Europa e del mondo 

mediterraneo tra 500 e 1500 d.C.; Mil a n o, Scavi francescani in Terra Santa; pae s t u M, La Collezione Sallusto, un’acquisizione; 

roM a, Le collezioni numismatiche pubbliche in Italia; roM a, Problemi di catalogazione nel settore numismatico: 

l’impiego dell’informatica 

RINVENIMENTI: Milano, Scavi di Piazza Duomo (1982-1984); Sassari, Duomo di S. Nicola 

ACQUISIZIONI: Milano, Civiche Raccolte Numismatiche: immissione della Collezione Rolla di Pavia 

ATTIVITÀ SCIENTIFICHE E DI RIORDINAMENTO: Progetto per un Corpus Nummorum Arabicorum Italiae (G. oM a n) 


SAGGIO DI PIANTA ARCHEOLOGICA DEL TEVERE: TAV. I 

SITI ARCHEOLOGICI 

clauDio MoccheGiani carpano: Premessa 

roberto MeneGhini: Sito 1. - Strutture esistenti tra i Siti 1 e 2. - Sito 2. - Considerazioni sui Siti 1 e 2 

clauDio MoccheGiani carpano: Siti 3-5. - Strutture esistenti tra i Siti 5 e 6. - Siti 6-7 

SITI NUMISMATICI 

roberto MeneGhini e lucia tr aVa i n i: Premessa 

roberto MeneGhini: Sito A: Monete dall’alveo del Tevere 

lucia tr aVa i n i: Sito B: Monete dallo scavo di Lungotevere Testaccio (anni 1979-1983) 

roberto MeneGhini: Sito B: Considerazioni 



lucia tr aVa i n i: Sito C: Il ripostiglio del Testaccio (via Bodoni, 1911) 

ro b e rto MeneGhini: Sito D: Monete dal Ponte Ferroviario, 1907. Sito E: Monete dal Ponte dell’Industria, 1878-1879. 

Appendice: Rinvenimenti sporadici di monete effettuati nell’area della Tavola I dal 27 Novembre 1873 al 10 Febbraio 1955 

NOTIZIARIO 

CONTRIBUTI CRITICI: Per una numismatica medievale in Italia: ovvero numismatica è storia (l. tr aVa i n i); a. Martini, I 

sigilli d’oro dell’Archivio Segreto Vaticano (s. balbi De caro) 

SEGNALAZIONI: stuDi: c. ölçer, Rare Ottoman coins at European Museums (Avrupa Müzelerinde Nadir Osmanli Madeni 

Paralari), Istanbul 1984 

conVeGni e Mostre: carpi (Modena), Prima di Astolfo: ricerche archeologiche nel carpignano; cuGlieri (Oristano), L’archeologia 

tardo-romana e altomedievale in Sardegna: prospettive di ricerca; ozieri (Sassari), Museo Civico; paDoVa, Nuovo 

Museo Civico degli Eremitani: Centuriazioni e coloni nel mondo romano. Il Caso Veneto: le divisioni agrarie nel territorio 

patavino. Testimonianze archeologiche; reGGio eMilia, Convegno su Gasparo Scaruffi (14 novembre 1984) 

RINVENIMENTI: Macherio (Milano), Rinvenimento di monete italiane 

FURTI: MantoVa, Seminario Vescovile 



GioVanni oM a n: A proposito della traslitterazione e della traduzione di leggende monetali arabe di Sicilia 

JereMy Johns: I titoli arabi dei sovrani normanni di Sicilia 

Vera Von falkenhausen: La circolazione monetaria nell’Italia meridionale e nella Sicilia in epoca normanna secondo la 

documentazione di archivio 

DaV i D Michael Metcalf: Ritrovamenti di monete del regno di Sicilia negli stati crociati d’Oriente 

Jean-Marie Ma rt i n: Le monete d’argento nell’Italia meridionale del sec. XII secondo i documenti d’archivio 

patrizia ser a f i n petrillo, lu c i a traVa i n i: Le monete argentee dei Normanni di Sicilia nella collezione di Vittorio 

Emanuele III di Savoia 

lucia tr aVa i n i: Falsi e falsari in età normanna e sveva 


nicholas lo w i c k: Un ripostiglio di monete d’oro islamiche e normanne da Agrigento 

lucia tr aVa i n i: Il ripostiglio di Montecassino e la monetazione aurea dei Normanni in Sicilia 

Valentino pace: La fibula del ripostiglio di Montecassino. Una nota sull’oreficeria italo-meridionale di età normanna 

Giuseppe libero ManGieri: Gruzzoli di monete medievali e moderne rinvenuti nel Castello di Salerno 

APPENDICE: Un bronzo martellato di età normanna nella collezione di Vittorio Emanuele III di Savoia (l. tr aVa i n i); Quattro 

tarì normanni donati dal barone Carlo Fasciotti al Museo Nazionale Romano di Roma nel 1909 (l. tr aVa i n i); Follaro 

normanno al Westfälisches Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschichte, Münster (p. ilish); Monete abbasidi del Museo 

Civico di Bologna (M.G. stasolla) 


silVana balbi De caro: Su una «coniazione di nuove monete per conto e con tipi del regio governo estense» 

Gino Massullo: Debito pubblico, inflazione e vendita dei beni delle comunità nello stato pontificio della prima restaurazione 

NOTIZIARIO 

SEGNALAZIONI: La zecca di Venezia: documenti e studi (l. tr aVa i n i); c. Johnson, r. Martini, Catalogo delle Medaglie, Secolo XV, I, 

Milano 1985 (r. Martini); r. la GuarDia, La «Corrispondenza extra-ufficio» del Gabinetto Numismatico di Brera (1805-1851), 

Milano 1985 (r. la GuarDia); r. pera, Homonoia sulle monete da Augusto agli Antonini, Genova 1984 (p. serafin petrillo) 

conVeGni e Mostre: norManDia, Rendiconto della mostra di monete siciliane; oxforD, Ottavo Simposio sulla monetazione e la 

storia monetaria; ro M a, La collezione numismatica di Vittorio Emanuele III di Savoia informatizzata; ro M a, Tevere, un’antica via 

per il Mediterraneo; tokyo, Secondo Convegno Italo-Giapponese di Archeologia; ro M a, Moneta e mercato nel secolo XIII 



RINVENIMENTI: beneVento, Tesoretto di tarì siciliani; ottobiano (Pavia), Ripostiglio di antoniniani di III secolo d.C.; selçuk 

(Efeso), Il tesoro venuto alla luce durante gli scavi nella chiesa di S. Giovanni; VariGnano (La Spezia), Villa romana: monete 

medievali, moderne e contemporanee 

ACQUISIZIONI: Milano, Civiche Raccolte Numismatiche: incremento delle Raccolte 

BANDO DI CONCORSO PER DISSERTAZIONE IN NUMISMATICA 



Maria r. alfölDi: Riflessioni sulla riforma monetaria cosiddetta soloniana 

Giuseppe Guzzetta: Brevi note sulla monetazione tarantina 

felice Gino lo po rto: Altamura nella civiltà della Peucezia 


Giuseppe Guzzetta: Il tesoretto di età classica da Montegranaro di Taranto 

Giuseppe Guzzetta: Il tesoretto monetale da Altamura 

NOTIZIARIO 

CONTRIBUTI CRITICI: Sull’arricchimento superficiale di argento nei tetradrammi imperiali di Antiochia intorno alla metà del 

III secolo (r. berti, M. buffaGni, f. russo, G. russo, p. serafin petrillo) 

CONTRAFFAZIONI, IMITAZIONI, FALSIFICAZIONI: Falsificazioni monetali: Note introduttive (r. Martini); Milano, Via 

Larga. Ripostiglio di monete e contraffazioni di zecche dell’Italia settentrionale del XVI secolo (a. Dalle VeGre, e. Vaina, 

r. Martini); soprintenDenza archeoloGica Della calabria, Annotazioni su alcuni falsi (M. Mastelloni) 

SEGNALAZIONI: conVeGni e Mostre: lonDra, Convegno internazionale di Numismatica (8-12 sett. 1986) 

INDICI 



Tevere, un’antica via per il Mediterraneo. Roma, 21 aprile-29 giugno 1986 

LE MONETE DAL TEVERE E IL PROBLEMA DELLA CIRCOLAZIONE MONETARIA IN ETÀ ROMANA Roma, 21 aprile 1986 

Indirizzi di saluto 

antonino Gullotti, Ministro per i Beni Culturali e Ambientali 

Giuseppe la loGGia, Presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato 

francesco sisinni, Direttore Generale dell’Ufficio Centrale per i Beni A.A.A.A. e S. 

Tavola rotonda 

sabatino Mo s c at i: Apertura dei lavori 

GioVanni Gorini: La circolazione monetaria nell’Italia romana 

hans-Markus Von kaenel: Il materiale dal Tevere al Museo Nazionale Romano 

Maria r. alfölDi: Brevi cenni sui ritrovamenti monetali 

francesco panVini ro s at i: Considerazioni di metodo 

sabatino Mo s c at i: Conclusione 


enrico acquaro: Il ripostiglio monetale punico di Cagliari 

piero bartoloni: Il contenitore 



NOTIZIARIO 

RINVENIMENTI: tharros (Oristano), Undicesima e tredicesima campagna di scavo (1984, 1986) 

FURTI: nicotera, Museo Civico, Furto di materiale archeologico e numismatico 



Ricerche e discussioni 

peter herz: Caligola. Potere e propaganda 

MATERIALI 

ro M a, Museo Nazionale Romano 

franz e. koeniG: Roma - Monete dal Tevere - L’imperatore Gaio (Caligola) - Catalogo - Avvertenze - Abbreviazioni - Indici 

analitici 

MEDAGLISTICA 

stephen paul fox: Medaglie medicee di Domenico di Polo 

NOTIZIARIO 

SEGNALAZIONI: Convegni e mostre 

Commissione Internazionale di Numismatica, 25-28 maggio 1987 (kolbJørn skaare) 

RINVENIMENTI 

ro M a, Monete dallo scavo della palestra nord-occidentale delle Terme di Diocleziano (D. canDilio) 

Montecelio (Roma), S. Vincenzo: un complesso paleocristiano da riscoprire (z. Mari) 



Materiali 

Angera (Varese), scavi 1980-1984 

Maria teresa Grassi: Rinvenimenti monetali da Angera (Varese), scavi 1980-1984 - Catalogo - Abbreviazioni - Indici analitici 



Roma, Archivio di Stato 

neri scerni: Il segno di zecca «R» sulle monete della Repubblica Romana del 1798-1799 

APPLICAZIONI TECNOLOGICHE 

patrizia serafin petrillo: Sul contenuto argenteo di alcune serie ispaniche 

NOTIZIARIO 

Segnalazioni bibliografiche 

Nuovi studi sull’oro monetato: affinazione e alterazioni da Roma a Bisanzio (l. tr aVa i n i) 

Neapolis nella Campania antica, VII Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici, Napoli Villa Livia, 20-24 

aprile 1980 (ed. Napoli 1987) (p. serafin petrillo) 

Convegni e Mostre 

ro M a, Tevere: Archeologia e Commercio, 28 maggio 1987 

pariGi, Tavola rotonda su: Ritrovamenti di monete d’oro in Occidente e nei Balcani dal I sec. a.C. al VII sec. d.C., 

4-5 dicembre 1987 (e. ercolani cocchi) 



ro M a, Archeologia e Informatica, 3-5 marzo 1988 

ferrara, La zecca di Ferrara in età comunale ed estense: studi e collezionismo, 22 aprile 1988 

ro M a, VII Mostra della medaglia e placchetta d’arte, 15 aprile - 14 maggio 1988 

boloGna, Bononia docet: dal bolognino alle monete celebrative del IX centenario dell’Università di Bologna, 8-30 settembre 1988 

ro M a, IV Settimana per i Beni Culturali e Ambientali. Giornata dedicata alla Numismatica oggi, 8 dicembre 1988 

GenoVa, Monstrum: una collezione nella collezione, 9-11 dicembre 1988 

Rinvenimenti 

albisola superiore (Savona), Monete dagli scavi della villa romana e da rinvenimenti nel territorio dell’antica Alba Docilia 

(f. bulGarelli) 

albisola superiore (Savona), Monete rinvenute nella villa romana negli scavi archeologici dal 1957 al 1976 (a. bertino) 

santa cornelia (Roma), Ritrovamenti monetali (n. christie, l. tr aVa i n i) 



Materiali 

Firenze, Museo Archeologico 

franca Maria Vanni peccatori: Il tesoro di Modigliana - Introduzione - Catalogo - Abbreviazioni - Indici analitici 


Firenze, Archivio di Stato 

lorella baGGiani, anna floriDia: Lettere di Don Porporino da Faenza al Cardinale Leopoldo de’ Medici (1673-1674) 

NOTIZIARIO 


sabbioneta (Mantova), Le zecche dei Gonzaga - Mantova e Sabbioneta (ca. 1150-1707), 9 settembre 1989 

taranto, Il Mediterraneo i luoghi e la memoria, 13 ottobre - 15 novembre 1989 - Sezione Numismatica (s. balbi De caro, 

l. cretara) - Sezione Archivistica (c. castellani) 

Rinvenimenti 

tharros (Oristano), Campagna di scavo 1988 (l. i. ManfreDi) 

Furti 

nicotera (Catanzaro), Museo Civico. Furto di materiale numismatico - Catalogo (M. Mastelloni) 


Presentazione di francesco sisinni 



patrizia serafin petrillo: Su alcune monete etrusche 

Materiali 

Roma, Museo Nazionale Romano 

fiorenzo catalli: Il ripostiglio di Pozzaglia, 1922-23. Catalogo 

fiorenzo catalli: Il ripostiglio di S. Marinella, 1927. Catalogo 

fiorenzo catalli: Il ripostiglio di Ardea, 1940. Catalogo 

Abbreviazioni - Indici analitici 




Firenze, Archivio di Stato 

silVia blasio: Lettere di Guido Antonio Zanetti a Raimondo Cocchi 

isabella bottoni: Un carteggio inedito tra Leopoldo de’ Medici e Charles Patin 


c. botré, e. fabrizi, G. scibona, p. serafin petrillo: Applicazioni della spettroscopia con fluorescenza a raggi X nello 

studio di antiche monete romane: implicazioni di carattere storico ed economico 

f. russo, G. russo: Sugli intarsi in oro nella monetazione aksumita 

NOTIZIARIO 


La dea Mnwt su monete palestinesi del IV sec. a.C. (F. Vattioni) 


frankfurt aM Main, Vor - und Frühgeschichte - Archäologisches Museum, Karmeliterkloster. Geld aus dem antiken Rom. 

Assem habeas, Assem valeas, 17 gennaio - 10 marzo 1991 

ro M a, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino. Tipologia delle monete della Repubblica di Roma, 21 aprile 1990 - 5 aprile 1991 

osaka, Municipal Museum of Art. Monete e Medaglie Italiane: 2300 anni di storia e d’arte, 23 aprile - 26 maggio 1991 

Rinvenimenti 

tharros (Oristano), Campagna di scavo 1989 (l.i. ManfreDi) 

ancona, l’aquila e cales, Rinvenimenti di monete (l. tr aVa i n i) 

Segnalazioni bibliografiche 

aDriano saV i o: La coerenza di Caligola nella gestione della moneta, in Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia 

dell’Università di Milano CXXVI (p. serafin petrillo) 



Materiali 

Tirolo (Bolzano), Museo Archeologico Provinciale 

anna Vittorio: Il tesoretto di Laives Reif - via Lichtenstein. Catalogo 


patrizia serafin petrillo: Il tesoretto di Patrica. Catalogo 

Chieti, Museo Archeologico Nazionale di Antichità 

eManuela fabbricotti: Un tesoretto da Avezzano. Catalogo (a cura di A. Conticello) 

Reggio Calabria, Museo Archeologico 

cinzia Generoso: Il tesoretto di San Lorenzo del Vallo (Cosenza) 1950. Catalogo 

inDici analitici (a cura della Redazione) 

GLITTICA, MEDAGLISTICA E SFRAGISTICA 


Gabriella borDenache battaGlia: La gemma di Aspasios.Caratteristiche petrologiche, tecnica di incisione, montatura 

(G. DeVoto) 

Londra, Collezione privata 

lucia pirzio biroli stefanelli: Un cammeo inedito di Benedetto Pistrucci 



NOTIZIARIO 


ro M a, Museo Nazionale Romano. Dono di monete di età greca, romana, medievale e moderna da parte del gruppo Bulgari 

(l. tr aVa i n i) 



Materiali 


Juan José cepeDa: Due ripostigli monetali di V secolo d.C. rinvenuti a Roma. Villa Giulia, 1992 - Pratica di Mare, 1967. 

Catalogo. Indici analitici (a cura di a. conticello, r.M. nicolai) 


Firenze, Museo Archeologico, Medagliere 

franca Maria Vanni: La collezione di un console svedese nel Medagliere di Firenze 

NOTIZIARIO 


luiGi peDroni: Nuovi contributi allo studio della cronologia dei primi didrammi di Roma 


Montréal, Palais de la Civilisation, Roma 1000 anni di civiltà, 8 maggio - 12 ottobre 1991 (D. canDilio) 

roM a, Palazzo delle Esposizioni, Invisibilia. Esposizione numismatica di Palazzo Massimo, 19 febbraio-12 aprile 1992 

(s. balbi De caro) 

ro M a, Complesso Monumentale del S. Michele a Ripa. VIII Mostra della Medaglia e Placchetta d’Arte, «Il suono e la 

forma», 2-10 dicembre 1991 (G. anGeli bufalini) 



Materiali 

Imola, Museo Civico 

anna lina Morelli: Gruzzolo di San Cassiano (Imola). Catalogo - Abbreviazioni 

Grizzana Morandi 

Gian luca GrassiGli: Gruzzolo di Montovolo. Catalogo 

Indici analitici (a cura della Redazione) 

NOTIZIARIO 


auGusta raurica, L’officina romana per la produzione di falsi (M. peter) 

Note critiche sulla datazione dell’aureo di Roma (l. peDroni) 

Note su un ripostiglio di monete da Ariminum (D. scarpati) 


Milano: «Moneta e non moneta». Usi non monetari della moneta e moneta oggetto. Convegno internazionale in occasione 

del centenario della Società Numismatica Italiana di Milano (1892-1992), 11-15 maggio 1992 (M.r. alfölDi) 




pisa, Museo Nazionale. Una importante acquisizione: i «medaglioni» romani della Collezione Simoneschi (a. Macripò) 

Rinvenimenti 

fara sabina, Tesoretto dell’oratorio di San Martino (M.G. fiore caVa l i e r e) 



Materiali 

Taranto, Soprintendenza Archeologica 

Marisa corrente: Minervino Murge (Bari): un centro antico in un’area di confine 

Giuseppe Guzzetta: Minervino Murge (Bari): un tesoretto di età ellenistica. Catalogo 


anGelo finetti: Il ripostiglio di Montecelio (Roma). Catalogo 

NOTIZIARIO 


Due monete aragonesi «da restituire» alla zecca di Napoli (M. pannuti) 

Il privilegio della «Apostolica Legatia» ed una moneta normanna di Guglielmo I re di Sicilia (M. pannuti) 

La triga sui denari repubblicani e i ludi del rex (luiGi peDroni) 

Rinvenimenti 

ercolano (napoli), Rinvenimenti 1992 (a. conticello airolDi) 

salerno, via Mercanti 49. a) Lo scavo (M.a. iannelli). b) Il materiale numismatico (G. libero ManGieri) 



Materiali 


GuiDo DeVoto, patrizia serafin petrillo: Ripostiglio di Lucoli (L’Aquila): il «gruzzolo» di un falsario di età repubblicana. 

Catalogo 

inDici analitici a cura della Redazione 

NOTIZIARIO 


reG G i o cal a b r i a: Restauro di monete puniche d’argento di età annibalica nella collezione Capialbi (p. Vi s o n à, 

f. fa z i o) 

Rinvenimenti 

tharros (Oristano). Scavi 1993 (l.i. ManfreDi) 

ro M a. Due borse di nummi costantiniani dai dintorni di Roma (M. Munzi) 

sc a fat i (Salerno). Rinvenimento di monete in una villa rustica (s. pazienza) 

castel s. GiorGio (Salerno). Località S. Maria a Castello. Rinvenimento di una moneta (s. pazienza) 

FontanaMare (Cagliari). Il relitto di Fontanamare. Nota preliminare (f. faccenna) 




PALERMO MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE ANTONINO SALINAS 

La collezione numismatica: dalle prime emissioni del denario al periodo augusteo 

carMela anGela Di stefano: Prefazione 

rosalia Macaluso: La collezione numismatica: dalle prime emissioni del denario al periodo augusteo. Catalogo. Indici 

analitici 


UOMINI LIBRI MEDAGLIERI 

Dalla Storia Metallica di Casa Savoia alle Raccolte Numismatiche Torinesi 

Museo Civico di Numismatica, Etnografia e Arti Orientali, Torino, 21 dicembre 1995 



Giuseppe Guzzetta: La circolazione monetaria in Sicilia dal IV al VII secolo d.C. 



susanne frey - kupper: Monete dal Tevere - I rinvenimenti «greci». Catalogo 

francesca ceci: Moneta e archeologia. Materiale numismatico proveniente dalla zona compresa tra il Tevere e la via 

Nomentana. Scavi 1989-1993. Catalogo 

GLITTICA 

GuiDo DeVoto: Il versatile «cristallo di rocca» 


feDerica Missere fontana: Raccolte numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento. Parte I 

CONTRIBUTI CRITICI 

hans-Markus Von kaenel: La numismatica antica e il suo materiale 

Giulio basile: Il Santo Graal ritrovato? Proposta di lettura antropologico-culturale di una moneta di Aksum. Appendice 

Tecnica (GuiDo DeVoto) 

NOTIZIARIO 


caDice, 2-6 ottobre 1995, IV Congresso Internazionale di Studi Fenici e Punici (l.i. ManfreDi) 


ro M a, Museo della Zecca, Nove modelli inediti di Benedetto Pistrucci (l. pirzio biroli stefanelli) 

Rinvenimenti 

kärnten-österreich, Stampi per barre d’oro con marchio imperiale (G. piccottini) 

ro M a, Via Balmuccia, Rinvenimenti archeologici (f. catalli, i.a. rapinesi, M.r. Giuliani) 

Montarrenti (siena), Campagne di scavo 1982-1984 (c. cicali) 

MonteMassi (Grosseto), Campagna di scavo 1993 (c. cicali) 

siena, Piazza Duomo, Campagna di scavo 1988 (c. cicali) 

tharros (oristano), Scavi 1995-1996 (l.i. ManfreDi) 




Giancarlo alteri: Le monete del sarcofago di Catervio. Catalogo (Introduzione di alDo nestori) 



luiGi peDroni: Una collezione di monete aksumite. Catalogo. Analisi microchimiche di GuiDo DeVoto 


Giuseppe Giannantoni: Dall’arte della stampa all’arte della moneta: la storia delle macchine per il conio 

NOTIZIARIO 

Rinvenimenti 

palestrina (ro M a). Museo Archeologico Nazionale. Scavi presso via degli Arcioni; rinvenimenti di via dei Merli e dalla 

«Colombella»; raccolte «Piacentini» e «Tomassi» (filippo De M M a) 

palestrina (ro M a), Museo Archeologico Nazionale. Le monete del santuario di Ercole a Praeneste (alessanDra teDeschi) 

arce (frosinone), Tessere plumbee dalle terme di Fregellae (luiGi peDroni) 


LE MONETE DELLO STATO ESTENSE due secoli di coniazioni nella Zecca di Modena 1598-1796 

MoDena, Palazzo Montecuccoli, 12 dicembre 1998-11 aprile 1999 



Campobasso, Soprintendenza Archeologica del Molise 

Valeria ceGlia: Il tesoretto monetale di San Martino in Pensilis. Catalogo. Indici 

Civita Castellana, Museo Civico 

M. GilDa beneDettini, fiorenzo catalli, M. anna De lucia brolli: Rinvenimenti monetali nel territorio dell’antica 

Narce: il santuario suburbano in località Monte Li Santi - Le Rote. Catalogo 


silVana balbi De caro, GuiDo DeVoto, Gabriel M. inGo, tilDe De caro, Gianni chiozzini: Nuovi dati sui denari serrati 

NOTIZIARIO 

Esposizioni permamenti 

ro M a, Palazzo Massimo alle Terme, Museo Numismatico: “I metalli e la moneta” in mostra a Roma (silVana balbi De caro) 


ro M a, Palazzo Massimo alle Terme, Museo Numismatico, 16 aprile-6 giugno 1999: Sulle rotte dei Fenici, alla ricerca delle 

fonti della storia (silVana balbi De caro) 

ro M a, Palazzo Massimo alle Terme, Museo Numismatico, 16 dicembre 1999-7 maggio 2000: In mostra a Roma le medaglie 

di Cesare Merzagora (silVana balbi De caro) 


Una inedita moneta abbruzzese della zecca di Tocco (Michele pannuti) 

La zecca di Melfi; contributo al problema (Michele pannuti) 

Rinvenimenti 

ischia, Lacco Ameno, Le monete conservate nell’Antiquarium della chiesa di S. Restituta (luiGi peDroni) 






rosa Maria nicolai: Il ripostiglio di Cisterna (Latina). Catalogo. Indici 

Taranto, Soprintendenza Archeologica della Puglia 

aDa riccarDi: L’insediamento di Azetium 

Taranto, Museo Nazionale Archeologico 

Giuseppe Guzzetta: Il tesoretto di età repubblicana da Rutigliano. Per la cronologia delle emissioni degli anni 70-50 a.C. 

San Lorenzo in Campo (Pesaro), Museo Civico Archeologico 

riccarDo Villicich: Il tesoretto di antoniniani del Museo di San Lorenzo in Campo. Catalogo 

NOTIZIARIO 

Attività scientifiche e di riordinamento 

uDine, Civici Musei. Attività del Gabinetto Numismatico in campo medaglistico (Maurizio buora) 

Primo contributo per una indagine conoscitiva sulle raccolte numismatiche italiane (elisabetta chino, GioVanni Gorini) 


roM a, Museo Nazionale Romano. Un caso di falsificazione di monete d’oro etrusche (MassiMo Mor a n D i). Appendice 

tecnica (Gui D o DeV o to) 

La medaglia di Pio IV in memoria del cardinale Gabriello Serbelloni (roberto fusco) 


uDine, Civici Musei. La VII Triennale Italiana della Medaglia d’Arte 18 settembre-31 ottobre 1999 (MassiMo MoranDi) 

Rinvenimenti 

bas c h i, Località Scoppieto (Terni). Monete dallo scavo di un complesso produttivo di età romana (scavi 1995-1998) 

(Mar G h e r i ta ber G a M i n i) 

36-39. 2001-2002 


Fontanamare (Cagliari). Il relitto “A” 

Vincenzo santoni: Introduzione 

francisca pallarés: Storia delle ricerche 

piero Dell’a M i c o, francisca pallarés: Il carico: il materiale fittile 

francisca pallarés: Le dotazioni di bordo 

fabio faccenna: Il contesto monetale. Catalogo. Indici 

piero Dell’a M i c o: La nave: considerazioni sulla struttura 

Conclusioni di piero Dell’a M i c o, francisca pallarés 

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana 

Giulio ciaMpoltrini, elisabetta abela, susanna bianchini: Lucca. Un contesto con monete del X secolo dell’area 

dell’ex ospedale Galli Tassi 

anDrea saccocci: Il ripostiglio dell’area “Galli Tassi” di Lucca e la cronologia delle emissioni pavesi e lucchesi di X secolo 


feDerica Missere fontana: Raccolte numismatiche e scambi antiquari a Bologna fra Quattrocento e Seicento. Parte II 


tilDe De caro, Gabriel M. inGo, Donatella salVi, Indagine microchimica e microstrutturale di scorie pirometallurgiche 

rinvenute durante lo scavo archeologico di una struttura sacra di epoca repubblicana in Viale Trento a Cagliari (Sardegna) 



NOTIZIARIO 


ro M a, Complesso dei Dioscuri, 3 dicembre 2001-2 marzo 2002: Il lungo cammino dell’euro: libri mappe monete. (Gabriella 

anGeli bufalini) 

Recensioni 

silVana balbi De caro, Gabriella anGeli bufalini, Uomini e monete in terra di Siena. La collezione numismatica della 

Banca Monte dei Paschi di Siena, Pisa 2001 (Giulio Gianelli) 

40-43. 2003-2004 

IL ‘TESORO’ DELL’AGORÀ DI IASOS. Un archivio d’argento dell’epoca di Plotino 

Premessa di feDe berti 

TRA STORIA E ARCHEOLOGIA 

feDe berti Iasos, note introduttive di carattere storico e topografico 

serafina pennestrí Il ripostiglio dell’agorà di Iasos. Dalla scoperta all’edizione (1969-2004) 

feDe berti Iasos 1969: il rinvenimento del “tesoro” 

luiGi tonDo Il “tesoro” dell’agorà di Iasos: un archivio d’argento dell’epoca di Plotino 

Catalogo dei tipi. Indici. Tavole 

circolazione Monetaria 

luiGi tonDo Note sulla circolazione monetaria a Iasos dal I al VI sec. d.C. 

serafina pennestrí Monete greche, romane e bizantine dagli scavi a Iasos (1960-1979). Dati preliminari 

STRUTTURE DIFENSIVE E MATERIALI EPIGRAFICI DI RIUSO 

feDe berti Le vicende di una torre di difesa 

carlo franco Iasos nel III sec. d.C.: tre iscrizioni riusate 



Roma. Museo Nazionale Romano 

Gabriella anGeli bufalini Il ripostiglio della Tenuta di Lunghezzina (Roma), 1995. Una tesaurizzazione di età tiberiana. 

Catalogo 

tilDe De caro, Gabriel M. inGo, cristina riccucci Il ripostiglio della Tenuta di Lunghezzina (Roma), 1995. Indagine 

microchimica e microstrutturale 

Roma. Museo Nazionale Romano 

Gabriella anGeli bufalini, Mariarosaria barbera, silVia festuccia Il tesoretto di Via Turati all’Esquilino (Roma), 

2002. Catalogo 

Campiglia Marittima (Livorno). Museo del Parco Archeominerario di Rocca S. Silvestro 

cristina cicali Le monete del castello minerario di Rocca S. Silvestro. Catalogo 

NOTIZIARIO 

Convegni 

Vicenza, XII Edizione Vicenza Numismatica. Convegno “Conservazione e restauro dei beni numismatici”, 18 ottobre 2003: 

Pulitura e conservazione delle monete provenienti da scavo (M. anGelini, o. colacicchi) 

Manufatti archeologici metallici: caratterizzazione e protezione (E. anGelini, t. De caro, s. Grassini, G.M. inGo) 

La Scuola dell’Arte della Medaglia della Zecca italiana. Dalla pratica alla conservazione (l. cretara); Esperienze di 

restauro. Modelli in cera, oggetti di conio e calchi in zolfo (R.M. Villani) 



Mostre 

Varia 

ro M a, Soprintendenza Archeologica, Museo Numismatico in Palazzo Massimo alle Terme: Mostra archeologica “Aspetti di 

vita quotidiana dalle necropoli della via Latina. Località Osteria del Curato”, 9 luglio 2003-28 settembre 2004 (G. pisani 

sartorio) 

ro M a, Soprintendenza Archeologica, Museo Numismatico in Palazzo Massimo alle Terme: A.I.A.M., XI Mostra della Medaglia 

e Placchetta d’arte “Téchne, le forme dell’arte”, 7 aprile-settembre 2004 

lecce, Scuola di Specializzazione in Archeologica, 29 aprile 2006; iz M i r, Museo Archeologico, 22 settembre 2006. Presentazione 

del Bollettino di Numismatica 40-43 (2003-2004) “Il ripostiglio dell’agorà di Iasos. Un archivio d’argento dell’epoca 

di Plotino” 



Soprintendenza ai Beni Archeologici di Salerno, Avellino e Benevento 

Museo Archeologico Nazionale di Paestum 

Giuseppe libero ManGieri La monetazione di Poseidonia-Paestum e Velia nella Collezione Sallusto. Catalogo 

NOTIZIARIO 

Rinvenimenti 

ter a M o, La Cona. Il tempio sulla “Via Sacra” di Interamnia Praetut(t)iorum (Vi n c e n z o torrieri) 


Scrigni d’Oriente. Documenti numismatici dall’Africa settentrionale alla Cina, ro M a, Museo Nazionale d’Arte Orientale, 

23 settembre-5 novembre 2006 (laura Giuliano) 

Monete islamiche del Museo Virtuale “Discover Islamic Art” Museo senza frontiere (Irene salerno) 

MONOGRAFIE 

Volumi pubblicati: 

1: ROMA, MUSEO DELLA ZECCA 

a cura di Silvana Balbi de Caro 

Vol. I: I Le monete dello Stato Pontificio. Roma 1984 (s. balbi De caro) 

Vol. II: I modelli in cera di Benedetto Pistrucci, 2 tomi. Roma 1989 (l. pirzio biroli stefanelli) 

2: MONETE ISPANICHE NELLE COLLEZIONI ITALIANE 

di pere pau ripollés 

Vol. I: Milano, Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche; boloGna, Museo Civico Archeologico. Roma 1986 

Vol. II: ro M a, Museo Nazionale Romano; napoli, Museo Archeologico Nazionale; firenze, Museo Archeologico. Roma 

1986 

3: ROMA, COLLEZIONE DI VITTORIO EMANUELE III DI SAVOIA 


Vol. I: La Zecca di Ferrara. Roma 1987 (e. ercolani cocchi) 

4: MILANO, CIVICHE RACCOLTE NUMISMATICHE 

di roDolfo Martini - cesare Johnson 

Vol. I: Le medaglie del secolo XVI: A.V. - CAvAlleriNo. Roma 1988 



Vol. II: Le medaglie del secolo XVI: CAv i N o. Roma 1989 

Vol. III: Le medaglie del secolo XVI: Benvenuto CelliNi-Pompeo leoNi. Roma 1994 

5: CORPUS NUMMORUM BERGOMENSIUM 

di pietro lorenzelli 

Voll. I-II. Roma 1996 

6: MONETE PUNICHE NELLE COLLEZIONI ITALIANE 

a cura di Enrico Acquaro 

Rep.: Monete puniche; Repertorio epigrafico e numismatico delle leggende puniche (l.i. ManfreDi). Roma 1995 

Vol. I: ro M a, Museo Nazionale Romano; siracusa, Museo Archeologico (l.i. ManfreDi, lotfi rahMouni). Roma 1989 

Vol. II: enna, Museo Comunale «G. Alessi», ro M a, Collezione Viola (s. aM ata , M.r. Viola). Roma 1992 

Vol. III: napoli, Museo Archeologico Nazionale (e. acquaro, M.r. Viola). Roma 2002 

7: ROMA, MUSEO DEL PALAZZO DI VENEZIA 


Vol. I: I Sigilli della Collezione Corvisieri Romana (c. benocci). Roma 1998 

8.1: ROMA, MUSEO NAZIONALE ROMANO - BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA 

Vol. I: Dactyliotheca Capponiana (M.l. ubalDelli). Roma 2001 (2002) 

8.2: SYLLOGE GEMMARVM GNOSTICARVM 

a cura di Attilio Mastrocinque 

Vol. I: Testi di a. Mastrocinque, G. sfaMeni Gasparro, M.G. lancellotti. roma 2003 (2004) 

Vol. II: Testi di a. Mastrocinque, e.M. ciaMpini, b. narDelli, p. Vitellozzi. roma 2007 (2008) 

11: BANCA D’ITALIA - LE COLLEZIONI NUMISMATICHE 


Museo Della banconota 

Vol. I: I biglietti della Banca d’Italia, Cento anni di storia (s. balbi De caro). Roma 2000 

Vol. II: I biglietti della Banca d’Italia. Parte I: Atlante; Parte II: Normativa (con CD-Rom) (s. balbi De caro, G. fina). 

Roma 2000 

sala Della MaDonnella 

Vol. IIi: Soldi d’oro (s. balbi De caro, M. cattini, M. De cecco). Roma 2004 

13: FONDAZIONE TORINO MUSEI. MUSEO D’ARTE ANTICA 

di serafina pennestri 

Vol. I: Memorie di Torino. Medaglie, gettoni, distintivi (1706-1970). Roma 2006. 

Vol. II: Memorie di Torino. Medaglie, gettoni, distintivi. Tavole. Roma 2006. 

SUPPLEMENTI 

Volumi pubblicati: 

LA NUMISMATICA E IL COMPUTER - Atti del 1° Incontro Internazionale organizzato dal Comune di Milano, Milano 21-22 

maggio 1984 - Suppl. al n. 1. Roma 1984 

STUDI PER LAURA BREGLIA 

Vol. I: Generalia, Numismatica Greca - Suppl. al n. 4. Roma 1987 

Vol. II: Numismatica Romana, Medioevale e Moderna - Suppl. al n. 4. Roma 1987 

Vol. III: Archeologia e Storia - Suppl. al n. 4. Roma 1987 



BONONIA DOCET. Dal Bolognino alle monete celebrative del IX Centenario dell’Università di Bologna - Suppl. al n. 10. Roma 

1988 

LA CIRCOLAZIONE ILLECITA DELLE OPERE D’ARTE - Atti del 5° Convegno Internazionale - Comando Carabinieri Tutela 

Patrimonio Artistico, Roma 3-6 maggio 1999 - Suppl. al n. 34-35. Roma 2000 

LA CIRCOLAZIONE ILLECITA DELLE OPERE D’ARTE. PRINCIPIO DELLA BUONA FEDE - Atti del 6° Convegno Internazionale 

- Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico, Roma 12-16 giugno 2000 - Suppl. al n. 36. Roma 2001 

TRAFFICO ILLECITO DEI REPERTI ARCHEOLOGICI. GLOBALIZZAZIONE DEL FENOMENO E PROBLEMATICHE 

DI CONTRASTO - Atti del 7° Convegno Internazionale - Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Roma 25-28 

giugno 2001 - Suppl. al n. 38. Roma 2002 

MONETE E MEDAGLIE. Scritti di Francesco Panvini Rosati. Voll. I-II - Suppl. al n. 37. Roma 2004 

a cura di Giuseppina Pisani Sartorio 

Vol. I: Età antica 

Tra monete e medaglie. Le monete dell’Italia antica. La moneta a Roma. Le zecche del tardo antico. Problemi di circolazione 

monetale 

Vol. II: Dal tardo antico all’età moderna 

I Bizantini. L’Italia tra Medioevo e Rinascimento. Medaglie e placchette. Collezioni e collezionisti. La letteratura numismatica. 

Il Medagliere del Museo Nazionale Romano. Francesco Panvini Rosati: le opere 

TÉCHNE, LE FORME DELL’ARTE. XI Mostra della Medaglia e Placchetta d’arte. Roma, Soprintendenza Archeologica, Museo 

Numismatico, Palazzo Massimo alle Terme, 7 aprile-settembre 2004 - Suppl. al n. 39. Roma 2004 

LA TUTELA PER I BENI CULTURALI. ASPETTI GIURIDICO-OPERATIVI - Atti del Convegno - Procura della Repubblica presso 

il Tribunale di Roma - Città Giudiziaria - Aula Magna della Corte d’Appello, 8 marzo 2007 - Suppl. al n. 48-49. Roma 2007 

Volumi in corso di stampa 


INDICI DEI VOLUMI 1-49 



Tav. I 



Tav . I – Q.ANTO BALB. Denario serrato emesso dalla zecca di Roma negli anni 83-82 a.C. Ripostiglio di Pieve Quinta, 

Forlì-Cesena (Cat. n. 352, dritto). Forlì, Museo Civico Archeologico Antonio Santarelli, Monetiere Santarelli 



Tav. II 



Tav . II – PHILIPPVS. Denario con testa di Anco Marcio, zecca di Roma, 56 a.C. Ripostiglio di Pieve Quinta, Forlì-Cesena 

(Cat. n. 540, dritto). Forlì, Museo Civico Archeologico Antonio Santarelli, Monetiere Santarelli 



Tav. III 



Tav . III – L.HOSTILIVS SASERNA. Denario con testa di galata, zecca di Roma, 48 a.C. Ripostiglio di Pieve Quinta, 

Forlì-Cesena (Cat. n. 626, dritto). Forlì, Museo Civico Archeologico Antonio Santarelli, Monetiere Santarelli 



Tav. Iv 



Tav . IV – CAESAR. Denario con testa di Venere, zecca africana, 47-46 a.C. Ripostiglio di Pieve Quinta, Forlì-Cesena 




Tav. v 



Tav . V – CAESAR. Denario con Enea col padre Anchise e Palladio, zecca africana, 47-46 a.C. Ripostiglio di Pieve Quinta, 

Forlì-Cesena (Cat. n. 690, rovescio). Forlì, Museo Civico Archeologico Antonio Santarelli, Monetiere Santarelli 



Tav. vI 



Tav . VI – T.CARISIVS. Denario col busto della Vittoria, zecca di Roma, 46 a.C. Ripostiglio di Pieve Quinta, Forlì-Cesena 




Tav. vII 



Tav . VII – Ceramica invetriata policroma, Sicilia, secc. XI-XII (Reggio Calabria, Museo Archeologico Nazionale) 

(da Ga b r I e l I, Sc e r r aTo 1979, fig. 296) 



Tav. vIII 



Tav . VIII – Piviale di Bonifacio VIII, sec. XIII, Tesoro della Cattedrale di Anagni (da Ma n n a 1993, fig. 94, p. 204) 



Tav . IX 



Tav . IX – L’atlante nautico di Seyyed Nūh. Turchia, sec. XVII (Biblioteca Universitaria di Bologna) (da be r n a r d I n I 1993, 

fig. 262, p. 409) 



Tav. X 



Tav . X – Placca d’avorio scolpito, opera di incerta attribuzione, secc. XII-XIII (Ravenna, Museo Archeologico) (da 

Ga b r I e l I, Sc e r r aTo 1979, fig. 552) 



Tav. XI 



Tav . XI – elv I o Pe rT I n a c e (1 gennaio-28 marzo 193 d.C.) 

Aureo, zecca di Roma, 193 d.C. 

D/ IMP CAES P HELV – PERTIN . AVG Testa laureata a d. 

R/ PROVID – DEOR COS II La Providentia stante a s., solleva la mano d. verso globo radiato 

or o g 7,19 mm 20 RIC Iv,1, p. 8 n. 11a 

(Roma, Museo Nazionale Romano, Medagliere. Coll. F. Gnecchi) 



Tav. XII 



Tav . XII – elv I o Pe rT I n a c e (1 gennaio-28 marzo 193 d.C.) 

Aureo, zecca di Roma, 193 d.C. 

D/ IMP CAES P HELV – PERTIN . AVG Busto laureato e drappeggiato a d. 

R/ PROVID – DEOR COS II La Providentia stante a s., solleva la mano d. verso globo radiato 

or o g 7,16 mm 20,5 RIC IV,1, p. 8 n. 11b 




Tav. XIII 



Tav . XIII – elv I o Pe rT I n a c e (1 gennaio-28 marzo 193 d.C.) 

Sesterzio, zecca di Roma, 193 d.C. 

D/ IMP CAES P HELV – PERTINAX AVG Testa laureata a d. 

R/ LAETITIA TE-M-PORVM COS II La Laetitia stante a s., con corona e lungo scettro; ai lati, S-C 

or I c a l c o g 33,43 mm 32 RIC IV,1, p. 9 n. 17 




Tav . XIv 



Tav . XIV – Stemma della Casa d’Aragona, Roma, Biblioteca Casanatense, Ms. 945, c.1r 



È vietata la riproduzione, con qualsiasi procedimento, della presente opera o di parti di essa, nonché la detenzione e 

la vendita di copie abusive della stessa. Ogni abuso verrà perseguito ai sensi di legge. 

ISSN: 0392-971X 

Registrazione Tribunale di Roma 

Esemplare non cedibile n. 441/84 del 12 dicembre 1984 

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI - DIPARTIMENTO PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI 

CONDIZIONI E PREZZI PER L’ANNO 2008 

fa s c i c o l o s i n G o l o Italia: e 36,00 abbonaMento annuo (due fascicoli) Italia: e 62,00 

Estero: e 41,00 Estero: e 75,00 

il prezzo Di VenDita Di ciascun fascicolo o suppleMento arretrati in ita l i a e all’estero 

È pa r i al prezzo Di VenDita ValiDo per l’annata in corso Di pubblicazione. 

fascicolo Doppio: prezzo Doppio 

L’importo dell’abbonamento e dei fascicoli può essere versato sul c/c postale n. 387001 intestato all’ISTITUTO POLIGRAFICO 

E ZECCA DELLO STATO S.p.A. - Piazza Verdi, 10 - 00198 Roma, precisando nell’apposito spazio la causale. 

IstitutoPoligraficoeZeccadelloStatoS.p.A.-Salario 

(Finito di stampare nel mese di Ottobre 2008) 

Direttoreresponsabile:SILVANA BALBI DE CARO

Bollettino di Numismatica n. 48-49 - Portale Numismatico dello Stato

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